Lieti di spenderci nel servizio di Geova -...

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Giobbe 11-15 Scaviamo per trovare gemme spirituali: (8 min) http:// infoglobal.altervista.org/blog/ Gb 12:12 — Perché i cristiani avanti con gli anni possono aiutare i cristiani più giovani? (g99 22/7 11, riquadro) [Riquadro a pagina 11] VECCHIAIA È SINONIMO DI SAGGEZZA? “Non c’è sapienza fra gli anziani e intendimento nella lunghezza di giorni?”, chiede la Bibbia. (Giobbe 12:12) Qual è la risposta? Alcuni ricercatori hanno studiato persone anziane per misurare qualità come “perspicacia, assennatezza, senso delle proporzioni e capacità di fare valutazioni complesse e di elaborare strategie valide per la risoluzione di problemi”. Secondo la rivista U.S.News & World Report, dallo studio è emerso che “le persone anziane superano regolarmente i giovani in tutti i casi in cui si misura la saggezza, dando consigli più meditati ed elaborati”. Dagli studi fatti risulta anche che “nonostante le persone anziane ci mettano spesso più tempo dei giovani a prendere una decisione, di solito prendono decisioni migliori”. Pertanto, come indica il libro biblico di Giobbe, è vero che l’età rende saggi. PUNTO VM – Gb 15:27— Cosa intendeva dire Elifaz quando insinuo che Giobbe ‘si copriva la faccia col suo grasso’? (it-1 895 par. 2) Nascondere o coprirsi la faccia da parte di un essere umano o di un angelo può esprimere umiltà o timore reverenziale e rispetto. (Eso 3:6; 1Re 19:13; Isa 6:2) Può anche essere un segno di lutto. (2Sa 19:4) Invece Elifaz insinuò falsamente che la prosperità avesse reso arrogante Giobbe, tanto che in effetti ‘si copriva la faccia col suo grasso’. (Gb 15:27) Nel caso di Aman, il fatto che qualcun altro gli coprisse la faccia poteva indicare disonore e forse condanna. — Est 7:8; cfr. Sl 44:15; Ger 51:51.

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Giobbe 11-15Scaviamo per trovare gemme

spirituali: (8 min)http://infoglobal.altervista.org/blog/

Gb 12:12 — Perché i cristiani avanti con gli anni possono aiutare i cristiani più giovani? (g99 22/7 11, riquadro)

[Riquadro a pagina 11]VECCHIAIA È SINONIMO DI SAGGEZZA? “Non c’è sapienza fra gli anziani e intendimento nella lunghezza di giorni?”, chiede la

Bibbia. (Giobbe 12:12) Qual è la risposta? Alcuni ricercatori hanno studiato persone anziane per misurare qualità come “perspicacia, assennatezza, senso delle proporzioni e capacità di fare valutazioni complesse e di elaborare strategie valide per la risoluzione di problemi”. Secondo la rivista U.S.News & World Report, dallo studio è emerso che “le persone anziane superano regolarmente i giovani in tutti i casi in cui si misura la saggezza, dando consigli più meditati ed elaborati”. Dagli studi fatti risulta anche che “nonostante le persone anziane ci mettano spesso più tempo dei giovani a prendere una decisione, di solito prendono decisioni migliori”. Pertanto, come indica il libro biblico di Giobbe, è vero che l’età rende saggi.

PUNTO VM – Gb 15:27— Cosa intendeva dire Elifaz quando insinuo che Giobbe ‘si copriva la faccia col suo grasso’? (it-1 895 par. 2)

Nascondere o coprirsi la faccia da parte di un essere umano o di un angelo può esprimere umiltà o timore reverenziale e rispetto. (Eso 3:6; 1Re 19:13; Isa 6:2) Può anche essere un segno di lutto. (2Sa 19:4) Invece Elifaz insinuò falsamente che la prosperità avesse reso arrogante Giobbe, tanto che in effetti ‘si copriva la faccia col suo grasso’. (Gb 15:27) Nel caso di Aman, il fatto che qualcun altro gli coprisse la faccia poteva indicare disonore e forse condanna. — Est 7:8; cfr. Sl 44:15; Ger 51:51.

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Cosa impariamo su Geova dalla lettura biblica di questa settimana?

*** w15 15/4 p. 32 Un albero tagliato può germogliare di nuovo? ***Il patriarca Giobbe era convinto che anche se fosse morto,

sarebbe tornato in vita (Giob. 14:13-15). Si servì di un albero, forse un olivo, per illustrare la fiducia che nutriva nella capacità di Dio di risuscitarlo. “Esiste speranza perfino per l’albero”, disse. “Se è tagliato, germoglierà pure di nuovo”. Quando la pioggia mette fine a una tremenda siccità, il ceppo secco di un olivo può tornare a vivere attraverso germogli che spuntano dalle radici, producendo “[rami] come una nuova pianta” (Giob. 14:7-9).

Proprio come un coltivatore non vede l’ora che le radici di un olivo tagliato germoglino di nuovo, così Geova Dio desidera ardentemente riportare in vita i suoi servitori che sono morti, come anche tanti altri (Matt. 22:31, 32; Giov. 5:28, 29; Atti 24:15). Che gioia sarà riabbracciare i risuscitati e sapere che potranno avere una vita soddisfacente!

*** w15 1/8 p. 7 Una speranza per i morti: come possiamo esserne sicuri? ***Perché Geova ha disposto la risurrezione dei morti? Perché ci ama.

“Se un uomo robusto muore, può egli tornare a vivere?”, chiese Giobbe. “Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò. Bramerai l’opera delle tue mani” (Giobbe 14:14, 15). Giobbe era convinto che il suo amorevole Padre celeste desiderava ardentemente riportarlo in vita. Dio è forse cambiato? “Io sono Geova; non sono cambiato” (Malachia 3:6). Dio continua a bramare che i morti siano riportati in vita, felici e in salute. Questo è proprio quello che ogni genitore amorevole desidererebbe dopo la perdita di un figlio. La differenza, però, è che Dio ha il potere di fare quello che desidera (Salmo 135:6).

*** w15 1/11 p. 16 parr. 1-2 Bibbia: domande e risposte ***Geova Dio è la Fonte della vita (Salmo 36:9). Non è quindi

ragionevole pensare che possa riportare in vita i morti? La Bibbia ci assicura che in futuro Dio farà proprio questo. (Leggi Atti 24:15.) Ma perché lo farà?

