LA CORDATA DELL’AMICIZIA - cai.it · come.. non farsi del male! di Vincenzo Torti ... Studio...

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ISSN 1590-7716 NOTIZIARIO MENSILE LUGLIO 2009 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO Rolando Larcher in arrampicata alla Torre centrale del Paine e, nel riquadro, con l’amico di sempre Flavio Leoni all’Assemblea dei delegati di Lecco dove hanno ricevuto il prestigioso Riconosci- mento Consiglio (arch. R. Larcher e CAI / Lo Scarpone). Severamente impegnati, affiatatissimi. Alla ribalta a Lecco, all’Assemblea dei delegati, i grandi specialisti dell’arrampicata Numero 7 - Luglio 2009 - Mensile - Poste Italiane S.p.a – Sped. in A.P. – D. L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art. 1 comma 1 DCB Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone STRATEGIE CAI e scout, firmato il protocollo LA CORDATA DELL’AMICIZIA ASSICURAZIONI Polizza infortuni, corretta attivazione

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NOTIZIARIO MENSILE LUGLIO 2009 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO

Rolando Larcher inarrampicata alla Torrecentrale del Paine e,nel riquadro, con l’amicodi sempre Flavio Leoniall’Assemblea deidelegati di Lecco dovehanno ricevuto ilprestigioso Riconosci-mento Consiglio (arch. R. Larcher e CAI /Lo Scarpone).

Severamente impegnati,affiatatissimi. Alla ribalta

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Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948 - Iscrizione al Registro

Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984

Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini

La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo

spazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione.

Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta

elettronica o con supporti informatici, entro l’ultimo giorno del mese.

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

Presidente generale: Annibale Salsa

Vicepresidenti generali: Valeriano Bistoletti, Vincenzo Torti, Goffredo Sottile

Componenti del Comitato direttivo centrale: Lucio Calderone, Francesco Carrer

Consiglieri centrali:Alberto Alliaud, Flaminio Benetti, Ettore Borsetti, Sergio Chiappin, Antonio

Colleoni, Onofrio Di Gennaro, Umberto Giannini, Ugo Griva, Luigi Grossi, Aldo

Larice, Claudio Malanchini, Gian Paolo Margonari, Lorenzo Maritan, Vittorio

Pacati, Elio Protto, Francesco Riccaboni, Francesco Romussi, Luigi Trentini,

Sergio Viatori

Revisori nazionali dei conti: Mirella Zanetti, Vincenzo Greco (in rappresentanza del Ministero dell’Economia e

Finanze), Luigi Brusadin, Roberto Ferrero (supplente)

Probiviri nazionali:Silvio Beorchia, Vincenzo Scarnati, Tullio Buzzelli, Tino Palestra, Lucia Foppoli.

Past president:Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin

Direttore: Paola Peila

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

4 Assemblea 2009Cronaca, immagini, commenti

8 FormazioneConvegno alla Scuola alpinadella Guardia di Finanzadi Vinicio Vatteroni

9 SenioresIl grande raduno di Colico

10 AccordiFirmato il protocollo con AGESCI e CNCGEIdi Stefano Mandelli

12 Pagine scelte“Il Ghiacciaio di Nessuno”di Marco Preti

13 Sede centralePolizza infortunicome.. non farsi del male!di Vincenzo Torti

14 UniCaiLa figura del sezionalee il libretto unificatodi Massimo Doglioni

16 EditoriaMontagnalibri 2009di Lorenzo Revojera

Il Premio Itasdi Stefano Mandelli

18 Cai scuolaDue nuovi progettidi Francesco Carrer

19 BilanciRagazzi che festival!Spedizioni scientificheHigh Care 2008

20 ArgomentiCaro Reinhold, ti sbaglidi Armando Aste

22 AddiiAchille Compagnoni

25 ConvegniClima, limiti e opportunità

27 PersonalitàUmberto Zanotti Biancodi Antonino Falcomatà

29 BibliotecheVerso un catalogo unico

Rubriche21 BOOKSHOP 24 FILO DIRETTO 26 NEWS DALLE AZIENDE 28 ALPINISMO GIOVANILE 30 QUI CAI 35 VITA DELLE SEZIONI 36 PICCOLIANNUNCI 38 TRENOTREKKING 39 LA POSTA DELLO SCARPONE

SommarioFondato nel 1931 - Numero 7 - Luglio 2009

Direttore editoriale: Vinicio Vatteroni

Direttore responsabile: Luca Calzolari

Coordinamento redazionale: Roberto Serafin

e-mail: [email protected]

CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Cappuccini.

CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19

casella postale 10001 - 20110 Milano

Tel. 02.205723.1 (ric. aut.) - Fax 02.205723.201

CAI su Internet www.cai.it

Teleg. CENTRALCAI MILANO

C/c post. 15200207, intestato a: CAI

Club Alpino Italiano Servizio Tesoreria

Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano

Abbonamenti al mensile Lo Scarpone La Rivista del Club Alpino Italiano:12 fascicoli del notiziario mensile € 6 del bimestrale illustrato:

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supplemento spese per recapito all’estero: Europa - bacino del

Mediterraneo € 22,92 / Africa - Asia - Americhe € 26,70 / Oceania € 28,20

Fascicoli sciolti, comprese spese postali:bimestrale+mensile (mesi pari): soci € 5,45, non soci € 8,20;

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Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978:Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc,

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Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria Sezione.

Indirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a: Club Alpino Italiano - Ufficio

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È vietata la riproduzione anche parziale di testi, fotografie, schizzi, figure, disegni,

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19LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 3

L’immagine di Riccardo Cassin sullosfondo del Gasherbrum IV ha accoltoi delegati del CAI nella graticola delPalataurus sabato 23 maggio a Lecco.

Ed è stato un vibrante omaggio all’alpinistaultracentenario ad aprire l’evento sulloschermo del grande padiglione con il suoperentorio invito a “non mollare” che hacostituito il pensiero guida nelle due intensee un po’ sofferte giornate. Perché sotto levolte del Palataurus le preoccupazioni per lemanovre “tagliaenti” del governo con la seriedi mortificanti ultimatum e le possibili riper-cussioni nella vita del CAI hanno trovatoprofonda eco nel dibattimento non meno diquanto ne abbiano avuta le speranze per unfuturo radioso. “Fatiche di Sisifo” ha defini-to un amareggiato presidente generale que-ste continue ricuciture di una tela che sisfrangia sotto le picconate governative nelsegno del riordino degli enti pubblici noneconomici, ricordando il supplizio del figliodi Eolo costretto a trasportare eternamentesu un monte un masso che, appena giunto incima, rotola nuovamente a valle.

Il futuro sono per fortuna i ragazzi che,sempre più numerosi, accorrono al CAI. Per

loro, i Ragni di Lecco, guidati dal giovaneAlberto Pirovano, non rimediano posti abba-stanza nei corsi di roccia e di scialpinismo.Non è che vogliano cose nuove, cose strane,ha spiegato Pirovano onnipresente all’as-semblea organizzata dagli amici lecchesi:come sempre i ragazzi vogliono andare,vedere, sapere. Internet è la chiave di questonuovo slancio verso la montagna: il passapa-rola informatico.

Tra i lecchesi addetti all’organizzazionedell’evento spiccava al Palataurus MichelaMozzanica, 26 anni, la giacca rossa dei Ragniindossata anche per dare una mano. “Hofatto il corso di roccia l’anno passato”, haraccontato Michela all’inviata del Corrieredella Sera Laura Guardini, “e mi sono diver-tita. E’ bello vivere in verticale, aggiungereun punto di vista nuovo a quello solito, chesi ha camminando. E poi stare insieme”.

È proprio pensando a loro, ai suoi (quasi)trentamila giovani iscritti in tutta Italia chepochi giorni prima, il 15 maggio, a Roma, ilCAI ha siglato l’accordo, di cui si parla inaltra parte del giornale, con AGESCI eCNGEI, le organizzazioni dei boyscout (laprima più vicina al mondo cattolico, laseconda laica): per lavorare insieme, cam-minare, scoprire. Una gioventù, viene daaggiungere, che niente ha in comune conquella che sfascia le carrozze ferroviarie e siaccoltella per una partita di calcio.

Sulle avversità dello scenario politico neitempi della crisi che, in base ai sondaggi,preoccupa “molto” l’85% degli italiani, si è alungo soffermato il presidente generaleAnnibale Salsa: dando un seguito, con unameticolosa documentazione, alle parole del-l’onorevole Erminio Quartiani, presidentedel Gruppo parlamentare Amici della

Montagna. “Ho provveduto nei giorni scorsia inviare al ministro vigilante sul CAI”, avevaspiegato Quartiani, “una lettera nella qualesollecito a nome del GAM il governo a defi-nire in via ultimativa, se possibile ancheattraverso una modalità interpretativa chepossiamo concordare con il governo stesso,l’interpretazione della legge tagliaenti: inmodo tale che si possa mettere la parola finea questa lunga litania. Purtroppo non c’è

Assemblea 2009 Le due giornate di Lecco, cronaca e commenti

Un ruolo insostituibile nella nostra societàIl presidente generale Annibale Salsa mostrauno dei tanti documenti che hannocontrassegnato negli ultimi tempi il confrontosul riordino degli enti pubblici non economici.Proprio per sottolineare il ruolo insostituibile delSodalizio nella società italiana, il presidentemandò a suo tempo alle massime cariche delloStato una lettera spiegando che il Club AlpinoItaliano, con la forte componente professionaledi qualità che può vantare, contribuisce inmodo determinante ad alfabetizzare soci esostenitori sui grandi temi della montagna.

4 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

Gli ultimatum della legge“tagliaenti” mentrel’associazione guarda al futurocon il moltiplicarsi delleiniziative dedicate ai giovani.La solidarietà per l’Abruzzo.L’elezione di Vincenzo Torti,nuovo vicepresidente generale

Il CAI ai tempi della crisi

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 5

legge finanziaria o di altro genere sugli entipubblici che non riguardi anche il CAI la cuiesistenza si arriva in tal modo a mettereseriamente a rischio”.

Parole gravi, che a Lecco hanno creato uninnegabile senso di disagio. “Stiamo parlan-do”, aveva precisato Quartiani, “dell’attua-zione entro la fine di giugno di una normache ha come sanzione lo scioglimento del-l’ente nel caso in cui non si adottino alcunemisure che vanno concordate con i ministe-ri competenti”.

Ma poi, rivolte a Salsa, le parole diQuartiani sono apparse più rassicuranti.“Sappia, presidente, che i parlamentari amicidella montagna saranno sempre disponibilia ogni battaglia non solo per salvare il CAIma per promuovere il Club alpino e tutte leassociazioni di volontariato che lavorano eoperano in montagna”.

Come molti ricorderanno, nel 2008 la sop-pressione degli enti pubblici non economicinell’ambito del complessivo pacchetto dellamanovra finanziaria per i piccoli enti pubbli-ci con organico inferiore alle 50 unità avevain un primo tempo preso di mira il Club alpi-no. Non se ne fece niente, ma proprio persottolineare il ruolo insostituibile delSodalizio nella società italiana, il presidentegenerale mandò alle massime cariche delloStato una lettera spiegando che il ClubAlpino Italiano, con la forte componenteprofessionale di qualità che può vantare,contribuisce in modo determinante ad alfa-betizzare soci e sostenitori sui grandi temidella montagna.

Per fortuna, dalla Camera sembrano filtra-re anche (rare) notizie in positivo. In giugnosi è iniziato l’iter parlamentare della propo-sta di legge che riguarda disposizioni a favo-re dei territori montani: un’iniziativa cheriprende alcuni temi interrotti nella prece-dente legislatura, e in particolare la defini-zione dei rifugi di montagna, l’attività istitu-zionale del Collegio naziona-le del guide alpine e delCorpo nazionale soccorsoalpino e speleologico: unalegge alla cui stesura ha col-

laborato lo stesso presidente del CAI. Sui grovigli della politica sono intervenuti

all’assemblea Enrico Borghi dell’UNCEM e ilparlamentare Luigi Olivieri. Il primo sottoli-neando come, tanto per cambiare, il temadella montagna sembra essere evaporatodall’agenda politica benché dalla crisi eco-nomica si possa uscire, a giudizio unanime,anche grazie all’opera silenziosa di ottomilamunicipi, del mondo nella sussidiarietà e deitantissimi volontari che svolgono quelle fun-zioni alle quali le istituzioni sembrano avereabdicato. Olivieri ha a sua volta spiegato che“grazie all’opera del CAI e del GAM nelParlamento ancora si riesce a distinguereciò che è populismo e ciò che non lo è”.

In apertura, domenica, a dare il benvenutoai delegati sono stati i rappresentanti delleamministrazioni locali. Hanno parlato GiulioBoscagli assessore alla Famiglia eSolidarietà sociale della Regione Lombardia,Cinzia Bettega assessore del Comune di

Lecco con delega a Risorse umane eOrganizzazione. E, ancora, è intervenutoCarlo Spreafico consigliere della RegioneLombardia e componente del Comitato perla montagna (organismo di tutela del territo-rio montano della Regione) al quale si deveil testo della legge regionale sulla montagnache ha avuto il pregio di mettere d’accordotutte le componenti politiche. Un saluto aidelegati è stato infine rivolto da GeorgSimeoni, il presidente dell’AlpenvereinSudtirol di recente subentrato a LuisVonmetzt, grande e indimenticabile amicodel Club alpino.

Tra i momenti salienti della relazione delpresidente generale, pubblicata integral-mente in giugno sulla Rivista, brillano comegemme i risultati ottenuti nella comunicazio-ne dell’ente, con il riordino delle redazioni ela nascita di un’apposita task force. Un tasto,questo della comunicazione, non più dolen-te, e un settore che si giova di un dato

Scambio di consegneQui accanto Vincenzo Tortisubito dopo l’elezione a vicepresidente generale e mentrericeve l’abbraccio di UmbertoMartini giunto alla scadenza delsuo mandato nel Comitatodirettivo centrale. Nell’altrapagina una visione dei delegatidel CAI riuniti nel modernoPalataurus di Lecco.

Idelegati, riuniti in Assemblea generale a Lecco il 21 maggio 2009, hanno dibattuto gliargomenti che sono stati oggetto del 98° Congresso nazionale del Sodalizio tenutosi aPredazzo nei giorni 17 e 18 ottobre 2008 dedicato a “Identità e ruolo del CAI in una

società in trasformazione”. Tale dibattito si è svolto nella consapevolezza istituzionale chefosse compito dell’Assemblea di indirizzare politicamente il Sodalizio alla realizzazioneconcreta delle più significative tra le molteplici suggestioni che sono pervenute dalCongresso di Predazzo.

In particolare, l’Assemblea ha fatto proprio l’invito che da più parti viene rivolto al CAIperché torni a ricoprire appieno il ruolo di “mediatore culturale” tra il mondo della pianu-ra e delle città e il mondo della montagna e ad assumere pertanto lo sviluppo economicoe sociale di chi abita le terre alte come priorità della propria azione associativa.

Per contribuire, dunque, a contrastare e a mitigare gli effetti dei fenomeni di abbandonoche da decenni interessano molte comunità delle Alpi e dell’Appennino ma guardanoanche con ottimismo ai primi e seppur incerti segnali di ripresa demografica che si pos-sono cogliere, l’Assemblea dei delegati

impegna

l’intero Club Alpino Italiano in tutte le sue articolazioni territoriali organizzative e a qua-lunque livello, a formulare e a realizzare progetti operativi che mettano a servizio della“montagna dei montanari” le proprie strutture e infrastrutture, in uno spirito di responsa-bile confronto e di collaborazione con gli enti territoriali.

Lecco, 21 maggio 2009

La mozione approvata a Lecco

incontestabile, messo in evidenza nellarelazione del direttore del Club AlpinoItaliano Paola Peila: l’offerta dell’associazio-ne in termini di pubblicazioni periodichenon ha paragoni con quanto può essere ingrado di proporre qualsiasi editore “laico”.Al socio ordinario vengono infatti fornitidodici numeri dell’informatissimo Notiziariomensile e sei di una Rivista sempre più accu-rata e ricca di approfondimenti alla modicacifra di sei euro e venticinque centesimiall’anno: poco più di quanto possa costareall’edicola un singolo fascicolo di qualsiasirivista mensile.

Altri aspetti positivi che emergono dallarelazione di Salsa, oltre al costante incre-mento degli iscritti, sono le collaborazioni

scientifiche e culturali con esperti di istitutiuniversitari, la rinnovata immagine del CAImessa in evidenza al Congresso di Predazzo,proiettato “dallo spazio ludico allo spaziosociale e culturale”, il suo ruolo di sentinelladella montagna pure evidenziato a Predazzocome risulta dalla mozione (pubblicata aparte in queste pagine) approvata all’assem-blea di Lecco. Assai apprezzato dai delegatiè stato anche il contenimento delle quote inquesti momenti di crisi economica messo inevidenza dalla relazione del consigliereSergio Viatori, coordinatore del Comitatocentrale d’indirizzo e controllo, mentre ilvicepresidente generale Valeriano Bistolettiè intervenuto sulla destinazione dei risparmiassicurativi fornendo a grande richiesta

delucidazioni sulle nuove polizze di cui puresi tratta in queste pagine speciali delloScarpone dedicate all’Assemblea di Lecco.

Nel corso della sua relazione morale il pre-sidente Salsa ha infine voluto sottolinearecome nel 2008 un evento “storico” abbiariguardato la definitiva riabilitazione diWalter Bonatti da parte del CAI a seguitodella pubblicazione della relazione dei tresaggi dal significativo titolo “K2. Una storiafinita”. “Tutta la comunità alpinistica”, haspiegato, “ha espresso grande apprezzamen-to per tale riconoscimento morale, lunga-mente atteso e fortemente caldeggiato”.

A presiedere l’assemblea è stato, con ladovuta fermezza, Mario Bonacina presiden-te della Sezione di Lecco. Giacomo Stefani,presidente dell’Accademico, ha consegnatoil riconoscimento “Paolo Consiglio” ai com-ponenti di tre diverse spedizioni distintesi inambito extraeuropeo nel corso dell’anno: unsuggestivo momento d’incontro con il gran-de alpinismo di cui si riferisce in queste pagi-ne attraverso la testimonianza di RolandoLarcher. Eugenio Di Marzio, presidente delGruppo regionale Abruzzo, ha testimoniatocon grande dignità le sofferenze di unaregione che dopo il terremoto è decisa a tor-nare a vivere. “E quale migliore occasione”,ha detto, “delle iniziative che in giugno il CAIorganizza sui sentieri abruzzesi con l’indi-spensabile contributo della Commissionecentrale per l’escursionismo?”.

Fra gli interventi, da segnalare ancora quel-li di Maurizio Dalla Libera (vedere box) suldiscutibile obbligo di adottare apparecchiodi ricerca, pala e sonda per chi affronta i fuo-ripista; del triestino Giorgio Godina (presi-dente della XXX Ottobre) sulle minacceall’integrità della stupenda Val Rosandra,paradiso degli alpinisti (vedere box).

Prima del rompete le righe sotto un solleo-ne che di primaverile aveva ben poco, unoscrosciare di applausi ha accolto l’elezionedi Vincenzo Torti, avvocato milanese, giàpresidente del Convegno delle sezioni lom-barde, che subentra a Umberto Martini nellacarica di vicepresidente generale dopo esse-re stato componente del Comitato direttivocentrale dall’aprile 2005. Lo spoglio delle 757schede, tre delle quali nulle, ha attribuito aTorti 454 voti contro i 299 ricevuti dal consi-gliere centrale Flaminio Benetti, mentre unvoto è andato a Francesco Carrer.

“In una situazione come quella odierna nonmi nascondo che lo zaino da portare sia par-ticolarmente pesante”, ha detto Torti sot-traendosi per qualche istante all’abbracciodi tanti amici ed estimatori. “Credo però difare parte di una squadra capace di sostitui-re i pezzi e di raggiungere i risultati che cisiamo proposti. Dal punto di vista stretta-mente personale grandissima è la mia gioia

L’integrità della Val Rosandra, gioiello naturale unico per serbatoio di biodiversità alleporte di Trieste ma, soprattutto, vero e importante riferimento storico per più gene-razioni di alpinisti e rocciatori (è stata la prima palestra di roccia in Italia, pensata,voluta e realizzata da Emilio Comici nel lontano 1929 per la neocostituita “scuola di

alpinismo” nazionale), è minacciata da un faraonico scavo a doppia galleria che dovrebbetrafiggere il sottosuolo carsico ricco di falde acquifere e di grotte. Galleria pensata e pro-gettata per il collegamento ferroviario ad alta velocità Trieste-Divaccia (Slovenia) e cheprevede l’asportazione di più di 8 milioni di metri cubi tra rocce calcaree e flysh.

Le inquietanti rilevazioni espresse da numerosi esperti (ingegneri, geologi, botanici, zoo-logi) a seguito di una coscienziosa analisi dello “studio di fattibilità”, reso ufficiale da poco,suscitano obiettivi timori per il rischio di un grave stravolgimento idrografico della valle(prosciugamento delle falde acquifere e rinsecchimento dello stesso torrente Rosandra), diun devastante mutamento ecologico e geomorfologico degli habitat delle cavità sotterra-nee e di una irreversibile alterazione della flora e della fauna dell’intera area.

Timori, tra l’altro, condivisi e segnalati anche dagli stessi progettisti ed estensori dello“Studio di fattibilità” nelle pagine della loro “Relazione generale”.

La XXX Ottobre, sezione del CAI a Trieste, depositaria e coerente con l’impegno istitu-zionale del Club Alpino Italiano relativo alla tutela e alla salvaguardia del territorio, espri-me allarme e legittima preoccupazione per ciò che potrebbe realmente accadere di trau-matico e di irreversibile al delicato ecosistema della Val Rosandra a seguito delle decisioniche vogliono preferire questa logica di tracciato ferroviario ad altre soluzioni alternativemeno sconvolgenti per l’ambiente circostante.

L’accorato appello a tutelare l’integrità di questa piccola-grande valle è stato lanciato daGiorgio Godina, presidente del sodalizio triestino, domenica 24 maggio a Lecco, ai conve-nuti all’Assemblea nazionale dei delegati CAI attraverso una mozione presentata in aula.

La XXX Ottobre non esprime contrarietà di principio alla realizzazione del collegamentoferroviario; non identifica la protezione della Val Rosandra attraverso la cultura del “non”fare a tutti i costi ma attraverso quella del “come fare” e “fare con partecipazione”.

Devono essere queste le riflessioni verso cui indirizzare le scelte. L’investimento nellatutela dell’ambiente porta sempre una ricaduta economica. Molto di più: una ricaduta cul-turale e spirituale, che rappresenta il più grande e il più profondo dei valori aggiunti. (G.G.)

6 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

L’attentato alla Val Rosandra

Assemblea 2009

essendo nato in una famiglia che ha fondatouna sezione del CAI e oggi può vantare que-sta incredibile novità: uno dei suoi figli elettialla vicepresidenza generale! Chissà se ilmio caro nonno se la sarebbe aspettata... Ela mia gratitudine non può che essere rivoltaanche alla mia Sezione di Giussano che miha sempre accordato fiducia consentendomidi andare avanti nonostante la mia naturaleritrosia per le competizioni. Ringrazio gliamici della Briantea, il raggruppamento chemi è stato accanto in questo cammino e daultimo anche il mio presidente regionale perle sue attestazioni di grande correttezza.Spero di riuscire a interpretare correttamen-te questi valori e rispondere alle aspettativedi una base giustamente esigente”.

A consuntivo delle giornate lecchesi, vaosservato che notevole è stato lo sforzo orga-nizzativo per questo evento storico lunga-mente atteso dalla città di Lecco. L’ultimoappuntamento di questa importanza organiz-zato all’ombra del Resegone e delle Grignedal CAI risaliva al 1974. Atri tempi. “Lecco è lacapitale e la culla dell’alpinismo”, ha detto ilpresidente Salsa, “per questo motivo nonpotevamo scegliere una sede migliore. Inoltresi è deciso di svolgervi l’assemblea in conco-mitanza con i 100 anni di Riccardo Cassin acui va il ringraziamento di tutto il Club alpinoitaliano per il lustro che ha dato al nostrosodalizio”. L’appuntamento per la prossimaassemblea, nel 2010, è già fissato. Si svolgerài 22 e 23 maggio a Riva del Garda. ■

No a divieti e patenti di idoneità

Sicuramente un problema diricambio generazionale deveesserci nell’alpinismo di élite se

il Riconoscimento “Paolo Consiglio”del Club Alpino Accademico Italiano,consegnato a Lecco in occasionedell’assemblea dei delegati, vedesempre alla ribalta, più o meno, i solitinoti. Lo ammette anche RolandoLarcher premiato con Fabio Leoni eElio Orlandi per una nuova via apertain Patagonia, sull’imponente parete estdella Torre del Paine: un itinerario di1260 metri con difficoltà di 7°/A3+,

percorso quasi completamente in libera. Agente della Questura di Trento, Larcher ha una sua filosofia.“Per affermarsi ci vuole del tempo, almeno qui in Italia. Io, peresempio, sono 28 anni che scalo...Tuttavia posso dire di nonavere mai fatto niente per mettermi in mostra. L’alpinismo dinoi trentini del resto è di tipo gioioso, tutto basato sull’amicizia.Facciamo le nostre fatiche come tutti ma non puntiamo sul latopiù drammatico dell’alpinismo: scegliamo gli obiettivi ben

sapendo che certe salite possono rendere, dal punto di vistamediatico, più di altre”. Con Leoni, venuto a sua volta a Lecco a ritirare l’attestato,Larcher si considera amico da sempre. Tramite Leoni haconosciuto Orlandi che sull’esperienza ha realizzato ildocumentario (presentato al recente TrentoFilmfestival) “Oltrela parete”. “Un titolo emblematico”, osserva Larcher, “perchéciò che più conta è appunto il piacere di stare insieme, dicondividere sogni e successi. Adesso andiamo insieme inPakistan dove tentiamo un pilastro di 1200 metri del K7. Unicoproblema: al momento della partenza sono pieno di complessiperché so che mio figlio Alessandro di dieci anni, vedendomiandare via di casa, ci resta male. Ma mi consolo pensando chegrande è il suo spirito di emulazione nei miei confronti”. Larcher è papà anche di una bimba di un anno e mezzo, Anna,alla quale ha dedicato una via. Che sia un papà coscienzioso èfuori di dubbio, almeno quanto lo è come alpinista, convintoche le polemiche uccidano l’alpinismo, spesso dettate daragioni venali. “Perché davanti all’opinione pubblica noialpinisti finiamo sempre per fare una brutta figura. Logico poiche la gente ci consideri polemici, litigiosi, protagonisti,bugiardi, inaffidabili”. ■

Larcher: scalare da buoni amici e vincere

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 7

Sull’obbligo dell’ARVA, nonché di pala e sonda, che alcune regioni intendono esten-dere “a tutti gli utenti delle superfici innevate anche nelle aree non controllate eindipendentemente dall’inclinazione del pendio si è espresso nella sua relazioneall’Assemblea dei delegati Maurizio Dalla Libera, presidente delle Scuole di alpini-

smo, sci alpinismo e arrampicata libera del CAI. Un argomento di grande attualità, ancheperché sono stati già multati alcuni escursionisti trovati sprovvisti di apparecchio elettro-nico di ricerca mentre si muovevano a piedi su terreno quasi pianeggiante ricoperto di nevesenza tenere conto di questo particolare: la condizione più importante, anche se non suffi-ciente, perché ci possa essere il distacco di un lastrone di neve, è infatti costituita dall’in-clinazione del terreno.

