Lezione 16 (07-05-07)..Fisiopatologia

12
07.05.07 FISIOPATOLOGIA Secci Luca Prof. Muntoni SINDROME METABOLICA Riprendiamo la parte che abbiamo fatto l’altra volta, riguardante il Diabete e la sindrome Metabolica, perché la troverete nella vostra carriera medica molto frequentemente, quindi trovo giusto la conosciate più approfonditamente. Come già detto la sindrome Metabolica, o Plurimetabolica, si chiama anche Sindrome di Reaven (Reaven e’ una persona che io conosco personalmente, e’ venuta a Cagliari ad un nostro convegno, ha i suoi anni ma e’ ancora una persona molto in gamba). Sinonimi della Sindrome Metabolica: - Sindrome di Reaven - Sindrome dell’Insulino Resistenza - Sindrome Plurimetabolica - Sindrome X Questi sono tutti sinonimi, quindi capite già soprattutto dalla seconda e terza definizione che e’ una Sindrome in cui alla base di tutto c’e’ un insulino resistenza, che come sapete e’ anche una caratteristica del Diabete di tipo 2. Però vedremo che la sindrome di Reaven si chiama Sindrome Plurimetabolica perché oltre all’insulino resistenza, che praticamente e’ sempre presente, ci sono anche altre caratteristiche. In pratica e’ un concentrato di malattie, perché come vedremo abbiamo Diabete Mellito di tipo 2, Ipertensione, Iperuricemia e tante altre cose che però non sono presenti tutte insieme. Recentemente lo stesso Reaven, dopo trent’anni, ha detto che secondo lui la sindrome Metabolica non esiste perché se ci pensiamo bene la sindrome Plurimetabolica non e’ altro che la presenza di tante altre malattie tutte assieme, quindi in teoria uno ha il Diabete, uno ha l’Ipertensione Arteriosa, uno ha l’Insulino Resistenza. Però invece e’ utile definire la sindrome Plurietabolica come unità a se stante perché sapete bene che il rischio di un determinato evento non e’ mai dato dalla somma dell’Ipertensione, del Diabete etc, ma e’ molto più della somma. Quindi 1+1+1+1 non da 4, ma darebbe 9 o 10 come effetti. Di fatto quindi la comunità Internazionale ha preferito invece lasciare la sindrome Metabolica come entità a se stante, proprio perché il grado di rischio e’ molto più alto che non la somma delle singole patologie che la compongono. Alterazioni Riscontrabili Sindrome Metabolica: 1

Transcript of Lezione 16 (07-05-07)..Fisiopatologia

Page 1: Lezione 16 (07-05-07)..Fisiopatologia

07.05.07 FISIOPATOLOGIA Secci Luca

Prof. Muntoni

SINDROME METABOLICARiprendiamo la parte che abbiamo fatto l’altra volta, riguardante il Diabete e la sindrome Metabolica, perché la troverete nella vostra carriera medica molto frequentemente, quindi trovo giusto la conosciate più approfonditamente.Come già detto la sindrome Metabolica, o Plurimetabolica, si chiama anche Sindrome di Reaven (Reaven e’ una persona che io conosco personalmente, e’ venuta a Cagliari ad un nostro convegno, ha i suoi anni ma e’ ancora una persona molto in gamba).

Sinonimi della Sindrome Metabolica:- Sindrome di Reaven- Sindrome dell’Insulino Resistenza- Sindrome Plurimetabolica- Sindrome X

