L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

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LOCCUPAZIONE NEL TERZIARIO DI AREA FILCAMS: LEVOLUZIONE NELLULTIMO DECENNIO Lorenzo Birindelli, Elio Montanari e Clemente Tartaglione Febbraio 2005 (BOZZA)

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L’OCCUPAZIONE NEL TERZIARIO DI AREA FILCAMS: L’EVOLUZIONE NELL’ULTIMO DECENNIO

Lorenzo Birindelli, Elio Montanari e Clemente Tartaglione

Febbraio 2005 (3° BOZZA)

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Sommario

Obiettivi e disegno della ricerca

1. Dimensione e caratteristiche dell’occupazione nell’aggregato economico

Filcams

2. Dal dato aggregato ad una analisi degli addetti per settore di attività

economica

3. La struttura occupazionale per dimensione d’impresa

4. La dislocazione geografica dei dipendenti

5. L’evoluzione della base occupazionale: cambiamenti strutturali nell’ultimo decennio e trend congiunturale fino al 2003

APPENDICE STATISTICA: l’occupazione nelle province

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Obiettivi e disegno della ricerca

Con questo rapporto si realizza la prosecuzione dell’indagine sull’occupazione dei

settori di area Filcams presentata nel 20021. Rispetto alla precedente edizione che

studiava l’area del terziario nella sua evoluzione strategico organizzative e nei suoi

risultati economico occupazionali è stata fatta la scelta di concentrarsi esclusivamente

sul lavoro. Precisamente, con questo progetto di ricerca verrà portata avanti l’indagine

sulla struttura occupazionale e sulla evoluzione del lavoro nel decennio che va dal 1991

al 2001. Le fonti utilizzate sono il censimento Istat e contabilità nazionale sempre

elaborata dell’Istat. La contabilità si è resa necessaria per sviluppare una analisi che

comprendesse anche i servizi domestici. Settore che invece è escluso dalla rilevazione

del Censimento. In secondo lungo si è reso necessario utilizzare la contabilità per

integrare la rappresentazione con alcune informazioni congiunturali sulla dinamica del

triennio 2001-2003.

Benché l’indagine sull’occupazione nel vecchio rapporto facesse riferimento al

1996 (anno del censimento intermedio), in questa ricerca la serie storica scelta per

studiata l’evoluzione della struttura occupazionale nei comparti Filcams è composta

dagli anni 1991 e 2001, mentre vengono utilizzati i dati del 1996 solo per l’esame della

dinamica più generale del terziario. Il motivo dell’esclusione di questo anno intermedio

è quello dell’omogeneità del campo di osservazione che anche secondo l’Istat si rivela

particolarmente importante quando l’elaborazione viene sviluppata sui micro dati

(Ateco fino alla 5° cifra). A questo proposito è importante ricordare che diversamente

dalle rilevazioni decennali (1991 e del 2001) che viene svolta sul complessivo apparato

economico per l’indagine del 1996 (censimento intermedio) è stato utilizzato un

sottoinsieme.

Non ci sono stati cambiamenti sostanziali rispetto all’aggregato economico

utilizzato per il rapporto del 2002. I settori sono stati selezionati seguendo le linee

sindacali della rappresentanza L’unica differenza ha riguardato l’integrazione della

classificazione settoriale rispetto ad alcune modificazioni avvenute in Filcams negli

ultimi anni. Nonostante ciò, come evidente dalla tavola sinottica n.2, non è stato

possibile realizzare una corrispondenza degli aggregati di comparto rispetto alle aree

economiche definite all’interno dei CCNL della Filcams.

1 Il terziario privato in Italia; Filcams CGIL, gennaio 2002

3

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Il rapporto è stato organizzato su 5 capitoli. I primi 4 disegnano l’occupazione nel

volume e nella sua ripartizione per categoria professionale, comparti economici di

appartenenza; caratteristiche di genere, dislocazione geografica e presenza per

dimensione delle imprese. L’ultimo capitolo verrà invece dedicato ad analizzare come è

cambiata l’occupazione nel terziario di competenza Filcams nel periodo che va dal 1991

al 2001. Naturalmente, le variabili su cui verrà sviluppato il confronto restano quelle

con cui viene disegnato il settore all’interno dei primi quattro capitoli.

1. Dimensione e caratteristiche dell’occupazione nell’aggregato economico Filcams

L’occupazione complessiva (Figura 1) nei comparti di area FILCAMS, senza

contare gli addetti che operano nei servizi domestici2, ammonta nel 2003 nelle stime

ISTAT di Censimento 2001 a quasi 6,5 milioni di persone. In tale cifra rientrano le

diverse categorie professionali con cui è possibile organizzare il lavoro (tavola sinottica

1). Come evidente dalla figura 1 le categorie su cui si concentra la larghissima parte

dell’occupazione è quella dei dipendenti e degli indipendenti. In questo ambito il

raggruppamento di interesse Filcams, ossia quello dei lavoratori dipendenti, ha superato

la soglia dei 3 milioni di persone.

Fig.1 L'occupazione dei settori di area Filcams ripartita per categoria professionale3 (valore assoluto)

3.024.892 3.143.108

307.47323.911

Dipendenti Indipendenti* Co.Co.Co Interinali

Addetti Altre tipologie

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

2 Per le caratteristiche del settore dei servizi domestici e i forti cambiamenti introdotti con i provvedimenti di regolarizzazione del 20002 è stata fatta la scelta di dedicarne un paragrafo separato alla fine di questo capitolo3

4

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Come era normale aspettarsi, nella ripartizione di genere la componente femminile

rappresenta una quota straordinariamente importante dell’occupazione. Nel pezzo di

terziario di rappresentanza Filcams sono donne oltre il 40% degli addetti. Tra le diverse

categorie professionali le donne sono maggiormente inserite tra i dipendente. Infatti,

come descritto dalla figura 2, in questa categoria si raggiunge un livello di

femminilizzazione pari al 55,4% dell’occupazione. Tra le forme contrattuali alternative

al lavoro dipendente l’incidenza delle donne scende invece drasticamente fino a poco

più del 34%. Per capire l’importanza del risultato di genere all’interno dei comparti

Filcams è sicuramente utile metterli in relazione con i dati più generali. Limitando il

confronto ai soli dipendenti, sempre secondo i dati del censimento, in Italia la quota di

donne sul totale dell’occupazione raggiunge il 37%. Questo risultato prende forma

componendo posizioni per macro aggregato economico molto diverse. Infatti, gran parte

dell'occupazione femminile è tradizionalmente assorbita dal terziario con una quota che

raggiunge il 45% dei dipendenti, contro un risultato dell’industria che si ferma a poco

più del 27%. All’interno di questo quadro di genere dell’economia nazionale, i comparti

della Filcams si collocano quindi non solo sopra la media nazionale ma anche in una

posizione significativamente superiore all’interno della complessiva area del terziario.

Fig.2 Caratteristiche di genere degli addetti (dati assoluti e quote %)

2.062.217 (65,6%)

1.349.937 (44,6%)

3.412.154 (57,6%)

1.080.891 (34,4%)

1.674.955 (55,4%)

2.755.846 (42,4%)

Addetti Dipendenti Indipendenti

Donne

Uomini

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

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Tavola sinottica 1 Le definizioni Istat delle diverse categorie professionali su cui è disaggregata l’occupazione

DIPENDENTIPersona che svolge la propria attività lavorativa in un’unità giuridico - economica e che è iscritta nei libri paga dell’impresa o istituzione, anche se responsabile della sua gestione. Sono considerati lavoratori dipendenti: i soci di cooperativa iscritti nei libri paga; - i dirigenti, i quadri, gli impiegati e gli operai, a tempo pieno o parziale; - gli apprendisti; - i lavoratori a domicilio iscritti nei libri paga; - i lavoratori stagionali; - i lavoratori con contratto di formazione e lavoro; - i lavoratori con contratto a termine; - i lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni; - gli studenti che hanno un impegno formale per contribuire al processo produttivo in cambio di una remunerazione e/o formazione.

INDIPENDENTIpersona che svolge la propria attività lavorativa in un'unità giuridico-economica senza vincoli di subordinazione. Sono considerati lavoratori indipendenti: - i titolari, soci e amministratori di impresa o istituzione, a condizione che effettivamente lavorino nell'impresa o istituzione, non siano iscritti nei libri paga, non siano remunerati con fattura, non abbiano un contratto Co.Co.Co (oggi contratto a progetto); - i soci di cooperativa che effettivamente lavorano nell'impresa e non sono iscritti nei libri paga; - i parenti o affini dei titolare, o dei titolari, che prestano lavoro senza il corrispettivo di una prefissata retribuzione contrattuale né il versamento di contributi.

LAVORATORE INTERINALEPersona assunta da un’impresa di fornitura di lavoro temporaneo (impresa fornitrice) la quale pone uno o più lavoratori a disposizione di un’altra unità giuridico - economica (impresa o istituzione utilizzatrice) per coprire un fabbisogno produttivo a carattere temporaneo.

COLLABORATORE COORDINATO E CONTINUATIVO (oggi collaboratore a progetto)Persona che presta la propria opera presso un’impresa o istituzione con rapporto di lavoro non soggetto a vincolo di subordinazione e che fornisce una prestazione dal contenuto intrinsecamente professionale o artistico, svolta in modo unitario e continuativo per un tempo predeterminato, ricevendo un compenso a carattere periodico e prestabilito.

Fonte: Glossario Istat (Censimento)

2. Dal dato aggregato ad una analisi degli addetti per settore di attività economica

Come scritto nel primo capitolo di questo rapporto, il terziario (esclusi i servizi

domestici) corrispondente all’area contrattuale della categoria si avvicina a 6,5milioni di

persone occupate di cui quasi 6,2 milioni possono essere inquadrati nelle tradizionali

tipologie professionali dei dipendenti ed indipendenti. Si tratta di un volume di

lavoratori che come raffigurato nella tavola sinottica di seguito è il risultato della

somma tra l’intero raggruppamento del commercio e del turismo ed un pezzo rilevante

dei servizi privati alle persone e alle imprese.

