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NOTIZIARIO MENSILE NOVEMBRE 2009 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO Progressione “in conserva”. Questo tipo di cordata va praticata con criteri appropriati a seconda del tipo di terreno (archivio Commissione Materiali e Tecniche). Talvolta facendo alpinismo è consigliabile procedere “in conserva”, senza adottare le normali procedure di assicurazione. A quali rischi si espone questo tipo di cordata? Ce lo spiegano gli esperti del CAI SOPRATTUTTO PRUDENZA! ISSN 1590-7716 DOSSIER CAI (3) Ente pubblico o libera associazione? STRATEGIE La montagna incontra gli universitari Numero 11 - Novembre 2009 - Mensile - Poste Italiane S.p.a – Sped. in A.P. – D. L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art. 1 comma 1 DCB Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone IMPEGNO SOCIALE Nelle Orobie il rifugio senza barriere

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NOTIZIARIO MENSILE NOVEMBRE 2009 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO

Progressione “inconserva”. Questo tipodi cordata va praticatacon criteri appropriatia seconda del tipo diterreno (archivioCommissioneMateriali e Tecniche).

Talvolta facendo alpinismo è consigliabileprocedere “in conserva”, senza adottarele normali procedure di assicurazione. A quali rischi si espone questo tipo dicordata? Ce lo spiegano gli esperti del CAI

SOPRATTUTTOPRUDENZA!

ISSN

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DOSSIER CAI (3)Ente pubblico o liberaassociazione?

STRATEGIELa montagna incontra gliuniversitari

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Ambiente Il collegamento San Martino - Passo Rolle

Vince l’impegno del CAI

Fino al 31 gennaio

Continua la raccoltadei fondi pro Abruzzo

21 febbraio 2009, una data importante per la SAT: il Consigliocentrale delibera di fare denuncia alla Commissione europea perinadempimenti del diritto comunitario. Oggetto dellacontestazione la delibera del 30 dicembre 2008 della Giuntaprovinciale di Trento, che esprime valutazione positiva conprescrizioni in ordine alla compatibilità ambientale del progettopreliminare “Collegamento San Martino di Castrozza – PassoRolle e sovrappasso sciatori a Passo Rolle”, proposto dalConsorzio impianti a fune San Martino Passo Rolle.

La SAT arriva a questa storica decisione al termine di unpercorso iniziato nel 2000 (Osservazioni variante pianourbanistico provinciale) quando la giunta provinciale inserisce laprevisione urbanistica del collegamento. La SAT si pronuncianegativamente a più riprese anche in successivi incontri ufficialicon l’amministrazione provinciale.

Nel febbraio 2008, con le “Osservazioni” depositate all’Ufficiovalutazione impatto ambientale, la SAT boccia il progetto e motivail proprio giudizio negativo rilevando che: attraversa la zona diriserva integrale del Parco Paneveggio - Pale di San Martino; noncostituisce sistema di mobilità alternativa; compromette ilpaesaggio della zona dei laghi di Colbricon; comporta unaperdita di appetibilità turistica estiva; rappresenta un investimentoingentissimo di risorse pubbliche a favore di un solo compartosenza promuovere lungimiranti progettualità; provoca un pesanteimpatto sulla vegetazione e sulla fauna svilendo il ruolo del Parco.

Nel luglio 2008, valutate le controdeduzioni dei progettisti, laSAT presenta un nuovo documento e ribadisce che lo studio diimpatto ambientale non deve limitarsi all’analisi dell’impianto edel sovrappasso, ma deve considerare il progetto nella sua

totalità. Il progetto in autunno ottiene il parere favorevole delComitato provinciale per l’ambiente: uno smacco non solo per laSAT che si interroga sul futuro del patrimonio ambientale delTrentino e sulle conseguenze di scelte strategiche scellerate. Adicembre la delibera della Giunta provinciale. Si cercano ancorale azioni possibili.

La Commissione TAM redige il testo della segnalazione alla UE esu invito della presidenza lo presenta al Consiglio centrale. Ladelibera di approvazione viene assunta non all’unanimità ma conschiacciante maggioranza: segno questo, secondo il presidenteFranco Giacomoni, di grande responsabilità e convintaconsapevolezza. La segnalazione contesta che il collegamentorisulti funzionale per un sistema di mobilità integrata, comeaffermato dai committenti e sostenuto dalla Giunta provinciale.Evidenzia che il progetto ricade nel Parco Paneveggio-Pale di SanMartino con incidenza in una riserva integrale e interessa Siti diimportanza comunitaria (Val Venegia, Foresta di Paneveggio,Lagorai Orientale) e IBA Catena dei Lagorai. Contesta che per taleprogetto è stata dichiarata l’assenza di incidenza significativa susiti, habitat e specie, senza forme di compensazione ecologica,senza credibile comparazione tra alternative di progetto e senzauna adeguata valutazione dell’impatto cumulativo.

Con questa decisione la SAT ha sostenuto con coerenza lapropria posizione. L’auspicio? Fatte salve le decisioni della UE,promuovere lo studio di scelte alternative, meno impattanti,che rispettino luoghi e paesaggi irripetibili, patrimonioinestimabile di tutti.

La Commissione SAT TAMAnna Facchini, presidente

La SAT in prima linea, impeccabile sentinella

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 3

Continua fino al 31 gennaio lagrande iniziativa di solidarietàlanciata in aprile dal Club Alpino

Italiano per gli amici dell’Abruzzomartoriato dal terremoto. Questa èinfatti la data fissata per la chiusura delconto corrente istituito dal CAI. Nelportale www.cai.it i particolari el’ammontare della somma finoraraccolta. È dunque possibile, per chiancora non lo avesse fatto, offrire ilproprio contributo intestando ilversamento a: Raccolta fondi Il CAI per l’AbruzzoBanca Popolare di Sondrio Agenzia Milano 21IBAN IT42 F056 9601 6200 00000500 x36

Un nuovo progetto, una funicolare checollegherà San Martino di Castrozzaa Passo Rolle, è stato accolto allafine di settembre con gioia da chi si

era impegnato nella battaglia per la salva-guardia del Colbricon, zona di riserva inte-grale sulla quale si profilava in un primotempo la minaccia di funi e cabine in nomedi una mobilità integrata ma poco rispettosadell’ambiente. Il successo riguarda in parti-colare la Società Alpinisti Tridentini (CAI-SAT) che il 21 febbraio aveva presentatodenuncia alla Commissione europea per ina-dempimenti del diritto comunitario in segui-to alla delibera del 30 dicembre della Giuntaprovinciale di Trento, che esprimeva valuta-zione positiva con prescrizioni in ordine allacompatibilità ambientale del progetto preli-minare “Collegamento San Martino diCastrozza – Passo Rolle e sovrappasso scia-tori a Passo Rolle”, proposto dal Consorzioimpianti a fune San Martino Passo Rolle.

La segnalazione alla UE redatta dallaCommissione TAM in febbraio (vedere box)contestava che il collegamento risultassefunzionale per un sistema di mobilità inte-grata, come affermato dai committenti e

sostenuto dalla Giunta provinciale. Evidenziava che il progetto ricade nel

Parco Paneveggio-Pale di San Martino conincidenza in una riserva integrale e interessaSiti di importanza comunitaria (Val Venegia,Foresta di Paneveggio, Lagorai Orientale) eIBA Catena dei Lagorai. Contestava infineche per tale progetto è stata dichiarata l’as-senza di incidenza significativa su siti, habi-tat e specie, senza forme di compensazioneecologica, senza credibile comparazione traalternative di progetto e senza una adeguatavalutazione dell’impatto cumulativo.

Il progetto prevede ora una funicolarelunga 3,9 km, di cui 2,5 in galleria, con unaportata oraria di 1500 persone e un costo sti-mato di 38 milioni di euro. Il successo con-ferma il ruolo del CAI quale “sentinella dellamontagna”, con un impegno per l’ambientemontano che, come osserva il presidentegenerale Annibale Salsa, “dev’essere propo-sitivo e scientificamente corroborato, nonideologico, non pregiudizialmente polarizza-to sulla ‘cultura del no’, né supinamenteaccondiscendente alla ‘cultura del sì’, mascientemente orientato all’etica dellaresponsabilità”. ■

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 5

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948 - Iscrizione al Registro

Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984

Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini

La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo

spazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione.

Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta

elettronica o con supporti informatici, entro l’ultimo giorno del mese.

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

Presidente generale: Annibale Salsa

Vicepresidenti generali: Valeriano Bistoletti, Goffredo Sottile, Vincenzo Torti

Componenti del Comitato direttivo centrale: Lucio Calderone, Francesco Carrer, Gianfranco Garuzzo

Consiglieri centrali:Alberto Alliaud, Flaminio Benetti, Ettore Borsetti, Sergio Chiappin, Antonio

Colleoni, Enzo Cori, Massimo Doglioni, Luca Frezzini, Franco Giacomoni, Ugo

Griva, Luigi Grossi, Aldo Larice, Claudio Malanchini, Lorenzo Maritan, Vittorio

Pacati, Giovanni Maria Polloniato, Elio Protto, Luigi Trentini, Sergio Viatori

Revisori nazionali dei conti: Mirella Zanetti, Vincenzo Greco (in rappresentanza del Ministero dell’Economia e

Finanze), Luigi Brusadin, Roberto Ferrero (supplente)

Probiviri nazionali:Silvio Beorchia, Vincenzo Scarnati, Tullio Buzzelli, Tino Palestra, Lucia Foppoli.

Past president:Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin

Direttore: Paola Peila

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

3 AmbienteVince l’impegno del CAI

6 CronacaIl 115° congresso della SATdi Maser

8 TecnicheLa progressione “in conserva” di Claudio Melchiorri

e Giuliano Bressan

10 Impegno socialeIl rifugio senza barriere

11 DolomitiL’intervento di Napolitanodi Massimo Casagrande

12 RiconoscimentiLa XXXVIII Targa d’argento

13 AddiiAndrea Bafiledi Carlo Barbolini, Roberto Masoni

e Carlo Zanantoni

18 BilanciL’UIAA 75 anni dopoIntervista a Stefano Tirinzoni

20 Valle d’AostaLe Alpi dei ragazziMostre d’arteI ghiacciai di Emilio Longoni

21 DossierCAI: ente pubblico o libera associazione nazionale?A cura di Luca Calzolari

Interventi di: Mario Giolito,

Lodovico Sella, Enrico Camanni,

Luigi Gaido, Silvio Calvi,

Carlo Lucioni, Roberto De Martin

28 Figure storicheAlbrecht von Haller

29 GhiacciaiFunziona la protezione attiva?

33 RassegneIl film festival della Lessinia

34 Premi letterariLeggimontagna 2009di Luciano Santin

35 TAMIl dibattito sui comprensoriTrenotrekking 2010Le proposte delle sezioni

Rubriche14 CIRCOLARI 17 FILO DIRETTO 30 ALPINISMO GIOVANILE 32 BOOKSHOP 32 HIT-PARADE 36 QUI CAI 40 PRO-MEMORIA 41 NEWS DALLE AZIENDE42 VITA DELLE SEZIONI 42 TRENOTREKKING45 PICCOLI ANNUNCI 46 BACHECA 47 LA POSTA DELLO SCARPONE

SommarioFondato nel 1931 - Numero 11 - Novembre 2009

Direttore editoriale: Vinicio Vatteroni

Direttore responsabile: Luca Calzolari

Coordinamento redazionale: Roberto Serafin

e-mail: [email protected]

CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Cappuccini.

CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19

casella postale 10001 - 20110 Milano

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Indirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a: Club Alpino Italiano - Ufficio

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La Società Alpinisti Tridentini (SAT) haorganizzato dal 28 settembre al 4 otto-bre il suo 115° congresso dedicatoquest’anno al 100° della Sottosezione

universitaria SUSAT. Una settimana di rasse-gne, feste, incontri e dibattiti sultema “i giovani e la montagna:

spazi, percezioni, valori”. Era il 4aprile 1909 quando alcuni gruppi digiovani irredentisti “senza guida” fon-darono la SUSAT. A rileggere oggi

certe pagine dai diari di susatini famo-si, come Pino Prati e Giorgio Graffer

che negli anni eroici furono protagonisti digrandi scalate al Campanil Basso (in appen-dice al bel libro di Lorenzo Revojera, pre-sentato in occasione del congresso a Trento,“Studenti in cordata. Storia della SUCAI dal1905 al 1965” Cda&Vivalda) colpisce lo spiri-to goliardico, la libertà, la passione e la sedu-zione erotica che la montagna proiettava suquei ragazzi che trascorrevano vacanze vera-mente low cost ma ricche di emozioni,accampati nelle “tendopoli” sulle Dolomiti.

Oggi, invece, a sentire gli esperti riuniti alCongresso della SAT per parlare di “giovanie montagna: spazi, percezioni, valori”, preva-le il tecnicismo, la frammentazione e unacerta disaffezione alla montagna scuola divita. Perché “molti ragazzi si specializzanonelle varie attività e si riuniscono in diverse“tribù” – quella del free climbing, dellamountain bike, delle gare di scialpinismo,dell’arrampicata su ghiaccio ecc – ma è diffi-cile proporre la montagna come terreno diinsieme, come elemento culturale ed evolu-tivo”, come ha osservato il direttore dellarivista Alp Linda Cottino, chiedendosi per-ché in Italia sia sempre più raro incontraredei giovani in alta montagna.

Il moderatore Franco de Battaglia, notogiornalista e scrittore di cose trentine, hacontrapposto a questa “deriva” tecnicista deigiovani d’oggi la visione emozionata e certa-mente un po’ naiv offerta dal romanoRoberto Dragosei, autore con il fratelloFrancesco del libro “Corde gemelle”(Cda&Vivalda). Dragosei ha raccontato condovizia di particolari il suo “debutto” giova-nile nelle Dolomiti, il primo impatto con losplendore del Brenta, all’età di 16 anni, chie-dendosi se oggi sarebbe ancora possibile perun giovane vivere certe avventure in monta-gna; prendiamo spunto per rivolgere un invi-to ai nostri più giovani lettori: sarebbe belloavere da voi una risposta convincente alladomanda di Dragosei (risposta che LoScarpone sarebbe lieto di pubblicare!).

Fra i relatori il presidente generale del CAIAnnibale Salsa ha sottolineato, da antropo-logo e da appassionato della montagna intutti i suoi aspetti, la dimensione culturaledel problema: “Oggi si va nella direzione del-l’eccesso”, ha detto Salsa, “del superamentodel limite. Le palestre sono il surrogato dellamontagna. Il nostro compito è di fare cultu-ra – anzi - controcultura. Con intelligenza ecreatività dobbiamo ritrovare gli elementi diseduzione della montagna, la sua dimensio-ne non solo tecnica e agonistica. Mettendo adisposizione della società la nostra grandeesperienza e conoscenza, primi inter pares

6 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

Cronaca Il 115° Congresso della SAT a Trento

La tradizionale festa della SAT ha saputo coinvolgere quest’anno tutta la città, e inparticolare i giovani. Dalla storica sede della Casa sociale della SAT in via Manci leattività culturali e propagandistiche organizzate dalla sottosezione universitaria

SUSAT hanno toccato le aule dell’Università degli studi e alcune scuole superiori.Cominciando con un percorso didattico itinerante nella facoltà di sociologia, perricordare il disastro delle miniere della Val di Stava dove nel 1985 il crollo dei bacini didecantazione dei fanghi provocò la morte di 268 persone oltre ad ingenti danniambientali e materiali.

Diverse conferenze hanno spaziato in vari ambiti, dalla climatologia alla fisica, dallageodetica all’astronomia. Christian Casarotto ha offerto presso il Museo Tridentino diScienze Naturali una lettura del grande libro dei ghiacciai per spiegare la storia climaticadelle Alpi. “Mestiere di fisico e pratica dell’alpinismo: effetto collaterale o deformazioneprofessionale?”, si è chiesto il romano Gianni Battimelli, professore alla Sapienza, cheha raccontato, sulla scorta di un’interessante mostra fotografica tratta dall’archiviopersonale di Amaldi (uno dei ragazzi di via Panisperna), le avventure di un gruppo diragazzi che negli anni Trenta diede la scalata alle ardue cime della fisica atomica enucleare, oltre che alle crode dolomitiche, portando la scienza italiana all’avanguardiamondiale.

Giorgio Vassena, presidente del Comitato scientifico del CAI, ha illustrato leapplicazioni geodetiche per misurare frane, ghiacciai e dissesti durante le spedizioni inHimalaya, ma anche durante l’esplorazione delle montagne lunari. E naturalmente nonsono mancati gli incontri fra i giovani nell’università e nelle scuole superiori con alpinistirappresentativi della nostra epoca: come Oliviero Bellinzani, Nives Meroi, DiegoGiovannini, Fabio Leoni e la guida alpina Andrea Zanetti.

La regia delle tante iniziative è stata assolta egregiamente dalla SUSAT nella personadel suo presidente Sandro Zanghellini, che ha presentato all’auditorium gremito delCentro Santa Chiara una suggestiva proiezione di fotografie della Valle dei Monzoni, unalaterale della Val di Fassa, dove la sottosezione trentina gestisce fin dagli anni Sessanta ilrifugio Taramelli che è sede di vacanze lavoro e soggiorni di ricerca naturalistica permolti studenti. “Nell’immaginario dei giovani la montagna oggi equivale a camminatefaticose, rese noiose dalla scarsità di incontri e rapporti stimolanti”, si leggenell’introduzione firmata da Zanghellini. “Tutti dovrebbero invece riconoscere nellamontagna un luogo privilegiato di socializzazione, di conoscenza, di nuovi incontri lungoi sentieri, nei rifugi, momenti di svago in totale libertà, lontani da certi modelli tutto esubito. La principale missione di SAT e SUSAT è promuovere l’utilizzo rispettoso dellamontagna, ma spesso si pecca dal punto di vista della comunicazione, limitandosi allasola cerchia dei già convinti”.

Ecco perché con quest’anniversario la SAT ha voluto rinsaldare i legami storici conl’ateneo che, per parte sua, ha presentato un progetto intitolato “Sport montagna esocietà” mettendo a disposizione spazi e risorse affinché la SUSAT torni a essere il“punto di riferimento per tutti gli studenti (anche quelli fuori sede) che voglionoconoscere e frequentare le bellissime montagne trentine”, come ha osservato il rettoreDavide Bassi.

“Con intelligenza e creativitàdobbiamo ritrovare gli elemen-ti di seduzione della montagna,la sua dimensionenon solo tecnica eagonistica”, hadetto il presidentegenerale intervenendonel dibattito sui giovani

Rinnovato accordo con gli universitari

La grande seduttrice

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con molte altre associazioni che si occupanodi attività ludiche in montagna. In questadirezione va anche la collaborazione da meproposta con gli scout, e ilrecente accordo del CAI con ilMinistero dell’Istruzione”.

UN LIETO BILANCIODa parte sua il nuovo presi-

dente della SAT PiergiorgioMotter, eletto a metà 2009, èottimista. “Il polso che abbiamonoi nei riguardi dei giovani è unpo’ diverso”, ha spiegato. “IlGiocalp organizzato ad Arcodalla Sezione di Rovereto è unsuccesso e il nostro incontro dialpinismo giovanile trentino hasempre 6-700 partecipanti”. E inumeri parlano chiaro: la SATconta oggi 24.400 iscritti, 800 inpiù rispetto all’anno passato, edi questi 800 circa 300 hanno etàinferiore ai 18 anni.

Di motivi per essere soddisfatto di comevanno le cose Motter in effetti ne ha parec-chi. La passata stagione i rifugi della SAThanno registrato un incremento generale del3-5% di pernottamenti. Nel paniere dei suc-cessi, anche le importanti battaglie sostenu-te e vinte dalla SAT sul piano della salva-guardia del territorio: come lo stop ai nuovicollegamenti San Martino - Passo Rolle (ebacino del Colbricon), che l’amministrazioneprovinciale dopo anni sembra aver finalmen-te recepito optando per un’assai menoimpattante trenino a cremagliera chedovrebbe liberare il passo dalla morsa deltraffico privato. Un ottimo viatico dunqueper inaugurare il nuovo mandato del presi-dente il cui sobrio discorso è stato a lungoapplaudito dai soci provenienti dalle circa 80sottosezioni della Provincia. “La SAT è unalbero forte, che ha radici antiche e profon-de nel territorio, e con forza e con modera-zione continueremo a far sentire la nostravoce dialogando con le istituzioni senza pre-concetti ideologici ma forti della presenzacapillare”, ha detto Motter. Un ruolo di senti-nella e di presidio del territorio montanoche, come ha osservato il presidente, è“merito dei 25mila soci che sul territoriohanno il polso della situazione meglio forsedelle guardie forestali”. E che è ampiamentericonosciuto in Provincia come hanno dimo-strato i rappresentanti della pubblica ammi-nistrazione seduti al tavolo del Congresso.Come ha sottolineato l’assessore comunaleLucia Maestri, “la SAT aiuta la nostra città aidentificarsi nei valori del territorio che lacirconda, e a stabilire con le valli e le popo-lazioni delle montagne interventi condivisi”.

Un ringraziamento importante e significati-vo per il “lavoro puntuale di critica e di pre-

sidio diretto del territorio montano” ha volu-to portare anche l’assessore provincialeFranco Panizza, intervenuto in rappresentan-za della Giunta e del presidente LorenzoDallai. La SAT, come anche il gemello sudti-rolese AVS (rappresentato a Trento dal neopresidente Simeoni) sono “associazioni for-temente legate al territorio che, in questitempi di impoverimento del paesaggio cultu-rale e di dealfabetizzazione, possono aiutarea contenere i danni” ha chiosato il nostro pre-sidente generale.

Fra le battaglie sostenute dalla SAT va infi-ne ricordato anche il discusso collegamentoPinzolo-Campiglio per creare un unico com-prensorio con Folgarida e Marilleva. Un pro-getto presentato in nome della mobilitàsostenibile, di cui la SAT ha denunciato confermezza la lacunosa valutazione di impattoambientale in un documento scaricabile suwww.sat.tn.it. “Le criticità le solleviamo dovelo riteniamo necessario”, ha affermatoMotter in un’intervista al Corriere della Sera.“In questo senso si spiega il no al collega-mento Pinzolo-Campiglio, che non rispetta lalogica della mobilità alternativa. E il no all’u-so improprio dei sentieri da parte dellemountain bike, che hanno un’ampia rete distrade sterrate per circolare. Va nella stradagiusta invece il progetto di cremagliera per ilcollegamento San Martino-Passo Rolle”.

INTRAMONTABILE MAESTRIIn occasione del congresso la grande fami-

glia della SAT si è stretta attorno a un ragaz-zo che quest’anno ha compiuto 80 anni. Jeanse felpa azzurra, il celeberrimo Ragno delleDolomiti Cesare Maestri ha stregato la plateadel Centro Santa Chiara salendo sul palco indue balzi per ricevere l’omaggio affettuosodei suoi concittadini. “Da sempre si batte peril rispetto dell’ambiente e per la realizzazione

di un turismo sostenibile. Attento ai problemisociali, non esita in periodi scomodi a schie-rarsi pagando anche i prezzi delle sue scelte.Con grande dignità affronta sia la malattiache accuse e malignità che lo coinvolgono apiù riprese”: così il presidente Motter lo hasalutato. Da par suo il Cesare, con la voce“‘ngropada” per la commozione, ha rispostocosì: “In questo riconoscimento vorrei dis-perdermi perché sono proprio stufo! Loaccetto alla carriera ma non per la montagnache mi ha dato grandi dolori. Lo accetto per-ché sono legato a tutti quelli che si sono lega-ti alla mia corda. Io sono stato un alpinistasolitario, ma non mi sono mai sentito unuomo solo”.

SOLIDARIETÀ PER L’ABRUZZOL’impegno della SAT per i giovani lascia il

segno anche oltre i confini provinciali fino allontano Abruzzo, mai così vicino nel cuore ditanti soci che dal Trentino (e da tutta Italia)hanno contribuito a raccogliere i fondi percostruire un nuovo asilo nido a Pettino, fra-zione dell’Aquila. Un intervento da 200 milaeuro, non tutti a carico della SAT. “La sotto-scrizione tra i soci ha superato i 25 mila euro,cui si aggiungono i proventi del 5 per milledell’anno passato”, spiega Motter. Il resto celo mettono lo Stato e il CAI. Il presidente delCAI Abruzzo Eugenio di Marzio ha porto i piùsentiti ringraziamenti agli amici trentini (e inparticolare alla sezione di Folgaria che si èprodigata nell’emergenza).

Maser

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 7

Momenti magicial Santa ChiaraSul palco del Centro Santa Chiara a Trento, CesareMaestri si rivolge ai concittadini dopo avere ricevutoun particolare riconscimento dal presidente della SATGiorgio Motter (sulla destra). Un momento diparticolare commozione è stato anche ilconferimento all’attuale direttore della SAT BrunoAngelini dell’“Aquila d’oro con brillante”, massimabenemerenza del Sodalizio. Nell’altra foto una visionedel palco al Santa Chiara: sul podio il past presidenteElio Caola, accanto a lui da sinistra Bruno Angelini ePiergiorgio Motter. Al tavolo dei relatori l’ultimo adestra è il presidente generale Annibale Salsa.

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Gli incidenti in montagna sono sempretragici e frequentemente, purtroppo,creano critiche e polemiche spessoinutili. Ma spesso sono causati da

inesperienza o uso improprio dei materiali odelle corrette tecniche: per questo motivosarebbe sempre auspicabile capire le causeche li hanno provocati, come pure sarebbeauspicabile che i frequentatori della monta-gna affrontassero le difficoltà con consape-volezza e attrezzature adeguate.

In particolare, in riferimento alle richiestedi chiarimento di un cortese socio (vederebox in questa pagina) e anche sulla base diquanto riportato nei recenti manuali di“Ghiaccio e misto” e di “Roccia”, a propositodella progressione in conserva va precisato che nella pratica alpini-stica capita spesso di dover procedere su terreni considerati “facili”attuando una progressione “in conserva”, nella quale cioè i compo-nenti della cordata sono legati tra di loro e si muovono in contempo-ranea. Si tratta di itinerari di vario genere: tratti facili di roccia, cre-

ste, facili itinerari di misto caratterizzati dall’alternanza di passaggi dineve, di ghiaccio e di roccia.

Diversi fattori, come la lunghezza di questi itinerari, la necessità dirimanere esposti a eventuali pericoli oggettivi il minor tempo possi-bile, la possibile esigenza di conservare delle buone condizioni di

neve, impongono di dover procedere rapida-mente pur conservando un certo grado di sicu-rezza. Per questo motivo su tratti facili dimolte ascensioni e in numerose discese si pre-ferisce non adottare tecniche di assicurazioneche prevedono il movimento di un componen-te alla volta assicurato dagli altri compagni,vincolati a loro volta al terreno da opportunesoste. Su tratti “facili” quest’ultimo tipo di pro-gressione “tiro per tiro” è poco consigliabile,per i motivi detti prima, a meno che uno deicompagni non abbia esperienza o sia infortu-nato o non si senta bene. È pur vero che suquesti terreni i componenti della cordatapotrebbero slegarsi e procedere indipendente-mente: questa soluzione, che da un lato èbuona perché permette un notevole risparmiodi tempo, è anche potenzialmente pericolosaperché un appiglio che cede o l’essere colpitida un sasso possono causare la perdita d’equi-librio e anche una caduta impossibile da arre-stare. Solo raramente, quando i membri dellacordata hanno elevata esperienza, medesimecapacità e un alto margine di sicurezza rispet-to alle difficoltà che devono superare, il pro-

8 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

Quando il terreno è “facile”Tecniche Rischi e limiti della progressione “in conserva”

“Questa progressione”, osser-vano gli esperti del CAI, “prevede la legatura in cordatasenza l’adozione delle normaliprocedure di assicurazione etuttavia richiede molta espe-rienza, attenzione e decisioneda parte dei componenti”

Non si può non notare che in molti degli incidenti che hanno funestato l’estatealpinistica del 2009 un ritornello si ripete in modo allarmante: "La scivolata diun componente ha trascinato via tutta la cordata provocando la morte di tutti

gli alpinisti". Ho l’impressione che il 99% degli alpinisti non si renda conto che unaprogressione in conserva fatta male è in realtà un suicidio. Soprattutto, che senso hache due persone vadano legate l’una all’altra a una distanza di un metro e mezzo?Eppure quante volte vediamo cordate in cui i due componenti quasi si pestano i piedi.Quando ho fatto il Monte Bianco dal Gouter io e i miei compagni eravamo legati a 5metri di distanza l’uno dall’altro, ma i francesi addirittura ci prendevano in giro! Credoche in molti alpinisti si debba riscontrare la stessa faciloneria di quelli che vanno inmoto col casco sul braccio per fregare la polizia. Anche nella progressione su misto osu difficoltà moderate su roccia l’unico modo perché la corda serva a qualcosa è chesia ancorata almeno in qualche punto al terreno.

Questo si può fare con una conserva sufficientemente lunga se il primo piazza gliancoraggi e l’ultimo li raccoglie, restituendoli al capocordata periodicamente neipunti di sosta. Purtroppo però molti alpinisti sacrificano queste elementariprecauzioni alla velocità. Gli esperti del CAI che cosa ne dicono? Ha ragioneMessner quando osserva che talvolta è meglio non legarsi?

Valerio Bozza [email protected], vicepresidente Sezione di Salerno

Una lettera allo Scarpone

È preferibile, in certi casi, non legarsi?

Corda lunga o corta, una decisione da prendere con consapevolezza

Un esempio di progressione “in conserva” su un terreno in apparenzafacile. “Vi sono diverse tecniche di progressione in conserva”,

spiegano in queste pagine Giuliano Bressan e Claudio Melchiorri,autori del manuale “Alpinismo su roccia”, “a seconda del tipo di

terreno: progressione in ‘conserva lunga’ (i componenti sono legati a25-50 m), in “conserva media” (legati a 10 m), e ‘conserva corta’ (a

un paio di metri al massimo). Ciascuna di queste tecniche vaapplicata con grande attenzione e nelle condizioni appropriate”.

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cedere slegati può risultare un rischio accettabile. Nella maggior partedei casi il pericolo a cui si espone la cordata viaggiando slegata non giu-stifica la riduzione dei tempi e l’eliminazione dei fastidi prodotti dall’u-so della corda.

Il miglior sistema in questi ambienti “facili” resta dunque la progres-sione in conserva che prevede la legatura in cordata ma senza l’adozio-ne delle normali procedure di assicurazione e che tuttavia richiedemolta esperienza, attenzione e decisione da parte dei componenti,soprattutto del più esperto se nella cordata vi sono elementi che pre-sentano una netta differenza di competenza.

Ci sono due aspetti importanti che devono essere valutati di volta involta dalla persona più esperta. Il primo elemento è costituito dallagrande varietà di situazioni offerte dal terreno, che necessitano la cono-scenza di un gran numero di tecniche non sempre facili da gestire. Ilsecondo elemento da considerare è costituito dal fatto che il vincolo trala cordata e la montagna è realizzato dai componenti la cordata stessa,mancando spesso ancoraggi naturali e artificiali, cioè ogni persona svol-ge contemporaneamente il ruolo di colui che assicura e di chi vieneassicurato. L’errore di un componente si ripercuote subito sull’interacordata e le conseguenze negative potrebbero essere elevate.

Inoltre anche l’aspetto psicologico non va sottovalutato, soprattuttoquando fra i componenti vi è una netta differenza di esperienza: l’alpi-nista esperto deve saper capire, anche su terreni facili, quando è megliolegare alla corda una persona inesperta oppure stanca. Oltre a fornireuna sicurezza psicologica si produrrà una velocità di progressione mag-giore. Vi sono diverse tecniche di progressione in conserva a secondadel tipo di terreno: progressione in “conserva lunga” (i componentisono legati a 25-50 m), in “conserva media” (legati a 10 m), e “conservacorta” (a un paio di metri al massimo). Ciascuna di queste tecniche,come già detto, va applicata con grande attenzione e nelle condizioniappropriate. Procedere su un dato terreno con una tecnica sbagliata onon applicata correttamente fa correre agli alpinisti pericoli inutili. Èchiaro che in ogni caso questo tipo di progressione implica un certogrado di rischio che deve essere noto e accettato dalla cordata.

