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LE ONDE E I FONDAMENTI DELLA TEORIA QUANTISTICA

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LE ONDE E I FONDAMENTI DELLA TEORIA QUANTISTICA

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I PROBLEMI DEL MODELLO PLANETARIOSecondo Rutherford l’elettrone si muoverebbesulla sua orbita in equilibrio tra la forzaelettrica di attrazione del nucleo e la forzacentrifuga derivante dalla sua velocitàF

vUna particella elettrica in movimentoperde energia sotto forma diradiazioni elettromagneticheL’elettrone che perde energia siavvicina sempre di più al nucleo finoa caderci sopra

Il modello di Rutherford non giustificaquindi la stabilità dell’atomo

Nella realtà ciò non avviene

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STRUTTURA ELETTRONICA DEGLI ATOMILimitazioni del modello atomico di Rutherford

Non riesce a spiegare la stabilità dell’atomo e non consente di rispondere alleseguenti domande:• Perché diversi elementi hanno proprietà fisiche e chimiche così differenti?• Perché esistono i legami chimici?• Perché ogni elemento forma composti con formule caratteristiche?• Come possono gli atomi dei diversi elementi emettere o assorbire luce solo dicolori ben precisi?La nuova teoria che riesce a spiegare l’organizzazione degli elettroni negliatomi, giustificandone la stabilità e le proprietà, si basa sullo studio della luceemessa ed assorbita dagli atomi e consente di sviluppare un modellodettagliato della configurazione elettronica dei diversi elementi utile percomprendere la tavola periodica e il legame chimico

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LE ONDE

λ

λλ

Lunghezza d’onda λAmpiezza A

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• periodo T: intervallo di tempo in cui l’onda compie un’oscillazionecompleta (sec)

• frequenza : numero di oscillazioni complete che l’onda compie in unsecondo

L’unità di misura della frequenza è l’Hertz (Hz) 1Hz = 1 ciclo al secondo (sec-1)

Frequenza e periodo sono l’uno l’inverso dell’altra, quindi:• velocità v: spazio percorso in un secondo

T1

1T

tempospazio velocità per un’onda T

λ (v) velocità quindi v = λ

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ONDE MECCANICHE: hanno bisogno di un mezzo per propagarsi

Suono Onde del mare Terremoto

Le particelle del mezzo vibrano, oscillando intorno alla posizione di equilibrio

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ONDE ELETTROMAGNETICHE: non hanno bisogno di un mezzo perpropagarsi (si propagano anche nel vuoto)Un campo elettrico ed unomagnetico oscillano (variano) nellospazio in modo perpendicolare traloro

Hanno tutte la stessa velocità c = 3x108 m/s (velocità della luce)

Da ciò deriva che, essendo c = λ, per tutte le onde elettromagnetichefrequenza e lunghezza d’onda sono tra loro inversamente proporzionali.

elettrico

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Spettro della luce

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SPETTROSCOPIA

Gustav Kirchoff (1824 – 1884)

Intorno alla metà dell’800 Kirchoff inizia lostudio spettroscopico di gasGas e vapori riscaldati producono spettri diemissione a righe

Gas e vapori freddiproducono spettri diassorbimento a righeGli spettri di emissione e di assorbimento sonocomplementariLe righe hanno una posizione (e quindi una lunghezza d’onda) caratteristica della sostanza

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L’emissione o l’assorbimento di luce è prodotto dalle transizioni elettronicheLa fisica dell’800 non è capace di spiegare gli spettri a righe

LA TEORIA QUANTISTICANel 1900 Max Planck propone laquantizzazione dell’energia

Max Planck (1857 – 1947)

L’energia non si trasferisce in modocontinuo, ma per quantità discrete, dettequanti

Per le onde elettromagnetichel’energia dei vari quantidipende dalla lunghezzad’onda della radiazioneassociata Legge di Planck: E = h

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Planck era tuttavia un fisico teorico e non approfondì quindi le possibiliapplicazioni della sua rivoluzionaria teoria

Albert Einstein (1879 – 1955)

