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ISSN 1590-7716 Numero 11 - Novembre 2008 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone NOTIZIARIO MENSILE NOVEMBRE 2008 TERRE ALTE / Nuove ricerche sui segni dell’uomo Viaggio in anteprima tra le meraviglie tecnologiche del nuovissimo rifugio Gonella, nido d'aquila del CAI lungo la “via del Papa” che sale al Monte Bianco

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NOTIZIARIO MENSILE NOVEMBRE 2008

TERRE ALTE / Nuove ricerche sui segni dell’uomo

Viaggio in anteprimatra le meraviglietecnologiche delnuovissimo rifugioGonella, nidod'aquila del CAIlungo la “via delPapa” che saleal Monte Bianco

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4 RIFUGII segreti del nuovo Gonella al Monte Bianco

7 TECNOLOGIEPercorsi fotovoltaici d’alta quotadi Franco Bo

8 SEDE CENTRALELe nuove polizze assicurative

10 TERRE ALTEDocumento programmatico

MUSEOMONTAGNAIn mostra i presepi di Cracovia

11 INIZIATIVEGiornata nazionale della sicurezza

12 GRANDE SCHERMONelle fauci dell’Orco

PROPOSTERifugi antincendio

13 LETTERATURAPremiati gli alpini di Zandonella di Sandra Cervone

UOMINI & MITIIl ritorno di Zapparolidi Irene Affentranger

14 MULTIMEDIALITA’La sfida dei nuovi linguaggi

MANUALILa vegetazione delle montagne

15 EDITORIAIn libreria il Dizionario delle Alpi

16 ARGOMENTICulture agricole e silvestridi Annibale Salsa

20 PAGINE SCELTEStudenti in cordatadi Lorenzo Revojera

21 RASSEGNEPopoli senza pace in Lessinia

RICERCHEIl ruolo delle donne in Tibet

25 SICUREZZA E PREVENZIONEL’uso corretto del set da ferratadi Claudio Melchiorri

27 ESPERIENZE

82 quattromila in 60 giorni!di Ugo Merlo

E per regalo un seimila inviolato

RUBRICHE18 FILO DIRETTO22 VETRINA26 NEWS DALLE AZIENDE28 QUI CAI34 VITA DELLE SEZIONI36 TRENOTREKKING37 PICCOLI ANNUNCI39 BACHECA39 LA POSTA DELLO SCARPONE

Fondato nel 1931 - Numero 11 - Novembre 2008

Direttore responsabile: Pier Giorgio Oliveti

Direttore editoriale: Gian Mario Giolito

Coordinamento redazionale: Roberto Serafin

Segreteria di redazione: Giovanna Massini

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CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19

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Redazione - Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. Originali e illustrazioni di regola

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Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984

Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini

La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo

spazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione.

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elettronica o con supporti informatici, almeno quattro settimane prima della data

di uscita (che corrisponde al primo giorno di ogni mese).

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

Presidente generale: Annibale Salsa

Vicepresidenti generali: Valeriano Bistoletti, Umberto Martini, Goffredo Sottile

Componenti del Comitato direttivo centrale: Lucio Calderone, Francesco Carrer, Vincenzo Torti

Consiglieri centrali: Alberto Alliaud, Flaminio Benetti, Ettore Borsetti, Sergio

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Palestra, Vincenzo Scarnati

Past president:Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin, Giacomo Priotto

Direttore: Paola Peila

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

Unione Internazionale

delle Associazioni

Alpinistiche

Associazione

dei Club Alpini

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SOMMARIO In questo numero

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 3

www.cai.it

Dal sito web del Club Alpino

Italiano (www.cai.it) è possibile scari-

care tutta la modulistica, compresa

quella riguardante la partecipazione

dei soci a eventi e iniziative.

Per evitare ridondanze e ottimizza-

re gli spazi riservati all’informazione,

il notiziario Lo Scarpone invita soci e

organizzatori a mettere a frutto que-

sta importante realtà.

La modulistica sul web

LO SCARPONE 11 8-10-2008 18:36 Pagina 3

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Dal pianoro del Combal in Val Veny si riuscirà, comesempre è stato, ad avvistarlo con fatica: un puntolinogrigio piantato alla base delle Aiguilles Grises, sperdu-to nell’immensità del Monte Bianco nell’area in cui

passa per tradizione la “via italiana”. Ma percorso per interoil ripido sentiero in parte attrezzato che porta fra moene ecrepacci ai 3071 m del rifugio, il nuovo Gonella apparirà all’e-scursionista in tutto il suo splendore tecnologico, chiuso nel-l’involucro isolante in cui s’inseriranno 30 moduli fotovoltai-ci che, in regime ordinario, renderanno l’edificio autonomoda combustibili per produrre elettricità. Occorrerà aspettareil 2009 perché il rifugio risorto venga aperto ai turisti alpinipiù esigenti ed evoluti, importante presidio del Club AlpinoItaliano nel versante meridionale del gruppo, dove la presen-za del CAI troverà riscontro in un altro progetto ambizioso: ilrifacimento del decrepito e affollatissimo rifugio Torino, oraripensato dai futuri artefici come una magica bolla di cristal-lo sospesa nei pressi del celeberrimo Dente del Gigante.

“Il nuovo Gonella”, spiega Antonio Ingegneri, titolare di unostudio di ingegneria a Torino specializzato nell’edilizia allealte quote e progettista insieme con l’architetto BrunoCimberle, “esprime la sensibilità diffusa del Sodalizio per letematiche ambientali realizzando un edificio perfettamenteecocompatibile”. La sensibilità del Club alpino si è in realtàespressa anche con una sottoscrizione lanciata attraverso LoScarpone dalle due sezioni proprietarie, Torino e CAI Uget.Provvedimento indispensabile dal momento che il conto perlavori e progetti si è rivelato piuttosto salato, superiore aifinanziamenti messi a disposizione dal Programma interreg(ricostruzione, costo stimato un milione di euro) e dallaRegione autonoma Valle d’Aosta (consolidamento, costo sti-mato 450.000 euro).

Lo stato dei lavori? Probabilmente i curiosi che a dispettodei divieti sono saliti lassù rischiando grosso l’estate scorsanon hanno avuto alcuna soddisfazione: solo una parete diroccia nuda si offriva alla vista dopo ore e ore di lavoro duris-

simo per la demolizione del vecchio rifugio risalente al 1961,e soprattutto per il disgaggio dei massi pericolanti.

“Non sono mancati, com’è possibile immaginare, momentidi tensione”, racconta Ingegneri, “perché gli operai che lavo-ravano al cantiere, tutti esperti di montagna, hanno dovutoimpegnarsi per andare a intercettare diverse persone salitecon condizioni meteorologiche avverse. Il problema degliintrusi era serio perché il sentiero che sale dal Combal attra-versa un conoide dove si scaricano inevitabilmente le pietredi disgaggio. E inoltre quando si arriva lassù non c’è scampo:si è in piena area di cantiere”.

Quali scelte tecnologiche sono state fatte?

“È stata adottata una tecnologia a telai e pareti in legno, disegno contrario alla tecnologia più diffusa dagli anni Venti delsecolo scorso in qua, che prevede gettate in calcestruzzo congrande dispendio di risorse per il trasporto: perché portare ilcalcestruzzo in quota è l’operazione più costosa. I motividella scelta riguardano in particolare la leggerezza del mate-riale, che permette di costruire lo stesso volume con menopeso riducendo drasticamente i voli dell’elicottero. Del restocon questa tecnologia si sta dovunque cominciando a lavora-re raggiungendo efficienze energetiche assai vantaggiose.L’ossatura in materiale ligneo è isolante ed evita ponti termi-ci, ovvero forme di discontinuità rispetto al contenimentodell’energia all’interno dell’edificio”.

Legno anziché cemento armato: con quali vantaggi?

“Spezzo una lancia anche in favore della durata nel tempo,come dimostrano le capanne storiche di fine Ottocento rea-lizzate con strutture intelaiate in legno con cappotto di lamie-ra. Strutture che hanno registrato durate di oltre centoventianni. Quelle in muratura per contro, oltre a essere poco iso-

RIFUGI La rinascita del Gonella al Bianco

4 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

Hanno partecipato alla progettazione del rifugio

Gonella (3071 m) alle Aguilles Grises (Monte

Bianco) Antonio Ingegneri (ingegnere, capo-

gruppo; foto qui accanto), Bruno Cimberle (architet-

to coincaricato in ATP), Marco Massara (architetto

collaboratore per gli aspetti energetici), Erica Ribetti

(architetto, collaboratore per materiali e funzioni),

Marco Aprà (ingegnere, per strutture e consolida-

menti), Marco Fussotto (ingegnere, strutture),

Andrea Cagni (ingegnere, impiantistica termica),

Mario Ravello (geologo, geologia e consolidamenti),

Alvaro Corghi (geom., rilievi e topografia), Fabrizio

Rostagno (ingegnere, impiantistica elettrica), Roberto

Navone (architetto, rendering e modellazione), Alessio

Toscano (studente designer, rendering e modellazione),

Olivier Renevret (studente arch., rendering e modellazione).

Il progettista, lo staff

Alle soglie del Paradiso

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lanti, non tollerano cedimenti differenziali del terreno: unfenomeno necessariamente diffuso su tutto l’arco alpino, amaggior ragione alle alte quote sotto l’effetto del ritiro delpermafrost”.

Su quel terreno infido che cosa garantisce stabilità

alla struttura?

“Il rifugio è appoggiato su una cresta di massi.Probabilmente fino a una decina d’anni fa questa cresta eraben solida, trattenuta dal permafrost. Venendo a mancareprogressivamente questo “collante” il terreno si disgrega, inparticolare le morene glaciali. Ma anche questi ammassi diblocchi sottostanti il rifugio si muovono, si assestano. Unastruttura rigida non può evidentemente tollerare di essereappoggiata su un terreno siffatto, mentre una elastica comequella progettata può tollerare movimenti all’appoggio anchedi decine di centimetri. Nel caso specifico il Gonella saràposizionato su piastre regolabili, quindi nel tempo sarà possi-bile assecondare gli spostamenti del terreno. Previa trivella-zione sono stati inoltre infilati dei pali metallici a circa ottometri di profondità al fine di cucire assieme i blocchi e anda-re a trovare un appoggio su strati più profondi e più stabili acausa dell’ammasso che hanno sopra. Ora possiamo contare

su quattro punti di appoggio dimaggiore stabilità. Questa opera-zione non ferma ovviamente ilfenomeno geologico ma ne rallentagli effetti. Perché gli spostamentidi pochi centimetri riscontrabili insuperficie si riducono a millimetria quella profondità garantendo unadurabilità secolare delle fondazio-ni, fatto salvo per accelerazioni difenomeni geologici oggi imponde-rabili. Il metodo è quello chiamatodella fondazione indiretta e consi-ste nel far gravare il carico dell’edi-ficio su strati del terreno più pro-fondi e quindi più stabili”.

Che esperienza si è fatta,

ingegnere, prima di affrontare

questa sfida?

“Lavoro da anni sulle tipologiestoriche alpine che sono la rispo-

sta dell’uomo ai disagi alle quote. Tuttavia nessuno, nemme-no il sottoscritto, può vantare una conoscenza completa delcomportamento di strutture collocate a quote estreme, oltre itremila metri. Comunque ho tenuto conto di soluzioni messea punto con povertà di mezzi in casi simili a quello affrontatooggi al Gonella: quando cioè è indispensabile costruireappoggiandosi su terreni instabili. Succede spesso, per esem-pio, che nell’evoluzione di un borgo alpino una parte di unedificio sia posizionata su terreno stabile e magari il suoampliamento a pochi metri debba avvenire su terreno frano-so. Oggi questa difficoltà è ancora maggiore perché è neces-sario tenere conto della normativa antisismica”.

Che cosa la rende più orgoglioso?

“Con soddisfazione posso annunciare di avere realizzatouna struttura il più possibile autonoma per quanto riguarda lefonti energetiche. La classificazione energetica dell’edificio(secondo i parametri di CasaClima della Provincia diBolzano) indicherebbero infatti un consumo annuale di 37,04kWh/mq considerando l’efficienza impiantistica e di 31,45kWh/mq considerando le sole dispersioni da involucro. Allostato attuale esiste, nel panorama mondiale, un solo rifugiopassivo (Neue Traunsteiner Hutte, Austria): le prestazio-

Di norma il Gonella viene utilizzato quale

punto di appoggio per la salita alla vetta

del Monte Bianco, la via più conosciuta

e frequentata del versante italiano nonostan-

te la lunghezza e le difficoltà. L’itinerario,

aperto nel 1890 dal pontefice Achille Ratti

con le guide Joseph Gadin e Alexis Proment,

raggiunge la cresta delle sovrastanti Aiguilles

Grises lungo la quale si giunge sulla cresta

di Bionassay e all’omonimo colle. Nei pressi

del Dôme de Gouter si unisce alla normale

francese. L’itinerario è conosciuto come la

via del Papa. Qui accanto il vecchio rifugio,

qui sotto come apparirà la nuova struttura.

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 5

Lungo la via del Papa

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6 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

ni previste per il Gonella si pongono dunque tra le mas-sime mai raggiunte”.

Lei è anche un alpinista: quanto conta questo aspetto

nelle sue scelte professionali?

“Certamente metto in conto una certa passione per l’am-biente alpino, una passione che tuttavia da sola non consen-tirebbe al mio studio di sopravvivere. Le problematiche daaffrontare sono tra l’altro non prive di insidie e richiedono diconcentrare gli sforzi e la presenza in cantiere nei mesi esti-vi. I problemi infatti si rivelano sempre durante lo svolgersidel cantiere e tutte le problematiche sono concentrate neltempo”.

Chi sono gli uomini che lavorano lassù?

“Sono scelte operate dalla committenza, peraltro condivisedal progettista. Si tratta di soggetti che hanno una reale pas-sione e sul lavoro formano una cordata dimostrando fortemotivazione. L’impresa altoatesina ha messo in camposoprattutto esperti della tecnologia delle strutture leggere atelaio fondendo insieme due aziende, una di carpenterialignea e una di rivestimenti in lamiera con quaranta anni diesperienza, garantendo massima competenza nel controllodelle interazioni tra l’involucro e la sua pellicola protettiva inlamiera”.

Il problema più grande?

“Purtroppo il Piemonte ha un gap storicoriguardo la lavorazione della lamiera, giàriscontrabile nelle cronache del Settecento: iSavoia dovevano cercare lattonieri in Svizzeraperché il Piemonte ne era privo. La liaison conil Tirolo è comunque in linea con il tipo di pro-getto Interreg che riguarda il rifugio e checomporta un assoluto spirito di cooperazione,di scambio di informazioni e di conoscenzetecniche. In Tirolo queste tecniche sono piùtestate e da più tempo interiorizzate. Le dittepiemontesi e valdostane non sono state ingrado d’altronde di fornire pacchetti tecnologici completi esoprattutto di garantirli: un requisito di fornitura necessarioper questo tipo di costruzioni dove non è possibile gestiredirettamente fornitori diversi. Che sarebbero pronti a farescaricabarile in caso di difficoltà”.

E se qualcuno bocciasse l’estetica?

“Risponderei che tutta quella lamiera era necessaria e cheun atteggiamento mimetico in questo caso non sarebbe statoproponibile: ricoprire l’edificio di pietre sarebbe stato inap-plicabile perché spostare pietre a queste quote ha un costoesorbitante. D’accordo, all’insegna del mimetismo si costrui-scono oggi edifici ipogei con un impatto visivo minimizzato.Ma in tal caso anche con grande dispendio economico e dirisorse costruttive. È stata poi applicata al Gonella una rego-la compositiva, con la parete principale inclinata e non verti-cale per armonizzarsi con il declivio”.

Tutto fila liscio con il CAI?

“Mi auguro che il socio del CAI percepisca che in questo edi-ficio c’è qualcosa di suo, giocando l’associazione un ruoloattivo in questa operazione. Del progetto si è parlato per quat-tro anni e in pochi mesi si è poi dovuto decidere e mettere apunto ogni aspetto. L’aspetto positivo è che molti iscritti alCAI hanno messo gratuitamente a disposizione apporti pro-fessionali talvolta di grande qualità”. ■

➔ Il progetto Interregg in cui il Gonella è inserito recita:

“Miglioramento dell’offerta dei rifugi di alta montagna per

un turismo durevole…”. Come si presenterà il rifugio al

visitatore? A partire dall’esterno i ridottissimi spazi disponi-

bili attorno al sedime degli edifici sono stati ampliati median-

te la creazione di terrazze metalliche che consentono agli

ospiti di utilizzare più agevolmente gli spazi esterni nelle ore

di attesa e di recupero fisico prima o dopo la salita. L’ottica

di rendere anche le forzate soste al rifugio, “la permanen-

za”, una esperienza positiva ha indotto nel progetto elementi

che rendessero leggibile e valorizzato lo spettacolare pano-

rama godibile dalle Aiguilles Grises. Per questo motivo è

presente un’ampia terrazza sul lato sud e una vetrata nella

sala da pranzo e nel soppalco delle camerate. La cucina,

rispettando gli standard di legge, è ampia e ben attrezzata

(con la dispensa la sua superficie è cinque volte quella della

cucina del vecchio rifugio) e unita a una corretta gestione

consente al gestore di offrire il “meglio di sé” sulle tavole

degli alpinisti.

La sala da pranzo è in grado di ospitare tutti con spazi

dignitosi in unico turno. Le camerate garantiscono un mini-

mo di privacy e di attenuazione sonora tramite divisori tra i

letti in materiale fonoassor-

bente. Particolare attenzione

è stata posta nella progetta-

zione degli scaffali (integrati

ai letti) che permettono di

ricoverare l’intero zaino

senza ingombrare gli spazi

di movimento che sono ine-

vitabilmente ridotti. Un

asciugatoio al piano della

camerata (scaldato dal con-

dotto di espulsione fumi

della stufa della sala da

pranzo) permette di far

asciugare gli indumenti

bagnati senza “stenderli”

sulla stufa in sala da pranzo.

Al piano sottotetto un tavola-

to attrezzato e con vista per-

mette di ospitare eventuali

esuberi di ospiti inattesi.

Altrettanto sarà possibile

Confortevole e spettacolare

L’interno del nuovo Gonella con lasala da pranzo (sopra e sotto), lecuccette (in alto nell’altra pagina)e la scala interna (a fianco) sullosfondo di una gigantografia trattadalla guida del Monte Bianco CAITCI.Le immagini di queste paginesono state cortesemente fornitedallo Studio Ingegneri di Torino.

Alle soglie del Paradiso

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TECNOLOGIE Rifugi a caldo raggio

fare nei 6+6 posti del rifugio storico adibito a ricovero inver-

nale. All’ingresso una pedana, sempre in grigliato (ricoperto

da tavole, dato che spesso dal Gonella si parte e si arriva con

ramponi ai piedi), estende l’area esterna su cui alla partenza

e all’arrivo si preparano le cordate. All’interno una camera

permette di spogliarsi e depositare scarponi e attrezzatura

pesante in appositi scomparti protetti. Questa stanza sarà

“asciugata” grazie a uno scambiatore di calore con i “residui”

dell’energia prodotta per l’edificio, garantendo con spesa

nulla se non altro che gli scarponi non congelino.

Ulteriore elemento di confort è il trattamento meccanico

dell’aria che ha il suo motivo fondamentale nel recupero

energetico, ma che ha come piacevole ricaduta l’aspirazio-

ne dell’aria viziata e calda per estrarne il calore. In tal modo

quando tutti occupano la sala da pranzo l’aria non diventa

irrespirabile perché aspirata per andare a scaldare la came-

rata. Mentre quando la maggiore occupazione è nella came-

rata il processo si inverte a favore di locali più freddi (il tutto

è reso possibile da rilevatori di temperatura e di CO2 che

segnalano la presenza di affollamento e di un recuperatore

di calore che scalda l’aria pulita a scapito di quella viziata

che viene espulsa).

L’involucro e gli arredi interamente in legno trasmetteran-

no la piacevole sensazione di protezione e di accoglienza

tipici dei rifugi storici; il design asciutto e funzionale degli

spazi e degli arredi si riferisce comunque a un luogo tecni-

co che garantirà funzionalità e resistenza.

Per questo motivo i pavimenti e i bagni saranno rivestiti in

linoleum che garantisce una notevole resistenza a usura e

una facile pulizia. ■

Nel contesto del progetto “CAI Energia 2000” che ha inte-ressato una ventina di sezioni del nostro Sodalizio (per untotale di 38 rifugi posizionati nella Regione Pie-monte,Valle d’Aosta e

Veneto, mirato all’adozionedelle fonti rinnovabili conutilizzo di generatori eolicie fotovoltaici, sistemi dicogenerazione, centralineidroelettriche), la Solon diCarmignano di Brenta hadato alle stampe “Rifugi acaldo raggio” (140 pagine,10 euro), un’interessantepubblicazione relativaagli impianti che la stessaazienda ha realizzato neidieci rifugi della Valled’Aosta.

Supportato da unaricca documentazionefotografica e varie tabel-le , il volume descrive lecaratteristiche tecnichedi ciascun impianto conappunti chiari e esausti-vi. Per le dieci struttureviene indicato il dimen-sionamento del sistema sulla base di una serie diparametri, quali risorse dei siti e fabbisogno energetico, eviden-ziando le necessità gestionali e conseguente stima sulla potenzain grado di coprire la richiesta dei carichi ordinari.

È stato così possibile stabilire l’equipaggiamento per ciascunrifugio, costituito dalla quantità e dal tipo dei moduli fotovoltai-ci e dalla scelta del loro posizionamento (tetto o facciata del-l’immobile).

Ogni rifugio è inoltre dotato di un sistema di acquisizione datie telecontrollo nonché di centralina di campionamento valori diirraggiamento e meteo. Nel volume sono inserite le vie di acces-so ai rifugi con informazioni e notizie aggiornate per eventualiitinerari alpinistici.

Gli impianti sono relativi ai rifugi G. Gnifetti, P. Perucca/C.Vuillermoz, Aosta, A. Nacamuli, Cuney, C. Dalmazzi, F. Gonella,G. Bobba, G. Gervasutti e Q. Sella ai Rochers. La pubblicazioneè di grande interesse per le sezioni e i soci e dimostra l’impegnodel Club Alpino Italiano nei confronti dell’ambiente. Con l’ulti-mazione degli interventi nelle regioni Piemonte, Valle d’Aosta eVeneto, circa il 70% dei rifugi sono attualmente dotati di sistemiper la produzione di energia pulita con notevole riduzione del-l’utilizzo di gruppi elettrogeni.

Il volume può essere richiesto alla Siolo S.p.A., via dell’Industriae dell’Artigianato 22/D, 35010 Carmignano di Brenta (PD) o Mar-keting & Communication Manager, email: [email protected]

Franco Bo

Percorsi fotovoltaicid’alta quota

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 7

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A cura della Sede centrale

SOCIO = SUBITO ASSICURATO! “Si potrebbe definire con queste parole il cambiamento

che avverrà fra poco più di due mesi all’interno del nostrosodalizio”

Con queste parole il direttore del Cai, Paola Peila, semprepiù entusiasta e carica di ottime idee ha commentato acaldo dopo la chiusura delle gara per le polizze assicurati-ve per il 2009.