Per ulteriori dettagli si rimandano i lettori interessati alla lettura deimanuali già citati.

Claudio Melchiorri

(Scuola Centrale Alpinismo e Arrampicata libera)

Giuliano Bressan

(Centro Studi Materiali e Tecniche)

Fidel Elsensohn, austriaco, è subentrato a HermannBrugger nella presidenza della Commissione medica dellaCISA-IKAR nel corso della riunione annuale dal 22 al 26

settembre a Zermatt (CH). Quale membro della commissionemedica del CAI ha partecipato all’incontro Gege Agazzi. Oltretrenta i medici provenienti da 21 paesi. Si è discusso delle nuovelinee-guida per la stesura dei vari lavori scientifici prodotti dallacommissione stessa. Fidel Elsensohn ha parlato della gestionedegli incidenti. Oliver Reisten, svizzero, ha proposto la nuovalista di farmaci su tre livelli (non medici, guide alpine e medici).Lo sloveno Iztok Tomazin ha proposto le linee-guida riguardantiil soccorso aereo, in collaborazione con la commissionesoccorso aereo. Mario Milani e lo scozzese Steven Teale hannoproposto le linee-guida circa la diagnosi di morte. Venerdì 25settembre si è poi tenuto sempre a Zermatt un convegnointernazionale sull’ipotermia organizzato dal cardiochirurgo diGinevra Beat H. Walpoth, con specialisti di tutto il mondo.

CISA-IKAR

Elsensohn succede a Brugger

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C’è l’ascensore, mentre uno scivolo con pendenzaridotta consente di muoversi tra i vari livelli. Ilbagno è accessibile a tutti e attrezzato anche peri “meno abili”. Persino i magazzini sono davvero

a misura di tutti... Non siamo in una grande città lom-barda, e neppure in un complesso alberghiero o termale– dove peraltro ciò non sempre è garantito – ma al rifu-gio Alpe Corte in Valcanale (BG). Ristrutturarlo così èstata una scelta ben ponderata da parte del CAIBergamo che nel 2000 lanciò sotto la guida del presiden-te Paolo Valoti l’idea di una “montagna per tutti” e che inquesti anni, grazie alla Commissione impegno socialepresieduta oggi da Paolo Gamba, ha portato in monta-gna oltre 4000 persone dimostrando come sia possibilesuperare il preconcetto di una montagna appannaggio dipochi e atletici eletti.

L’inaugurazione domenica 13 settembre del primo rifu-gio delle Alpi italiane in grado di accogliere i disabili èquindi il punto più alto di un’azione sostenuta innanzitut-to dal generoso volontariato. “Questo progetto”, spiega Valoti, “vuoleoffrire alcune risposte agli appassionati escursionisti, alle famiglie, aigruppi di giovani e anziani che intendono vivere la montagna in liber-tà, ma soprattutto come elemento di integrazione e solidarietà, unpasso avanti verso una montagna senza barriere e confini”.

All’Alpe Corte, a quota 1.410 metri sopra Ardesio, nel cuore delleAlpi bergamasche, si arriva comodamente a piedi, ma in casi di com-provata necessità si può essere accompagnati in macchina. E’ l’unicorifugio del CAI Bergamo gestito direttamente dalla sezione. Dopo l’in-tervento dispone di 24 posti letto, adeguati servizi (delle quattro toi-lette una è accessibile ai disabili) e di un ascensore che, assieme alloscivolo esterno, è elemento chiave per l’eliminazione delle barrierearchitettoniche. I lavori, su progetto dell’ingegner Mario Marzani,sono durati tre anni, coordinati dal past president Adriano Nosari ediretti da Giandomenico Frosio.

In tanti si sono presentati alla grande festa di inaugurazione orga-nizzata dal sodalizio: dall’assessore ai Servizi sociali del Comune diBergamo Leonio Callioni, ai consiglieri comunali Elena Carnevali eGianfranco Baraldi, che è anche presidente della nazionale atletiolimpici e azzurri d’Italia, al sindaco di Ardesio Giorgio Fornoni. E ilCAI naturalmente coi suoi vertici tra cui i past president NinoCalegari e Adriano Nosari, il presidente della Sezione Alta ValleSeriana Gianpiero Ongaro, i componenti della commissione da cui ilprogetto è partito e i volontari che l’ hanno realizzato.

Fondamentali sono stati i contributi economici della Diocesi diBani di Ardesio il cui parroco don Vittorio Rossi ha celebrato messa,della Banca Popolare di Bergamo, della Regione Lombardia rappre-sentata da Battista Bonfanti segretario del Consiglio regionale, daDaniele Belotti presidente della Commissione cultura e sport e CarloSaffioti della Commissione attività produttive.

All’inaugurazione non è mancato infine un tocco artistico: nell’am-bito dell’iniziativa “I rifugi dei sapori orobici”, organizzata dal CAI incollaborazione con Agripromo, sono state esposte alcune opere del-l’artista Vittorio Bellini, scomparso in luglio. ■

Fortemente voluto dalla Sezione di Bergamo, il rifugio “Alpe Corte”rappresenta un importante elementodi integrazione e solidarietà

All’interno è in funzione anche un ascensoreIl rifugio Alpe Corte come appare oggi. La struttura, che dispone anche di unascensore, vuole dare alcune risposte ai bisogni degli amanti della montagna, inparticolare agli amici disabili, alle famiglie, ai gruppi di giovani e anziani chedesiderano vivere in libertà l’ambiente alpino e trovare in questo rifugio unacalorosa casa della montagna che li sappia accogliere contribuendo alla pienaintegrazione sociale. Info: Segreteria CAI Bergamo, tel 035.4175475 – fax 035-4175480 - email: [email protected] - www.caibergamo.it

Impegno sociale Struttura innovativa in Valcanale (BG)

10 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

“La conoscenza della montagna e la tutela del suo ambiente”è stato il tema della conferenza tenuta il 9 settembre, presso laScuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo (Trento), dalpresidente del Club Alpino Italiano Annibale Salsa. Secondo uncomunicato della Scuola Alpina, la conferenza trovacollocazione nella seconda fase delle esercitazioni militariesterne che vedono gli allievi ufficiali impegnati nellosvolgimento di un campo mobile, della durata complessiva diquattro giorni, che prevede quale punto di partenza e di arrivo laScuola Alpina, e quali principali punti intermedi il Monte Mulat,Passo Lusia, Paneveggio, Passo Rolle e Dossaccio. Hannopartecipato all’evento il comandante dell’Accademia generaleB. Michele Calandro, il comandante della Scuola colonnelloSecondo Alciati, e il 1° e 2° anno di Accademia.

Dopo aver illustrato le origini e la storia del Club Alpino Italiano,Salsa si è soffermato sui profili antropologici dell’ambientemontano nel corso dei diversi periodi storici, del complessorapporto biunivoco uomo-montagna e dell’evoluzione dello

Incontri

Lezione sul CAI all’Accademiadelle Fiamme Gialle

Nasce il rifugio senza barriere

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 11

Nella magnifica cornice della piazza Santa Giustina diAuronzo di Cadore da cui sono ben visibili le Tre Cime diLavaredo, simbolo di quelle Dolomiti considerate oraPatrimonio universale dell’umanità, si sono pronunciate

parole importanti per il futuro della montagna. La cronaca ci ripor-ta al 25 agosto, giorno della consegna dell’attestato dell’UNESCOnel corso di una cerimonia velata dalla tristezza per la scomparsadi Stefano Da Forno, Dario De Filip, Fabrizio Spaziani e MarcoZago, periti nella tragedia dell’elicottero del Suem 118 precipitatosul Monte Cristallo durante una missione. Ospiti d’onore sono statiil Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il rappresen-tante dell’UNESCO Francesco Bandarin, direttore del Centro per ilpatrimonio mondiale, che ha consegnato formalmente il documen-to. Presenziavano il ministro dell’Ambiente StefaniaPrestigiacomo, i governatori del Veneto Giancarlo Galan e delFriuli Venezia Giulia Renzo Tondo, i presidenti delle province diBolzano e Trento Luis Durnwalder e Lorenzo Dellai, e naturalmen-te il padrone di casa, il sindaco Bruno Zandegiacomo Orsolina,oltre a numerose altre autorità locali, militari e religiose.

Il CAI era rappresentato dal presidente del Gruppo regionaleveneto Emilio Bertan, dal presidente della locale sezione MassimoCasagrande e inoltre da molti delegati delle sezioni cadorine e bel-lunesi: presenze quanto mai opportune, vista la mole di lavoro svol-ta dal nostro Sodalizio per la candidatura dei Monti Pallidi.

Napolitano ha voluto ricordare la morte del grande RiccardoCassin, “friulano di nascita, che tra le sue prime imprese affrontò

le Dolomiti prima di scalare cime tra le più ardue in continenti lon-tani”, per poi approfondire i temi dello sviluppo sostenibile e dellatutela attiva del territorio. “Tutelare il paesaggio e il patrimoniostorico e artistico”, ha detto, “è responsabilità dei poteri pubblici;ma è anche responsabilità che dobbiamo assumerci noi cittadini,ciascuno di noi, dovunque viviamo e operiamo, specie se in luoghidi inestimabile valore per l’umanità intera”.

“La valorizzazione di territori come i vostri, opportunamentemirata a migliorarne la fruibilità, e in generale lo sviluppo dell’eco-nomia e del turismo, debbono ancorarsi al senso del limite e alrispetto delle regole”, ha aggiunto il Presidente della Repubblica,che ha sottolineato l’unicità dei nove gruppi montuosi dislocati incinque diverse province e la qualità del lavoro che in questi anni èstato svolto su questi territori e ne ha garantito la salvaguardia, conriferimento alla necessità di dedicare attenzione a tutti gli alleva-tori, custodi e artefici dei segni della memoria collettiva.

Particolari e uniche sono anche le diversità che si possonoriscontrare su questo territorio, a iniziare dalle molteplici lingue.“Essere diverso”, ha osservato Napolitano, “è un grandissimo valo-re culturale, non significa essere cattivo. Su queste montagnenovant’anni fa si è combattuta un’aspra guerra, ma oggi i nemici diun tempo si stringono la mano e collaborano perché la storia delleDolomiti è storia di solidarietà e di apertura, di superamento deiconfini nella nuova Europa”. Le belle parole non sono dunque man-cate, anche se vanno registrate alcune dispute sulla futura sededella fondazione che dovrà occuparsi della gestione di questopatrimonio. A tal proposito è bene ricordare che in sede di pianifi-cazione della gestione dei siti non dovrebbero mancare gli interlo-cutori che effettivamente operano in montagna; a partire dal ClubAlpino Italiano, dalle associazioni ambientaliste e da tutte le rap-presentanze economiche e culturali del territorio.

Alla fine della cerimonia è stato scoperto un altorilievo dell’arti-sta bellunese Franco Fiabane che ha immortalato nel marmo, sti-lizzandole, le Tre Cime di Lavaredo.

Massimo Casagrande

Presidente Sezione di Auronzo

Riuniti all’ombra delle Tre CimeI rappresentanti del Club Alpino Italiano alla cerimonia di Auronzo, in vista dellemagnifiche tre Cime di Lavaredo: da sinistra Giovanni De Zordo presidente dellaSezione di Pieve di Cadore; Massimo Casagrande presidente della Sezione diAuronzo; Gilberto Salvatore presidente della Sezione di Livinallongo; Emilio Bertanpresidente del Gruppo Regionale Veneto (Foto di Valentino Pais Tarsilia).

Dolomiti L’intervento di Napolitano

stesso dalla storia più antica sino ai giorni nostri: un rapportocaratterizzato dal contrasto tra il fascino delle vette e il timore dellestesse, sentimento quest’ultimo che il Club Alpino Italiano sipropone di attenuare insegnando e agevolando la conoscenzadelle montagne.

Nella foto il presidente generale del Club Alpino Italiano entra inaula accompagnato dal comandante dell’Accademia e dalcomandante della Scuola Alpina (foto archivio GdF).

Sullo sviluppo dell’economia e del turismo si è soffermato il Presidente della Repubblica in occasione della consegna dell’attestatodell’UNESCO ai Monti Pallidi come “Patrimonio universale dell’umanità”

“Senso del limite e rispetto delle regole”

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12 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

Il soccorso alpino polacco è salito allaribalta sabato 19 settembre della trentot-tesima Targa d’argento, uno dei premipiù prestigiosi a livello mondiale nel

campo della solidarietà alpina. Schivo,austero, lievemente commosso, è stato ilsoccorritore Roman Kubin a ricevere il rico-noscimento assegnato da una commissionepresieduta da Angiolino Binelli, pioniere delsoccorso in questa ridente vallata trentina.Alla delegazione polacca guidata da JosefJonczy, presidente nazionale del TOPR,organizzazione volontaria di soccorso alpi-no, ha porto il benvenuto PiergiorgioBaldracco, presidente del Soccorso alpinodel CAI insieme con parlamentari, autoritàistituzionali della Provincia e rappresentantidelle guide alpine tra i quali Walter Vidi, pre-sidente del Collegio trentino.

Nel cerimoniale era prevista quest’anno lapresentazione del progetto “Sicuri in monta-gna”, la campagna permanente lanciata dalClub Alpino Italiano per la prevenzione degliincidenti. Sulle modalità del progetto si èespresso con una serie di proiezioni e for-nendo dati statistici aggiornati l’istruttore esoccorritore Elio Guastalli che da una deci-na d’anni si prodiga in veste di responsabile

per promuovere, d’intesa con il Soccorsoalpino del CAI, la prevenzione (info:www.sicurinmontagna.it).

Alla conferenza di Guastalli è seguita, nellagiornata di venerdì 18, la proiezione del film“Karl” di Valeria Allievi ispirato alla tragicascomparsa al Nanga Parbat del gardeneseKarl Unterkircher, film premiato con unaGenziana d’oro e il Premio Mario Bello delCAI al TrentoFilmfestival, come ha ricordatoil presidente della rassegna EgidioBonapace.

Nella sala consiliare del Comune, accoltidal sindaco William Bonomi, numerosi amicidella montagna hanno voluto congratularsicon Kubin, soccorritore di Zakopane che haspeso la sua vita in questa attività prodigan-dosi in più di 700 interventi. Kubin ha dedi-cato il premio ai compagni come lui severa-mente impegnati nei Tatra e, in particolare,all’organizzazione di volontari contrassegna-ta dalla sigla TOPR a cui appartiene, cheopera in Polonia di comune accordo conl’organizzazione professionale di soccorsoHZS dipendente dal ministero degli interni.L’accordo di collaborazione ufficiale, haricordato Janczy, è stato firmato nel 2004 eprevede che il soccorso sia finanziato dallostato e, in parte, con i biglietti d’ingresso alParco nazionale dei Tatra.

Ma la Targa d’argento ha in qualche modosuggellato a Pinzolo anche un altro impor-tante accordo che lega soccorritori polacchie italiani. A sottoscriverlo furono il 10dicembre 2008 a Trento l’HZS slovacca, ilTPR polacco e il Soccorso alpino dellaGuardia di Finanza della Repubblica italianarappresentato a Pinzolo dal colonnelloSecondo Alciati, responsabile della Scuolamilitare alpina delle Fiamme Gialle.

Sotto l’accorta regia di Fabrizia Caola eLuciano Imperadori, speaker ufficiale dellamanifestazione, si sono succeduti nella salaconsiliare numerosi interventi prima chesulle note del Coro Presanella fosse dolce-mente decretato il rompete le righe seguitoda una colazione in un clima conviviale, conla partecipazione della delegazione america-na e di quella slovena.

Sul tema della solidarietà in montagna sisono espressi il presidente emerito dellaCorte costituzionale Annibale Marini, il pre-sidente del Consiglio provinciale GiovanniKessler, l’assessore provinciale alla culturaFranco Panizza, il presidente del Consiglioregionale Marco De Paoli, l’assessore regio-nale Margherita Cogo, il senatore SergioDivina, il consigliere provinciale RobertoBombarda, il Commissario straordinariodell’Ente italiano per la montagna LuigiOlivieri, il presidente del Parco AdamelloBrenta Antonello Zulberti.

L’onorevole Erminio Quartiani, presidentedei Parlamentari amici della montagna, haconcluso la serie degli interventi facendoriferimento all’impegno preso dai colleghi ditutte le formazioni politiche per una leggebipartisan sulla montagna con importantiprovvedimenti per il Soccorso alpino.

Ser

La consegna del premio a unsoccorritore polacco è statapreceduta, il 18 settembre a Pinzolo (TN), dallapresentazione della campagnapermanente del Club AlpinoItaliano per la prevenzionedegli incidenti in montagna

Una fraterna accoglienza Roman Kubin sullo sfondo della chiesa parrocchialedi Pinzolo. Nell’altra foto il soccorritore polacco, alcentro, con (da sinistra) Pier Giorgio Baldracco, ilparlamentare Erminio Quartiani, Luigi Oliviericommissario straordinario dell’Ente italiano per lamontagna, e Josef Jonczy presidente dei soccorritorivolontari polacchi. Il premio era andato inprecedenza a un altro polacco universalmente noto:Carol Woytila, papa Giovanni Paolo II.

Riconoscimenti La 38a Targa d’argento

L’angelo dei Tatra

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 13

Èmorto, o se preferite “è andato avan-ti”, come infantilmente diciamo noidel CAI. Credo che Andrea possedes-se un dono raro: era capace di appas-

sionare e trascinare con innata naturalezzaal cuore delle tante, variegate e talvoltacomplesse sue attività. Geniale nelle intui-zioni non ha praticamente mai smesso didedicarsi alla ricerca tecnica. Una ricercasempre innovativa, all’avanguardia, mirataal miglioramento delle tecniche, allo studiodei materiali. Andrea sapeva essere un per-sonaggio in ogni sua manifestazione. Conquell’accento abruzzese dal quale non si èmai separato nonostante vivesse a Firenzedal 1953, sapeva spiegare con rara facilità iconcetti più difficili, insegnava le materiepiù monotone e complicate con piacevolez-za, e non solo nelle canoniche occasionilegate ai corsi della scuola nelle quali è statoun maestro per tutti noi: le sue erano lezio-ni permanenti, talvolta legate al caso, alleoccasioni in cui ci incontravamo. Sapevaparlare con tutti con grande disponibilità,ma soprattutto Andrea lo si ascoltava. Nondi rado incantati. Ed era sempre un piacere,una scoperta continua.Ci mancheranno anche le sue poesie, i suoidisegni di montagna dove non mancava ditracciare questa o quella via, questa o quelladiscesa con gli sci. Ci mancherà la suaamata chitarra, i suoi stornelli, la sua sim-patia. Grazie di tutto, Andrea. Grazie davve-ro. E come sempre al termine delle tue sera-te, delle tue lezioni, possa arrivarti un ulti-mo grande, scrosciante, riconoscenteapplauso. Che tu sia felice dove sei. Unabbraccio da “Robbè”.

Roberto Masoni

Sezione di Firenze

Il mio primo incontro con Andrea Bafilerisale ai tardi anni ‘60. Lavoravo da pocoper la Commissione Materiali e Tecnichedel CAI, lui era già da più tempo attivo

nel campo dei materiali e delle tecniche diassicurazione. Aveva letto qualche mioscritto, e mi aveva telefonato; sapeva che misarei trovato nell’alta val di Fiemme, con tre“colonne” delle Fiamme Gialle di Predazzo,Piero De Lazzer, Emilio Marmolada e DinoFontanive, per cercare di approfondire ilcomportamento del “mezzo barcaiolo” chefaceva allora i suoi primi passi. Il luogo erauna piccola palestra di roccia delle FiammeGialle. Le prove fatte fino a quel momentoda Mario Bisaccia, Franco Garda e PietroGilardoni (il terzetto a cui si deve la valoriz-zazione e la diffusione del mezzo barcaiolo)erano state fatte di solito con cadute deltipo più frequente in montagna, cioè dialtezza limitata e non perfettamente libera everticale. Non è facile convincersi di quanto sia diffi-cile trovare posti adatti per realizzare cadu-te “estreme”; mi ero reso conto che in que-sto caso la tenuta sarebbe stata più proble-matica di quanto si pensasse e mi propone-vo di dimostrarlo sperimentalmente.Andrea sapeva già tanto, e mi mostrò unsacco di calcoli e grafici: anche per suomerito la giornata fu fruttifera. Era un po’ -bonariamente - invadente, e credo che glisia riuscita simpatica la mia apertura a tuttii suoi suggerimenti; sicché nell’accomiatar-si mi regalò due placchette Sticht di sua fab-bricazione artigianale, che hanno costituitoil mio discensore per tutta la mia vita alpini-stica.Da allora ci siamo sentiti spesso, anche seincontrati di rado. Ad ogni mio scritto rice-vevo i suoi commenti sempre brillanti ecostruttivi, e i suoi ringraziamenti quando locitavo, cosa che ho fatto ogni volta che sen’è presentata l’occasione. Una simpaticaamicizia che credo non fosse facile averecon Andrea: un carattere da vero toscano,polemica facile e lingua tagliente. A questosi associava con mio stupore una notevolemodestia: non molti in Italia sanno, e all’e-

stero quasi nessuno nonostante la mia insi-stenza, che a lui si devono l’invenzione deldissipatore che oggi si usa in quasi tutti i“set” da ferrata e l’idea di fare terminare ilcavo di assicurazione, in ogni tratto di ferra-ta, con un’ansa che impedisce al moschetto-ne di flettersi all’arresto di una caduta.Questo accorgimento è oggi usato in tutte leferrate francesi ed entrerà, come un modo dievitare la flessione del moschettone, nellenorme sulle ferrate ora in fase di studio. Non so se più la modestia o la coscienza delsuo caratteraccio e delle sue impazienzeabbiano pesato nel rifiuto che oppose allamia reiterata offerta di prendere il mio postocome presidente della CommissioneMateriali e Tecniche, negli anni ‘80. Ci fuperò sempre vicino, e il suo contributo allenostre discussioni e alla diffusione dei nostririsultati merita la nostra riconoscenza.

Carlo Zanantoni

Quando mi è stato chiesto di scriverequalcosa in ricordo di Andrea hoaccettato con tristezza e ho iniziatoe stracciato molte volte queste

poche note. Sapevo che da tempo Andreanon stava bene ma, come sempre, si sperache la fine non arrivi mai. Qualche tempo fami aveva telefonato pregandomi di passareda casa sua e mi ha dato tre CD con dei suoifilmati che conserverò gelosamente- E’ l’ul-tima volta che l’ho visto. Tutti coloro chel’hanno conosciuto possono ricordare unaserie infinita di esperienze, aneddoti e rac-conti: tanti da farci un libro e forse più diuno. Dal suo arrivo a Firenze nel 1953 l’am-biente del CAI è stato pervaso per decennidalla sua prorompente presenza, vitalità egenialità. Sarà forse stato anche per quelsuo spiccato accento abruzzese, ma Andreacatturava l’attenzione di tutti e in tutti icampi. Alpinista, sci-alpinista, fondista,stornellatore, inventore, poeta, pittore, dise-gnatore, musicista, e altro ancora, per nonparlare dei suoi impegni lavorativi nellamotorizzazione civile. Storiche sono diven-tate le sue serate di alpinismo e di poesia,nonché le sue lezioni “tecniche” piene dicuriose trovate che rendevano facili concet-ti complessi. Nutro la speranza che le sueinfinite idee e i suoi preziosi insegnamenti,ancora attualissimi e tuttora innovativi, con-tinuino ad essere proposti alle nuove levenei corsi delle scuole di alpinismo e sci-alpi-nismo e negli altri campi della sua poliedri-ca attività.

Carlo Barbolini (CAAI)

Sezione di Firenze

Addii Andrea Bafile

Fu l’inventore del dissipatoreAlpinista, sci-alpinista, fondista,stornellatore, inventore, poeta,pittore, disegnatore, musicista e altroancora. Si è spento a Firenze AndreaBafile, un grande amico del CAI. Inquesta pagina lo ricordano due socidella sezione fiorentina, RobertoMasoni e Carlo Barbolini, e CarloZanantoni che con lo scomparsocollaborò a lungo nell’ambito dellaCommissione Materiali e Tecniche.

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Anche per il 2010 tutti i Soci saranno assicu-rati automaticamente con l’iscrizione alSodalizio, oltre che per la polizza SoccorsoAlpino, anche per la polizza Infortuni in atti-vità sociale. Nel sito www.cai.it nell’area ASSICURAZIO-NI sono visionabili e scaricabili tutte le poliz-ze del CAI e la modulistica.Le condizioni e i premi sono rimasti invaria-ti rispetto all’anno 2009 come di seguitoriportato, salvo l’eccezione sotto elencata:

Coperture assicurative infortuni per nuove

iscrizioni – Tesseramento 2010

Al fine di promuovere le nuove adesioni

al Sodalizio per l’anno 2010 tutti i nuovi

soci che si iscriveranno al CAI nel perio-

do tra il 1° novembre 2009 ed il 31 marzo

2010, avranno diritto alla copertura

infortuni soci in attività sociale per 15

mesi (con decorrenza dal 1° gennaio

2010 al 31 marzo 2011) allo stesso costo

della copertura per 12 mesi.

La Sede Centrale, con delibera CDC n. 78

del 11/09/2009, ha deciso di accollarsi il

costo dei 3 mesi (dal 1° gennaio al 31

marzo 2010) della copertura assicurati-

va suddetta. Per quanto riguarda la

copertura assicurativa Soccorso Alpino,

si ricorda che la decorrenza per i nuovi

soci è rimasta invariata e pertanto la

garanzia decorrerà dal giorno successivo

all’iscrizione al Sodalizio, non antece-

dente al 1° novembre 2009 (data di inizio

tesseramento per l’anno successivo).

Vi ricordiamo le regole da seguire per effet-tuare la pubblicazione degli inserti sezionali:

TERMINI PER L’INVIOI programmi di attività delle Sezioni devonopervenire alla Redazione de Lo Scarpone tra-mite posta elettronica ([email protected]),almeno un mese prima della data di pub-

blicazione. In alternativa possono essererecapitate per fax (02 205723201).

SCRITTURA, ERRORI, RESPONSABILITÀ DELLA REDAZIONEÈ necessario attenersi scrupolosamente alleindicazioni di compilazione sotto riportate alfine di garantire criteri di uniformità e perlimitare al minimo gli interventi dellaRedazione. Non si risponde di errori dipen-denti da non chiara scrittura. Gli errori o le omissioni di stampa attribuibi-li alla Redazione danno diritto alla ripetizio-ne gratuita nel numero successivo solo qua-lora vanifichino completamente l’effetto del-l’inserzione.Gli articoli che perverranno alla reda-

zione redatti non conformi alle indica-

zioni per la compilazione non saranno

pubblicati.

INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONEPer la corretta formulazione dei programmiper le pagine “Vita delle sezioni”:a) Intestare la comunicazione con: denomi-

nazione della Sezione o della Sottosezione,indirizzo completo e numeri telefonici,giorni e orari di apertura

b) Scrivere i testi con sistemi di videoscrit-tura, in minuscolo

c) Non indicare l’anno in corso

d) Scrivere solo giorni e mesi con la cifra(es: 26/12). non indicare l’anno

e) limitarsi a fornire le informazioni essen-ziali (es: Escursionismo - 13/11 Lessinia.Sui sentieri dei Cimbri.)

f) effettuare il controllo ortografico deldocumento

g) effettuare il controllo dei toponimi

MODALITÀ DI ABBONAMENTO E PREZZII moduli, le forme di abbonamento e i prezzisono i seguenti:

ABBONAMENTO a 12 numeri a 6 numeri

1 COLONNA € 712, 70 € 427,62circa 24 cm. di testo2000 battute33 righe dattilo di60 battute (1 cartella)

1/2 COLONNA € 356,35 € 213,80circa 12 cm. di testo1000 battute16 righe dattilo di60 battute (1/2 cartella)

1/4 COLONNA € 178,18 € 106,90circa 6 cm. di testo500 battute8 righe dattilo di 60 battute (1/4 di cartella)

Indipendentemente dalla forma di abbo-

namento, ciascuna sezione dovrà versa-

re una ulteriore somma fissa calcolata in

ragione di € 0,25 per ogni socio ordina-

rio iscritto al 31.12.2009.

Nello spazio considerato deve essere com-presa l’intestazione (nome della Sezione,indirizzo, telefono, orari di apertura). Qualora il testo sia di lunghezza inferiore almodulo prescelto si applicherà ugualmentela tariffa relativa al modulo intero. Se invece deborderà, verrà applicata la tarif-fa corrispondente al modulo superiore,anche se non tutto lo spazio disponibileverrà occupato. È possibile effettuare l’abbonamento a piùcolonne, ricordando che 4 colonne costitui-scono un’intera pagina. Previo accordo conla Redazione de Lo Scarpone è possibile l’ab-bonamento di Sottosezioni. Per ogni ulterio-re informazione, la Redazione è a Vostra dis-posizione: [email protected]

Il Direttore CAI, Paola Peila

14 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

EmittenteDirezione – Redazione Lo ScarponeOggetto ABBONAMENTO VITA DELLE SEZIONI ANNO 2010DestinatariSezioni e Sottosezioni CAIDataMilano, 30 settembre 2009FirmataIl Direttore CAI, Paola Peila

CircolariComunicazioni dalla Sede centrale

Circolare n. 10/2009

EmittenteDirezione – UfficioAssicurazioniOggetto COPERTURE ASSICURATIVE2010 - CONDIZIONI E COSTIDestinatariSezioni e Sottosezioni CAIDataMilano, 30 settembre 2009FirmataIl Direttore CAI, Paola Peila

Circolare n. 11/2009

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 15

MASSIMALI E COSTI 2010POLIZZA INFORTUNI SOCI

IN ATTIVITÀ SOCIALE

Massimali Combinazione A: Caso morte € 55.000,00 Caso invalidità permanente € 80.000,00Rimborso spese di cura € 1.600,00

Premio: compreso nel tesseramento

Massimali Combinazione B:Caso morte € 110.000,00Caso invalidità permanente € 160.000,00Rimborso spese di cura € 1.600,00

I Soci che nel 2009 hanno optato per ilmassimale integrativo avranno la coper-tura assicurativa sino al 31 marzo 2010.Al momento dell’iscrizione potrannooptare per il rinnovo fino al 31 marzo2011 al costo di € 1,30. I Soci che, non avendo fatto questa scel-ta nel 2009, volessero usufruire di que-sta copertura più ampia nel 2010,potranno farlo al momento dell’iscrizio-ne. La copertura decorrerà dal giornodell’iscrizione (in ogni caso non primadel 1° gennaio 2010) e cesserà il 31marzo 2011. Il costo sarà di € 1,62.

POLIZZA SOCCORSO ALPINO

IN EUROPA

ANCHE IN ATTIVITÀ PERSONALE

Premio: compreso nel tesseramento

POLIZZA RESPONSABILITÀ

CIVILE IN ATTIVITÀ SOCIALI

MassimaliPer sinistro € 5.000.000,00Per persona € 5.000.000,00Danni a cose o animali € 5.000.000,00

Premio: compreso nel tesseramento

Non soci: quando partecipano ad attivitàsociali sono automaticamente coperti.

POLIZZE PER

ISTRUTTORI TITOLATI

Si ricorda che l’Istruttore Titolato è assi-curato solo se in regola con il tessera-mento dell’anno in corso.

Polizza rct per attività personale

Massimali Per sinistro € 1.200.000,00Per persona € 600.000,00Danni a cose o animali € 600.000,00

Premio a carico della Sede Centrale

Polizza infortuni

Massimali Combinazione A: Caso morte € 55.000,00 Caso invalidità permanente € 80.000,00Rimborso spese di cura € 1.600,00 Indennità giorn. per ricovero € 30,00

Premio a carico della Sede Centrale

Massimali Combinazione B:Caso morte € 110.000,00Caso invalidità permanente € 160.000,00Rimborso spese di cura € 1.600,00Indennità giorn. per ricovero € 30,00

Quota integrazione premio a caricodella Sezione: 12 mesi € 40,00

6 mesi € 20,003 mesi € 10,00

I titolati che intendono modificare lapropria scelta di combinazione assicu-rativa rispetto all’anno precedentedevono far pervenire alla Sede Centrale,tramite la Sezione di appartenenza, ilmodulo 3 debitamente compilato e sot-toscritto.