Questi sono tutti sinonimi, quindi capite già soprattutto dalla seconda e terza definizione che e’ una Sindrome in cui alla base di tutto c’e’ un insulino resistenza, che come sapete e’ anche una caratteristica del Diabete di tipo 2. Però vedremo che la sindrome di Reaven si chiama Sindrome Plurimetabolica perché oltre all’insulino resistenza, che praticamente e’ sempre presente, ci sono anche altre caratteristiche. In pratica e’ un concentrato di malattie, perché come vedremo abbiamo Diabete Mellito di tipo 2, Ipertensione, Iperuricemia e tante altre cose che però non sono presenti tutte insieme. Recentemente lo stesso Reaven, dopo trent’anni, ha detto che secondo lui la sindrome Metabolica non esiste perché se ci pensiamo bene la sindrome Plurimetabolica non e’ altro che la presenza di tante altre malattie tutte assieme, quindi in teoria uno ha il Diabete, uno ha l’Ipertensione Arteriosa, uno ha l’Insulino Resistenza. Però invece e’ utile definire la sindrome Plurietabolica come unità a se stante perché sapete bene che il rischio di un determinato evento non e’ mai dato dalla somma dell’Ipertensione, del Diabete etc, ma e’ molto più della somma. Quindi 1+1+1+1 non da 4, ma darebbe 9 o 10 come effetti. Di fatto quindi la comunità Internazionale ha preferito invece lasciare la sindrome Metabolica come entità a se stante, proprio perché il grado di rischio e’ molto più alto che non la somma delle singole patologie che la compongono.

Alterazioni Riscontrabili Sindrome Metabolica: - Insulino Resistenza - Iperinsulinemia - Obesità Viscerale - IGT, IFG, Diabete di tipo 2 - Ipo-HDL-Colesterolemia - Iper APO B - Iperuricemie - Ipertensione Arteriosa - Aumento del PAI - 1 - PCO (Cushing dell’Omento) - LDL piccole e dense - Steatoepatite non Alcolica - Policistosi Ovarica

Vedete quelle che sono le alterazioni responsabili nella Sindrome Metabolica, che potete avere anche da sole, ecco perché Reaven stesso ha avuto un ripensamento.

Insulino Resistenza: come sapete difetta del modello periferico della chiave che ha difficoltà a funzionare nella sua serratura.Conseguentemente, ma non e’ la stessa cosa, Iperinsulinemia, quindi produzione di più chiavi per cercare di vincere il blocco della serratura.Obesità Viscerale: la cosiddetta “pancia”, che colpisce soprattutto gli uomini, che e’ l’obesità’ addominale o peritoneale.Ridotta tolleranza glucidica, Diabete di tipo 2, aumento di Trigliceridi, basso HDL: vedete sono tutte patologie o situazioni che possono anche essere presenti da sole.

1

Page 2: Lezione 16 (07-05-07)..Fisiopatologia

Presenza di particelle di Colesterolo Iper APO B, particelle cioè ricche nella parte proteica che si chiama APO B, quota proteica che la rende più dannosa, quindi presenza di particelle molto ricche in APO B, che in genere sono molto piccole e dense. Le particelle di Colesterolo si caratterizzano per difetti di grandezza, pensate che sono più pericolose le particella di LDL (il cosiddetto Colesterolo cattivo) quando sono piccole. Più piccole sono, più penetrano facilmente nell’endotelio dei vasi, più sono grandi più difficoltà hanno ad entrare nella parete del vaso arterioso. Quindi a parità di LDL-Colesterolo il rischio e’ più alto per chi ha particelle più piccole e dense.Cushing dell’Omento: pensate che l’adiposità’ viscerale produce cortisolo e cortisone, un po’ come nella sindrome di Cushing Surrenali, ma ne produce molto.Poi abbiamo aumento dell’inibizione dell’attivatore del plasminogeno, PAI – 1.Steatoepatite non Alcolica: e’ una patologia in cui c’e’ la steatosi epatica, il fegato grasso, che poi proprio evolve in una forma di epatite. Però l’Epatite si chiama non alcolica perché simula un po’ l’epatopatia ad alcool ed e’ molto frequente.Sindrome dell’Ovaio Policistico: e’ a tutti gli effetti una patologia da insulino resistenza. E’ molto frequente e si e’ visto che senza alcun dubbio la Policistosi Ovarica e’ caratterizzata da insulino resistenza, tanto che lo stesso farmaco (MetFormina) che viene usato nel diabete di tipo 2 viene usato anche per la policistosi ovarica.