“Si vuole ribadire”, ha detto Dalla Libera, “il principio di poter frequentare liberamente lamontagna senza sottostare a norme che regolano i comportamenti o che stabiliscanopatenti di idoneità. Al di fuori delle aree attrezzate e delle zone che momentaneamente ven-gono interdette per tutelare l’incolumità, l’arrampicata, lo scialpinismo l’escursionismosono attività che presentano dei rischi e chi le pratica se ne assume la piena responsabili-tà; sono soprattutto le competenze e il livello di preparazione fisica e psichica che possie-de l’individuo a stabilire il grado di percezione del rischio. Il desiderio di scoprire e di farenuove esperienze fa parte della natura dell’uomo fin dall’epoca dei grandi viaggiatori”.

“La montagna”, ha osservato Dalla Libera, “è vista come palestra di crescita, scuola diesperienza che aiuta a maturare in senso spirituale oltre che fisico. L’uomo ha la necessitàdi misurarsi con se stesso e con una natura non addomesticata: la montagna, in quanto ter-reno di avventura, offre questa opportunità. Obbligare dunque all’uso di ARVA, pala e sondachi voglia frequentare la montagna innevata nelle aree non controllate, se da un lato noninibisce la possibilità di muoversi, tuttavia introduce il principio di ‘normare’ attività cheper loro natura non possono essere regolamentate e che devono essere lasciate alla liberae consapevole scelta dell’individuo”.

“Questa linea di condotta, che ha il pretesto di tutelare l’incolumità dello stesso pratican-te, e contro al suo pur riconosciuto diritto all’esercizio di un’attività rischiosa”, ha conclu-so il presidente delle Scuole del CAI, “in realtà spesso nasconde interessi di vario genere.

“Una volta accettate queste regole di comportamento difficilmente si potrà impedire didisciplinare e di ‘mettere in sicurezza’ gli stessi itinerari su roccia o su ghiaccio in monta-gna. Si passerà poi in breve a definire dei patentini che certificheranno l’idoneità a percor-rere i vari itinerari, se non anche a pretendere pagamenti od altre prestazioni”.TTeessttii ee ffoottoo aa ccuurraa ddeellllaa rreeddaazziioonnee

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Si è svolto il 24 aprile a Predazzo (TN) presso la ScuolaMilitare Alpina della Guardia di Finanza il convegno nazio-nale di formazione “I giovani e lo sport della montagna”.Patrocinato da CONI, FISI, FISG, CAI, Provincia autonoma

di Trento, Comune di Predazzo, TrentoFilmfestival e altri impor-tanti enti e organizzato dal Gruppo Sciatori Fiamme Gialle con lacollaborazione del CeBiSM (Centro Interuniversitario di Ricerca inBioingegneria e Scienze Motorie) di Rovereto, il convegno è statoseguito con grande attenzione da un folto pubblico (hanno parte-cipato oltre 320 persone) composto da vari rappresentanti delleistituzioni e degli enti; dirigenti dello sport, molti giovani studentie insegnanti.

Ha aperto i lavori, rivolgendo i saluti di benvenuto, il generale B.Gianni Gola, comandante del Centro sportivo della Guardia diFinanza, che ha espresso il forte impegno delle Fiamme gialle voltoalla promozione delle attività sportive in montagna. Il colonnelloSecondo Alciati, comandante della Scuola Militare Alpina diPredazzo, ha moderato gli autorevoli relatori intervenuti su uno deitemi in programma, “Lo sport e la montagna”. Il professor AnnibaleSalsa, filosofo, antropologo e presidente generale del CAI, ha par-lato dell’attività sportiva “come uno degli aspetti della frequenta-zione della montagna”; il professor Andro Ferrari, responsabilesettore educazione fisica della Provincia di Trento ha trattato“Scuola e sport della montagna. I progetti della Provincia

Autonoma di Trento”;sullo sport “come vei-colo per la promozionedel turismo in monta-gna” ha relazionato ildottor Maurizio Ros-sini, direttore marke-ting di Trentino SpA.

Il professor FedericoSchena, direttore delCeBiSM di Rovereto hamoderato un altro

importante tema affrontato nel convegno, “lo sport come veicoloper il benessere del futuro” sul quale sono intervenuti il professorRoberto Manzoni, responsabile della formazione dello sci alpinodella FISI che ha trattato “le fasi sensibili della motricità”; il pro-fessor Antonio la Torre, tecnico nazionale del FIDAL ha trattato la“programmazione dell’allenamento a lungo termine”; infine il dot-tor Piero Trabucchi, psicologo dello sport, ha parlato di “motiva-zione allo sport e prevenzione all’abbandono”.

Sull’ultimo e interessante tema in programma, lo sviluppo dellaforza in età giovanile - moderato dal professor Marcello Faina,direttore dell’Istituto Scienze dello sport del CONI di Roma – sonointervenuti il professor Renato Manno, metodologo dell’allena-

mento presso l’Istituto scienzedello sport del CONI, che ha tratta-to “l’allenamento della forza in etàevolutiva”; il professor Marco DeAngelis della Facoltà di scienzemotorie dell’Aquila che ha parlatodei “mezzi di allenamento dellaforza in età evolutiva”. In conclu-sione, su “monitoraggio e valuta-zione della forza” ha relazionato ildottor Franco Impellizzeri, coordi-natore della ricerca sport invernalipresso il CeBiSM di Rovereto.

Chiusi i lavori, si è svolta in sera-ta, presso la sala consiliare delComune di Predazzo, un’interes-sante e coinvolgente tavola roton-da sul tema “Ritorno allo sport,riscoperta dei valori e risposteall’abbandono giovanile” moderatadal giornalista MichelePasqualotto.

Certamente il convegno ha con-tribuito a sensibilizzare sia gliaddetti ai lavori, sia le famiglie esoprattutto i giovani a una sana ecorretta pratica degli sport legati almondo della montagna.

Vinicio Vatteroni

Formazione Convegno alla Scuola alpina

I giovani e lo sport della montagna

Milano è storicamente città d’acqua: come affermava Bonvesin de la Riva nel suo DeMagnalibus Mediolani “il valore delle abbondanti e preziose acque di Milano è superiorea tutto il vino e l’acqua messi insieme di certe altre città”. Chissà se Josef Margreiter,

direttore dell’Ufficio del Turismo del Tirolo assieme a Ester Wilhelm responsabile per lacomunicazione, nel portare proprio a Milano l’acqua del Tirolo in piccole bottigliette da regalareai milanesi in alcune fermate della metropolitana, hanno pensato anche a questa storica affinità?Per quattro giorni infatti - dal 12 al 16 maggio - l’ente turistico del Tirolo austriaco si è presentatonel capoluogo lombardo con un’iniziativa volta a far conoscere le bellezze naturali e lepotenzialità turistiche di una regione tra le più ricche d’acqua.

Il Tirolo con le sue 10.000 sorgenti, il miliardo e mezzo di metri cubi d’acqua che occupano17.000 km di fiumi e i 600 laghi di cui l’80% sopra il limite della vegetazione arborea, possiedeuna quantità d’acqua sufficiente a dissetare 250 milioni di persone, ha spiegato Mario Pinoli,geologo e professore a contratto dell’Università degli Studi Milano Bicocca, in unaminiconferenza all’Acquario Civico sulla gestione sostenibile dell’acqua in Tirolo.

L’”Amazzonia delle Alpi” come è stata ribattezzata questa regione, ha adottato da tempo criteridi gestione sostenibile delle acque applicando la linea indicata dall’art. 2 della Convenzione delleAlpi il cui Segretariato permanente ha sede proprio a Innsbruck. Anche il Club alpino austriacopersegue questi obbiettivi di salvaguardia e ha investito 33 milioni di euro negli ultimi 15 anni, haspiegato Pinoli, per la tutela dell’ambiente nei rifugi alpini attraverso la depurazione delle acque el’uso di energie rinnovabili. Tra le iniziative menzionate è degna di nota tra l’altro la realizzazionea Seefeld della prima centrale che utilizza la caduta di acque di fognatura da quote superiori perprodurre energia: iniziative che dimostrano come l’impegno verso l’ambiente sia svolto a tuttocampo in una regione in cui armonizzare le esigenze turistiche con quelle della popolazionealpina è una priorità. (L.S.)

Iniziative

Acqua, l’impegno del Tirolo

Il presidente generaleAnnibale Salsa al convegnoa Predazzo (Trento).Archivio Scuola MilitareAlpina della GDF.

Una tavola rotonda sul tema “Ritorno allo sport,riscoperta dei valori e risposta all’abbandonogiovanile” a conclusione dei lavori a Predazzo

Ne aspettavano 1200, ne sono arri-vati 1137 dalla Lombardia maanche da altre regioni: un belcolpo d’occhio sulle rive dell’Alto

Lario, a Colico, con la sfolgorante pala delSasso Manduino che preannuncia, oltre ilPian di Spagna, verso nord, i graniti dellaVal Masino. Ma il bilancio del sedicesimoraduno regionale lombardo dei soci senio-res “Anna Clozza”, ospitato nella tenso-struttura di viale Padania, risulta più chepositivo non solo sulla base di una pura esemplice contabilità delle teste bianche egrigie presenti.

Ciò che emerge a prima vista da questogenere di raduni è l’entusiasmo, la vogliadi stare insieme. “Una realtà da guardarecon grande attenzione raccogliendo ilmessaggio di ottimismo che i soci senioressanno trasmettere alle nuove generazioni”,ha osservato il presidente generaleAnnibale Salsa fraternamente accoltodagli impeccabili organizzatori: il presi-dente del Gruppo lom-bardo Dino Marcandalli,il presidente dellaSezione di ColicoGiovanni Del Trediciche alle meraviglie diquesto lembo diLombardia ha dedicatocon Elena Fattarelli unaguida su sentieri e storiadi Colico e del MonteLegnone, e infine CarloBonisolli esponentedella Commissione cen-trale per l’escursioni-smo che ha di recentespalancato le porte aiseniores. In prima linea, anche per ragionidi appartenenza ai popoli lacustri, i lec-chesi del Gruppo Età d’oro con le incon-fondibili magliette celesti, arrivati quassùin battello trascinati dall’entusiasmo diMarcello Selleri sfidando le bizze di unLario spazzato dalle raffiche di vento: ine-zie per gente che, passati i sessanta, non fauna piega quando si tratta di pernottare intenda nel gelo della Patagonia o nelle dis-tese di sabbia sahariane.

Prima che una cerimonia religiosa venis-

se celebrata da don Annino, parrocodi Colico, parole di amicizia e simpatiasono state pronunciate dal sindaco dellaridente località lariana Alfonso Curtoni, daRenata Viviani da poco al vertice delGruppo regionale lombardo del CAI, dalpresidente del Consiglio provincialeGiovanni Fazzini.

Pure nel segno dell’amicizia che lega lagente di montagna, un momento di intensacommozione ha contrappuntato l’atmosfe-ra festosa del raduno. E’ stato quando sei-

mila euro raccolti tra i seniores sono staticonsegnati a due amici arrivatidall’Abruzzo martoriato dal terremoto: ilpresidente e il segretario dei gruppi omo-loghi dell’Aquila Angelo Paolucci eGiancarlo Speranza.

Infine il rompete le righe con l’omaggiodegli sponsor, nelle orecchie le note di“Argento vivo”, inno ufficiale dei seniorestenuto a battesimo a Colico con le paroledi Delfina Marelli e la musica del maestroBeppe Pautasso. (R.S.) ■

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 9

Seniores Il grande raduno di Colico

Sono stati 1137 i partecipanti,accolti dalle note di un nuovoinno dedicato ai “diversamentegiovani” del Club alpino

L’abbraccio agliamici dell’AbruzzoNelle foto una veduta di Colico ealcuni momenti del raduno deiseniores: il ringraziamento deisoci abruzzesi ai quali sono staticonsegnati circa seimila euroraccolti tra i partecipanti qualefondo di solidarietà, i due autoridell’inno ufficiale “Argento vivo”Beppe Pautasso e Delfina Marelli,un momento di aggregazionedurante la cerimonia religiosa.

Argento vivo sul lago

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Migliorare la frequentazione e la conoscenza della montagnautile per riflettere sui valori della vita e della natura, pro-muovere la lettura integrata del territorio montano e risco-prire la cultura del vivere in montagna, individuare strate-

gie comuni per migliorare le specifiche proposte educative. Questialcuni dei punti contenuti nel protocollo di collaborazione che ClubAlpino Italiano (CAI), Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani(AGESCI) e Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed EsploratriciItaliani (CNGEI) hanno sottoscritto a Roma il 15 maggio presso la Saladel Mappamondo della Camera dei Deputati. Il documento è stato fir-mato - sotto il patrocinio del Gruppo Amici della Montagna delParlamento Italiano - dal presidente del GAM onorevole ErminioQuartiani, dal presidente generale del CAI Annibale Salsa, dal presi-dente AGESCI Alberto Fantuzzo e dal presidente CNGEI DorianoGuerrieri.

La collaborazione fra CAI e mondo scout è nata dalla consapevo-lezza che, pur animate da finalità differenziate, le tre associazioninello svolgere le attività di formazione e animazione hanno in comu-ne l’attenzione per l’ambiente e l’amore per la natura come idoneoveicolo per la formazione delle giovani generazioni, che a questi valo-ri sono sempre più sensibili e attente. Come sottolineato dal presi-dente generale Salsa questo accordo impegnerà non soltantol’Alpinismo giovanile ma l’intero Club alpino in un impegno concretoverso i più giovani.

Gli scambi che nasceranno con lo scoutismo dovranno promuove-re attività di studio e scambio di riflessioni e competenze sulle pro-

blematiche giovanili, sensibilizzare alla necessità dell’ascolto deiragazzi, affinare le dinamiche e le tecniche di accompagnatori/edu-catori nella conduzione e nell’animazione dei gruppi. CAI, AGESCI eCNGEI coinvolgono direttamente circa 500 mila associati, con unbacino di potenziali frequentatori delle rispettive attività che superaampiamente il milione. Anche questa cifra indica il valore dell’accor-do e dell’impegno assunto con la firma: la proposta di un modello cheprivilegi il camminare la vita con lentezza e che tenga sempre pre-sente il principio secondo il quale la terra non l’abbiamo ereditata dainostri padri ma ricevuta in prestito dai nostri figli.

Alla firma erano presenti tra gli altri gli onorevoli Rosy Bindi (vice-presidente della Camera), Laura Froner (vice-presidente del GAM),Sergio Piffari (Direttivo GAM), Lucia Codurelli (Direttivo GAM),Luciana Pedoto (GAM), Paola Binetti (past presidente SocietàItaliana di Pedagogia Medica) e il funzionario Gianpaolo Boscarioldell’Ufficio di presidenza GAM.

La delegazione del Club Alpino Italiano era composta da GoffredoSottile (vice-presidente generale), Francesco Carrer (componentedel Comitato direttivo centrale e delegato alle politiche giovanili),Elio Protto (consigliere centrale), Vinicio Vatteroni (responsabiledella Comunicazione e direttore editoriale della stampa sociale),Luca Calzolari (responsabile dell’Ufficio stampa e direttore respon-sabile della stampa sociale), Aldo Scorsoglio (presidente dellaCommissione centrale alpinismo giovanile), Gian Carlo Berchi (diret-tore della Scuola centrale di alpinismo giovanile).

Per AGESCI e CNGEI erano presenti Marco Zanolo (direttore AGE-SCI), Carmelo Scalfari (consigliere nazionale CNGEI), PaoloFizzarotti (direttore di “Scoutismo”, rivista CNGEI), Davide Pecorella(Consiglio nazionale CNGEI).

Stefano Mandelli

[email protected]

Un vasto bacino di utenzaNella Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati il presidente generale delCAI Annibale Salsa firma il protocollo di collaborazione tra CAI, AGESCI e CNGEI.Le tre associazioni coinvolgono direttamente circa 500 mila associati, con unbacino di potenziali frequentatori delle rispettive attività che supera ampiamente ilmilione (foto di Stefano Mandelli).

Accordi Firmato il protocollo con AGESCI e CNGEI

Un passo importante per crescere insieme

Dalla conquista del MonteBianco all’epoca del sestogrado, la storia

dell’alpinismo scorre conbellissime immagini nelle 320pagine del nuovissimo manualedel Club Alpino Italiano curato daArmando Scandellari.Diciassettesimo della serie,“Alpinismo – 250 anni di storia edi cronache” è il primo di duevolumi sull’argomento indistribuzione sotto l’egida dellaCommissione centrale per lepubblicazioni e dellaCommissione nazionale scuole di alpnismo, scialpinismo e arrampicata libera. La presentazione è delpresidente generale Annibale Salsa, 12 sono i capitolipreceduti da un’anteprima dello stesso Scandellari.Un’esauriente bibliografia completa il volume in vendita a 22ero (14 per i soci).

Manuali

Storia dell’alpinismo, primo volume

Ortles-CevedaleUn’estate sui ghiacciai

LA CARTINA INEDITADEL GRUPPO ORTLES-CEVEDALE

• Cinque itinerari di escursionismo

• Cinque gite di scialpinismo

• Tutti i rifugi e i numeri utili.

IN REGALOIN REGALOLA CARTINA INEDITALA CARTINA INEDITA

I sentieri, i rifugi, le ferrate nel Parco nazionale dello Stelvio

Solda, Trafoi, Bormio e Santa Caterina

MONT ORTLES CEVEDALE X SCARPONE LUGLIO 09 1 26-05-2009 16:55:20

Quando, dopo quasi tre ore di marciain salita, arrivò sul piazzale delGaribaldi gli prese un colpo: il rifu-gio, che tanto bene conosceva, era

stato trasformato in un piccolo paese.Attorno al laghetto di Venerocolo decine ditende, un ospedale da campo in muratura,

baracche Damioli, costruzioni ovunque: per-sino una chiesetta di legno. Appoggiò lozaino dietro la porta del rifugio ed entrònella sala principale trasformata in quartiergenerale della compagnia a cui era statodestinato: il Gruppo Autonomo Garibaldi.

“Sottotenente Cattaneo Italo – si presentòsull’attenti- sono stato destinato qui”.

Il tenente della fureria prese la lettera d’ac-compagnamento e la scorse velocemente.

“Quindi sei qui per l’addestra-mento delle truppe specialid’alta montagna. Bene bene.Alle dirette dipendenze delCapitano Mor. Ma il capitanoora è su al Passo in pattuglia-mento, dovrebbe arrivare amomenti – e scostò la tendinadella finestra– ah, ecco chestanno scendendo dallavedretta”.

Italo uscì sul piazzale del rifu-gio-caserma a osservare glialpini in tuta bianca che scen-devano in diagonale curvi inavanti spingendo sui lunghibastoncini. In testa c’era un

uomo alto di statura, che si muoveva benesugli sci. L’ufficiale fletteva il corpo inginoc-chiandosi a destra e sinistra, con le bracciaaperte e il soprabito bianco che svolazzavasfiorando la neve. Ogni tanto lo si sentivaurlare qualcosa, ma Italo era troppo lontanoper afferrare il senso di quei comandi. Glialpini arrivarono sul piazzale a piedi, unoalla volta ordinatamente, reggendo gli scisulla spalla destra e i bastoncini incrociati

Pagine scelte “Il Ghiacciaio di Nessuno”

Preti incontra i “diavoli”

12 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

Arruolato negli alpini e destinato allaCompagnia autonoma “Garibaldi”,un giovane si trova a vivere e acombattere la Grande guerra sullevette, a quota tremila, lungo il gelidoconfine che divide l’esercito italianoda quello austriaco. Un romanzod’azione liberamente ispirato alleleggendarie imprese dei Diavolidell’Adamello è quanto proponeMarco Preti (“Il Ghiacciaio diNessuno”, Mursia, 312 pagine, 18 euro), cineasta, scrittore ealpinista, il primo italiano a ripeterela via Salathè a El Capitan in California, una paretestrapiombante di oltre 1000 metri. Nel brano proposto, per gentileconcessione, l’incontro delprotagonista con il ruvido CapitanoMor, nella realtà il mitico capitanoNino Calvi che con i fratelli si coprì di gloria nel corso della Guerrabianca. Buona lettura.

“Il mio rapporto con l’Adamello è profondo e antico”, spiega Marco Pretiraccontando di questo suo primo romanzo dopo tanti scritti di montagna.“Furono mio padre e il suo grande amico e compagno di cordate FrancoMaestrini ad avvicinarmi all’alpinismo quando avevo 10 anni. Proprio aloro ho dedicato il romanzo. A 18 anni ho scalato la parete Norddell’Adamello impiegando meno di 5 ore. Qualche anno più tardi ho ini-ziato ad affrontare le pareti che durante l’infanzia mi venivano indicateperché mai scalate da nessuno. Così sono riuscito ad aprire nuove vie:come quella sul Corno Centrale di Salarno, 700 metri, difficoltà fino al 7°grado. Questa via non è più stata ripetuta”.

Nel suo percorso, Preti ha scelto l’alpinismo di ricerca geografica, sem-pre teso verso la scoperta di cime lontane, esotiche e sconosciute. E’ statoil primo a scalare in Thailandia, alle Seychelles e in Polinesia. Ha arram-picato in Borneo, in Camerun, ha aperto una nuova via molto difficile sulMonte Kenya. In Antartide, dove si è recato due volte e sempre in barca avela, ha scalato gli iceberg. Sempre nella Penisola Antarica ha salito perprimo la parete sud del Monte Jules Verne e la cima inviolata del Pilot Peak.

“A partire dai trent’anni mi sono dedicato definitivamente alla cinematografia, specie aquella di montagna: documentari, fiction e pubblicità”, racconta. “E proprio questa miadimestichezza con la cinepresa mi ha indotto a scrivere il mio primo romanzo con un tagliocinematografico. ‘Il Ghiacciaio di Nessuno’ è infatti storia d’azione che, per la sua struttu-ra, è molto simile a una sceneggiatura”.

“Come se fosse un testo per il cinema”, conclude Preti, “il libro si compone di tre atti edè stato costruito tenendo fede al motto degli sceneggiatori di Hollywood: show, don’t tell(mostra, non raccontare). Per questo ho limitato l’introspezione psicologica dei personag-gi concentrandomi sulla descrizione delle loro azioni.”

“Queste mie montagne senza segreti”

Marco Preti sfoglia unaraccolta di documenti inuna baita sull’Adamellodove è ambientato il suoromanzo. Nell’altra foto è con il libro fresco di stampa.

sulla sinistra. L’ufficiale diede il rompete lerighe con un gesto della mano e i soldati sene andarono in fretta e rumorosi verso leloro tende attorno al laghetto.

“Capitano Mor?” domandò Italo sull’attenti.“E té, chi sét?” chiese l’ufficiale in berga-

masco sollevando gli occhialoni da ghiac-ciaio. Aveva la faccia nera, abbronzatissima,la punta del naso e le labbra crepate dalsole. Il segno degli occhiali gli disegnavauna mascherina bianca, perfetta, in cui lam-peggiavano due occhi a fessura azzurri egrigi come una lama d’acciaio.

“Sono il sottotenente Italo Cattaneo edovrei essere il nuovo addestratore di tecni-ca alpina”.

“De cusè?” “Ski, roccia e ghiaccio, signore. E questo

–trafficò nella tasca Italo - è per lei. Da partedel colonnello Ubaldo degli Ubaldi”.

Il capitano mise i guantoni di lana sotto l’a-scella e scartò il pacchetto. “Hai incontratoi feriti che scendevano?”, domandò senzaalzare gli occhi. “Hai visto un ufficiale con latesta fasciata?”

“Sissignore! “E come stava?” “Credo molto male signore”. “E’ mio fratello. Ma ha la testa dura, ce la

farà, sono sicuro. Ostia! L’éra ura...”, com-mentò girando il moschettone fra le mani,“ma che nome hanno dato ai carabiner?”

“Moschettone!”“Moschettone!? E a te sembra un nome

adatto? Mosche, moschini, moschetti emoschettoni…”

Enrico Mor appese il gancio d’acciaio a unospallaccio dello zaino, squarciò la lettera conun dito e cominciò a leggere. Un colpo dicannone sordo e lontano rieccheggiò da die-tro la cima del Corno Bianco, ma il capitanonon distolse nemmeno lo sguardo.

“Brao, brao, brao. Etcetera, etcetera, etce-tera”.

Italo si fece andar via dalle labbra il suosorrisetto divertito e inopportuno proprioun attimo prima che il capitano finisse dileggere la lettera e alzasse il capo.

“Fatti dare una tuta bianca e fatti accom-pagnare nella stanza del Bastardì, del tenen-te Delisi, intendo, ti sistemerai lì, per ilmomento”.

Italo prese possesso dell’ultimo baule libe-ro, si srotolò le pezze dai piedi e le mise adasciugare sulla sponda del letto.

Marco Preti

da “Il Ghiacciaio di Nessuno”,

Ugo Mursia editore

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 13

Sede centrale

Polizza infortuni:come… non farsi del male!

La richiesta di chiarimenti in tema di polizza infortuni per soci in attività sociali, per-venuta da più parti e oggetto di significativi interventi anche in occasione dellarecente Assemblea dei delegati di Lecco, impone alcune doverose precisazioni. Giàcon gli articoli di presentazione pubblicati nel periodo novembre/dicembre e con

le circolari n. 1/2009 e n. 6/2009 della Direzione si è avuto modo di osservare che, con lanuova polizza attivata dalla Sede centrale in conformità alla delibera assembleare diMantova, ogni socio è automaticamente assicurato, con l’iscrizione, per gli infortuni chedovessero occorrergli nello svolgimento di TUTTE le attività organizzate dalla Sede cen-trale, dai Gruppi regionali e provinciali, dalle Sezioni, Sottosezioni e dagli Organi tecnicie strutture operative. In occasione della predisposizione del bando di gara e nella conse-guente stipula contrattuale si è volutamente proposta, ed ottenuta, una copertura assicu-rativa il cui unico parametro di riferimento fosse quello dell’essere in presenza di attivitàorganizzata da parte di una delle componenti CAI sopra indicate, proprio per evitare cheuna eventuale elencazione potesse, da un lato, comportare omissioni e, dall’altro, auto-rizzare, in sede di risarcimento, l’istituto assicuratore a sollevare problematiche interpre-tative (ad esempio: se scrivo cicloescursionismo, la mountain bike è compresa?).

