L'etruria 21/2002 x Pgquesta la "Cena Delle Beffe", rap-presentata sul palcoscenico del Teatro...

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Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2, comma 20/b legge 662/96 Filiale E.P.I. 52100 Arezzo aut. nr. 745 dell’26.08.97 - Abbonamento: Ordinario Euro 26,00 - Sostenitore Euro 77,00 - Benemerito Euro 103,00 Estero Euro 37,00 - Estero via aerea Euro 52,00 - Autorizzazione del Tribunale di Arezzo N° 3 del 27/03/1979 – Iscrizione Registro Nazionale della Stampa n. 5896 - Stampa: Arti Tip. Tosc. Cortona. Una copia arretrata Euro 2,6. Direttore: Vincenzo Lucente. Redazione, Amm. Soc. Coop. a.r.l. Giornale L’Etruria - Cortona Loc. Vallone 34/B - Casella Postale N° 40 - 52044 Cortona - C/C Post. 13391529 - Tel. (0575) 60.32.06 L ETRURIA PAGINA 1 di Enzo Lucente PERIODICO QUINDICINALE FONDATO NEL 1892 Cortona - Anno CX - N° 21 - Sabato 30 novembre 2002 EURO 1,30 www.letruria.it - email: [email protected] Q uante critiche abbiamo sen- tito rivolgere a questa Amministrazione, non solo dall’opposizione, quanto dagli “amici di partito”. Im- mobilismo, nervosismo, scarso senso pratico queste erano le criti- che che venivano rivolte al Sindaco. E pur vero che l’attività politica di una amministrazione la si deve verificare lungo l’intero percorso del mandato. I primi anni, nella strada della burocrazia, sono troppo spesso lunghe perdite di tempo perché tutto ciò che si vorrebbe, cozza con la mentalità delle istituzioni, dei dipendenti, della loro disponibilità, della loro capacità operativa di adattarsi ad un nuovo “capo”. Nascono così incomprensioni, contrattempi silenziosi, prese di posizione, qualche volta sostenute anche dai sindacati di categoria. E’ dura, ma se si ha capacità di gestione, stomaco di ferro e volontà di non mollare i risultati possono arrivare, magari verso la fine della legislatura, ma arrivano. Tutto questo prologo per dire con serenità che due momenti importanti della Giunta Rachini si stanno concretizzando. La casa di Riposo, indipenden- temente dalle polemiche giuste, ma spesso strumentali, è in una fase concreta di operatività. E’ stato pubblicato il bando di concorso per verificare se esistano aziende disposte a realizzare l’o- pera. E’ vero che i cari vecchietti lasciano il colle di S. Margherita, ma oggi sono costretti a vivere in un habitat che non ha più i requisiti di sana abitabilità in rapporto allo stato di salute di questi ospiti. E stata una decisione adot- tata dalla Giunta per le Ele- zioni qualche giorno fa a seguito del ricorso presen- tato dal rappresentante di A.N. il farmacista dott. Ulivi in merito al risultato elettorale conseguito nell’ultima tornata elettorale. La diffenza di voti era vera- mente esigua, dunque la possibi- lità di errori diventava molto possibile. Se il risultato elettorale era sfavorevole a Giorgio Malen- tacchi giusta sarebbe stata la sua esclusione, ma, a sentire altri esponenti politici anche della stessa Casa della Libertà, questa determinazione di estromettere dal mandato parlamentare Gior- gio Malentacchi è stata improvvi- sa, non lineare, dunque sospetta. Certo è che Giorgio Malen- tacchi oggi deve accettare questa decisione senza potersi più op- porre. La delibera della Giunta per le Elezioni è irrevocabile. Se ci sono differenze così mo- deste era molto più giusto e logico rileggere tutte le schede elettorali, tutte le espressioni di voto e non solo il 10% delle schede nulle e bianche. Questo metodo offende la democrazia, anche se democrati- camente siamo disposti ad accet- tarla. Purtroppo si sono riempiti la bocca di “democrazia” tanti che nella circostanza democratici non si sono dimostrati. Pur se politicamente tanto lontani dalle opinioni espresse dal Partito di Giorgio Malen- tacchi, non possiamo serenamen- te e favolevolmente accogliere la decisione della Giunta per le Elezioni, che ha dimostrato, for- se, di vestirsi troppo esteriormen- te dell’abito della Casa delle Li- bertà, ma di non saperla nella circostanza indossare. Per completezza pubblichia- mo integralmente il comunicato stampa che ci è stato inviato dal partito di Rifondazione Comuni- sta. “Senato/Revoca Malentacchi Una vera discriminazione! I controlli andavano estesi a tutte le schede elettorali Dichiarazione di Tommaso Sodano rappresentante del PRC nella Giunta per le elezioni Rifondazione Comunista ha sempre espresso la necessità di un accertamento integrale di tutte le schede. Non si può revo- care la nomina di un senatore per una differenza di 75 voti e avendo verificato solo il 10 per cento delle schede nulle” ha di- chiarato Tommaso Sodano, rap- presentante del PRC nella Giun- ta per le elezioni. Bisognava effettuare un controllo a fondo di tutti i voti espressi in Tosca- na. Questo modo di decidere a maggioranza con una votazio- ne in Aula su una materia così delicata, continua Sodano, non funziona; ne ci convince il me- todo di controllo a campione. La verità è che questi si- stemi di controllo penalizzano forze politiche, come Rifonda- zione Comunista, che si pongono al di fuori delle lo- giche bipolari. Sono state esaminate a campione solo 5.500 schede nulle; si è trattato di prendere in visione un campione di 10% delle schede nulle, registrando in questo modo solo le tenden- ze. La legge elettorale, inoltre, completa il quadro: si nega la rappresentanza parlamentare ad una forza politica, come il PRC, che in Toscana ha ottenu- to alle ultime elezioni 150.000 voti. Il Senato si è comportato in modo discriminatorio nei con- fronti del PRC, in quanto in a- naloghe situazioni contestate la Giunta per le elezioni aveva se- guito atteggiamenti diversi, (Lazio, Friuli, Emilia). Resta immutato tutto il no- Giorgio Malentacchi decaduto da Senatore Rinnova l’abbonamento per il 2003 I n questo numero troverete in- serito il modulo di conto cor- rente postale per l’abbona- mento relativo al 2003. Come ogni anno, siamo tentati di invitarvi a compilarlo e a spe- dirlo subito, ma oggi c’è un motivo di più: abbiamo compiuto cento- dieci anni di informazione locale. Prima di noi altri illustri corto- nesi, l’ultimo Farfallino, hanno realizzato l’idea e l’hanno portata avanti. Noi, orgogliosi del loro testi- mone, continuiamo a profondere impegno ed amore per questa Cortona che non tradisce mai. Il giornale resta e resterà co- me unico documento vero della vita locale. Tocca a voi tutti decidere se consentirgli una vita serena nella ricerca di notizie anche piccole, forse poco importanti ma che nel contesto fanno la storia della “piccola Patria”. Noi e voi insieme per dare a L’etruria per dare la possibilità di tramandare ai nostri figli ciò che abbiamo fatto, ciò che abbiamo pensato, ciò che abbiamo voluto realizzare. Nonostante il costante au- mento dei costi, da anni L’Etruria ha lasciato inalterato l’importo del suo abbonamento che è anche quest’anno di 26 Euro. E’ un impegno di serietà che va contraccambiato. Il Consiglio di Amministrazione Ci si muove Dunque, se pur a malincuore, ben venga una nuova struttura ido- nea, moderna e funzionale per le esigenze di questi nostri nonni. Anche il tanto vituperato po- steggio dello Spirito Santo potrà ve- dere la posa della prima pietra. Come cortonesi attendiamo di verificare il progetto definitivo, ma non possiamo sostenere a priori che deturpa l’ambiente. Quando fu costruito l’Oasi Neu- mann sul sacro colle cortonese chissà se i nostri genitori si sono scandalizzati come alcuni di noi oggi che, sembrando unti dal Si- gnore, sostengono che questo progetto comunque rovinerà l’am- biente circostante. Chiediamo a tutti una maggiore comprensione dei fatti in relazione alle tante esigenze del nostro terri- torio per il quale qualche intelligen- te sacrificio va comunque fatto. Anche il progetto definitivo dell- a piscina sopra i monti del Parterre sta prendendo corpo. Dunque qualcosa di muove. La comunità cortonese chiede ai politici locali, ai soggetti pensanti non più proposte fumose e poco concrete, ma la maturità di propo- ste che possano vedere la luce del giorno. Solo così la nostra comunità potrà crescere e ringraziare con gratitudine chi avrà operato bene nell’interesse della collettività. Foglie e ghiande più facile pattinare che camminare i cittadini si lamentano stro sostegno al senatore Ma- lentacchi. Ribadiamo la stima per un compagno che si è im- pegnato, in questi anni, senza mai risparmiarsi, nel lavoro parlamentare e nell’impegno politico. L’Ufficio Stampa” Natale a Tarvisio Se vuoi andare a sciare a Tarvisio, puoi utilizzare una convenzione del giornale. Con 440,00 euro dal 20/21 al 27/28 dicembre in appar- tamento. Tel. 339/6088389

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Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2, comma 20/b legge 662/96 Filiale E.P.I. 52100 Arezzo aut. nr. 745 dell’26.08.97 - Abbonamento: Ordinario Euro 26,00 - Sostenitore Euro 77,00 - Benemerito Euro 103,00Estero Euro 37,00 - Estero via aerea Euro 52,00 - Autorizzazione del Tribunale di Arezzo N° 3 del 27/03/1979 – Iscrizione Registro Nazionale della Stampa n. 5896 - Stampa: Arti Tip. Tosc. Cortona. Una copia arretrata Euro 2,6. Direttore: Vincenzo Lucente. Redazione, Amm. Soc. Coop. a.r.l. Giornale L’Etruria - Cortona Loc. Vallone 34/B - Casella Postale N° 40 - 52044 Cortona - C/C Post. 13391529 - Tel. (0575) 60.32.06

L’ETRURIA

PAGINA 1

di Enzo Lucente

PERIODICO QUINDICINALE FONDATO NEL 1892 Cortona - Anno CX - N° 21 - Sabato 30 novembre 2002 EURO 1,30 www.letruria.it - email: [email protected]

Quante critiche abbiamo sen - tito rivolgere a questaAmmi ni strazione, non so lodall’opposizione, quanto da gli “amici di partito”. Im -

mo bilismo, nervosismo, scar sosenso pratico queste erano le criti-che che venivano rivolte al Sindaco.

E pur vero che l’attività politicadi una amministrazione la si deveverificare lungo l’intero percorsodel mandato.

I primi anni, nella strada dellaburocrazia, sono troppo spessolunghe perdite di tempo perchétutto ciò che si vorrebbe, cozza conla mentalità delle istituzioni, deidipendenti, della loro disponibilità,della loro capacità operativa diadattarsi ad un nuovo “capo”.

Nascono così incomprensioni,contrattempi silenziosi, prese diposizione, qualche volta sostenuteanche dai sindacati di categoria.

E’ dura, ma se si ha capacità digestione, stomaco di ferro e volontàdi non mollare i risultati possonoarrivare, magari verso la fine dellalegislatura, ma arrivano.

Tutto questo prologo per direcon serenità che due momentiimportanti della Giunta Rachini sistanno concretizzando.

La casa di Riposo, indipenden-temente dalle polemiche giuste, maspesso strumentali, è in una faseconcreta di operatività.

E’ stato pubblicato il bando diconcorso per verificare se esistanoaziende disposte a realizzare l’o -pera. E’ vero che i cari vecchiettilasciano il colle di S. Margherita, maoggi sono costretti a vivere in unhabitat che non ha più i requisiti disana abitabilità in rapporto allo statodi salute di questi ospiti.

E’ stata una decisione a dot -tata dalla Giunta per le Ele -zioni qualche giorno fa aseguito del ricorso presen-

tato dal rappresentante di A.N. ilfarmacista dott. Ulivi in merito alrisultato elettorale conseguitonell’ultima tornata elettorale.

La diffenza di voti era ve ra -mente esigua, dunque la possibi-lità di errori diventava moltopossibile.

Se il risultato elettorale erasfa vo revole a Giorgio Malen -tacchi giusta sarebbe stata la suaesclusione, ma, a sentire altriesponenti po litici anche dellastessa Casa del la Libertà, questadeterminazione di estrometteredal mandato par la mentare Gior -gio Malentacchi è stata improvvi-sa, non lineare, dun que sospetta.

Certo è che Giorgio Ma len -tacchi oggi deve accettare questade cisione senza potersi più op -por re. La delibera della Giuntaper le Elezioni è irrevocabile.

Se ci sono differenze così mo -de ste era molto più giusto elogico rileggere tutte le schedeelettorali, tutte le espressioni divoto e non solo il 10% delleschede nulle e bian che.

Questo metodo offende lademo crazia, anche se democrati-camente siamo disposti ad accet-tarla.

Purtroppo si sono riempiti labocca di “democrazia” tanti chenella circostanza democratici nonsi sono dimostrati.

Pur se politicamente tantolon tani dalle opinioni espressedal Partito di Giorgio Ma len -tacchi, non possiamo serenamen-te e favolevolmente accogliere ladecisione della Giunta per leElezioni, che ha dimostrato, for -se, di vestirsi troppo esteriormen-te dell’abito della Casa delle Li -bertà, ma di non saperla nellacircostanza indossare.

Per completezza pubblichia-mo integralmente il comunicatostampa che ci è stato inviato dalpartito di Rifondazione Co mu ni -sta.

“Senato/Revoca MalentacchiUna vera discriminazione!I controlli andavano estesi atutte le schede elettorali

Dichiarazione di TommasoSodano rappresentante del PRCnella Giunta per le elezioniRifondazione Comunista ha

sempre espresso la necessità diun accertamento integrale ditut te le schede. Non si può re vo -care la nomina di un senatoreper una differenza di 75 voti ea vendo verificato solo il 10 percento delle schede nulle” ha di -chia rato Tommaso Sodano, rap - presentante del PRC nella Giun -ta per le elezioni. Biso gna vaeffettuare un controllo a fon dodi tutti i voti espressi in To sca -na.

Questo modo di decidere amag gioranza con una votazio-ne in Aula su una materia cosìdelicata, continua Sodano, non

fun ziona; ne ci convince il me -to do di controllo a campione.

La verità è che questi si -stemi di controllo penalizzano

forze po litiche, come Ri fon da -zione Co munista, che sipongono al di fuori delle lo -giche bipolari.

Sono state esaminate acam pio ne solo 5.500 schedenulle; si è trattato di prenderein visione un campione di 10%delle sche de nulle, registrandoin questo mo do solo le tenden-ze.

La legge elettorale, inoltre,com pleta il quadro: si nega larap presentanza parlamentaread una forza politica, come ilPRC, che in Toscana ha ottenu-to al le ultime elezioni 150.000voti.

Il Senato si è comportato inmo do discriminatorio nei con -fronti del PRC, in quanto in a -na loghe situazioni contestate laGiunta per le elezioni aveva se -guito atteggiamenti diversi,(La zio, Friuli, Emilia).

Resta immutato tutto il no -

Giorgio Malentacchi decaduto da Senatore

Rinnova l’abbonamento per il 2003In questo numero troverete in -

serito il modulo di conto cor -rente postale per l’abbona-mento relativo al 2003.Come ogni anno, siamo tentati

di invitarvi a compilarlo e a spe -dirlo subito, ma oggi c’è un motivodi più: abbiamo compiuto cento-dieci anni di informazione locale.

Prima di noi altri illustri corto-nesi, l’ultimo Farfallino, hannorealizzato l’idea e l’hanno portataavanti.

Noi, orgogliosi del loro testi-mone, continuiamo a profondereimpegno ed amore per questaCor tona che non tradisce mai.

Il giornale resta e resterà co -me unico documento vero dellavita locale.

Tocca a voi tutti decidere se

consentirgli una vita serena nellaricerca di notizie anche piccole,forse poco importanti ma che nelcontesto fanno la storia della“piccola Patria”.

Noi e voi insieme per dare aL’etruria per dare la possibilità ditramandare ai nostri figli ciò cheabbiamo fatto, ciò che abbiamopensato, ciò che abbiamo volutorealizzare.

Nonostante il costante au -mento dei costi, da anni L’Etruriaha lasciato inalterato l’importo delsuo abbonamento che è anchequest’anno di 26 Euro.

E’ un impegno di serietà cheva contraccambiato.

Il Consiglio di Amministrazione

Ci si muoveDunque, se pur a malincuore,

ben venga una nuova struttura i do -nea, moderna e funzionale per leesigenze di questi nostri nonni.

Anche il tanto vituperato po -steg gio dello Spirito Santo potrà ve -dere la posa della prima pietra.Come cortonesi attendiamo diverificare il progetto definitivo, manon possiamo sostenere a prioriche deturpa l’ambiente.

Quando fu costruito l’Oasi Neu -mann sul sacro colle cortonesechissà se i nostri genitori si so noscandalizzati come alcuni di noioggi che, sembrando unti dal Si -gnore, sostengono che questoprogetto comunque rovinerà l’am - biente circostante.

Chiediamo a tutti una maggiorecomprensione dei fatti in re la zionealle tante esigenze del no stro terri-torio per il quale qualche intelligen-te sacrificio va comunque fatto.

Anche il progetto definitivo dell -a piscina sopra i monti del Par terresta prendendo corpo.

Dunque qualcosa di muove.La comunità cortonese chiede

ai politici locali, ai soggetti pen santinon più proposte fumose e po coconcrete, ma la maturità di propo-ste che possano vedere la luce delgiorno.

Solo così la nostra comunitàpo trà crescere e ringraziare congratitudine chi avrà operato benenell’interesse della collettività.

Fogliee ghiandepiù facile pattinareche camminarei cittadini si lamentano

stro sostegno al senatore Ma -len tacchi. Ribadiamo la stimaper un compagno che si è im -pe gna to, in questi anni, senza

mai ri spar miarsi, nel lavoropar la mentare e nell’impegnopo li tico.

L’Ufficio Stampa”

Natale a TarvisioSe vuoi andare a sciare a Tarvisio,puoi utilizzare una convenzione delgiornale. Con 440,00 euro dal20/21 al 27/28 dicembre in appar-tamento. Tel. 339/6088389

ATTUALITÀL’ETRURIA N. 21 30 NOVEMBRE 2002

PAGINA 2

Arezzo - OlmoRipa di Olmo, 137Tel. 0575 959017Fax 0575 99633

Camucia - CortonaViale Gramsci, 66/68Tel. 0575 630444Fax 0575 630392

Tel. e Fax 0575/630308 - 52042 Camucia (Ar)

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Via Gramsci, 65/D

La fontana che tanto hascandalizzato i benpensantidi Cortona è sparita da piaz -za Signorelli. La regista l’ha

in trodotta nella sceneggiatura delfilm “Under the Tuscan sun” perripetere (in for ma di sogno) unascena tratta dalla “Dolce vita” diFederico Fel lini. Questa scena èentrata nella storia della cinemato-grafia mondiale elevando all’olim-po degli dei Anita Ekberg e Mar -cel lo Ma stroian ni a fare compa-gnia agli in dimenticabili IngridBer gman e Humprey Bogart (perl’ad dio al l’aeroporto di Ca sa blan -ca) e Clark Ga ble - Rossella O’Ha -ra nell’addio di “Via col vento”.

Quest’astuta regista ha tiratogiù un film che avrà un inevitabilesuc cesso negli Stati Uniti per ighiot ti ingredienti inseriti che van -no dalle citazioni di un regista (Fe -de rico) e un attore (Marcello)tan to amati dagli americani, al l’u -so di paesaggi, interni di palazzi,piaz ze e strade di antica storia

etrusca, romana e rinascimentale,alla suggestione di scenari dellacosta partenopea, a frammenti divita popolare e contadina come lavendemmia e la coglitura delle o li -ve. Incrociamo le dita sapendoche Cortona e la sua industria tu -ristica possono trarre un vantag-gio dal successo del film, soprat-

INTELLIGENZAALLAGUIDA

Una storia dai risvolti in -quie tanti, un gioco sottilee grottesco fra due con -cet ti che hanno del con -

trad dittorio: la dichiarata follia diun personaggio contrapposta alla"in genua" violenza dell’altro: èque sta la "Cena Delle Beffe", rap -presentata sul palcoscenico delTea tro Signorelli giovedì 21 no -vem bre dalla compagnia fiorenti-na dell’Arca Azzurra, per la regiadi Ugo Chiti che riscrive quasi in -te gralmente l’opera di Sem Be nel -li.

Siamo nella Firenze dabbenedel 1400, in una società che im -po ne il concetto di forza comevan taggioso e dove il debole ine -so rabilmente soccombe al suo de -stino.

E’ qui che nasce il desiderio divendetta del fragile Giannetto Ma -lespini, perseguitato da sempredal capriccioso desiderio di pre -va ricazione dei due fratelli Chia ra -mantesi.

Una trama di vendetta arditaquella di Giannetto che preparaaccuratamente la sua rete aiutato,so prattutto, dalla beffarda in ge -nuità dei suoi antagonisti.