Ma andiamo con ordine. Dopo essere riuscito a migliora-re i contenuti e diminuire drasticamente i costi assicurativiper le polizze a favore dei soci su incarico del Presidente ilgruppo di lavoro (composto dal vicepresidente ValerianoBistoletti, dal componente del CDC Vincenzo Torti, daldirettore Paola Peila, da Giancarlo Spagna, esperto nel set-tore assicurativo, e dagli uffici dell’organizzazione centra-

le), ha cercato di capire le necessità e le esigenze dei soci edelle sezioni. I diversi incontri sul territorio hanno fattoemergere numerose richieste.

Fra tutte la più “gettonata” è stata quella di semplificare almassimo la procedura per la copertura infortuni.

Ricordiamo che fino ad oggi funziona a domanda: tutte levolte che una sezione organizza un’attività deve inviare,entro la mezzanotte del giorno precedente, la richiesta dicopertura alla sede centrale via fax. La sede centrale, a suavolta, “lavora” queste richieste e le gira all’assicurazione.Tutto questo crea problemi di tempo, eccessiva burocratiz-zazione, rischi per la sicurezza e la gestione dei dati.

Il gruppo di lavoro ha recepito questa istanza e ha propo-sto un cambiamento radicale all’attuale procedura.

Dopo i vari passaggi nei diversi organi competenti la pro-posta è stata presentata all’assemblea di Mantova; dopo unlungo e proficuo dibattito è passata a stragrande maggio-ranza l’attivazione automatica per tutti i soci della

copertura assicurativa infortuni durante le attività

sociali.

Si è ipotizzato un premio annuale a socio di circa 2 euro,pari a poco di più di quello che costa una copertura per ungiorno, e si è perciò deliberato il relativo adeguamentodella quota sociale.

Mentre andiamo in stampa, sono in fase di ultimazione leprocedure formali di gara per l’affidamento di questacopertura. Prossimamente entreremo nei dettagli, ma eraimportante cominciare a dare questa notizia a tutti i soci.

A lato sono evidenziate le caratteristiche delle nuovepolizze e lo specchietto riepilogativo.

Il Presidente Generale Annibale Salsa, dopo essersi com-plimentato con il gruppo di lavoro per l’attività svolta, harimarcato ancora una volta che “solo ascoltando e rece-pendo le istanze e idee provenienti dal territorio si possonoottenere buoni risultati.”

Il Presidente ha auspicato, inoltre, un’ulteriore fase diincontri sul territorio per spiegare nei dettagli le novità eascoltare eventuali altre necessità.

Il direttore ha annunciato che a breve verrà previsto ilcalendario per questi incontri.

8 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

SOCIO? ASSICURATO! Da gennaio 2009 l’assicurazione viaggia con la tessera

Sono assicurati tutti i soci in tutte le attivitàe iniziative istituzionali organizzate sia dallestrutture centrali che da quelle territoriali delCAI, quali ad esempio:• gite di alpinismo ed escursionismo;• altre attività di alpinismo ed escursionismo;• corsi;• gestione e manutenzione dei sentieri e rifugi;• riunioni e consigli direttivi;• altre attività organizzate dalle Sezioni CAI o

altri organi istituzionali.

Si attiva automaticamente con l’iscrizione al CAIIl primo anno la copertura entrerà in vigoredal primo gennaio 2009 e cesserà al 31 marzo2010 (vedasi tabella riepilogativa)La polizza copre gli infortuni con i seguentimassimali:- morte: € 55.000,00- invalidità permanente: € 80.000,00- spese di cura: € 1.600,00

NUOVA POLIZZA ASSICURAZIONI INFORTUNI

INCONTRI DI FORMAZIONE SUL TERRITORIO

A breve sarà reso noto il programma degliincontri di formazione previsti sul territorio perfornire a tutte le sezioni le informazioni sullapolizza infortuni 2009, con le novità introdotte.

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 9

INFORTUNI IN ATTIVITÀ SOCIALEDATA ISCRIZIONE/RINNOVO INIZIO COPERTURA FINE COPERTURA

DAL 1/11/2008 AL 31/12/2008

DAL 1/01/2009 AL 31/03/2009

DOPO IL 31/03/2009

DAL 1/11/2008 AL 31/12/2008

DAL 1/01/2009 AL 31/03/2009

DOPO IL 31/03/2009

DAL 1/11/2008 AL 31/12/2008

DAL 1/1/2009 AL 31/03/2009

DOPO IL 31/03/2009

DAL 01/01/2009 31/03/2010

DALLA DATA DI ISCRIZIONE 31/03/2010

DALLA DATA DI ISCRIZIONE 31/03/2010

DAL 01/01/2009 31/03/2010

DAL 01/01/2009 31/03/2010

DALLA DATA DI RINNOVO 31/03/2010

DAL 01/01/2009 31/03/2010

DALLA DATA DI RINNOVO 31/03/2010

DALLA DATA DI RINNOVO 31/03/2010

31/03/2009DAL 01/01/2009 Poi la copertura assicurativa”

a richiesta” come “Non soci”

NUOVI SOCI

SOCI 2008 CHE RINNOVANO PER IL 2009

SOCI MOROSI (sono i soci con tessera scaduta in anni precedenti al 2008 che rinnovano per il 2009)

SOCI 2008 NON RINNOVATI PER IL 2009

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Il gruppo di lavoro Terre alte, dopo 17anni di vita e d’impegnativa attività distudio, ricerca e valorizzazione relati-va ai “segni dell’uomo” in quota, si

rinnova e riparte con nuovo slancio. Ilgruppo, nato nel 1991 in seno alComitato scientifico centrale preso attodel grave stato di emergenza culturale incui si trovano vaste plaghe della monta-gna italiana, si è fatto promotore di unasorta di “rivoluzione copernicana” nel-l’attenzione alla montagna in seno alClub Alpino Italiano, rivolgendola più aicaratteri della “montanità” etnoantropo-logica che a quelli della sola “montuosi-tà” fisico-morfologica o alpinistica.

La vasta operazione di “pronto soccor-so culturale” (come l’ebbe a definire ilpresidente Annibale Salsa) avviata suscala nazionale, dapprima nell’arco alpi-

no e negli ultimi anni progressivamenteestesa anche alla dorsale appenninica(come dimostrano i lavori della ViaFrancigena prima e della Via Micaelicapoi), ha visto attivarsi numerosissimisoci e sezioni CAI in operazioni di censi-mento e documentazione di segni dellapresenza umana in quota, che vannoscomparendo a causa del forte degradoseguito al loro abbandono.

Tali ricerche - non di rado condotte incollaborazione con istituzioni universi-tarie, sovrintendenze, comunità monta-ne, enti e associazioni locali - hannodato vita a pubblicazioni nazionali e

internazionali, mostre, nuovi itinerariescursionistici d’interesse storico-cul-turale, iniziative di sensibilizzazione neiconfronti di un patrimonio spesso pococonosciuto o trascurato.

QUALI OBIETTIVIIl gruppo “storico”, guidato con pas-

sione e abnegazione sin dalle sue origi-ni da Giuliano Cervi, è stato rinnovatoquest’anno in parallelo con il rinnovodel Comitato scientifico centrale, rico-noscendone esplicitamente la maturitàscientifica, come denota il cambio didenominazione da “gruppo di lavoro” a“gruppo di ricerca”.

Il nuovo gruppo di ricerca, coordinatoda Antonio Guerreschi e composto daVincenzo Di Gironimo, Edoardo Micatie Mauro Varotto, si propone di rilancia-re l’attenzione e la ricerca verso le“terre alte” abitate, in un momento incui la montagna sembra soffrire di unamarginalità culturale spesso prodottadal suo stesso sviluppo turistico, talorapoco attento alla storia dei luoghi.Indagare e far conoscere l’eredità cul-turale del mondo alpino costituiscedunque un imperativo ancora attuale,anche e soprattutto là dove la monta-gna sembra oggi più prospera e priva diproblemi.

Per questo l’interesse del gruppo nonsi limita alla pur di per sé vastissimagamma di testimonianze “oggettuali”del vissuto storico nelle zone montaneabbandonate o in via di abbandono (daisiti archeologici ai cippi confinari, daivari manufatti come fontane, incisionisu roccia, antichi reticoli di regimazio-ne delle acque ai sentieri storici lastri-cati o selciati di vecchio impianto, dalletrincee o fortificazioni belliche allecappelle votive e immagini devozionali,dalle miniere agli edifici e insediamentipermanenti o temporanei presentiovunque nel territorio alpino e appen-ninico), ma si rivolge anche all’altret-tanto immenso patrimonio di culturaimmateriale fatto di tradizioni, raccon-ti, testimonianze, racconti di vita degli“ultimi” della montagna, spesso porta-

10 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

DOCUMENTI Un’eredità preziosa

La ricerca sui “segni dell’uomo” riprende slancio in base al documento programmatico del Comitato scientifico centrale qui pubblicato integralmente

Il Museo nazionale della montagna CAI-Torino, il Museo civico di Cracovia e

la Regione Piemonte, con la collaborazione di Città di Torino e CAI, pro-

pongono dal 13 novembre al 15 marzo al Monte dei Cappuccini uno sguar-

do particolare sul Natale, con una mostra che presenta il mondo incantato dei

presepi di Cracovia, una tradizione che si è sviluppata nel Novecento.

Si tratta di presepi inusuali, detti “architettonici”, che inseriscono la natività

tra elementi tipici della città come torri, chiese e campanili; spesso partecipa-

no alla scena le statuine di personaggi famosi della vita locale. Il corpo prin-

cipale di opere “cittadine” è affiancato da diversi altri lavori realizzati nelle zone

montuose della regione, per un totale di 45 opere. Vengono esposti anche

alcuni presepi provenienti

dalle zone di montagna

della catena dei Tatra per

offrire una visione più

ampia del fenomeno.

L’iniziativa è il preludio di

una serie di collaborazioni

tra Regione Piemonte,

Museo della montagna e

diverse istituzioni polac-

che: un’unione d’intenti

suggellata simpaticamente

da un presepe particolare,

realizzato per l’occasione

ed esposto nella Galleria

Subalpin. In questa com-

posizione le torri di

Cracovia sono sostituite

dalle inconfondibili archi-

tetture della città di Torino.

Natale con i presepi di CracoviaMuseomontagna

Nuova linfa per le Terre alte

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tori nascosti o dimenticati di saperi epratiche che vanno scomparendo, diconoscenze geografiche capillari, diuna capacità di addomesticazione dellamontagna di cui abbiamo perduto, oignoriamo le ricette secolari.

LE INIZIATIVEPer dare valore a questo patrimonio,

il nuovo gruppo di ricerca Terre alteintende attivare, entro il triennio delproprio mandato, una serie di nuoveiniziative qui solo sinteticamenteannunciate, che saranno pubblicizzateentro la fine dell’anno in appositi opu-scoli informativi attraverso la stampasociale CAI e nel nuovo sito internet infase di allestimento (www.caicsc.it).a) Bando annuale per progetti di

ricerca Terre alteIl gruppo di ricerca Terre alte fa pro-

prie le finalità del Comitato scientificocui afferisce promuovendo l’attività diricerca nell’ambito delle sezioni CAI,attraverso appositi bandi annuali perprogetti sulla conoscenza dei segni del-l’uomo in quota. I fondi messi a disposi-zione del gruppo verranno distribuiti aiprogetti presentati entro la fine di ognianno solare, secondo bando e moduli-stica che verranno pubblicati. I progettidi ricerca presentati potranno averedurata annuale o pluriennale, e dovran-no necessariamente prevedere la pub-blicazione finale dei principali risultaticonseguiti nella nuova rivista (on line)del Comitato scientifico centrale. Taliprogetti potranno essere finanziati intutto o in parte rispetto all’ammontarerichiesto, e potranno essere cofinanzia-ti da altri soggetti istituzionali.b) Nuovo sito internet

Terre alte si propone di affiancare altradizionale ruolo informativo-divulga-tivo della stampa sociale anche un sitointernet per la comunicazione delle ini-ziative. Infatti in una apposita sezionedel sito del Comitato scientifico centra-le sarà possibile accedere a una bache-ca di avvisi, una mailing list per riceve-re periodiche comunicazioni dal grup-po, oltre alla modulistica per i progettidi ricerca. c) Nuove iniziative di promozione

del gruppo a scala nazionaleIl gruppo incoraggia le attività non

specificamente legate alla ricerca, ma

ad essa correlate, di sensibilizzazione,accompagnamento culturale, promo-zione della cultura delle terre alte. Èallo studio la possibilità di pensare adapposite giornate a tema a caratterenazionale, sia in occasione dellaGiornata del solstizio promossa daglioperatori naturalistici, sia all’internodelle iniziative del FAI (Fondo perl’Ambiente Italiano). d) Tesi di laurea Terre alte finaliz-

zate al riordino del materiale diricerca finora raccolto

I materiali di ricerca inediti accumu-lati nel tempo e conservati in Sede cen-trale verranno progressivamente rior-dinati e inviati alla Biblioteca nazionale

del CAI a Torino in modo da poter esse-re messi a disposizione del pubblico edi eventuali studiosi. Il riordino delmateriale (di cui verrà presto stilato unelenco) potrà essere effettuato ancheda studenti che ne facciano richiestacome argomento di tesi di laurea.

Il gruppo intende attraverso questistrumenti sensibilizzare soci e sezionidel Club alpino nei confronti delle fina-lità originarie di conoscenza sottese alproprio andare in montagna, comericorda l’articolo 1 dello Statuto, e laconoscenza dell’ambiente alpino nonpuò prescindere dall’uomo, nelle mon-tagne più densamente abitate del pia-neta. ■

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 11

Annuncio al Palamonti

Una Giornata nazio-

nale del Club

Alpino Italiano

dedicata alla sicurezza

in montagna con la par-

tecipazione di tutte le

realtà che operano in

tale campo: questo l’im-

portante annuncio dato

al Palamonti di Bergamo

il 4 ottobre, in occasione

della prima Giornata

bianca organizzata, nel-

l’ambito della rassegna

Bergamoscienza, dalla

Sezione del CAI: una

non-stop dedicata al

tema delle “valanghe tra

realtà e immaginario”

con la partecipazione di

tecnici, medici, istruttori,

e con il corollario di

“Valanghe di carta”,

un’appassionante lettura di testi sull’argomento realizzata dalla Biblioteca

nazionale del CAI nell’ambito del ciclo “Leggere le montagne” con l’accom-

pagnamento del Coro Valle Imagna.

Per l’annunciato evento nazionale dedicato alla sicurezza, un tema sempre

di grande e drammatica attualità, è stata scelta la data del 18 gennaio, a quan-

to ha precisato l’istruttore di alpinismo Renato Veronesi intervenuto in rappre-

sentanza della Commissione centrale scuole di alpinismo e sci alpinismo

insieme con Angelo Panza, direttore della Scuola centrale di sci alpinismo.

È stato il dottor Hermann Brugger dell’Università di Innsbruck, presidente

della commissione medica CISA - IKAR, ad aprire al Palamonti la sfilata degli

esperti in tema di neve e valanghe: da Ernesto Bassetti, rinomato tecnico del

distacco programmato, a Enrico Catellacci del Servizio Valanghe Italiano, da

Elio Guastalli (CNSAS, Sicuri in montagna) ad Alfredo Praolini

dell’Associazione interregionale neve e valanghe (AINEVA). Al termine della

manifestazione il presidente del CAI di Bergamo Paolo Valoti ha consegnato

due riconoscimenti: uno a Ernesto Bassetti e uno al giornalista e scrittore

Rolly Marchi, illustre cronista della “buona neve” e testimonial dell’evento. ■

Ernesto Bassetti e Rolly Marchi premiati da Paolo Valoti (alcentro) al Palamonti in occasione della Giornata bianca.

Sicurezza: una Giornata nazionale

LO SCARPONE 11 10-10-2008 10:26 Pagina 11

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Curioso. Per la seconda volta l’Orco si affaccia suglischermi in quest’annata cinematografica. Al festival diTrento la parete nord dell’Eiger, che ha attratto e terro-rizzato generazioni di alpinisti, è stata in primavera al

centro dell’applaudito “The Beckoning Silence”, voce narranteJoe Simpson, della regista inglese Louise Osmond. Ora è lavolta di “Nordwand” (North Face) del tedesco Philipp Stoelzl,126 minuti da cardiopalma realizzati sulla minacciosa paretenord, protagonisti Benno Furmann, Johanna Wokalek e FlorianLukas. Al centro dei due film lo stessotragico personaggio: l’alpinista tede-sco Toni Kurz che l’Orco si è portatovia a tre metri dalla salvezza.

Presentato in anteprima mondialein Piazza Grande a Locarno, il film diStoeltzl (distribuzione MajesticFilmverleih / Berlin) è nelle saletedesche, svizzere e austriache dal23 ottobre, in Italia chissà se e quan-do arriverà.

Estate 1936 dunque. Due ragazzi,Toni Kurz e Andi Hinterstoisser,sognano, con la scalata dell’Eiger, didiventare eroi del Terzo Reich. Mascariche e valanghe non danno tre-gua. Kurz morirà di gelo e sfinimen-to a tre metri dai soccorritori. Con loro perdono la vita gliaustriaci Edi Rainer e Willy Angerer. Hinterstoisser firma lasua condanna guidando il passaggio degli altri tre e poi toglien-do la corda dalla placca: dietro di sé ha chiuso ogni possibilitàdi ritorno. La tragedia è in agguato. Angerer viene ferito da unascarica sopra il secondo nevaio. Bivaccano, poi decidono discendere tutti insieme. Il maltempo imperversa. Impossibileprocedere: la placca è coperta di verglas, loro hanno ramponi adieci punte del tutto inadeguati.

Ironia della sorte vuole che proprio allora, dal buco della fer-rovia che attraversa la parete, si affaccino le guide alpine. Li

chiamano, offrono aiuto. Hinterstoisser e compagni sono

poco distanti, ma incredibilmen-te rifiutano. Pensano che ormai lasalvezza sia a un passo, basta

calarsi in verticale con una doppia. Poco dopo, la valanga.Piomba sulle cordate dall’alto.

Hinterstoisser viene travolto e catapultato ai piedi della pare-te dove lo troveranno morto. Angerer viene ucciso dall’impattocon il ghiaccio. Rainer muore soffocato dalla corda che lo legaal suo compagno caduto. E Kurz, unico sopravvissuto, muore disfinimento e di freddo il giorno dopo: un nodo ha bloccato lacorda di calata impedendone lo scorrimento nel moschettone.E le guide appostate nei pressi non riescono a raggiungerlo, adafferrarlo, a risparmiargli quest’atroce agonia.

Red

GRANDE SCHERMO “Nordwand”

12 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

Nelle fauci dell’Orco

Rifugi e calamità sul territorio

Barrasso. Rilevato il punto con la bus-

sola e dopo averne stimata la distan-

za si orientava un regolo su quel valo-

re localizzando sulla cartina il luogo

dei fumi. Sono stati stabiliti turni di

uno o due giorni con gruppi formati

da un minimo di due persone. Le

segnalazioni in 45 giorni sono state

venti. Questa iniziativa può dare un

contributo alla prevenzione incendi e

alla ricerca scientifica nell’area circo-

stante i rifugi, rientrando così nel pro-

getto “Rifugio e dintorni”, pertanto ne

viene auspicata la diffusione presso

tutte le sezioni CAI. Info: Roberto

Tonelli (CSC) - [email protected]

Avvistamento incendi, una proposta

Èstato istituito presso la Sezione

di Pescara un gruppo finalizzato

a collaborare con gli organi com-

petenti in caso di calamità sul territo-

rio nazionale. Nell’ambito di tale for-

mazione, che grazie a specifici corsi

di addestramento sarà inserita nel

volontariato della Protezione civile

della Regione Abruzzo, è stato stu-

diato in collaborazione con il

Comitato scientifico centrale il proget-

to “Avvistamento incendi” con un pre-

sidio al rifugio “Paolo Barrasso”, a

1542 m sul versante nord-ovest del

Monte Rapina (Majella), per segnala-

re eventuali “fumi” nell’area sotto-

stante. Durante l’addestramento il

personale di presidio, avvistato un

fumo sospetto, ne ha individuato la

posizione rispetto a un punto signifi-

cativo (un fiume, un paese o altro),

quindi tramite cellulare ha comunica-

to l’avvistamento alla sala operativa

della Protezione civile regionale. Per

la localizzazione dei fumi ci si è

avvalsi di una cartina applicata su

una tavoletta di legno dov’era fissato

un goniometro, centrato sul rifugio

Qui sopra una drammatica scena (Dor Film-West) di“Nordwand”, un film del regista Philipp Stoelzl. Nell’altra foto lespoglie del tedesco Toni Kurz morto per sfinimento sulla paretenord dell’Eiger durante la tragica ritirata del 1936, a tre metridai soccorritori (da “Soccorsi in montagna”, CNSAS, 2004).

LO SCARPONE 11 8-10-2008 18:37 Pagina 12

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 13

LETTERATURA Premiato il libro di Italo Zandonella Callegher

Eroismi dimenticati

Autorità civiche, esponenti delmondo della cultura e della scuo-la, giornalisti, scrittori, appassio-nati lettori si sono ritrovati il 2

ottobre a Gaeta ad applaudire i vincitoridella XIII edizione del Premio letterariointernazionale “Città di Gaeta -Letteratura di viaggio e avventura”.Hanno vinto Corrado Ruggeri (sezionenarrativa e saggistica) con il libro “Ildrago e la farfalla” (SitCom) e ChristianaRuggeri (opera prima) con “La lista dicarbone” (Mursia). I premi speciali dellagiuria presieduta da Folco Quilici sonoinvece andati a Mariella Gramaglia(“Indiana” - Donzelli), Luca Clerici(“Scrittori italiani di viaggio 1700/1861”-Mondadori), Italo Zandonella Callegher(“La valanga di Selvapiana”- Corbaccio),Luca Novelli (In viaggio con Darwin -Fabbri Editore). Vincitori di una segnala-zione di merito Arto Paasilinna (“Ilmiglior amico dell’orso” - Iperborea) eGiovanni Montanaro (“La croce diHonninfjord” - Editore Marsilio).Particolarmente soddisfatto l’assessorealla cultura Salvatore Di Ciaccio, coordi-natore del comitato organizzatore, bra-vissima la conduttrice Milena Mannucci.Al sindaco Antonio Raimondi è toccato ilcompito di introdurre la cerimonia. Fragli ospiti il direttore del Tg2 MauroMazza oltre, naturalmente, ai componen-ti della giuria che per questa edizionesono stati lo scrittore GiorgioPressburger, Rossana Esposito, docentepresso l’Università Federico II di Napoli,i giornalisti Vincenzo Micalizzi e FrancoCapodarte.

Il libro di Zandonella è stato premiatocon questa motivazione: “Per la rievoca-zione epica dell’eroismo degli alpininelle Dolomiti del Comelico durante laGrande guerra, con particolare riferi-mento alla traversata di Cima 11 durantela quale persero la vita a causa di una sla-vina circa cinquanta uomini. Merito del-l’autore, alpino e alpinista, è la ricostru-zione di un episodio tragico da moltidimenticato, sulla base di documenti efoto inedite che aiutano a far luce sui

fatti e rendono il lettore partecipe dellavicenda, grazie anche alla descrizionedei luoghi che Zandonella Callegher,noto scrittore di montagna, conoscecome la sua casa”.