In origine il nostro Creatore desiderava che gli uomini vivessero sulla terra per sempre (Genesi 1:31; 2:15-17). Dio ha ancora questo desiderio e soffre nel vedere che la nostra vita è piena di problemi e finisce così presto. (Leggi Giobbe 14:1, 14, 15.)

*** w14 15/6 p. 14 par. 12 “Devi amare Geova tuo Dio” ***12 Dio ci ha dato la rincuorante speranza della risurrezione (Atti 24:15). È naturale

che la morte di una persona che amiamo ci rattristi profondamente, ma grazie alla speranza della risurrezione ‘non ci rattristiamo come fanno anche gli altri che non hanno speranza’ (1 Tess. 4:13). Spinto dal suo amore, Geova desidera ardentemente risuscitare i morti, in special modo quelli fedeli, come il giusto Giobbe (Giob. 14:15). Immaginate la

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gioia che si proverà quando chi sarà risuscitato qui sulla terra riabbraccerà i propri cari. Quanto amiamo il nostro Padre celeste per averci dato questa meravigliosa speranza!

*** w13 15/2 p. 11 par. 14 Apprezziamo la nostra eredità spirituale? ***14 Sebbene non disponesse delle Scritture, il giusto Giobbe conosceva la verità sulla

condizione dei morti. Sapeva inoltre che, se fosse morto, Geova, il quale è un Dio amorevole, avrebbe desiderato fortemente di risuscitarlo (Giob. 14:13-15).

*** w13 1/10 p. 16 Bibbia: domande e risposte ***La morte è come il sonno perché i morti non sono consapevoli di ciò

che accade intorno a loro e non possono fare nulla. Tuttavia Dio, Colui che ha creato la vita, può risuscitare i morti. E lo dimostrò dando a Gesù il potere di riportare in vita diverse persone. (Leggi Ecclesiaste 9:5; Giovanni 11:11, 43, 44.)

Dio ha promesso che i morti che sono nella sua memoria saranno riportati in vita in un giusto nuovo mondo. Questi però devono rimanere nella tomba fino al tempo stabilito da Dio. L’Onnipotente desidera ardentemente usare la sua potenza per riportare in vita i morti. (Leggi Giobbe 14:14, 15.)

*** w10 15/2 p. 20 Resistiamo alla propaganda di Satana ***“Che cos’è l’uomo mortale che

debba essere puro, o che qualcuno nato di donna debba essere nel giusto?”, chiese Elifaz. Poi rispose dicendo: “Ecco, [Dio] non ha fede nei suoi santi, e i cieli stessi realmente non sono puri ai suoi occhi. Quanto meno allorché uno è detestabile e corrotto, un uomo che beve l’ingiustizia proprio come acqua!” (Giob. 15:14-16) Elifaz stava dicendo a Giobbe che Geova non reputa giusto nessun essere umano. Anche il Diavolo sfrutta i pensieri negativi. Vuole che ci tormentiamo per gli errori commessi in passato, che diventiamo eccessivamente severi con noi stessi e che pensiamo di essere irrecuperabili. Vuole anche farci pensare che Geova si aspetti troppo da noi e che la sua compassione, il suo perdono e il suo sostegno non bastino a coprire i nostri

peccati.

Naturalmente, tutti noi ‘abbiamo peccato e siamo privi della gloria di Dio’. Nessun essere umano imperfetto può soddisfare le perfette norme di Geova. (Rom. 3:23; 7:21-23) Comunque, questo non significa che ai suoi occhi siamo senza valore. Geova sa che

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è “l’originale serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana”, ad approfittare della nostra condizione peccaminosa. (Riv. 12:9, 10) Consapevole che “siamo polvere”, Dio si dimostra comprensivo e ‘non continua a trovar da ridire’ nei nostri riguardi. — Sal. 103:8, 9, 14.

*** w06 15/3 p. 4 L’unico rimedio ***Geova Dio, che ha una memoria perfetta, non ha difficoltà a ricordare il modello di vita

di quelli che sono morti. (Isaia 40:26) Avendo dato origine alla vita, Geova può facilmente riportare in vita la stessa persona in un nuovo corpo. (Salmo 36:9) Inoltre la Bibbia dice che Geova Dio ‘brama’, ovvero desidera vivamente, risuscitare i morti. (Giobbe 14:14, 15) Possiamo essere contenti che Geova non solo sia in grado di riportare in vita qualcuno ma che voglia anche farlo!

*** w05 1/5 p. 12 par. 17 La risurrezione: Un insegnamento che vi riguarda ***17 Anche Giobbe, uomo fedele dei tempi precristiani, sperava nella risurrezione. Patì

molte sofferenze per mano di Satana. A differenza dei suoi falsi amici, che non menzionarono mai la risurrezione, Giobbe trasse conforto da questa speranza e chiese: “Se un uomo robusto muore, può egli tornare a vivere?” Rispondendo alla propria domanda, Giobbe disse: “Tutti i giorni del mio lavoro obbligatorio aspetterò, finché venga il mio sollievo”. E rivolgendosi al suo Dio, Geova, riconobbe: “Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò”. Circa i sentimenti che il nostro amorevole Creatore prova, Giobbe osservò: “Bramerai l’opera delle tue mani”. (Giobbe 14:14, 15) Sì, Geova attende con ansia il tempo in cui le persone fedeli torneranno in vita mediante la risurrezione. Questo ci fa sentire veramente vicini a lui, mentre meditiamo sull’amore e sull’immeritata benignità che egli ci mostra nonostante la nostra imperfezione! — Romani 5:21; Giacomo 4:8.

*** w02 15/1 pp. 6-7 Confidate in Geova, l’Iddio che è reale ***Com’è confortante sapere

che al tempo fissato da Geova i morti che sono nella sua memoria saranno risuscitati, riportati in vita! (Atti 24:15) Sì, la risurrezione comporta il ripristino delle caratteristiche personali dell’individuo. Ricordare le caratteristiche personali dei morti e risuscitarli non è un problema per il Creatore, che ha sapienza e potenza infinite. (Giobbe 12:13; Isaia 40:26) Poiché abbonda in amore, Geova userà la sua perfetta memoria per riportare in vita i morti su una terra paradisiaca dando loro la stessa personalità che avevano prima di morire. — 1 Giovanni 4:8.

