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Centro Interuniversitario di Ricerca per la Pace l’Analisi e la mediazione dei Conflitti Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Firenze Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna INFORM @ ZIONE LA COOPERAZIONE DEI TERRITORI: INFORM@ZIONE PER LO SVILUPPO NEWSLETTER DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA TOSCANA Luglio 2011, n. 64 C.I.R.P.A.C in questo numero: In primo piano Il forum di dialogo IBSA, composto da India, Brasile e Sud Africa, è stato fondato ufficialmente nel 2003 a Brasilia, con lo scopo, si legge nella dichiarazione ufficiale, di “tenere regolari consultazioni politiche su questioni dell’agenda in- ternazionale e scambiare informazioni su aree di mutua co- operazione, in modo da coordinare le reciproche posizioni su temi di interesse comune”. Il dialogo trilaterale, che avviene attraverso periodici incontri dei Capi di Stato e di Governo e dei Ministri degli affari esteri, si articola su quattro assi principali: coordinamento politico, cooperazione settoriale attraverso 16 gruppi tematici di lavoro, il Fondo IBSA per l’Alleviamento della Povertà e della Fame, e la creazione di legami a livelli diversi da quello di governo (coinvolgimen- to di società civile, parlamenti nazionali, corti costituzionali, media, ecc...). Nelle parole dell’ex-Ministro brasiliano agli Affari Esteri Celso Amorim, IBSA non si pone come alternativa a - e coalizione “contro” le potenze del G8, ma come tentativo di istituzio- nalizzare le relazioni fra i tre paesi allo scopo di rendere la “globalizzazione una forza positiva per lo sviluppo del Sud” e di promuovere un sistema internazionale genuinamen- te “multipolare”. Lo sforzo di coordinamento dei tre paesi partecipanti ha alla base la ricerca di una migliore rappre- sentazione dei propri comuni interessi in sedi istituzionali internazionali quali il WTO e l’ONU, e nasce in parte dalla condivisione di comuni interessi, a partire da quelli difesi nei difficili negoziati del Doha Round. segue a p.2 in evidenza: p.12 Regione Toscana - Settore Attività Internazionali La Newsleer è curata per conto del CIRPAC dalla Scuola Superiore Sant’Anna Coordinamento Scientifico: Prof. Andrea de Gury (Scuola Superiore Sant’Anna) Redazione: Andrea de Gury, Ilaria Dal Canto, Annarosa Mezzasalma (Scuola Superiore Sant’Anna) Alessandro Volpi, Alessandro Breccia, Chiara Macchi, Valentina Fei (Università di Pisa) Direore Responsabile: Francesco Ceccarelli (Ufficio Comunicazione Scuola Superiore Sant’Anna) Concept Grafico: Michele Gonnelli (Scuola Superiore Sant’Anna) SVILUPPO per lo IL FORUM DI DIALOGO IBSA EU/ACP MICROFINANCE PROGRAMME II ACCOGLIENZA FRA AFRICA E TOSCANA p.20 Roma, 12 luglio 2011 FORUM DELLA SOCIETÀ CIVILE ITALIANA SULL’HIV/AIDS Approfondimenti p. 2 Bandi p. 10 La Regione Toscana in... p. 6 Documenti p. 16 Eventi p. 22 Useful Links p. 28 p.22

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Centro Interuniversitario di Ricerca per la Pace l’Analisi e la mediazione dei Conflitti

Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di FirenzeUniversità di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna

INFO

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ELA COOPERAZIONE DEI TERRITORI: INFORM@ZIONE PER LO SVILUPPONEWSLETTER DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA TOSCANA

Luglio 2011, n. 64

C.I.R.P.A.C

in questo numero:

In primo piano

Il forum di dialogo IBSA, composto da India, Brasile e Sud Africa, è stato fondato ufficialmente nel 2003 a Brasilia, con lo scopo, si legge nella dichiarazione ufficiale, di “tenere regolari consultazioni politiche su questioni dell’agenda in-ternazionale e scambiare informazioni su aree di mutua co-operazione, in modo da coordinare le reciproche posizioni su temi di interesse comune”. Il dialogo trilaterale, che avviene attraverso periodici incontri dei Capi di Stato e di Governo e dei Ministri degli affari esteri, si articola su quattro assi principali: coordinamento politico, cooperazione settoriale attraverso 16 gruppi tematici di lavoro, il Fondo IBSA per l’Alleviamento della Povertà e della Fame, e la creazione di legami a livelli diversi da quello di governo (coinvolgimen-to di società civile, parlamenti nazionali, corti costituzionali,

media, ecc...). Nelle parole dell’ex-Ministro brasiliano agli Affari Esteri Celso Amorim, IBSA non si pone come alternativa a - e coalizione “contro” le potenze del G8, ma come tentativo di istituzio-nalizzare le relazioni fra i tre paesi allo scopo di rendere la “globalizzazione una forza positiva per lo sviluppo del Sud” e di promuovere un sistema internazionale genuinamen-te “multipolare”. Lo sforzo di coordinamento dei tre paesi partecipanti ha alla base la ricerca di una migliore rappre-sentazione dei propri comuni interessi in sedi istituzionali internazionali quali il WTO e l’ONU, e nasce in parte dalla condivisione di comuni interessi, a partire da quelli difesi nei difficili negoziati del Doha Round. segue a p.2

in evidenza:

p.12

Regione Toscana - Settore Attività Internazionali

La Newsletter è curata per conto del CIRPAC dalla Scuola Superiore Sant’Anna Coordinamento Scientifico: Prof. Andrea de Guttry (Scuola Superiore Sant’Anna)Redazione: Andrea de Guttry, Ilaria Dal Canto, Annarosa Mezzasalma (Scuola Superiore Sant’Anna)Alessandro Volpi, Alessandro Breccia, Chiara Macchi, Valentina Fei (Università di Pisa)Direttore Responsabile: Francesco Ceccarelli (Ufficio Comunicazione Scuola Superiore Sant’Anna)Concept Grafico: Michele Gonnelli (Scuola Superiore Sant’Anna)

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IL FORUM DI DIALOGO IBSA

EU/ACP MICROFINANCE PROGRAMME II

ACCOGLIENZA FRA AFRICA E TOSCANA p.20Roma, 12 luglio 2011

FORUM DELLA SOCIETÀ CIVILE ITALIANA SULL’HIV/AIDS

Approfondimenti p. 2

Bandi p. 10La Regione Toscana in... p. 6

Documenti p. 16Eventi p. 22Useful Links p. 28

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sezione APPROFONDIMENTI

Luglio 2011, n. 64

IL FORUM DI DIALOGO IBSA: DALLE POLITICHE COMMERCIALI ALLA COOPERAZIONE SUD-SUD

segue da p.1

L’IBSA, in questo senso, cerca di affiancarsi al G20 come gruppo di pressione in grado di integrarsi più efficacemen-te nei processi decisionali internazionali e di influenzare un dibattito internazionale che, agli occhi di molti Paesi emer-genti e in via di sviluppo, è ancora troppo modellato sulle agende politiche ed economiche dettate dai Paesi del G8.

IL DIFFICILE APPROCCIO COMUNE ALLE POLITICHE COMMERCIALI

Rispetto alle politiche commerciali internazionali, le riven-dicazioni del gruppo partono dalla consapevolezza che “ampie porzioni del mondo non abbiano tratto beneficio dal processo di globalizzazione” (Dichiarazione di Brasi-lia), e che l’acquisizione di maggior potere contrattuale nell’ambito dei negoziati WTO sia un obiettivo imprescin-dibile. In occasione del vertice di Cancun, concluso con un sostanziale fallimento, gli IBSA e la Cina hanno costituito un nucleo di paesi che, in seno al G22, si è opposto al protezionismo agricolo dei paesi sviluppati, rifiutando un eventuale accordo “preconfezionato” da Stati Uniti e Unio-ne Europea, che non tenesse nel dovuto conto le posizioni dei paesi emergenti e in via di sviluppo. In seguito al ver-tice, l’ampio ed eterogeneo G22 ha scontato le tensioni interne fra paesi fortemente orientati al protezionismo e paesi – come Argentina e Brasile – il cui forte export può beneficiare di un’apertura dei mercati agricoli, mentre il forum IBSA è riuscito a consolidare alcune posizioni comu-ni. Le tre “middle-powers” guardano con preoccupazione alle fluttuazioni dei prezzi globali dei beni agricoli e chie-dono una più trasparente regolamentazione del sistema commerciale internazionale, che tenga in considerazione la necessità dei paesi in via di sviluppo di dare impulso alle proprie esportazioni di beni e servizi in settori di vantaggio competitivo. L’idea di sviluppo promossa dall’IBSA, dun-que, non si pone in opposizione ideologica alle politiche globali di libero mercato, ma ne contesta lo sbilanciamen-to in favore degli interessi dei paesi sviluppati, mirando a influenzarle e ad affiancarle con una serie di iniziative regionali. L’India sta infatti rafforzando i legami col bloc-co Mercosur – a maggio ha annunciato negoziati per un

accordo di cooperazione economica – e con la South Afri-can Customs Union (SACU), mirando, nelle parole del suo Ministro del Commercio, a “completare il triangolo IBSA” con la futura promozione di un accordo trilaterale ricom-prendente Mercosur e SACU. I tre paesi IBSA, che com-plessivamente rappresentano una popolazione di quasi 1.4 miliardi di persone e 1.700 miliardi di PIL, hanno tutte le potenzialità per creare un mercato domestico stimabi-le in 1.200 miliardi di dollari e un commercio estero da 300 miliardi, anche se le differenze interne al blocco non possono essere trascurate. Gli analisti commerciali sotto-lineano l’importante ruolo che IBSA potrebbe giocare nel differenziare gli sbocchi commerciali del Sud Africa – e in generale, dell’area SACU – rispetto alla tradizionale di-pendenza dal mercato europeo, ma evidenziano anche il rischio di accordi commerciali in grado di funzionare solo “a senso unico”, data la scarsa capacità dei paesi SACU – il cui stesso mercato interno è ancora immaturo - di trovare spazio per il proprio export nei mercati indiano e brasiliano. Secondo El Hadji Diouf, direttore esecutivo dell’Agenzia Africana per il Commercio e lo Sviluppo (Gine-vra), recentemente intervistato da IPS, i Paesi IBSA hanno un solido interesse comune rispetto a rivendicazioni quali l’eliminazione dei sussidi agricoli da parte dei Paesi del Nord, ma sono potenzialmente in competizione su altre questioni, tra cui le condizioni di accesso ai mercati esteri. Il Brasile, che ha conosciuto una crescita strepitosa negli ultimi anni, è fra i tre il più interessato a una conclusione positiva del Doha Round, e quello che adotta l’approccio più aggressivo rispetto all’apertura dei mercati del Nord. L’India, al contrario, punta maggiormente a mantenere una posizione difensiva e a spingere per meccanismi com-merciali di salvaguardia che permettano ai PVS di proteg-gersi dalle fluttuazioni dei mercati globali tramite barriere commerciali. Il Sud Africa, se da un lato costituisce un interessante mercato per l’export di India e Brasile e un ottimo punto d’accesso al continente africano per i due partner IBSA, mantiene anche un interesse particolare nel coltivare le proprie diversificate relazioni a livello regionale e quella fondamentale con l’Unione Europea.