Sandra Cervone

La giuria del Premio “Città di Gaeta”, presieduta da Folco Quilici, ha assegnato un riconoscimento alla “Valanga di Selvapiana” sull’epopea delle penne nere

Italo Zandonella Callegher riceve il premio“Città di Gaeta” da Franco Capodarte, membrodella giuria (foto di Roberto Avino).

AMacugnaga, ai piedi dell’immane mura-

glia di ghiaccio, sotto il portico dell’anti-

chissima chiesa che i primi montanari

emigrati da Saas Fee avevano eretto nel XV

secolo, sono tumulati i resti di Ettore Zapparoli,

musicista, estroso scrittore (già nel 1938 era

entrato a far parte del Gruppo italiano scrittori

di montagna) che su quelle pareti del Monte

Rosa di dimensioni quasi himalayane aprì iti-

nerari di rara audacia e bellezza, sempre in

solitaria. Il 18 agosto 1951, ancora una volta da

solo, si era avviato per affrontare una nuova

via, ma da quell’ascensione non fece più ritor-

no, inghiottito come tanti audaci prima e dopo

di lui, da quegli abissi “divoratori di uomini”.

Così ha portato con sé, nel suo mondo di

cime perfette, il segreto del suo ultimo cammi-

no. Senonché dopo secoli di riposo in qualche

anfratto della montagna, nel settembre 2007 i

suoi resti vennero casualmente ritrovati da

Silvana Piazzi, un’alpinista di Macugnaga che stava facendo un’escursione sul

ghiacciaio del Belvedere, e accertata l’identità grazie all’esame del dna, con-

frontato con quello dei secondi cugini Arnaldo e Carlo Giovanni Zapparoli, sono

stati inumati il 14 giugno. La cassetta con le spoglie è stata collocata in una nic-

chia sotto la grande lapide dove sono elencati tutti i soci del Gism scomparsi dal

1929, anno della fondazione, al 2002 (sono ben 184), mentre Teresio Valsesia, ex

sindaco, presidente della Sezione di Macugnaga del CAI e in funzione di custo-

de attento del prezioso retaggio di quei luoghi, con commossa partecipazione ha

guidato i presenti durante la cerimonia.

Le spoglie sono state benedette alla Chiesa Vecchia (nella foto) dal parroco don

Maurizio Midali; il capogruppo dell’Ana Dario Antematter, che lo conobbe perso-

nalmente, ne ha rievocato la figura di capitano degli alpini, e poiché Zapparoli era

nativo di Mantova sono saliti a Macugnaga per onorarlo il presidente della sezio-

ne De Mauro e lo studioso Ledo Stefanini. Un particolare, per concludere. Mentre

il gruppetto lasciava quel luogo sacro mi è parso di scorgere uno squarcio di

azzurro oltre le ultime creste e mi sono chiesta se, 57 anni fa, Zapparoli abbia

colto coi suoi occhi il messaggio pallido di una nuova giornata e percepito il primo

vagito dell’alba avviandosi verso i pascoli soleggiati.Irene Affentranger

Sezione di Torino - Dav Munchen - GISM

Il ritorno di ZapparoliUomini & miti

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Page 14: LO SCARPONE 11 - cai.it · ISSN 1590-7716 Numero 11 - Novembre 2008 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Riv

Nell’ambito della multimedialità èsicuramente da considerare stori-ca la partecipazione ufficiale delClub Alpino Italiano, il 12 settem-

bre a Riva del Garda, al BlogFest, unakermesse digitale dal tono informale,giovanile e scapigliato, non a caso bat-tezzata dal Corriere della Sera laWoodstock dei blogger. Dove si è ovvia-mente discusso di Internet e di blog, maanche di tv, giornalismo, moda, cucina eletteratura in una fitta serie di barcamp,“non conferenze” aperte. E, guarda caso,si è parlato anche di montagna.

Tanti gli spunti e le domande rivolte daAndrea Bianchi, ideatore e responsabiledi Mountainblog, al presidente generaledel CAI Annibale Salsa. Inevitabile èstato chiedere che cosa abbia spinto ilpresidente a farsi blogger aprendo - alpari del direttore del CAI Paola Peila - undialogo diretto con i “frequentatori” diwww.mountainblog.it

“Dopo alcune perplessità iniziali”, haspiegato Salsa, che a Riva era accompa-gnato dal coordinatore per la comunica-zione e la promozione eventi del CAIVinicio Vatteroni, “il Club alpino ha volu-to raccogliere la sfida dei nuovi linguag-gi in nome del pluralismo d’identità chelo contraddistingue”.

In un diario personale definito “blogd’autore”, Salsa ha accettato volentieri,in nome di una nuova socialità che dila-ga nella rete internet, di svelare alcuniaspetti del suo non semplice ruolo dipresidente. “A chi mi chiede”, ha spiega-to, “dei miei continui spostamenti sulterritorio per incontrare le tante personeche lavorano per l’associazione, rispon-do di sentirmi un erede di quel nomadi-smo che era tipico degli alpinistidell’Ottocento, prima di tutto grandiviaggiatori”.

Questa “strategia del dialogo” prose-gue su Mountainblog in forme che ildirettore del CAI definisce “deburocra-tizzate”, attribuendo alla nuova comuni-cazione le caratteristiche di “orizzontale,diffusa e partecipata secondo il modellodella blogosfera”. Ora appare indispen-sabile che, nella prospettiva del ClubAlpino Italiano i cui periodici raggiungo-no tirature superiori alle duecentomilacopie, queste modalità digitali si integri-no con la carta stampata (La Rivista e LoScarpone) e il portale www.cai.it, vitalis-simo contenitore e fonte inesauribiled’informazioni.

Quanto a BlogFest, si è appreso che harappresentato il primo grande eventonazionale grazie al quale chi condivide efrequenta il web e in particolare i blog, isocial network e le communities, haavuto modo di incontrare di persona isoggetti con i quali più volte ha scambia-to pareri e commenti.

Particolare importante. Dopo la primaondata di patiti di comunicazione digita-le, dopo la seconda di giovani e giova-nissimi che hanno scelto questi siti comeluoghi d’elezione per la loro “second life”digitale, i luoghi della società elettronicasi stanno via via arricchendo di unapopolazione adulta. Con un solo limite,secondo fonti attendibili: il cosiddettodigital divide in base al quale si registrauna certa stagnazione negli utenti dellarete, aumentati in quattro anni di solisette punti. È singolare che ciò avvenganonostante i blog e il moltiplicarsi deisiti di social networking.

R.S.

14 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

MULTIMEDIALITÀ Il CAI al BlogFest

La sfida dei nuovi linguaggi

La comunicazione nella“blogosfera” digitale e lestrategie per realizzarla alcentro del meeting di Riva delGarda. “Accettare la sfida deinuovi linguaggi è un impegnoprimario”, ha spiegato ilpresidente generale

Il presidente generale Annibale Salsa alBlogFest di Riva del Garda a colloquio conAndrea Bianchi di Mountainblog.

Manuali

In questi giorni in distribuzione, il

volume “La vegetazione delle

montagne italiane” a cura di

Renato Gerdol (coordinatore),

Angela Stanisci e Marcello Tomaselli

- tutti docenti universitari di discipli-

ne botaniche - con la collaborazione

di Massimiliano Fazzini, climatologo,

arricchisce la collana dei manuali

del Comitato scientifico centrale. Si

tratta del solo compendio al momen-

to disponibile sul popolamento vege-

tale delle montagne d’Italia, e offre

una descrizione aggiornata e scien-

tificamente rigorosa della vegetazio-

ne dei territori montuosi italiani gio-

vandosi di un linguaggio accessibile

anche ai lettori non specialisti in

materie botaniche.

Il libro è rivolto in primo luogo ai

frequentatori delle montagne: alpini-

sti, escursionisti e turisti. Più in

generale, si rivolge agli appassiona-

ti di natura desiderosi di entrare in

contatto con la vegetazione delle

aree montuose. Il libro può anche

rappresentare un supporto per stu-

denti universitari o di scuola media

superiore poiché si presta a integra-

La vegetazione delle m

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Dopo l’esordio nelle edicole inabbinata con i quotidiani LaStampa, L’Adige, il Mattino diPadova, la Tribuna di Treviso, la

Nuova Venezia, Il Resto del Carlino, LaNazione, Il Giorno e altri quotidiani delNordest, i 12 volumi del “Grande dizio-nario enciclopedico delle Alpi”, curatoda Enrico Camanni e realizzato da Priuli& Verlucca con la collaborazione delClub Alpino Italiano, approdano in libre-ria su tutto il territorio racchiusi in unelegante cofanetto. L’opera nasce da unprogetto dell’editore Glénat di Grenoble,un nome che nell’editoria di montagna èuna garanzia almeno quanto lo è l’azien-da editoriale di Scarmagno (TO).

Almeno 1000 voci dell’edizione origina-le sono state sostituite con altrettantepiù corrispondenti al nostro arco alpinoe alla nostra storia, comprese quelle cheriguardano la storia e la vita del

Club Alpino Italiano. Uno straordi-nario impegno per il quale un vivoapprezzamento si è manifestato findal momento dell’uscita.

“Ribadisco quanto anticipato inoccasione della prima distribuzio-ne”, spiega Camanni, giornalista,storico e rinomato scrittore a cui èaffidata da Priuli & Verlucca anchela direzione del bellissimo seme-strale “L’Alpe”. “Si tratta di un seriotentativo, certamente perfezionabile, maassai ambizioso nell’impianto concettua-le e nella realizzazione grafica, di unire leAlpi sia dal punto di vista geografico siadal punto di vista delle materie e dellediscipline. Dunque la Francia ma anchela Slovenia (con l’Italia in mezzo, natu-ralmente), dunque l’alpinismo ma anchele scienze umane, le scienze naturali,l’ambiente, l’arte, l’architettura, la tecno-logia, la modernità delle Alpi. Insigni

studiosi come Baetzing e Raffestinhanno apprezzato e condiviso questaimpostazione perché va incontro alledichiarazioni, purtroppo ancora assaiteoriche, di far crescere almeno unaparte della nuova Europa sull’asse dellaspina dorsale alpina”.

C’è un lettore al quale si rivolge in par-ticolare il dizionario? “Indubbiamente atutti coloro che amano, studiano e fre-quentano le Alpi”, osserva ancoraCamanni. “Ognuno troverà quello checerca, perché si spazia dall’attrezzo spor-tivo alla descrizione turistica, dall’analisiscientifico-divulgativa alla rappresenta-zione artistica, dall’informazione geogra-fica alle biografie dei personaggi.

Ma c’è qualche pecca a cui volentieri,potendolo fare, Camanni rimedierebbe?“Alcuni lettori italiani hanno voluto gen-tilmente suggerirci imprecisioni e omis-sioni, per cui, lo ripeto, una eventualeristampa potrà anche beneficiare dilimature e precisazioni, soprattutto nellaparte relativa al Dizionario”.

Per concludere, quale è stato secondoCamanni l’evento più rilevante nel corsodel 2008, di cui il Grande dizionario nonè logicamente in grado di tenere conto?“Ne cito uno in negativo: la scomparsa diMario Rigoni Stern. Nessuno di noi èsostituibile, ma Rigoni lo è meno di altriperché era un montanaro che sapevaparlare alla città. Oggi abbiamo un biso-gno enorme di avvicinare la metropoli alterritorio (non solo montano), perchésolo unendo le due culture, parlando ledue ‘lingue’, si può progettare un futurosostenibile”. ■

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 15

re con esempi concreti le cono-

scenze teoriche acquisite su

tematiche inerenti la natura e

l’ambiente.

Per quanto riguarda la struttu-

ra, il libro consta di una prima

parte di carattere generale, for-

mata da cinque capitoli nei

quali vengono analizzati i fatto-

ri che condizionano il funziona-

mento e la distribuzione delle

piante in montagna.

Particolare attenzione viene

dedicata al rapporto intercor-

rente tra la vegetazione e le

caratteristiche ambientali da

una parte e l’uso antropico

del territorio dall’altra, analiz-

zando alla luce dei più recen-

ti progressi scientifici gli scenari che

potrebbero derivare dal riscalda-

mento climatico.

La seconda parte, costituita da

sette capitoli, tratta in modo specifi-

co la vegetazione dei vari settori

montuosi: Alpi orientali, Alpi occi-

dentali, Appennino settentrionale,

Appennino centrale, Appennino

meridionale, montagne di Sicilia e

montagne di Sardegna, for-

nendo un quadro completo del pae-

saggio vegetale di ciascun settore.

Per evitare eccessivi appesantimen-

ti la descrizione è tuttavia limitata,

salvo poche eccezioni, ai gruppi

montuosi per i quali almeno la parte

sommitale si trova localizzata al di

sopra dell’attuale limite potenziale

del bosco.

e montagne italiane

EDITORIA Nelle librerie il Grande dizionario

Tutto sulle Alpi

I primi sette volumi del Grande dizionarioenciclopedico delle Alpi contengono undizionario di 3.400 voci in ordine alfabetico. I rimanenti cinque ospitano un centinaio disaggi tematici affidati a illustri specialisti.L’opera con 2.000 illustrazioni è in vendita a159 euro e può essere reperita anche sul sitowww.priulieverlucca.com

LO SCARPONE 11 8-10-2008 18:56 Pagina 15

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Non è casuale il fatto che la crona-ca quotidiana si occupi e sipreoccupi sempre più di temati-che forestali. Fino al recente pas-

sato, soprattutto in Italia, l’interesseverso i temi forestali era prevalentemen-te circoscritto alla cerchia ristretta degliaddetti ai lavori. Studiosi, tecnici, ammi-nistratori si rivolgevano ai destinatari exofficio, secondo le competenze codifica-te nei rispettivi ruoli. Diversamente, lacomunità dei cittadini incontrava taliargomenti in un’ottica quasi esotica, diun “esotismo di lontananza” che filtravaattraverso i soliti documentari naturali-stici, spesso un po’ troppo didascalici e“destorificati”.

Le emergenze ambientali di questi ulti-mi anni, legate alle variazioni climati-che, alla sempre maggiore urbanizzazio-ne del territorio, all’egemonia crescentedell’artificiale sul naturale, hanno sti-molato una nuova “presa di coscienza”.Si parla a proposito - e talvolta a spro-posito - di “rimboschimenti”, di “ri-fore-stazione”, per compensare i danni pro-vocati da incendi o smottamenti di ter-

reno. Se ne parla come se il bosco o laforesta fossero dei semplici “aggregatidi piante”, spesso coetanee, pensate inun’ottica di rapido accrescimento desti-nato a rinverdire gli squarci e le feritegenerate da una insensibilità “cultural-mente determinata”.

Non sempre risulta chiara, in terminilessicali, la differenza fra “foresta” e“bosco”.

Fermiamoci, allora, a riflettere suirispettivi significati per recuperare ilsenso che si nasconde dietro apparentievidenze o, peggio, ovvietà. Il termine

“foresta”, nella sua accezione

etimologica, rimanda alla voce latino-medioevale forestis. Essa è derivata, asua volta, da foris (fuori), “fuori dallemura” (forestiera), secondo una visionedel territorio propria dell’uomo delMedioevo.

L’estensione semantica del terminerichiama l’idea della estraneità rispettoallo spazio abitativo sociale, della “selva-ticità” (dal latino classico silva), dellaselvatichezza. Essa spiega, dal punto divista simbolico, la costruzione socialedella figura dell’”uomo selvatico”, pre-sente nel tradizionale immaginario popo-lare dei contadini di montagna. È unasorta di “archetipo culturale” depositato-

si nell’inconscio etnico durante il pas-saggio dalle società di cacciatori-rac-coglitori alle prime società agricolesedentarie. Essa giustifica l’opposizio-ne cognitiva fra domesticità e selvati-

chezza. Al perimetro simbolico dellaprima appartiene la nozione di “bosco”(dimensione domestica), alla secondala nozione di “foresta” (dimensione del-l’estraneità).

Tale dicotomia oppositiva appartene-va alle culture agricole che vedevano

nell’avanzamento della foresta unaretrocessione dello spazio sociale.Viceversa, le culture silvestri (di cui si èscoperta una presenza residuale recentenella Foresta Amazzonica fra Brasile ePerù), facevano della foresta il luogosimbolico e sacro per eccellenza. Unecologismo ante litteram, fondato su diuna normatività sacrale e quindi protettoda divieti e tabù.

Annibale Salsa

16 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

ARGOMENTI

Dal fascicolo numero 178,novembre 2008, di “PiemonteParchi” (www.regione.piemonte.it/parchi/ppweb/rivista/) è tratto ilbreve saggio che per gentileconcessione pubblichiamo.

Il senso antropologico della foresta

Firme illustri in vettaPagine di storia

Azzeccato il titolo (“Quando salire

era un’impresa sotto cui mettere

la firma”), ameno e documentato il

testo. Nel cuore dell’estate vacanziera,

l’8 agosto sul Venerdì di Repubblica

Stefano Aurighi ha dedicato un’interes-

sante carrellata ai libri di vetta custoditi

nell’archivio della SAT a Trento. Tra le pagine dei 700 cimeli è anda-

to a pizzicare testimonianze illustri come quelle di re Alberto del Belgio che nel

settembre del 1926 raggiunse la cima del Campanil Basso vergando a matita sul

libretto un regale “Albert roi des Belges”; o di Dino Buzzati che testimonia per tre

volte la propria presenza in vetta al Campanile Pradidali in compagnia dell’im-

mancabile guida Gabriele Franceschini. Ben volentieri segnaliamo il servizio,

inserito in un più ampio dossier sulla montagna, per testimoniare che non sem-

pre su giornali e riviste la parola alpinismo viene associata alla cronaca nera. Qui

sopra un libro di vetta storico custodito dalla SAT: risale al 1903 e riguarda il

Campanile Basso che allora era conosciuto anche come Guglia di Brenta

“Si parla spesso di rimboschimenti come se il bosco o la foresta fossero dei semplici aggregati di piante…”

Culture agricole e silvestri

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Una cima dell’Himalayaindiano è stata dedica-ta alla celebre guidaalpina Bruno Detassis

(foto), il “re del Brenta” scom-parso l’8 maggio a Madonnadi Campiglio. L’iniziativa èstata presa da una spedizionedelle Fiamme gialle patroci-nata dalla Provincia di Trentoe impegnata nella Miyar

Valley, come è stato riferitosullo Scarpone. Gli alpinistidella Guardia di finanzahanno anche battezzato CimaTrento una vetta inviolata.

Premio Cassin■ Fino al 10 novembre è pos-sibile partecipare al PremioRiccardo Cassin, indettodalla fondazione dedicata algrande alpinista inviando ipropri lavori (premio per lacultura) o i curricula alpinisti-ci (premio per l’alpinismo).Verranno assegnati due rico-noscimenti del valore di 1.500euro ciascuno. La serata dipremiazione si terrà il 26novembre presso la salaTicozzi di Lecco. La seratasarà anche l’occasione per lapresentazione del volume“Riccardo Cassin - Cento volti

di un grande alpinista” che lafondazione sta realizzandocon Bellavite editore diMissaglia. Regolamento, scheda di par-tecipazione e informazionisono scaricabili sul sitowww.fondazionecassin.org [email protected]

Gran Sasso■ Un servizio di bus verrà isti-tuito al Gran Sasso nella sta-gione invernale per accompa-gnare a Fonte Cerreto, basedella funivia, chi intendecompiere la traversata daCampo Imperatore ai Prati diTivo. Qualora sia sufficiente ilnumero di partecipanti, saràanche possible richiedere ilservizio su tragitti diversi perampliare le opportunità diescursione. L’iniziativa, pro-mossa dalla “Gran SassoTeramano S.p.A.”, viene pro-posta in particolare a sezioniCAI in escursione sociale e asingoli appassionati di scialpi-nismo, telemark o racchetteda neve. Per informazioni eprenotazioni Luca Mazzoleni333 2324474 (no SMS).

Climbers■ A Verona è nato King Rock,definito il più grande centrodedicato all’arrampicataindoor d’Italia, ma anche unodei più completi d’Europa. Lastruttura è alta da 12,5 a 14 m,con 1100 mq arrampicabili,per 150 vie diverse di tutte ledifficoltà e inclinazioni. Straordinaria è la scelta dipassaggi su pareti dalle piùsvariate forme, con 2500prese. Questa cittadella del-l’arrampicata comprendealtresì l’ufficio delle guidealpine, il bar, un negozio dimateriale d’arrampicata, lasala per didattica e conferen-ze, un servizio di baby-time.Info: tel 348.7680907 -www.kingrock.it

Torrentismo■ L’Associazione canyoning(www.canyoning.it) hafesteggiato il decennale. Icirca 100 soci appassionati ditorrentismo del 1998 si sonodecuplicati negli anni.Attualmente l’AIC è dotata diuna scuola nazionale e sioccupa dell’aspetto ambien-tale di monitoraggio e puliziadelle forre grazie anche alProgetto C6 con l’installazio-ne di siti di rilevamento. Dal2004 è inoltre attivo ilProgetto Pro Canyon cioè ilriarmo e monitoraggio delleforre nazionali secondo unastandardizzazione che garan-tisca sicurezza, rispettoambientale e praticità.

Da ascoltare■ L’inglese Leo Houlding con-clude il 27 novembre (ore 21)alla Sala Ticozzi di Lecco l’an-nuale ciclo di conferenze delGruppo Gamma e dell’Unioneoperaia escursionisti. Autore di sensazionali conca-tenamenti a Yosemite, ha sca-lato l’Everest nel 2005 con l’e-quipaggiamento dei pionieriMallory e Irvine. AttualmenteHoulding si dedica al Fast-Free-Para-Alpinism, saliteveloci e discesa in volo con ilparacadute. Per informazioni:+39 034194772.

Bianco?■ Il presidente franceseNicolas Sarkozy, a quantoriporta il notiziario dellaCIPRA AlpMedia, vorrebbecambiare nome al MonteBianco. Con un presupposto:il Monte Bianco “da tempoormai non è più bianco”.L’inquilino dell’Eliseo giudicacon favore la proposta diribattezzare il Monte Bianco“Mont Brun”.

Superstar■ Orfeo, l’esemplare di orsobruno ospite dell’Osserva-torio eco-faunistico alpino diAprica, è diventato una star inValtellina. Con la sua compa-

FILO DIRETTO Echi e notizie dal mondo della montagna

Inserita nel calendario di Torino World Design Capital, si

conclude il 2 novembre al Museo nazionale della monta-

gna “Duca degli Abruzzi” la mostra “Sci design” che verrà

trasferita dall’8 dicembre al 6 gennaio a Sestriere e dal 15

gennaio a Bardonecchia. La rassegna comprende una ricca

serie di strumenti e oggetti per illustrare i concetti che stan-

no alla base della realizzazione di sci da discesa, scarponi

e attacchi. Tre particolari momenti caratterizzano l’esposi-

zione: un sistema di tracciati a elevata tecnologia per gare

di sci con rilevatori di passaggi; uno sci ad assetto variabile

che in base al movimento dello sciatore allarga la sciancra-

tura e quindi il raggio di curva; e infine i particolari scarponi

che l’avvocato Gianni Agnelli si fece disegnare e realizzare

per continuare a praticare uno dei suoi sport preferiti dopo

aver subito un grave incidente.

