Lucio Fontana - Fondazione Puglisi Cosentino · 2015-11-17 · 211 Lucio Fontana OPERE Scultura...

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Lucio Fontana Opere

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Lucio FontanaOpere

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Scultura spaziale, 1947bronzo59×50 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale, 1950latta74,5×64 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana Attenzioneesatto cosìruotato 90°

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Concetto spaziale. Struttura al neon per la IX Triennale di Milano, 1951ricostruzione, neon tubo in cristallo di 18 mm,lunghezza 100 m luce 6500° KMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale, 1956pastelli su tela65×81 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale, 1957olio, tecnica mista e lustrini su tela,forme gialle su fondo nero85×81 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana

Attenzioneesatto cosìruotato -90°

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Concetto spaziale. Forma, 1957aniline e collage su tela, verde, giallo,bruno149×150 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale. Forma, 1957aniline e collage su tela, rosso-viola,chiaro e scuro150×150 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Attenzioneesatto cosìruotato 180°

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Concetto spaziale, 1957olio, tecnica mista e lustrini su tela,fondo nero72×60 cmItalia, collezione privata

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Concetto spaziale, 1958ferroaltezza 243 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale. Attese, 1958aniline, tagli e buchi su tela, blu100×130 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale. Natura, 1959terracotta con taglio50×34×13 cm49×34×8 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale. Natura, 1959terracotta con taglio64×29×15 cm63×28×15 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana Attenzioneesatto cosìruotato 90°

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Concetto spaziale. Attese, 1959idropittura e olio su tela, forma oro su fondo nero e bianco81×100 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana Attenzioneesatto cosìruotato 90°

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Concetto spaziale. Attesa, 1959olio su tela, forma argento su fondonaturale126×100 cm Italia, collezione privata

Lucio Fontana Attenzioneesatto cosìcapovolta

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Concetto spaziale. Natura, 1959-1960bronzo, esemplare 0/3diametro 60 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale. Natura, 1959-1960bronzo, esemplare 0/3diametro 55 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale. Natura, 1959-1960bronzo, esemplare 0/3diametro 75 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale. I Quanta, 1960idropittura, buchi e tagli su tela, rosso nove elementiMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale. Venice Moon, 1961acrilico e tagli su tela, argento150×150 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana Attenzioneesatto cosìruotato 90°

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Concetto spaziale, 1962olio, squarci e graffiti su tela, rosa146×114 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale. Teatrino, 1964idropittura e taglio su tela, rosso elegno laccato bianco83,5×62,5 cmItalia, collezione privata

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Concetto spaziale. Teatrino, 1965idropittura su tela, nero e legno laccatonero175×175 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana Attenzioneesatto cosìcapovolta e ruotato 90°

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Concetto spaziale. Teatrino, 1965idropittura su tela, bianco e legnolaccato bianco155×155 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana AttenzioneMANCA NUOVA IMMAGINE IN SOSTI-TUZIONE A QUESTA

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Concetto spaziale. Attese, 1966idropittura su tela, bianco146×114 cm Italia, collezione privata

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Concetto spaziale, 1967metallo laccato e tagli, nero susupporto treppiedi incorporato91×77 cm, altezza totale con treppiedi200 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale, 1967metallo laccato e buchi, nero susupporto ad asta incorporato200×14 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Disegni e guaches

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Studio per scultura (inverno), 1948matita, inchiostro e tempera su carta,nero, oro e verde48×33,6 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Studio per scultura (autunno), 1948matita, inchiostro e tempera su carta,nero, oro e verde48×33 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Studio per scultura (primavera), 1948matita, inchiostro e tempera su carta,nero, oro e verde48×34 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale, 1950gouache su carta intelata, blu e argento48×33 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale, 1950gouache su carta intelata, nero e oro48×33 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale, 1950gouache su carta intelata, rosa e oro48×33 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

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Concetto spaziale, 1950gouache su carta intelata, rosso e oro48×33 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana

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Concetto spaziale, 1950gouache su carta intelata, blu e argento48×33 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana

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Concetto spaziale, 1950gouache su carta intelata, oro e argento48×33 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana

