L'evento Impresa sociale, un motore per il Paese...innovare in queste realtà» di SILVIA MOROSI 11...

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Tipo media: Supplemento Tiratura: 616.972 Publication date: 12.12.2017 Diffusione: 318.664 Pagina: 1, 22-23 Spread: 489.259 Readership: 2.710.000 Tipo media: Publication date: Pagina: impresa L'impresa sociale trama il Paese MOPOSI L'evento Supplemento 12.12.2017 1, 22-23 Tiratura: Diffusione: Spread: Readership: 616.972 318.664 489.259 2.710.000 Impresa sociale, un motore per il Paese giornata cli dibattito sul futuro del settore, alla luce delle novita dei decreti del Terzo settore prcsidcnlc di Cgm, GrarìaFa:«La Riforma apre ad alEri mondi, dobbiamo fare squadra» L'assessore Tajani: «Milano divenii laboratorio di sperimeiltazione per innovare in queste realtà» MOROSI non è scelto a caso: «Anno uno». Per- riforma del Terzo settore, sempre in at- dei decreti attuativi, ha segnato il punto e la storia dell'impresa sociale in Italia. le cooperative sociali siamo stati per an- grande forza. Ma la riforma apre a mondi non strettamente legati al welfare tradi- Questo passaggio ci consentirebbe dav- diventare motore del Paese». Ne è convin- Granata, presidente di Cgm, il più gros- raggruppamento di imprese sociali in Italia Soo iscritti e63 consorzi). Ma il lavoro parecchio: aspettare i decreti attuativi, fare rete superando steccati, inventare sinergia virtuosa fra mondi non ancora abi- lavorare insieme e trovare strumenti finan- innovativi di sostegno. si comincia a ragionare giovedì ui a Mi- durante un evento organizzato appunto da insieme a Social Impact Agenda, all'associa- Innovare per Includere e al settimanale Vi- Granata: «Abbiamo cercato di mettere rappresentanti di tutti gli ambiti di pro- di realtà diverse per capire come proce- Partiamo dallesistente e ci chiediamo come crescere insieme». L'esistente è un set- come confermano sia i dati del Censi- delle istituzioni non profit dell'Istat, ha mostrato negli anni una dinamica straordinaria, in particolare durante la crisi economica. Per que- sto, per valorizzare ciò che già esiste, durante la giornata si confronteranno alcune esperienze in- novative di imprese sociali (qualcuna èraccontata in queste pagine), nel corso del dibattito modera- to dal direttore di Vita, Riccardo Bonacina, ndr. Parlarne a Milano non è causale: «La nostra città potrebbe diventare laboratorio di sperimentazio- ne per imprese ad alto impatto sociale impegnate anche in nuove produzioni», spiega Cristina Taja- ni che oltre ad essere vicepresidente di Innovare per Includere è anche assessore all'Innovazione a Milano. E la sua amministrazione sta avviaiido il progetto Open Care, «perché le nuove tecnologie possono diventare uno strumento di cura, coin- volgendo chi si occupa di disabiità odi assistenza a distanza». Certo, poi c'è la questione delle strade di finan- ziamento possibile: Fondazione Cariplo, ha co- miriciato a studiare e promuovere iniziative legate al tema del welfare cli comunità. Ma molte idee arrivano anche dall'osservatorio di Social Impact Agenda, come racconta nell'intervista qui sotto la presidente Giovanna Melandri. © RIPRODUZIONERISERVATA Ad Aversa Tutti i diritti riservati Buone Notizie PAESE : Italia PAGINE : 1, 22-23 SUPERFICIE : 74 % PERIODICITÀ : Settimanale AUTORE : Silvia Morosi 12 dicembre 2017

Transcript of L'evento Impresa sociale, un motore per il Paese...innovare in queste realtà» di SILVIA MOROSI 11...