Attualmente, quindi, qualsiasi attività organizzata dal CAI, inteso nella sua più ampiaaccezione, è coperta dalla Polizza infortuni a favore dei soci che vi partecipano o dei nonsoci a favore dei quali venisse attivata. Ciò significa, ed è doveroso rimarcarlo, che con lapredetta polizza hanno trovato copertura sia le attività più tipicamente rischiose e, inquanto tali, di più difficile assicurabilità e, comunque, a costi significativi, sia attività che,per loro natura, non si presentano particolarmente rischiose e, conseguentemente, sonopiù agevolmente assicurabili e a minor costo. Tale considerazione spiega il motivo per cui,in questa fase che può correttamente definirsi sperimentale, si sia fatto riferimento alrispetto dei principi e delle finalità del CAI, richiamati dalla legge, dallo statuto e dal rego-lamento generale, con ciò non intendendosi esplicitare una limitazione contrattuale,quanto piuttosto rimarcare una linea di indirizzo da tenere ben presente, atteso che l’averottenuto, oggi, delle condizioni assicurative particolarmente favorevoli, sia in tema diampiezza di copertura, sia in tema di costi, non esclude la necessità di confrontarsi, neltempo e anche a breve, stante la cadenza biennale della polizza, con l’effettiva incidenzadella sinistrosità, dato, questo, che costituirà il punto di riferimento per la successiva garae le relative offerte. Se, quindi, attualmente, qualsiasi attività sezionale, preventivamentedeliberata dagli organi competenti, comporta la copertura di cui alla polizza infortuni, èevidente che il suo concreto utilizzo per le attività più squisitamente tipiche del CAI(senza per questo escludere l’apertura a ciò che fa parte della formazione culturale di chifrequenta la montagna o lo svolgimento di attività di fruizione della natura e del territo-rio) ridurrebbe, statisticamente e con un effetto di sostanziale autoregolamentazione, lapredetta incidenza sul numero degli infortuni e, conseguentemente, sui costi assicurativifuturi. Va, infatti, ricordato che si tratta pur sempre di una polizza assolutamente nuovaper il CAI e che, in quanto tale, è soggetta a verifiche da parte dell’uno e dell’altro con-traente assicurativo e, in particolar modo, dell’Istituto assicuratore che, in un’ottica d’im-presa, sarà anche orgoglioso di annoverare il CAI tra i propri qualificati clienti, ma solofino a quando il rapporto tra i premi percepiti ed i risarcimenti operati sarà, al più, in pari-tà, ma non certo passivo. È noto che le Compagnie preferiscono confrontarsi con alcuniinfortuni gravi, piuttosto che con una miriade di microinfortuni: in questa seconda ipote-si, infatti, i costi di gestione dei sinistri aumentano enormemente e la prima, negativa, rica-duta si ha sull’aumento delle franchigie, vale a dire sulla parte di danno non risarcibile.

Ecco perchè è doveroso ricordare che la differenza potrà risultare soprattutto dalla cor-retta modalità di attivazione della polizza da parte del CAI e di tutti i suoi responsabili edoperatori, in modo che, sollecitando la tutela solo nei casi effettivamente relativi ad atti-vità sociali, si eviti la triste conseguenza di non poter, domani, prestare tutela a chi lo meri-ta, per aver favorito, oggi, chi si è infortunato, ma non nel contesto di una attività sociale.

Insomma: abbiamo una buona polizza infortuni e dobbiamo valorizzarla al meglio, matutelando quel che si è correttamente inteso tutelare e cercando... di non farci del male dasoli (metaforicamente scrivendo)!

Vincenzo Torti

14 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

Con un documento UniCai, approvatoall’unanimità nella riunione tenutasi aReggio Emilia il 4 aprile, sono statestabilite le modalità per la formazione

dei sezionali e per l’accesso al relativo alboregionale. Come noto, la figura sezionale èstata introdotta dal regolamentoOTCO/OTPO per formare con uno schemauniforme e su una base culturale comunequanti collaborano con i titolati (istruttori,accompagnatori e operatori) di 1° e 2° livellonell’ambito delle sezioni e delle scuole nelleattività di tipo didattico e formativo, diaccompagnamento e di ricerca.

Gli otto presidenti di OTCO dotati di figuretitolate (CNSASA, CCAG, CCE, CCS, CON-SFE, CSC, CCTAM e SVI) hanno concordatole modalità di formazione per quanti siano

all’inizio del percorso formativo, nonché laprocedura provvisoria per l’inserimento inalbo di quanti già operino da tempo in fun-zioni analoghe, tramite valutazione dell’atti-vità e percorsi di aggiornamento. Su due pre-cedenti articoli dello Scarpone è già statapresentata la figura del sezionale (maggio2008) e introdotto il quadro culturale di rife-rimento per la base culturale comune (feb-braio 2009). Di seguito si riportano ampistralci del documento, distribuito ai GR eOTPO e scaricabile dalle pagine web diUniCai.

Criteri generaliQuesto il quadro di riferimento generale:

• il sezionale non nasce per creare unanuova figura a sé stante, ma per razionaliz-

zare e coordinare i numerosi profili assimi-labili nati nei vari settori in tempi e conmodalità diverse; e identificati con vari ter-mini, in particolare di “aiuto” istruttore, ac-compagnatore eccetera.

• interessati a questa figura sono i soci checollaborano, o intendono collaborare, contitolati del CAI e all’interno delle attivitàsviluppate dagli organi tecnici;

• la definizione dei criteri di specialità delsezionale è di competenza dei singoliOTCO, coordinati in UniCai.

• la realizzazione dei corsi e il controllo sullaformazione, l’aggiornamento e l’attività deisezionali è demandata ai relativi O-TPO,che possono avvalersi delle singole scuole,ove esistenti, o di titolati di secondo livello.

• su proposta dell’OTPO, eventualmente aseguito di valutazione positiva di chi haseguito concretamente la formazione del-l’interessato, il presidente della Sezione diappartenenza nomina il sezionale e il suonominativo sarà inserito nell’albo ap-posi-to attivato presso il Gruppo regionale, acura dell’OTPO che ne cura la gestione.

• attualmente alcuni OTCO non hanno figu-re sezionali, e valuteranno in quali tempiintrodurre la nuova figura.

La figura sezionaleLa figura sezionale ha queste caratteristiche:• istruttore, accompagnatore od operatore

di (…), non titolato, a seconda del settoredi appartenenza;

• lavora in ambito tecnico/culturale a livelloesclusivamente sezionale;

• deve sempre operare nelle attività seziona-li o all’interno di strutture didattiche rico-nosciute in affiancamento a titolati di 1° o2° livello;

• dipende tecnicamente dal relativo OTPO eoperativamente dal direttore della Scuolao dal responsabile della commissione ostruttura di riferimento.

A regime negli organici delle attività sog-gette a nulla osta potranno comparire solofigure titolate (1° e 2° livello) o sezionali.

Accesso alla formazioneIl futuro sezionale – che deve essere mag-

giorenne all’atto della nomina, avere almenodue anni di anzianità CAI, e godere dei diritticivili – ha come prerequisito di accesso alpercorso di formazione un curriculum indivi-duale di specialità, della durata di almenodue anni, i cui contenuti minimi sono definitidall’OTCO di riferimento in relazione allaspecialità. È preferibile che il candidatoabbia partecipato ad un corso di formazione

UniCai Formazione del nuovo titolato

Al via la figura tecnica del sezionale

Il libretto unico per i titolati, previsto espressamente dalregolamento OTCO/OTPO, è nato con una pressoché totalecondivisione in UniCai della proposta iniziale. Realizzato con

copertina rigida di colore blu con stampato il distintivo delSodalizio, si compone di due parti complementari:

Il “Libretto di qualifica del titolato”, con la copertina e 64facciate disponibili nelle quali si potranno annotare nel tempo:

• le successive qualifiche• le vidimazioni periodiche• gli aggiornamenti periodici sostenuti• il curriculum della propria attività didattica• il curriculum della propria attività pratica• le note personali.Il pieghevole anagrafico di quattro facciate, stampabile e personalizzabile con la

realizzazione di un apposito software, è realizzato con fincature per le pieghe daeffettuare prima della sua applicazione sulla banda adesiva interna alla copertina dellibretto. Esso riporta per il singolo titolato:

• dati anagrafici• qualifica e livello (1° e/o 2°)• fotografia• commissione di appartenenza• firme del Presidente generale e del Presidente OTCO• uno spazio note.Questa soluzione ottimizza ampiamente i lavori periodici di emissione e

aggiornamento dei libretti di nomina, favorisce un’eventuale gestione unicacentralizzata, rende possibile l’abbattimento dei rilevanti costi sostenuti fino ad oggicon micro forniture spezzettate e disomogenee per ogni OTCO. Ma soprattuttocostituisce un importante riferimento di comune appartenenza al Club alpino.

Il nuovo libretto viene distribuito ai nuovi titolati a far data dal 1° gennaio 2009, esuccessivamente distribuito ai titolati degli anni precedenti che non sono dotati dilibretto, ma di solo tesserino di riconoscimento.

I libretti dei titolati esistenti mantengono ovviamente la loro validità e potranno esseremantenuti fino ad esaurimento. Il nuovo libretto è stato consegnato, per la prima volta,ai nuovi Accompagnatori nazionali di Alpinismo giovanile dell’8° corso durante ilcongresso ANAG svoltosi il 10 maggio a Mirano (VE), alla presenza del presidentegenerale Annibale Salsa. Massimo Doglioni

Libretto unificato per i titolati

di base fra quelli identificati dallo stessoOTCO come propedeutici all’attività.

L’interessato compila una domanda stan-dard indirizzata all’OTPO, controfirmata dalpresidente della Sezione e, se presente, daldirettore della Scuola o dal responsabiledella Commissione sezionale in cui opera. Lafirma del presidente non implica ov-viamen-te una valutazione di tipo tecnico, di esclusi-va competenza dell’OTPO.

Percorso formativoIl percorso formativo del sezionale ha la

durata minima di un anno e si articola in for-mazione specialistica e base culturale co-mune.1) FORMAZIONE SPECIALISTICA

Tale percorso viene definito in dettaglio daciascun OTCO, e dovrà ispirarsi ai seguen-ti criteri generali:

a. collaborazione con l’attività sezionale diriferimento per un periodo minimo di unanno;

b. partecipazione ad un tirocinio/corso e suc-cessiva verifica di specialità con titolati di2° livello sui contenuti stabiliti dall’OTCO;

c. verifica sui contenuti minimi tecnico/cul-turali trasversali (competenze minime dibase) concordati in UniCai e costituenti laba-se tecnico/culturale comune.

2) BASE CULTURALE COMUNE (BCC)

Modulo formativo svolto in comune indi-pendentemente dalla specialità di riferimen-to, con modalità e contenuti definiti in ambi-to UniCai. In via transitoria, nelle zone ovenon siano stati ancora attivati i moduli dellaBCC, i relativi contenuti saranno svolti a curadel responsabile della formazione specialisti-ca sulla base di un protocollo UniCai di rife-rimento. Al termine del percorso formativo edelle verifiche connesse, l’OTPO propone alpresidente sezionale la nomina dell’interes-sato, e il suo nominativo viene successiva-mente inserito in un albo a cura dello stessoOTPO.

Percorso formativo specialeIl percorso formativo speciale del sezionale

mira a recuperare le figure che svolgono datempo attività assimilabili presso le strutturetecnico/didattiche del Club. Trattandosi difigure già in attività e conosciute dai respon-sabili di settore, il documento de-finisce unaprocedura comune a tutti gli OTCO per recu-perare il pregresso e inserire i nominativi inalbo secondo un riferimento comune e con-cordato. Questa procedura è a termine eriguarda esclusivamente soggetti già in attivi-tà o in formazione nel corso del 2008. GliOTPO hanno iniziato un controllo degli elen-

chi, con la collaborazione di scuole e com-missioni sezionali, filtrando le varie po-sizio-ni secondo criteri di specialità stabiliti dairelativi OTCO. Gli interessati presentano unadomanda standard di ammissione all’albo deisezionali, controfirmata come nel caso gene-rale. A seconda del percorso formativo svol-to e degli aggiornamenti effettuati, si potràavere l’accesso diretto per presa d’atto o con-dizionata ad un percorso di aggiornamentostabilito e verificato dall’OTPO.

Prossimi passiL’istituzione degli albi a livello regionale, di

competenza dei Gruppi regionali, è ilmomento formale che sancisce l’attivazionedella nuova figura. Gli OTPO, ai quali spettala gestione dell’albo, provvederanno all’inse-rimento dei nominativi e a tenere aggiornatol’albo con meccanismi derivati da quelli inatto per i titolati. Di grande importanza saràla diffusione di iniziative di aggiornamentotrasversale su temi comuni a più specialità.

Altro passaggio cruciale è la realizzazionedei moduli formativi della Base culturalecomune, tema prioritario nell’agenda UniCai2009, insieme alla ridefinizione dei percorsiformativi e delle competenze dei titolati.

UniCai

Il Comitato tecnico culturale

16 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

Libri, ancora libri di montagna, sempredi più: e ci dicevano che l’avventodelle nuove tecnologie informaticheavrebbe segnato la morte del libro…

Mirella Tenderini, che della materia è auto-revole esperta, presentando il catalogo 2009di Montagnalibri già descritto su queste pagi-ne (LS di maggio, pag. 16), dice: “Non cono-sco nessun lettore, di quelli che amano dav-vero leggere, che si sia mai goduto un librosul computer… voglio libri di carta, stampa-ti e rilegati, libri veri, eleganti, compatti, datenere sul tavolino o da portare con me intasca, nella borsetta, nello zaino per poterliaprire e leggere quando e dove mi passa perla mente”. Come non darle ragione? Dentroil tendone di piazza Fiera, tradizionale tem-pio del libro durante il Festival, i libri espostisembravano addirittura vivi, con i fogli arric-ciati dall’umidità, agitati dal vento che si infi-lava sotto la copertura. E libri al posto d’o-nore anche nel nuovo manifesto del Festival,collocati in una delle tante parentesi quadre(il pensiero corre subito agli esercizi di ana-lisi matematica…).

I dati statistici li avete trovati nel citato arti-colo della direttrice Luana Bisesti: a confer-ma di quanto detto sopra, una volta ancora siè battuto il record di presenze, sia di titoli(1200) che di editori (420).

PEDALI DI CARTANel consueto lavoro di investigazione alla

ricerca di fatti notevoli, mi ha colpito que-st’anno il numero di guide dedicate agli iti-nerari per mountain-bike. A occhio, i titolisono raddoppiati rispetto al 2008, a dimo-strare come sia in crescita il fenomeno diquesto tipo di turismo alpino, e la conse-guente richiesta di guide affidabili. La quali-tà molto diversificata delle guide dimostraperò come il settore sia tuttora in evoluzionee alla ricerca di uno standard informativoall’altezza della crescente richiesta: bastaconfrontare il testo di De Bertolini“Traversata delle Alpi in bicicletta” con“Cycle Touring in Switzerland”. Il primo pro-pone un itinerario da Trieste a Nizza in 17giorni con l’attraversamento di 26 passi alpi-ni; l’idea è affascinante, ma il contenutodelle 160 pagine appare al disotto dell’impe-gno prospettato, sia come cura dei dettaglitecnici (profili altimetrici, cartografia, repe-ribilità di alloggi e punti di sostegno, ecc.)sia come corredo di dati ambientali, cui èassegnato uno spazio piuttosto ridotto. Piùdiario che guida, insomma.

Di ben diverso peso è l’altra guida che ho

citato, della nota collana “Cicerone guide”;autori Judith e Neil Forsyth. Si tratta di unavera e propria bibbia delle due ruote inSvizzera, definita ideal country for cycling…because of the estensive network of cycleroutes (1500 km). Il testo è dettagliatissimo,la grafica accurata, il formato ideale, le infor-mazioni più che esaurienti; basti dire cheogni passo di montagna da affrontare vienepuntigliosamente valutato in ogni suo trattocui è assegnato un grado di difficoltà: stre-nuous, difficult, moderate, easy… Avremodunque una scala di Monaco delle difficoltàciclistiche dei passi alpini?

L’OSSESSIONE DELL’EIGERMa il libro non ha dominato solo in piazza

Fiera. Mi limiterò a citare solo alcune dellenumerose presentazioni – tutte all’insegnadello slogan “Emozioni fra le pagine” – avve-nute nei giorni del Festival. Cominciamo da“Eiger, ancora Eiger”: protagonisti“L’ossessione dell’Eiger” di John Harlin e “Ilprigioniero dell’Eiger” di Giorgio Spreafico.La presenza di quest’ultimo ha fatto sì chel’attenzione si spostasse tutta sulla notavicenda di Claudio Corti, cui finalmenteSpreafico nel suo libro rende giustizia dopoun minuzioso lavoro di ricerca e ricostruzio-ne; dimostrando in maniera ineccepibile lafalsità delle accuse mosse a Corti daHeinrich Harrer dopo la tragica salita del1957. Il pubblico ha seguito con viva emo-zione la genesi del testo narrata dall’autore,e ha partecipato con interventi appropriati.Come la guida alpina francese Henry Agrestiche ha testimoniato sulle divergenti visionidella tragedia Corti-Longhi circolanti all’epo-ca negli ambienti alpinistici francesi.

Di tutt’altro genere la presentazione di “Illato invisibile del paradiso” un libro fotogra-fico che porta a esplorare gli aspetti menonoti del Tibet e dei suoi costumi attraversouna lente spassionata e anti-conformista.Dai relatori presenti – gli antropologi Da Cole Maria Luisa Nodari, con Tona Sironi, presi-dente di Eco-Himal Italia e il simpatico tibe-tano italo-parlante Lobsang Dondrup –abbiamo saputo che il governo cinese si staorientando allo sfruttamento turistico delTibet sud-orientale, e a tal fine ha risuscitatoil mito del famoso Shangri-La, immortalatodal libro e poi dal film “Orizzonte perduto”degli anni Trenta. Gustosissimo, come sem-pre, l’intervento di Kurt Diemberger, che hatestimoniato di una sua – diciamo così –magica guarigione da un feroce attacco ditosse in un bosco altrettanto magico ai piedi

del Makalu. Un incontro dunque all’insegnadel mistero, del fantastico e della magia.

Ma dove si è battuto il record dell’affluen-za, al punto che c’era gente che si accalcavain strada, è stato – e non poteva essere altri-menti tanto se ne era discusso anche in sededi direzione del Festival – l’incontro conMessner che presentava il suo recentissimo“Grido di pietra”, totalmente centrato sulmezzo secolo di polemiche suscitate dalleimprese di Cesare Maestri sul Cerro Torre.Non è mancata in sala qualche contestazio-ne, soprattutto a difesa della memoria diCesarino Fava; Messner infatti non si limitaa fare la storia, ma si erge ad arbitro dellevicende, cioè degli assalti di Maestri al Torredal 1959 al 1970. Ed è comprensibile che lasua posizione, severamente critica circa leragioni di Maestri e Fava, trovi chi non èd’accordo (sull’argomento interviene in que-sto numero dello Scarpone Armando Aste,NdR). Pertanto, anche se Messner nonmanca di rinnovare più volte nel testo la suastima ai due trentini, prepariamoci a un altrodi quei tormentoni alpinistici di cui i mediasono ghiottissimi e di cui faremmo volentie-ri a meno.

IN VETTA AL BUONCONSIGLIOLa commemorazione di Mario Rigoni Stern

a opera di Alberto Papuzzi ha dominato lacerimonia del premio Itas (vedere nella pagi-na a fianco pagine la cronaca di StefanoMandelli, NdR) nella cornice della grandesala d’onore del Castello del Buonconsiglio.Va osservato che il Cardo d’oro è andatoancora una volta a un’opera tradotta: “Lamontagna volante” dell’austriaco ChristophRansmayr, pubblicato da Feltrinelli. Si trattaa mio avviso di un testo di non facile approc-cio – basti citare l’incipit che recita testual-mente: sono morto a 6840 metri sopra illivello del mare il quattro maggio dell’annodel Cavallo –, ritmato su frasi di lunghezzadiseguale e su frequenti stacchi tipografici.Per quanto l’autore neghi di aver voluto farepoesia, rivendicando la libertà di usareanche in prosa la “composizione a bandie-ra”, basta aprire il libro per avere la nettasensazione di tenere in mano un poema inversi liberi. Penso che un lettore alpinista locollocherebbe nel genere fantasy.

Lorenzo Revojera

Editoria I libri protagonisti alla 57a edizione del TrentoFilmfestival

Raddoppiati rispetto al 2008i titoli dedicati alla mountainbike. Straordinario interesseper le presentazioni dellenovità editoriali e bagno di folla per Messner

Emozioni tra le pagine

Confermato a Trento anche quest’anno il cre-scente successo del Premio ITAS del libro dimontagna. Le 130 opere di 65 case editricihanno spaziato dagli scritti letterari, storici e

poetici, alle ricerche, ai saggi estesi, senza dimentica-re le guide, indicative della volontà di divulgazione diun turismo culturale. Il premio, nato nel 1971 dall’i-dea di Aldo Matassoni, all’epoca direttore generaledella più antica compagnia assicuratrice italiana, haannoverato tra i suoi vincitori grandi alpinisti edesponenti di spicco della cultura e della letteraturaitaliana e internazionale: da Severino Casara, vincito-re della prima edizione, a Joseph Zoderer, ReinholdMessner, Kurt Diemberger fino a Enrico Camanni,Riccardo Cassin, Erri De Luca, Annibale Salsa.

La giuria ha assegnato all’unanimità il Cardo d’oro aCristoph Ransmayr per “La montagna volante”(Giangiacomo Feltrinelli Editore) che “contiene itemi essenziali della vita umana: l’amore, la morte, ilcoraggio, l’avventura, il rapporto fra natura e culturae quello tra realtà e favola”. Secondo la giuria, questastoria di due fratelli che scalano la vetta del Phur-Ri,vetta leggendaria più alta dell’Everest, ricorda lepagine più belle di Mario Rigoni Stern, con una rap-presentazione epica e lirica del rapporto uomo/mon-tagna.

E alla memoria di Rigoni Stern è stato dedicato que-sto appuntamento letterario della cui giuria lo scrit-tore di Asiago fu presidente. Ransmayr (Wels,Austria, 1954) ha studiato etnologia e filosofia aVienna. Ha iniziato la sua vita letteraria come redat-tore scrivendo su alcune riviste culturali. In seguitoall’uscita del suo primo romanzo, “Gli orrori deighiacci e delle tenebre” (1984), fu chiamato da HansMagnus Enzensberger a collaborare alla preparazio-

ne del libro “Das Wasserzeichen der Poesie” e fu pro-prio traducendo per quel libro un brano delleMetamorfosi che si appassionò alla figura di Ovidiodedicando al suo esilio il suo romanzo più noto, “Ilmondo estremo”, pubblicato da Feltrinelli in edizioneriveduta nel 2003. Di Ransmayr Feltrinelli ha inoltreedito “Il morbo Kitahara” (1997), che ha ottenuto ilpremio europeo per la letteratura “Aristeion 1996” eil premio Mondello.

I due Cardi d’argento sono andati a AntonioBernard per “La nuova guida del Catinaccio”,Edizioni Mediterranee - Roma (opera di interesse nelcampo dell’ambiente montano), e a “La Val Rosandrae l’ambiente circostante” a cura di Dario Gasparo,Lint Editoriale, Trieste (saggistica). Sono stati inoltresegnalati i seguenti volumi: “Ex sudore populi.Appunti politici delle Terre Alte del Piemonte” diMariano Allocco, Edizioni Agami - Madonnadell’Olmo (Cuneo); “Merano. Breve storia della cittàsul confine” di Paolo Valente, Edition Raetia -Bolzano; Collana I libri del Monte Bianco. “Memoriad’Autunno” di Hervè Gaymard, Editrice Liaison -Courmayeur; “La via della montagna. Un camminopossibile” di Goretta Traverso, Priuli&Verlucca -Scarmagno.

Il presidente generale del Club Alpino ItalianoAnnibale Salsa, presente alla premiazione nella suaveste di giurato, ha voluto sottolineare la rispostamassiccia di autori e editori a un premio che intendepromuovere la creatività letteraria oltre alla saggisti-ca e all’informazione guidistica. “Il premio”, ha com-mentato Salsa, “ha come scopo quello di favorire lalettura e non la sola consultazione. I libri premiatirispondono tutti a tale importante finalità”.

Stefano Mandelli

Il Premio Itas tra favola e realtà

Fra le tante reliquie alpinistiche conservate nellericchissime raccolte del Centro di documentazioneal Monte dei Cappuccini, emergono nel corso

dell’estate centonovanta etichette di frutta, gran partedelle quali nordamericane, in cui le montagne dellaSierra o degli Appalachi fanno da quinte e da fondali amele, pere, ciliegie, agrumi e verdure. Il collezionista chea suo tempo ha ceduto al Museomontagna questaoriginale raccolta, ha staccato con infinita pazienza leetichette dalle cassette di legno usate percommercializzare mele, pere, arance, limoni. Nel casodelle etichette italiane del dopoguerra, avverte ilcuratore Aldo Audisio nell’elegante cahier cheaccompagna la mostra con un approfondito saggio diEnrico Sturani sugli ambienti alpestri raffigurati, “lamontagna, quasi sempre le Dolomiti o l’Etna, è solo unosfondo: sono spesso ragazze prosperose a ‘bucare’ ilsoggetto”. Questa mostra ricca di vitamine è visitabile alMuseo (Piazzale Monte dei Cappuccini 7 – Torino) finoall’ 8 novembre, dal martedì alla domenica dalle 9 alle19. Biglietti: intero 6,00 € - ridotto 4,00 € - soci Cai3,00 €. Info: tel 0116604104, www.museomontagna.org.

Museomontagna

Montagne di vitamine

18 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

L’esperienza CAI-Scuola continua, esiamo al quarto anno di attività con-tinuativa. Il progetto, fortementevoluto dal presidente generale quale

obiettivo strategico, parte dall’intento disignificare anzitutto l’immagine del CAInel vasto mondo della scuola, non solocome promotore di attività, ma primaancora come ente portatore di esperienze,di competenze, di conoscenze.

Si giustifica e si qualifica così l’attivitàintrapresa di formazione dei formatori, diavvicinamento dei docenti delle diversefasce della scuola, di aggiornamento sutematiche distinte selezionate con cura, dipresenza ricorrente e diffusa nel mondodella scuola.