Capite bene quindi che questa insulino resistenza sicuramente e’ presente nel diabete di tipo 2, che può essere presente o meno nella sindrome Plurimetabolica, ma fa parte anche di una sindrome complessa che ha vari aspetti che possono cambiare durante gli anni, un individuo magari aveva un’ipertensione e ogni tanto gli affiora un’iperuricemia o un’iperglicemia. Hanno fatto proprio una classifica per dire cosa deve essere presente, devono essere presenti almeno tre di queste caratteristiche, comunque alla base sicuramente Insulino Resistenza e obesità Viscerale e poi uno degli altri, anche se non tutti sono d’accordo sul numero.

Ecco vedete uno studio sul numero di alterazioni della Sindrome Metabolica in 957 maschi diciottenni alla visita di leva. A parte questo 14% che non ne aveva, il 35% aveva una sola alterazione, il 33% aveva due alterazioni, 15% con tre, il 5% con quattro {a quanto pare alla visita di leva si presenta il 102% di ragazzi} . Quindi vedete che in genere i giovani hanno una o due alterazioni. E’ chiaro che andando avanti con gli anni certe alterazioni (tipo il Diabete di tipo 2) tendono ad aumentare.

In Italia abbiamo circa 20.000.000 di persone con una anormalità, 12.000.000 con due anormalità, 5.000.000 con tre anormalità, 1.500.000 con quattro anormalità.

Quindi vedete come sia utile definire la sindrome Metabolica proprio perché il medico che ha a che fare con pazienti con questo complesso quadro metabolico, deve essere parzialmente rigoroso nell’abbattere questi fattori di rischio. Perché l’Ipertensione Arteriosa e’ un grosso fattore di rischio per l’ictus, perché il diabete mellito di tipo 2 (ma anche di tipo 1) e’ lo stesso una condizione di rischio, vi ho detto infatti che nelle “cartelle rischio-cardiovascolare” il diabetico viene considerato come una persona che ha già avuto un evento cardiovascolare anche se non l’ha avuto realmente.

Il Body Mass Index, indice di massa corporea, definisce il sovrappeso quando e’ maggiore di 25, normalmente quindi bisogna averlo entro 25.In un nostro studio che abbiamo presentato si vede che il 74% della popolazione maschile e il 58% delle femmine esaminati aveva un BMI > 25 e una presenza di

2

Page 3: Lezione 16 (07-05-07)..Fisiopatologia

particelle piccole e dense dell’11%. E’ possibile misurare la grandezza delle particelle con due metodi, con un’elettroforesi complessa o con una formula matematica, e noi utilizzando questa formula abbiamo visto che l’11% aveva particelle piccole e dense, e questo sta a significare che queste particelle sono più dannose.Comunque questi numeri voi non li dovete certo conoscere, ma e’ per farvi vedere che c’e’ una correlazione tra sensibilità insulinica e grasso addominale, più c’e’ adiposità viscerale più c’e’ insulino resistenza (cioè l’insulina ha difficoltà a funzionare). Come vi ho detto c’e’ una forte produzione di cortisolo e cortisone, ma questo ve lo voglio risparmiare.