A fornirgli il cappio del nodoscorsoio una cena alla corte di Lo -renzo il Magnifico, in cui il "de bo -le" sfodera tutta la sua lucida follia

tutto possono contare su una lun -ga proiezione dell’interesse dei vi -si tatori di lingua inglese e pos so noarditamente continuare ad investi-re tanto gli operatori privati quan -to i pubblici amministratori.

Per arrivare a tirare le orec -chie a qualche assessore abbiamoavviato la storia con la fontana che

se ne va perché a noi resta la fon -tana dei giardini alla quale si in -tende rifare il trucco. E’ difatti inge stione il progetto per il restaurodella rotonda del Parterre con ri -pu litura della vasca e monumentobronzeo, sostituzione dei cordo-nati e rifacimento dell’impianto diil luminazione, il tutto fino alla ca -

te na di via del Crocifisso.Questa sarebbe una bella no ti -

zia se l’opera fosse finanziata perintero. Purtroppo, nell’ordine deila vori si dovrà scegliere fra l’in -stal lazione di nuovi cordoli e puntiluce.

Non ci piace e non compren-diamo questo modo di rattopparea singhiozzo!

Come abbiamo ripetuto, inmil le occasioni, Cortona deve es -se re privilegiata negli investimentise vogliamo che continui ad es se -re l’elemento catalizzatore dell’e-conomia primaria del Comune edella vallata.

Si sta difatti affermando nell’o-pinione pubblica la convinzioneche il turismo ricettivo sia lanostra “fabbrica” e che il turismorichiede cose meravigliose, qualibellezza di paesaggio, aria tersa,piazze e strade sgombre e pulite,passeggiate sicure, servizi per losvago e lo sport.

Senza trascurare le esigenzedelle frazioni il cui volto cambiacon velocità geometrica e dallequali emergono bisogni di vivibi-lità e socialità, dobbiamo forzare itempi per il completamento delleopere necessarie a riportare all’o-riginario splendore monumenti dispicco del Centro Storico.

Gino Schippa

Cortona - Loc Vallone 34BPer corrispondenza Casella Postale 40 - 52044 Cortona (Ar)

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONEPresidente: Gabriele ZampagniConsiglieri: Vito Garzi, Mario Gazzini, Vincenzo Lucente, Sonia Salvadori

SINDACI REVISORIPresidente: Franco SandrelliConsiglieri: Isabella Bietolini, Ivo Camerini

Direttore Responsabile: VINCENZO LUCENTEVice Direttore: Isabella BietoliniRedazione: Francesco Navarra, Riccardo Fiorenzuoli, Lorenzo LucaniOpinionista: Nicola Caldarone

Collaboratori: Evaristo Baracchi, Davide Bernardini, Rolando Bietolini, Stefano Bistarelli,Loris Brini, Ivo Camerini, Luciano Catani, Alvaro Ceccarelli, Francesco Cenci, Ivan Landi, LauraLucente, Claudio Lucheroni, Franco Marcello, Pri sca Mencacci, Noemi Meoni, Katia Pareti,Mara J. Prat, Benedetta Raspati, Albano Ricci, Ma rio Ruggiu, Eleonora Sandrelli, Gino Schippa,Danilo Sestini, Padre Teobaldo, Padre Ugolino Vagnuzzi, Alessandro Ven turi, GabrieleZampagni.

Progetto Grafico: G.Giordani Foto: Fotomaster, Foto LamentiniPubblicità: Giornale L’Etruria - Casella Postale n. 40 - 52044 CortonaTariffe: A modulo: cm: 5X4.5 Euro 207,00 (iva esclusa), pubblicità annua (23 numeri) Euro 258,00 (iva esclusa), modulo cm: 10X4.5 Euro 310,00 (iva esclusa), pubblicitàannua (23 numeri) Euro 413,00 (iva esclusa) – altri formati da concordare

L’ETRURIA Soc. Coop. a.r.l.

Il giornale è chiuso in Redazione mercoledì 27 novembre 2002E’ in tipografia mercoledì 27 novembre 2002

La cena delle beffeche preclude alla storica e sangui-nosa beffa dell’epilogo.

Non c’è mai una reale tituban-za negli attori dell’evento, neancheper amore della bella Ginevra,quella donna tanto contesa, chealla fine, è soltanto l’oggetto delpia cere e della rivendicazione,non c’è pietà e soprattutto non c’èpau ra.

Tutto fa parte di un ingranag-gio, che messo in moto, macinaogni cosa.

A rendere il tutto ancora piùrea listico oltre alla recitazionemar cata degli interpreti, che nonfanno mai trasparire la sottilelinea che intercorre tra quella fol -lia presunta e quella follia reale,l’u so marcato del colore rosso,quel rosso che sa di cupezza, diin variabilità del male e che nonconcede altre vie se non la pacifi-cazione della morte.

E quando il delitto si è consu-mato e quell’ingranaggio ha smes -so di girare, vinto e vincitore dellapropria vendetta lasciano all’im-maginazione o alla speranza dellospettatore lo sviluppo degli eventi.Quella follia e quella violenza fini ase stesse, rimaste sole e inoperosein scena, attendono di incontrare,se mai sarà possibile, una soluzio-ne, un reale sviluppo, una alterna-tiva. Laura Lucente

Tre soldi nella fontana Sapori d’invernoManifestazioni enogastronimiche a Cortona

Vista la crescente attenzioneper le produzioni tipichelocali che promuovono ilpa trimonio enogastrono-

mico e nello stesso tempo muo vo -no una fetta di pubblico estrema-mente variegata e copiosa, l’Am -mi nistrazione Comu nale con l’As -ses sorato alle Attività Produttivepromuove - in collaborazione conAion Cultura - due appuntamentie stremamente interessanti volti al -la promozione delle produzionitipiche del territorio di Cortona,

particolarmente significative nelperiodo invernale.

Apre il 7 dicembre la serata“Sapori di Cortona”, cena a cu -ra del Ristorante Tonino con de -gu stazione dei vini delle aziendeproduttrici del Cortona DOC.

La serata si svolgerà presso ilo cali di Palazzo Casali e proporràun menu interamente studiato perenfatizzare i vini migliori dellaCortona DOC: ben otto portate perla degustazione di otto tipologie divino, dal sauvignon al syrah, dalmerlot allo chardonnay, al vinsan-to ecc. data l’eccezionalità dellacornice in cui si svolgerà l’iniziati-va, Palazzo Casali appunto, la cenaè necessariamente a numero chiu -so ed occorre prenotarsi entro il 3di cembre.

Alla serata viene abbinato - ein qualche modo la prepara con -te stualizzandola, un apposito con -vegno, organizzato in collabora-zione con il Consorzio Tutela ViniDOC Cortona, Confederazione Ita -lia na Agricoltori, Coldiretti e Unio -ne Agricoltori, dal titolo “La vi ti -coltura e l’enologia a Cor to na:

at tualità e prospettive”, cuiparteciperanno Tito Barbini e Vin -cen zo Ceccarelli in qualità dipolitici, Domenico Petracca qualePre si dente del Consorzio TutelaVini DOC Cortona nonché rappre-sentanti delle associazioni di Cate -goria e gli esperti PierluigiBudelli, Angelo Costacurta.

Un omaggio dovuto alle pro -du zioni vitivinicole del territorioche stanno riscuotendo ottimi giu -dizi e che proprio “in patria” ne -ces sitano di essere promossi.

Nel periodo immediatamenteprecedente le festività Natalizie,invece, e cioè dal 21 al 24 dicem-bre, sempre nei locali di PalazzoCa sali si svolgerà la manifestazio-ne “Sapori d’Inverno”, unavetrina dedicata ai prodotti tipici ealle aziende locali; ad essa sonoinvitati, in qualità di espositori,tutti i produttori di olio, vino,miele, sa lumi, formaggi equant’altro esiste tra i prodottieccellenti del nostro territorio chesiano interessati. Par tecipare ègratuito, così come gra tuito saràl’ingresso per il pub blico.

In tal modo si intende dare ilmassimo rilievo a produzioni chehanno una forte tradizione localee che si presentano oggi sul mer -ca to come alcune tra le più pre -gia te sul campo nazionale ed in -ter nazionale.

Chi intendesse partecipare oavere maggiori informazioni sulledue iniziative può chiamare lo0575 6014100 rivolgersi all’Uf fi -cio Attività Produttive del Comunedi Cortona.

Eleonora Sandrelli

PRONTA INFORMAZIONETurno festivoDomenica 1 dicembre 2002Farmacia Centrale (Cortona)Turno settimanale e notturnodal 2 all’8 dicembre 2002Farmacia Bianchi (Camucia)

15 dicembre 2002Coppini (Teverina)Milanesi (Terontola)Adreani (Cortona)Salvietti (Montanare)Ricci (Camucia)22 dicembre 2002Alunni (Mercatale)Paglioli (Terontola)Boninsegni (Camucia)Brogi (Via Lauretana)Ghezzi (Cegliolo)

01 dicembre 2002Coppini (Teverina)Tariffi (Ossaia)Barbini (Centoia)Baldolunghi ( Camucia)08 dicembre 2002Lorenzoni (Terontola)Alunni (Mercatale)Cavallaro (Camucia)Perrina (S.P. Manzano)

La Guardia Medica entra in attività tutte le sere dalle ore 20 alleore 8, il sabato dalle ore 10 alle ore 8 del lunedì mattina.Cortona - Telefono 0575/62893Mercatale (la guardia medica è soltanto festiva ed entra pertan-to in attività dalla domenica e nelle altre giornate festive infra-settimanali dalle ore 8 alle ore 20.) - Telefono 0575/619258

Dott. Gallorini - Tel. 0336/674326L’Arca - Tel. 601587 o al cellulare 0335/8011446

Ambulanza con medico a bordo - Tel. 118

GUARDIA MEDICA

GUARDIA MEDICA VETERINARIA

EMERGENZA MEDICA

FARMACIA DI TURNO� �Turno festivoDomenica 8 dicembre 2002Farmacia Boncompagni (Terontola)Turno settimanale e notturnodal 9 al 15 dicembre 2002Farmacia Ricci (Tavarnelle)

IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI “La vasca del Par ter re”

Palazzo Casali (sec. XVII)

CULTURAL’ETRURIA N. 21 30 NOVEMBRE 2002

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Tempo di celebrazioni, di ri -cor danze. Eccone una,quan to mai opportuna, de -di cata a Pietro Pancrazi,

nel cinquantesimo della morte,voluta dal Comune di Cortona, suapiccola Patria, e dall’AccademiaEtrusca.

Rivisitare Pancrazi vuol direfar silenzio nel frastuono per a -scoltare una voce civile, sottile eau tentica, far posto alla letteraturae al gusto del leggere. Ma ancheri considerare quel che l’Italia pen -sava e scriveva fra le due guerre,riattingere ad un protagonista mi -no re della storia del gusto lettera-rio nazionale.

La rievocazione avverrà nellasala medicea di Palazzo Casali, il30 novembre, con gli interventi diZefiro Ciuffoletti (P.Pancrazi e laToscana); Sandro Gentili (P. Pan -cra zi critico letterario); Nicola Cal -da rone (Umanità e personalità ar -tistica di P.Pancrazi); Ferruccio DeBortoli (P.Pancrazi giornalista del“Corriere della Sera”).

La Giornata di studio si con -clu derà alle 17,30. Seguirà il di -battito cui parteciperanno gli stu -denti del Liceo Classico ed il pub -blico.

Intanto si può già dire qualco-sa. Vita tranquilla, tutta letterariaquella di Pancrazi. Nasce a Cor -tona nel 1893, studia a Roma, poia Venezia dove si stabilisce con la

fa miglia. Prime collaborazioni a“L’Adriatico” e poi alla “Gazzettadi Venezia”; nel ’13 il primo libro“Ca’ Pesaro e d’altro”. IncontraDe Robertis, parte per la guerraed è ferito, nel ’16 il primo saggiosul la “Voce” poi conosce Papini.E sce l’antologia “Poeti d’oggi”, lapre cede “Ragguagli di Parnaso”,se guiranno “Venti uomini, unsatiro, un burattino” e poi perBem porad, “I toscani dell’800”.

Pan crazi giornalista e recensore èin tanto passato al “Resto del Car -lino” e nel ’26 definitivamentefirmerà il “Corriere” per oltreven ti anni.

Poco dopo, fondata con Ojettila celeberrima rivista “Pegaso”,Pancrazi si stabilirà con la sorellaMaria nella villa del Sodo neipressi di Camucia, ma continueràa vivere fra Cortona e Firenze.

Negli anni ’30 scriverà: i “Ri -cordi politici e civili del Guic ciar -dini”, “l’Esopo moderno”; “Don -ne e buoi de’ paesi tuoi” e gli“Stu di sul D’Annunzio”.

Nel ’34 escono gli “Scrittoriita liani del ‘900” che è l’operamas sima - ripresa sempre dal la -voro quotidiano sul giornale - chevedrà aggiunte e riedizioni succes-sive sino alla morte. Oggi è il cor -pus più completo del panoramanovecentesco letterario, molto da -tato, pieno di preziose no tizie, difatti e di gusti: una summa su cuiragionare e sulla quale hanno ra -gio nato i critici presenti alla Ta -vola rotonda di Cortona.

Nel 1946 esce per Le Monnier“La piccola Patria”; segue nel1951 l’epistolario “Giosuè Car -duc ci e Annie Vivanti - un a mo ro -so in con tro”; del 1955 è il saggiopostumo “Della tolleranza”.

Recente la pubblicazione daparte dell’editore Passigli del“Car teggio Croce-Pancrazi”.Questa l’opera omnia, o quasi.

Purtroppo verso gli anni ’50 ilsuo nome aveva suscitato diffiden-ze e silenzio. Luigi Russo (pur conamicizia) e poi Pullega, Luperini,Asor Rosa e Baldacci (critici didiversa formazione e peso, sicapisce) lo “maltrattano” o tac -cio no addirittura il suo nome:bor ghese, papiniano, carduccia-no, estraneo alle vere linee dellaletteratura.

Ci fu poi nell’aprile del 1982un tentativo di riabilitazione attra-verso una Mostra documentaria eun Convegno di studi, promossidal Comune di Cortona e dal Ga -binetto G.P. Viessieux che, in uncerto senso, resero giustizia alloscrittore cortonese.

Che resta oggi di Pancrazi?For se alcuni colpi di luce su scrit-tori importanti e poi contro tutte

le ipoteche ideologiche una rara esapiente passione, una passionedel testo in sé. Grande antidoto, sipotrebbe commentare, agli ecces -si critici odierni, autore da rileg-gersi un po’ per sera e da teneresenza vergogna sul comodino. Delresto Pancrazi stesso riconoscevadi sé questo limite e forse lo colti-vava, conscio del resto che il suolavoro di puntuale “scopritore” ditalenti sul giornale non era fatto

per l’eternità, ma anzi i tempi in -ducevano a credere che stesse deltutto per tramontare. Una voce a -mica nutrita di gusto, di sponta-neità e di equilibrio che, cinquan-ta anni dopo, in epoca di “scor -pacciate critiche, spesso prive dico strutto”, valeva la pena riascol-tare.

Che ne è uscito da questo in -contro cortonese del 2002? Nel

com plesso, un discorso interes-sante, non schematico, ma varia-mente articolato che ha colto lapersonalità dello scrittore nei suoimolteplici e mutevoli aspetti. Il di -scorso senz’altro muove dal con -cetto - che è poi dello stesso Pan -crazi - che “un uomo lo si può ri -guardare da molte parti”.

Ma lasciamo ora la parola agliaddetti ai lavori. Noemi Meoni

Che resta oggi di Pietro Pancrazi? Domenica al Museo,Camucia e dintorni

Ritornano gli appuntamenti culturali al Museo del l’Accademia Etrusca e alla Biblio teca Comunale di Camucia

L’accesso dei disabilinelle strutture museali

Tante iniziative in programmaper la Festa della Toscana

Si è concluso con successo ilconvegno “Archeologia sen -za barriere”, momento finaledel progetto europeo in cui

sono stati presentati i risultati dellavoro svolto dal Comune, dalpartner greco e da quello france-se.

L’ampio studio ha consentitodi effettuare un’indagine appro -fon dita sulle modalità più oppor-tune per realizzare la piena frui -zione dei costituendi museo e par -co archeologico con particolareri guardo alle persone disabili.

Se fino a poco tempo fa ilproblema dell’accesso ai disabilialle strutture museali era, affronta-to solamente per alcune categoriespecifiche (non deambulanti) e silimitava alla teorizzazione dell’ab-battimento delle barriere architet-toniche, lo studio finale del pro -getto mira ad allargare la fruizionedel sistema Museo-Parco cortone-se anche a ipovedenti e non ve -denti, introducendo strutture estru menti didattici innovativi.

Il progetto complessivo, con -fluito in un cd-rom, un dvd e in unsito internet, è stato presentato, l’8novembre, presso il Centro Con ve -gni S’Agostino insieme ad una se -rie di pannelli tattili e olfattivi di -mostrativi.

Una novità assoluta del proget-to è costituita dal fatto che il teamdi lavoro è stato caratterizzato dall’interdisciplinarietà delle compe-tenze, (archeologi, botanici, archi-

tetti, associazioni di volontariatospecializzate nell’assistenza mu -sea le per i non vedenti, come ilVa mi di Firenze, aziende specializ-zate nelle realizzazioni di pannellitattili e olfattivi).

Vi è inoltre una dimensioneso ciale di grande valore che ha a -vu to il suo momento culmine nelcor so di formazione teso a for -mare le guide ad un pubbliconuo vo, quello dei non vedenti,nel la consapevole convinzioneche, al di là di tutte le innovazionitecnologiche, la nuova offerta mu -seale e del parco dovrà fondarsisull’insostituibile valore del rap -por to umano.

In questo modo verrà ridatodiritto di piena cittadinanza allecategorie svantaggiate favorendol’accesso all’informazione e allaconoscenza culturale in un epocacome la nostra che un fortunatolibro di Jeremy Rifkins ha definitol’era dell’accesso.

La presenza di svariate per so -ne non vedenti, che hanno testatocon vibrante partecipazione ipannelli tattili dei percorsi archeo-logici e dei mosaici della villa ro -ma na dell’Ossaia, ha dato la mi -sura di un evento che si pone, perla sua peculiarità, come un mo -men to fra i più importanti per l’in -tera collettività.

Walter Checcarelli Assessore ai beni

e alle attività culturali

Innovativo progetto a Cortona

Dopo l’ottimo riscontro a -vu to la scorsa stagione in -ver nale il Museo del l’Ac -ca demia Etrusca riapre i

propri battenti alle iniziativedomenicali dal titolo “Domenicaal Museo”, una serie di sei incon-tri che da dicembre a marzoaccompagnerà quanti, sia espertiche curiosi o cultori del patrimo-nio culturale di Cortona e del suoterritorio, vorranno prendervipar te.

Nella suggestiva cornice delpa lazzo Casali, Domenica al Mu -seo quest’anno affronta il temagenerale “Cortona: i suoi uomini,i suoi monumenti” e propone lesing ole mini conferenze su ar go -menti specifici quali il Gran Mae -stro dell’Ordine di Malta Gian -battista Tommasi, il tragediografoFrancesco Benedetti, alcune dellechiese ‘perdute’ di Cortona ecc.

A sottolineare l’importanzache l’Accademia Etrusca - instret ta collaborazione con AionCultura che per essa gestisce leattività culturali con il pubbliconel Museo - affida a tali interventi,in questa edizione ad aprire echiudere gli incontri sono chia -mati due illustri professori uni -versitari, ai quali si affiancheran-no giovani studiosi cortonesi im -pegnati da tempo nella ricercastoriografica su Cor tona.

Domenica 15 dicembre,quin di, l’apertura “ufficiale” degliincontri è affidata a Paolo Cauccivon Saucken, dell’Università diPe rugia, che parlerà sul tema“L’Ordine di Malta e il Gran Mae -s tro Tommasi”; l’ingresso allecon ferenze è gratuito e ad esseseguiranno sempre delle consu-

mazioni di caffetteria, proprio percaratterizzare Domenica al Mu -seo come un appuntamentoculturale ma anche ricreativo efare del museo un luogo vivibileal pari di qualunque altro in città.

Questo per quanto concerneCor tona e un mondo più stretta-mente legato alla realtà cittadina.Ma parallelamente a ciò, AionCultura organizza, in partenrshipcon la Biblioteca Comunale diCamucia, una serie di tre incontridedicati a Camucia e al suo hin -terland.

Si è ritenuto infatti importan-te, per dare (o ridare) dignità dicittadina fruibile anche dal puntodi vista culturale a quello che og -gi è il centro maggiore del Co -mune di Cortona quanto a super-ficie e ad abitanti, proporre delleconversazioni aperte su proble-matiche passate, presenti e futurema, tutte, centrate sul rapportotra Camucia e Cortona da unaparte e i suoi immediati dintornidall’altra.

Ecco che quindi è nata l’ideadi “Camucia e Dintorni” che,prevista per il venerdì sera pressola biblioteca di Camucia, speria-mo possa muovere un pubblicodi ascoltatori interessati al benes-sere proprio e del proprio luogodi abitazione.

