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2016
Linee guida per l'applicazione del Green Public Procurement
LINEE GUIDA
Acquisti e protezione dell'ambiente per i
decisori politici
2
Linee guida per l'applicazione del Green Public Procurement
Guida all'implementazione del GPP per il settore pubblico
Pubblicazione: aprile 2016
Note legali
Le immagini, i loghi, i marchi registrati e gli altri contenuti di proprietà di terzi appartengono ai rispettivi
proprietari e non possono essere riprodotti senza il loro consenso.
Gli autori non possono essere ritenuti in alcun modo responsabile dei danni di qualsiasi natura causati
direttamente o indirettamente dall'utilizzo delle informazioni contenute in queste linee guida e/o dal loro
impiego.
3
Colophon
Editore
CONSIP
Lidia Capparelli
Via Isonzo, 19/E
00198 Roma
tel.: 06 85449335
e-mail: [email protected]
internet: www.consip.it
ENEA – Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l´Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile
Milena Presutto/Patrizia Pistochini
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21020 Ispra (Va)
tel.: 0332 788 217/0332 788253
fax: 0332 788207
e-mail: [email protected]
internet: www.enea.it
Autore
CONSIP
ENEA
Fotografie
ENEA
Grafica e impaginazione
CONSIP
ENEA
Riconoscimenti
Questa pubblicazione è stata realizzata nell'ambito del progetto comunitario Green ProcA, co-
finanziato dal Programma "Intelligent Energy Europe" della Commissione Europea.
www.gpp-proca.eu/it
Disclaimer
La responsabilità per il contenuto di questo documento è degli autori. Esso non riflette
necessariamente l'opinione dell'Unione Europea o dell'EASME. La Commissione Europea e l'EASME
non sono responsabili per l'uso che può essere fatto delle informazioni in essa contenute.
4
Indice
1. Introduzione .............................................................................................................. 5
2. Green Public Procurement - Acquisti Verdi ................................................................. 7
3. Principali settori di intervento per azioni di GPP a livello locale .................................. 8
4. GPP e suggerimenti per i decisori politici .................................................................. 10
5. Il GPP e i Piani d'Azione per l'Energia Sostenibile...................................................... 13
6. La fase preparatoria delle politiche di GPP................................................................ 16
7. Ambito legale e nuove disposizioni .......................................................................... 17
7.1 La situazione italiana............................................................................................ 20
8. Il GPP passo dopo passo........................................................................................... 22
9. Implementazione, rendicontazione e monitoraggio dei PAES.................................... 25
10. Bibliografia e link ..................................................................................................... 27
11. Glossario.................................................................................................................. 27
5
1. Introduzione
Il Green Public Procurement o GPP, (in italiano Acquisti Verdi), è un efficace strumento che le
autorità pubbliche possono utilizzare per ridurre le emissioni di CO2 e raggiungere i propri obiettivi di
sostenibilità ambientale e lotta al cambiamento climatico.
Le Linee Guida contenute nel documento forniscono informazioni ai decisori politici su come
applicare il Green Public Procurement, per migliorare la gestione da parte delle amministrazioni che
utilizzano il GPP nelle loro procedure di acquisto (ulteriori informazioni sui temi del GPP sono
consultabili nel "GPP Training Toolkit" della Commissione Europea1), pertanto l'accento è posto sugli
aspetti più politici del GPP. In altre parole, la sfida è mantenere una gestione coerente, sistematica e
duratura delle azioni di GPP che non muti al cambiare delle condizioni politiche. E’ risaputo che i
politici traggono un beneficio concreto da un serio impegno a favore del GPP solo se questo porta un
consenso sociale ed elettorale. Il sostegno sociale viene assicurato dalla sensibilità di quella parte dei
cittadini che danno un peso alle politiche ambientali in sede elettorale. Tuttavia, questo tipo di
sensibilità non è innata nell'opinione pubblica, deve essere creata e gradualmente accresciuta.
L’attività di sensibilizzazione che potrebbe sembrare marginale, è in realtà un elemento importante
per il successo del Green Public Procurement.
Negli ultimi anni i vincoli finanziari imposti alle amministrazioni pubbliche locali per il cosiddetto
accordo "Fiscal Compact" hanno ridotto la loro operatività. Le conseguenze principali e più evidenti
sono state i tagli agli investimenti nelle energie rinnovabili e alle attività per migliorare l'efficienza
energetica. Fortunatamente le Autorità pubbliche possono decidere di delegare a terzi l'onere
finanziario dell'investimento, in cambio di una parte del risparmio ottenibile e così trarre vantaggio
dalle azioni di efficientamento.
Gli acquisti ricoprono un ruolo strategico nelle organizzazioni pubbliche e nelle aziende private quale
cerniera tra fornitori e acquirenti sempre che si considerino i fornitori di beni e servizi come fonte di
innovazione.
Le Autorità pubbliche spendono circa duemila miliardi di euro l'anno per l’approvvigionamento di
beni, servizi e lavori, l'equivalente di circa il 19% del prodotto interno lordo dell'UE. Una continua
richiesta di forniture eco-efficienti motiva i fornitori ad offrire sempre più prodotti e servizi
tecnologicamente avanzati e con requisiti ambientali determinati e verificabili. Per le aziende private
l'approvvigionamento pubblico di beni e servizi innovativi è uno stimolo per mantenere un
appropriato livello di aggiornamento e innovazione in un mondo in rapido cambiamento.
In conclusione è chiaro come i politici giochino un ruolo cruciale nel guidare il mercato verso un
futuro di sostenibilità ed è’ dimostrato come gli appalti verdi aiutino a risolvere i problemi ambientali
attraverso la riduzione delle emissioni tossiche e di gas serra, la riduzione di emissioni di CO2 e il
raggiungimento di obiettivi ambientali sempre più ambiziosi. Infatti scegliendo prodotti e servizi più
eco-efficienti si può diminuire il consumo di risorse naturali e rilasciare nell'ambiente sostanze meno
1 http://ec.europa.eu/environment/gpp/toolkit_en.htm
6
pericolose: la riduzione dell'impatto ambientale comporta generalmente anche la riduzione dei danni
alla salute globale.
Un’ultima considerazione riguarda il prezzo di acquisto dei beni e servizi sostenibili. Sebbene nelle
fasi iniziali dell'acquisto si possano sostenere costi maggiori, i prodotti eco-efficienti in genere si
rivelano meno costosi nel lungo periodo. Ciò verrà ulteriormente avvalorato dalle risultanze di
queste Linee Guida che analizzano il metodo del "costo del ciclo di vita".
7
2. Green Public Procurement - Acquisti Verdi
Il Green Public Procurement è definito dall'Unione Europea come "un processo attraverso il quale le
autorità pubbliche cercano di ottenere beni, servizi e opere con un ridotto impatto ambientale,
attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile
sull’ambiente, lungo l’intero ciclo di vita”.
D'altra parte, la definizione di GPP adottata dalla Task Force on Sustainable Public Procurement
guidata dalla Svizzera2 definisce l'approvvigionamento sostenibile come "un processo attraverso il
quale l’acquisto di beni, servizi, opere avviene in modo da apportare un beneficio economico sulla
base di tutto il ciclo di vita non solo per chi acquista ma anche per la società e l'economia, riducendo
al minimo i danni all'ambiente".
