LUGLIO AGOSTO 2013 4 - ssic-ti.ch · EDITORIALE 1 luglio-agosto 2013 concorrenza sleale da parte...

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LUGLIO AGOSTO 2013 4

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LUGLIOAGOSTO

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EDITORIALE

1 luglio-agosto2013

concorrenza sleale da parte delleimprese italiane nei confronti diquelle ticinesi. Ancor più depri-mente è però il fatto che i lavora-tori, percependo il loro stipendioitaliano “normale”, non si sognano,per il rischio di perdere il posto dilavoro, di reclamare quello svizze-ro al quale avrebbero diritto. Aicontrollori viene mostrato il con-teggio sulla base dei salari sviz-zeri, ma il vero stipendio vieneversato in Italia, sfuggendo ai con-trolli delle Autorità elvetiche!Questa situazione non verrà dicerto modificata dall’applicazionedel nuovo artico 5 della LDist. In quei casi, dove i lavoratoripotrebbero denunciare eventualiabusi gravi – come è successo sulcantiere del LAC di Lugano – l’im-presa principale potrebbe essersiliberata dalla responsabilità. Così,l’obiettivo di garantire ai dipen-denti il versamento da parte del-l’impresa principale (appaltatoreprimario) di eventuali differenzenon versate dal proprio datore dilavoro (subappaltatore) non vieneraggiunto.E allora a qual pro produrre muc-chi di carta fini a se stessi?

Vittorino AnastasiaDirettoreSSIC Sezione Ticino

Lo scorso 15 luglio è entrata invigore la revisione parziale dellaLegge federale sui lavoratori di-staccati (LDist), con in particolarel’art. 5 concernente i subappalta-tori, approvata il 14 dicembre2012 dal Parlamento. Il tenore del nuovo articolo è riportato nelriquadro a lato.Per fare un qualsiasi tipo di bilan-cio è chiaramente prematuro, tut-tavia alcune previsioni su cosacomporterà e cosa porterà questanormativa si possono avanzare.La modifica, sostenuta anche daiSenatori e da buona parte deiConsiglieri nazionali ticinesi, hal’obiettivo di garantire ai lavorato-ri, dipendenti di imprese svizzereo estere che operano in subappal-to per altre ditte, di ricevere ilsalario minimo direttamente dal-l’appaltatore primario, nel caso incui il loro datore di lavoro (ilsubappaltatore) non rispettassetale obbligo.

Innanzitutto è lecito chiedersiquanti casi di abuso in questosenso siano stati finora constatati!In Ticino credo siano stati al mas-simo cinque. E allora che bisognoc’era di procedere a una talemodifica di legge? Unicamenteun aspetto politico, per far crede-re che la libera circolazione dellepersone sia sotto controllo graziealle cosiddette misure fiancheg-giatrici, di cui la LDist fa parte. La norma sulla responsabilità soli-dale prevede, al cpv. 3, che l’appal-tatore primario può liberarsi dallaresponsabilità solidale se forniscela prova che in occasione di ognisubappalto dei lavori ha usato ladiligenza richiesta dalle circostan-ze riguardo al rispetto delle con-dizioni salariali e lavorative. Perfare questo è necessario che ilsubappaltatore, rispettivamente isuoi dipendenti, attestino, per iltramite di una serie di questionarie formulari da consegnare all’ap-paltatore, i salari individuali perce-piti all’estero e che quelli che rice-veranno durante il periodo didistacco rispettano i minimi previ-sti. Un esercizio burocratico com-plesso che servirà, in caso diabusi, a scagionare l’appaltatoreprimario. E almeno questo riportaun po’ le responsabilità al loroposto. La SSIC Sezione Ticino ha piùvolte denunciato che il problemadella libera circolazione è sostan-zialmente dovuto al fatto che isalari corrisposti in Italia, che sonosensibilmente più bassi rispetto aquelli svizzeri, vengono versati ailavoratori anche durante il distac-co in Svizzera. Il risultato è una

ResponsabileNicola Bagnovini

Editore ©SSIC Sezione TicinoViale Portone 46500 Bellinzonatel. 091 825 54 23fax 091 825 75 38 www.ssic-ti.che-mail: [email protected]

Fotografie redazionaliSSIC TI, Bellinzona

StampaTipo Print Roncoroni+SulmoniMendrisio

GraficaGuido Robbiani

Tiratura 2'700 copie6 volte all’anno

In copertina: il cantiere per la costruzione della nuova sede amministrativadell’Azienda Elettrica Ticinese a Monte Carasso.Foto: SSIC TI, Bellinzona.

Responsabi-lità solidale,a qual pro?

Art. 5 Subappaltatori1Qualora lavori nei settori dell’edilizia, del genio civile e dei rami accessori dell’edilizia

siano eseguiti da subappaltatori, l’appaltatore primario (appaltatore totale, generaleo principale) risponde civilmente del mancato rispetto da parte dei subappaltatoridei salari minimi netti e delle condizioni lavorative di cui all’articolo 2 capoverso 1.