L'altra impresa di SILVIA MOROSI L evento Una giornata di dibattito sul futuro del settore, alla luce delle novità dei decreti del Terzo settore Il presidente di Cgm, Granata: «La Riforma apre ad altri mondi, dobbiamo fare squadra» L'assessore Tajani: «Milano diventi laboratorio di sperimentazione per innovare in queste realtà» di SILVIA MOROSI 11 titolo non è scelto a caso: «Anno uno». Perché la riforma del Terzo settore, sempre in attesa dei decreti attuativi, ha segnato il punto e a capo per la storia dell'impresa sociale in Italia. «Già con le cooperative sociali siamo stati per anni una grande forza. Ma la riforma apre a mondi più vari e non strettamente legati al welfare tradizionale. Questo passaggio ci consentirebbe davvero di diventare motore del Paese». Ne è convinto Stefano Granata, presidente di Cgm, il più grosso raggruppamento di imprese sociali in Italia (con quasi 800 iscritti e 63 consorzi). Ma il lavoro da fare è parecchio: aspettare i decreti attuativi, anzitutto, fare rete superando steccati, inventare una sinergia virtuosa fra mondi non ancora abituati a lavorare insieme e trovare strumenti finanziari innovativi di sostegno. Di questo si comincia a ragionare giovedì 14 a Milano, durante un evento organizzato appunto da Cgm insieme a Social Impact Agenda, all'associazione Innovare per Includere e al settimanale Vita. Spiega Granata: «Abbiamo cercato di mettere insieme rappresentanti di tutti gli ambiti di produzione e di realtà diverse per capire come procedere. Partiamo dall'esistente e ci chiediamo come possiamo crescere insieme». L'esistente è un settore che, come confermano sia i dati del Censimento delle istituzioni non profit dell'Istat, ha mostrato negli anni una dinamica straordinaria, in particolare durante la crisi economica. Per questo, per valorizzare ciò che già esiste, durante la giornata si confronteranno alcune esperienze innovative di imprese sociali (qualcuna è raccontata in queste pagine), nel corso del dibattito moderato dal direttore di Vita, Riccardo Bonacina, ndr. Parlarne a Milano non è causale: «La nostra città potrebbe diventare laboratorio di sperimentazione per imprese ad alto impatto sociale impegnate anche in nuove produzioni», spiega Cristina Tajani che oltre ad essere vicepresidente di Innovare per Includere è anche assessore all'Innovazione a Milano. E la sua amministrazione sta avviando il progetto Open Care, «perché le nuove tecnologie possono diventare uno strumento di cura, coinvolgendo chi si occupa di disabilità o di assistenza a distanza». Certo, poi c'è la questione delle strade di finanziamento possibile: Fondazione Cariplo, ha cominciato a studiare e promuovere iniziative legate al tema del welfare di comunità. Ma molte idee arrivano anche dall'osservatorio di Social Impact Agenda, come racconta nell'intervista qui sotto la presidente Giovanna Melandri.© RIPRODUZIONE RISERVATA Ad Aversa Se la fattoria in città è «Fuori di Zucca» Chi dice che le fattorie possono stare solo in luoghi isolati e di campagna? Perché non realizzarne una in città? Da queste due semplici domande, nel 2005 è nata la Fattoria Sociale «Fuori di Zucca». La realtà si sviluppa nel cuore del parco della Maddalena, negli spazi dell'ex Ospedale psichiatrico di Aversa, e si estende per 19 ettari. Il consorzio mira a contribuire a una crescita civile del territorio, sostenuta dalla cultura dell'inclusione e della legalità, attraverso la creazione di attività di economia sociale sostenibili che creano lavoro dignitoso per le persone in difficoltà. «Siamo una cooperativa di tipo B che si occupa delfinserimento lavorativo delle persone svantaggiate, soprattutto attraverso l'agricoltura sociale e biologica», spiegano. «Sentiamo forte la responsabilità di tramandare la tradizione rurale della storica Campania Felix, ma anche i moderni metodi agricoli e le nuove attività produttive, per restituire dignità e valore alle persone attraverso la creazione di economia sociale. Educhiamo al rispetto dell'ambiente e della scelta consapevole dei prodotti locali». In Valtellina La pasta senza glutine? La fanno i detenuti Pasta, senza glutine, oltre le sbarre. Nell'estate 2016 e iniziata la fase di preparazione del progetto «Pastificio 1908», grazie alla collaborazione tra la Cooperativa Sociale Ippogrifo e la Casa Circondariale di Sondrio, supportate da Confartigianato, BIM, Fondazione Pro Valtellina e Provveditorato deH'amministrazione penitenziaria di Milano. Piano piano si sono avviati I primi contatti con l'Associazione Italiana Celiachia (Aie) e si è passati all'acquisto dei primi