Lezione 4 L’età moderna. Secc. XVI – XVIII (2). Protoindustria (2): il ritorno Nel XVIII secolo...

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Lezione 4 L’età moderna. Secc. XVI – XVIII (2)

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Lezione 4L’età moderna. Secc. XVI – XVIII (2)

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Protoindustria (2): il ritorno

• Nel XVIII secolo l’espansione della produzione tessile europea avviene principalmente nelle aree rurali ed è organizzata da mercanti imprenditori nella sostanziale assenza di trasformazioni tecnologiche

• Cause: cambiamento della domanda e nuovi mercati

• Effetti: • 1) nuovi prodotti• 2) smantellamento sacche autosufficienza• 3)incremento demografico• 4) caduta dei prezzi• 5) declino dei più antichi insediamenti tessili urbani• 6) nascono nuove regioni manifatturiere

• Come detto il sistema non è privo di inconvenienti

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Retribuzione

Ore lavorate

S1

S2

L1 L2

L’Antico Regime: la quantità di lavoro che le persone sono disposte a erogare è inversamente proporzionale al compenso

L3

S3

Zzzz….

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L’espansione manifatturiera in Europa (XVIII sec.) : i Paesi Bassi meridionali

• Nel corso del XVIII secolo l’economia dei Paesi Bassi meridionali sperimenta una certa espansione

• La regione è favorita dalla presenza: 1) di materie prime agevolmente accessibili 2) di competenze professionali 3) di ampia disponibilità di manodopera a basso

costo Questi fattori determinano una “rivoluzione

industriosa”, ma non ancora industriale

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L’espansione manifatturiera in Europa (XVIII sec.): la Francia

• Nel corso del Settecento l’espansione del prodotto interno pro-capite Francese era allineato a quello inglese, ma la Francia cresce meno e si sviluppa più tardi

• Giocarono principalmente tre fattori:

• 1) la popolazione era numerosa• 2) esisteva un ampia disponibilità di legname e di forza idraulica • 3) il livello di urbanizzazione era limitato• 4) il quadro economico resta fortemente tradizionalista• 5) la Rivoluzione

• La produzione tessile si converte dai tessuti di lana ai tessuti di cotone: anche questa abbiamo una economia si espande senza rilevanti trasformazioni tecnologiche e, così come nel Seicento, è prevalentemente orientata alla produzione e alla esportazione di beni di lusso

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L’età napoleonica• Le rivalità tra Francia e Inghilterra sono rinfocolate dal colpo di stato del

1799 e dalle ambizioni del Primo Console

• E Napoleone disse “Abbiamo bisogno di una legislazione Europea, di un’unica moneta, degli stessi pesi e misure”

• 1806: il Blocco continentale. Un mercato europeo

• Il tentativo di creare un impero continentale europeo fallisce

• La perdita delle colonie ridisegna la gerarchia delle città francesi

• Le riforme istituzionali sopravvivono alla caduta dell’imperatore

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J. Wright of Derby -Cotonifici Arkwright, veduta notturna (1782 ca.)

La fortuna dell’industria tessile inglese inizia con la lana greggia che nel Medioevo era stata il principale articolo di esportazione del Paese, anche in seguito, durante l’Età moderna i pannilana rappresentavano i 2/3 delle esportazioni del Paese. La trasformazione industriale è però innescata dal cotone per la quale il mercato si mostra molto ricettivo-a causa delle qualità della fibra-a causa del basso prezzo dei prodotti determinato dalla caduta dei costi di produzione dovuto ad grappolo di innovazioni che si verificano in risposta a strozzature che si manifestano in sequenza nelle diverse fasi della produzione (filatura, tessitura, candeggio ecc.)Nascono nuove regioni e città industrialiSi avvia un processo di sostituzione delle importazioni -

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Ore per produrre 100 libbre (45,5 Kg circa) di filato di cotoneFilatoio a mano indiano (sec. XVIII): oltre 50000 oreMula (1780): 2000 oreFilatoio di Arkrwrigth (1780-90): 250-370 oreFilatoio autom. di Roberts (1825 c.a) 135 ore

Importazione di cotone greggio (medie annue - milioni di tonn.)

1698-1710 1731-1740 1751-1760 1771-1780

0,5 0,8 1,3 2,3

0

0,5

1

1,5

2

2,5

1698-1710 1731-1740 1751-1760 1771-1780

cotone

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La crisi del legno• La Rivoluzione Industriale si innesta sulla crescita di alcuni settori

chiave e molto spesso i progressi nelle tecniche e nelle tecnologie si configurano come risposte a problemi

• L’evoluzione della siderurgia risponde ai problemi derivanti dal depauperamento del patrimonio boschivo

• La strozzatura sarà risolta grazie al precoce utilizzo di carbone di origine minerale. La sua superiorità è evidente : 1 tonn di carbone bruciato emette calore doppio rispetto a una tonnellata di legname asciutto rispettivamente nella misura di 8000 kcal/kg il primo e di 4200 kcal/kg il secondo

• Un ettaro di bosco produce circa 2 tonnellate di legna asciutta l’anno• 1 tonnellata di carbone produce la stessa quantità di calore ottenibile

con un ettaro di foresta

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Coalbrookdale – Shropshire Abram Darby e Abram Darby III 1779-1781

• Nell’industria estrattiva e siderurgica il Paese è agevolato dalla ampia disponibilità materie prime che sono della qualità adatta ad essere utilizzata lungo la soglia tecnologica che connota il periodo tra il XVIII secolo e l’inizio del XIX

• Sono cruciali le scoperte di Darby (1709), di Newcomen (1712-13), di Watt (1769), di Cort (1783-84):

-si riduce drasticamente la dipendenza dal carbone di legna -si possono lavorare più grandi quantità di metallo -si possono sfruttare le miniere in profondità -si migliorano i rendimenti e i consumi delle pompe -si accresce la scala delle unità produttive -si modifica la loro ubicazione Tra il 1680 e il 1780 la produzione di carbone aumenta del 300%,

alla fine del secolo la Gran Bretagna diventa un esportatore di prodotti ferrosi-

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Un mercato precocemente integrato

• Quanto spiega il superiore dinamismo inglese è anche la precoce integrazione del mercato interno favorita:

• Dalla morfologia del paese• Dalla rapida eliminazione degli ostacoli istituzionali• Dalla creazione di strade a pedaggio e di canali• Dall’espansione urbana• L’industria inglese guarda ai volumi: prodotti nuovi

di largo consumo come le ceramiche e la birra conquistano il mercato locale

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Il ruolo dello stato

• Nel XVIII secolo la visione mercantilista continua a prevalere sulla visione liberista

• Si tratta della logica conseguenza degli obiettivi delle monarchie impegnate nel proprio consolidamento e nell’indebolimento altrui valendosi anche dell’intervento militare

• Lo scontro è particolarmente feroce tra Francia e Inghilterra, ma quest’ultima è avvantaggiata da un miglior assetto finanziario e dalla presenza della Banca d’Inghilterra