2L’appaltatore primario risponde solidalmente per tutti i subappaltatori che glisuccedono nella catena contrattuale. Risponde soltanto se si è dapprima procedutoinvano o non si può procedere contro il subappaltatore.

3L’appaltatore primario può liberarsi dalla responsabilità di cui al capoverso 1 sefornisce la prova che in occasione di ogni subappalto dei lavori ha usato la diligenzarichiesta dalle circostanze riguardo al rispetto delle condizioni salariali e lavorative.L’obbligo di diligenza è segnatamente adempiuto se l’appaltatore primario esigeche i subappaltatori rendano verosimile, sulla base di documenti e pezze giustifi-cative, che rispettano le condizioni salariali e lavorative.

4Se l’appaltatore primario non ha adempiuto l’obbligo di diligenza secondo ilcapoverso 3, possono inoltre essergli inflitte le sanzioni di cui all’articolo 9. L’articolo9 capoverso 3 non è applicabile.

L’articolo 5 della Legge federalesui lavoratori distaccati (LDist)approvato dal Parlamento il 14 dicembre 2012.

EDITORIALE

LA POLTRONAIntervista all’On. Michele BarraConsigliere di Stato e Direttore del Dipartimento del territorio

STATISTICA INFORTUNINel 2012, diminuita del 7.6% la frequenza degli infortuni suicantieri in Ticino

MICROFONO APERTOCambio alla Direzione della Suva di Bellinzona

DIRETTORI DEI LAVORIConsegnati i diplomi 2013

CORSI AL CFPSegnaletica provvisoria di cantiereFLASHIn viaggio a Roma con la SSIC TI

HGCAzione sale antigelo

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LA POLTRONA

luglio-agosto2013

Intervistaall’On. MicheleBarra

On. Barra, uno degli aspetti che preoccupa maggiormentegli impresari costruttori ticinesie gli artigiani dell'edilizia ri-guarda l'esplosione del numerodi «padroncini» e di lavoratoridistaccati che ogni anno entra-no in Ticino a lavorare. Sappia-mo che questo è uno degliargomenti che le stanno mag-giormente a cuore sin dai primigiorni del suo insediamento inConsiglio di Stato. Ci sononovità sulle contromisure che siintendono adottare?Come noto, il Governo ha avviatoun lavoro di valutazione sistemati-ca delle possibili contromisure chesi possono prendere per arginareun problema che sta causandogravi perdite alla nostra economialocale. Avremo delle risposte per lafine di agosto. Da parte mia, hoinvece dato un mandato esterno, a mie spese, con l’indicazione difare un approfondimento specifico– per quanto riguarda padroncini edistaccati – sull’abolizione dellenotifiche online e sull’introduzionedell’IVA per prestazioni inferiori ai10.000 CHF, da cui oggi le ditte este-re che lavorano qui sono esentate.Ho inoltre chiesto una valutazionesull’eventuale introduzione di unatassa ecologica per i frontalieri. Stoesaminando i risultati proprio inquesti giorni, con l’obiettivo di pre-sentare un proposta al Consiglio diStato entro l’estate.

L'attività delle imprese edili in Ticino è regolamentata dallaLEPIC e questo permette uncerto controllo sulla serietà del-le ditte attive sul nostro territo-rio. La SSIC TI è dell'opinioneche sia opportuno estenderne il campo di applicazione aisubappaltatori classici (ferraio-li, casseratori, ecc.), così comeda lei proposto un paio di annifa, tramite un'iniziativa parla-mentare inoltrata con il Gran-consigliere Paolo Pagnamenta.Cosa ci può dire su questoaspetto, in prospettiva futura?Evidentemente, io condividevo que-sta impostazione prima di diventa-re Consigliere di Stato e la sostengotuttora. Anche il Governo ha volutodare seguito a queste rivendicazio-ni delle associazioni professionalidel ramo dell'edilizia, che sono piùche legittime. Quindi, pochi giornifa ho presentato un progetto dimodifica della Legge sull'eserciziodella professione d'impresario co-struttore (LEPIC), includendo nelcampo di applicazione le professio-ni da voi citate, che è stato accetta-to all’unanimità dal Consiglio diStato. In autunno presenteremo

inoltre un progetto di legge sull'e-sercizio delle professioni artigianali,dando così seguito all'iniziativa diPaolo Pagnamenta.

La gestione delle discariche permateriali inerti continua a fardiscutere e i tempi per trovarenuove destinazioni sono pur-troppo lunghi. Per quantoriguarda il territorio cantonale,attualmente la situazione èsoddisfacente nel Sopraceneri,mentre rimane precaria nel Sottoceneri, con la sola discari-ca di Mezzovico aperta (sottopressione anche dalla chiusuradi Stabio). On. Barra, il Diparti-mento del territorio come pensadi far fronte a questo delicatoproblema?Il mio Dipartimento sta lavorandosu diverse misure per far fronte aquesta situazione d’emergenza. Sulfronte del riciclaggio e della gestio-ne dei materiali inerti la proposta èdi creare quattro centri logisticid’importanza cantonale. Sul frontedelle discariche, si è appena con-clusa la consultazione del PUC perla terza tappa della discarica permateriali inerti di Stabio, con areadi riciclaggio e deposito provviso-rio. L’obiettivo è di partire con laprogettazione di massima e ladomanda di costruzione nella primametà del 2014. È poi in consulta-zione un importante adattamentodella scheda V7 del Piano direttore el’aggiornamento del Capitolo C delPiano di gestione dei rifiuti, che pro-pongono nuovi siti di discarica permateriali inerti su tutto il territoriocantonale, per garantire lo smal-timento a medio-lungo termine. Le procedure purtroppo non sonobrevi, ma questa è la democrazia…