di Chiara Macchi

APPROFONDIMENTO: GOVERNANCE MONDIALE

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sezione APPROFONDIMENTI

L’EMERGENZA DEL BRICS E LA COOPERAZIONE SUD-SUD

Bisogna inoltre considerare la recente evoluzione del fo-rum BRIC (Brasile, Russia, India, Cina), nato nel 2009 per iniziativa della Russia, che dal 2011 è stato ufficialmente allargato al Sud Africa, aggiungendo una “S” all’acronimo. Il Sud Africa, nonostante una performance economica sensibilmente inferiore a quella degli altri quattro membri (3% annuo di crescita del PIL nel 2010 contro il 10,3% della Cina) viene così definitivamente riconosciuto come la principale potenza del continente africano. Rimane aperta la questione di come si configurino i rapporti fra BRICS e IBSA, se i due fora possano essere complementari o piut-tosto terreno della competizione fra alcuni dei loro mem-bri. IBSA è considerato da molti osservatori come il forum attraverso cui l’India intende esercitare la propria influenza al riparo dall’interferenza cinese, il che spiega in parte il diniego alla domanda di adesione della Cina (motivata uf-ficialmente con la non democraticità del regime cinese) e il rifiuto di accogliere la proposta di quest’ultima, alla vigilia dell’allargamento del BRIC, di sciogliere l’IBSA per evitare ingiustificate sovrapposizioni. I due gruppi sono, del resto, nati in modo diverso e con scopi diversi: il BRIC è stato spesso accusato dalla stampa critica e dai movimenti di subire eccessivamente i condizionamenti provenienti dal-le banche d’investimenti occidentali, in quanto sviluppato in risposta al documento “Dreaming with BRIC: The path to 2050”, compilato nel 2003 da Goldman-Sachs, il quale sottolineava che il rapido sviluppo delle quattro economie avrebbe permesso loro di surclassare la maggior parte del resto del mondo entro il 2050. Pur senza insinuare l’esi-stenza di un’alleanza politica fra i quattro, la tesi proposta dall’economista Jim O’Neill evidenziava che le economie combinate dei quattro paesi – rappresentando il 40% della popolazione mondiale e il 22% del GDP – avrebbero presto costituito la più grande entità esistente sulla scena globa-le, in grado di trarre enormi benefici da una cooperazione sul terreno economico e commerciale. In seno al BRICS, importanti voci dell’agenda comune riguardano la riforma della governance economica, in particolare una maggior partecipazione a organismi internazionali quali FMI e BM e la loro democratizzazione, ma anche il finanziamento con-giunto di infrastrutture e progetti per ridurre l’egemonia del dollaro negli scambi internazionali. In seno all’IBSA la riforma del Consiglio di Sicurezza dell’ONU è di particolare

priorità ed è sancito nella stessa Dichiarazione di Brasilia, in cui si auspica una maggior rappresentazione dei PVS sia fra i membri permanenti che fra quelli non permanenti.Ancora più peculiare nell’agenda IBSA è l’impegno verso la cooperazione Sud-Sud e la nascita di un paradigma nel quale i paesi del Sud non siano più unicamente destinata-ri di aiuti internazionali, ma si pongano in “competizione” con i Paesi più avanzati nella veste di esecutori proattivi di politiche di sostegno verso i PVS più deboli e i Paesi Meno Avanzati (PMA). IBSA ha istituito, sotto il coordinamen-to dell’UNDP, un Fondo per l’Alleviamento della Povertà e della Fame che viene alimentato ogni anno con un milione di dollari, e ha avviato progetti sociali in Guinea Bissau, Palestina, Cambogia, nonché per la ricostruzione di Haiti. Le linee guida di tale modello di cooperazione Sud-Sud, enunciate circa un mese fa dal Sottosegretario per gli Af-fari Politici del Governo brasiliano Vera Machado, sono la cancellazione del debito, la destinazione dello 0,7% del PIL alla cooperazione, il multilateralismo e la non condi-zionalità degli aiuti. L’iniziativa IBSA del 2004 ha previsto 54 milioni di dollari per la cooperazione allo sviluppo, la cancellazione di 500 milioni di dollari di debito con i PMA, la costruzione di una fabbrica in Mozambico per la produ-zione di farmaci antiretrovirali, nonché facilitazioni com-merciali per i PMA. L’emergere del forum di dialogo IBSA come voce dei Paesi in via di sviluppo è particolarmente rilevante in un contesto in cui grandi potenze come gli Sta-ti Uniti o l’Unione Europea hanno visto le proprie attività commerciali e di aiuto allo sviluppo ridimensionate dalla crisi. La sfida per questo eterogeneo gruppo di Paesi sarà mantenere la peculiarità del proprio approccio di fronte all’emergenza del più potente gruppo BRICS, evitando che il proliferare di iniziative promosse da Paesi emergenti e in via di sviluppo si traduca in un’accresciuta competizione interna e in un indebolimento delle posizioni reciproche nelle sedi istituzionali internazionali.

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sezione APPROFONDIMENTI

I FLUSSI MIGRATORI INTER-AFRICANIFOCUS COSTA D’AVORIO

Il World Migration Report dell’International Organization for Migration (IOM) nell’edizione 2010 dedica un’interes-sante sezione alle migrazioni africane. Queste ultime rap-presentano un tassello di primaria importanza nel quadro delle migrazioni globali poiché il flusso di migranti africani, stimato pari a 19 milioni di persone, rappresenta il 9% dei flussi complessivi a livello mondiale. Appare inoltre utile notare che, data l’impossibilità a reperire dati certi, i va-lori stimati risultano probabilmente inferiori a quelli reali. Se si analizzano le informazioni a disposizione, appare co-munque evidente la disomogeneità che caratterizza le di-namiche migratorie sulla base delle macroregioni africane analizzate, che si diversificano per condizioni economiche, legislative e sociali.

Sebbene esistano alcune aree interessate da migrazioni “lunghe” extra africane, come quella dell’Africa settentrio-nale, trasformatasi negli ultimi anni in area di transito (si calcola che circa l’80% dei migranti provenienti da questa regione si sposti al di fuori del continente), altre regioni come quella dell’Africa occidentale fanno registrare pre-valentemente migrazioni “corte” intra-regionali (si calcola che circa il 70% dei migranti provenienti da questa area si sposti entro i confini regionali). Negli ultimi anni anche il trend di crescita del fenomeno migratorio africano è varia-to notevolmente nelle diverse zone, sebbene nel comples-so si sia verificato nel 2010 un incremento pari a circa 1,5 milioni di unità rispetto al 2005. Infatti, mentre nell’Africa centro-orientale si registrano valori costanti a partire dal 2000 (circa 6,7 milioni di migranti), con una diminuzione delle migrazioni in RDC, Etiopia, Congo, Tanzania e Zambia accompagnata ad un contemporaneo incremento del nu-mero di migranti presenti in Chad, Mozambico e Rwanda, nella regione meridionale del continente si registra ormai dal 2005 un incremento medio annuo del 7,3%, con il Sud Africa che ospita addirittura 1,9 milioni di immigrati.Come è noto i motivi che spingono alla migrazione intra o extra-regionale sono molteplici. Tra i tradizionali fattori di stimolo delle migrazioni figurano la mancanza di risorse economiche o di lavoro adeguate a garantire un sufficien-te sostentamento della popolazione, la presenza di guerre ormai endemiche e lo scoppio di nuovi conflitti. A tal ri-guardo appare sconcertante il dato sul numero di sfollati:

si calcola infatti che nell’Africa centro-orientale si concentri la presenza di circa il 40% degli sfollati a livello globale. A una simile situazione contribuiscono in maniera decisiva i conflitti esistenti in RDC e in Somalia, due paesi che secon-do le stime ospitano ciascuno oltre un milione di sfollati. Oltre alle cause tradizionali del fenomeno migratorio, a for-nire uno stimolo all’incremento dei flussi di migranti figu-rano anche elementi riconducibili a dinamiche di degrado ambientale o catastrofi naturali. Secondo i dati dell’OCHA e dell’IDMC (Internal Displacement Monitoring Centre) in Africa sono circa 700 mila gli sfollati nel 2008 in seguito a disastri ambientali, mentre le più recenti stime di UNHCR prevedono per il 2050 oltre 150 milioni di potenziali profu-ghi nel continente africano. Il fenomeno migratorio interno sta inoltre provocando un incremento del tasso di urbaniz-zazione della società africana al punto che l’OECD prevede che nel 2050 in Africa sub-sahariana circa il 68% della popolazione sarà ospitato in aree urbane, con un sensibile incremento rispetto al 38% registrato nel 2006. La crisi economica globale ha contribuito a rendere anco-ra più critica la situazione e ha influenzato indirettamente anche i flussi migratori interni al continente africano. In questo senso i dati dell’ILO illustrano che i lavoratori mi-granti hanno fortemente risentito della perdita di posti di lavoro avvenuta nei paesi di destinazione. Di conseguenza il flusso di rimesse verso i loro paesi di origine ha subito un grave declino passando da un +23% (2007) ad un ben più modesto +4% (2008). La contrazione, che è prose-guita anche nel corso dei due anni successivi, ha creato grosse difficoltà alle popolazioni africane e ha rappresen-tato un ulteriore stimolo ai flussi migratori di persone che, private (totalmente o parzialmente) della fonte di reddito rappresentata dalle rimesse, sono state costrette a cercare fortuna negli altri paesi della regione africana o al di fuori del continente.