Apre venerdì 13 dicembre al -le ore 21 Eleonora Sandrelli par -lando sul tema “Il progetto dellafunivia Camucia-Cortona”,pro getto di avanguardia della finedel 1800 ma mai realizzato; siparte da lontano per arrivare adiscutere delle problematicheattuali.

S.E.

Denominata “Io sono il pianeta”, sarà dedicata alle donne l’edizione 2002della Festa della Toscana. Il calendario provinciale della manifestazione, cheprevede eventi in vari comuni della Provincia da sabato 23 novembre a domeni-ca primo dicembre 2002. L’appuntamento, giunto al suo terzo anno, sta diven-tando un momento di riflessione importante sulla “toscanità” e sui valoriprofondi che la costituiscono.

La festa quest’anno vuole sottolineare il grande contributo delle donne nellavoro, nella cultura, nel progresso della nostra regione. I tanti appuntamentivogliono dar voce alla molteplicità di aspetti di questo fondamentale rapportodonne e società. Nel comune capoluogo la ricorrenza verrà festeggiata congiun-tamente con l’Ammini stra zione provinciale e nella giornata del 30 novembre èprevisto a Palazzo cavallo un consiglio comunale e provinciale unito doveprenderanno parte anche il prefetto Sorge Lodovici, il vescovo Bassetti e ilmondo della scuola.

Nel resto della provincia ci saranno mostre fotografiche e di pittura, presen-tazioni di libri, convegni, dibattiti, rappresentazioni teatrali e concerti. Saràun’intera settimana di festeggiamenti che si aprirà con l’assegnazione del premioDomina Donna 2002 a Late ri na, riconoscimento che viene as segnato alle donneche si sono distinte per l’impegno nelle istituzioni locali e nazionali e si conclu-derà il primo dicembre ad An ghiari con l’incontro pubblico di una delegazionedelle madri ar gentine di Piazza di Maggio.

Questa non è altro che una conferma della volontà delle donne di essereprotagoniste e di far politica, nei modi che riconoscono propri ed autentici.

Prisca Mencacci

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CULTURAL’ETRURIA N. 21 30 NOVEMBRE 2002

E’ bello leggere d'autunno levite dei santi, quelle dellaLegenda Aurea soprattutto,i santi volanti, una morale

a azione e reazione, le verginiintonse violate e poi intonse dinuovo, un Dio di pronto interven-to, i demoni meschini e i prodigiallucinati di uomini portentosi acominciare dal nome. È bello so -gnare d'autunno.

È bello d'autunno avidamenteammirare le vellutate copertine deLa Cucina Italiana che ritraggo-no rinascimentali trionfi di caccia-gione piumata farcita di marronidi valrovina e tartufi del taburno,aprire le pagine che illustrano lameticolosa preparazione dei bo -goni di badia calavena, della bon -diola di castelgomberto o deimaccheroncini di campofilone eassaporare il profumo che esalada quei nomi. Di molti piatti ilsapore più luminoso è nella allitte-razione croccante di un esoticonome. Poi chiudere quello scrignostampato di delizie ideali e inattin-gibili e nella propria cucina daivetri che lacrimano la prima u -midità centellinare in segregatame ditazione deliberato brodo dida do condito di insorti desideri,per ché non di rado è meglio de -siderare e sognare che possederee maciullare e ingerire, e perché ilpiacere è penetrante e prepotentedav vero solo se resta irrisolto esospeso.

È bello d'autunno scorrere ilca talogo dei manuali Hoepli, mo -numentale regesto delle compe-tenze più inverosimili, e immagi-nare e sperare, soltanto leggendo-ne uno, di diventare grandi espertidell'allevamento dei conigli o piut -tosto del ritratto a carboncino.

È bello, nell'autunno-inizio-di-

scuola, aprire l'astuccio dei figliper ritrovare di nuovo l'odoredelle matite colorate di legno Fila,del le gomme bicolori, degli ac -querelli troppo sbiaditi e deipastelli a cera chiusi dentro lescatole vivaci dove Giotto scrutatoda Cimabue tratteggiava sul cippola timida pecorella e si costruivaun futuro: buon auspicio per chiera meno bravo al disegno.

È bello ripensare al profumodelle aule riscaldate da stufe diroseo sasso refrattario, al frescodei banchi di formica, alla cimosaincipriata, ai gessetti stridenti, allalavagna con un segno, una scritta,i nomi incisi dei buoni e deicattivi, una parentesi graffa edentro una formula oppure unafigura di incerta geometria, angoli,trapezi e tetraedri; è bello ripensa-re all'odore di carta di quadernoe agli orecchi smangiati fatti congomiti distratti e svogliati, è belloritrovare nei propri ricordi ilcontatto con la carne di libro, eancora, tutto bruciante, il misterodelle parole e la magia delle figureche ci stavano dentro: Polifemoche sradica e scaglia la crocchiadi un monte e Ulisse beffardo chescampa, i guerrieri troiani omongoli, i barbari con le barbecaprine; è bello convocare tuttiinsieme i sogni fragranti di mondilontani e ferini, il ricordo di fiabee di grandi avventure, affascinantisussidiari per la fantasia, portolanierratici per indagare e conoscerei confini del mondo.

È bello d'autunno indugiare aCa mucia nel parcheggio del Cen -tro Commerciale di piazza SandroPertini, restare in auto e guardarel'incessante andirivieni della gentee né approvare né disapprovarequesto spettacolo di ostentata

soddisfazione dei bisogni materia-li; astenersi invece e solo guarda-re, come un testimone muto efraterno, i carrelli saltellanti, ivoraci bagagliai delle macchineche inghiottono la spesa, il rimpa-trio dei carretti sterzanti sotto latettoia, i bambini a rimorchiotenuti per mano o collocati sullospeciale predellino e capire subitodai loro volti raggianti che l'armi-stizio fra padri riottosi e figlipiangenti è stato concluso sulfondo del carrello che ora ospita igeneri più disparati e i più graditial senso del superfluo di grandi e

piccini.È bello, nel frattempo, aspetta-

re il miracolo della fotocellula chesuscita il primo irraggiamentoartificiale al crepuscolo, è bellovedere l'antica Acropoli aruspici-na prospetticamente accasciatasulle rughe della città bassa e ilprofilo filiforme di Cortona in -combente sopra di noi, è bello

ammirare i cartelli pubblicitari, imanifesti di sagre, l'umido in terrae gli incarti abbandonati, disfatti epesticciati.

È bello sentire suoni, rumoridi macchine in arrivo e in parten-za, osservare massaie territorialiche difendono strenuamente ilparcheggio più prossimo all'in-gresso finché non arrivi a occu -parlo l'automobile del marito; èbello sentire la questua ansiosadegli spiccioli per riscattare ilcarrello, i brusii lontani e i richia-mi di voci.

E osservare intorno alberi aldeclino della vita vegetativa, fogliestanche e pronte al collasso, spar -gimento di colori che travasanodall'aria alle vetrine e che produ-cono apparati merceologici in -tonati e esposizioni fastose.

È bello e dolce guardare tuttoquesto e dopo andar via, nonentrare nel tempio profano, solosfiorare con gli occhi le biondecassiere esattrici del benesserecontemporaneo e partire contentie in qualche modo arricchiti perle nuove strade ampie e circonvo-lute che insanguano la Valdi chia -na. È bello, la domenica sera,d'autunno, passare per il centro eguardare i vecchi uomini che a -spettano antiche amicizie o cono -scenze appena intraprese, sedutisulle panchine di ferro verniciato,sotto i tigli spogliati che stringonoall'apice le ultime foglie orlate digiallo, vederli discutere insiemeanimatamente, toccarsi sulle spal -le, alzarsi il cappello e grattarsi latesta e poi, finalmente, levarsi peruna partita a carte o per offrirsiun caffè nel bar di fronte.

È bello osservare quelli piùostinati, i più avidi di parole, per -correre, tutta la sera, con an -

damento bustrofedico la bitumosacapitagna di piazza Sergardi, perraggiungere la meta di incontrisolo settimanali ma attesi, pertracciare relazioni calde quantofugaci, per ridere in tre o quattroe prendersi allegramente in giro,per intrecciare vite prima lontane,per regalarsi pietà umana e gesticon cui sostenersi mutuamente,per confrontare destini e raccon-tarsi, senza distinzione, la vita di50 anni fa o quella di 50 minutiprima, in uno spazio esiguo econcentrato, una pubblica ecletti-ca agorà, una terra neutraapprontata per dire di sé, perlasciare messaggi dentro bache-che, per formulare invettive u mo -rali o fragorose promesse, e tuttesottoposte al giudizio di uominiche hanno visto molti anni e molteillusioni cadere e a cui restaspesso solo la memoria del pro -prio corpo dolente o l'ansia per ilfuturo incerto dei discendenti.

È bello poi uscire, andarelontano dove la Valdichiana finiscee osservare, al culmine dei poggi,ronzanti immani tralicci con lebraccia levate che stringono pen -duli fili torcigni, brucianti di furi -bonde correnti, lanciati al di là,incontro a luoghi remoti che nonriusciremo mai a scorgere, e im -maginare che siano piuttosto segnie legacci di fuoco per lontananzespezzate e ricongiunte.

È bello guardare in mezzo aicampi declivi la vigna depredatadei grappoli che mette un luttomulticolore e stilla dalle foglie inroride mattine la prima lenta efrigida acquerugiola d'autunno.

È bello scrutare verso l'oriz-zonte, oltre la strada, nell'interse-zione fra terra e cielo, i piccolicrocchi di cipressi complottanti etristi al pari di sentinelle sperse

nelle nebbie precoci. È bello guardare le zolle,

opera d'aratore, sfrante da untrattore che si dilegua, e lasciatefumanti, e chiedersi di cosa è fattala terra madre che nutre, diquanti elementi è composta equanto c'è dentro della vita e dellacarne degli uomini, e come saràquando anche noi vi avremo fattoritorno.

Più chiara o più scura, perogni peccato sepolto con noi.Superfici di imponderabili geome-trie, frattali di Mandelbrot,formule inverosimili per calcolareil ritto pelo dei campi. Così, comela superficie increspata del marearata dal vento, il corpo dellaterra è rimasto in zolle disuguali,folgorato da una mareggiatameccanica, lasciato: il sopra disotto e il sotto di sopra, perché sirimescoli, si secchi nell'aria e sispiumi in umori friabili e accolgail seme fecondo come il gelsomi-no notturno del Grande diCastelvecchio, che ora cela unavita tanto nuova da non avernome, ma solo mistero.

È bello, alla fine, e prima cheil giorno dilegui e ci lasci più solie più antichi, andare un'ora avantiil tramonto in un posto dove cisono gli alberi e aspettare che gliuccelli vadano a dormire: accadeall'improvviso, a un segnale maiconvenuto e a noi ignoto, ognipasserotto cessa di strepitare;silenzio dovunque, mistero dellasincronia, fascino del declino diluce e della stagione più struggen-te dell'anno.

Alvaro CeccarelliNella foto: Il Seminatore, sim -bolo dell'Ottobre e dell'Autunno,come appare nel restauratociclo dei mesi nella Pieve di S.Maria in Arezzo

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Ricordate cosa dicevano imae stri del l’Espres sio ni -smo, gli ideologi del Bau -haus pensiero? Ricordate

cosa dicevano i vari LudwingMies, Gropius, Frank LoidWright, Beherens e tutti gli altriche cosi tanto hanno dato allacrescita socio - politico - cultu-rale dell’Europa agli inizi delsecolo scorso?Dicevano: “Bisogna tentare

di cambiare, di migliorare ilmondo, attraverso un modonuovo di agire, di pensare;insomma in que sto nostromondo pieno di problemi esempre sull’orlo di una guerra,c’è bisogno di co municazione!”Ma che cosa è comunicazio-

ne?Sempre loro dicevano: “Co -

mu nicazione è qualsiasi formad’arte, ed arte è la materializza-zione del pensiero, del sentimen-to, della sofferenza di ognisingolo individuo, di ognuno dinoi!”“Per cui, architettura è arte,

ma è arte anche la maestria delsingolo muratore che intonacaun muro, è arte anche labravura del panettiere nellosfornare il pane, e così via!”E’ quindi in questa ottica,

che va inquadrata la mostra cheha avuto luogo ad Arezzo, nellachie sa di Sant’Ignazio, intitolataStrip 2002, patrocinata dalcomune di Arezzo ed in collabo-

razione con:• Assessorato alle Politiche Gio -va ni li• Assessorato alla Cultura• Presidenza del ConsiglioComu na le• Galleria Comunale d’Arte Con -tem poranea• Circolo culturale Musica In sie -meStrip 2002, ovvero gli autori

a re tini di fumetti che espongonole loro opere! La mostra hapresentato infatti le tavole deicinque professionisti a retiniSantucci, Bianchini, Ci vi telli,Rossi, Valdambrini, ed è statodato anche spazio ad autori mi -no ri ma vogliosi di farsiconoscere al grande pubblico.Novità interessante è stata la

presentazione, in anteprimanazionale del progetto di anima-zione “Termite Bianca”.Sono state inoltre proposte

in formato originale le tavoledella Walt Disney sulla Giostradel Sa-ra cino, con la sceneggia-tura di Fran cesco Prosperi.Novità assoluta per la

manifestazione è stato ungrande maxi schermo, che hapermesso così di affiancare oltrealla classica presentazionestatica delle opere, una presenta-zione dinamica, di operepresenti alla mostra e non.Interessante appendice della

mostra sono anche stati duesemi nari su sceneggiatura e

disegni, ed in fine la presentazio-ne di un cor so di fumetti cheinizierà a breve. Progetto “Termite Bianca”...C’è una nuova realtà

emergente all’interno dellaScuola In ter nazionale di Comicsdi Fi renze. Si chiama ArcadiaStudio il nuovo Studio di anima-zione, nato all’interno dellaScuola In ter na zionale di Comicsdi Firenze,(www.scuolacomics.it). Lo Studio riunisce un gruppo

di ex studenti della Scuola chegrazie al loro talento e alla colla-borazione di alcuni dei loroinsegnanti hanno creato“Termite Bianca”, un lun go -metraggio realizzato con tecni-che miste di animazione in 2D e3D.Il film narra la storia di due

popoli che in un remoto futurosi bat tono spinti da un odioance strale. E sarà proprio acavallo tra questi due mondicontrapposti che si muoverà laprotagonista, eroina che odia eama in un mon do in cui laparola vita sembra non averepiù un senso.La Scuola Internazionale di

Comics è quindi riuscita nel suointento e cioè quello di offrire lapossibilità a chi ha veramenteta lento di passare dal mondodella scuola a quello della profes-sione, divenendo così una sortadi serbatoio di talenti.

Racconto d’autunno

Strip 2002!Arezzo 7 - 24 novembre

I ragazzi che hanno lavoratoa questo progetto, con un im -pegno dav vero ammirevole, sonocirca una dozzina ed è stato bellove de re con quanta energia lohanno fat to.

Stefano Bistarelli

DAL TERRITORIOL’ETRURIA N. 21 30 NOVEMBRE 2002

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Vacanze all’isola d’Elba

Appartamenti in villa e nuovi bilocali nel parco. Il complesso è dotato di piscina, campi da tennis, bocce e parco

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Il corso sarà tenuto da profes-sionisti del settore e da insegnantidella Scuola Internazionale di Co -mics.

L’intento è di far cimentare ipartecipanti (non più di 15) inquelle fasi che costituiscono illavoro del disegnatore di fumetti,in modo che alla fine del corsoabbiano terminato almeno una odue pagine comprensive di ri -passo. L’orario previsto è per le18-20 o in alternativa 21-23 duelezioni a settimana.

Struttura del ciclo delle le zio -ni:1) panorama sui vari modi di e -sprimersi con lo stile dei fumetti,con proiezione di immagini attra-verso lavagna luminosa. Primi e -ser cizi di disegno e visione ditavole originali2/3) rudimenti di anatomia, con -cen trati più sulle torsioni e sullemasse dei muscoli.4) la figura umana e l’ambiente5) un po’ di prospettiva dalla 6 al -la 10) lasciando liberi i parteci-panti di esprimersi nello stile e neisoggetti dei loro disegni, si comin-cia a disegnare una tavola a fu -metti, facendo attenzione agli ele -menti di composizione; dalla 11alla 14) esercizi di inchiostraturae ripasso a china o con pennarelli15) revisione delle tavole comple-tate con la supervisione del di se -gnatore di Tex, l’aretino Fabio Ci -vitelli.

Marco SantucciSono nato ad Arezzo il 9-8-

1974, ma vivo e lavoro a Camuciadi Cortona. Fin da piccolo sonosempre stato appassionato difumetti e di disegno a mano libera(ho ancora alcuni quaderni dove

E’ giunta alla nona edizionela Giornata Nazionale O -rien tagiovani promossa daCo n findustria e volta a da -

re informazioni a carattere primanazionale, poi regionale e provin-ciale a riguardo delle nuove possi-bilità di lavoro create appunto peri giovani.

disegnavo storie da me scritte e il -lu strate), ma non avevo mai pen -sato che questa potesse divenire lamia professione fino a quandonon ho conosciuto i disegni dell’a-mericano Todd Mc Farlane: l’o pe -ra di quest’ultimo mi colpì a talpunto che incominciai a copiare isuoi lavori. Avevo circa 16 anni eper almeno un anno continuai adalternare lo studio scolastico conquello fumettistico. In seguito riu-scii a mettermi in contatto con Fa -bio Civitelli e Marco Bianchini chemi indirizzarono verso uno stile didi segno più europeo e quindi piùadatto al mercato italiano.

Facendo tabula rasa di quelloche avevo imparato in precedenza,mi incamminai verso uno stile di -verso che tuttavia tende sempre aconsiderare i lavori di grandi au -tori americani, quali John Bu sce -ma e Neal Adams. Di conseguenza

i soggetti che consideravo nei mieidi segni erano per mag gior partedi genere supereroistico: questomi aiutò al momento in cui mo -strai i miei lavori alla Phoenix diDa niele Brolli, il quale mi fecedisegnare il secondo numero dellaminiserie NEMBO, il mio primovero lavoro, che ebbi tem po di di -se gnare sotto il perio do militare.

Mostrando quest’ultimo lavoroad Ade Capone, entrai a far partedel la “scuderia” Star Comics per ilprogetto “Samuel Sand”. Di questaserie ho realizzato il numero 2 e ilnumero 9 che non potuto comple-tare a causa dell’interruzione dellacollana. Attualmente collabora alpro-getto “Termite Bianca” conBian chini ed altri disegnatori are ti -ni Mar co Santucci, disegnatore, harealizzato l'episodio pubblicato suMi ster No: 296, 297, 316, 317.

Stefano Bistarelli

Il 27 ottobre 2002, a Terontola,presso la Chiesa S. Giovanni E -vangelista. hanno festeggiato leloro nozze di diamante bian -

co, cioè sessant’anni di matrimo-nio la signora Clara Magara, figliadi martina e della “Lisina” e il si -gnor Leone Magi, figlio di Fran -cesco e della “Settimia”.

Il rito è stato officiato da donDa rio Alunno alla presenza deifigli, Rita, Danilo, Francesco, delge nero Giuseppe, delle nuore Pi -nuccia e Daniela, dei nipoti, Da -vid, Federico, Margherita, A les -sandro e dei tanti parenti ed ami -ci, accorsi a festeggiare la coppia.

Il matrimonio era stato cele -bra to il 28 ottobre 1942 da donPietro Nunzi, sempre a Terontola enella medesima chiesa: lei moltogiovane e bella, in abito da sposa,lui altrettanto giovane e davveroprestante nella sua divisa di “a vie -re scelto”, in carica presso la ca -ser ma di Castiglion del Lago. Unitinella “buona e nella cattiva sorte”,genitori solerti, infaticabili lavora-tori, hanno condiviso sacrifici esoddisfazioni. La “Clara” e “Leodel Magi” (così sono chiamati dalcom paesani) hanno trascorso lalo ro vita a Terontola e rappresen-tano per il paese quasi un’istituzio-ne: lei ha gestito dal 1957 il primone gozio di “frutta, verdura e gior -na li”, in cui ancora “collabora”con il figlio Francesco; lui, per piùdi un trentennio ha guidato l’am -bulanza della Misericordia con re -sponsabilità ed esperienza, o te -nendo anche la “medaglia d’oro almerito” della Misericordia d’Italia.

Nonostante il passare degli an -ni e qualche acciacco la Clara haan cora quasi tutti i capelli neri (enon sono colorati, come tiene a

Scuola Internazionale di Comicspre cisare) e “sbicicletta” dallamat tina alla sera per le vie delpaese: la mattina sul far delgiorno la vedi ritornare con il suofascio di erba per i conigli,portare poi i giornali alle famigliedel paese, rifornire il negozio diverdura, correre al cimitero peradornare le tombe di fiori freschi,accudire i nipotini più piccoli,quando i ge ni to ri sono al lavoro;anche Leo non è da meno: è vero,quando lo in contri si lamenta cheha un po’ di acciacchi, gli fannomale le ossa, ma tutte le mattine,con il sole o con la pioggia, lo

trovi ancora al l’orto che “vanga,semina e raccoglie” e considera lasua bicicletta ben ché vecchia unaancora in so stituibile compagna diviaggio.

