LiberAdelfia Apr 2012 SUPPLEMENTO

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Fotocopiato in proprio Numero unico - Aprile 2012 Distribuzione gratuita LiberAdelfia E-mail: [email protected] P.za Galtieri, 51 - Adelfia LiberAdelfia pensare globale, agire locale Vito Antonio Antonacci, avvocato, giovane ma già politico di lungo corso, dirigente del Partito Democra- tico, già Capogruppo Consiliare alla Provincia di Bari, eletto Segretario Provinciale il 22 luglio 2010 ed at- tualmente Sindaco del Comune di Adelfia dal 17 maggio 2011. Come ti senti nel ruolo di Sindaco di un Comune come Adelfia, che esce da tanti anni di amministrazione Nicassio, di destra, e da una gestione commissariale abbastanza lunga? Investito da una grande responsabilità nel periodo più complicato della storia del nostro Paese. Del resto, tutti i Sindaci d’Italia lo affermano e non penso di esagerare se dico che tocca a noi, non solo rilanciare Adelfia sulle macerie altrui, ma governare in un contesto nazionale ed internazionale che non ha precedenti e che, oggi più che mai, scarica sui comuni gli effetti di una crisi generata da lunghi anni di mancanza di rigore, sovracomunale e nazionale in primo luogo. Una follia ed una visione economica che non condivido. Rimettere in moto i comuni liberandoli dal patto di stabilità e riassegnando trasferimenti econo- mici, seppur finalizzati e vincolati a parametri certi ma più adeguati alle loro funzioni, aiuterebbe l’Italia, prima ancora che gli enti locali. Nel programma elettorale del maggio 2011 in tema di Ambiente Igiene e Sanità è scritto “migliorare la qualità dell’ambiente per tu- telare la salute, il benessere, la sicurezza dei cittadini è essenziale. “A oggi i rifiuti nocivi depositati nell’area della ex SAPA, sulla provinciale per Acquaviva, e le discariche abusive che circondano il territorio adelfiese aumentano di numero e talvolta anche di vo- lume. Ricordo che le discariche sono piene di rifiuti pericolosi quali l’amianto, materiali elettronici, ecc.. S U P P L E M E N T O L’intervista Progetto 8 b:Layout 1 27/03/2012 10.40 Pagina 1

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intervista al Sindaco Vito Antonacci

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Fotocopiato in proprio Numero unico - Aprile 2012Distribuzione gratuita

LiberAdelfia

E-mail: [email protected]

P.za Galtieri, 51 - Adelfia

Lib e rAde l f i apensare globale, agire locale

Vito Antonio Antonacci, avvocato,

giovane ma già politico di lungo

corso, dirigente del Partito Democra-

tico, già Capogruppo Consiliare alla

Provincia di Bari, eletto Segretario

Provinciale il 22 luglio 2010 ed at-

tualmente Sindaco del Comune di

Adelfia dal 17 maggio 2011.

Come ti senti nel ruolo di Sindaco di un Comune come Adelfia,che esce da tanti anni di amministrazione Nicassio, di destra, e dauna gestione commissariale abbastanza lunga?

Investito da una grande responsabilità nel periodo più complicato della

storia del nostro Paese. Del resto, tutti i Sindaci d’Italia lo affermano

e non penso di esagerare se dico che tocca a noi, non solo rilanciare

Adelfia sulle macerie altrui, ma governare in un contesto nazionale ed

internazionale che non ha precedenti e che, oggi più che mai, scarica

sui comuni gli effetti di una crisi generata da lunghi anni di mancanza

di rigore, sovracomunale e nazionale in primo luogo. Una follia ed

una visione economica che non condivido. Rimettere in moto i comuni

liberandoli dal patto di stabilità e riassegnando trasferimenti econo-

mici, seppur finalizzati e vincolati a parametri certi ma più adeguati

alle loro funzioni, aiuterebbe l’Italia, prima ancora che gli enti locali.

Nel programma elettorale del maggio 2011 in tema di AmbienteIgiene e Sanità è scritto “migliorare la qualità dell’ambiente per tu-

telare la salute, il benessere, la sicurezza dei cittadini è essenziale.

… “A oggi i rifiuti nocivi depositati nell’area della ex SAPA, sullaprovinciale per Acquaviva, e le discariche abusive che circondanoil territorio adelfiese aumentano di numero e talvolta anche di vo-lume. Ricordo che le discariche sono piene di rifiuti pericolosiquali l’amianto, materiali elettronici, ecc..