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Concetto spaziale. IX Triennale, 1951china su carta29×23 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana

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Concetto spaziale. IX Triennale, 1951china nera e acquerello giallo29×33 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana

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New York a mezzogiorno, 1961biro nera su carta28×21,5 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana

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New York a mezzanotte - Le caterattedi notte, 1961biro nera su carta28×21,5 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana

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Ponte di Brooklin di notte, 1961biro blu su carta21,5×28 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana

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Pianta di New York di notte, 1961biro nera su carta21,6×28 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana

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Cateratte a New York, 1961biro blu su carta28×21,5 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana

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New York di notte dal grattacielo, 1961biro nera su carta21,5×28 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana

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Concetto spaziale, 1965strappi e graffiti su carta assorbentebianca47,5×41,5 cmMilano, Fondazione Lucio Fontana

Lucio Fontana Attenzioneesatto cosìruotato 90°

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Apparati

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211

Lucio Fontana

OPEREScultura spaziale, 1947,

Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 118

Concetto spaziale, 1950, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 120

Struttura al neon per la IX Triennale di Milano, 1951, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 122

Concetto spaziale, 1956, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 124

Concetto spaziale, 1957, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 126

Concetto spaziale. Forma, 1957,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 128

Concetto spaziale. Forma, 1957,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 130

Concetto spaziale, 1957, Italia, collezione privata, 132

Concetto spaziale, 1958, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 134

Concetto spaziale. Attese, 1958,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 136

Concetto spaziale. Natura, 1959,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 138

Concetto spaziale. Natura, 1959,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 138

Concetto spaziale. Natura, 1959,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 140

Concetto spaziale. Natura, 1959,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 140

Concetto spaziale. Attese, 1959,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 142

Concetto spaziale. Attesa, 1959, Italia, collezione privata, p. 144

Concetto spaziale. Natura, 1959-1960,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 146

Concetto spaziale. Natura, 1959-1960,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 148

Concetto spaziale. Natura, 1959-1960,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 150

Concetto spaziale. I Quanta, 1960,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 152

Concetto spaziale. Venice Moon, 1961, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 154

Concetto spaziale, 1962, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 156

Concetto spaziale. Teatrino, 1964,Italia, collezione privata, p. 158

Concetto spaziale. Teatrino, 1965,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 160

Concetto spaziale. Teatrino, 1965,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 162

Concetto spaziale. Attese, 1966, Italia, collezione privata, p. 164

Concetto spaziale, 1967, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 166

Concetto spaziale, 1967, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 168

DISEGNI E GOUACHESStudio per scultura (inverno), 1948,

Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 172

Studio per scultura (autunno), 1948,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 174

Studio per scultura (primavera), 1948,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 176

Concetto spaziale, 1950, Milano,Fondazione Lucio Fontana, p. 178

Concetto spaziale, 1950, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 180

Concetto spaziale, 1950, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 182

Concetto spaziale, 1950, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 184

Concetto spaziale, 1950, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 186

Concetto spaziale, 1950, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 188

Concetto spaziale. IX Triennale, 1951, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 190

Concetto spaziale. IX Triennale, 1951, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 192

New York a mezzogiorno, 1961,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 194

New York a mezzanotte - Le caterattedi notte, 1961, Milano, FondazioneLucio Fontana, p. 196

Ponte di Brooklin di notte, 1961, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 198

Pianta di New York di notte, 1961, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 200

Cateratte a New York, 1961, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 202

New York di notte dal grattacielo, 1961,Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 204

Concetto spaziale, 1965, Milano, Fondazione Lucio Fontana,p. 206

210

Opere in mostra e in catalogo

Alberto Burri

OPERECatrame, 1949,

Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 26

Nero, 1951, Città di Castello (Perugia), collezioneprivata, p. 28

Rosso, 1952, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 30

Gobbo bianco, 1952, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 32

Sacco, 1952, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 34

Nero SC 3, 1954, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 36

Combustione legno, 1955, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 38

Ferro SP 4, 1959, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 40

Nero Plastica, 1961, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 42

Rosso Plastica, 1962, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 44

Plastica, 1962, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 46

Bianco Plastica CN 2, 1966, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 48