Per questo alla cerimonia dello ro anniversario di matrimonio vie ra tanta gente riunita e tutta com -mossa...

Ad essi perciò vanno anche lefelicitazioni di tutti coloro che, purnon essendo presenti, godono conloro di questo momento partico-larmente importante della lorovita.

Cesarina Perugini

Quest’anno, mercoledì 30 ot -to bre, sono state ottanta le provin-ce che in tutto il territorio italianohanno aderito alla manifestazio-ne.

Fra queste anche la nostraprovincia ha partecipato organiz-zando con il patrocinio del l’As so -ciazione Industriali di Arezzo e la

collaborazione della Provincia edel la Camera di Commercio, unaconferenza dedicata appunto all’o-rientamento dei giovani nel mon -do del lavoro.

Il tema conduttore sono stati“I progetti sull’orientamento almondo del lavoro e alla culturad’im presa”.

Per ogni scuola presente nelterritorio della provincia sono sta -te invitate delle piccole rappresen-tanze di alunni che poi avrebberoillustrato agli altri nelle loro sedi itemi della giornata.

Anche l’ITC Laparelli di Co r -tona ha partecipato come ognianno all’iniziativa inviando al cu -ni alunni delle classi quarte, ac -compagnati dalla pro essoressa diDiritto ed Economia Alma RosaPie rozzi, che hanno risposto en tu -siasticamente al l’in vito.

Per l’occasione è stata messa adisposizione la sala delle conferen-ze dell’Associazione degli I n du -striali di Arezzo con la presenzadel Vicepresidente Giovanni Ba sa -gli, dell’Assessore alla Formazionee Lavoro della Pro vin cia di ArezzoAlessandra Dori e del Pre sidentedella Camera di Commercio Pietro

Faralli. Tutti si sono adoperati nel di -

mo strare ai ragazzi presenti la ne -cessità di avere un buon grado d’i -struzione per l’accesso al mondodel lavoro.

Dopo avere fatto un quadrosul la situazione economica nazio-nale e sui vari sviluppi di alcunedelle venti regioni, sono stati il lu -strati attraverso un proiettore varischemi riguardanti le possibilità dilavoro soprattutto nel campo dellagestione aziendale che si possonotrovare nella nostra regione.

È stato inoltre presentato uncorso di sei ore che verrà in se -guito frequentato dai ragazzi diquar ta presso la sede del nostro I -stituto e nel quale interverrà un a -detto che spiegherà tutte le princi-pali nozioni per la compilazionedi un ottimo curriculum vitae e lenorme da rispettare quando ildiplomando si presenterà al co -spetto del responsabile al persona-le della ditta a cui è interessato.

Un iniziativa molto succulen-ta che ci auguriamo si ri peteràan che nei prossimi anni.

Davide Bernardini

Giornata orientagiovani: la bussola per i ragazzi nel mondo del lavoro

TERONTOLA

60° anniversario di matrimonioUn traguardo importante

Visita al Parlamento

Una lapide in montagna

Il diciannove novembre ultimoscor so cinquanta cittadini sono statiin visita a Palazzo Mon teci to rio. Or -ga nizzatore sapiente e meticolosodella gita, è stato il Presidente onora-rio di AN, maestro Alfiero Scarpini.

Sotto la guida di un addetto dellaCa mera dei Deputati, i convenutihan no potuto ammirare il luogo, do -ve tante battaglie politiche passate epresenti, si sono svolte e si svolgonoe dove, al di là degli scontri violentied accesi svolti sotto i riflettori esguardi indiscreti della stampa edella televisione, nel salone antistan-te l’Aula, detto Transatlantico, per laparticolare conformazione e stilema rinaro, così voluto dall’architettosiciliano Ernesto Basile, agli inizi del‘900, si svolgono i contatti informalifrai gruppi parlamentari.

A fare gli onori di casa, nella Sa -la Tatarella, è stato l’on. Ric cardoMi gliori e l’on. Bocchino, a cui si èag giunto il Presidente del Gruppopar lamentare di AN on. Ignazio La

Rus sa. Presenti all’incontro i consi-glieri comunali Marchetti e Meoni ol -tre che il consigliere regionale Paci -ni.

La visita si è conclusa con unaco lazione conviviale e visita alla cittàe terna.

L’invito che Alleanza Nazionalerivolge ai cittadini, di qualsiasi partepolitica essi siano, è che gli stessi sisen tano interessati alla conoscenzadelle strutture istituzionali e loro fun -zionamento, per sentirsi partecipidel l’andamento della vita delle as -sem blee democraticamente elette.

La Segreteria del Circolo di A.N. - Cortona

La goliardia universitaria o gli sfottò più simpatici sono quelli che nelnostro ricordo restano più indelebili, ma loscherzo che è stato dedicato agliinteristi nella montagna cortonese è veramente feroce per quanto simpatico.

Una lapide posta vicino ad una piccola maestà ricorda la squadradell’Inter dopo una sonora sconfitta.

DAL TERRITORIOL’ETRURIA N. 21 30 NOVEMBRE 2002

Pensioneper Anziani „S. Rita‰

di ELIO MENCHETTI

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re i sentimenti variegati che hannoattraversato il suo cuore. Quantere lazioni umane, quante occasioniper seminare la parola di Dio nelmondo! E quanta responsabilitàmentre ammette la sua fragilità, ointanto che prende atto che mai gliè stato svelato il mistero per cuiDio ha scelto proprio lui e nonaltri, ignorando le sue debolezze;e quanta gratitudine per questo!(Non senza qualche preterinten-zionale e misteriosa ragione erastata letta al Vangelo la paraboladei talenti Mt 25,14 -30). Così, seun prete, ogni prete, non può nonsentirsi inadeguato è anche veroche Gesù chiese a Simon Pietroquesta unica cosa per riabilitarlo:“Simone, mi ami?”. Don Giancarloha detto che la vita di don Antonioè stata certamente segnata da que -sto amore dato e ricevuto dallasua Comunità, e ha augurato adon Antonio che questo scambiodi affetti duri ancora per tutti glianni che il Signore vorrà conce-dergli, e ha concluso citando ilbellissimo scritto di un laico sulprete: “Il prete che sogno è unprete innamorato, della Parolache annuncia, dei Sacramentiche celebra, degli uomini cheincontra, maschi e femmine,pic coli e grandi, giovani e vec -chi….”

Don Antonio in risposta, pri -ma della benedizione e contraria-

mente alle sue stesse previsioni,ha trovato la forza di ringraziaretutti con parole sincere e voceferma vincendo la commozione estavolta facendo, lui, commuoveregli altri: stava parlando, infatti, unanziano sacerdote che è ormaidiventato - anche per età - padre eaddirittura nonno spirituale di unagrande famiglia che si chiamaMonsigliolo.

Alla fine del rito, che ha do vu -to svolgersi nella sala parrocchialepoiché la chiesa è attualmente inrestauro, Autorità comunali, Ve -sco vo, preti, parrocchiani e na tu -ral mente il Festeggiato, si so nospostati presso i locali del CircoloR.C.S. dove è iniziata la cena, pre -parata dalle donne del paese, inonore di don Antonio, il quale haspento le candeline commovendo-si nuovamente (ma non c’era dadubitarne!) e ha raccolto, una vol -ta di più, gli auguri dei presentigo dendo infine di un piccolospettacolo improvvisato del “Cilin -dro” che gli ha dedicato alcunecelebri canzoni popolari toscane.

Più che le parole in questi casivalgono le immagini, preferiamoallora lasciare spazio a esse e in -tanto ci uniamo, anche da questogior nale, agli abitanti di Mon si -glio lo: Auguri don Antonio, e arri -ve derci al Suo Prossimo Primo Se -co lo.

Alvaro Ceccarelli

Il 17 novembre scorso a Mon -si gliolo è stato ufficialmentefe steggiato il 90° compleannodi don Antonio Briganti che

pe rò aveva già provveduto in pro -prio - secondo natura e aritmetica- un dici giorni prima, il 6 dellostes so mese.

Alle ore 17,30, quindi, ha a vu -to luogo una Concelebrazione pre -sie duta da don Giancarlo Rapac -cini, rettore del Seminario di Arez -zo. Vi hanno partecipato oltre, ov -via mente, a don Antonio anchedon Giuseppe Corbelli di Pergo,che è nato e vissuto in gioventù aMon sigliolo, don Benito Chia ra -

bol li di Camucia, don Paolo Bar to -li ni di Montecchio, don AntonioMen carini di Cortona e, comeope ratore della comunicazione,don Ottorino Cosimi di Ra dio In -con tri che ha trasmesso la Messain diretta.

Al momento dell’Offertorio so -no stati presentati i doni a don An -tonio: un Crocifisso in terracottamo dellato a mano alto più di dueme tri opera di Giuseppe Spadaro,con titolare della Società “Le an -tiche Fornaci Toscane” con sedein Monsigliolo che ha spatolato,inciso e impresso con la brutalitàaggressiva delle dita un Cristo esa -ni me, colto nella sua totale im po -tenza di fronte alla morte e dram -matico nella sua condizione di fra -gilità pienamente umana. È un’im-

magine che brucia lo sguardo,scuote e corrode fierezze e autoin-ganni: così siamo tutti noi sottopo-sti all’abbraccio gelido di sorellamorte, abbandonati e negletti,cor pi assoluti come nessun corpopo trà mai essere da vivo. C’è unnoc ciolo di riscatto da questo a -bisso - è il Cristo Tautologia di séstes so - ma non lo si vede qui;questo è solo il Christus Dolens,in attesa, sospeso sopra il vuoto,che ha bevuto il calice fino all’ulti-ma amarezza e ha consumato tuttal’incarnazione.

Questa Croce, l’autore - chevi ve a Sinalunga ma lavora nellapiccola frazione cortonese - hascelto di offrirla alla chiesa di S.Biagio, che se ne ornerà quandoverrà riaperta al culto, proprionell’occasione del 90° complean-

no del parroco, e la particolare eprovvida circostanza è spiegata nelcartiglio di ringraziamento che laaffianca.

Personale, cioè solo per lui, erasserenante è stato invece il donodi un ritratto su tela di don An to -nio offerto a nome di tutta lapopolazione di Monsigliolo in cuiegli appare sorridente e feliceaccanto alla sua chiesa e al disopra del paese, delle sue antichecase-torri, dei suoi campi e dellesue storie di umanità che ormaiegli conosce da ben 53 anni, daquando cioè, il 10 ottobre del1949, arrivò bagnato di pioggia in

questo angolo nebbioso dellaValdichiana, povero e disadornoin quegli anni lontani. Il dipinto èstato realizzato da StefaniaLiberatori, una giovane pittrice erestauratrice anch’ella originariadi Monsigliolo, che ha sorpassatola formale committenza mettendo-ci affetto, ricordi d’infanzia e unautentico talento che le è valso deicomplimenti unanimi.

La Compagnia “Il Cilindro” hadonato la riproduzione di unastampa del 1822 raffigurante ilpatrono del paese San Biagio unitaal libro di Maria Cristina Castelli “Itabernacoli di Cortona e del suoterritorio” dove ne figura ancheuno di proprietà del Parroco.

Era presente alla liturgiaanche la famiglia di Andrea, il

bambino per cui tutto il paese siera mosso la passata estate, cheha offerto in segno di riconoscen-za una composizione di fioribianchi, e ancora, sono intervenu-ti, il sindaco Emanuele Rachini e ilvicesindaco Walter Checcarelli,che a nome dell’Amministrazionehanno portato a don Antonio ilcatalogo su Santa Margherita editoper il Settecentesimo della morte.

Causa impegni il vescovoGual tiero Bassetti ha potutoraggiungere Monsigliolo solo alleore 20, perciò l’omelia è stataaffidata a don Giancarlo che hadescritto il compimento dei 90anni come un avvenimento straor-dinario nell’esistenza di chiunque,ma maggiormente in quella di unprete, in quanto rappresenta unmomento privilegiato per esterna-

È un piccolo negozio di ar ti -gianato, una colorata inven-zione di Michela Fre ni. Loincontri se sali o scendi per

via Guelfa al nu me ro 63. Michela èuna tenace im pren ditrice di C a -stiglion Fio ren tino. Ad una parete èappeso un foglio dove più o meno è

scritto che per una donna è tuttopiù dif ficile. Di questo si sente orgo -glio sa. Di essere donna e di riu sci reda sola in questo progetto. E’ unaco sa estetica la sua. Un ef fetto cheimbroglia la vista. Una decorazione.Un modo im previsto di costruire unoggetto, di rivestirlo, di vestirlo. Usaprin cipalmente il vetro.

Perché con il vetro abbiamosco perto che si possono costruire

grattaceli di mille piani, ma è moltopiù strabiliante scoprirlo smembra-to a formare una lam pada e lottarecon la luce.

Raccogliere la cenere di unasigaretta o incomiciare una fotodell’ultima vacanza. E via dove lafantasia può farsi invenzione einnovazione.

“Con lo scenario adatto, le don - ne possono tutto” Oscar Wil de.

Albano Ricci

a cura di GINO SCHIPPA

Noterelle... notevoli:Informazioni incredibili

Sono stati affissi cartelli alle porte dell’Ufficio Urbanistica con i qualisi informano gli utenti che “per carenza” di personale le pratiche riferitea certe leggi subiranno ritardi.

Gli “utenti” dicono: anche prima!Ora, bene sarebbe in questi casi rimboccarsi le maniche e fronteg-

giare coraggiosamente l’emergenza: pretendiamo troppo?Abbiamo di recente invitato l’Ufficio Urbanistica a sopprimere (come

da legge regionale) una commissione edilizia; abbiamo più volte invitatol’Uffico Urbanistica a rinunciare alle competenze sull’assegnazione dialloggi popolari (ben due graduatorie in arretrato!) trasferendole

all’Ufficio Affari Sociali. Cominciamo a riorganizzare da qui, perché se lagestione dei servizi le responsabilità competono ai dirigenti la confessio-ne di un disservizio ricade sempre sugli amministratori.

Natale a CortonaPer le ricorrenze dei defunti Cortona si è riempita di una marea di

turisti e cortonesi residenti in altre città in visita ai propri cari. Insiemealle lamentele per i disagi dell’inaspettato sovraffollamento automobilisti-co sono piovute critiche per lo stato di abbandono e di basso decoro dipiazze, vicoli, passeggiate.

Abbiamo appena due settimane per provvedere a rendere bella lacittà e non solo per il godimento di chi la visita per la prima volta.

Invece di rispondere come al solito che non avete personale provatea dare ordini: scopa e palino!

Nota a parteCi piacerebbe vedere impegnati anche i Vigili Urbani in questa azione

di abbellimento della città con interventi di segnalazione sullo stato dellestriscie di attraversamento e posti macchina.

Ci piacerebbe vederli più spesso a colloquio con i commerciantilocali per invitarli a tenere illuminate le loro vetrine.

Ci piacerebbe vederli pronti a prevenire parcheggi irregolari piutto-sto che colpire successivamente.

Ci piacerebbe vederli spaiati e senza sigaretta in mano.

CORTONA

MONSIGLIOLO

Non ti fermare don AntonioFesteggiato il 90° compleanno del Parroco

L’arte del vetro

Nuovo edificio alloggi popolari Camucia

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TERRITORIOL’ETRURIA N. 21 30 NOVEMBRE 2002

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“In un momento particolare,una serietà particolare”

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Procede ininterrottamentel’attività della Mise ri cor -dia Val di Pierle sotto lainstancabile guida del

governatore Giorgio Ri ga nell i.Mentre, infatti, è in pieno svol -gimento il Corso di For ma zio neper Soccorritore di Livello A -vanzato, viene annunciata laprossima attuazione di un nuo -vo progetto promosso dalle Mi -sericordie della Val di Chiana suelaborazione del rag. RinaldoVan nucci, vice-governatore del -la Misericordia di Camucia.

Tale progetto è definito“S.0.S. Anziani” e prevede l’affi-damento a richiedenti d’ambo ises si compresi fra i 18 e i 26 an -ni del servizio di aiuto ed

assistenza agli anziani e ai di -sa bili nonché quello di supportoai ser vizi sociali. Gli incarichi,so stenuti da una congrua retri-buzione ministeriale, sono statias segnati in base ai posti an -nuali messi a disposizione dellevarie Misericordie proporzional-mente all’entità demograficacom presa nel territorio di cia -scu na. Cinque sono i posti as se -gna ti alla Val di Pierle, per la co -pertura dei quali sono state i -nol trate finora solo quattro ri -chie ste, tutte da personale fem -minile (tre di Lisciano Nicconeed una di Mercatale). Tutti igiovani assunti dalle varie Mi se -ri cor die partecipanti al progettofrequenteranno un breve corso

CAMUCIA

La vita “oltre” la vitaLa Misericordia li ricorda

MERCATALE

Mencaccini e non MengacciniUn toponimo sicuramente sbagliato

CORTONA

Lo ScrignoUn nuovo negozio

CORTONA Tutte le strade sono già pronte

Distante poco oltre un chi -lo metro da Mercatale, sul -la ex statale 416 per Um -bertide, fanno ala ai mar -

gini della strada, appariscenti perla struttura ed abbellite da recentirestauri, le antiche case di un vil -laggio, secolare dimora di provettiartigiani e agricoltori, cui si affian-ca ora una graziosa chiesetta,nuo va di trent’anni.

Questo piccolo borgo tuttil’han no sempre chiamato Men -cac cini, e Mencaccini è sicura-mente il suo vero nome poiché -come afferma anche don DarioAlunno nel suo ultimo libro sullaVal di Pierle - esso trae derivazio-ne dal patronimico “Domenico”,che nell’uso popolare qui diventa“Menco”. Una conferma di ciòvie ne data pure dalla carta to po -grafica del Vicariato di Cortona di -

Solo una frase come quellanel titolo riportata, aldilàdell’apparente ossimorocon cettuale che essa genera,

può servire a rappresentare ilsentimento che noi, Vo lon tari ediscritti della Mise ri cor dia “S.Maria delle Grazie” di CamuciaCalcinaio, proviamo nei confrontidi chi ha voluto infrangere glistessi confini tra Vita e Morte.

Infatti, la nostra Confraternitaè stata colpita nelle ultime settima-ne da due gravissimi lutti, nellepersone del Governatore ing.Corrado CATANI e del giovaneFran cesco MENCACCI, figlio unacomponente il Magistrato, lasig.ra Pa trizia BARTOLINI. Diver -se, ov via mente, le fasce generazio-nali, come pure le circostanze delde ces so: una lunga malattia,sopportata con cristiano ed “u -manistico” coraggio sino alla fineper l’ottantenne Governatore, untragico in ci dente stradale neipressi di Mo de na per il giovaneFrancesco, confermando comepurtroppo tale tasso di mortalitàsia diffusissimo tra la generazionegiovanile.

Ma, cosa lega - nello specifico- i due tragici eventi, le due dipar-tite, oltre il senso del “vuoto” cheuna morte, ogni morte, lasciacome sua più struggente eredità?Li lega, pur nel loro necessaria-mente “diverso” sostrato esisten-ziale e culturale, il gesto che essi,e per essi i loro familiari, hannovoluto e saputo compiere, aldilàdel la tragica temperie del mo -mento e dell’infausta circostanza.

Infatti, sia per Governatoreche per il giovane Francesco lerispettive famiglie hanno di buongrado acconsentito all’espianto edalla successiva donazione degliorgani, grazie ai quali altri infelici

potranno da ora in poi avere una“speranza” di vita migliore e piùcerta. Non ci soffermeremo sullaqualità e/o quantità del “donato”,determinabile non essendo il “va -lo re” ditale atto, indipendente-mente da cosa si dona ed in chemi sura.

È sempre la “vita” che si donaall’altro, ad un altro anonimo edoverosamente anonimo, ma chesarà sempre “parte” del donatoree non solo in senso strettamentefisico e biologico. Ai congiunti,generosi autori ditale atto, resta lafiammella che un “qualcosa” delloro caro è in vita, anzi è oltre lavita stessa.

Si accennava ad un sentimen-to, nell’incipit di tali pensieriprofusi sull’onda dell’emozione edella gratitudine: ebbene, esso è laconsapevolezza - la stessa chemuo ve il Volontariato - in ordinealla quale il Volontario è e vive infunzione degli altri, sino al dareestremo di sé. Volontariato è darevi ta, è dare speranza, è dare sol -lievo a chi non ha “voce” o a chisi tro va privato dei suoi stessidiritti umani e civili, o della suastessa dignità.

Noi Volontari vogliamo espri-mere questo sentimento di ringra-ziamento a Corrado ed a Fran ce -sco: grazie ad essi la vita puòproseguire “oltre” la vita; grazie allo ro gesto la loro stessa vita è “ol -tre” la loro vita. Un ricordo che sifa carne, si fa sangue, si fa fegato,si fa cuore, si fa rene, si fa cornea,si fa corpo in definitiva e tale, orae sempre, di sconfiggere la stessamorte. Il Volontariato è vita, anzi è“la” vita.