Il cosiddetto target 20-20-20 dell'UE ha fissato l'obiettivo (non vincolante) di ottenere la riduzione del
20% delle emissioni di CO2, la riduzione del 20% del consumo di energia e un aumento del 20% delle
energie rinnovabili entro il 2020. L' obiettivo di efficienza energetica è l'unico obiettivo a livello
europeo e probabilmente non sarà raggiunto entro il 2020. Le ultime stime indicano che seguendo il
ritmo attuale di attuazione del target europeo sarà raggiunto solo per la metà. Per conseguire questo
obiettivo di l'efficienza energetica la Direttiva Servizi Energetici 2006/32/CE ha stabilito l'obbligo per
gli acquirenti pubblici di acquistare prodotti e servizi ad alta efficienza energetica (Art. 5 ).
Conseguentemente, la Commissione Europea ha avviato una serie di iniziative sul GPP:
• nel 2008 ha stabilito, in una comunicazione sul GPP, l'obiettivo del 50% di acquisti verdi per
l'anno 2010
• è stato pubblicato il toolkit GPP e sono stati definiti diversi requisiti di legge inerenti gli acquisti
pubblici:
• Regolamento No 106/2008 sull'Energy Star (2008)
• Direttiva 2009/33/EC sui veicoli puliti (2009)
• Direttiva 2010/30/EU sull'etichettatura energetica (2010)
• Direttiva 2010/31/EU sull'efficienza energetica degli edifici (2010)
• Direttiva 2012/27/EU sull'efficienza energetica, entrata in vigore il 4 dicembre 2012. La maggior
parte delle disposizioni sono state implementate dagli Stati membri entro il giugno 2014.
Anche la strategia 'Europa 2020' ha individuato gli appalti pubblici come uno degli strumenti
fondamentali per una crescita intelligente e sostenibile. Nell'aprile 2016 la Commissione Europea ha
pubblicato la terza edizione del Manuale "Acquistare verde!" (in inglese "Buying Green! Handbook),
che fornisce informazioni dettagliate sugli appalti pubblici verdi.
2 i membri sono: Svizzera, USA, UK, Norvegia, Fiilippine, Argentina, Gana, Messico, Cina, Repubblica Ceca, Stato di Sao Paolo
(Brasile), UNEP, IISD, International Labor Organization (ILO), Commissione Europea (DG-Ambiente) and International
Council for Local Environmental Initiatives (ICLEI) e adottata nell'ambito del Marrakech Process on Sustainable Production
and consumption guidato dall'UNEP e dall'UN-DESA.
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3. Principali settori di intervento per azioni di GPP a livello locale
Il Green Public Procurement o GPP è un efficace strumento che le autorità pubbliche possono
utilizzare per ridurre le emissioni di CO2 e raggiungere i propri obiettivi di lotta al cambiamento
climatico. Il processo di approvvigionamento mediante gli appalti pubblici, il modo in cui questi
vengono realizzati e le priorità alla base delle decisioni in materia di appalti offrono una significativa
opportunità per gli Enti locali per ridurre il consumo energetico e migliorare le prestazioni. I Principali
settori di intervento per le azioni di GPP a livello locale sono:
Settore degli Edifici
• acquisto o locazione di immobili che siano efficienti dal punto di vista energetico
• inclusione di criteri di selezione per gli architetti e gli ingegneri relativi all'esperienza nella
progettazione di edifici sostenibili
• per i nuovi edifici pubblici (scuole, amministrazione pubblica) requisiti specifici per soluzioni
moderne che utilizzino la luce naturale all'interno, così come la produzione di acqua calda
sanitaria con pannelli solari
• aumento dei progetti pilota relativi alla cosiddette case passive
• introduzione di criteri di efficienza energetica per il retrofit degli impianti di riscaldamento , il
miglioramento dei materiali di isolamento , ecc.
Settore delle Apparecchiature per l’illuminazione, il raffrescamento, il raffreddamento, ecc.
• migliorare l'illuminazione negli edifici e l'acquisto di lampade a basso consumo energetico
• acquisto di apparecchiature per l’ufficio con etichette energetiche/ambientali e realizzazione
di offerte che includano criteri derivanti da etichette energetiche/marchi di qualità ecologica
per le stampanti, dispositivi multifunzione, fotocopiatrici , ecc.
• acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, ad esempio frigoriferi,
apparecchiature IT, data center
• acquisto di apparecchiature per ufficio e forniture per ufficio possibilmente riciclate
• introduzione di sistemi di raffrescamento ad alta efficienza energetica
• contratti per la fornitura di riscaldamento invernale che permettano una gestione efficiente
con un ridotto consumo (preferibilmente uso di contratti di prestazione energetica )
• incoraggiare all'approvvigionamento congiunto di caldaie più efficienti e sistemi solari
termici.
Settore dell’Illuminazione pubblica
• introduzione di criteri di efficienza energetica per l'illuminazione stradale o per l’utilizzo di
contratti di prestazione energetica
9
• utilizzo di 100% di energia rinnovabile per l'illuminazione stradale
• sostituzione delle luci semaforiche tradizionali con i LED
• requisiti di efficienza energetica per la gestione dei contratti per il sistema di illuminazione
pubblica.
Settore dei trasporti e parco veicoli comunali
• introduzione di criteri di efficienza energetica per arrivare ad ottenere un parco veicoli
comunali eco-efficiente
• acquisti di veicoli elettrici, comprese le biciclette, scooter, vagoni ferroviari, carrelli elevatori,
autobus, camion e auto per il parco dei veicoli comunali con utilizzo di elettricità da fonti
rinnovabili (se disponibile )
• acquisto di automobili a basse emissioni.
Settore della produzione locale di energia
• acquisto di energia rinnovabile per i servizi comunali e per gli edifici pubblici
• appalti pubblici congiunti per la fornitura di energia termica ed elettrica da impianti solari e
fotovoltaici
• rispetto dei requisiti di sostenibilità per l'acquisto di legname, anche per le centrali a
biomassa.
Settore della ristorazione
• introduzione di menù sostenibili nelle mense e refettori pubblici scolastici e per altri locali
pubblici, per ridurre l'impatto sia sull'ambiente che sulla salute umana
• preferenza per prodotti alimentari locali e di stagione, evitando l'uso di alimenti surgelati
• programmi di educazione alimentare per aumentare il livello di consapevolezza del legame
tra l'alimentazione e le malattie croniche.
Settore dell’economia circolare e smaltimento dei rifiuti
• la realizzazione pratica a livello locale della cosiddetta "economia circolare" è strettamente
legata all'efficienza dello smaltimento dei rifiuti. I rifiuti sottratti alla discarica rappresentano
il punto di partenza di nuovi processi produttivi sotto forma di materia prima seconda
• i processi di riciclaggio devono essere altamente efficaci per la chiusura del ciclo di vita su cui
si basa l'economia circolare.
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4. GPP e suggerimenti per i decisori politici
Molti enti pubblici e amministrazioni in Europa hanno adottato una politica di GPP o hanno preso
l'impegno di attuare il GPP all'interno di altre politiche. Il GPP richiede una grande cooperazione tra i
diversi dipartimenti e il personale di un'organizzazione. L'implementazione del GPP deve essere
pianificata e articolata in diverse fasi:
1. determinare gli obiettivi GPP dell’Ente
2. definire le priorità e le tempistiche per le attività da realizzare
3. organizzare una formazione adeguata per il personale
4. monitorare i risultati.