Di fronte ad una situazione così complessa le organizzazio-ni regionali hanno iniziato a mostrare una crescente atten-zione verso il fenomeno, concretizzatasi nell’avvio di una serie di percorsi che, almeno nelle intenzioni, dovrebbero ridurre gli ostacoli ai flussi migratori continentali. L’Unione Africana ha adottato già nel 2006, nel corso del summit di Banjul, il Migration Policy Framework for Africa, concepito

di Matteo Bartolini e Paolo Martinelli

APPROFONDIMENTO: AFRICA E MIGRAZIONI

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come un documento di riferimento utilizzabile dagli stati per la formulazione delle loro politiche in tema di migra-zioni interne al continente. Nell’area dell’Africa occidentale l’ECOWAS ha affermato il proprio interesse verso il tema della migrazione con l’adozione, nel 2008, del documento Common Approach on Migration, con il quale veniva so-stenuta la necessità di promuovere la libera circolazione delle persone tra i quindici stati membri, di garantire il rispetto dei diritti dei profughi, dei richiedenti asilo e dei rifugiati e di contrastare l’immigrazione illegale. Nella re-gione dell’Africa orientale invece è stata la IGAD (Inter-governmental Authority on Development) ad impegnarsi recentemente per promuovere l’elaborazione di politiche migratorie e di controllo comuni, armonizzare leggi e pro-cedure e facilitare la mobilità tra i sei stati membri (Gibuti, Etiopia, Kenya, Somalia, Sudan e Uganda). Un approccio simile è stato adottato anche dalla SADC, organizzazione che rappresenta 15 stati dell’Africa meridionale e che ha elaborato un protocollo sulla facilitazione dei movimenti di persone all’interno degli stati membri ratificato nel 2008 ma rimasto finora sulla carta.

In un contesto che, così come è stato possibile compren-dere dal quadro delineato finora, si presenta estremamen-te complesso e assai difficile di interpretare, risulta utile concentrarsi su un fenomeno la cui rilevanza è in continua crescita, quello delle migrazioni di ritorno interne al con-tinente africano. Al fine di approfondire l’esame di questo tema risulta utile fare riferimento ad un caso specifico, quello della Costa d’Avorio. Il paese negli scorsi anni era caratterizzato da una forte presenza di immigrati residenti all’interno dei propri confini (si stimava infatti che il 26% della popolazione nazionale fosse composta da immigrati provenienti in prevalenza dai paesi limitrofi), ma la situa-zione si è completamente modificata nel corso degli ultimi mesi, quando in seguito alle elezioni dell’ottobre 2010 e ai conseguenti scontri armati che si sono verificati nel paese si è assistito a un consistente flusso migratorio in uscita. La maggior parte delle persone che hanno abbandonato il territorio ivoriano sono risultate essere immigrati che or-mai da anni vivevano nel paese e che hanno deciso di fare ritorno alla propria terra di origine. In questo scenario ri-sulta opportuno ricordare che la questione delle migrazioni rappresenta un elemento piuttosto critico nella storia della Costa d’Avorio poiché i migranti sono stati utilizzati spesso come strumento utile al perseguimento di fini politici. Già durante il periodo della presidenza di Houphouët-Boigny, durata dal 1960 al 1993, si praticò un uso politico dei mi-

granti. Com’è noto, divenne pratica comune concedere il voto ai migranti su base clientelare, così da ampliare artifi-cialmente la base di consenso su cui si reggeva il regime e creare le condizioni per risultati elettorali tendenzialmente plebiscitari. La situazione si è mantenuta critica, seppure in termini diversi, anche nel corso della presidenza di Gbagbo che, iniziata nel 2000, si è conclusa da un punto di vista formale con la sconfitta nelle elezioni presidenziali contro il candidato avversario Ouattara e da un punto di vista sostanziale con l’arresto dello stesso Gbagbo nell’aprile 2011. Questo periodo si è caratterizzato per la presenza di forti spinte xenofobe che si sono concretizzate anche in attacchi diretti in particolare contro i cosiddetti “immigrati del nord”, considerati dalla retorica nazionalista (imbevuta del concetto di “ivorianità”) come stranieri e contrapposti agli abitanti del sud del paese considerati come autocto-ni. Focalizzando l’attenzione sulla situazione attuale e, pur in assenza di dati esaustivi che permettano di definire un quadro preciso del recente fenomeno migratorio che inte-ressa il paese, alcune informazioni provenienti dall’UNHCR sembrano delineare una situazione complessa, nella quale tutti i paesi dell’area sono stati interessati da flussi migra-tori di ritorno provenienti dalla Costa d’Avorio. Secondo le stime dell’IOM (elaborate prendendo in considerazione uno scenario pessimistico) i principali paesi di destinazione dei flussi migratori di ritorno sono Burkina Faso (200.000 per-sone), Mali (150.000), Guinea (50.000), Liberia (25.000) e Ghana (20.000). Un fenomeno di questo tipo e di così grande rilevanza crea diversi elementi di criticità che non si limitano solamente alle modalità di gestione dei flussi migratori; una delle principali sfide sarà infatti garantire a questi migranti di ritorno la possibilità di reintegrarsi nel tessuto sociale ed economico del paese di origine.

In conclusione il quadro che emerge dall’analisi dei flussi migratori inter-africani descrive una situazione articolata, influenzata da una molteplicità di variabili molto diverse tra di loro. A causa della complessità e della natura sistemica e cronica di alcuni degli elementi che stimolano le migrazioni (povertà e conflitti) è prevedibile che, almeno nel breve periodo, il fenomeno delle migrazioni interne al continente continui a mantenersi sui livelli attuali. È tuttavia possibile che si verifichi un incremento della quota dei flussi migra-tori riconducibile alle migrazioni intra-continentali, qualora le politiche delle organizzazioni regionali tese a facilitare le migrazioni si dimostrassero efficaci o qualora si verifi-cassero nuovi fenomeni di migrazioni di ritorno in seguito a conflitti.

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sezione APPROFONDIMENTI

PROGETTO DELLA REGIONE TOSCANA APPENA FINANZIATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA IN BURKINA FASO E SENEGAL NEL QUADRO DEL DCI-NSA/LA

L’APPROCHE TERRITORIALE RÉGIONALE: UNE ESPACE OPTIMAL POUR LA MISE EN OEVRE

DES PRINCIPES DE L’EFFICACITÉ DE L’AIDE

LA COOPERAZIONE TOSCANA IN AFRICA

CAPOFILA REGIONE TOSCANA

DURATA 30 mesi

LOCALIZZAZIONE BURKINA FASO (Région du centre, Région du Sahel, Région du Nord, Région Hauts Bassins)SENEGAL (Région de Louga, Région de Ziguinchor)

PARTNER

Partner Italiani e Francesi: Regione Piemonte, Consorzio ONG Piemontesi, CISV, LVIA, Oxfam Italia, Région Rhones Alpes

Partner Locali: Région du centre, Région du Sahel, Région du Nord, Région Hauts Bassins (Burkina Faso); Région de Lou-ga, Région de Ziguinchor (Senegal)

BREVE DESCRIZIONE

Il progetto intende rafforzare e strutturare dei quadri di concertazione interistituzionali multilivello tra istitu-zioni locali e della società civile e dei sistemi di gestione dei flussi di informazione.

Suddetto obiettivo sarà articolato in azioni volte a:1. identificare sistemi di governance regionale nteristituzionali e multilivello in materia di concertazione e

gestione dei flussi di informazione e di promozione della partecipazione;2. rafforzare le capacità delle Regioni Africane necessarie a realizzare suddetti sistemi;3. elaborare e mettere in opera progetti per lo sviluppo socio-economico locale in maniera congiunta;4. valutare e verificare l’impatto di modalità innovative di partecipazione alla gestione/pianifcazione del

territorio;5. elaborare delle linee guida per la cooperazione decentrata a sostegno delle strategie regionali di sviluppo

locale, alla lotta contro la poverrtà, alla concertazione tra autorità locali e società civile.

I beneficiari delle azioni previste (creazione di gruppi di lavoro e di quadri di concertazione, sessioni for-mative e study tour sul tema della concertazione, attività pilota, laboratorio e cellula di capitalizzazione per lo scambio di informazione tra gli attori dello sviluppo locale) saranno principalmente funzionari regionali e comunali, prefetti e funzionari degli enti decentrati dello stato, i rappresentati delle comunità di base e della società civile.

I risultati attesi del progetto possono essere così formulati:• aumento dell’efficacia degli strumenti di governance creati o rafforzati;• miglioramento del livello delle competenze degli eletti e del personale amministrativo in materia di con-

certazione;• creazione di un sistema di scambio del flusso di informazione.

BUDGET TOTALE: Euro 1.360.768 (contributo UE Euro 983.368)

INFO: LA TOSCANA NEL MONDO

INFO PROGETTO

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LA COOPERAZIONE TOSCANA IN AFRICA

L’Associazione ONLUS Pang’onoPang’ono di Rosignano Solvay (LI) opera in modo continuativo in Malawi, nel distretto di Balaka, da 10 anni, realizzando progetti mirati allo sviluppo e alla promozione sociale delle popolazioni locali, fra le più povere al mondo (Human Development Index 2010, Rank n° 153, con un tasso di mortalità infantile molto elevato H.D.I. 2010, 100 morti su 1000 nati). Tali progetti rispecchiano gli Obiettivi del Millennio, in particolar modo gli Obiettivi 1, 3, 4, e 7.

Oltre a sostenere l’adozione a distanza di 2 interi asili (800 bambini circa), garantendo vitto, assistenza ed insegnamento, dato che lo Stato “riconosce i bambini” solo a partire dalla scuola primaria, ha realizzato una serie di progetti, dei quali i principali sono:

• bacino idrico per irrigazione (coltivazione mais, fagioli, cotone e frumento) e itticoltura di 6000 m3 – anno 2004;• costruzione asilo a Mbera – anno 2007;• impianto di potabilizzazione acqua ad osmosi inversa, 2400 litri/giorno – anno 2007;• costruzione di 5 alloggi per anziani abbandonati – anno 2009.

Il Gruppo di Volontariato, su richiesta delle autorità locali e della Balaka Catholic Parish, ha ultimato, nel 2010, il centro sanitario poli-funzionale Chikhulupiriro, a Kapandatsitsi, un’area rurale remota, fino ad ora sprovvista di acqua ed elettricità, fra le più bisognose del paese. Il Centro sanitario è stato dotato di un pozzo artesiano con pompa a pannelli fotovoltaici ed affiancato da due unità abitative per il personale medico e paramedico.

La costruzione del centro sanitari di Chikhulupiriro ha tra i suoi obiettivi: • migliorare l’accessibilità ai servizi sanitari di base da parte di una popolazione svantaggiata per povertà ed isolamento geo-

grafico• combattere la malnutrizione infantile• migliorare la situazione socio-economica dell’area.

La possibilità di usufruire in loco di assistenza sanitaria, per problemi spesso gravi, porta al miglioramento della salute della popola-zione, che genera, in un circolo virtuoso, una maggiore possibilità di lavoro, un aumento di produttività delle famiglie e quindi una maggiore sicurezza alimentare.