Tre OTCO si sono impegnati fin dall’ini-zio in questa difficile spedizione, ovvero laCCAG, la TAM, il CSC. Lo sforzo congiun-to ha permesso di sviluppare con metodo-logia sinergica le diverse progettualità,lavorando di concerto nell’approntamento

di proposte diversificate che, finora,hanno segnato le seguenti tappe, in un cre-scendo d’interesse e partecipazione:- ottobre 2006, Stresa, Lago Maggiore- aprile 2007, Caramanico, Parco naziona-

le della Majella- ottobre 2007, Santa Margherita Ligure,

Golfo del Tigullio- aprile 2008, Petralia Sottana, Parco

naturale delle Madonie- ottobre 2008, Passo Pordoi, Centro di

formazione per la Montagna “Crepaz”- aprile 2009, Bienno (Valcamonica),

Parco nazionale delle incisioni rupestriSulla scorta delle esperienze condotte e

delle indicazioni raccolte con i sondaggi dicustomer si sono orientati i nuovi progetti,già in cantiere per l’anno scolastico2009/2010, ispirati alla ricerca di contestidi pregio, alla definizione dei temi d’inte-resse diffuso, alla presenza di relatori qua-lificati, alla costruzione di programmi conampi spazi di didattica outdoor.

Presentiamo qui di seguito i due nuoviprogetti, dalla durata di quattro giornate,già approvati dal Ministero della Pubblicaistruzione e dislocati entro rinomate areeprotette, cornici suggestive per le valenzepaesaggistiche e le qualità naturali, stimo-lanti laboratori a cielo aperto.

15 -18 ottobre

Monte Sant’Angelo (FG),

Parco Nazionale del Gargano

LE MONTAGNE DEL MEDITERRANEOIl corso, promosso dalla TAM in collabo-

razione con la CCAG, il CSC e il CAIPuglia-sottosezione di Foggia, è finalizzatoallo studio delle montagne delMediterraneo. Consentirà la conoscenzaravvicinata col territorio del Parco, con icomplessi aspetti ambientali e sociali, conle vicende storiche e le forme della religio-sità dell’area garganica. È prevista l’escur-sione alla Foresta Umbra, la visita alla sco-gliera di Vieste, l’escursione nella Valledegli Eremi con insediamenti rupestri edinfine la visita al Museo naturalistico delCentro Visite del Parco nazionale delGargano. Sarà direttore scientifico il prof.Massimo Monteleone (Università diFoggia); la partecipazione è programmatafino a 45 docenti delle diverse discipline discuola primaria e secondaria di 1° grado.

22-25 aprile 2010

Bomerano di Agerola (NA),

Parco Regionale dei Monti Lattari

NATURA E AMBIENTE TRA VESUVIO E LATTARI

Il corso, promosso dal CSC in collabora-zione con la CCAG, la TAM e il CAICampania, ha per tema le peculiarità natu-ralistiche ed ambientali del paesaggiodella Regione Campania: un patrimonioprezioso, su cui gravano sia lo sviluppoantropico che i rischi naturali ad esso con-nesso. È prevista l’escursione guidata sulsentiero degli Dei, nella riserva naturaledella Valle delle Ferriere ed infine nelParco nazionale del Vesuvio. Direttorescientifico sarà il prof. Aldo Cinque(Università Federico II di Napoli); la par-tecipazione è possibile fino a 45 docentidella scuola secondaria di 1° e 2° grado.

Il programma completo dei due corsi èvisibile sul sito www.cai.it

Francesco Carrer

CAI Scuola Due progetti già in cantiere

In cammino verso il nuovo anno

Un corso sul tema “L’uomo e la filosofia della montagna” si svolge nel suggestivoSantuario di Vicoforte (Cuneo) dal 10 al 16 agosto. Le lezioni sono tenute daAnnibale Salsa e Francesco Tomatis: il primo un antropologo profondamente

filosofo e il secondo un giovane filosofo attento all’uomo e alla fisicità del pensiero,entrambi conoscitori e amanti della montagna. Salsa e Tomatis propongono una letturaantropologica delle Alpi, delle culture semplici e raffinate elaborate dagli abitanti nelcorso dei secoli affrontando una vera e propria filosofia, insieme meta-fisica e alpi-mistica, che fra i monti trova la possibilità di comprendere l’uomo nella sua libertà piùpersonale e aperta al trascendente. Il corso fa parte di un ciclo dedicato alla “Filosofianei luoghi del silenzio” a cura dello Studio filosofico domenicano di Bologna. Dasegnalare “Filosofia come stile di vita” dal 12 al 18 luglio a Valledacqua (AP),“Salvezza senza fede e fede nella salvezza” dal 19 al 25 luglio al Monastero di SantaCroce di Fonte Avellana (Pesaro Urbino), “Filosofia e musica nel Romanticismo” dal 20al 26 luglio a Castelletto di Brenzone sul Garda (VR), “Nuovo cinema italiano” dal 3 al9 agosto pure a Castelletto di Brenzone e numerosi altri appuntamenti.

La grandiosa Basilica della Natività di Maria SS in Vicoforte dove si discuteràdell’uomo e della filosofia della montagna si trova al centro delle Valli Monregalesi e aipiedi delle Alpi Marittime (550 m), edificata nel corso di 150 anni (1596 - 1733), sedenei secoli passati di un’abbazia cistercense e venerata oggi col titolo di Madre eRegina del Monte Regale. La sua maestosa cupola vanta il primato assoluto nelmondo per la caratteristica forma ad ellissi e racchiude il più vasto campo pittorico atema unico: la storia della salvezza.

Chiude la piazza antistante il Santuario la bellissima Palazzata, un lungo porticatoche ospita diversi negozi di interesse turistico. Le camere destinate all’accoglienzasono dotate di ogni comfort. Info, iscrizioni e condizioni: Nuova Associazione Culturale Accademia, via Castiglione, 31 - 40124 Bologna tel 051 234994 - fax 051 227192 - E-mail: [email protected] web: www.comune.bologna.it/iperbole/assoacca/

Corsi

L’uomo e la filosofia della montagna al Santuario di Vicoforte (Cuneo)

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 19

Volti giovani tra i frequentatori del TrentoFilmfestival. Mai sene sono visti tanti come quest’anno. Una lieta sorpresa per ilneopresidente della rassegna Egidio Bonapace, guida alpina,per 21 anni gestore del Graffer, uno dei più frequentati rifugi

della Società Alpinisti Tridentini. “Mi ha sorpreso soprattutto il climadi kermesse, la voglia di ritrovarsi e le tante facce nuove in una ras-segna finora popolata soprattutto da habituès”, dice Bonapace, unuomo che ha fatto dell’accoglienza la sua ragione di vita. “ChrisSharma lo conoscevano in pochi tra gli addetti ai lavori, eppure oforse per questo ha richiamato un pubblico di giovanissimi, sotto i 25anni. Pubblico di specialisti invece nella serata dedicata all’alpinismonella Valle del Sarca con Manolo, Luisa Iovane, Heinz Mariacher,Marco Furlani e altri idoli della generazione di mezzo. Ma uno deimomenti magici è stata senz’altro la serata sulla conquista del CerroTorre presentata da Maurizio Nichetti: un successo schietto dopotanti patemi per un argomento ancora incandescente”.

Sono stati 5.612 i biglietti staccati all’Auditorium che hanno vistocirca 1000 presenze ciascuna. Dalle sale del Multisala Modena che haospitato le proiezioni viene comunque il dato più significativo: si èpassati infatti da 5271 spettatori del 2008 a 7.103 con un incrementosuperiore al 30%. Anche MontagnaLibri ha fatto segnare significativiincrementi nei visitatori.

“Peccato solo”, è il commento del presidente Bonapace, “che l’al-pinismo italiano non sappia allo stato attuale, con l’eccezione di

Mauro Corona, esprimere opere letterarie in grado di competerecon gli stranieri, come dimostra il premio Itas vinto quest’anno daun austriaco”. “Un solo appunto sento di dover fare, soprattutto ame stesso”, conclude Bonapace che nell’avventura del festival si ègettato a capofitto lasciando dopo tanto tempo la gestione delGraffer. “Le giornate sono spesso congestionate di eventi, incontri,mostre e il tutto può risultare un po’ dispersivo. Forse dovremmoimparare a selezionare con maggior rigore ciò che il mondo dellamontagna ci offre a piene mani”. ■

TrentoFilmfestival Il presidente Bonapace tira le somme

Ragazzi, che festival!

Mentre si concludono i lavori dielaborazione dei dati raccolti, ilresponsabile scientifico della

spedizione HighCare 2008 all’Everestprofessor Gianfranco Parati offre unavalutazione dei risultati del progetto voltoa studiare i comportamenti del corpoumano in carenza sia acuta siaprolungata di ossigeno. “Nonostante leenormi difficoltà tecniche e ambientali”,spiega Parati, “siamo riusciti araccogliere più del 95% dei datiprogrammati, il che ci autorizza a parlaredi successo per questa spedizionepatrocinata dal CAI. Si tenga conto che, adifferenza dei fisiologi, noi medicipartiamo sempre dal paziente per farericerca. Per noi l’alta montagna è unmodello sperimentale per studiare glieffetti della carenza di ossigeno sul corpoumano, dunque i risultati delle nostrericerche in ipossia acuta riguardano,almeno in parte, anche l’ampia casisticadelle patologie di ipossia cronica(malattie respiratorie, apnee notturne,ecc.), sia pure con le dovute cautele.Abbiamo sottoposto le nostre 50 ‘cavie’ acontrolli sistematici dei parametri vitali edella funzione cardiocircolatoria,respiratoria e metabolica prima della

partenza, ripetutamente durante la salitafino a quasi seimila metri (sia di notte siadi giorno) e di nuovo al rientro a Milano.In particolare abbiamo studiato gli effettiin acuto di un farmaco vasodilatatore, ilTelmisartan, che funziona bloccandol’azione cardiovascolaredell’angiotensina 2, assegnando in modocasuale i volontari alla somministrazionedi farmaco attivo e a quella di placebo,assunti in doppio cieco”.

Particolare importante. Sul Monte Rosal’equipe di HighCare (progetto promossodall’Istituto Auxologico Italiano edall’Università di Milano Bicocca) negliultimi cinque anni ha compiutoesperienze di “respirazione lenta”,sviluppando ricerche peraltro già benavviate da altre equipe di fisiologi,studiando gli effetti dei beta bloccantisull’esercizio fisico e quellidell’endotelina, una delle sostanze cheregola la contrazione delle arteriepolmonari provocando il temutissimoedema polmonare, su pressionepolmonare, saturazione di ossigeno esintomi.

“Il Bosentan, farmaco antagonistadell’endotelina, è risultato indicato neltrattamento delle conseguenze più gravi

del male di montagna ma solo per iprimissimi giorni, perché provoca forteritenzione idrica”, spiega ancora ilprofessor Parati. “Di notevole utilità peruna spedizione in alta quota è invecesenz’altro il piccolo compressore per laterapia con CPAP (Continuous PositiveAir Pressure), un piccolo apparecchio–solitamente utilizzato di notte per leapnee ostruttive- che ‘forza’ l’aria nellevie aeree e migliora la situazione in casodi pre-edema in ipossia acuta (mentre,secondo le prime analisi effettuate suidati di HighCAre, non sembra essereefficace nell’ipossia cronica) e che puòben figurare nello zaino di primosoccorso di una spedizione o negliscaffali dei rifugi in alta quota”.

Unico rammarico è stato l’averemancato la vetta dell’Everest. Il gruppo diguide alpine capitanatedall’italoamericano Armin Fisher e daFabio Iachini aveva tentato infatti la salitaper monitorare in continuo, 24 ore algiorno, i parametri vitali indossando leergonomiche magliette MagIc (invecedegli scomodissimi holter). Ma freddo evalanghe a ripetizione hanno indotto glialpinisti a più miti consigli.

Maser

Spedizioni scientifiche

HighCare 2008, si valutano i risultati

Tutti pazzi per “monkey boy”“Monkey boy” (ragazzo scimmia) è statodefinito l’americano Chris Sharma che haentusiasmato la platea dell’auditorium SantaChiara nel corso di una serata dedicata a questoenfant prodige dell’arrampicata nativo di SantaCruz, California. La sua tecnica, il suo estro siesprimono in particolare in due specialità: ilboulder e il “deep water soloing”, l’arrampicatasenza assicurazione su spettacolari scogliere,sotto le quali l’acqua diventa la rete disicurezza. Chris è in questi giorni il testimonialdi una azienda produttrice di orologi.

Allora. Cesarino Fava, che si è spentoil 22 aprile 2008, non era un roccia-tore, d’accordo. Diversamente daquanto ne pensa Reinhold, era sem-

plicemente un uomo e un alpinista senzacomplessi di sorta che non aveva bisognodi una grande impresa. Infatti non arrampi-cava per la classifica. Semmai ha semprespinto gli altri alla grande impresa. Pur aiu-tato da Cesare e da Toni Egger, al Colledella Conquista lui c’è arrivato e poi è pureridisceso da solo. Come in altra occasione,con quei due monconi, cioè quello che erarimato dei suoi piedi congelatisull’Aconcagua, era salito in cordata e poisceso, solo, dalle torrette alla base delmuro terminale della via sullo Spigolo SEdello stesso Torre. Così pure aveva salito la“Juinard” al Fitz Roy con Bruno De Donà, aquasi sessant’anni di età. In precedenza,dopo l’operazione ai piedi, in quattordicigiorni era salito in solitaria su una vergineparete del Cerro Querno, un seimila dellaCatena Andina.

Ma altre cose ha fatto Cesarino. Basta leg-gere il suo libro autobiografico “Patagoniaterra di sogni infranti” (CDA&Vivalda). Eraun romantico cercatore d’infinito.

Ma torniamo al tema della credibilità. Ilfatto che Messner dica, cito dal giornaleL’Adige dell’1/5/2009, “io non avrei il corsag-gio di scendere dal Colle della Conquista”,se ne è convinto, è un’affermazione che glifa onore e nient’altro. Con tutto questo misembra di avere chiarito la verità dell’uomoe dell’alpinista Fava che non va passata alvaglio di chichessia, tantopiù se non siconosce a fondo il personaggio.

Uno può credere o non credere, a parte ilfatto che alimentare il sospetto con tantapervicacia non è una bella azione. Tutti sap-piamo che fa più rumore un albero checade di una foresta che cresce.

Messner afferma che non può essere vero.Io invece credo che Egger e Maestri,entrambi in anticipo sui tempi, abbianosalito il Torre senza il fungo sommitale,come ha sempre detto Maestri. Il fungo chesempre si rifà dopo ogni crollo. Con unabattuta scherzosa si potrebbe dire chehanno fatto il Torre senza il cappello. Inquel tempo Maestri, che non ha bisogno ditante parole, era il numero uno come roc-ciatore (io l’ho definito un purosangue scal-pitante sempre in testa alla corsa), e ToniEgger, formidabile alpinista completo, eradi gran lunga avanti a tutti come ghiaccia-tore. Una tale cordata non poteva esseremeglio assortita. Il fatto poi che BrunoDetassis in precedenza avesse detto che ilTorre non si poteva fare non significa nulla.Infatti, Toni e Cesare erano di un’altradimensione oltre che di un’altra generazio-ne e non credo che siano rimasti cinque

giorni su quella tremenda parete a raccon-tarsi barzellette prima di iniziare la dram-matica discesa nella quale perse la vita ilpovero Toni.

In alpinismo ci sono tanti fatti che sonodocumentati e ci sono supposizioni che nonsono la storia. Non voglio aggiungere altroperché so che questa vicenda, come altre,non avrà mai fine. L’esperienza insegna chedopo ogni discussione, nelle varie tavolerotonde e altro, ognuno se ne torna a casaradicato nelle proprie convinzioni esatta-mente come prima, salvo eccezioni checonfermano la regola.

A questo punto mi sembra superfluo direche ho conosciuto Egger ancora nel ‘54 eche sono amico di Maestri, pur praticandouna forma di alpinismo diversa nel concet-to dalla sua. E sono amico di famiglia diFava da oltre quarant’anni. Ma tutto questonon mi impedisce di essere imparziale.

Noto come sia diventato di moda riscrive-re la storia smontando il bel giocattolo ecosì si arrivi a commentare: tutto qui?Eppure, rigettando ogni malevolo pensierocome ripicche e ritorsioni, mi sforzo di cre-dere alla buona fede anche di quelli chepossono sbagliare sostenendo una diversaopinione. A tutti succede inevitabilmente disbagliare, prima o poi. Tanti accadimentidell’avanzamento umano presuppongonoun atto di fede e così anche per l’alpinismo,ancor più per il “grande” alpinismo. Perquanto pensiamo a volte di esser bravi, èsaggio ricordare che c’è sempre qualcunopiù bravo e credo che se tutti guardassimobene, ma proprio bene, dentro noi stessi,nessuno avrebbe più nulla da dire di negati-vo degli altri.

Concludo affermando che, pur ricono-scendo sempre l’indiscutibile valore diMessner, in questa annosa diatriba delCerro Torre non sono d’accordo con lui.

A Cesare dico di stare tranquillo e in pacecon se stesso. Conoscendo la natura umanaè difficile per tutti accettare che altri sianoriusciti a fare una cosa che a noi sembraimpossibile perché pensiamo che non nesaremmo stati capaci. Come è sbagliatoavere la presunzione di poter ergersi a cen-sori della storia dell’alpinismo che mi piaceancora pensare non abbia bisogno di alcunavallo.

Ancora una volta balza evidente la confer-ma che, malgrado ogni supposta grandezza,siamo sempre dei piccoli uomini che arran-cano sull’erto cammino della conoscenza.

Armando Aste

Argomenti Armando Aste interviene sul Cerro Torre

Caro Reinhold, ti sbagli

“È una cima come le altre, quanta fatica,quanto rischio, quanti fattori estraneiall’alpinismo mi hanno dato la forza disalire”, scrisse Cesare Maestri sulCorriere della Sera del 3 marzo1959 rac-contando la “vittoriosa e tragica scalata”del Cerro Torre. Armando Aste esprimetuttavia in queste pagine il convincimentoche la cordata Maestri-Egger non abbiacomunque messo piede sul fungo dighiaccio sommitale. “Il pensiero di Aste,la sua generosità nei confronti di Maestrimeritano il più profondo rispetto”, osservaMessner al quale Aste si rivolge nella let-tera che pubblichiamo. Con “Grido dipietra” (Corbaccio) Messner ha riaccesopolemiche mai sopite (LS 6/09). “Nel miolibro”, spiega Messner, “le idee di Astetrovano sicuramente riscontro. Con unadifferenza: io metto sul tavolo tutte leprove che nel 1959 il Torre non è statosalito. Successivamente, nel 1970,Maestri è arrivato fin sotto il fungo, macon questo atto non ha dimostrato la sali-ta del ‘59. La non salita in vetta di Maestrie Egger è documentata con la mancanzadi ogni chiodo oltre la quota di 1300 metri.Quanto a Cesarino Fava, ribadisco che lasua asserita discesa senza ancoraggi dalColle della Conquista sarebbe impossibi-le per chiunque anche oggigiorno”.

Messner: fatti, non parole

20 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

Sulle affermazioni di ReinholdMessner sul caso Maestri - CerroTorre interviene con la lettera chericeviamo e volentieri pubblichiamol’alpinista accademico Armando Asteprecisando che “non è mosso da alcun spirito polemico” e che le sue affermazioni possono essere“condivise o meno”. Ad Aste replica, su invito dellaredazione, lo stesso Messner conalcune brevi, essenziali note cheriportiamo nel box in questa pagina.

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 21

TESTIMONIANZELA PENNA E IL CHIODOLe cronache alpinistiche delgiornalista Vittorio Varale e leascensioni di sua moglie Marynelle Dolomiti anni TrentaA cura di Bepi Pellegrinon,testi e ricerche di IreneAffentranger, Francesco Comba,Giovanni Graziali e BepiPellegrinon. Nuovi Sentierieditore, Belluno, 95 pagine

FICTIONIL GHIACCIAIO DI NESSUNOUn appassionante romanzoliberamente ispirato alle impresedei Diavoli dell’Adamellonell’inferno della Guerra bianca di Marco Preti. Mursia, 305 pagine, 18 euro

VARIEALMANACCO STORICO OSSOLANO 2009Una serie di saggi sullo sfondo

dell’Ossola e della sua culturaAutori vari, Edizioni Grossi,Domodossola, 205 pagine, 19,50 euro

GUIDECANYONING NEL NORD ITALIACento percorsi scelti con le schede dei canyon più belli e con cartine in scala 1:25.000di Pascal Van Duin, TopCanyon(335 5470126), 352 pagine, oltre 240 foto a colori

VALLI BERGAMASCHEFalesie e vie modernedi Yuri Parimbelli e MaurizioPanseri, Versante Sud, 343 pagine, 28,50 euro

ARRAMPICARE SENZA FRONTIERE: TRIESTE -LITORALE SLOVENO – ISTRIA24 falesie e oltre 2.100 vie diarrampicata illustrate da tre assidell’arrampicatadi Erik Svab, Janez Skok eDoriano Perhat. Sidarta editore,1000 Ljubljana, Sloveniavia Trpinãeva 39, SI [email protected], 300 pagine, 27 euro (24,30 se ordinata viaInternet sul sito www.sidarta.si)

MONTAGNE RIBELLIDieci escursioni legate allaResistenza iniziata dopo l’8settembre 1943 seguendo le paroledi scrittori quali Fenoglio, Rigoni Stern, Calvinodi Paola Lugo, Mondadori, 179 pagine, 13 euro

VALLI BRESCIANEFalesie e vie modernedi Daniele Dazzi, Versante Sud,259 pagine, 26,50 euro

I SENTIERI DEL SILENZIO Guida agli eremi rupestri e alleabbazie dell’Appennino umbro-marchigiano di Andrea Antinori, SER(www.edizioniser.com) e Club Alpino Italiano, 72 pagine, 22 euro

MANUALICARTOGRAFIA, ORIENTAMENTO E USO DEL GPS PER ESCURSIONISTI Un utile manuale per orientarsi conil Global Position System (GPS) econ mezzi di fortuna di Paolo Barillà e Marco Blatto, L’Escursionista editorewww.escursionista.it, 107 pagine, 12,50 euro

DVDVENTO DI PATAGONIADiario di un’avventura alpinisticaraccontata, nella sua veste dicuoco e operatore video, dal capodei Gamma, il gruppo nato daifamosi Ragni di Lecco di Giancarlo Riva, Gruppo Gamma www.gamma-lecco.eu tel 0341.494772

BOOKSHOPCosa c’è di nuovo

Ogni mese una libreria specializzata presenta a turno in questa pagina i trelibri di montagna più venduti e tre volumi particolarmente consigliati. Dopola Libreria La Montagna di Torino (LS 5/09) e la Libreria InternazionaleHoepli di Milano (LS 6/09) è ora la volta del settore montagna dellaLibreria della Natura (www.libreriadellanatura.com), punto di riferimento aMilano per gli amanti della natura in tutte le sue manifestazioni con titoliin italiano e in lingua straniera. La libreria, che si trova in corso Magenta 48, segnala al primo posto tra ibest seller “Canyoning in Nord Italia” di Pascal Van Duin.

PPiiùù vveenndduuttii1) Pascal Van Duin: “Canyoning in Nord Italia”, Top canyon editore, € 30 2) Franco Formica: “Montagna di storie”, Macchione editore, € 153) Cinzia Pezzani e Sergio Grillo: “A piedi in Liguria vol. 1”, Iter edizioni,

€ 12,40

CCoonnssiigglliiaattii1) Mario Sertori: “Alpin ice. Le più belle cascate sulle Alpi”, Versante

Sud, € 31,502) Kriemhild Buhl: “Mio padre Hermann Buhl”, Cda & Vivalda, € 23 3) Paolo Barillà e Marco Blatto: “Cartografia, orientamento e uso del

GPS per escursionisti”, L’escursionista editore, € 12,50

Nelle pagine dellaRivista del CAI lerecensioni dei libri dimontagna più attuali e interessanti

HITPARADELa montagna in libreria

22 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

Se n’è andato anche AchilleCompagnoni e la pattuglia degliuomini che nel 1954 hanno conqui-stato il K2, con il passare del tempo,

inevitabilmente si assottiglia. L’Achille,spentosi a 94 anni la notte del 13 maggioall’ospedale di Aosta, aveva conservatofino all’ultimo l’antico vigore fisico. La suastretta di mano era poderosa mentre il suosguardo era, per un curioso contrasto, dol-cissimo. Il valtellinese che il 31 luglio 1954ha calcato per primo, insieme con il corti-nese Lino Lacedelli, la “montagna degli ita-liani” molti lo ricordano per la sua ariaaffabile, imperturbabile in mezzo alle pole-miche che hanno accompagnato la conqui-sta e che si sono placate solo di recentecon la pubblicazione della relazione, volutadal CAI, dei tre saggi Fosco Maraini,Alberto Monticone e Luigi Zanzi, e che hariconosciuto pienamente il ruolo determi-nante avuto da Walter Bonatti per il suc-cesso dell’impresa.

Come e più di Lacedelli, Compagnoni hafatto di tutto per starne fuori preferendo aiclamori la pace dei suoi monti. Si estasia-va, l’Achille, quando raccontava dei caprio-li che pascolavano a due passi dalla suabaita in Valfurva. E accettava a malincuoredi riparlare dei giorni grandi del K2.“Quando penso”, diceva, “che ormai sono

passati più cinquant’anni… Si è parlato giàcosì tanto del K2. Una bella conquista, unaconquista italiana che mi ha fatto tanto pia-cere e mi ha dato tante soddisfazioni. Sonocontento di averla fatta con i miei compa-gni, perché c’è stato bisogno dell’aiuto ditutti. Alla fine ci siamo trovati Lacedelli eio, ma il merito è di tutta la spedizione”.

La sua carriera di alpinista è stata discre-ta, non eccelsa. Dai brevi curricula deimembri della spedizione riportati nel librodi Adito Desio “La conquista del K2” emer-ge il ritratto di un uomo di 40 anni, ammo-gliato, alto m 1,69; professione albergatore,guida alpina e maestro di sci, che avevasvolto la sua attività alpinistica special-mente sul Dent d’Herens, sul Cervino, sulRosa, sull’Ortles Cevedale, ecc.”

Quel 31 luglio l’Achille volle portare invetta un piccolo vessillo della sua Valfurva,così legata ai ricordi della sua infanzia,della vita dura che fin da bambino fucostretto a fare. La sua era una famigliacontadina di otto figli. “Mio padre eramolto severo”, raccontava, “dovevo meri-tarmelo di andare in montagna, non comeadesso. Prima dovevo lavorare, poi studia-re, per avere il permesso di andare in mon-tagna. Ricordo che non riuscivo a impararele tabelline e che in quel periodo c’era unagara di sci. Era venuto anche il principeUmberto a Bormio per l’occasione, con un

premio di cento lire per il più giovane.Prima ho dovuto studiare le tabelline e,miracolo, quella sera le ho sapute tutte.Mio padre mi ha lasciato andare. Mi è capi-tato che ho rotto le punte degli sci, cosìquella notte è stato su ad aggiustarmeli e ilgiorno dopo ho fatto la gara e ho vinto”.

