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Anno scolastico 2012-13 Il progetto “ EDUCARE ALLA SICUREZZA “ è rivolto a tutti gli alunni, ai docenti ed al personale ausiliario dell’’Istituto Comprensivo di Via scialoia. Anche quest’anno la commissione SICUREZZA, durante le riunioni ha deciso quali tematiche adottare per sensibilizzare gli alunni, senza traumatizzarli. Le prove di evacuazione previste nell’Istituto sono due e vengono stabilite, senza preavviso, dal Dirigente scolastico e dall’R.S.P.P. Si sono programmate le attività da svolgere durante la settimana della SICUREZZA che va dal 19 al 23 Novembre. Ognuno, in presenza di pericolo, deve sempre sapere quali comportamenti tenere in qualunque luogo ci si trovi che, in questo caso, è l’Istituto Comprensivo Scialoia. In questo caso quindi si deve conoscere: - una serie di segnali acustici - la segnaletica di salvataggio - l’ ubicazione degli estintori - le vie di esodo della propria scuola - il punto di raccolta esterno - come abbandonare la scuola ordinatamente e celermente (mantenendo la calma) - come sistemarsi nell’aula per proteggersi (sotto il banco) e quali siano i punti più sicuri dell’edificio dove potersi riparare - cosa fare nel caso si dovesse prestare un primo soccorso ad un compagno o ad un insegnante Uno studente informato e formato sarà un cittadino ed un lavoratore più attento alla sicurezza propria e altrui “ L’argomento scelto per quest’anno scolastico è il TERREMOTO ( dal latino Terrae motus) cioè “ Movimento della terra “.

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Anno scolastico 2012-13

Il progetto “ EDUCARE ALLA SICUREZZA “ è rivolto a tutti gli alunni, ai docenti

ed al personale ausiliario dell’’Istituto Comprensivo di Via scialoia.

Anche quest’anno la commissione SICUREZZA, durante le riunioni ha deciso

quali tematiche adottare per sensibilizzare gli alunni, senza traumatizzarli.

Le prove di evacuazione previste nell’Istituto sono due e vengono stabilite,

senza preavviso, dal Dirigente scolastico e dall’R.S.P.P.

Si sono programmate le attività da svolgere durante la settimana della

SICUREZZA che va dal 19 al 23 Novembre.

Ognuno, in presenza di pericolo, deve sempre sapere quali comportamenti

tenere in qualunque luogo ci si trovi che, in questo caso, è l’Istituto

Comprensivo Scialoia.

In questo caso quindi si deve conoscere:

- una serie di segnali acustici

- la segnaletica di salvataggio

- l’ ubicazione degli estintori

- le vie di esodo della propria scuola

- il punto di raccolta esterno

- come abbandonare la scuola ordinatamente e celermente (mantenendo

la calma)

- come sistemarsi nell’aula per proteggersi (sotto il banco) e quali siano i

punti più sicuri dell’edificio dove potersi riparare

- cosa fare nel caso si dovesse prestare un primo soccorso ad un

compagno o ad un insegnante

Uno studente informato e formato sarà un cittadino ed un lavoratore più

attento alla sicurezza propria e altrui “

L’argomento scelto per quest’anno scolastico è il

TERREMOTO ( dal latino Terrae motus) cioè “ Movimento della

terra “.

Il metodo usato è stato:

- la visione di CD e cassette riguardanti il terremoto

- racconto di una storia

- presentazione e stimolazione attraverso personaggi fantastici

- spiegazione animata degli aspetti tecnici della sicurezza

- rapporto con l’ambiente, il territorio e le persone addette alla sicurezza

Naturalmente l’argomento è stato sviluppato in maniera diversa in ogni plesso.

Per le scuole dell’infanzia, per le prime e le seconde classi della scuola

primaria, si è visionato il CD di “ Capitan Prudenza “ il personaggio chiave del

progetto.

In un secondo tempo si è narrata una storia dove alcuni personaggi vivevano

situazioni di pericolo e mostravano i modi migliori per proteggersi.

Racconto e drammatizzazione

Come succedeva tutte le sere d’estate, un gruppo di amici chiacchierava in un

prato, sotto la luna che iniziava a schiarirsi nel cielo.

Essi erano ANATROCCOLO, RICCIO e GUFO.

Parlavano degli “umani”, delle loro invenzioni, dello sviluppo della tecnica e

delle loro scoperte; ed erano tutti d’accordo nel considerarli veramente

superiori a loro animali.