Tra i servizi forniti dal Centro di Salute di Kapandatsitsi vi sono:• individuazione e cura dei bambini malnutriti sotto i 5 anni, educazione alle famiglie sull’utilizzo delle risorse disponibili per

un’opportuna integrazione alimentare ;• identificazione e cura delle altre malattie endemiche, malaria, TBC, bilharzia, ecc... in collaborazione con l’Associazione Se-

conda Linea Missionaria di Ostia;• identificazione e cura dell’infezione HIV/AIDS, in collaborazione con il progetto DREAM della comunità di S. Egidio e con

l’attività della Comfort Clinic di Balaka;• campagne d’informazione della popolazione;• corsi di formazione del personale paramedico.

Beneficiari del Centro di Salute sono tutti gli individui che possono accedere al Centro stesso per un’assistenza sanitaria di base, che finora era accessibile solo a distanza e con grosse difficoltà, specialmente durante la stagione delle piogge. Anche gli anziani ed i disabili, che non possono lasciare i villaggi, sono raggiunti, grazie alla “clinica mobile fuoristrada”, in dotazione.Sono stati istituiti degli operatori sanitari di base (Community Health Workers: CHW), identificati dalle autorità di villaggio e rico-nosciuti dalla gente come autorevoli e fidati, che sono in grado di identificare e notificare i casi, che necessitano di assistenza e non possono raggiungere le strutture sanitarie, oltre ad eseguire interventi di monitoraggio della salute pubblica e di educazione sanitaria. Il Centro, grazie ai corsi di formazione effettuati, dà così la possibilità di lavorare in modo continuato ad un certo numero d’addetti paramedici ed ausiliari locali, che stanno imparando a gestire la struttura, in modo sempre più autonomo.Il Ministero della Sanità del Malawi vede il proprio Sistema Sanitario rinforzato da una struttura efficiente per la cura della popolazione

CHIKHULUPIRIRO (SPERANZA) – CENTRO DI SALUTE IN MALAWI PER ASSISTENZA DI BASE CON ATTENZIONE ALLA

MALNUTRIZIONE, MALARIA, HIV-AIDS, TUBERCOLOSI

a cura dell’Associazione PANG’ONO PANG’ONO

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Luglio 2011, n. 64INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

di villaggi, lontani dai centri cittadini, ed in grado di correlarsi con le strutture pubbliche del territorio, per i casi più gravi.

Il Centro Sanitario è stato realizzato con la collaborazione di:• cooperativa locale Andiamo Youth Cooperative (A.Y.C.), che offre diverse specializzazioni: edile, meccanica, falegnameria,

elettrica, medica, ecc...;• dott. E. Frontini, conoscitore della situazione sanitaria locale, per la sua pluriennale esperienza lavorativa in vari Paesi in via

di sviluppo;• Seconda Linea Missionaria, che ha sovvenzionato la costruzione della scuola materna di Sukulu Ya Mkaka a Balaka;• Comunità di S. Egidio, già impegnata nella zona con il progetto DREAM, per la lotta all’AIDS.

La realizzazione del Centro di Salute è stata curata dalla capofila, l’associazione Pang’onoPang’ono, che ha provveduto alla proget-tazione del Centro, alla formazione del personale sanitario, alla spedizione dei materiali non reperibili in zona: struttura portante, copertura e pluviali tetto, porte e finestre in alluminio, pannelli fotovoltaici con pompa per il pozzo artesiano e l’auto medica.La formazione sanitaria del personale, curata dal dott. E. Frontini si è sviluppata, parallelamente alla costruzione degli edifici, in due fasi:- a Rosignano Solvay, per 55 volontari per 30 ore- a Balaka, per il personale locale, con la partecipazione di medici Pang’ono e alcuni dei volontari di cui sopra.La costruzione del fabbricato, come le due abitazioni del personale paramedico, è stata eseguita dalla A.Y.C., che ha provveduto anche alla preparazione in situ dei mattoni occorrenti.

Il Centro Sanitario di Kapandatsitsi, oggetto di cofinanziamento Regionale per la Cooperazione Sanitaria (Bando 2006), ha iniziato la sua attività nel 2009 ed è stato completato con la costruzione di due abitazioni per personale paramedico e la stazione di pompaggio a pannelli solari nel 2010, con un costo complessivo di:- € 75.516,00 per tutte le strutture, di cui 25.000,00 cofinanziati dalla Regione Toscana- € 28.532,00 per la stazione di pompaggio FV (contributo Provincia di Livorno € 10.000,00 - Bando 2008).

La costruzione della struttura è stata realizzata secondo gli standard governativi previsti, a cura del personale della locale A.Y.C. e con materiali reperiti principalmente in loco. La gestione del progetto, fin dall’inizio dell’operatività del Centro di Salute, è stata affidata alla Comfort Clinic, già riconosciuta uffi-cialmente dalle autorità sanitarie del paese, con rete di riferimento ai centri sanitari di livello superiore.Personale volontario medico e paramedico delle associazioni partner effettua periodiche visite al Centro, per collaborare nell’operati-vità e per successivi corsi di formazione.Il Gruppo di volontariato Pang’onoPang’ono, in collaborazione con la Balaka Catholic Parish e l’Associazione Seconda Linea Missionaria,assicura il sostentamento economico per il regolare funzionamento del Centro di Salute, analogamente a quanto già avviene dal 2003 per l’adozione della scuola materna SUKULU YA MKAKA (350 bambini) e per gli altri progetti attuati nell’area, come risulta dai bilanci annuali della nostra ONLUS.Per questa struttura sanitaria è prevista la progressiva presa in carico gestionale da parte del Ministero della Sanità.

Il distretto, in cui si opera, risulta uno dei più colpiti del Malawi dal problema della malnutrizione e delle altre malattie prese in conside-razione nel presente progetto. Sono previsti corsi periodici d’informazione e di educazione alimentare e sanitaria; ma sarà necessario trovare sempre più, in loco, le risorse alimentari adeguate e promuovere una rete di infrastrutture, che permettano di migliorare le condizioni socio-culturali della popolazione. È difficile combattere la malnutrizione, se non si promuove un’agricoltura diversificata, supportata da un piano d’irrigazione e di fertilizzazione, che consenta un miglior sfruttamento del terreno nell’arco dell’anno, come pure combattere queste malattie, se le donne non possono attuare le strategie di prevenzione insegnate, per penuria d’acqua o altro. È difficile raggiungere con continuità i villaggi più remoti, se non si costruiscono strade, che restino agibili anche durante la stagione delle piogge. Andranno perciò coinvolte in progetti collaterali le associazioni, che operano in loco nel campo dell’agronomia e della salute, o quelle che già collaborano con il soggetto capofila, per ridurre, per quanto possibile, i fattori esterni, che potrebbero mettere a rischio la continuità del progetto.

Nel prossimo futuro gli ambulatori del Centro di Salute di Kapandatsitsi potranno servire da centro di filtro ed identificazione nella lotta all’AIDS, quando, secondo accordi in corso di definizione, saranno collegati con l’attività di prevenzione della trasmissione verticale da madre a figlio del progetto DREAM della Comunità di Sant’Egidio che opera a Balaka, nella locale Maternità, dove si effettuano cure antenatali e parto.

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IL CENTRO SANITARIO DI CHIKHULUPIRIROFOTO PANG’ONO PANG’ONO

CAPOFILA GRUPPO DI VOLONTARIATO PANG’ONOPANG’ONO – ONLUS

DURATA 24 mesi per il centro sanitario, 36 mesi per l’opera complessiva

LOCALIZZAZIONE Balaka, Kapandatsitsi – MALAWI

PARTNERPartner Italiani: dott. E. Frontini, Seconda Linea Missionaria – ONLUS – Ostia, Comunità di S. Egidio, Provincia di Livorno Cooperazione Internazionale, Società della Salute della Val di CecinaPartner Locali: Balaka Catholic Parish, Andiamo Youth Cooperative

BREVE DESCRIZIONE

Il centro sanitario polifunzionale, che serve una comunità di 12 villaggi, integrato nei programmi di sviluppo del sistema sanitario distrettuale di Bakala, è dotato di alimentazione elettrica fotovoltaica e pozzo artesiano.Non prevede ricovero dei pazienti, se non in regime giornaliero (es. reidratazione, cura dei malnutriti di media gravità, osservazione di paziente grave o di gestante in attesa di trasferimento).Il personale sanitario locale, formato alle capacità cliniche elementari, da volontari specialisti italiani, risiede in alloggi adiacenti.I servizi offerti sono quelli della Primary Health Care:a) ambulatorio generaleb) ambulatorio per bambini < 5 anni, con monitoraggio della crescita, e per le vaccinazionic) unità di reidratazione oraled) educazione sanitaria, sostegno all’allattamento materno e alle pratiche di svezzamento e alimentazione del bambinoe) clinica prenatale per l’identificazione delle gravidanze a rischio, (in particolare casi sospetti di HIV) e l’invio alla Maternità f) pianificazione familiareg) capacità diagnostica (test rapido) e terapia per la malaria h) assistenza per tubercolosi e bilharziai) farmacial) comunicazione con i centri di riferimento m) ambulanza (Land Rover trasformato)

BUDGET TOTALE: Euro 75.516 (contributo Regione Toscana Euro 25.000 - Bando Enti Terzi CSI 2006 e contributo Provincia di Livorno Euro 5.000 - Bando 2005)

INFO: http://www.pangono.org/

INFO PROGETTO

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sezione BANDI

BANDO in EVIDENZABANDI

TITOLO

EU/EIDHR - LOT 1 - STRENGTHENING THE ROLE OF CIVIL SOCIETY NET-WORKS IN PROMOTING HUMAN RIGHTS AND DEMOCRATIC REFORM; LOT 2 - ACTIONS SUPPORTING THE EU GUIDELINES ON THE ABOLITION OF DEATH PENALTY

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/131085/C/ACT/Multi)

AREA GEOGRAFICA TUTTI I PAESI

OBIETTIVO

LOTTO 1 - Prestare assistenza alle reti della società civile nei Paesi non-UE, laddove queste organizzazini bebeficiano di uno spazio relativamente aperto per funzionare attraverso attivi-tà transnazionali (regionali o globali). LOTTO 2 – Sostenere le attività volte a ridurre il numero di delitti per cui viene applicata la pena di morte, promuovere l’applicazione delle norme minime in caso di esecuzione, promuo-vere moratorie per l’abolizio della pena di morte.