Grazie ancora una volta, Cor -ra do e Francesco.

Volontario della MisericordiaAntonio Sbarra

di preparazione, dopo di chesvol geranno i compiti loro af fi -da ti a partire dall’1 gennaio2003 fino al 31 dicembre.

Nell’esporci le linee contenu-te nel programma, il governato-

re Riganelli ha espresso l’augu-rio che anche questo servizio, ol -tre ad aiutare i bisognosi, ser vaa rafforzare il legame che si èvenuto a creare nella valle.

M.R.

MERCATALE

Prossima attuazione di un nuovo servizio a cura della MisericordiaProgetto “S.O.S. Anziani”

Mencaccini: un angolo della borgata

se gnata nel 1779 dall’abate B.Borghi, nella quale l’abitato inque stione è chiaramente indicatocome “Mencaccini”.

E’ certamente accaduto in se -guito che qualcuno, addetto ai la -vo ri di trascrizione toponomastica,abbia però confuso la consonante“ci” con la “gi”, cosicché nelle ul -ti me carte topografiche, in quellestradali e nella segnaletica la fra -zione ha preso il nome di “Men -gaccini”.

Nessuno, credo, si prenderà labriga di ovviare all’errore: oggi c’èben altro a cui pensare. Ma si puòben dire che qua, nonostante lecar te, i cartelli e i segnali conquel la stridentissima “gi”, Men -cac cini avrà sempre dalla gente lasua autentica, tradizionale de no -mi nazione.

M.R.

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Gli articoli comprendono:argento, collane, bracciali e corniciporta foto, borse, cinture uomo-

donna, borselli di Renato Balestra,Naj-Oleari e varie, ombrelli, ciabattein blu e Saniflex, pochetteria varia,make-up Deborah, Max Factor el’Oreal; profumeria: Gior gio Armani,Ugo Boss, Calvin Klein, Chanel,Cristian Dior, Ro berto Cavalli, Pupa.

Visitatelo ne vale la pena, sareteben accolti.

A Romina auguri di buonavendita.

Giuseppina Bassi

Quest’anno il centro storico diCortona è partito con molto antici-po per prepararsi a realizzare unNatale tutto illuminato.

L’organizzazione quest’anno èstata curata, con la piena collabo-razione delle associazioni com -mer cianti ed artigiane, dal Con sor -zio Operatori Turi sti ci.

L’illuminazione si accenderàlu nedì primo dicembre e sarà si -

cu ramente molto apprezzato dallagente che vedrà una Cortona tuttadiversa con le luci che abbelliran-no tutte le vie principali della cittàe, per sostenere l’iniziativa realiz-zata in via Iannelli e via del Gesù diriaprire i vecchi fondi per adibirlia mostra mercato, queste duestrade saranno anch’esse illumina-te, per realizzare una corniceluminosa tutta omogenea.

Illuminazione natalizia

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Approvato il progetto definitivo di recuperodella palestra di via del Mercato a Cortona

Polli e PieroAbbiamo letto l’ultima “uscita” del “liberissimo” Sig Borrello sul vostro giornale,

a riguardo dei molto discussi allevamenti avicolo - industriali che si vorrebberofare in loc. Palazzi Fratta. Ferma restando la nostra opinione sulla libertà diparola, che deve necessariamente, in un paese libero e democratico, essere

totale ed indiscussa, non possiamo fare a meno di fare alcune considerazioni.Ci fa male ad esempio, vedere come rappresentanti politici, seppur di un piccolo

paese, con esperienza in campo amministrativo comunale, possano scrivere cose cosìcaricaturali, allusive, assolutamente imprecise e proditoriamente riempite di luoghicomuni. Speriamo con questa nostra di dare un chiarimento al malcapitato lettore cheavesse letto l’articolo di cui sopra, e speriamo che l’autore abbia la capacità di ascoltaree comprendere un parere diverso da quello suo…speriamo, ma… con poca convin-zione.

Noi non abbiamo mai parlato di inquinamento olfattivo. Semmai il problema ènell’inquinamento del territorio, dato che gli stessi allevatori, in altre vicine situazioni,non hanno tenuto conto delle leggi vigenti e delle distanze da centri abitati, da pozzi e dafossi, e tutto lascia presupporre che la storia si ripeterà.

L’ironia sull’ esistenza di un parco archeologico nelle vicinanze (e possiamo assicu-rare che il parco archeologico è veramente vicino) e di un ospedale in costruzione dicui il Borrello mette in dubbio la effettiva messa in opera, è a metà strada tra l’assurdo eil pazzesco: Ma lo sa il caro Signore che la Comunità Europea, la regione ed il comunestanno mettendo a disposizione milioni di euro (miliardi di vecchie lirette)? E, a nostroparere, un membro dell’opposizione invece di ridere tanto dovrebbe infuriarsi espronare anche a forconate una giunta che non portasse a termine queste due colossalipromesse. A proposito, è possibile che non ci siano vie di mezzo tra la Fratta e laSiberia? Di certo non manderemo i nostri allevatori a Timbuctù oppure in NuovaZelanda, ma possibile che non esistano luoghi, magari in queste stese sterminate dellaVal Di Chiana adatte allo scopo? Magari il giardino del Borrello medesimo, visto che perlui polli, conigli e maiali sono assolutamente normali in un centro abitato e che forse èabituato all’inquinamento sia esso olfattivo che ambientale.

Le firme che vigliaccamente vengono messe in dubbio, sono state raccolte corretta-mente in pubblici esercizi e nelle pubbliche piazze in DUE GIORNI e male ci fa vederemessa in ridicolo la buona volontà e la buona fede di privati cittadini che ci hanno datofiducia e di altri che si stanno battendo per un loro diritto, si perché, se gli allevatorihanno i loro sacrosanti diritti, noi, caro signore abbiamo i nostri, e ci siamo stancati divederli calpestati senza nulla poter dire ne fare. E ci teniamo a precisare anche che icittadini a cui abbiamo chiesto una firma SONO STATI INFORMATI DELLE NOSTREMOTIVAZIONI, CHE MOLTI HANNO CHIESTO SPIEGAZIONI E CHE CI HANNO INVITATOA FARE DI PIU’, AD ANDARE PIU’ A FONDO. Infatti, se si vuole riaprire un allevamentointensivo lungo la rotatoria a Camucia, dietro la Coop, noi esprimiamo di già la nostraferma e decisa contrarietà, non perché siamo vegetariani, semplicemente perché siamopersone coerenti e che credono fermamente nella giustezza delle loro posizioni.

La verità è che bisognerebbe guardare al di là del proprio naso, e dei propriinteressi e che ci si dovrebbe rendere conto che abbiamo responsabilità vere verso inostri figli e verso la comunità intera, ma forse il Sig Borrello è seguace del famoso dettoCarpe Diem, cogli l’attimo….e a quel paese il resto.

Il nostro rispetto per l’attività agricola è enorme dato che la maggioranza dei parte-cipanti al comitato è composta di lavoratori agricoli, gente che ha passato la vita chinosulla terra a rispettare un lavoro ed una terra fertile da generazioni: a tal propositoconsigliamo al nostro Borrello di scendere dal suo piedistallo e di prendere una zappaed una pala, e di darsi da fare con le mani e non con le chiacchiere e di vedere come inostri contadini prendono cura della loro terra.

L’allevamento che nella fattispecie si vuol far passare per tradizionale è un alleva-mento automatizzato ed industriale che non trova collocazione logica nella realtàagricola della zona. E noi non siamo di quelli che speculano su affitti e costruzioni,ognuno di noi ha a disposizione la sua casetta che o gli è stata lasciata dalle generazioniprecedenti, o si è comprata lavorando duro a turni di otto ore il giorno.

Che dire poi dell’opinione che il sig. Borrello ha dell’amministrazione comunale edi quelli che in coscienza ci lavorano? Chi sono gli azzecca garbugli di cui parla? IlManzoni ne parla come di imbroglioni approfittatori, che in cambio di due polli sonodisposti a falsificare e a fare di tutto. Beh, da un onestissimo cittadino ci aspetteremmouna denuncia penale, corredata di prove e fatti, non chiacchiere e barzellette. Senzaparlare di cosa ci aspetteremmo da un membro dell’opposizione di questa giuntacomunale che, per quanto composta (a dir di Bor rello) da azzecca garbugli, ci pareanche composta di gente che sa vedere i due lati della medaglia, che sa ascoltare ipropri elettori e non, e comunque i propri cittadini, ponendo rimedio a situazioni cheforse non gli erano state presentate nella giusta prospettiva.

Siamo inoltre tra coloro che non lanciano ingiustificati allarmismi, ma pongonoall’opinione pubblica dubbi su situazioni che di fatto recherebbero danno non solo allapiccola (ma viva) comunità dei Palazzi e di Fratta, ma al comune intero, all’immaginedi una città che dell’arte, dell’archeologia e della cultura fanno un vanto a livellomondiale. D’altra parte Cortona non è conosciuta nel mondo per la fama dei suoi polli. Anzi a ben guardare dell’allarmismo, spicciolo e proditorio ne fa proprio lui, dicendoche gli allevatori avranno diritto a chissà quali risarcimenti, avendo leso l’amministrazio-ne comunale chissà quale diritto acquisito. Il sig. Borrello è uomo di troppa esperienzaper non sapere che il provvedimento sospensivo dell’amministrazione è stato datoproprio in quanto NON CI SONO TUTTI I PERMESSI, anzi, quello definitivo del comuneè proprio quello che manca. Se i Signori di cui sopra hanno incontrato degli oneri, cispiace, saranno a loro carico.

Questo comitato infine si pone come comitato spontaneo transpartitico. Sebbeneognuno di noi abbia la sua sacrosanta idea politica, nessuno, sottolineiamo, NESSUNOdi noi ne ha mai fatto una barriera od un vanto, tanto che di politica mai in nessunaoccasione se ne è parlato. La logica delle maggioranze e delle alleanze ci è estranea efrancamente tale ci deve restare. Noi parliamo a uomini e coscienze, senza cercare osventolare le tessere.

Ci preme fare comunque un ultima considerazione. Di libertà di parola e di opinione abbiamo parlato, e siamo profondamente convinti

della serietà e dell’importanza di questo assunto. Ci piacerebbe che la libertà di parola, però, non fosse confusa con la libertà di dirfregnacce o di aprir-bocca-e-dargli-fiato.

Egregio Sig Borrello, ognuno di noi ha la libertà di dire ciò che vuole, anche dellesacrosante scemenze, ma lei per favore, non se ne approfitti.

E ci basta avere sul cartello di Cortona la scritta COMUNE DENUCLEARIZZATO,anche se ci piacerebbe essere i primi in Italia ad avere un COMUNE DEFREGNACCIZZA-TO. I coordinatori del comitato spontaneo I PALAZZI

Alessandra FedericiIvan Landi

Nell’ultima seduta del con -si glio comunale di Cor to -na è stata approvata, con ivoti della maggioranza:

(Margheriata - DS- SDI e C.I.) piùR.C., la variate urbanistica chevuole favorire lo sviluppo agricoloe le attività connesse, in te grate ecompatibili con la tutela e l’utiliz-zazione delle risorse dei ter renirurali.

L’area proposta per l’interven-to ha una superficie di 24 ettari edè situata in località contrada Selva-Piscina, frazione di S.Lorenzo(Loc. Appalto), in prossimità del -l’u scita S. Lorenzo - Cortona delrac cordo autostradale Bettolle-Pe -ru gia, lungo la provinciale Lau re -ta na.

La variante prevede le seguentidestinazioni:- Cantina ed impianti enologici perla produzione, l’imbottigliamento,l’immagazzinamento di vini e pro -dotti enologici in genere, nonchéla loro spedizione e commercializ-zazione.- Impianti agroalimentari- Servizi tecnici ed amministrativi aservizio della struttura- Uffici pertinenti all’attività pro -duttiva e di rappresentanza dell’a-zienda; sono annessi agli spaziproduttivi veri e propri uffici, la -bo ratori, spazi espositivi, didatticie congressuali, tecnici, di servizioe di supporto e foresteria,- Depositi, magazzini, autorimessaed officina,- Alloggio di servizio e custodia- Infrastrutture di servizio, viabi-

lità, piazzali, parcheggio (120 po -sti), impianti tecnologici e serba-toi.

Il mega - impianto avrà unasu perficie di 38.000 metri quadra-ti, un’altezza di 8 metri e i serbatoidi 12. La struttura sarà per quasila sua totalità interrata e si potràusufruire anche della sua copertu-ra per uno spazio verde che mi -me tizzerà l’intero impianto. Lepar ti emergenti saranno, in partemi tigate con terrapieni con es -senze arboree, arbustive e tappez-zanti scelte tra quelle autoctone.

Le emergenti volumetrie sa -ran no valorizzate nel materiale econ copertura che ricordi il rameantichizzato.

La cantina sarà suddivisa se -condo le esigenze del processopro duttivo:- Ricevimento uve, fermentazione,stoccaggio, imbottigliamento, ma -gaz zino bottiglie, bottiglieria, in -vec chiamento in barriques, uffici,la boratori e locali tecnici.

Va evidenziato la compatibilitàam bientale dell’intera opera chenon si esaurisce nell’impatto visi -vo, ma sarà attivato un discorso diriciclaggio e differenziazione deirifiuti. Gli scarichi delle acque re -flue saranno previsti in separatere ti (civili ed industriali) sarannotrattati sul posto e restituiti per gliusi agricoli.

La struttura darà lavoro a variedecine di operatori e questo, tral’altro, ci sembra un fatto che avràfavorevoli ripercussioni su tutto ilnostro territorio. Ivan Landi

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In questi giorni la Giunta Co -munale ha approvato ilprogetto esecutivo del recu -pe ro e ristrutturazione e a -

de guamento alle normative disicurezza della palestra di via delMercato a Cortona. stanziandoun importo di oltre 206.000Euro. In questi giorni, quindi,partirà l’iter che in poche setti-mane porterà all’assegnazionedei lavori.

Il complesso sportivo in viadel Mercato a Cortona, com -prendente l’edificio della pale -stra, edificato alla fine deglianni ’50, è inserito nel sistemaur bano territoriale delle muradella città.

Questo complesso sportivocon la palestra comunale, qualecentro principale, è articolato suvari livelli.

Caratteristica di questa partedella città è la particolare bellez-za del paesaggio.

Ad un’architettura modestadella palestra si contrapponeuna straordinaria bellezza delpaesaggio e le stesse terrazze,che sono poi i tetti della palestra,rappresentano un elemento diservizio e di grande originalità.

Abbiamo inteso inquadrareque sto intervento, dichiara ilsindaco Rachini, in un più ampioprogetto denominato “parco del -le mura” che tende a mettere inrelazione l’area della palestracon il sistema di spazi lungo lemura.

Le due parti di questoambiente (la palestra ed i giardi-ni/parcheggio del mercato), at -tualmente divise dalla strada um -

bro-casentinese, diverranno par -te di un unico giardino ur banoattrezzato.

A differenza di altre cittàdella toscana, in cui l’area lungole mura è lasciata interamente averde e presentata come soloele mento monumentale, il pro -getto del “parco delle mura” èpensato con funzioni eterogeneee programmabili con parcheggi,attrezzature sportive, ingressipedonali alla città, infrastrutturedi accoglienza per il turismo,ecc.

Nell’intervento particolare at -tenzione sarà riservata alla siste-mazione delle terrazze, che, nel -l’ottica del parco continuo, ver -ranno recuperate come se fosse -ro giardini pensili di pietra.

Nuove soluzioni verranno a -dot tate anche per le scale diaccesso e per tutta l’illuminazio-ne delle terrazze.

L’interno della palestra saràquello che subirà i cambiamentipiù evidenti: • l’atrio verrà pavimentato concemento lucido a colore verdechiaro, così come tutte le scaledi accesso alla stessa (verrà an -che costruita un’uscita di si cu -rezza); • la pavimentazione interna avràun manto a base di gomma na tu -rale e sintetica con superficielisca color giallo;• tutte le finestre della palestraverranno sostituite con apertureelettriche e di grande sicurezza;• tutti i servizi igienici e gli spo -gliatoi verranno restaurati e messiin sicurezza; • tutti gli infissi verranno sostituiti.

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S’avéa sempre ‘n saccocia ‘n cultillinopei campi e pe’ le piazze sempre usètope’ sgusciacci ‘na mela, ‘n bastuncino,ma a scòla NISTA! ... (1) sempre ringuattèto!

ché la maestra si l’ trovèa per chèso:“Hai tagliuzzato il banco, tu!” diceva;alzèa la voce, sdringuelèva ‘l nèsoe dentro ‘l su cassetto l’archjudeva.

‘N antro arnese che tutti a la cinturaportèmme era la fionda con do’ bellilàstichi e co’la forca liscia e dura:ci se tirèva i sassi ta l’ucelli.

Ma loro, grazziaddio, co’ ‘n frullo d’èlese ringuattèono (2) svelti tar le fraschee l’archetto sirviva, béne o mèle,a tirè ai baràttoli, a le vasche. (3)

1) Nista!, niente (dal croato?). Le maestre non volevano vedereil coltellino!2) se ringuattèno, si nascondevano.3) Vasche, lavatoi pubblici, altro luogo di convegno dei ragazzidel paese per i loro giochi.

Il Coltellino e la Fiondadi FEDERICO GIAPPICHELLI

La poesia è tratta dal libro L’ombra delle nuvole

ATTUALITÀ L’ETRURIA N. 21 30 NOVEMBRE 2002

PAGINA 9

Il defilè della “99° Veronafil”anche per il 2002 si è concluso,nei giorni 22-23-24 novembre,con un successo completo dipubblico, di materiale filatelico edi espositori di “ghiotte” collezionidi antichi stati, le solite vetrinedell’èlite della filatelia, capeggiatida Bolaffi, con Degani, Caffaz,Chia va rello, Gazzi, Ghiglione, Ma -rini, Vac cari, Zanaria ed altri, dauffici filatelici dell’area mediterra-nea, con una forte presenza dimateriale di repubbliche nate al dilà dell’Adriatico.

Il materiale presentato è statodi grossa caratura; infatti le colle-zioni nel mirino sono al solitoquelle interessanti il periodostorico della Repubblica Sociale,degli Antichi Stati, soprattutto peresemplari di Sicilia, Toscana, Sar -degna e Parma, o quelli delleNazioni Unite, che da mesi sononell’occhio del ciclone, sia dal latocommerciale, che da quello diinteresse di ricerca.

I francobolli del Regno d’Italiahanno fatto da padroni anche nel lalunga conferenza stampa, tenutasinell’Auditorium della fiera, a curadegli operatori del settore: bellissi-me parole sono state indirizzate aigiovani, nel tema “progettogiovani”, che secondo me è l’unica

via percorribile alfine di tramanda-re ai posteri quei valori sociali etradizionali di un’epoca, in cuiabbiamo vissuto. Senz’altro la

IL FILATELICO a cura di

MARIO GAZZINI

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dal 1970

Nel corso dell’ultima sedutadi Giunta Comunale, l’As -ses sore alla Pubblica I -stru zione Angiolo Fanicchi

ha presentato un atto di indirizzoin merito all’istituzione di nuovicor si di studio presso l’Isti tuto A -gra rio Statale A.Vegni di Capezzinedall’anno scolastico 2002/03.

La Giunta Comunale preso attodella richiesta dell’Istituto AgrarioStatale A.Vegni di Capezzine prot.5452/c-2 del 25/09/02 relativa al -l’ampliamento dell’offerta formati-va con l’istituzione di nuovi corsidi studio quali:- Istituto tecnico per geometri- Istituto professionale per l’agri-coltura e l’ambiente- Istituto professionale alberghieroConsiderato anche che detta ri -chiesta è stata inoltrata all’Am mi -ni strazione Provinciale di Arez zo,competente territorialmente a da -re l’autorizzazione ai sensi dell’art.139 del D.L.sl n.112 del 31/03/98;e preso atto che la richiesta in

que stione è stata portata a co no -scenza anche di altre istituzioniquali l’Assessorato Regionale all’I -struzione, alla direzione regionedell’ufficio scolastico e al dirigentedel centro servizi amministratividella Provincia di Arezzo; conside-rato, inoltre, che i corsi propostirispondono alle esigenze del terri-torio cortonese che richiede figu -re professionali intermedie, pro -fes sionalmente qualificate, sia nelset tore agricolo che in quello tu ri -stico-alberghiero; considerato, in -fine, che l’Istituto Tecnico AgrarioSta tale Vegni di Capezzine ha le ca -ratteristiche e strutture idonee perpoter far fronte alle gestione am -ministrativa e didattica dei nuovicorsi di cui chiede l’istituzione.

Invita formalmente la GiuntaProvinciale, per quanto di compe-tenza, a deliberare in merito, affin-ché anche l’Istituto Agrario StataleA.Vegni di Capezzine possa esseremesso in condizione di operarefin dall’anno scolastico 2003/04.