Nella mostra il visitatore - attraverso oggetti, prototipi, foto-

grafie, video, materiale pubblicitario di prestigiose case

costruttrici di sci, scarponi e attacchi - trova riassunti una

serie di percorsi tecnici e industriali connessi con la ricerca

di forme e materiali. Una sezione è dedicata agli attrezzi per

disabili con un rivoluzionario seggiolino che consente l’uti-

lizzo per diverse tipologie di handicap. In tema di sicurezza

una speciale sezione è riservata all’Arma dei carabinieri: con

video a altro materiale vengono illustrate le attività adde-

strative e di impiego in montagna, comprese uniformi spe-

ciali e equipaggiamenti tecnici utilizzati nel servizio di sor-

veglianza e soccorso. Info: www.mostrascidesign.com.

Ora c’è cima Detassis

Sci e design da Torino al SestriereIn mostra

18 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

LO SCARPONE 11 8-10-2008 18:38 Pagina 18

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 19

gna dispone di una casa all’a-ria aperta di circa diecimilametri quadri, dotata di tutti icomfort: un laghetto, un’am-pia area boschiva e una grot-ta. Info: 0342 746113.

Sir Ed

■ A Sir Edmund Hillary èstato dedicato un premiodestinato a un progetto uma-nitario patrocinato dall’Hima-layan Environment Trust chel’indimenticabile conquistato-re dell’Everest ha creato inaiuto delle popolazioni hima-layane. La consegna è avve-nuta il 14 ottobre a Dehli.

In sella ■ Ha più di un secolo il Girodi Lombardia che in autunnoscollina su un passo caro agliappassionati del pedale, ilGhisallo (754 m), dove è aper-to un museo dedicato al cicli-smo e alla sua storia con lebiciclette di Gino Bartali eAlfredo Binda. Intanto è statorinnovato a pochi chilometridi distanza il tratto stradaledel Muro di Sormano, conpendenze fino al 27% da per-correre a piedi o in sella (chise lo può permettere: consi-gliato il rapporto 44x30).

Letti freddi■ I proprietari di abitazionidel nuovo insediamento turi-stico “Rocksresort” a Laax(CH) in determinati periodidovranno mettere a disposi-zione le proprie seconde caseperché vengano affittate. Ilcontratto di vendita del resort

prevede infatti che gli acqui-renti degli appartamenti -durante il periodo di alta sta-gione a Laax - li possano uti-lizzare solo per tre settimane.Per il periodo rimanente leabitazioni verranno affittate aterzi. Al di fuori dell’alta sta-gione i proprietari potrannoutilizzare le loro case senzalimitazioni. Con questo accor-gimento si evitano i cosiddet-ti “letti freddi”. Ai titolari sioffre un investimento, dalmomento che i redditi di loca-zione vanno ai proprietari.

Fortissime■ Cristina Castagna, vicenti-na, ha messo piede sulla vettadel Makalù, 8462 m, confer-mando la sua classe. Cristinaha debuttato nell’alpinismocon l’Aconcagua in Argen-tina. Nel 2004 sale sulla cimacentrale dello ShishaPangma. Nel 2005 è inPakistan dove sbuca sullavetta del Gasherbrum 2. Nel

2007 è sul Dhaulagiri. Tra unaspedizione e l’altra lavoracome infermiera al prontosoccorso di Vicenza: renden-dosi conto che nella vita ditutti i giorni molte personeaffrontano 8000 molto più dif-ficili e impegnativi dei suoi.■ Nives Meroi è salita in otti-bre in vetta al Manaslu, 8.163m, nell’Himalaya del Nepal. Èl’undicesimo ottomila dellasua prestigiosa collezione. Ingran forma dopo la fratturaalla caviglia riportata l’annoscorso scendendo dal Ma-kalu, Nives era accompagna-ta dal marito Romano Benet eda Luca Vuerich.

Cartoons■ “Dal Bozzetto al Pixel” è iltitolo di un viaggio nel mondopoetico di Bruno Bozzetto, ma-go dei cartoons che, dalla clas-sica cinepresa a passo uno untempo utilizzata per realizzaredisegni animati, è passato alletecniche più sofisticate del digi-tale. Come i lettori dello Scar-pone ben sanno, Bozzetto è ungrande amico della montagna.La rassegna viene propostafino al 9 novembre a Bergamo,presso il Palazzo della Provin-cia (via Tasso 8, orari 9.30-13 e14-18). Info e prenotazioni:www.bergamoscienza.it ■

Èdei primi giorni di ottobre la brutta noti-

zia, diramata via mail dal direttore gene-

rale della Federazione internazionale

delle associazione alpinistiche (UIAA) Judith

Safford, che alcuni campioni di urina prele-

vati in aprile alla partenza da Zermatt (CH)

della Patrouille des Glaciers 2008, una delle

più rinomate competizioni scialpinistiche

sulle Alpi, hanno rivelato la presenza di eri-

tropoietina ricombinante, l’ormone utilizzato

per aumentare le prestazioni in gara.

L’atleta risultato positivo ai controlli condot-

ti e certificati nei laboratori di Losanna è

addirittura il campione francese Patrick

Blanc, arrivato secondo al traguardo della

famosa gara vallesana e già dominatore di

moltissime altre gare scialpinistiche.

La notizia, in attesa di ulteriori comunica-

zioni da parte degli organi competenti

dell’UIAA (www.uiaa.ch) che ha avviato un

procedimento disciplinare per la violazione

dei regolamenti di gara, getta non poche

ombre sugli sport d’alta quota che si ritene-

vano miracolosamente (e quasi inspiegabil-

mente) immuni dalla perversione del doping.

Ora dunque i fari inquisitori dell’antidoping

sono più che mai puntati sugli skyrunner.

C’è da augurarsi che quello di Blanc sia

stato un caso unico e isolato, e che altri

appassionati di queste splendide discipline

sportive e alpinistiche, dilettanti o professio-

nisti che siano, non siano così pazzi e mal-

sani da imitarne l’esempio. (Maser)

Competizioni

L’ombra del doping sulla celebre “Patrouille”

LO SCARPONE 11 8-10-2008 18:56 Pagina 19

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20 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

PAGINE SCELTE “Studenti in cordata”

La stampa dell’epoca riporta gliordini d’arrivo del primo campio-nato lombardo studentesco di sciorganizzato dalla SUCAI ai Piani

Resinelli nell’inverno 1924/1925; scopria-mo fra i partecipanti sucaini tre nomiche lasceranno una traccia significativanei campi più diversi della storia delnostro paese. La prova di fondo fu vintada Leonardo Bonzi (1902-1977), chedivenne accademico del CAI; poliedricafigura di alpinista, tennista, aviatore einfine - dopo il matrimonio con l’attrice

Clara Calamai - produt-tore cinematografico.L’impresa che alla finedel 1948 lo rese noto intutto il mondo fu il suovolo con Maner Lualdi abordo di un piccolomonomotore da 120 CVbattezzato “Angelo deibimbi” attraversol’Atlantico; si trattavadi sensibilizzare l’opi-nione pubblica perraccogliere fondi dadestinare ai bambiniorfani o mutilati percause di guerra (i“mutilatini”), assistiti da don CarloGnocchi. Furono raccolti sette milioni dilire, una somma per allora favolosa.Bonzi - “l’uomo che partiva sempre” -partecipò ad innumerevoli viaggi edesplorazioni; come alpinista, fra il 1933 eil 1937 andò ai monti della Persia, nelMedio Atlante (dove salì numerose vetteinviolate con gli sci), nell’Hindu-Kush ein Groenlandia.

Il sucaino che si classificò sesto nellastessa gara, nel 1934 gli fu compagno inGroenlandia; era Leopoldo Gasparotto(1902-1944). In quella spedizione,Gasparotto e Bonzi con altri compagniavevano raggiunto ghiacciai, colli e vettesconosciuti che battezzarono a pienemani con nomi italiani secondo l’uso; ma

l’inesorabile IstitutoGeodetico danese hariconosciuto solo le deno-minazioni date alla

Penisola Savoia e ai ghiacciai Roma eMilano. Di Gasparotto è ben nota la mili-tanza antifascista e la tragica fine alcampo di concentramento di Fossoli.

Le prove di salto e di stile videro classi-ficarsi primo il sucaino lecchese MarioCereghini (1903-1966), che vinse da uni-versitario anche lo “sci d’oro del Re”; fusempre ottimo sciatore. La sua successi-va attività di architetto ebbe la montagnacome costante riferimento; è autore di“Costruire in montagna - architettura estoria” un testo tuttora fondamentale piùvolte rieditato e tradotto in inglese.

Spostiamoci a Roma ed occupiamocidi scienziati. Gianni Battimelli, alpinistae docente universitario di fisica, ha

Studenti milanesi delPolitecnico duranteun’esercitazione ditopografia nel 1911 aigiardini pubblici di PortaVenezia (archivioRevojera). Nell’altra foto ilprimo a sinistra è CurzioMalaparte (1898-1957) indivisa di alpino nel 1940.Lo scrittore volle esseresepolto sullo Spazzavento, ilmonte che domina Prato(archivio Casa Malaparte).

Nel 1905 sorgeva fra Milano,Monza e Pavia, in seno al CAI, ilprimo nucleo di studentiuniversitari appassionati dimontagna. Si chiamò SUCAI(Stazione universitaria del ClubAlpino Italiano) perchè i giovanialpinisti vi “stazionavano”durante gli studi universitari. Dapochi giorni in libreria, “Studentiin cordata” di Lorenzo Revojera(che al sodalizio appartiene daitempi degli studi al Politecnicodi Milano) è il 93° volume dellafortunata collana dei Licheni(CDA&Vivalda). Degli universitarialpinisti il libro ripercorre coninedite immagini la storiafacendo emergere figure illustricome il premio Nobel GiulioNatta, il sacerdote poetaClemente Rèbora, lo scienziatoEdoardo Amaldi, lo scrittorePaolo Monelli, l’aviatorefilantropo Leonardo Bonzi, loscrittore Curzio Malaparte, pennaillustre del Corriere della Sera edella Stampa in rotta dicollisione con il fascismo. Al dilà dell’interesse alpinistico, illibro inquadra la condizionegiovanile nei primi due terzi delXX secolo. Ne proponiamo pergentile concessione una paginasignificativa. Buona lettura.

Sucaini grandi firme

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avuto modo di studiare l’archivio perso-nale di Edoardo Amaldi, depositatoall’Università La Sapienza di Roma.

Amaldi, con Emilio Segrè, FrancoRasetti, Bruno Pontecorvo ed altri colla-borava alle ricerche di Enrico Fermi(premio Nobel per la fisica nel 1938) nelnascente campo della fisica nucleare.Fermi a ventisei anni, nel 1927, ottennela cattedra di fisica teorica, la prima inItalia. Si tratta del famoso gruppo dei“ragazzi di via Panisperna”, luogo dovesi trovava l’Istituto di Fisica di Roma aquei tempi. Battimelli ha accertato chetutto questo grippo di fisici - allargatoanche a colleghi della facoltà di inge-gneria, come Mario Salvadori eGiovanni Enriques - nella seconda metàdegli anni ‘20 frequentava assiduamen-te, sia d’estate che d’inverno, le monta-gne appenniniche e le Alpi, con ascen-sioni di tutto rispetto. Costoro, perso-naggi che hanno lasciato una profondatraccia in diversi settori della scienza,avevano come riferimento comune laSUCAI romana. Negli anni ‘30 gli impe-gni professionali li costrinsero adabbandonare l’alpinismo attivo; comun-que Salvadori fu ammesso nel 1931 alCAAI e le sue memorie sono raccoltenel libro “Addio alle crode”.

Lorenzo Revojera

da “Studenti in cordata”

CDA&Vivalda,

per gentile concessione

RASSEGNE I vincitori del Lessinia festival

L’atmosfera è stata creata all’ultima edizione del Lessinia festival da un eventosuggestivo: il concerto della Caucasian Chamber Orchestra, un complessodiretto dal tedesco Uwe Berkemer e forte di 17 musicisti, provenienti da ogniangolo del Caucaso: c’erano russi, ceceni, georgiani, armeni, azeri, daghestani

e altri ancora, che da tre anni suonano insieme in mezzo a mille difficoltà in tutte lerepubbliche del Caucaso, per dare testimonianza di pace in una regione martoriatadai conflitti etnici.

Alle loro vicende si è applicato il talento dei registi svizzeri Fulvio Mariani e MarioCasella, il primo dei quali ben noto agli appassionati. Ne è uscito il film “Grozny drea-ming” (Sognando Grozny) che si è imposto sulle altre 25 pellicole ottenendo il mas-simo premio - “Lessinia d’oro 2008” della Comunità Montana della Lessinia - per ladelicatezza con cui gli autori hanno rappresentato gli orrori della guerra nella regio-ne montuosa del Caucaso. Il sogno è quello di poter suonare nella capitale dellaCecenia, Grozny, il cui calvario tanto spazio ha avuto nelle cronache recenti. Il secon-do premio è andato a “Obcina”, un film che narra le vicende di una famiglia di con-tadini nella dura realtà delle montagne di Maramures (Romania), del regista romenoBjörn Reinhard. Altri premi sono andati a “Their helicopter” del georgiano SalomeJashi, ex aequo con “Höfats - der Einmalige Berg” (Höfats, la montagna unica) delnotissimo regista tedesco Gerhard Baur; al francese Jean-Michel Corrillion per“Devenir une femme au Zanskar”; e sempre ex aequo sono stati premiati due filmcentrati sull’importanza del linguaggio parlato (registi il brasiliano André Costantin ei tre italiani Barbini, Tomasin e Beltrame) (L.R.)

Popoli senza pace

Il ruolo delle donne in Tibet: Chokyi Dronma e le sue discendenti

L’innovazione culturale e sociale nel Tibet è fortemente legata alla ripresa dell’anti-

ca civilizzazione buddista e il ruolo delle donne nella religione. Questo il tema affron-

tato da Hildegard Diemberger in un libro di recente

pubblicazione negli Stati Uniti (“When a Woman

Becomes a Religious Dynasty”, Columbia University

Press, New York 416 pagine, 49,50 dollari).

Ma com’è possibile che una donna dia origine a

una dinastia religiosa, come rivela il titolo originale?

In questo affascinante viaggio nella storia per capire

le tradizioni della società tibetana protagonista è la

principessa Chokyi Dronma che al momento della

sua nascita, nel 1422, viene riconosciuta dal cap-

pellano di corte come la reincarnazione dell’antica

divinità tantrica Vajravarahi, conosciuta in Tibet

come Dorje Phagmo.

L’autrice, antropologa e ricercatrice dell’Università

di Cambridge e del Comitato Ev-K2-Cnr, costruisce il

libro intorno alla traduzione della prima biografia di

Chokyi Dronma, registrata dalle sue discepole alla vigilia della sua morte. Dalla quale

si apprende come, dopo un’infanzia felice e ricca di affetti, di vita all’aria aperta nella

natura, e di cultura (a tre anni sa già leggere e scrivere e continua ad istruirsi tutta la

vita), la diciannovenne principessa decida, anche a causa di un matrimonio deluden-

te seguito dalla prematura morte della figlioletta, di rinunciare al titolo e di farsi mona-

ca. Una vera rivoluzione che la porta a diventare la consorte tantrica di tre maestri spi-

rituali del tempo. Tanto che dopo la sua morte i maestri e le discepole riconoscono in

un’altra giovane donna la sua reincarnazione, cosicché Chokyi Dronma diventa la

prima di una lunga, potente stirpe femminile ancora in vigore: la ventesima, Samding

Dorje Phagmo (nella foto, con il telefonino in mano), dirige oggi il monastero Samding

ed è un membro dell’alto governo della regione autonoma del Tibet.

Una biografia appassionante, che sarà presto pubblicata in Italia.

Ricerche

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Vagabondaggi verticali

L’uomo che scaladi Andrea Gobetti, Luca Visentini editore, 175 pagine, 12 euro.

Era il 1986 quando insiemecon alcuni compagni dipenna e di cordata, fra i qualil’indimenticato GiovanniCenacchi cui il libro è dedica-to, l’autore prese a vagabon-dare per il mondo verticale investe di redattore di unanuova rivista. La nuova crea-tura si chiamava “Roc”, eavrebbe voluto preservare lospirito dell’arrampicata, aquel tempo davvero “libera” enon del tutto sportivizzata. Ilmondo, come al solito, ha poifatto il suo corso. E solopochi fortunati hanno forseserbato memoria di quellepagine, “giudicate troppointelligenti per le menti deiclimbers”, e quindi cassateverso la metà degli anni ‘90.Dove si raccoglievano il

verbo e il magico gesto deglieroi che liberarono l’arrampi-cata per liberare se stessi:Berhault, Manolo, Godoffe,Corona… Eccole dunque,queste belle interviste d’an-nata, riproposte e aggiornatecon nuove considerazioni eapocalittiche sentenze di uninguaribile romantico chenon ha perso il gusto per leprovocazioni, il vino, i vaga-bondaggi e la libertà.

Storia di una montagna di Elisée Reclus. Tararà(www.tarara.it), 180 pagine, 17 euro.

Geografo, militante anar-chico, grande viaggiatore edivulgatore, autore dellaceleberrima “NouvelleGéographie Universelle”, ilfrancese Reclus (1830-1905)testimonia con questa raccol-ta di saggi (il manoscritto ine-dito è stato ritrovato adAmsterdam nel 2007), accu-ratamente tradotti daMarcella Schmidt diFriedberg, la sua passioneassoluta: conoscere il mondoin tutte le sue sfaccettatureattraversandolo a piedi. Nei22 scritti la montagna vienedescritta a 360 gradi con tuttii suoi fenomeni naturali, ma

non si tema che la narrazionepossa risultare pedante.L’osservazione scientifica siaccompagna spesso a unasorta di intenerimento perciò che offre la natura (dellagenzianella dice, per esem-pio, che “ha i piedi nel ghiac-cio e la testa nel fuoco”).

Contro gli speculatori siscaglia poi Reclus nel capito-lo dedicato alle valanghedefinendo senza mezzi termi-ni “assassini” i mandanti dichi taglia gli alberi che servo-no ai villaggi come salvaguar-dia contro la distruzione.Non poteva sapere Reclus aquante altre distruzionisarebbe andata incontro lamontagna, e giustamenteMercedes Bresso osserva chela sua lezione di libertà èancora viva.

Malopasso di Oreste Bottiglieri. VersanteSud, 183 pagine, 23,50 euro.

Arrampicate sulla Costad’Amalfi e dintorni sono pro-poste da uno dei maggioriconoscitori della zona, guidanaturalistica, istruttore d’ar-rampicata e fondatore dellalocale “Climbing House”.Arrivata alla seconda edizio-ne, la guida riguarda novesettori della Costa d’Amalfi edella Penisola Sorrentina

(Cava dei Tirreni, Maiori,Scala, Amalfi, Furore,Positano, Massa Lubrense,Vico Equense e l’isola diCapri), il Parco nazionale delCilento e Vallo di Diano, laprovincia di Caserta e quelladi Benevento. Foto e schizzidi ottima qualità.

Alpinisti ciabattoni di Achille Giovanni Cagna,Edizioni Corraini, 191 pagine,distribuzione gratuita.

Chi non l’abbia ancora lettoè invitato a farlo… e tuttod’un fiato. Anche perché nel-l’estate appena trascorsa ladivertente satira scritta nel1888 dallo scapigliato autorepiemontese (ma sembrascritta oggi, povera Italia) èstata oggetto di una merite-vole operazione di rianima-zione culturale da parte delFestivaletteratura diMantova, che per stimolarnela lettura l’ha distribuito gra-tis et amoris causa (scarica-bile sul sito www.quicomin-cialalettura.it, info: 0376223989). Risultato: dallespiagge d’Abruzzo fino aquelle del Verbano il libro,dopo essere stato ospite d’o-nore al Festival della monta-gna di Cuneo, è diventato

VETRINA Leggere, sfogliare, guardare: le novità del mese

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oggetto di culto e di grandirisate.

Le vette della Val d’Ayas di Marco Soggetto.L’Escursionista Editore(www.escursionista.it), 220 pagine, 17,50 euro.

In formato tascabile concartografia allegata, il libroprende in considerazione 57vette, otto rifugi e due bivac-chi. La difficoltà e il genere diitinerari proposti spazianotra il normale escursionismoe il primo alpinismo, risalen-do la Val d’Ayas dalle alturesoprastanti Verrès e Arnadalla Valle di Challand, allazona di Brusson, alla testatasuperiore.

Gran SassoAtlante dei sentieri Società Editrice Ricerche tel efax 0736.349819, www.edizio-niser.com, 12,50 euro.

Questa carta escursionisti-ca 1:25.000 è raccolta in pagi-ne, e qui sta la sua prerogati-va principale: è comodamen-te consultabile anche in con-dizioni di forte vento e lecoordinate sui bordi consen-tono un uso immediato delGPS, mentre grazie all’indicedei nomi è possibile una rapi-da ricerca dei luoghi, dellefonti, dei rifugi e dei centriabitati.

Parco nazionaledella MaiellaAtlante dei sentieri Società Editrice Ricerche tel efax 0736.349819, www.edizio-niser.com, 12,50 euro.

È il secondo fascicolo diquesto atlante in scala1:25.000 dopo quello sul GranSasso presentato in questa

pagina. Ideale per l’uso congps, la carta è corredata daindice dei nomi, informazionisintetiche sugli itinerari,coordinate gps di rifugi elocalità notevoli. L’atlantegode del patrocinio dellaCommissione centrale perle pubblicazioni del ClubAlpino Italiano.

I sentieri della Val Genova:guida praticadi Vittorio Maccarini, fotogra-fie di Danilo Povinelli, EdizioniPovinelli, 157 pagine, 14 euro.

Di piccolo formato, como-dissima da portare nellozaino, la guida ci conducenell’incantevole vallata ches’inoltra nel Parco naturaleAdamello-Brenta illustrando24 itinerari e i modi più age-voli per raggiungere i diecirifugi e bivacchi della zona.

In appendice alcuni interes-santi frammenti di memoria(Edizioni Povinelli, 38086Pinzolo (TN), via Cavento 32,tel e fax 0465501181, [email protected]).

Alta Mareadi Igor Napoli, Magenes Editoriale(www.nonbsololibri.it), 288 pagine,13 euro.

Il 26 novembre 2006 uncataclisma solleva i mari di1800 m, sommergendo granparte delle terre emerse.Scendere dalla montagna enon trovare più niente delproprio paese, ingoiato da unmare d’acqua; ritrovarsi dasolo e doversi reinventareuna vita, ricominciare dazero cercando di vincere ilfreddo e la fame alle altrequote: è quel che succede alprotagonista di questoromanzo fantastico, cheintende proporre una rifles-sione sulle conseguenze cheil nostro attuale modo divivere può avere sull’ambien-

te. L’autore, maestro di sci esnowboard, si qualifica “viag-giatore on the road”.