macchinari, «poi nel gennaio 2017 lo chef gluten-free Marcello Ferrarini ha organizzato il corso di formazione all'interno della Casa Circondariale». L'idea è stata quella di dare vita a «un'esperienza virtuosa di laboratorio educativo e produttivo per le persone detenute nel e per il territorio». Dando seguito al principio del reintegro, con la creazione all'interno del carcere di situazioni positive, analoghe a quelle esistenti all'esterno: «Un laboratorio di produzione artigianale di pasta senza glutine, fresca e secca. Un progetto radicato nel territorio, perché il carcere è parte della comunità ed è un luogo dove è possibile realizzare un prodotto di qualità». A Mantova Il pellet ridà lavoro a 50 operai licenziati Una sfida che coniuga sostenibilità economica, sociale, industriale e ambientale. La raffineria IBS, attiva nella zona di Mantova dal 1950, a fine 2013 ha deciso di dismettere la raffinazione del greggio, aprendo una profonda crisi aziendale e lasciando senza lavoro molti operai. Grazie all'accordo con il Ministero, è nato «Sphere 2020», un progetto volto alla reindustrializzazione, bonifica dell'area e produzione di pellet e phytoremediation, con l'impiego di 50 persone fuoriuscite. A guidare l'iniziativa la «COP 21», Cooperativa Sociale di Tipo B, costituita ad hoc e partecipata da 31 ex lavoratori e altri soci sovventori. Oggi la Cooperativa ha 13 soci lavoratori tra cui tre soggetti svantaggiati (Legge 381/91) ed entro fine anno assumerà e ammetterà a soci altre 18 persone che già hanno formalizzato l'impegno a versare 9.000 euro di capitale proprio a cui si aggiungono i 6.000 che IES versa come incentivo alla auto-imprenditorialità. «Ci rivolgiamo non solo alle fasce deboli di cui si occupa tipicamente una Cooperativa B, ma anche a giovani mantovani in cerca di un lavoro stabile e sostenibile». Da Berlino L'ospitalità ai rifugiati si può trovare online Mettere in contatto i cittadini italiani e i richiedenti asilo, promuovendo l'accoglienza domestica diffusa. Con questo obiettivo nel 2014 è stata realizzata la piattaforma «Refugees Welcome», ideata da un gruppo di berlinesi. L'idea è quella di far incontrare chi fugge da guerre e povertà, e approda in Europa in cerca di una nuova vita, e chi vuole mettere a disposizione una stanza nella propria abitazione. Il progetto nel 2015 è arrivato anche in Italia con «Benvenuti rifugiati - Refugees Welcome Italia». Si tratta di «promuovere l'ospitalità in famiglia dei rifugiati: un modo per conoscersi, superare pregiudizi e costruire insieme una società attiva, inclusiva e solidale», dicono i responsabili. L'accoglienza in famiglia è un momento decisivo del percorso verso la piena autonomia, e aiuta a conoscere più velocemente il contesto del Paese ospitante. Il rifugiato attiva, ad esempio, più facilmente una rete di rapporti sociali: migliora la conoscenza della lingua, investe in un proprio progetto di vita, riprende a studiare, cerca di trovare un lavoro. L'accoglienza in famiglia fa bene a tutti: «Chi ospita in casa un rifugiato diventa un cittadino più consapevole e attivo». 30 Nel 1987, trenta anni fa, nacque il Consorzio Nazionale della Cooperazione Sociale Gino Mattarelli (CGM), la più grande rete d'Italia Il programma L'evento «Impresa sociale anno uno», è organizzato da Cgm (qui sopra ii presidente, Stefano Granata) e Vita insieme a Social Impact Agenda per l'Italia e a INnovareX INcludere. È dedicato al tema degli investimenti, dell'impatto e dei talenti per la nuova economia sociale. Durante la tavola rotonda del mattino discutono Giovanna Melandri (Human Foundation), Cristina Tajani (assessore Comune di Milano), Davide Invernizzi (Fondazione Cariplo), Mario Calderini (Politecnico di Milano) e Lucia Dal Negro (InnovareX Includere). Paolo Venturi (Aiccon) presenterà il paper «Valore e potenziale dell'impresa sociale». La tavola rotonda ruoterà su due temi: gli investimenti a impatto sociale e i nuovi modelli di business. La sessione del pomeriggio, moderata da Riccardo Bonacina,è dedicata al racconto di nove esperienze innovative di impresa sociale che stanno cambiando il volto delle comunità 1. La Fattoria sociale «Fuori di Zucca», il progetto nato nel 2005 dall'impegno della cooperativa sociale onlus «Un fiore per la Vita». 2. Il laboratorio «Pastificio 1908» perla produzione di pasta senza glutine all'interno della Casa Circondariale di Sondrio. 3. «Sphere 2020», il progetto per la reindustrializzazio ne dell'area della ex lesdi Mantova. 4. «Refugees Welcome Italia», costola del network internazionale nato in Germania nel 2014.