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Possiamo dire agli adelfiesicome e quando tutto ciò sarà ri-solto?

Intervenire, monitorare e repri-mere pesantemente: questa è labussola del nostro ragionamentodi governo. Ma non lo si fa dal-l’oggi al domani, perché servonouomini, mezzi e risorse. Interve-nire, come stiamo facendo con lacaratterizzazione, obbligatoria perlegge, dei siti inquinati e oggettodi discariche abusive. Per la exSAPA, da tutti ritenuta una bombaecologica e sospetta fonte di pato-logie gravi e diffuse nel nostropaese, la caratterizzazione ci diràse sarà sufficiente una semplicemessa in sicurezza del sito o unvero e proprio piano di bonifica.In questa seconda ipotesi, da nonaugurarsi, serviranno milioni dieuro per intervenire, che certa-mente potranno arrivare esclusi-vamente da enti sovraordinati,incluso il Ministero competente. Dicevo, intervenire e monitorare.Nello scorso autunno abbiamoistituito un ufficio di Polizia Mu-nicipale per il controllo edilizio edambientale, destinando all’obiet-tivo due unità delle poche a dispo-sizione. In questi giorni, stiamoperfezionando l’intesa con il lo-cale Comando dei Carabinieri perun servizio intensivo comune,anche da effettuarsi in borghese efuori dagli ordinari canoni di ora-rio di servizio. Sta partendo unvera e propria caccia a quelli chechiamo delinquenti ambientali eche, oltre ad attentare la nostra sa-lute, procurano un grave danno albilancio comunale già ridottoall’osso. Affiancheremo, da ul-timo, anche una associazione divolontari e quindi, quanti sono so-liti utilizzare le nostre campagneper discariche, avranno vita diffi-

cile e il ben servito, sul piano am-ministrativo e penale. Entro laprossima estate tutto questosforzo andrà a regime. In ultimo,serve sensibilizzare una diversacultura e far crescere un differentesenso civico in quella che è unasfida comune e che non può es-sere affidata ad un Sindaco ebasta. Ma su questo non è suffi-ciente una intervista per spiegarecome recuperare il terreno perso.

I cittadini sentono molto il pro-blema della sicurezza e spe-riamo che quanto prima ilsistema di videosorveglianza,recentemente installato, fun-zioni da deterrente per la delin-quenza e gli atti vandalici. Qualè il suo pensiero?

Anche su questo, bene la video-

sorveglianza, che abbiamo instal-

lato salvando un finanziamento

che era ormai quasi perso e che

certamente, dal prossimo aprile,

utilizzeremo al meglio, ma io, lo

affermo ovunque, la vivo come

una sconfitta della mia idea di

città. Rassegnarsi al fatto che per

prevenire occorre un grande oc-

chio che vigili su di noi, non è un

bel messaggio, soprattutto alle

nuove generazioni. Ribadisco, la

sfrutteremo per combattere ogni

forma di delinquenza latente ed

inciviltà diffusa, ma, specie su

quest’ultimo aspetto, serve un

salto culturale affidato allo sforzo

di tutti, nessuno escluso. Ente lo-

cale, scuole, associazioni, partiti,

parrocchie, cittadinanza attiva,

tutti stretti per compiere un salto

di qualità della nostra comunità e

di reale cambiamento. Sulla delin-

quenza, è innegabile come il la-

voro delle forze dell’ordine, del

comandante Loiacono e dei suoi

uomini, abbia portato i suoi frutti,

ma un percorso parallelo di sensi-

bilizzazione del cittadino al-

l’amore per la propria terra è

mancato ed è su questo che siamo

impegnati. Qualche giorno addie-

tro, dopo essere nuovamente in-

tervenuti con opere di

manutenzione, abbiamo affisso un

manifesto all’ingresso del parco

di Via Fieno che mostra un chiaro

messaggio che va in questa dire-

zione e stessa cosa faremo per i

giardini di P.zza Trieste, che entro

aprile riconsegneremo alla vivibi-

lità. Certo, accanto a questo la-

voro, serve, anche in questo caso,

la repressione delle condotte van-

daliche ottusamente reiterate e mi

accingo ad emettere un’ordi-

nanza, che i cittadini riceveranno

a casa dopo l’entrata a regime

della videosorveglianza, con l’in-

tento di dare lo strumento su cui

le forze dell’ordine potranno met-

tere in atto tutte le sanzioni del

caso.

A proposito della Polizia Muni-cipale, attualmente se un citta-dino ha un’emergenza nelprimo pomeriggio o di sera eprova a chiamare il comando,rimane attaccato alla cornettadel telefono senza ricevere al-cuna risposta. Ritiene tollera-bile questo disservizio?

