Lezione 3- debito pubblico
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Transcript of Lezione 3- debito pubblico
1
Corso attivisti Ass.ne
ME MMT Toscana Economia per la piena occupazione
Terza lezione: IL DEBITO PUBBLICO
Relatore Filippo Abbate
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Non può esistere un debitore senza un creditore
In diritto è detto debito l’ obbligo giuridico di eseguire, da parte di un soggetto detto debitore, una determinata prestazione, suscettibile di valutazione economica, a favore di un altro soggetto determinato detto creditore.
IL DEBITO
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cosa condividiamo …….….
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Cos’è ……..
DEBITO PUBBLICO: ammontare complessivo del debito che il governo centrale e le amministrazioni pubbliche hanno accumulato nel corso degli anni.
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Cose si forma ……..
Il debito è la somma dei deficit, ossia delle disparità (disavanzi) che si creano nei singoli anni fra entrate e uscite del bilancio pubblico. Varie le ipotesi possibili:
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Il bilancio pubblico è il documento che registra le entrate e le uscite della pubblica amministrazione. Per capire se si sta generando debito bisogna analizzare i saldi posti a due livelli.
1° livello: SALDO PRIMARIO È un saldo parziale che mette a confronto le entrate totali con le spese per servizi, investimenti e previdenza sociale. A rimarcare la loro centralità, tali spese sono anche dette primarie.
SALDO PRIMARIO
SALDO DI BILANCIO
• avanzo primario • disavanzo primario • pareggio primario
• avanzo di bilancio • disavanzo di bilancio • pareggio di bilancio
Spese per servizi + Spese per investimenti + Previdenza sociale = ENTRATE TOTALI – SPESE PRIMARIE =
SPESE PRIMARIE + Interessi = ENTRATE TOTALI – USCITE TOTALI =
2° livello: SALDO DI BILANCIO È il saldo finale che mette a confronto le entrate totali con le uscite totali, ivi comprese eventuali spese per interessi.
L’avanzo primario non produce automaticamente avanzo di bilancio
Il bilancio dello Stato
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Nel 2011 abbiamo avuto un avanzo primario di 18 miliardi. Ma gli interessi ci hanno provocato un deficit di 60 miliardi
Il ruolo nefasto degli interessi
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https://publications.credit-suisse.com/tasks/render/file/index.cfm?fileid=88EE6EC8-83E8-EB92-9D5F39D5F5CD01F4
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Come si nota, la spesa pubblica italiana negli anni post-divorzio é SEMPRE stata in linea se non inferiore a quella dei partner europei (es. Francia)
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Fonte: Supplementi al Bollettino Statistico - Anno XXI - 17 Ottobre 2011 - Banca D’Italia
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Fonte: Supplementi al Bollettino Statistico - Anno XXI - 17 Ottobre 2011 - Banca D’Italia
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Avanzo primario in ITALIA 1992-2011; punti di Pil.
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Avanzo primario nei Paesi dell’Eurozona (media 1999-2008; punti di Pil).
Fonte: Fondo monetario internazionale (2012).
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(dati in milioni di euro)
USCITE Cassa 2013 %
SPESA DIRETTA 270.207 34,63%
FUNZIONAMENTO (Stipendi e contributi) 101.117 12,96% INVESTIMENTI FISSI LORDI 6.132 0,79%
TRASFERIMENTI A FAMIGLIE E ISP 3.882 0,50% TRASFERIMENTI A IMPRESE 17.625 2,26%
TRASFERIMENTI ALL'ESTERO 4.010 0,51%
FINANZIAMENTO PROGRAMMI COMUNITARI 18.600 2,38%
INTERESSI 89.661 11,49% FONDI DI RISERVA E SPECIALI 26.991 3,46% ALTRE SPESE ( CANONI RAI) 1.732 0,22%
PARTITE FINANZIARIE 457 0,06% SPESE PER TRASFERIMENTI AD AMMINISTRAZIONI
PUBBLICHE 249.295 31,95%
CENTRALI 17.684 2,27% LOCALI 117.306 15,04%
ENTI DI PREVIDENZA E ASSISTENZA SOCIALE 114.305 14,65%
REGOLAZIONI CONTABILI E AMMORTAMENTI 56.098 7,19%
RIMBORSO DI PRESTITI 204.568 26,22% TOTALE GENERALE 780.168 100,00%
Le componenti di spesa
Fonte: RGS
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Il Fiscal Sustanaibility Report 2012*, pubblicato dalla Commissione Europea, analizza lo stato dei bilanci pubblici dei paesi dell’Unione Europea alla luce della loro ”sostenibilità” nel breve periodo (dodici mesi) e, nel medio/lungo periodo in funzione del previsto invecchiamento della popolazione (pensioni, sanità, assistenza a lungo termine, indennità di disoccupazione). La sintesi del complesso lavoro si concretizza nella definizione di alcuni indicatori. Due di essi, S0, S1 e S2, valutano, rispettivamente, la capacità dei diversi paesi di mantenere i bilanci pubblici sotto controllo nei due orizzonti temporali e in due diversi scenari (con e senza FC).