“In realtà la mia passione per l’alpinismosi è potuta tradurre in pratica solo a ven-t’anni”, ha raccontato nelle pagine di“Montagna primo amore”, un preziosolibretto edito nel 1992 dalla Commissionepubblicazioni del CAI, “quando ho fatto laScuola militare di Aosta. Qui divenni istrut-tore. Scappavo al Breuil ad arrampicareanche di notte, pur di sfruttare la licenza.Quella sì, era passione! Dopo il congedosono stato richiamato per partecipare aicampionati di sci. Entrato nella poliziaconfinaria, finalmente potevo sfogarmi adandare in montagna… Sì, dalla vita hoavuto molto, molto più di quanto da ragaz-zo non osassi sperare. Senza la mia passio-ne per l’alpinismo la mia vita sarebbe statasicuramente più avara di quelle emozioni,di quelle passioni che ne costituiscono l’a-roma più prezioso”.

Compagnoni si trasferì poi stabilmente inValle d’Aosta. Era membro della Societàdelle guide alpine di Valtournenche e face-va l’albergatore a Cervinia. Tra le onorifi-cenze è stato insignito della Medaglia d’oroal valor civile nel 1954 e nel 2003 è statonominato Cavaliere di Gran Croce, Ordineal merito della Repubblica Italiana.Raccontò la scalata al K2 in due libri:“Uomini sul K2” e “K2: conquista italianatra storia e memoria”. ??

Descrisse il suo arrivo in vetta al K2 conparole semplici, un po’ ingenue.”Dopomesi e mesi di fatiche non ci resta più nien-te da salire, sopra di noi soltanto il cielo”.Pino Gallotti, accademico del CAI, milane-se, un altro della scelta pattuglia che unpaio d’anni fa ci ha lasciati, disse che pertutta la vita non avrebbe potuto dimentica-re quel momento.

“La parte estrema della montagna”, rac-contò Gallotti nelle pagine dello Scarpone,“è ora tutta pulita da nebbie e ha già assun-to il colore azzurrino del tramonto. Sulpendio finale, di una ripidezza impressio-nante, scorgiamo prima uno, poi due punti-ni che lenti ma continui procedono nell’a-scesa. Potrò vedere ancora molte e moltecose in questa vita, ma nulla che mi possadare un’emozione più forte. Piango insilenzio” (R.S.).

Addii Achille Compagnoni

Così descrisse l’arrivo sullavetta del K2, il 31 luglio 1954,l’alpinista valtellinese che conLino Lacedelli salì per primo la“montagna degli italiani”

“Sopra di noi soltanto il cielo”

Quella mano martoriata Achille Compagnoni con la mano martoriata dalgelo nella fase culminante dell’impresa, indica icinque decenni trascorsi dalla conquista. Nella foto in alto è a braccetto con Lino Lacedelliin uno degli ultimi incontri dei due uomini salitiper primi in vetta al K2.

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 23

Prezzo Prezzosoci non soci

LAGORAI CIMA D’ASTA € 25,55 € 36,50EMILIUS-ROSA DEI BANCHI € 25,55 € 36,50PREALPI BRESCIANE € 25,55 € 36,50APPENNINO LIGURE TOSCO EMILIANO € 25,55 € 36,50PALE DI SAN MARTINO € 25,55 € 36,50ALPI AURINE € 25,55 € 36,50SASSOLUNGO € 25,55 € 36,50SICILIA € 25,31 € 36,15ALPI GIULIE € 17,71 € 25,31DOLOMITI ORIENTALI VOL. 2 € 17,71 € 25,31DOLOMITI DI BRENTA € 17,71 € 25,31ALPI PENNINE VOL. 2 € 17,71 € 25,31GRIGNE € 25,31 € 36,15ODLE - PUEZ € 25,31 € 36,15MESOLCINA - SPLUGA € 25,31 € 36,15DOLOMITI ORIENTALI VOL. 1- PARTE 1° € 17,71 € 25,31PELMO - DOLOMITI DI ZOLDO € 19,52 € 27,89ALPI LEPONTINE € 21,33 € 30,47MONTE VISO € 21,33 € 30,47ALPI APUANE € 19,52 € 27,89ORTLES-CEVEDALE € 17,71 € 25,31ALPI PUSTERESI € 25,31 € 36,15SARDEGNA € 23,50 € 33,57ALPI RETICHE € 21,69 € 30,99GRUPPO DI SELLA € 23,14 € 33,05MONTE ROSA € 23,14 € 33,05BERNINA € 23,14 € 33,05GRAN SASSO D’ ITALIA € 23,14 € 33,05MONTE BIANCO VOL. 1 € 22,41 € 32,02ANDOLLA SEMPIONE € 15,91 € 22,72ADAMELLO VOL. 2 € 19,52 € 27,89ALPI GRAIE CENTRALI € 17,71 € 25,31ALPI PENNINE 1 € 17,71 € 25,31ALPI COZIE SETTENTRIONALI € 17,71 € 25,31SCHIARA € 17,71 € 25,31ALPI COZIE CENTRALI € 17,71 € 25,31ALPI GRAIE MERIDIONALI € 17,71 € 25,31ALPI LIGURI € 17,71 € 25,31

La prestigiosa collana “Guida dei Monti d’Italia” èconsiderata un’enciclopedia per i frequentatori delleterre alte e i diversi volumi fanno parte dell’editoriastorica e classica di montagna. I seguenti titoli sono invendita presso le sezioni CAI:

La storica collana Guida dei Montid’Italia, nata dalla collaborazione delClub Alpino Italiano con il Touring

Club Italiano, si arricchisce di un nuovotitolo, “Pale di San Martino est” di LucioDe Franceschi. Il volume completa ladescrizione del gruppo dolomitico iniziata con “Pale di SanMartino ovest” pubblicato nel 2003. La guida è il risultato di unlavoro di ricerca compiuto sul campo, sui documenti eattraverso colloqui con i gestori dei rifugi e con molte guidelocali. Comprende anche salite meno conosciute e nuoviitinerari, in particolare nel Vallòn delle Léde. Sono 416 lepagine + 32 a colori in formato 11x16 cm, 25 gli schizzi e idisegni, 28 le foto a colori con tracciati delle vie, due le cartinea colori più una carta d’insieme della zona. Prezzo al pubblico29.90 euro, soci CAI e TCI 20.93 euro. A breve i volumisaranno disponibili presso le sezioni del CAI.

GUIDA DEI MONTI D’ITALIA

In distribuzione

Pale di San Martino,secondo volume

24 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

Il 14 maggio, al Senato, inprima lettura, è stata appro-vata la legge di ratifica deiProtocolli attuativi della

Convenzione per la Protezionedelle Alpi, l’accordo che imponepolitiche concordate tra tutti iPaesi dell’arco alpino per la tute-la, la promozione e lo sviluppo diuna catena montuosa abitata da14 milioni di persone residenti in6.000 comuni e 8 nazioni. Laparte italiana riguarda 4 milionie mezzo di cittadini residenti in22 Province e 7 Regioni per unasuperficie di oltre 52.650 kmq.(un sesto dell’Italia). “La conven-zione è operante in Italia dal 27marzo 2000: da allora tutti aspet-tano la ratifica dei Protocolliattuativi che ora sembra, final-mente, vicina”, spiega Oscar DelBarba, presidente per l’Italiadella Commissione per la prote-zione delle Alpi (CIPRA)

In cammino■ Dal 26 giugno al 6 luglio suisentieri e negli angoli più sugge-

stivi del Colle Brianza e delParco del Monte Barro (LC) sisvolge la quarta edizione de “IlGiardino delle Esperidi”, festi-val organizzato da ScarlattineTeatro con la collaborazionedella Sezione di Calco. Per l’oc-casione attori poeti e musicistiguideranno il pubblico in cercadi nuove visioni in cammino frai boschi, i laghi e i colli dellaBrianza. Ingresso 10 euro (3 perchi arriva a piedi nei luoghi deglispettacoli). Info e programma:039.9276070, www.scarlattine-teatro.it

In mostra■ Riccarda de Eccher espone isuoi pastelli alla Libreria Sovilladi Cortina d’Ampezzo fino al 9settembre.■ Al Palamonti (Bergamo)sono esposte fino al 31 luglio lefoto di Giuseppe “Nino” Agazzi(1910-2002) illustre fotografo,alpinista e cacciatore bergama-sco. Scattate negli anni Trentae Quaranta, documentano un

ambiente alpino ancora incon-taminato.

Sugli schermi

■ Andreas Hofer che due secolifa guidò la rivolta della gente delTirolo rivive in un film realizzatoin Germania da FR Entertaine-ment GmbH ([email protected]) dal regista Phillip J.Palmer. Il personaggio storico èinterpretato sullo schermo daWlfgang Menardi, attore austria-co di origini cortinesi.

Addii■ Lutto in casa Dell’Agnola aBelluno. È scomparso Manlio,medico in pensione, papà del-l’alpinista accademico Manricoal quale vanno le più sentitecondoglianze.

Quattro zampe■ Alle terme di Comano (TN)uno spazio particolare è dedica-to agli animali a quattro zampe. “Non lasciate Bobby solo, porta-te il vostro cane in ferie con voi,o meglio fatevi portare in feriedal vostro cane”, recita uncomunicato delle Terme (tel0465.702626, fax 0465.702281,www.comano.to email: [email protected]). Al centrocinofilo “Vita da ani” gestito daAlain Satti, figlio del cantanteBobby Solo, si addestrano i canima anche i loro padroni. Il centro propone un program-ma di pet-therapy con specialis-simi “dottori” a quattrozampe.

Conquiste■ Sugli 8.573 metri delKangchenjunga ha posto i piediin maggio l’alpinista spagnolaEdurne Pasaban che ha conqui-stato così il suo dodicesimoottomila. Al dodicesimo ottomi-la è arrivata anche l’austriacaGerlinde Kaltenbrunner che,con il marito Ralf Dujmovitz e ilcameraman David Gottlieb, haraggiunto la cima del Lhotse(8.516 m). Lori Schneider, un’in-segnante americana in pensione,ha infine scalato le sette monta-gne più alte al mondo benchénel 1999 le sia stata diagnostica-ta la sclerosi multipla. Secondo

Filo diretto Echi e notizie dal mondo della montagna

Convenzione, un passo avanti

L’esploratore polareMichele Pontrandolfoè stato il primo

italiano ad aver raggiuntoa piedi il Polo Nordmagnetico (punto indicatodalle bussole nell’emisferoboreale) in solitaria con glisci e trainando una slitta di110 chilogrammi di peso,in completa auto-sufficienza, rispettandol’autentica eticaesplorativa. Partito da Resolute Bay nell’Isola di Ellesmere,dopo un’estenuante traversata di 31 giorni ed aver percorsooltre 600 chilometri attraversando l’Oceano Artico contemperature che hanno toccato punte di 48° sotto zero eraffiche di vento (blizzard) che hanno raggiunto i 97 Km/orari,finalmente il 30 aprile alle ore 13.52 (ora canadese) haraggiunto la meta piantando il tricolore sul punto 78° 35’42.00” Nord / 104° 11’ 54.00” Ovest (certificato da unaspedizione scientifica del 1996, nella zona di Ringines Island,situata nel nord del Canada vicino a Cape Isachsen). Info:www.artiko.it

Exploit

A piedi in solitaria al Polo Nord

La dodicesima edizionedel CervinoCine-Mountain Festival si

terrà dal 24 luglio al 2agosto a Breuil Cervinia eValtournenche con laconsueta formula: i filmvengono selezionati neifestival internazionali delgenere e tra questi vieneassegnato il Gran Prix.Nove giorni di intensaattività culturale e sportivafanno della rassegna -codiretta da LuisaMontrosset e Luca Bich, epresieduta da AntonioCarrel – un evento di primopiano. L’organizzazione ècurata dal Comune diValtournenche edall’associazione culturaleStrade del cinema con ilsostegno dell’Assessorato alturismo, sport, commercio etrasporti della Regioneautonoma Valle d’Aosta,Consiglio regionale dellaValle d’Aosta, FondazioneCRT, Compagnia di SanPaolo, Casino de la Vallée,CAI, Grivel, AllianceFrançaise. Info: 0165230528

Rassegne

Giorni grandi a Cervinia

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 25

un dispaccio della compagniaAlpine Ascents International, haraggiunto la vetta dell’Everest alle19.30 del 23 maggio.

Quale futuro■ Il Convegno annuale 2009 dellaCIPRA, che si svolgerà dal 17 al 19settembre a Gamprin (Liechten-stein) sarà dedicato ai limiti dellacrescita e alle possibili prospettiveper il futuro dello spazio alpino. Laregione alpina è particolarmentecolpita da diverse emergenze. Peraffrontare questi problemi appareurgente abbandonare i vecchimodelli, indicando approcci diver-si e proposte alternative.

Rifugi■ Il rifugio Portafranca dellaSezione di Pistoia (0473.365582)risulta inagibile per i danni ripor-tati in seguito alle abbondantinevicate.■ Il presidente del Club alpino slo-veno Ekar Franc ([email protected])segnala l’inagibilità di alcuni rifuginel Parco nazionale del Triglav inseguito alle nevicate dell’invernoscorso (più di sette metri!). I dannisono stimati intorno ai due milionidi euro.

Incarichi

■ Cambio della guardia al verticedell’Alpenverein Südtirol, l’asso-ciazione alpinistica di lingua tede-sca. Nuovo presidente è GeorgSimeoni (foto), ex dirigente pro-vinciale dell’ufficio Gestione rifiu-ti, da numerosi anni attivonell’AVS come referente per sen-tieri e rifugi. Succede allo storicopresidente Luis Vonmetz, chelascia la guida del sodalizio dopo18 anni. ■

La costituzione di una rete di conoscenzache coinvolga enti e associazioni elivello europeo nasce dalla necessità di

condividere i saperi e le ricerche, di mettere afuoco strategie da proporre ai decisori peraffrontare una realtà, quella delle Alpi, incontinuo rapido mutamento: a coordinare èRete Montagna, una associazione di istitutiche promuove un aggiornamento costante edevita sovrapposizioni condividendo leconoscenze scientifiche sul fare e il vivere inmontagna. In quest’ottica si è svolto aChiavenna e Castasegna il 29 e 30 maggio ilconvegno annuale intitolato “Le Alpi checambiano tra rischi e opportunità”. Si è apertocon una nota negativa da parte di EsterAngelini della Fondazione Giovanni Angelini,che ha lamentato il completo disinteressedell’Italia nei confronti delle problematichealpine.

La prima sessione al Convento deiCappuccini di Chiavenna ha offerto attraversoi resoconti di differenti approfondimentitematici un quadro ricco e complesso dello“stato di salute delle Alpi” a prescindere dafacili semplificazioni.

Lo studio delle società preistoriche agrarie,particolarmente sensibili al clima, mostra adesempio come le variazioni di temperaturamisurabili dalla presenza di alberi in valVenosta, nella valle dell’Inn e nella valledell’Adige, non siano direttamente correlatesu un periodo lungo allo sviluppo degliinsediamenti e che dal tardo neolitico il climaha minor peso via via che si irrobustiscel’attività di scambio e di relazione (KlausOeggl – Università di Innsbruck).

Il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciaiha avuto il suo picco storico negli ultimicinquant’anni, periodo in cui circa la metàdella superficie dei ghiacciai è andataperduta: solo quelli svizzeri - più continentali- sopravviveranno in caso di un aumento ditemperatura media di cinque gradi (MichaelZemp – Università di Zurigo).

Pochi i fiumi integri in Italia, il Tagliamento èl’unico sopravvissuto, e aumentano leconcentrazioni di elementi tossici di origineantropogena, il ritiro dei ghiacciai porta a unamutazione dei laghi glaciali: un processo diliquidificazione che fa emergereconcentrazioni di nikel, PCB, DDT, cryociti daifallout nucleari: i fattori di rischio sono multiplie non trascurabili (Roland Psenner –Università di Innsbruck).

La vegetazione è “clima dipendente”, anchese le correlazioni non sono dirette le specieendemiche spesso presenti in alcuniecosistemi alpini non hanno possibilità dimigrazione: il limite superiore dellavegetazione non è influenzato esclusivamentedalla temperatura ma risente di una stabilità

dovuta alla “continentalitàclimatica” (MarcoCaccianiga – Università diMilano).

Qual’è il nuovo fattore di attrazione per leAlpi? La recente pubblicazione di un Atlantedelle Alpi analizza attraverso una serie mappetematiche le aree omologhe nell’arco alpino:soprattutto in Italia vi sono zone ad alto tassodi anzianità e un preoccupante decadimentodelle attività agricole (Ulrike Tappeiner –Università di Innsbruck, EURAC di Bolzano).

Il tasso di abbandono è oggi vicino al 40%nelle Alpi francesi e italiane: tra il 1980 e il2000 nelle Alpi sono stati abbandonati500.000 ettari di SAU (superficie agricolautilizzata), tra i modelli amministrativi chesembrano causare meno abbandono vi èquello della regionalizzazione (TomasStreifeneder – IRDELM/EURAC Research diBolzano).

Anche le attività forestali sono in crisi, e ciòè dovuto non ultimo alla crisi economica“subprime” d’oltreoceano che ha fattodecadere la domanda di legname perl’edilizia, rendendo necessario lo sfruttamentodei prodotti così detti “secondari” dellasilvicultura quali le attività ambientali eturistico ricreative che tendono oggi a divenireprioritarie: la capacità innovativa richiedeperò un intervento esogeno di partenariatosecondo la forma della “governance” ovverodella riqualificazione del servizio pubblicosecondo il modello anglosassone del “civilservant” (Davide Pettenella – Università diPadova, Fondazione G. Angelini).

Il “Piano di azione per il clima” è il nuovotesto giuridico redatto all’interno dellaConvenzione per le Alpi: riconoscendo comegli effetti del cambiamento climatico sulle Alpisiano tre volte superiori a quelli mediprescrive agli stati membri attraverso unaconvenzione quadro e protocolli attuativi unaserie di misure di pianificazione territoriale, disviluppo energetico dei trasporti e del turismomirati a sviluppare buone pratiche (MarcellaMorandini - Segretariato Permanente dellaConvenzione per le Alpi).

Vi sono però segnali positivi diriappropriazione dei valori simbolici eidentificativi da parte dei giovani che tornanoa percepirsi come protagonisti di un processonuovo: a partire dalla fine degli anni Novanta,si è assistito in alcune regioni delle Alpi a unprogressivo fenomeno così detto di“neoruralismo” dove l’elemento catalizzatoreè stato nel caso occitano la musica:“montanari si diventa” come è avvenuto 2000anni fa, ha chiosato in positivo il presidentegenerale del Club Alpino Italiano AnnibaleSalsa.

L.S.

Rete Montagna

Alpi che cambiano, quali opportunità

26 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

News dalle aziende A cura di Susanna Gazzola (Servizio pubblicità)

SALEWA: IL MEGLIO ARRIVA IN VETTA

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13,5 UK.Per informazioni: tel.0422/8866 oppurewww.asolo.com

Allo statista piemontese UmbertoZanotti Bianco, encomiabile esem-pio di politico e “cristiano laico”che a lungo ebbe a cuore le sorti

delle popolazioni di montagna in Calabria,il Club Alpino Italiano deve molto. Graziealla sua opera molti soci si sono avvicinatia queste belle ma amare montagne,apprendendone la lezione: solo dopo averefaticato per sentieri aspri e avere cono-sciuto la vita dei contadini si può capire ilcuore del Mezzogiorno. Sulle orme di que-sto grande meridionalista il CAI ha datempo intrapreso una concreta azione perla montagna reggina e quella calabrese,ottenendo risultati di grande prestigio perchi li ha realizzati, per chi li ha ricevuti eper chi li ha finanziati.

L’arrivo di Zanotti Bianco in Aspromontefu legato al terrificante terremoto che raseal suolo il 28 dicembre 1908 le città diReggio Calabria e Messina. Non tardò inquegli anni a rendersi conto delle pessimecondizioni in cui versava il territorio e isuoi abitanti: percorse in lungo e in largol’Aspromonte raggiungendo ogni luogopopolato per mettere in atto azioni neces-sarie ad aiutare quella “perduta gente “.

Tutte le amicizie furono messe a fruttoper realizzare tra il 1910 e il 1928 centinaiadi asili, scuole, corsi serali, bibliotechepopolari, ambulatori antimalarici e colo-nie montane. Attivando la formazione pro-fessionale nel campo artigianale e indu-striale, fece uscire dalle condizioni di anal-fabetismo e di emarginazione socio-cultu-rale migliaia di giovani e adulti.

Insieme con Giustino Fortunato, tantocaro ai soci partenopei e potentini perchétra i fondatori di quelle sezioni del CAI, maanche con Leopoldo Franchetti, GaetanoSalvemini, Giuseppe Lombardo Radice ealtri, diede poi vita nel 1910all’Associazione nazionale per gli interessidel Mezzogiorno d’Italia. I risultati furononotevoli: vennero realizzate oltre 2000scuole serali e festive in 991 centri dellaSicilia, 649 della Calabria, 263 dellaBasilicata, 336 della Sardegna, oltre acooperative, biblioteche, università popo-lari, asili infantili, centri sociali, la collanadi studi meridionalisti, le scoperte archeo-logiche, tra le quali quella straordinaria deltempio di Hera Argiva alle foci del Sele.

Zanotti Bianco subì l’onta del regimefascista che oltre a impedirgli di risiederein Calabria lo limitò nella sua azione e nel1941 lo fece persino arrestare. Nel dopo-

guerra, oltre che presidentedell’Associazione ANIMI, fu anche, dal1944 al 1949, presidente della Croce RossaItaliana e di Italia Nostra di cui fu tra i fon-datori. Luigi Einaudi, che nel 1952 lo nomi-nò senatore a vita per gli altissimi meriticonseguiti nel corso della sua lunga attivi-tà sempre “nobilmente ispirata alle esigen-ze dell’elevazione umana e sociale”, nel1912 scriveva: “Invece di profondere milio-ni a creare nuove e sempre pestifere clien-tele politiche, lo Stato faccia ciò che gliindividui isolati non sono stati finora capa-ci di fare: renda giustizia a tutti e instauri ilregno delle sicurezza personale per chivuole lavorare, per chi osa dai grossiborghi abitati recarsi a dimorare nelle

campagne disabitate e malsicure”. Ladenuncia di Einaudi dell’abdicazione com-piuta dallo Stato nel Mezzogiorno nei con-fronti della malavita organizzata, fatta pro-pria da Zanotti Bianco, è di sorprendenteattualità.

Zanotti Bianco, nato a Creta il 22 gennaio1889 da Gustavo, diplomatico piemontese,e Enrichetta Tulin, di origine inglese, morìa Roma nel 1963 lasciando una notevoleproduzione parlamentare finalizzatasoprattutto alla difesa e alla valorizzazionedel patrimonio artistico e ambientale e aiproblemi della scuola.

Antonino Falcomatà

Presidente Gruppo regionale Calabria

Personalità Umberto Zanotti Bianco

Il difensore della perduta genteIl CAI dellaCalabria fatesoro dellalezione dellostatistapiemontese chetanto ebbe acuore le sortidell’Aspromonte

1955: Zanotti Biancoall’asilo di Saccuti, nella

frazione di Ferruzzano (RC).

Acura del Segretariato per-manente della Convenzionedelle Alpi è in distribuzione

un libro in cinque lingue intitolato“Le Alpi: otto paesi, un solo territo-rio”. L’opera illustra laConvenzione delle Alpi, i suoiobiettivi e gli strumenti di imple-mentazione. Vengono inoltre presentatela Rete di comuni “Alleanza nelle Alpi”,Alparc, l’associazione “Città alpina del-l’anno” e la Via Alpina: reti create permettere in pratica i principi strategici dellaConvenzione. Ricco di illustrazioni, ilvolume con testi di Marcella Morandini,

Marco Onida e Hannes Schlosser offreuna chiara introduzione alla Convenzionee alla situazione della regione alpina dovevivono 14 milioni di persone, ma che ognianno ospita più di 100 milioni di visitatori.Informazioni: www.alpconv.org /[email protected]

Convenzione delle Alpi

Un vademecum in cinque lingue

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 27

UUna giornata di sole accoglie il 10 maggio gli accompagnato-ri nazionali a Mirano (Venezia). Gli organizzatori delConvegno annuale non hanno fatto a tempo a sistemare lesedie. Il giorno precedente un importante incontro tra

Alpinismo giovanile e Scuola (MPI), oggi di nuovo a incontrarsianche per focalizzare quei punti di criticità emersi dalla voce deglistudenti. Qualcuno di loro ieri ci ha detto: “I miei compagni di clas-se non sanno che cos’è il CAI!”

E il CAI e ancor più l’AG sentono e vivono questa incomunicabili-tà. La presenza in queste due giornate del nostro presidenteAnnibale Salsa è rilevante, sia per il messaggio delle sue parole siaper l’incoraggiamento verso l’AG a proseguire sul sentiero, ancoratutto in salita, che conduca a un rapporto nuovo con i giovani.All’interno del CAI, sicuramente, ma in particolar modo all’esterno.

Ed è proprio con le iniziative volte all’esterno che prende il via que-sto incontro. Il presidente Salsa lancia la sfida contenuta nel proto-collo con le associazioni scoutistiche (di cui si riferisce in altra partedel giornale, n.d.r.). Sicuramente sarà un processo lento di avvicina-mento, partendo dai tanti aspetti trasversali contenuti nei rispettiviprogetti educativi, passando per i momenti di aggregazione chepotranno vedere partecipazioni miste a iniziative di tipo promozio-nale sul territorio e a momenti di formazione per guide scout eaccompagnatori. Obiettivo ancora lontano ma perseguibile a cuisicuramente provare a tendere sarà infine la realizzazione di espe-rienze comuni. Ma fin d’ora è evidente la possibilità di collaborare.

Il protocollo Ministero Pubblica Istruzione (MPI) e il Corso inse-gnanti in Valcamonica sono l’ultimo atto di un rapporto che si ècostruito nel tempo con il ministero in questione. Oggi la figura delCAI all’interno delle classi scolastiche è un fatto consolidato. La pre-parazione culturale e tecnica dei titolati e la loro capacità organiz-zativa sono un passepartout per entrare nei Piani di OffertaFormativa. Nonostante ciò, la figura del CAI è ancora sbiadita, piùdelle volte confusa. Dobbiamo comunicare con l’esterno, farci cono-scere e riconoscere.

Ecco che allora la “figura del titolato” acquista, oggi più che mai,un ruolo determinate nell’immagine del CAI all’interno della nostra

società. Il titolato è però uomo CAI, riflette quello che il CAI è evuole essere. Il titolato è la somma di quegli elementi che costitui-scono l’ossatura portante del Sodalizio.