-<<Ciò nonostante>>- disse allungando il collo RICCIO

-<<essi sono come tutti in balia della spaventosa forza della NATURA, che è

sempre più grande, potente e vincente su tutti! Ora vi racconto cosa è capitato

anni fa in un paesino qui vicino, dove abitano dei miei amici,che allora erano

dei bambini:Bobo, il cane del mio amico Luigino, sonnecchiava sotto il portico

di casa; Pisolo il gattino di Ginetta, faceva finta di tenere d’occhio la tana della

famiglia di topolini di casa. I bambini erano in classe nella piccola scuola del

paese con la maestra, la signora Rossi, e stavano recitando insieme la poesia.

I loro genitori lavoravano nei campi, in casa, negli uffici.

Insomma, era una giornata come tanta altre,quando….IMPROVVISAMENTE, dal

profondo della terra venne un BRONTOLIO e poi un TREMITO che si sparse

dappertutto aumentando d’intensità.

Nel sentirlo gli animali si fermarono terrorizzati, incapaci di muoversi; a scuola

la signora Rossi capì subito che si trattava di un TERREMOTO e con decisione

ordinò ai bambini di RIPARARSI SOTTO I BANCHI accovacciandosi per evitare

che pezzi di soffitto, quadri appesi alle pareti o altre cose potessero cadere loro

addosso.

Il bidello, che la sapeva lunga, TROVO’ RIFUGIO IN UN ANGOLO DELLA

COSTRUZIONE.

Tutto tremava e gli oggetti cadevano per terra, i lampadari dondolavano.

In Comune, il Sindaco, che si trovava per la scala, perse l’equilibrio e ruzzolò

fino al piano terra; e fu anche fortunato, perché poco dopo un pezzo di scala

crollò.

Nel piccolo ospedale, APPOGGIANDOSI AD UN MURO MAESTRO, il vecchio

dottor Mimosa, ordinò di non entrare nell’ascensore, perché pericoloso.

L’unico malato, Tonino, che faceva il pastore e a trent’anni aveva preso il

morbillo, SI BUTTO’ VELOCEMENTE SOTTO IL LETTO, che era un buon riparo.

Nell’infermeria, la signora Tina, che era grassa e grossa, ancora con la siringa

in mano, SI PRECIPITO’ SOTTO UN TAVOLO, dove rimase incastrata per le sue

proporzioni, ma salva dai pezzi di vetro in frantumi della finestra.

Il signor Beppe, che era il fruttivendolo, corse fuori dal suo negozio proprio

mentre un pezzo di cornicione cadeva sulla sua bella verdura esposta e preso

dalla paura corse disperato per la strada dove per poco UN LAMPIONE NON

GLI CROLLO’ ADDOSSO!

Povero signor Beppe, NON DOVEVA STARE VICINO ALLE CASE DURANTE IL

TERREMOTO! Pensate che un vaso di fiori venne giù da una finestra e lo sfiorò.

Imposte, vetri, grondaie, pezzi di balconi cadevano intorno a lui.

Il furbo Gigetto, che trasportava sacchi di grano con il suo camioncino, fu ben

attento a non fermarsi né sotto una collina, perché potevano crollare pietre, né

vicino ad una scarpata, che poteva smottare, ma si fermò in un punto aperto e

spazioso, lungo la strada. Quando la terribile scossa si attenuò, egli non scese

dal camion, perché, come tutte le autovetture, era pur sempre un buon riparo.

Bobo, il cane, si svegliò e corse spaventato verso un riparo, investendo così il

povero Pisolo, che a sua volta fuggiva in senso inverso. Che scontro! Ci scappò

anche qualche morso e qualche graffio involontario.

Ma ci fu qualcuno che si improvvisò volontario di protezione civile: il signor

Birilli, l’idraulico del paese, che all’occorrenza faceva anche il pompiere, arrivò

precipitosamente nella piazza con l’elmetto in testa e con un megafono e si

mise a dirigere le operazioni.

Gli abitanti del paese eseguirono quei consigli e tutto andò per il meglio.

Quando arrivò Tonino, che era Andato a pescare al mare vicino, ci fu chi non lo

riconobbe, perché aveva i capelli ritti in testa e gli occhi sbarrati. Raccontò che

dopo la scossa, il mare si era sollevato con delle enormi onde e per poco non

venne travolto! Imparò così che questo avviene spesso dopo un terremoto.

Ora Luigino, Ginetta e tutti i loro compagni e amici, sanno come difendersi da

un terremoto, e pur avendo tanta fiducia negli esseri umani, hanno imparato

che la NATURA,quando si scatena, incute timore e va quindi rispettata.>>

ANATROCCOLO e GUFO, che avevano ascoltato in silenzio, annuirono, ma

anche loro avevano qualcosa da raccontare a questo proposito…..