Una combinazione coerente di tutti questi elementi definisce la struttura di una politica di GPP, che
per essere efficace deve:
• comprendere obiettivi chiari, priorità e tempi
• indicare lo scopo degli acquisti da realizzare
• indicare le responsabilità per l'attuazione della politica stessa
• includere una fase di monitoraggio
• prevedere incentivi per i migliori risultati e chiari obiettivi per i manager
• comprendere una efficace comunicazione per coinvolgere i cittadini sui vantaggi del GPP.
Stabilire un Gruppo di Lavoro
L'implementazione del GPP richiede il coinvolgimento e la collaborazione di diversi dipartimenti e
del personale di un ente: oltre agli addetti agli appalti dovranno essere coinvolti i dipartimenti
edilizia, energia, finanza, ambiente, ecc.
In molti enti pubblici e amministrazioni la responsabilità degli acquisti è dispersa nei vari
dipartimenti/direzioni. La creazione di un gruppo di lavoro che coinvolga i rappresentanti dei
diversi dipartimenti, stabilisca le priorità e gli obiettivi e valuti le esigenze di formazione del
personale può contribuire ad assicurare l'impegno di tutto il personale durante lo sviluppo di una
politica di GPP.
Definire le priorità
L'introduzione dei criteri di GPP nelle procedure di appalto richiede generalmente una approccio
graduale. Una strada è quella di selezionare in un primo momento una ristretta gamma di
prodotti e servizi di base (ad esempio carta, imballaggi, servizi informatici semplici, ecc.) su cui
focalizzarsi. Il grado di complessità può essere quindi aumentato gradualmente aggiungendo
prodotti più sofisticati e pratiche di gestione più complicate.
Tre fattori principali dovrebbero essere inizialmente tenuti in considerazione per individuare
quali prodotti, servizi e opere sono prioritari:
11
L’impatto ambientale – selezionare prodotti (ad esempio veicoli) o servizi (ad esempio servizi
di pulizia) che hanno un elevato impatto sull'ambiente durante il loro ciclo di vita considerando
tre aspetti principali:
1. dematerializzazione delle risorse e in particolare dell'energia: optare per soluzioni che
permettano la riduzione sistematica delle risorse necessarie per mezzo di nuove tecnologie
avanzate (secondo il principio del 'fare di più con meno');
2. riduzione o eliminazione delle sostanze pericolose per la salute e l'ambiente: le sostanze
che sono state già riconosciute come pericolose sia a livello nazionale che comunitario (si
veda la Direttiva REACH) possono essere ancora comunemente utilizzate in molti prodotti
di largo consumo. E' necessario quindi aumentare la consapevolezza dei consumatori e
sensibilizzare le autorità pubbliche sulla necessità di adottare criteri rigorosi sulla
composizione chimica dei prodotti selezionati;
3. riduzione dei rifiuti: si ottiene sia acquistando una minore quantità di prodotti
(contenimento dei bisogni) che con la diffusione di pratiche di riuso e riciclo dei prodotti
esistenti.
L’importanza dei fondi disponibili – concentrare gli sforzi in settori di spesa significativi
all'interno dell'ente. L'analisi dei profili di spesa deve essere condotta seguendo un orizzonte
temporale adatto (per esempio nei tre anni precedenti). Questa analisi deve essere combinata
con la classificazione delle modalità di approvvigionamento.
La potenziale influenza sul mercato – concentrarsi su aree in cui c’è maggiore possibilità di
influenzare il mercato, sia per le dimensioni o il valore del contratto che per l'interesse da parte
dei fornitori di avere clienti nel settore pubblico.
Una serie di ulteriori fattori dovrebbero essere considerati per la selezione finale:
• priorità di politiche decisionali
• disponibilità sul mercato di alternative compatibili
• considerazioni sui costi
• criteri di aggiudicazione
• visibilità
• considerazioni pratiche.
Definire obiettivi di GPP
Obiettivi chiari sono fondamentali per valutare i progressi compiuti e comunicare le proprie
intenzioni sia all'interno dell'Ente che al pubblico in generale. Gli obiettivi possono essere:
■ obiettivi generali sugli acquisti - ad esempio Il 50% degli appalti (per valore e/o per numero di
offerte) dovrebbe includere criteri di GPP entro il 2020. Questi obiettivi possono differire se
si agisce a livello nazionale, regionale o locale;
■ obiettivi specifici per prodotto/servizio - per esempio entro il 2020 il 50% dei pasti serviti
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nelle mense scolastiche dovrebbe essere composto da alimenti biologici, oppure entro il
2020 tutti i servizi di pulizia dovrebbero utilizzare prodotti che soddisfano i criteri del
marchio europeo Ecolabel.
■ obiettivi operativi - ad esempio tutto il personale coinvolto negli appalti riceverà una
formazione sul GPP entro il 2020, oppure linee guida sul GPP saranno a disposizione di tutto
il personale sulla rete Intranet dell'Ente.
Quando si considerano obiettivi di acquisto è importante avere una chiara definizione di come è
viene definito un "acquisto verde".
Monitoraggio
Il sistema di monitoraggio dovrebbe includere non solo la rilevazione di quali offerte e/o contratti
aggiudicati contengono criteri di GPP, ma - almeno idealmente - anche informazioni circa
l'impatto ambientale degli acquisti fatti.
Networking
Molte delle problematiche da affrontare nella realizzazione di azioni di GPP sono comuni a tutto
il settore pubblico, pertanto la cooperazione fra Enti è molto importante. La condivisione di
informazioni, per esempio sui criteri ambientali utilizzati in una gara o sulla disponibilità di
prodotti verdi nel mercato, può aiutare a risparmiare tempo e fatica.
Incentivi
Quando si definisce un obiettivo di GPP è necessario anche definire un adeguato sistema di
incentivi per ottenere risultati migliori, in modo da dare un segnale positivo ai soggetti coinvolti e
sfruttare le potenzialità delle buone pratiche. Allo stesso modo è necessario assegnare ai
responsabili degli acquisti pubblici obiettivi chiari e raggiungibili, che possano essere valutati e
monitorati nel tempo. La misurabilità degli incentivi e degli obiettivi ha un ruolo chiave nel
garantire il successo di una politica di GPP.
Comunicazione
Infine deve essere attuata una efficace azione comunicazione per sensibilizzare i cittadini sui
vantaggi del GPP e sul ruolo che la dimensione sociale può svolgere nel definire gli obiettivi del
GPP. In effetti l'opinione pubblica può svolgere un ruolo cruciale nell'orientare le politiche di
approvvigionamento del settore pubblico, agendo come una coscienza comune per la
sostenibilità, in modo che le pratiche ad essa contrarie siano evidenziate e denunciate.
13
5. Il GPP e i Piani d'Azione per l'Energia Sostenibile
Gli amministratori pubblici locali che hanno preparato o stanno progettando delle misure di GPP
potrebbero anche essere tra i firmatari del Patto dei Sindaci. I sindaci sono infatti i principali attori di
questa iniziativa e hanno anche un ruolo chiave nel coordinare i propri
collaboratori coinvolti negli acquisti. L'obiettivo principale è creare una sinergia fra
le azioni di GPP e le misure previste nel Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (o
PAES) previsto dal Patto.
I processi di approvvigionamento mediante appalto pubblico e il modo in cui vengono decise le
priorità e messe in pratica le decisioni in materia di appalti offrono una significativa opportunità per
gli Enti locali per migliorare la loro prestazione energetica complessiva. I Piani consentono ai comuni
di ottenere sostegno politico al GPP, di organizzare le strutture amministrative necessarie, di
implementare gli obiettivi fissati in materia di GPP e di monitorarne il raggiungimento.