*** w00 15/3 p. 27 Un uomo esemplare che accettò la correzione ***

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Pur essendo esemplare sotto molti aspetti, Giobbe non era perfetto. Egli stesso disse: “Chi può produrre qualcuno puro da qualcuno impuro? Non c’è nessuno”. (Giobbe 14:4; Romani 5:12) Così quando Dio disse che Giobbe era irriprovevole, questo significava che Giobbe viveva all’altezza di ciò che Dio si aspetta dai suoi imperfetti e peccatori servitori umani. Che pensiero incoraggiante!

*** w93 15/7 p. 7 Geova, il vivente e vero Dio ***Il principale attributo di Geova è l’amore. In realtà “Dio è amore”, la personificazione

stessa di questa qualità. (1 Giovanni 4:8) Inoltre, “presso di lui ci sono sapienza e potenza”. Geova è onnisapiente e onnipotente, ma non abusa mai della sua potenza. (Giobbe 12:13; 37:23) Possiamo anche essere sicuri che Geova ci tratterà sempre equamente, poiché “giustizia e giudizio sono lo stabilito luogo del suo trono”. (Salmo 97:2) Se sbagliamo ma ci pentiamo, possiamo trarre conforto dal sapere che Geova è un Dio “misericordioso e clemente, lento all’ira e abbondante in amorevole benignità e verità”. (Esodo 34:6) Non è strano che possiamo provare gioia nel servire Geova. — Salmo 100:1-5.

*** w75 15/7 p. 442 par. 14 Continuate a guardare avanti e a progredire con Geova ***

14 Il provvedimento della risurrezione è un’espressione di amore da parte di Geova Dio, come si vede dalle parole del paziente e fedele Giobbe: “Se l’uomo robusto muore può egli tornare a vivere? . . . Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò. Bramerai l’opera delle tue mani”. Sì, Geova Dio brama quelli che sono nello Sceol o Ades, in particolare quelli che come Giobbe diedero prova di integrità a lui subendo dure prove. — Giob. 14:14, 15.

*** g92 22/3 p. 11 Cosa ci insegna l’universo ***L’umiltà che questa consapevolezza dovrebbe destare in noi ci aiuterà a riconoscere

che esiste un Creatore dell’universo, un Legislatore che ha stabilito le leggi che lo governano, un Essere di gran lunga superiore e più saggio di noi. Tornano alla mente le parole del libro di Giobbe: “Presso di lui ci sono sapienza e potenza; egli ha consiglio e intendimento”. (Giobbe 12:13) E questa è la lezione più importante di tutte.

*** cl cap. 8 p. 86 par. 24 Potenza rinnovatrice: Geova ‘fa ogni cosa nuova’ ***24 Geova non ha solo il potere di risuscitare i morti, ma ne ha anche il desiderio. Il

fedele Giobbe fu ispirato a dire che Geova in realtà brama riportare in vita i morti. (Giobbe 14:15) Non siete attratti dal nostro Dio, che è ansioso di usare la sua potenza rinnovatrice in questo modo amorevole? Ricordate, però, che questo è solo un aspetto della grande opera di rinnovamento che Geova compirà in futuro. Mentre vi avvicinate sempre più a lui, continuate a nutrire la preziosa speranza di poter essere presenti quando Geova ‘farà ogni cosa nuova’. — Rivelazione 21:5.

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Quali punti della lettura biblica di questa settimana possiamo usare nel ministero di campo?

*** w15 1/8 p. 4 Cosa accade dopo la morte? ***Per dirla in breve, lo Sceol è una condizione o luogo simbolico in cui vanno le persone

alla morte, e in cui cessano ogni attività e ogni consapevolezza. Cos’era lo Sceol per il fedele Giobbe? Quest’uomo aveva perso in un sol giorno tutti i possedimenti e i figli; poi il suo corpo si riempì di foruncoli dolorosi. Giobbe pregò Dio, dicendo: “Oh mi nascondessi tu nello Sceol [“nell’inferno”, Martini], mi tenessi celato!” (Giobbe 1:13-19; 2:7; 14:13). Chiaramente Giobbe non pensava che lo Sceol fosse un inferno di fuoco, un luogo in cui le sue sofferenze sarebbero state ancora peggiori. Piuttosto vedeva lo Sceol come un sollievo.

*** w15 1/8 p. 5 C’è una speranza per i morti? ***Nell’antichità il fedele Giobbe si aspettava che, dopo la sua morte, sarebbe arrivato il

tempo in cui Dio lo avrebbe riportato in vita. Giobbe chiese: “Se un uomo robusto muore, può egli tornare a vivere?” Quindi rispose con fiducia: “Tutti i giorni del mio lavoro obbligatorio [il tempo trascorso nella tomba] aspetterò, finché venga il mio sollievo. Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò” (Giobbe 14:14, 15).

*** w13 1/11 p. 6 Menzogna n. 3: Dio è crudele ***COSA CREDONO MOLTI “Le anime di coloro che muoiono in stato di peccato

mortale, dopo la morte discendono immediatamente negli inferi, dove subiscono le pene dell’inferno, ‘il fuoco eterno’” (Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1992, n. 1035). Alcuni leader religiosi affermano che l’inferno sia uno stato di assoluto isolamento e completa separazione da Dio.

LA VERITÀ DELLA BIBBIA “L’anima che pecca, essa stessa morirà” (Ezechiele 18:4). I morti “non sono consci di nulla” (Ecclesiaste 9:5). Se l’anima muore e perde così coscienza di sé, com’è possibile che provi il dolore del “fuoco eterno” o della separazione eterna da Dio?

Nella Bibbia la parola ebraica e quella greca spesso tradotte “inferno” si riferiscono in realtà alla comune tomba del genere umano. Ad esempio, mentre soffriva per una dolorosa malattia, Giobbe pregò: “Oh, se tu volessi nascondermi nella tomba [“nell’inferno”, Sales]” (Giobbe 14:13, CEI, 1988). Giobbe desiderava riposare, non in un luogo di tormento o in uno stato di isolamento da Dio, ma nella tomba.

*** w09 15/4 pp. 6-7 par. 17 Giobbe onorò il nome di Geova ***

17 Cosa permise a Giobbe di mantenere l’integrità? È chiaro che aveva già coltivato una stretta relazione con

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Geova prima di essere colpito dalle disgrazie. Benché non abbiamo nessuna prova che sapesse che Satana aveva sfidato Geova, Giobbe era deciso a rimanere leale. Disse: “Finché spirerò non rimuoverò da me la mia integrità!” (Giob. 27:5) Come aveva coltivato questa stretta relazione con Geova? Con tutta probabilità serbava nel cuore le cose che aveva sentito sui rapporti di Dio con Abraamo, Isacco e Giacobbe, suoi lontani parenti. E osservando la creazione, Giobbe poteva comprendere molte delle qualità di Geova. — Leggi Giobbe 12:7-9, 13, 16.