Senza tener conto dell’innegabilevalore che rappresenta, paragona-bile per metafora a “bigliettino davisita” per una città, in questi annila Polizia Municipale è stata ri-dotta a colabrodo, per mezzi e uo-mini. Questa l’eredità e noi inpochi mesi abbiamo potenziatol’organico e, a giorni, bandiremo

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un concorso per mobilità di altredue unità. Per dirla con una frasefatta “senza esercito non si fa laguerra” e, oggi, finalmente sitorna a sanzionare massiccia-mente le violazioni al codice dellastrada e a reprimere cattive e con-solidate abitudini. Allo studio vi èanche un sistema di trasferimentodi chiamata verso l’utenza del piùalto in grado in servizio, in mododa assicurare comunque una ri-sposta nell’ipotesi in cui il citta-dino chiami e per carenza diorganico o altra ragione, non ri-ceve riscontro dal piantone in uf-ficio. Noi doteremo di mezzi epersonale il Comando, poi a cia-scuno le proprie responsabilitàche faremo in modo di far assu-mere sino in fondo.

Siamo ancora in attesa che tuttofunzioni nella nuova stazioneFSE (sala d’aspetto, biglietteria,servizi igienici e ascensori perdisabili). Ci sai dire qualcosa inmerito?

Su questo una parola chiara. Ilmio impegno politico ed istituzio-nale degli ultimi anni ha riguar-dato l’abbattimento di unabarriera storica, traguardando unrisultato straordinario per Adelfiache ha fatto parlare di noi ovun-que: interrare la fascia dei binariche divideva la nostra comunità ericucire una frattura che, dopo lenuove rassicurazioni ricevutedall’assessore regionale Miner-vini, entro il 2012 sarà perfezio-nata con il cavalcavia che uniràvia S. F. D’Assisi e via G. Rossa.Immaginate cosa sarà tutta l’areaa ridosso dell’alveo quando com-pleteremo le opere di ricucituraanche risolvendo l’annoso pro-blema del cantiere bloccato daben sei anni, vero scempio di ap-

prossimazione dell’azione ammi-nistrativa. Ma, per stare alla tuadomanda, io faccio il Sindaco enon il “Capo Stazione” e, con ilmassimo rispetto per quest’ultimoruolo, non compete certo a me,pulire, migliorare la biglietteria,arredare un sala d’aspetto o met-tere in funzione gli ascensori dellanuova stazione; è compito del-l’esercizio ferroviario e, quindi, diFSE da me formalmente solleci-tata decine di volte, da ultimo inun incontro che si è tenuto pressola sede dell’assessorato regionaleai trasporti, ricevendo rassicura-zione che tutto sarà al più prestoin funzione. Voglio dire, a cia-scuno il suo mestiere.

Quello del randagismo è unproblema molto avvertito dallanostra comunità. Nel pro-gramma elettorale si proponevauna soluzione definitiva attra-verso la realizzazione di un ca-nile intercomunale, visto che lostesso problema riguarda i Co-muni limitrofi al nostro, e laconvenzione con associazioni divolontariato specializzate.Intanto il territorio continua adessere invaso da branchi di canirandagi che seminano anchepanico tra i cittadini. È del 10febbraio scorso l’articolo ap-parso sulla Gazzetta del Mezzo-giorno, nel quale si denunciaval’emergenza randagi ad Adelfia.Intanto come viene gestito ilproblema? I cani randagi pre-senti sul territorio sono tutti ste-rilizzati? E quelli avviati alcanile sono seguiti?

Il randagismo è un problema chenecessita di soluzioni strutturaliormai attese da molti anni. Adel-fia, come appunto scrivemmo nelnostro programma, ha urgente ne-

cessità di un canile ed è su questoobiettivo che si sono concentrati inostri sforzi, intensificando i rap-porti con la Lega Nazionale per laDifesa del Cane e cogliendo la di-sponibilità della stessa, esplicitatada ultimo nella trasmissione diGiorgio Panariello, a voler realiz-zare sul nostro territorio un rifu-gio sanitario. Se le intese giàavanzate avranno regolare evolu-zione, entro il prossimo anno,Adelfia avrà il suo canile sanitarioche noi intendiamo, previo rap-porto di convenzione, far gestireagli stessi volontari della sezionelocale della Lega. Nel frattempotutti i canili sono stracolmi e nonpossono, per legge, accoglierealtri randagi, lasciando a noi la fa-tica quotidiana di barcamenarcicon le sterilizzazioni, che certa-mente assicuriamo, pur nei limitidi un quadro normativo parados-sale e fortemente limitato.