Toscana e Isola d’Elba di Mauro Franceschini eFabrizio Recchia. VersanteSud, 283 pagine, 25,50 euro.

Terza edizione con nuovidisegni e una ricca documen-tazione fotografica per que-sta guida giustamente defini-ta uno strumento importanteper la conoscenza e la pro-mozione anche turistica diuna terra dove arrampicarerisulta molto gratificante: beipanorami, falesie varie, valliincantate dove spuntanotorri rocciose con vie pertutti i gusti. Le aree di arram-picata sono distribuite su

tutta la regione, dalle Apuaneal Grossetano. Gli autorisono entrambi istruttori delClub Alpino Italiano.

I miei crinali.Sedici colpi di pennato di Federico Pagliai. MariaPacini Fazzi Editore (Lucca),168 pagine, 14 euro.

Ambientati sui crinali dellaMontagna Pistoiese, 16 rac-conti riguardano storie veredi uomini e donne di questamontagna povera sbozzati acolpi di pennato, un anticoarnese dei boscaioli. Lo stileè infatti essenziale, teso arestituire valori e costumipropri di un modello cultura-le di cui si va perdendo ➔

In distribuzione l’Agenda CAI 2009

Puntuale come sempre è in distribuzione l’Agenda 2009 del

Comitato scientifico centrale. Tema quest’anno è

“Raccontare la terra: aspetti geologici e geomorfici delle

montagne italiane”. La pubblicazione mantiene la struttura

che la caratterizza da otto anni in qua, presentandosi come

libro/agenda strutturato in tre parti: iniziale, agenda settima-

na e rubrica. Vengono descritti 15

sentieri geologici e 120 schede

tematiche sulla geologia e

geomorfologia delle monta-

gna italiane. Il tutto con-

densato in 240 pagine

con 300 fotografie e

disegni. Per riceverla

contattare la Libreria

Riviera di Mira

(VE), via Gramsci

57. Oppure

entrare nel sito

w w w. m o nta -

gnadilibri.com alla voce

Agenda. Il prezzo è di 10 euro.

Novità

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identità, specificità ememoria. Momenti di grandeintensità emotiva sono rap-presentati dalla morte inmontagna di un bambino,oppure da quella di una gio-vane pastora, o ancora dallafine di un cane usato per apri-re un varco in un sentierominato. Le storie sono di tim-bro goliardico, immerse nelclima di complicità tipico delvivere in montagna. L’autore,iscritto alla Sezione diMaresca del CAI, in provinciadi Pistoia, fa parte delCNSAS. Per info e contatti:[email protected].

Alpinisti sottacetodi Manuel Lugli, Versante Sud,122 pagine, 13 euro.

Primo di una collana battez-zata “Segmenti” a cura diMontura Editing, il libro èuna raccolta di brevi ritratti -schizzati con notevole mae-stria - di alpinisti incontrati“in modo abituale o acciden-tale” da un particolare com-pagno di viaggio. L’autore,Manuel Lugli, è infatti tra ipiù rinomati organizzatori ditrekking e spedizioni. Omeglio, come riferisce loscrittore Erri de Luca, “è ilcompagno di viaggio che unovorrebbe accanto: assorbe imalumori degli alpinisti, se licarica, poi chissà dove li dis-perde”. Ora sappiamo chenon li disperde e, anzi, ne fatesoro. Oltre ai malumori,

Lugli mette però sottacetoanche la simpatia che provaper alcune sue “vittime”. Chesi rivelano, alla fine, tuttemeritevoli di indulgenza. E lofa senza una sbavatura, con-servando un distacco e un’i-ronia spesso sconosciuti inquesto difficile ambiente.Con De Luca firma l’introdu-zione Vinicio Stefanello, lesplendide fotografie sono diGiulio Malfer e di HansKammerlander.

Ossola e Valsesia di Davide Borelli, FabrizioManoni e Maurizio Pellizzon.Versante Sud, 423 pagine,29,50 euro.

Rispetto alla precedenteedizione della guida le falesiehanno subito una notevoleevoluzione e risultano rad-doppiate nel numero di tirigrazie all’instancabile operadei chiodatori locali. Affidatoalle cure di un istruttore fede-

rale Fasi (Barelli), di unarinomata guida alpina(Manoni) e di un accademicodel CAI (Pellizzon), la guidaoffre un esauriente panora-ma delle falesie in Ossola(Verbano, Bassa Ossola, ValleAnzasca,Val Vigezzo, Gole diGondo, Sempione, Devero,Antigorio, Formazza) eValsesia (Bassa Valsesia,Valsermenza, Val Grande,Alta Valsesia).

Non dite aSandokan chesono stato quidi Simone Mariotti, Collana“Le tracce”, CDA & VivaldaEditori,190 pagine, 15 euro.

Malesia, Borneo, Belaga,Kalimantan, Labuan sono leparole magiche dei luoghiraccontati in questo libro.Con un pizzico di Salgari e unpo’ di storia coloniale, cibiesotici e sanguisughe, tanti

incontri con personaggiautoctoni ma anche con altriviaggiatori alla ricerca di unmondo diverso, e natural-mente con avventure che sialternano tra loro formandoun istruttivo diario di viaggio.

Varazze blockdi Marco Bagnasco, StellaMarchisio e Christian Core.Antersass, tel 0444.695140,www.antersass.it, 240 pagine, 25 euro.

È una guida al boulderingnel parco del Beigua (Rivieraligure di Ponente), nell’areadi Alpicella, compilata daarrampicatori di vaglia chehanno compiuto ricognizioniin tutti i passaggi che qui ven-gono illustrati con dovizia difoto e di schemi. Christian eStella raccontano con MarcoBagnasco di rocce, boschi,blocchi che sembrano rac-chiudere storie di amici, fati-che e tanta passione. ■

24 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

VETRINA

➔ A caccia di neve farinosa

John Falkiner e Paolo Tassi, personaggi di grande

carisma, instancabili cacciatori di neve farinosa (pou-

dreuse) e liberi interpreti del telemark, raccontano in

“Wings on Your Feet” (Le ali ai piedi) i propri sogni e

le scelte che li hanno portati ad adottare lo sci come

un vero e proprio stile di vita. Volando tra le imma-

gini di Fulvio Mariani, da tempo tra i grandi della

cinematografia di montagna e d’avventura, ci con-

ducono in viaggi di scoperta e d’amicizia attraver-

so le nevi del Libano, della Patagonia, delle

Dolomiti, dell’Etna e del Kashmir. Il dvd prodotto da

Iceberg Film (CH) viene distribuito in Italia da

Intraisass (www.intraisss.it/multivision).

Home video

LO SCARPONE 11 8-10-2008 18:39 Pagina 24

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Un recente incidente mortale inferrata è stato causato principal-mente da un uso scorretto del setda ferrata “a Y”, di uso molto

comune perché è l’unico consigliatodalla UIAA. L’incidente, accaduto nellaStiria austriaca, è stato provocato dalleseguenti cause:

a) l’alpinista, per ridurre il fastidio datodal tratto di corda che, scorrendo neldissipatore, rende graduale l’arresto diuna caduta, lo aveva accorciato (facen-dolo scorrere nel dissipatore); aveva diconseguenza allungato il tratto di spez-zone tra il dissipatore e la biforcazionedella Y;

b) salendo la via ferrata l’alpinistaaveva collegato (correttamente) uno deidue moschettoni a ghiera sul cavo dellaferrata, ma aveva collegato (sbagliando)il secondo moschettone all’anello del-l’imbracatura (quindi a un punto molto“robusto”).

Che cosa è successo? L’alpinista ècaduto, e si è trovato appeso al cavo conun “collegamento rigido”; il dissipatorenon è entrato in funzione poiché la lun-ghezza di un ramo della Y è inferiore aquella dello spezzone tra il dissipatore ela giunzione dei rami. La cucitura di

giunzione dei rami ha ceduto e l’alpini-sta, caduto al suolo, è purtroppo dece-duto.

Si noti che, anche se la cucitura avesseretto, il dissipatore non sarebbe entratoin funzione, quindi tutto il sistema sareb-be risultato inutile, con gravi conseguen-za a causa del notevole trauma subito.

È da considerare inoltre che l’errore(a) ha di gran lunga peggiorato le conse-guenze dell’errore (b) perché in suaassenza il dissipatore avrebbe potutoscorrere, quindi dissipare energia fino alpunto in cui entrava in tensione il secon-do braccio della Y.

Essendo poco probabile che si com-metta l’ingenuità di manomettere l’appa-rato frenante, cioè l’errore (a), sembra dipoter dire che si debba soprattutto atti-rare l’attenzione degli arrampicatori sul-l’errore (b), consistente nel fissare ilsecondo moschettone a un punto nonappropriato (anello di servizio dell’im-bracatura o cordino di chiusura dellastessa). Infatti, anche se non avessemodificato la lunghezza dello spezzone,il suo scorrimento in caso di volo avreb-be portato (pur se dopo un certo smor-zamento) alla situazione illustrata inqueste pagine.

È quindi essenziale fissare il secondomoschettone al cavo della via ferrata

oppure - anche se comunqueda sconsigliare - a una delleasole portaoggetti dell’imbra-catura, che possono sostenerecarichi di pochi chilogrammi.

In questo modo l’incidente nonsarebbe avvenuto.Si insiste qui sull’avvertimento

di non accorciare il tratto dicorda “uscente” dal dissipatore, che neconsente l’azione frenante: anche se nonvi fossero altri problemi, si ridurrebbe inogni caso il potere frenante del “set”. Sequesto spezzone dà fastidio, è opportunoraccoglierlo in modo ordinato, comealcuni set in commercio già consentono,ponendo però attenzione a non limitarein ogni modo il funzionamento del siste-ma!

L’incidente citato, assieme ad altri -seppur non mortali - ha spinto la CCMTad aderire ad una attività di studio cheverrà sviluppata in ambito UIAA per ilmiglioramento delle norme costruttivedei set da ferrata. In particolare, sembraimportante verificare la tenuta e la capa-cità di frenamento del set a spezzone“bagnato”.

Per il momento, si può solo raccoman-dare di prestare sempre e comunque lamassima attenzione a un uso correttodell’attrezzatura alpinistica: l’attività suferrate è entusiasmante e piena di soddi-sfazioni, ma ha pur sempre un caratterealpinistico e si sviluppa in un ambientedove a volte una minima disattenzionepuò avere conseguenze molto serie.

Claudio Melchiorri

Commissione Materiali e tecniche

Scuola centrale di alpinismo

SICUREZZA E PREVENZIONE Il comportamento in ferrata

Una raccomandazione: maiaccorciare il tratto di corda“uscente” dal dissipatore!

La situazioneche haprovocatol’incidentemortale(illustrazionetratta da DAVPanorama6/2007).

Errato collegamento delconnettore all’imbracatura.

Il set da ferrata a “Y”.

L’uso corretto del set

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 25

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26 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

CAMPCHIODI DA GHIACCIO

DOPOSCICALDO E ASCIUTTO

IL MODELLO DI GRISPORT

Per la stagione invernale in arrivo, Grisportpropone un modello di doposci in pellemarrone e pelo ecologico. L’interno èfoderato con la membrana protettivaesclusiva Gritex, la cui struttura resisteall’acqua, alla pioggia, alla neve e al freddo. É altamente traspirante, quindi il piede nonsuda ma rimane caldo e asciutto.Proposto a 75.00 euro.Grisport, tel.0423/962063www.grisport.it

La velocità di piazzamento è il concettoseguito da Camp nella creazione del nuovochiodo da ghiaccio RADION.

Obiettivo raggiunto grazie alla nuova formadei denti, che mordono e tagliano il ghiacciocon la massima efficacia nella penetrazionegià dal primo tentativo, e vite con filettorovesciato per aumentare la tenutaall’estrazione. La superficie interna èlavorata in modo da ottenere la più bassarugosità possibile, facilitando la fuoriuscitadella carota di ghiaccio.

Innovativo il sistema della manovellaformata da due parti: la parte superiore siutilizza per l’avvitamento mentre quellainferiore, girevole, fa sì che il moschettonesegua i movimenti dell’arrampicatore.Abbinata alla fettuccia in dyneema, permettedi eliminare un moschettone ed è menoingombrante. Queste caratteristicheassicurano maggiore sicurezza durantel’attività, in quanto è possibile inserireparzialmente il chiodo, moschettonare e poicontinuare l’avvitamento in sicurezza.

L’operazione di svitamento del chiodo daparte del secondo in cordata diventa piùsicura perché non c’è bisogno di staccare lacorda dal moschettone: in tale modo risultaimpossibile perdere il chiodo.

Per informazioni: C.A.M.P.tel. 0341/890117www.camp.it

NEWS DALLE AZIENDEA cura di Susanna Gazzola (Servizio pubblicità)

GRANDE RITORNO DEL PROSSIMO INVERNO:

IL PARKAIl parka Argentières riprende il look dei parkadi montagna degli anni ‘50, caratteristicasottolineata da un taglio ampio, dalcappuccio in pelliccia ecologica removibile edalle quattro tasche ampie e piatte applicatesul davanti. L’aspetto retrò non deve far dimenticare latecnicità che sempre contraddistingue ilmarchio Lafuma. Il capo infatti ècaratterizzato da una membrana a due stratie da numerosi dettagli ed elementi tecnici,quali ad esempio l’idrorepellenza deltessuto, i manicotti tecnici sui polsini, ilparaneve staccabile e regolabile e inumerosi inserti in stretch.Proposto a 449,00euro. Lafuma Italia L.M.O.,tel. 0423/648281,www.lafuma.com

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Page 27: LO SCARPONE 11 - cai.it · ISSN 1590-7716 Numero 11 - Novembre 2008 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Riv

Una notevole impresa e un sim-

patico retroscena: un seimila

inviolato nell’immensa area del

Muztagata, in Cina, è stato il

regalo di compleanno per Marco

Cattaneo, quarantenne alpinista coma-

sco, socio del CAI di Monte Olimpino.

Cattaneo era accompagnato da due

guide alpine, Hervé Barmasse e Fabio

Salini, con le quali ha compiuto molte

salite sulle Alpi. “ Marco è un amico

che abbiamo avuto il piacere di

accompagnare in quest’avventura”, ha

raccontato al ritorno Salini, rinomata

guida del gruppo Masino - Val di Mello.

“Ci siamo appoggiati a una agenzia

che ci ha fornito assistenza per la logi-

stica; due uomini per il campo base

(cuoco e ufficiale di collegamento) e

trasporto del materiale con cammelli.

Una bella soddisfazione professionale,

come guide: Marco è stato il vero pro-

tagonista di questa salita, rappresenta

l’alpinista della domenica che ha rea-

lizzato il sogno di battezzare una mon-

tagna inviolata che ora si chiama Miky

Sel con riferimento alla moglie Michela

(Sel significa cima in cinese). La cima

l’abbiamo raggiunta dopo soli dieci

giorni di campo base e varie tappe per

favorire l’acclimatazione, compresa

l’installazione di un nostro campo

avanzato a quota 5300 m. Le maggiori

difficoltà sono state causate dal freddo

la mattina, dalla neve profonda causa-

ta dalle abbondanti nevicate e dal forte

vento nell’ultima ora di salita”. Qui

sopra la via di salita, a lato da sinistra

Cattaneo, Barmasse e Salini. ■

In soli sessanta giorni hanno concate-nato tutte le 82 vette al di sopra dei4000 m delle Alpi. Un’impresa, se siconsidera che i tre (Franco Nicolini,

per gli amici Franz, Diego Giovannini eMirco Mezzanotte, il camoscio delTesino) si erano proposti di effettuarel’impresa in 82 giorni. Una vetta al gior-no. Purtroppo Mezzanotte è statocostretto a concedersi alcuni giorni diriposo forzato per un dolore a un piede:non ha fatto dunque il concatenamento,ma è stato con gli amici nelle ultime fasidella straordinaria cavalcata, grandesogno di Nicolini promotore dell’iniziati-va. È una prima assoluta poiché i tre sisono spostati da una montagna all’altrautilizzando la bicicletta, mentre MihaVali, la guida alpina slovena che in 102giorni, dal 27 dicembre 2006 al 7 aprile

2007, concatenò in inverno le vette piùalte delle Alpi, aveva usato l’automobile.

“Il fisico umano ha potenzialità incredi-bili”, osserva Nicolini (nella foto conGiovannini in vetta al Lautherarhorn),“me n’ero accorto l’anno scorso conca-tenando 106 vette delle Dolomiti oltre i3000 m in 50 giorni. L’ultima considera-zione, forse la più importante, è cheun’esperienza di così tanti giorni inquota su difficoltà a volte non propriobanali, in condizioni anche di tempoincerto e con una richiesta di energie alfisico e alla mente quotidiana, non haparagoni con un’esperienza himalayana.Io credo che la vera avventura si possavivere ancora sulle nostre bellissimeAlpi a patto di essere leali, senza l’assillodella notorietà a ogni costo”.

Ugo Merlo

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 27

ESPERIENZE Traversata primato delle Alpi

82 quattromila in 60 giorni!

E per regalo un seimila inviolato

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TRENTORigoni Stern ricordato al Congresso SAT

In occasione del 114° Congresso SAT svoltosi dal 27 settem-bre al 5 ottobre a Piné (TN) il presidente Franco Giacomoni hasottolineato come con il passare del tempo si stia consolidandolo sforzo satino per salvaguardare e conservare la cultura e l’ar-te attraverso la realizzazione della Biblioteca, dell’Archivio sto-rico e del Museo della SAT. “Con commozione e orgoglio”,Giacomoni ha ricordato la frase di Mario Rigoni Stern, amicofraterno della SAT: “Questa Biblioteca messa a disposizione deisoci e di ogni cittadino è il rifugio più bello e duraturo costrui-to dalla SAT. Un vero rifugio per la mente dove i giovani potran-no trovare saggezza ed esperienza per le loro partenze primadell’alba, gli adulti conforto e sprone per proseguire e noi anzia-ni occasione di continuare con gli occhi dell’anima un cammi-no verso l’ultima luce del tramonto”.

BARDONECCHIA (TO)Un mistero svelato

Sapientemente confezionato confeltro color nocciola, ornato dipiume di gallo cedrone, a chi appar-tiene il cappello da guida apparsosulla copertina dello Scarpone di set-tembre? Il mistero è presto svelato. Asfoggiarlo nelle occasioni ufficialinon senza una punta di civettera èAlberto Re, illustre guida diBardonecchia alla presidenza delCollegio piemontese dopo esserestato a lungo presidente del Collegio

nazionale. Ora alla redazione dello Scarpone è stato concessoquesto tenero scoop: una foto in cui il mitico cappello vieneindossato da Thomas Martin, nipote (ovviamente adorato ecoccolato) di Alberto. Dire che il pargolo è già impegnato nel-l’alpinismo è poco. L’impegno che lo attende nella buona sta-gione sarà addirittura la scalata del Monviso. Ovviamente lega-to alla corda di cotanto nonno.

MILANOAssegnati dalla SEM i premi “Meroni”

La Società Escursionisti Milanesi (via A. Volta 22) organizzasabato 28 novembre una serata celebrativa in occasione dellapremiazione del concorso “Marcello Meroni” promosso dallaScuola di alpinismo “Silvio Saglio” e dalla Scuola regionale lom-barda di alpinismo. Intitolato alla memoria dell’alpinista edivulgatore scientifico scomparso il 14 dicembre, il riconosci-mento riguarda i soci lombardi che si sono distinti per iniziati-ve di tipo volontaristico - caratterizzate da originalità e valenzasociale - in ambito alpinistico, scientifico, culturale, educativo.

APPENNINO CENTRALEQuattro raduni sci alpinistici

Raduni di scialpinismo si terranno anche quest’invernonell’Appennino Centrale, promossi dalle sezioni del ClubAlpino Italiano dell’Aquila, Isola del Gran Sasso, Perugia,Pescara, Roma, Teramo e Terni e dalle delegazioni di Abruzzo,Marche e Umbria del Corpo nazionale soccorso alpino e spe-leologico. Hanno offerto il patrocinio i comuni di Pietracamela,Ussita, Ovindoli e Caramanico Terme.

Gli incontri si terranno il 16-17-18/1 nel Gruppo del Velino-Sirente (Ovindoli), il 20-21-22/2 sui Monti Sibillini (Ussita), il 20-21-22/3 sulle montagne della Maiella (Caramanico Terme), il 17-18-194 al Gran Sasso e Monti della Laga (Assergi). Per informa-

28 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

Attività, idee, proposte

La notizia è piombata in Sede

centrale mercoledì 8 ottobre

lasciando tutti sgomenti. A

Gravellona Toce (VB) si è

spento Giacomo Priotto, uno degli

uomini che più hanno dato lustro

al Club Alpino Italiano, presidente

generale dal 1980 al 1985, in

prima linea nelle battaglie per la

conservazione dei nostri rifugi,

presidente e vice presidente del

festival di Trento, alpinista e scialpinista appassionato (ha

partecipato a una “storica” traversata delle Alpi), sempre

partecipe della vita dell’associazione e prodigo di consigli

dall’alto della sua esperienza. Recentemente aveva subito

un serio intervento ortopedico, ma tutto sembrava risolto.

Per l’ultima volta i delegati lo hanno salutato con un cal-

dissimo applauso all’assemblea del 2007 a Venezia.

In quell’occasione Priotto chiese d’intervenire, discreto e

affabile come sempre, precisando di avere apposto sulla

tessera di socio il suo sessantesimo bollino. “Spero di dura-

re ancora qualche anno per veder tornare nel CAI quello

spirito di volontarismo vero - di impegno spontaneo - di ami-

cizia sincera, che mi ha fatto trascorrere felicemente molti

di questi sessant’anni”, disse in quell’occasione. E conclu-

se auspicando che “il Club alpino - pur nelle motivate esi-

genze di autonomia regionale - debba restare pur sempre

e per sempre italiano”. Addio presidente, ci mancherai.

Priotto, improvvisa scomparsa

QUI CAI

Il Club alpino e le ferrovie di montagna

Il presidente generale del Club Alpino Italiano ha lanciato

un’iniziativa per approfondire l’approccio dolce ed ecologico

su rotaia alla montagna. In sintonia con la filosofia della

Convenzione delle Alpi, sono state individuate alcune linee

ferroviarie locali in concessione dotate di particolari standard

qualitativi. Il 4 agosto è stato realizzato da Mountainblog un

primo servizio sulla ferrovia della Val Venosta (Merano -

Malles) di cui si è riferito il mese scorso sullo Scarpone.

Seguiranno analoghe iniziative relativamente alla ferrovia

della Val di Non (Trento - Malè - Marilleva) e della ferrovia

della Val Vigezzo e Centovalli che collega Domodossola con

Locarno (CH). Sul sito web Mountainblog (www.mountain-

blog.it) l’incontro con Helmuth Moroder, direttore della ferrovia

Merano - Malles, nonché vicepresidente di CIPRA

International.

Strategie

LO SCARPONE 11 10-10-2008 11:35 Pagina 28

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zioni: Angelo Grilli Via Omega 7, 05100 Terni tel [email protected], Luca Mazzoleni Via Aquilotti 5, 64047Pietracamela (TE) tel 333.2324474 - [email protected] www.scialpinismoinappennino.it

CEDEGOLO (BS)Uomo-natura: conquistatori o viaggiatori?