AZIONI

LOTTO 1 - ATTIVITÀ TRANSNAZIONALI (REGIONALI E GLOBALI)Sub-lotto 1) Gestione pacifica, mediazione/risoluzione di conflitti radicati o di potenziali con-flitti violenti.Sub-lotto 2) Rafforzamento del ruolo delle organizzazioni e delle reti della società civile tran-snazionali (regionale e globale), Sub-lotto 3) Democratizzazione.

I progetti del LOTTO 1 dovrano coinvolgere organizzazioni di ed essere realizzati in almeno due Paesi non UE

LOTTO 2 - AZIONI GLOBALI, REGIONALI E LOCALI CONTRO LA PENA DI MORTERispetto delle norme minime in caso di pena di morte, riforma delle normative sul sistema carcerario, assistenza legale ai condannati o alle persone a rischio di condanna, riforme legi-slative e/o costituionali per l’abolizione della pena di morte, ratifica di trattati e convenzioni internazionali.

La durata dei progetti dovrà essere compresa tra i 18 ed i 36 mesi.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono presentare la propria candidatura al presente bando: organizzazioni della società ci-vile, organizzazioni del settore pubblico e privato, organizzazioni parlamentari, organizzazioni intergovernative. Tutti i soggetti possono partecipare nelle loro articolazioni locali, nazionali, regionali ed internazionali.

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 21.600.000, così ripartiti:LOTTO 1: 14.600.000 (diversamente ripartiti per sub-lotto);LOTTO 2: 7.000.000

Il contributo comunitario per ogni progetto sarà compreso tra un minimo di € 200.000 e un massimo di € 1.500.000.

Il contributo comunitario coprirà tutte le spese ammissibili.

SCADENZA 01/08/2011

FORMULARI E DOCUMENTI LINK

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sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLOEU/EIDHR - HUMAN RIGHTS DEFENDERS AND ENHANCING HUMAN RIGHTS AND FUNDAMENTAL FREEDOMS IN COUNTRIES WHERE THEY ARE THE MOST AT RISK

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/131086/C/ACT/Multi)

AREA GEOGRAFICA TUTTI I PAESI

OBIETTIVORafforzare il rispetto per i diritti umani le libertà fondamentali nei Paesi e nelle situazioni in cui essi sono più a rischio e dove i difensori dei diritti e le organizzazioni della società civile operano sottoposti a dure restrizioni e sono maggiormente sotto pressione.

AZIONI

LOTTO 1: AZIONI IN-COUNTRY - Le azioni devono svolgersi in un solo Paese (oppure se si svolgono altrove, devono essere strettamente correlate al Paese obiettivo). Non sono stabiliti paesi prioritari; la priorità maggiore sarà data alle situazioni più gravi dal punto di vista dei diritti umani e delle libertà fondamentali. La partnership con le organizzazioni della società civile del Paese obiettivo è caldamente raccomandata.

LOTTO 2: AZIONI TRANSNAZIONALI - Le azioni devono svolgersi in almeno 2 Paesi che si con-frontano con problematiche simili o dove i difensori dei diritti umani affrontano lo stesso tipo di minacce o ostacoli nel loro lavoro per i diritti umani. Il proponete deve operare in partner-ship con almeno un partner (formale o informale) per ogni Paese nel quale si svolge il pro-getto (salvo situazioni di impossibilità pratica, che devono essere debitamente giustificate).

Le priorità per entrambi i lotti sono:1) contribuire a migliorare la situazione riguardante le seguenti libertà fondamentali;2) fornire sostegno e protezione ai difensori dei diritti umani.

Le azioni proposte possono riguardare una sola o entrambe le priorità.

La durata dei progetti dovrà essere compresa tra i 24 ed i 36 mesi.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono presentare la propria candidatura al presente bando: organizzazioni della società ci-vile, organizzazioni del settore pubblico e privato, organizzazioni parlamentari, organizzazioni intergovernative. Tutti i soggetti possono partecipare nelle loro articolazioni locali, nazionali, regionali ed internazionali. Il bando prevede per il proponente limitazioni circa il numero di candidature proponibili e di adesioni ad come partner in altre proposte.

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 15.700.000, così ripartiti: LOTTO 1 - 60%; LOTTO 2 - 40%.

Il contributo comunitario per ogni progetto sarà compreso tra un minimo di € 150.000 e un massimo di € 2.000.000.

Il contributo comunitario coprirà tutte le spese ammissibili.

SCADENZA 01/08/2011

FORMULARI E DOCUMENTI LINK

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sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLO EU/ACP MICROFINANCE PROGRAMME II

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/131603/D/ACT/MULTI)

AREA GEOGRAFICA PAESI ACP

OBIETTIVO Sviluppare sistemi finanziari inclusivi adatti alle necessità dei più poveri.

AZIONI

Le azioni proposte dovranno rispondere ai seguenti obiettivi specifici.1) Facilitare l’accesso al finanziamento per le comunità escluse dal sistema finanziario for-male, comprese le popolazioni vulnerabili, molto povere e che risiedono in zone remote, in maniera sostenibile e nel caso per mezzo di strumenti innovativi.2) Migliorare le capacità delle istituzioni, in particolare nel settore della gestione finanziaria e della gestione del rischio, così come la trasparenza delle performances finanziarie e sociali verso tutti i soggetti coinvolti ed in particolare verso i clienti.3) Rafforzare le competenze finanziarie dei clienti della microfinanza nei Paesi ACP, per fornire loro strumenti volti a meglio utilizzare i servizi finanziari al fine di divenire attori economici autonomi.

Il bando specifica ll’interno degli obiettivi specifici dati priorità ed elementi di valore aggiunto.

Le azioni dovranno avere un durata compresa tra i 6 ed i 36 mesi e potranno essere realizzate in uno o più Paesi ACP.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono presentare la propria candidatura al presente bando: microfinance institution (MFI), microfinance provider o microfinance service provider di uno Stato membro UE o ACP.

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 7.500.000.

Il contributo comunitario per ogni progetto sarà compreso tra un minimo di € 250.000 e un massimo di € 800.000.

Il contributo comunitario può coprire da un minimo del 20 fino ad un massimo dell’80% delle spese ammissibili.

SCADENZA 01/08/2011

FORMULARI E DOCUMENTI LINK

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sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLOEU - NSA/LA - COOPERATION, SYNERGIES AND STRUCTURED DIALOGUE IN THE AREA OF DEVELOPMENT BETWEEN CIVIL SOCIETY PLATFORMS, THEIR ORGANISATIONS AND EU INSTITUTIONS

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/131142/C/ACT/Multi)

AREA GEOGRAFICA UE

OBIETTIVOSostenere le azioni volte ad assicurare una cooperazione più efficace, a stimolare le sinergi e facilitare il dialogo strutturato nel settore dello sviluppo tra le reti della società civile e delle autorità locali dell’Unione Europea e dei Paesi in via di adesione, sia tra le stesse organizza-zioni che con le Istituzioni Europee.

AZIONI

Le azioni finanziate dovranno contribuire a migliorare il coordinamento ed il dialogo tra le reti/piattaforme europee degli attori on statali e le Istituzioi Europee e se necessario a rafforzare le piattaforme rappresentative degli attori non statai organizzate a livello europeo nelle loro capacità di coordinamento interno e di azioni strategica nei confronti delle Istituzioni Europee.

Le azioni dovranno avere una durata compresa tra i 12 ed i 36 mesi.

Le azioni dovranno svolgersi prevalentemente in Europa.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono presentare la candidatura al presente bando: attori non statali, piattaforme di attori non statali di uno Stato dell’Unione Europea o di un Paese in via di adesione. Le autorità locali e le loro reti possono essere partner delle iniziative proposte.

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 3.174.500.

Il contributo comunitario per ogni progetto sarà compreso tra un minimo di € 100.000 e un massimo di € 600.000. Si sottolinea che il contributo comunitario dipende anche dal numero di partner.

Il contributo comunitario può coprire fino ad un massimo del 75% delle spese ammissibili.

SCADENZA 15/09/2011

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Luglio 2011, n. 64INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLO EU/EIDHR - STRENGTHENING THE ROLE OF CIVIL SOCIETY IN PROMOTING HUMAN RIGHTS AND DEMOCRATIC REFORM IN LEBANON

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/131597/L/ACT/LB)

AREA GEOGRAFICA LIBANO

OBIETTIVO Promuovere lo sviluppo ed il consolidamento della democrazia, promuovere il rispetto e la tutela dei diritti umani implementare gli impegni presi nel campo dei diritti umani.

AZIONI

Le azioni che saranno finanziate dal presente bando sono volte a:• sostenere le Autorità libanesi a implementare gli impegni presi nel campo dei diritti

umani nel contesto della Politica Europea di Vicinato e degli altri programmi delle Nazioni Unite (incluso il follow up dell’Universal Periodic Review for Lebanon ) attraverso attività di advocacy, reporting, monitoraggio e sensibilizzazione;

• rafforzare la protezione legale e sociale dei gruppi più emarginati fornendo loro assisten-za adeguta, promuovere la documentazione delle violazioni dei diritti umani subite da questi gruppi, promuovere il processo di accountability degli abusi, sviluppare studi e ri-cerche giuridiche in proposito, promuovere l’educazione in tema di diritti umani per tutti;

• promuovere l’abolizione della pena di morte e di tutte le altre forme di punizione fisica;• promuovere la trasparenza e l’ccountability del settore pubblico, migliorando anche l’ac-

cesso all’informazione, la partecipazione dei cittadini alla politica, l’accesso al sistema della giustizia.

La durata dei progetti dovrà essere compresa tra i 12 ed i 36 mesi.

I progetti devono aver luogo in Libano.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono presentare la candidatura al presente bando: organizzazioni della società civile e loro network; agenzie pubbliche non-profit, istituzioni/organizzazioni/network pubblici locali, nazionali, regionali ed internazionali; organizzazioni intergovernamentali internazionazionali regionali.

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 1.200.000.

Il contributo comunitario per ogni progetto sarà compreso tra un minimo di € 50.000 e un massimo di € 250.000. Si sottolinea che il contributo comunitario dipende anche dal numero di partner.

Il contributo comunitario può coprire da un minimo del 50 fino ad un massimo dell’80% delle spese ammissibili.

SCADENZA 16/09/2011

FORMULARI E DOCUMENTI LINK

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INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Luglio 2011, n. 64

TITOLO DESCRIZIONE SCADENZA LINK

ESPERTI NAZIONALI DISTACCATI PRESSO LE ISTITUZIONI UE

Consentire ai funzionari delle amministrazioni degli Stati membri, che hanno esperienze e conoscenze professionali in materia di politiche europee, di realizzare un’esperienza lavorativa presso i servizi della Commissione.