La sostenibilità certificata
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Orizzonte temporale breve
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Orizzonte medio/lungo: con il vincolo Fiscal Compact
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Orizzonte medio/lungo: senza il vincolo Fiscal Compact
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…..allora…, cerchiamo di capire …come stanno le cose
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Debito 1980 : 114 miliardi di €
Debito 1996 1.213 miliardi di €
Gli anni bui del debito pubblico italiano
Dal 1980 al 1996 la spesa primaria fu superiore alle entrate per circa 59 miliardi di €. Ma il vero problema furono i 1.041 miliardi di interessi pagati.
Dal 1980 al 1996 il debito cresce 10 volte: da 114 a 1.213 miliardi di €
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Andamento spesa primaria e deficit vs. PIL
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Andamento delle voci di bilancio dello Stato dal 1980
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30 Elaborazione dati RGS - LA SPESA DELLO STATO DALL’UNITÀ D’ITALIA Anni 1862-2009 Gennaio 2011
IL PECCATO ORIGINALE Marzo 1981
Entra in vigore lo SME, Marzo 1979
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Quando lo Stato ha bisogno di soldi, perché le entrate sono inferiori alle spese, può ottenerli in tre modi: 1) Li stampa; 2) Li chiede in prestito al mercato offrendo un interesse stabilito da lui; 3) Li chiede in prestito al mercato lasciando che sia quest’ultimo a stabilire
il tasso di interesse.
Le fonti di finanziamento per uno Stato
Fino al 1981 lo Stato italiano ha seguito i primi due metodi. Dopo il 1981 ha scelto di seguire il terzo. Gli autori di questa decisione sono stati Nino Andreatta e Carlo Azeglio Ciampi, autori di un provvedimento passato alla storia come “Divorzio Tesoro-Banca d’Italia”, che ha dato inizio ad una successione di modifiche legislative di natura iperliberista.
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Questi tre modi non sono neutrali dal punto di vista del debito e della redistribuzione della ricchezza. Il primo è il più conveniente per lo Stato e i contribuenti, perché non ci sono interessi da pagare. Tuttavia, per non aumentare troppo la moneta in circolazione, lo Stato può anche ricorrere al secondo metodo, ritirando il risparmio per rimetterlo in circolazione come spesa pubblica, con tassi di interessi contenuti perché stabiliti dal Tesoro. Con questo secondo metodo vengono leggermente favoriti coloro che possono acquistare i titoli di Stato. Col terzo metodo, invece, questi ultimi sono enormemente favoriti a scapito dello Stato e dei contribuenti, che vedono aumentare di molto la spesa per interessi.
Nel 1981 agli investitori in titoli del debito pubblico andava il 5% del PIL sotto forma di interessi, e i contribuenti ricevevano più spesa pubblica di quante tasse pagavano, nel 1993 agli investitori andava in interessi il 12% del Pil, e i contribuenti pagavano più tasse di quanta spesa pubblica ricevessero indietro.
(fonte: Relazione della Banca d'Italia - varie annate - per il periodo 1982-1993).