Normalmente appunto l’insulina ha un effetto soppressivo sulle VLDL e la presenza di insulino resistenza non impedisce la fuoriuscita e produzione di VLDL e APO B. Non possiamo entrare troppo nel dettaglio, ma volevo dirvi che la lipoproteina si chiama così perché ha una parte grassa e una parte proteica e più sono piccole le particelle dense più hanno grande la parte proteica (infatti si dice particelle ricche in APO B, cioè la parte proteica delle LDL) e allora avere particelle piccole con densità alta (la densità e’ data dalla parte proteica) e’ molto dannoso. Quindi le particelle piccole e dense presenti nella sindrome Plurimetabolica determinano un rischio cardiovascolare molto più alto.In genere poi nella Sindrome Plurimetabolica, in cui a volte ci sono problemi anche di glicemia e soprattutto di obesità, abbiamo una dislipidemia mista, cioè un aumento del colesterolo e trigliceridi. Uno può avere un aumento solo del colesterolo e abbiamo una ipercolesterolemia pura oppure una forma mista quando aumenta il colesterolo e anche i trigliceridi. In queste forme miste il colesterolo buono (HDL) è basso, infatti nella sindrome Metabolica (dove e’ presente la forma mista) aumentano colesterolo e trigliceridi e non a caso abbiamo la steatoepatite non Alcolica, dovuta proprio al grado di steatosi epatica che poi prosegue e determina una vera e propria steatoepatite con aumento delle transaminasi e gamma GT. A me capita di vedere pazienti che hanno transaminasi e gamma GT alterate (sapete che i valori sono sino a 40 di transaminasi e 30 per le gamma GT), faccio i markers per l’epatite e sono negativi, poi un’ecografia e trovano il fegato ingrossato con una densità aumentata, la cosiddetta Steatosi Epatica, condizione in cui il fegato si infarcisce di trigliceridi e determina una sofferenza epatica, tanto che si può arrivare alla steatoepatite non alcolica, che si differenzia dall’alcolica perché non e’ dovuta all’alcool.A maggior ragione i farmaci per abbassare il colesterolo e i trigliceridi sono particolarmente indicati anche se si hanno le transaminasi mosse, perché il problema alle volte e’ far capire al paziente che bisogna abbassare la dislipidemia per abbassare anche i grassi nel fegato.

Ritorniamo sul fatto che l’insulino resistenza non e’ globale (questo e’ un concetto importante che molti purtroppo si dimenticano) e soprattutto non coinvolge il riassorbimento tubulare di Na, l’insulina infatti normalmente favorisce il nefrone distale a riassorbire il Na che e’ implicato nell’ipertensione arteriosa. Non solo, l’insulino resistenza non coinvolge il sistema nervoso simpatico, quindi l’iperinsulinemia iperstimola il sistema simpatico (del cuore, dei vasi, dei reni) e da ipertensione arteriosa. Vedete quindi due buone ragioni per evitare di iperinsulinizzare pazienti che hanno già un insulino resistenza notevole, perché ci sono aree del nostro organismo che non sono insulino resistenti, significa che continuano a funzionare, più insulina gli dai più quell’effetto si manifesta. Ecco perché, per esempio in corso di Sindrome Metabolica in cui il paziente ha un insulino resistenza, l’individuo tende ad avere ipertensione arteriosa, perché comunque il tubulo distale continua a riassorbire Na, perché lì non e’ refrattario, lì continua a funzionare, lì la chiave nella serratura ci entra bene. Il problema e’ che in altri settori l’organismo ha deficit e allora produce più chiavi. E lo stesso sistema nervoso simpatico continua a funzionare, e più insulina e’ presente in circolo più l’individuo e’ tachicardico e ha ipertensione arteriosa.Ecco infatti che cosa accade:

Iperinsulinemia ↓ Iperattivita’ Na+ / H+

↓ Alcalosi Intracellulare ↓ Aumento Sintesi Proteica ↓

3

Page 4: Lezione 16 (07-05-07)..Fisiopatologia

Proliferazione Cellulare ↓ Ipertrofia dei Vasi Sanguigni ↓ Ipertensione Arteriosa

Nella Sindrome dell’Insulino Resistenza lo scambio Sodio/Idrogeno delle membrane cellulari (quindi non solo del rene) rimane insensibile alla stimolazione insulinica. Allora l’iperinsulinemia che si manifesta nella sindrome Metabolica o nel diabete di tipo 2 fa si che ci sia un’iperattività della pompa Na/H che determina un’alcalosi intracellulare, un aumento della sintesi proteica, un aumento della proliferazione cellulare (pensate per esempio alle cellule muscolari lisce dei vasi), ipertrofia dei vasi sanguigni e ipertensione arteriosa.