Tipo media: Supplemento Tiratura: 616.972

Publication date: 12.12.2017 Diffusione: 318.664Pagina: 1, 22-23 Spread: 489.259

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impresaL'impresa sociale

trama il PaeseMOPOSI

L'evento

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12.12.2017

1, 22-23

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616.972

318.664

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2.710.000

Impresa sociale, unmotore per il Paese

giornata cli dibattito sul futuro del settore, alla luce delle novita dei decreti del Terzo settoreprcsidcnlc di Cgm, GrarìaFa:«La Riforma apre ad alEri mondi, dobbiamo fare squadra»

L'assessore Tajani: «Milano divenii laboratorio di sperimeiltazione per innovare in queste realtà»MOROSI

non è scelto a caso: «Anno uno». Per-riforma del Terzo settore, sempre in at-

dei decreti attuativi, ha segnato il punto ela storia dell'impresa sociale in Italia.

le cooperative sociali siamo stati per an-grande forza. Ma la riforma apre a mondi

non strettamente legati al welfare tradi-Questo passaggio ci consentirebbe dav-

diventare motore del Paese». Ne è convin-Granata, presidente di Cgm, il più gros-

raggruppamento di imprese sociali in ItaliaSoo iscritti e63 consorzi). Ma il lavoro

parecchio: aspettare i decreti attuativi,fare rete superando steccati, inventare

sinergia virtuosa fra mondi non ancora abi-lavorare insieme e trovare strumenti finan-

innovativi di sostegno.si comincia a ragionare giovedì ui a Mi-

durante un evento organizzato appunto dainsieme a Social Impact Agenda, all'associa-Innovare per Includere e al settimanale Vi-

Granata: «Abbiamo cercato di mettererappresentanti di tutti gli ambiti di pro-

di realtà diverse per capire come proce-Partiamo dallesistente e ci chiediamo come

crescere insieme». L'esistente è un set-come confermano sia i dati del Censi-

delle istituzioni non profit dell'Istat, ha

mostrato negli anni una dinamica straordinaria,in particolare durante la crisi economica. Per que-sto, per valorizzare ciò che già esiste, durante lagiornata si confronteranno alcune esperienze in-novative di imprese sociali (qualcuna èraccontatain queste pagine), nel corso del dibattito modera-to dal direttore di Vita, Riccardo Bonacina, ndr.Parlarne a Milano non è causale: «La nostra città