Anche i bambini di III , IV e V della scuola primaria hanno partecipato al

progetto.

Ecco l’attività svolta dai bambini della III B e i loro disegni

I ragazzi della scuola secondaria di I grado, dopo aver visionato dei DVD, si

sono impegnati a fare una ricerca sulle fasi del terremoto (classi terze), e

disegni (classi prime) ed ecco i risultati:

Jeremi Buan 3^ A

Relazione sui terremoti

Un terremoto (o sisma) è un’improvvisa vibrazione della Terra prodotta dalla rottura e dal movimento delle rocce all’interno della litosfera. Le vibrazioni prodotte vengono chiamate scosse sismiche. Il punto, interno alla litosfera, dal quale inizia la propagazione del

terremoto, è detto ipocentro. L’epicentro è il punto della superficie

posto verticalmente sopra l’ipocentro e nel quale le scosse si

manifestano con la massima intensità.

Origine dei terremoti: si dicono terremoti tettonici i sismi generati

dall’attività delle faglie; i terremoti vulcanici sono, invece, generati

dai movimenti del magma all’interno del vulcano e sono

particolarmente intensi nelle eruzioni di tipo esplosivo. I terremoti

locali possono essere provocati da crolli all’interno delle grotte

carsiche, da grandi frane o da esplosioni prodotte dall’uomo, e sono

percepiti entro un’area molto ristretta.

Lo strumento per rilevare l’intensità del terremoto è il sismografo.

Confrontando i sismogrammi prodotti da sismografi localizzati in

almeno tre punti diversi della superficie terrestre, è possibile

determinare la posizione dell’epicentro di un terremoto. L’epicentro

sarà il punto di intersezione comune alle tre circonferenze, aventi

centro ciascuno in una delle località di rilevamento e raggio pari alla

distanza tra la località di rilevamento e l’epicentro.

Le scale sismiche: i terremoti possono essere misurati attraverso

due diverse scale sismiche che ne mettono in evidenza due

differenti caratteristiche.

La scala Mercalli misura l’intensità di un terremoto sulla base degli

effetti prodotti. Il valore dell’intensità è più elevato in corrispondenza

dell’epicentro e decresce con l’aumentare della distanza da esso.

La scala Richter misura la magnitudo di un terremoto sulla base

dei dati strumentali. La magnitudo ha un valore unico per ogni

terremoto perché è una grandezza correlata alla quantità di energia

liberata.

Rancati Gabriele 3^ B

I TERREMOTI: Un terremoto, o sisma, è un’improvvisa vibrazione del terreno prodotta da una brusca liberazione

di energia e tale energia si propaga in tutte le direzioni (come una sfera) sottoforma di onde.

LE CAUSE:

I terremoti sono dovuti al liberarsi di energia all’interno del globo terrestre. Ciò viene avvertito in

superficie come vibrazioni del terreno. Il punto in superficie dove si verifica la maggiore vibrazione

si chiama epicentro e in verticale ad esso, in profondità, è situato l’ipocentro, che è il punto

esatto dove si libera l’energia maggiore.

Dall’ipocentro si allargano le onde sferiche che raggiungono la superficie arrivando con la massima

energia all’epicentro. Da qui si diffondono onde superficiali, con scosse ondulatorie (in senso

orizzontale) o sussultorie (oscillazioni in senso verticale).

I DIVERSI TIPI DI FAGLIE:

I terremoti si verificano su fratture o spaccature della crosta terrestre note come faglie sismiche

laddove si accumula l’energia (stress meccanico) indotta dai movimenti tettonici. Muovendosi

alcuni centimetri l’anno, queste placche si scontrano o si allontanano o scorrono l’una affianco

all’altra e ognuna oppone resistenza al movimento dell’altra, finché succede che si rompono di

schianto facendo tremare e sussultare la terra sotto i nostri piedi.

Esistono diversi tipi di faglie suddivisi a seconda del movimento relativo:

Una faglia normale rompe il suolo in due pezzi che si allontanano

Il maremoto si manifesta con onde sismiche traslatorie che si disperdono nella massa oceanica e

che investono anche le regioni costiere. Le cause sono:

- Una vibrazione (terremoto) del suolo marino

- Frane sottomarine

- Fenomeni causati da eruzioni vulcaniche

Una faglia trascorrente fa scorrere due blocchi di lato, sfregandoli

tra loro finché non si rompono

Una faglia inversa invece avvicina tra loro due blocchi di roccia

finché non si rompono