Ci sono altri segni in natura di ormone-resistenza non in relazione con il Diabete, questa ormone-resistenza può essere globale o non globale come nella sindrome metabolica e nel diabete di tipo 2, ci sono appunto delle ormone-resistenze parziali. Per esempio nell’ormone somatotropo e’ una resistenza globale, ma pensate al diabete insipido necrogenico (che mi pare vi abbia accennato a grande linee) l’ormone antidiuretico non funziona perché il rene non lo riconosce, questo e’ un esempio di ormone-resistenza non globale.

Questo per dirvi che non e’ scontato dover dare l’insulina al diabete di tipo 2, come spesso purtroppo io vedo. Quindi ci devono essere dei criteri per la somministrazione dell’insulina, bisogna ricordarsi che deve essere una terapia ormonale sostitutiva e allora nel diabete di tipo 1 va bene dare l’insulina, perché lì non ne viene prodotta, ma non deve essere un metodo per superare l’insulino resistenza.Ricordatevi che la chiave e’ la riduzione dell’apporto lipidico e l’attività’ fisica, perché anche la sindrome Metabolica rientra nella sindrome da risparmio, cioè quegli individui che tendono a risparmiare ogni caloria e allora la terapia si deve basare su una riduzione drastica dell’apporto calorico in generale e sull’aumento dell’attività’ fisica.

[Seconda Ora]IPERTENSIONE ARTERIOSA

Ora cambiamo argomento e parliamo dell’ipertensione arteriosa, la cosiddetta pressione alta.Intanto come definiamo l’Ipertensione Arteriosa (all’esame cercate sempre di partir bene con una buona definizione): E’ l’incremento della pressione arteriosa sopra i valori normali.

90% dei casi – Ipertensione Primitiva o Essenziale (causa di malattia intrinseca a quell’organo)10% dei casi – Ipertensione di tipo Secondario (dovuto quindi ad un’altra patologia)

Pressione Minima (Diastolica) <85 mmHg Normale 85-89 mmHg Borderline (al limite) 90-104 mmHg Ipertensione Lieve 105-114 mmHg Ipertensione Moderata >115 mmHg Ipertensione Grave

Pressione Massima (Sistolica) <140 mmHg Normale 140-159 mmHg Borderline >160 mmHg Ipertensione Franca

Quando farete i medici vi accorgerete che non basta misurare la pressione una volta, perché il paziente appena vede un camice bianco si stressa.

4

Page 5: Lezione 16 (07-05-07)..Fisiopatologia

Sapete cos’e’ una Pressione Differenziale Elevata?Significa che la differenza tra la massima e la minima e’ molto alta, questo dovuto ad una pressione sistolica molto alta e una diastolica normale.

Anche se questa e’ fisiologia e non dovrei farvela io, sappiate che la sistolica e’ conseguente alla sistole, cioè alla contrazione del cuore. Allora se c’e’ una sistole molto energica, e soprattutto un’elasticità’ dei vasi inesistente, quella pressione massima sarà un picco di pressione. Appunto non a caso gli anziani tendono ad avere una pressione sistolica molto alta, perché hanno i vasi che non sono più elastici (l’elasticità’, o compliance dei vasi, serve proprio ad ammortizzare la sistole). La diastolica invece e’ legata soprattutto alla resistenza periferica dei vasi, infatti chi ha la diastolica alta ha il cuore che fa fatica perché trova delle resistenze elevate, con conseguente ipertrofia cardiaca.