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Tavola sinottica 2 Comparti di area FILCAMSATTIVITA' DI COMMERCIO SERVIZI ALLE FAMIGLIE (escluso servizi domestici)

Intermediari commercio (esclusi veicoli)Commercio all'ingrosso (esclusi veicoli) Parrucchieri e istituti di bellezzaCommercio auto-moto e pezzi di ricambio Servizi dei centri e stab. per benessere fisico (non termali)Vendita al dettaglio di carburanti per autotrazione Stabilimenti idropinici ed idrotermaliCommercio al dettaglio in esercizi non specializzati ATTIVITA' DI LAVORO DOMESTICOCommercio al dettaglio in esercizi specializzati Personale domestico

ATTIVITA' IMMOBILIARI STUDI PROFESSIONALILocazione, gestione immobili (1) Studi legali

SERVIZI INFORMATICI Studi notariliFornitura di software e consulenza Studi di architetturaRiparazione macchine per ufficio ed elaboratori elettronici Studi di ingegneriaElaborazione dati Studi mediciAltri servizi informatici (2) Studi odontoiatrici

SERVIZI ALLE IMPRESE DI TIPO GESTIONALE E TECNICO Studi veterinariAttività delle società di certificazione di bilanci Laboratori di analisi clinicheServizi di consulenza aziendale Attività professionali paramediche indipendentiServizi di ricerca, selezione e fornitura di personale Studi commerciali, tributari, e di revisione contabilePubbliche relazioni TURISMO E ATTIVITA' RICREATIVEAgenzie di informazioni commerciali Alberghi e motelAgenzie di concessione degli spazi pubblicitari Colonie, case per ferie e di riposoStudi di promozione pubblicitaria Villaggi turisticiStudi di mercato e sondaggi di opinione Campeggi ed aree attrezzate per roulottesServizi di ingegneria integrata Altri esercizi alberghieri Altre attività tecniche (3) Ristoranti, bar e attività assimilabiliCollaudi e analisi tecniche di prodotti Mense e Fornitura di pasti preparatiControllo di qualità e certificazione di prodotti Agenzie di viaggi e turismo (compresi i tour operators)

ATTIVITA' FARMACEUTICA Attività riguardanti i parchi di divertimentoFarmacie Stabilimenti balneari

SERVIZI ALLE IMPRESE DI TIPO OPERATIVO Sale da ballo e similiServizi di vigilanza privata e investigazione Sale giochi, biliardiServizi di pulizia e disinfestazione Attività riguardanti il gioco d'azzardo

(1) Tra le attività immobiliari è compresa anche l'amministrazioni di condomini(2) Tra i servizi informatici è compresa anche l’attività telematica, robotica e eidomatica(3) La voce altre attività tecniche raggruppa: Indagini industriali e tecniche; consulenza sulla sicurezza e igiene posti di lavoro; disegnatori tecniciFonte: Elaborazioni Ires su dati Filcams

Occupazione del terziario filcams ripartita per settore di appartenenza

Elaborando i dati sull’occupazione secondo la tassonomia settoriale proposta per questo

rapporto (tavola sinottica 2), l’area economica più consistente in termini numerici è

quello del Commercio con quasi 2,7 milioni di occupati, a cui va aggiunto il segmento

delle farmacie con 66 mila addetti. Dentro il commercio il pezzo più importante è quello

degli esercizi al dettaglio con quasi 1,7 milioni di addette al cui interno pesano per tre

quarti i punti vendita specializzati e per il restante terzo le attività non specializzate4.

Sempre nello stesso settore, svolgono un ruolo primario anche le attività a monte della

4 Secondo la definizione Istat sono despecializzati quegli esercizi di vendita al dettaglio in sede fissa che attua la vendita di una varietà prevalente di prodotti alimentari o non alimentari. Rientrano in questa categoria: ipermercati, supermercati, minimercati; hard discount, grandi magazzini.

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filiera commerciale. In effetti, secondo i dati del censimento, sono occupati nel

comparto dell’intermediazione e dell’ingrosso oltre 1 milione addetti.

Particolarmente significativa è anche la consistenza occupazionale nel turismo e

attività ricreative. Complessivamente questo aggregato, con poco più di 900 mila addetti

rappresenta il 15% dell’insieme dei comparti che fanno riferimento alla Filcams. Larga

parte di questo settore si concentra nelle attività dei bar e ristoranti con 560 mila addetti,

seguite da un secondo pezzo particolarmente importante che è quello del sistema

alberghiero e degli altri esercizi ricettivi5 che superano di poco le 200 mila persone

occupate.

Molto vicino ai numeri del turismo c’è l’aggregato degli studi professionali.

Mettendo insieme quelli che operano nell’ambito del diritto (legali, notarili,

commerciali e tributari), quelli tecnici (architettura ed ingegneria) e quelli inseriti nel

sistema sanitario, si raggiunge una cifra di 750 mila persone. In ordine di volume

occupazionale i primi sono gli studi commerciali e tributari con oltre 175 mila addetti.

A poca distanza ci sono gli studi medici con 160 mila occupati e quelli legali con 135

mila. Benché con dimensioni minori rappresentano un pezzo importante dell’apparato

degli studi professionali le due categorie tecniche degli ingegneri e architetti ciascuna

con oltre 60 mila addetti e il segmento sanitario degli odontoiatri con 77 mila persone.

Un altro raggruppamento importante all’interno del terziario Filcams è quello dei

servizi alle imprese di tipo gestionale e tecnico che superano di poco un assetto di oltre

mezzo milione di addetti. Fanno parte di questo aggregato una pluralità di servizi: c’è

tutta l’attività della consulenza aziendale e dei servizi commerciali e di marketing, a cui

vanno aggiunti i servizi tecnici (attività di ingegneria integrata, di collaudo e controllo

della qualità), e quelli di ricerca e fornitura di personale (ossia, l’intero sistema del

collocamento privato o delle agenzie di lavoro). Se si guarda al suo interno, secondo la

ripartizione proposta nella figura 3, il primo comparto è quello dei servizi tecnici che

sfiora le 180 mila unità. Al secondo posto, nonostante il suo recente sviluppo, c’è il

sistema di collocamento privato con 145 mila addetti; a questo comparto, seguono: le

attività di consulenza aziendale che assieme a quelle di certificazione dei bilanci (che

incidono per il 5% all’occupazione del comparto) occupano 110 mila persone; e il

complesso dei servizi di natura commerciale6 che sfiorano le 83 mila unità. 5 I principali esercizi inclusi in questa categoria sono gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, i campeggi ed i villaggi turistici, gli alloggi agro-turistici, gli ostelli per la gioventù, le case per ferie, i rifugi alpini.6 Nell’area dei servizi commerciali sono stati messi insime: Pubbliche relazioni; Agenzie di informazioni commerciali:; Agenzie di concessione degli spazi pubblicitari; Studi di promozione pubblicitaria; Studi di mercato e sondaggi di

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Infine gli altri due settori su cui l’esercizio di rappresentanza è affidato alla

filcams sono quello dell’informatica e quello dei servizi in ambito immobiliare. Per

quanto riguarda l’informatica l’occupazione ha raggiunto le 350 mila unità, mentre

l’insieme delle attività di locazione e gestione degli immobili cumula 226 mila

lavoratori. Fanno parte di quest’ultimo comparto anche il raggruppamento di chi

gestisce gli immobili per conto terzi (tra cui gli amministratori di condominio e portieri)

che raggiungono la cifra di 18 mila persone.

Fig.3 Occupati complessivi nei comparti di area FILCAMS (dati assoluti e quote % sulla somma dei comparti)

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

opinione

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La ripartizione degli addetti per categoria professionale Come si può vedere

dalla figura 4, dell’ammontare dei 6,2 milioni di addetti che operano nell’ambito delle

attività di competenza Filcams poco meno della metà (49%) possono essere inquadrati

nella definizione di dipendente. A questo risultato contribuiscono in modo molto

diverso i molteplici comparti di indagine. Il lavoro dipendente risulta nettamente

prevalente, con una quota che supera il 90% nelle agenzie di lavoro, comparto delle

mense; servizi di vigilanza; quelli di pulizia e il piccolo comparto delle attività termali.

Benché inferiori al primo raggruppamento, quote di dipendenti particolarmente elevate

o almeno superiori al 50% si registrano in molti altri settori. Tra questi c’è l’apparato

produttivo dell’informatiche e quello degli esercizi al dettaglio non specializzato dove la

quota di dipendenti supera i tre quarti degli addetti. Un organizzazione del lavoro in cui

comunque prevalgono i dipendenti si registra anche tra i servizi ricettivi e agenzie di

viaggio (attorno al 68%); nell’informatica per la parte dell’elaborazione dati (62%),

nelle farmacie, attività ricreative, nell’area della consulenza aziendale e dei servizi

commerciali e nel commercio all’ingrosso.

Nonostante un pezzo importante del terziario sembrerebbe privilegiare un rapporto

di lavoro di tipo dipendente, non mancano attività in cui la componente predominante

resta la categoria professionale degli autonomo. L’esempio più significativo per il

volume di persone coinvolte è il comparto del commercio al dettaglio specializzato dove

solo il 33% di 1,3 milioni di lavoratori è dipendente. Gli altri casi dove esiste una

composizione per categoria professionale altrettanto sbilanciata riguarda: l’area dei

servizi immobiliari, quella dei studi professionali, dei servizi tecnici alle imprese, e

l’intero comparto dei servizi alla persona.

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Fig.4 Struttura per categoria professionale: la quota % di dipendenti all’interno di ciascun comparto di area FILCAMS

52,6%

75,3%

32,9%

15,2%

71,1%

53,3%

98,5%

30,0%

59,7%

94,2%

89,4%

31,1%

95,2%

28,3%

67,3%

40,9%

95,8%

68,4%

51,2%

49,1%

Commercio all'ingrosso e intermediari

Commercio al dettaglio non specializzato

Commercio al dettaglio specializzato

Locazione, gestione immobili

Servizi informatici

Attività di consulenza aziendale e servizi commerciali

Servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale

Servizi di ingegneria integrata e altre attività tecniche

Farmacie

Servizi di vigilanza privata

Servizi di pulizia

P arrucchieri e istituti di bellezza

Stabilimenti idropinici ed idrotermali

Studi professionali

Alberghi, motel e attività assimilabili

Bar e ristoranti

Mense e Fornitura di pasti preparati

Agenzie di viaggi e turismo

Attività ricreative

TOTALE

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

Il volume dei dipendenti Il risultato della forte presenza di lavoratori autonomi

in molti settori del terziario riduce la base occupazione di interesse Filcams a poco più

di 3 milioni di dipendenti (sempre escludendo i servizi domestici) e ne modifica la

composizione settoriale. A questo proposito, al passaggio dagli addetti ai dipendenti i

settori che per consistenza e caratteristiche dell’occupazione hanno maggiormente

contribuito a ridisegnare la composizione della base occupazionale Filcams sono:

l’aggregato degli studi professionali, il cui peso passa dal 12% al 7%; i servizi

immobiliari che diventano appena l’1% della forza lavoro (4% degli addetti); l’area

delle agenzie di lavoro che al contrario dei primi due settori diventa il 5% della base

occupazionale dipendente (2,5% degli addetti) e il sistema dei servizi di pulizia che

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diventa il 10% dei dipendenti contro un peso del 5% quando si sommano entrambe le

categorie professionali.

In questo quadro di mutamenti, il comparto numericamente più rilevante resta il

Commercio che “vale” quasi 1,3 milioni di dipendenti pari al 42% dell’intera base

occupazionale Filcams. Nell’ambito degli altri servizi il settore con il numero maggiori

di lavoratori dipendenti è quello delle attività di pulizia che “vale” oltre 300 mila

persone. A breve distanza c’è il settore dell’informatica (250 mila dipendenti); quello

della ristorazione (230 mila), l’aggregato dei studi professionali (212 mila), l’intero

apparato della consulenza aziendale e di servizi commerciali alle imprese (156 mila), e

con una dimensione simile a quest’ultimo raggruppamento, ci sono le agenzie di

collocamento private e il sistema ricettivo (alberghi e esercizi assimilabili). Infine, tutti

gli altri settori del terziario Filcams si attestano sotto la soglia dei 100 mila dipendenti.

