Linee guida, progetto pedagogico e strumento di valutazione dei servizi. Piacenza, 22 settembre 2012...

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Linee guida, progetto pedagogico e strumento di valutazione dei servizi. Piacenza, 22 settembre 2012 Secondo incontro del percorso di formativo rivolto agli operatori dei servizi per la prima infanzia Anno educativo 2012/2013 Provincia di Piacenza Settore sistema scolastico ed educativo.

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Linee guida, progetto pedagogico

e strumento di valutazione dei servizi.

Piacenza, 22 settembre 2012

Secondo incontro del percorso di formativo rivolto agli operatori dei servizi per la prima infanzia

Anno educativo 2012/2013

Provincia di Piacenza

Settore sistema scolastico ed educativo.

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La valutazione

• La valutazione rappresenta un’attività strettamente legata alla progettazione, in quanto sostiene la revisione critica dell’operatività educativa, l’esplicitazione e la condivisione sociale dei significati e l’apprendimento riflessivo dalle pratiche.

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La valutazione

• In questo senso la valutazione, qui intesa soprattutto come valutazione dei processi educativi, si caratterizza essenzialmente per la sua funzione formativa e per il suo carattere sistematico e continuativo; è volta ad alimentare una costante azione di ricerca all’interno del servizio promuovendo l’incremento dei livelli di consapevolezza pedagogica, la coerenza delle azioni educative e il miglioramento concordato e progressivo delle stesse

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La valutazione

• E’ importante definire le modalità, i tempi e gli strumenti di valutazione, nonché la documentazione e la condivisione del processo valutativo.

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Qualità e valutazione

• La valutazione è una operazione concreta, ha finalità pratiche non intellettuali né di indagine teorica, il suo scopo fondamentale è l’analisi dello scarto tra ciò che ci si propone e ciò che si riesce a realizzare. Da questo scarto parte il processo di ripensamento, di riorganizzazione e di riprogettazione.

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A cosa serve

• Da un lato serve a rendere trasparente, leggibile, prevedibile il servizio stesso, fornendo agli utenti ed alla comunità gli elementi per poterlo conoscere e scegliere. Dall’altro ha lo scopo di fornire indicazioni, riflessioni al personale per comprendere i processi e gli sviluppi professionali e pertanto ha valenza altamente formativa.

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La valutazione come formazione

• La valutazione ha l’intento di svelare, rendere espliciti, dichiarare i significati / i valori educativi di fondo perché possano essere chiaramente e consapevolmente letti, riconosciuti e condivisi, mettendo in relazione congruente ciò che ci si prefigge di fare con ciò che concretamente si riesce a realizzare. La valutazione è il frutto del confronto, dello scarto tra questi due piani, che induce il ripensamento ed il riposizionamento per incrementare la consapevolezza del gruppo di lavoro.

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Autovalutazione ed eterovalutazione• Per autovalutazione si intende il processo di riflessione

interna al gruppo di lavoro definendo essenzialmente le funzioni formative e la promozione del decentramento ed autoregolamentazione della valutazione in un’ottica di responsabilità interna. Coinvolge pertanto il personale ed il coordinatore pedagogico del servizio ( 2012/13)

• Per eterovalutazione si intende l’attribuzione a figure professionali esterne al gruppo di lavoro il processo di valutazione del servizio e dei suoi assi di qualità. Coinvolge i genitori ed i coordinatori pedagogici del CPP esterni al servizio.(2013/14)

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Come si fa l’autovalutazione

• Il Progetto Pedagogico del servizio deve individuare gli elementi di qualità che si intendono portare avanti e gli aspetti di miglioramento che si vogliono raggiungere, dichiarati al momento dell’avvio del progetto, e con essi gli aspetti che sono oggetto di valutazione.

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Passaggi indispensabili• Gli scopi, le finalità ed i valori di riferimento sono chiaramente declinati e

condivisi;• È necessario che vengano scelti ed individuati in modo preciso e non

troppo numerosi;• La scelta dei valori deve essere congruente e compatibile con la

struttura organizzativa del servizio e sostenibile nella pratica quotidiana;• Occorre che vi sia un accordo ed un impegno di fondo di tutte le figure

che concorrono all’elaborazione del PP;• È necessario che i traguardi auspicabili ed i risultati attesi vengano

preventivamente concordati e definiti in modo chiaro ed univoco;• Serve la definizione preventiva di strumenti di osservazione e

valutazione;• Il processo di valutazione non può essere una tantum o solamente

conclusivo ma deve procedere costantemente con il lavoro di progettazione.

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Cosa si valuta

• Non si valutano i Valori ma lo scarto tra le dichiarazioni valoriali e le pratiche educative.

• La valutazione si concentra sulla coerenza tra quanto detto nelle finalità del PP e la sua realizzazione concreta.

• Dai valori si desumono i criteri di qualità e dai criteri i descrittori di valutazione.