Il nostro Cantone è alle presecon una situazione finanziariadelicata e non vorremmo chefossero gli investimenti infra-strutturali ad essere sacrificati.Sarebbero infatti «falsi» rispar-mi che pagheremmo, con tantodi interessi, in futuro. Dal suoosservatorio privilegiato, comevede tale situazione proprionell'ottica di mantenere unabuona quota di investimentipubblici, foriera di crescita eco-nomica ed occupazionale?Per quanto concerne gli investi-menti infrastrutturali, il mio Dipar-timento gioca un ruolo importante.Dei 960 milioni netti pianificati peril quadriennio 2012-2015, quasi lametà concernono il Dipartimentodel territorio. Di questi, poco più di300 milioni riguardano il settoredella mobilità (per la realizzazionedei piani d’agglomerato, la conser-vazione del patrimonio stradale egli interventi a favore della mobilitàlenta), mentre il resto riguarda altrisettori dipartimentali: dalla prote-zione del territorio (pianificazione etutela dei beni demaniali e cultura-li), agli investimenti per la depura-zione delle acque, alla tutela delpatrimonio forestale, agli incentiviin campo energetico a sostegnodelle energie rinnovabili (PEC) o,ancora, nell’ambito della rivitaliz-zazione dei corsi d’acqua. Nono-stante la situazione difficile dellefinanze cantonali continueremo aimpegnarci per realizzare gli inve-stimenti pianificati (buona partedei quali già avviati). Credo di poterdire quindi che le ricadute positiveper l’economia locale sono assicu-rate.

Michele Barra,Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento del territorio.

STATISTICA INFORTUNI

5 luglio-agosto2013

Nel 2012,diminuita del 7.6% la frequenzadegli infortu-ni sui cantieriin Ticino

Nelle scorse settimane la Suva hareso noti i dati statistici relativiagli infortuni professionali regi-strati nel 2012, inclusi quelli riferitial settore principale della costru-zione (classe 41A), sia per quantoriguarda la media nazionale, sia laregione di lingua italiana. Nella Svizzera italiana, l'anno scor-so sono stati complessivamente1'970 gli infortuni registrati suicantieri dell'edilizia (senza conta-re i lavoratori interinali) contro i2'103 del 2011 e questa riduzioneè stata riscontrata nonostantel'aumento, di 128 unità, del nume-ro degli occupati nell'edilizia. Ciòporta ad avere, nel 2012, una fre-quenza degli infortuni in Ticinopari a 203.7 unità ogni 1'000 lavo-ratori a tempo pieno, che corri-sponde ad una riduzione del 7.6%rispetto al 2011. A livello naziona-le, tale frequenza è stata di 194.4infortuni ogni mille lavoratori, conuna riduzione percentuale rispet-to all'anno precedente simile aquella del nostro Cantone. Si trat-ta insomma di un ulteriore passoavanti, frutto del lavoro di preven-zione svolto su più fronti dai variaddetti ai lavori, che dovrebbeservire da ulteriore stimolo perincrementare la sicurezza in sensolato, in un settore all’interno delquale occorre purtroppo convi-vere con un inevitabile fattoredi rischio residuo. Nonostantequesto, siamo consapevoli dell'e-sistenza di margini di migliora-

mento attuabili soltanto graziealla collaborazione di tutti gliattori del settore della costru-zione (associazioni padronali eimprese, sindacati e lavoratori,progettisti e direttori dei lavori,istituzioni e specialisti). Un miglio-ramento che va ricercato in parti-colare nella riduzione della gra-vità degli infortuni sui cantieri.L'amaro in bocca e la tristezzaper gli infortuni mortali avvenutidurante i primi mesi di quest'an-no sono ancora ben presenti nelsottoscritto. Occorre dunque ana-lizzare, con la necessaria lucidità eoggettività, le varie situazioni, nel-l’intento di trarre i necessari inse-gnamenti affinché casi simili nonabbiano più a verificarsi. Sembra facile, ma non è così. Ognisituazione è infatti diversa l'unadall'altra, la dinamica e le personecoinvolte pure. È per questo cherisulta praticamente impossibile –e a par mio pure controproducen-te in quanto si tende a concen-trarsi sui dettagli tecnici a scapitodi una visione d'assieme del can-tiere – cercare di codificare ognimisura preventiva da attuare sulposto di lavoro. Meglio sarebberiuscire a sensibilizzare e respon-sabilizzare di più tutti gli operato-ri del settore (maestranze, quadri,dirigenti, fornitori, progettisti, di-rettori dei lavori, ...) ad una vera