Proprio in questi giorni è ini -ziato il primo dei corsi pre -visti per il conseguimentodella patente europea di

informatica aperti alla cittadinanzaorganizzati dall'Istituto TecnicoCom merciale "Laparelli" nella suasede di Via Maffei a Cortona.

L'Istituto forte di una consolida-ta esperienza nel settore informati-co e disponendo di laboratori estrutture d'avanguardia, ha ritenutoutile sfruttare tali risorse non solonella attività didattica di tutti i giorniper i suoi alunni, ma anche metter-le a disposizione dei cittadini, deilavoratori del nostro territorio, che,oggi più che mai, han no bisogno diacquisire per il loro lavoro talicompetenze.

La struttura dei corsi si articolanel seguente modo:- concetti di base della tecnologiadell'informazione, uso del compu-ter e gestione del file (1° e 2°modulo) - elaborazione dei testi (3° mo dulo9- foglio elettronico (4° modulo)

- base dati (5° modulo)- strumenti di presentazione ( 6°modulo)- reti informatiche ( 7° modulo)

Ogni corso avrà un massimo di25 partecipanti, si svolgerà il ve -nerdì sera dalle ore 21 alle 23 ap -punto nei locali dell' I.T.C. "La pa -relli" di via Maffei a costi particolar-mente contenuti rispetto a quantorichiesto da altre agenzie esterne,considerato che si tratta di 84 oredi lezioni complessive tenute dainsegnanti interni dell'Istituto e dal -l'esperto esterno dr. Marco Mar -cellini.

Ancora una volta il presideGiustino Gabrielli e l'Istituto Tec ni -co Commerciale di Cortona han noavuto la sensibilità e la capacità diessere presenti nel territorio e dicontinuare ad essere una preziosarisorsa, svolgendo un'importantefun zione sociale nel campo dellacultura e formazione proprio inuno dei settori strategici più vitaliper il mondo del lavoro di oggi e didomani, cioè le tecnologie informa-tiche. Alessandro Silveri

filatelia ha bisogno di una nuovalinfa, che si spinga con forza intutta la pianta, altrimenti andremoincontro lentamente, ma senzasbocco, ad una mummificazione ditale branca di cultura; infatti neisaloni dei convegni continuiamoad incontrare solo signori brizzola-ti, ma non per sfizio, ma maturiper il tempo trascorso, dotati digrande cultura, ma purtropposempre meno pronti ad aggregarsial carro della modernità, allapartecipazione attiva, che oggi sirichiede in ogni campo.

Manca infatti l’interesse delneofita, perché anche la filatelia ela numismatica non devono essereesclusivi di una certa cultura o diuna certa età, ma devono coglierel’interesse di tutti quelli che hannovolontà di conoscere, sapere, in -for marsi, insomma stare al passocon i tempi, sia nella storia comenell’arte, cose queste che unasaggia programmazione in filateliaed in numismatica, può offrire.

Molto interesse ha raccolto la“MEC-SPORT 3”, che riguardal’AICAM (meccanofilia sportivacon i collezionisti di affrancaturemeccaniche); qui ho notato cose

veramente eccezionali, al di làdella semplice timbratura, per laquale si può essere più o menointeressati, ma quando si notamolto di innovativo e ben riuscito,dobbiamo riconoscerne la validitàa tutti i livelli.

Concludendo, porgiamo unplauso all’organizzazione messa inatto, agli addetti ai lavori, chehanno centrato pienamente l’ob -biettivo prefisso, riaccendendo conforza quella volontà di coltivarecon ogni mezzo l’interesse per ildentello, nei vari incontri filatelici,nelle società sportive (e qui ri -cordo come la filatelia abbia unpotere fortissimo come le olimpia-di, tutte le manifestazioni sportivedi tutte le discipline, le coppe delmondo di football, di tennis, diregby), nella scuola (ho visto invisita alcune scolaresche con ipropri insegnanti), ed in tutti gliaspetti della vita sociale, pur diottenere quel risultato poc’anziauspicato, quale l’interesse di tutti igiovani per la filatelia, che semprepiù sono convinto che sia unagrande fonte di cultura!

L’I.T.C. “Laparelli” avvia i corsiper la patente Europea d’informatica

Fate la scelta giusta, scegliete noi

Centro per l’Impiego dell’area ValdichianaÈstato approvato dal Con -

siglio Comunale diCortona l’accordo diprogramma tra il Co mu ne

e la Provincia di Arezzo perl’acquisizione, ai fini della gestio-ne dei servizi del Centro perl’impiego, di locali idonei inCamucia, detti locali sono statiindividuati in via Capitini.

Da tempo i vecchi uffici dicollocamento, oggi divenuti Centriper l’Impiego, sono di competen-za provinciale ed hanno assuntocompiti e responsabilità assaimaggiori rispetto a prima.

L’istituzione dei “Centri perl’Impiego” è stata prevista dalD.lgs. 496/97 ed attuata, dal26/11/99, con il passaggio alle

Regioni e alle Province del perso-nale e delle competenze statali inmateria di collocamento.

Il “Centro per l’Impiego” diArezzo, in questi primi due anni diattività, ha operato prevalentemen-te in direzione dello sviluppo,della modernizzazione e dell’ade-guamento delle proprie strutture.Camucia, già sede di un ufficiocollocamento di zona, è stataindividuata dalla Provincia diArezzo per ospitare il nuovoCentro Territoriale AreaValdichiana che sarà punto diriferimento per l’intera Vallata.

Con le nuove caratteristiche ele innovative esigenze non era piùpossibile mantenere gli uffici neivecchi locali di via Garibaldi, così

in un’azione congiunta traComune e Provincia sono statiindividuati degli spazi idonei econfacenti in via Capitini.

Con la ratifica di questoaccordo tra Provincia di Arezzo eCo mu ne di Cortona, afferma ilsindaco Emanuele Rachini, si dainizio ad un percorso di grandeimportanza per tutto l’apparatoproduttivo e lavorativo del nostrocomune e della Valdichiana.

Avere nel nostro territorio,prosegue il Sindaco, uno sportellocompleto ed efficiente della retedei centri per l’Impiego vuol direrispondere tempestivamente allerichieste del mercato del lavoro,dei lavoratori e delle imprese, alfine di fare coincidere le esigenzedella domanda con la disponibilitàdell’offerta.

In questa struttura sarà possi-

Come ogni anno, è giunto per i ragazzi che frequentano la terza media ilmomento di decidere quale sia il percorso di studi superiori a loro piùindicato. Sappiamo che la cosiddetta “scuola dell’obbligo” è stata prolungatafino ai sedici anni e che quindi è obbligatorio e “sano” frequentare fino al laseconda superiore o meglio fino alla quinta. Infatti oramai anche per i neodiplomati senza laurea è difficile trovare un’occupazione, figuriamoci per lepersone provviste della sola licenza media.

Il nostro Istituto d’istruzione superiore garantisce tre diversi indirizzi distudi per il conseguimento dei diplomi: di ragioniere e perito ragioniere conL’ITC “La parelli”, di maturità classica con il Liceo Classico “Signorelli” e diaddetto ai servizi sociali con l’IPSS “Severini”.

Consapevoli di quanto sia faticosa alla vostra età la scelta di un indirizzoscolastico, volto al soddisfacimento di tutte le vostre ambizioni professionali,siamo lieti di invitarvi presso la sede della nostra scuola in Via Maffei e in Viadel Teatro a Cortona in due diverse giornate. La prima, il 7 dicembre p.v.durante la quale potrete chiedere tutte le delucidazioni circa i programmididattici, percorsi educativi, conoscere gli insegnanti e poter ammirarel’architettura del magnifico palazzo nel quale ha sede l’ITC (uno dei nostritre validi indirizzi), nonché prendere confidenza con le moderne attrezzatu-re informatiche e multimediali di cui dispone. La seconda, l’11 gennaio,giornata molto prossima alla fatidica scelta nella quale potrete espletare tuttele formalità della prima e che servirà come convinzione del fatto che nonserve fare chilometri di treno, di macchina o di autobus per raggiungere unascuola seria e disposta ad accogliervi con tutto l’entusiasmo possibile.

Contiamo sulla vostra presenza e vi garantiamo che dopo aver toccatocon mano l’ambiente non riuscirete a non scegliere il nostro Istituto.

Davide Bernardini (IVBS ITC “Francesco Laparelli”)

bile fornire servizi che vanno: 1)dalla informazione e accoglienza,2) all’orientamento e consulenza,3) preselezioni e incontrodomanda-offerta di lavoro, 4)servizi alle imprese, 5) colloca-mento mirato di disabili, 6)procedure amministrative.

La nascita del Centro Ter -ritoriale Area Valdichiana rappre-senta un momento d’incontro as -sai positivo tra Enti Locali, edanche se le nostre competenze inquesto settore, continua il Sin -daco, non sono molte, il livello dicollaborazione instaurato tra ilComune e la Provincia è tale checi sentiamo coinvolti attivamenteaffinché questo ufficio nasca edoperi nel migliore dei modi esono certo sarà un punto di riferi-mento importante per chi è incerca di occupazione.

23 nov. 2002 - Cartolina commemorativa della 99° Veronafil con timbrodella manifestazione

La Giunta Comunale di Corto na ha approvatoun documento di sostegno all’azione dell’IstitutoAgrario Statale A.Vegni di Capez zine per attivare

nuovi corsi di studio

Il Vegni deve crescere

Individuati in via Capitini a Camucia i nuovi locali che ospiteranno la struttura

Regio Teatro “Petrarca” - Arezzo1 Dicembre 2002 - ore 18

Presenta

e

di GIANCARLO SCALI

La politica e la contestazione giovanile

Il “caso” della sinistra italiana ante litteram

Premio Viareggio - Premio Verga (Roma) - Premio Pessoa (Firenze)

PRIMA ASSOLUTA

Biglietti c/o Falomi Paolo 62338 - 603090 (Scuola media)

CRINALE

NEGATIVI

PAGINA

AGRICOLTURAL’ETRURIA N. 21 30 NOVEMBRE 2002

10

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mi gliori per fare i tappi. Dopo laraccolta (demaschiatura) del su -ghe ro grezzo, le plance o tavoleven gono ammucchiate in cataste al -l’aperto e fatte essiccare.

Poi vengono trasportate allefabbriche di trasformazione dovevengono selezionate e successiva-mente stoccate in magazzini peralmeno 12 mesi, tempo necessarioper la stagionatura e, una voltadivise a seconda della qualità, sonobollite in acqua per 1-2 ore, opera-zione che permette di aumentare lamorbidezza e l’espansione dellelenticelle del sughero, ma ancheperché questa fase garantisce un’azione antimuffa, cioè una specie disterilizzazione.

Segue quindi l’essiccazione pertre settimane, durante la quale ilsughero bollito asciuga e raggiungeil giusto grado di umidità, peressere finalmente lavorato. Avviene,quindi, il taglio delle tavole instrisce, dalle quali vengono ricavatii tappi grezzi. Una volta ottenuto ilturacciolo, questo verrà sottoposto,prima di essere messo in commer-cio, ad una selezione meccanica, alavaggio e ad essiccazione.

L’operazione di lavaggio ha loscopo di disinfettare i nuovi tappi,eli minando muffe e batteri ed evi -tando così la loro proliferazione.Succedono poi i controlli sulprodotto che riguardano il conte-nuto di umidità e, quindi, un esameolfattivo e un esame organolettico

(il cui scopo è determinare lacessione di odori anomali da partedi tappi di sughero immersi in unasoluzione di vino) e quindi un trat -tamento con enzimi.

La prova mira alla ricerca del -l’odore di tappo o odore di muffa.Dopo essere stati sottoposti a tutti icontrolli di qualità, i tappi sonopronti per essere timbrati.

L’ultima operazione consistenella lubrificazione poiché un tappo

Il sughero è il costituente princi-pale della corteccia della Quer -cia da sughero (Quercus Su -ber), diffusa nel bacino del Me -

di terraneo: è naturale, riciclabile ebio degradabile.

E’ conosciuto sin dal l’antichitàper la conservazione del vino edell’olio come dimostrato da repertirisalenti all’epoca ro ma na. Infatti iRomani lo utilizzavano per sigillareanfore contenenti pro dotti che poi acommerciare. Dun que tanto i Greciquanto i Romani, così come iFenici, usavano sigillare le anforecon un cilindro di sughero grosso-lanamente adattato alla forma delcollo delle stesse anfore.

Questi tappi erano poi ricopertidi resine, esattamente alla pari dicer e capsule di cera utilizzate oggida alcuni produttori. Con la cadutadel l’Impero Romano il tappo scom -pare. Bisogna spettare il XVII secoloaffinché i tappi, conosciuti dai Grecie dai Romani, riprendono ad essereutilizzati anche perché inizia il pe -rio do dello sviluppo della tecnica difabbricazione delle bottiglie.

Un forte impulso all’utilizzo delsu ghero lo dette Dom Pe ri gnon,del l’Abbazia di Hautevilles, per so -naggio leggendario a cui è at tribuital’invenzione dello Cham pagne.

A livello mondiale il primo pae -se produttore è il Portogallo, se -

La letteratura riguardante leva riazioni del clima, le sue mo -dificazioni generali e lo ca li, leanomalie leggere e profonde, si èlargamente arricchita in questiultimi anni come se fosse scattatoun allarme che ab bia richiamatol’attenzione di mol ti studiosi sulproblema. Movente di questorinnovato interesse, la denunziataazione dell’uomo sul sistema aria-acqua-terra, che a vrebbe modifi-cato gli equilibri con la immissio-ne di sostanze inquinanti, con laliberazione di energia calorifica, idisboscamenti non mi rati ed altreazioni negative, come il ricopriregli oceani di un velo di petrolio.Non si vuole minimamente difen-dere gli inquinatori, chiunque essisiano.

E’ da dire però, per rispettodella verità, che non tutte le azioniesercitate dal l’uomo sono statefino ad oggi ac cer tate come la solae vera causa dei mutamenti clima-tici che ven gono notati e studiati inquesti ul timi anni. E’ molto impro-babile che l’azione dell’uomo siastata e sia la causa scatenante deicam biamenti in corso, ma quasicertamente non è la sola. A talproposito possiamo ricordare chel’incremento termico nell’emisfe-ro Nord non ha avuto origine nonha avuto origine in questi ultimianni di profonda violazione dell’e-cosistema, ma è iniziata già sulfinire del 1800 e inizio del 1900,allorché l’azione dei rifiutiindustriali era ben lontana dalledimensioni o dierne. Vorremmoaggiungere che questo non giusti-fica la perversa azione incontrolla-ta compiuta dai sistemi cosiddetticivili, anzi ne aggrava la colpa e ilpeso, poiché la fragilità degliecosistemi terrestri è nota damillenni. Studi, i potesi, teorie sullevariazioni cli ma tiche del passato edel presente sono state avanzateda molto tempo.

Molti studiosi del clima so noricorsi all’esame delle cronachelocali, che comunque co pro no

Il sughero o petrolio verde, amico-nemico del vino. Tecnologia di preparazione

Non solo l’uomo alla base dei cambiamenti climatici

I tappi finiti vengono confezio-nati e per garantire al massimo laloro igienicità e sterilità possonoessere confezionati in atmosferamodificata e sottoposti alle radiazio-ni gamma e beta.

Francesco Navarra

ben lu brificato si inserisce facil-mente nel collo della bottigliaassicurando la buona conservazio-ne del vino. Per la lubrificazione,che facilita le operazioni di tappatu-ra e stappatura, sono state utilizzatediverse sostanze(oli vegetali, paraffi-ne, siliconi).

guito da Spagna, Italia e Francia. Larac colta del sughero dalle pianteviene affidata a degli esperti chiama-ti scorzini ed è condizionata dallento fenomeno di moltiplicazionedelle cellule del fellogeno(tessuto

che genera il sughero), per cui ladecorticazione è praticata a interval-li di circa9-13 anni.

La quercia, quindi, è la miglioreamica dell’uomo: ogni nove anni sifa togliere la camicia per regalarlaal suo produttore. Il sughero è co -stituito da uno spessore formato da40 milioni di cellule per centimetrocubo. La membrana cellulare con -tiene un gas (suberina), simile all’a-ria, che conferisce al sughero pro -prietà di galleggiamento, isolamentoe rapida riespansione dopo la com -

pressione.Per la sua resistenza, imper-

meabilità, leggerezza e capacitàisolante (termica ed acustica), èusato dalle industrie automobilisti-che, aerospaziale, calzaturiera, co -smetica e farmaceutica. E ancoramo da, musica, pesca ricorrono aquesto materiale la cui notorietà èlegata al mondo enologico.

L’estrazione del sughero dallequerce è esclusivamente manuale,nel rispetto di una tradizione tra -mandata da secoli (anche se sonoallo studio metodi di estrazionemeccanica), e viene affidata a ma nie sperte, come detto in precedenza,capaci di lavorare con maestria eforza.

La prima serve per non provo-care ferite all’albero con la specialeaccetta; la lama è usata per farel’incisione, con l’estremità dell’im-pugnatura si finisce di tagliare lacorteccia. La seconda serve perstrappare la corteccia, un’operazio-ne molto difficile perché se la pian -ta sente il vento, la corteccia rimaneattaccata al proprio fusto.

Il primo raccolto produce su -ghe ro “vergine” dalla struttura ir re -golare, non utilizzabile per i tappi, ilsecondo dà sughero da riproduzio-ne, mentre il terzo raccolto si ot tie -ne il sughero vero e proprio cheini zia ad acquisire le caratteristiche

Cura e prevenzioneAiutiamo le piante

HYDRANGEA(H.Macrophilla)

- Nome comune: ortensia.- Provenienza: Giappone.- Forma: arbusto rampicante, completamen-te rustico nelle regioni a clima temperato,che però cresce meglio in posizioni riparatese la località è soggetta a forti gelate. Vi sonodue importanti gruppi di ortensie: le varietàche hanno fiori riuniti in corimbi e quelle

che li hanno riuniti in pannocchie terminali. E’ una pianta molto apprezzata per lasua generosa fioritura in appartamento.- Condizioni ambientali di coltivazione: per mutare il colore porporino-bluastroin un bel blù intenso, somministrare solfato di alluminio quando i boccioli si stannoformando. Lasciare sulle piante i boccioli avvizziti per proteggere dalla brina o dalgelo quelli di nuova formazione. Non deve stupire se il colore dei fiori muta; questoè dovuto alle modificazioni che il terriccio subisce a causa delle concimazioni edelle irrigazioni con acque dure. I fiori virano all’azzurro con pH basso, al rossoquando il pH si alza. L’esposizione cambia a seconda della disposizione delle piante:in casa piena luce, all’aperto all’ombra; temperatura minima 4° C., massima 24° C.,ottimale 16°18° C.- Propagazione: per talea, in luglio-settembre.- Acqua: durante il periodo vegetativo e la fioritura bagnare abbondantemente,senza provocare ristagni d’acqua.- Terriccio: 4 parti di terra universale, 2 di torba, 2 di sabbia grossa.

MALATTIE1) Macchie brune sulle foglie e sugli steli e, talvolta, anche muffa grigia.2) Macchie polverose bianche3) Macchie scure, tonde o irregolari4) Ingiallimento delle foglie e presenza di ragnatele5) Deformazione delle foglie e degli apici; presenza di insetti verdi6) iocchetti cotonosi bianchi lungo i fusti e sotto lefoglie7) Cambiamento del colore dei fiori

CAUSE1) Il fungo Botrytis, che produce un feltro muffoso, causa le macchie brune2) In questo caso è il fungo del genere Oidio3) Vari ordini di funghi, fra i quali Septoria, Phyllosticta, Colletotrichum, provocanole macchie scure4) Il ragnetto rosso è il responsabile dell’ingiallimento5) In questo caso sono gli afidi, di vario colore, noti soprattutto come pidocchidelle piante, a causare la deformazione6) La causa dei fiocchetti sono le cocciniglie, insetti tra i più temuti7) Variazioni del grado di reazione

RIMEDI1) Trattare la pianta con Vinclozolin2) Lo zolfo è indicato per questo tipo di fitopatia3) Irrorare con Rame o Ziram4) Per gli acari esplica azione positiva il Tetradifon addizionato con Dicofol opropargite5) La pianta viene trattata, in questo caso, con Pirimicarb o Etiofenxarb6) Asportare gli insetti con un batuffolo di cotone con alcol. Trattare poi conDiazionone o Fenitrotion miscelato a olio bianco7) Per conservare i fiori azzurri dare solfato di alluminio, per mantenerli rossi darecalce. Francesco Navarra

solamente alcuni secoli. Nelle cro -nache sono rimaste segnate le e -poche di fioritura delle speciecoltivate e non, le date dellevendemmie, le grandi piogge e legelate, le alluvioni, i ghiacci suifiumi ecc.... Ne sono nati studi digrande interesse che hannoproiet tato molta luce sugli eventiclimatici del passato storico re -cente permettendo di enuclearericorrenze, piccoli cicli, oscillazio-ni che hanno ancora una voltariaffermato l’estrema variabilità diquesta grande funzione, compostada centinaia di parametri, cheviene definita come il “clima”.Quindi il constatare che oggi ilclima che conosciamo sta varian-do non dovrebbe stupirci; tale va -riazione fa parte di quella dinami-ca dei climi che è una caratteristi-ca del nostro pianeta, proprio infunzione della presenza dell’aria edell’acqua sulla sua superficie, setali elementi mancassero, il climaterrestre sarebbe invariabile, co -me quello della Luna, di Marte odi Mercurio. Ma questo cambia-mento è del tutto imputabile all’a-zione perversa dell’uomo, o di -

pen de anche da altri fattori? Nonsi vuole minimamente giustificarel’azione troppo spesso irresponsa-bile dell’uomo. Ma la lunga storiadegli ultimi milioni di anni dellaterra dice chiaramente che anchein assenza dell’uomo si sianoverificati cambiamenti climatici,spesso tanto drastici da cancellareintere specie. Comunque sia, par -te dell’opinione scientifica pro -pende per pensare che le causeprincipali determinanti i cambia-menti generali del clima, siano ditipo astronomico, come l’oscilla-zione della intensità della radia-zione solare che raggiunge laterra o come l’oscillazione regola-re e periodica dell’inclinazionedell’asse di rotazione terrestre oda piccoli cambiamenti nell’orbitaterrestre.