POLIZZE PER

ISTRUTTORI SEZIONALI

Si ricorda che l’Istruttore Sezionale èassicurabile solo se in regola con il tes-seramento dell’anno in corso. Questacopertura può essere attivata dallaSezione attraverso la compilazione el’invio alla Sede Centrale del modulo 4 amezzo fax o raccomandata.

Polizza rct per attività personale

Massimali Per sinistro € 1.200.000,00Per persona € 600.000,00Danni a cose o animali € 600.000,00

Premio 12 mesi € 3,80

6 mesi € 1,903 mesi € 0,95

Polizza infortuni

Massimali Combinazione A: Caso morte € 55.000,00 Caso invalidità permanente € 80.000,00Rimborso spese di cura € 1.600,00 Indennità giorn. per ricovero € 30,00

Premio12 mesi € 71,506 mesi € 35,753 mesi € 17,90

Massimali Combinazione B:Caso morte € 110.000,00Caso invalidità permanente € 160.000,00Rimborso spese di cura € 1.600,00Indennità giorn per ricovero € 30,00

Premio12 mesi € 154,50

6 mesi € 77,253 mesi € 38,57

POLIZZA SOCCORSO PER

SPEDIZIONI EXTRA – EUROPEE

Per accedere a questa copertura ènecessario essere Soci. La Sezione chevuole attivarla deve compilare e inviarealla Sede Centrale il modulo 6, esclusi-vamente a mezzo raccomandata.

Premio per spedizioni fino a 30 gg. € 36,00 Premio per spedizioni da 31 a 365 gg. € 59,80 Spedizioni in solitaria (durata fino a 365 gg.) € 500,00

Premio a carico delle Sezioni, addebita-to dopo 90 gg. in mancanza di inoltroalla Sede Centrale della relazione sullaspedizione effettuata per il C.I.S.D.A.E.

COPERTURE ASSICURATIVE

PER NON SOCI

Polizza infortuni in attività sociale

Massimali Combinazione A: Caso morte € 55.000,00 Caso invalidità permanente € 80.000,00Rimborso spese di cura € 1.600,00

Premio al giorno per persona: € 2,00

Massimali Combinazione B:Caso morte € 110.000,00Caso invalidità permanente € 160.000,00Rimborso spese di cura € 1.600,00

Premio al giorno per persona: € 3,50

Polizza soccorso alpino

in attività sociale

Premio per persona: per 1 giorno: € 1,00da 2 a 6 giorni: € 2,00

Il premio delle coperture assicurativenon soci include i costi di gestione dellepolizze. Le coperture possono essere attivatedalla Sezione attraverso la compilazio-ne e l’invio alla Sede Centrale del modu-lo 5 a mezzo fax o raccomandata entrole ore 24 del giorno precedente l’attività.

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16 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

VALIDITÀ COPERTURE ASSICURATIVE SOCI 2010

* fino al 31/03/2010 i soci in regola con l’iscrizione 2009 sono assicurati con la polizza infortuni 2009

INFORTUNI IN ATTIVITA' SOCIALEDATAISCRIZIONE/RINNOVO INIZIO COPERTURA FINE COPERTURA

DAL 1/11/2009 AL31/12/2009 DAL 01/01/2010 31/03/2011

DAL 1/1/2010 AL31/03/2010

DALLA DATA DIISCRIZIONE 31/03/2011NUOVI SOCI

DOPO IL 31/03/2010 DALLA DATA DIISCRIZIONE 31/03/2011

DAL 1/11/2009 AL31/12/2009 DAL 01/04/2010* 31/03/2011

DAL 1/1/2010 AL31/03/2010 DAL 01/04/2010* 31/03/2011

SOCI 2009CHERINNOVANOPER IL 2010

DOPO IL 31/03/2010 DALLA DATA DIRINNOVO 31/03/2011

DAL 1/11/2009 AL31/12/2009 DAL 01/01/2010 31/03/2011

DAL 1/1/2010 AL31/03/2010

DALLA DATA DIRINNOVO 31/03/2011

SOCI MOROSI(soci contessera

scaduta in anniprecedenti al

2009 cherinnovano per il

2010) DOPO IL 31/03/2010 DALLA DATA DIRINNOVO 31/03/2011

SOCI 2009 NONRINNOVATIPER IL 2010

31/03/2010*Poi coperturaassicurativa "arichiesta" come"Non soci"

Si ricorda che l’addebito alle Sezioni peril mancato reso bollini e per la richiestadi bollini arretrati avviene (delibera Cdc54/2004) con riferimento alla sola quotaspettante all’Organizzazione centrale eprecisamente:- bollini ordinari € 10,33- bollini familiari € 4,35- bollini giovani € 1,05Si segnala inoltre che è possibile richie-dere alle stesse condizioni anche i bolli-ni anteriori al 1999, previa verifica delladisponibilità.Le richieste devono essere indirizzateall’Ufficio Sezioni ([email protected] )

Il Direttore CAI, Paola Peila

EmittenteDirezione – Ufficio SezioniOggetto BOLLINI: PREZZO CESSIONE E MANCATO RESODestinatariSezioni e Sottosezioni CAI, Soci CAIDataMilano, 30 settembre 2009FirmataIl Direttore CAI, Paola Peila

Circolare n. 12/2009

“Santuari e pellegrinaggidei Ladini e delle genti

Mòchene e cimare” di Fiorenzo Degasperi(Curcu & Genovese Editore), un’operadedicata al ruolo religioso ma anchesociale dei santuari per le genti delle quat-tro valli attorno al gruppo del Sella, è ilmiglior libro dedicato alla cultura e allaciviltà della montagna. Lo ha deciso la giu-ria del XXVII Premio Gambrinus“Giuseppe Mazzotti” (www.premiomaz-zotti.it) che verrà consegnato sabato 21novembre presso il Parco Gambrinus diSan Polo di Piave. Il prestigioso riconosci-mento, che gode della partecipazionediretta della Regione Veneto, è patrocinatoe sostenuto da Comune di San Polo diPiave, Touring Club Italiano, Club AlpinoItaliano, Confartigianato del Veneto,Valcucine Spa con il sostanziale contribu-to della Fondazione Veneto Banca.

E’ stato quest’anno un compito partico-larmente arduo quello di scegliere le treopere vincitrici fra le 158 pubblicazioni

provenienti da 92 case editrici. La giuria,presieduta da Bruno Dolcetta e compostada Franca Anselmi Tiberto, MargheritaAzzi Visentini, Ferruccio de Bortoli, OresteForno, Pier Francesco Ghetti, SilviaMetzeltin Buscaini, Paolo Rumiz e PierPaolo Viazzo, ha espresso vivo compiaci-mento per la quantità e l’alta qualità delleopere, soprattutto nella sezione“Esplorazione – viaggi”. Vincitori, in que-sto caso, sono Greg Mortenson e DavidOliver Relin, autori del libro “Tre tazze di tè”(Rizzoli RCS), che offre, secondo la giuria,“veri momenti di gioia e mostra fino a chepunto può portare l’amore in un momentoin cui nel mondo c’è particolare bisogno”(viene raccontata la storia di un alpinistasopravvissuto a una sofferta discesa dal K2grazie all’intervento e alle cure della gentedi un villaggio locale: costui, per manife-stare la propria riconoscenza, promette diimpegnarsi nella costruzione di una scuo-la). Particolare importante: il libro ha ven-duto nel mondo tre milioni di copie ed è

stato pubblicato in 34 paesi.Infine, Ivone Cacciavillani è la vincitrice

nella sezione “Finestra sulle Venezie”, peropere riguardanti aspetti della civiltà, dellacultura territoriale e ambientale del mondoveneto, con il volume “Venezia e la terra-ferma. Un rapporto problematico e contro-verso”, edito da Panda Edizioni.

La Giuria ha ritenuto opportuno segnala-re “L’oro del Rosa. Le miniere aurifere traOssola e Valsesia nel Settecento”, diRiccardo Cerri e Alessandro Zanni,(Zeisciu); “Le Alpi che cambiano” di MauroPascolino (Forum); “Ski” di PierpaoloMistri (Nuovi Sentieri); “Tempo di regali” diPatrick Leigh Fermor (Adelphi); “Le balenelo sanno” di Pino Cacucci (Feltrinelli).

Il Premio Gambrinus è dedicato allamemoria del trevigiano Giuseppe Mazzotti(1907-1981) che si distinse per vastitàd’interessi e capacità d’incidere sul corsodegli eventi, una delle personalità di mag-giore spicco della cultura veneta e nazio-nale contemporanea.

XXVII Premio “Gambrinus” Giuseppe Mazzotti

Partecipazione record: 158 libri! Ecco i vincitori

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 17

Presso il Centro Con-gres-si ‘Forum’ di Bressanone(BZ) va in scena dal 3all’8 novembre la prima

edizione di IMS, InternationalMountain Summit®.

Nell’ambito di questa manife-stazione, interamente dedicataa temi "verticali", 16 star del-l’alpinismo - tra le quali spicca-no i nomi di Reinhold Messner,Hans Kammerlander, SimoneMoro, sir Chris Bonington,Lynn Hill, Steve House, PeterHabeler, Manolo - incontreran-no il pubblico. Anche alla lucedei recenti incidenti in monta-gna la rassegna intende pro-porsi come momento di rifles-sione per porre l’alpinismo alcentro dell’attenzione, ma inmaniera sobria, rigorosa e qua-lificata.Il programma nel sitowww.ims.bz/it

Concorsi■ La montagna, il paesaggio, lanatura: questi i temi del concor-so fotografico internazionaleche rappresenta una novitàdella prossima edizione diOrobie Film Festival – Festivalinternazionale del documenta-rio di montagna e del film a sog-getto in programma dal 5 al 13febbraio al Centro congressiGiovanni XXIII di Bergamo. Per tutti i dettagli: www.teami-talia.com

Premio Mauri■ Relazioni e racconti di qual-siasi esperienza, vissuta ancheinteriormente: questo l’oggettodel Premio di narrativa “CarloMauri” giunto alla quattordicesi-ma edizione o organizzato dalgruppo lecchese Gamma e dallasezione UOEI di Lecco. Le opere vanno inviate entro il31 gennaio al seguente recapito:Segreteria del Concorso nazio-nale Premio Carlo Mauri – atten-zione Renato Frigerio – RegioneLombardia, corso PromessiSposi 132, 23900 Lecco. Info: tel e fax 0341.494772 –[email protected]

Honoris causa

■ Lo scienziato keniano R.Samson Odingo, Nobel 2007,ritirerà il premio “honoriscausa” Gambrinus “GiuseppeMazzotti” il 21 novembre alParco Gambrinus a San Polo diPiave (Treviso). Gli sarà ancheconsegnato un contributo, acura dell’Associazione Onlus

“BIOFOREST per la rigenerazio-ne degli ambienti naturali”, asostegno del progetto di rifore-stazione da lui diretto in Kenya.

Quota ottomila■ Mario Merelli ha raggiunto lacima del Cho Oyo (8.201 m).Mario Panzeri è invece riuscitoa raggiungere “solo” la cimaMiddle dello Shisha Panama.

Fiori d’arancio■ Stella Marchisio, valsusinadel CAI di Pianezza (TO), piùvolte ai primi posti nel free-clim-bing, e Christian Core delleFiamme Oro di Moena, campio-ne del mondo di boulder, sonoconvolati a nozze nel Comune diQuiliano (SV) il 7 settembre vici-no alla loro casetta in mezzo ai

boschi. La passione per il lorosport è emersa, a quanto infor-ma il padre di Stella, Lodovico,quando la coppia si è messa adarrampicare con i vestiti dellacerimonia scambiandosi il “bou-quet” in piena parete tra gliapplausi degli invitati. Ai neosposi vadano le più vivecongratulazioni. ■

Filo diretto Echi e notizie dal mondo della montagna

Walter Bonatti lo definisce un magnificogentiluomo, puro idealista, saldo neiprincipi, determinato nell’azione,

mosso dalla solenne grandezza della natura,ultimo di una razza speciale. E rimpiange dinon essere vissuto nel suo tempo. Ma chi fuveramente Luigi Amedeo di Savoia, Duca egliAbruzzi (1873-1933)? Dopo l’avvincente libro diMirella Tenderini e Michel Shandrick (“Ilprincipe delle montagne”, De Agostini, 1997)esce ora per i tipi di Mondadori “Il Ducadell’avventura” e a occuparsene in veste dibiografo è Reinhold Messner con i testi diRoberto Mantovani. Il volume, riccamenteillustrato (288 pagine cm 26x28,5, 39 euro),è stato tenuto a battesimo il 28 settembrealla Triennale di Milano in occasionedella seconda edizione del Festivalinternazionale dell’ambiente, nelcorso di un’affollata conferenzacoordinata dal giornalista e scrittorePaolo Paci. Il Duca, al quale è dedicato ilceleberrimo Museo nazionale dellamontagna di Torino, fu moltolegato al Club Alpino Italiano dicui fu socio onorario. Non acaso a esprimersi sulle sueavventure e sul significatodelle sue innumerevoliesplorazioni, sono statichiamati autorevolirappresentanti del CAI con il

presidente del Comitato scientifico edell’associazione L’Umana Dimora GiorgioVassena e con Mattia Sella, pure del Comitatoscientifico, che si è espresso sui rapporti diLuigi di Savoia con il mondo della scienza.Infine il redattore dello Scarpone RobertoSerafin, che ha a suo tempo collaborato conAmedeo di Savoia nell’allestimento al Montedei Cappuccini della mostra “Picchi, piccozze ealtezze reali”, ha sottolineato come la figura delDuca sia stata a più riprese sfruttatadall’ufficialità. Un esempio? Alla sua morte, sisollevò un’ondata di orgoglio nazionale e BenitoMussolini, dalla cui politica il Duca si erasempre tenuto discosto, pronunciò un discorso

solenne in Senato per rendere omaggioal grande esploratore che aveva datotanto lustro alla patria. In precedenzala regina Margherita, zia adorata delDuca, aveva usato la sua influenza perfinanziare la spedizione al Sant’Elia(1897) in Alaska e per rilanciare al

tempo stesso il prestigio dellamonarchia nel momento in cui la

sua popolarità sembrava infase calante. “Par lamontagne, pour la patrie”,dicevano all’epoca i francesi,convinti che attraverso lamontagna si potesse operarepositivamente per i destinidella nazione. ■

Alpinismo al vertice

Sugli scaffali

Messner e il Duca dell’avventura

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18 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

Per i più esperti la sigla UIAA è asso-ciata alle normative di sicurezza per imateriali per l’alpinismo, il marchioche si trova su corde, attrezzi, caschi.

Ma quali altri meriti vanno attribuiti a questaorganizzazione? E quali vantaggi porta aiclub che ne fanno parte e più in generale almondo dell’alpinismo? È la prima delle diecidomande che la redazione ha posto aStefano Tirinzoni, rappresentante del ClubAlpino Italiano nell’Unione internazionaledelle associazioni alpinistiche.

“L’UIAA raggruppa le più importanti asso-ciazioni di alpinismo, montagnismo e arram-picata del mondo”, spiega Tirinzoni, “con irappresentanti di 82 club appartenenti a 57nazioni di tutti i continenti abitati; è dunqueil luogo del confronto delle esperienze alivello planetario e del tentativo di trovareposizioni convergenti sui temi della monta-gna. All’interno dell’UIAA operano diversecommissioni tecniche che trattano leseguenti tematiche: accesso, protezionedella montagna, sicurezza, medicina, giova-ni, montagnismo, arrampicata su ghiaccio,antidoping, spedizioni (ora abolita).

“Ogni commissione elabora documenti eproposte che vengono sottoposti agli organidirettivi (Assemblea generale e Comitato digestione) e diramati a tutte le associazioniaderenti; dunque il ritorno è in termini dicontributi tecnico culturali, che, se adegua-tamente diffusi e fatti propri dai vari club,contribuirebbero ad una crescita internazio-nalmente omogenea delle conoscenze e deicomportamenti nel variegato mondo dell’al-pinismo.

“Purtroppo negli ultimi anni l’UIAA haavuto una vita assai travagliata e le energie sisono disperse in contrasti e contrapposizio-ni sul tema delle competizioni in montagna.Ora dopo che l’UIAA ha deciso che non sioccuperà delle competizioni (con la sola

eccezione delle gare di arrampicata su ghiac-cio) si è reinstaurato un clima di collabora-zione e di coesione e si è impostato un modonuovo di operare, sia degli organi direttivisia delle commissioni, che lascia ben spera-re per un futuro denso di iniziative e di cre-scita culturale”.

L’UIAA è nata 75 anni fa a Chamonix

ponendo le basi per l’educazione all’al-

pinismo per i giovani, la protezione

delle montagne e lo studio della sicurez-

za. Quali di questi temi si può dire che

oggi godano di maggiore attenzione

nella politica dell’UIAA?

“Al primo posto vi è il compito di conti-nuare a testare i materiali di arrampicata e dicertificarli per la sicurezza di quanti arram-picano. Favorire l’avvicinamento dei giovaniall’alpinismo in una visione internazionaledella montagna è fra le attività più promet-tenti; sul tema di tutelare l’ambiente monta-no e di garantire a tutti un accesso alle mon-tagne libero e responsabile penso che l’UIAAdovrà sviluppare una azione sempre più inci-siva. Anche la diffusione della Argeo’sCharter, che contiene suggerimenti utili peruno sviluppo sostenibile del turismo monta-no nelle nazioni emergenti, potrà dare risul-tati interessanti perché nei territori di mon-tagna ancora incontaminati non si compianogli stessi errori che si sono compiuti sullemontagne europee”.

All’UIAA si devono i primi interventi in

materia di protezione delle montagne,

in particolare contro i progetti per

impianti sul Cervino e sulla Jungfrau.

L’UIAA si oppose anche, senza successo,

al progetto di attraversamento della

Vallèe Blanche. Quali strategie vengono

oggi attuate a tale proposito, e con quali

obiettivi?

“L’UIAA ha negli ultimi anni elaborato unalunga serie di documenti con prese di posi-zione su vari argomenti legati alla protezionedelle montagne, ma non si è pronunciatadirettamente su questioni locali in forza delprincipio statutario secondo il quale l’UIAAnon interviene su questioni di competenzadelle singole federazioni, a meno che questestesse non ne chiedano il pronunciamento.Forse in futuro ci vorrà un po’ più di corag-gio! Pensiamo a quanto sta accadendo nellezone del mondo con le montagne più alte edi moda e al destino di questo patrimonioambientale e paesaggistico che non appar-tiene alle singole nazioni o alle singole fede-

razioni di montagnismo, ma è un patrimoniodi tutti gli uomini”.

Nel 1982 l’assemblea UIAA approvò a

Kathmandu la dichiarazione che prese il

nome della città. In anni recenti è stato

elaborato un “Mountain Code”, codice

per la montagna, che nel 2003 divenne,

con poche modifiche, la “Tyrol

Declaration”. Il 2003 fu anche l’anno

della “Summit charter”, una dichiara-

zione ai governi per invitarli a una mag-

giore considerazione e tutela delle mon-

tagne. Non sarebbe più opportuno oggi

arrivare alla formulazione di un docu-

mento unico e di valore universale?

“All’assemblea generale di Porto il presi-dente Mike Mortimer ha posto all’ordine delgiorno la approvazione di un aggiornamentodella ‘Tyrol Declaration’ come documentoufficiale dell’UIAA. La posizione del CAI è dipromuovere una revisione di tutti i moltepli-

Bilanci UIAA 75 anni dopo

Tutti gli uomini del CAIStefano Tirinzoni, architetto valtellinese, è ilrappresentante del CAI nel Management Comittee.Dal 1998 presidente della Fondazione LuigiBombardieri, ha ricoperto vari incarichi nel ClubAlpino Italiano (consigliere centrale, vicesegretariogenerale, presidente della Sezione Valtellinese). Glialtri rappresentanti italiani sono Lucia Foppoli(Access Commission), Mattia Sella (MountainProtection Commission), Enrico Donegani (MedicalCommission), Corrado Angelini (MedicalCommission - corrisponding member), GiancelsoAgazzi (Medical Commission - corrispondingmember), Claudio Melchiorri (MountaineeringCommission), Vittorio Bedogni (SafetyCommission), Carlo Zanantoni (Safety Commissioncorrisponding member), Renato Moro (ExpeditionCommission -soppressa), Dolores De Felice (YouthCommission), Giancarlo Del Zotto (Legal ExpertWG), Silvio Calvi (Executive Board - a carico UIAA).L’Unione ha sede a Berna (Svizzera).

Dopo una serie di contrastinell’organismo che comprendeottantadue associazioni ditutto il mondo, quali sono iprogetti? Quali le risorse? E quali i rapporti con l’Unioneeuropea? A queste e altredomande risponde StefanoTirinzoni, rappresentante delClub Alpino Italiano

Riprende il dialogo

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 19

ci documenti che l’UIAA ha nel tempo pro-dotto e di arrivare alla elaborazione di ununico documento che sintetizzi la posizionedell’UIAA sui temi dell’etica dell’alpinismo,della arrampicata, della tutela dell’ambientemontano, del libero e responsabile accesso,della corretta gestione del turismo montanonei paesi in via di sviluppo. Un nuovo testomoderno e completo di buone pratiche e dibuoni principi, che abbia come destinataritutti gli alpinisti del mondo che amano andarper monti. Ora i vari documenti sembranorivolgersi in particolare agli scalatori degliottomila!”.

Negli anni Ottanta venne sviluppato il

principio della reciprocità dei rifugi per

garantire lo stesso trattamento ai fre-

quentatori di qualsiasi associazione. In

base a quali criteri viene gestito oggi

questo principio?

“La tematica della reciprocità fra i variClub alpini per la frequentazione dei rifugi apari condizioni era in passato gestitadall’UIAA. Dal 2002 si è costituita una appo-sita associazione che non ha più nulla a chevedere con l’UIAA e che gestisce l’accordointernazionale che garantisce ai soci dei variclub la possibilità di usufruire nei rifugi dellostesso trattamento di cui godono i soci dellaassociazione proprietaria del rifugio. Vi sonoclub che versano importi ingenti, come gliolandesi che non possedendo alcun rifugiocontribuiscono con oltre 435.000 euro, eclub che incassano somme rilevanti come ilCAI che, avendo molti rifugi, introita annual-mente circa 180.000 euro”.

Dal 2006 l’UIAA non si occupa più delle

competizioni internazionali di arrampi-

cata. Quale fu il reale motivo di questa

decisione?

“L’UIAA, dopo anni di discussioni e di con-trasti interni che ne hanno in parte paraliz-zato l’attività, ha finalmente deciso di nonoccuparsi di competizioni di arrampicatasportiva e di scialpinismo. Ha mantenuto lacompetenza solo per le gare di arrampicatasu ghiaccio ed è rimasta comunque interlo-cutore del Comitato Olimpico. Il motivorisiede in primo luogo nella affermazioneche la competizione non fa parte dello spiri-to alpinistico e in secondo luogo nel fattoche esistono già federazioni che si occupanoautonomamente di gare di arrampicata e discialpinismo e che hanno preferito distac-carsi dall’UIAA”.

Nel gennaio 2009 le federazioni tedesca

e austriaca, che si occupano di competi-

zioni internazionali di scialpinismo, si

sono polemicamente date una struttura

autonoma, ma oggi molti si augurano

che venga rivista questa decisione.

Esistono reali prospettive per un ripen-

samento, peraltro auspicato (LS 8/09)

anche dal presidente generale del CAI?

“Il DAV (Germania), lo OeAV e il VAVO(Austria) sono usciti alla fine del 2008dall’UIAA, che ha così perso solo tre club,ma ha visto ridursi il corpo sociale del 55%essendosi distaccati oltre 1.584.000 soci! Itre club germanofoni se ne sono andati per-ché non hanno condiviso la riforma statuta-ria approvata dall’UIAA a Teheran e in parti-colare le norme che con-feriscono ai membridell’Executive Board ildiritto di votare all’inter-no del ManagementCommittee e che asse-gnano ad ogni clubnell’Assemblea generaleun solo voto, indipenden-temente dal numero diassociati. Inoltre hannoritenuto di non poter piùstare in una associazioneche non si occupa di duetemi che sono per loro difondamentale importan-za: i rifugi e i sentieri.Tutti auspichiamo unripensamento perchél’UIAA senza questi tre club non rappresentapiù le montagne del mondo. Personalmentecredo che ci vorrà del tempo perché lo strap-po venga ricucito e maturino nuove condi-zioni in termini sia di leadership sia di accor-di internazionali”.

Un’ombra grava a quanto pare sull’atti-

vità dell’UIAA. Riguarda le magre risor-

se a disposizione. Da che cosa dipende

questo handicap e come sarebbe possi-

bile superarlo per migliorare l’operati-

vità di un’associazione tanto titolata e

meritevole?

“L’UIAA ha un bilancio di soli 420.000 fran-chi svizzeri (circa 277.000 EURO), che risen-tirà in futuro anche del mancato introito deiclub austro-tedeschi che ne sono usciti. IlBoard conta di ampliare le entrate aumen-tando il numero di aziende (ad esempio negliStati Uniti) che si affidano all’UIAA per lacertificazione dei materiali. Inoltre si stalavorando alla creazione di un Environmen-tal Label che potrebbe portare nuove risor-se. Anche le attività delle varie commissionipotrebbero garantire nuove entrate se siriuscirà a perseguire progetti interessantiper aziende sensibili al tema della montagnae interessate a sponsorizzazioni”.Come è valutata dall’UIAA la prospetti-

va di una nascitura Unione europea

delle associazioni alpinistiche (UEAA),

messa a fuoco il 14 febbraio a Trieste in

occasione di un convegno della XXX

Ottobre (LS 3/09)?

“Il CAI si è fatto promotore di una impor-tante iniziativa in tal senso, che fa seguitooltre che al Convegno di Trieste del febbraio2009 anche alla mozione approvata daimembri CAI nell’UIAA e nel CAA nel gen-naio 2008. Abbiamo avanzato la proposta didar vita a un ‘Mountains of Europe WorkingGroup’ e cioè a un raggruppamento di tutti i

42 club e associazioni dialpinismo e arrampicata(aderenti o menoall’UIAA) che operanonelle nazioni che aderi-scono alla UnioneEuropea, con il soloscopo di divenire l’inter-locutore della Commis-sione Europea sul temadella montagna e dellasua frequentazione invista della entrata in vigo-re del Trattato di Lisbona.Per poter aspirare a otte-nere da parte della UEfinanziamenti per i rifugi,per i sentieri, per la ricer-ca, ecc, è infatti indispen-

sabile che si dia vita a un organismo chepossa parlare non solo in nome delle Alpi,ma in nome di tutte le montagne d’Europa(Pirenei, Massiccio centrale, Appennini,Tatra, Olimpo, ecc,)”.

Una domanda per concludere: a tutela

dell’arco alpino operano la Commis-

sione internazionale per la protezione

delle Alpi (CIPRA), il Segretariato per-

manente della Convenzione delle Alpi e

il Club Arc Alpin, organismi in cui il CAI

è adeguatamente rappresentato. Può

esserci il rischio di qualche sovrapposi-

zione?

“Il CAI è parte sia di CIPRA (l’attuale presi-dente di CIPRA Italia è un uomo CAI) sia delCAA Club Arc Alpin. La Convenzione delleAlpi è soprattutto un organismo che vedeall’opera i vari ministeri delle nazioni chehanno territori nelle Alpi. Il rischio disovrapposizione c’è sicuramente solo con ilCAA Club Arc Alpin, che è di fatto ora ege-monizzato dai club germanofoni autoisolati-si dall’UIAA, e che sta cercando, in palese econsapevole contrasto con la politica delCAI, di ritagliarsi il nuovo, quanto impossibi-le, ruolo di unico rappresentante delle asso-ciazioni alpinistiche europee nei confrontidella UE”. ■

“La diserzione dei clubalpini tedesco eaustriaco? Tuttiauspichiamo unripensamento. Ma credoche ci vorrà del tempoperché lo strappo vengaricucito e maturinonuove condizioni intermini sia di leadershipsia di accordiinternazionali”

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20 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

“Durante il viaggio incontrerete molte prove:scegliere l’itinerario, preparare lo zaino, attraver-sare il ghiacciaio, camminare in cresta... Saràdeterminante la capacità di osservazione e diattenzione. In cordata dovrete dimostrare disaper collaborare mantenendo la concentrazione.Al termine di questa salita virtuale al MonteBianco emergerà il profilo dell’alpinista che è invoi: sprovveduto, principiante, promettenteoppure alpinista nato”. Così recita la brochureintroduttiva a “Le Alpi dei Ragazzi” (vedi LoScarpone di settembre, pagina 10) che si è inau-gurata ufficialmente il 23 settembre all’internodell’Opera Vittorio del Forte di Bard.

Quello di settembre è stato un atto ufficiale, inconcomitanza con l’apertura dell’anno scolasti-co, che suggella la qualità di un operazione che hagià coinvolto da quando ha aperto i battenti l’8giugno circa 8.000 visitatori nella cornice presti-giosa di questo baluardo della cultura alpina. Qui,come ha spiegato il presidente della Regione Vald’Aosta Augusto Rollandin “si insegnano innanzitutto serietà e rispetto, in un percorso di speri-mentazione delle principali regole dell’alpinismoe dell’ambiente di alta montagna: uso del casco edella corda, logiche della cordata, attraversamen-to del ghiacciaio e della cresta, preparazionedella gita, sono alcuni dei temi sviluppati per for-nire stimoli da approfondire ulteriormente a casao in classe. La scelta della multimedialità e del-l’interattività contribuiscono a rendere l’esperienza più coinvolgentee distensiva”.

Presenti alla cerimonia, oltre all’amministratore delegato dell’asso-ciazione Gabriele Accornero, all’assessore alla cultura e all’istruzionee alla cultura Viérin Laurent, al presidente del Consiglio regionale

Albert Cerise e ai consiglie-ri regionali MassimoLattanzi e Alberto Crétaz,anche gli alpinisti AbeleBlanc e Marco Caman-dona(protagonisti nel luglio 2000della salita al K2 dalloSperone degli Abruzzi), cir-condati dagli oltre 100ragazzini presenti che, fini-ta la “prova alpinistica”, lihanno subissati di richiestedi autografi. Il CAI era uffi-cialmente rappresentatodal presidente del Grupporegionale valdostano Ser-gio Gaioni che nelle fasi diallestimento è stato prodigo

di consigli e che considera il forte di Bard un riferimento prezioso pertutte le attività di conoscenza e di esplorazione. “Le Alpi dei Ragazzi”è aperto dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 17; il costo del bigliet-to di ingresso è di 5 euro (ridotto 4 euro, scuole 3 euro).

L.S.

Valle d’Aosta Le Alpi dei ragazzi a Bard

Un istruttivopercorso multimedialeQui accanto l’assessore all’istruzione ealla cultura Viérin Laurent e il presidenteAugusto Rollandin assieme ad alcunidegli oltre cento ragazzini presentiall’inaugurazione.Sotto: Abele Blanc autografa i “ritratti divetta” realizzati in autoscatto all’internodell’installazione.

Piccoli alpinisti crescono

Mostre d’arte

I ghiacciai di Emilio Longoni

Fino al 31 gennaio la Galleria d’ArteModerna di Milano presentaun’eccezionale rassegna di capo-

lavori di Emilio Longoni, grandemaestro lombardo, nel 150°anniversario della nascita.Esponente di primo piano dellastagione italiana divisionistadell’ultimo quarto dell’Otto-cento, compagno di corso aBrera di Previati, Tallone,Bazzaro, Sottocornola eSegantini, Longoni fu sicura-mente tra i più sensibili inter-preti della pittura di montagna, eparticolarmente dell’alta mon-tagna, che sulla scia del veri-smo venne affermandosi all’e-

poca come genere pittorico a sé stante. Tra le opere, alcune delle quali mai

esposte, sia di proprietà della GAM sia

della Banca di Credito Cooperativo diBarlassina, città natale di Longoni, sonopresenti intense nature morte, ritratti, e

soprattutto i grandi pae-saggi d’alta quota delBernina e del Poschiavinoper i quali viene giusta-mente celebrato.