e propria cultura della sicurezza,così che tutti si attivino per indivi-duare le potenziali situazioni dipericolo ed eliminarle con pron-tezza prima di procedere con illavoro. Questo aspetto deriva dalfatto che è sempre più difficiletrovare una chiave di lettura dellediverse statistiche che consentadi identificare determinate ten-denze legate ad esempio adaspetti geografici, di tipologiadegli infortuni o di organizzazio-ne dell'impresa di costruzionecoinvolta. In particolare per gliinfortuni con gravi conseguenzeconcorrono infatti molti fattori,spesso radicati nel comportamen-to dei lavoratori, quali le cattiveabitudini e la sottovalutazione deipericoli, oppure più di carattereorganizzativo, che riguardano im-prenditori, direttori dei lavori eprogettisti. Già in fase di progetta-zione, la sicurezza deve rientrare apieno titolo tra le prestazioni cita-te nel capitolato d'offerta, ai diret-tori dei lavori spetta poi il compi-to di coordinare le misure proprieal cantiere, mentre ai datori dilavoro l'applicazione delle regoleper la prevenzione degli infortunie delle malattie professionali.

Nicola BagnoviniVicedirettoreSSIC Sezione Ticino

Le parti del corpo più frequente-mente colpite sono gli occhi e ledita (17%), seguite da ginocchiae caviglie (7%). Con percentualiinferiori al 5% vi sono: mani,piedi, braccia e torace.

MICROFONO APERTO

6 luglio-agosto2013

Cambio allaDirezione della Suva di Bellinzona

Nella riunione del 27 marzo 2013,la Commissione amministrativadella Suva ha nominato il cin-quantenne ticinese Roberto Dottinuovo direttore dell'agenzia diBellinzona. Dal 1° settembre 2013Dotti prende il posto di FiorenzoGioli – entrato a far parte dellaSuva nel 1973 e negli ultimi ottoanni è stato a capo dell'agenzia di Bellinzona – che potrà goderedel meritato pensionamento. Liabbiamo incontrati entrambi perun’intervista, che vuol essere an-che l'occasione per, da un lato, rin-graziare sentitamente il Dir. Gioliper la qualificata e spiccata dispo-nibilità riservataci in tanti anni diproficua collaborazione e, dall'al-tro lato, per formulare i miglioriauguri al nuovo Direttore, al qualegarantiamo già sin d'ora la massi-ma disponibilità di collaborazionedella SSIC Sezione Ticino.

Dir. Gioli, lei ha praticamentetrascorso l'intera sua vita pro-fessionale presso la Suva. Cipuò riassumere i principali datiche riguardano questa impor-tante azienda autonoma di di-ritto pubblico, alla quale fannocapo anche tutte le imprese delsettore principale della costru-zione?

La Suva è stata fondata nel 1918,dunque nello stesso anno della SSICSezione Ticino, ed ha un volumepremi pari a 4.4 miliardi di franchi.Assicura in totale 118'000 imprese,per complessivamente 1.9 milionidi lavoratori, contro le ripercussionidegli infortuni e delle malattie pro-fessionali. La sua sede principale è aLucerna e dispone di 18 agenziesparse sul territorio nazionale oltrealle due cliniche di riabilitazione aBellikon e Sion. Complessivamenteoccupa più di 3'000 collaboratori,dei quali 91 sono attivi presso l'a-genzia di Bellinzona che assicuracirca 60'000 lavoratori in oltre 5'500aziende. Dal 2005 la Suva ha as-sunto, su mandato del Consigliofederale, anche la gestione dell'assi-curazione militare.

Dall’alto della sua lunga espe-rienza, quali sono stati i cam-biamenti più significativi che ha vissuto per quanto riguardal'organizzazione, il ruolo e lepeculiarità della Suva?

I cambiamenti sono più di formache di sostanza. Di pari passo conl'evoluzione della società e delmondo del lavoro la Suva ha dovu-to adeguare il suo modo di fare,

anche se fondamentalmente i com-piti da svolgere sono sempre glistessi – prevenzione, assicurazionee reintegrazione professionale –,garantendo i legittimi diritti e inter-venendo per evitare possibili abusi.Anni fa la Suva era percepita dinatura quasi poliziesca mentre og-gi aumenta sempre più la richiestadi consulenza, di collaborazione edi sostegno, pur riconoscendone ilsuo ruolo esecutivo. Cito un cambiamento concreto, dicui il vostro settore ha fatto da apri-pista, già nel 1995. Si tratta dell'in-troduzione del calcolo dei premisecondo il sistema bonus-malus.Sistema che oggi è applicato a tuttii settori. Questo sistema che gratifi-ca gli sforzi intrapresi nella preven-zione e nella collaborazione per lareintegrazione professionale ha inparte contribuito alla diminuzionedel numero degli infortuni e dei casidi invalidità. La forte diminuzionedelle rendite d'invalidità e la buonaperfomance finanziaria sugli inve-stimenti permettono alla Suva peril settimo anno consecutivo di ri-durre, anche per il 2014, i premiassicurativi. Complessivamente leriduzioni comportano una minorentrata annua in premi di oltre 600milioni, rispetto a 6 anni fa.