Anche le cause che potrem-mo definire geofisiche (eruzionivul caniche, incendi di grandi fo re -ste, modificazioni di estensione eprofondità dei mari) possonopro durre variazioni climatiche lo -ca li a livello continentale e qual -che volta a livello emisferico.

Francesco Navarra

ATTUALITÀL’ETRURIA N. 21 30 NOVEMBRE 2002

PAGINA 11

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Folto e variegato è lo stuolodegli stranieri nel nostroPaese. Continuano ad arriva-re da tutte le parti del

mondo, il bianco della pelle èancora prevalente ma aumentanogiorno dopo giorno gli occhi legger-mente a mandorla o il ‘cioccolatino’della pelle fra le ‘new entries’ deireparti maternità. Grazie a nuoveunioni, a diffidenze che cadono,adeguamenti culturali di vario tipo econtributi di scuola e famiglia, la‘comunità’ italiana diventa semprepiù multirazziale e multietnica. E’un fatto irreversibile a cui dobbia-mo abituarci, accettandolo eguardandolo in positivo, comeallargamento di conoscenze e dicultura. Le persone di altre Nazioni(quelle oneste e che hanno voglia dilavorare, che sono la maggioranza)stanno portando nuova linfa, nuovaricchezza al nostro Paese. Non solocon il loro lavoro ma anche con lacultura, gli usi, la lingua. Cortonanon fa eccezione. E’ ancora preva-lente, in città, l’Inglese dei turistichic o degli americani che sisentono a casa loro, ma nasce unbrusio diverso, specie nei dintorni,un po’ atipico, fatto di cadenzedell’Est Europa, dell’Africa edell’Asia, suoni e ‘colori’ semprepiù variati a tangibile conferma cheil ‘global’ è ormai una realtà anchedalle nostre parti. Fra questocampionario di ‘nuovi arrivati’abbiamo scelto tre esempi di buonaintegrazione, tre persone diverseuna dall’altra ma che hanno incomune una cosa: l’amore per ilnostro Paese e per il loro lavoro.

Nato nel ’67 a San Guy Dju -ma nel Congo e ordinatosacerdote nel ’91, dopo leprime esperienze nel suo

Paese, Don Jean è approdato inItalia negli anni novanta, con primiincarichi in Piemonte (Torino e

Cuneo) e poi lo studio all’Uni ver -sità Salesiana di Roma. In Toscanasi è affacciato nel duemila, comeVicario presso la Parrocchia di SanDo menico ad Arezzo fino alla no -mina, il primo Ottobre 2002, aParroco di Teve rina, Parrocchiadei Santi Bar to lomeo, Biagio eLucia e territorio comprendentetutta la Montagna.

Don Jean, come è arrivatodal Congo a Teverina?

Io ero già in Italia da qualchetempo, è stato un normale contattotra Vescovi. Sono loro che, allafine, hanno fatto cadere la scelta sudi me.

Qual è stata la Sua primareazione, dopo la nomina?

Di sorpresa, non me l’aspetta-vo. E poi un po’ di paura, mi sonosentito piccolo, sono di un altroPaese, come Sacerdote mi sentoaccettato però ho molti timori sullemie responsabilità, su quello chedovrò fare. Comunque ho ringra-ziato il Signore e poi i miei Vescoviper la fiducia che hanno avuto inme.

Come è avvenuto il Suoinsediamento?

Il Vescovo è venuto a Cortona,ha parlato con i Sacerdoti e poi haincaricato don Ottorino Capan ni ni,Par roco della Cattedrale, di pre -sentarmi alla Comunità. Ho avutouna reazione di gioia per l’acco-glienza, mi sono commosso, mi ha

colpito la semplicità della gente,ho capito che il Signore mi volevalì. Ho pensato che dovrò ve nirepresto ad abitare lassù. A Teverinami sento già come a casa mia esono sicuro che potrò con taresull’amicizia di tante persone.

Quali sono i Suoi progettiper il futuro?

La prima cosa per me saràquella di entrare in contatto con lagente, conoscere le persone, a -scol tarle. Dobbiamo operare percercare di portare le persone inChiesa.

Al più presto, poi, dobbiamoistituire il Consiglio Pastorale. Saràil nostro punto si riferimento, l’or -gano che ci permetterà di prende-re, tutti insieme, le giuste decisioni.Ci sono molte persone di qualitàpronte a partecipare. Il Vescovo,che mi incoraggia, verrà di per -sona a vedere come vanno le cose,cercheremo insieme di capirequali sono i problemi e trovare lesoluzioni. Non dobbiamo dimenti-care, comunque, che la soluzioneultima a tutti i problemi risiede inGesù Cristo.

Mario Mannucci

Alla ricerca del prete perduto era il ‘grido di dolore’ lanciato da questepagine qualche tempo fa. Nell’articolo si lamentava l’assenza di unsacerdote ‘stabile’ a Teverina e il testo si concludeva con un esplicitoinvito al Vescovo a dare segni di vita. Il Vescovo non accettò l’invito,

qualcuno ci disse che un alto prelato non polemizza sulle pagine dei giorna-li, piuttosto opera per il bene della comunità. Bene! E’ così che si fa e lodiciamo senza ironia, niente chiacchiere né polemiche, al contrario, tantoimpegno e, alla fine, un importante risultato, quello della nomina di unnuovo pastore per Teverina e la Montagna. Un nuovo Parroco a Teverina, perdi più straniero e di colore, dopo anni di precarietà e… silenzio è eventoche non capita tutti i giorni, dunque bisogna dargli un po’ di rilievo e lofacciamo volentieri e con grande partecipazione. Tutta la comunità montanaè felice di questa nomina, i primi contatti con il simpatico e comunicativoprete congolese sono promettenti ed ottime le prospettive per il futuro. Lanostra comunità aveva ed ha bisogno di un punto di riferimento spirituale.Siamo certi che il nuovo Parroco saprà trovare le giuste vie per entrare nelcuore dei suoi fedeli. L’invito che gli facciamo è, intanto, quello di venire astare ‘in mezzo’ a noi al più presto, mettendo da parte scartoffie e praticheburocratiche.

A Teverina potrà ugualmente studiare per conseguire gli ulteriori eimportanti traguardi della sua carriera ecclesiastica ma, nel frattempo, avràmodo di vivere vicino alla comunità che gli è stata affidata, conoscerla,capirla. Diamo, dunque, il benvenuto a Don Jean dalle pagine di questogiornale e auguriamogli un proficuo lavoro. Al Vescovo Bassetti, un sentitograzie e l’invito a venire (al più presto) a trovarci. M.M.

Grazie, Vescovo Bassetti

Storie di ordinaria immigrazione

Intervista a don Jean, nuovo parroco di Teverina

Donare sangue è una sana abitudineDonare sangue è costante conoscenza della propria salute

Donare sangue è dovere civico ed atto d’amorePer informazioni ed iscrizioni rivolgersi: AVIS - SezioneComunale di Cortona. Tel. 630650 (Segreteria telefonica)

bella e dalle grandi qualità,ammirazione e rispetto. C’è un soloproblema: Irina ha detto fin dall’ini-zio che sarebbe stata in Italia per

due anni e poi sarebbe tornata nelsuo Paese. Io, mia madre e miasorella stiamo facendo gli scongiuriper ché questo non accada.

IRINAE’ una bella signora di 33 anni.

Viene dall’Ucraìna (sì, proprio così,con l’accento sulla i), è sposata edha una figlia di 14 anni. Possoraccontare bene la sua storiaperché Irina, ormai da quasi unanno, è la ‘compagna’ della miafamiglia di Teverina. E’ arrivata quilo scorso inverno, timida e ‘spaesa-ta’, aveva un’aria impaurita, erataciturna e di poche parole. Benvestita, truccata, ‘a posto’ in tutti isensi, la prima impressione è stata:ma questa sarà capace di fare lefaccende, seguire le donne di casache hanno bisogno di assistenza,fare lavori duri e neanche tantopiacevoli? Insomma, un po’ di diffi-denza. Con il passare dei giorni,queste nostre riserve sono tuttecadute: Irina, dopo un breveperiodo di ambientamento, si èrivelata una donna forte, volitiva ma,nello stesso tempo, sensibile e pienadi premure, un vero ‘punto di riferi-mento’ per la mia famiglia.Soprattutto, ha dimostrato neiconfronti di tutti noi, affetto ededizione, ci segue e ci ‘coccola’come se fossimo persone della suafamiglia, lei dice che siamo personebuone, noi possiamo attestare chela persona veramente buona è lei.

Ormai, nella mia casa, è lei lapadrona assoluta, tutte le necessitàsono ‘sotto controllo’, la lungasequenza di medicinali e iniezioni è‘inesorabilmente’ rispettata,abbiamo assoluta fiducia nella suamemoria e nella sua serietà. Siamo‘nelle mani’ di questa donna e nesiamo felici perché si tratta di mani

amorevoli e piene di attenzioni. Cisono altre qualità di Irina che vorreimettere in evidenza: per esempiol’accuratezza di tutto quello cheviene fatto. Si tratti di pulizie o dicucina o di fare il bucato, tutto vieneeseguito ‘come si deve’, non ci sonoapprossimazioni o cose ‘tirate via’.E poi la capacità di imparare lanostra lingua: Irina capisce ormaiquasi tutto in una conversazionenormale ed è in grado di esprimersibene, con proprietà di linguaggio e,a volte, con un sorprendente uso divocaboli anche insoliti o ricercati.Cosa importante è la sua curiositàverso la nostra lingua, verso nuoveespressioni, nuovi vocaboli, nuovimodi di dire. Da questo punto divista, ‘ci sfrutta’ sfacciatamente efioccano, ogni giorno, le domande ele richieste di delucidazione percarpire i segreti dell’Italiano. Infinenon è attaccata al denaro: trattadelle questioni economiche conelegante, ‘nobile’ distacco, sicapisce che i soldi sono per leifonte di vita ma è riluttante ad accet-tare gli extra, non sollecita mai ilpagamento, considera la sua retri-buzione come un dono e non, comeinvece è nella realtà, il frutto di unlavoro onesto, accurato, ben fatto.Mia madre e mia sorella stravedonoper Irina, confesso di provareanch’io per questa donna forte,

LIVIUHa la faccia da scugnizzo, il

sorriso cordiale, la freschezza e laspontaneità di un adolescente. Senon lo sentiste parlare, potresteanche scambiarlo per un italianoperché i tratti somatici non sonomolto diversi da quelli di uno dellenostre parti. Liviu ostenta grandesimpatia per i nostri luoghi e lanostra lingua, la conversazione èpiana e scorrevole e gli ’inciampi’sul parlato sono ridotti al minimo.Liviu è un giovane di 24 anni, vienedalla Romania, un paese di monta-gna, forse è per questo che aTeverina si è ambientato così bene.Lavora presso l’Agriturismo LeCaselle dei Suardi a Teverina Bassae si occupa prevalentemente di

agricoltura. Ha studiato in Romaniamolti anni, voleva diventare prete.Poi ha interrotto gli studi, la vogliadi girare il mondo, il desiderio divenire in Italia hanno avuto ilsopravvento, gli è rimasta unafaccia pulita da ‘pretino mancato’...Con i Suardi si trova bene, il lavorogli piace, ha fatto amicizia con unabella coppia di polacchi, forse sifermeranno anche loro. Per ilfuturo, quando avrà messo da partesoldi sufficienti, gli piacerebbeaprire un Agriturismo nel suoPaese. Le ragazze, intanto, se lomangiano con gli occhi, chissà chenon nasca qualche storia d’amore eche il progetto possa cambiare …

(A destra) Irina

Novembre Di piombola volta,

amaradi malinconia

come la pioggiafitta che tintinna.

Come questi anniche travalicanola voraginedel tempo,

fra il giallofogliameautunnaledella terra,

contorno ai nocirimastiormai nudi

persinodei frutti.

Fabio Pecchi

Parole di maestroBrusio di gioioso alvearedalle tue aule, scuola, cantiere di vita,al vecchio maestro che passa.E come un ventoche muove da lontano e all’improssivo investe,quel brusio per lui diventa prorompente coroche lo afferra e travolge,tumultuoso abbraccio a cui non c’è riparo.E da quel coro una vocechiara s’inalza, la sua. Parole ...parole...

Cede il fitto spessore del tempoe come in un rapido videogli passano davanti voltie volti di ragazzi,

cuori in ascolto!Si turba il maestro.Immensurabilela potenza della parolarivolta a chi da sé non discerne.Che disse in tanti anni? Quali strade indicòe su quali camminano,uomini oggi,i suoi ragazzi di ieri?

Cinguettio tenero dalle finestrema ora non ode il maestro.Nudi gli oscillano intorno i rami d’autunno.(Dettero turgidi frutti o solo labili foglie?)Greve gli curva le spalleil peso di tutte quelle parole.

Valeria Antonini Casini

La mia notteLa mia notte è una selva melodiosache splende nel lucente plenilunioe risuona di voci lontanenell’abisso ancestrale dei danti.La mia notte è una rosa profumata

bagnata di rugiada mattutina.La mia notte è una festa sul mareche si tinge d’azzurro sulla riva...

Federico Giappichellida “Come le foglie”

Sono davvero molti gli autorifran cescani che hanno par -lato di questo beato cortone-se, basta ri cor dare Marco da

Lisbona, l’A rol do, Abramo Bzovio,il Terrinca e il Waddingo. E tutti sisono basati su una leggenda ma -no scritta in latino che racconta lavita del Beato Guido Vagnottelli.Forse l’originale si perse nel saccodi Cortona da parte degli Aretininel 1258.

Però alcuni pensano chedetto documento si trovi nell’ar-chivio notificato dalla Soprin ten -den za in Cor tona- Via Guelfa- Pa -laz zo Petrella, proprietaria la fa mi -glia Burbon di Petrella. Comun -que, per ora, l’archivio è chiuso enon bene ordinato. Contiene do -cu menti fino al 1000.

I molti comproprietari che hointerrogato sono disposti a metter-lo a disposizione dei ricercatoriautorizzati. Ma sarà proprio lì laleg genda originale in latino? For tu -na tamente si è salvata un’edizioneitaliana di un contemporaneo delnostro Beato. Ed è proprio questadi grande aiuto per tracciare lafigura del grande cortonese.

S. Francesco, preceduto dallafama di santità, insieme a frate Sil -ve stro giunse a Cortona nel 1211.Pre dicò nella piazza principale

MOMENTI DI RIFLESSIONE 30 NOVEMBRE 2002L’ETRURIA N. 21

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Da “Le Celle”

Forse mai come oggi nella so -cie tà si parla di vigilanza per pre -ve nire trame insidiose dell’uomocontro l’uomo. Gesù ha parlato divi gilanza con cura ed insistenzapari alla nostra:

“State attenti, vegliate, perché nonsa pete quando sarà il momento pre ci -so. E’ come uno che è partito per unviag gio dopo aver lasciato la propria ca -sa e dato il potere ai servi, a ciascuno ilsuo compito, e ha ordinato al portieredi vigilare. Vigilate dunque, poiché nonsa pete quando il padrone di casa ritor-nerà, se alla sera o a mezzanotte o alcan to del gallo o al mattino, perché nongiun ga all’improvviso. trovandovi ad -dor mentati. Quello che dico a voi lo di -co a tutti: Vegliate!”

Il paragone coi nostri giorni ciaiuta a capire qual è la vigilanza dicui parla Gesù, diversa da quelladi cui si parla oggi. Quella di oggiè vigilanza impastata di rabbia e dipaura e affidata all’astuzia e allaforza da impiegare ogni volta checi sia anche il sospetto che l’avver-sario possa colpire.

Quella di cui parla Gesù, seintesa male, potrebbe assomiglia-re a questa e qualche sua parabo-la male interpretata spingerebbe afarlo, come quando parla di starepreparati come all’irruzione di un

ladro di notte, il che di per sé nonfa vivere tranquilli e genera conti-nua tensione.

Ma a parte questa metaforache vuole sottolineare il modo damolti inatteso del suo ritorno enon un venire colla perversa vo -lon tà del ladro, il senso vero delvi gilare e dell’attendere il suo ri -torno è fatto di previsione fiducio-sa e di desiderio che gli fa dire:Quando comincieranno ad ac -ca dere queste cose (il momentodel suo ritorno), alzatevi e levateil capo, perché la vostra libera-zione è vicina Lc. 21, 28. Chiinfatti non vive proteso e vigile adun ribaltamento di situazioni diffi-cili e penose, ribaltamento che èliberazione?

Ci sono infatti eventi dei qualistia mo in attesa, ma attesa che èanticipato godimento di ciò chesarà, come il prepararsi ad una fe -sta di nozze. E proprio ad una fe -sta di nozze fa riferimento Gesù apro posito del suo ritorno, pursottolineando che non tutti gl’invi-tati saranno pronti a parteciparvi,alcuni infatti preferiranno interessiprivati a questa festa Lc 14, 16-20,altri arriveranno fuori tempo e neresteranno esclusi Mt 25 1-12.

Cellario

L’ABC della fedenella liturgia delle Domeniche

della città di fronte ad una follafelice di ascoltare la parola di Dio.Parlò a braccia, dicendo ciò cheaveva nel cuore: bollò i cattivicostumi, invitò alla moralità divita, alla conversione, all’amore diDio e dei fratelli. Tra la folla sitrovava un giovane di nobilefamiglia, studioso, virtuoso, carita-tevole, profondamente religioso eamico dei poveri. Digiunavaspesso e pare che portasse perfinoil cilicio e che avesse promesso aDio il fiore della sua castità. Era ilmo dello della città. (Cfr. Vita delB. Gui do Vagnottelli-Narciso Fab -bri ni -Tip. De’ Paolini- Monza-1901).

Udita la predica di S. Fran ce -sco, avverti la necessità di avvici-narlo e lo invitò con molta corte-sia a casa sua, presso PortaColonia, insieme a frate Silvestro. Itre parlarono a lungo di problemispirituali E Guido si innamoròdell’ideale di. Francesco, che,dopo diverso tempo, disse a FrateSilvestro: “Quest’uomo sarebbebuono per la nostra religione.Volentieri lo vorrei per compa-gno” (cfr. Fioretti cap. XXXVII).Guido, intuendo il desiderio delSanto, vendette i propri benidonando il ricavato ai poveri. TuttaCortona si meravigliò. Da ricco

scelse la povertà assoluta. Il Santolo vestì da frate. E Guido pianse digioia. Aveva 24 anni! (Cfr. PaoloMir ri Omaggio al B. Ugolino Zef fe -rini-Tip. Comm.le-Cortona- 1920).

Francesco, Guido e frate Sil ve -stro trovarono come luogo di rac -

co glimento l’eremo di S.Egidio,fondato dalla famiglia cortoneseFieri e poi soppresso.

Dopo qualche giorno deciserodi scendere in “uno strettissimoseno del monte S. Egidio” traboschi e rupi della montagnaaccanto ad un “rovinoso torren-te”.

Vicino c’era una “meschinachiesuola dedicata a S. Michele”.Quella zona “orrida e selvaggia”,

ma assai pittoresca, piacque a S.Fran cesco e ai suoi due compagni.

Era il luogo dove sorse inbreve, nel 1211, con l’aiuto deicortonesi, il primo insediamento oconventino francescano in struttu-re non murarie: le Celle.

An te cedentemente, alla Por -ziuncola e alla Verna, i frati abita-vano nelle capanne o in luoghi difortuna. (cfr. Fabbrini ivi).

Siccome quel terreno era diproprietà di Frate Elia Coppi,cortonese, egli lo regalò al Se ra fi -co Padre, che abitò in “una speciedi nicchia naturale, trasformatacon l’aggiunta di qualche murope rimetrale nella celletta comepres s’a po co la vediamo a tutt’og-

Domenica 1 dicembre 2002Mt. 13, 32-37

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Vigilate!

gi” (cfr. Teobaldo Ricci Storia espiritualità delle Celle diCortona- Ed.. L’Etruria- Cortona-1992).