Il vantaggio deriva dalla facilità di quantificare i benefici economici e ambientali derivanti dagli
acquisti verdi e dal miglioramento dell'efficienza energetica se le azioni di GPP e del PAES sono
sviluppate congiuntamente. Un problema oggettivo spesso riscontrato è la non coincidenza tra i
soggetti che implementano il GPP e il PAES, che riduce il potenziale vantaggio della sinergia.
Il Patto dei Sindaci
Il Patto dei Sindaci è il movimento europeo transnazionale di coinvolgimento delle autorità locali e
regionali, che volontariamente si impegnano ad aumentare l'efficienza energetica e l'utilizzo di fonti
energetiche rinnovabili nei loro territori. Attraverso il loro impegno, i firmatari del Patto mirano a
soddisfare e superare l'obiettivo dell'Unione Europea di una riduzione del 20% delle emissioni di CO2
entro il 2020.
Un PAES può contribuire a diffondere i benefici del GPP:
• portando ad un risparmio di energia, acqua e materie prime
• riducendo le sostanze inquinanti e le emissioni di gas a effetto serra
• migliorando i servizi al pubblico e, quindi, la qualità della vita; raggiungendo standard di qualità
più elevati e fornendo prestazioni migliori per gli enti pubblici e di conseguenza per i cittadini
• creando incentivi per l'industria a sviluppare tecnologie e prodotti "verdi" e promuoverli sul
mercato, in modo da coinvolgere anche il settore privato
• influenzando il mercato e incoraggiando l'ingresso di nuovi attori nel settore delle tecnologie
ambientali
• portando - per gli enti pubblici che fanno gli acquisti e per la società in generale - ad un risparmio
di energia e/o di risorse, quando si considerano i costi del Ciclo di Vita dei beni e servizi acquistati
14
• supportando la diffusione, presso i consumatori, di nuovi beni e servizi sviluppati per rispondere
ai criteri del GPP.
Il PAES
Il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) è un documento fondamentale che descrive come
ciascun firmatario del Patto intende rispettare il suo impegno per il 2020. Esso utilizza i risultati
dell'inventario delle emissioni per individuare i migliori campi d'azione e le opportunità per
raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 dello specifico Ente locale e definisce misure concrete
per arrivare a questa riduzione, i tempi di attuazione e le singole responsabilità, che traducono la
strategia a lungo termine in azione. Nei principali settori di destinazione di un PAES - edifici,
attrezzature/impianti e trasporto urbano - gli appalti verdi hanno un ruolo centrale. I firmatari si
impegnano a presentare il loro PAES entro l'anno successivo all'adesione al Patto.
I firmatari hanno a disposizione un modello standard di PAES con questa struttura:
1. Sommario
2. Strategia generale
3. Inventario delle Emissioni
4. Azioni previste e misure per l'intera durata del Piano (2020).
Le città firmatarie del Patto devono rendere le azioni di GPP coerenti con gli obiettivi del PAES e la
strategia adottata per raggiungere tali obiettivi. Questo sforzo potrebbe apparire marginale mentre è
invece fondamentale per assicurare la reale implementazione delle attività previste. In realtà se i
decisori politici comprendono l'importanza di adottare una politica di GPP vi sarà una maggiore
probabilità di realizzare le azioni previste nel PAES e che eventuali cambiamenti nella strategia di
realizzazione vengano prontamente incorporate nel Piano. I PAES per l'efficienza energetica sono un
terreno fertile per realizzare acquisti sostenibili.
Gli appalti pubblici, e il modo in cui sono definiti i processi di approvvigionamento e le priorità
stabilite per l'approvvigionamento offrono una significativa opportunità per le amministrazioni locali
di ottenere sostegno politico per attuare il GPP, organizzare la propria struttura, fissare obiettivi,
implementare le azioni di GPP e monitorarne il successo.
La combinazione delle politiche di GPP con l'adozione o la realizzazione delle azioni del PAES
richiede:
• l’impegno politico
• l'analisi delle esigenze e delle specificità del contesto locale, lo sviluppo di una strategia a
lungo termine per individuare settori e prodotti, l'analisi incrociata delle azioni da attuare
all'interno della politica di GPP del comune
• la creazione di una rete per sensibilizzare le parti interessate e per organizzare eventi che
diffondano tra i cittadini le informazioni circa gli obiettivi da raggiungere
• l'identificazione del soggetto locale responsabile degli acquisti, per renderlo più consapevole
di quali sono le azioni del PAES
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• il coinvolgimento di altri attori potenzialmente importanti, per esempio: i fornitori di
energia; per il trasporto/mobilità: le aziende pubbliche/private di trasporto; per il settore
edile: imprese di costruzione, progettisti; ONG e altri rappresentanti della società civile; le
università; i comuni limitrofi (in caso appalti congiunti)
• la creazione di un gruppo di lavoro che includa il responsabile della pianificazione energetica,
gli esponenti chiave di vari dipartimenti delle amministrazioni locali, gli enti pubblici, ecc. per
elaborare e seguire il PAES, per garantire la partecipazione delle parti interessate, per
organizzare il monitoraggio, per produrre report , ecc.
• l'inserimento nel gruppo di lavoro di altri attori chiave che non appartengano al comune ma
che siano direttamente coinvolti nelle azioni del PAES
• un lavoro multi-dipartimentale e intersettoriale per i diversi dipartimenti
dell'amministrazione locale (tutela ambientale, pianificazione territoriale, affari sociali,
edilizia, gestione delle infrastrutture mobilità e trasporti, bilancio, finanza e - ultimo ma non
meno importante - appalti) al fine di integrare le azioni previste dal PAES nei processi e nelle
procedure dell'amministrazione
• istituzione di un Comitato direttivo, composto da politici e dirigenti per la gestione strategica
e il necessario sostegno politico
• campagne di informazione/formazione sui benefici del GPP rivolti ai lavoratori comunali nei
diversi dipartimenti e settori
• l'adozione di uno dei due principali modi per integrare il GPP nel PAES:
o GPP come elemento indipendente nel SEAP: il vantaggio è la maggiore visibilità del ruolo
degli appalti come strumento per contrastare il cambiamento climatico e la possibilità di
realizzare cambiamenti strutturali di lungo termine. Se si sceglie questa opzione i politici
locali devono essere sicuri di ottenere il sostegno degli acquirenti e del Consiglio
comunale;
o GPP come parte integrante di diversi settori chiave o azioni: poiché le amministrazioni
locali sono acquirenti di beni, servizi o opere che hanno un notevole impatto sulle
emissioni di CO2, i consumi e l'impronta ecologica dell'amministrazione stessa.
Detto questo, l'approccio globale è più complicato e richiede una maggiore cooperazione
intersettoriale. E' potenzialmente più difficile ottenere l'approvazione da parte del
Consiglio comunale per una strategia globale che per le singole azioni.
• attuazione delle azioni individuate nel PAES e monitoraggio dei progressi.
16
6. La fase preparatoria delle politiche di GPP
La corretta identificazione delle azioni di GPP da realizzare è di grande importanza per il successo di
una politica di acquisti verdi. Nelle fasi iniziali della discussione, quando il Gruppo di lavoro sta
raccogliendo le idee, può essere utilizzata una lavagna a fogli mobili.