Cellotex, 1969, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 50

Bianco Nero Cellotex, 1969, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 52

Nero, 1972, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 54

Cretto, 1973, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 56

Cretto, 1974, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 58

Cellotex, 1978, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 60

Cellotex, 1979, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 62

Cellotex, 1979, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 64

Cellotex, 1979, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 66

Plastico del Cretto di Gibellina, 1984,Comune di Gibellina, p. 68

Nero S. Vitale 2, 1988, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 70

Nero e Oro, 1993, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 72

Nero e Oro, 1993, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 74

Cretto Nero Oro, 1994, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, p. 76

OPERA GRAFICACellotex, 1992,

Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, pp. 80-84

Nero e Oro, 1993, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, pp. 86-104

Il Viaggio, 1978, bozzeti, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, pp. 106-107

Orti, 1980, bozzeti, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, pp. 108-109

Sestante, 1982, bozzeti, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, pp. 110-111

Annottarsi, 1984-1985, bozzeti, Città di Castello (Perugia),Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri, pp. 112-113

Le opere in mostra non provengono dalle

due esposizioni permanenti ordinate da

Burri a Città di Castello, ma dal lascito che

il Pittore ha indicato per realizzare mostre

in altre istituzioni.

Page 49: Lucio Fontana - Fondazione Puglisi Cosentino · 2015-11-17 · 211 Lucio Fontana OPERE Scultura spaziale, 1947, Milano, Fondazione Lucio Fontana, p. 118 Concetto spaziale, 1950, Milano,

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ra “un’indegna sozzura”. Sarannosempre esponenti della critica interna-zionale a seguire il processo espositivoe divulgativo dell’opera di Burri (tra glialtri James Byrnes, Michel Tapié,André Pieyre de Mandiargues, EgonVietta, Paul Wember, Herbert Read),mentre gli italiani sembrano accorgersidi questo outsider nel momento stessoin cui se ne verifica l’accettazioneaccademica nell’ambito del museo enelle “rappresentative” dell’arte attua-le. Pagine appassionate gli dedicaArcangeli; Argan ne presenta la primaretrospettiva di Bruxelles del 1959 e lapersonale alla XXX Biennale di Venezia(1960), mentre i primi approfondimentistorici sono di Calvesi e di Crispolti. Glianni sessanta vedono convergere sul-l’artista attenzioni e consensi impron-tati a svariate giustificazioni critiche emetodologiche, nel tentativo di inqua-drare, in sistemi generali, le motivazio-ni contenutistiche e formali. Si segnalal’apporto di Brandi, culminato, dopo lapresentazione di una mostra nel 1962,in un’ampia e documentatissimamonografia. Dopo quella sintesi uffi-ciale e nuove stimolanti prospettive diindagine proposte da Calvesi, sarannoancora le esposizioni, tematiche oretrospettive, a stimolare il lavoro ese-getico degli ultimi due decenni, dalcontributo, ancora una volta, di Swee-ney (Houston, 1963) alla retrospettivastorica di Brera e alle personali in variecittà europee. Nel 1973 Burri ricevedall’Accademia Nazionale dei Lincei ilPremio Feltrinelli per la Grafica, con laseguente motivazione: “per la qualità el’invenzione pur nell’apparente sempli-cità, di una grafica realizzata con mez-zi modernissimi, che si integra perfet-tamente alla pittura dell’artista, di cuicostituisce non già un aspetto collate-rale, ma quasi una vivificazione cheaccoppia il rigore estremo a una purez-za espressiva incomparabile”. L’artistadevolve il premio a favore del restauro,nell’oratorio di San Crescentino a Mor-