Ipertensione Sistolica con aumento della Pressione Differenziale1) Ridotta Compliance Aortica2) Aumento della Gittata Sistolica

a. Insufficienza Aortica b. Tireotossicosi c. Sindrome del Cuore Ipercinetico d. Febbre e. Fistola Arterovenosa f. Dotto di Botallo Pervio

In caso di aumento della differenziale abbiamo una pressione massima molto alta e una pressione minima normale.Classico esempio e’ la ridotta compliance aortica, cioè l’aorta non si distende e rimane rigida e appena il cuore si contrae il picco sistolico si trasmette senza essere ammortizzato dall’elasticità’ dell’aorta.Possiamo avere un aumento della differenziale per aumento della gittata sistolica in corso di insufficienza aortica. Normalmente abbiamo una valvola aortica che tende ad evitare il reflusso e, in caso sia difettosa, abbiamo un rigurgito e allora il cuore deve contrarre non solo la solita quantità di sangue ma anche la parte tornata indietro e quindi contraendosi molto di più. Quindi in caso di insufficienza aortica abbiamo una grossa differenza tra sistolica e diastolica, quindi un aumento della pressione differenziale.Un’altra causa in cui aumenta la sistolica e’ la tireotossicosi, che non e’ altro che la crisi di ipertiroidismo, con forte liberazione di ormone tiroideo che favorisce la tachicardia e aumento della sistolica.In corso di febbre perché più aumenta la temperatura più il cuore lavora e fatica.Fistola arterovenosa, in caso ci siano comunicazioni tra settore arterioso e venoso in assenza del sistema capillare e il Dotto di Botallo pervio in caso ci sia una comunicazione tra settore destro e sinistro del cuore.

Quelle che abbiamo visto per adesso sono cause abbastanza rare, più spesso invece abbiamo un aumento della pressione Sistolica e Diastolica contemporaneamente.

Ipertensione Sistolica e Diastolica (aumento delle resistenze vascolari periferiche)1) Renale

a. Pielonefrite Cronicab. Glomerulonefrite Acuta e Cronicac. Rene Policisticod. Stenosi nefrovascolare o Infarto Renalee. Nefropatia Diabeticaf. Tumori renino-sercernenti

Come vedete, in genere il rene ci mette lo zampino.Per esempio le glomerulonefriti, Pielonefriti, il Rene Policistico, sono sindromi non rare in cui aumenta la pressione arteriosa sia minima che massima.Stenosi Nefrovascolare quando si determinano delle ostruzioni dell’arteria renale e il rene, accorgendosi che arriva meno sangue, attiva tutti quei meccanismi renina-angiotensina-aldosterone per aumentare il flusso.

5

Page 6: Lezione 16 (07-05-07)..Fisiopatologia

Talvolta infatti ci sono delle sindromi ipertensive resistenti ai trattamenti farmacologici, con un mezzo di contrasto si va a vedere e risolvere l’ostruzione e sparisce l’ipertensione.La nefropatia Diabetica e’ una patologia frequente che si associa al diabete. Vi ho anche detto che si tende a dare un antipertensivo anche al diabetico non iperteso, proprio perché si e’ visto che nel diabetico sono proprio gli sbalzi pressori che favoriscono le complicanze.Poi ci sono tumori renino-secernenti che liberano renina e quindi attivano il sistema angiotensina-aldosterone

2) Endocrinaa. Contraccettivi Oralib. Iperattività della Corticale del Surrene

- Morbo e Sindrome di Cushing - Iperaldosteronismo Primario - Sindromi Surrenogenitali Congenite o Ereditarie c. Ferocromocitoma d. Mixedema e. Acromegalia