Caratteristiche delle fonti di finanziamento per uno Stato
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Prima del 6 marzo 1981
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https://drive.google.
com/file/d/0B6325u
aRFWWbY3YwcV
RRX3BvUU0/edit?
usp=sharing
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Prima del 6 marzo 1981 Dopo il 6 marzo 1981
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https://drive.google.
com/file/d/0B6325u
aRFWWbY3YwcV
RRX3BvUU0/edit?
usp=sharing
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Come si finanziava l’Italia prima del divorzio fra Tesoro e Banca d’Italia
Prima del divorzio i canali di finanziamento del Tesoro presso la Banca d’Italia erano sostanzialmente due:
• Conto corrente di Tesoreria : Il Tesoro poteva cioè finanziare tramite la Banca d’Italia le spese iscritte nel suo bilancio preventivo (quindi non ancora materialmente effettuate) per un ammontare pari al 14 per cento del loro totale (L. 13/12/1964, n. 1333). Facciamo un esempio per capire meglio: supponiamo che il Tesoro decidesse di effettuare una spesa per un ammontare totale di 100, iscrivendo questa spesa nel suo bilancio preventivo, la Banca d’Italia a quel punto avrebbe dovuto garantire al Tesoro uno scoperto di conto pari a 14.
• Banca d’Italia acquirente ultima istanza : Il secondo canale di finanziamento del Tesoro presso la Banca d’Italia fu introdotto con la riforma del mercato dei Bot (Buoni ordinari del Tesoro) del 1975. A partire da quella data, la Banca d’Italia si era impegnata ad acquistare alle aste tutti i titoli non collocati presso il pubblico. E questo era un fatto di enorme importanza per il Tesoro, dal momento che “gli interventi della Banca centrale alle aste dei titoli servivano a mantenere il tasso d’interesse a un livello stabilito, compatibile con l’esigenza del Tesoro di finanziarsi relativamente a buon mercato: semplicemente se il mercato non voleva i titoli al tasso stabilito dal Tesoro, la Banca d’Italia li acquistava, immettendo così moneta fresca nel sistema. Il Tesoro, certo, le pagava interessi, ma la Banca d’Italia poi glieli restituiva, e quindi per il Tesoro questo era debito a costo zero.
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… e dopo il 1981 …
Per opera del Ministro del Tesoro B. Andreatta e del Governatore della Banca d’Italia C. A. Ciampi, a quest’ultima fu proibito di comprare titoli di Stato alle aste. Il Governo italiano NON poteva più finanziarsi emettendo moneta. Il Governo poteva quindi finanziarsi solo tassando la popolazione o prendendo a prestito (ad es. mediante vendita di titoli di stato).
Cessione della Sovranità sulla Politica Monetaria
Come conseguenza ci fu un innalzamento spropositato della spesa pubblica per interessi.
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Parola del ministro Andreatta
L’ex ministro del Tesoro Andreatta (1991) racconta: “Con l’asta dei Bot del luglio 1981 iniziava un nuovo regime di politica monetaria. Si inaugurava, infatti, il cosiddetto Divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia: una “separazione dei beni” che esimeva la seconda a garantire in asta il collocamento integrale dei titoli offerti dal primo”.
“i miei consulenti legali mi diedero un parere favorevole sulla mia esclusiva competenza come ministro del tesoro, di ridefinire i termini delle disposizioni date alla Banca d’Italia circa le modalità dei suoi interventi” …
“I tassi di interesse positivi in termini reali si tradussero rapidamente in un nuovo grave problema per la politica economica, aumentando il fabbisogno del Tesoro e l’escalation della crescita del debito rispetto al prodotto nazionale. Da quel momento la vita dei ministri del Tesoro si era fatta più difficile … bisognava continuare a stringere le spese di competenza. “
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IL CROLLO DEL WELFARE, IL BOOM DEGLI INTERESSI
INTERESSI
WELFARE
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Un po’ di più che un divorzio …
Il divorzio, quindi, non sottraeva solo la politica monetaria al controllo del potere esecutivo: gli sottraeva anche quella fiscale, alla quale ora era consentito di agire in senso restrittivo (aumento delle tasse e riduzione della spesa pubblica), per lasciare spazio ad un colossale trasferimento di reddito a beneficio dei detentori del debito pubblico, che erano e sono in larga parte istituzioni monetarie e finanziarie.
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Il tasso di interesse reale medio sul debito pubblico italiano.
Fonte: per il costo reale effettivo, Morcaldo e Salvemini (1984) per il periodo 1960-1981; Relazione del governatore della Banca d’Italia (varie annate) per il periodo 1982-1993; Fondo monetario internazionale (2012) per il periodo 1994-2010. Per il rendimento reale medio: Fondo monetario internazionale (2010).