Lo sforzo politico amministrativo all’interno del CAI deve orientar-si su questa logica. UniCai, OTCO, GR devo comunicare e parlarsicon lo stesso linguaggio. Devono fissare obiettivi comuni, ambiziosi,senza personalismi e provincialismi. Le nuove occasioni per i giova-ni non conoscono confini, le esperienze dell’UIAA - YouthCommission degli ultimi anni hanno dimostrato la validità di un con-fronto a respiro europeo se non internazionale. Proprio per questouna parte del convegno è stata dedicata alla rilettura delle figure dititolato e principalmente delle regole di accesso alla formazione.

È scontato che l’azione propulsiva per questo rinnovamento debbapartire dagli accompagnatori nazionali, formatori per definizione.L’Alpinismo giovanile sta spendendo ormai anche energie… esauri-te da qualche tempo. I progetti sono più che ambiziosi. È stata rac-colta l’iniziativa della CONSFE per rispondere all’esigenza di offrireai giovani, superata la fatidica soglia dei 18 anni, l’opportunità direstare in contatto con CAI attraverso una serie di progetti più ade-guati a loro. Da questa collaborazione è nato il progetto CAI Nostop:il volto invernale dalla montagna, con l’AG e lo SFE, nei corsi e nelleattività dell’AG per poi continuare fin dopo i 18 anni.

Altri grandi appuntamenti aspettano l’AG prima del giro di boa del2010. Alcuni sono già realtà come il nuovo sito internet della CCAG,www.alpinismogiovanile.it. Altri stanno muovendo i primi passi inquesto primo semestre: “145 anni di Alpinismo giovanile” ovvero lastoria dell’accompagnamento giovanile e dell’AG e un nuovissimostudio di pediatria in montagna sono due impegni editoriali che civedranno impegnati nei prossimi mesi e che coinvolgeranno accom-pagnatori e ragazzi. ■

28 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

Parlare lo stesso linguaggioAGALPINISMO GIOVANILE Obiettivi comuni sono stati auspicati nel corso del Convegno nazionale degli

accompagnatori per assicurare maggiore visibilità all’opera svolta dal CAI

Tredici nuovi titolatiL’intervento a Mirano di Aldo Scorsoglio, presidente della Commissione centraleAG, accanto al presidente generale Annibale Salsa. Un intermezzo dei lavori èstato dedicato ai nuovi nazionali e ad alcune delle figure più grandi del nostrocorpo accompagnatori. Tra applausi scroscianti e qualche attimo di commozionehanno ricevuto la nomina di Accompagnatore nazionale emerito gli ANAG PieroCorda, Giordano Dell’Oro, Alberto Nobile, e Peppino Taiana. Poi dalle mani delpresidente generale hanno ricevuto diplomi e distintivi (e, fresco di stampa, ilprimo libretto unico dei titolati CAI) i neo accompagnatori nazionali qualificati nel2008: Simona Bicchi, Matteo Castagnola, Roberto Cattaneo, Nicola Cavazzuti,Francesco Del Campo, Giuliano Gabbarrini, Giovanni Gatti, Mauro Lavazza, PaolaOrlandoni, Gian Piero Pensa, Antonio Santeusanio, Enrico Scala, PierangeloTognini. Complimenti a tutti.

Con non poca difficoltà e con due ingredienti che nel CAInon mancano mai, passione e volontà, ha preso formauno spazio nella rete web: il nuovo sito “del” e “per”

l’Alpinismo giovanile www.alpinismogiovanile.it Una nuovasezione nazionale virtuale in cui incontrarsi, scambiarsi informa-zioni ed esperienze. Un punto di incontro sulla rete per poteravere a disposizione in tempo reale, da una parte all’altra dellaPenisola e non solo, documenti e news che altrimenti perdereb-bero di interesse se non fossero disponibili con rapidità.

Nel sito trovano posto un forum e lo spazio “Giovani zanzare”riservato ai ragazzi. Per cominciare a farli scrivere di montagna edelle amicizie che si creano nelle stanze del cambiandonell’Alpinismo giovanile e nel CAI in generale. A breve una pre-sentazione più completa del sito … ma intanto cominciate acuriosare e a farci pervenire le vostre opinioni.

Francesco Abbruscato [email protected]

Un tuffo nella rete

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 29

La costituzione di un MetaOPAC delle biblioteche del CAI,un’operazione strategica oltre che di grande pesoculturale, con un sicuro riscontro di visibilità

internazionale per il CAI, che potrebbe offrire (virtualmente) lapiù grande biblioteca specializzata di montagna e alpinismodel mondo. Di questo si è discusso a Trento nel corso delfilmfestival al IX convegno BiblioCai ospitato sabato 2 maggionel salone affrescato della Società operaia alpinisti tridentini(SOSAT).

Hanno partecipato 39 bibliotecari volontari in rappresentanzadi 22 sezioni: Albenga, Bassano del Grappa, Bergamo,Bologna, Carpi, Cittadella (PD), Cuorgne’ (TO), Firenze, LaSpezia, Marostica, Modena, Padova, Parma, Pordenone,Reggio Emilia, San Pietro in Cariano (VI), Schio, SAT Trento,Udine, Varallo, Sondrio, Vicenza.

BiblioCai, con il sito www.bibliocai.it e la mailing-listcollegata, è un riferimento importante per le bibliotechesezionali. I 105 iscritti alla mailing-list si sono finora scambiati1.580 messaggi su vari argomenti connessi alla gestione dellebiblioteche. Dal 2000 a oggi si sono svolti 11 convegni e 7seminari ai quali hanno partecipato circa 65 sezioni, con unapresenza media di 30 bibliotecari per ogni incontro, senzacontare i numerosi altri soci che si sono rivolti alla Bibliotecanazionale per una formazione personalizzata, in sede o adistanza.

BiblioCai ha come principali obiettivi la valorizzazione delpatrimonio documentario attraverso la formazione dei volontari,l’informatizzazione dei cataloghi, lo scambio di pubblicazioni.

Come si è accennato, il punto centrale all’ordine del giornoera il progetto MetaOPAC già presentato con successo alComitato centrale di indirizzo e controllo e la cui realizzazioneè subordinata ai risultati di un nuovo censimento del patrimoniobibliografico delle sezioni.

Dopo l’introduzione e il riepilogo attività della coordinatriceCristiana Casini, il Meta-OPAC tematico è stato presentato daRoberto Montali dell’OTC BN CAI e da Paola Rossi informaticadel Consorzio interuniversitario lombardo per l’elaborazioneautomatica (CILEA). Questo motore di ricerca interrogasimultaneamente gli OPAC (On line Public Access Catalogue)delle biblioteche del CAI presenti sul web e realizzati secondouno standard. Qualunque biblioteca con un semplice softwaregratuito, una formazione adeguata e la sola spesa di unospazio web, potrebbe unire virtualmente il proprio catalogo aquelli delle altre sezioni. Con la maggiore visibilità sul webanche lo scambio d’informazioni e documenti sarebbe piùsemplice e immediato.

All’incontro di Trento era presente il presidente generaleAnnibale Salsa, che ha riconosciuto l’importanza “di unprogetto il cui obiettivo è comunicare, espandersi e renderenoto il lavoro del CAI a favore della cultura alpina e della suapromozione” nella convinzione che “puntare su questi dueaspetti, cultura e comunicazione, è fondamentale per proporsiin modo vincente al pubblico”.

Dante Colli presidente della Commissione centralepubblicazioni ha confermato la disponibilità a pubblicare ilmanuale di biblioteconomia per volontari. Sono intervenutiAlessandra Volpato, responsabile dell’area tecnico-informaticadella Sede centrale del CAI, che ha illustrato la scheda dicensimento da presentare all’AD di Lecco; Diego Stivella,Riccardo Decarli e Alessandra Ravelli della Bibliotecanazionale.

Il IX Convegno BiblioCAI

Tante biblioteche, un solo catalogo

Lunedì. Siamo in nove: tre accompagnatori (Antonio, Riccardoe Sandro) e sei ragazzi (Matteo, Gabriele, Giorgio, Giacomo,Marina e io). A Gressoney saliamo in ovovia al Colle dei Salati

e proseguiamo a piedi per il rifugio tra le rocce e i primi assaggi delmeraviglioso ghiacciaio del Rosa. Raggiungiamo il rifugio Mantova(3500 m), che sarà la nostra base per i prossimi due giorni. ■ Martedì. Ore 4.15. Il vento infuria e il rifugio è scosso da violen-tissime raffiche. Ci alziamo ugualmente nella speranza che da unmomento all’altro la bufera possa calmarsi. Dopo colazione tornia-mo a dormire. Poi, come per magia, verso le 8.30 il vento cala, c’èil sole. Finalmente partiamo. In poco più di due ore siamo in vettaalla Piramide Vincent, che coi suoi 4217m sovrasta il rifugio e offreun’incantevole vista sui monti circostanti. ■ Mercoledì. Ci alziamo alle 4.30 e ci prepariamo velocemente,ma proprio quando stiamo per partire si alza il vento. Le raffichesono ancora più forti di quelle di ieri, le condizioni sono decisa-mente proibitive. Anora una volta tuttavia, verso le 8 il vento si.Partiamo per punta Gnifetti. Superiamo il rifugio Gnifetti e in dueore siamo a pochi metri dal colle del Lys, che segna il confine Italia- Svizzera. Ma il tempo di nuovo peggiora: la nebbia è fitta e ilvento accumula la neve sul percorso rendendo faticosissimo perchi è davanti (Antonio) fare la traccia. Seppur a malincuore dob-biamo desistere. ■ Giovedì. La Luna rischiara un cielo terso, non tira un alito divento. Partiamo pochi minuti prima delle 6. Superiamo la CapannaGnifetti e risaliamo il ghiacciaio fino al Colle del Lys superandovarie cordate. La punta Gnifetti si staglia davanti a noi, sulla cimal’inconfondibile sagoma della Capanna Regina Margherita.Raggiungiamo la vetta alle 9.30. La vista è davvero mozzafiato.■ Venerdì. Non ancora soddisfatti dei tre 4000 della settimanascorsa, questa mattina partiamo da Sanremo per tentarne un altro:il Dome de Neige (4015m) nel Parco nazionale des Ecrins(Delfinato). Questa volta siamo 13: sei accompagnatori (Antonio,Flavio, Sandro, Riccardo, Luca e Mario) e sette ragazzi (Giacomo,Ghil, Miriam, Marina, Virginia, Giulia S. e io). Il viaggio in macchinasembra interminabile e superati i nostri tre colli (Tenda, Maddalenae Vars) giungiamo intorno alle 14 alla partenza del sentiero, dopoBriançon. Gli zaini pesano e il sole picchia. Dopo aver oltrepassatoil rifugio Glacier Blanc a 2500 m proseguiamo costeggiando ilghiacciaio e finalmente alle 18.30 posiamo gli zaini ed entriamo nelrifugio Des Ecrins a 3100 m, dal quale si gode di una splendida vistasul Dome de Neige e sulla Barre des Ecrines. Buona notte!■ Sabato. E’ ancora buio, ma le nostre pile frontali ci permettonodi individuare la traccia da seguire. Ci leghiamo in cordata. Intantoarriva l’alba, la lieve nebbia mattutina svanisce e i raggi del sole cioffrono immagini suggestive dei seracchi e delle nuvole sparse nelcielo. Dopo una breve sosta comincia il tratto più duro: davanti anoi si stagliano i seracchi rosati dalla luce del mattino, alle nostrespalle le cime aspre e rocciose delle montagne vicine. Ormaimanca poco, ma il tempo peggiora, la temperatura cala drastica-mente, la nebbia scende. Raggiungiamo la crepaccia terminale.Basterebbe oltrepassarla e salire una decina di metri per arrivarein punta, ma quei pochi metri sono troppo pericolosi e così Antoniodecide che la nostra ascensione finisce lì.

Giulia Barli - Gruppo AG Sezione Sanremo

Zaino diario e i-pod

Gli avventurosi ragazzi LPV

Pagine a cura della CommissioneCentrale Alpinismo Giovanile

Torino Sul sentiero delle felciUn’esemplare ospitalità è stata offerta alla TAM delle Sezioni di

Torino, UGET, e della sottosezione GEB dal sindaco di Boccioleto(Vercelli) Pierangelo Carrara in occasione dell’escursione di domeni-ca 17 maggio. I partecipanti sono stati affidati alle cure di MarioSoster che li ha accompagnati sul sentiero delle felci. Ex-presidentedel CAI Varallo, autore di un libro sull’argomento e anche della guidaal Sentiero Naturalistico Filix (della felce), Soster è stato affiancatoda Lorenzo Carrara, figlio dl sindaco, esperto di tutta la parte artisti-ca del percorso. Chicca finale, un rinfresco con ogni prelibatezzaofferto dal sindaco a tutti i partecipanti. Lodovico Marchisio, orga-nizzatore dell’evento, rivolge al sindaco e agli accompagnatori i piùsentiti ringraziamenti.

Milano Premio “Meroni”, seconda edizioneNuova edizione del premio “Marcello Meroni”. Ne dà l’annuncio la

Società escursionisti milanesi (SEM) mettendo a disposizione ilbando nel suo sito. Marcello era un brillante istruttore della Scuola dialpinismo Silvio Saglio oltre che un bravissimo astrofisico. Un paio dianni fa una malattia inesorabile lo ha portato su altre “vette”, toglien-dolo ai suoi cari e a tutti coloro che lo apprezzavano. Gli amici conti-nuano a ricordarlo con questa iniziativa che ha il pregio di mettere inluce tanti altri “talenti”, attualmente sconosciuti ma non per questomeno apprezzabili. Il regolamento prevede che possono essere can-didati al premio tutti i soci delle sezioni lombarde del CAI che si siano

distinti, nel corso dell’anno o degli anni precedenti per l’aver portatoa termine iniziative di puro volontariato in ambito CAI. Per la candi-datura è necessario scaricare dal sito http://www.caisem.org/4s-pre-miomm.htm il relativo modulo e inviarlo, opportunamente compila-to, all’indirizzo e-mail [email protected]

Palamonti (BG) Alla scoperta dei roccoliAl Palamonti di Bergamo è stato presentato il libro di Santino

Calegari “Alla riscoperta dei roccoli della bergamasca” (Casa EditriceMoma). Si tratta di una pubblicazione di 160 pagine che passa in ras-

segna i principali roccoli della provincia: struture che Calegarigià in passato aveva immortalato in tre pubblicazioni analo-

ghe. Anni e anni di intenso e competente lavoro gli sono ser-viti per raccogliere le numerose immagini.

Il roccolo costituisce un’antica tradizione in terra berga-masca, risalendo al XVI secolo. Un tempo era concepitoper la sola cattura degli uccelli; ora ne sono in funzione

una ventina e alcuni sono stazioni di studio circa le migra-zioni degli uccelli. I testi del libro sono di Giovanni Bana,

Massimo Marracci e Vito Sonzogni.

Gandino (BG) Giovani e famiglie Bilancio positivo per il primo Raduno provinciale “Giovani e fami-

glie in montagna”, organizzato in maggio a Gandino (BG) nella splen-dida cornice del Monte Farno, grazie all’impegno della Sezione diBergamo e alla collaborazione delle sottosezioni della provincia. Ilbel tempo – conferma Stefano Morosini che ha coordinato la giorna-ta – ha favorito un afflusso massiccio, stimabile in un migliaio di per-sone. Il raduno era riservato a ragazzi e giovani dagli 8 ai 17 anni: perloro sono state preparate diverse postazioni. I più piccoli hannoaccettato con entusiasmo le sfide lungo il percorso: il ponte tibetano,le spiegazioni tecniche con relativa “caccia all’attrezzo”, le prove diorientamento, topografia e speleologia, le dimostrazioni del Soccorsoalpino. “Sono arrivati anche molti gruppi scout”, riferisce GiovanniCugini, vice presidente della Sezione di Bergamo, “e interesse hannodestato le lezioni pratiche per riconoscere e rispettare flora e fauna.La palestra di arrampicata gestita dal Gruppo Koren di Gandino hacalamitato l’attenzione: una sfida “in famiglia” per i più piccoli èdiventata una vera e propria gara”. Una spaghettata in compagnia hainfatti sancito il clima di amicizia e socializzazione che è alla baseanche di Edufest2009, evento organizzato dalla Diocesi di Bergamo,di cui il raduno era appuntamento di apertura. A tutti i partecipantisono stati consegnati gadget e soprattutto il volumetto “Persone dicarattere”, realizzato con l’apporto di Aeroclub Volovelistico AlpinoValbrembo, Albinoleffe U.C., Atalanta B.C., Atletica Bergamo, Blubasket Treviglio, C.A.I. sez. Bergamo, G.S. Orobico, Lions Americanfootbal team, Pallanuoto Bergamo, Reproscan Rugby Bergamo.

30 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

QUICAIAttività, idee, proposte

Dopo l’approvazione delle Tesi di Moenapresentate al 113° Congresso della SocietàAlpinisti Tridentini (e

pubblicate integralmente sulloScarpone, dicembre 2007), cheprevedono, da parte di tutti i soci,la presa di coscienza delleproblematichecomportamentali legateall’entità degli eventiambientali che sistanno profilando, ilConsiglio centrale delsodalizio trentino ha voluto dare ilbuon esempio predisponendo un set-pranzo personalizzato, da usare durante le uscite sulterritorio dove si consumano vivande. Il set (foto) constadi un piatto in acciaio leggero, di un bicchiere, semprein acciaio, con manico a moschettone e delle tre posatecon custodia. Il tutto, del peso di 300 grammi,personalizzato con il logo SAT e con un pacchettoimpermeabile per il trasporto nello zaino.

Escursioni virtuose, la SAT offre il buon esempio

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 31

Este (PD) Sessant’anni con il CAILa Sezione di Este, nata come Sottosezione di Padova nel lontano

1948 e riconosciuta Sezione nel 1953, ha festegiato Mario Faggionato,tra i primi a prendere la tessera. Più volte presidente, nel 1949, poi nel1972, nel 1974 e infine nel 1989, Mario è da annoverarsi fra i soci fon-datori. “Al momento della consegna del diploma d’onore”, ha dettorivolto ai soci che lo festeggiavano nel corso dlel’assemblea seziona-le, “ero così emozionato che non ho avuto la forza di pronunciare unaparola. Lo faccio ora, anche se non ancora libero dall’emozione, per-ché desidero mostrare ai soci qui riuniti il distintivo d’oro e la bellis-sima pergamena, ma specialmente per ringraziare il presidente e iconsiglieri del riconoscimento di fedeltà all’associazione da me dimo-strata in tanti anni. Ringrazio anche tutti i soci presenti per il loroplauso formulando l’augurio che dopo questo primo diploma sessan-tennale, nell’ambito della sezione, ne seguano altri ancora e nutro lasperanza che, nel frattempo, io possa arrivare a festeggiare anche ilsettantennale!”

Val Pellice (TO) Il Glorioso RimpatrioNel 2009 ricorrono i 320 anni dell’episodio storico che prese il nome

di Glorioso Rimpatrio: una lunga marcia che nell’agosto 1689, a tappeforzate, riportò in 13 giorni a Bobbio Pellice poco meno di mille val-desi e ugonotti partiti dalle sponde del lago di Ginevra dove eranostati mandati in esilio da Vittorio Amedeo II, duca di Savoia, nell’in-verno 1686-87. Il Liceo valdese di Torre Pellice, scuola paritaria, incollaborazione con il CAI Uget Val Pellice, ricorda l’avvenimento conun progetto intitolato “Sui sentieri della storia: il Glorioso Rimpatriodei Valdesi 1689-2009”. Le manifestazioni si concluderanno il 18novembre con una serata di proiezione con Riccardo Carnovaliniautore della guida “Il Glorioso Rimpatrio. 20 giorni a piedi tra Franciae Piemonte ripercorrendo le tappe del ritorno dei valdesi dall’esilio”presso il cinema Trento di Torre Pellice nell’ambito dell’annuale ras-segna di film di montagna “Alpinismo in celluloide”organizzata dalCAI. Informazioni presso il coordinatore del progetto Marco Fraschia(0121.94.41.46 – 339.73.86.532 - [email protected]).

Torino Formazione per bibliotecariLa prima giornata di formazione per bibliotecari sezionali volontari

organizzata da un gruppo regionale si è svolta sabato 16 maggio aTorino. All’iniziativa, nata dalla collaborazione fra GR Piemonte eBiblioteca nazionale CAI, hanno aderito 23 soci, in rappresentanza di15 sezioni, oltre al segretario del GR Umberto Pallavicino.L’argomento principale è stato l’iter del libro in biblioteca dall’acqui-sizione alle procedure di inventariazione, timbratura, collocazione ecatalogazione secondo le regole internazionali. Si è trattato inoltredella letteratura minore detta anche “grigia” o non convenzionale,che comprende documenti difficili da conservare e catalogare, maimportanti per la storia associativa.

La pausa pranzo con il buffet offerto dal Gruppo regionalePiemonte che, complice il bel tempo, è stato allestito all’aperto, harappresentato un piacevole momento di aggregazione. L’attivitàdidattica riguadardava anche le norme RICA di intestazione per auto-re. Al termine delle esercitazioni il presidente del CAI Piemonte LuigiGeninatti ha consegnato gli attestati di partecipazione. Ogni sezione

ha ricevuto una cartellina contenente materiali didattici e schede perle esercitazioni disponibili sul sito del CAI Piemonte insieme con leslide su ISBD e RICA utilizzate durante il corso.

Trento I corsi della GrafferLa rinomata Scuola nazionale di alpinismo e scialpinismo “Giorgio

Graffer” della SAT organizza i corsi estivi di roccia e di alta montagnae ghiaccio nell’incantevole ambiente dei gruppi montuosi del Trentino.

I moduli di iscrizione si possono scaricare dal sito della scuola all’in-dirizzo www.scuolagraffer.it Info: tel 0461.981871 fax 0461.986462 - e-mail:[email protected] www.scuolagraffer.it

Antrodoco (RI) Nuova sedeDopo un anno di lavori di ristrutturazione da parte dei volontari del

CAI è stata inaugurata la nuova sede sociale della Sezione diAntrodoco ([email protected]) messa a disposizione dall’Am-ministrazione comunale sempre sensibile alle attività dell’associazio-ne e in particolare all’impegno per la tutela e salvaguardia con i pro-getti di sentieristica, escursionismo e alpinismo giovanile. Il pre- ➔

In queste pagine

I nostri cari . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 31Formazione per bibliotecari . . . . . . pag. 31Cambio della guardia alla Sat. . . . . pag. 32Scrittori di montagna . . . . . . . . . . pag. 32

Commissione medica . . . . . . . . . pag. 32La XV Marcia alpina . . . . . . . . . . pag. 33Cai regioni . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 34Invito a collaborare . . . . . . . . . . . pag. 34

Vita delle sezioni. . . . . . . . . . . da pag. 35Piccoli annunci . . . . . . . . . . . . . . pag. 37Trenotrekking 2009 . . . . . . . . . . . pag. 38Bacheca . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 39

In un crepaccio dell’Antelao si è conclusa ingiugno la vita di Giuliano De Marchi, 62 anni,alpinista accademico, medico bellunese,

protagonista della moderna corsa agli ottomila,tra i padri fondatori di Mountain Wilderness. Lanotizia ha gettato nello sconforto i tanti amici edestimatori di Giuliano, uomo dolcissimo egeneroso, anche per le modalità con cui si èconsumata questa ennesima tragedia dellamontagna. De Marchi era partito venerdì 5giugno per un’ascensione solitaria sulla famosavetta del Cadore. L'allarme è scattato in serata esubito sono iniziate le ricerche che per due giorni hanno datoesito negativo. Domenica 7, proprio quando le ricerche stavanoper essere interrotte, una squadra del Soccorso alpino, sulla viadel rientro, ha trovato le sue spoglie.

Nato a Conegliano ma bellunese d’adozione, medico urologo,De Marchi ha fatto parte del Soccorso alpino di Belluno. Hacompiuto spedizioni in ogni parte del mondo: dall’Himalaya alKarakorum, all’Alaska, Africa, Ande, Groenlandia. Avevaall’attivo tre ottomila e tre tentativi all’Everest: nel 1980 dalNepal fino a 8769 m, nel 1991 dal Tibet per la parete nord fino a8400 m (in quell’occasione rinunciò alla cima per salvare la vitaal suo compagno Fausto De Stefani riportando gravicongelamenti) e nel 1994 per la cresta nord fino a 8650 m.

Due le rinunce anche al K2: nel 1983 dal versante cinese perla cresta nord fino a 8300 m e nel 2004 dal Karakorumpakistano fino a 7400 m. Due anni fa nelle pagine delloScarpone ha raccontato una delle sue esperienze più audaci eoriginali: aveva voluto festeggiare il sessantesimo compleannosul McKinley, a 5000 metri, lungo l’impegnativa West Buttres,realizzando in compagnia dell’aspirante guida Michele Barbierola prima italiana alla parete nord. Una significativatestimonianza del suo grandissimo amore per la montagna.

I nostri cari

De Marchi, intrepido e generoso

32 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

sidente Eligio Boscacci ringrazia collaboratori, amministratori esoci invitando tutti a frequentare la nuova sede del sodalizio che sigiova di un rinnovato sito internet dotato di un moderno data base enuove soluzioni tecniche, per dar modo anche ai soci (e non) … piùlontani di frequentare la sezione.

Da segnalare anche la fertile attività editoriale della sezione con ilperiodico bimestrale “Janus… oltre la montagna”.

Bergamo Ora c’è la nurserySabato 16 maggio presso il

Palamonti (BG), in occasionedell’open day delle bibliotechelombarde, è stata inaugurata lanuova sezione della Bibliotecadella Montagna dedicata a bam-bini e ragazzi: uno spazio desti-nato ai giovani lettori da 0 a 14anni. Un’azienda bergamasca,la Brevi, si è a sua volta unita alCAI per assicurare ai i bambinil’opportunità di scoprire la

biblioteca offrendo in dotazione al Club Alpino Italiano di Bergamoprodotti per la pappa, l’igiene, il gioco e il relax del bambino.All’interno del Palamonti è nata anche l’“Area Club”: una nursery, un’a-rea ristoro e una palestra free climbing, attrezzate in maniera perma-nente con i prodotti offerti dall’azienda dove i più piccoli possono usu-fruire di sedie-pappa e bagnetto fasciatoio.

Pinerolo (TO) Festa alla Rocca SbaruaTaglio del nastro domenica 17 maggio ai piedi di Rocca Sbarua, nel

Comune di Frossasco (TO), per “Casa Canada” ora rifugio Melano, inVal Lemina. Non una vera e propria inaugurazione, piuttosto l’occa-sione per fare il punto sull’avanzamento lavori e per presentare il

Piano di gestione, come ha sottolineato il presidente della Sezione diPinerolo Alessandro Lazzari. Nel corso della festa alla Rocca Sbarua,è stato possibile ammirare la struttura finita di montare e che oraattende di essere completata. Erano presenti i rappresentanti delCAI, tra cui il presidente generale Annibale Salsa, autorità locali, pro-vinciali e regionali e per l’Ambasciata del Canada (che donò la strut-tura al Comune di Torino in occasione delle Olimpiadi 2006) il consi-gliere politico dell’ambasciatore Peter Egyed. Il legame con il Canadaè stato ulteriormente sottolineato con l’inaugurazione della mostra“Ilititaa... Bernier, i suoi uomini e gli Inuit”, allestita nei locali delMuseo etnografico di Pinerolo. Si tratta della tappa italiana della tour-née della mostra sulle esplorazioni artiche nella regione del Nanavute del suo popolo, realizzata a cura di Gabriella Massa.