In questo ambito quelli principali sono le attività di mensa e fornitura di pasti (81 mila

dipendenti); l’intera area dei servizi di “bellezza e benessere” (68 mila addetti) e le

imprese di vigilanza con 54 mila lavoratori dipendenti.

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Fig.5 Gli occupati dipendenti per comparto (dati assoluti e quote % sulla somma dei comparti)

Commercio al dettaglio specializzato; 419.793; 14%

Servizi di ingegneria integrata e altre attività tecniche;

53.929; 2%

Servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale;

143.327; 5%

Attività di consulenza aziendale e servizi

commerciali; 102.875; 3%

Servizi informatici; 252.217; 8%Locazione, gestione immobili;

34.490; 1%

Farmacie; 39.569; 1%

Servizi di pulizia; 303.593; 10%

Servizi di vigilanza privata; 54.168; 2%

Parrucchieri e istituti di bellezza; 64.182; 2%

Studi professionali; 212.863; 7%

Alberghi, motel e attività assimilabili; 137.836; 5%

Agenzie di viaggi e turismo; 29.839; 1%

Mense e Fornitura di pasti preparati; 81.348; 3% Bar e ristoranti; 229.626; 8%

Attività ricreative; 18.319; 1%

Commercio all'ingrosso e intermediari; 540.200; 18%

Commercio al dettaglio non specializzato; 297.869; 10%

Stabilimenti idropinici ed idrotermali; 4.320; 0%

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

Le caratteristiche di genere dell’occupazione dipendente Oltre al risultato

più generale sul valore del terziario Filcams in termini di occupati dipendenti per

comparto, un primo passa avanti nella comprensione di questa base occupazionale può

essere fatto analizzandone le caratteristiche di genere. Senza dubbio si tratta di una

informazione preziosa per organizzare una rappresentanza che risponda in modo più

preciso alle molteplici e diverse esigenze dei lavoratori. A questo proposito il

censimento 2001 consente di approfondire come prende forma in termini settoriali quel

dato medio del 55% di donne nell’aggregato dei comparti filcams riportato nella figura

2 del primo capitolo di questo rapporto.

La situazione come è possibile vedere nella figura 6 si presenta molto

disomogenea tra comparti. C’è un primo raggruppamento di attività in cui la presenza di

donne è straordinariamente alta con quote che vanno oltre tre quarti dell’occupazione

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dipendente. Benché diversi nel tipo servizio offerto, si tratta di 5 settori che possono

essere inquadrati nell’area delle attività tradizionali. In ordine di livello di

“femminilizzazione” ci sono parrucchieri ed istituti di bellezza; i dipendenti degli studi

professionali; agenzie di viaggio, mense e le farmacie. Dal lato opposto ci sono sempre

5 settori che si discostano dal dato medio di presenza delle donne nel terziario. Tra

questi c’è ne uno che per il tipo di attività è organizzato quasi esclusivamente su

dipendenti uomini ed è quello della vigilanza (solo 9% di donne). Per quanto riguarda

gli altri quattro la situazione è sostanzialmente simile con quote di donne per un terzo

dei dipendenti. E utile notare che in quest’area dove è minoritaria la presenza femminile

ci sono due importanti settori del terziario avanzato quale il pezzo principale

dell’informatica (fornitura software e consulenza) e tutto il gruppo delle attività

tecniche.

Fig.6 La struttura di genere: la quota % di donne sui dipendenti in ciascun comparto di attività Filcams

37%

60%

56%

54%

45%

64%

66%

34%

74%

9%

66%

89%

60%

85%

49%

50%

74%

75%

46%

55%

Commercio all'ingrosso e intermediari

Commercio al dettaglio non specializzato

Commercio al dettaglio specializzato

Locazione, gestione immobili

Servizi informatici

Attività di consulenza aziendale e servizi commerciali

Servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale

Servizi di ingegneria integrata e altre attività tecniche

Farmacie

Servizi di vigilanza privata

Servizi di pulizia

P arrucchieri e istituti di bellezza

Stabilimenti idropinici ed idrotermali

Studi professionali

Alberghi, motel e attività assimilabili

Bar e ristoranti

Mense e Fornitura di pasti preparati

Agenzie di viaggi e turismo

Attività ricreative

TOTALE

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

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3. La struttura occupazionale per dimensione d’impresa

In questo esercizi di studio quali quantitativo della base occupazionale che fa

riferimento alla Filcams un altro passaggio importante è la ripartizione dei lavoratori

rispetto alla dimensione dell’impresa. Come è ben noto in letteratura l’esercizio

sindacale diventa più gravoso in quei settori dove si registra una forte frammentazione

dell’attività ed una larga concentrazione dei dipendenti all’interno di micro realtà

produttive (quelle con meno di 9 addetti). A questo proposito, come confermano la

figura 7 e la successiva tabella 1, il terziario per la larghissima parte dei suoi settori si

sviluppa in un sistema di imprese in cui prevale la micro e piccola dimensione. Benché

da diversi anni molti settori del terziario hanno avviato un percorso di riorganizzazione

dell’attività verso una crescita dimensionale (il principale esempio è naturalmente

quello della distribuzione al dettaglio), ancora oggi il dato medio disegna un economia

in cui è particolarmente forte la presenza di micro imprese. Sempre i dati del

censimento 2001 descrivono una situazione in cui due terzi degli addetti si concentra

nelle micro imprese e solo il 20% dei lavoratori è inserito in imprese medio grandi (con

più di 50 addetti). Si tratta di un risultato fortemente sbilanciato che tuttavia cambia

notevolmente quando si circoscrive l’esercizio di ripartizione ai soli dipendenti. In

effetti, guardando alla sola categoria professionale dei dipendenti la presenza

occupazionale nelle micro imprese scendo fino al 33% e quella nelle medio grandi

raggiunge un livello del 41%. Un cambiamento della composizione che può essere

spiegata dalla diversa intensità con cui viene utilizzato il lavoro autonomo

nell’organizzazione dell’impresa. I dati ci restituiscono infatti una situazione in cui

esiste una correlazione forte tra dimensione e scelta delle categorie professionali.

Precisamente la relazione sembrerebbe essere quella di un crescente utilizzo degli

indipendenti al diminuire della dimensione dell’impresa.

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Fig.7 Ripartizione occupati dell’aggregato economico di area filcams per classe dimensionale delle imprese (Indice totale occupati = 100)

65,5

33,2

14,2

25,7

7,4

14,8

12,926,2

Addetti Dipendenti

250 e oltre

50--249

10--49

fino a 9

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

Il modello di una organizzazione produttiva su micro e piccole dimensione

riguarda un pezzo importante dei settori del terziario. Nonostante sia possibile registrare

differenze sui livelli di frammentazione dei settori, sono pochi quei casi in cui le micro

imprese rappresentano una componente marginale dell’apparato produttivo. Come si

vede nella tabella 1 possono essere annoverati tra queste eccezioni il settore delle

imprese che svolgono attività di ricerca e fornitura del personale (agenzie private di

lavoro); quello della vigilanza privata; le mense; i servizi di pulizia; il sistema del

commercio non specializzato, il piccolo comparto delle attività termali e il più giovane

settore dell’informatica per la parte di attività che riguarda la consulenza e la fornitura

software. In una situazione del tutto opposta, dove almeno la metà dei dipendenti sono

inseriti in micro imprese, ci sono 7 settori. Tra questi è possibile evidenziare un

raggruppamento di attività (parrucchieri ed istituti di bellezza, farmacie, e studi

professionali) in cui si raggiunge un livello particolarmente elevato di frammentazione

produttiva.

16

Page 17: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Tab.1 Dipendenti per comparto e classe dimensionale dell’impresa (Indice totale dipendenti comparto = 100)

TOTALE fino a 9 10--49 50--249 250 e oltre

Commercio all'ingrosso e intermediari 100 31,8 39,2 17,0 12,0

Commercio al dettaglio non specializzato 100 10,3 17,2 12,6 59,9

Commercio al dettaglio specializzato 100 51,4 29,0 11,3 8,3

Locazione, gestione immobili 100 60,4 22,2 7,5 9,9

Fornitura di software e consulenza 100 10,1 23,9 24,1 41,8

Elaborazione dati e altri servizi informatici 100 37,9 35,2 19,3 7,6

Attività di consulenza aziendale e certificazione bilanci 100 37,0 23,5 13,9 25,6

Servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale 100 0,5 0,9 1,4 97,3

Altri servizi commerciali e di marketing 100 27,6 31,7 25,8 14,9

Servizi di ingegneria integrata e altre attività tecniche 100 35,7 28,6 15,1 20,6

Farmacie 100 79,4 13,3 5,7 1,6

Servizi di vigilanza privata 100 2,3 18,3 43,0 36,4

Servizi di pulizia 100 7,1 18,8 28,8 45,3

Parrucchieri e istituti di bellezza 100 87,5 11,9 0,6 0,0

Stabilimenti idropinici ed idrotermali 100 3,1 26,3 63,5 7,1

Studi professionali 100 73,3 19,4 5,7 1,6

Alberghi, motel e attività assimilabili 100 23,3 43,7 20,5 12,4

Bar e ristoranti 100 60,4 26,6 4,3 8,7

Mense e Fornitura di pasti preparati 100 2,8 9,3 12,1 75,8

Agenzie di viaggi e turismo 100 36,1 32,8 16,3 14,9

Attività ricreative 100 28,1 44,5 9,4 18,0

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

4. La dislocazione geografica degli addetti

L’area economica del terziario, e al suo interno il pezzo su cui esercita la sua

rappresentanza la Filcams si distribuisce geograficamente senza grosse differenze

rispetto alla intera economia nazionale. Utilizzando la variabile occupazionale e

precisamente quella dei dipendenti si ottiene una ripartizione per macro area geografica

in cui il Centro ed il Sud detengono le quote più piccole con una dimensione simile che

si attesta intorno al 20% dei dipendenti, mentre la fetta più importante del terziario si

concentra nel Nord (58%) ed in modo particolare nelle regioni del Nord ovest (35%). A

trainare questa dislocazione geografica è senza dubbio la Lombardia che da sola occupa

il 24% dei dipendenti dell’interno aggregato dei settori Filcams. In ogni modo, le cifre

della figura 8 ci consegnano una situazione in cui il terziario è presente con un apparato

produttivo in cui esiste una significativa presenza di dipendenti anche nel Lazio (340

mila persone pari all’11% del totale dei dipendenti in Italia), e con dimensioni non

particolarmente distanti nel Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Il dato cumulato su

17

Page 18: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

queste prime 5 regioni, pari al 62% dei dipendenti, consentono anche di avere un prima

misura della elevata concentrazione territoriale delle attività di riferimento Filcams.