ra (Città di Castello), del ciclo di affre-schi di Luca Signorelli.Fin dagli anni sessanta il pittore avevamanifestato il desiderio di donare unconsistente numero di opere alla pro-pria città natale a condizione che fossemesso a disposizione uno spazio da luiritenuto adeguato allo scopo; intenderealizzare in vita ciò che per molti arti-sti viene fatto da altri solo dopo la loroscomparsa. Desidera scegliere il luo-go, selezionare le opere, curarne per-sonalmente l’allestimento. La sceltacade su Palazzo Albizzini, un palazzonobiliare della fine del XV secolo; nel1978 viene istituita la FondazionePalazzo Albizzini “Collezione Burri”: aCittà di Castello dal 1981 sono cosìesposte in permanenza a PalazzoAlbizzini centotrenta opere, omaggio diBurri alla sua città.Nel 1989 la Fondazione Palazzo Albiz-zini acquisisce gli ex Seccatoi delTabacco, complesso di capannoniindustriali attivi fino agli anni sessanta.Queste architetture irripetibili, di insoli-ta grandezza, completamente dipintedi nero all’esterno per desiderio di Bur-ri, sono state così trasformate in unagigantesca scultura, contenitore idealeper i grandi cicli pittorici come Il Viag-gio, Annottarsi, Rosso e Nero, NonAma il Nero e altri. L’eccezionalità diquesta realtà museale è che può esse-re considerata l’ultima straordinariacreazione dell’artista. Queste e altrenumerose opere, tra cui le tre scultureGrande Ferro Sestante, Grande FerroK, Ferro U, collocate all’ingresso degliex Seccatoi del Tabacco, sono statedonate dall’artista a Città di Castelloper completare il primo nucleo colloca-to a Palazzo Albizzini. Nel 1990 la Fon-dazione Palazzo Albizzini pubblica unamplissimo volume con la documenta-zione relativa a circa 2000 opere del-l’artista (Burri contributi al CatalogoSistematico). Sempre nel 1990, la Gal-leria Sapone di Nizza espone allaF.I.A.C. di Parigi una serie di Cellotex.

Nel 1991 una grande retrospettiva,organizzata dalla Pinacoteca Naziona-le di Bologna, è allestita a PalazzoPepoli Campogrande, ove vengonoesposte per la prima volta le opere dipiccolissimo formato. Contempora-neamente il castello di Rivoli presentaventi Cellotex inediti. Sempre nel 1991Burri espone alla Mixografia Gallery diLos Angeles. Nel 1992 viene presenta-to al pubblico il ciclo Metamorfotex agliex Seccatoi del Tabacco di Città diCastello e con l’occasione la Fonda-zione Palazzo Albizzini ne presenta ilcatalogo con bibliografia aggiornata.Nello stesso anno nuovamente la Gal-leria Sapone di Nizza propone opere diBurri alla F.I.A.C. di Parigi al GrandPalais, questa volta con quadri dal1949 al 1992; la Galleria delle Arti diCittà di Castello ospita una mostra digrafica. Nel 1993 presso gli ex Secca-toi del Tabacco viene aperto al pubbli-co un nuovo ciclo, dal titolo Il Nero el’Oro, che consta di dieci Cellotex. Nel-lo stesso anno viene realizzata perFaenza un’opera in ceramica di grandidimensioni, che porta lo stesso titolo –Il Nero e l’Oro –, dono dell’artista allacittà. Nel 1994 Burri partecipa allamostra The Italian Metamorphosis1943-1968 presso il GuggenheimMuseum di New York. Dall’11 maggioal 31 giugno 1994 presso la Pinacote-ca Nazionale di Atene viene presenta-to il ciclo Burri il Polittico di Atene,Architetture con Cactus. Il 10 dicem-bre 1994 viene celebrata la donazionedi Burri agli Uffizi di Firenze, che com-prende un quadro Bianco Nero del1969 e tre serie di grafiche datate1993-1994. Alberto Burri muore a Nizza il 13 feb-braio 1995.