Questa tecnica può essere utilizzata durante una sessione di brainstorming, in cui si possono dividere
i partecipanti in gruppi, assegnando a ciascuno post-it adesivi. I partecipanti sono invitati a scrivere
sui post-it le principali azioni che considerano efficaci per la politica di GPP. Dopo 10 minuti i post-it
sono raccolti e si inizia la discussione delle idee raccolte. La discussione è seguita da una attività di
raggruppamento delle idee simili e successivamente di suddivisione di queste stesse idee per macro-
aree. A questo punto le idee sono ordinate per importanza sotto la supervisione del coordinatore
della formazione.
La tecnica della lavagna a fogli mobili presenta vantaggi e svantaggi: è possibile organizzare le attività
favorevoli al raggiungimento di un dato obiettivo, creare un processo in modo chiaro e preciso,
sviluppare un progetto attraverso la condivisione di idee e suggerimenti e massimizzare i vantaggi
derivanti dalla partecipazione e dal coinvolgimento di tutte le parti interessate; è però difficile
utilizzare questo metodo per discutere un argomento tecnico o scientifico.
17
7. Ambito legale e nuove disposizioni
Nel dicembre 2011 la Commissione Europea ha proposto la revisione delle Direttive 2004/17/CE e
2004/18/CE e l'adozione di una direttiva sui contratti di concessione. Gli Stati Membri devono
trasporre le nuove direttive entro i primi mesi del 2016. Le due nuove direttive sono state votate dal
Parlamento Europeo il 15 gennaio 2014 e sono state adottate dal Consiglio l'11 febbraio 2014:
• Direttiva 2014/24/UE (che sostituisce la Direttiva 2004/18/CE)
• Direttiva 2014/25/UE (che sostituisce la Direttiva 2004/17/CE).
Le nuove disposizioni mirano a semplificare l'approccio al GPP e ad agevolare l'integrazione delle
considerazioni ambientali nelle procedure di appalto. Esse comprendono una "clausola orizzontale"
relativa tra l'altro alle esigenze ambientali, alle disposizioni in materia di uso delle etichette
ambientali, alla possibilità di prendere in considerazione i fattori ambientali in tutto il processo
produttivo e all'approccio del Costo del Ciclo di Vita.
Clausola orizzontale
o clausole sociali devono essere inserite nel bando di gara non solo come requisiti di base, ma
anche come criteri per la valutazione delle offerte economicamente più vantaggiose
o tutte le aziende che sono state condannate per reati ambientali sono automaticamente
escluse dalla procedura di gara
o nell'esecuzione degli appalti pubblici le imprese devono rispettare gli obblighi ambientali
applicabili derivanti dalla legislazione comunitaria, internazionale e nazionale
o un'impresa che non rispetta questi obblighi ambientali può essere esclusa dalla gara
o l'impresa che ha presentato l'offerta migliore potrebbe non essere l'aggiudicataria
dell'appalto se l'offerta non è conforme a tali obblighi ambientali
o un'offerta deve essere respinta se anormalmente bassa rispetto ai lavori, forniture o servizi
richiesti in quanto non rispetta questi obblighi ambientali.
Etichette (ambientali)
o un'etichetta è un marchio o dichiarazione che attesta che un determinato prodotto è
conforme a condizioni predefinite di qualità e a specifici requisiti. Le nuove disposizioni
consentono agli acquirenti pubblici di fare riferimento a una specifica etichetta o marchio di
qualità ecologica quando definiscono le caratteristiche ambientali delle opere, beni o servizi
che desiderano acquistare
o alcune condizioni devono comunque essere soddisfatte:
tutti i requisiti che devono essere soddisfatti per ottenere il marchio in questione
devono essere collegati ai lavori, beni o servizi da acquistare, cioè li devono
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caratterizzare. Se l'etichetta comprende requisiti che riguardano l'impresa stessa o
la sua politica in generale, l'acquirente pubblico non può fare riferimento alla
specifica etichetta. In questo caso si possono considerare solo i requisiti
dell'etichetta specificamente collegati alle opere, beni o servizi acquistati
le etichette devono essere definite da organismi indipendenti mediante una
procedura trasparente, in cui tutte le parti interessate quali gli enti governativi, i
consumatori, i produttori, i distributori e le organizzazioni non governative, possono
partecipare
l'etichetta deve essere basata su criteri oggettivi e non discriminatori e noti a tutte le
parti interessate
se un'impresa non è stata in grado di ottenere l'etichetta richiesta per tempo,
etichette equivalenti o altre prove devono essere accettate dall'acquirente pubblico.
Il processo produttivo
o gli acquirenti pubblici possono prendere in considerazione tutti i fattori del processo di
produzione, la fornitura o la commercializzazione anche se tali fattori non fanno parte del
prodotto.
Un ruolo centrale in questo contesto è svolto dall'identificazione e quantificazione delle
esternalità, che implicano costi irrecuperabili per le finanze pubbliche. Questo è il caso di
processi produttivi inquinanti, che creano esternalità negative a danno della società che si
traducono in costi a carico della finanza pubblica per la decontaminazione o di servizi sanitari
per le persone affette da malattie connesse con l'inquinamento.
Per esempio:
la descrizione tecnica dei prodotti o servizi da acquistare può stabilire che tali
prodotti non comportino l'uso di sostanze chimiche tossiche o che siano prodotti
forniti con l'utilizzo di macchinari ad alta efficienza energetica
gli acquirenti pubblici possono anche decidere che il contratto sarà assegnato per
l'impresa che offre i prodotti/servizi che soddisfano queste condizioni nel miglior
modo possibile.
Costo del ciclo di vita
o le nuove regole promuovono l'approccio del costo del ciclo di vita, che comprende tutti i
costi durante la vita di un'opera, fornitura o contratto di servizio, sia i costi interni che i costi
legati a fattori ambientali:
i costi interni includono ricerca e sviluppo, produzione, trasporto, consumo di
energia, la manutenzione e lo smaltimento a fine vita
le esternalità possono includere le emissioni di gas ad effetto serra, l'inquinamento
causato dall'estrazione di materie prime utilizzate nel prodotto o causati dal
prodotto stesso o dalla sua produzione
gli acquirenti pubblici possono valutare il rapporto qualità-prezzo sulla base degli
aspetti ambientali.
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o i costi relativi alle esternalità ambientali possono essere presi in considerazione solo se il loro
valore monetario può essere determinato e verificato. Se non esiste nessun metodo
utilizzabile in tutta l'UE per il calcolo del costo del ciclo di vita. possono essere stabiliti metodi
a livello nazionale, regionale o locale. Tuttavia essi devono essere generali nel senso che (i)
non dovrebbero essere definiti esclusivamente per una specifica procedura di appalto
pubblico, (ii) dovrebbero essere obiettivi e (iii) i dati richiesti possono essere forniti con un
impegno ragionevole da parte delle imprese. Inoltre il meccanismo di quantificazione
applicato alla contabilizzazione dei costi irrecuperabili deve essere condiviso tra tutte le parti
coinvolte. Ciò comporta un ampio coinvolgimento dell'Associazione dei produttori, oltre che
delle amministrazioni aggiudicatrici.