*** w08 15/4 p. 21 par. 3 Cosa rende la vita degna di essere vissuta? ***Come dice la Bibbia, i nostri giorni sono pochi e passano in fretta. (Giob. 14:1, 2; Eccl.

6:12) Questa triste realtà dovrebbe indurci a impiegare saggiamente la nostra vita. Non è facile, dato che il mondo di Satana cerca di spingerci nella direzione sbagliata.

*** w08 15/6 p. 26 par. 16 Manteniamo ‘l’amore che avevamo in principio’ ***16 Un onesto autoesame rivelerà

inevitabilmente alcune debolezze. Questo potrebbe scoraggiarci, ma non permettiamo che accada. Dopo tutto, l’obiettivo di un autoesame è quello di identificare i campi in cui migliorare. Naturalmente Satana vuole che i cristiani si sentano indegni a motivo delle loro imperfezioni. Asserisce infatti che Dio non apprezza gli sforzi di coloro che lo servono. (Giob. 15:15, 16; 22:3) Questa è una menzogna che Gesù smascherò con vigore; Dio considera prezioso ciascuno di noi. (Leggi Matteo 10:29-31). La consapevolezza delle nostre imperfezioni dovrebbe invece indurci a essere umili e a sforzarci di migliorare con l’aiuto di Geova. (2 Cor. 12:7-10) Se la salute o l’età limitano quello che possiamo fare, prefiggiamoci mete ragionevoli ma non arrendiamoci e non permettiamo che il nostro amore si affievolisca.

*** w08 1/8 pp. 11-12 Il dialogo con gli adolescenti ***▪ ‘Capisco cosa c’è dietro le

parole?’ Giobbe 12:11 dice: “Non prova l’orecchio stesso le parole come il palato gusta il cibo?” Ora più che mai dovete ‘provare’, ovvero soppesare, le parole di vostro figlio o vostra figlia. Spesso gli adolescenti esagerano quando parlano. Per esempio, vostro figlio potrebbe dirvi: “Mi tratti sempre come un bambino!”, oppure: “Non mi ascolti mai!” Anziché cavillare sull’inesattezza tecnica di parole come “sempre” o “mai”, ricordate che non tutto quello che vostro figlio dice è da

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prendere alla lettera. La frase “mi tratti sempre come un bambino” potrebbe significare “sembra che non ti fidi di me”; “non mi ascolti mai” potrebbe equivalere a “voglio dirti quello che provo”. Cercate di capire cosa c’è dietro le parole.

PROVATE QUESTO: Quando vostro figlio fa affermazioni forti, dite qualcosa come: “Mi dispiace che questa cosa ti faccia star male, parliamone. Perché pensi che ti tratti come un bambino?” Poi ascoltate senza interrompere.

*** w07 1/6 p. 22 par. 7 Vigore spirituale nonostante la vecchiaia ***7 Nella vita si acquista esperienza con il passare del tempo. (Giobbe 12:12) Il

progresso spirituale, viceversa, non si acquista automaticamente con l’età. Perciò i leali servitori di Dio non si accontentano di attingere a una riserva di conoscenza accumulata con il passare degli anni, ma si sforzano di continuare a ‘crescere nel sapere’. (Proverbi 9:9)

*** w06 15/3 p. 14 par. 10-p. 15 par. 4 Punti notevoli del libro di Giobbe ***7:1; 14:14: Cosa si intende per “lavoro obbligatorio”? Giobbe era talmente afflitto

da considerare la vita un duro e faticoso lavoro, “un turno di lavoro forzato”. (Giobbe 10:17, nota in calce) D’altro canto, visto che il tempo che si passa nello Sceol, dalla morte alla risurrezione, è un periodo imposto, Giobbe lo paragonò a lavoro obbligatorio.

7:9, 10; 10:21; 16:22: Queste affermazioni indicano forse che Giobbe non credeva nella risurrezione? Questi commenti riguardavano il suo immediato futuro. Cosa volle dire dunque? Può darsi abbia voluto dire che se fosse morto nessuno dei suoi contemporanei l’avrebbe visto. Dal loro punto di vista non sarebbe tornato alla sua casa fino al tempo fissato da Dio. Giobbe poteva anche voler dire che nessuno può tornare dallo Sceol con i suoi soli mezzi. Da Giobbe 14:13-15 si capisce chiaramente che egli sperava in una risurrezione futura.

4:7, 8; 8:5, 6; 11:13-15. Non dobbiamo affrettarci a concludere che chi soffre stia raccogliendo quello che ha seminato e non abbia l’approvazione di Dio.

14:7, 13-15; 19:25; 33:24. Qualunque prova Satana ci causi, la speranza della risurrezione può sostenerci.

*** w04 15/2 p. 28 ‘Combattete l’eccellente combattimento della fede’ ***Sarebbe un errore pensare di dover ascoltare gli apostati o leggerne gli

scritti per confutarne gli argomenti. I loro ragionamenti contorti e nocivi possono danneggiarvi spiritualmente e contaminare la vostra fede come

cancrena che si sparge rapidamente. (2 Timoteo 2:16, 17) Imitate invece il modo in cui Dio agisce con gli apostati. Giobbe disse di Geova: “Dinanzi a lui non entrerà nessun apostata”. — Giobbe 13:16.

*** w04 15/7 p. 13 par. 13 Provate diletto nella “legge di Geova”? ***

Come tutti gli esseri umani imperfetti, i servitori di Geova incontrano difficoltà nella vita. (Giobbe 14:1) Potremmo essere perseguitati e subire altre prove a causa della fede. (Matteo 5:10-12)

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Con l’aiuto di Dio, comunque, riusciremo a sopportarle, come un albero sano resiste a venti impetuosi.

*** w03 15/7 p. 32 Conforto per quelli che chiedono aiuto ***LA BIBBIA non è un testo di igiene mentale. Tuttavia ci dà

conforto e ci aiuta ad apprezzare la vita nonostante le difficoltà che incontriamo. In modo realistico le Scritture dicono: “L’uomo, nato di donna, è di breve vita e sazio di agitazione”. (Giobbe 14:1) Alcune prove che incontriamo sono dovute all’imperfezione. Ma chi è il principale responsabile delle sofferenze?