Fig.8 Ripartizione occupati dipendenti dell’aggregato economico di area filcams per regione (dati assoluti e quote % sulla somma dei comparti)

Lombardia; 732.153; 23,6%

Liguria; 91.063; 2,9%

Lazio; 338.405; 10,9%

Basilicata; 16.307; 0,5%

Calabria; 46.459; 1,5% Sicilia; 133.422; 4,3% Sardegna; 63.436; 2,0%

Piemonete; 259.024; 8,4%

Valle d'Aosta; 8.331; 0,3%Puglia; 124.039; 4,0%

Campania; 163.309; 5,3%

Molise; 9.273; 0,3%

Abruzzo; 49.018; 1,6%

E romagna; 291.643; 9,4%

Toscana; 213.128; 6,9%

Umbria; 41.479; 1,3%

Marche; 70.534; 2,3%

veneto; 298.541; 9,6%

Trentino AA; 77.011; 2,5%

Friuli VG; 74.934; 2,4%

Sud:19,5%

Centro:21,4%

Nord ovest:35,2%

Nord est:23,9%

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

Con le due tabelle che seguono è stato fatto il tentativo di capire la struttura

settoriale del sistema economico dei servizi in ciascuna macro ripartizione e nelle 20

regioni. Una prima informazione che si ricava dalla tabella 2 è che non ci sono

differenze sostanziali tra macro ripartizioni rispetto al peso del commercio. Il risultato

più bassa in questo segmento dell’economia del terziario si registra nel Centro Italia

dove comunque la quota di lavoratori dipendenti sfiora il 40%. Una situazione diversa si

registra nei servizi avanzati. In modo particolare l’informatica, la consulenza aziendale,

i servizi tecnici rappresentano pezzi di terziario che pesano maggiormente nell’area

centro settentrionale mentre costituiscono un segmento più marginale nell’terziario del

Sud. Precisamente, nel Nord ovest i servizi avanzati assorbono il 23% dei dipendenti del

18

Page 19: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

terziario Filcams sul territorio, Nord est e Centro si attestano vicino con quota del 16 e

del 18%; e molto distante il mezzogiorno occupa solo il 12% dei dipendenti. Anche nel

turismo le differenze sono particolarmente marcate. Qui rispetto al precedente

raggruppamento di attività si registra un capovolgimento delle posizioni all’interno delle

macro aree. Nel Nord Ovest la quota di dipendenti che opera nel turismo si ferma al

13% mentre nel resto del paese l’incidenza sale a poco più del 18% nel Nord est e

regioni del Centro e quasi il 17% nel Sud.

Tab.2 Occupati dipendenti per comparto e macro area geografica (Totale dipendenti dell’area economica Filcams nella macro area = 100)

Nord Ovest Nord est Centro Sud ITALIA

Commercio all'ingrosso e intermediari 19,5 18,7 14,6 14,4 17,3

Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati 9,2 9,4 8,9 10,7 9,5

Commercio al dettaglio specializzato 14,3 16,8 16,4 20,4 16,5

Locazione, gestione immobili 1,4 1,1 1,2 0,6 1,1

Servizi informatici 9,6 6,7 9,9 5,2 8,1

Consulenza aziendale, servizi commerciali e certific.bilanci 5,3 2,5 2,9 1,9 3,5

Servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale 5,6 4,9 3,6 3,4 4,6

Servizi di ingegneria integrata e altre attività tecniche 2,5 1,6 1,5 1,2 1,8

Farmacie 1,0 1,1 1,4 1,9 1,3

Servizi di vigilanza privata 1,5 1,0 2,0 2,9 1,8

Servizi di pulizia 8,6 8,8 10,4 11,4 9,6

Parrucchieri, istituti di bellezza e centri benessere 2,1 2,5 2,3 2,0 2,2

Studi professionali 6,5 6,8 6,5 7,2 6,7

Alberghi, motel e attività assimilabili 2,4 6,0 5,4 5,8 4,6

Bar e ristoranti 6,1 8,0 8,7 7,8 7,4

Mense e Fornitura di pasti preparati 2,9 2,5 2,7 1,8 2,6

Agenzie di viaggi e turismo 1,1 0,8 1,0 0,9 1,0

Attività ricreative 0,5 0,8 0,6 0,4 0,6

Totale settori area Filcams 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

Con la tabella 3, questo esercizio di analisi dei comparti che formano il terziario in

ciascuna macro ripartizione è stato ripetuto anche spostandosi sul livello regionale. Il

commercio continua ad essere il pezzo più importante dei dipendenti in ciascun

territorio. Nonostante questo non mancano differenze significative tra regioni. Casi

particolarmente visibili sono quelli della Valle d’Aosta e Lazio dove il commercio

rappresenta rispettivamente il 31 ed il 34% dell’occupazione, contro una situazione

diametralmente opposto che si registra in Sicilia, Calabria e Marche in cui il commercio

occupa la metà dei dipendenti del terziario Filcams. Nei servizi avanzati le distanze tra

le regioni si accentuano ancora di più. Si va da regioni come Lombarda, Piemonte e

19

Page 20: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Lazio in cui un quarto del lavoro si concentra nell’informatica e nei servizi più

professionalizzati alle imprese fino a situazioni come Trentino, Sicilia e Sardegna che

con gli stessi settori assorbono quote di dipendenti attorno al 10%. Distanze ancora più

accentuate si registra nel sistema dei servizi operativi (vigilanza e pulizia) e nel turismo.

Per quanto riguarda il primo raggruppamento si piazzano al primo posto come quota

relativa delle attività di vigilanza e pulizia sulla struttura locale del terziario tre regioni

del Mezzogiorno (Campania, Puglia e Basilicata). In queste tre realtà si raggiunge un

livello vicino al 20% contro un dato medio che si attesta attorno all’11%. Infine c’è il

turismo, in questo settore che nella tabella 3 accorpa anche le attività ricreative, la

Lombardia e il Piemonte occupano le ultime posizioni con livelli minimi poco superiore

al 12% mentre ci sono regioni come la Valle d'Aosta e Trentino AA in cui costituisce

l’attività più importante assieme al commercio.

Tab.3 I comparti in cui è dislocata l’ occupazione dipendenti nelle regioni (Totale dipendenti dell’area economica Filcams in ciascuna regione = 100)

Attiv

ità d

i com

mer

cio

(inte

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ingr

osso

e

detta

glio

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Loca

zione

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Turis

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ric

reat

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Tota

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etto

ri ar

ea

Filca

ms

ITALIA 43,2 1,1 8,1 9,8 1,3 11,3 2,2 6,7 16,1 100

Piemonete 39,2 1,3 10,9 13,4 1,2 11,7 2,1 7,6 12,4 100

Valle d'Aosta 31,1 0,5 7,3 6,3 1,6 7,7 2,0 5,8 37,6 100

Lombardia 44,3 1,4 9,7 14,2 0,8 9,6 1,9 5,9 12,1 100

Liguria 42,8 1,1 5,9 7,3 1,8 10,2 2,6 8,1 19,8 100

veneto 46,0 1,2 7,0 9,0 0,9 7,9 2,5 7,1 18,3 100

Friuli VG 44,5 0,9 5,3 9,6 1,2 12,5 2,4 6,5 16,9 100

Trentino AA 45,9 0,6 5,0 5,2 0,9 8,5 2,0 5,7 26,1 100

E romagna 43,4 1,1 7,2 9,8 1,3 11,3 2,7 6,9 16,1 100

Toscana 44,7 1,2 5,6 6,9 1,5 9,3 3,2 7,1 20,5 100

Umbria 45,1 0,6 5,1 6,5 1,7 12,1 2,9 6,4 19,4 100

Marche 48,1 1,0 5,8 9,1 1,5 7,6 3,5 7,8 15,5 100

Lazio 34,5 1,3 14,1 8,6 1,4 15,4 1,4 5,9 17,4 100

Abruzzo 48,7 0,5 3,8 10,3 1,5 9,6 3,4 6,0 16,0 100

Molise 52,2 0,6 4,4 9,5 1,2 8,1 2,0 6,5 15,3 100

Campania 39,2 0,7 6,8 6,1 1,8 17,9 1,5 7,9 17,8 100

Puglia 44,7 0,5 5,7 7,1 1,6 18,0 1,8 6,6 13,8 100

Basilicata 42,7 0,2 4,2 7,9 1,4 19,2 1,4 6,5 16,5 100

Calabria 50,1 0,5 4,9 6,5 2,1 10,6 2,2 6,9 16,1 100

Sicilia 49,7 0,6 4,1 5,4 2,2 10,2 2,3 7,9 17,3 100

Sardegna 47,9 0,7 4,5 4,5 1,9 12,5 1,9 6,1 19,8 100

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

20

Page 21: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

L’occupazione nei servizi domestici Dopo aver descritto l’occupazione

dipendente del terziario Filcams nelle sue diverse caratteristiche (comparto, regione,

genere e dimensione d’impresa) e prima di passare al prossimo capitolo con cui verrà

fatto il tentativo di descrive quale è stata l’evoluzione della base occupazione che ha

portato ai risultati del 2001, un ultimo passaggio riguarda il settore dei servizi

domestici. Come già anticipato all’inizio del rapporto, le cifre sin qui proposte non

comprendevano quei lavoratori che svolgono attività domestica. Si tratta di un settore

che per volume occupazionale rappresenta un pezzo importante della rappresentanza

Filcams. Un settore che però non essendo organizzato su imprese o unità locali (uffici,

agenzie, laboratori, magazzini, stabilimenti, scuole) viene escluso dalla rilevazione del

censimento. In ogni modo un settore che rendeva poco utile il dato fermo al 2001 (anno

del censimento) in quanto per effetto del provvedimento di regolarizzazione (leggi

189/2002 e 222/2002) ha subito un cambiamento sostanziale nel volume di lavoratori

regolari che ovviamente le statiche hanno potuto registrare solo a partire dal 2002.

La fonte adottata per misurare la dimensione occupazionale del settore è quella di

Contabilità Nazionale Istat. Precisamente sono state utilizzate quelle rilevazioni che

consentono di separare la componente regolare dentro la più ampia base occupazionale

che svolge attività domestica. A questo proposito è utile ricordare che in questo settore

ancor più di quanto accade in larga parte dell’economia nazionale (ed in modo

particolare nel terziario) il fenomeno del sommerso nonostante i risultati del

provvedimento di regolarizzazione, riguarda ancora oggi il 66% dei lavoratori. Inoltre,

in questo modo è possibile realizzare un importante elemento di omogeneità con il

censimento che per la sua metodologia di rilevazione esclude in larghissima parte quella

quota di persone che sono attive nel mercato del lavoro ma che sono inserite all’interno

delle unità produttive in modo non regolare.

Secondo la rilevazione di contabilità, il settore dei servizi domestici nel 2002 ha

raggiunto una dimensione occupazionale di 402 mila persone che possono essere

inquadrate nella categoria professionale dei dipendenti. A questo risultato si giunge in

larghissima parte per effetto del processo di regolarizzazione che in un solo hanno ha

reso possibile una crescita dell’occupazione regolare del 69% (nel 2001 le stime Istat

registravano 238 mila dipendenti).