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Debito 1980 : 114 miliardi di €
Debito 1996 1.213 miliardi di €
In parte l’Italia pagava per le scelte di Reagan che aveva bisogno di soldi per finanziare lo scudo spaziale. Non volendo alzare le tasse, si finanziava richiamando capitali dal resto del mondo offrendo alti tassi di interesse. Gli altri paesi assetati di prestiti non avevano altra scelta che offrire di più.
In parte, con l’unificazione tedesca nel 1990, la Germania per richiamare capitali esteri, tenne i tassi alti, costringendo gli altri Paesi dello SME a fare altrettanto.
Alcune concause…… Alcune concause……
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Con il termine SPREAD, letteralmente in italiano differenziale, viene comunemente indicata la forbice di differenza tra il rendimento offerto dal Btp a 10 anni e dal suo omologo tedesco, il Bund.
LO SPREAD DEI TITOLI DI STATO
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3 aprile 2011 126,30
31 luglio 2011 373,70
Governo Monti Novembre 2011
498,40
Lo spread, strumento di conquista?
Lettera della BCE all'Italia del 5 Agosto 2011
Nei primi sei mesi del 2011Deutsche Bank taglia l'esposizione verso le obbligazioni italiane dell'88%
?
http://www.youtube.com/watch?v=yLcKZSDF6j0&feature=youtu.be
IL GOLPE FINANZIARIO
http://www.youtube.com/watch?v=09A6Hsa5jbI&feature=youtu.be
“whatever it takes” Mario Draghi 26 luglio 2012
512,12
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Acquisti della BCE e spread ITA/SPA
Lettera della BCE all'Italia del 5 Agosto 2011
RIALZO DELLO SPREAD DURANTE
IL GOVERNO MONTI
RIBASSO DELLO
SPREAD DURANTE IL GOVERNO
MONTI
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Chi ha il potere di manovrare lo spread?
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26 luglio 2012 “whatever it takes”
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IL DEBITO PUBBLICO E’ UN PROBLEMA, O NO...?
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La risposta dipende dalla natura di questo debito: che, se è denominato in valuta sovrana, non solo non è un problema, ma rappresenta la ricchezza dei cittadini.
Karl Heinrich Marx (1818 –1883) John Pierpont Morgan (1837-1913)
il debito pubblico è oro
Il debito pubblico è l'unica parte della ricchezza nazionale che entra nelle tasche dei cittadini dei paesi
moderni.
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Michał Kalecki (1899-1970) William Vickrey , Nobel 1996 (1914-1996)
In un certo senso il deficit pubblico può
essere considerato un surplus artificiale
Il Debito Pubblico non è un pericolo per l'economia,
ma è la sua necessità.
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…. nel 1915 i 3/5 degli attivi delle banche francesi e tedesche erano costituiti dal debito pubblico: ciò significò in Francia e in Germania la nascita dello Stato sociale e la costruzione di grandi opere pubbliche (ferrovie, strade eccetera), lo sviluppo dell'istruzione pubblica, in sintesi la socializzazione della società. Il Canale di Suez e quello di Panama furono creati col debito pubblico, e nessuno se ne preoccupava.
Del resto, come fa osservare il prof. Alain Parguez……
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Se il debito pubblico fosse un problema, più è elevato maggiore sarebbero i tassi
di interesse che lo Stato dovrebbe pagare, o NO...?
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….ragioniamo un po’ …..
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….e quindi? ……qual è il tasso sui titoli di questo debito?
4,131 %
0,595 %
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I Titoli di Stato Italiani sono detenuti come segue: - il 30% Detentori esteri - il 10,6% da Banca d’Italia e BCE - il 42,2% da Banche, Fondi Comuni ed Assicurazioni Italiane - il 10% dalle Famiglie Italiane - il 7,2% da altri gestori Italiani
I Titoli di Stato Giapponesi sono detenuti come segue: - il 5% Detentori esteri - il 20% Poste - il 25 % Banche - il 24% Fondi pensione ed Assicurazioni -il 11% Istituzioni governative - il 8% Banca Centrale -Il 7% Altri
….ma il debito del Giappone è in mano ai giapponesi!