In funzione dei cambiamenti inatto nel mondo imprenditorialelegati alla crescente globalizza-zione dei mercati, cosa si sentedi consigliare agli impresari co-struttori per quanto riguarda laprevenzione degli infortuni edelle malattie professionali?

Per quanto riguarda la nostraregione nell'ambito della preven-zione sono stati fatti passi da

gigante. La sicurezza e in generalela promozione della salute fannooramai parte, nella stragrandemaggioranza dei casi, della culturad'impresa. Gli imprenditori, maanche i collaboratori, sono coscien-ti che investire nella sicurezza, nellaformazione e nel perfezionamentoaumenta la propria capacità con-correnziale. La collaborazione fra i vari enti – Associazioni padronali,Sindacati e Suva – ha certamentecontribuito al raggiungimento diquesto comune obiettivo.

Dir. Gioli, quale messaggio sisente di esternare agli operatoridell’edilizia che, nonostante glisforzi profusi, continuano ad es-sere confrontati con un numeroelevato di infortuni gravi?

Di fronte al grave infortunio è diffi-cile fare astrazione dalle forti emo-zioni e riuscire a fare un distinguotra quello che, con po' di saggezza,sarebbe stato possibile evitare equello che invece, malaugurata-mente, succede nonostante la pru-denza e il rispetto di tutte le misuredi sicurezza. Soprattutto questaseconda tipologia d'infortuni sta atestimoniare che il rischio zero, pur-troppo, non esiste. Ma è proprio inquesti casi che il distinguo andreb-be fatto per evitare di considerarevani gli sforzi profusi o persino dirassegnarsi. Laddove invece l'infor-tunio – la gravità dello stesso èspesso aleatoria – è dovuto a unamancanza di misure di sicurezza, diformazione, di valutazione correttadel pericolo o altro è opportuno, da parte di tutti, trarne con umiltà e sobrietà debito insegnamentoonde evitare il ripetersi di similieventi.

Passaggio di consegne tra Fiorenzo Gioli e Roberto Dotti.

7 luglio-agosto2013

Ora che sta per concludere lasua importante esperienza la-vorativa, con quale spirito siappresta a vivere il pensiona-mento e quali sono i suoi pro-getti per il futuro, che le augu-riamo ricco di salute e serenità?

Onestamente finora non ho pianifi-cato niente. Dopo oltre 40 anni saràla prima volta che rimango lontanodal lavoro per oltre tre settimane.Porto con me comunque talmentetanti bei ricordi professionali che –sono convinto – mi aiuteranno qua-lora mi dovessi sentire annoiato. Vedo comunque il pensionamentocome l'inizio di una nuova attività:farò il nonno dei miei due nipotini atempo pieno e avrò pertanto biso-gno di tanta salute e serenità equindi un grazie per gli auguri.

Come detto in entrata, a partiredal 1° settembre 2013, la Direzio-ne dell'agenzia Suva di Bellinzonaè affidata al Dr. med. RobertoDotti. Cresciuto a Monte Carasso,egli ha studiato medicina all'Uni-versità di Zurigo dove si è laurea-to nel 1990. Dopo anni di perfe-zionamento in diverse cliniche haconseguito la specializzazione inchirurgia ortopedica. Dal 2001 al2003, in qualità di capoclinica, ilDr. Dotti ha diretto il Reparto dichirurgia della colonna vertebralee ortopedia nel Centro svizzeroper paraplegici di Nottwil. Inseguito ha svolto la funzione disupplente del medico capo nelCentro di reclutamento dell'eser-cito a Nottwil. Dieci anni fa Ro-berto Dotti ha iniziato a lavorarecome medico di circondario allaSuva Bellinzona. Nel gennaio 2011ha assunto la funzione di respon-sabile di gruppo medico. Anche alnuovo Direttore abbiamo rivoltoalcune domande.

Dr. Dotti, con quale spirito siappresta ad assumere questaimportante funzione e cosa siaspetta dalla nuova sfida pro-fessionale?

Lavoro da dieci anni alla Suva; hoincominciato come medico di cir-condario, interessandomi però sindall'inizio di tutti i processi dellaSuva partecipando a svariati grup-pi di lavoro che di per sé esulavanodalla mia attività principale nellamedicina assicurativa. Da oramaitre anni sono responsabile per ilservizio medico della Suva per ilCanton Ticino.

L'assunzione della responsabilitàgestionale in qualità di direttoredell'agenzia di Bellinzona è dunquela logica evoluzione di questo cre-scente interesse per il manage-ment. Assumo quindi questa nuovafunzione pieno di entusiasmo e conuna gran voglia di fare, senza peròvoler sovvertire quanto fatto finora,ma tutt'al più apportando alcunemodifiche nell'organizzazione in-terna per meglio affrontare alcunesfide che si presentano all'orizzon-te, come ad esempio l'evoluzionedelle spese di cura.