21

Page 22: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Se si fa l’ipotesi che in questo settore l’occupazione regolare ed irregolare si

distribuisce allo stesso modo sul territorio nazionale è possibile fare qualche

considerazione anche sulla sua dislocazione geografica. I dati di contabilità regionale

disegnano un settore che si discosta in modo evidente dalla più generale ripartizione che

metteva insieme tutte le altre attività economiche dell’area Filcams riportata nella figura

8. In questo settore l’area dove si concentra la quota più elevata di lavoratori è quella

del Centro Italia (32%) seguita a distanza dalle regioni del Nord ovest (28%); dal

comprensorio del Sud (22%) e Nord est (18%). Il principale contributo a questa

dislocazione geografica proviene dalla larga presenza di lavoratori domestici nella

regione Lazio e Lombardia che insieme si ritagliano una fetta di quasi il 40% degli

occupati nel settore. Tra le altre regioni una presenza significativi si registra anche in

Campani, Toscana, Piemonte ed Emilia Romagna con una quota di occupazione simile

che in ciascuna di queste aree supera di poco il 7% del totale.

Fig.9 Ripartizione occupati dipendenti nel settore dei servizi domestici per regione (quote %)

Veneto 7,1%

Campania 7,4%

Lazio 19,4%

Trentino AA 1,4%

Liguria 2,4%

Lombardia 18,3%

Valle d'Aosta 0,2%

Piemonte 7,4%Sardegna 2,2%Sicilia 5,2%

Basilicata 0,3%

Calabria 1,7%

Puglia 3,4%

Friuli VG 1,5%

Emilia Romagna 7,5%

Toscana 7,8%Umbria 2,0%

Marche 2,6%

Molise 0,4%

Abruzzo 1,8%

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Contabilità Regionale)

22

Page 23: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

5. L’evoluzione della base occupazionale: cambiamenti strutturali nell’ultimo decennio e trend congiunturale fino al 2003

Nell’ultimo decennio l’occupazione nell’aggregato economico che fa riferimento

alla Filcams è aumentato del 20%. Questo risultato si inserisce all’interno di un

processo più ampio di terziarizzazione delle economie avanzate tra cui va inclusa anche

l’Italia. Il cambiamento dell’economia nella direzione dei servizi è un processo

strutturale che avanza da almeno da tre decenni. L’analisi dell’evoluzione del contributo

di occupazione e valore aggiunto di questo settore dall’70 ad oggi è senza dubbio un

indicatore utile per capire la dimensione di questo fenomeno. Come evidenziato dalla

figura 10, negli ultimi trent'anni l'importanza dei servizi nell'economia è andata

costantemente crescendo. In termini di valore aggiunto si è passati da un contributo del

59% nel 1970 fino ad arriva ad una quota di ricchezza prodotta dalle attività terziarie

pari al 69%. Il risultato è ancora più evidente se si guarda l’occupazione. La

straordinaria crescita del volume di attività in un sistema dei servizi che si caratterizza

per una intensa presenza di lavoro per unità di valore aggiunto (superiore all’industria)

contribuisce a spiegare una evoluzione della quota di occupati nel terziario di quasi 26

punti percentuali. Precisamente, nel periodo che va dal 1970 al 2003 c’è stato un

passaggio da una quota di occupazione del 41% a poco oltre il 66%. Con questo

avanzamento l’Italia, che all'inizio degli anni settanta era tra le aree meno terziarizzate,

oggi ha recuperato il suo ritardo e si allinea ai risultati dei paesi più industrializzati.

Questa espansione del terziario in Italia e nel resto delle economia avanzate è la

risultante di una combinazione di fattori demografici, sociali e di organizzazione

dell’apparto industriale che hanno preso forma nel corso di molti anni. Ripetendo

quanto scritto nel rapporto Filcams del 2002 “Il terziario privato in Italia”, la crescita

di questo settore è stata trainata: da una parte, da continui mutamenti nei modelli di

consumo, stili di vita e cambiamenti demografici il cui effetto è stato una stabile crescita

della domanda di servizi da parte delle famiglie e degli individui; dall'altra parte, da un

processo di avanzamento nell’integrazione internazionale nonché progresso tecnico e di

organizzazione aziendale che ha moltiplicato il fabbisogno di servizi ad alta intensità di

conoscenza e anche intensificato processi di esternalizzazione che hanno determinano la

nascita di un sistema di fornitura specializzata nei diversi ambiti dei servizi alle imprese.

23

Page 24: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Fig.10 Cambiamento della struttura economica dal 1970 al 2003 per macro settore (quote %)

59,0 62,5 66,1 67,7 68,8

40,948,6

60,2 65,5 66,5

35,3 33,1 30,7 29,0 28,3

38,638,1

32,329,6 29,1

4,44,97,513,420,52,93,33,24,45,7

1970 1980 1990 2000 2003 1970 1980 1990 2000 2003

Valore aggiunto Occupati

Servizi Industria Agricoltura

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Contabilità Regionale )

Il progresso nella terziarizzazione del paese continua anche nell’ultimo decennio.

Benché nel corso di questo lungo periodo ci sia stata una fase all’inizio degli anni

novanta caratterizzata da importanti ristrutturazioni che hanno prodotto una perdita di

addetti (l’esempio più significativo è quello della razionalizzazione del commercio al

dettaglio nella direzione delle grandi superfici despecializzate), il risultato finale per la

parte dei comparti che possono essere attribuiti alla rappresentanza sindacale della

Filcams è stato quello di una crescita complessiva del 20% dell’occupazione.

Questo risultato si inquadra in una posizione leggermente superiore alla media

dell’intera economia dei servizi (comprensiva anche dei comparti fuori dal perimetro

Filcams) che sempre secondo i dati del censimento è stata capace di incrementare

l’occupazione del 18%. In ogni modo, una dinamica che consolida ulteriormente lo

spostamento dell’assetto economico del paese nella direzione del servizi, dal momento

che nello stesso periodo la componente industriale ha fatto registrare una perdita del 3%

dell’occupazione.

24

Page 25: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Fig.11 Evoluzione dell’occupazione nell’aggregato economico di area filcams (Variazione % 2001 – 1991)

40,8%

4,6%

20,2%

42,9%

17,8%

50,3%

Dipendenti Indipendenti Addetti 1991 2001 Addetti

Var. % 2001/91 nel terziario di area filcams Struttura per categoria professionale

nell'area Filcams (Quota % dipendenti)

Var.% 2001/91

nell'intera economia

dei serv izi

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

Questa capacità del terziario di creare occupazione (nel suo complesso e per la

parte di interesse Filcams) muta notevolmente tra le diverse categorie professionali e

tra le diverse branche del comparto. Come messo in evidenza anche dai numeri delle

prossime tre figure (figure 11 per il dato aggregato e figura 12 e 13 nell’analisi per

comparto), negli anni novanta si assiste ad una notevole ricomposizione delle attività e

organizzazione dei comparti che ha determinato profonde modificazioni nel modello di

terziarizzazione dell’economia.

Un primo aspetto riguarda le forme di lavoro. Nel corso di questi ultimi 10 anni

larga parte dei comparti si modificano nella direzione di una organizzazione produttiva

che realizza la sua flessibilità operativa nell’ambito del lavoro dipendente Il dato

generale è infatti quello di una occupazione dipendente che cresce del 41% a fronte di

una crescita tra gli indipendenti che si ferma al 5%. L’effetto di queste forti differenze

nell’andamento dell’occupazione è quello di un significativo spostamento della quota

relativa del lavoro dipendente sull'occupazione complessiva che è passata dal 43% del

1991 a poco più del 50% nel 2001. Se si guarda all’interno di questi numeri attraverso la

lente dell’indagine sulle forze di lavoro è possibile fare un successivo passo per

comprendere la natura di questo fenomeno. Confrontando la struttura dell’occupazione

dipendente nel terziario si scopre che nell’ultimo decennio c’è stato un aumento

25

Page 26: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

particolarmente significativo delle forme di lavoro flessibile nella durata del rapporto e

negli orari. La quota relativa dei contratti temporanei è raddoppiata passando dal 5,5%

del 1993 al 10% del 2003. Allo stesso modo cambia radicalmente il peso dei contratti

con orario di lavoro parziale. Sempre nello stesso periodo la quota del part time è

aumentata fino all’11% rispetto al 6% del 1993.

Se si passa dal dato aggregato ad una indagine del comportamento dei singoli

comparti che formano il settore, si scopre che la crescita occupazionale è un fatto

diffuso all’interno del terziario (tabella 4) e che in larghissima parte delle attività questo

risultato viene realizzato dalla parte del lavoro dipendente (figura 12).

Tuttavia non mancano elementi che differenziano l’evoluzione dei comparti

nell’ultimo decennio. Come è possibile verificare dalla Tabella 4 un primo aspetto

riguarda indubbiamente l’intensità della crescita occupazionale (dipendente e

indipendente). Per le straordinarie performance di sviluppo può essere considerato un

servizio “emergente” quello della ricerca, selezione e fornitura del personale. In questo

comparto gli addetti sono passati da poche migliaia nel 1991 a più di 145 mila occupati

nel 2001. Una dinamica particolarmente vivace si registra anche nel comparto delle

attività di locazione e gestione degli immobili (+173% nel periodo che va dal 1991 al

2001). Sotto la spinta di una domanda crescente e di processi di outsourcing, gli altri

settori che hanno maggiormente contribuito alla crescita occupazionale sono quello

dell’informatica (la cui dimensione è raddoppiata nel corso di dieci anni) e l’intero

apparato dei servizi alle imprese da quelli ad alta intensità di conoscenza (knowledge

based) fino a quelli operativi (vigilanza e pulizia).

Per quanto riguarda l’area dei più tradizionali servizi legati alle famiglie la

situazione sembra invece più diversificata. Dentro il perimetro del turismo il principale

contributo occupazionale viene dalle agenzie di viaggio (+50%) e dalle attività di

fornitura di pasti caldi (80%), mentre appare meno marcata la crescita per alberghi, bar

e ristoranti dove gli addetti aumentano intorno al 13%. Al contrario, sempre nell’ambito

del terziario alla persona, non fa progressi l’insieme delle attività ricreative e tutto il

sistema dei servizi per il benessere (parrucchieri, istituti di bellezza e centri termali).

La situazione è molto diversa nell’ambito dei servizi distributivi. Il risultato

occupazionale è stato negativo per il 3,4%. Questa perdita occupazionale prende forma

all’interno di un processo di riorganizzazione del sistema distributivo in cui si sviluppa

26

Page 27: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

il segmento a monte del ciclo commerciale (+18% l’occupazione nel comparto

dell’intermediazione ed ingrosso) e cambia la distribuzione al dettaglio nella direzione

di un assetto commerciale in cui aumenta la dimensione delle superfici di vendita e si

realizza un forte ridimensionamento del negozio tradizionale di vicinato con la nascita

di nuove formule distributive specializzate. In questo quadro il dato generale

dell’occupazione nell’ambito degli operatori al consumo finale prende forma attraverso

una crescita del 22% nel dettaglio non specializzate, contro una diminuzione

occupazionale del 18% negli esercizi specializzati.