Alberto Burribiografia

Le parole non significano niente perme, esse parlano intorno alla pittura.Ciò che voglio esprimere appare nellapitturaAlberto Burri

Alberto Burri nasce a Città di Castello(Perugia) il 12 marzo 1915. Si laurea in medicina nel 1940. Qualeufficiale medico è fatto prigionierodegli alleati in Tunisia nel 1943 e vieneinviato nel campo di Hereford, Texas.Qui comincia a dipingere. È stupefa-cente pensare che nel momento piùbuio e doloroso della vita, quando sipensa di non avere scampo, si possarinascere a nuova vita scoprendo unlato di noi che forse in altre condizioninon avremmo mai espresso.Tornato in Italia nel 1946, dove trovaun paese in disfatta, irrimediabilmentepovero, in soggezione e inferioritàrispetto a chi lo aveva soccorso, si sta-bilisce a Roma e si dedica alla pittura.Nel 1947 e nel 1948 tiene le prime per-sonali a Roma (Galleria La Margherita).Sempre nel 1947 un amico lo convincea partecipare al premio nazionale dipittura intitolato “Città di Perugia”,dove arriva al secondo posto con undipinto ancora figurativo, nel quale lacomposizione essenziale denota già ilsuo interesse per la materia colorantestesa, con notevole spessore, su unatela dalla trama molto evidente. Dal 1950 assumono rilievo i Sacchi,fino a predominare nelle mostre perso-nali che, dopo Roma, si tengono anchein varie città americane ed europee:

Chicago, New York, Colorado Springs,Oakland, Seattle, San Paolo, Parigi,Milano, Bologna, Torino, Pittsburgh,Buffalo, San Francisco. Nel 1951 partecipa, con Ballocco,Capogrossi e Colla, alla fondazione delgruppo “Origine” e, l’anno successivo,espone Neri e Muffe alla Galleria del-l’Obelisco. Fin dall’inizio della sua car-riera, l’artista evita sempre di “spiega-re” la propria pittura, sostenendo cheun fatto visivo non può essere resocomprensibile attraverso le parole. Al volgere del sesto decennio, nei suc-cessivi appuntamenti con il pubblico(Venezia, Roma, Londra, New York,Bruxelles, Krefeld, Vienna, Kassel)appaiono i Legni, le Combustioni, iFerri. Agli inizi degli anni sessanta sisegnalano, in successione ravvicinata,a Parigi, Roma, L’Aquila, Livorno, equindi a Houston, Minneapolis, Buffa-lo, Pasadena, le prime ricapitolazioniantologiche che, con il nuovo contribu-to delle Plastiche, diverranno vere eproprie retrospettive storiche a Dar-mstadt, Rotterdam, Torino e Parigi(1967-1972). Gli anni settanta registrano una pro-gressiva rarefazione dei mezzi tecnici eformali verso soluzioni monumentali,dai Cretti (terre e vinavil) ai Cellotex(compressi per uso industriale), mentresi susseguono le retrospettive stori-che: Assisi, Roma, Lisbona, Madrid,Los Angeles, San Antonio, Milwaukee,New York, Napoli. SuccessivamenteBurri realizza complessi organismiciclici, a struttura polifonica. Il primo èIl Viaggio, presentato a Città di Castel-lo nel 1979 e passato l’anno successi-vo a Monaco di Baviera; si susseguo-no poi Orti a Firenze nello stesso 1980,Sestante a Venezia (1983) e Annottarsi(1985 e 1986), la cui presentazione ini-zia a Roma per poi toccare varie cittàeuropee. Nel 1984, per inaugurare l’at-tività di Brera nel settore del contem-poraneo, Milano ospita una esaustivamostra di Burri.

La fortuna del pittore si intreccia da unlato, strettamente, con le reazioni-con-trasto relative alla divulgazione dellasua opera – sempre in rapporto a unadiversa evoluzione del gusto secondola cultura di fondo dei vari paesi euro-pei e americani –, dall’altro con leapprossimazioni e i tentativi della criti-ca di rapportarne il significato e lemotivazioni alle pseudo-categoriedivulgate di uso internazionale: artbrut, informale, concettuale, eccetera.In questa logica, i quotidiani e i perio-dici d’informazione finiscono per regi-strare, dagli anni cinquanta a oggi,un’esemplare mutazione del gusto dimassa, dalla ripulsa scandalizzata allaaccettazione curiosa, motivata eall’esaltazione acritica. In concreto lalinea portante della lettura analiticapassa sostanzialmente attraverso itesti sollecitati dalle mostre e attraver-so i saggi ospitati da riviste specializ-zate. È significativo che le prime asso-nanze siano venute da voci di poeti(Libero De Libero, Leonardo Sinisgalli,Emilio Villa, James Johnson Sweeney).Sweeney, allora direttore del SolomonGuggenheim Museum di New York,dopo aver accolto l’opera di Burri inuna sezione del museo (Younger Euro-pean Painters, New York, 2 dicembre1953 - 21 febbraio 1954), ne illustra illavoro in un importante saggio mono-grafico, lo presenta alla VII Quadrien-nale di Roma nello stesso anno e viritorna con appassionata e lucida par-tecipazione in occasione della mostraitinerante del 1957-1958 (Paintings byAlberto Burri, Carnegie Institute, Pitt-sburgh, 1957) e della Biennale Vene-ziana del 1958. Nel 1958, quando Pal-ma Bucarelli, direttrice della Galleriad’Arte Moderna di Roma, decide diesporre e in seguito acquisire Grandebianco, l’opera di Burri del 1952, unautorevole rappresentante del partitocomunista promuove un’interpellanzaparlamentare in cui, disapprovandoaspramente l’iniziativa, definisce l’ope-