La Bibbia indica che è uno spirito malvagio chiamato Satana il Diavolo. Egli “svia l’intera terra abitata” e causa molti dei guai che affliggono l’umanità. La Bibbia dice pure che il suo tempo sta per terminare. (Rivelazione [Apocalisse] 12:9, 12) Tra breve tutte le sofferenze che Satana ha causato agli abitanti della terra avranno fine con l’intervento divino. Secondo la Bibbia, il nuovo mondo di giustizia che Dio ha promesso porrà fine alla disperazione. — 2 Pietro 3:13.

*** w02 1/6 pp. 7-8 Alcune idee errate sulla morte ***Quando moriamo, cessiamo

di esistere, ma questo non vuol dire necessariamente che tutto finisca. Il fedele Giobbe sapeva che alla morte sarebbe andato nella tomba, nello Sceol. Ma notate la preghiera che rivolse a Dio: “Oh mi nascondessi tu nello Sceol, mi tenessi celato finché si ritragga la tua ira, mi stabilissi un limite di tempo e ti ricordassi di me! Se un uomo robusto muore, può egli tornare a vivere? . . . Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò”. — Giobbe 14:13-15.

Giobbe credeva che se fosse stato fedele fino alla morte, Dio si sarebbe ricordato di lui e a suo tempo lo avrebbe risuscitato. Questo credevano tutti i servitori di Dio dei tempi antichi. Gesù stesso confermò tale speranza e mostrò che Dio si sarebbe servito di lui per destare i morti. Infatti fece questa promessa: “L’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la [voce di Gesù] e ne verranno fuori, quelli che

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hanno fatto cose buone a una risurrezione di vita, quelli che hanno praticato cose vili a una risurrezione di giudizio”. — Giovanni 5:28, 29.

*** w02 15/7 p. 6 Cos’è realmente l’inferno? ***Prendete anche il caso del giusto Giobbe, che soffriva moltissimo. Per non soffrire più,

implorò: “Oh! se tu negl’ìnferi [nello Sceol] mi nascondessi, mi occultassi fino al passar dell’ira tua”. (Giobbe 14:13, Ricciotti) Come sarebbe irragionevole pensare che per trovare protezione Giobbe chiedesse di andare in un luogo infuocato! Per Giobbe gli “inferi”, l’inferno, erano semplicemente la tomba, dove le sue sofferenze sarebbero cessate. L’inferno biblico è quindi la comune tomba del genere umano, dove vanno sia i buoni che i cattivi.

*** w01 15/7 p. 32 “Dio condanna veramente le persone a bruciare nell’inferno?” ***

Se l’inferno fosse un luogo di infuocato tormento, chi mai chiederebbe di esservi mandato? Tuttavia il patriarca Giobbe, che voleva sottrarsi alla sua triste condizione, fece questa richiesta: “Oh! se tu negl’ìnferi mi nascondessi, mi occultassi fino al passar dell’ira tua”. (Giobbe 14:13, Ricciotti) È evidente che Giobbe non credeva che l’inferno fosse un luogo di tormento. Voleva invece andarci per trovarvi protezione. La morte è uno stato di inesistenza e l’inferno della Bibbia è la comune tomba del genere umano.

*** w00 15/4 p. 18 par. 18 Il nuovo mondo: Ci sarete? ***Pensate invece cosa potrete apprendere quando gli animali non avranno più timore

dell’uomo! Allora potrete avvicinare anche gli uccelli e gli animaletti che vivono nella foresta o nella giungla: osservarli, imparare da loro e ammirarli. (Giobbe 12:7-9) E potrete farlo in tutta sicurezza, senza alcun pericolo da parte degli uomini o degli animali. Geova dice: “Non faranno danno né causeranno rovina in tutto il mio monte santo”. Che cambiamento rispetto a ciò che vediamo e proviamo oggi!

*** w00 15/7 pp. 14-15 par. 21 La speranza della risurrezione è sicura! ***21 Sebbene personalmente non abbiamo mai visto nessuno sorgere dai morti,

abbiamo considerato certi passi biblici che ci assicurano che la risurrezione è possibile. Possiamo quindi avere la speranza espressa da Giobbe, uomo retto. Quando soffriva supplicò Geova: “Oh mi nascondessi tu nello Sceol, . . . mi stabilissi un limite di tempo e ti ricordassi di me! Se un uomo robusto muore, può egli tornare a vivere? . . . Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò. Bramerai l’opera delle tue mani”. (Giobbe 14:13-15) Dio ‘bramerà l’opera delle sue mani’, provando il vivo desiderio di risuscitare Giobbe. Che speranza ci dà questo!

*** w99 1/9 p. 9 par. 7 Giovani, resistete allo spirito del mondo ***7 Quali sono alcune manifestazioni dello spirito del mondo fra i giovani d’oggi? Una è

la disonestà e un’altra è la ribellione. Secondo un periodico, oltre il 70 per cento degli studenti del terzultimo e dell’ultimo anno di università hanno ammesso di aver imbrogliato quando frequentavano le superiori. Va di moda anche usare un linguaggio irrispettoso, sarcastico e volgare. È vero che per esprimere giusta indignazione anche Giobbe e l’apostolo Paolo usarono espressioni che alcuni potrebbero considerare sarcastiche.

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(Giobbe 12:2; 2 Corinti 12:13) Tuttavia il feroce sarcasmo sulle labbra di molti giovani equivale spesso a vere e proprie ingiurie.

*** w99 15/11 p. 25 “Geova stesso dà sapienza” ***Come possiamo ‘chiamare l’intendimento’, cioè la capacità di capire in che modo i vari

aspetti di un soggetto hanno relazione tra loro? Età ed esperienza sono certo fattori che possono aiutarci a sviluppare maggiore intendimento, ma non necessariamente. (Giobbe 12:12; 32:6-12) “Mi comporto con più intendimento degli anziani”, disse il salmista a Geova, “perché ho osservato i tuoi propri ordini”. E aggiunse: “Il medesimo dischiudersi delle tue parole dà luce, facendo comprendere agli inesperti”. (Salmo 119:100, 130) Geova è “l’Antico di Giorni” e ha un intendimento infinitamente superiore a quello di tutta l’umanità. (Daniele 7:13) Dio può dare intendimento all’inesperto, permettendogli di superare in questo anche persone avanti negli anni. Dobbiamo quindi essere diligenti nello studiare la Parola di Dio, la Bibbia, e nel metterla in pratica.