Utilizzando i micro dati è possibile conoscere in modo più preciso le categorie

merceologiche che più hanno contribuito o contribuiscono a questo mutamento

all’interno della filiera commerciale. Per quanto riguarda le fasi a monte, i principali

contributi alla crescita occupazionale vengono dall’intera attività di intermediazione

(+5%) e dal rafforzamento del commercio all’ingrosso nei materiali da costruzione

(+48%), nel settore delle attrezzature per ufficio e supporti informatici (+48%) nel

comparto dei prodotti elettrici che se si esclude il segmento degli elettrodomestici e

apparecchi TV radio e comunicazione è cresciuto del +36%, nel settore merceologico

dei prodotti in metallo (+35%), in quello della chimica e farmaceutica (+26%) e nei

macchinari industriali (+12%). Seguono invece una dinamica opposta con casi di

importanti perdite occupazionali il commerci all’ingrosso dei prodotti alimentari, tessili

e petroliferi.

Quando ci si sposta lungo la filiera commerciale sugli esercizi al dettaglio,

dall’analisi dei micro dati si scopre che il contributo principale allo sviluppo del sistema

degli operatori despecializzati viene degli ipermercati dove l’occupazione è aumentata

del 124%. Sempre positivi, anche se con ritmo relativamente più contenuto è il risultato

nei supermercati (+82%) e nei minimercati (+15%).

Nell’ambito delle attività commerciali specializzate il tratto comune alla

larghissima parte dei comparti è quello di una diminuzione del lavoro. Questa dinamica

può essere in parte spiegata da un generale cambiamento nei modelli di consumo che

sembra aver messo in crisi il tradizionale assetto commerciale strutturato sulle piccole

superfici. La tendenza evidente è infatti quella dello spostamento verso attività

commerciali più strutturate su superfici medie e grandi nonché dell’affacciarsi sul

mercato di nuove formule distributive. Nel decennio in esame, anche per effetto di una

27

Page 28: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

riforma che ha modificato lo schema regolati del settore della distribuzione si è

accentuata la diffusione della grande distribuzione alimentare, degli hard discount, dei

centri specializzati non alimentari, dei centri all'ingrosso non alimentari, dei centri

commerciali, dei factory outlet (centri commerciali che vendono prodotti di marca a

prezzi molto scontati) e delle catene di negozi, di cui il franchising rappresenta la

formula più dinamica. All’interno di questo processo di modernizzazione del sistema

distributivo un canale che subisce uno straordinario ridimensionamento è quello del

dettaglio ambulante. I dati del censimento ci restituiscono una situazione in cui gli

occupati diminuiscono del 36%.

Analizzando la situazione per categoria merceologica, gli unici prodotti su cui si

registra una significativa crescita occupazionale sono gli apparecchi elettrici (radio,

televisioni, attrezzatura fotografica e strumentazione audio). In tutte le altre categorie il

segno è negativo. In modo particolare, è molto forte la riduzione degli addetti nel

commercio specializzato di prodotti alimentari (-41%), seguita, anche se con cifre meno

visibili, dall’intero comparto tessile e pelletteria, quello dei mobili, elettrodomestici e

materiale elettrico, libri, giornali e tutti gli articoli tradizionalmente distribuiti nei

ferramenta dalle vernici ai diversi prodotti in metallo.

Tab.4 Dinamica occupazionale nel terziario Filcams1991 2001 2001/1991

Comm. ingrosso intermediari 873.449 1.027.206 17,6%

Comm. dettaglio non specializ. 322.915 395.350 22,4%

Comm. dettaglio specializzato 1.794.014 1.471.234 -18,0%

Locazione e gestione immobili 83.187 226.881 172,7%

Servizi informatici 174.015 354.772 103,9%

Consulenza aziendale, servizi commerciali e certific.bilanci 149.310 192.973 29,2%

Servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale 3.640 145.452 n.s

Ingegneria integrata e altre attività tecniche 99.708 179.952 80,5%

Farmacie 57.666 66.279 14,9%

Vigilanza privata 43.343 57.502 32,7%

Servizi di pulizia 164.598 339.574 106,3%

Parrucchieri, istituti bellezza e benessere 209.243 210.661 0,7%

Studi legali e notarili 99.425 162.944 63,9%

Studi di architettura e ingegneria 87.351 125.196 43,3%

Studi commerciali, tributari, e revisione contabile 96.502 176.745 83,2%

Alberghi e motel 150.606 169.769 12,7%

Altri esercizi tipo alberghiero 35.093 35.052 -0,1%

Bar e ristoranti 492.937 560.941 13,8%

Mense e Fornitura di pasti 46.845 84.912 81,3%

Agenzie di viaggi e turismo 29.054 43.654 50,3%

Attività ricreative 19.181 19.337 0,8%

TOTALE 5.032.082 6.046.386 20,2%

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

28

Page 29: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Come anticipato nelle pagine precedenti, questa diffusa crescita dell’occupazione

si concentra principalmente nella categoria dei dipendenti. Fatte alcune importanti

eccezioni tra cui gli studi professionali, i servizi immobiliari e le attività a monte della

filiera commerciale, nel resto dei comparti l’evoluzione occupazionale è segnata da una

maggiore crescita tra i dipendenti (figura 12 e figura 13). Per il complesso dei settori

Filcams, questa diversa dinamica delle due categorie professionali ha fatto crescere di 7

punti percentuali la quota di chi svolge la propria attività lavorativa con un vincolo di

subordinazione passando dal 43% del 1991 al 50% del 2001

In molti servizi questa differenza nella crescita per tipologia di occupazione è

particolarmente marcata: nel commercio al dettaglio, attività ricettive, vigilanza privata

e mense si assiste ad un vero e proprio fenomeno di sostituzione dei lavoratori

indipendenti (che diminuiscono) con la categoria dei dipendenti (che invece aumenta);

nella ristorazione; attività ricreative e servizi di pulizia benché la crescita abbia

riguardato entrambe le categorie il dato di composizione si sposta significativamente

nella direzione dei dipendenti. La dinamica per categoria professionale resta invece

sostanzialmente stabile nel settore dell’informatica, e nelle agenzie di viaggio.

29

Page 30: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Fig.12 La dinamica dell’occupazione per comparto e categoria professionale (Variazione % 2001 – 1991)

Servizi informatici

Mense e Fornitura di pasti

Comm. ingrosso intermediari

Comm. dettaglio non specializ.Comm. dettaglio specializzato

Locazione e gestione immobili

Consulenza aziendale, servizi commerciali e certific.bilanci

Ingegneria integrata e altre attività tecniche

Farmacie

Vigilanza privata

Servizi di puliziaP arrucchieri, istituti bellezza e benessere

Studi legali e notariliStudi di architettura e ingegneriaStudi commerciali, tributari, e

revisione contabile

Alberghi e motelAltri esercizi tipo alberghiero

Bar e ristoranti

Agenzie di viaggi e turismo

Attività ricreative-35%

-25%-15%

-5%

5%

15%25%

35%

45%

55%65%

75%

85%

95%105%

115%

125%

135%145%

155%

165%

175%185%

195%

205%

215%

-55% -45% -35% -25% -15% -5% 5% 15% 25% 35% 45% 55% 65% 75% 85% 95% 105% 115% 125% 135%

Variazione % dipendenti 2001/1991

Varia

zion

e %

indi

pend

enti

2001

/199

1

* Nel grafico per motivi di significatività della variazione % si è scelto di escludere l’attività di ricerca, selezione e fornitura di personale Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

30

Page 31: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Fig.13 Avanzamento nella struttura occupazionale per categoria professionale (Quota % dipendenti sul totale addetti)

29%

28%

39%

43%

30%

27%

47%

33%

34%

43%

58%

53%

54%

45%

69%

69%

66%

57%

78%

89%

92%

65%

10%

15%

30%

31%

33%

36%

40%

41%

46%

50%

53%

53%

60%

64%

68%

71%

72%

75%

89%

94%

96%

99%

0% 20% 40% 60% 80% 100% 120%

Studi di architettura e ingegneria

Locazione e gestione immobili

Ingegneria integrata e altre attività tecniche

Studi legali e notarili

P arrucchieri, istituti bellezza e benessere

Comm. dettaglio specializzato

Studi commerciali, tributari, e revisione contabile

Bar e ristoranti

Altri esercizi tipo alberghiero

TOTALE

Comm. ingrosso intermediari

Consulenza aziendale, servizi commerciali e certific.bilanci

Farmacie

Attività ricreative

Agenzie di viaggi e turismo

Servizi informatici

Alberghi e motel

Comm. dettaglio non specializ.

Servizi di pulizia

Vigilanza privata

Mense e Fornitura di pasti

Servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale

20011991

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

Oltre al dato sul cambiamento nella composizione per categoria professionale, i

fenomeni di modernizzazione e innovazione organizzativa del terziario possono essere

osservati anche analizzando l'evoluzione dimensionale delle imprese dei servizi. In

Italia, più di quanto avviene nel resto dell’Europa, la presenza di occupazione nelle

micro imprese (con meno di 9 addetti) è straordinariamente alta (63%). Si tratta di un

livello che continua a descrive una situazione di forte polverizzazione del settore del

terziario che però se letto rispetto alla situazione del 1991 (quando la quota delle micro

imprese occupava il 70% degli addetti), segna – anche se in modo particolarmente

31

Page 32: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

contenuto - un passaggio verso la concentrazione dell’apparta produttivo. A questo

risultato ci si arriva infatti nel corso di un decennio in cui sono diversi i comparti che in

un processo di ammodernamento organizzativo realizzano una riduzione della quota di

micro imprese. Il primo esempio di concentrazione riguarda il commercio al dettaglio

ed in modo particolare quello non specializzato. Interessante anche l’avanzamento

dimensionale in larga parte dei comparti del turismo. Una situazione in controtendenza

è invece quella che si registra per gli studi professionali dove pur partendo da situazioni

di straordinaria polverizzazione, le micro imprese conquistano ulteriori quote di addetti

fino ad assorbirne la quasi totalità.