Le principali assicurazioni so-ciali svizzere sono confrontateda tempo con difficoltà finan-ziare. Fa però eccezione la Suva,che sembra aver trovato la ri-cetta giusta per garantire la stabilità economica dell'assicu-razione senza ricorrere sistema-ticamente all'aumento dei pre-mi assicurativi. Qual è, secondolei, il segreto di questa positivarealtà?

A mio modo di vedere il successonella gestione finanziaria dellaSuva, che si traduce appunto nellarestituzione degli utili agli assicu-rati per esempio nella forma diabbassamento dei premi o per lomeno alla rinuncia all'aumentodegli stessi è dovuto a due condi-zioni di base. In primo luogo, il fattoche in seno al Consiglio di ammini-strazione siano rappresentati tutti ipartner sociali favorisce una gestio-ne equilibrata che tenga contodegli interessi di tutti. In secondoluogo, il modello Suva che riunisceprevenzione, assicurazione e riabili-tazione si è rivelato un modello disuccesso che ha permesso finora atutti i partner sociali di trarre il mas-simo beneficio dalle somme investi-te sotto forma di premi assicurativi(penso qui in modo particolare alreinserimento professionale dopoadeguate cure mediche che per-mette di ridurre i costi dei casi direndita, ma anche al lavoro fattonel campo della prevenzione cheabbassando il numero di infortuni,oltre a salvare vite, blocca sul na-scere i costi).

Ritornando al settore ticinesedella costruzione, lei intravvededegli ambiti di competenza che,pur nel massimo rispetto deirispettivi ruoli, potrebbero es-sere sviluppati in futuro daSuva e SSIC Sezione Ticino al

fine di ulteriormente diminuirela frequenza degli infortuni edelle malattie professionali?

Nel campo della prevenzione degliinfortuni sul lavoro è stato fattomolto e i risultati sono evidenti. L’obiettivo è comunque quello dimantere alta l’attenzione nella pre-venzione in senso lato, oltre cheattuare puntuali azioni negli ambitiritenuti più delicati. In questomomento, solo per citare un esem-pio, la Suva ha dato il via, in colla-borazione con vari partner, allacampagna «Tirocinio in sicurezza»che mette a disposizione delleaziende la documentazione neces-saria – sia per gli apprendisti, siaper i formatori – ad istruire gliapprendisti in sicurezza. Questi«starter kit» sono disponibili perdiverse professioni (incluse quelledell’edilizia) e maggiori informazio-ni sono reperibili sul sito Internetwww.suva.ch/tirocinio. Al momento, però, a preoccupareun po' è la situazione degli infortuninon professionali. Se è pur vero chequesti avvengono al di fuori dell'at-tività lavorativa, le conseguenze sifanno comunque sentire nell'am-bito della professione svolta. Se un operaio si rompe una cavigliainciampando in un cantiere, oppuregiocando a calcio la domenica, leconseguenze in termini di curenecessarie e di ripresa del lavorosono esattamente le stesse. Ovvia-mente non si possono controllarele attività fatte durante il tempolibero, però anche in questo camposi può fare prevenzione; credo chequi si possa fare molto in collabora-zione con le ditte, magari offrendocorsi di sensibilizzazione che posso-no essere tenuti in collaborazionetra la Suva e la SSIC. Si può anchecreare col tempo una accresciutasensibilità per uno stile di vita sano,che a medio termine avrà riper-cussioni positive sulle ditte e suilavoratori.Da ultimo vorrei ancora ricordare ilproblema dell'amianto. Se è purvero che oggi l'amianto non vienepiù utilizzato, sappiamo che negliedifici costruiti prima del 1990 sipuò trovare con un'elevata proba-bilità dell'amianto. Quando si met-tono quindi in atto dei lavori diristrutturazione a questi edifici èmolto importante eseguire un testper capire se ci sono pericoli diesposizione. Con un semplice test sipossono evitare esposizioni che adistanza di anni avranno conse-guenze molto gravi.

9 luglio-agosto2013

DIRETTORI DEI LAVORI Consegnati idiplomi 2013

Lo scorso 21 giugno ha avutoluogo, alla SUPSI di Trevano, la cerimonia di consegna deiCertificate of Advanced Studies(CAS) per Direttori dei lavorinell'ambito dell'edilizia e delgenio civile. La cerimonia hachiuso il percorso iniziato il 15ottobre 2012 con l'avvio dellaseconda edizione di questocorso di formazione continua,organizzato congiuntamente daOTIA, SSIC TI e SUPSI, e indiriz-zato ad architetti, ingegneri,impresari costruttori diplomati,tecnici ST/SSS e professionistiche operano nell'ambito dellecostruzioni.