Nel 1905 Einstein utilizza la teoria quantistica perspiegare l’effetto fotoelettricoA qualsiasi onda luminosa è associabile un quanto,la cui energia dipende dalla frequenza, secondo lalegge di Planck E = hUn quanto di sufficiente energia, che colpisce unelettrone del metallo, lo mette in movimento comeavviene in un urto tra le palle di un biliardo

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Un’onda elettromagnetica può essere in certi casi pensata come unaparticella, cui viene dato il nome di fotone

La luce ha quindi unadoppia natura: ondulatoriae corpuscolare

E = mc2 Equazione di Einstein

E = hLegge di Planck mc2 = h

Massa del fotone 2chm Frequenza dell’onda

elettromagnetica

Huyghens Newton

mc = h/λ = pmc2 = h = hc/λ = EEnergia Momento

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IL MODELLO ATOMICO DI BOHR (1913)

Nils Bohr (1885 – 1962)

L’elettrone nell’atomo non può stare a una distanzaqualsiasi dal nucleo, ma ruota intorno ad esso solo suorbite circolari determinateIl raggio delle orbite può assumere solo valori fissati,definiti da n (numero quantico principale, che assumesolo valori interi positivi)Maggiore è n, tanto più lontani dal nucleo ruotano glielettroni e tanto più elevata è la loro energia

Quando l’elettrone percorre una di questeorbite, dette orbite stazionarie, non emette,né assorbe energia: ecco perché non puòcadere sul nucleo, come conseguiva invecedal modello di Rutherford

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L’elettrone nell’atomo assorbe o emette energia solo quando passa da un’orbitaall’altra (salto quantico)

Gli elettroni di ognielemento scambiano(assorbono/emettono) solol’energia esattamentenecessaria per passare dauna all’altra delle proprieorbite stazionarie

Salto quantico(caratteristico di ogni elemento)

Energia(solo quellanecessaria)

FrequenzaE = h

Colori deglispettri

Gli spettri di emissione e di assorbimento sono complementariL’energia dell’elettrone nell’atomo è quantizzata

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Bohr dimostrò che non era possibile ricostruire la struttura dell’atomo utilizzandola fisica classica, ma che era necessario ricorrere alla teoria quantisticaTuttavia il suo modello atomico valeva solo per il più semplice degli atomi(quello di idrogeno), mentre non era più capace di spiegare gli spettri degli atomiappena più complessi

L’ELETTRONE: PARTICELLA O ONDA?

L. de Broglie (1892 – 1987)

Nel 1924 il fisico francese de Broglie, ribaltando la tesidi Einstein, sostiene che se un’onda luminosacorrisponde ad una particella (fotone), allora ancheuna particella (elettrone) corrisponde ad un’ondaelettromagnetica

Lunghezza dell’onda cm

hλ Massa dell’elettrone

mc = h/λ = p mc2 = hc/λ = h = E

E = mc2 Equazione di Einstein

E = hLegge di Planck

mc2 = h

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L’onda è stazionaria, ovvero oscilla in modocostante, coprendo le orbite circolari di Bohr con unnumero intero di lunghezze d’onda

Ciò, tuttavia, non risolve i limiti del modello di Bohred anzi introduce nuovi problemi: come stabilire laposizione dell’elettrone-onda?

Bohr aveva fatto un primo passo in avanti, sostenendo la quantizzazionedell’energia dell’elettrone; tuttavia continuava a immaginare il moto diquest’ultimo regolare e prevedibile, come quello dei pianeti intorno alSole. La realtà dell’atomo richiedeva invece passi ulteriori verso unanuova fisica.Nel mondo macroscopico, ad esempio, non abbiamo problemi nelcalcolare contemporaneamente sia la velocità (e quindi l’energia), che laposizione di un qualsiasi corpo.

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IL PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE (1927)

W. Heisenberg (1901 – 1976)

Non è possibile conoscere, in modo esatto,sia la posizione che l’energia posseduta da unelettroneSe si misura con molta precisione una delledue grandezze, allora si commette un grossoerrore nella misurazione dell’altra

Ciò accade perché misurando si interferiscecon la grandezza del sistema che vogliamomisurare

Questo porta al definitivo superamento della concezione meccanicistadell’atomo, dove l’elettrone percorre traiettorie fisse con moto regolare.

x p > h