12/07/2011 18 Posti

22/08/2011 20 Posti

WEBSITE

UN FELLOWSHIP PROGRAMME

Il Fellowships Programme intende offrire a giovani professionisti la possibilità di svolgere un percorso di formazione lavorativa in paesi in via di sviluppo nell’ambito della cooperazione internazionale. Il Pro-gramma si rivolge a giovani laureati di età non superiore ai 28 anni

22/07/2011 WEBSITE

TIROCINI PRESSO LA RAPPRESENTANZA DELL’UNIONE EUROPEA ALLE NAZIONI UNITE

La Rappresentanza dell’UE presso le Nazioni Unite a New York offre tre sessioni di tirocini per anno. I tirocinanti hanno la possibilita di seguire le attività della Rappresentanza alle Nazioni Unite, tra cui al Consiglio di Sicurezza, all’Assemblea Generale e nei diversi Comitati.

31/08/2011

Successiva scadenza:

15/01/2012

WEBSITE

EU-NSA/LA -MOZAMBICO(EuropeAid/131572L/ACT/MZ)

Il bando finanzia attori non statali ed autorità locali al fine di realizza-re in Mozambico varie azioni in differenti settori: formazione tecnica professionale e accesso al mondo del lavoto, diaologo/inclusione so-ciale e responsabilià sociale d’impresa, alfabetizzazione ed educazio-ne inclusiva, servizi di base.

04/08/2011 IL BANDO

EU - SUPPORT THE PROMOTION OF THE AMMAN MESSAGE(EuropeAid/131-675/M/ACT/JO)

Obiettivo generale di questo invito a presentare proposte è la promo-zione dell’“Amman Message” al fine di contribuire in Giordania allo sviluppo della good governance, alla tutela dei diritti unami e delle libertà fondamentali, e di rispondere/contrastare le principali cause del terrorismo.

23/08/2011 IL BANDO

YOUTH EMPOWERMENT THROUGH ARTS AND CULTURE - SOUTH AFRICA(EUROPEAID/131343/L/ACT/ZA)

Obiettivo del bando è creare opportunità per i giovani nel settore del-la cultura, in modo tale da far sì che i giovani possano divenire pro-motori dello sviluppo sociale ed economico del Sud Africa. I bando è promosso dall’UE insieme al Department for Arts and Culture (DAC)

25/08/2011 IL BANDO

EU/ENPI - CULTURAL ACTIVITIES 2011 - LEBANON(EuropeAid/131643/L/ACT/LB)

Il bando finanzia a ONG, autorità pubbliche e enti locali europee e dei Paesi ENPI azioni tese a promuovere in Libano: a) il dialogo e lo scambio tra culture e popoli; b) la comprensione reciproca e la ricon-ciliazione tra i popoli attraverso attività e scambi culturali ed artistici.

31/08/2011 IL BANDO

EDUCAZIONE BAMBINI E GIOVANI PROVENIENTI DA CONTESTO MIGRATORIO (EAC/01/2011)

La finalità di questo invito a presentare proposte è rafforzare la col-laborazione transeuropea tra i decisori ad alto livello, il mondo acca-demico e gli operatori per accrescere i risultati educativi dei bambini e dei giovani provenienti da un contesto migratorio. L’invito intende sostenere la creazione di una rete europea volta ad analizzare, svi-luppare e scambiare politiche e pratiche in tale ambito.

14/10/2011 IL BANDO

ALTRI BANDI

sezione BANDI

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sezione DOCUMENTI

DOCUMENTO in EVIDENZA

DOCUMENTI

TITOLO AGRICULTURAL OUTLOOK 2011-2020

AUTORE OCSE/FAO

DATA PUBBLICAZIONE Giugno 2011

SOMMARIO

Prezzi delle derrate sostenuti e volatilità nei mercati delle commodity continueranno a carat-terizzare il prossimo decennio, secondo il nuovo rapporto congiunto OCSE/FAO “Agricultural Outlook 2011-2020”. Secondo il rapporto i buoni raccolti previsti per i prossimi mesi dovreb-bero far calare i prezzi dai livelli estremi raggiunti all’inizio dell’anno. Tuttavia, nel prossimo decennio i prezzi reali dei cereali potrebbero stabilizzarsi in media ad un 20% più alto e quelli della carne potrebbero aumentare anche del 30% rispetto al decennio 2001-2010. Queste proiezioni sono molto al di sotto dei picchi raggiunti nel biennio 2007-08 e di nuovo all’inizio di quest’anno. Questo incremento dei prezzi dei prodotti di base si è trasmesso a tutta la catena alimentare causando nella maggior parte dei paesi un’inflazione dei prezzi per il consumato-re. Questo fa temere per la stabilità economica e per la sicurezza alimentare di alcuni paesi in via di sviluppo, poiché in una situazione come questa, i consumatori poveri sono quelli a maggior rischio di denutrizione, avverte il rapporto.

Il Direttore Generale della FAO, Jacques Diouf, ha affermato: “Nel contesto attuale dei mer-cati, la volatilità dei prezzi potrebbe continuare a caratterizzare i mercati agricoli, per questo sono necessarie politiche coerenti che riducano la volatilità e ne limitino l’impatto negativo”, facendo notare che “la vera soluzione del problema risiede nell’incrementare gli investimenti nel settore agricolo e nel rafforzare lo sviluppo rurale dei paesi in via di sviluppo, dove vive il 98% delle persone che soffrono la fame e dove si prevede per i prossimi decenni un incre-mento demografico del 47%.

L’Agricultural Outlook, che per la prima volta si occupa anche del settore ittico, riafferma il messaggio centrale per mitigare e gestire la volatilità dei prezzi contenuto in un recente rap-porto per il G20, Price Volatility in Food and Agriculture Markets: Policy Responses coordinato dalla FAO e dall’OCSE a nome di dieci organizzazioni internazionali. Quel rapporto suggerisce tra l’altro, che i paesi del G20 prendano misure per incrementare la produttività agricola dei paesi in via di sviluppo, riducano o eliminino del tutto le politiche di distorsione degli scambi commerciali e stabiliscano un nuovo meccanismo per migliorare l’informazione e la trasparen-za sulla produzione agricola, sul consumo, sugli stock e sul commercio.

DOCUMENTO INTEGRALE IL RAPPORTO

FONTE FAO NEWSROOM

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DOCUMENTO in EVIDENZA

sezione DOCUMENTI

TITOLO UNHCR - GLOBAL TRENDS 2010

AUTORE UNHCR

DATA PUBBLICAZIONE Giugno 2011

SOMMARIO

Il rapporto statistico annuale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UN-HCR) illustra i profondi squilibri nel supporto internazionale che le persone sradicate dalle loro terre ricevono. Secondo il rapporto, i 4/5 dei rifugiati del mondo sono accolti dai paesi in via di sviluppo e questo avviene in un periodo caratterizzato da crescenti sentimenti di ostilità nei confronti dei rifugiati in molti paesi industrializzati.

In base ai dati del rapporto dell’UNHCR - Global Trends 2010 - molti dei paesi più poveri del mondo accolgono una vasta popolazione dei rifugiati, sia in termini assoluti che in propor-zione ai loro sistemi economici. Il Pakistan, l’Iran e la Siria ospitano il maggior numero di rifugiati, rispettivamente 1,9 milioni, 1,1 milioni, e 1 milione. Il Pakistan risente dell’impatto economico maggiore con 710 rifugiati per ogni dollaro pro capite del PIL, seguito dalla Re-pubblica Democratica del Congo e dal Kenya con, rispettivamente, 475 e 247 rifugiati. In ter-mini di paragone, la Germania, il paese industrializzato con la più alta popolazione di rifugiati (594mila), accoglie 17 rifugiati per ogni dollaro pro capite del PIL.

Nel complesso, l’immagine che il rapporto del 2010 ci consegna è quella di un drastico cambiamento nell’ambito della protezione rispetto a 60 anni fa, quando l’agenzia ONU per i rifugiati venne fondata. Allora l’UNHCR si occupava di 2,1 milioni di europei sradicati a causa della Seconda Guerra Mondiale. Oggi il lavoro l’azione dell’UNHCR abbraccia più di 120 paesi e comprende sia persone costrette a fuggire oltre i confini, che gli sfollati all’interno del pro-prio paese. Secondo i dati forniti dal Global Trends 2010 le persone costrette alla fuga in tutto il mondo sono 43,7 milioni – quasi come l’intera popolazione della Colombia o della Corea del Sud. Il rapporto non prende in esame gli spostamenti forzati di popolazione verificatisi nel 2011, come quelli in Libia, Costa d’Avorio e Siria.

DOCUMENTO INTEGRALE IL RAPPORTO

FONTE UNHCR

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Luglio 2011, n. 64INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

DOCUMENTO in EVIDENZA

sezione DOCUMENTI

TITOLO RAPPORTO MONDIALE SULLA DISABILITÀ

AUTORE WHO - WB

DATA PUBBLICAZIONE Giugno 2011

SOMMARIO

Il primo rapporto mondiale sulla Disabilità, pubblicato dalla World Health Organisation e dalla World Bank, segnala che più di un miliardo di persone nel mondo è affetto da disabilità. Le persone diversamente abili hanno una salute più labile, bassi livelli d’istruzione, minori oppor-tunità a livello economico e alti tassi di povertà.

Questa situazione è dovuta in gran parte da una carenza di servizi ad hoc per persone con di-sabilità e dai molti ostacoli che essi incontrano quotidianamente. Nel rapporto si danno delle chiare direttive per superare le barriere in ambito sanitario, nella riabilitazione, nell’educazio-ne, e nell’accesso ai servizi di sostegno al fine di creare ambienti in grado di far emergere le persone con disabilità. La ricerca si conclude con una serie di raccomandazioni per i governi.

Questo primo rapporto sulla Disabilità intende offrire un contributo significativo all’attuazione della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità. Nel rapporto si incrociano tematiche legate alla salute pubblica, al rispetto dei diritti umani e allo sviluppo. Pertanto questo rappor-to si pone come una risorsa indispensabile per i legislatori, coloro che lavorano nelle forniture di servizi, professionisti e avvocati impegnati nel riconoscimento dei diritti dei disabili e delle loro famiglie.