Le nuove Direttive includono modifiche alle procedure di appalto, come ad esempio:
• maggiore flessibilità e semplificazione delle procedure da seguire, trattative e termini d'uso
• condizioni più chiare su come stabilire appalti congiunti o di collaborazione che, attraverso
acquisti di grandi quantità di prodotti, possono essere in grado di raggiungere la quantità di
domanda necessaria per progettare nuove soluzioni
• rafforzamento dell'utilizzo del metodo del costo del ciclo di vita
• la creazione di partenariati per l'innovazione che consentano ad un ente pubblico una
collaborazione strutturata con un fornitore, con l'obiettivo di sviluppare un prodotto, servizio
o lavoro innovativo, con il successivo acquisto dei risultati ottenuti
• sono mantenute le esenzioni per gli appalti di servizi di R&S . I committenti pubblici possono
quindi continuare ad usare appalti pre-commerciali.
Ulteriori elementi interessanti della nuova direttiva 2014/24/UE:
• le specifiche tecniche e i criteri di aggiudicazione possono fare riferimento ad una delle fasi
del ciclo di vita del prodotto, anche per quanto riguarda specifici processi produttivi "a
condizione che essi siano legati all'oggetto del contratto e proporzionali al suo valore e ai
suoi obiettivi" (Art. 42)
• le etichette dei prodotti possono essere richieste come prove delle specifiche tecniche, dei
criteri di aggiudicazione o delle condizioni di esecuzione del contratto, a condizione che tutti i
criteri alla base dell'etichetta siano legati all'oggetto del contratto
• l'utilizzo del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (acronimo MEAT in inglese)
come criterio predefinito (Art. 67). In sede di recepimento delle direttive gli Stati membri
possono scegliere di vietare o limitare l'uso del criterio del "prezzo più basso" come unico
criterio di aggiudicazione
• viene chiarito l'utilizzo del Costo del Ciclo di Vita (o LCC in inglese) come metodo per la
valutazione dei costi della gara (Art. 68). Le amministrazioni aggiudicatrici possono scegliere
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di includere i costi delle esternalità ambientali in questo calcolo
• la possibilità di un maggiore controllo sul subappalto (art 71): Il contraente è tenuto a
dichiarare in anticipo il livello atteso di subappalto, oltre a fornire - nel caso di lavori e
contratti di servizio - i contatti e le informazioni sui rappresentanti legali di qualsiasi società
utilizzata come subappaltatore
• l'introduzione di un documento di appalto unico europeo per gli offerenti (Art. 59) per
rendere più facile verificare e standardizzare le prove di conformità ambientale e sociale
fornite dagli offerenti.
Ulteriori informazioni sull'implementazione del GPP possono essere consultate al seguente sito:
http://ec.europa.eu/environment/gpp/index_en.htm
Il manuale Acquistare Verde può essere scaricato al sito:
http://ec.europa.eu/environment/gpp/buying_handbook_en.htm
7.1 La situazione italiana
Il contesto legale dei singoli Stati membri è molto diversificato e dipende dalla diversa legislazione
nazionale di base. In Italia il Ministero dell'Ambiente ha promosso lo sviluppo di criteri minimi
ambientali (o CAM), obbligatori e immediatamente applicabili, e di linee guida per supportare le
Autorità pubbliche nelle loro attività di approvvigionamento.
Lo scopo è quello di razionalizzare gli acquisti e adottare un approccio sostenibile in tutto il processo
di approvvigionamento e il ciclo di vita del prodotto/servizio (oggetto dell'appalto, specifiche
tecniche, criteri di aggiudicazione, condizioni delle prestazioni). I criteri ambientali minimi sono
individuati tra i criteri ambientali delle etichette ecologiche/energetiche esistenti o i requisiti relativi
alla progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all'energia (secondo la direttiva Ecodesign
2009/125/CE). Un'altra fonte per definire i CAM è rappresentata dalle Associazioni dei produttori.
I prodotti/servizi per i quali sono stati definiti i CAM sono: apparecchiature elettriche e da ufficio,
mobili per ufficio, arredo urbano, aspetti sociali negli appalti pubblici, ausili per l'incontinenza, carta,
toner per le stampanti, il settore edilizio, illuminazione pubblica, prodotti per la pulizia e l'igiene,
rifiuti urbani, la ristorazione e gli alimenti, finestre esterne e porte, parchi pubblici e aree verdi.
Alla fine del 2015 il Parlamento italiano ha adottato un pacchetto di norme ambientali - il cosiddetto
"Collegato ambientale" alla Legge di stabilità 2016 (Legge 221/15) - per promuovere l'economia
verde e di ridurre l'uso eccessivo delle risorse naturali. Questa nuova legislazione ha implicazioni in
molti settori quali la garanzia a sostegno dell'offerta nei contratti pubblici, le modifiche ai criteri di
valutazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa e anche ai CAM utilizzati nelle gare
d'appalto per i servizi. Gli acquisti verdi sono stati profondamente innovati da questa nuova legge e
sono stati stabiliti criteri obbligatori per l'approvvigionamento di prodotti e servizi a basso consumo
energetico.
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Altri esempi di settori che sono stati innovati sono: la creazione di nuove graduatorie per
l'assegnazione di borse di studio, sovvenzioni e prestiti nei settori legati all'ambiente, significative
modifiche alla Legge Ambientale relativamente alla raccolta dei rifiuti, il riciclaggio e la "eco -tax "per
i comuni. Ovviamente il GPP è uno dei settori in cui sono state introdotte molte novità avanzate.
Lo schema nazionale volontario “Made green in Italy”
Il 2 febbraio 2016, con l’entrata in vigore del Collegato ambientale alla Legge di stabilità 2016 si è
anche avviato il percorso per la definizione del primo schema nazionale di certificazione
dell’impronta ambientale di prodotto - chiamato "Made Green in Italy". Tale schema, che entro 180
giorni dalla data di entrata in vigore della Legge 221 verrà normato nel suo funzionamento tecnico
con apposito regolamento del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, è
pensato secondo il nuovo approccio europeo della PEF (Product Environmental Footprint) che integra
e supera l’approccio metodologico “tradizionale” collegato alle Dichiarazioni ambientali di prodotto
(DAP – EPD), come definito dalla Raccomandazione 2013/ 179/UE della Commissione del 9 aprile
2013.
Secondo la Legge 211/15, lo schema nazionale volontario “Made green in Italy” (ed il relativo
regolamento) è finalizzato a:
a) promuovere l’adozione di tecnologie e disciplinari di produzione innovativi, in grado di garantire il
miglioramento delle prestazioni dei prodotti e, in particolare, la riduzione degli impatti ambientali
che i prodotti hanno durante il loro ciclo di vita, anche in relazione alle prestazioni ambientali
previste dai criteri ambientali minimi
b) rafforzare l’immagine, il richiamo e l’impatto comunicativo che distingue le produzioni italiane,
associandovi aspetti di qualità ambientale, anche nel rispetto di requisiti di sostenibilità sociale
c) rafforzare la qualificazione ambientale dei prodotti agricoli, attraverso l’attenzione prioritaria alla
definizione di parametri di produzione sostenibili dal punto di vista ambientale e della qualità del
paesaggio
d) garantire l’informazione, in tutto il territorio nazionale, riguardo alle esperienze positive sviluppate
in progetti precedenti, e in particolare nel progetto relativo allo schema di qualificazione ambientale
dei prodotti che caratterizzano i cluster (sistemi produttivi locali, distretti industriali e filiere)
sviluppato con il protocollo d’intesa firmato il 14 luglio 2011 tra il Ministero dell’ambiente e della
tutela del territorio e del mare, il Ministero dello sviluppo economico e le regioni Lombardia, Liguria,
Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Sardegna, Marche e Molise.