La Sezione di Cedegolo (Brescia) e la commissione TAM dellaVallecamonica organizzano sabato 8 novembre presso ilPalazzo BIM di Breno (via Aldo Moro) un incontro sul rapportouomo-natura. Agire da conquistatori o da viaggiatori? Dare piùvalore alla meta o al cammino? Questi i temi proposti da “Terramadre e…” che si aprirà alle 9 con una presentazione a cura diSandro Gianni (Commissione TAM Vallecamonica) e CaterinaFacchini (Sezione di Cedegolo).

Interverranno Annibale Salsa presidente generale del CAI edocente di antropologia culturale all’Università di Genova,Roberta Cucca docente di sociologia generale all’UniversitàCattolica di Brescia, Fausto De Stefani alpinista e presidentedi Mountain Wilderness Italia, Silvio Mottarella esperto direlazioni corporee e praticante zen, Elena Tironi responsabi-le del settore parchi della Provincia di Brescia, Pietro GiorgioZendrini architetto.

“Di fronte al continuo scorrere delle nostre vite nel segnodella trasformazione indistinta e irreversibile della natura”,spiegano gli organizzatori, “vorremmo riflettere sulla necessitàdi un’azione umana responsabile; posto che l’uomo in quantoanimale pensante dovrebbe avere consapevolezza della suaconsistenza biologica e, libero da antropocentrismo, operareallo stesso tempo per tutto e in tutto”.

TRIESTEAccompagnatori AG a congresso

La Commissione VFG di AG, con la collaborazione delle sezio-ni CAI di Trieste SAG e XXX Ottobre, organizza il 16 novembrel’annuale Congresso degli accompagnatori a Trieste presso igesuiti di Santa Maria Maggiore, con inizio alle ore 9.

Si discuterà di attività, crescita, collaborazione. Il congressoavrà termine intorno alle ore 13,30 con un pranzo. Sono invita-ti a partecipare, oltre agli AAG e ANAG, coloro che operanonell’AG e nel CAI a vario titolo. Riferimenti telefonici ed e-mailsul sito www.ag-vfg.it

MANIAGO (PN)A tu per tu con Simone Moro

Simone Moro sarà ospite venerdì 14 novembredella Sezione di Maniago (PN) nell’ambito del ciclodi serate “Arrampicando 2008”. La conferenza delrinomato alpinista è in programma alle ore 21 alTeatro comunale “G. Verdi” (ingresso libero).

Nato il 27 ottobre 1967, Moro ha realizzato oltre 30spedizioni sulle più alte e remote montagne del pia-neta. È salito 9 volte su un 8000, tra cui ben 3 voltesull’Everest.

Al suo attivo prime invernali, vie nuove, salite invelocità, 5 vette di oltre 7000 m e 5 vette di 6000 m.Laureato a Milano con 110 e lode in Scienze moto-rie, parla 5 lingue ed è autore di due libri: “Cometasull’Annapurna” (Corbaccio) e “8000 metri di vita” direcentissima pubblicazione.

CREMAIn mostra la storia delle Alpi

Dal 6 al 21 dicembre presso il Museo civico diCrema è aperta la mostra “Il viaggio nelle Alpi tra

800 e 900” promossa dalla locale pro loco, in collaborazione conla Sezione di Crema del CAI e il Circolo culturale collezionisti-co cremasco. Dalla scoperta delle Alpi da parte dei primi

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 29

Sentieri & saluteSul tema “Sentieri di salute - I saperi della montagna che

aiuta” un convegno è in programma a Riva del Garda (TN)

dal 14 al 16 novembre. Numerose le esperienze nell’ambi-

to della riabilitazione psichiatrica. Ecco alcuni temi: “Come

siamo arrivati sin qui?” (S. Carpineta), “Ecologia della

mente: sentieri di salute come metafore dell’alleanza fra

psiche e natura in montagna” (A. Salsa), “In montagna con

metodo. Proposta metodologica di montagnaterapia” (A.

Brega, G. Rescaldina), “Multitematicità: la differenza la

fa… il percorso!” (G. Riccardi, L. Varetti), “Rifugi del CAI

come presidi per la montagnaterapia” (V. Vatteroni),

“Osservare e valutare. La montagna aiuta?” (F. Lanfranchi,

F. Fumanelli), “La sicurezza sul sentiero: tra il prendersi

cura e la suggestione di confine. Verso la preoccupazione

responsabile” (D. Ermini), “I profili di responsabilità” (C.

Ancona), “Esperienze dall’Europa: Francia, Svizzera,

Spagna”. In programma anche una tavola rotonda con A.

Salsa, F. De Stefani, L. Meroi, A. Vivaldelli. Info:

www.sopraimille.it

Convegni

Il CAI e il difficile volo della CAIA lungo “la” CAI (Compagnia

Aerea Italiana) è stata sulle

prime pagine per le note vicen-

de dell’Alitalia il cui “salvataggio”

si è concluso il 26 settembre con

la firma di un accordo. Nel

momento di massima tensione

delle trattative, sul Corriere della

Sera di mercoledì 24, anche “il”

CAI è stato chiamato in causa,

per evidenti ragioni di omonimia,

in questa vignetta di Giannelli.

C’è da rallegrarsi? Il condivide-

re lo stesso acronimo con la

nuova cordata d’imprenditori

non dovrebbe necessariamente

essere motivo di orgoglio. “Il”

CAI sa infatti volare benissimo

con le proprie ali e niente per

fortuna ha in comune con la

vicenda Alitalia, emblematica di un sistema corrotto, dove

la politica ha dominato su tutto. (R.S.)

Media

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turisti e alpinisti la mostra conduce il visitatore fino al 1914documentando l’evoluzione dell’accoglienza alberghiera nelleAlpi con volumi, stampe, manifesti, fotografie e oggetti prove-nienti da collezioni private, proiezioni, riproduzioni di vecchiestampe e cartoline d’epoca.

Ingresso gratuito dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 18.30, saba-to e domenica dalle 10 alle 12 dalle 15 alle 18. Info: tel0373.81020, e-mail: [email protected]

MILANOTrekking e sviluppoLa Sottosezione Edelweiss organizza sabato 8 novembre allaPalazzina Liberty (largo Marinai d’Italia, corso 22 Marzo) unincontro su trekking e sviluppo. In quest’occasione verrà pre-sentato il libro “Aspromonte. Natura e cultura nell’Italia estre-ma”. Ingressi solo su prenotazione telefonica (02.55191581) ovia e-mail ([email protected]).

OROBIECAI e UNICEF, incontro al Tagliaferri

Al rifugio Nani Tagliaferri (2328 m) nelle Orobie è stato pre-sentato il progetto “Aiutiamo i giovani a scalare il futuro - edi-zione 2009” promosso dal CAI e dall’UNICEF di Bergamo in col-laborazione con la Provincia e l’Ufficio scolastico provinciale. Ipromotori dell’iniziativa (nella foto) hanno condiviso l’impor-tanza di stimolare i giovani a crescere in modo sano, impegna-tivo e solidale come insegna la montagna, mettendo in atto unconcreto rilancio della cooperazione di tutte le “agenzie educa-tive” del territorio bergamasco. “Senza sintonia tra la famiglia,la scuola, le istituzioni e le associazioni come CAI e UNICEF”,ha detto il presidente del CAI bergamasco Paolo Valoti, “sareb-be alquanto difficile generare la cordata-comunità educante,

per usare un termine montanaro, consape-vole e impegnata a far crescere bene eforti tutti i nostri bambini e ragazzi. Comerappresentante del CAI sono orgoglioso dioffrire le eccezionali proposte educativeche le nostre splendide Orobie mettono a dis-posizione con i vari percorsi, gli accoglienti rifu-gi e le numerose iniziative nate per i giovani”. Una felice coin-cidenza ha voluto che la presentazione del progetto sia avvenu-ta proprio il 22 settembre, a ventitrè anni esatti dall’inaugura-zione del rifugio Tagliaferri, dedicato al fratello alpinista dell’at-tuale gestore Francesco Tagliaferri. “La presenza dell’Eco diBergamo è stata fondamentale nel 1985, quando l’allora diretto-re del giornale monsignor Andrea Spada fu presente all’inaugu-razione del rifugio”, ha ricordato Valoti, “ed è altrettanto impor-tante oggi per l’informazione sulla montagna e sulla gente dimontagna che attraverso le sue pagine offre ai lettori”.Importanti messaggi sono stati rivolti ai giovani da autorevoliamici della montagna: monsignor Gaetano Bonicelli arcivesco-vo emerito di Siena, Luigi Soffia dirigente dell’Ufficio scolasticoprovinciale, Ermanna Vezzoli presidente del Comitato provin-ciale UNICEF di Bergamo, Tecla Rondi assessore cultura, spet-tacolo, turismo e sport della Provincia, Guido Bellesini presi-dente del CAI Lombardia, Alfredo Piantoni presidente dellaFondazione “Andrea Spada”, Massimo Cincera amministratoredelegato della SESAAB.

CARRARA (MS)L’Università sale a Campo Cecina

Quaranta studenti e professori hanno scelto Campo Cecinanelle Apuane come campo di addestramento professionale.Come era avvenuto gli scorsi anni, il rifugio Carrara del CAI, a1320 m, ha infatti ospitato per una settimana il corso di laureain Scienze geologiche dell’Università di Milano per una campa-gna geologica guidata dai docenti Guido Gosso e FabrizioFelletti. Il corso si è svolto per la massima parte sulle pendicidel Monte Sagro, con visite alle cave di marmo. La validitàdidattica di questo settore della Toscana è stata confermata

30 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

QUI CAI Attività, idee, proposte

Le Dolomiti BellunesiRassegna delle sezioni bellunesi del CAI diretta da Loris

Santomaso con Italo Zandonella Callegher direttore edi-

toriale e redattore.

Il fascicolo estivo del semestrale si apre con una relazione

di Alessandro Gogna di una meritoria opera di bonifica in

Marmolada. Tra gli articoli da segnalare “Ettore Castiglioni,

19 vie nuove in Comelico” di Zandonella Callegher, “Pierre

Mazeaud, lo spirito montagna…” di Guy Chaumereuil e

Jean-Paul Zuanon, “Val Civetta 9000 anni fa” di Carlo

Franco, “Il bosco, suggestione di ombre e fruscii” di

Giovanni Di Vecchia. Come sempre accurate le rubriche

dedicate alle nuove ascensioni e a libri, video, cd e dvd.

Annuari■ Annuario 2007 della Sezione Valtellinese (SO), diretto-

re Guido Combi, 223 pagine, con un’ampia analisi del 136°

anno sociale da parte della presidentessa Lucia Foppoli.

■ Annuario 2006-2007 della Sezione di Bolzaneto (GE),

104 pagine, responsabile Emilio Burlando, con note stori-

che di Piero Bordo sull’associazione il cui motto era “per il

monte contro l’alcool”.

■ Annuario 2008 della Sezione di Riva del Garda (TN),

232 pagine, responsabile Massimiliano Floriani, con il con-

sueto “Annuario dei ragazzi” che riporta disegni e compo-

nimenti realizzati da giovanissimi.

CAI, si stampi!

LO SCARPONE 11 8-10-2008 18:39 Pagina 30

Page 31: LO SCARPONE 11 - cai.it · ISSN 1590-7716 Numero 11 - Novembre 2008 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Riv

dalla buona qualità delle relazioni consegnate da ogni studentea fine corso per ottenere i relativi crediti di formazione. Questacampagna geologica rientra nel progetto di collaborazione tra ilCAI e le strutture universitarie, normalmente prive di strutturericettive adatte a svolgere insegnamenti pratici in zone monta-ne. In un comunicato viene segnalata la particolare accoglienzafornita dai gestori Gianni e Grazia che hanno proposto di affian-care al percorso naturalistico già esistente nei dintorni del rifu-gio brevi spiegazioni sulla geologia del territorio. Il rifugioCarrara conferma così, oltre alla sua riconosciuta valenza comepresidio per la montagnaterapia, una vocazione come basescientifica per l’insegnamento ad alto livello dei segreti dellacrosta terrestre

VALMALENCO (SO)Luna di miele in rifugio

Particolari festeggiamenti sono stati riser-vati a Lorenzo e Manuela, soci del CAI diPonte in Valtellina, quando sono apparsiraggianti al rifugio Antonio ed Elia Longonidella Sezione di Seregno dopo circa tre oredi cammino. Un’euforia giustificata.

Convolati a nozze in mattinata, i giovaniconiugi hanno voluto trascorrere lassù, aquota 2.450 m, la loro prima notte di nozze.Lo Scarpone ben volentieri si associa alcoro: w gli sposi!

ARCO DI TRENTOScalatore dell’anno è un quindicenne!

In occasione del Rock Master di Arco di Trento una giuria for-mata dai rappresentanti di 17 riviste internazionali (compresiLo Scarpone e la Rivista rappresentati per l’occasione daRolando Canuti e Augusto Angriman) ha assegnato il premioSalewa Rock Award all’atleta Adam Ondra della RepubblicaCeca (classe 1993!). Il premio La Sportiva è stato assegnato aMaja Vidmar atleta slovena nata nel 1985.

“La bella serata della premiazione, molto partecipata e bencondotta con filmati e interviste agli atleti”, riferisce Canuti,istruttore nazionale di alpinismo, “ha dimostrato la vitalità diqueste discipline sportive, sempre più seguite da schiere di gio-vani. Anche i nostri atleti stanno crescendo e speriamo che neiprossimi anni possano accedere alle nomination per questimagnifici premi”.

LUGANO (CH)Riconoscimento a Silvia Metzeltin

Riconoscimento meritato quello consegnato a Silvia Metzeltindal Festival dei festival, la rassegna di cinema di montagna diLugano, giunta in settembre alla quindicesima edizione. Il“Memorial Luca Sganzini”, voluto da Marco Grandi (ideatoredel festival) per ricordare un amico e un grande alpinista, èstato assegnato a questa protagonista d’eccellenza nel mondointernazionale della montagna sia come scalatrice, sia comeoperatrice culturale. Una voce libera quella di Silvia, fuori dalcoro. Una personalità schietta, priva di condizionamenti.

La Metzeltin si è distinta come alpinista ma anche per la qua-lità e la mole della sua produzione letteraria. I primi passi li hapercorsi sulle montagne del Ticino. Geologa di formazione (edocente universitaria), ha lasciato la professione per dedicarsiinteramente alla montagna. Con il marito Gino Buscaini hacompiuto notevoli imprese sulle Alpi (in particolare sulle

Dolomiti), e sulle montagne exrtraeuropee, dedicandosi all’e-splorazione della Patagonia che ha descritto in diverse opere. ASilvia non sono mancati riconoscimenti internazionali. A questeattestazioni si aggiunge un “premio” di Lugano. Non certo ilcoronamento di una vita intensamente vissuta per la

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 31

Attività, idee, proposte QUI CAI

Istruttori di snowboard alpinismo

La Scuola centrale di sci alpinismo (SCSA), su mandato della

Commissione nazionale Scuole di alpinismo, scialpinismo e

arrampicata libera (CNSASA), organizza nel 2009 il 3°

corso/esame per istruttori di snowboard alpinismo diretto da

Massimo Rossin (INSA-ISBA). Il programma prevede:

■ SNOWBOARD ALPINISMO INVERNALE, prima parte (31/1

- 1/2 a Passo Rolle). Argomenti: neve e valanghe, ricerca

ARVA, autosoccorso.

■ SNOWBOARD ALPINISMO INVERNALE, seconda parte

(28/2 - 1/3 a Colere). Argomenti: tecnica discesa, equipag-

giamento, materiali, gestione del soccorso.

■ SNOWBOARD ALPINISMO PRIMAVERILE (17, 18 e 19/4 in

Valle d’Aosta). Argomenti: tecniche di salita e di discesa in

ambiente glaciale.

■ GHIACCIO /ALTA MONTAGNA. (3, 4 e 5/7 a Solda).

Argomenti principali: progressione su ghiaccio-misto, mano-

vre di corda e autosoccorso.

■ ROCCIA (5 e 6/9 in Val Canali). Argomenti principali: pro-

gressione su roccia, manovre di corda e autosoccorso.

Le domande devono essere presentate dai direttori delle

scuole. Per la partecipazione sono necessari iscrizione al CAI;

età minima anni 21 compiuti entro il 31/12/2009. Le domande

dovranno essere redatte sull’apposita modulistica e presenta-

te entro e non oltre il 15 dicembre. La quota è di 120 euro e

non include le spese di vitto, alloggio e trasferimento. Il testo

completo del bando, del regolamento nonché I moduli neces-

sari per presentare la domanda di ammissione al corso sono

reperibili sul portale della CNSASA (www.cnsasa.it). Per ulte-

riori informazioni e chiarimenti contattare la segreteria della

CNSASA (segreteria @cnsasa.it), il direttore del corso

Massimo Rossin ([email protected]) oppure il direttore

della SCSA Angelo Panza ([email protected]).

Corsi

LO SCARPONE 11 8-10-2008 18:40 Pagina 31

Page 32: LO SCARPONE 11 - cai.it · ISSN 1590-7716 Numero 11 - Novembre 2008 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Riv

32 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

montagna, perché il traguardo appare lontano: perché disicuro le decine di pagine che riportano il suo nome e la sua atti-vità in internet sono destinate a crescere ancora. (T.V.)

GORIZIA125 anni di cultura alpina

Un’ampia selezione di scrittiapparsi in vari periodici e in parti-colare sul prestigioso “Alpinismogoriziano”, oggi diretto da MarkoFulvio Moretti, è stata data allestampe dalla Sezione di Gorizia([email protected]) in occasio-ne del 125° anniversario dalla suanascita. Il volume “Echi dalle Alpiorientali” è dedicato alla memoriadi Celso Macor e Luigi Medeot.“Queste pagine testimoniano lavolontà di trasmettere la passioneper le Alpi”, annota il presidente della sezione Fabio Algadeni.Sono 113 i saggi raccolti nel volume di 359 pagine. Dopo averepreso visione del libro si ha la certezza che effettivamente esi-sta una “gorizianità” dell’alpinismo, come osserva LucianoSantin in un bellissimo saggio.

MONVISOTarga commemorativa per Giovanni Barracco

Dal 20 agosto sulla cima Barracco (3241 m) al Monviso c’è unatarga in memoria di Giovanni Barracco che partecipò, il 12 ago-sto 1863, alla prima scalata italiana con Quintino Sella. Scalatadurante la quale lo statista maturò l’idea di fondare anche inItalia un club alpino. La targa è stata posta per volontà di undiscendente dell’alpinista e deputato calabrese, GuglielmoBarracco, e della sua compagna Rosanna Grande con l’aiutodella guida alpina Sandro Paschetto (rifugio Alpetto) che hareso possibile la salita alla vetta. Come risulta dalla celebre let-tera mandata all’amico Bartolomeo Gastaldi, Sella aveva volutocon sé sul Monviso Barracco “onde venisse a rappresentare l’e-strema Calabria, di cui è oriundo e deputato, su questa estremavetta delle Alpi Cozie”. “Spero che questo evento da me decisogià quattro anni fa dopo la scalata per la normale del Viso”, spie-ga Guglielmo Barracco, “possa dare il via a una serie di iniziati-ve commemorative annuali in Calabria e in Piemonte, atte arendere nota l’impresa di questo pioniere dell’alpinismo italia-no. Tutto questo grazie anche all’interessamento di CiroMazzone (rifugio Andrea Lossa) con l’aiuto dell’assessore allamontagna della Regione Piemonte Bruna Sibille, unitamentealle sezioni del CAI calabresi e piemontesi.

TRENTOVerso un parco del monte Bondone

Presso il rifugio Viote al Monte Bondone il Museo tri-dentino di scienze naturali in collaborazione conLegambiente e La Carovana delle Alpi ha organizzato il 12settembre un convegno sul “Parco del Monte Bondone”coordinato da Michele Lanzinger (direttore del museo),con la partecipazione di Damiano Di Simine (responsabile“Alpi” di Legambiente) che ha inquadrato la questionedelle aree protette nelle Alpi. Maddalena Di TollaDeflorian (presidente della sezione di Trento diLegambiente) ha poi delineato le prospettive di un futuroparco sul Bondone. La nuova normativa sulle “Aree pro-tette del Trentino” è stata illustrata da Valeria Fin (Servizioconservazione della natura e valorizzazione ambientale -PAT) che ha posto particolare attenzione alla “Rete delleriserve”. Antonello Zulberti (presidente del Parco naturaleAdamello Brenta) ha portato una testimonianza sul ruoloe l’attività del parco. Il sindaco di Trento Alberto Pacher haelencato gli auspici e gli obiettivi del nuovo parco della“montagna di Trento” e Anna Facchini (vice presidentedella Commissione tutela ambiente montano-SAT) ha pre-sentato “il sogno” della SAT per il Monte Bondone. I pre-senti sono stati invitati a un salto nel futuro, al 13 settem-bre 2030, quando il Parco del Monte Bondone potrebbeessere presentato come un esempio di “buone pratiche”.

MACUGNAGA (VB)Festeggiato Oberto, eroe del G4

Con una serata alla Kongresshaus gremita di pubblicoMacugnaga ha ricordato il cinquantesimo anniversariodella vittoriosa spedizione al Gasherbrum 4, e in partico-lare la guida Giuseppe Oberto, uno dei tre partecipantiancora viventi con Riccardo Cassin e Walter Bonatti. Nelcorso della manifestazione, organizzata dal CAI insiemecon le guide, il Soccorso alpino, l’ANA e il Club dei 4000,Oberto è stato festeggiato anche per i sessant’anni di pro-fessione come guida alpina. Negli anni ‘50 e ‘60 ha com-

QUI CAI Attività, idee, proposte

La Via della Seta passa anche dalla… SEMDalla Cordigliera delle Ande alla Via della Seta: David Bellatalla

(nella foto), noto agli appassionati SEM per il racconto di uno

straordinario viaggio lungo la Cordigliera delle Ande in occasione

di una serata della Commissione culturale scientifica, torna a far

parlare di sé con un intervento che promette nuove emozioni.

Tema: “La via della seta - Lungo le antiche carovaniere dell’Asia”.

Venerdì 7 novembre Bellatalla presenterà alla SEM (via Volta 22) i

risultati ottenuti nelle spedizioni scientifiche (realizzate in collabo-

razione con l’Istituto di antropologia

dell’Università di Firenze e l’Accademia di

scienze di Ulaan Baator) condotte lungo le

antiche vie commerciali del continente

euroasiatico. Nel corso della spedizione

sono stati attraversati 18 Paesi, per un tota-

le di oltre 15.000 chilometri utilizzando sola-

mente mezzi locali (cammelli, cavalli, treni,

camion, autobus, ecc.) in oltre 22 mesi di

viaggio. Gli itinerari percorsi, lungo i quali si

muovevano carovane, eserciti, monaci e

ambasciatori, hanno costituito per quasi

due millenni (fino al XV secolo) l’elemento insostituibile di aggre-

gazione e sviluppo delle differenti realtà del continente. Nel corso

della serata alla SEM verranno illustrate le antiche vie commercia-

li che, partendo dall’antica Repubblica marinara di Venezia, rag-

giungevano il cuore del Celeste impero (Turchia, Siria, Iraq, Iran,

Afghanistan, Pakistan,Turchestan cinese e Repubblica Popolare

Cinese). Antropologo, Bellatalla è nato a La Spezia nel 1962. Dal

2003 lavora come docente universitario in Australia presso la UWA

University of Western Australia tenendo corsi in antropologia cultu-

rale. Nel 1992 ha iniziato un lavoro di ricerca e studio antropologi-

co in Asia, soprattutto in Mongolia, in collaborazione con l’Istituto

di antropologia dell’Università di Firenze, e il dipartimento di etno-

grafia dell’Università di Ulaan Bator.