Alberto Burri, fine annisettanta, ArchivioFotografico FondazionePalazzo Albizzini CollezioneBurri, Città di Castello(Perugia)

Page 50: Lucio Fontana - Fondazione Puglisi Cosentino · 2015-11-17 · 211 Lucio Fontana OPERE Scultura spaziale, 1947, Milano, Fondazione Lucio Fontana, p. 118 Concetto spaziale, 1950, Milano,

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zione più originale quando, forse spin-to dalla sua origine di scultore, allaricerca di una terza dimensione realiz-za i primi quadri forando le tele.Continua a essere invitato alle Bienna-li di Venezia, alle Triennali di Milano.Nel 1950 esce il terzo manifesto spa-ziale “Proposta per un regolamento”.Nel 1951, alla IX Triennale, dove perprimo usa il neon come forma d’arte,legge il suo “Manifesto tecnico dellospazialismo”. Partecipa poi al concor-so indetto per la quinta porta del duo-mo di Milano vincendolo ex-aequo conMinguzzi nel 1952. Nello stesso annofirma con altri artisti il “Manifesto delmovimento spaziale per la televisione”ed espone per la prima volta in modocompiuto le sue opere spaziali allaGalleria del Naviglio di Milano. Scate-nando di nuovo entusiasmo e sgomen-to, oltre a forarle, Fontana dipinge orale tele, vi applica colore, inchiostri,pastelli, collages, lustrini, frammenti divetro. È ormai noto e apprezzatoanche all’estero. Nel 1957, in una seriedi opere in carta telata, oltre ai buchi eai graffiti appaiono, appena accennati,i tagli ai quali arriverà compiutamentel’anno successivo: dalle tele a più tagli,colorate a velature, a quelle monocro-me intitolate Concetto spaziale, Attesa.Mostre e partecipazioni a manifesta-zioni internazionali si susseguono a rit-mo sempre più intenso: i musei, le gal-lerie e i collezionisti più sensibili acqui-stano le sue opere. Uomo di grandegenerosità, sempre pronto, anche

quando materialmente non ne avevaancora la possibilità, ad aiutare i giova-ni artisti, Fontana li incoraggia, neacquista le opere, fa loro dono dellesue. In quegli anni Fontana realizza, oltre asculture in ferro su gambo, una serie diopere in terracotta, note come Nature:sorta di sfere su cui interviene con lar-ghi squarci o ferite a taglio; continuaanche a eseguire lavori in ceramica digrande e di piccolo formato e a colla-borare con i maggiori architetti peropere di environment, denominateAmbiente spaziale, in cui impiega laluce come elemento innovativo,secondo una tecnica ripresa poi daaltri artisti.Negli anni sessanta, di ritorno da NewYork, Fontana, ispirato dalle luci dellacittà, realizza una serie di opere sulastre di metallo. Si dedica poi a unaserie di dipinti ovali, a olio, tutti dellostesso formato, monocromi e costella-ti di buchi, di squarci, a volte cosparsidi lustrini, che chiama Fine di Dio. Lostesso tema si ritrova, nel 1967, in unaserie di ellissi in legno laccato a colorisquillanti, pezzi unici realizzati su suodisegno. Tra il 1964 e il 1966 inventa iTeatrini: cornici in legno sagomato elaccato che racchiudono tele mono-crome forate. Non abbandona però i“tagli”, cui rimane fedele sino all’ulti-mo, e nel 1966, per la sua sala bianca,con tele bianche segnate da un solotaglio verticale, la giuria internazionaledella XXXIII Biennale di Venezia gliassegna il primo premio per la pittura. Lasciata Milano e trasferitosi aComabbio, paese d’origine della suafamiglia – di cui aveva restaurato lavecchia casa colonica –, muore il 7settembre 1968.