Trento Motter alla presidenza SAT

Giorgio Motter, nato nel 1952 a Pergine Valsugana, dà il cambio aFranco Giamononi alla presidenza della Società Alpinisti Tridentini.Del Consiglio centrale ora fanno parte per il triennio 2009-2011Franco Andreoni, Claudio Bassetti, Roberto Caliari, Marco Candioli,Tullio Dellagiacoma, Girolamo Franchini, Rita Gasperi, FrancoGioppi, Mario Magnago, Sandro Magnoni, Cinzia Marchi, Paolo Scoz,Cristian Tavernaro, Claudio Verza, Carlo Zanoni e Antonio Zinelli.Motter è dal 1970 socio della Sezione Carè Alto (Val Rendena) dovevive e di cui è stato presidente dal 1997 al 2008. E’ stato consiglierecentrale SAT dal 2003 al 2008 e dal 2006 al 2008 consigiere referenteper la Commissione TAM nonché componente a più riprese dellecommissioni Bollettino, Biblioteca, Rapporti sezioni.

QUI CAI Attività, idee, proposte

La Commissione centrale medica del CAI bandisce dueborse di studio di 500 euro ciascuna per il Corso diperfezionamento in Medicina di montagna che si tiene

presso l’Università di Padova. In base al regolamento le borseverranno assegnate a due medici che avranno superato laselezione; non avranno concorso per nessuna delle categorie di“posti riservati”; saranno scelti a insindacabile giudizio deimembri della Commissione centrale medica; avrannopresentato domanda entro il 31/12/09. L’iter da seguire prevedeil pagamento del contributo d’iscrizione al corso; una domandasemplice, entro il 31/12, al Segretario della Commissionecentrale medica dottor Aversa ([email protected]) allegando:l’attestazione del pagamento del contributo d’iscrizione al corso;fotocopia del tesserino CAI valido con bollino 2009; curriculumdi studi, di impieghi lavorativi e alpinistico. La Commissionecomunicherà direttamente ai concorrenti i nomi dei vincitori erimborserà loro la tassa d’iscrizione.

Altre informazioni sul Corso di perfezionamento in Medicina dimontagna dell’Università di Padova sul sitohttp://www.unipd.it/corsi_perfezionamento/schede/perf_medicina_montagna.pdf

Commissione medica

Due borse di studio➔

Nell’ambito delle manifestazioni collaterali delTrentoFilmfestival si è tenuto il primo maggio presso lasede della SOSAT il convegno del GISM sul tema

“Attentato all’alpinismo”, organizzato anche per dare inizio allecelebrazioni dell’80° di fondazione del Gruppo degli scrittori dimontagna. Al tavolo della presidenza i relatori IreneAffentranger, Dante Colli, Bepi Pellegrinon, Piero Carlesi,Alessandro Gogna, Spiro Dalla Porta Xydias e il moderatoreItalo Zandonella Callegher, vicepresidente del festival. Davantia una sala gremita di pubblico qualificato (tra cui il presidentegenerale del CAI Annibale Salsa), il tema dell’attentatoall’alpinismo è stato sviscerato da vari punti di vista, sempre conl’ottica di sottolineare come le derive sportivistiche, leambizioni, il tecnicismo, le scalate di plaisir e la burocraziaabbiano minato la vera essenza originale dell’alpinismo che èl’aspetto culturale e spirituale.

Al termine delle relazioni, il presidente Spiro Dalla Porta haesposto il suo concetto di etica dell’alpinismo, il cosiddettosentimento della vetta, e la dimensione metafisica e spiritualeche dovrebbe avere ogni alpinista che si avvicina allamontagna. Nel dibattito che è seguito sono intervenuti poiAnnibale Salsa, Alessandro Giorgetta, Kurt Diemberger e altri.

Piero Carlesi Sezione di Milano e GISM

Scrittori di montagna

Attentato all’alpinismo?

Vette Feltrine (BL) Estate al Dal PiazIncontri, escursioni, attività culturali: l’estate al rifugio Dal Piaz

(www.rifugiodalpiaz.it) sulle Vette Feltrine, nel Parco nazionale delleDolomiti Bellunesi, riserverà non poche sorprese a quanto cortese-

mente annuncia Anna Mainardi([email protected]) che hada poco assunto la gestione.

La stagione si apre il 5 luglio conun pranzo speciale il cui ricavatosarà devoluto alla Clinica diOncoematologia pediatrica diPadova; sabato 18 e domenica 19fine settimana naturalistica con l’e-sperto Cesare Lasen; domenica 26concorso di disegno per i più piccolisul tema “La pace attraverso le mon-tagne”. Una notte delle stelle è inprogramma sabato 8 agosto, mentreper ferragosto Anna propone unpranzo speciale montanaro e la

degustazione dei suoi dolci tra cui la torta della felicità. Veneziana,ma bellunese d’adozione, appassionata scialpinista, Anna Mainardiha gestito dal 2000 al 2007 il rifugio Antelao e poi ha lavorato al rifu-gio Pomèdes di Cortina.

Agordo (BL) 140 anni in dvdIn occasione del 140° anniversario dalla fondazione, avvenuta nel

lontano 1868, la Sezione di Agordo distribuisce un dvd in vendita alprezzo di 10 euro, presso la sede (aperta il venerdì sera dalle 20.30alle 22) e nelle principali edicole, cartolerie e librerie dell’Agordino.

Bolzaneto (GE) Tra i fiori del Gorzente“Flora del Sentiero naturalistico Laghi del Gorzente” è il titolo di

una guida scritta dal socio Franco Bagnasco della Sazione diBolzaneto (GE). Il volume di 320 pagine può trovare spazio nellozaino e anche nella tasca della giacca a vento. La parte più corposadel testo è dedicata a 120 fiori per ciascuno dei quali è riportata unafotografia corredata da una scheda descrittiva. Un calendario dellefioriture da marzo a novembre aiuta a scoprire mese per mese i fiorilungo il percorso. L’opera è stata realizzata gratuitamente dell’autoree dai vari collaboratori. Il contributo, 10 euro, che la sezione chiedeper l’acquisto, serve a coprire le spese vive sostenute per la stampa.

Ventimiglia (SR) La XV Marcia alpinaLa XV Marcia alpina sarà organizzata dalla Sezione di Ventimiglia

(tel e fax 0184-357784 - e-mail: [email protected]) domenica 15settembre nell’antico borgo di Pigna nell’alta val Nervia. Partenza daPigna (280 m) direzione Sella di Gouta, Passo Muratone, Colle delCorvo (1404 m) sotto il Massiccio del Monte Toraggio e rientro aPigna. Per informazioni telefonare il martedì e il venerdi dalle ore21.30 in sede.

Cavalese (TN) In montagna con la SAT Dopo l’esordio del 2007 la Sezione SAT di Cavalese ritorna ad ani-

mare l’estate fiemmese con una serie di iniziative dedicate alla mon-tagna. Il ciclo di serate si apre lunedì 17 agosto al Palacongressi conLorenzo Cremonesi (inviato di guerra del Corriere della Sera) cheinterviene sul tema “Montagne e guerre moderne”. Altri appunta-menti il 21 e 23 agosto con Giuseppe Leonardi (paleontologo, mis-sionario), il 26 agosto con “Non solo Lagorai: escursioni nei Pirenei e

in Corsica”, il 28 agosto con Kurt Diemberger, il 5 settembre conMarco Onida (segretario della Convenzione delle Alpi), mentre dal 10al 22 agosto Isman terrà un corso di fotografia. Info: www.sat.tn.it

Arco “Protagonista per una sera”Venerdì 24 aprile, presenti il presidente del TrentoFilmfetival Egidio

Bonapace e l’alpinista Ermanno Salvaterra, si è chiusa ad Arco la set-tima edizione di “Protagonista per una sera”, 11 serate con 20 filmatiriservati a un pubblico di appassionati i quali, con la loro valutazione,hanno contribuito, assieme alla giuria, a formulare la classifica finaleguidata da “USA, i migliori parchi d’America”. La SAT di Arco ripro-pone anche per il 2009/2010 il concorso. Il regolamento e la scheda diiscrizione si trovano sul sito www.satarco.it

Colzate (BG) L’arte del camminarePresso il Santuario di San Patrizio in comune di Colzate (BG) si è

tenuto il 16 maggio un convegno dal titolo “In cammino” organizzatodai comuni di Colzate e Cene, dal CAI di Gazzaniga, dallaCommissione medica di Bergamo e dall’associazione “Gente e mon-tagna “. Si è parlato di varie tematiche inerenti il cammino in generedagli aspetti medici a quelli psico-filosofici. Fulvio Sileo, presidentedella Commissione medica di Bergamo, ha trattato dell’alimentazio-ne per chi va in montagna.

Daniele Malgrati della stessa commissione ha parlato invece dell’al-lenamento per la corsa e per il trekking, mentre la psicologaAntonella Frecchiami ha parlato degli aspetti psicologici e filosofici.Sono intervenuti alcuni atleti che hanno portato la loro testimonian-za nel campo della corsa in montagna. Il convegno è terminato conuna breve relazione di Davide Torri. ➔

34 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

La Spezia Sicurezza in tre giornatePresso la sede dell’Amministrazione provinciale di La Spezia si è

svolta una manifestazione sulla sicurezza in montagna, promossa,con il contributo e il patrocinio della Provincia, dalle sezioni di LaSpezia e Sarzana che hanno voluto dare ampio spazio al progetto“Sicuri in montagna” del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleo-logico del CAI (www.sicurinmontagna.it).

Il ciclo di incontri e dibattiti prevedeva l’inaugurazione di unamostra fotografica nell’atrio del Palazzo della Provincia, una confe-renza di Marco Confortola, figura di spicco dell’alpinismo, e un con-vegno-dibattito con il saluto del presidente della Provincia MarinoFiasella e interventi di Maurizio Bocchia responsabile dellaProtezione civile, del presidente della Sezione di La Spezia MaurizioCattani, di Giorgio Moruzzo presidente della Sezione di Sarzana, diElio Guastalli responsabile del progetto “Sicuri in montagna”, diMassimo Ginesi vicepresidente del CNSAS Ligure, della guida alpinaRoberto Vigiani, del consigliere provinciale Giorgio Casabianca e delvicedirettore della Scuola di alpinismo e arrampicata libera IALLidia Battisti. (Arianna Tavarini)

Poggio Renatico (FE) Aerei e soccorsiUna delegazione del Club Alpino Italiano e del Corpo Nazionale

Soccorso Alpino e Speleologico ha effettuato il 21 maggio una visitadi aggiornamento a Poggio Renatico (Ferrara) al Comando operativoForze Aeree (COFA) dell’Aeronautica militare. In questa struttura èanche ubicato il Centro coordinamento soccorso aereo (RCC) chesovrintende a tutte le missioni di volo di Soccorso aereo (SAR) effet-tuate con aeromobili dello Stato, in particolare quelli del ServizioSAR nazionale in coordinamento con le altre Forze armate e altreamministrazioni, corpi ed enti.

Ricevuta dal vice comandante del COFA generale di Squadra aereaLeandro De Vincenti, la delegazione accompagnata dal colonnelloBruno Fontò e formata dal vice presidente generale del CAI UmbertoMartini, dal vice presidente del CNSAS Valerio Zani, dai responsabilidel CNSAS dell’Emilia Romagna ha poi incontrato i responsabili delServizio SAR per un briefing illustrativo sulle funzioni operative delCOFA e sulle azioni poste in essere del Rescue Coordination Centre(RCC) per le operazioni di soccorso aereo a favore degli aeromobiliincidentati e del concorso per incidenti alpinistici e speleologici surichiesta dei responsabili del CNSAS.

Da un’analisi della sinergica collaborazione di oltre sessant’anni trail CNSAS e il SAR dell’Aeronautica militare, è stata evidenziata l’op-

portunità addivenire all’approvazione del nuovo documento“Accordo Tecnico SAR”, in itinere presso lo Stato Maggiore Difesa, insostituzione dell’attuale vigente Convenzione SAR del 1970. ■

QUI CAI Attività, idee, proposte

Il progetto di un traforo stradale del monte Tambura (AlpiApuane) è stato al centro dell’Assemblea delle sezioni toscanedel Club Alpino Italiano che si sono espresse in una mozione

dando un parere decisamente negativo rispetto alla proposta delcomune di Vagli, sia per il devastante impatto ambientale, siaper il negativo rapporto costi-benefici. Da tempo si discute suquesto traforo (con il coinvolgimento di enti locali e associazionidella Garfagnana e della Versilia) indicato dal sindaco di Vaglicome “variante alla via Vandelli”, il cui progetto di massimaprevede una galleria di m. 4.360 a due corsie larghe ciascuna m.3,5, con ingresso a Castagnola di Vagli di Sotto e uscita sopraResceto. Il comune sostiene l’insussistenza di danni ambientalisia per le falde acquifere sia per il sistema carsico, prospettandola escavazione di 500.000 mc. di marmi pregiati (arabescato,cipollino, ecc.).

Dall’assemblea delle sezioni toscane del CAI è emerso inveceche lo studio di fattibilità non ha alcuna consistenza scientifica, èerrato nei pochi elementi tecnici indicati, non risultano esserestati effettuati studi geologici sulla qualità del materiale lapideoda scavare e sullo sviluppo effettivo del bacino idrico sottostantealla Tambura e che tale opera causerebbe danni ingenti alterritorio delle Alpi Apuane costituendo la spinta a ulterioriiniziative deturpative dell’ambiente.

Veneto, campagna per l’acqua

Il CAI Veneto, in collaborazione con la Commissione regionaleper la tutela dell’ambiente montano, cogliendo l’importanzadella questione riguardante il patrimonio idrico e conscio del

proprio ruolo di associazione di protezione ambientale, hadeciso di sostenere la campagna di raccolta firme “A, B, CAcqua Bene Comune”, volta a richiedere una gestione dellerisorse idriche e idropotabili attraverso processi trasparenti epartecipativi. Chiediamo, quindi, alle sezioni diffondere questainiziativa e a collaborare alla petizione, invitando i propri soci adaderire firmando on-line attraverso il sitowww.acquabenecomunebelluno.info, dove è anche possibileaccedere a tutte le informazioni riguardanti questa campagna.

CAI Regioni

Toscana, no al traforo

In una recente riunione delle redazionidella Rivista del CAI e dello Scarpone,è emerso il desiderio generale di

pubblicare sullo Scarpone maggiorinotizie circa l’attività speleologica. A me èstato chiesto di attivarmi affinché ciò siverifichi.

Pertanto invito tutti gli speleologi aprendere contatto con me ogni qual voltaabbiano delle notizie giudicate meritevolidi essere divulgate:

- esplorazioni, in Italia e all’estero- rapporti su convegni e congressi- annuncio di futuri eventi- corsi di livello superiore al 1° (quindi

non i corsi di base con

interesse solo locale)- notizie relative a grotte turistiche- e tutto ciò che in qualche modo può

interessare la speleologia.

Le notizie debbono essere brevi econcise; utile una fotografia, anche senon si può garantire che venga semprepubblicata.

Assicuro la pubblicazione in tempi brevi,ovvero nel primo numero che saràdisponibile.

Sia chiaro che non intendo fare opera difiltraggio. Chi ha rapporti diretti con laredazione dello Scarpone può continuarea mantenerli senza passare da me. Il mio

compito (e desiderio) è solo quello di daremaggiore visibilità alla speleologia;intendo tutta la speleologia, non soloquella praticata dai soci CAI.

Con l’occasione ricordo l’invito, già altrevolte espresso, di collaborare alla Rivistadel CAI che, come ben sapete, è unarealtà diversa dallo Scarpone; pubblicainfatti articoli di cultura alpina espeleologica, e non notizie diavvenimenti.

Prego i destinatari della presente di darela massima diffusione e li ringrazioanticipatamente.

Carlo Balbiano [email protected]

Invito a collaborare

A tutti gli speleologi d’Italia

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 35

MILANOVia Silvio Pellico, 6(M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/01 02.86463516 Fax [email protected] Lu Ma Gv 14-19Me Ve 10-19 Sa e festivi chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca Ma Gv 10-12,30 e 14-19 Apertura serale Ma 21-22,30■ CAMPAGNA ASSOCIATIVA2009. Presso la Segreteria e telefo-nicamente, utilizzando la carta dicredito, è possibile rinnovare l’ade-sione. Una speciale agevolazionesulla quota “ordinario” è riservata aquanti rientrano nella fascia d’etàcompresa fra i 18 ed i 30 anni.Ordinario 30 anni > 48,50 euro;18 > 30 anni 37 euro - famigliare27,50 euro, giovane 18,50 euro,vitalizio 13,70 euro.■ GRUPPO FOTOGRAFICO. Si ècostituito con l’intento di unireappassionati di fotografia e ovvia-mente della montagna per condivi-dere questa passione sia dal puntodi vista più tecnico, ma ancheorganizzando uscite prettamentefotografiche o semplicementescambiare quattro chiacchiere sul-l’argomento. Contattare DavideNecchi [email protected]■ ESCURSIONISMO. 5/7 Vallid’Otro e d’Olen (Alpi Pennine); 11-12-13/7 Bocchette Centrali(Dolomiti di Brenta); 19/7 Becca diTrecare (cima e traversata - Vald’Ayas); 26/7 Hochlicht-Alta Luce(Valle del Lys). Sono aperte le iscri-zioni per il Dolomiti Trek di agosto.■ GRUPPO NORDIC WALKING perla montagna. Visitate il nostro nuo-vissimo sito www.nordicwalking-mi.org, troverete programmi, con-sigli e proposte su tutta l’attività dinordic walking e su eventuali gite diquesto mese e le attività nei mesidi settembre e ottobre.■ SCUOLA FONDO. In preparazio-ne il programma per la stagione2009-2010 che avrà in serbonumerose e accattivanti novità.■ COMMISSIONE SCIENTIFICA. VSETTIMANA SCIENTIFICO –NATURALISTICA / Casa Alpina diValbruna / Carnia – Alpi Giulie. LaCommissione ScientificaNangeroni ci offre l’occasione di

conoscere un angolo pittoresco,un ambiente naturale affascinantedove s’incontrano Italia, Austria eSlovenia e le grandi cultured’Europa. Sede del soggiorno ebase per l’escursioni sarà la CasaAlpina e Centro Didattico “JuliusKugy” della Sezione CAI XXXOttobre di Trieste recentemente rin-novata. Il programma in segreteriae sul sito www.caimilano.eu■ ATTIVITÀ GIOVANILIALPES. 20/9 Zucco di Sileggio(Grigne).FAMILY (sino a 10 anni di età,

accompagnati dai genitori): 13/9Val Vogna (Gruppo del Rosa).■ GRUPPO ANZIANI. 1-2/7 rifugioArp-Corno Bussola (Val D’Ayas);15-16/7 Pizzo Camino (AlpiOrobie); 22-24/7 S.CaterinaValfurva; 2-3/09 Zuccone Campelli(Valsassina). Ritrovo in sede il mar-tedì dalle 14,30 alle 17. Per iscri-zioni alle gite e comportamento nelcorso delle stesse, si rimanda aglispecifici opuscoli informativi dispo-nibili in sede.

EDELWEISSVia Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax: 02/55191581 Lu 18-20 - Mer 18-22,30www.edelweisscai.itinfo@edelweisscai.itwww.escursionismo-edelweisscai.it recapiti telefonici: 02/89072380■ TREKKING. 11-19/7 AlpiMarittime; 24/7-2/8 Pirenei centra-li; 26/7-2/8 Alta via dell’Ortles; 8-16/8 Alpi Carniche e Friulane; 22-30/8 ferrate del Brenta; 22-30/8Marocco, monti dell’Atlante.■ ESCURSIONISMO. 5/7 Aosta,m. Zerbino; 12/7 Aosta, monteRoisetta; 18 1 19/7 Veneto, ferrata

Tomaselli; 20/9 Lombardia PizzoArera; 27/9 Lombardia ferrata ecreste del Resegone; 4/10Piemonte Canza V. Formazza; 11/10Svizzera, capanna Albagno.■ MOUTAIN BIKER. 5/7 AostaLago di Vargno; 17-19/7 Francia,colle Galibier; 9-16/8 AustriaSalkzammergut; 29/8 Aosta, valleSt. Barthelemy; 6/9 Lombardia,ciclabile canale Vacchelli; 11-13/9Trentino Altipiano Brentonico; 25-27/9 Liguria Val d’Aveto; 3/10Canton Ticino M- Arbostera.■ ALPINISMO 4-5/7 ascesione sughiacciaio Gran Zebrù; settembre eottobre corso alpinismo ARG1(iscrizioni aperte).I partecipanti sono coperti daassicurazione infortuni.

EDISONGRUPPO IL SENTIEROc/o Cai Sezione di Milano■ ESCURSIONISMO. 4-5/7 rifugioDeffeyes (La Thuile, AO); 12/7Bivacco Gastaldi (Gressoney, AO);22-29/8 Settimana alpina aMonguelfo (Val Pusteria).

GAMVia C.G. Merlo, 320122 MilanoTel./fax 02.799178e-mail: [email protected] e Gio 21-23■ ESCURSIONISMO / ALPINISMO/ TURISMO. 11-27/7 Malles, 2Settimane di ferie estive nell’incan-tevole e verde alta Val Venosta,escursioni, fortezze mediavali epiccoli borghi, posizione strategicain un quadro di grandi montagne,dall’Ortles al Cevedale: rif. PIO X,per il sentiero didattico dellaVallelunga, Sesvenna in valle diSlingia, Rif. Corsi in val Martello, alSerristori con la cabinovia delPulpito da Solda, Passo delloStelvio partendo da Trafoi per ilLago d’Oro, Tabaretta sopra Soldasulla via per il Payer, e poi le varieMalghe - interesse culturale/turisti-co: Malles, con le sue sette torri,Glorenza una delle più piccole cittàmurate, il Kloster Marienberg pocopiù sopra, Merano - possibilità dicollegamento con tutti i paesi dellavalle con un comodo servizio dibus. Info: Roberta Comi [email protected] 039 9907037 e

QUI CAI Vita delle sezioni

Di notte sulla Francigena ricordando lo sbarco sulla LunaIl comune di Santo Stefano Magra (La Spezia) nell’occasionedel quarantesimo anniversario dello sbarco del primo uomosulla luna, organizza il 20 luglio assieme alla Sezione di Sarzanaun’escursione notturna lungo un tratto della via Francigena, checondurrà i partecipanti dal centro storico di Ponzano Superiore,borgo arroccato della Val di Magra, citato in fonti precedentiall’anno 1000, sino al sito archeologico del castello della Brina,area da alcuni anni oggetto di ricerche curate dall’Università diPisa e dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Liguria.I partecipanti troveranno sul sito i ricercatori che presenterannole ultime novità in ordine all’indagine archeologica in corso(l’insediamento della Brina nasce e si consolida dopo la perditadella centralità territoriale e strategica della colonia romana diLuna – oggi Luni – diventando un punto nevralgico nelcontrollo del transito, lungo la Francigena, nella parte bassadella vallata) e, prima del momento astronomico, nel silenzio piùcompleto – tra i resti del sito e il bosco che li contorna – lasuggestione di un concerto di musica classica.Subito dopo, con la guida di esperti astrofili, verrà proposta lalettura del cielo notturno, in un ambiente, non solo altamentesuggestivo ma anche completamente indenne da inquinamentoluminoso. È opportuno disporre di torce elettriche per aiutarsilungo il percorso e di calzature idonee Info: CAI Sarzana (0187 625154, e-mail:[email protected]).

Quarantennale

Indirizzi e programmi

aggiornati dellesezioni del CAI

si possono scaricare sul proprio PC

consultando il portale

www.cai.it

36 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

QUI CAI Vita delle sezioni

Luigi Barsanti luigi.barsan-ti@fastwebnet 339 3265686

GESAVia Kant, 820151 MilanoMartedì 21 - 23Ornella tel. 02 38008844Fausta tel. 02 [email protected]■ ESCURSIONISMO. 11-12/07Monte Polluce mt.4090 (Gruppodel rosa) EEA - 25-26/07 MonteMarmolada mt. 3342 (Dolomiti)EEA Agosto Ferrata degli Alleghesi(Civetta) EEA.

CASSANO D’ADDA

SOTTOSEZIONE DI TREZZO SULL’ADDAvia padre Benigno Calvi 1c/o Villa Gina località Concesa20056 Trezzo sull’Addatel. 0290964544fax 1782283900martedì e giovedì [email protected] i dettagli su Internet■ ESCURSIONISMO. 5/7 rif.Chabod (AO) (F. Romanato 3381907372); 12/7 Pizzo Zerna, valBermbana (P. Rota 349 3992546,G. Daccomi 338 5961610); 18 e19/7 Lyskamm Occ. M 4481 dal rif.Sella, cordate femminili (E. Pesenti02 9091686); 19-25/7 Valli Valdesi(A. Colombo 333 7167977, D.Recalcati 349 1316725); 22 e 23(8Pizzo Palù 3946 m da rf. Marinelli(M. Roncalli 349 347422, G.Colombo 02 9091686).■ BAITA SOCIALE a Gromo (valSeriana), 10’ di cammino, 16posti, soci, simpatizzanti, gruppi.

SEMSocietà Escursionisti MilanesiVia A. Volta 22, MilanoTel. 02-653842Fax. 02-62066639C.P. 1166 - 20101 Milano [email protected]. 15-19 Gio. 21-23.Segr. e Biblioteca: gio 21-22,30.■ IN SEDE. Il pannello di arrampi-cata è a disposizione dei soci SEM eaggregati il martedì 18-20 ed il gio-vedì 18-22, secondo regolamento.