Serate

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Page 33: LO SCARPONE 11 - cai.it · ISSN 1590-7716 Numero 11 - Novembre 2008 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Riv

piuto numerose esperienze sul Rosa, tra le quali laterza salita della Via dei Francesi insieme con l’in-gegnere Giberto Carnevali di Milano.

Oberto è figlio d’arte: suo papà Gaspare avevaaccompagnato padre De Agostini alla scopertadelle montagne della Patagonia. Della sua lungaattività di guida hanno parlato Teresio Valsesia,presidente del CAI Macugnaga, e tre suoi clienti: ilprofessor Luigi Zanzi, l’ingegner Carnevali e l’avvo-cato Furio Pace.

COURMAYEUR (AO)Un invito agli insegnanti dell’arco alpino

Favorita dalla sua collocazione ai piedi del MonteBianco, la scuola media di Courmayeur (Valled’Aosta) da tempo propone ai suoi alunni attivitàlegate ai molteplici aspetti della montagna.

Oltre allo studio, in classe e dal vivo, dell’ambien-te alpino sia con gli insegnanti sia con esperti ester-ni (guide alpine, guide naturalistiche, guardie fore-stali), alla partecipazione a conferenze e proiezioni,alla visita di mostre e musei aventi come oggettoprincipale la montagna, i ragazzi hanno modo dieffettuare escursioni di uno o più giorni, usciteinvernali con sci da fondo o racchette da neve,lezioni di arrampicata su parete naturale o artifi-ciale, esercitazioni di soccorso su valanga ecc.

Questo bagaglio di esperienze, unito alla passionedi alcuni insegnanti, ha dato impulso al progetto“L’école à la montagne” che da qualche anno carat-terizza la scuola, inserendo in modo più strutturatoe sistematico questo tipo di attività nel piano dellasua offerta formativa.

La scuola media di Courmayeur e l’Istituzionescolastica Valdigne Mont Blanc cui appartienesono disponibili per un eventuale gemellaggio conscuole dell’arco alpino, per una scoperta reciprocadel territorio attraverso le esperienze di ciascuno e,perché no?, per percorrere insieme un tratto di sen-tiero. Chi è interessato può contattare le insegnan-ti Ornella Jaccod presso la Scuola media di Morgex(0165 801066) e Fortunata Grange presso la Scuolamedia di Courmayeur (0165 846308).

CORNAREDO (MI)Una crescita che onora il CAI

Un ricco programma di iniziative indirizzate allediverse fasce d’età, una vasta offerta escursionisti-ca di qualità, un legame costante con le realtà piùvivaci del territorio rappresentano le direttrici disviluppo del gruppo escursionistico Amici dellamontagna (sottosezione CAI-GEAM di Cornaredo).

In particolare la programmazione annuale ha svi-luppato l’escursionismo “oratoriano”, che nelperiodo estivo coinvolge sette oratori e migliaia diragazzi, l’escursionismo senior e i trekking estivi inaree particolarmente suggestive del Paese.

Iniziative che accreditano la sottosezione (neisuoi primi tre anni ha largamente superato la sogliadelle 150 adesioni) come elemento dinamico diaggregazione sociale in un’area importante dell’in-terland milanese. ■

Anche per il 2009 la Commissione centrale per l’escursionismo intende pro-muovere, a beneficio di tutti gli appassionati di sentieri e binari, la 13^ edi-zione dell’ormai tradizionale programma nazionale di Trenoescursionismo“Trenotrekking 2009” organizzato in collaborazione con le sezioni e le sot-

tosezioni e con il supporto di Trenitalia. Le sezioni e le sottosezioni che intendonopartecipare alla manifestazione sono pertanto pregate di segnalare, entro e nonoltre il 20 dicembre, le proprie proposte di trenoescursioni utilizzando la schedaqui riprodotta da inviare al coordinatore del programma Gianfranco Garuzzo conuna delle seguenti modalità: Poste: Via Monteverde 22 - 15100 Alessandria; fax:0131.225379; E-mail: [email protected]

TRENOTREKKING 2009Scheda da compilare a cura della Sezione o Sottosezione organizzatrice edinoltrare al coordinatore del Programma Nazionale di TrenoescursionismoGianfranco Garuzzo - Via Monteverde 22 - 15100 Alessandria tel/fax0131.225379 - E-mail: [email protected] entro e non oltre il 20/12/2008.

Sezione o sottosezione organizzatrice:. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Responsabile/i: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tel. . . . . . . . . . . . . . . . . .

Data prevista: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Regione/i interessata/e: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Linea ferroviaria interessata:

- FS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- in concessione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- turistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- disattivata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- abbandonata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Treno utilizzato: ❏ ordinario ❏ a vapore ❏ storico

Trenoescursione proposta:. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Descrizione dell’itinerario: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Difficoltà: . . . . . . . . . . . . . Tempo di percorrenza: ore . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Dislivelli: Salita m. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Discesa m. . . . . . . . . . . . . . . . . .

data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

firma presidente/reggente. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

TRENOTREKKING 2009Le proposte delle Sezioni

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34 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

MILANOVia Silvio Pellico, 6(M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/0102.86463516Fax [email protected]:Lu, Ma, Gv: 14-19Me, Ve: 10-19Sa e festivi: chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca:Ma, Gv: 10-12,30 e 14-19;Apertura serale :Ma 21-22,30■ CAMPAGNA ASSOCIATIVA2009. Presso la Segreteria e tele-fonicamente, utilizzando la cartadi credito, è possibile rinnovarel’adesione. Da quest’annol’Assemblea dei soci ha introdot-to la speciale categoria “Ordi-nario Giovane” riservata a quantirientrano nella fascia d’età com-presa fra i 18 ed i 30 anni. Eccole quote associative per il 2009:Ordinario € 48,50Ordinario Giovane € 37,00Famigliare € 25,50Giovane € 18,50Vitalizio € 13,70■ IL PRANZO SOCIALE che sug-gella l’anniversario di fondazionedella Sezione - quest’anno è il135° - si terrà venerdì 14 novem-bre alle ore 20 presso il ristoran-te dell’Hotel Four Points SheratonMilano Centro, via Cardano 1(prossimità Piazza Duca d’Aosta).Saranno festeggiati e riceverannolo speciale distintivo i consociVENTICINQUENNALI (iscritti dal1983): Vincenzo Acri, GiuseppeAmbrogio, Guido Amodeo,Enrico Ancona, Pietro Antoccia,Gabriele Aru, Sonia Bagatta,Maria Luigia Baggio, MarcoBalzari, Mario Barbaglia, MauroBattistini, Luciano Belloni,Giancarlo Berlanda, Piera SilvanaBertaglia, Silvana Bertolas, LucaBertollo, Vittorio Boano, CelesteBoerci, Claudio Bolduri, GabrieleBoleso, Gilberto Bollini,Ermenegildo Borghi, GiovannaBorghi, Mariateresa Borghi, LuigiBorghi, Luca Borghi, AngelicaBrusa, Paolo Busnelli, DavideCalcagni, Silvio Calvi, AntonioCantù, Giuseppe Cantù, Maria

Cluadia Capobianco, AndreaCarelli, Antonio Carelli, AldoCastiglioni, Gastone Catinari,Stefano Cavagnera, RobertoCavenati, Pierluigi Cervetti, PaolaColombo, Pietro Colombo, PaoloComer, Giulio Croce, PierGiuseppe Cropelli, Michele DeDosso, Fabio De Palma, SilvanaDecarli, Claudio Demolli, LucianoDeusebio, Danielle Devin, SergioDevizzi, Bruno Diani, AntonioDominici, Daniele Driglia,Giordano Driglia, Piera Fasoli,Emilio Gambotto, FrancaGandini, Mauro Gargantini, MariaPia Gaspari, Roberto AntonioGherardi, Sergio Girompini,Alberto Gomarasca, Davide Grilli,Andrea Landini, Giovanni Liva,Giovanni Losa, Giorgio Luppi,Luigi Maifreni, AlessandroMantovani, Renata Marani,Alessandro Marchesotti, NadiaMarolli, Simona Marolli,Guglielmino Martelli, GiuliaMartini, Luigi Mauri, FlavioMenescardi, Fausto Merico,Mauro Messa, Marco Modena,Andrea Montefusco, Maria EsterPaltrinieri, Nicolò Pampuri,Mauro Paolo Peano, Fabio Peri,Carlo Pesatori, Roberto AngeloPiacentini, Athos Piazzi, AlbertoPiccolo, Francesco Pirovano,Ester Pizzato, Bruno Ponzinibio,Giustino Proto, Aldo Pulvirenti,Costantino Quattri, Ulna Randi,Roberto Ratti, Fulvio Reina,Antonio Righini, Grazi8ella Riva,Lodovico Rocca, TommasoRocca, Roberta Rocca, MarcoRuggeri, Luigi Saccani, FrancoSaibene, Massimo Sbardella,Roberto Sbardella, PaoloFrancesco Scala, Marco Sora,Massimo Stopelli, FabioStracquadaini, Paolo Testori,Luciana Tiengo, CristinaTodeschini, Umberto Todeschini,Marco Tozzi, Jalmar Tuan, RaulTurolla, Masao Ueda, AnnaUggè, Alberto Vaghi, LucaVarischetti, Maria Ventrella,Giorgio Veronesi, Romolo Viale,Giuliano Vinci, Paolo Zambon,Daniela Zampiccoli, PieranangeloZandrini, Antonio Zanini,Riccardo Zonca. CINQUANTEN-NALI (Iscritti dal 1958): CarlaAffaticati Mapelli, Emilio Biressi,

Annamaria Bonvicini, AdrianaCabrini, Giulia Cappelletti, RenatoColombo, Carla Dallanegra, FabioGuella, Vittorio Villani, GiulianaZanetti. SESSANTENNALI (Iscrittidal 1948): Vittorio Cavallieri,Guido Giommi, Laura Grunanger,Giampaolo Inuggi, Carlo Lucioni,Salomon Cornelio Michelin,Giovanni Spampinato, GiorgioSutti, Bernardino Vecellio, GuidoVilla. SETTANTACINQUENNALI(Iscritti dal 1933): Giorgio Fri-gerio, Gian Domenico Ganassini■ GRUPPO NORDIC WALKINGMILANO. In novembre il gruppodi NW organizza due gite: 9/11nella zona di Campra, all’AcquaCalda; 22/11 sul Monte diPortofino. Gli istruttori saranno adisposizione degli iscritti.■ SONDRIO FILMFESTIVAL. Il25/11 selezione delle migliori pel-licole che hanno partecipato allaXXII edizione del SondrioFilmfestival, una delle maggiorirassegne cinematografiche mon-diali dedicate ai parchi e alleriserve naturali. Proiezioni alleore 18:30 ed alle ore 21. È gradi-ta la prenotazione telefonica.■ ESCURSIONISMO. 9/11L’Omo (Verbano); 16/11 Manicodel Lume (Appennino Ligure);23/11 Monte Settetermini (PrealpiVaresine); 30/11 escursione difine stagione (da definire).■ SCI DI FONDO ESCURSIONI-STICO. 30/11 La Punt Chamuesin Engadina e prima lezione pergli allievi del corso per il quale leiscrizioni sono ancora aperte. 6-8/12 week-end di Sant’Ambrogioa Livigno, stage di pattinaggio;14/12 Pontresina, lungo la pistache porta al ghiacciaio delMorterasch; 21/12 Riale in ValFormazza, possibilità di escursio-ne al rifugio Maria Luisa.■ ATTIVITÀ GIOVANILIALPES: 23/11 Canto Alto (PrealpiBergamasche); 13/12 Festa diNatale in sezione. FAMILY: 13/12 Festa di Natale insezione.■ GRUPPO ANZIANI. Dal 30/10al 2/11 Trekking in Val d’Orcia(Toscana), escursioni giornaliereagli antichi borghi e alle abbazie;5/11 Castello della Pietra(Appennino Ligure); 12/11 Orridi

di Uriezzo (Val Formazza);19/11/08 la Strà Granda (ValleAnzasca); 26/11 rilievi pedemon-tani di Gandosso (Bergamo); 2/12assemblea dei soci ore 16; 10/12Pranzo Sociale località da defini-re; 16/12 auguri di Natale. Ritrovoil martedì dalle 14,30 alle 17.■ ORTLERKREIS / BERGVAGA-BUNDEN. Riprendono gli incontrimensili in sede con spuntino tipi-co. Appuntamenti: 10/11 e15/12. Ci desidera conoscerel’attività del gruppo e condivider-ne spirito e iniziative è cordial-mente invitato.■ SERATE CULTURALI. 2/12ore 21 “La Grande Guerra inValtellina e Valchiavenna”. Incon-tro con Eliana e Nemo Canetta .

EDELWEISSVia Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax: 02/55191581 Lu. 18-20 - Mer. 18-22,[email protected] telefonici:02/89072380■ SCI FONDO ESCURSIONISMO16/11 Pontresina; 23/11Silvaplana; 30/11 Sils Maria; 5/12Livigno; 14-15/12 W.E.Engadina; 15/12 Pontresina;21/12 St Moritz; 26/12-1/1Dobbiaco; 3-6/1 Autrans parcoVercors; 6/1 San Bernardino;11/1 Maloja; 18/1 Torgnon; 25/1Pragelato; 31/1-1/2 Nevache.■ ESCURSIONISMO. 9/11Liguria Grotte di Borgio Verezzi;15/11 gita culturalgastronomica■ ESCURSIONISMO INVERNA-LE. 16/11 Colma di Sormano;23/11 Casera Vecc. Varrone;30/11 M. San Primo; 8/12 Cornidi Canzo; 14/12 Brunate-Caslino.■ GINNASTICA PRESCIISTICAall’Arena Civica martedi e giovedì18,30-19,30, 19,30-20,30. Dareconferma per il periodo gen-naio/aprile.■ INCONTRI E PROIEZIONI.8/10 Presentazione del libro “Gliorsi della val Mesath”; 31/10Viaggio in Perù (P. D’Eufemia);8/11 alla Palazzina Liberty, l.goMarinai d’Italia, ore 9.30 incontrosu trekking e sviluppo con pre-sentazione del libro “Aspromonte,natura e cultura nell’Italia estre-

Vita delle sezioniQUI CAI

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 35

Vita delle sezioni

ma”. Ingressi solo su prenotazio-ne telefonica o via e.- mail; 21/11Borneo Malese (F. Magnoni);2/12 presentazione gite con rac-chette da neve.I partecipanti sono coperti daassicurazione infortuni.

EDISONViale Lunigiana 24 - 1° piano20125 Milanotel.02 62227778-7686fax.02 62223141Da Lu. a Gio 9-12 e 13-16 (percontatti telefonici 9-12 e 13-17)Ve. chiuso (per contatti telefonicidalle 9-12 e 12.30-15)■ 9/11 Monte Argentea(Appennino Ligure); 16/11 MonteDiavolo (Appennino Piacentino)

F.A.L.C. ONLUSVia Mac Mahon, 113 (entrata da Via Bramantino, 4)20155 MilanoTel. 339 [email protected]. 21,15 -23■ ASSEMBLEA. 4/12 relazionedel presidente uscente; elezionedel nuovo presidente e del consi-glio composto da dodici consi-glieri e tre revisori.■ PRANZO SOCIALE. Il 19/11 h20.30 nella vecchia sede di ViaF.lli Induno, 12 nel salone adia-cente la ex palestra di roccia.Iscriversi con anticipo!■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.Ma. e gio. dalle 19 alle 23. Info:[email protected])

GAM Via C. G. Merlo, 320122 Milanotel. 02.799178fax [email protected] e Gio 21-23■ ATTIVITÀ’. 6/11 ore 20.30pres. calendario invernale conhappy hour; 9/11 I bambini sidivertono in montagna: giro tra iForti di Genova; 15/11 pranzosociale; 24/11 ore 21 Museo civi-co di storia naturale corsoVenezia 55 (ospiti del GruppoOrnitologico Lombardo): la mon-tagna è per tutti, l’alpinismo con

il GAM (presentazione con audio-visivo). Una breve storia dell’alpi-nismo che comincia con l’alibidella ricerca scientifica (deSaussure), prosegue con il turi-smo inglese nelle Alpi dell’epocavittoriana e si trasforma ben pre-sto in conquista delle vette, finoad arrivare a forme di sport estre-mo. Ma anche la forma dell’an-dare in montagna attraverso isodalizi alpinistici come il GAM,uno dei più antichi di Milano, chesi esprime attraverso la ricerca dinuovi panorami, luoghi, gente,costumi: una forma di cultura;6-8/12 S. Ambrogio a Madonnadi Campiglio - Pinzolo. 140 km dipiste collegate con Folgarida eMarilleva. A Campo Carlomagno20 km di piste di fondo e nume-rose possibilità di escursioni apiedi. Info: Donatella Guarducci02 6682466.

GESAVia Kant 8 - 20151 MilanoMartedì dalle 21tel.0238008844 /[email protected]://it.geocities.com/gesacai/■ ESCURSIONI.16/11 Appennino Tosco Emiliano;18/11 Concorso fotografico; 14/12 Poncione di Ganna.

SEMSocietà Escursionisti MilanesiVia A. Volta 22, MilanoTel. 02-653842Fax. 1786040543C.Post. 1166 - 20101 [email protected]. 15-19 Gio. 21-23.Segr. e Biblioteca: gio 21-22,30.■ IN SEDE. 20/11 h. 21 lezionedi aggiornamento sull’ARVA nellosci-alpinismo e sci-escursioni-smo aperta a tutti.■ IL PANNELLO DI ARRAMPI-CATA è a disposizione dei soci ilmartedì h. 18-20 ed il giovedì h18-22, secondo regolamento.■ CORSI. 4/11 h. 21 presenta-zione e iscrizioni al 1° corso disci fuoripista.■ GITE SOCIALI. 8/11 Skilessuscita a secco della Scuola disci-escursionismo, diff E; 16/11Verona Romana: visita guidata

all’Arena ed agli altri monumentie resti romani T/C; 30/11 ICannoni del Lago: il forteMontecchio Lusardi di Colico,gita con pranzo sociale T/C.Iscrizioni in sede il mercoledìpomeriggio e il giovedì sera.■ NEWSLETTER. Per riceverla,scrivere a [email protected]

BOVISIO MASCIAGOPiazza San Martino, 4Tel. e Fax O362.593163Merc. e ven. 21 - 23www.clubalpino.nete-mail: [email protected]■ CORO. 6-7-8-9/11 al teatro LaCampanella 20ª “Rassegna deicomplessi corali e vocali” orga-nizzata dall’USCI con il patrociniodella Provincia di Milano edell’Amministrazione comunale.Il nostro coro sarà ospite il 9/11(domenica pomeriggio). 22/11Concerto a Garbagnate M. ■ CASTAGNATA. Il cimitero verràaperto la sera del 2/11 per lacommemorazione dei Socidefunti. Al termine, ritrovo insede per la rituale castagnata.■ BAITA. La Commissione Baitain occasione del 40° anniversarioorganizza la “Cazzuolata in baita”a Dosso di Scalve l’8/11 alle ore20. Prenotazioni in sede oppuretelefonando al numero 3487450229 (Gigi) entro il 5/11.Possibilità di pernottare.

CARATE BRIANZAVia Cusani, 220048 Carate Brianza (MI)tel/fax [email protected]://caicarateb.netsons.orgMart. e ven. 21-22,30■ ESCURSIONISMO. 9/11 Fortedi Bard (Aosta), gita e pranzosociale; 28/11 in sede proiezionefotografica delle escursioni del-l’anno; 19/12 in sede tradiziona-le scambio di auguri.

CASSANO D’ADDA

SOTTOSEZIONE DI TREZZO SULL’ADDAvia padre Benigno Calvi 1c/o Villa Gina località Concesa20056 Trezzo sull’Adda

tel. 0290964544fax 1782283900martedì e giovedì [email protected] i dettagli su Internet■ ESCURSIONI. 21/11 Crestedella Roncola (S. Mistri 3335422603).■ CENA SOCIALE 8/11.■ DIA. 18/11 Namibia bike tour.■ PROGRAMMA 2009. si atten-dono proposte.■ SCI FONDO ESCURSIONI-SMO. Uscite su neve 7,14, 21/12e 11, 18/1; 7-14/2 settimanabianca in Carinzia. Info corsi egite 3464739516 ore serali oemail [email protected]■ BAITA a Gromo, Val Seriana;per soci, simpatizzanri, gruppi.

CINISELLO BALSAMOVia G. Marconi, 5020092 Cinisello Balsamo (MI)Tel. e fax 02 66594376Cell 338 3708523d i r e z i o n e @ c a i c i n i s e l l o -balsamo.itwww.caicinisello-balsamo.itMerc. e ven. 21 - 23■ INCONTRI CON LA MONTA-GNA a Villa Ghirlanda-Silva ViaFrova 12, ingr.libero. 7/11Patagonia a cura di GiuseppeOngaro; 14/11 La natura ci sor-prende di Baldovino Midali;21/11 Il Monte Rosa e a sua sto-ria a cura di Teresio Valsesia;28/11 Trent’anni di alpinismo.Scuola “Bruno & Gualtiero”

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - CorsicoTel. 02 [email protected]. 21-23■ PULLMAN. 16/11 Venariareale: visita dello splendido

Programmi e indirizzi aggiornati

di tutte le sezioniconsultando

il portale www.cai.it

QUI CAI

LO SCARPONE 11 8-10-2008 18:40 Pagina 35

Page 36: LO SCARPONE 11 - cai.it · ISSN 1590-7716 Numero 11 - Novembre 2008 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Riv

36 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

Vita delle sezioni

palazzo sabaudo con i giar-dini (Piemonte). Concardi 0248402472.■ ESCURSIONISMO. 2/11 SanFedelino (Alto Lario) trenoMatelloni 02 69015485; 9/11Monte Figogna (AppenninoLigure) treno D’Ilio 02 45101500;23/11 Gargnano (Lago di Garda)treno e bus Matelloni 0269015485; 30/11 Anello di Torno(Triangolo Lariano) treno e funi-colare Matelloni 02 69015485.■ MONTAGNA IN SETTIMANA.Gite del mercoledì: 5/11 Corni diCanzo (Triangolo Lariano) treno;19/11 Camogli-Portofino (Liguria)treno Concardi 02 48402472 -339 3336000.■ AVVENTURE BIANCHE. 6-9/12 Arnoga festa della neve inAlta Valtellina mp Concardi 0248402472; 14/12 Riale (ValFormazza) sci fondo mp Panvini349 0538262.■ AVVICINAMENTO AL FONDO.23/11 per tutti a Riale materiali eistruttori a disposizione Berga-maschini 328 8523090.■ 20° STAGE DI FONDO ESCUR-SIONISMO da novembre a gen-

naio 5 lezioni in sede, 1 pratica dinordic walking e 4 sulla neve (2week end). Info e iscrizioni ISFEBergamaschini 328 8523090.■ SETTIMANA BIANCA INAUSTRIA a Seefeld (Tirolo) dal14 al 21 febbraio. Possibilità perfondo, discesa, escursioni. Pre-notarsi con anticipo. Burgazzi339 8828946.■ PIANETA TERRA. 7/11Ecuador Galapagos natura incon-taminata dalle Ande al Pacifico(Pippo Failla); 21/11 Tibet: monteKailash viaggio ai luoghi santidella cultura vedica (AlessandroZuzic). Saloncino La Pianta viaLeopardi 7 h21. Ingresso libero.■ PALESTRA DI ARRAMPICATAin via Dante ang. Parini apertalunedì, mercoledì e venerdì dalle21 alle 23 con parete attrezzata ebouldering. Info [email protected]■ RADAR. Il notiziario sezionaleillustrato e arricchito è ora dispo-nibile sul sito www.caicorsico.it

MELEGNANOSezione “F. e G. Bianchi”Via De Amicis 25

20077 MELEGNANO (MI)tel/fax 02 [email protected], Gv: 21-23, Do: 10.30-12■ CORSO DI SCI DI FONDO-ESCURSIONISMO. 11/11, 18/11,25/11 lezioni in sede. 16/11Appennino ligure: lezione praticaa secco. 30/11 Sils Maria (CH)lezione sulla neve e ciaspole. ■ CORSO DI SCI ALPINO PERRAGAZZI E ADULTI a Torgnon(AO) in gennaio-febbraio: iscrizio-ni dal 4/11.■ INAUGURAZIONE NUOVASEDE: 22-23/11, via De Amicis25, presidente generale A. Salsae A. Da Polenza. ■ CORO CAI: tutti i giovedì ore21; 7/11 rassegna corale, Teatrodi Villasanta (MI) ore 21.