potrebbe diventare laboratorio di sperimentazio-ne per imprese adalto impatto sociale impegnateanche in nuove produzioni», spiega Cristina Taja-ni che oltre ad essere vicepresidente di Innovareper Includere è anche assessore all'Innovazione aMilano. E la sua amministrazione sta avviaiido ilprogetto Open Care, «perché le nuove tecnologiepossono diventare uno strumento di cura, coin-volgendo chi si occupa di disabiità odi assistenzaa distanza».Certo, poi c'è la questione delle strade di finan-

ziamento possibile: Fondazione Cariplo, ha co-miriciato a studiare e promuovere iniziative legateal tema del welfare cli comunità. Ma molte ideearrivano anche dall'osservatorio di Social ImpactAgenda, come racconta nell'intervista qui sotto lapresidente Giovanna Melandri.© RIPRODUZIONERISERVATA

Ad Aversa

Tutti i diritti riservati

Buone Notizie

PAESE : Italia PAGINE : 1, 22-23SUPERFICIE : 74 %PERIODICITÀ : Settimanale

AUTORE : Silvia Morosi

12 dicembre 2017

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Sela fattona in cittaè «Fuori di Zucca»

Chi dice che le fattorie possono stare solo in luoghi isolati e dicampagna? Perché non realizzarne una in città? Da questedue semplici domande, nel 2005 è nata la Fattoria Sooale

«Fuori di Zucca». La realtà si sviluppa nel cuore del parco dellaMaddalena, negli spazi dell'ex Ospedale psichiatrico di Aversa, e siestende per 19 ettari, Ilconsorzio mira a contribuire a una crescitacivile del territorio, sostenuta dalla cultura dell'inclusione e dellalegalità, attraverso la creazione di attività di economia socialesostenibili che creano lavoro dignitoso per le persone in difficoltà.«Siamo una cooperativa di tipo B che si occupa dell'inserimentolavorativo delle persone svantaggiate, soprattutto attraversol'agricoltura sociale e biologica)), spiegano. «Sentiamo forte laresponsabilità di tramandare la tradizione rurale della storicaCampania Felix, ma anche i moderni metodi agricoli e le nuoveattività produttive, per restituire dignità e valore alle personeattraverso la creazione di economia sociale. Educhiamo al rispettodell'ambiente e della scelta consapevole dei prodotti locali».

In Valtellina

La pasta senza glutine?La fanno i detenuti

pasta, senza glutine, oltre lesbarre. Nell'estate 2016 è iniziata lafase di preparazione del progetto «Pastificio 1908», grazie allacollaborazione tra la Cooperativa Sociale Ippogrifo e la Casa

Circondariale di Sondrio, supportate da Confartigianato, BIM,Fondazione Pro Valtellina e Provveditorato dell'amministrazionepenitenziaria di Milano. Piano piano si sono avviati i primi contatti conl'Associazione Italiana Celiachia (Aic) e si è passati all'acquisto deiprimi macchinari, «poi nel gennaio 2017 lo chef gluten-free MarcelloFerrarini ha organizzato il corso di formazione all'interno della CasaCircondariale». L'idea è stata quella di dare vita a «un'esperienzavirtuosa di laboratorio educativo e produttivo per le personedetenute nel e per il territorio». Dando seguito al principio delreintegro, con la creazione all'interno del carcere di situazioni positive,analoghe a quelle esistenti all'esterno: «Un laboratorio di produzioneartigianale di pasta senza glutine, fresca e secca. Un progettoradicato nel territorio, perché il carcere è parte della comunità ed è unluogo dove è possibile realizzare un prodotto di qualità».