In ogni modo, al di la della diversa direzione intrapresa dai comparti del terziario,

se ci si sofferma ai soli dati strutturali (livello di occupazione nelle micro imprese) si

scopre che nella realtà dei servizi esisto situazioni molto disomogenee con alcuni casi

eccezionali in cui la presenza del lavoro nelle micro imprese è diventato un fenomeno

marginale. Come si può vedere dalla figura 13 all’interno del terziario convivono:

situazioni in cui in cui la presenza di addetti nelle imprese più piccole rappresenta quote

decisamente modeste (servizi di pulizia e di vigilanza, mense e attività di ricerca e

fornitura di personale); con un altro pezzo del sistema produttivo che prende forma

quasi esclusivamente attorno a micro operatori (le diverse tipologie di studi

professionali; le imprese di locazione e gestione degli immobili; le farmacie e l’insieme

degli operatori che possono essere ricondotto al comparto dei parrucchieri ed attività di

bellezza e benessere)

32

Page 33: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Fig.14 L'occupazione nelle micro imprese (classe addetto 1-9): quota % sul totale addetti

36,3%

5,7%

7,8%

18,3%

49,6%

45,8%

45,6%

69,8%

52,7%

56,9%

66,2%

69,9%

76,3%

80,5%

73,5%

87,3%

85,4%

90,6%

87,9%

94,4%

88,3%

87,2%

1,8%

5,7%

5,7%

14,5%

30,6%

40,2%

41,8%

47,8%

53,8%

61,6%

62,4%

62,6%

67,3%

73,6%

79,8%

82,0%

84,8%

86,1%

92,3%

93,5%

93,5%

97,8%

Servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale

Vigilanza privata

Mense e Fornitura di pasti

Servizi di pulizia

Comm. dettaglio non specializ.

Alberghi e motel

Servizi informatici

Attività ricreative

Agenzie di viaggi e turismo

Comm. ingrosso intermediari

Consulenza aziendale, servizi commerciali e certific.bilanci

TOTALE

Altri esercizi tipo alberghiero

Comm. dettaglio specializzato

Ingegneria integrata e altre attività tecniche

Bar e ristoranti

Studi commerciali, tributari, e revisione contabile

Farmacie

Studi legali e notarili

P arrucchieri, istituti bellezza e benessere

Locazione e gestione immobili

Studi di architettura e ingegneria

20011991

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

Nonostante la crescita diffusa, la disomogeneità nella dinamica occupazionale non

ha mancato di modificare anche nel corso di questo decennio la composizione

occupazionale per comparto (tabella 5). Limitandosi all’analisi dei soli dipendenti e

all’area economica su cui la Categoria esercita la sua attività sindacale, si scopre che il

fenomeno emergente riguarda il forte sviluppo del comparto della ricerca e fornitura

del personale che rispetto al 1991 (quando la sua base occupazione si fermava a poco

meno di 2500 dipendenti) è diventato in 10 anni quasi il 5% dell’insieme dei lavoratori

33

Page 34: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

che hanno come riferimento contrattuale la Filcams. Sempre in termini di evoluzione

delle quote, un crescita significativi si registra anche per due attività che si collocano

agli antipodi della tassonomia dei servizi per qualità delle competenze professionali

richiesti: da un lato ci sono le attività di pulizia (tipico servizio tradizionale upskilled)

che nel 2001 sono diventate il 10% dell’occupazione Filcams (mentre nel 1991

rappresentavano il 6%); dall’altro lato c’è il settore informatico - uno dei principali

servizi così detti “avanzati” – che oggi dopo un importante sviluppo è diventato oltre

l’8% dell’occupazione complessiva. In questo esercizio di indagine dei cambiamenti

della ripartizione dei dipendenti per comparto, in una posizione diametralmente opposta

si colloca il commercio che, nonostante la crescita degli esercizi non specializzati, in un

decennio è passato da occupare una quota del 55% nel 1991 ad un livello che si attesta

poco distante dal 45% nel 2001. Per quanto riguarda il resto delle attività gli

spostamenti (sia verso l’alto che verso il basso) non superano mai l’1%.

Naturalmente, il quadro descritto non ha mancato di modificare le caratteristiche

qualitative del sistema del terziario su cui opera la categoria. Un primo aspetto

importante riguarda lo spostamento del baricentro dal commercio verso l’apparto degli

altri servizi. Dentro questa nuova area che rappresenta il 55% dei dipendenti, assume

forma crescente quella categoria dei servizi avanzati che si caratterizzano per un più alto

contenuto professionale. A questo riguardo, mettendo insieme i dipendenti riconducibili

a quelle attività a maggior contenuto di conoscenza (il complesso sistema della

consulenza, l’informatica e le attività degli studi professionali) si raggiunge quasi un

quarto dei dipendenti su cui la Filcams esercita la sua rappresentanza.

Al contrario, sono pochi quei servizi tradizionali su cui si registra un aumento

della quota relativa di occupazione. In questo ambito, come già evidenziato nelle

precediti pagine, l’unico settore che fa eccezione è quello dei servizi di pulizia. Un

tipico servizio operativo alle imprese che evolve rapidamente per effetto di un processo

di riorganizzazione che lo vede quasi sempre inserito tra quelle attività che vengono

esternalizzate. Non cambia invece il peso dell’industria del turismo e delle attività

ricreative che continuano a rappresentare una quota del 16% dell’occupazione totale.

34

Page 35: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Tab.5 Cambiamenti della composizione di comparto rispetto al volume di dipendenti nell'intera area contrattuale della Filcams

Quota % dipendenti anno - 2001

Differenza rispetto alla situazione 1991

Commercio all’ ingrosso ed intermediari 17,8 -5,6

Commercio al dettaglio non specializzato 9,8 1,3Comm. Dettaglio specializzato 17,3 -5,2

Locazione e gestione immobili 1,1 0,1

Servizi informatici 8,3 2,8

Consulenza aziendale, servizi commerciali e certific.bilanci 3,4 -0,3

Servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale 4,7 4,6Ingegneria integrata e altre attività tecniche 1,8 0,0

Farmacie 1,3 -0,2

Vigilanza privata 1,8 0,0

Servizi di pulizia 10,0 4,0Parrucchieri, istituti bellezza e benessere 2,3 -0,7

Studi legali e notarili 1,6 -0,4

Studi di architettura e ingegneria 0,4 -0,8

Studi commerciali, tributari, e revisione contabile 2,3 0,2Alberghi e motel 4,0 -0,6Altri esercizi tipo alberghiero 0,5 0,0Bar e ristoranti 7,6 0,1Mense e Fornitura di pasti 2,7 0,7

Agenzie di viaggi e turismo 1,0 0,1Attività ricreative 0,4 0,0TOTALE 100,0 0,0

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat (Censimento)

Il trend dell’occupazione nel periodo che va dal 2001 al 2003 Nel corso dell’ultimo triennio il tasso di crescita della attività produttiva e quello dell’occupazione si sono andati, per il complesso dell’economia progressivamente riducendo: in molti comparti di area FILCAMS la stagnazione si è trasformata in recessione, con variazioni negative dell’output

(valore aggiunto a prezzi costanti).

La flessione dell’attività produttiva è stata particolarmente severa negli

Autoveicoli e carburanti e nel Turismo. Anche nella Ristorazione la dinamica è stata

negativa sia nel 2002 che nel 2003. Nel Commercio al dettaglio il biennio 2002-2003 è

stato di sostanziale stagnazione. Anche l’Informatica ha conosciuto dopo molti anni nel

2003 una consistente flessione (figura 15).

35

Page 36: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Fig.15 Dinamica del valore aggiunto

VALORE AGGIUNTO A P. COSTANTI - VARIAZIONI % ANNUE

1,9

4,9

1,4

1,3

2,6

1,9

2,9

8,6

5,9

-1,2

2,0

0,2

-3,0

2,0

0,0

-0,4

-0,9

2,6

0,8

0,2

2,6

-1,2

-2,5

-0,4

0,4

4,8

0,9

1,0

1,9

-0,9

-0,2

0,1

-0,3

2,1

-1,9

-0,7

-4,0 -2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0

COMMERCIO

-Autoveicoli e carburanti (vendita)

-Commercio all'ingrosso

-Commercio al dettaglio

ALBERGHI E PUBBLICI ESERCIZI

-Alberghi, campeggi, ecc.

-Ristorazione

Informatica e ricerca

Attività professionali e serv. alle imprese

Attività ricreative, culturali e sportive

Servizi domestici

TOTALE ECONOMIA

2001 2002 2003

Fonte: elaborazioni IRES su dati ISTAT (Conti economici nazionali annuali)

Questa fase congiunturale negativa ha sino a questo momento avuto un impatto

attenuato in termini di quantità complessiva di lavoro (unità di lavoro totali). Nel

biennio 2002-2003, infatti, nessuno dei comparti di area FILCAMS ha conosciuto una

contrazione dell’occupazione (figura 16). L’unica flessione a livello settoriale che si

registra nel periodo è quella (nel 2001) relativa della vendita di Autoveicoli e

carburanti, che però appare il risultato di una ristrutturazione specifica (nello stesso

anno infatti la produzione cresce quasi del 5%).

L’impatto della stagnazione dell’attività produttiva è sul numero di occupati

dipendenti ancora minore di quanto si è riscontrato per le unità di lavoro totali (figura

17). Ciò vale per l’intera economia ed anche per i comparti FILCAMS. Si può in questo

caso al più parlare di un certo rallentamento della crescita, particolarmente accentuato

36

Page 37: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

nell’Informatica. L’unica variazione negativa si registra (nel 2003) per il Commercio

all’ingrosso.

Fig.16 “Quantita” complessiva di lavoro

UNITÀ DI LAVORO TOTALI - VARIAZIONI % ANNUE

1,6

-1,0

3,3

1,3

3,0

2,3

3,3

1,8

6,7

3,3

4,4

2,7

1,6

1,3

1,3

0,9

1,1

1,6

0,8

2,3

1,8

2,1

3,5

0,1

0,6

1,2

0,8

5,0

2,8

3,3

1,8

0,5

0,5

0,1

0,8

0,0

0,0

3,7

0,4

-2,0 -1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0

COMMERCIO

-Autoveicoli e carburanti (vendita)

-Commercio all'ingrosso

-Commercio al dettaglio

ALBERGHI E PUBBLICI ESERCIZI

-Alberghi, campeggi, ecc.

-Ristorazione

Attività immobiliari e noleggio

Informatica e ricerca

Attività professionali e serv. alle imprese

Attività ricreative, culturali e sportive

Servizi domestici

TOTALE ECONOMIA

2001 2002 2003

Fonte: elaborazioni IRES su dati ISTAT (Conti economici nazionali annuali)

37

Page 38: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Fig.17 Dinamica dell’occupazione dipendente

OCCUPATI DIPENDENTI - VARIAZIONI %ANNUE

3,4

1,0

5,6

2,8

9,2

6,3

10,4

1,8

8,8

8,1

6,2

0,9

2,5

2,8

5,8

-0,7

4,1

5,6

4,8

6,0

0,7

4,6

7,4

1,4

3,2

0,6

4,0

3,8

8,7

3,5

3,7

7,0

2,0

1,2

4,3

2,8

6,2

1,6

4,3

-2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0

COMMERCIO

-Autoveicoli e carburanti(vendita)

-Commercio all'ingrosso

-Commercio al dettaglio

ALBERGHI E PUBBLICIESERCIZI

-Alberghi, campeggi, ecc.