Un appuntamento cultu-rale visivamente emozio-nante al quale gli appas-sionati di montagna e diarte non possono mancare.Informazioni: GAM 02.76340809 -02.76004275 - www.gam-milano.com

A.G.

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CAI:ente pubblico

o libera associazione

nazionale?

In questa terza parte del dossier contributi di:

Gian Mario Giolito (pag. 22), Lodovico Sella (pag.22), EnricoCamanni (pag. 23), Luigi Gaido (pag. 24), Silvio Calvi (pag. 25),

Carlo Lucioni (pag. 26), Roberto De Martin (pag. 26)

Care Socie, cari Soci,il dibattito in corso sta appassionando il corpo sociale e inqueste settimane è proseguito l’invio di contributi allaredazione. Vista l’importanza del tema abbiamo deciso diproseguire con la riflessione sul futuro del nostro Sodalizio conun terzo dossier.Nel numero scorso abbiamo letto le riflessioni di GiacomoStefani presidente CAAI, che ha auspicato per il nostroSodalizio una strada che gli permetta di continuare ad operarein piena autonomia, senza condizionamenti dovuti allapreoccupazione sul proprio status, per il perseguimento degliscopi ben chiari nel proprio statuto, Erminio Sertorellipresidente AGAI che nell’opzione della libera associazionenazionale vede un’opportunità da non sottovalutare, StefanoTirinzoni rappresentante CAI nell’UIAA, che nellaprivatizzazione della Sede centrale individua l’unico serio edefinitivo passo che si deve compiere nella speranza chequesta diventi il centro nazionale dei servizi resi a tutta lastruttura nazionale. Osvaldo Marengo presidente Sezione diTorino auspica che il nostro dibattito sia percepito dai Socicome un risveglio da un momentaneo torpore, una volontà diconfronto ed un momento di ricrescita sociale, Marco Matteottipresidente della SAT di Riva del Garda, spera nell’evoluzione diun CAI postmoderno, Francesco Tomatis crede che lasoluzione di libera associazione potrebbe aprire ad ampioraggio la sfera di pensiero e azione del CAI e Luigi Zanzi sperache il Sodalizio abbia il coraggio di abbandonare la sua attualestruttura giuridico-burocratica di “ente di diritto pubblico” pertornare ad essere una “libera associazione”.Inoltre il vicepresidente generale Vincenzo Torti avevacontribuito con un suo intervento tecnico a chiarire alcuniimportanti concetti normativi – deroga, riordino etrasformazione – alla base del nostro dossier.

Su questo speciale ospitiamo con grande piacere la letterainviataci da Lodovico Sella, nipote del fondatore del nostroSodalizio Quintino Sella. Enrico Camanni, Luigi Gaido,Silvio Calvi, Gian Mario Giolito, Carlo Lucioni, Roberto DeMartin arricchiscono ulteriormente con le loro riflessioni ildibattito in corso.

Ancora una volta non mi resta che augurarvi buonalettura!

Luca Calzolari

Direttore responsabile Lo Scarpone La Rivista

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 21

DOSSIER

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Pur non provando particolare attra-zione per coloro chi ci governano,devo onestamente riconoscere chenon ce l’avevano con noi quando

hanno approvato il decreto-legge 25 agosto2008. E infatti, non appena si sono accortiche la mannaia (rozza ma efficace) dellimite dei cinquanta dipendenti previstodal decreto taglia-enti inutili avrebbeanche portato alla soppressione del nostroClub, non hanno esitato a concederci unaproroga e poi un’altra ancora.

Proroghe che, almeno, ci danno il tempodi dibattere ancora, al nostro interno, sedavvero valga la pena di battagliare percontinuare ad essere ente pubblico. O senon sia piuttosto preferibile la privatizza-zione del CAI, così da poter finalmenteriservare le migliori energie di noi volonta-ri solo alla montagna.

Per dire subito come la penso, io ritengoche sia una battaglia da combattere, anchese la si dovesse perdere. Ma almeno, diproroga in proroga, avremo guadagnatoqualche anno e, per quello che cercherò dispiegare, saremo magari più pronti di ades-so a trasformarci in associazione di dirittoprivato.

Il CAI è ente pubblico perché i vari com-piti che la legge del 1963 gli assegna “afavore sia dei propri soci sia di altri” sonodi interesse pubblico: di tutta evidenza lo èil soccorso alpino, ma anche il manteni-mento di una adeguata rete di sentieri e dirifugi, l’organizzazione di scuole di alpini-smo e di sci-alpinismo e quant’altro.

Non è venuto meno il carattere pubblicodi questi compiti ma nel frattempo è pro-fondamente cambiata la cultura giuridicadi riferimento, si è modificata l’organizza-zione dello stato e con essa il modo in cuiquest’ultimo cerca di dare soddisfazione aibisogni della collettività.

Negli ultimi decenni, infatti, anche in Italiasi è affermato il principio secondo cui lostato non deve operare direttamente malimitarsi ad organizzare, regolare e control-lare, cercando ogni possibile partnershipcon i privati, nella convinzione – non certoinfondata – che in tal modo si attivino mec-canismi virtuosi di competizione destinati amigliorare i servizi resi e ad abbassare i costia carico della fiscalità generale. Questo èsotto gli occhi di tutti nel settore economico,laddove operano imprese e i concetti di“concorrenza” e “mercato” non sono solo

astrazioni teoriche. Assai problematica è, invece, l’applicazio-

ne di questi principi agli enti non economi-ci e il legislatore, per recuperare efficienzaanche in questo settore, è costretto a ricor-rere a criteri estemporanei come quellodella dotazione minima di organico.Oppure ad imporre, entro tempi strettissi-mi, misure di riorganizzazione dell’entepena la soppressione, con la previsioneche – una volta diventati privati - “l’asse-gnazione di finanziamenti per servizi deveessere affidata attraverso gare pubbliche”(così, testualmente, ha chiarito ilDipartimento ministeriale competente).

Questo è il punto che mi sta a cuore. UnCAI privato potrà sicuramente continuarea svolgere servizi nell’interesse della col-lettività e ottenere i relativi finanziamenti,ma in competizione con qualunque altraorganizzazione.

Per come la vedo io, questo non creeràparticolari problemi in quei settori di attivi-tà a più alto contenuto tecnico, nei quali lecompetenze e l’esperienza dei nostri volon-tari dovrebbe essere in grado di metterefuori gioco eventuali competitori. Anche ilpeso “politico” del CAI, nelle regioni in cui èpiù presente, potrebbe essere decisivo per

fare pendere la bilancia a nostro favore ognivolta che l’interlocutore pubblico sarà chia-mato ad esprimere la propria preferenza inuna gara. Ben diversa, invece, sarà la situa-zione nelle regioni dove abbiamo meno socie ogni volta che il bando di gara, magari atorto, non richiederà particolari competen-ze ai partecipanti.

Voglio dire che il CAI potrà vincere confacilità una gara pubblica per l’affidamentodel servizio di soccorso alpino inLombardia. Ma forse, non sarà altrettantofacile vincere quella per il tracciamento emanutenzione della rete sentieristica in unaregione qualsiasi del Sud.

Da questa situazione trarrebbero alimentole tentazioni “centrifughe” che talora siaffacciano anche nel nostro sodalizio. Noisiamo nati da un’intuizione, remota neltempo ma sempre attuale, di chi ha pensatoad un Club Alpino che nasceva “Italiano”anche quando aveva una sola sezione aTorino, nell’allora capitale del regno.Sarebbe desolante festeggiare i nostri cen-tocinquanta anni di vita con un sodalizio “adue velocità”, vincente sull’arco alpino eperdente sull’Appennino, proprio là dove ilCAI ha più opportunità di crescita.

*Sezione di Bra

CAI: ente pubblico o libera associazione nazionale?

Restare ente pubblico: ne vale la pena

22 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

DOSSIER

di Gian Mario Giolito*

Caro Direttore,quando lei mi cercò e gentilmente micomunicò i dati sui fondi pubblicidestinati al Club Alpino Italiano in un

primo momento non seppi orizzontarmi. Lachiave di volta per le nostre considerazioninon sembrerebbe a prima vista di facileinquadratura ma appare comunque simile aquello che a mio parere dovrebbe essere ilfulcro delle celebrazioni per i 150 anni dellafondazione del nostro Club.

Data per scontata la ricerca fatta nel 1963per il primo centenario del nostro Sodalizio,oggi da aggiornare per cinquant’anni, che fuuna rivisitazione al nostro interno delleimprese alpine e dei personaggi che le effet-tuarono in relazione alla evoluzione dellasua struttura istituzionale, rimane sostan-zialmente da esplorare, mi auguro anche conla collaborazione di ricercatori esterni, quale

sia stato il suo peso sulla formazione degliitaliani e sullo sviluppo civile e morale delnostro paese. Con tale e approfondita inqua-dratura sarà senza dubbio più facile conti-nuare a far prosperare il nostro Club nelrispetto dei suoi scopi istituzionali. Questaimprescindibile ed urgente ricerca di basenon potrà mancare di suggerire una rispostaal quesito della privatizzazione o meno dellastruttura centrale del Club, non ponendosicomunque il problema per le nostre Sezionida sempre di diritto privato.

Per intanto se mi è permesso esprimere unparere personale sull’argomento, lo incen-trerei su un Club Alpino Italiano sorgente diconoscenze e di attività riguardanti la mon-tagna tale da poter essere acquisito manmano dalla comunità e dalla stessa nazionenelle faticose vicende della sua crescita e delformarsi del carattere degli Italiani. E così amio parere è bene che sia: contributo volon-tario e non ricerca di vantaggi attraver-

No ai controlli dall’alto,sì a una libera associazionedi Lodovico Sella *

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 23

Il fallimento del sistema pubblico italia-no è sotto gli occhi di tutti, non tantoper la sua inefficienza, quanto per lamancanza di obiettivi. La burocrazia si

è infiltrata così capillarmente in tutti gliinterstizi da fondare un sistema a se stante,dove non contano i risultati ma il manteni-mento della situazione pregressa, come unesercito che passi il suo tempo a nascon-dere il nemico, non a combatterlo.

A questo male profondo, che purtroppotrova complicità in tutte le rappresentanze– dai partiti ai sindacati –, si è aggiunta lasempre più evidente incapacità delle forzepolitiche, dunque delle amministrazioni digoverno, di elaborare progetti di lungo oalmeno medio periodo, per cui – come spe-rimenta sulla sua pelle il presedente Salsa,e con lui tutte le persone di buona volontà– bisogna rinegoziare continuamente ogniconquista, e alla fine vince la logica dellagiornata, e ogni giorno porta un’incertezzanuova.

Si naviga a vista, insomma, e a farne lespese sono i servizi pubblici essenzialicome la scuola e la sanità, ma soprattuttoquei “pazienti” meno “urgenti”, perché san-guinano solo nell’emergenza, come la mon-tagna, le foreste, i fiumi, il suolo, il territo-rio. Sappiamo bene che di montagna e diterritorio si parla e si scrive solo in caso dicatastrofi (frane, alluvioni, incendi), oppu-re di disgrazie alpinistiche. In Italia faccia-mo sempre più fatica a progettare la “nor-malità”, a programmare lo sviluppo territo-

riale, a gestire i parchi, a regolare i flussi eindirizzare le linee sostenibili dello svilup-po, favorendo le iniziative virtuose.

Dunque, anche se non sono un esperto inmateria, mi pare ovvio che qualunqueimpianto istituzionale che possa liberare ilClub Alpino dai lacci e dai laccioli dellaburocrazia sarebbe benvenuto, per nondover dipendere da funzionari che nonsanno niente di montagna, da politici chepensano solo a farsi rieleggere, o più ingenerale dall’insensibilità diffusa per quel-lo che, con due parole poco di moda,potremmo chiamare “patrimonio pubbli-co”. In Francia il patrimoine è quella ric-chezza della comunità che attiene ai beniartistici e naturali; nelle regioni tedeschemanca la parola equivalente, ma il senso èlo stesso; in Italia no, perché se diciamo“patrimonio” la gente pensa subito alla cas-setta di sicurezza (chi ce l’ha), oppure all’e-redità, o a beni analoghi.

L’idea di patrimonio collettivo è moltodebole, ragione per cui siamo tutti pronti adifendere con i denti il bene privato ma difronte allo scempio del bene pubblicorestiamo indifferenti, fatalisti, disarmati.

Paradossalmente il Club alpino avrebbebisogno di maggiori certezze economiche edi più agevoli spazi di manovra, non pergestire le sue attività come un ente privato,che in fondo deve rispondere solo ai proprisoci, ma per farsi carico di quel bene pub-blico che sembra stare a cuore solo a un’e-sigua minoranza della collettività: la mon-tagna. Siamo il paese europeo che ha ilmaggiore sviluppo di montagne (tutte le

Alpi, gli Appennini, le montagne costiere),ma viviamo di politiche fatte dalla pianurae pensate per la pianura, come se le mon-tagne fossero destinate ineluttabilmentealla museificazione di una civiltà passata,oppure a trasformarsi in un parco giochi.

Certo il CAI deve insegnare alla gente adandare in montagna, ma questo non vuoldire soprattutto educazione verso unambiente sensibile? Il CAI è tenuto a gesti-re i suoi rifugi, ma i rifugi non sono forseavamposti d’alta montagna, sentinelle sulterritorio? Certo il CAI fornisce allo Statola sicurezza del Soccorso alpino, ma ilSoccorso non è solo azione e tecnica d’e-mergenza, quanto prevenzione, formazio-ne, cultura.

La cultura è il problema. Di solito le mon-tagne sono considerate terre secondarieperché agli occhi della gente, compresi ipolitici, rappresentano il mondo di ieri, unastoria passata, la sfida perduta di frontealla modernità.

Lavorare per il bene pubblico vuol direrovesciare il pregiudizio, attribuendo allamontagna un ruolo di “patrimonio” insosti-tuibile dal punto di vista naturale e capacedi sviluppi innovativi nel campo della ricer-ca, delle energie rinnovabili, delle reti dicomunità rurali non subite per forza, comeun marchio di nascita, ma scelte da monta-nari e cittadini in cerca di una migliore qua-lità della vita.

Questo, soprattutto questo è il ruolo pub-blico del CAI di domani.

*Giornalista e socio CAI Sezione di Torino

Come un ente privato, per il bene pubblicodi Enrico Camanni*

so sussidi e relativi controlli dall’alto. Inconclusione se il mio suggerimento non èinteramente erroneo proporrei di fare tutti ipassi possibili per il ritorno a quella liberaassociazione dei tempi della nostra nascitaconfidando anche che ciò accresca le moti-vazioni dei nostri soci, e attiri soprattutto inostri giovani portandone alla luce le qualitàmigliori per ognuno di loro e per la stessasocietà civile.

* Presidente Fondazione Sella

Quintino Sella in una vignetta del 1874 (ArchivioMuseo Nazionale della Montagna)

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24 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

CAI: ente pubblico o libera associazione nazionale?DOSSIER

Esprimere un parere sulla natura giuri-dica del CAI centrale e su un cambiodella stessa da pubblica a privata puòprendere due strade diverse. Lo “stare

sul pezzo”, cioè dare la propria opinione inmerito alla questione, dire quale forma si sce-glierebbe e perché con gli argomenti delcaso, oppure discutere sulle problematichegenerali connesse alla scelta attraverso unasua contestualizzazione. Ho letto diversipareri in merito alla vicenda che fornivanogià molte indicazioni sul perché e il come,alcune argomentate con orientamenti perso-nali e altre con ragionamenti tecnici, perciòho deciso di seguire la seconda strada.Sperando di non essere fuori tema.

Come premessa va ricordato un fatto curio-so che diamo come scontato tanto ci è fami-liare. Il CAI è un’organizzazione a due livelli,composta da una base di associazioni tra pri-vati - i soci e le sezioni - coordinate da unEnte di diritto pubblico con la funzione diinterfaccia privilegiata con leAmministrazioni. Questo status dovrebbeteoricamente garantire, o almeno agevolare,l’arrivo di contributi pubblici. Fin qui nulla distrano, anzi sembra una “buona idea” consi-derando che le sezioni e molti soci svolgonoa titolo volontaristico attività utili a tutti i cit-tadini. Tuttavia oggi questa architettura, omeglio il sistema di interfaccia nato nel 1963,sembra zoppicare.

Ci sono due probabili ragioni: una istituzio-nale e l’altra economica. La legge del 1963non teneva conto - d’altra parte non lo poteva- del decentramento amministrativo che havisto nascere le Regioni. Una riforma dove inalcuni casi c’è stato un passaggio delle dele-ghe a queste Regioni come per il turismo che,tra parentesi, è il nostro riferimento istituzio-nale di appartenenza. Trovare risorse pubbli-che è sicuramente diventato più difficile, vuoiper la situazione finanziaria generale delpaese, vuoi per questi cambiamenti nell’ordi-namento territoriale. Così nel bilancio delCAI l’apporto del denaro pubblico al netto delservizio fornito dal soccorso appare decisa-mente basso, venendo meno il vantaggiofinanziario dell’essere Ente pubblico.

A tutto ciò si aggiunge oggi la questionedella cosiddetta “inutilità”, che apparesoprattutto legata a parametri burocratici

avulsi dalla realtà. Tuttavia, lungi da essereinterpretata in questo modo, cioè come unfatto burocratico, la cosa sembra avere pun-golato l’orgoglio di appartenenza di molti dinoi e prodotto una reazione a ciò che è statoletto come scarsa “considerazione”. È nor-male che essere definiti Ente inutile dia fasti-dio e irriti una nutrita parte dei 308.000 sociche accompagnano, insegnano, organizzanogite e i volontari del soccorso alpino chesvolgono un’attività di alto livello, infastidi-sca anche le sezioni che, tra l’altro, si “svena-no” per tenere aperti centinaia di rifugi cheaccolgono tutti e non solo i soci, senza parla-re del lavoro dedicato al mantenimento diuna rete di sentieri di migliaia di chilometriche copre tutta l’Italia.

Però basta a farci scegliere un’opzionecome quella “privata”? Sinceramente non mipare, allora perché questo dibattito cosìaccorato? L’unica risposta è che la dichiara-zione dell’inutilità ha fatto risalire in superfi-cie problematiche che vanno ben al di làdella semplice reazione offesa a questa ingiu-sta per non dire assurda classificazione.

Una di queste potrebbe essere legata adun’altra delle nostre peculiarità che, secondome, ha una certa rilevanza in tutto ciò.

Il CAI, come Ente pubblico, è finanziato daisoci, cioè da singoli privati che, caso piùunico che raro, sostengono il funzionamentodella struttura pubblica attraverso una rile-vante parte della loro quota associativa, sot-traendola peraltro alle finanze sezionali.Finanziamento che rappresenta una percen-tuale cospicua dei ricavi del CAI centrale.

Ovviamente nulla impedisce questa formadi autofinanziamento se vi è reciprocità daparte dello Stato, e diventa ragionevolmenteaccettabile se ci sono vantaggi per i soci eper le sezioni.

Come si vede dai bilanci la reciprocità èdecisamente limitata e - per quanto concerneil secondo argomento - i vantaggi di un’orga-nizzazione sovra-ordinata di coordinamentoe di gestione generale si sono ristretti. D’altrocanto per chi vive la vita delle sezioni è diffi-cile negare che il dialogo tra centro e base siameno facile rispetto ad un tempo e che il CAIcentrale appaia oggi più lontano. Distanzache sembra aumentare alla luce del fatto chei rapporti interni, man mano che la strutturaorganizzativa diventa più complessa, tendo-no ad essere più gerarchici e burocratici e di

fatto tutto questo ha da una parte indebolitoil ruolo delle sezioni che sono tuttora il fulcrofondamentale della vita sociale del CAI, edall’altra non sono aumentati i vantaggi realiper i singoli soci.

Il ritorno al privato sembra dunque unarisposta giustificata, quasi logica. Però que-sta risposta ad una seconda lettura apparepiù di pancia che di testa. Tanto è vero che sela mia prima reazione è stata del tipo “chinon ci ama non ci merita: ritorniamo al pri-vato”, attualmente sono meno deciso e sentoil bisogno di approfondire l’argomento perarrivare alla sostanza.

Infatti, indipendentemente dalla naturadella scelta, va rimarcato un fatto: ci saràcomunque l’obbligo di un riordino, di ripen-sare la struttura generale e le sue funzioni. Inun caso perché, se ho capito bene, ci è impo-sto dallo Stato; dall’altro perché, se si scegliela soluzione privata, il contributo verrà sicu-ramente a mancare. Cosa che, pur non scon-volgendo le nostre finanze, ci imporrà diripensare i centri di costo e di conseguenzaanche l’organizzazione.

Per queste ragioni i problemi contingentidell’Ente inutile e della natura giuridica delCAI pongono prima di tutto una questione difondo, sostanziale, sulle missioni, sulle fun-zioni e sulla struttura del CAI centrale e degliorgani a lui legati.

Quale CAI vogliamo? Questa è la scelta dafare. Affrontare la questione trasforma il pro-blema in opportunità, come qualcuno avevagià suggerito di fare, e - se mi è concesso - daun punto di vista “romantico” risolverla saràlasciare un patrimonio ed un’eredità ai socidel futuro prossimo o lontano, magari a quel-li che nel 2063 festeggeranno i 200 anni delsodalizio.

Introduco questo argomento perché nonriesco a non leggere simboli nella coinciden-za delle date: senza voler fare strane conget-ture, il primo centenario nel 1963 ha portatoil CAI centrale a diventare un Ente di dirittopubblico in riconoscimento della sua utilitàgenerale, il 2013 e i 150 anni sono perciòun’occasione ghiotta per qualche novità.

Infatti un anniversario così importante rap-presenta simbolicamente un passaggio, ungiro di boa e d’altro canto questo appunta-mento non può circoscriversi ad un insiemedi feste o eventi fini a se stessi. Penso cheuna proroga sulle decisioni e il tempo per

di Luigi Gaido*

Il riordino come obiettivo per il 2013,quando celebreremo i nostri 150 anni

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 25

maturarle possono diventare realtà seleghiamo il nostro processo interno a ricor-renze che abbiano fascino e momenti chedestino interesse nel pubblico. Ecco perchévengono subito in mente i 150 anni dell’Italia(2011) e quelli immediatamente successividel CAI.

Possiamo allora collocare il riordino delCAI e la scelta della sua natura giuridicacome obiettivo per il 2013: avendo tre annibuoni a disposizione, ciò consentirebbe diformulare soluzioni ponderate e ragionatesui pro e i contro.

In questa ipotesi proviamo ad evidenziare

alcune cose. La prima sta nella scelta stessa che non

dovrebbe essere il frutto un’operazione dipuro vertice o di “pensatori”, bensì il risulta-to meditato di un movimento generale dipartecipazione dei soci. Si impone perciòuna riflessione sul territorio sotto forma di“stati generali” come naturale continuazionedi Predazzo.

La seconda riguarda i passi successivi incui si dovrà disegnare le strutture e l’orga-nizzazione di quello che mi sono permessoallora di chiamare il “post CAI”.

La terza cosa è che dobbiamo avere la con-

sapevolezza che non è la natura giuridica diuna organizzazione, o l’organizzazione stes-sa, a definirne la positività e l’efficienza, male motivazioni del corpo sociale e la sua lea-dership.

Per concludere, rimuginando e rimastican-do la quasi frustrazione generata dal giudizionegativo, questo CAI sarà forse un Ente inu-tile, ma almeno rispetto ad altri è un pezzovero e vivo di storia del nostro paese, non-ché uno dei pochissimi elementi che riporta,attraverso la continuità della sua esistenza,direttamente all’unità d’Italia. Sembra poco?

* Socio Sezione Torino

Ho ricoperto alcuni ruoli importantinell’ambito della realtà del CAI neglianni trascorsi e questo mi ha porta-to ad esperienze significative che mi

permettono di avere opinioni chiare sultema “Il CAI: pubblico o privato?”.

Attualmente sono componente delComitato esecutivo dell’UIAA e quindi sonoa contatto delle varie associazioni di alpini-smo che ci sono nel mondo. Alcune connumero di soci maggiore di quello del CAI,altri minore.

Tutte, e sottolineo tutte, sono associazioniprivate.

Lo sono le associazioni tedesche, austria-che, svizzere, inglesi, spagnole e giù, giù,(nel senso del numero dei soci), fino a real-tà come il Liechtenstein o il Principato diMonaco o la Georgia.

Ciò non vuol dire che non vi siano rappor-ti con gli enti pubblici nelle altre associazio-ni: americani e canadesi sono organizzati informa privata con riconoscimento pubblico.Alla FEDME spagnola è demandato dalgoverno la competenza in tutti gli sport com-petitivi di montagna. E’ comune a tutti ilfatto di avere contributi su progetto o attivi-tà di vario tipo.

In conclusione il CAI è “rara avis”, anzi unaspecie unica, con questa legge istitutiva del1961, che ha trasformato in ente pubblicol’associazione ricostituita nel dopoguerra subasi private, dopo il ventennio forzosamentepubblico.

Ne deriva qualche problema per le associa-zioni nelle altre nazioni?

Assolutamente no, anzi godono di finanzia-menti per le attività specifiche che hanno lavalenza di servizio pubblico. Sempre percitare gli spagnoli, l’organizzazione dellecompetizioni e la preparazione degli atletiavviene sulla base di progetti, che definisco-no le attività e i costi e che dallo Stato ven-gono finanziati.

Per fare un confronto, penso proprio che ilnostro CNSAS non avrebbe difficoltà avedersi riconosciuto lo stesso contributoche gli arriva oggi attraverso il CAI.

Il sistema delle scuole ha pure una valenzatale da potersi imporre come servizio forma-tivo di valore pubblico per i giovani e perun’educazione permanente, quindi con lapossibilità di avere contributi.

Il secondo ruolo che mi ha fatto rifletteresull’alternativa pubblico-privato è il servizioche ho prestato come Coordinatore delComitato Centrale dal 2003 al 2007.

Lì ho potuto toccare con mano le contrad-dizioni di questa doppia anima.

Già come presidente di Sezione era diffici-le riconoscere l’ambivalenza di una sedecentrale ente pubblico con la mia sezione,ente privato: due tessere? Per statuto?

Il lavoro fatto per la riforma statutaria èstato pure educativo.

Abbiamo dovuto fare la riforma perché loStato con una sua legge ha imposto agli entipubblici, fra cui il CAI, di separare la funzio-ne di indirizzo e controllo dalla funzione ese-cutiva. Da qui è nata la la dualità fraComitato Centrale di Indirizzo e Controllo,

ex Consiglio Centrale, e il ComitatoDirettivo Centrale, già Comitato diPresidenza.

Sia ben chiaro con funzioni diverse e conruoli e compiti da costruire e definire.

A cavallo dei due il Presidente generale,comunque unico e solo.

Quanta fatica per orientarci e operare.Abbiamo subito un’imposizione dall’alto

ed abbiamo dovuto adattarci, certamentecon fatica, con risultati non proporzionaliagli sforzi.

Ho potuto vedere come l’organizzazioneCAI, privata e fatta di volontariato nellesezioni e nelle scuole, si scontra poi con unvertice che obbligatoriamente deve ragiona-re da ente pubblico, con modalità di appalto,di assunzioni, di gestione, e quant’altro, cherispondono alla logica del settore pubblico,sicuramente meno efficace e flessibile delprivato.

Nella mia esperienza, gli elementi positivied attivi del Club Alpino Italiano hanno tuttiun marchio di fabbrica di attività di volonta-ri che nulla hanno da spartire con le regoledegli enti pubblici e non possono identifi-carsi in esse.

In fondo le qualità positive della nostraassociazione sono legate all’impegno deisoci e non certo ai contributi che riceviamodallo Stato, unica e sola forma di aiuto.

Comunque nel dilemma fra pubblico e pri-vato, ricordiamoci soprattutto di essere,continuando ad operare in modo creativo edefficace secondo i principi che ci siamo dati.

* Membro dell’Executive Board e rappresentante CAI dell’UIAA

Essere o non essere pubblicodi Silvio Calvi*

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Recenti normative impongono allaSede centrale l’obbligo di effettuareuna scelta assai importante per il futu-ro del sodalizio: restare ente pubblico

con il contemporaneo riordino delle propriestrutture, oppure trasformarsi in ente di dirit-to privato. Vediamo il contesto che ha gene-rato questa spiacevole situazione. La leggen.91/1963 affida al CAI compiti e funzioniessenziali e di interesse generale, rivolte nonsolo ai soci ma a tutta la comunità degli italia-ni. Il legislatore ha allora ritenuto che il lorosvolgimento richiedesse un ente dotato dinatura pubblica.

In quarantacinque anni compiti e funzioniaffidati al CAI non sono cambiati. E’ cambiatainvece la situazione al contorno. Sono enor-memente aumentate le difficoltà finanziariedel nostro Paese, che hanno portato a una cre-scita incredibile del debito pubblico e allaconseguente necessità di razionare le risorse.

E contemporaneamente è anche cambiato ilmodo con cui si guarda allo svolgimento difunzioni di interesse generale - quali quelleche la legge affida al CAI - e sta cambiando ilrapporto tra strutture pubbliche e soggetti pri-vati operanti per finalità di interesse generale.

Il primo aspetto (scarsità di risorse) spiega itentativi in essere - e quelli che seguiranno infuturo - di contenere il numero di enti pubbli-ci, di ridurre il personale e gli organi direttivi,di tagliare le spese per il loro funzionamento.Sono tentativi che purtroppo riguardanoanche il CAI, nonostante abbia una larga baseassociativa e nel suo bilancio i contributi pub-blici contino sempre meno.

Un continuo stress per la dirigenza centraledel CAI. Da ciò la “fatica di Sisifo” di cui parlail nostro Presidente generale: fatica che, sibadi bene, va ad aggiungersi a tutte le altrenorme e vincoli che riguardano gli enti pub-blici, nonostante all’interno del CAI, se siesclude il personale della struttura, ruoli eincarichi vengano svolti dal volontariato.

Una situazione apparentemente senza via diuscita, allora? Ci aspetta veramente un futuropubblico con pochi soldi e tanti vincoli? Nonè detto. Occorre tenere conto anche delsecondo aspetto sopra ricordato, ossia cheper lo svolgimento di funzioni di interessegenerale, quali quelle affidate al CAI, oggi nonè più necessario avere una natura pubblica.Anzi, può essere addirittura incentivata la tra-sformazione di enti pubblici, per il cui funzio-namento non è necessario mantenere la per-sonalità di diritto pubblico, in associazioni oin persone giuridiche di diritto privato. E’

quanto si prevede nell’art 2, comma 634 dellalegge n 244/207, la stessa che stabilisce, in casodi mantenimento della natura pubblica l’obbli-go di razionalizzazione degli organi amministra-tivi, di gestione e consultivi e la riduzione deicomponenti degli organi collegiali.

Nel caso di trasformazione l’ente - e cioè ilCAI centrale - acquisisce una piena autonomiaorganizzativa e funzionale, ma poiché conti-nua a perseguire scopi di interesse generale edi utilità sociale potrebbe ottenere, sotto varieforme, un concorso al finanziamento delleproprie attività. Questa collaborazione trapubblico e privato sociale non dovrebbe peròassumere la forma di un finanziamento diret-to, ma quella di un finanziamento per obiettivimediante gli strumenti tipici per tali scopo, inparticolare le convenzioni. Sono certamentemeritorie di un finanziamento pubblico, adesempio, le attività del Soccorso alpino e spe-leologico, o quelle relative alle Scuole di for-mazione e addestramento o, persino, allamanutenzione di sentieri e rifugi, per non par-lare delle iniziative di promozione dell’am-biente montano. E già oggi alcune di essegodono di finanziamenti regionali

La trasformazione del CAI centrale in ente didiritto privato potrebbe dunque essere nonsolo possibile ma essere anche rispondentealle ragioni dell’autonomia del nostro sodali-zio rispetto al sistema politico-amministrati-vo. E’ ben vero che la trasformazione com-

porta l’abrogazione del finanziamento annua-le a carico dello Stato. Tuttavia è chiaro che lastessa legge non proibisce il finanziamentopubblico alla realizzazione di quelle specifi-che attività del CAI che sono di interessegenerale e di utilità sociale.