Il sindaco di Bari Emiliano, delPD, dal 1° gennaio del 2011 hainterrotto il rapporto con Equi-talia e gli accertamenti in mate-ria tributaria vengono gestitidal Comune. Non si può fare lostesso ad Adelfia? Sono con-vinto che si eviterebbero tantidisagi e vessazioni ai cittadini el’amministrazione ricaverebbemaggiori entrate.

Equitalia a Bari, come per ilnostro comune, si occupadella riscossione dei ruoli,mentre i nostri accertamentisono delegati per contratto,dalla durata novennale, allaCENSUM, un vincolo questoderivante dal passato e dal qualenon si può venir meno senon per grave inadempimento

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della ditta affidataria e, comun-

que, mettendo in conto un conten-

zioso che trascinerebbe, in ogni

caso, il comune in un pantano.

Quando si governa, occorre se-

rietà, responsabilità e mai la-

sciarsi prendere dall’istinto o

travolgere dal qualunquismo ba-

nale e dilagante e, voglio dirlo

con nettezza, su questo argomento

ho letto commenti di alcune forze

politiche che non condivido nel

merito e nel metodo, valutazioni

che, tuttavia, meriterebbero ap-

profondimento monotematico che

sono pronto a fornire. Certo, con

risorse umane adeguate, qualsiasi

comune preferirebbe internaliz-

zare il servizio di accertamento,

anche per assicurare maggior get-

tito in entrata, ma noi da un lato,

come già detto, abbiamo un con-

tratto da rispettare, dall’altro

siamo notoriamente sottorganico

e nell’impossibilità di assumere

altro personale. Quando si critica,

occorre avere proposte alternative

sostenibili, altrimenti non si fa un

buon servizio alla comunità.

Visto che il termine di presenta-zione delle offerte per la garad’appalto per le gestione delservizio integrato di igiene ur-bana e complementari è sca-duto il 27 luglio 2011, è possibilesapere a che punto siamo? Chisi è aggiudicato la gara? E visto che l’obiettivo della rac-colta differenziata dovrà ten-dere ad una raccolta maggioreo uguale del 65% a partire

dall’anno 2012, non siamo giàin ritardo?

Siamo in aperta procedura di va-

lutazione delle offerte e, quindi,

successiva aggiudicazione, affi-

data alla commissione di gara

composta dai nostri dirigenti in-

terni. Concordo, tuttavia, nel rite-

nere che il lavoro della

commissione procede a rilento e

che si rischia di accumulare un ri-

tardo che ci allontana, oltre che

dall’obiettivo di differenziata per

il 2012, soprattutto dall’urgente

bisogno di avere un servizio di

igiene urbana affidato a uomini e

mezzi adeguati alle necessità di

un paese moderno. Mi auguro che

entro maggio prossimo tutto abbia

termine e si possa partire con il

nuovo servizio, affiancandolo ad

una campagna permanente di sen-

sibilizzazione sulla differenziata,

ereditata in percentuali ridicole e

che, oggi, ci fa arrossire al co-

spetto di altri comuni.

Sindaco, nel ringraziarti per ladisponibilità, torneremo a sen-tirti per un primo bilancio dellatua amministrazione, magari alcompimento del primo anno,ma ti faccio quest’ultima do-manda: quale messaggio vuoilanciare ai nostri concittadiniattraverso Liberadelfia?

Ribadisco un pensiero che af-

fermo ad ogni circostanza utile:

una città cambia quando si decide

di farlo assieme, ciascuno nelle ri-

spettive funzioni e per il proprio

ruolo. Nei momenti complicati,

oltre ad una buona amministra-

zione, occorre coesione sociale,

uscire dalla logica amico/nemico,

che spesso anima il teatrino della

politica, e costruire un progetto

collettivo che poggia sulla colla-

borazione di tutti. Siamo al go-

verno da dieci mesi, insignificante

lasso temporale per una proget-

tualità ambiziosa, ma quello che

posso assicurare è che sarò ga-

rante della massima apertura,

sempre pronto ad accogliere ogni

apporto utile al riscatto del nostro

paese. Chiedo ai cittadini di aver

fiducia e, come ho sempre fatto

nella mia vita, di poter essere giu-

dicato non per quello che dico,

anche in queste risposte, ma per

quello che faccio e che potrò fare.

a cura di

Michele Labianca

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