Particolarmente gradita la presen-za del Presidente del Consiglio di Stato, On. Paolo Beltraminelliche, insieme al Direttore dellaSocietà svizzera impresari costrut-tori Sezione Ticino (SSIC TI), Ing.Vittorino Anastasia, al Presiden-te dell'Ordine ingegneri e archi-tetti del Cantone Ticino (OTIA),Ing. Nicola Nembrini, e al Diretto-re del Dipartimento ambientecostruzioni e design SUPSI, Dr.Luca Colombo, hanno portato illoro saluto alle neo diplomate e ai neo diplomati, testimoniandoanche l’importanza che questocorso riveste non solo per laSUPSI, ma per tutto il mondo pro-fessionale del settore dell’ediliziae del genio civile.I riscontri ottenuti con la primaedizione della formazione perDirettori dei lavori in ambito edilee del genio civile sono stati taliche, a grande richiesta da partedel mondo professionale, è stataorganizzata una nuova edizionedel corso per rispondere in modoottimale all’urgente necessità delterritorio di avere figure di riferi-mento specializzate nel settoredella costruzione. Da diversi annisi avverte, infatti, la necessità di uncorso di questo tipo. La sua genesiha trovato origine nella collabora-zione fra diverse associazioni pro-fessionali della Conferenza delleassociazioni tecniche ticinesi delsettore (CAT), la SSIC TI e l’Ammi-nistrazione cantonale con la Divi-sione delle costruzioni e la Sezio-ne della logistica.Obiettivo di questa cooperazioneè stato quello di offrire agli spe-cialisti del settore – ingegneri,architetti, ma anche disegnatori,tecnici edili e impresari – un ap-profondimento per assumere concompetenza il delicato quantoimportante ruolo del Direttore deilavori nell’edilizia e nel genio civile.L’accresciuta complessità dellenuove costruzioni e la specializza-

zione delle imprese che parteci-pano alla sua realizzazione richie-dono un preciso coordinamento eun’attenzione continua per rispet-tare tempi e costi preventivati chesolo la figura di un professionistascrupoloso e preparato è in gradodi offrire.Non sempre, a livello di Bachelor,è possibile trattare temi così spe-cifici e quindi le conoscenze ac-quisite durante gli studi vannointegrate con corsi di formazionecontinua come i Certificate ofAdvanced Studies, i Diplomi ofAdvanced Studies o i Master ofAdvanced Studies.Questo corso, preparato e seguitocon cura dal suo responsabile Ing. Manuel Lüscher, ha anchepermesso ai professionisti già atti-vi nel ramo delle costruzioni dicompletare le conoscenze acqui-site sul campo con quelle teorichee con le competenze pratichenecessarie per svolgere al meglioil complesso compito del Diretto-re dei lavori. Nel lungo e comples-so iter che va dalla pianificazio-ne dell’opera all’esercizio e alla consegna al committente della stessa, la fase esecutiva è il pun-to cardine della concretizzazionedelle competenze di tutti gli attoriche operano nel mondo dellacostruzione. Il cantiere coinvolge

infatti pianificatori, progettisti,esecutori e tutti gli organi istitu-zionali di controllo in un momen-to essenziale per il corretto ecoordinato impiego delle risorse.La figura del Direttore dei lavoririassume le competenze e coordi-na le attività e le risorse per la rea-lizzazione di un’opera, nel giustocontesto qualitativo e funzionaledel prodotto finale, nel controllodei tempi esecutivi e dei costi, nelpieno rispetto delle norme vigen-ti in materia di prevenzione degliinfortuni e delle malattie profes-sionali.Questo iter formativo richiedecomplessivamente circa 200 oredi insegnamento suddivise nelleseguenti materie: Attori e rapporticontrattuali collegati al cantiere,Gestione economica del cantiere,Programma lavori, Gestione del-l’avanzamento del cantiere, Mo-dalità di gestione e di controllodella qualità del cantiere, Sicurez-za nell’ambito della costruzione,Protezione dell’ambiente sul can-tiere, Contratti collettivi di lavoroe aspetti sociali.

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Le candidate e i candidati che hanno certificato con successo gli esami perDirettori dei lavori nell’ambito dell’edilizia e del genio civile sono:Carlo Albi, Cristina Maria Arcari Boller Mehler, Ezio Brunetti, MarzioCarobbio, Daphne Cavalli, Alberto Cerutti, David Dalsass, AlessandroFancoli, Ramiro Farfan, Massimo Ferrari, Maria Gagliano, Martino Gorno,Sandro Guerrero, Satar Hodai, Alfredo Iovino, Giovanni Larghi, BenoîtLienhard, Nicola Massera, Jordi Muñoz Coll, Paolo Nesa, GiuseppePraino, Gianluca Spaini, Elio Valletta e Giovanni Venini.

Foto di gruppo scattata dopo lacerimonia ufficiale di consegnadei diplomi di Direttori dei lavorinell’ambito dell’edilizia e del genio civile.Foto: SUPSI Trevano.