*** w96 1/3 p. 6 Dio si interessa di voi? *** A questo riguardo pensate soltanto a cosa deve fare Geova Dio per risuscitare una

persona. Per riportare in vita qualcuno Dio deve conoscere tutto di lui, inclusi i suoi tratti ereditari e l’intero contenuto della sua memoria. Solo così può restituire a una persona la medesima identità.

Naturalmente questo è impossibile dal punto di vista umano, ma “a Dio ogni cosa è possibile”. (Marco 10:27) Egli può addirittura vedere cosa c’è nel cuore di una persona. Anche se uno è morto da secoli, la memoria di Dio è infallibile, non si offusca. (Giobbe 14:13-15) Perciò, parlando di Abraamo, Isacco e Giacobbe, Gesù poté dire, secoli e secoli dopo che erano morti, che Geova “non è l’Iddio dei morti, ma dei viventi, poiché per lui sono tutti viventi”. — Luca 20:38.

Quindi Dio si ricorda nei minimi particolari dei miliardi di persone che sono morte. Che prova straordinaria che Dio si interessa degli uomini come singoli individui!

*** w96 15/7 p. 21 Cosa possono insegnarci le creature “istintivamente sagge” ***

ARIA condizionata, antigelo, dissalazione dell’acqua, sonar: sono tutte invenzioni ben note all’uomo del XX secolo. Eppure queste cose nel mondo animale esistevano già migliaia di anni fa. Sì, il genere umano trae profitto dallo studio delle creature “istintivamente sagge”. (Proverbi 30:24-28; Giobbe 12:7-9) Sembra che certi animali siano diventati insegnanti silenziosi dell’uomo, e può essere molto interessante studiarli.

*** w96 15/10 p. 7 Vita dopo la morte: Come, dove, quando ***Forse abbiamo già sperimentato la veracità di un’altra osservazione fatta da Giobbe:

“Io mi consumo come un legno tarlato, come un vestito divorato dalle tarme. L’uomo, debole fin dalla nascita, vive solo pochi giorni, ma pieni di guai. Come un fiore sboccia e poi viene tagliato, egli, come un’ombra, subito svanisce”. (Giobbe 13:28–14:2, Parola del Signore) Anche noi siamo consapevoli dell’incertezza della vita e dell’amara realtà che “il tempo e l’avvenimento imprevisto” possono abbattersi su chiunque. (Ecclesiaste 9:11) Di sicuro a nessuno di noi sorride l’idea di affrontare la morte. Tuttavia la sicura speranza della risurrezione aiuta in effetti a vincere il morboso timore della morte.

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Fatevi quindi coraggio! Guardate oltre il possibile sonno della morte, a quando si ritornerà in vita tramite il miracolo della risurrezione. Guardate con fiducia alla prospettiva di una vita futura senza fine e aggiungetevi la gioia di sapere che tale tempo di benedizioni è ormai prossimo!

*** w93 1/8 p. 28 Geova ricorda i malati e gli anziani ***Cercate di trovare parole buone che diano conforto. Inoltre, come Giobbe, le persone

anziane che soffrono molto possono esprimere il desiderio di morire. Non bisogna esserne turbati; cercate di capire. Espressioni del genere non rivelano necessariamente sfiducia o mancanza di fede. Giobbe pregò di essere ‘nascosto nello Sceol’, eppure da ciò che disse subito dopo si capisce che aveva una solida fede che a suo tempo Geova lo avrebbe risuscitato. La forte fede permette di superare periodi di angoscia e depressione rimanendo ugualmente vicini a Geova. — Giobbe 14:13-15.

*** w93 15/4 p. 24 parr. 17-18 Attenti alla musica deleteria! ***17 A proposito degli “ultimi giorni”, la Bibbia prediceva: “Uomini malvagi e impostori

progrediranno di male in peggio”. (2 Timoteo 3:1, 13) Più che mai, quindi, dovete continuare a stare attenti alla musica che scegliete. Spesso basterà il titolo sgradevole a far capire che un album non è adatto. Giobbe 12:11 chiede: “Non prova l’orecchio stesso le parole come il palato gusta il cibo?” In modo analogo potete saggiare la musica ascoltandone un pezzo con orecchio critico. Che genere di sentimenti produce in voi? Promuove un comportamento sfrenato e licenzioso, uno spirito orgiastico? (Galati 5:19-21) Che dire dei testi delle canzoni? Promuovono immoralità sessuale, uso di droga o altre cose errate che ‘è vergognoso perfino narrare’? (Efesini 5:12) La Bibbia dice che queste cose ‘non dovrebbero essere neppure menzionate’ fra i servitori di Dio, tanto meno abbinate a una base ritmica e ripetute in continuazione. (Efesini 5:3) Che dire della copertina? Vi compaiono illustrazioni su temi spiritistici o foto sessualmente provocanti?

18 Forse dovete fare alcuni cambiamenti nel genere di musica che ascoltate. Se avete dischi, nastri, videocassette e compact che propongono temi immorali e demonici, dovreste immediatamente disfarvene. (Confronta Atti 19:19). Questo non significa che non possiate ascoltare musica; non tutta la musica pop è da scartare. Alcuni giovani hanno anche imparato ad ampliare i loro gusti musicali e ora apprezzano certi tipi di musica classica, folk, light jazz e d’altro genere. Le Melodie del Regno su cassette hanno aiutato molti giovani a coltivare il gusto per la musica orchestrale di buon livello.

*** w93 15/9 pp. 12-13 parr. 15-16 La perseveranza è essenziale per i cristiani ***15 Cosa permise a Giobbe di sopportare tutte quelle prove? Una cosa che in

particolare lo sostenne fu la speranza. “Esiste speranza perfino per l’albero”, dichiarò. “Se è tagliato, germoglierà pure di nuovo, e il suo proprio ramoscello non cesserà d’essere”. (Giobbe 14:7) Che speranza aveva Giobbe? Alcuni versetti dopo si legge: “Se un uomo robusto muore, può egli tornare a vivere? . . . Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò. Bramerai l’opera delle tue mani”. (Giobbe 14:14, 15) Sì, Giobbe vedeva più in là delle sofferenze del momento. Sapeva che le prove non sarebbero durate per sempre. Nella peggiore delle ipotesi avrebbe dovuto perseverare sino alla morte. Nutriva la viva

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speranza che Geova, il quale ha l’amorevole desiderio di risuscitare i morti, lo avrebbe riportato in vita. — Atti 24:15.