DOCUMENTO INTEGRALEIL RAPPORTO

LA CONVENZIONE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

FONTE ONU ITALIA

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DOCUMENTO in EVIDENZA

sezione DOCUMENTI

TITOLO LE RIVOLTE NEL NORD AFRICA

AUTORE IAI / UE

DATA PUBBLICAZIONE Giugno/Maggio 2011

SOMMARIO

L’Unione Europea deve urgentemente elaborare una nuova strategia verso il Mediterraneo e il Medio Oriente. Si tratta di appoggiare le trasformazioni in senso democratico delle societa arabe, ma anche di affermare la necessita di nuove cooperazioni nel campo della sicurezza, affinché gli inevitabili mutamenti non producano nuove crisi internazionali e non alimentino nuove minacce.

L’Istituto di Affari Interazionali (IAI) ha elaborato tre studi che indagano i rivolgimenti politici nel Nord Africa. Il primo studio esamina le cause degli eventi che stanno scuotendo il Mediterraneo ed il quadro delle iniziative, dei progetti e delle prospettive future di riforma della politica mediter-ranea dell’Unione Europea. Gli altri due studi si focalizzano sulla delicata fase di transizione in atto in Egitto, il cui esito è incerto. Un ruolo cruciale continuerà ad essere svolto dai militari, ma anche da altri attori, come la Fratellanza Musulmana e le organizzazioni della società civile.

L’UE a fine maggio ha elaborato una Comunicazione dal titolo “Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento” nella quale si riflette sulla necessità di dare un’impostazione nuova per rafforzare il partenariato tra l’UE e i paesi e le società del vicinato: per costruire e conso-lidare democrazie sane, realizzare una crescita economica sostenibile e gestire i collegamenti transfrontalieri.

DOCUMENTO INTEGRALE

PUBBLICAZIONI IAI:• I RIVOLGIMENTI POLITICI IN NORD AFRICA E LA RIFORMA DELLA POLITICA EURO-MEDITERRA-

NEA• TRANSITION TO WHAT: EGYPT’S UNCERTAIN DEPARTURE FROM NEO-AUTHORITARIANISM• EGYPT: CHANGES AND CHALLENGES OF POLITICAL TRANSITION

LA COMUNICAZONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA - “UNA RISPOSTA NUOVA AD UN VICINATO IN MUTAMENTO” - COM(2011) 303 DEF.

FONTE IAI / UE

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DOCUMENTO in EVIDENZA

sezione DOCUMENTI

TITOLO ARRIVANO DAL MARE MIGRANTI E PROFUGHI: STORIE E TESTIMONIANZE DI ACCOGLIENZA FRA AFRICA E TOSCANA

AUTORE Regione Toscana

DATA PUBBLICAZIONE Giugno 2011

SOMMARIO

Inoccasione della giornata mondiale del rifugiato, l’Agenzia Toscana Notizie ha pubblicato il suo primo e-book, che si intitola “Arrivano dal mare. Migranti e profughi: storie e testimonian-ze di accoglienza fra Africa e Toscana”.

Il libro, edito da Quintadicopertina e allestito nei più diffusi formati elettronici, racconta l’ope-razione accoglienza dei giovani tunisini e dei richiedenti asilo provenienti da Lampedusa che ha preso il via in Toscana il 22 marzo 2011, il giorno in cui il presidente della Regione Enrico Rossi dichiaròla piena disponibilità della Toscana a partecipare al piano nazionale diemer-genza umanitaria, accogliendo così l’appello del presidente della Repubblica. Un’attività che, come testimoniano gli arrivi odierni, ancora continua.

Nei capitoli del libro ci sono le voci dei migranti che gli operatori hannoincontrato nelle cit-tà toscane, quelle del volontari, degli operatori regionalie locali e degli amministratori che hanno organizzato l’ospitalità. Immagini di vita quotidiana, cronache dei diversi arrivi ed altri approfondimenti. È uncontributo a quel clima di disponibilità civile e organizzata che è stato il tratto distintivo di questi mesi.

DOCUMENTO INTEGRALEE-BOOK

SPECIALE MIGRANTI

FONTE Redattore Sociale

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TITOLO DESCRIZIONE DOCUMENTO

UNICEF

HUMANITARIAN ACTION FOR CHILDREN

Nel corso del 2010 l’UNICEF ha risposto ad almeno 290 situazioni di emergenza umanitaria nel mondo. Queste emergenze hanno colpito milioni di persone. I disa-stri ad Haiti e in Pakistan hanno innescato uno straordinario impegno umanitario, ma i bisogni delle popolazioni colpite sono enormi e continuano a rappresentare una sfida per il futuro. L’edizione di quest’anno del Rapporto sull’intervento uma-nitario mette in luce l’azione dell’UNICEF per rispondere ai bisogni umanitari nel corso del 2011 in 32 paesi e territori e 6 regioni.

IL RAPPORTO

UNICEF

OPPORTUNITÀ NELLA CRISI: PREVENIRE L’HIV DALLA PRIMA ADOLESCENZA ALLA GIOVANE ETÀ ADULTA

Il rapporto fornisce un quadro generale dello stato dell’epidemia dell’HIV/AIDS tra i giovani. Comprende delle testimonianze individuali, le statistiche e le analisi più re-centi sugli adolescenti molto giovani (10-14 anni), su quelli più grandi (15-19), sui giovani adulti (20-24) e sui giovani in generale che convivono con l’HIV. Il rapporto delinea le opportunità d’azione per garantire la protezione di questi giovani e rag-giungere i traguardi stabiliti a livello globale per una generazione libera dall’AIDS.

IL RAPPORTO

UN ECONOMIC COMMISSION FOR AFRICA

ECONOMIC REPORT ON AFRICA 2011 /AFRICAN YOUTH REPORT 2011

L’UNECA ha appena realizzato due interessanti pubblicazioni: 1) ECONOMIC RE-PORT ON AFRICA 2) AFRICAN YOUTH REPORT. Il primo rapporto analizza il ruolo degli Stati Africani nello sviluppo economico; il secondo cerca di promuovere una maggiore conoscenza del potenziale dei giovani africani e le condizioni in grado di accrescerlo.

ECONOMIC REPORT ON AFRICA 2011

AFRICAN YOUTH REPORT

EUROPEAN UNION

FUNDAMENTAL RIGHTS: CHALLENGES AND ACHIEVEMENTS IN 2010

Il report esamina i progressi dei diritti e degli obblighi nell’Unione Europea e negli Stati membri in virtù della Carta dei Diritti Fondamentali in UE e copre le seguenti tematiche: situazione dei rom nell’UE, immigrazione, integrazione ed asilo politico; controlli frontalieri e politiche dei visti; società dell’informazione e protezione dei dati; diritti e protezione dei bambini; uguaglianza e lotta alla discriminazione; raz-zismo e discriminazione etnica; partecipazione dei cittadini UE alle funzioni demo-cratiche dell’Unione; accesso a una giustizia efficiente e indipendente e protezione delle vittime.

IL RAPPORTO

CONCORD

AIDWATCH 2011

Il rapporto “Aidwatch 2011”, a cura di CONCORD, indica per i 27 Paesi dell’Unione Europea la valutazione delle politiche di lotta alla povertà estrema e le raccoman-dazione da seguire per ogni Paese membro. La fotografia fornita dal rapporto 2011 evidenzia un ritardo dell’Unione Europea nel raggiungimento degli 8 Obiettivi del Millennio. Solo 9 Paesi su 27 stati membri hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

IL RAPPORTO

SBILANCIAMOCI

LIBRO BIANCO SULLE POLITICHE PUBBLICHE DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO IN ITALIA

Il rapporto di quest’anno si sofferma sui dati della crisi della cooperazione italiana: assenza di risorse, fanalino di coda nelle classifiche internazionali dei donatori, paralisi della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Mi-nistero Affari Esteri, mancato rispetto degli impegni internazionali. Mentre la crisi internazionale pesa in modo sempre più drammatico sui paesi poveri del Sud del mondo, la politica pubblica italiana di cooperazione si sta sempre di più incam-minando su un binario morto. Il Libro Bianco analizza la situazione della spesa pubblica, dei finanziamenti erogati, del raffronto con gli altri paesi OCSE: il quadro che ne esce è quello di una cooperazione italiana ormai marginale.

ABSTRACT DEL LIBRO BIANCO

ALTRI DOCUMENTI

sezione DOCUMENTI

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sezione EVENTI

Luglio 2011, n. 64

EVENTO in EVIDENZAEVENTI

TITOLO FORUM DELLA SOCIETÀ CIVILE ITALIANA SULL’HIV/AIDS

DATA 12 luglio 2011

LUOGO Roma

NOTE

Il Forum Italiano della società civile sull’Hiv/Aids è un evento affiliato alla Sesta Conferenza IAS su Patogenesi, Trattamento e Prevenzione (6th Conference on HIV Pathogenesis, Treat-ment and Prevention IAS2011) il più importante appuntamento scientifico internazionale sul tema Hiv/Aids, che si svolgerà a Roma dal 17 al 20 luglio.

ll Forum della società civile italiana sull’Hiv/Aids organizza per il 12 luglio 2011 dalle 10.45 alle 17.30 a Roma, presso l’Istituto Superiore di Sanità (Roma, viale Regina Elena 299), un convegno che vuole essere una giornata di confronto sulle criticità in materia di lotta contro l’Hiv/Aids in Italia e nei paesi a risorse limitate.

Questo convegno si inserisce nel progetto “Verso Roma 2011” dell’Istituto Superiore di Sa-nità, costituito da una serie di eventi scientifici, istituzionali e di confronto fra i vari attori impegnati nella lotta contro l’Hiv/Aids, che conducono a IAS 2011.

Oltre al convegno il Forum propone alla società civile italiana un documento chiamato Di-chiarazione di Roma, che viene finalizzato con una consultazione elettronica e per il quale si raccoglieranno le sottoscrizioni a partire dal convegno del 12 luglio. La Dichiarazione di Roma contiene le indicazioni urgenti della società civile alle istituzioni italiane per contrastare il diffondersi dell’infezione e assicurare migliori livelli di assistenza e sostegno alle persone con Hiv/Aids.

INFORMAZIONI WEBSITE

FONTE UNIMONDO

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EVENTO in EVIDENZA

sezione EVENTI

TITOLO MAMA AFRICA MEETING

DATA 25 - 31 luglio 2011

LUOGO Gavedo di Mulazzo (MS)

NOTE

Dal 25 al 31 luglio 2011, all’interno del “Parco del Donatore” a Gavedo di Mulazzo (Massa Carrara), si terrà la sesta edizione del Mama Africa Meeting.

L’evento, organizzato dal Comitato Arci Massa Carrara, con il patrocinio della Regione Tosca-na, della Provincia di Massa Carrara e del Comune di Mulazzo si colloca, con più di quaranta corsi e quasi trecentotrenta ore complessive di lezione, al vertice nazionale delle manifesta-zioni dedicate alla didattica ed alla diffusione della cultura musicale africana.