L’ipotesi di privatizzazione deve quindi esse-re accompagnata dalla richiesta che si predi-spongano contestualmente gli strumenti con-creti necessari perché il CAI possa continuaread avvalersi di contributi finalizzati ad attivitàdi interesse generale.

Ma è doveroso sottolineare che una sceltacosì impegnativa potrebbe non trovare d’ac-cordo l’intero corpo sociale. Essa dovrebbeessere approfondita e discussa nelle sueimplicazioni chiamando i soci ad esprimere leproprie opinioni fino a maturare un sentirelargamente condiviso. Ma per fare questooccorre del tempo, tempo di cui oggi non sidispone. Ben si comprende quindi l’opportu-nità di una soluzione negoziata che consentadi ottemperare all’obbligo del riordino con ilminimo dei vincoli previsti nel caso di man-tenimento della natura pubblica. Ma ancheove tale obiettivo venisse raggiunto, ritengoche il CAI non debba rinunciare a trarre leconseguenze implicite nella sua natura, che èprivatistica e associativa (ne è dimostrazionel’intensa attività delle Sezioni) procedendosulla strada della privatizzazione.

* Presidente Sezione CAI Milano

26 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

CAI: ente pubblico o libera associazione nazionale?DOSSIER

di Carlo Lucioni*

Considerazioni generali per una scelta

Mi sembra estremamente positival’iniziativa dello “speciale” delloScarpone, pensata e voluta dalresponsabile della comunicazione

e direttore editoriale della stampa socialeVinicio Vatteroni, che aiuta a far sì che untema come questo non sia riservato solo almomento delle assemblee, ordinarie ostraordinarie che siano.

Del resto ricordo che durante la mia presi-denza feci un unico Consiglio centralestraordinario imperniato proprio su questotema nel 1994: alcune considerazioni fatte inquell’occasione mi paiono ancora attuali.

Ho apprezzato nello “speciale” in particola-re il contributo di due collaboratori validissi-mi dell’epoca come Piero Carlesi eAlessandro Giorgetta: devo dire che mi trovopiù nelle riflessioni aperte di Giorgetta chefra l’altro fu di aiuto importante nella messa

a punto delle Tavole di Courmayeur cheritrovano rilancio nelle iniziative di questigiorni programmate dall’UIAA.

Nella mia qualità di past president generaleavrò presto occasione di tornare in manierapiù puntuale sul tema.

Ringrazio la stampa sociale che contribui-sce a tener vivo in “tempo reale” l’interessedi chi aderisce al nostro Sodalizio per temiche potrebbero apparire burocratici e lonta-ni ma che sono invece vitali.

Da ultimo segnalo che nella relazione siste-matica del direttore Paola Peila ci sono duepuntualizzazioni da fare: il contributo pro-rifugi fu deliberato per la prima voltadall’Assemblea dei Delegati di Cuneo nel1996 e la Guida Monti CAI/TCI ha ben più ditrent’anni: è frutto del matrimonio editorialepiù lungo regolarmente registrato in Italia!

* Past president generale del CAI

Una lodevole iniziativadi Roberto De Martin

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“Qui, dove solo la natura detta le sueleggi, nulla incatena il grato imperio dell’a-

more: si ama senza vergogna tutto ciò che è degno(…) Lontano da occupazioni inutili e grevi, lontano dai tumulti dellecittà, la pace dello spirito abita questi luoghi. La vita attiva del popo-lo ne accresce la forza; non l’ingrassa pigrizia; il lavoro lo allieta,salute ne addolcisce le pene”. Correva l’anno 1732 quando Albrechtvon Haller (Berna 1708 – 1777), giovane studente di medicina escienze naturali, dopo l’ennesimo avventuroso viaggio a piedi fra lemontagne dell’Oberland, pubblicò questi versi in un breve poemaintitolato semplicemente “Le Alpi”, destinato a diventare per i seco-li a venire una sorta di breviario estetico perchi intraprende escursioni in montagna.

Medico e naturalista celebre per i suoi studisul corpo umano, Haller fu il primo a descri-vere in versi (e in seguito anche in prosaquando, principale animatore di un’associa-zione per l’esplorazione del mondo alpino,pubblicò nel 1777 le “Singolari vedute edescrizioni dei monti svizzeri” con le illustra-zioni di Caspar Wolf, prima guida per il turi-sta alpino) la sublime bellezza delle altemontagne, rovesciando una buona voltail paradigma medioevale secondo cui lemontagne si volevano infestate da draghie popolate da rozzi valligiani gottosi eidioti. Basti pensare che JacobScheuchzer, fra i suoi maestri alla facoltàdi scienze naturali, che vent’anni primacompì ben nove pionieristici viaggi a piedifra le montagne della Svizzera, nei suoifamosi Itinera alpina (1708) inserì un reper-torio di draghi basato su “circostanziate everitiere testimonianze”.

Non c’erano draghi né chimere nella testadi Haller. Ma fiori, cascate, ghiacciai, e per-sone dignitosamente povere, che vivevanodel loro lavoro. Il tutto sublimato in unavisione ancora arcadica, com’era quasi inevi-tabile al suo tempo. Si capisce dunque comei meriti di Haller vadano ben oltre i suoi

importanti studi di fisiologia e di botanica. E non è un caso che il suoritratto campeggi ancora oggi sulle banconote da 500 franchi dellaConfederazione elvetica: Haller è colui che, con Saussurre, ha inven-tato il paradigma della bellezza delle montagne, un mito culturalealle origini del turismo alpino e della consapevolezza della Svizzeramoderna per le meraviglie del proprio paesaggio.

Ora, in occasione del terzo centenario della nascita, la FondazioneEnrico Monti dedica una sontuosa riedizione in italiano delle sueopere dedicate alla montagna – il giovanile poema “Le Alpi”, gli scrit-ti sulla geografia e sui ghiacciai e tutti i recìts dei suoi viaggi – meti-colosamente e sapientemente introdotti e chiosati dagli storici LuigiZanzi e Enrico Rizzi che ha curato l’opera.

Rizzi, espertissimo nel ricostruire la storia di antichi viaggi, apre ilsuo saggio con un’immagine folgorante: “Passo del Gottardo, unodegli ultimi giorni di settembre 1778. Il priore dell’Ospizio, padreLorenzo, circondato da una piccola folla di curiosi vede sbucare dallenebbie, sul versante di Hospental, la più singolare, straordinaria caro-vana che abbia mai registrato la storia secolare di quel valico sul“tetto del mondo”. Che cosa era mai? Una lunga fila di muli da somatrasportava 154 casse con la più preziosa biblioteca privata d’Europa:la biblioteca di Albrecht von Haller. Quei libri, circa 23 mila preziosivolumi scientifici accumulati nel corso di una vita dall’illustre studio-so svizzero, erano stati acquistati dopo la sua morte dall’imperatoreGiuseppe II e sono tutt’ora conservati alla biblioteca Braidense diMilano dove furono trasportati attraverso il Gottardo quell’autunnolontano. Fu forse quello l’ultimo viaggio del grande Haller, di cui èbello oggi rileggere la vita e le tante luminose intuizioni.

Maser

Medico enaturalistasvizzero, scoprìper primo eillustrò lasublimebellezza delle

alte montagne.La sua vita e le

sue opere in unaricerca di Enrico

Rizzi e Luigi Zanzi

28 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

In viaggio nel grande “teatro naturale”Sopra, un’immagine di Albrecht von Haller a 26 anni e quiaccanto la copertina di “Le Alpi, viaggi e altri scritti”(Fondazione Enrico Monti e Fondazione Maria GiussaniBernasconi, 263 pagine) a cura di Enrico Rizzi con saggiintroduttivi dello stesso Rizzi (che cura anche traduzioni e

note) e di LuigiZanzi. L’opera faseguito a quelleche Rizzi hadedicato allastoria dellegenti walser,nonché allefigure di“viaggiatori”delle Alpiquali HoraceBenedict de Saussure e DèodatGratet de Dolomieu e al recupero critico della grandelezione di storiografia alpina di William Augustus BrevoortCoolidge: un cammino verso una sempre più approfonditaconoscenza del grande “teatro naturale” delle Alpi, e dellavita culturale che in varie forme da esso scaturisce. SuHaller è uscita quest’anno anche una biografia curata daLuigi Zanzi (qui accanto la copertina), sempre per i tipidelle fondazioni Monti e Giussani Bernasconi.

Le Alpi riabilitateFigure storiche Albrecht von Haller

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 29

Positivi risultano i risultati del primoesperimento italiano di “protezioneattiva” di un ghiacciaio realizzatal’anno scorso da tecnici

dell’Università di Milano (LS 8/2008) su unaporzione del ghiacciaio Dosdè orientalenelle Alpi lombarde: 115.000 sarebbero statii litri di acqua salvati grazie alla coperturasperimentale di geotessile. La tecnologiaadottata è semplicissima. Un team di ricer-catori del Comitato Glaciologico Italiano hasteso all’inizio dell’estate la copertura percreare una barriera fisica tra i raggi solari ela neve e il ghiaccio sottostanti, limitandonecosì la fusione durante il periodo estivo.

L’esperimento, che è stato ripetuto nell’e-state del 2009, avrebbe permesso di salvareil 43% di spessore dell’acqua rappresentatadalla neve compatta presente al momentodella stesura del telo e soprattutto di azzera-re, a differenza degli altri anni, la fusione delghiaccio sottostante (i 115 cm di ghiacciosalvati equivalgono a 105 cm di acqua e rap-presentano lo spessore di ghiaccio personelle zone non coperte dal telo).

In totale, tenendo conto anche del ghiacciopreservato dalla fusione, si è salvato - inbase alle valutazioni degli studiosi - un con-

sistente volume d’acqua. In realtà, da diver-si anni si sperimentano tecniche per rallen-tare lo scioglimento dei ghiacciai con lacopertura della loro superficie mediante pel-licole riflettenti e altro.

Nelle Alpi vallesane, sul ghiacciaio delRodano fortemente colpito dallo scioglimen-to, è stato addirittura allestito un frangiven-to lungo 15 metri e alto 3. Con questo dispo-sitivo i venti freddi di caduta, che altrimentisarebbero liberamente scesi a valle, hannopotuto essere rallentati e trattenuti.

Sovente sono le società funi-viarie a proporre di ricoprirecon pellicole in materiale sinte-tico superfici sempre più ampiedi ghiacciai allo scopo di preser-vare l’integrità o la sopravviven-za delle piste. Ma quale è la posi-zione delle associazioni ambien-taliste? Esiste in proposito unatteggiamento di cautela se nondi diffidenza, nel presuppostoche i motivi reali non sarebberotanto di ordine ecologico, quan-to meramente economici.Mentre infatti in Svizzera e inItalia ci si accontenta per ilmomento di coprire i ghiacciai,

gli austriaci sono un passo più avanti (si faper dire): nella valle di Stubai la coperturadel ghiacciaio avrebbe dovuto essere abbi-nata alla pubblicità di un dentifricio. Erainfatti prevista la pubblicità per un prepara-to con protezione dello smalto dentario suuna pellicola di 30 metri per 30. Come con-tropartita le società funiviarie di Stubaiavrebbero ricevuto 60.000 metri quadri dipellicola protettiva. L’iniziativa, per quanto sisa, non è stata autorizzata. ■

Scrittori di montagna all’ombra delle Piccole Dolomiti era iltema della rassegna “Tra le rocce e il cielo” che dal 28 al 30agosto ha richiamato un pubblico folto e appassionato in

questo lembo del Trentino ai margini dei percorsi turistici maggiori,ma, forse proprio per questa ragione, dotato di un fascinoautentico e selvaggio. Densi d’iniziative, i tre giorni “tra le rocce eil cielo” hanno spaziato dalle mostre d’arte allepresentazioni di libri, dalle tavole rotonde alle lettureintorno al fuoco, dagli incontri gastronomici alleuscite storiche e naturalistiche sul territorio dellaVallarsa. Tra le personalità convenute l’antropologoAnnibale Salsa, esperto conoscitore delle minoranzelinguistiche dell’arco alpino nonché presidentegenerale del CAI, gli alpinisti Kurt Diemberger, HansSteinkoetter e Tom Perry, il critico e giornalistaFrancesco De Nicola, e numerosi altri scrittori, poeti,scultori, pittori, storici e rappresentanti delle lingueminori che hanno mostrato come la montagna possaessere narrata partendo dalle angolazioni piùsvariate, e utilizzando i mezzi più diversi, in uncontesto che privilegia sempre e comunque ilrapporto umano diretto fra pubblico e protagonisti.

Una festa della montagna, dunque, questo “picco-lo grande festival”; e una vera rivelazione il palco-

scenico naturale che lo ha ospitato. Gli organizzatori WalterCodato, Fiorenza Aste e Mario Martinelli, visto il successo dell’ini-ziativa ripeteranno l’esperienza l’anno prossimo, ma hanno deci-so che i giorni della rassegna saranno cinque e non più tre. Dasinistra nella foto (di Vinicio Vatteroni) la Aste, Kurt Diemberger,Bepi Magrin, Hans Steinkoetter e Martinelli.

“Tra le rocce e il cielo”

Successo di un piccolo grande festival

Ghiacciai Le nuove tecniche per rallentarne l’agonia

Davvero funziona la “protezione attiva”?

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30 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

Nel primo corso di qualifica per Accompagnatori di alpinismogiovanile del Gruppo regionale Lazio è stata sperimentatanel 2008 con successo, coraggio e lungimiranza una nuovamodalità didattica. L’apprendimento è stato “per esperienza”

senza lezioni e attività addestrative; mettendo gli aspiranti accom-pagnatori in situazione operativa reale con un gruppo di ragazzi esotto l’osservazione e il controllo di uno staff di accompagnatorinazionali.

Gli aspiranti dovevano necessariamente già possedere le cono-scenze necessarie per condurre un gruppo di giovani; tali conoscen-ze, apprese nei precedenti corsi per aiuto-accompagnatore, sonostate verificate con un apposito esame. Da gennaio a giugno agliaspiranti accompagnatori è stato chiesto di orga-nizzare, pianificare nel dettaglio, e promuovereun trekking di 9 giorni intorno al Monte Bianco,lavorando “a distanza” cioè via Internet; quindiè stato realizzato il trekking nella seconda setti-mana di luglio.

Ogni sera, in riunione plenaria, sono stati ana-lizzati e discussi con gli aspiranti l’andamentodella giornata e gli errori tecnici commessi.L’esperimento ha avuto successo, si è registratauna reale “formazione al ruolo” nel corso dellosvolgimento delle attività. Non solo: i ragazziaccompagnati si sono dichiarati entusiasti.

Stefano Protto

IL RACCONTO DI DUE ACCOMPAGNATRICI

Donatella Olivieri (AAG CAI Frascati) e PaolaGentile (AAG e AE CAI Salerno) hanno parteci-pato al trekking conclusivo del corso peraccompagnatori che ha percorso una parte delfamoso “Giro intorno al Monte Bianco” e giudi-

cano quelle giornate “ lunghe, dense e terribili, divertenti e faticose,ricchissime di sentimenti e delle più svariate sensazioni”. E’ stato,spiegano, il compimento di un iter di formazione durato sette mesiorganizzato dalla Commissione regionale AG Lazio, “con una giran-dola di e-mail in cui ci siamo scambiati di tutto: scansioni, mappe,immagini, link a pagine in rete, notizie, testi elaborati, ipotesi ditappe del trekking, schemi dettagliati, programmi di massima, bar-zellette…

“Nel frattempo si contattavano rifugi e ostelli, musei e impianti dirisalita, si chiedevano preventivi a trasportatori, si promuoveva iltour con la grafica e pagine web, lo si proponeva a chiunque fosseinteressato, al fine di mettere insieme in tempo utile il numero diragazzi necessario allo svolgimento del nostro viaggio: venti ragaz-zi/e dai 12 ai 18 anni, due per ogni allievo del corso”.

La prima vera prova è stata affrontata la fredda mattina del 19 apri-le al Terminillo presso il rifugio Sebastiani per la verifica della “cul-tura di base”, delle competenze tecniche di orientamento, meteoro-logia e su neve; poi, nel pomeriggio, presso la falesia di Lisciano perquelle su roccia. Per Paola la possibilità di prendere parte a questagrande avventura si è presentata quando la macchina organizzativaera già in moto, ed è stata una vera e propria lotta contro il tempoper mettersi al passo.

E, finalmente, l’appuntanento alla stazione Termini a Roma la seradel 4 luglio: accanto al pullman ecco un raduno di gente colorata evociante, gli allievi-accompagnatori e i ragazzi, molti dei quali non siconoscevano. Al mattino erano tutti a Courmayeur. L’avventuraincominciava. “Non abbiamo dubbi”, spiegano Donatella e Paola, “lasfida è stata vinta. Noi allievi abbiamo superato la prova, i ragazzi sisono divertiti e noi con loro, ed è stato bellissimo, una volta arrivatia Roma, salutarci con le lacrime agli occhi, promettendoci a vicendadi rivederci ancora, naturalmente in montagna!”.

LA PAROLA AI RAGAZZI Questa esperienza intorno al Monte Bianco è

stata molto costruttiva perché ci ha dato l’occa-sione di entrare in stretto contatto per dieci gior-ni con la natura, e in particolare con la monta-gna, e di fare amicizia con ragazzi che hanno inostri stessi interessi. Ci è piaciuta molto la gior-nata passata al Glacier d’Orny, sul versante sviz-zero. Quella mattina ci siamo svegliati, comesempre, abbastanza presto e, dopo una riccacolazione e dopo aver fatto un gelido bucato, cisiamo avviati verso il vicino ghiacciaio.

Una volta arrivati, gli accompagnatori hannoverificato la fattibilità del percorso sul ghiaccio ehanno attrezzato una piccola parete. A turniabbiamo traversato il ghiacciaio in cordata. Èstato molto interessante anche perché gliaccompagnatori hanno tenuto piccole lezioni sulmiglior modo di vivere la montagna, sullasopravvivenza e la malattia del “mal di monta-gna”, insegnandoci a non sottovalutarla mai per-ché ciò potrebbe rivelarsi fatale.

Gaia e Michele

AGALPINISMO GIOVANILE

Nove giorni intornoal Monte Bianco

Cinque valori che contanoLa “girandola” dei cinque valori è l’immagine

che i partecipanti al 3° corso Aiutoaccompagnatori AG CAI Lazio (ottobre 2006-maggio 2007) hanno elaborato in un anno diincontri e che viene riproposta qualeargomento di conversazione con i ragazzi.

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Conoscere da vicino l’esperienzadell’Operazione Mato Grosso inCordillera Blanca, individuare unprogetto che come commissione

sarebbe stato finanziato e favorire la cono-scenza delle guide andine formatesi all’in-terno dell’OMG attraverso una serie di sera-te divulgative: questi gli scopi della spedi-zione in Perù orgaizzata nel 2006 dalla com-missione AG di Massa con tre ragazzi di 15e 17 anni. Vista la presenza dei ragazzi c’èstato anche l’interessamento del CNR diPisa che ha svolto una serie di controllimedici sui giovani partecipantial trekkingper valutarne la reazione in quota.

Nei 25 giorni trascorsi in compagnia dellaguida Miguel Apolinario è stato effettuatoun trekking; con la salita al Nevado Pisco(5750 m) e la visita di diverse realtàdell’OMG vivendo quotidianamente a con-tatto con la popolazione locale.

Al ritorno in Italia è stata donata una stufaeconomica di tipo industriale all’orfanotro-fio di Yanama, situato tra la selva amazzoni-ca e la Cordillera Blanca. ■

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 31

“Tutto è stato fantastico”“E’ stata un’esperienza fantastica”, racconta Noemi Brizzi, una delle ragazze che hanno partecipato allaspedizione in Perù, “che ci ha riempito di emozioni, soddisfazioni e (perché no?) di orgoglio. Una gran bellalezione di vita: vedere un mondo senza cellulari, sfilate di moda e scarpe griffate…Sulle Ande, comunque, nonpotevamo non rimanere colpiti, affascinati, incantati dai paesaggi così incredibilmente belli, dove l’unica cosapossibile è restare ad ammirare in silenzio. E’ stata veramente l’esperienza più bella che potessi vivere, e asoli 17 anni! Non avrei mai potuto immaginare qualcosa di meglio, e mi sento davvero fortunata per avereavuto questa grande possibilità”.

Nell’incanto della Cordillera Blanca

Io, accompagnatrice... per il rotto della cuffia

Spesso ripenso alle serate passate a studiare perprepararmi alle uscite del corso accompagnatori AG-TER. Certo le selezioni sono state dure per tutti: difficile

essere giudicati, specialmente se i banchi di scuola sono unricordo lontano. Ma poi, pian piano, i suoni si sono accordati,ci siamo intesi. L’obbiettivo era comune, la condivisione nonpoteva mancare. Abbiamo lavorato tutti bene: primi fra tutti ifacilitatori, ma anche noi allievi, devo dire con una punta diorgoglio, eravamo un bel gruppo.

COME CI HANNO CONQUISTATOAlcuni di noi erano nell’AG da diversi anni, altri avevano meno

esperienza, ma penso che più o meno tutti avevano lavoratoquasi esclusivamente con gli amici della sezione. Ed eccoarrivare nell’autunno 2007 il bando per lo stage. Arriviamo alrifugio Carrara, in autunno: i colori sono magici, il tempo è bello.Sono presenti molti dei facilitatori. Ci salutiamo e cominciamo ilavori: il brain storming e la simulazione dei test di selezione . Cifanno uscire dalla sala da pranzo. Quando rientriamo la stanzaè semibuia, i tavoli sono stati spostati per fare spazio a unsemicerchio di sedie sulle quali ci accomodiamo. Al centro ifacilitatori, seduti, cominciano a leggere a turno brani e poesie,ognuno alla luce della propria frontale. Foto di paesaggi montaniscorrono su uno schermo. Alla fine veniamo portati in silenziofuori, sotto le stelle, e, tenendoci per mano, cantiamo Signoredelle Cime. Un’emozione fortissima.

LE PRESELEZIONIVenerdì pomeriggio ai Piani di Bobbio (Lecco) i test in aula si

susseguono incalzanti: meteorologia, cartografia, storiadell’alpinismo e dell’AG, statuto e regolamenti CAI, qualche

domanda di geologia, flora e fauna alpina, neve e valanghe,tecnica alpinistica...davvero tanta roba e, ciliegina sulla torta,commentare foto di paesaggi montani. E qui che ci scrivo? Ho50 anni e mi tocca fare delle figure così! Alla fine siamo tuttistanchi. Nulla da eccepire sulla severità di giudizio, ma daparte di qualche facilitatore poteva esserci un’attenzionemaggiore nel non complicare gratuitamente alcune prove!Dopo qualche settimana arriva il risultato: ammessa per il rottodella cuffia. Mi aspetta un gran lavoro.

LE SEI USCITELa prima uscita, quella di marzo, è ugualmente molto dura:

tanta teoria (psicologia, didattica, conduzione gruppi), moltitest. E poi, mannaggia, il compito da fare a casa andavadocumentato! Non lo avevo capito e avevo preparato pochecose orali. Non mi fregano più! Ad aprile facciamoorientamento e cartografia con i LOM. Tutta un’altra cosa: lorosono tanti e i ritmi per forza di cose sono meno serrati, il fiatosul collo non può arrivare. Per di più il tempo è bello e partedel programma si svolge all’aperto. Maggio: neve e ghiacciosul Cevedale. Questa volta mi sento più pronta grazie allagiornata di ripasso intensivo in ambiente fatta con unaccompagnatore estremamente disponibile. Settembre: cordefisse, conduzione gruppi e lettura del paesaggio in Catinaccio.Cominciamo decisamente a goderci l’affiatamento che si ècreato tra noi e con i facilitatori. Le ultime due uscite sono statedi lezioni teoriche e aggiornamento sul pronto soccorso aVallombrosa; test finali, motivazione e assemblea a Massa. Equesta volta, con le nostre di motivazioni, siamo stati noi aregalare grandi emozioni ai nostri facilitatori.

Flavia Rizzini

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TESTIMONIANZELE FORZE DELLA MONTAGNAAutobiografia del “Bonatti francese”che nelle Alpi Occidentali e nelleDolomiti ha compiuto negli anniSessanta e Settanta impresestraordinarie: un percorso costellatodalla scomparsa di tanti amicialpinisti vinti dalle “forze dellemontagna”di René Desmaison, Corbaccio,360 pagine, 20 euro

IL MEGLIO DEGLI ANNI ‘60.L’ALPINISMO NELLA RIVISTA DEL CAIDalle pagine dell’autorevolepubblicazione nata nel 1882 unaselezione di scritti degli anniSessanta, con le ultime significative

imprese dell’alpinismo di conquistahimalayano, l’epocale passaggiodall’artificiale a una nuovaarrampicata libera. Dieci annigloriosi, una preziosa edemozionante documentazione, conle firme più prestigiose: Messner,Aste, Mazeaud, Hasse, Hiebeler,Rusconi e tanti altri a cura di Alessandro Gogna, Priuli & Verlucca, Collana Campo/Quattro, 350 pagine, 18,50 euro

TOPO DI FALESIA Ascesa nell’Olimpo dell’arrampicatadi Moffat, climber inglese di punta.Il libro è anche un ritratto spessoesilarante del mondodell’arrampicata

di Jerry Moffat, Versante Sudd,309 pagine, 19 euro

UN MONDO PERDUTO Un libro di ricordi nel quale ipaesaggi sconfinati diventano losfondo di un percorso interiore allaricerca di sé e dell’ancestralearmonia con la Terradi Walter Bonatti, Baldini CastoldiDalai editore, 472 pagine, 20 euro

RACCONTIL’ORCO DI RHEMESIn sedici racconti una serie diesperienze alpinistiche descritte concompetenza e ricchezza diparticolari (e con una certa dose dicrudezza) da un top managermilanese evidentemente innamoratodella montagna e deciso a mettersialla prova anche in questo generedi exploit letteraridi Renato Riva, Le ChateauEdizioni, Aosta, tel 0165.363067,229 pagine, 15 euro

MONTAGNE DA RACCONTAREStorie di ghiaccio, di avventure, di uominiUn “alpinista della domenica”racconta le sue montagne,frequentate da indomiti cercatoridell’inutile. “Un libro insolito, undiario molto originale”, secondo ilgrande Diemberger che firma lapresentazione. I luoghi raccontatispaziano dall’Appennino Piacentinofino all’Adamello, all’Ortles, alleDolomiti e al Monte Bianco di Davide Chiesa. Idea MontagnaEditoria e Alpinismo, 224 pagine,200 foto a col e b/n, 20 euro

GUIDEPALE DI SAN MARTINO ESTItinerari classici e saliteingiustamente dimenticate nelParco naturale regionalePaneveggio – Pale di San Martino.Una nuovissima “guidamonti”firmata dall’autore del recente eprezioso “Pale di San Martino Est”che ora riguarda le Dolomiti diPrimiero e Gosaldo, Cima Canali –Ballon delle Lède e la Val Canali –Croda Grande. Nel volume sono riportati i luoghidell’arrampicata sportiva, gliitinerari scialpinistici, con 26disegni al tratto di rifugi bivacchie cime, 28 foto a colori con itracciati delle vie e 2 cartinetopografiche a colori.di Lucio De Franceschi. Guida dei Monti d’Italia CAI TCI,413 pagine, 29,90 euro

COLLANEESCURSIONISMO PER TUTTICinque guide in formato tascabilepubblicate con il patrocinio delCAI di Bergamo ”raccontano”alcuni degli aspetti più affascinantidelle Alpi Lombarde con immaginie itinerari accuratamente descrittida due specialisti della materia.I volumi riguardano, nell’ordine:1) 39 escursioni sulle Prealpi, 2)Tra laghi e vette, 3) 44 accessi a33 rifugi, 4) 33 escursioni suimonti pallidi, 5) Trekking sulle viestorichedi Lucio Benedetti e ChiaraCarissoni. Edizioni Junior,ciascun volume è in vendita a 8,90 euro

BOOKSHOPCosa c’è di nuovo

Nelle pagine dellaRivista del CAI lerecensioni dei libri dimontagna più attuali e interessanti

La Libreria del Corso a Varese ([email protected]) è un eccellentepunto di riferimento nell’attraente isola pedonale per gli appassionati dimontagna e di viaggi, con scaffali ben forniti e una consulenza puntualee informata. Ecco i libri più venduti e quelli consigliati da Cristina e Luca

PPiiùù vveenndduuttii1) Aria sottile di Jon Krakauer (riediz.)2) Giorni di ghiaccio, di Marco Confortola3) I miei ricordi, di Walter Bonatti

CCoonnssiigglliiaattii1) Le Alpi nella storia d’Europa, di Luigi Zanzi (CDA&Vivalda)2) La montagna rivelata, aavv (Skira)3) Le forze della montagna, di René Desmaison (Corbaccio)

HITPARADELa montagna in libreria

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Dare veste cinematografica alla vita,alla storia e alle tradizioni di monta-gna; questo è il punto cardinaleverso il quale ha sempre tenuto

ferma la barra il Filmfestival della Lessinia,giunto quest’anno alla quindicesima edizio-ne. A ben pensarci, la formula ideata dai fon-datori Mario Pigozzi e Piero Piazzola delCuratorium Cimbricum Veronense – que-st’anno giustamente ricordati con un premiospeciale alla memoria – ha davanti a séstraordinari spazi di sviluppo. Escludendoper regolamento i film a soggetto sportivo oalpinistico, sembra auto-limitarsi, ma in real-tà porta la ricerca filmica a scoprire realtàpiù vere, più antiche, forse anche più umanedi quelle che si vivono su creste e paretidegli “8000” o in imprese estreme che spes-so sanno di costruito.

A Bosco Chiesanuova protagonista è lamontagna vera. La montagna abitata, vissu-ta, sofferta talvolta; quella che non fa notizia,quella delle mandrie e dei mandriani, dellefiabe e delle nenie, dei segreti del bosco e delfocolare, della saggezza dei vecchi e dellatenacia delle donne.

Alessandro Anderloni, da anni direttoreartistico e regista lui stesso, ha girato mezzomondo e ha messo insieme nove giorni diprogrammazione con 55 film, di cui 23 sele-

zionati per il concorso; questi ultimi prove-nienti da sedici paesi, fra cui Messico, NuovaZelanda, Stati Uniti, Libano. E’ tutto il paeseche si mobilita, piazze comprese, ove si alle-stiscono angoli di gioco per i ragazzi, cucineda campo per gli ospiti, spazi di dibattito e dichiacchiere. Stupisce l’afflusso di folla, sti-mata in circa 5000 presenze complessive datutto il comprensorio, ma anche da Veronache dista 30 chilometri.

Dietro tutta questa organizzazione – diceAnderloni con una punta di giusto orgoglio –c’è il lavoro determinante di una trentina divolontari che è il valore aggiunto ai contri-buti di istituzioni nazionali e locali; scarsiquesti ultimi, per la verità.

Particolare importante. Il XV Filmfestivaldella Lessinia realizzato dal 22 al 30 agosto èstato il festival delle autrici e delle protago-niste. La giuria internazionale ha assegnatoinfatti i due massimi premi ad altrettanteregiste: la “Lessinia d’oro” a Carmen meetsBorat (Olanda) di Mercedes Stalenhoef, la“Lessinia d’argento” a Himalaya, la terre desfemmes (Francia) di Marianne Chaud.

Altre dieci opere hanno avuto riconosci-menti specifici: il premio per le lingue e cul-tura minoritarie è andato a “El somni” diChristophe Farnarier (Spagna); l’inglese“Goleshovo” di Ilian Metev ha ottenuto ilpremio della Regione Veneto per il migliorpaesaggio culturale montano; “La culla delleaquile” di Alessandro Pugno è stato giudica-to il migliore per la storia della montagna.“The Urals” di Oliver Goetzl ha avuto il pre-mio come miglior documentario naturalisti-

co; la migliore opera riguardante i montiLessini è stata riconosciuta in “Il tasso.L’anima di un torrente” di Raffaello Boni.Premio speciale della giuria a “Prezzemolo”di Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino.Altri premi alle opere dei registi HubertSchönegger, John Murray (premio del pub-blico), Simon El Habre.