16 Cosa impariamo dalla perseveranza di Giobbe? Per perseverare sino alla fine non dobbiamo mai perdere di vista la nostra speranza.

*** w92 15/8 p. 11 par. 7 Continuate a edificarvi gli uni gli altri ***7 È facile accorgersi quando qualcun altro fa sempre commenti negativi o critici, ma

chiedetevi: ‘Ho anch’io questa tendenza?’ Sarebbe saggio riflettere ogni tanto sullo spirito che le nostre parole manifestano. Sono per lo più negative, critiche? Assomigliamo ai tre falsi confortatori di Giobbe? (Giobbe 2:11; 13:4, 5; 16:2; 19:2) Perché non trovare qualche aspetto positivo da menzionare? Se una conversazione è prevalentemente critica, perché non dirottarla su argomenti edificanti?

*** w86 15/4 p. 31 Ricordate? ***Giobbe aveva fiducia che questa vita non è tutto quello che c’è. (Giobbe 14:13-15)

Oggi, l’avere la stessa fiducia che Geova risusciterà i suoi servitori fedeli può aiutare anche noi ad affrontare qualsiasi prova Satana ci metta davanti. (Ebrei 6:10; 11:6) — 1/3, pagina 20.

*** w87 1/10 p. 12 par. 11 Siete soddisfatti dei provvedimenti spirituali di Geova? ***

11 Quando una donna ha ospiti a pranzo, non si limita a bollire un pezzo di carne e a schiaffarlo sul piatto. Si serve di spezie e salse per dare sapori gustosi e la rende appetitosa con un tocco decorativo. Bastano l’aspetto e l’aroma per far venire l’acquolina in bocca e stimolare la secrezione gastrica. I provvedimenti spirituali di Geova sono stati preparati in questo modo: non in uno stile arido, enciclopedico, ma in una maniera invitante che attira la mente e tocca il cuore. Ciascun cristiano dovrebbe seguire questo esempio. “Non prova l’orecchio stesso le parole come il palato gusta il cibo?” — Giobbe 12:11.

*** w85 15/7 pp. 24-25 par. 21 Guardatevi dal vostro avversario, il Diavolo! ***21 Un altro stratagemma di Satana è cercare di scoraggiare i servitori di Dio perché si

diano per vinti. Senza dubbio il Diavolo cercò di far questo con Giobbe, tanto da fargli desiderare la morte o di non essere mai nato. Satana tentò di far questo anche con Mosè. (Giobbe 3:1-13; 14:13; Numeri 11:10-15) Questi due uomini fedeli non si lasciarono vincere dallo scoraggiamento. Si adeguarono invece alla volontà divina. Come loro, anche noi non dobbiamo farci sopraffare dalle circostanze, poiché Geova ci può sostenere e non permetterà mai che il giusto vacilli. — Salmo 55:22.

*** w75 15/8 p. 499 parr. 19-20 La Bibbia, benché scritta da uomini, è il messaggio di Dio ***

19 Si può dunque vedere che la Bibbia nel suo insieme è la “parola” o il messaggio di Dio in quanto fu scritta tutta sotto la guida del suo spirito, per servire al suo scopo e presentare le cose secondo i fatti. Ogniqualvolta la Bibbia cita le dichiarazioni di uomini o narra quello che fecero in determinate circostanze, il contesto biblico rende chiaro se la loro condotta è da imitare o da evitare, se il loro ragionamento è da accettare o da respingere.

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20 Prendete come esempio il libro di Giobbe. Ampie sezioni di questo libro trattano le errate vedute espresse dai tre compagni di Giobbe e talora da Giobbe stesso. Tali errate conclusioni e applicazioni erronee dei fatti non erano chiaramente ispirate da Dio. Per fare un’illustrazione, Elifaz compagno di Giobbe accusò Dio ingiustamente: “Egli non ha fede nei suoi santi, e i cieli stessi in effetti non son puri ai suoi occhi”. (Giob. 15:15) In seguito Geova Dio rimproverò Elifaz e i suoi compagni per aver presentato le cose sotto falsa luce. A Elifaz fu detto: “La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due compagni, poiché voi non avete pronunciato riguardo a me ciò che è verace come ha fatto il mio servitore Giobbe”. (Giob. 42:7) Mentre Elifaz e i suoi compagni non furono ovviamente ispirati da Dio, lo scrittore del libro di Giobbe fu guidato dallo spirito di Dio per riferire accuratamente le loro dichiarazioni. Questo racconto serve a riconoscere e smascherare l’errato ragionamento circa la ragione per cui Dio ha permesso la malvagità. Perciò, nel suo insieme è la parola o il messaggio ispirato da Dio. Ciò nonostante, questo indica che dobbiamo fare attenzione a citare certi brani della Bibbia. Se sono tolti dal loro giusto ambiente, dal contesto, qualcosa che è in realtà la veduta di uomini imperfetti può essere erroneamente attribuito a Dio.

*** w79 1/1 p. 12 “Si comprendono dalle cose fatte” ***Gli uomini studiano attentamente le creazioni di Geova Dio per scoprire il modo

ingegnoso in cui funzionano e adattarlo alle invenzioni umane. Ci vengono in mente le parole di Giobbe 12:7-9: “Chiedi, ti prego, agli animali domestici, e ti istruiranno; anche alle creature alate dei cieli, e te lo dichiareranno. Oppure mostra di che ti occupi alla terra, ed essa ti istruirà; e i pesci del mare te lo dichiareranno. Chi fra tutti questi non sa bene che la mano di Geova stesso ha fatto ciò?” Gli inventori desiderano che vengano riconosciuti i loro meriti quando realizzano qualcosa in modo intelligente, ma molte volte si rifiutano di riconoscere i meriti di Colui che diede origine a tutte le cose “in sapienza”. — Sal. 104:24.

*** w74 1/11 p. 655 La musica che scegliete ***“Non gusta l’orecchio stesso le parole come il palato gusta il cibo?” chiese molto

tempo fa Giobbe. (Giob. 12:11) Così il vostro orecchio può mettere alla prova anche la musica. Pure senza le parole, potete spesso dire che tipo di disposizione d’animo o di spirito produrrà un certo pezzo, che genere di condotta incoraggia.

*** g 11/07 p. 22 Opinioni infondate o verità? ***Opinione infondata: I miracoli di cui si parla nella Bibbia non possono accadere nella

realtà.