Ecco invece le cause Endocrine. Contraccettivi Orali (anche se con le pillole di ultima generazione ci sono meno problemi), perché vi ricordo che la pillola peggiora una dislipidemia oppure affiora un’ipercolesterolemia (soprattutto la forma mista).Iperattività della corticale del surrene, per esempio nella Sindrome di Cushing abbiamo che gli ormoni surrenali tendono a dare ipertensione arteriosa, non a caso il cortisone assunto per lunghi periodi tende a favorire l’ipertensione arteriosa. Iperaldosteronismo primario, dove si produce molto aldosterone e ovviamente si attiva la cascata che porta al riassorbimento di Na e quindi abbiamo ipertensione arteriosa. Poi abbiamo delle sindromi rare, sindromi surrenogenitali, in cui abbiamo un aumento della pressione.Nel Ferocromocitoma si producono molte catecolamine (adrenalina e noradrenalina) che danno un aumento della frequenza cardiaca e danno anche un ipertono (quindi aumento della massima e della minima).Il Mixedema e’ una condizione in cui ci sono degli edemi dovuti in genere ad un ipotiroidismo e nell’Acromegalia invece c’e’ un’iperproduzione di ormone della crescita.

3) Neurogenaa. Psicogenab. Sindrome Diencefalicac. Disautonomia Familiare (Riley-Day)d. Polineuritee. Aumento della Pressione Intracranicaf. Sezione del Midollo Spinale (Acuta)

Ora vediamo le cause Neurogene.La cosiddetta forma Psicogena, che e’ proprio quella dovuta alla tensione del paziente davanti al camice bianco (e’ frequentissima) e che simula l’ipertensione essenziale di cui la causa appunto non e’ nota. {qui fa un esempio di un suo paziente per spiegare che ovviamente nella vita quotidiana abbiamo mille motivi di stress. Quindi, in caso si presenti un paziente con la forma psicogena, bisogna prima valutare quanti motivi di stress possa avere nella vita familiare/lavorativa, per poi intervenire o meno farmacologicamente}.Poi abbiamo la sindrome Diencefalica che e’ una sindrome un po’ particolare, e altre cause, per esempio dovute a Polineuriti, in cui abbiamo aumento della pressione diastolica e sistolica.

4) Variea. Coartazione dell’Aortab. Aumento del Volume Intravascolare (Trasfusioni Eccessive, Policitemia Vera)c. Panarterite Nodosad. Ipercalcemia

6

Page 7: Lezione 16 (07-05-07)..Fisiopatologia

e. Farmaci (es. glucocorticoidi)

Ci sono poi cause varie di ipertensione diastolica e sistolica.Abbiamo per esempio la stenosi Aortica (Coartazione dell’Aorta), condizione in cui l’aorta ha una restrizione (in genere congenita) e allora il cuore da’ una sistole molto più energica per cercare di vincere il blocco. Soprattutto se il blocco avviene molto a valle, ci sarà ipertensione nei rami precedenti in cui non c’e’ stato ancora il blocco.Anche l’Aumento del Volume Intravascolare, per esempio le Trasfusioni Eccessive e la policitemia vera. Vi voglio tristemente ricordare che nel doping usano molto farsi autotrasfusioni, cioè si prelevano il sangue e poi se lo re-iniettano prima di una prestazione, questo per aumentare il numero di globuli rossi, e quindi la performance, senza aumentare la renina (ormai e’ una pratica vietata, almeno per molti sport e’ così). Il rischio ovviamente e’ che aumenti il volume sanguigno, la pressione arteriosa e, di conseguenza, il cuore si affatica.Certi Farmaci, tipo i glucocorticoidi o anche la ciclosporina (che viene utilizzata per evitare il rigetto nei trapianti), danno ipertensione arteriosa con tutta una serie di meccanismi. La stessa Ipercalcemia, però vabbè sono casi particolari.

5) Eziologia Sconosciutaa. Ipertensione Essenzialeb. Tossiemia Gravidicac. Porfina Intermittente Acuta

Qui vedete il gruppo dell’Eziologia Sconosciuta, e qui l’Ipertensione Essenziale fa la parte da leone con circa il 90% dei casi.La tossiemia Gravidica e’ una condizione particolare in gravidanza, in cui la donna presenta fasi ipertensive drammatiche.E poi ci sono casi particolari tipo la porfina intermittente acuta.