Un particolare focus è quindi previsto per i prodotti agricoli, che sono esplicitamente citati come
categoria prioritaria per cui definire le specifiche per la certificazione: il piano di lavoro complessivo
sarà adottato entro un anno nella forma di un "Piano d’azione nazionale in materia di consumo e
produzione sostenibili" che preveda particolare attenzione al settore del turismo.
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8. Il GPP passo dopo passo
Realizzare appalti pubblici verdi è un processo sistematico, che dovrebbe seguire una serie di fasi
predefinite.
Fase 1: ottenere il sostegno politico e gestionale
E' raccomandabile sviluppare una politica di acquisti verdi per la propria istituzione prima di avviare
la fase di acquisto. Le direttive dovrebbero anche includere il calcolo del costo del ciclo di vita quale
strumento per valutare l'offerta economicamente più vantaggiosa. E’ consigliabile scegliere una
denominazione verde per comunicare la politica sia tra i dipendenti che all’esterno.
Fase 2: valutare le reali esigenze
Vanno esaminate la necessità dell'acquisto, la sua complessità e le possibili alternative: per es. la
riparazione di apparecchi esistenti oppure il leasing , nonché il miglioramento dell'efficienza
energetica e gli aspetti ambientali. Una analisi critica e precisa della domanda è uno dei passi più
importanti per un approvvigionamento rispettoso dell'ambiente.
Fase 3: consultazione preliminare del mercato
L'oggetto del contratto - l'acquisto di un bene, un servizio di una fornitura d'opera - va descritto in
maniera tale da non escludere le possibili alternative. Consultare il mercato consente ad un Ente
pubblico di testare ed influenzare i propri potenziali fornitori. Trovare modi adeguati per comunicare
con il mercato, nel rispetto della riservatezza delle aziende e garantendo la trasparenza, può aiutare
molto un acquirente a capire ciò che è disponibile (si veda anche l'articolo 40 della Direttiva
2014/24/UE e l'articolo 58 della Direttiva 2014/25/UE) .
Fase 4: definire le specifiche tecniche
Le specifiche tecniche descrivono l'appalto al mercato e costituiscono i criteri minimi che dovranno
essere rispettati. Applicare criteri ambientali contribuisce a risparmiare risorse ed energia, ridurre i
rifiuti e l'inquinamento.
I criteri possono essere presi dal toolkit GPP
(http://ec.europa.eu/environment/gpp/eu_gpp_criteria_en.htm ) o dall'etichetta energetica dell'UE
o altri marchi ambientali come il marchio di qualità ecologica Ecolabel. Il GPP toolkit propone due
categorie di criteri per ogni settore coperto:
− i criteri di base, adatti per qualsiasi amministrazione aggiudicatrice negli Stati membri, tengono
conto dei principali impatti ambientali. Sono definiti per essere utilizzati senza bisogno di un
grande impegno aggiuntivo per la loro verifica e in generale non causano un aumento del prezzo
del bene/servizio da acquistare
− i criteri più completi, adatti invece per coloro che desiderano acquistare i prodotti con il minore
impatto ambientale disponibili sul mercato, possono richiedere un impegno supplementare per
la loro verifica e causare un aumento del prezzo del bene/servizio da acquistare rispetto ad altri
prodotti con la stessa funzionalità.
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In entrambe le categorie sono proposti criteri vincolanti e criteri facoltativi premianti:
a) criteri vincolanti: questi criteri devono essere inclusi nelle specifiche della prestazione richiesta e
rispettati dall’offerente (per esempio la potenza massima assorbita di un’apparecchiatura elettrica).
La non osservanza di uno dei criteri vincolanti esclude l’offerta dal bando di gara. Questa procedura
richiede una rigorosa conformità a tutti i criteri.
b) criteri facoltativi premianti: questi criteri sono valutati con l’aiuto di un sistema di punti e
considerati in relazione agli altri criteri di assegnazione durante la fase di aggiudicazione. Il punteggio
totale dei criteri facoltativi (max 100%) rappresenta il grado di conformità a requisiti ambientali quali
la capacità di riciclo e la compatibilità ambientale. Essi sono inclusi nella fase di valutazione
dell’offerta a seconda dell’importanza che è stata loro preassegnata. In questo modo sia gli interessi
economici che quelli ambientali possono essere contemporaneamente considerati. Questi criteri
sono descritti nella Fase 5.
I seguenti prodotti sono coperti dal GPP toolkit:
1. carta per fotocopie e grafica
2. prodotti e servizi per la pulizia
3. apparecchiature per ufficio
4. costruzioni
5. trasporti
6. mobili/arredamento
7. elettricità
8. alimenti e ristorazione
9. prodotti tessili
10. prodotti e servizi per il giardinaggio
11. isolanti temici
12. coperture per pavimenti
13. pareti pannellate
14. sistemi per la cogenerazione (CHP)
15. costruzione delle strade e segnaletica
16. illuminazione stradale e semaforica
17. infrastrutture per le acque di scarico
18. illuminazione d'interni
19. vasi sanitari e orinatoi
20. rubinetteria sanitaria
21. apparecchiature elettriche ed elettroniche per la sanità
22. caldaie ad acqua.
Fase 5: definire i criteri di aggiudicazione
Stabilire i criteri di aggiudicazione, ad esempio una migliore eco-efficienza e definire il loro peso nella
valutazione delle offerte. I criteri di aggiudicazione devono riguardare l'oggetto del contratto.
Descrivere come calcolare il costo del ciclo di vita e il suo peso nell'aggiudicazione.
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Il Costo del Ciclo di Vita
La qualità economica di un'offerta non dipende soltanto dal prezzo di acquisto ma anche dai
costi di gestione del bene/servizio da acquistare. Per il confronto delle offerte devono essere
confrontati il prezzo di acquisto e i costi di gestione e di smaltimento nel corso della vita utile
stimata del bene o servizio. Il progetto Green ProcA ha messo a punto una serie di strumenti
di calcolo per confrontare rapporto costo-beneficio delle offerte .
I seguenti fattori dovrebbero essere considerati per una corretta valutazione costi/benefici
dell'acquisto di un bene o servizio:
• i fornitori devono garantire il massimo livello di potenza e consumo di energia per il
calcolo
• fattori quali il periodo di utilizzo annuale in diverse modalità di funzionamento devono
essere realisticamente misurati e definiti empiricamente , se possibile
• gli accorgimenti tecnici finalizzati alla riduzione dei consumi energetici dovrebbero essere
considerati laddove possibile, per esempio, nella gestione del consumo di PC e nella
funzione di spegnimento automatico (auto power off).
Fase 6: impostare le clausole di esecuzione del contratto
Utilizzate le clausole prestazionali del contratto per richiedere condizioni aggiuntive di efficienza
energetica o ambientale per i contratti verdi.
Fase 7: assegnazione dell'appalto
Dopo aver selezionato le offerte che soddisfano le specifiche tecniche, il contratto sarà assegnato
all'"offerta economicamente più vantaggiosa" sulla base dei risultati del calcolo del Costo del Ciclo di
Vita (uno strumento per questo calcolo è stato messo a punto dal progetto comunitario Buy Smart+)
Le informazioni su come sia possibile verificare la conformità a ciascuno dei criteri devono essere
incluse nei documenti di gara. Possibili strumenti di verifica sono le auto-dichiarazioni, la
compilazione di fascicoli tecnici e i marchi di qualità ecologica di tipo I. I metodi di verifica
costituiscono una parte essenziale della definizione dei criteri e devono essere inclusi nei documenti
di gara al fine di garantire che i fornitori siano consapevoli di come sarà valutato il rispetto dei criteri
stessi.