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" Noi crediamo che sia più utile classificare il debito pubblico in base alla valuta in cui è denominato, e in base al regime di cambio adottato. ... Noi crediamo che il "debito sovrano" emesso da un paese che abbia adottato un tasso di cambio fluttuante, in valuta non convertibile (nessuna promessa di convertire in oro o in una valuta estera a cui sia ancorato il cambio), non corra il rischio di insolvenza. E questa la chiamiamo moneta sovrana, emessa da un governo sovrano. Un governo sovrano onora il suo debito – che sia detenuto da stranieri o all'interno del paese – e lo fa esattamente in questo modo: accreditando i conti bancari. ... [È infatti] irrilevante per le questioni di solvibilità e dei tassi di interesse se ci sono acquirenti per i titoli di Stato e se le obbligazioni sono di proprietà di cittadini nazionali o di stranieri” "(Nersisyan e Wray 2010: 12-14)..
http://www.levyinstitute.org/pubs/wp_603.pdf
L. Randall Wray Yeva Nersisyan
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Le obbligazioni sono degli accordi derivanti da un contratto in cui due parti, debitore e creditore, si vincolano a certi comportamenti o prestazioni; ciò che caratterizza un’obbligazione è la qualità patrimoniale della prestazione: la prestazione che forma oggetto dell’obbligazione deve essere suscettibile di valutazione economica e deve corrispondere a un interesse del creditore.
Obbligazioni che hanno a oggetto lo scambio di denaro Entrano in contatto due parti, il debitore, che è colui che necessita di risorse finanziarie, e il creditore, che è disposto a cedere risorse finanziare dietro un compenso rappresentato dall’interesse: l’obbligazione, nel suo significato finanziario, è quindi la promessa da parte di qualcuno di restituire una certa somma di denaro a qualcun’altro a una certa data e di effettuare un pagamento aggiuntivo a titolo di remunerazione della somma presa in prestito.
Libro IV del Codice Civile sull’istituto giuridico delle obbligazioni
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57
Ma allora, se il tasso di interesse sul debito pubblico di uno Stato non dipende
dall’ammontare del debito e dalla nazionalità del creditore, qual è la fonte
del problema?
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58 http://memmttoscana.wordpress.com/ http://memmt.info/site/
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• di un cambio variabile (svalutare; rivalutare);
• di immettere liquidità sul mercato facendo comprare alla BCE i titoli di stato. I Paesi UE non hanno più una loro BC.
• di variare i tassi di interesse sul denaro (ci pensa per tutti la BCE);
• di una politica fiscale autonoma (Fiscal Compact)
Gli Stati con l’euro hanno rinunciato ad attuare una propria politica monetaria cioè alla possibilità:
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E’ di proprietà dello Stato
Non è convertibile in metalli preziosi
Ha un tasso di cambio flessibile
Stato BC
Aziende e Famiglie
Banche
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Questioni di presente ………(con moneta sovrana)
“Uno Stato con una sua moneta può sempre ripagare il suo debito e può attuare le opportune misure correttive per sostenere l’economia, specie in momenti di crisi.”
“Uno stato a moneta sovrana può chiedere direttamente alla BC di finanziagli
la spesa, anche solo tramite un assegno, ma il modo più consueto e conosciuto
di finanziare la spesa degli Stati sovrani è quello che usa titoli di Stato.”
“Per uno Stato a moneta sovrana il finanziamento della spesa in disavanzo non è una questione di rilievo. Quando il governo spende, aumenta Semplicemente i numeri dei nostri conti correnti. Più specificamente, tutte le banche Commerciali che usiamo per le nostre operazioni bancarie hanno dei conti correnti alla FED che si chiamano conti di riserva. “
http://www.youtube.com/watch?v=XliLR4WLavM
http://www.ibs.it/code/9788889943939
/mosler-warren/sette-innocenti-
frodi.html
http://memmttoscana.wordpress.com/ http://memmt.info/site/
62
“Quando il Governo spende senza tassare tutto quello che fa è aumentare i numeri
nel conto corrente giusto (conto di riserva alla FED). Questo significa che quando il
governo vi fa, ad esempio, un pagamento di 2000$ per la previdenza sociale,
aumenta il saldo del conto di riserva della vostra banca alla FED di 2000$ e la vostra
banca aumenta il vostro saldo della stessa cifra.”
“Un titolo del tesoro degli Stati uniti non è altro che un conto di risparmio alla FED.