Quali sono i fattori di rischio per l’Ipertensione:

Fattori di Rischio Ipertensione- Razza- Giovane età- Sesso Maschile- Persistente Pressione Diastolica > 115 mmHg- Obesità- Ipercolesterolemia- Iperinsulinemia- Eccessiva Assunzione di Alcool- Livelli di K, Ca, Mg- Caffè- Fumo- Freddo- Stress

Ci sono Razze che hanno tendenze ad avere ipertensione arteriosa più di altre, quindi da un lato c’e’ il fattore razziale dall’altro c’entrano le abitudini di vita. Per esempio si e’ visto che i nipponici tendono ad avere ipertensione, che non e’ solo dovuto al fatto di usare grandi quantità di sale da cucina, ma ci sono anche tanti geni implicati nella regolazione dell’ipertensione (e quindi fattori genetici).C’e’ poi la giovane età, che non e’ proprio corretto, perché la pressione sistolica tende ad aumentare con l’età’ (vasi poco elastici, compliance ridotta). Qui e’ nel senso che un individuo che già da giovane ha una pressione borderline e’ più probabile che abbia problemi ipertensivi crescendo.

7

Page 8: Lezione 16 (07-05-07)..Fisiopatologia

Il Sesso maschile tende ad avere più problemi rispetto alle donne, non a caso la mortalità cardiovascolare e’ più bassa nel sesso femminile, anche perché l’assetto lipidico e’ migliore nella donna fertile (dovuto all’HDL più alto ma anche alla predisposizione maschile per l’ipertensione arteriosa).Avere una Pressione Diastolica alta e’ un fattore di rischio, soprattutto in caso di obesità, e vedete che ci ricolleghiamo alla Sindrome Metabolica. Con l’obesità’ aumentano molto le resistenze periferiche, anche perché aumenta l’Iperinsulinemia, che come abbiamo visto attiva il sistema simpatico, iperplasia delle cellule muscolari lisce, favorisce la ritenzione di sale e acqua, modificazione delle pompe Na/Ca con aumento del tono vascolare.Eccessiva assunzione di Alcool, e’ una cosa evidente.Il K tende ad antagonizzare l’azione del Na, infatti in farmacia vendono il sale iposodico, con poco sodio e più ricco in potassio (io lo consiglio spesso ai pazienti).Ovviamente l’eccessiva Assunzione di sale da cucina, questo e’ importante.La caffeina sapete che e’ terribile, io per esempio ho pazienti che hanno ipertensione arteriosa perché magari si fanno dieci caffè al giorno.Il fumo di sigaretta e’ un’altra fregatura, perché oltre ad aumentare il rischio di tumori e il rischio cardiovascolare (danneggia l’endotelio dei vasi), favorisce l’ipertensione arteriosa.Il Freddo e’ un’altra condizione che favorisce l’ipertensione, non a caso tantissime persone usano prendere mezza pastiglia di anti-ipertensivo d’estate e una intera d’inverno. Questo perché le pressioni tendono ad essere più basse col caldo, a causa della vasodilatazione.Lo Stress ugualmente e’ un fattore di rischio inequivocabile.

L’attività’ Fisica invece e’ importante perché tende a migliorare la pressione arteriosa.

Riprendo un attimo il fatto del Sale da Cucina, perché e’ veramente fondamentale.Ci sono studi epidemiologici su grandi popolazioni che ci danno una barca di informazioni, per esempio hanno dimostrato che le persone che assumono molto sale hanno un rischio ipertensivo più elevato. {racconta di un suo studio fatto con un professore tedesco su 50.000 persone}.Normalmente chi usa poco sale da cucina non ha un’ipertensione arteriosa.

Vedete quindi che anche l’Ipertensione e’ un altro classico esempio di interazione Gene-Ambiente, quindi fattori predisponenti genetici e abitudini di vita (poco movimento, assunzione di grandi quantità di sale, fumo di sigaretta..).

8