Per la prima volta, il Filmfestival dellaLessinia ha avuto quest’anno un sostegnoanche dal Ministero dei Beni e AttivitàCulturali: consideriamolo il suggello di unarealtà che ha tutti i numeri per entrare nel-l’arengo nazionale.

Lorenzo Revojera

LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 33

A Bosco Chiesanuova (VR)protagonista è la montagnavera: quella abitata, vissuta,sofferta, che non fa notizia…

Rassegne Il XV Filmfestival della Lessinia

Una formula vincente

I sogni di Carmen seducono la giuria

In “Carmen meets Borat” (Olanda) di Mercedes Stalenhoef, ilfilm vincitore del “Lessinia d’oro”, la regista racconta i sognie le speranze di Carmen che vive nel villaggio tzigano di

Glod, sulle colline della Romania, dove a un certo punto siinstalla la troupe americana del noto film “Borat”.L’ambiente si riempie di eccitazione e diaspettative; ma quando vedono il film gli abitantisi rendono contodi esser stati presi in giro. Glodinfatti viene fatta passare per un villaggio delKazakhistan dove avvengono – sia pure inchiave caricaturale – le cose più riprovevoli (perinciso, in terra russa il film Borat è stato vietato).Padre e nonno di Carmen, apparsi nel film,vengono incaricati di chiedere un risarcimentoalla casa produttrice, ma al ritorno da undeludente viaggio a Londra si sentono addiritturaaccusare di aver intascato dei soldi. A Carmennon resta che tornare ai suoi sogni nel villaggio“dove non capita mai nulla”. “Un film che ci fa

ridere e piangere”, conclude il verdetto della giuria. Marianne Chaud ha tratto il suo film “Himalaya, la terre desfemmes” (Francia) da una personale esperienza di vita a Sking,sperduto villaggio dello Zanskar, regione himalayana a 4000

metri di altitudine, tra le donne che provvedonoalla cura dei campi, nei brevissimi mesi estivi. Laregista è entrata nella loro vita come se fosse unadi loro, interpretando le espressioni e i sentimentidi quattro generazioni di donne. E mostra chesono proprio le piccole cose della vita che, al di làdelle separazioni culturali e religiose, ci uniscono.La giuria era formata dal regista tedesco MattiBauer, dalla giornalista e regista MargheritaDetomas di Bolzano, da Salome Jashidocumentarista georgiana, da Albert GalindoMallol soggettista spagnolo e dal produttoresvizzero Pierre Simoni.

Nelle foto Mercedes Stalenhoef, regista del filmvincitore, con il trofeo “Lessinia d’oro”.

Un miracolo del volontariatoNella foto Alessandro Anderloni, dal 1998 direttoreartistico del Filmfestival della Lessinia, organizzatograzie al lavoro determinante di una trentina divolontari. “Un decisivo valore aggiunto ai contributiistituzionali”, spiega Anderloni.

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Promosso dall’Associazionedelle sezioni carniche del CAI,il premio “Leggimontagna”giunto alla settima edizione è

stato assegnato il 12 settembre aMalborghetto Valbruna (UD) in unclima festoso, con la partecipazionedi ospiti importanti quali gli alpinistiKurt Diemberger e Roberto Mazzilis.Nella sezione video ha vinto “La lunganotte” di Andrea Gobetti e AlessandroBiondi, storia di un salvataggio spe-leologico nelle viscere del Marguareis,seguito da “Prezzemolo - sensa pilesensa curént elètrica” di SandroGastinelli e Marzia Pellegrino. Terzoposto per “Picu picu pecuraru meglioporcu e no viaru” di Micol Cossali.

Quest’anno è stata introdotta unacategoria di cortometraggi a tema(nella fattispecie “Di chi è la monta-gna”), nella quale è stato scelto“Salùstri” di Alessandro Mistichelli eStefano Marchi.

In quanto alla parte “scritta”, il primo pre-mio è andato a Anna Lauwaert, autrice de“La via del drago”, biografia dell’alpinistaClaude Barbier, di cui è stata compagna.Secondi e terzi sono risultati GiorgioSpreafico con “Il prigioniero dell’Eiger” eKriehmild Buhl con “Mio padre, HermannBuhl”.

Gli inediti (settore in cui, come ha sottoli-neato la giuria, c’è stata una confortante fio-ritura di giovani talenti, competenti alpinisti-camente e letterariamente), hanno vistoaffermarsi, nell’ordine, Silvia Petroni, con“Notte nel cielo”, Marco Romelli con“Pioggia gelata” e Lucia Sandiano con “Lozaino di Notu”.

I premi per la saggistica sono stati attribui-

ti a Tiziana Fragno e Stefania Massari per“Abiti”, ad Aldo Audisio e Angelica NattaSoleri per “Film delle montagne – Manifesti”e al corale “Gino Soldà e il suo tempo”. Nellacategoria è stato inoltre assegnato un pre-mio speciale al libro Riccardo Cassin “Centovolti di un grande alpinista” di AlessandroGogna, Laura Melesi e Daniele Redaelli.

Per la sezione dedicata al giornalismo,primo si è classificato Paolo Rumiz con l’ar-ticolo “Addio, sergente Rigoni Stern”.Secondi e terzi Franco Michieli con “RobertoGuidoni. Il lupo che corre” e PietroCrivellaro con “Noi operai vincitori del Dru".

Il Friend d’oro, riconoscimento assegnatoannualmente all’“amico alpinista”, è andatoinfine al tarvisiano Romano Benet.

Luciano Santin

Premi letterari Leggimontagna 2009

Un’opera coraggiosa

Tra i premiati a Leggimontagna, il leccheseGiorgio Spreafico non può che esultare peril riconoscimento ricevuto. Il suo libro

“Prigioniero dell’Eiger” (casa editrice Stefanoni)riguarda la vicenda di Claudio Corti (foto) e il suodrammatico tentativo all’Eigerwand nell’agosto1957. “Opera documentatissima”, lo definisce lagiuria, “a difesa di Corti, ingiustamente emalevolmente attaccato dai mass media maspecialmente da Heinrich Harrer, conun’acredine che neanche l’appurata verità valsea modificare, incrementando così a suo tempol’ostilità sia del mondo alpinistico sianell’opinione pubblica”.

“L’opera di Spreafico”, è scritto nel verdetto, “sidistingue dalle precedenti sul medesimoargomento per numerosi particolari inediti e perl’approfondimento dello studio della personalitàdi Corti, che dal contesto appare quanto maivittima di maldicenza e immeritata ostilità. Il fattostesso che un volume di quasi 550 pagine sifaccia leggere in breve tempo è prova dellacapacità narrativa dell’autore e del suo stile vivoe appassionato, né si può tacere il coraggio concui Spreafico sostiene l’ipotesi di uncoinvolgimento negativo, chiamiamolo così, nellavicenda nientemeno che di Riccardo Cassin e diCarlo Mauri”.

Prestigiosa doppiettaQui a fianco il consigliere regionale Sandro DellaMea consegna il riconoscimento ad Aldo Audisio,direttore del Museo nazionale della montagna,autore, con Angelica NattaSoleri, del volume “Filmdelle montagne –Manifesti”(Priuli&Verlucca editori),secondo classificato nelsettore Saggistica.“All’interno di unacornice grafica di primolivello”, è spiegato nellamotivazione, “grandemerito del libro èquello di fare luce suun aspetto del narrare la montagna– quello del cinema – che spesso è statotrascurato”. L’editore Priuli & Verlucca in questaedizione di Leggimontagna ha colto un altrosignificativo successo con il primo premio per laSaggistica assegnato ad“Abiti”. Curata da StefaniaMassari e Tiziana Fragno,la pubblicazione (editaper conto del Ministeroper i beni e le attivitàculturali) si basa suun’iniziativa realizzataall’inizio del secoloscorso: l’Esposizioneinternazionale di Romadel 1911, voluta percelebrare le “gentiitaliche”, con unanotevole collezione di oggettilegati alla tradizione. “Un libro scientificamenterigoroso e graficamente molto curato”, è scrittonella motivazione della giuria, “capace di mettere inrilievo come la cosiddetta cultura materiale nonsoltanto sia il frutto di una società, ma ne illustri ildivenire in un continuo e fecondo scambio tra gustoestetico e necessità di vita”.

Il Museomontagna sale sul podio

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Con riferimento ai diversi progetti in corso sulterritorio nazionale per l’ampliamento dei com-prensori sciistici e ai relativi dibattiti in corsoall’interno del CAI (vedasi pag.12 dello

Scarpone di agosto) la Commissione centrale Tutelaambiente montano rammenta che la posizione condi-visa nell’ambito del Club Arc Alpin su questo argo-mento, fatta propria dal CAI con atto del Consiglio cen-trale del 13 gennaio 2001, è la seguente:I club alpini delle Alpi, riuniti nel Club Arc Alpin,- coscienti del fatto che il patrimonio naturale e cultu-

rale, così come i paesaggi, costituiscono le basiessenziali del turismo alpino;

- convinti che la montagna in generale e i territori alpi-ni in particolare debbano essere riconosciuti comepunti di incontro privilegiati per i cittadini d’Europa,non solo in quanto aree a vocazione sportivo/ricreati-va, ma soprattutto per la loro preminente funzionerigeneratrice dello spirito, oltre che del corpo;

- considerando il valore educativo del "contatto e del-l’esperienza" con l’ambiente naturale e del rischiodella sua progressiva perdita di qualità e di specìficità;

- considerando che, nell’ottica della gestione dellerisorse territoriali, la società è orientata verso unamigliore armonia tra turismo ed ambiente;

- coscienti che solo uno sviluppo sostenibile dell’areaalpina con un turismo che rispetti l’ambiente garanti-sca il mantenimento e lo sviluppo delle condizioni divita sociali ed economiche della popolazione locale;

- coscienti che ogni nuova costruzione o ampliamentodelle zone sciistiche comporta inevitabilmente ungrave impatto sull’ambiente e una minaccia a uno svi-luppo che offra reali prospettive future;

- considerando che, data l’importanza e la vastità del-l’arco alpino che costituisce un irripetibile territoriomontano, è indispensabile affrontarne le problemati-che in contesti internazionali;

- pur riconoscendo che le diversità naturali, culturali,economiche e istituzionali che caratterizzano gli Statialpini hanno dato origine a sviluppi autonomi e aofferte turistiche diversificate e complementari; dichiarano la loro ragionata e ferma contrarietà alla

costruzione di nuovi comprensori sciistici e all’amplia-mento di quelli esistenti e chiedono che attraverso iprotocolli attuativi della Convenzione delle Alpi venga-no istituite aree protette, vengano elaborati articolatipiani di sviluppo socio-economico e che venga pro-mossa la compatibilità tra economia ed ecologia, comereale valorizzazione della popolazione locale, in nomedella propria storia e dei valori della montagna.

Pertanto si auspica che gli atti espressi ai vari livellioperativi nell’ambito CAI siano in linea con quanto asuo tempo deliberato dall’Organo di indirizzo.

La Commissione Centrale

Tutela Ambiente Montano

Commissione TAM

Il dibattito suicomprensori A

nche per il 2010 la Commissione centrale per l’escursionismo intende pro-muovere, a beneficio di tutti gli appassionati di sentieri e binari, la 14^ edi-zione dell’ormai tradizionale programma nazionale di trenoescursionismo“Trenotrekking 2010” organizzato in collaborazione con le sezioni e le sot-

tosezioni e con il supporto di Trenitalia. Le Sezioni e le Sottosezioni che intendonopartecipare alla manifestazione, sono pertanto pregate di segnalare, entro e nonoltre il 20 dicembre, le proprie proposte di trenoescursioni utilizzando la schedaqui riprodotta da inviare al coordinatore Gianfranco Garuzzo con una delle seguen-ti modalità: Poste: Via Monteverde 22 - 15100 Alessandria; Fax: 0131.225379; E-mail: [email protected]).

TRENOTREKKING 2010

14a edizioneScheda da compilare a cura della Sezione o Sottosezione organizzatrice ed

inoltrare al coordinatore del Programma Nazionale di Trenoescursionismo

Gianfranco Garuzzo Via Monteverde 22 - 15100 Alessandria - Tel/fax 0131.225379

- a-mail: [email protected] entro e non oltre il 20/12/2009.

Sezione o sottosezione organizzatrice: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Responsabile/i: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Data prevista: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Regione/i interessata/e: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Linea ferroviaria interessata:

- FS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- in concessione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- turistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- disattivata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- abbandonata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Treno utilizzato: ❏ ordinario ❏ a vapore ❏ storico

Trenoescursione proposta:. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Descrizione dell’itinerario: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Difficoltà: . . . . . . . . . . . . . . Tempo di percorrenza: ore . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Dislivelli: Salita m.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Discesa m. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

firma presidente/reggente. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

TRENOTREKKING 2010Le proposte delle Sezioni

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Napoli Uno stage per i giovaniLa Sezione napoletana del Club Alpino Italiano invita i giovani e i

giovanissimi ad avvicinarsi al mondo della montagna con incontri edescursioni finalizzati all’alpinismo, all’escursionismo e alla speleolo-gia. In numerosi manifesti viene pubblicizzata l’iniziativa fortementevoluta dal nuovo presidente Ernesto Sparano e dal vicepresidenteImma Benenato e sostenuta dall’intero consiglio. "L’intento”, vienespiegato, “è quello di offrire stimoli per una visione più profonda delmondo della natura, nonché per un impegno forte alla sua salvaguar-dia, e un richiamo a valori che partono dall’amore per la montagnaper giungere a sentimenti di amicizia, solidarietà, libertà di pensiero,interesse per la cultura, e per rafforzare i rapporti umani". Lo stageper i giovani, che si terrà fino a febbraio e vedrà impegnati tutti i tito-lati della sezione e alcuni soci OS, prevede 6 uscite precedute da

incontri introduttivi al costo di 100 euro comprensivi della quota d’i-scrizione al sodalizio e dell’uso di materiali tecnici. Per i giovanissimiil costo è 50 euro, comprensivo della quota d’iscrizione al sodalizio eal gruppo di Alpinismo giovanile nonché dell’uso di materiali tecnici,per una serie di incontri e uscite mensili durante l’anno 2010. Info:Tel. 081.7648916 - E-mail: [email protected] - www.cainapoli.it

Chiavari (GE) Tutti in vetta per la paceOrganizzata dalla Sezione

di Chiavari sul MontePenna, nel Parco naturaleregionale dell’Aveto si èsvolta domenica 20 settem-bre la seconda Giornatanazionale “Cime di pace”.

Un centinaio le persone,con una rappresentanzadegli scout di Chiavari, sonosalite in vetta dove OrnellaPetrachi, Oreste Forno,Eugenio Di Marzio eGianfranco Rapetta hannoparlato della storia e dellospirito che anima l’iniziativa. I fondi raccolti sono andati a favoredell’ANFFAS Onlus Tigullio Est di Chiavari che accoglie ragazzi eadulti con gravi problemi di disabilità intellettive e/o relazionali. Lamanifestazione si è conclusa con una messa celebrata da don Gratien.Il prossimo appuntamento, affidato al CAI Abruzzo, è in Maiella.

Torino Battesimo ai CappucciniIl Museo nazionale “Duca degli Abruzzi”

annuncia “Fotografie delle montagne”, ilsecondo libro sulle raccolte di documenta-zion. La fototeca, che ha iniziato a costi-tuirsi nei primi anni del museo negli anniSettanta dell’Ottocento, oggi conservacirca 140 mila pezzi, alcuni rarissimi efondamentali, per rendere conto dellafotografia di montagna, alpinismo eesplorazione: dalle Alpi all’Himalaya,dalla Patagonia all’Africa, dal Canada alGiappone, dall’Artide all’Antartide. Ilvolume rappresenta secondo i curatoriAldo Audisio, Pierangelo Cavanna edEmanuela de Rege di Donato una scom-messa. Nell’era dell’immagine digitale e delle sueinfinite applicazioni è ancora possibile catturare con “soli” seicentoscatti il cuore del tempo? Sono difatti 600 le immagini selezionate eriprodotte, con alto livello qualitativo, nel libro, con saggi introdutti-vi dei curatori e di Enrico Camanni, Marco Albino Ferrari, PieroSoria. Edito da Priuli & Verlucca Editori con la collaborazione delMuseo e della Regione Piemonte, in distribuzione al prezzo di 45 euro– il libro viene illustrato mercoledì 18 novembre alle 18.30 nella Saladegli stemmi al Monte dei Cappuccini da due presentatori d’eccezio-ne: il presidente generale del Club Alpino Annibale Salsa e dal notis-simo alpinista (ma anche fotografo e cineasta) Kurt Diemberger.

36 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

QUICAIAttività, idee, proposte

"La libertà in montagna...sotto una valanga di limiti" èil titolo del convegno in programma sabato 21 novembreal Palamonti di Bergamo con l’intento di mettere a fuocoun tema di grandissima e scottante attualità: il problemadelle sempre più frequenti norme e limitazioni chevorrebbero regolare l’accesso alla montagna. In questospecifico caso, si tratta della montagna innevata, matutto fa pensare che andando avanti, con la scusa dellasicurezza a ogni costo, il fenomeno si allargheràinevitabilmente a tutte le forme di frequentazione dellamontagna. Il punto di partenza, come precisa il ClubAlpino Accademico Italiano che organizza il simposioinsieme con la Commissione Nazionale Scuole diAlpinismo, Sci alpinismo e Arrampicata, sono alcunerecenti sentenze con condanne penali per "valangacolposa" e le leggi regionali, in particolare delPiemonte, che pongono limiti e obblighi ai frequentatoridella montagna innevata.

Saranno impegnati a Bergamo esperti del problemadal punto di vista giuridico (giudici, avvocati espertianche di legislazione straniera) e tecnico (AINEVA eCNSAS). Tra i partecipanti viene anche annunciata lapresenza del capo di gabinetto del ministro del Turismoper la rilevanza che queste limitazioni hanno sullafrequentazione con conseguente influenza negativasugli operatori del settore.

A Bergamo moderatore del convegno sarà l’avvocatoVincenzo Torti, vicepresidente generale del CAI. L’inizioè fissato alle 10 con registrazione dei partecipanti dalleore 9. Relazioni preordinate sino alle 12.30. Poi buffetofferto dagli organizzatori. Dalle 14 alle 16 interventiliberi e discussione sulle relazioni del mattino. Ulterioriinformazioni saranno pubblicate sul sito www.cai.it main ogni caso potranno essere richieste all’[email protected]

Valanghe di… limiti

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 37

Valle d’Aosta L’inaugurazione del GonellaÈ fissata per la prossima

stagione l’inaugurazionedel rinnovato rifugio Go-nella al Monte Bianco i cuilavori sono stati recente-mente completati e di cuiaveva a suo tempo ampia-mente riferito lo Scarpone(11/2008) illustrando tutti iparticolari di una strutturad’alta quota decisamenteall’avanguardia. La Sezionedi Torino (tel 011.539260)

comunica che in occasione dell’apertura ufficiale, di cui verrà almomento opportuno annunciata la data, si svolgerà la cerimoniainaugurale con la partecipazione delle autorità della Valle d’Aosta, deisoci e degli appassionati che vorranno salire lassù, a quota 3070metri, sulla cresta delle Aiguilles Grises dove nel 1881 i pionieri delCAI avevano coraggiosamente costruito un primo spartano rifugio.

Monza Monzamontagna, quinta edizioneLa quinta edizione di Monzamontagna si svolgerà nella cittadina

lombarda dal 7 al 29 novembre con film provenienti dal Filmfestivaldi Trento 2009 e dal Festival di Sondrio 2009, serate con alpinisti, suavvenimenti storici della prima guerra mondiale, sulla montagna inambito sociale ed educativo, cori, vin brulè in piazza, arrampicatasportiva, gite escursionistiche, gite di sci di fondo gratuite per bam-bini, libri provenienti dalla 23a rassegna trentina Montagnalibri edesposizione di quadri e sculture lignee a tema.

Tutte le iniziative, patrocinate dal Comune di Monza e dallaProvincia di Monza e Brianza, saranno a ingresso gratuito. Il pro-gramma è disponibile sul sito internet della Sezione di Monza del CAI(www.caimonza.it).

Genova L’eolico e le sue prospettiveLa TAM organizza un corso a Genova e Finale Ligure. In program-

ma sabato 28/11 presso la Sezione Ligure a Genova, galleria Mazzini7/3, un incontro sull’energia eolica. Il corso prosegue da gennaio aFinale Ligure con “Il dissesto idrogeologico e la lotta alla desertifica-zione in Liguria” (Renzo Castello) e a Genova con “Incendi boschivinella Liguria costiera” (Paola Tomassone). Direttrice del corso MariaPia Turbi ([email protected]) presidente TAM Liguria.

Parma Linee guida per i sentieriGiunta provinciale di Parma ha approvato il 24 settembre il docu-

mento “Linee guida per la realizzazione degli itinerari escursionisticipedonali” redatto dal Tavolo Provinciale di Coordinamento Sentieridi cui la locale sezione del CAI (www.caiparma.it) fa di diritto parte.

Nel documento, oltre alla descrizione della procedura da seguire dachiunque desideri realizzare un sentiero, largo spazio viene dedicatoalla realizzazione e gestione degli stessi.

L’importante traguardo, voluto e perseguito negli anni dalla sezionein concerto con l’Amministrazione provinciale, è l’adozione dei crite-ri di segnatura dei sentieri secondo i dettami prescritti dal CAI.Pertanto, come sottolinea Stefano Mordazzi della Commissione sen-tieri nel dare cortesemente notizia, il “segno amico” bianco e rossoanche in provincia di Parma è il segno dell’escursionismo.

Vicovaro (Roma) Operatori regionali TAMSi è concluso il 20 settembre a Vicovaro (Roma) il Corso interre-

gionale per operatore TAM. Hanno partecipato soci provenienti dalLazio e dalla Campania. Presieduti dal presidente del GR Lazio LuigiScerrato e alla presenza del presidente della CCTAM MirandaBacchiani e del precedente presidente Giorgio Maresi, gli esamihanno proposto al titolo di ORTAM Alessio Liquori e MargheritaMontoneri della Sezione di Roma, Nausica Fravili della Sezione diTivoli, Ilo Berni e Antonio Di Grottole della Sezione di Viterbo,Giovanni Maturano, Luciano Giuseppe Pepe e Fiorenzo Biancaniellodella Sottosezione di Nusco (Avellino), Paola Daniele della Sezione diSalerno. Il corso, diretto dal vicepresidente della Commissione TAMdel Lazio ENTAM Daniele Boninsegni della sottosezione di Leonessa(Rieti), si è svolto in 6 incontri a tema proposto dalla CCTAM. ➔

Pochi giorni prima del suo 84° compleanno– era nato il 19 agosto del 1925 – ilgiorno di ferragosto se n’è andato a

Milano Gigi Cucciati: come era suo costume,con discrezione, quasi non volesse scomodaregli amici nemmeno per accompagnarlonell’ultima gita. Lui, che ci ricordava tutti, noi veterani dellaSUCAI, con quei suoi auguri filosofico/umoristici di fine anno fattia pennarello. Durante la guerra ne aveva viste di tutti i colori:sentirlo raccontare le sue avventure fra tedeschi, repubblichini,partigiani, renitenti, era uno spasso. A lui Carlo Negri, che loaveva in gran simpatia, affidò la segreteria della rinata SUCAIMilano, e come si era occupato della sistemazione del rifugioPigorini alla fine degli anni ‘30, fece lo stesso quando si trattò dimettere in piedi il Tartaglione-Crispo. Nei gloriosi anni ‘50dell’alpinismo milanese era una presenza immancabile dei ritrovisucaini con le sue trovate e i suoi schizzi burloni. Fu lui conl’amico Erba a inventare e dipingere Gelsomino, l’incarnazionepittorica della SUCAI Milano. Cucciati non mancava mai ai raduniannuali dei veterani SUCAI al Carlo Porta: quest’anno seduto atavola non ci sarà, ma forse, aguzzando lo sguardo, lo vedremoarrampicare agile e leggero sui Magnaghi col Pino e col Carletto.Fino in vetta. (Lorenzo Revojera)

Milo Navasa

Si è spento il 12 settembre a Verona, all’età di 84 anni, MiloNavasa, già direttore della scuola di arrampicata GinoPriarolo del CAI, accademico del CAI e del francese

Groupe Haute Montaigne. La scomparsa di Navasa lascia unvuoto nel mondo alpinistico. Elegante nel gesto tecnico maanche metodico, oltre che di grande resistenza fisica: così vienericordato nel libro “Un secolo di alpinismo veronese 1875-1975”scritto per i 100 anni di vita del CAI di Verona da BartoloFracaroli. Navasa con il padre Augusto venne fatto prigionierodai nazisti il 13 dicembre 1944: portato in un campo di prigioniaa Bolzano riuscì a scampare al lager dove invece morì il padre.

Addii

Gigi Cucciati

Come preannunciato n ottobre in queste pagine, sabato 7novembre il Palamonti di Bergamo ospiterà, nelpomeriggio, il convegno annuale dell’Accademico su

"Doping in montagna" con la partecipazione di alpinisti e dimedici. Lo scopo, precisano gli organizzatori, è quello divalutare il problema dal punto di vista della sua rilevanzaquantitativa e dal punto di vista etico e sanitario.

Accademico

Il convegno annuale

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Torino Un prezioso strumento di lavoro

Nella foto la consegna del nuovo automezzo (Fiat Panda 4x4) con-cesso dalla Regione Piemonte al CAI nel piazzale del MuseoNazionale della Montagna a Torino. Da sinistra, Aldo Audisio diretto-re del Museo nazionale della montagna, Vito Debrando dirigente dellaRegione Piemonte, Luigi Geninatti presidente del CAI Piemonte eLuigi Sergio Ricca assessore regionale alla Montagna. L’automezzo,come è stato riferito il mese scorso in queste pagine, è destinato aconfigurarsi come strumento del lavoro che CAI e Regione Piemontesvolgono sul territorio: sopralluoghi su rifugi e posti tappa, viabilitàagro lvo pastorale, sviluppo della rete sentieristica e così via.

Pietracamela (TE) Raduni scialpinisticiPer la stagione invernale il CAI di Pietracamela, sottosezione di

Isola del Gran Sasso, propone la sesta edizione dei Raduni di scialpi-nismo dell’Appennino Centrale, ai quali si affiancherà una nuova ini-ziativa in promozione dell’Alta Via scialpinistica: due raduni liberi,gratuiti e non competitivi, per un contatto amichevole tra i gli scial-pinisti sul territorio la promozione della conoscenza dell’AppenninoCentrale. I Monti Sibillini e quelli della Laga, il Gran Sasso, il Gruppodel Velino-Sirente, i Monti Marsicani e le Montagne della Maiellasaranno esplorati secondo l’itinerario - per scialpinisti di buon livello

- tracciato nella scorsa stagione da Angelo Grilli e Luca Mazzoleni,ideatori e realizzatori del progetto Alta Via, che si svolgerà dal 14 al17 gennaio a Velino o PNA o Laga e dal 18 al 21 marzo alla Maiella oGran Sasso o Sibillini (in base alle condizioni nivo-meteo del momen-to). I raduni saranno invece ai Monti Sibillini dal 19 al 21 febbraio(Ussita) e al Gran Sasso dal 16 al 18 aprile (Fontecerreto). Info: [email protected], 333/4998235; [email protected],333/2324474; www.scialpinismoinappennino.it

Canossa (RE) In cammino con il CAIPresso lo storico Castello di Canossa è stata inaugurata il 26 set-

tembre una sala dedicata al presidente del CAI Gaetano Chierici chenel 1877, alla testa delle sezioni di Parma e Reggio Emilia, avviò gliscavi archeologici che portarono alla luce importanti testimonianzestoriche creando le premesse per la successiva istituzione dell’attua-le Museo nazionale. L’iniziativa, che è stata inserita nell’ambito dellecerimonie per la Giornata nazionale del patrimonio culturale, ha vistola partecipazione delle massime autorità regionali del Ministero per ibeni culturali, oltre a un gran numero di soci e simpatizzanti del ClubAlpino Italiano rappresentato dal consigliere centrale Luigi Trentini.

Dopo un saluto del sovrintendente per i beni architettonici e il pae-saggio, dottoressa Grifoni, della Direzione regionale per i beni cultu-

Sarà la Scuola di alpinismo e sci-alpinismo "ValMontanaia" del CAI Pordenone a ospitare il 14 e 15novembre l’8° Congresso degli istruttori nazionali.

Un congresso denso di temi proiettati sul futuro delle scuole incontinua evoluzione, che coinvolge l’alpinismo, gli alpinisti e leassociazioni. I congressisti verranno ospitati dalla Fiera diPordenone, facilmente raggiungibile in prossimità dell’uscitadell’autostrada. I lavori avranno inizio nel pomeriggio di sabato14 con una sequenza di temi prevalentemente tecnici dovefanno spicco gli interventi delle scuole centrali di alpinismo escialpinismo sull’aggiornamento dei contenuti dei corsi, comesempre improntati a fornire agli allievi le migliori indicazioni percontemperare passione ed entusiasmo con le regole dellaprudenza e della sicurezza. I lavori riprenderanno domenicacon importanti argomenti dedicati al ruolo delle scuole nelcontesto sociale attuale e nell’ambito della struttura interna delClub Alpino Italiano.

Gli istruttori dovranno anche provvedere come da statuto allanomina dei componenti della Commissione nazionale per ilprossimo triennio. Le conclusioni saranno tratte dal presidentegenerale Annibale Salsa. Info e programma: www.cnsasa.it

Pordenone, 14 e 15 novembre

Istruttori a congresso

QUI CAI Attività, idee, proposte

La chiusura del rifugio Biasi per la stagione 2009 è stataesclusivamente determinata dalla rinuncia alla gestione, permotivi personali, del signor Erich Pichler che per parecchi

anni aveva con bravura e professionalità condotto l’esercizio, edall’impossibilità di reperire in tempo utile un nuovo gestore,nonostante le richieste fatte tramite la stampa locale, il CAI AltoAdige, le sezioni CAI e dell’AIpenverein della zona. Già nellariunione con i gestori dei rifugi svoltasi a Bolzano il 18 aprile èstata data a tutti i presenti informativa della ricerca di un nuovogestore e, in sua mancanza, dell’inevitabile chiusura.

La comunicazione apparsa sul numero di settembre delloScarpone ci appare dunque quanto meno intempestiva e, perfortuna, imprecisa in quanto per il prossimo anno abbiamo laquasi assoluta certezza che il rifugio riaprirà con iI vecchiogestore. Un ultimo appunto: i centomila, e oltre, euro investitinell’ultima ristrutturazione sono stati finanziati solo edesclusivamente dalla Sezione di Verona.

Piero BresaolaPresidente della Sezione di Verona

Buone notizie dunque in merito alla riapertura del rifugio Biasidella Sezione di Verona, tra i più famosi dell’Alto Adige, ungioiello d’architettura montana a 3.195 metri sulla punta delBicchiere, cresta sud di Cima Libera, nel gruppo dello Stubai.Della chiusura – per fortuna momentanea – aveva dato notizia insettembre Lo Scarpone e siamo grati al presidente del CAI diVerona per questa provvidenziale messa a punto (R.S.).

I nostri rifugi

Biasi, buone notizie

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 39

rali, e del sindaco di Canossa, Trentini hatestimoniato l’impegno del CAI nello studiodegli aspetti culturali legati alle nostremontagne, tema sottolineato anche dal pre-sidente regionale CAI Paolo Borciani, ilpresidente del Comitato scientifico regio-nale Giuliano Cervi ha poi dato notizia(vedere box in queste pagine) del ritrova-mento a Canossa di una specie vegetale,ritenuta estinta, che costituiva nelMedioevo un fiore simbolo dei menestrelli:scoperta che proietta una nuova luce sul-l’antica corte medievale di Matilde diCanossa all’epoca dello storico incontrocon l’Imperatore di Germania Enrico IV.

Cervi ha anche presentato il nuovoSentiero natura della Rupe di Canossa, rea-lizzato con il contributo del Comitato scien-tifico del Club alpino e realizzato concreta-mente dal Comitato scientifico regionaledell’Emilia Romagna insieme con un agilepieghevole in distribuzione presso ilComitato regionale (la si può richiedereall’indirizzo di posta elettronica [email protected]).