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9. Implementazione, rendicontazione e monitoraggio dei PAES
L'acquisto - così come il finanziamento - è un'attività cruciale per l'attuazione delle misure descritte
nei PAES. Per ottenere qualcosa di più ambizioso rispetto ai requisiti minimi e conseguire significativi
risparmi è necessario ricorrere ad azioni di GPP.
Se il GPP sarà attuato con successo o rimarrà soltanto sulla carta dipende in larga misura dal fattore
umano. In particolare l'attuazione di appalti pubblici verdi richiede il sostegno politico. Il PAES deve
essere gestito da un'organizzazione che sostiene le persone nel loro lavoro, in cui vi è un
atteggiamento di apprendimento continuo, e dove errori e fallimenti sono opportunità per imparare.
Durante la fase di attuazione sarà essenziale garantire sia una buona comunicazione interna (ad
esempio, tra i vari servizi di approvvigionamento), nel territorio comunale e tra tutti i soggetti
coinvolti, sia una buona comunicazione esterna (per i cittadini e le parti interessate).
Il team di implementazione PAES deve informare regolarmente il Consiglio comunale (o un organo
equivalente) e i decisori politici, per coinvolgerli nei successi e nei fallimenti e ottenere il loro
impegno attraverso risoluzioni del Consiglio stesso. Da parte loro i decisori politici devono prevedere
una sufficiente disponibilità di tempo e risorse.
Il personale coinvolto deve avere le necessarie capacità, conoscenze tecniche e l'accesso alle
informazioni per attuare criteri, specifiche tecniche e procedure e realizzare le azioni di GPP
settoriali, ad esempio nel settore degli edifici e dell'energia elettrica.
L'amministrazione pubblica dovrebbe mettere a disposizione le risorse necessarie e fornire linee
guida e una adeguata formazione ambientale, nonché strumenti di sensibilizzazione. Infine dovrebbe
assicurarsi che ci sia una comunicazione efficace tra l'unità preposta agli acquisti e i singoli
dipartimenti.
L'Ente locale deve comunicare ai fornitori esistenti e potenziali gli obiettivi di GPP, i requisiti "verdi" e
i risultati che desidera ottenere, in modo da aiutarli a migliorare le proprie prestazioni ambientali (ad
esempio per ridurre, riutilizzare e riciclare gli imballaggi) e così supportare la diffusione delle buone
pratiche ambientali in tutta la catena di approvvigionamento.
Il successo delle azioni di GPP dovrebbe essere poi promosso presso altre amministrazioni comunali
pubbliche e più in generale verso la società civile attraverso varie attività: brochure, volantini, sito
web promozionale, ecc.
Il monitoraggio dei progressi e i risultati conseguiti in termini di risparmio energetico e riduzione
delle emissioni di CO2 è parte integrante della realizzazione del PAES. La valutazione del Costo del
Ciclo di Vita permette di evitare la riduzione dell'impatto ambientale in un certo punto del ciclo di
vita a scapito dell'aumento in un altro punto. Ad esempio evitare di causare problemi legati alla
maggiore quantità di rifiuti, oppure migliorare le tecnologie di produzione riducendo le emissioni in
un paese ma aumentandole in un altro.
Il Patto dei Sindaci mette a disposizione dei firmatari uno schema standardizzato per la raccolta di
dati in modo armonizzato in tutta l'Europa, e supporla una sistematica pianificazione energetica e il
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monitoraggio a livello locale. La raccolta delle informazioni tramite il Patto consente ai firmatari di
dimostrare il livello comunitario l'impatto reale delle proprie azioni di GPP.
I firmatari del Patto sono inoltre tenuti a compilare uno schema di PAES on-line in lingua inglese.
Questo permette di sintetizzare e comunicare i risultati dell'inventario delle emissioni (Baseline
Emission Inventory o BEI) e gli elementi chiave del proprio PAES. Questo schema è uno strumento
che fornisce visibilità al PAES e facilita la sua valutazione e lo scambio di esperienze tra i diversi
firmatari. Le più importanti informazioni raccolte sono poi rese pubbliche online sul sito web del
Patto dei Sindaci. Lo schema permette inoltre di descrivere le azioni nei diversi settori considerati
prioritari per consentire una certa flessibilità ai firmatari.
Il modello di monitoraggio permette anche di evidenziare le azioni di GPP come elemento di
eccellenza. La fase di monitoraggio è stata raggiunta da un numero relativamente basso di firmatari,
ma è un importante traguardo del Patto in quanto rappresenta il momento in cui è richiesto
all'Amministrazione di valutare i risultati e verificare se essi siano coerenti con gli impegni presi. Le
difficoltà delle amministrazioni nella realizzazione di questa fase non possono essere trascurate in
quanto rappresentano un deficit strutturale, dovuto a diversi fattori quali la mancanza di continuità
politica e i vincoli finanziari determinati dai vincoli di bilancio degli ultimi anni. La fase di
monitoraggio rappresenta anche la possibilità di verificare se gli obiettivi del PAES sono stati
raggiunti in modo coerente con le strategie di GPP perseguite dall'amministrazione. La coerenza tra
questi due obiettivi è di fondamentale importanza dal momento che la misurazione dei risultati è il
primo passo verso la formulazione di una strategia per raggiungere i risultati voluti o per
l'identificazione di obiettivi futuri.
Infine altri indicatori quali la percentuale di gare che utilizzano criteri di GPP o l'acquisto effettivo dei
prodotti verdi (totale e/o percentuale di gare con criteri GPP e/o prodotti verdi) sono utili per le
autorità locali per monitorare i progressi del GPP nel comune.
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10. Bibliografia e link
− Progetto Buy Smart+: http://www.buy-smart.info/italian
− Climate Alliance (2009), Joint Green Public. Procurement Manual – A Guide for Public Authorities.
− EC (2008), European Commission Green Public Procurement (GPP) Training Toolkit – Module 1:
Managing GPP Implementation.
− EC (2010), How to develop a sustainable energy action plan (SEAP) – Guidebook.
− EC (2014), Reporting Guidelines on Sustainable Energy Action Plan and Monitoring.
− Ecoinstitut Barcelona (2013), SEAD Guide for Monitoring and Evaluating Green Public
Procurement Programs.
− Eco-labelling: http://www.unep.org/resourceefficiency/Consumption/StandardsandLabels/Eco-
labelling/tabid/101342/Default.aspx
− EU Ecolabels: http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/products-groups-and-criteria.html
− GPP toolkit: http://ec.europa.eu/environment/gpp/eu_gpp_criteria_en.htm
− ICLEI (2007), Manual. A Guide to Cost-Effective Sustainable Public Procurement.
− ICLEI (2014), capaCITY SEAP Training Booklet.
− Jobse C. and Dimitri N., LCC-calculations and the principles of public procurement.
− Direttive Appalti pubblici:
http://ec.europa.eu/internal_market/publicprocurement/modernising_rules/reform_proposals/i
ndex_en.htm
− Progetto Pro-EE:
http://www.proee.eu/fileadmin/pro_ee/inhalte/dokumente/proEE_Manual2_en.pdf
11. Glossario
GPP: Green Public Procurement
LCC: Life Cycle Costs
SEAP/PAES: Sustainable Energy Action Plan/Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile
CoM: Covenant of Mayors/Patto dei Sindaci