Quando comprate un titolo del tesoro, mandate il vostro denaro alla FED e poi,
tempo dopo, vi restituiscono il denaro insieme agli interessi. La stessa cosa vale per
qualsiasi altro conto di risparmio presso qualsiasi banca: inviate alla banca del
denaro e questa ve lo restituisce con interessi”
Questioni di presente ………(con moneta sovrana)
http://memmttoscana.wordpress.com/
http://www.ibs.it/code/9788889943939
/mosler-warren/sette-innocenti-
frodi.html
http://memmt.info/site/
63
“Mettiamo che la vostra banca decida di acquistare titoli del tesoro (Treasury
Bonds) per un valore di 2000$. Per pagarli la FED riduce il numero dei dollari
presenti nel conto corrente che la vostra banca ha alla FED e aggiunge 2000$
nel conto di risparmio che sempre lei ha alla FED (sto chiamando i titoli del
tesoro conti di risparmio perché è quello che sono).”
“Quindi, quando il Governo degli US contrae in cosiddetto “prestito in denaro”
non fa che spostare i fondi dai suoi conti correnti della FED ai conti di risparmio
(titoli del tesoro) della FED. Infatti, il debito nazionale di 13 trilioni di dollari
equivale per intero al totale delle partecipazioni dell’economia ai conti di
risparmio della FED.”
Questioni di presente ………(con moneta sovrana)
http://memmttoscana.wordpress.com/
http://www.ibs.it/code/9788889943939
/mosler-warren/sette-innocenti-
frodi.html
http://memmt.info/site/
64
.
Questioni di futuro … il fardello sui nostri figli (con moneta sovrana)
“Il debito è esattamente mangiarsi il futuro. L’Italia di oggi
fatica perché si è voluto risolvere i
problemi di ieri con le risorse di oggi. “
http://memmttoscana.wordpress.com/ http://memmt.info/site/
http://brunoleon
i.it/debito.htm
65
Questo è sicuramente vero con l’euro che è una moneta divorziata dal Paese e non può essere che reperita ad alti tassi di interesse e delegando la nostra politica economica ad organismi sovranazionali non eletti.
Questioni di futuro … il fardello sui nostri figli (con EURO)
http://memmttoscana.wordpress.com/ http://memmt.info/site/
66
… in altre parole …
“Il vero valore della moneta è complessivo
e sociale, affonda le sue radici nella fiducia
e nella credibilità (soprattutto dello Stato
che la garantisce); solo apparentemente è
quello nominale: il valore è dato dalla
disponibilità di beni e servizi acquistabili.
Se questi ultimi scompaiono o non sono
disponibili, anche il valore della moneta si
azzera”
http://memmttoscana.wordpress.com/ http://memmt.info/site/
67
Tanto è vero che Mosler, parlando con Lowell Weicker, ex Senatore e Governatore del Cunnecticut, il quale sosteneva che si doveva smettere di accumulare deficit governativi che sarebbero gravati sui figli, gli fece questa domanda:
Questioni di futuro ………(con moneta sovrana)
http://memmttoscana.wordpress.com/
http://www.ibs.it/code/
9788889943939/mosle
r-warren/sette-
innocenti-frodi.html
http://memmt.info/site/
68
“Nessuna parte della produzione reale
viene “gettata via” a causa del debito
arretrato, di qualunque importo esso sia.
E il debito arretrato non riduce la
produzione né l’occupazione, eccetto
quando i responsabili delle politiche male
informati decidono di prendere misure
anti-deficit che riducono senz’altro la
produzione e l’occupazione.”
Questioni di futuro ………(con moneta sovrana)
Il debito con moneta sovrana
non toglie niente ai nostri figli.
http://memmttoscana.wordpress.com/
http://www.ibs.it/code/978
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warren/sette-innocenti-
frodi.html
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69
“Quando operiamo al di sotto del nostro
potenziale – al di sotto della piena
occupazione – allora stiamo privando i nostri
figli di beni e servizi reali che potremmo
produrre nel loro interesse. Allo stesso modo
quando riduciamo il nostro supporto
all’istruzione superiore, stiamo privando i
nostri figli della conoscenza di cui avranno
bisogno per essere migliori. Ancora, quando
tagliamo i fondi alla ricerca” … “stiamo
privando i nostri figli, che invece trasferiamo
tra le fila dei disoccupati”
Questioni di futuro ………(con moneta sovrana)
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70
Il debito dello Stato a moneta sovrana NON è MAI il debito dei cittadini, ma la sua RICCHEZZA!
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