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Lucio Fontanabiografia

Le idee non si rifiutano, germinano nella società, poi pensatori e artisti le esprimonodal “Manifiesto Blanco”, Buenos Aires, 1946

Lucio Fontana nasce in Argentina, aRosario di Santa Fè, il 19 febbraio1899. Il padre Luigi, italiano, trasferito-si in Argentina da una decina d’anni, èscultore e la madre, Lucia Bottino, diorigine italiana, è attrice di teatro.A sei anni, con il padre, viene a Milanoper frequentare le scuole. Già nel 1910inizia il suo apprendistato artistico nel-la bottega paterna. Si iscrive poi a unascuola per maestri edili che lascia perarruolarsi come volontario nella PrimaGuerra Mondiale. Ferito, è congedatocon medaglia d’argento al valore mili-tare; riprende quindi gli studi e si diplo-ma.Nel 1921 torna in Argentina, a Rosariodi Santa Fè, e inizia la sua attività discultore nella bottega del padre. Aprepoi un proprio studio. Tra il 1925 e il1927 vince alcuni concorsi e realizza,tra gli altri, il Monumento a Juana Blan-co.Torna a Milano nel 1928 per iscriversi,

come allievo di Adolfo Wildt, al primocorso dell’Accademia di Brera: a fineanno è promosso al quarto corso. Par-tecipa intanto a esposizioni e concorsiin Italia, in Spagna e in Argentina. Nel1930 conosce Teresita Rasini chediventerà sua moglie. Spaziando trafigurativo e astratto, la sua scultura, siain terracotta sia in gesso, con o senzacolore, diventa più libera e personale.In quegli anni, importantissimi per lasua ricerca artistica, sempre più rico-nosciuta dai maggiori critici, da Argana Belli, Persico, Morosini, partecipaalla Triennale di Milano, alla Biennale diVenezia, alla Quadriennale di Roma;espone più volte alla Galleria del Milio-ne, inizia l’attività di ceramista ad Albi-sola e, nel 1937, alla Manifattura diSèvres dove realizza alcune sculture dipiccolo formato che espone, e vende,a Parigi. Intensa, già in questo periodo,la sua attività con gli architetti piùall’avanguardia.All’inizio del 1940 parte per BuenosAires, dove si stabilisce, lavora inten-samente e vince vari concorsi di scul-tura. Professore di modellato allaScuola di Belle Arti, nel 1946 organizzacon altri una scuola d’arte privata:l’Accademia di Altamira che diventa unimportante centro di promozione cul-turale. È proprio qui che, in contattocon giovani artisti e intellettuali, elabo-ra le teorie di ricerca artistica che por-tano alla pubblicazione del “ManifiestoBlanco”.Rientrato a Milano nell’aprile del 1947,Fontana fonda il “Movimento spaziale”e, con altri artisti e intellettuali, pubbli-ca il “Primo manifesto dello spaziali-smo”. Riprende l’attività di ceramistaad Albisola e la collaborazione con gliarchitetti. L’anno seguente vede l’usci-ta del “Secondo manifesto dello spa-zialismo”. Nel 1949 espone alla Galle-ria del Naviglio l’Ambiente spaziale aluce nera suscitando al tempo stessogrande entusiasmo e scalpore. Nello stesso anno nasce la sua inven-

Lucio Fontana in una fotoinsolita e piena di charme,1964, Foto Mario Bardini,Finale Ligure

Lucio Fontana con la moglieTeresita, 1967, Foto CarloCisventi, Milano

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Finito di stampare nel mese di novembre 2009