Verità: Gli uomini hanno molte cose da imparare sulla creazione di Dio. Nessuno scienziato è in grado di spiegare in modo esauriente la forza di gravità, né di definire con precisione ogni singola particella atomica, o dire cosa sia esattamente il tempo. “Puoi tu scoprire le cose profonde di Dio, o puoi scoprire il medesimo limite dell’Onnipotente?” (Giobbe 11:7) Dato che alcuni aspetti della creazione oltrepassano i limiti dell’umana

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comprensione, scienziati esperti sono sempre più cauti nel dire che un determinato fenomeno sia impossibile.

*** g05 22/10 pp. 9-10 Come fare buon uso dei giornali ***Chiaramente ci vuole discernimento. “Non prova

l’orecchio stesso le parole come il palato gusta il cibo?”, chiese il patriarca Giobbe. (Giobbe 12:11) Il lettore deve esaminare con attenzione ciò che legge per capire se può essere vero. Fa bene a provare, per così dire, le notizie per decidere cosa è veritiero. Nel I secolo un discepolo di Gesù Cristo scrisse in tono positivo di coloro che dopo aver ascoltato l’apostolo Paolo andavano a verificare le fonti per accertarsi della veridicità del suo insegnamento. — Atti 17:11; 1 Tessalonicesi 5:21.

*** g01 22/9 pp. 12-13 Come faccio a smettere di preoccuparmi tanto? ***Sarebbe bello poter fare una vita spensierata. Ma la Bibbia dice: “L’uomo, nato di

donna, è di breve vita e sazio di agitazione”. (Giobbe 14:1) Pertanto i problemi, e le ansietà che ne derivano, fanno parte della vita. Ma se lasci che i tuoi pensieri siano dominati da ansie e preoccupazioni puoi farti veramente del male. La Bibbia avverte: “L’ansiosa cura nel cuore dell’uomo è ciò che lo farà chinare”. — Proverbi 12:25.

*** g01 22/4 p. 17 Perché dovrei conoscere meglio i miei nonni? ***È vero, forse i tuoi nonni sono cresciuti in un mondo molto

diverso da quello in cui vivi tu. Ma puoi star sicuro che in un momento o nell’altro hanno provato gli stessi sentimenti con cui ora combatti. Mentre tu puoi essere ancora relativamente inesperto nell’affrontare sentimenti del genere, i tuoi nonni hanno avuto tutta una vita per venirne a capo. (Proverbi 1:4) “Non c’è sapienza fra gli anziani e intendimento nella lunghezza di giorni?”, chiese il giusto Giobbe. (Giobbe 12:12) Sì, e per questo i nonni possono spesso essere un vero dono quando un ragazzo ha bisogno di consigli equilibrati, incoraggiamento o aiuto.

*** g95 22/12 p. 18 È il caso di andare ai concerti rock? ***Un altro fattore di cui tener conto è espresso nella Bibbia in Giobbe 12:11. In questo

versetto troviamo la domanda: “Non prova l’orecchio stesso le parole come il palato gusta il cibo?” In armonia con questo dovresti “provare”, cioè esaminare criticamente, i testi delle canzoni! Un giovane cristiano ammette: “Ho cominciato ad ascoltare i testi di alcune canzoni che mi piacevano, e con mia sorpresa ho scoperto che non erano adatti a un cristiano. Ho trovato necessario sbarazzarmi di quella musica”. (1 Corinti 14:20; Efesini 5:3, 4) Un’altra cosa da tenere presente è che molti artisti si servono dei concerti per pubblicizzare i loro ultimi album, che potrebbero essere alquanto diversi dalla loro musica precedente, magari più sana.

*** g93 22/3 pp. 14-15 Come posso tenere la musica al giusto posto? ***

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Esamina il contenuto: ‘Prova le parole’ di una canzone analizzandone il titolo e il testo. (Giobbe 12:11) Cosa dicono? Vuoi davvero ascoltare o ripetere di continuo quelle idee? Quei pensieri sono in armonia con i valori che professi e con i princìpi cristiani? — Efesini 5:3-5.

Nota quale effetto produce: Che effetto ha su di te questa musica? Tende a deprimerti, o a sovreccitarti? Dopo averla ascoltata ti ritrovi a indugiare su pensieri sbagliati? Le espressioni gergali usate nelle canzoni cominciano a infiltrarsi nella tua conversazione? — 1 Corinti 15:33.

Pensa agli altri: Cosa dicono i tuoi genitori della musica che ascolti? Chiedi la loro opinione. Rifletti anche su ciò che potrebbero pensare gli altri cristiani. Potrebbero alcuni esserne turbati? — Romani 15:1, 2.

*** g93 8/12 p. 16 Chi può aiutarmi a risolvere i miei problemi? ***Gli adulti sono in genere in una posizione migliore per dare “abile direzione”. Per

usare le parole del giusto Giobbe: “Non c’è sapienza fra gli anziani e intendimento nella lunghezza di giorni?” (Giobbe 12:12) Con tutta probabilità, i più adatti per aiutarti a questo riguardo sono i tuoi genitori timorati di Dio. Innanzi tutto, ti conoscono meglio di chiunque altro. Essendosi trovati in alcune delle stesse situazioni in cui ti trovi tu adesso, possono fare molto per aiutarti a evitare guai. Parlando come genitore, Salomone consigliò: “Ascoltate, o figli, la disciplina di un padre e prestate attenzione, in modo da conoscere l’intendimento. Poiché certamente io vi darò buona istruzione”. — Proverbi 4:1, 2.

*** g90 22/11 p. 16 Immunità spirituale contro il degrado morale ***Molti psicologi e psichiatri moderni non ritengono pratiche le limitazioni che le Scritture

pongono sulla condotta. Per alcuni, l’immoralità sessuale e l’omosessualità sono semplicemente degli stili di vita diversi. Man mano che viene adottata una “nuova moralità” la distinzione fra il bene e il male diventa piuttosto vaga. Quello che accade oggi è indicato in Isaia 5:20: “Guai a quelli che dicono che il bene sia male e che il male sia bene, quelli che mettono le tenebre per la luce e la luce per le tenebre, quelli che mettono l’amaro per il dolce e il dolce per l’amaro!” Di costoro la Bibbia dice: “Siete tutti medici di nessun valore”. (Giobbe 13:4) Essi danno via libera agli antigeni spirituali; non prescrivono nessun anticorpo spirituale per combatterli.