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11 luglio-agosto2013

CORSI AL CFP Segnaleticaprovvisoriadi cantiereBuon successo del primo work-

shop sulla segnaletica di cantie-re organizzato in Ticino.In seguito a una richiesta ina-spettatamente alta, il corso sullasegnaletica provvisoria di cantieresvolto a metà aprile al Centro diformazione professionale (CFP)della SSIC TI di Gordola è statotenuto due volte, a breve distanzal’una dall’altra. Le conoscenze preliminari dei partecipanti eranoelevate. Ciononostante, in sede diapplicazione pratica hanno avutoluogo intense discussioni riguar-do ai dettagli sulla posa di unacorretta segnaletica di cantiere e anche in questo ambito sonostate scambiate preziose espe-rienze. I quasi 30 iscritti al corso desidera-vano migliorare le proprie cono-scenze sulla corretta segnaleticadi cantiere, soprattutto perché,dall’1.1.2013, si applicano gli adat-tamenti della norma VSS 640 886.I gruppi di entrambi i corsi eranoben assortiti, in quanto compostidi lavoratori specializzati, capi-squadra, capi cantiere, assistenti e ingegneri. Da un lato, i rappre-sentanti del Cantone e di alcuniComuni hanno portato le loroesperienze sui collaudi della se-gnaletica, mentre dall’altro lato, iresponsabili di cantiere hannopotuto esercitare l’applicazionepratica sulla base di situazioni dicantiere simulate. I partecipanti sisono confrontati principalmentesui seguenti aspetti:- Come applico la norma sul mio

cantiere?- Quali modifiche sono valide

dall’ 1.1.2013?- Quali disposizioni si applicano

per le stagge di sbarramento e itabelloni?

- Che margine di interpretazionehanno gli enti di certificazioneper il collaudo della segnaletica?

- Qual è la responsabilità legaledel personale del cantiere incaso di incidente?

Anche in sede di «collaudo» dellasituazione simulata da parte delgruppo sono nate discussioniinteressanti e proficue. Si è vistoche la norma non è sempre appli-cabile tale e quale alle reali situa-zioni di cantiere. Per questo sirichiedeva la creatività dei pra-ticanti. Importante è comunquetener presente che eventuali sco-stamenti dalla segnaletica pre-scritta dalla norma devono esserefatti in ogni caso collaudare eomologare dalle autorità compe-tenti e/o dalla polizia.L’inchiesta di soddisfazione con-dotta tra i partecipanti al momen-to formativo ha mostrato che per

gli ingegneri, i capiprogetto e icapi cantiere sarebbe sufficienteuna mezza giornata. Per i capi-squadra e i lavoratori specializzati,il programma giornaliero è invecepiù indicato in quanto focalizzatosull’esercitazione pratica. L’asso-ciazione Quadri dell’Edilizia Sviz-zera (Baukader Schweiz) prevedegià entrambe le varianti di corsonella Svizzera tedesca e le pro-porrà anche in Ticino, lasciandoaperta la natura composita deipartecipanti. Solo in questo modopossono infatti essere scambiatepreziose esperienze. Per maggiori

informazioni consultare il nostrosito all’indirizzo www.baukader.ch.

Rut VerdegaalResponsabile comunicazioneBAUKADER SCHWEIZ, Olten

FLASH In viaggio a Roma con la SSIC TINell'ambito delle attività culturali

e ricreative organizzate dalla SSICSezione Ticino all'indirizzo deipropri associati, trovano regolar-mente spazio anche viaggi all'e-stero più o meno impegnativi. Lascorsa primavera, ha avuto luogoun breve soggiorno nella sempreaffascinante città di Roma, uncondensato di storia, cultura edarte difficilmente eguagliabile. Latrasferta si è svolta nell’arco di tregiornate (da giovedì 25 aprile asabato 27 aprile 2013) seguendoun programma intenso quantointeressante, che ha spaziato travisite della città, musei, monu-menti e aspetti meno impegnatividi carattere gastronomico e ri-creativo. Il tutto è stato moltoapprezzato dai partecipanti (unaventina in totale) grazie in parti-colare alla precisa organizzazio-ne, alle preparatissime guide chehanno accompagnato durante levisite e all'ottimo clima da subitoinstauratosi all'interno del gruppo.Dopo lo spostamento a Milano inpullman, in sole 3 ore di treno(grazie alla Frecciarossa) è si giun-ti a Roma dove i partecipantihanno avuto il pomeriggio libero.Il giorno successivo è stato moltointenso con le visite guidate diColosseo, Campidoglio, Fontanadi Trevi, Pantheon (il monumentoromano che vanta diversi primati,tra i quali la cupola in muraturapiù grande di tutta la storia del-l’architettura), Piazza Navona,Musei Vaticani, Cappella Sistina(dove poche settimane prima siera svolto il Conclave per l’elezio-ne di Papa Francesco) e Basilica diSan Pietro. La cena, con esibizionidi canto lirico, si è svolta al risto-rante Tanagra Caffè Concerto diRoma. Il terzo giorno, ha avuto

luogo il Tour dei Castelli Romani,percorrendo la via dei laghi attra-verso una delle molte zone colli-nari di origine vulcanica checaratterizzano i dintorni dellacapitale d’Italia (Castelgandolfo,residenza estiva del Papa, Roccadi Papa, Grottaferrata) prima diassaporare un ottimo pranzo tipi-co a Frascati e tornare in Ticino.

Alcuni luoghi visitati dal gruppodella SSIC TI: Colosseo, Campido-glio, Fontana di Trevi, Pantheon,Piazza Navona, Basilica di San Pietro e Cappella Sistina.

Uno degli esercizi pratici svoltidurante il corso del 16.04.2013al CFP di Gordola. Foto: Rut Verdegaal.

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