-Ristorazione

Attività immobiliari enoleggio

Informatica e ricerca

Attività professionali e serv.alle imprese

Attività ricreative, culturali esportive

Servizi domestici

TOTALE ECONOMIA

2001 2002 2003

Fonte: elaborazioni IRES su dati ISTAT (Conti economici nazionali annuali)

38

Page 39: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

APPENDICE STATISTICA: l’occupazione dipendente nelle province (fonte: censimento Istat)

Commercio Attività immobiliari Informatica

Turismo e attività

ricreative

Parrucchieri e istituti di bellezza

Altri servizi benessere Farmacie Studi

professionali

Servizi alle imprese di

tipo gestionale e

tecnico

Servizi di pulizia

Servizi di vigilanza

Torino 52.340 2.396 22.858 18.042 2.886 187 1.805 12.112 25989 15.557 2.225Vercelli 3.983 88 482 1.292 176 3 112 682 858 1.590 144Biella 4.895 67 522 927 228 2 115 786 773 1.228 178Verbano-Cusio-Ossola 3.114 99 380 1.698 168 3 110 599 388 286 55Novara 9.569 210 1.035 2.625 475 10 248 1.163 2030 1.368 255Cuneo 12.893 209 1.666 3.650 521 24 340 2.278 2632 4.115 286Asti 3.827 139 587 907 211 12 126 783 710 665 78Alessandria 11.577 215 790 2.339 514 99 337 1.572 1524 1.943 311

Aosta 2.606 42 607 3.122 164 0 133 489 524 515 129

Varese 24.179 495 2.646 7.430 1.372 59 559 3.585 6044 2.244 562Como 16.741 293 1.287 4.925 759 13 284 2.206 2597 2.106 879Lecco 8.168 171 726 1.775 477 5 151 1.340 1608 1.559 175Sondrio 4.043 68 413 1.786 191 29 79 667 662 376 86Milano 183.760 7.167 55.350 48.412 6.200 221 2.814 21.721 71735 36.999 6.100Bergamo 26.134 744 2.942 6.691 1.295 76 467 4.200 6746 4.428 743Brescia 31.056 1.022 3.989 9.053 1.555 157 548 4.960 7979 5.706 1.261Pavia 11.564 170 924 2.729 601 74 252 1.818 1676 2.164 319Lodi 4.905 136 973 1.055 279 4 132 591 956 1.047 189Cremona 7.469 152 662 1.788 438 3 217 1.215 1835 1.500 218Mantova 8.799 127 848 1.887 476 8 235 1.540 2027 1.493 199

Bolzano-Bozen 20.774 272 1.419 13.090 787 35 315 2.445 2068 2.804 114Trento 14.717 227 2.441 6.880 632 79 366 1.954 1957 3.492 176

PIEMONTE

VALLE D'AOSTA

LOMBARDIA

TRENTINO ALTO ADIGE

Page 40: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Commercio Attività immobiliari Informatica

Turismo e attività

ricreative

Parrucchieri e istituti di bellezza

Altri servizi benessere Farmacie Studi

professionali

Servizi alle imprese di

tipo gestionale e

tecnico

Servizi di pulizia

Servizi di vigilanza

Verona 28.077 668 3.403 9.614 1.159 52 468 4.550 5334 4.979 461Vicenza 23.620 599 3.594 5.336 1.225 48 473 3.381 5036 2.751 473Belluno 4.817 90 409 2.142 275 29 118 782 884 356 90Treviso 22.293 541 3.055 5.885 1.299 49 451 3.371 5301 3.031 354Venezia 25.977 933 3.227 17.955 1.341 82 640 3.628 4373 5.666 995Padova 28.058 603 6.783 11.819 1.480 171 561 4.685 5353 3.314 474Rovigo 5.231 111 428 1.258 304 2 116 831 659 570 132

Pordenone 7.597 131 595 2.348 376 10 156 1.307 2623 2.034 84Udine 16.056 263 1.876 5.680 783 14 409 2.017 2673 3.141 273Gorizia 3.325 56 297 1.591 222 4 102 539 531 653 297Trieste 6.576 243 1.209 2.802 369 1 265 1.088 1356 2.523 412

Imperia 5.954 117 254 2.357 327 35 195 945 283 571 127Savona 6.757 119 419 3.114 389 6 284 1.387 796 933 177Genova 21.918 716 3.977 10.362 1.294 24 955 4.464 4839 4.045 1.570

La Spezia 4.761 85 716 2.112 329 5 209 711 784 1.796 133

Piacenza 7.650 102 887 1.839 349 2 152 1.025 1567 2.456 161Parma 10.940 255 3.448 4.074 637 607 268 1.992 2626 4.051 385Reggio nell'Emilia 12.746 314 1.590 3.253 590 4 386 2.208 3174 2.589 406Modena 20.331 578 3.039 5.972 1.033 64 436 3.077 5274 4.155 345Bologna 34.599 1.171 7.564 13.871 1.709 228 1.068 5.314 10299 9.991 826Ferrara 9.149 193 774 3.027 469 24 358 1.398 1011 1.887 212Ravenna 10.035 187 1.472 4.670 594 221 446 1.653 2207 2.065 306Forli'-Cesena 13.592 151 1.398 3.304 653 176 294 1.940 1333 1.477 153Rimini 8.278 123 918 5.366 550 77 270 1.790 1190 1.497 161

VENETO

FRIULI VENEZIA GIULIA

LIGURIA

EMILIA ROMAGNA

40

Page 41: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Commercio Attività immobiliari Informatica

Turismo e attività

ricreative

Parrucchieri e istituti di bellezza

Altri servizi benessere Farmacie Studi

professionali

Servizi alle imprese di

tipo gestionale e

tecnico

Servizi di pulizia

Servizi di vigilanza

Massa-Carrara 4.167 95 353 1.462 304 24 134 664 458 783 75Lucca 9.787 204 906 4.636 671 23 364 1.486 1100 1.406 296Pistoia 7.171 106 897 2.459 502 216 222 1.269 690 617 238Firenze 33.712 1.128 4.820 16.158 1.825 55 863 5.128 6414 4.771 1.357Prato 5.845 142 926 1.079 447 0 213 1.087 1050 985 168Livorno 7.387 150 635 3.621 389 48 279 1.306 1279 1.850 376Pisa 9.720 127 1.466 3.350 590 130 417 1.386 1466 2.288 315Arezzo 8.201 180 823 2.436 562 4 253 1.050 1101 1.883 540Siena 5.790 316 757 4.648 384 199 180 1.043 836 914 118Grosseto 4.313 111 285 2.432 231 212 192 823 302 677 213

Perugia 14.292 202 1.485 5.916 823 26 507 2.023 2243 2.999 318Terni 4.583 35 638 1.805 363 9 206 662 453 1.550 152

Pesaro e Urbino 7.430 289 960 2.921 557 50 235 1.470 1854 989 177Ancona 12.407 317 1.571 3.493 791 57 296 2.169 2732 1.958 371Macerata 6.545 69 932 1.768 389 79 303 1.016 889 534 98Ascoli Piceno 7.825 56 607 2.087 502 52 206 1.096 968 1.008 238

Viterbo 5.392 70 210 1.548 208 77 173 654 570 1.257 152Rieti 1.795 21 126 795 95 18 65 269 518 310 83Roma 94.721 4.182 45.937 52.057 3.550 89 3.862 17.041 24766 38.888 7.548Latina 9.181 80 772 2.610 333 11 307 1.439 1540 1.569 359Frosinone 6.328 62 554 2.283 267 174 239 1.177 1783 1.494 325

TOSCANA

UMBRIA

MARCHE

LAZIO

Page 42: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Commercio Attività immobiliari

InformaticaTurismo e

attività ricreative

Parrucchieri e istituti di bellezza

Altri servizi benessere

Farmacie Studi professionali

Servizi alle imprese di

tipo gestionale e

tecnico

Servizi di pulizia

Servizi di vigilanza

L'Aquila 4.445 45 528 1.573 176 29 168 511 811 766 251Teramo 5.109 71 446 1.605 391 17 155 748 1400 466 166Pescara 7.537 106 392 2.353 414 171 195 954 1070 1.458 109Chieti 6.980 43 503 2.139 453 18 221 778 1779 1.087 423

Isernia 1.070 9 144 411 50 0 33 179 234 229 42Campobasso 2.765 47 267 998 128 7 75 437 650 323 156

Caserta 8.203 93 902 2.184 204 5 421 2.073 1297 1.584 835Benevento 2.755 46 228 995 106 3 122 754 378 818 243Napoli 36.445 907 7.766 19.000 986 505 1.762 9.226 5759 17.324 3.274Avellino 4.593 16 741 1.707 189 15 140 845 811 1.519 354Salerno 12.881 106 1.483 5.307 461 27 561 2.860 1691 2.675 702

Foggia 6.963 42 347 2.834 234 61 310 1.161 1265 1.535 801Bari 27.558 290 5.371 7.389 867 28 825 3.868 4393 10.417 1.233Taranto 6.900 167 459 1.953 270 4 281 868 732 3.351 578Brindisi 4.481 30 280 2.120 247 1 181 732 659 1.307 479Lecce 10.892 66 593 2.866 428 94 415 1.694 1791 1.723 938

ABRUZZO

MOLISE

CAMPANIA

PUGLIA

42

Page 43: L'occupazione nel terziario di area FILCAMS, 2005 aggiornamento

Commercio Attività immobiliari Informatica

Turismo e attività

ricreative

Parrucchieri e istituti di bellezza

Altri servizi benessere Farmacie Studi

professionali

Servizi alle imprese di

tipo gestionale e

tecnico

Servizi di pulizia

Servizi di vigilanza

Potenza 4.131 21 475 1.661 106 19 144 640 538 2.004 545Matera 2.606 4 212 1.035 110 0 80 436 744 399 183

Cosenza 8.691 73 1.235 2.620 310 132 372 1.201 1379 1.819 399Crotone 1.619 34 93 666 44 7 69 309 167 241 92Catanzaro 4.982 65 459 1.726 185 48 158 641 649 965 248Vibo Valentia 1.319 2 170 988 40 2 72 235 119 133 52Reggio di Calabria 5.527 56 300 1.450 248 15 311 931 718 742 259

Trapani 5.388 59 356 1.924 288 48 246 1.274 227 511 102Palermo 16.430 274 1.594 6.294 426 0 690 2.840 3023 2.430 1.061Messina 9.323 89 814 4.771 467 37 414 1.605 986 1.356 321Agrigento 4.505 35 275 1.580 139 119 195 869 136 759 193Caltanissetta 3.141 38 268 711 164 2 144 472 258 610 263Enna 1.459 2 93 361 66 3 92 222 63 326 139Catania 17.872 138 1.228 4.340 660 119 729 2.435 1544 2.808 947Ragusa 5.301 26 411 1.246 240 9 166 699 212 342 143Siracusa 4.784 111 485 1.937 262 5 250 866 839 995 330

Sassari 9.496 182 838 4.670 399 17 311 991 639 1.700 477Nuoro 3.234 28 232 1.720 96 0 150 418 144 565 223Oristano 2.305 8 115 569 72 0 90 347 91 278 133Cagliari 16.116 258 1.666 5.577 528 87 656 2.313 1962 3.676 905Totale 1.349.848 34.387 252.308 492.698 62.398 6.245 39.545 214.479 304994 297.687 54.805

BASILICATA

CALABRIA

SICILIA

SARDEGNA

43