■ MOUNTAIN BIKE SEM. Il grup-po di MTB è aperto a tutti i SociCAI: 12/7 Miniera di Colonna in Valdi Cogne; 26/7 Colle Fetita in Vald’Aosta. www.mtb-caisem.org,[email protected]■ PREMIO M. MERONI. La scuola“Silvio Saglio” con il patrociniodella Scuola Regionale Lombardadi Alpinismo promuove la 2ª edi-zione del premio intitolato aMarcello Meroni. Possono esserecandidati al premio tutti i SOCIdelle sezioni lombarde del CAI chesi siano distinti, nel corso dell’an-no o degli anni precedenti, per l’a-ver portato a termine iniziative dipuro volontariato in ambito CAI.Candidature entro il 26/9, www.cai-sem.org/4s-premiomm.htm■ GITE SOCIALI. 4-5/7 pizzoBadile Camuno (m. 2450) AlpiRetiche Orientali Salita dalla viaferrata. Disl.1° giorno: + 450m;2° g. +1000 – 1450 diff. EEA; 11-12/7 Cresta di Mezzaluna (m.2373) Orobie Valtellinesi. Disl. 1°giorno ore 5 +/- 600m, 2° giornoore 9 +/- 700m Diff A/EE a secon-da del percorso; 18-19/7 GrantaParei (m. 3387) P.N. Gran ParadisoVia Normale da W disl. 1° g.+ m410, 2° g. +m 1105 -m 1515 Diff.A; 25-26/7 Allalinhorn (m. 4027)Catena dei Michabel (CH) diff. A■ NEWSLETTER. Chi desidera riceverla, scriva a: [email protected]

BOVISIO MASCIAGOVia Venezia, 33 Tel. e Fax 0362.593163Merc. e ven. 21 - 23www.clubalpino.nete-mail: [email protected]■ ASTROCAI. Serate di osservazio-ne pubbliche il 28/7 e 28/8 pressol’ex campo sportivo comunale divia Superga alle ore 21.■ CORO. 11/07 ore 21 rassegnacorale a Gardone Valtrompia (BS)con i cori Cai Bovisio Masciago,Inzino di Gardone e Pontevecchiodi Bassano del Grappa ■ GITE CON L’ALPINISMO GIOVA-NILE Domenica 12/7 rifugioZamboni e Zappa al Monte Rosaparete EST.■ BAITA SOCIALE A Dezzo in Valdi Scalve, 10’ minuti di camminosu facile sentiero, 25 posti letto.Tutti i gruppi (soci, simpatizzanti,

oratori, etc) interessati ad un sog-giorno in BAITA sono pregati di pre-notarsi per tempo in sede.■ SEGRETERIA. Nel mese di lugliola segreteria rimarrà aperta il mer-coledì.

CARATE BRIANZAVia Cusani, 220048 Carate Brianza (MI)tel/fax [email protected]. 21-22,30■ ESCURSIONISMO. 4-5/7 festaapertura Capanna Carate (2.636 mValmalenco); 17/7 serata liricaArena di Verona “Turandot” ■ 4° CORSO DI ARRAMPICATALIBERA. 7/9 inizio corso, iscrizioniaperte in sede ogni venerdì sera.■ 48° CORSO DI ALPINISMO.Ultime lezioni teoriche aperte atutti i soci: 1/7 “flora,fauna eambiente”, 8/7 “Storia dell’alpini-smo”; 11-12/7 Monte Rosa, salitasu ghiaccio, ultima uscita.Programmi dettagliati e informazio-ni scaricabili dal sito.

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - CorsicoTel. 02 45101500Fax 02 [email protected] Gio. 21-23■ PULLMAN. 20/9 traversataBassa delle Grigne, D´Ilio0245101500■ ESCURSIONISMO. 5/7 MonteTantane´ (Valle D´Aosta) mpConcardi 0248402472; 11-12/7Traversata Rif. Curo´- Rif. Coca(Alpi Orobie) mp Bergamaschini3288523090■ VARIAZIONI AL PROGRAMMASOCIALE. Il sentiero dei GrandiAlberi è il 26/7 anziché il 19/7, mpD´Ilio 0245101500■ TREKKING ESTATE. 4-14/7GR20 Nord (Corsica) tappe lunghee impegnative treno e traghettoCorti 0396817069; 18-25/7 setti-mana escursionistica Cogne (ValleD´Aosta) escursioni con base fissamp Concardi 0248402472; 2-9/8Valli di Peio e Rabbi (Trentino) conpossibilita´ di corso Nordic Walkingmp Bergamaschini 3288523090;21/8-30/10 Il Cammino di Santiagodi Compostella (Francia-Spagna)

antichi sentieri di pellegrinaggiocon possibili periodi brevi trenoNerini 0245101500; 22-30/8 Tourdu Mont Blanc (Alpi Graie) giroantiorario attorno al Gigante delleAlpi mp Casè 0226148787.■ MONTAGNA IN SETTIMANA.10/6 S.M. Maggiore (Val Vigezzo)treno; 24/6 Rif. Carestia (ValVogna) – escursionismo Concardi02 48402472 - 3393336000■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.In via Dante ang. Parini apertalunedì, mercoledì e giovedì dalle 21alle 23 con parete attrezzata e boul-dering; per informazioni: [email protected]■ RADAR. Il notiziario sezionaleillustrato ed arricchito è ora dispo-nibile sul sito www.caicorsico.it■ CHIUSURA ESTIVA. Tutto ilmese di agosto; riapertura il 3/9■ CICLOESCURSIONISMO. È infase di costituzione il gruppo sezio-nale con inizio attivita´ in autunno,info e adesioni 0254101500 o [email protected]

DESIOVia Lampugnani, 7820033 DESIO (MI)Tel. e Fax 0362 621668Mercoledì 21 - 22.30Gruppo MALTRAINSEMMartedì 17.30www.caidesio.nete-mail: [email protected]■ GITE SEZIONALI. 5/7 ValRoseg; 11-12/7 rifugio Pio XI; 18-19/7 Gran Paradiso; 25-26/7capanna Regina Margherita; 2/8rifugio Zamboni-Zappa, bivaccoMarinelli; 19/8 rifugio Coca; 23/8bivacco Camposecco; 30/8 bivaccoCaldarini; 6/9 rifugio Andolla; 12-13/9 rifugio Bosio-Galli; 20/9 rifu-gio Diavolezza-rifugio Boval; 27/9bivacco Marigonda.■ GITA INTERSEZIONALE. 25-27/9 Austria con i CAI di Arosio,Carate Brianza e Giussano.■ GRUPPO “MALTRAINSEM”. 8/7cima D’Olino; 15/7 rifugio Benigni;22/7 rifugio Vittorio Sella; 29/7rifugio Delgrande Camerini; 5/8Madonna della Neve; 12/8 CornoStella; 19/8 rifugio Omio; 26/8 rifu-gio Alpe Piazza; 2/9 rifugioChiavenna.■ A TUTTI I SOCI. Rifugi e bivac-chi aperti: Pio XI - 2557 m - ValVenosta; Bosio-Galli - 2086 m - Val

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 37

Malenco; bivacco Regondi-Gavazzi- 2560 m - Val Pelline; bivaccoCaldarini - 2500 m - Val ViolaBormina.

SEREGNOVia S. Carlo, 47CP n.27- Seregno (MI)Tel/Fax 0362 [email protected] e Ve 21-23Sa 16-18■ GRUPPO TEMPO LIBERO. 15/7da Madesimo al rif. Chiavennaall’Angeloga (Valle Spluga); 9/9Lago Lunghin dal Maloja.■ ESCURSIONISMO. Con sez.Mariano C. 11-12/7 Fletschhornm3993 Alpi Pennine; 12-13/9Rif.Fanes cime Conturines eLavarella; 5/7 apertura ufficiale Rif.Longoni.

CALCOvia S. Carlo 5 - (LC)tel. 039 [email protected]. e Ve. 21 - 23■ ESCURSIONISMO. 11-12/7monte Leone■ ETÀ D’ORO. 8-9/7 rifugioDorigoni e Cima Rossa di Saènt;22/7 Val Poschiavina - PassoCampagneda.

ERBAVia Riazzolo, 2622036 Erba (CO)Tel. 031/627873Mar. e ven. 21-22,30Email: [email protected]■ GITE SOCIALI. 5–12/7 vacanzein Dolomiti località La Valle (ValBadia); 5/7 Piz La Margna 3.159m, Engadina (CH) dal passoMaloja, disl. 1.200 m. (gita alpini-stica); 18-19/7 Monviso 3.841 m,dal rifugio Sella 2.640 m, disl. 600+ 1.200 m (gita alpinistica).■ SERATA CULTURALE. 4/7 ore18,00 presso “La Libreria di viaVolta” incontro con Marco AlbinoFerrari, fondatore e direttore diMeridiani Montagne, per la presenta-zione del libro “Viaggio sulle Alpi”.■ GITE SENIORES. 8/7 alpeTombal 1.550 m disl. 450 m. PlaVest 1.821 m disl. 720 m. daSoglio, Val Bregaglia (CH); 22/7San Sisto, rifugio Maria Curti1.855 m, da Campodolcino, Val

San Giacomo, disl. 300 m.

GALLARATEVia Cesare Battisti, 121013 Gallarate (VA)Tel 0331 [email protected]. e Ven. 21-23■ ESCURSIONISMO. 5/7 GranTournalin m 3379, Valtournanche daBarmaz di Cheneil m 2020, disl1359, tempo ore 4.00, diff EE dir.Gianni Pizzoli, Mario Mazzoleni; 12/7Traversata Brusson-Champoluc, gitain pullman con la sezione di SestoCalende dir. Franco Zaro, WalterMerlo; 18-19/7 Pizzo Scalino m3325, Val Malenco, 1° giorno daCampo Franscia m 1557 al rifCristina m 2250, ore 2.30, diff E, 2°giorno in vetta, tempo A+R ore7.30, diff EE dir. Angelo Macchi,

Franco Porrini■ GRUPPO MOUNTAIN BIKE. 5/7IG Intersez. CAI Edelweiss Milano,dest. da definire; 25-26/7 2G SanJorio, prov. Como■ RIFUGI. Enrico Castiglioni, AlpeDevero, 1640 m, gestore MicheleGalmarini, 0324619126; PietroCrosta, Alpe Solcio (Varzo) 1750m, gestori Enrico e di Marina,3408259234, www.rifugiocrosta.it- [email protected] ■ NEWSLETTER. Iscrivetevi viamail a [email protected].

COLICOVia Campione, 723823 Colico (LC)tel.0341 940516mail: [email protected] 21-22,30tel. rif. Scoggione 0343 63034■ GITE SOCIALI. 4-5/7 Marmolada

mt. 3343; 26/7 Santa Messa almonte Legnone mt 2610 ■ ALPINISMO. 18-19/7 MonteRosa mt. 4554 punte Gnifetti eZumstein; 1-2/8 Pizzo Bernina mt.4049.■ GRANDI TREKKING. 3-10/7 viaalpina Rossa dalla Sloveniaall’Austria; 27-29/7 via Alpina Rossadall’Austria al Lienchenstein.■ ARGENTO VIVO. uscite tutti igiovedì.■ RIFUGIO SCOGGIONE. Apertotutti i fine settimana tel034363034.

MACUGNAGAPiazza Municipio28876 Macugnaga (VB)Tel e fax 0324.65485■ CORSI. Dal 20 al 25/7 Il Club dei4000 e il CAI organizzanopresso il rifugio Zamboni- ➔

PICCOLI ANNUNCI

Guide alpine

www.valbodengo.com canyoning paradise

Pietro GaranziniMontagna al 100%Tel. 3479749378

www.globalmountain.itTrek Marittime 10-16/08 Giro Monviso 28-30/08 4Arrampicata - Alta Montagna - Viaggi

www.claudioschranz.it333 [email protected] Ago. M.te Ararat - Nov. NepalGen.2009 Aconcagua e Tupungato(Cile)

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Trekking in NepalShiva Ram BasnetEsperta guida locale, parla [email protected]

Navyo Nepal – Scoprire l’AsiaViaggiare bene non solo in montagnaViaggi gruppo - viaggi individualiwww.navyonepal.com

www.nonsolotrekking.comChi semina un campo, o educa un fiore, o pianta un albero ha maggior merito di tutti.J.G. Whittierwww.slowfoot.it

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MTB in Tunisiapedalando tra gli KSOUR15-22 novembre 2009www.tenere2000.com340 9405125

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DELL’ALTO ADIGE - Filiale di Via Colombo, 42 - 31015

CONEGLIANO (TV) - IBAN: IT 15 R 05856 61620

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trasferibile intestato a GNP Sas di Nenzi Giorgio & C. La

pubblicazione sarà effettuata a incasso avvenuto. Per

informazioni tel. n.011.9961533.

- Guide alpine. Gli interessati ad apparire sotto questa

voce devono dichiarare, sotto la loro responsabilità, il

Collegio di appartenenza loro personale o della scuola

o associazione.

38 - LO SCARPONE, LUGLIO 2009

Zappa, con le Guide diMacugnaga, il 36° corso di intro-duzione all’alpinismo, il 33° corsodi alpinismo e il 20° corso di per-fezionamento alpinistico perapprendere e approfondire le tecni-che su roccia ghiaccio e misto, e lemanovre di sicurezza e autosoccor-so. Età minima 14 anni, attrezzatu-ra adeguata, iscrizione obbligatoriaal CAI. Info e iscrizioni: SocietàGuide Alpine di Macugnaga393.8169380, www.guidealpine-macugnaga.it; Schranz Sport0324.65172, I.A.T. 0324.65119;www.monterosa4000. i t /c lub-dei4000

LANZO TORINESE

SOTTOSEZIONEVALLE DI VIÚ V. Roma, 32 - 10070 VIÚ (TO) Sabato 21 - 22.30 [email protected]■ ATTIVITÀ. 12/7 Lera; 26/7 Aig.Rousse; 2-3/8 Cap. Margherita;6/8 Viù, serata con T. Valsesia; 9/8M.Taff-Taille-Rena-laghi Frudietra(Gressoney).

MONCALIERI Piazza Marconi 110027 Moncalieri (Fraz. Testona)Tel e Fax 011 6812727 Cell. 338 [email protected] 18-19 e mer 21-23■ ESCURSIONISMO. 04/07 e 05/07Monte Matto - disl. 900 + 1200, h.3,00 + 4,00, E + EE, pernott. alRif. Dante Livio Bianco; 12/07 Lesorgenti dell’Arc - disl. 700 m , h.4,5, E; 18/07 e 19/07 Anello diMalatrà e Monte dalla Saxe - disl.1050 + 700 m , h. 6,00 + 6,00, E,

pernott. al Rif. Monatti; 26/07 Ilaghi Lussert - disl. 1250, h. 4,30,E. Dal 01/08 al 03/08 Mini trekkingnelle valli di Lanzo.

SALUZZOP.zza Cavour, 12 - 12037 Saluzzo Tel 0175/249370www.caisaluzzo.it [email protected]ì dalle 21■ ESCURSIONISMO. 3/7 da SanBernolfo a Collalunga, Valle Stura;12/7 parco des Ecrins, Alpi delDelfinato; 26/7 Rocciamelone dalrifugio della Riposa, Valle Susa■ ALPINISMO GIOVANILE. 3-4/7sentieri del vallone di Bellino, conbase al rifugio Melezè; 25-26/7trekking in val Gesso, pernotta-mento al rifugio Questa e traversa-ta della Val Rossa.■ GIRO DEL MONVISO 2009. 1-3/8 sentieri colli che contornano ilRe di Pietra (Monviso), adatto atutti gli escursionisti con un mini-mo di allenamento, aperto ai socidelle altre sezioni, informazioni:AAG Franco Galliano 0175/248839– 0175/46391 [email protected] AE Flavio Bai 348/2822444.

DOLOVia C. Frasio30031 Dolo (VE) – c.p. 87Mercoledì 21-23www.caidolo.it■ USCITE SEZIONALI. 12/7 sen-tiero attrezzato Bepi Zac (Passo S.Pellegrino) ferrata; 17-18-19/7parco naturale Mont Avic (Vald’Aosta); 19/7 giro dei Monzoni(Val di Fassa) – escursione geologi-ca; 26/7 giro delle 4 Forcelle diRava (Cima d’Asta); 8-9/08 i segnidella memoria, trekking sulSentiero della Pace; 5-6/9 strada

degli Alpini (Dolomiti di Sesto) per-corso attrezzato; 6/9 grotta delCalgeron (Valsugana) speleologia;13/9 forca Rossa di Cime d’Auta(Gruppo Marmolada); 27/9 ColVisentin (Prealpi Bellunesi))■ CORSI. Aperte le iscrizioni al12° Corso di Alpinismo su RocciaAR1.

MIRANOSEZIONE “Alberto Azzolini”Via Belvedere, 630035 Mirano - VE C.P. 56Cell. 348 [email protected] Merc. 21-22.30■ ESCURSIONISMO. 12/7 Alta viaBepi Zac – sentiero attrezzato cre-sta di Costabella, C. di Natale, M.Miato; 18-19/7 gruppo delSassolungo, F. Marcoleni e G.Nalesso; 26/7 gruppo del Rinaldo,laghi d’Olbe, anche per famiglie, C.Silvestrini, R. Masiero.■ MATERIALI. Per le “canotte”rivolgersi a Paolo De Toni■ CONFERENZA. Antonella Fornari“La Grande Guerra in Dolomiti”,6/7 ore 21.00 ex scuola elementa-re PETRARCA – Fronte PT■ EL MASEGNO. Si raccogliemateriale per il numero di OTTO-BRE, scrivere alla sezione.■ CONCORSO FOTOGRAFICONAZIONALE. In omaggio a MarioRigoni Stern, tema: “I grandiAnimali delle montagne italiane”,

www.caicsvfg.it e www.caimirano.it

S. DONÀ DI PIAVEVia Guerrato, 3Tel./fax 0421.332288www.caisandona.itMa. 19-20 - Gio. 19-20 e 21-22■ ESCURSIONISMO. 5/7 lago diSorapis-rif. Vandelli -gruppo delSorapis. Disl. 500 Diff E; 12/7 vettadel Cauriol-Lagorai Centrale.DiffEE.Disl:1400 m; 25-26/7 dal sassodella Croce alla Via della Pace, Diff.E-EE. Disl. 750-1100 m■ ALPINISMO GIOVANILE. 4-5/7casermetta Vuerich-Val Dogna;24/25 valle Aurina; 15/8 corso dialpinismo in ambiente alpino.■ GRUPPO ROCCIA “I REPETINI”26/5 Antelao Via Normale

AMATRICEVia L.Spinosi 4602012 AMATRICE (RI)tel/fax 0746 826468Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Lagawww.amatrice.nete-mail [email protected]. e Ven. 21-23■ ESCURSIONISMO. 05/07 coralein Montagna; 12/07 CapannaRadicinola (T); 19/07 Gran SassoD’Italia Corno Grande VettaOccidentale (EEA).■ PALESTRA DI ARRAMPICATA alcoperto mer. e ven. ore 21. ■

Vacanze per sentieri e binariPer informazioni e programmi piùdettagliati consultare www.trenotrekking.it■ 12/7 Linea Bologna-Pistoia + Bus ATC

Cavone - Orrido dei Baichetti - rif. Duca degli Abruzzi -Cavone CAI Bologna, tel/fax 051.234856 Info: [email protected]

■ 26/7 Linea Bologna-Pistoia + Bus ATC Cavone - giro dei5 passi - Cavone CAI Bologna, tel/fax 051.234856 Info: [email protected]

■ 2/8 Linea Bologna-Firenze + Bus ATC Castiglione deiPepoli - staz. S. Benedetto Val di Sambro CAI Bologna,tel/fax 051.234856 Info: [email protected]

■ 9/8 Linea Bologna - Pistoia + Bus ATC Cavone - rif PortaFranca - Pracchia CAI Bologna, tel/fax 051.234856 Info: [email protected]

■ 19/8 Linea Terni - Sulmona Cotilia - Castel S. Angelo -Antrodoco CAI Antrodoco F. Iacobacci 338.2747934, D. Lai338.4300139

■ 6/9 Linea Bologna-Vignola (FER) + Bus ATC Bersagliera- Monteveglio - Ponte Samoggia CAI Bologna, tel/fax051.234856 Info: [email protected]

Trenotrekking 2009

Torna a Torino Alpi 365 - Montagna Expo (www.alpi365.it)all’interno del progetto triennale (2007-2009) dellaRegione Piemonte che pone al centro dell’attenzione del

pubblico la montagna, le sue problematiche e le sue risorse.L’evento si terrà dal 23 al 25 ottobre presso il Lingotto Fiere,ideato e strutturato per mostrare i nuovi modelli di sviluppo dellamontagna. La rassegna s’impernia su cinque temi: turismo,vivibilità, economia, sport e cultura e ha come riferimentogeografico principale lo spazio definito dal territoriodell’Euroregione Alpi Mediterraneo.

Lingotto

Alpi365 / Montagna Expo

QUI CAI Vita delle sezioni

LO SCARPONE, LUGLIO 2009 - 39

PPrendendo spunto dauna notizia ripresa inmaggio dallo Scarponeriguardante il progetto

di illuminare il Monte Rosa agiorno, il presidente del Clubdei 4000 Luciano Ratto ha man-dato una lettera al sindaco dellalocalità ossolana GiovannaBoldini precisando che l’asso-ciazione da lui rappresentata èrimasta negativamente colpitadal “sensazionale annuncio”definendo l’iniziativa insensata,superata e simbolicamente sba-gliata. “Il Club 4000 del CAITorino”, scrive Ratto, “si per-mette di suggerire di indirizzarei finanziamenti richiesti perl’Expo 2015 nella tutela del ter-ritorio montano, che è la vera epreziosa risorsa di Macugnaga”.In un’altra lettera, Ratto invita ilpresidente generale del CAI “afare pressionesull’Amministrazione comunaledi Macugnaga, e, se del caso,sulla Regione Piemonte, affin-ché questo assurdo progettonon sia posto in essere”, e con-clude facendo osservare ai

“patiti dell’illuminazione”, chenon è necessario attendere il2015 per assistere in montagnaa un tale spettacolo: basta fareuno sforzo, e alzarsi all’alba, pergodere di un simile evento, chetutti i giorni il sole gratuitamen-te ci regala, tingendo con tonali-tà irripetibili l’intera straordina-ria parete est del Monte Rosa.

I nostri erroriPer un’imperdonabile svista

della redazione nell’aggiornar-ne il testo, il servizio di GianCelso Agazzi sull’alpinista epilota Stefano Biffi (LS 6/09)conteneva un gravissimo erro-re. La Piramide Carstenzs, 4884m, si trova infatti in NuovaGuinea e non in Nuova Zelandacome è stato pubblicato. Laredazione si scusa con l’autore,con Biffi e in particolare con ilettori.

Gli scarponi ritrovatiLe lettera della signora Giulia

dal titolo “Gli scarponi ritrova-ti” apparsa sullo Scarpone diaprile mi ha colpito fortemente

e mi ha fatto apprezzare la“forza e la spinta morale” che tidà la montagna nei momentipiù tristi della vita. Nel 1968 a34 anni, abitavo a Milano perlavoro ed ero in un momentocritico della mia vita per peripe-zie negative famigliari per lo piùdi ordine psico-morali da cuicredevo di non potermi risolle-vare, perciò molto meno gravidi quelle fisiche sopportatedalla socia Giulia. Il mio paesenatale era Menaggio, alle faldedel Monte Grona m 1736, chemi limitavo a osservare ma nona frequentare.

Un giorno un amico mi propo-se una salita a tale vetta, sulleprime fui reticente, poi accettail’invito e da allora la montagnacome una forza misteriosa len-tamente mi travolse, tanto chedivenni segretario per 26 annidella sezione del CAI e poiaccompagnatore sezionale dialpinismo giovanile per 25 annia partire dal 1978, quando l’allo-ra presidente della commissio-ne Guido Sala convinse il com-pianto nostro presidente EnricoClerici ad aggiungere tale affa-scinante attività a quelle delsodalizio. Mi accorsi di trasfor-marmi psicologicamente, e chel’attrattiva dei monti era stataper me una salvezza. Alla mon-tagna devo un eterno grazie eora, a 75 anni, ricordo come serivedessi un film gli istanti piùbelli trascorsi sui sentieri, parti-colarmente quelli con i giovani.

Alessandro Dell’Oro

Sezione di Menaggio

[email protected]

VandaliIgnoti al rifugio Semenza (CAI

Vittorio Veneto) sono entratispaccando un vetro, e se nesono andati lasciando vetrisparsi ovunque e soprattuttoun’apertura dalla quale è poientrata umidità e neve che harovinato perline, coperte, qua-dri. E’ quanto segnala cortese-mente Loredana Stiletto ([email protected]). “Ungesto che mi lascia l’amaro e

che mi offende profondamen-te”, è lo sfogo dei gestori, “e nonper il danno materiale ma perl’inciviltà dimostrata, per lamancanza di rispetto verso lepersone che fano andare avantiattività come queste”.

Un reato inesplicabileDomenica 1/2/09: previsioni

brutte, pericolo di slavine etempo piovigginoso. Decidiamodi fare una gita tranquilla neiboschi con discesa in pista. DaChiesa Valmalenco saliamo aSan Giuseppe per poi andare allago Palù. Arrivati al lago loattraversiamo sulla traccia diuna motoslitta e saliamo nelbosco. Attraversiamo veloce-mente e inevitabilmente lapista, entriamo in un radoboschetto di larici e, semprefuori dalle piste, arriviamo acirca cinquanta metri dal rifu-gio. Da qui in poi le piste hannoinvaso tutta la parte sommitaledella montagna. Non è possibileproseguire senza entrare nellemedesime. Con cautela e stan-do sul bordo più estremo rag-giungiamo il rifugio dove uncarabiniere ci dice che abbiamocommesso un “reato” risalendole piste con gli sci! Facciamopresente che negli ultimi metriè inevitabile calpestare le piste.Niente da fare! E se avessimotolto gli sci? Idem!

Non è giusto. Penso che nonsia addirittura costituzionalenegarmi il diritto di raggiungereil rifugio. Lasciatemi solo uncorridoio di un metro, malasciatemelo. Non si può inter-venire per migliorare la legge?Per esempio aggiungendo “oveesiste un sentiero che porta aun rifugio il transito, entro limi-ti stabiliti, è consentito. Con esenza sci.” Spero che questomio sfogo, che interpreta sicu-ramente il pensiero di molti, siaascoltato. Magari dallo stessolegislatore che ha proposto lalegge in questione.

Giuseppe Zambonini

[email protected]

consigliere Sezione di Lecco

La posta dello Scarpone La parola ai lettori

Luce, purchè del sole

PERSI E RITROVATIUNA VERA in oro bianco è stata trovata nel Canalone Porta inGrignetta da Robi Chiappa (0341.496979).

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CONFERENZEERMANNO SALVATERRA ([email protected]) propone in 59minuti la storia del Cerro Torre dagli albori alla fine del 2008.Dalle prime foto di Padre De Agostini, al Grande AndreasMadsen che ospitò tutte le spedizioni fino al 1965. La primasalita al Torre del 1959, Bonatti e i tentativi e la salita dei Ragni diLecco alla ovest. La prima salita in stile alpino degli americaniCarman, Wilson e Bragg. Le grandi vie degli Sloveni alla est esud. Le prime donne in cima. Le sue salite e i tentativi dal 1982ad oggi. Con il racconto in diretta dell’alpinista trentino, salitocinque volte in vetta.

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