Il Meeting si pone l’obiettivo di stimolare, soprattutto nei giovani, la conoscenza e la curiosità verso un continente in cui si manifestano le più profonde contraddizioni del nostro tempo e le grandi disuguaglianze che caratterizzano la nostra società. In Africa convivono culture e tradizioni molto diverse tra di loro, ma che costituiscono allo stesso tempo un’unità sociale e culturale che contraddistingue i popoli africani e che rappresenta per il mondo occidentale un insegnamento di coraggio, tenacia, vitalità civile e sociale.

Nel corso del Meeting stage tenuti da artisti di alto livello propongono un vero e proprio viaggio transculturale, trasformando per una settimana un parco della Lunigiana in un angolo di Africa. Una settimana di corsi e laboratori per adulti e bambini, strutturati su diversi livelli, organizzati in modo da proporre un approccio adatto ad un pubblico diversificato: per appas-sionati e semplici curiosi, per chi si vuole divertire e per chi vuole approfondire un percorso di studio ma, soprattutto, un modo estremamente costruttivo per avvicinarsi ad un’altra cul-tura. Danze, musica e canti del Mali, Guinea, Burkina Faso, Senegal, Costa D’avorio, Congo, Marocco e Tunisia nelle loro forme tradizionali e moderne, del passato e del presente, con il loro carico di significati, energie e melodie, in grado di arrivare al cuore perché frutto di emozioni ancestrali.

Completano il programma corsi base totalmente gratuiti, rivolti a tutti coloro che, per la prima volta, vogliono avvicinarsi alla conoscenza di una grande, complessa e stimolante tradizione artistica.

Tuttavia MamaAfrica non è solo cultura africana, ma rappresenta anche un interessante la-boratorio di etica sociale. Un punto d’incontro capace di proporre e realizzare esperienze condivise con le istituzioni su temi di interesse comune.

INFORMAZIONI WEBSITE

FONTE Mama Africa

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EVENTO in EVIDENZA

sezione EVENTI

TITOLOBORSE DI STUDIO PER TIROCINIO PRESSO UFFICIO POLITICHE COMUNITARIE DELLA PROVINCIA DI PISA

DATA Da settembre 2011

LUOGO Pisa / Bruxelles

NOTE

La Scuola Superiore Sant’Anna bandisce per conto della Provincia di Pisa un concor-so, per titoli ed esami, per selezionare due laureati ai quali far svolgere un tirocinio for-mativo e di orientamento presso la Provincia di Pisa - Ufficio Politiche Comunitarie/Centro Europe Direct. Ogni tirocinante sarà impegnato in attività di studio, ricerca e la-vori applicativi sugli strumenti operativi delle Direzioni della Commissione Europea, sul-la gestione di progetti-pilota e sulla loro ricaduta sul territorio della Provincia di Pisa.

I tirocini dureranno sei mesi e dovranno essere svolti, rispettivamente, dal 12 set-tembre 2011 il primo tirocinio e dal 13 febbraio 2012 il secondo. Si prevede quin-di un mese di presenza contemporanea dei tirocini, per garantire il passaggio di com-petenze). È previsto, per ciascun tirocinante, un contributo didattico di 6.000 euro lordi.

Per partecipare al concorso sono richiesti i seguenti requisiti: laurea di II livello o alme-no quadriennale presso l’Università di Pisa (Facoltà di Economia, Scienze Politiche, Giuri-sprudenza e Lingue e Letterature Straniere); per i residenti in un Comune della Provin-cia di Pisa, laurea di II livello o almeno quadriennale nelle medesime Facoltà conseguita presso qualsiasi Università italiana o straniera; conoscenza della lingua francese e inglese; età non superiore ai 30 anni; cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione Europea.

La domanda di partecipazione può essere effettuata esclusivamente per via informatica entro le ore 12:00 del giorno 8 luglio 2011 seguendo la procedura di compilazione indicata sul sito web .

INFORMAZIONI WEBSITE

FONTE Scuola Superiore Sant’Anna

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EVENTO in EVIDENZA

sezione EVENTI

TITOLO COOPERARE PER LA SALUTE IN AFRICAIL RAFFORZAMENTO DEI SISTEMI SANITARI

DATA Da settembre 2011

LUOGO Padova

NOTE

Sono ancora aperte le iscrizioni al corso di formazione “Cooperare per la salute in Africa – Il rafforzamento dei sistemi sanitari” che partirà nella sua edizione 2011-2012 il prossimo 14 settembre.

Obiettivi del corso sono fornire le basi della cooperazione sanitaria internazionale e introdurre alla conoscenza della mission e dell’approccio che Medici con l’Africa Cuamm adotta nel raf-forzamento dei sistemi sanitari locali.

Al corso possono partecipare professionisti in ambito sanitario (medici specialisti e altre figure professionali con competenze di tipo sanitario) che intendano avvicinarsi alla cooperazione sanitaria internazionale e approfondire le proprie conoscenze e competenze.

Le iscrizioni verranno accolte sino ad esaurimento dei posti disponibili.

Il termine ultimo per le iscrizioni è fissato per il giorno 17 luglio pv.

Sede del corso: Padova, Medici con l’Africa Cuamm.

INFORMAZIONI WEBSITE

FONTE CUAMM

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EVENTO in EVIDENZA

sezione EVENTI

TITOLO MARCIA PERUGIA-ASSISI PER LA PACE E LA FRATELLANZA DEI POPOLI

DATA 25 settembre 2011

LUOGO Perugia / Assisi

NOTE

Domenica 25 settembre 2011 si svolgerà la Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli promossa dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani e dalla Tavola della pace nell’ambito. La Marcia si terrà a cinquant’anni dalla prima Perugia-Assisi organizzata, con lo stesso slogan, da Aldo Capitini il 24 settembre 1961.

La Marcia segnerà il culmine dell’Anno dei valori avviato il 21 settembre 2010 con il Pro-gramma nazionale di EducAzione alla Pace e ai Diritti Umani 2010-2011 “La mia scuola per la pace”.

Protagonisti della Marcia saranno le scuole, gli studenti e gli insegnanti impegnati in percorsi di educazione alla Cittadinanza e alla Costituzione, alla pace, ai diritti umani, all’intercultura, alla legalità e all’ambiente.

Le scuole e le classi partecipanti ri-animeranno i sette valori costituzionali della nonviolenza, della giustizia, della libertà, della pace, dei diritti umani, della responsabilità e della speranza. I 24 chilometri del percorso da Perugia ad Assisi prenderanno l’aspetto di una lunghissima aula didattica che ciascuno potrà percorrere, in tutto o in parte, raccogliendo idee, proposte e riflessioni utili.

La Marcia sarà preceduta dal Meeting dei “1000 giovani per la pace” che si svolgerà a Pe-rugia/Bastia Umbra il 23 e 24 settembre 2011 sul tema: Pace, lavoro e futuro. Mille giovani impegnati a coltivare i valori della nonviolenza, della giustizia, della libertà, dei diritti umani, della pace e della responsabilità s’incontreranno per condividere idee, esperienze, speranze, preoccupazioni, progetti e proposte.

Il Meeting e la Marcia sono promossi dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, dalla Tavola della pace e da numerose organizzazioni, associazioni ed enti locali.

INFORMAZIONI WEBSITE

FONTE PER LA PACE

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Luglio 2011, n. 64INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione LINKS

INDIRIZZO WEB DESCRIZIONE

http://www.zerozerocinque.it/ CAMPAGNA 005

http://60years.iom.int/IOM 1951-2011

MIGRATION FOR THE BENEFIT OF ALL

http://www.festivalmillenium.org/en/ MILLENIUM FESTIVAL 2011

http://ec.europa.eu/europeaid/how/finance/myths-eu-budget_en.htm

MYTHS AND FACTS ABOUT EU BUDGET AND EXTERNAL COOPERATION

http://saluteinternazionale.info/ SALUTE INTERNAZIONALE

http://www.un-redd.org/

UN-REDDThe United Nations Collaborative Programme

on Reducing Emissions from Deforestationand Forest Degradation in Developing Countries

http://www.unep.org/wed/ WORLD ENVIRONMENT DAY

http://www.un.org/en/events/refugeeday/ WORLD REFUGEE DAY

USEFUL WEBSITES

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COME CONSULTARE LA NEWSLETTER

CONTATTISCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA

Dott.ssa Ilaria Dal Canto

Dott.ssa Annarosa Mezzasalma

TEL: 050 882673/79

E-MAIL: [email protected]

WEB SITE: http://www.sssup.it/newsviluppo

La Newsletter del Sistema Toscano della Cooperazione Decentrata è articolata in sezioni dedicate alla presentazione di informazioni ed approfondimenti utili per i soggetti toscani attivi, a vario titolo, nell’ambito delle politiche di cooperazio-ne decentrata e solidarietà internazionale.

La sezione APPROFONDIMENTI è dedicata a rotazione ad un’area geografica d’intervento della Regione Toscana (Africa, Mediterraneo, America Latina, Asia, Europa) e prevede l’approfondimento di temi particolarmente rilevanti per gli ope-ratori del Sistema Toscano inerenti le priorità indicate nel Programmi Operativi di Area Geografica. La sezione ospiterà anche approfondimenti relativi a iniziative speciali organizzate o promosse dalla Regione Toscana.

La sezione BANDI illustra alcuni tra bandi internazionali, europei, nazionali e regionali aperti più rilevanti per il sistema toscano e propone una carrellata di altri bandi aperti in una breve scheda nella quale sono brevemente descritti i termini dei bandi ed indicati i link web dove ricavare maggiori informazioni.

La sezione DOCUMENTI riporta le novità più importanti in tema di cooperazione illustrando alcuni rapporti, proposte, studi ad hoc ed indica poi altri documenti rilevanti in una breve scheda nella quale è indicato l’oggetto dei vari docu-menti ed il link web dove poterli consultare.

La sezione EVENTI segnala seminari, convegni, manifestazioni, mostre, rassegne, corsi di formazione volti ad approfon-dire i temi della cooperazione allo sviluppo. Gli eventi che possono più interessare gli operatori della cooperazione de-centrata toscana, nonché le iniziative promosse dagli stessi soggetti del Sistema Toscano sono illustrati più in dettaglio, gli altri eventi selezionali sono riportati in una scheda che ne da una brevissima descrizione e rinvia al sito web dove è possibile avere maggiori informazioni sui vari eventi.

La sezione LINKS seleziona, infine, i siti web più interessanti per chi lavora nel mondo della cooperazione.