A Mantova

Il pellet ridà lavoro

a 50 operai licenziati

JJna sfida cde coniuga sostenibilità economica, sociale,industriale e ambientale. La raffineria IES,attiva nella zona diMantova dal 1950, a fine 2013 ha deciso di dismettere la

raffinazione del greggio, aprendo una profonda crisi aziendale elasciando senza lavoro molti operai. Grazie all'accordo con il Ministero,è nato «Sphere 2020», un progetto volto alla reindustrializzazione,bonifica dell'area e produzione di pellete phytoremediation, conl'impiego di 50 persone fuoriuscite. A guidare l'iniziativa la «COP 21»,Cooperativa Sociale di Tipo B, costituita ad hoc e partecipata da 31 exlavoratori e altri soci sovventori. Oggi la Cooperativa ha 13 socilavoratori tra cui tre soggetti svantaggiati (Legge 381/91) ed entrofine anno assumerà e ammetterà a soci altre 18 persone che giàhanno formalizzato l'impegno a versare 9.000 euro di capitaleproprio a cui si aggiungono i 6.000 che IES versa come incentivo allaauto -imprenditorialità. «Ci rivolgiamo non solo alle fasce deboli di cuisi occupa tipicamente una Cooperativa B, ma anche a giovanimantovani in cerca di un lavoro stabile e sostenibile».

Da Berlino

L'ospitalità ai rifugiatisi può trovare online

Mettere in contatto i cittadini italiani e i richiedenti asilo,promuovendo l'accoglienza domestica diffusa. Conquesto obiettivo nel 2014 è stata realizzata la piattaforma

«Refugees Welcome», ideata da un gruppo di berlinesi.L'idea è quella di far incontrare chi fugge da guerre e povertà, eapproda in Europa in cerca di una nuova vita, e chi vuole mettere adisposizione una stanza nella propria abitazione. Il progetto nel2015 è arrivato anche in Italia con «Benvenuti rifugiati - RefugeesWelcome Italia». Si tratta di «promuovere l'ospitalità in famiglia deirifugiati: un modo per conoscersi, superare pregiudizi e costruireinsieme una società attiva, inclusiva e solidale», dicono iresponsabili. L'accoglienza in famiglia è un momento decisivo delpercorso verso la piena autonomia, e aiuta a conoscere piùvelocemente il contesto del Paese ospitante. Il rifugiato attiva, adesempio, più facilmente una rete di rapporti sociali: migliora laconoscenza della lingua, investe in un proprio progetto di vita,riprende a studiare, cerca di trovare un lavoro. L'accoglienza infamiglia fa bene a tutti: «Chi ospita in casa un rifugiato diventa uncittadino più consapevole e attivo».

30Nel 1987, trenta

anni fa, nacque ilConsorzio

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Nazionale dellaCooperazioneSociale Gino

Mattarelli (CGM),la più grande

rete d'ItaliaIl programmaL'evento «Impresasociale anno uno», èorganizzato da Cgm(qui sopra ilpresidente, StefanoGranata) e Vitainsieme a Sociallmpact Agenda per'Italia e a INnovare XINcludere. Èdedicato al temadegli investimenti,dell'impatto e deitalenti per la nuovaeconomia sociale.

Durante la tavolarotonda del mattinodiscutono GiovannaMelandri (HumanFoundation), CristinaTajani(assessoreComune di Milano),Davide Invernizzi(FondazioneCariplo), MarioCalderini(Politecnico di

Milano) e Lucia DalNegro (InnovareXIncludere). PaoloVenturi (Aiccon)presenterà il paper«Valore e potenzialedell'impresasociale», La tavolarotonda ruoterà sudue temi: gliinvestimenti aimpatto sociale e inuovi modelli dibusiness.La sessione delpomeriggio,moderata daRiccardo Bonacina,è

dedicata al raccontodi nove esperienzeinnovative diimpresa sociale chestanno cambiando ilvolto delle comunità

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1.La Fattoriasociale «Fuori diZucca», il progettonato nel 2005dall'impegno dellacooperativa socialeonlus «Un fiore perla Vita».2. Il laboratorio«Pastificio 1908»per la produzionedi pasta senzaglutine all'internodella CasaCircondariale diSondrio.3. «Sphere 2020»,il progetto per lareindustrializzazione dell'area della exles di Mantova.4. «RefugeesWelcome Italia»,costola del networl<

internazionale natoin Germania nel2014.

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