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Indicatori e descrittori• Indicatore – è una variabile che, misurata, dà informazioni su un

particolare fenomeno o situazione. Il termine "indicatore" fa riferimento ad un dato numerico che possiede un alto contenuto informativo e che ha la funzione di mettere in evidenza ("dare indicazioni") in forma estremamente sintetica una determinata situazione; ad esempio, in relazione alla qualità del nido, un indicatore potrebbe essere il “numero medio di bambini per educatore”. Gli indicatori devono rispettare alcuni requisiti di ordine metodologico e di natura concettuale, in particolare devono essere rilevanti, cioè misurare una caratteristica importante della situazione che si vuole esaminare.

• Descrittore – quando la dimensione dell’indagine è qualitativa, al termine “indicatore” è più opportuno sostituire quello di “descrittore”. In questo caso ci si riferisce, infatti, ad “una descrizione (basata sull’uso del codice alfabetico) di caratteristiche o di proprietà che hanno la capacità di rappresentare una determinata situazione” (Cecconi, 2001); esempi di descrittori sono le diverse voci che compongono le scale di valutazione della qualità educativa del nido.

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Dimensioni e Criteri

• Dimensioni: scansione analitica per individuare gli elementi significativi dell’oggetto da valutare.

• Criteri:

rappresentano le idee, gli aspetti di qualità ritenuti irrinunciabili e centrali per il servizio.

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Dimensioni e sottodimensioni

• Organizzazione del contesto educativo.

• Relazioni e partecipazione delle famiglie e col territorio

• Funzionamento del gruppo di lavoro

Spazi , tempi, relazioni, proposte educative.

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Un esempio di criteri e descrittori• CRITERIO • Partecipazione delle famiglie

DESCRITTORI• Si realizzano occasioni di

incontro formali ed informali tra bambini, genitori e personale.

• I momenti di partecipazione sono organizzati secondo tempi e modalità che favoriscano la partecipazione delle famiglie.

• Il personale dedica specifici momenti di presentazione del Progetto Pedagogico del Servizio.

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Un esempio di criteri e descrittori

• CRITERI• PREVEDIBILITA’ \

RICONOSCIBILITA’ DEI TEMPI

DESCRITTORI• I tempi, in particolare durante il

periodo dell’inserimento, vengono organizzati per facilitare l’adeguamento lento e personalizzato dei ritmi dei bambini a quelli dell’istituzione.

• Si informano i genitori sui significati delle ritualità e sulla scansione della giornata al nido.

• Il personale per scandire i tempi della giornata utilizza ritualità che si evolvono con i bisogni e le competenze dei bambini.

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Strumento di rilevazione del giudizio

• La valutazione della qualità viene elaborata a partire dalle dimensioni e dai criteri scelti dal gruppo di lavoro, declinati operativamente con i descrittori di qualità.

• Tuttavia occorre definire anche le modalità di assegnazione del giudizio in riferimento ai descrittori individuati. Ad ogni descrittore deve infatti corrispondere una valutazione in termini di riscontro di grado di qualità della realtà osservata.

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Ipotesi strumento

• Nella fase di sperimentazione il CPP sceglie di proporre un modello semplificato al fine di verificare l’efficacia e la pertinenza dello strumento utilizzato, andando in particolare a leggere le fonti disponibili per supportare l’attribuzione del giudizio.

• PER NIENTE• POCO• ABBASTANZA• MOLTO

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Le fonti

• Occorre inoltre indicare quali siano le fonti da cui si desumono le informazioni per attribuire il giudizio, es:

• Osservazioni,• Documenti e verbali, • Contesto • ecc

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Report di valutazione del serviziorealizzato dal C.P.• sintesi storia e descrizione di

contesto del servizio,• descrizione dell’ articolazione del

processo di autovalutazione , • messa in evidenza delle

convergenze e divergenze di valutazione del personale,

• messa in evidenza degli aspetti motivazionali sollevati dal processo di autovalutazione, resistenze, problematiche emerse,coinvolgimento e discussione del gruppo,

• individuazione dei rilanci e delle priorità di intervento individuate per i progetti di miglioramento

• descrizione tempi, personale coinvolto, fonti ecc

• osservazioni di ogni educatore,• osservazioni del coordinatore,• momenti di lettura e discussione dei

dati con il gruppo di lavoro,• incontri di sintesi per trovare

interpretazioni comuni ed individuazione di direzioni di sviluppo

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Report di valutazione del CPP• Finalizzato a raccogliere i rapporti di

valutazione dei singoli servizi• Resoconto dei processi di analisi dei dati per

individuare aspetti di miglioramento da riprogettare e sostenere ulteriormente.

• Individua le priorità di intervento ed il piano formativo necessario per il miglioramento degli aspetti di qualità.

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Conclusioni

• Nel corso dell’anno dovremo sperimentare la fattibilità e la sostenibilità del nostro PP e dello strumento di valutazione,

• Individuare gli aspetti da modificare e convalidare in CPP le modifiche,

• Ipotizzare un sistema di eterovalutazione da sperimentare nel 2013\14,

• Realizzare un nuovo piano formativo per supportare questi obiettivi.