Lecco Presto la Sezione Cassin La Sezione di Lecco sarà intitolata a Cassin. E’ stato il presidente

Mario Bonacina a proporre la nomina, sottolineando come il grandealpinista scomparso il 6 agosto sia stato per anni il presidente onora-rio, ma anche presidente effettivo negli anni Cinquanta. In questi gior-ni intanto la Casa dei costruttori lecchesi ospita fino al 22 novembrela mostra “100 per 100 Cassin. L’uomo, le imprese, lo spirito” curata eallestita dalla Fondazione Riccardo Cassin.

All’inaugurazione sono intervenuti il 19 settembre il presidente diAnce Lecco Mario Sangiorgio, il presidente della Fondazione Guido

Cassin, il sindaco Antonella Faggi, l’assessore della provincia FabioDadati, il presidente del Consiglio regionale Giulio De Capitani e ilvicepresidente generale del CAI Valeriano Bistoletti.

Cuneo Festa per i 20 anni del VallantaFesta per i vent’anni, il 13 settembre, del rifugio Vallanta (2.450 m)

in alta Val Varaita (CN). Il rifugio è la base ideale per le ascensioni alRe di Pietra e ai suoi satelliti, nonché punto di sosta per i trekkingestivi. Alla festa ha partecipato il presidente generale Annibale Salsaaccompagnato dal componente del Comitato direttivo centrale LucioCalderone, dal consigliere centrale Ettore Borsetti, dal presidentesezionale Carlo Gagliardone e dal presidente del Soccorso alpino pie-montese Aldo Galliano. Dopo la messa Gagliardone ha voluto richia-mare valori come l’amicizia, la solidarietà e in particolare il volonta-riato, per il quale rimane essenziale l’intensità e la passione con cui siopera. Il presidente generale ha voluto a sua volta portare sulle mon-tagne cuneesi un grande messaggio di solidarietà e di fratellanza, lasua profonda umanità. Successivamente sono intervenuti i past pre-sidenti Armando Mariotta e Giuseppe Bassignano per ricordare le dif-ficoltà e le soddisfazioni di un’impresa nata dal nulla e realizzata in 15anni con molto lavoro, ma anche con amore, ingegno e passione. Ilpresidente generale ha infine consegnato, ai non più giovanissimivolontari, una pergamena di ringraziamento a nome del CAI.

Vicenza Tre premi a tesi di laureaLe Sezioni vicentine del CAI ([email protected]) hanno

indetto un pubblico concorso per l’assegnazione di tre premi per tesidi laurea relative ad argomenti riguardanti la montagna veneta. Sonoammessi lavori provenienti da qualsiasi facoltà, a condizione chequanto trattato abbia per oggetto la montagna.

Il premio si rivolge a laureati e laureandi, autori di tesi di laurea dis-cusse nel periodo che va dal maggio 2009 al luglio 2011. Le domandedi partecipazione dovranno essere inviate a una delle sedi delle sezio-ni vicentine del Club Alpino Italiano (Arzignano, Asiago, Bassano delGrappa, Dueville, Lonigo, Malo, Marostica, Montebello Vicentino,Montecchio Maggiore, Recoaro Terme, Schio, Thiene, Valdagno,Vicenza) entro il mese di luglio 2011. Il termine ultimo per la pre-

Il 21 novembre, con inizio alle ore 9 presso la Sezione diPordenone (Piazza del Cristo 5), a cura della Commissioneinterregionale medica veneto-friulana-giuliana e in

collaborazione con la locale sezione, si svolgerà il 3° Corso perdocenti scolastici sul tema “Aspetti medici dell’attività con igiovani in ambiente montano”. Il corso, patrocinato dal CAIVeneto e dal CAI friulano-giuliano, rispecchia quello già tenutocon successo gli anni scorsi al Centro Crepaz del Pordoi epresso la Casa alpina di Valbruna affrontando le principaliproblematiche mediche che si possono incontrare durantel’attività escursionistica con giovani studenti in ambientemontano. L’iscrizione è gratuita, fino a un numero massimo di40 iscritti. Per tutti gli insegnanti sarà possibile usufruire deipermessi per la formazione di cui all’art.62 del CCNL Scuola02/05. Verrà rilasciato l’attestato di partecipazione.

Le iscrizioni (possibilmente entro l’11 novembre) vanno inviatealla segreteria organizzativa [email protected].

Per informazioni: Fulvio Bratina 339.3147329; LucianoSaccarola 335.8302119 - [email protected]).

Il programma può essere richiesto alla segreteriaorganizzativa ed è visibile nel sito web www.caiveneto.it, dalquale si può scaricare la scheda di iscrizione.

Medicina di montagna

Formazione per medici scolastici

Il Comitato Scientifico Centrale continuagli approfondimenti dei vari aspettiinerenti l’ambiente montano: l’edizione

2010 dell’Agenda è dedicata agli animalidelle montagne italiane, descritti in mododocumentato e scientificamente rigorosoall’interno di interessanti schedetematiche. Ancora una volta il frescoentusiasmo e la competenza sviluppata daanni di studio e di attività sul terreno daparte degli operatori naturalistici del CAIhanno permesso di sviluppare contributimolto originali, con la pretesa diaccompagnare il lettore, o meglio,l’utilizzatore dell’Agenda, giorno pergiorno, alla scoperta delle montagneitaliane e delle diverse specie animali chele abitano, con specifiche informazionisulle caratteristiche morfologiche,sull’habitat, sulla diffusione sul territorio esulle loro abitudini.

Agenda 2010

Gli animali delle montagne

L’AGENDAdel Comitato Scientifico Centrale

IL RESPIRODELLA MONTAGNAANIMALI DELLEMONTAGNE ITALIANE

230 Pagine a colori

1° Parte generale

2° Parte agenda settimanale

3° Parte rubrica

12 Animali principali

138 Schede: Animali delle montagne italiane

200 fotografie e disegni

Possibilità d’ordine al sito: www.montagnadilibri.com

A cura di

Ugo ScortegagnaAccompagnatoredi Escursionismo - EAIOperatore Naturalisticodel CAI - GISM

COSTO

15,00

EURO

SCONTO SOCI CAIDAL 10 AL 30%

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■ “La libertà in montagna...sotto unavalanga di limiti" è il titolo del convegno inprogramma sabato 21 novembre alPalamonti di Bergamo.■ Presso il Centro Congressi ‘Forum’ diBressanone (BZ) va in scena dal 3 all’8novembre la prima edizione di IMS,International Mountain Summit®.■ La quinta edizione di Monzamontagna sisvolgerà nella cittadina lombarda dal 7 al29 novembre.■ Il 21 novembre, presso la Sezione diPordenone 3° Corso per docenti scolasti-ci sul tema “Aspetti medici dell’attività coni giovani in ambiente montano”.■ Sarà la Scuola di alpinismo e sci-alpini-smo “Val Montanaia" del CAI Pordenone aospitare il 14 e 15 novembre l’8°Congresso degli istruttori nazionali.■ La TAM organizza un corso a Genova e

Finale Ligure. In programma sabato 28/11presso la Sezione Ligure a, Genova, gal-leria Mazzini 7/3, “L’energia eolica: poten-zialità, limiti e prospettive” (Corrado Ratto).■ L’11 e 12 novembre a Veronafiere “Geo-Oikos", spazio di confronto per progetti,programmi e interventi che mirano aorientare lo sviluppo del territorio nelsegno della qualità, dell’innovazione edella sostenibilità. www.veronafiere.it■ Il 15 novembre, annuale manifestazionein difesa del Bosco del Cansiglio. Perinformazioni: [email protected]■ La Rete di comuni Alleanza nelle Alpi([email protected]) organizza, nell’am-bito del nuovo programma dynAlp-clima-te, un convegno internazionale sul climache si terrà dal 21 al 22 gennaio a Mäder(Austria).■ Lo scienziato keniano R. Samson

Odingo, Nobel 2007, ritirerà il premio“honoris causa” Gambrinus “GiuseppeMazzotti” il 21 novembre al ParcoGambrinus a San Polo di Piave (Treviso) inoccasione della cerimonia conclusiva delprestigioso riconoscimento letterario.■ Il Gruppo naturalistico Le Tracce diCastelfranco Veneto propone la rassegna“Voce dei monti” presso lo spazio Girasolea Treville. Venerdì 13 novembre “La mialibertà”; venerdì 20 “Patagonia Terra dipionieri”, venerdì 27 “Tibet Occidentale: apiedi nel Regno di Guge”.■ Dal 2 al 6 dicembre a Livigno (SO) dieciartisti provenienti da tutto il mondo simisurano con le sculture di neve della ras-segna Art in Ice.■ Sabato 7 novembre il Palamonti diBergamo ospiterà, nel pomeriggio, il con-vegno annuale dell’Accademico.

Pro-memoria

40 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

sentazione delle domande di partecipazione è stato comunquefissato al 31 luglio 2011. Sono previsti tre premi: 1° premio 2.000 euro;2° premio 1.000 euro; 3° premio 500 euro, tutti e tre accompagnati dauna settimana in Campeggio CAI in Val di Sole (TN).

Spoleto Nuova carta dei sentieriÈ stata presentata il 17 settembre a Spoleto la carta escursionistica

dei “Monti di Spoleto e della media Valnerina” realizzata dalla sezio-ne del CAI in occasione del 125° anniversario della fondazione. Lacarta, in scala 1:25000, basata su carte tecniche della Direzioneambiente territorio e infrastrutture della Regione Umbria - edita dallaSER Società editrice ricerche di Ascoli - va a colmare una lacunarelativa a un territorio che solo parzialmente era documentato nella“Carta dei Sentieri del Comprensorio Spoletino” pubblicata dallastessa sezione nel 1989. I sentieri rappresentati sono per lo più trac-ciati della viabilità storica, riscoperti dopo che da anni agricoltori,allevatori di bestiame, carbonai e pastori li avevano abbandonati, masono anche le direttrici battute un tempo dai pellegrini.

La carta si affianca alla pubblicazione “I sentieri della Valnerina edello Spoletino”, nata dalla collaborazione del CAI con la Comunitàmontana della Valnerina, con il Comune di Spoleto e con il GAL ValleUmbra e Sibillini, che descrive analiticamente 11 dei 31 sentieri rap-presentati nella carta stessa, tutti individuati e “tracciati” mediante ilsistema di riferimento satellitare WGS84. 11 sentieri sono già dotatidi segnaletica orizzontale e verticale realizzata secondo gli standarddel Club Alpino Italiano. Analogo trattamento dovrà essere estesoanche ai 20 sentieri che ne sono attualmente sprovvisti e per i qualila sezione del CAI sta predisponendo uno specifico progetto operati-vo. La presentazione è stata preceduta da un video sulla storia dellasezione spoletina, il cui presidente Paolo Vandone ha voluto renderemerito a tutti i soci che grazie al loro volontariato hanno reso possi-bile l’individuazione e la relativa rilevazione geodetica dei 31 sentie-ri. Al saluto del sindaco Daniele Benedetti hanno fatto seguito gliinterventi del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio DarioPompili, del direttore della Direzione ambiente territorio e infrastrut-ture della Regione Umbria Luciano Tortoioli, del presidente dellaComunità montana della Valnerina Agnese Benedetti, del presidentedel Gruppo regionale CAI Umbria Stefano Notari e di Enzo Cori neoconsigliere centrale del CAI.

QUI CAI Attività, idee, proposte

Ho individuato sulle pendici occi-dentali della rupe del Castello,mentre stavo effettuando i sopral-

luoghi per la realizzazione del Sentieronatura di Canossa (vedere notizia in queste pagine, NdR), unfiore il cui nome scientifico è Erysimum cheiri, mentre quellopopolare è Violaciocca gialla o Barco: botanicamente è unacrucifera perenne alta circa 20-50 cm, con fusto semilegnoso eramificato dalla base; in primavera è facilmente riconoscibile perla sua vistosa fioritura gialla, con corolla a quattro petali,dall’inteso profumo di vaniglia. E’ una specie tipica del bacinomediterraneo e in territorio padano non è spontanea: la suapresenza a Canossa è probabilmente dovuta a una introduzioneintenzionale che può essere avvenuta molti secoli fa. Possiedeanche proprietà officinali: è stata largamente usata sia dai grecisia dagli arabi quale detergente, diuretico e stimolante; dai semi edalle foglie si elabora una polvere contenente dei glucosidi che apiccole dosi hanno un potere cardiotonico simile alla digitale. Maal di la di tutti questi aspetti scientifici la pianta è anche carica disignificati simbolici: la sua etimologia, che deriva dal grego(“cheir” = mano ed “anthos”= fiore ) sta a indicare un fiore che siteneva in mano per il suo profumo e per il suo apprezzamento. Imenestrelli nel loro peregrinare tra le corti medievali portavanoappuntate sul petto le sue ciocche quale simbolo di affetto, cheresiste nel tempo e sopravvive alle sventure. Il ritrovamento diquesta specie a Canossa non è quindi casuale: essa costituisce amio parere una testimonianza viva e una diretta reminescenzadella vita di corte all’epoca di Matilde: è una piccola scoperta chepossiede una grande carica emotiva in quanto ci riconduceidealmente ai tempi della Gran Contessa, superando in un istantela lunga schiera di secoli che ci separa da un periodo in cuiCanossa fu al centro della storia d’Europa. E’ bello pensare chequesto delicato fiore giallo renda attuali fatti ed eventi tanto remoti.Per questo motivo agli altri suoi nomi tradizionali propongo diaggiungere anche quello di “viola di Matilde”.

Giuliano CerviPresidente Comitato Scientifico dell’Emilia-Romagna

Riscoperte

E se la chiamassimo “viola di Matilde”?

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 41

CASCO XENON:MULTIFUNZIONE NELLAMASSIMA SICUREZZA

Il nuovo casco Xenon di SALEWA èmultifunzione, nell’accezione più ampia esicura del termine: arrampicata sportiva,

alpinismo, mountain bike, sci esnowboard. Lo Xenon è inoltre il primocasco multifunzione certificato anche perslittino. La pluriennale esperienza diSALEWA, azienda multispecializzata nellosport alpino, unita alle esperienze dellaBergrettung Tirol austriaca, ha consentito

di fissare un nuovostandard per la

sicurezza deic a s c h isportivi. Cosìcommentalo sviluppoP e t e rV e i d e r ,

direttore dels e r v i z i o

austriaco disoccorso alpino in

Tirolo: “In passato,durante un’escursione sugli sci oun’arrampicata, spesso non era possibileportare con sé più caschi adatti alle varieesigenze. Con lo Xenon, invece, possoavere in ogni situazione un casco idoneo ecertificato per qualsiasi sport.”Ottimo per lo sci-alpinismo, il sistemaRecco integrato sullo Xenon puòconsentire un ritrovamento più rapido incaso di valanga. Lo Xenon è quindiequipaggiato al meglio per un impiegoinvernale senza compromessi e soddisfa ipiù elevati requisiti di sicurezza eprecauzione contro le valanghe. Inoltre, grazie all’aerazione dell’intera areadella testa, agli ingressi di aria frontali e aun peso esemplarmente contenuto(esattamente 320 grammi), lo Xenon èperfetto anche per le stagioni più caldedell’anno: è sufficiente rimuovere iparaorecchie per trasformare rapidamentee senza problemi questo casco in uncomplemento sportivo ideale per l’estate. Il comfort è garantito sia per gliappassionati di mountain bike sia per gliamanti dell’arrampicata sportiva edell’alpinismo. L’intera proposta Salewaper l’autunno è visionabile all’interno delsito www.salewa.it

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News dalle aziende A cura di Susanna Gazzola (Servizio pubblicità)

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42 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

MILANOVia Silvio Pellico, 6(M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/01 02.86463516 Fax [email protected] Lu Ma Gv 14-19Me Ve 10-19 Sa e festivi chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca Ma Gv 10-12,30 e 14-19 Apertura serale Ma 21-22,30■ CAMPAGNA ASSOCIATIVA 2009.Presso la Segreteria e telefonica-mente, utilizzando la carta di credito,è possibile rinnovare la propria ade-sione alla Sezione di Milano del CAIper il 2009. Da quest’anno specialeagevolazione sulla quota “Ordinario”riservata ai soci tra i 18 e i 30 anni.Quote associative per il 2009:Ordinario con più di 30 anni €

48,50; tra 18 e 30 anni € 37,00;Famigliare € 27,50; Giovane €

18,50; Vitalizio € 13,70.■ ESCURSIONISMO. 4/10 Beccad’Aouille-Ferrata-(Valgrisenche);11/10 Laghi del Venerocolo (Alpi

Orobiche); 18/10 Monte Cadelle(Orobie bergamasche); 25/10 MonteRagola; 30/10-2/11 Trekking con CaiSeniores nella “Tuscia”-ViaFrancigena; 8/11 Monte Carmo(/Appennino Ligure); 15/11 MonteCrocione (Brianza) ; 22/11 MonteGiove (Val Cannobina); 29/11 Gitaconclusiva della stagione escursioni-stica.■ PRANZO SOCIALE. Il tradizionale"Pranzo Sociale" che suggella il136° anniversario di fondazione dellaSezione si terrà venerdì 20 novem-bre 2009 alle 20 al ristorante delHotel Four Points Sheraton in ViaCardano, 1 (Piazza Duca d’Aosta);durante l’incontro conviviale saran-no festeggiati e riceveranno lo spe-ciale distintivo i consoci venticin-quennali (iscritti dal 1984) DiegoZucca, Claudio Zucca, FrancoZavagno, Antonio Gerosa Zanotti,Luca Zago, Roberto Wappner, LuisaMeazza Vittor, Maria AngelaVecchio, Massimo Tositti, LisettaTerzi, Giancarlo Tavazzi, MarilenaSpezia, Tiziano Sorba, MarcoSimonato, Roberto Serafin, Sergio

Seghezzi, Valeria Scola, SimonettaSalvini, Carlo Salis, Massimo Rossi,Stefano Risi, Alberto MaurizioRipamonti, Paolo Ricciardiello,Gianmaria Riccardi, Stefano Ratti,Giancarlo Rattaggi, Carlo Raimondi,Giovanni Raimondi, SandraQuiriconi, Elena Poto, Chiara Piccoli,Enrico Pezzoli, Silvana Perin, PaoloPasini, Cristina Pasinati, RinaldoPanzera, Giovanni Palermo, EnricaMaria Paleari, Alessandra Orlando,Piergiuseppe Orazi, Attilio Orazi,Alberto Mornata, Umberto Morasso,Francesco Molteni, Mara Menegon,Guido Melodia, Filiberto Mazzilli,Nicola Massariello, GiuseppeMartini, Giuseppe Marcolli, AlbertoMarassi, Gian’Carlo Mannara,Giovanni Malinverni, FrancoMaglioni, Maurizio Lonati, Davidelochis, Fabio langella, Roberto Knez,Cristina Gualandri, Franco Grossi,Bruno Gradenigo, MassimilianoGianelli, Franca Ghilardi, MaurizioGhigna, Fabio Ghidotti, AlbertoGhezzi, Annamaria Garzia, GiuseppeGalmozzi, Paolo Galimberti, MarcoFossat i ,

Carlo Finoli, Renato Ferraiolo,Cesare Fagetti, Rosanna Diotti,Andrea De Vanna, Francesco DeKormotzj, Gertrud Danquart, SilvanaCorbella, Giovanni Confetta, FlavioColturani, Marco Castellini, MatteoCastellini, Roberto Cassini, EzioCassina, Nicola Casati, BarbaraCasati, Paola Carnevali, AlbertoCannonieri, Ada Cannavera, ItaloButtus, Paola Brovelli, Ettore Brolo,Barbara Brambilla, Matteo Boschini,Stefano Bianchi, Gaetano Bianchi,Giancarlo Basile, Marco Ballarino,Carla Alghisio, Giuliano Aiazzi,Roberto Abbiati; cinquantenali(iscritti dal 1959) Ernesto Trotta,Sergio Rossetti, Alessandro Navone,Carlo Navone, Gabriele Marzorati,Carlo Lucatelli, Bruno Fiocca, MarcoFiocca, Anna Fiocca; sessantennali(iscritti dal 1949) Gino Toller, GiorgioMarco Sotgia, Carla Meunier,Giovanni Maffeis, Ezio Lucca, PierLuigi Combi, Giancarla Cantieri; perl’iscrizione rivolgersi in segreteria.■ ESCURSIONISMO. 8/11 MonteCarmo (/Appennino Ligure); 15/11Monte Crocione (Brianza); 22/11Monte Giove (Val Cannobina); 29/11Gita conclusiva della stagione escur-sionistica; 15/12 Scambio degliauguri in Sezione Cai Milano.■ SCUOLA NAZIONALE SCI FONDOESCURSIONISMO – GITE. 7/11Uscita a ‘secco’ per prepararsi allastagione della neve; 29/11 Riale, inpresenza di neve inaugurazione disci e scioline – SCUOLA. Sonoancora aperte le iscrizioni allo stagedi telemark che si tiene in 3 dome-niche di dicembre; info in sede ognimartedì sera, o al numero3469471459 martedì sera dalle 21alle 23, sabato tutto il giorno - GIN-NASTICA PRESCIISTICA. Presso ilcentro sportivo Saini sotto la direzio-ne di un istruttore Isef lezioni di dueore settimanali martedì e il giovedìdalle 19 alle 20 (I turno) e dalle 20alle ore 21 (II turno), ultima lezioneprimo modulo martedì 22/12.■ ATTIVITÀ GIOVANILI – ALPES.15/11 Monte Orsa-Monte Pravello(Prealpi varesine); 19/12 Festa diNatale (in sezione) - FAMILY (persoci giovani sino a 10 anni di età,accompagnati dai genitori) 19/12festa di Natale in sezione.GRUPPO ANZIANI. 4/11 MonteMusinè (Val di Susa); 11/11 Agoncio(Chiavenna); 18/11 Orridi di Uriezzo

QUI CAI Vita delle sezioni

■ 1/11 Linea Bologna-Pistoia LAMA DIRENO-SASSO MARCONI - CAI Bologna,tel/fax 051.234856 - Info: [email protected]

■ 7-8/11 Linea Bologna-Pistoia MOLINO DELPALLONE trekking e marronata - CAI Parma(F. Russo 335.5366378) in collaborazionecon CAI Bologna

■ 8/11 Linea Torino-Genova-La SpeziaLEVANTO-CORNIGLIA - CAI Torino gruppogiovanile (AE S. Crosetto, L. D’Angelo, G.Miceli 333.7534250)

■ 8/11 Linea Salerno-Potenza BALVANO-GOLE DEL PLATANO-GALLERIA M.DELLE ARMI - CAI Salerno (R. Bocchino089.381034, B. Ceccarelli 338.8053516)

■ 15/11 Linea Bologna-Pistoia 3 ITINERARI AMOLINO DEL PALLONE - CAI Bolognatel/fax 051.234856 - [email protected]

■ 15/11 Rotaie perdute - Linea Messina-Catania (tratta dimessa Acireale-GuardiaMangano S. Venerina) TIMPA DI ACIREALEescursione intersezionale regionale - CAIAcireale (AE P. Ristarà, A. Cucuccio349.1496705)

■ 22/11 Linea Milano-Tirano + Traghetto

GRIANTE-SANT. DI S.MARTINO - CAI Corsico (D. Matelloni02.69015485)

■ 22/11 Linee Bologna-Vignola (FER) eBologna-Pistoia + Bus ATC MONTEPA-STORE-MARZABOTTO - CAI Bolognatel/fax 051.234856 - [email protected]

■ 29 /11 Linea Pisa-La Spezia-Genova LASPEZIA-RIOMAGGIORE. CAI Pisa, tel050.578004, [email protected] (resp. P.Biagiola)

■ 29/11 Linea Bologna-Pistoia SASSO MAR-CONI-LAGUNE-SASSO MARCONI. CAIBologna, tel/fax 051.234856 - [email protected]

■ 29/11 Linee Terontola-Foligno e Orte-Falconara INTERAMNA NAHARS visita diTerni - CAI Perugia (AE G. Bambini075.8011281, F. Tegliucci 328.4603951)

■ 29/11 Linea Terni-Sulmona + Bus CAM-POFOROGNA-RIF. SEBASTIANI-ANTRO-DOCO - CAI Antrodoco (L. Cipolloni392.5491378, L. Ingrisano 339.6910780)

■ 13/12 Linea Messina-Palermo MARINA DIPATTI visita dell’area archeologica - CAINovara di Sicilia (AE L. Chillè 340.3540886)

Trenotrekking: novembre per sentieri e binariPer informazioni e programmi più dettagliati consultare www.trenotrekking.it

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 43

(Val Formazza); 25/11 Monti Reixa-Argentea e Rama (AppenninoLigure); 1/12 Assemblea Generaledei Soci (in Sezione Cai Milano);16/12 Pranzo Sociale(da definire);22/12 Festa degli auguri di Natale eCapodanno (in sezione); ritrovo insede tutti i martedì dalle 14,30 alle17; per tutte le norme relative aiscrizioni e comportamento consul-tare gli specifici opuscoli informatividisponibili in sede.■ MILANOMONTAGNA LIBRI. LaCommissione culturale in sinergiacon la Biblioteca della MontagnaLuigi Gabba del CAI Milano e con lacollaborazione del Gruppo ItalianoScrittori di Montagna, promuoveanche quest’anno un intenso ciclo diincontri letterari. Qui di seguito ilprogramma: 3/11 Conversazionecon Giuseppe Garimoldi e presenta-zione del libro “Giorgio Gualco e lav-ventura alpina”; 10/11Conversazione con Adriano Gaspanie presentazione del libro“Astronomia ed antica architetturasull’arco alpino”; Tutti gli incontriaperti al pubblico si terranno in SalaRomanini con inizio ore 18:30.■ CAIMILANCINEFORUM: INCON-TRI CON IL NUOVO CINEMA DIMONTAGNA. La CommissioneCinematografica in sinergia con laCommissione Scientifica GiuseppeNangeroni presenta un ciclo di treserate di proiezione che si terrannocon inizio alle ore 21 in sede: 10/11l’arte di arrampicare - “CannabisRock” di Franco Fornaris (52’) Italia- “The Wall” di Lim II Jin, Corea delSud, Premio Mario Belllo al Festivaldi Trento 2008; 17/11 selezione dalSondrio Filmfestival; 24/11 i grandiclassici - “La tragedia della pareteNord dell’Eiger (91’) di Gerhard Baur, Germania, 1984 - “Masino primoamore” (37’) di Adalberto Frigerio,Italia, 1975 – “L’uomo di legno”(42’) di Fulvio Mariani, Svizzera,1995; le proiezioni sono pubbliche egratuite.■ OTTAGONO SPAZIOMONTAGNA.Riprendono presso lo spazio esposi-tivo della Sezione le mostre dedica-te a grafica, pittura e fotografia; lanuova stagione si aprirà dal 16/1212al 18 /12 con una mostra dell’artistasvizzero Bruno Ritter, vincitore delConcorso Internazionale “Arte eMontagna” promosso dal CAIMilano.

■ PARLANDO DI MONTAGNA... Dagennaio prende avvio l’undicesimociclo di “Parlando di Montagna…”,promosso ed organizzato dallaCommissione Culturale in sinergiacon la Commissione Scientifica“Nangeroni” e la DelegazioneLombardia del GISM: un’occasioneunica d’incontro con giornalisti,ricercatori, alpinisti e scrittori, esplo-ratori e studiosi di fama internazio-nale; tutti gli incontri, pubblici e aingresso libero, si terranno in sede ilmartedì sera con inizio alle ore 21;12/1 Davide Cenadelli “Le montagnedel sistema solare; 26/1 Luca Novelli“Dalle Galapagos all’Australia, i vul-cani e gli atolli visitati da CharlesDarwin”; 9/2 Franco Brevini “Allascoperta del grande nord; 23/2Adriano Gaspani Luoghi sacri proto-storici in Val d’Intelvi; 9/3 GiancarloCorbellini “Sentiero Italia: realtà osogno spezzato; 23/3 Mattia Sella“Studi geologici, geofisici e carto-grafici nelle spedizioni italiane all’ini-zio del 1900 in Karakorum”; 6/4Gianni Pasinetti K2 da Nord: tradeserto e Karakorum; 20/4 Laura eGiorgio Aliprandi “Il Monte Rosa, lagrande montagna ghiacciata: le suevie di comunicazione medievali conil Vallese”; 27/4 Eliana e NemoCanetta “Da San Pietroburgo agliUrali polari: avventura e scoperta delNord della Russia europea”.

EDELWEISSVia Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax: 02/55191581 Lu 18-20 - Mer 18-22,30www.edelweisscai.itinfo@edelweisscai.itwww.escursionismo-edelweisscai.it recapiti telefonici: 02/89072380■ 34° CORSO DI FONDO ESCUR-SIONISMO. Rivolto a tutti coloro chevogliono iniziare un’attività sportivasalutare, adatta a persone di qual-siasi età, ed a coloro che, avendogià frequentato un corso principian-ti, desiderino migliorare il propriolivello tecnico; al corso sonoammessi anche i bambini di età noninferiore ai 6 anni, purchè accompa-gnati da un genitore o da un familia-re adulto; 13/10 presentazione delcorso; 25/10 Uscita a secco; 8/11Topografia e orientamento; 13-22-27/10 – 10-12/11 Lezioni Teoriche;15-22-29/11 – 12-13-20/12 Lezioni

pratiche sulla neve.■ FONDO ESCURSIONISMO. 15/11Pontresina; 22/11 Silvaplana; 29/11Sils Maria; 5-8/12 Livigno; 12-13/12Media Engadina; 13/12 Pontresina;20/12 St. Moritz; 26/12-2/1/2010Autrans-Vercors.■ ESCURSIONISMO 1/11 Lombar-dia Sentiero del Viandante; 8/11Liguria Monte Cordona; 14/11 gitaCulturalgastronomica; i partecipantisono coperti da assicurazione infor-tuni.

EDISONGRUPPO IL SENTIEROc/o Cai Sezione di Milano■ ESCURSIONI. 8/11 Monte Treggin(Appennino Ligure); 15/11 Sasso diSan Martino.

GAMVia C.G. Merlo, 320122 MilanoTel./fax 02.799178e-mail: [email protected] e Gio 21-23■ ATTIVITÀ. 8/11 I bambini si diver-tono in montagna, da Sori aBogliasco attraverso il Monte SantaCroce, percorso adatto a tutti e oltre-modo panoramico, Nelle limpidegiornate invernali non è raro vederela Corsica, info Claudio [email protected]; 16/11 pran-zo sociale, con la consegna di unattestato di fedeltà ai soci con 25 e50 anni di iscrizione; 5-7/12 iniziostagione sciistica in Val di Fiemme,100 km di piste a disposizione deidiscesisti e ampie possibilità perfondisti ed escursionisti, infoDonatella Guarducci 02 [email protected]; 6-8/12 apertura stagionale scialpini-smo, la meta sarà scelta secondo lecondizioni dell’innevamento, infoFranco Perin 347 [email protected]; 23/1-30/1 settimana bianca a Campitellodi Fassa, oltre alle piste di discesadella Val di Fassa la Funivia del ColRodella immette alle piste della ValGardena, a Porta Vescovo al PassoCampolongo ecc. ampie possibilitàper gli escursionisti info GraziaArchinti 02 [email protected]; 17/1-7/2 Corso disci a La Thuile, spazi ideali per i prin-cipianti e favolose discese per i piùesperti tra La Thuile e La Rosière,

Donatella Guarducci 02 [email protected].

GESAvia Kant 8 - 20151 MilanoPer informazioni:Ornella tel. 0238008844Fausta tel. 0238008663Mar. 21 - [email protected]■ ATTIVITÀ. 8/11 Pizzi di Perlascomt.1511 E; 22/11 Pranzo Sociale.