SEREGNOVia S. Carlo, 47CP n.27- Seregno (MI)Tel. 0362 [email protected] e Ven 21-23Sab 16-18

■ CORSO GINNASTICA lunedì egiovedì dalle 21 alle 22 c/o pale-stra Aldo Moro.

VIMERCATEvia Terraggio Pace, 7Tel/Fax 039 6854119Mer. e Ven. 21 - [email protected] ■ PALESTRA DI ARRAMPICATAil martedì e giovedì dalle ore 19alle 21 presso la palestra delCentro Giovanile “Cristo Re” viaValcamonica, 25. Iscrizioni inpalestra.■ PRESCIISTICA il lunedì e ilgiovedì palestra di Ruginello: 1°turno 19,15 - 20,15; 2° turno20,15 - 21,15. Palestra di viaMascagni 19,45 - 20,45.■ CORSI DI SCI nei mesi di gen-naio e febbraio.■ PRANZO SOCIALE il 23/11.■ SENIORES. 12/11 Brivio-Olginate; 26/11 Campo de Boi-Ponte della Tenaglia; 10/12Quattro passi nel Vimercatese.

SOTTOSEZIONEBURAGO MOLGORA■ 16/11 rif Varrone; 7/12Grignone.

SOTTOSEZIONESULBIATE■ 9/11 Laghi di Porcile e Cima diLemma; 21/11 Assemblea; 15/12proiezioni,

GALLARATEVia Cesare Battisti n. 121013 Gallarate (VA)Tel e fax 0331 [email protected]. e Ven. 21-23■ ESCURSIONISMO. 2/11 MonteLegnone m. 2.609 (montiLariani) dal rif. Roccoli m 1463 -disl 1146 - h 3.30 - EE dir. L.Zibetti, E. Palumbo; 9 /11Bocchetta di Rimella (val Strona)da Campello Monti m. 1305 - dislm. 619 - h 1.45 - E dir. M. Marin,M. Carù. Ogni domenica gruppidi amici effettuano escursioni.■ MTB. 9/11 IG Franciacorta BSdir. Umberto, Gallarate.■ INCONTRI IN SEDE. 19/11Gigi Sironi (istruttore neve valan-ghe) presenta “Come muoversi in

QUI CAI➔

Il trenoescursionismo, promosso dalla

Commissione centrale per l’escursionismo

in collaborazione con Trenitalia e realizzato

sul territorio con il concorso di numerose

sezioni e sottosezioni CAI, offre in novembre

nuove, interessanti occasioni per i cultori di

un turismo sostenibile, in sintonia con la

natura e di minimo o nullo impatto. Per infor-

mazioni consultare www.trenotrekking.it.

Ecco le prossime escursioni.

2/11 EMILIA-ROMAGNA. Linea Bologna-

Pistoia. LAMA DI RENO-CASTELLO

DI MEDELANA-CASOLA VALRENO-LAMA

DI RENO. CAI Bologna 051.234856 -

331.9184640

9/11 EMILIA-ROMAGNA / TOSCANA.

Linea Bologna-Pistoia. PONTE DELLA

VENTURINA-PAVANA PISTOIESE-SAM-

BUCA PISTOIESE-MOLINO DEL PALLO-

NE CAI Bologna 051.234856 -

331.9184640

9/11 MARCHE. Linea Orte-Falconara. CIMA

FILETTA. CAI Ancona, tel/fax 071.200466

[email protected]. Capuani, Pergolini,

Perucci

16/11 EMILIA-

R O M A G N A .

Linee Bologna-Firenze e Bologna-

Pistoia. VADO-M. ADONE - SASSO MAR-

CONI. CAI Bologna 051.234856 -

331.9184640

16/11 ABRUZZO. Linea Sulmona-

Carpinone. PALENA-M. PORRARA-

GUADO DI COCCIA-CAMPO DI GIOVE.

CAI Antrodoco. AE E. Boccacci

338.8836700. CAI Popoli AE C. Diodati

348.7058837

16/1 SICILIA. Rotaie perdute. Linea

Alcantara-Randazzo. GAGGI-VALLE

ALCANTARA - CAI Longi. AE L. Chillè

340.3540886

30/11 UMBRIA. Linea Terontola-Foligno-

Spoleto. SPOLETO: IL MONTE, IL

PONTE, IL FONTE. CAI Perugia. AE G.

Bambini 075.8011281, F. Luzi 075.5001589.

7/12 EMILIA-ROMAGNA. Linea Bologna-

Vignola (FBV) + Bus ATC. ABBAZIA DI

MONTEVEGLIO. CAI Bologna 051.234856

- 331.9184640

Trenotrekking 2008

Novembre per sentieri e binari

LO SCARPONE 11 8-10-2008 18:40 Pagina 36

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 37

Vita delle sezioni QUI CAIambiente innevato”.■ RIFUGI. Enrico Castiglioni,Alpe Devero, 1640 m, gestoreMichele Galmarini 0324 619126;Pietro Crosta, Alpe Solcio (Varzo)m 1750, gestori Enrico e Marina340 8259 234 www.rifugiocro-sta.it - [email protected]

CALCOvia S. Carlo 5 - (LC)tel. 039 [email protected]. e Ve. 21 - 23■ ESCURSIONI. 9/11 PizzoArera; 16/11 pulizia sentieri;30/11 pranzo sociale.■ ETÀ D’ORO. 5/11 MonteGiumello - Monte Muggio; 19/11Celana.

SOTTOSEZIONEDI AIRUNOMar e ven. 21 - 23■ 9/11 Pizzo Arera; 16/11 pranzosociale; 23/11 Monte Secco;7/12 Monte Legnone; 21/12Zuccone dei Capelli.

LANZO TORINESE

SOTTOSEZIONEVALLE DI VIÚ V. Roma, 32 - 10070 VIÚ (TO) Sabato 21 - 22.30 [email protected]■ 31/1 ore 20.30 assemblea deisoci con elezione del Direttivo.

MONCALIERI Piazza Marconi 110027 Moncalieri (Fraz. Testona)Tel e Fax 011 6812727Cell. 333 [email protected] 18-19 e mer 21-23■ ESCURSIONISMO E TAM.23/11 TAM Collina di Moncalieriintersez. con CAI UGET diff. T.■ PRANZO SOCIALE il 9/11 rifu-gio “La Chardouse” Vazon -Oulx.■ AUGURI DI NATALE il 15/12 insede alle ore 21.

DOLOVia C. Frasio30031 Dolo (VE) c.p. 87Mer. 21-23www.caidolo.it■ ESCURSIONISMO. 2/11 dallaValsugana alle Casere Campo-

longo; 9/11 manifestazione indifesa della Foresta del Consiglio.■ ASSEMBLEA. Mercoledì26/11: programmazione attività ebilancio preventivo 2009.

MIRANOSezione «Alberto Azzolini»Via Belvedere, 630035 Mirano - VE C.P. 56

Cell. 340 1820277Fax 049 616031 [email protected] Merc. 21-22.30■ AVVISO. Si raccolgono articoliper il Masegno. Inviare a: [email protected]■ PALESTRA a Villafranca19.30-22.30 ma, me. gio; scuola

media Mazzini ma e gio 18.30-20.30. Presciistica ma e gio18.30 e 19.30.■ SERATE 14/11 Villa Belvedereore 21 “Ricordi pieni di zaini”;27/11 Villa Belvedere incontrocon Edgar Roc sul Perù; 12/2incontro con SUEM: “Che cosafare se è veramente necessariochiamare soccorso”. ■

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- Guide alpine. Gli interessati ad apparire sotto questa vocedevono dichiarare, sotto la loro responsabilità, il Collegio diappartenenza loro personale o della scuola o associazione.

LO SCARPONE 11 8-10-2008 18:40 Pagina 37

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38 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008

Ho letto con attenzionel’articolo (In caso diemergenza) di Giulio

Frangioni sullo Scarpone diagosto. Non posso che condi-videre. In caso di necessitàbasta comporre un numero ditelefono e in pochi minuti civengono in aiuto infermieri,vigili del fuoco, forze dell’or-dine. Ma in montagna?Ahimè, il cellulare può nonavere campo, un rifugio non èsempre a portata di mano, itempi di intervento si dilata-no. Ho letto i numeri di telefo-no citati nella tabella di pagi-na 8 e ho notato tanti numeriin dace “1”, quali il 118, piut-tosto che il 112 o i numeriverdi. Ma questi numeri, perchi è in possesso di un telefo-no satellitare ormai dal costosempre più alla portata ditutti, non sono accessibili.

Personalmente suggerireidi inserire alcuni numeri ditelefono di enti dello Stato ocorpi preposti al soccorsoperché possano allertare isoccorsi in loco.

Domenico Marchi

Sezione di Modena

In effetti le forze dell’ordine

(118 & C) pubblicano nume-

ri unici di centrali operative

proprie perchè sono presidia-

te 24 ore su 24, a differenza

dei numeri telefonici “urba-

ni” chiamati con un prefisso,

che magari sono sul tavolo

dello stesso centralinista ma

non sono inseriti nella rete di

registrazione delle chiamate.

Si aggiunga che il personale

non è preparato a gestire

chiamate di soccorso. È vero

che quando ci si fa male si

vorrebbe subito che qualcuno

risolvesse il problema. Ma la

ricerca della natura, dell’av-

ventura, dei grandi spazi,

della solitudine ha anch’essa

un suo prezzo.

PULIZIESul sentiero che dall’eremo

San Salvatore conduce allaCapanna Mara (TriangoloLariano), poco prima del cele-bre Sasso d’Erba, a sinistradel bivio indicato comeSentiero dei Cepp, c’è unometto di pietre alla cui baseun sasso reca la scritta“Falesia tramonto”.

Procedendo lungo questosentiero per qualche centi-naio di metri ci si trova difronte a una splendida pareterocciosa punteggiata da filari

di spit che indicano undici viemonotiri, targate in giallo coni nomi più fantasiosi. Un tea-tro ideale per l’arrampicatasportiva, godibile in tutte lestagioni. La parte più occiden-tale della parete ha uno svi-luppo più ampio, fino a 90 min corrispondenza di un pila-stro. Peccato che questo set-tore sia parzialmente ingom-bro di vegetazione arborea edi massi pericolanti.

Il mio amico e coetaneoAngelo Minoretti di Crevennami racconta che mentre stavafacendo pulizia e mettevaordine sulla parete è stato sor-preso da agenti della guardiaforestale, i quali lo hanno for-temente rampognato perchéstava deturpando la valle(Bova), minacciandolo dipesanti sanzioni. Ora nellavicinanza della parete s’incon-trano spezzoni di corda e stru-menti di lavoro tristementeammucchiati. Così la sponta-nea iniziativa personale èandata in fumo. È giusto checiò avvenga?

Virginio Nava

Sezione di Merone (CO)

UNA ZUPPA GRADITAQuando si dice “una zuppa”

s’intende in genere una cosaripetuta più volte. Ma chi diceche le cose ripetute più voltesono noiose o sgradevoli?Prendiamo il minestrone.

Questo insieme di verdure elegumi di quantità e tipi diver-si, anche se preparato sempredalla stessa mano, può varia-re di gusto. Chi di noi dopouna lunga marcia in monta-gna non ha sognato l’arrivo alrifugio con un unico deside-rio, quello di mangiare un belminestrone bollente?

Cari rifugisti, il vostro ruoloin montagna è indispensabile:ci date consigli, ospitalità, e,alla fine di una camminata, cimettete in tavola il vostro pre-zioso minestrone. Anche per

questo vi siamo grati.Annmaree Kealy

Sezione di Salò

TOLLERANZAPrendendo spunto dal

Congresso nazionale del CAIvorrei sollevare due questioniche mi sembrano importanti,proprio perché hanno a chefare con lo stile e l’identità dichi va in montagna. Il primoproblema è se è giusto farpassare per frequentazionedella montagna le gare “agoni-stiche”, vale a dire corse,anche notturne, gare diarrampicata libera, rally di scialpinismo e via elencando.

Possono queste attività rice-vere nobiltà e credibilità dal-l’etichetta CAI sul loro pro-gramma? Il secondo proble-ma è l’uso della bici in monta-gna, che mi pare sfrutti ilpatrimonio secolare dei sen-tieri alpini (strade forestalicomprese) senza compren-derne il valore e senza real-mente viverlo.

Così come viene praticata,la “bike” si traduce quasi inuna colonizzazione dei sentie-ri, in un’interferenza ancheviolenta con chi li percorrepacatamente a piedi.

Non li appoggia forse il CAIin maniera troppo acriticaquesti “bikisti”? Ho letto sulnotiziario Lo Scarpone di set-tembre, a pagina 30, l’articolo“In punta di pedali”. Mi chie-do: come viene divulgato epresentato tale sport?

Luigi Vettorato

Socio della Sezione CAI-

SAT di Trento da 65 anni

Al socio Vettorato ha già

risposto dalle pagine di un

giornale del Trentino Franco

de Battaglia che figura tra i

relatori al 98° Congresso del

CAI. L’alpinismo, spiega

Battaglia, è anche libertà e

chiunque deve essere libero

di correre in montagna,

LA POSTA DELLO SCARPONE La parola ai lettori

Il prezzo da pagare

PERSI E TROVATI

• UN PAIO DI OCCHIALI DA VISTA sono stati trovati

sulle pendici del monte Pomolo, in Alta Val Seriana

(Bergamo). Telefonare a Felice 035.662124.

• UNA CHIAVE CON TELECOMANDO di una macchina

Mitsubishi è stata trovata sulla ferrata dei finanzieri.Tel

333.4548373.

PUBBLICAZIONI

• COPIE DELLO SCARPONE cerca Gastone Mingardi

(v.le Resistenza 246, 40065 Pianoro, BO), tel e fax

051.776862, email: [email protected]). Ecco il

dettaglio: 1931 (n 1, 2, 9, 10, 17, 18, 19, 20, 21, 22,

23), 1932 (9, 14, 15, 16, 20, 22, 24). 1933, 1934, 1935,

1936, 1937 (intere annate), 1938 (1), 1939 (5,12,18),

1940, 1941, 1942, 1943 (intere annate), 1944 (2, 3, 4,

5, 6, 8, 911, 12, 17), 1945 (intera annata), 1946 (2, 3, 8,

16, 19, 23), 1963 (2, 22), 1964 (10).

Bacheca

LO SCARPONE 11 8-10-2008 18:40 Pagina 38

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2008 - 39

tanto più che non danneggia

alcuno, non fa rumore, non

inquina. Quanto alla bike, è

evidente che questa discipli-

na è alla ricerca di un suo

stile autonomo. Copia, anche

nell’abbigliamento (come

dimostra una foto pubblicata

sullo Scarpone di settembre),

quello dei ciclisti su strada o

addirittura dei piloti di

moto fuoristrada. Può essere

fonte di disagio per chi per-

corre i sentieri a piedi.

Tuttavia occorre appellarsi

allo spirito di tolleranza e

alla voglia di convivenza che

deve animare frequentatori

appiedati e non. Le due ruote

ad alta quota sono una pre-

senza ormai diffusa e ineli-

minabile. Sono sempre più

numerose le località che si

sono attrezzate per offrire il

massimo del divertimento ai

praticanti della mountain

bike: itinerari ben segnalati

(spesso anche mappati con il

gps), cartine dettagliate dis-

tribuite dagli uffici turistici,

alberghi “amici dei ciclisti”.

Davanti a questo evolversi

del turismo alpino sarebbe

assurdo chiedere al CAI di

fare orecchie da mercante.

CACCIATORIMario Rigoni Stern era spe-

ciale come uomo, come scrit-tore, come amante della mon-tagna e come alpino, ma nonsolo... Nel ricordarlo sulloScarpone ci si è dimenticatiche il famoso “sergentmagiù”amava indossare distintivi dacacciatore perchè questo luiera: un simbolo, un’icona deicacciatori di montagna. Bastaleggere i suoi libri, dove com-paiono anche stupendi rac-conti di caccia. Ma il vostroarticolo tace questo “insignifi-cante dettaglio” del MarioRigoni cacciatore. Se lui fossevivo e leggesse queste righepenso che farebbe un sorrisi-no sotto i baffoni e mi direbbe

di non agitarmi. E forseanch’io, quando e se dovessiarrivare alla veneranda età di87 anni, direi lo stesso. Invecedi anni ne ho 44 e mi agitoperchè penso che questo glisia dovuto.

Marino Bazzoni

Alpino, cacciatore

di montagna, socio CAI

RIFUGIO. O NO?Con moglie e amici ho com-

piuto un’escursione sopraCosio Valtellino partendodalla località Bagni dell’Orsoa 1.160 m. Da lì parte un per-corso affascinante. Pochimetri dopo l’inizio dell’itinera-rio esiste una costruzionesimile a una chiesa, mezza“piantata lì”, che da quantodettomi da gentilissime perso-ne del luogo avrebbe dovutoessere un rifugio che un entelocale voleva costruire.

Probabilmente chi l’ha idea-to non ha mai visto un rifugioalpino e per questo gli consi-glierei vivamente l’acquistodel libro “Rifugi e bivacchi delClub Alpino Italiano” diFranco Bo, edito da Priuli eVerlucca. Penso che tutti i val-tellinesi, gente che ama moltola montagna, sappiano checosa sia un rifugio alpino e midomando da dove sia sorta l’i-dea di tale strana costruzione.Ringrazio in anticipo se qual-cuno vuole rispondere a que-sto mio scritto, che non vuoleessere un’offesa ma un invitoal rispetto per la montagna,una delle poche cose rimastein questi tempi pieni d’odio,cattiveria e maleducazione.

Alessandro Dell’Oro

Sezione di Menaggio

GARE PODISTICHELa montagna, a cui devo

molto per le sensazioni, lanatura e il senso di libertà,merita un rispetto che spessole è negato. Si veda l’assurdoincidente mortale di domeni-

ca 20 luglio sul sentiero CAI125 della Pania della Croce,dove durante una gara podi-stica un atleta ha trovato lamorte. Chi conosce questosentiero che dalla Foce diValli porta alla Foce diMosceta sa che un minimoerrore può essere fatale. Equesto è successo al poveropodista precipitato nel sasso-so e infido “Canale deiCarrubi”. Benché memoridegli incidenti, fortunatamen-te non gravi, avvenuti nellepassate edizioni, dove l’inter-vento dei volontari delSoccorso alpino e dell’elicot-tero è stato provvidenziale, siè voluto ancora una volta

usare il territorio delleApuane come un campo digara . La montagna è fatta percamminare, non per correre.

Renato Zucchini

EXCELSIOR!Foresto Capecchi, decano

del CAI di Prato, ha compiuto90 anni. Amato da tutti, si èprodigato per far conoscere inostri monti a tanti ragazzi. Ilsuo amore per la Calvana loha portato a creare e a curare,ai margini del sentiero 24, unvero giardino a disposizionedi tutti. La segnalazione è diAlberto Badolati, addetto allamanutenzione sentieri delCAI di Prato. ■

■ Il presidente della Sezione di Reggio Calabria AlfonsoPicone Chiodo segnala di avere partecipato, assieme alfiglio Marco, all’11ª Settimana nazionale dell’escursionismonelle Valli di Lanzo (Piemonte). “Maggiore attrattiva”, scri-ve, “è stato il tour della Bessanese, un percorso circolare alconfine tra Italia e Francia, in ambiente di alta montagna(2200-3200 m) con uno sviluppo complessivo di circa 32 chi-lometri suddivisi in tre tappe. L’organizzazione del tour (maanche dell’intera SNE) è stata perfetta e voglio ringraziareparticolarmente Beppe Rulfo per averci prestato ramponi epiccozza, il calzolaio (calabrese) di Lanzo per aver provato(inutilmente) a riparare la suola dei miei scarponi, il presi-dente della sezione per avermi (quindi) prestato un paio discarponi, le guide alpine Giancarlo e Federico che ci hannoguidato con professionalità e pazienza, i due volontari delSoccorso alpino che hanno reso più sicuro il nostro cam-mino, i tre accompagnatori di escursionismo del CAI per lapremura nei nostri confronti”.■ Vilma Boaglio ringrazia tutti coloro che si sono prodigatiper soccorrerla in località Ghingia Pastur-Monte Granè diCrissolo (CN). Innanzitutto Christian che è “volato” nellanebbia a chiedere soccorso, poi l’Elisoccorso di Levaldigi(CN), la squadra del Soccorso alpino di Crissolo, la famigliaGenre e gli sci-alpinisti che in modo diverso le sono statid’aiuto.■ Angela Olivieri, accompagnatrice di Novi Ligure, esprimeagli organizzatori della Settimana nazionale di escursioni-smo il più vivo ringraziamento per l’interessante program-ma proposto e l’ottimo livello organizzativo. “Le Valli diLanzo e le suggestive montagne che le incorniciano”, scrivel’accompagnatrice, “arricchite dai tesori d’arte e dai parti-colari aspetti di cultura e tradizione, hanno onorato l’escur-sionismo rivelandosi terreno ideale per questa attività difondamentale importanza per la conoscenza e la frequenta-zione della montagna. Excelsior!”■ Riccardo Odone (CAI ULE di Genova) ringrazia il gesto-re del rifugio Torino “per la sollecitudine profusa nella ricer-ca e riconsegna di una macchina fotografica smarrita neilocali del rifugio”.

Tante grazie!

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