F.A.L.C. ONLUSVia Mac Mahon, 113 (entrata da Via Bramantino, 4)20155 Milanotel. 339 [email protected] 21,15 - 23■ PRANZO SOCIALE. 11/11 h 20.30nella sede di Via F.lli Induno, 12 nelsalone adiacente la ex palestra diroccia, iscriversi con anticipo!■ ASSEMBLEA SEI SOCI. 26/11Relazione del presidente uscente edelezione del nuovo presidente e delconsiglio composto da dodici consi-glieri e tre revisori; eventuali candi-dature a presidente o consiglierevanno segnalate al presidente incarica.■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.Martedì e giovedì dalle 19 alle 23,Info Sandro, [email protected]

SEMSocietà Escursionisti MilanesiVia A. Volta 22, MilanoTel. 02-653842Fax. 02-62066639C.P. 1166 - 20101 Milano [email protected]

QUI CAI Vita delle sezioni

Indirizzi e programmi aggiornati

delle sezioni del CAI si possono scaricare

sul proprio PC consultando

il portale www.cai.it

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www.caisem.orgMerc. 15-19 Gio. 21-23.Segr. e Biblioteca: gio 21-22,30.■ IN SEDE. 14/11 Santa Ramazza,l’appuntamento per tutti i soci permigliorare la qualità della sede;29/11 h. 11.00 gli Ex-libris diMontagna, mostra e conferenza delDr. G.Carlo Torre, pranzo sociale epremiazione soci.■ CORSI. 5/11 h.21.00 in sede pre-sentazione e iscrizioni al II° Corso diSci Fuoripista 2009/2010.■ GITE SOCIALI. 7/11 Skiless, usci-ta a secco organizzata dalla Scuoladi Sci - Fondo -Escursionismo, unagita per tutti, divenuta ormai unaclassica, diff. E; 15/11 la Torino diJuvarra e Guarini, gita in treno convisita guidata delle opere dei grandiarchitetti, diff. T/C.■ GRUPPO GROTTE MILANO. Siriunisce ogni giovedì alle 21.00 insede SEM.■ PANNELLO D’ARRAMPICATA. È adisposizione dei Soci SEM e aggre-gati in sede il martedì dalle 18 alle20 ed il giovedì dalle 18 alle 22,secondo il regolamento.■ NEWSLETTER. Chi desidera rice-verla scriva a [email protected].

BOVISIO MASCIAGOVia Venezia, 33 tel. e Fax 0362. 593163Merc. e ven. 21-23www.clubalpino.nete-mail: [email protected]■ CORO. 28-29/11 Rassegna coralea Vittorio Veneto.■ CASTAGNATA IN SEDE. Il cimite-ro verrà aperto la sera del 2/11 perla commemorazione dei soci defun-ti, con il coro CAI Bovisio M; al ter-mine rituale castagnata in sede.■ ASTROCAI. 27/11 Serata confe-renza “Il Sole” i segreti della nostrastella, relatore Ivan Farina.■ PRANZO SOCIALE. 8/11 pranzosociale in sede; distribuzione deidistintivi d’oro per i soci 25li ErminioAlloni, Mauro Antonini, GiacomoBalzarotti, Matteo Boffi, DavideGiussani, Giuseppe Mazzara,Mariella Monti, Egidio Orsenigo,Pietro Pedrini, Paolo Pensieri, ErikaRegondi, Paola Santambrogio, per il50le Angelo Radice; e per il 60leGabriele Bianchi.■ MANIFESTAZIONI. 13/11, seratasul tema “Montagna e solidarietà”

con proiezione del filmato “Il SilenzioDentro” prodotto dalla sede centraleCAI in collaborazione con Alpi Team.■ ALPINISMO GIOVANILE. 20/11serata chiusura del corso di alpini-smo giovanile.

CARATE BRIANZAVia Cusani, 220048 Carate Brianza (MI)tel/fax [email protected]://caicarateb.netsons.orgVen 21-22,30■ ESCURSIONISMO. 15/11 Pranzosociale e gita a Trento; 20/11Proiezioni fotografiche di gite edescursioni presso la sede.■ PALESTRE. Per tutti i soci CAIche vogliono mantenersi in forma,sono aperte le iscrizioni per le nostrepalestre; 13/10 apertura palestra diarrampicata al palazzetto di Via XXVAprile; 15/10 apertura palestra dimantenimento alle scuoleG.D.Romagnosi.Programmi dettagliati e informazioniscaricabili dal sito

CASSANO D’ADDA

SOTTOSEZIONE DI TREZZO SULL’ADDAvia padre Benigno Calvi 1c/o Villa Gina località Concesa20056 Trezzo sull’Addatel. 0290964544fax 1782283900martedì e giovedì [email protected] i dettagli su Internet■ ESCURSIONISMO. 15/11 con CAIBrignano, Canyon della ValGargassa, Liguria (Deborah3491316725)■ CENA SOCIALE. 6/11■ PROGRAMMA 2010. Riportarenell’apposita locandina in sede leproprie proposte entro il 5/11■ SCI DI FONDO ESCURS. “Scuolaintersezionale Adda” 28° corso difondo (costo 190 euro soci cai, 210non); apertura 6/11 h 21 c/o “SportSpecialist” Bellinzago L.; uscite suneve 6-13-20/12 e 10-17/1; 6-13/2settimana bianca a Oberammergau;7° corso di fondo senior (infrasetti-manale con uscite su neve il merco-ledì) dal 16/12 al 27/1; 10° corso disci di fondo escurs. & telemark. Infocorsi, pullman (postosicuro) e gite

346 4739516 e/o [email protected];tutto su internet.■ BAITA SOCIALE. Per il vs relax, aGromo (val Seriana), 10’ di cammi-no; 16 posti; per soci, simpatizzantie gruppi

CINISELLO BALSAMOVia G. Marconi, 5020092 Cinisello Balsamo (MI)Merc. e ven. 21 - 23Tel. e Fax 02 66594376Mobile 3383708523direzione@caicinisello-balsamo.itwww.caicinisello-balsamo.it■ INCONTRI CON LA MONTAGNA2009. Quattro serate di immagini,personaggi e cultura di montgnapresso la sala dei Paesaggi dellaVilla Ghirlanda-Silva Via Frova 10,Cinisello Balsamo, ingresso libero;06/11 Tibet, a cura di DavidBellatalla; 13/11 Omaggio aRiccardo Cassin, a cura dellaFondazione Cassin; 20/11 Il GrandeMonte Rosa, viaggio nelle mappeantiche e moderne, a cura di Laurae Giorgio Aliprandi; 27/11 Il coroCAI-ANA di Cinisello Balsamo, tren-t’anni di attività.■ SCUOLA DI ALPINISMO “BRUNO& GUALTIERO”. Gennaio 2010, 1°Corso di Scialpinismo (SA1) - Dir.Michele Rossi, Istruttore Naz. diAlpinismo e Sci-alpinismo (INA-INSA), www.bruno-gualtiero.it.

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - CorsicoTel. 02 45101500Fax 02 [email protected] Gio. 21-23■ PULLMAN. 15/11 Castelli dellaValle D’Aosta Casè 0226148787;

24/1 St. Moritz Scuola Fondo3288523090.■ ESCURSIONISMO. 22/11 S.Martino (Lago di Como) treno+ tra-ghetto Matelloni 0269015485.■ 2° CORSO NORDIC WALKING. 7-8/11 Piani Resinelli mp D´Ilio0245101500.■ MONTAGNA IN SETTIMANA. Legite del mercoledì; 11/11 La Gardata(Prealpi Lecchesi) treno; 25/11Punta Martin (Appennino Ligure) mpesc 16/12 Passo del Nivolet (Valledell´Orco) mp sci fondo escursioni-smo/ciaspole Concardi 0248402472- 3393336000.■ 21° CORSO DI FONDO ESCUR-SIONISMO. Da novembre a gennaio5 lezioni teoriche (aperte a tutti) inSede: 10/11 attrezzatura, equipag-giamento e sciolinatura, 17/11 tecni-che in relazione al terreno, 24/11allenamento e alimentazione, 1/12climatologia e orientamento, 19/1fondo escursionismo; e 5 lezionipratiche sulla neve: 5-8/12 AltaValtellina, 24/1 St. Moritz. Info eiscrizioni ISFE Bergamaschini3288523090.■ SETTIMANA BIANCA INAUSTRIA. Seefeld (Tirolo) 13-20/2/2010, grandi possibilità perfondo, discesa, escursioni, postilimitati mp Burgazzi 3398828946.■ AVVENTURE BIANCHE. 29/11Riale (Val Formazza); 5-8/12 AltaValtellina fondo, discesa e ciaspolemp Scuola Fondo 3288523090.■ PIANETA TERRA. 6/11Groenlandia, viaggio tra gli iceberg(Gian Mario Piazza); 20/11Kumbhamela in India, il più vastociclo mistico del mondo (AlessandroZuzic) h21 Saloncino La Pianta viaLeopardi 7; 15/1 Sciescursionismosui Monti Sibillini, sciate di gusto tra

44 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

QUI CAI Vita delle sezioni

Ricco anche quest’anno è il programma di iniziative ospitatedal Palamonti di Bergamo sotto l’insegna “Autunno tramontanari e cultura”. Tra i primi appuntamenti di novembre

“Frammenti di natura”, mostra personale di A. Garrone, aperta finoal 21. Il 6 “Prevenzione rischi da valanghe” di M. Milani (CNSAS);il 7 convegno nazionale Club Alpino Accademico Italiano (CAAI)su alpinismo e doping; il 13 “Spettacoli della natura”,videoproiezioni a cura del Gruppo flora alpina bergamasca; il 20“Trofeo Mezzalama – la maratona dei ghiacci” a cura di G.Pession e A. Favre; il 27 “Infinite forme meravigliose”, C. Darwin,evoluzione creativa e biodiversità, a cura della commissione TAM,relatore A. Bonacina; il 28 rassegna cinematografia di montagna incollaborazione con LAB80 e Centro Studi Valle Imagna.

Palamonti

Appuntamenti d’autunno

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 45

Norcia e Ascoli (Cesare Guida) h 21in sede.■ AUGURI NATALIZI. Gio 17/12dalle 21 in Sede con presentazioneprogramma 2010.■ PALESTRA DI ARRAMPICATA. Invia Dante ang. Parini aperta lunedì,mercoledì e giovedì dalle 21 alle 23con parete attrezzata e bouldering;info [email protected].

DESIOVia Lampugnani, 7820033 DESIO (MI)Tel. e Fax 0362 621668Mercoledì 21 - 22.30Gruppo MALTRAINSEMMartedì 17.30www.caidesio.nete-mail: [email protected]■ GRUPPO “MALTRAINSEM”. 4/11rifugio Pialeral; 11/11 castelli delducato di Parma; 18/11 rifugioBuzzoni; 25/11 pian dei Resinelli;2/12 reggia di Venaria Reale; 9/12Capanna Alpinisti Monzesi; 16/12rifugio Riva; 22/12 rifugio Albiga;29/12 Monte Megna.■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.Informiamo che tutti i martedì e igiovedì dalle 19.30 alle 22 è apertala struttura di arrampicata presso lapalestra dell’ITIS “E. Fermi” in viaAgnesi a Desio (ingresso dal latoPalaDesio).

MELEGNANOSezione “F. e G. Bianchi”Via De Amicis 2520077 MELEGNANO (MI)tel/fax 02 9835059www.caimelegnano.ite-mail [email protected]. e Giov. 21-23, Dom. 10.30-12■ CORSO DI SCI DI FONDO-ESCURSIONISMO. 19-20-21/2Lavarone (TN), iscrizioni dal 27/10soci, dal 3/11 non soci.■ CORSO DI SCI ALPINO PERRAGAZZI E ADULTI. Gennaio-feb-braio, Torgnon (AO), iscrizioni dal3/11 soci, dal 10/11 non soci.■ INIZIATIVE PUBBLICHE. 3/11 perla serie “Esplorazioni”: Bruno Gentili“Le Montagne degli Dei”, ore 21 insede.■ CORO CAI. Il giovedì ore 21.

SEREGNOVia S. Carlo, 47CP n.27- Seregno (MI)Tel/Fax 0362 638236

[email protected] e Ve 21-23 - Sa 16-18■ PRANZO SOCIALE. Menu tipicocamuno il 15/11 a Capo di Ponte(BS), informazioni in sede.■ COMPLIMENTI! La sezione e lascuola di alpinismo Renzo Cabiati sicomplimentano con Giuseppe Milesinuovo Istruttore Nazionale diAlpinismo.

VIMERCATEvia Terraggio Pace, 7Tel/Fax 039/6854119Mer. e Ven. 21 - [email protected] ■ PALESTRA DI ARRAMPICATA. Ilmartedì e giovedì dalle ore 19,00 alle21,00 presso la palestra del CentroGiovanile "Cristo Re" viaVlacamonica, 25 - Vimercate.Iscrizioni direttamente in palestra.■ GINNASTICA PRESCIISTICA. Il

lunedì e giovedi presso le palestre diOreno e di via Mascagni aVimercate, turni dalle ore 19,15 alle21,15.■ PRANZO SOCIALE. 29/11 in loca-lità da definire.■ GRUPPO SENIORES. 11/11 daSolza a Paderno d’Adda; 25/11 quat-tro passi sul San Genesio –Mondonico, La Crosazza,Campsirago; 16/12 Overland vimer-catese.

SOTTOSEZIONEBURAGO MOLGORA Cascina Abate d’AddaLunedì 21-23■ GITE ESCURSIONISTICHE. 8/11Rif. Pastore; 29/11 MonteBerlinghera; 13/12 Grignone.

SOTTOSEZIONEDI SULBIATEVia don Ciceri, 2 Venerdì 21-23

■ GITE ESCURSIONISTICHE. 8/11Passo del Publino – Pizzo Zerna;20/11 Assemblea dei soci; 11/11serata festeggiamento 20° di fonda-zione.

ERBAVia Riazzolo, 2622036 Erba (CO)Tel. 031/627873Mar. e ven. 21-22,30Email: [email protected]■ GITE SOCIALI. 8/11 Monte Rai1252 m Triangolo Lariano, sentieroVal della Porta disl. 1000 m.; 22/11gita con pranzo sociale a Cremona. ■ GRUPPO SENIORES. 4/11 casta-gnata; 18/11 Alpe Spessola 1250 m,Alpe di Torno dalla Colma diSormano disl. 220 m.■ GRUPPO FONDISTI. 28° corso diavvicinamento allo sci di fondoescursionistico, il 29/10 alle 21.30presentazione presso la sede CAI;4/11-11/11-18/11-25/11-2/12

PICCOLI ANNUNCI

Guide alpine

Planet TrekAconcagua dal 09 al 29.01.10.Sci-alpinismo:- Sull’Alto Atlante dal 13 al 23.03.10.- Tra i fiordi della Norvegia dal 27.03. al 03.04.10.- In Bulgaria dal 03. al 10.04.10.- Caucaso.Elbrus-5642m. dal 13 al 23.05.10.- Mountain Bike “Transbike Balkanca” Bulgaria-Grecia. Estate 2010. info: www.planetrek.netE-mail: [email protected] Tel: 347 / 32 33 100 Uff. 0342 / 93 54 89Fax: 0342 / 94 61 57

www.montagnaenatura.ittrekking alpinismo sci ciaspole

Vannuccini Mario - Il GigiatScialpinismo “polveroso” in Utah e Wyoming dal27/01 al 07/02 - 338 6919021www.guidealpine.net

Accompagnatori, guide turistiche e T.O.

Trekking Capodanno in Libiaa passeggio tra le dune dal 27-12-2009 al 05-01-2010 - www.tenere2000.com340 9405125

www.naturadavivere.itviaggi responsabili autunno 2009Patagonia-PenisolaValdes partenze 14/11; 2/12; 22/12 - Altre partenze aFebbraio - Marzo 2010Tel 0586444407 - [email protected]

Trekking in NepalShiva Ram BasnetEsperta guida locale, parla [email protected]

www.aliciaswalks.comCamminare tra mari e monti per le Baleari

www.nonsolotrekking.comDona le cose più belle alle persone che ami: aiutalea contemplare le cose. Il Profeta del Vento - www.slowfoot.it

Rolfo geom. RobertoSi eseguono lavori di costruzione e ristrutturazioneedifici civili, rifugi, anche a basso consumo ed opereaccessorie, in zone non accessibili. Referenziato 3336895001

- Il testo (max 400 battute) va mandato via fax o per posta

elet-tronica a [email protected], fax 011/9916208

oppure inviata per posta a GNP Sas, via Udine 21/a, 31015

Conegliano, TV.

- Scadenza. Il testo deve arrivare quaranta giorni prima della

data di uscita (il primo di ogni mese).

- Tariffa. € 0.50 a battuta, spazi esclusi, IVA inclusa.

- Pagamento. Può avvenire tramite bonifico bancario intestato

a GNP Sas su BANCA POPOLARE DELL’ALTO ADIGE -

Filiale di Via Colombo, 42 - 31015 CONEGLIANO (TV) -

IBAN: IT 15 R 05856 61620 105571167665 oppure

inviando assegno bancario non trasferibile intestato a GNP

Sas di Nenzi Giorgio & C. La pubblicazione sarà effettuata

a incasso avvenuto. Per informazioni tel. n.011.9961533.

- Guide alpine. Gli interessati ad apparire sotto questa voce

devono dichiarare, sotto la loro responsabilità, il Collegio di

appartenenza loro personale o della scuola o associazione.

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46 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009

lezioni teoriche: materiale edequipaggiamento - topografia edorientamento - neve/valanghe emeteo - alimentazione e pronto soc-corso; preparazione sci e sciolinatu-ra; 8/11-15/11-22/11-29/11 prepara-zione a secco / Nordik Walking pres-so l’Alpe del Vicerè (Albavilla) dalle8.30 alle 11.30 circa; 6/12-13/12-20/12-27/12 lezioni pratiche su nevein diverse località, in base all’inneva-mento con autopullman granturi-smo; 9-10/1 weekend di fine corsoin luogo da definire; possibilità dinoleggio attrezzatura (sci e scarpesecondo disponibilità); dalla fine delcorso tutte le domeniche fino al28/03/2010 verranno effettuate usci-te con mezzi propri in località dadefinirsi in base a meteo e neve;iscrizioni il martedì e venerdì in sededalle 21 alle 22 fino al 4/11; per info:[email protected] -www.cai.erba.org

GALLARATEVia Cesare Battisti, 121013 Gallarate (VA)Tel 0331 [email protected]. e Ven. 21-23■ ESCURSIONISMO. 8/11 ZuccoSileggio m 1373, monti LarianiOrientali da Sonvico m 410, disl m950, tempo ore 3,00, diff E dir.Moreno Carù, Ivano Colombo; 22/11Sentiero dell’arte, Valsesia itinerarioda Boccioleto a Seccio, dir. UgoBudelli, Pierantonio Scaltritti.■ GRUPPO MOUNTAIN BIKE. 8/11IG Intersezionale CAI Legnano dadefinire; 22/11 IG Riverosse prov.Biella.■ RIFUGI. Rifugio EnricoCastiglioni, Alpe Devero, 1640 m,gestore Michele Galmarini, 0324619126; rifugio Pietro Crosta, AlpeSolcio (Varzo) mt 1750, gestoriEnrico e di Marina, 3408259 234www.rifugiocrosta.it - [email protected], da quest’anno il rifu-gio sarà aperto anche in inverno.

LANZO TORINESE

SOTTOSEZIONEVALLE DI VIÚ V. Roma, 32 - 10070 VIÚ (TO) Sabato 21 - 22.30 [email protected]■ TESSERAMENTO 2010. Il tessera-

mento inizierà nel periodo Natalizio.

MONCALIERI Piazza Marconi 110027 Moncalieri (Fraz. Testona)Tel e Fax 011 6812727 Cell. 338 [email protected] 18-19 e mer 21-23■ ESCURSIONISMO. 8/11 PuntaArbella disl. 900 m, h. 3,00, E.;22/11 “La Collina di Moncalieri”,intersezionale con CAI Uget. ■ APPUNTAMENTI. 15/11 PranzoSociale presso il Rif. Rocca Sella -Celle di Caprie (TO); in mattinataescursione alla Rocca Sella.

SALUZZO P.zza Cavour, 12 - 12037 Saluzzo Tel 0175/249370www.caisaluzzo.it [email protected]ì dalle 21■ ESCURSIONISMO. 13/11 collinesaluzzesi, a chiusura della stagioneuna tranquilla camminata ad ammi-rare le bellezze del nostro territorioin veste autunnale, prenotazioni insezione il venerdì sera.■ BOLLETTINO SEZIONALE. Sulsito www.caisaluzzo.it è on-line l’ul-timo numero della pubblicazionesezionale.

DOLOVia C. Frasio30031 Dolo (VE) – c.p. 87Mercoledì 21-23www.caidolo.it■ USCITE SEZIONALI. 8/11 Casaredi Campolongo (Altopiano DiAsiago); 15/11 Casera Palantina-22ªmanifestazione in Cansiglio in difesadell’antica foresta, organizza TAM.■ SERATA. 5/11 Dolo-Villa Angeli,serata su "Cansiglio, immagini esuoni della foresta”.

MIRANOSEZIONE “Alberto Azzolini”Via Belvedere, 630035 Mirano - VE C.P. 56Cell. 348 [email protected] Merc. 21-22.30■ APPUNTAMENTI. 5/11 c/oPalaplip di Mestre Carpenedoincontro con SPIRO DALLA PORTAXIDIAS Tema: Attentato all’alpini-

smo Ore 20.45; 20/11 c/oAuditorium Scuola Media LeonardoDa Vinci-Mirano, "Un ricordo pienodi zaini" attività sezionale CAIMirano 2009, ore 20.45; 4/12 c/oAuditorium Scuola Media LeonardoDa Vinci-Mirano, "Luci al buio"Incontro con la Speleologia conSandro Sedran, ore 20.45.■ ESCURSIONI. 15/11 CaseraPalantina, Cansiglio 22ma edizioneMarcia della Palantina, referentiCarlon/ Guarraia/Scortegagna,Pullman.■ PALESTRA. Ginnastica c/o exscuola Mazzini, due turni 18,30-19,30 e 19,30-20,30 martedì e gio-vedì; muro di arrampicata c/o viaVillafranca mar. merc. giov.ore19,30-22,30. inf. in sede odirett. in palestra.■ AGENDA CAI 2010. È disponibi-le in sede l’agenda CAI 2010.

S. DONÀ DI PIAVEVia Guerrato, 3Tel./fax 0421-33 22 88www.caisandona.itMartedì ore 19-20Giovedì ore 19-20 e 21-22

■ SCUOLA SCIESCURSIONISMO.Sono aperte le iscrizioni ai corsi egite di sci escursionismo, tele-mark, fondo e ciaspe.■ SCI ALPINO. Sono aperte leiscrizioni ai corsi di discesa esnowboard.■ ALPINISMO GIOVANILE. Sonoaperte le iscrizioni ai corsi di Sci

fondo escursionismo■ PALESTRA. Sono aperte le iscri-zioni al corso di presciistica

AMATRICE Via L. Spinosi 4602012 AMATRICE (RI)tel/fax 0746 826468Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Lagawww.amatrice.nete-mail [email protected]. e Ven. 21-23■ ESCURSIONISMO. 15/11 Festadi San Martino con escursione daAmatrice; in bacheca avviso escur-sioni week end.■ PALESTRA ARRAMPICATA. Pa-lestra al coperto mer. e ven. ore 21.

CATANIA Piazza Scammacca 195131 CataniaLu, Mer, Ve 18-21Tel. 095.7153515Fax [email protected]■ TREKKING 2010. Varate le dateper i trekking dell’Etna e delle IsoleEolie per il 2010, chiedere pro-grammi.■ ESCURSIONISMO. 1/11 M.tePalestra; 8/11 Sentiero delle sor-genti; 15/11 giornata della Sezione;21/22 Cava della Misericordia;22/11 Pizzo Cavallo; 29/11 M.teRecavallo. ■

QUI CAI Vita delle sezioni

Bacheca

Persi e ritrovati■ UN CAVALLETTO per macchina fotografica è stato ritrovatosulla Forca di Steis - Montasio/Sella Nevea in comune diChiusaforte. Si trova presso la Sezione di Tolmezzo via Val diGorto, 19 - telefono 0433.466446.■ UNA COLLANINA D’ORO è stata trovata sul sentiero chedalla Val Canali porta al bivacco Minazio sulle Pale di SanMartino. Rivolgersi al seguente indirizzo di posta elettronica:[email protected]

Conferenze■ DAVIDE CHIESA (socio GISM) e ANTONIO ZAVATTARELLIpropongono serate/conferenze d’alpinismo, con film e diapositi-ve, sui seguenti argomenti: Ortles Cevedale, la magia dellaRocca dei Borri, dalle Ande all’Adamello, montagne da raccon-tare, cascate di ghiaccio, pareti nord. Potete conoscere gli autorie vedere la gamma delle conferenze proposte nel sito:www.comunicamontagna.it Per contatti telefonare al 3292103179, oppure scrivere a [email protected]

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LO SCARPONE, NOVEMBRE 2009 - 47

Di un giro ad anello sumorene, vecchie ferratedella Grande guerra eattraversamenti di

ghiacciaio riferiscono con sod-disfazione Marco Alberti eDiego Ghitti del CAI Marone.L’esperienza è stata compiutacon un socio di Provaglio d’Iseo(Andrea Delle Donne) e l’ac-compagnamento di un grandeconoscitore del gruppodell’Adamello, Dario Nolaschi.L’appuntamento era a Valle diSaviore, destinazione il rifugioVal di Fumo. Di qui il sentiero222 li ha condotti al Passo delleVacche (2854 m). Lasciato l’iti-nerario classico che scende alrifugio Carè alto hanno risalitouna vecchia e abbandonata viaferrata attrezzata durante il con-flitto dall’esercito austroungari-co fino alla vetta del Carè Alto(3462 m). Qui hanno affrontatola parte più impegnativa del per-corso: scendere dalla crestalungo una lingua di ghiaccioframmisto a morene per rag-giungere la vedretta di Laresindi al Corno di Cavento (3402m) teatro delle più aspre batta-glie della Guerra Bianca. DalCorno di Cavento, con il provvi-denziale aiuto di corde fisse,sono scesi al bivacco G. Laeng(3191 m) e successivamentesulla vedretta di Fumo. DalleBocchette delle Levade (2917m) lungo il segnavia 30 che per-corre tutta la lunghissima valAdamè sono arrivati al rifugioCittà Di Lissone dove hannochiuso l’anello. “Il nostro nonvuol essere il resoconto diun’impresa alpinistica, ma unaproposta di percorso tra lenostre montagne meno cono-sciute e forse ultimamente unpo’ snobbate”, spiegano Marco eDiego (per informazioni contat-tarli all’indirizzo [email protected])

IL “MIO” CAIHo letto attentamente, come

sempre, Lo Scarpone di settem-bre. Ho 83 anni e sono socio dalprimo gennaio 1950. Per oltre

cinquant’anni ho percorso i sen-tieri delle Dolomiti. Il mio pare-re è chiaro e preciso: il CAI deverimanere “una libera – privataassociazione nazionale”, contutti i compiti che già svolgemeravigliosamente. Ringrazioanche la dottoressa Paola Peilaper il preciso quadro tecnicopubblicato sul notiziario.Ritengo che i soci, anche vecchicome il sottoscritto, che non fre-quentano più le cime, possonoessere chiamati a versare, senecessario, un contributostraordinario perché la fatica diSisifo si alleggerisca. Tutti bravi!Tanti auguri!

Gianfranco Losi

Cremona

TRENINO CONTESTATO“Nei pittoreschi Serrai di

Sottoguda scavati dalle acquenel cuore delle Dolomiti mi èapparsa una cosa tremenda: untrenino da luna park che porta-va a spasso i turisti. Ai quali èstata anche somministrata unaleggenda locale con manichiniin abbigliamento moderno.Possibile che le nostre meravi-gliose Dolomiti siano ormairidotte a un luna park?”. Questoscriveva in una lettera alloScarpone pubblicata in gennaioLoretta Boldrini di Fucecchio(Firenze). Alla cortese lettricereplica ora Cristina Barbana diRocca Pietore (Belluno) cheribadisce la validità dell’iniziati-va. “Non pensa a quelle personemagari anziane e/o con difficol-tà motorie, o peggio disabili (leassicuro che ce ne sono molte epurtroppo molti giovani), lequali senza questo trenino nonavrebbero la possibilità di gode-re di questo magnifico panora-ma che Dio ci ha regalato?”.“Per chi non lo conosce”, scriveCristina Barbana, “il trenino, infunzione solo nella stagioneestiva, è un mezzo di trasportoche da Sottoguda lungo i Serraiporta a Malga Ciapela. Queimanichini si riferiscono a leg-gende e usanze dei nostri nonnie l’iniziativa da lavoro a una gio-

vane famiglia. Alla signoraLorella auguro di poter goderedì questo nostro piccolo angolodi paradiso ancora per moltissi-mi anni”.

PRECISAZIONI• Enrico Volpe segnala corte-

semente un’imprecisione nel-l’intervista apparsa in ottobresullo Scarpone (“Progettaresicurezza”, pagina 7). Verso lafine l’ingegnere milanese apparein effetti come il fautore del pro-getto di una parete in Valsassinadestinata ai test di caduta. “Inrealtà”, precisa Volpe che è tra iprogettisti del Laboratoriomateriali e tecniche del CAI, “ilprogetto è partito dal poveroDaniele Chiappa (che mi hacoinvolto all’inizio del 2003),della CLMT e di membri dellaCCMT. Io come tecnico ho par-tecipato e ho redatto il progettodelle carpenterie metalliche perattrezzare la parete, non hoavuto l’idea iniziale”.

■ In relazione all’articolo delnotiziario di agosto a pag. 8 inti-tolato "Prima uscita, in centonella Valle dell’Aterno" il presi-dente del Comitato scientifico eTAM Abruzzo Carlo Iacovellaprecisa che “un sentito ringra-ziamento va alla Pro Loco diFossa nella persona del dottorLuigi Calvisi, che ha reso possi-bile la visita alla necropoli, e peril prezioso lavoro preparatorioagli ON Alberto Liberati,Gaetano Falcone”.

VANDALISulla via del caminetto al Pizzo

Tre Signori (Orobie) sono staterimosse le corde fisse trancian-do gli anelli resinati, che ora sipresentano acuminati e perico-losissimi per persone e animali.Purismo etico o ecologico?Come mai non ci si è accanitiinvece con le fatiscenti costru-zioni in cemento a fianco delladiga di Trona costruite per edifi-care la diga e mai demolite? Amio avviso la questione non è semettere o meno corde fisse, ma

al limite se se sia etico utilizzar-le. Anche nell’alpinismo himala-yano se ne fa grande uso e lostesso Simone Moro durante lagrandissima impresa invernaleal Makalu ha utilizzato cordefisse di precedenti spedizioni.Che male c’è?

Carlo Citterio

Sezione di Veduggio (MI)

ORIZZONTICon riferimento alla rivista Lo

Scarpone del mese di luglio,posso capire che ci siano delleesigenze di impaginazione, mal’orizzonte in salita della coper-tina dal punto di vista fotografi-co non è il massimo.

Manlio Della Marina

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TANTE GRAZIEA fine agosto, come ultima

tappa del Tour des Combins,abbiamo fatto una variante alrifugio Chiarella all’Amiante(2.979 m), gestito da soci volon-tari del CAI di Chiavari. Il rifugioè poco frequentato perché rag-giungerlo richiede un discretoallenamento: si trova in posizio-ne panoramica sopra la conca diBy, con una vista che diventamozzafiato se si sale con un’oradi cammino senza particolaridifficoltà alla Tète Blanche(3.413 m) dove lo sguardo arrivafino al Rosa e al Cervino, oltread avere il Gran Combin e ilVelan a due passi. Dopo una set-timana di "cortesia" svizzeraabbiamo trovato un ambientemolto accogliente e delle perso-ne che ci hanno offerto tutta laloro disponibilità per rilassarci eper farci recuperare le forze.Solo chi va in montagna sa effet-tivamente che cosa ci si auguradi trovare all’arrivo in un rifugio,e i tre "custodi" lo sapevanobene. Per questo meritano unelogio particolare: un grazie dicuore ad Angela, Annalisa eSergio e alla Sezione Cai diChiavari.

Alcuni soci

della Sezione di Lonigo

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Un anello indimenticabileLa posta dello Scarpone La parola ai lettori

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