Alle Celle il nostro Guido visseda autentico francescano dedican-dosi al lavoro manuale, umile delconvento, e sempre dedito all’assi-stenza dei poveri. La cella o grottadi frate Guido si trovava di fronteal conventino al di là del fossoVingone, davanti a quella di S.Francesco.

Emessa la professione solennedella Regola, Guido si dedicò aglistudi di teologia. E ben presto fuordinato sacerdote.

Quando nel 1226 S. Fran -cesco, ammalato, ripassò dalleCel le assicurò il cortonesi che Dioli avrebbe protetti per i meriti diGuido, a cui il Santo aveva conces-so la facoltà di predicare perchéministro fedele, infaticabile ope ra - tore di pace, di cari tà e di nu me -rosi miracoli tra i suoi con tem -poranei.

Il serafico Padre, secondo la

leg genda, gli predisse il giornodella morte e gli promise diportarlo in Paradiso.

Peggiorata la salute del nostroBeato, dopo aver chiesto perdonoa tutti i frati ed aver ricevutodevotamente i “sacramenti” volònel bacio del Signore nel luogostesso di Celle il 12 giugno del1250” (cfr. Wad din go Annali-Tomo III, p. 214), men tre i Bol -lantisti anticipano la da ta al 1247condividendo però giorno e mese.

Fu sepolto nella sua chiesaparrocchiale, oggi il Duomo dellacittà, dove per diversi anni riposòin una sarcofago che F. Bru nel -leschi definì “di marmo pario e digreco stile”, miracolosamente ri -tro vato nel campo a sud del Duo -mo. (Cfr.F.T.B. Ravagli-Beato U go -lino Zefftrini-Cortona- 1901).

Attualmente le ossa del BeatoGuido si trovano sotto l’altaredella na vata sinistra vicino al SS.Sa cra mento.

Padre Ugolino Vagnuzzi

Qualità e velocitàA tutti i clienti verrà offerto in omaggio

il vigente orario FS di Trenitalia

Errata corrige

Il Beato Guido Vagnottelli

“Correggi gli errori”. Con que -sta postilla latina i tipografi finodalla invenzione della stampa daparte del tedesco Johann Gu tem -berg intesero correggere gli sbaglidi composizione, come fanno an -che i bravi tipografi d’oggi e quelliche curano i testi. Mentre si sonoastenuti da questo dovere gli au to -ri della Guida alla mostra de “Label lezza del sacro- sculture me -die vali policrome” che ha sede,per ora, nella Basilica Inferiore diS. Francesco in Arezzo dov’è e spo -sto anche il Crocifisso provenientedalla Basilica di S. Margherita inCortona.

A pagina 6 la Guida, discretoaiu to per la conoscenza dei varica polavori esposti, mostra una pa -ra dossale inesattezza ed è perquesta che intendo intervenire.Infatti illustrando il Crocifisso chedialogò ripetutamente con SantaMar gherita la Guida si permette diu sare un avverbio che non è af -fatto di mio gradimento perché e -sprime un falso storico. Quel Cri -sto doloroso- si legge nella Guida”è noto come Crocifisso di SantaMar gherita perché identificatotra dizionalmente con quello da -vanti al quale la Santa usava racco-gliersi in preghiera”. L’avverbiotra dizionalmentemi fa arricciareun po il naso perché finisce permettere sullo stesso piano tradi-zione e storia che hanno significatiben diversi. La storia si basa sudocumenti, la tradizione sul “sidice”.. Quindi non è da persone

col te il confondere l’una con l’al -tra..

Margherita incontrò quel Cro -ci fisso nella cripta di S. Francescoa Cortona, dove si riuniva la Con -gregazione dei Laudesi. Quandopoi quel simulacro sacro venne tr -sferito sopra, cioè nella chiesafran cescana, accanto al pulpito,nel 1275 si verificò il primo deitan ti dialoghi tra Lui e la “conver-tita”. Ne è testimone l’agiografo econfessore della Santa Fra GiuntaBevegnati col suo libro “Leggendadella vita e dei miracoli di SantaMargherita da Cortona” (Nuovatra duzione dal latino- Lief- Vi cen -za- 1978).

Quel Crocifisso, il 14 dicem-bre 1602 con la partecipazione difede e di autorità religiose ecivili fu trasferito dalla chiesa diS. Fran cesco a quella di SantaMar ghe rita dove è sempre rimastoalla devozione dei fedeli. Si trattadi storia, mai contestata: bastacon sultare l’archivio comunale diCor tona, quello dei Frati Con ven -tuali della stessa città e l’altro deiFrati Minori, custodi fin dal 15 no -vem bre 1392 del Santuario diSan ta Mar gherita.

Quindi pregherei che quell’av-verbio “tradizionalmente” nellaGu da fosse corretto con l’altro“sto ricamente”. Lo richiede conme l’onestà professionale..

Con maggiore competenza ladott. Anna Maria Maetzke nel suoarticolo sul nostro Crocifisso in LaBel lezza del sacro- sculturemedievali policrome, che reputolibro ufficiale della mostra, scrive:“La veneratissima scultura inlegno policromo che raffigura ilCristo in Croce... esposto al cultonel Santuario di Santa Margheritaa Cortona, è citata da tutte le fontireligiose e storiche come l’imma-gine di fronte alla quale la Santasoleva pregare”.

E allora “errata corrige”.

Padre Ugolino Vagnuzzi

10 agosto

... i bambini kosovari sonodolcissimi come quelli di tutto ilmon do. Ma c’è un eterno contra-sto nel loro aspetto. Facce spor -che, alcuni con i denti cariati, ve -stiti ultrarattoppati, sporchi anchequelli e due occhi così teneri cheriuscirebbero a sciogliere il cuoredel più duro degli uomini.

Le loro mani non stanno maifer me, vogliono toccare qualsiasicosa, prendere le tue e portarticon loro a fare una passeggiata... eti ritrovi all’improvviso con decinedi bambini intorno che voglionoattirare la tua attenzione, toccare ituoi vestiti, raccontarti le loro co -se.

Problema: sono in pochi a co -no scere l’italiano, alcuni parlanoin glese (pochi), tutti parlano al ba -nese. Comunque si riesce bene aco municare a gesti e ho anche im -parato qualche parola in albanese.

Mi hanno detto che l’albanesekosovaro ha un accento molto piùduro rispetto a quello parlato aTirana, che è molto melodico equa si più dolce.

Ogni giorno vengono allascuo la almeno un centinaio dibam bini a giocare con noi oltre airagazzi della nostra età che sonospesso qua a sfidarci a partite apal lone, che regolarmente vin co -no. I ragazzi della nostra età piùche dalle partite a pallone sonoattirati dalle ragazze che sono connoi.

Dalla finestra della cucina do -ve sto io si vedono tutte le attivitàin maniera perfetta: alcuni gruppiformati da bambini cantano, bal -lano, disegnano e fanno giochi al -l’aria aperta; ragazzi più grandigio cano a calcio; alcuni scout si -ste mano i bagni o pensano a river-niciare e risistemare l’ingressodel la scuola... (continua)

fla

Una vacanza diversaAppunti di diario-3

Beato Guido Va gnot tel li di Pietro Colombati (1771) fo to P. Ugolino

PARTITI E MOVIMENTIL’ETRURIA N. 21 30 NOVEMBRE 2002

PAGINA 13

TARIFFE PER I NECROLOGI: Euro 25,00. Di tale importo Euro 15,00 sono destinate alla Misericordia di Cortona o ad altri Enti su specifica richiesta. L’importo destinato all’Ente sarà versato direttamente dal Giornale L’Etruria.

MARMI - ARTICOLI RELIGIOSI

Terontola di Cortona (Ar)Tel. 0575/67.386Cell. 335/81.95.541

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La problematica che è all’ordinedel giorno crediamo che debba esserevalutata, con la massima at tenzione,poiché avrà ripercussioni sul tessutosociale, economico e culturale.

Il nostro gruppo nel distinguere leproprie valutazioni da quelle di altrifacenti parte la maggioranza, chegoverna l’amministrazione comunaledei Cortona, non vuole evidenziarsi perdare mostra di una qualche diversitàdalla maggioranza, in questa votazione;ma, in verità vuoi solo ribadire il “suoes sere” come forza attiva e propositivadi coalizione, anche se ovviamente inalcune problematiche ha una propriavisione, che contribuisce a dare unamaggiore democraticità alla coalizione.

Lo fa in modo trasparente, pub -blico perché non tutte le que stioni sonostate trattate nella ste sura del program-ma elettorale ed è giusto mostrare allaopinione pubblica una propria visionedelle cose, che non deve essere tutte levolte mediata, o ancora peggio ri -condotta, per forza, ad un unanimismoche non è stato mai mae stro di saggiavita amministrativa. Dopo questadoverosa premessa l’art. 24 delleNORME TECNICHE di attuazione delpiano regolatore del 1990 recita alcomma l° - ultime quattro righe,concernenti gli aggregati edilizi - -

... omissis... che necessitano dioperazioni di ristrutturazione sia rispet-to alla distribuzione e alla qualità delleinfrastrutture che in rap porto alla collo-cazione, alla di men sione ed alla qualitàdegli in se diamenti, tesa a realizzareCONDIZIONI DI OMOGENEITA’ E DIFUN ZIONALITA’ URBANISTICA”

Noi condividiamo questa im po sta -zione, dettata da autorevoli per sone cheallora le scrissero e che oggi, a noi parenon le traducano nei fatti, su questoprogetto. Come si può definire OMOGE-NEA un’edificazione come quellapresentata in Camucia? A molti cor -tonesi sembrerà di avere finalmente unapista di un qualche aeroporto; se voglia-mo passare alla storia in campo urbani-stico, forse è me glio scegliere altre,magari più qua lificanti, alternative.

E’ evidente che la struttura non puòessere avulsa nel contesto in cui èsituata; appare chiaro che un similerecupero è improntato solo da unavisione economica e non certo quello didare alla zona un aspetto OMOGENEO etantomeno di FUNZIONALITA’ URBANI-STICA. E’ bene rilevare subito che la va -sta area insiste in un sito che è ab -bastanza carico di strutture pub bliche,sociali e dove la densità abi tativa è giàabbastanza elevata, per cui si ravvisasubito un impatto che lascia e lasceràpoco margine di azione, per ottenere unarea vivibile all’intera zona, come si dicenel le conferenze e poche volte si attuanella pratica. Sarebbe stato meglioprevedere qui, per la vicinanza di strut-ture so ciali, l’ubicazione di ampi spaziadi biti a parcheggi, piste ciclabili, zonedi verde se non vogliamo rinchiuderegli ospiti della casa di riposo e della RSUe tutti gli abitanti dell’area tra cementoed asfalto.

E’ bene anche chiarire che la po -sizione espressa dal gruppo del la“Margherita”, non vuol ledere di ritti dialcuno, ma vuole mettere in evidenzauna insostenibilità del pro getto, perché

un eventuale a va lo di questo recupero,cosi come viene proposto provocheràdisagi agli utenti delle varie strutture in -serite nella zona, disagi agli stessiresidenti le future abitazione, e ai fruito-ri degli uffici e del centro commerciale.

La nostra contrarietà si muovepertanto da varie angolature, che perchiarezza si evidenziano sinteticamente:a) La viabilità, anche se si ren derà, infuturo, più scorrevole, ri sulterà comun-que mortificata, per effetto delle strozza-ture in ingresso e in uscita dell’interaarea, dove insistono:1 - Un distretto sanitario2 - Una sede operativa della Mise ri -cordia3 - Edifici di abitazioni popolari4 - Una residenza R.S.U. 5 - La futura Casa di Riposo

Sempre sull’area insistono: un po -lo scolastico, la piscina, la pa le stra, èprevisto un campo di calcio, come pureil cimitero del paese.

b) I parcheggi previsti 377, traquelli scoperti ed interrati, non sonoassolutamente sufficienti per dare rispo-sta ai bisogni effettivi, per ché quelliinterrati non sa ran no, per gran parte,utilizzati per questo scopo. I residentisaranno in dotti, per motivi di spazio, ausufruire di quelli scoperti pertanto visaranno eccessive mortificazioni sull’in-tero traffico, la zona risulterà congestio-nata e non vi sa ranno possibilità dialternative e valide soluzioni.

c) La previsione poi di un centrocommerciale in questa area, che ècentrale è del tutto anomala.

Se vi sono eccezioni, i centri com -merciali sono stati dotati an ti ci -patamente di infrastrutture ade guate egarantiti per un facile rifornimento dellemerci e la clientela per una efficientefruizione dei servizi.

d) Qui già operano due centricommerciali alimentari che certamentedovranno, entro breve tempo, modifica-re la propria attività, se non chiuderla;la logica del pesce più grosso chemangia il piccolo è la logica di unaeconomia, poco accorta; e che, moltevolte, non è sinonimo di garanzia diqualità e di genuinità.

e) Questo spazio commerciale saràdecisivo, ovviamente in negativo, peraltri più semplici commerci che hannomal sopportato in pas sato l’aperturadella Coop, ma che sono, in qualchemodo, sopravvissuti arrangiandosi,cercando ma ga ri la specificità e laqualità del prodotto. Domani nonavranno scam po.

Tutto ciò mortifica non poco lanostra sensibilità e non staremo dallaparte del più forte, perché non rispon-dente a nostre finalità. Inoltre vorrem-mo anche esse re chiari con alcunicommercianti, per la verità veramentepochi, che reputano favorevolmente laque stio ne, che andiamo trattando, per -ché intravedono possibili maggiorientrate con l’ubicazione di più re si -denze; noi riteniamo che probabilmenterimarranno delusi poiché si troverannoimpossibilitati a dare funzionali epuntuali risposte alle normali esigenze.

La zona è priva di infrastrutture-spazi, agibilità e i residenti us e ran nol’area solo quale dormitorio.

Ivan Landi Capo Gruppo della “Margherita”

Forse sarebbe stato meglio non rispondere alle provocanti ultime righe dell’a-mico estensore dell’impegnato articolo: “I polli etruschi o di Renzo”.

Mi è parso doveroso rimandare il tutto al mittente, poiché se di polli si deveparlare, uno è proprio Lui.

Apparve il primo nella lista, cosiddetta indipendente, di qualche anno fa nellaconsultazione delle amministrative, ma gli elettori preferirono che rimanesse acasa. Anzi la sua candidata a sindaco si affrettò poco dopo a ricoprire la carica diassessore in un altro comune, ad un passo dal no stro e, nemmeno farlo apposta,nello schieramento opposto.

In molti notarono subito lo smacco del Movimento Autonomo Popolare, poi la“conversione” politica del candidato a sindaco ed allora rimando all’amico la suanuova qualifica, che non vuole essere assolutamente offensiva, ma realistica: quelladi” VERO POLLO”; ed ora si è guadagnato anche il marchio della DOC.

Che nella maggioranza, poi, non tutto fila liscio è vero, ma è anche vero cheanche nell’opposizione succedono le stesse cose.

Personalmente, invece, le re puto positive, costruttive, sono li bere espressionidi democrazia, non amo gli unanimismi totalitari, non sono vocato alle DEMOCRA-ZIE BULGARE. Tu, scrivendo così, tradisci anche il tuo essere di uomo libero, maper essere tali bisogna esserlo, anche, con gli altri; troppo comodo se tutti lapensassero come noi, no?

La libertà è una cosa grande, ma bisogna comprenderne bene il significatoaltrimenti, è solo una parola sprecata.

Ivan Landi Consigliere comunale Gruppo “Margherita”

Autofunebre propria gratuita entro 60 Km

Nel 2003 inizieranno i lavoriper la realizzazione del primotratto della variante generale allaStra da statale 71, che ar ri verà aMon tecchio Vesponi. Quel la chesembrava utopia, og gi è diventatarealtà e nemmeno il più ottimistaavrebbe azzardato una realizzazio-ne così pros sima, ma la cosa piùin te ressante è rappresentata dalfat to che è già stato previsto dallaPro vincia il tracciato di mas si ma

per la prosecuzione della va riantestradale fino ad Arezzo. Entro il2007 il primo tratto do vrà essereterminato, in quanto il finanzia-mento Regionale alla Provincia diArezzo è già stato assegnato e inquesti prossimi cinque anni, itecnici dell’Am mi ni strazioneProvin cial e ela bo reranno ilprogetto esecutivo del trattoMontecchio-Olmo per farsitrovare pronti al momento in cuila Regione Toscana as se gnerà i

successivi finanziamenti.Il nuovo tracciato della S.S. 71

nel tratto Montecchio-Olmo è giàstato individuato ed è stato appro-vato anche dalle Circo scri zioniinteressate del Comune di Arezzo eper adesso non vi sono statiintoppi , anche perché il tracciatodella nuova Statale scorre lisciolungo il lato destro verso Arezzodella Direttissima fino all’abitato diMezzastrada, punto in cui verràrealizzata una diramazione versol’Au to strada del Sole e l’altra versola Strada dei Due Mari e quindiverso il centro del Capoluogo.

L’altra importante iniziativache potrebbe risolvere in mododefinitivo il problema del traffico,dell’inquinamento dei nostri centriabitati e del collegamento con lerealtà limitrofe è rappresentatodallo sviluppo della rete ferrovia-ria, attraverso la valo riz zazione diquella esistente Chiusi-Arezzo-Fi -renze, della A rez zo-Sinalunga, del -la Arezzo-Stia e dalla possibilerealizzazione della ferrovia versoNord-Est che collegherebbe Arez -zo all’E milia Romagna.

La rete ferroviaria così rea -lizzata ed opportunamente po -tenziata, sarebbe in pratica unametropolitana all’aperto, che do -tata di treni cadenzati eliminereb-be parte dell’attuale trafficostradale. L’efficienza dei trasportipub blici, è uno degli elementibasilari per poter ridurre inquina-mento e traffico, mentre un altrocontributo importante verrebbe

dalla realizzazione di nuove stradecome la variante alla S.S.71 checonsentiranno uno scorrimentoveloce verso i grandi centri elimi-nando così gli attuali ingorghi elunghe file in quasi tutta la partedella giornata nei paesi che laStrada Statale attraversa.

In questo nuovo e non lon tanoscenario dei collegamenti stra dalie ferroviari per il Co mune diCortona, della Valdi chiana e dellaprovincia di A rezzo, i Verdichiedono alle am ministrazionicomunali, che non si commettanogli errori del passato quando iPiani Rego latori si sviluppavanolungo le principali direttricistradali e quindi, di non prevederein futuro nessun tipo di urbanizza-zioni, siano industriali, com -merciali, artigianali o residenzialiche siano, lungo i tracciati dinuovo scorrimento.

Ridurre gli incidenti stradali,l’inquinamento dell’aria, la ru -morosità nei centri abitati e ri dareai cittadini e non alle macchine, lacittà, migliorare la qualità dellavita della gente nei nostri paesi,sono gli obbiettivi prioritari dellapolitica dei Verdi che chiedonoalle altre forze politiche delcentrosinistra di lavorare in questadirezione per creare un progettoalternativo a quello del centrode-stra che antepone la logica delprofitto agli interessi generali ecollettivi.

Verdi - CortonaDoriano Simeoni

La variante alla Statale 71

Il vero pollo doc

Zona B5ex Consorzio

Più politica localeNECROLOGIO

L’articolo pubblicato nel n. 19 de“L’Etruria” dal capogruppo consilia-re della Margherita spinge gli amicidel Circolo di Camucia a fare ulterio-ri considerazioni. Premesso che ri te -nia mo quell’intervento in gran partecondivisibile, ci sembra però che sidebba entrare maggiormente nellospecifico della politica locale, deiprogetti per il futuro, delle possibilialleanze e soprattutto della palpabileesigenza di cambiamento e rinnova-mento.

Sarà bene quindi, per rafforzareil ruolo della Margherita nel Comunedi Cortona, fare attente e approfondi-te riflessioni sulle iniziative pubblicheda intraprendere e in generale sulleforme di rilancio dell’azione politicadel nostro partito.

Vorremmo quindi lanciare uninvito unitario ai due circoli della

Margherita, ma anche agli altripartiti del centro sinistra, a mettersiim me dia tamente all’opera in modocon cre to e visibile.

Noi siamo per una Margheritastrutturata e presente nell’intero ter -ri torio comunale, attenta ai bisogni ealle necessità dei cittadini, capace didare nuovo im pulso all’azione politi-co-amministrativa del centro sinistraanche attraverso un rinnovamento e -vidente dei metodi e delle persone.Su questo progetto, ne siamo certi,po tremo a vere il consenso non solodi en trambi i circoli della Mar ghe ri -ta, ma anche e soprattutto di tutti co -lo ro che, delusi dall’azione politicadel centro destra e del Governo Ber -lu sconi, cercano spazi nuovi di im -pegno e rappresentanza.

Circolo Camuciese della Margherita

SCADENZARIO FISCALEE AMMINISTRATIVO(A CURA DI ALESSANDRO VENTURI)

SCADENZE DI LUNEDÌ 2 DICEMBREDICHIARAZIONI DEI REDDITI- ACCONTI - Scade il termine per effettuare il versamento degliac conti di imposte e contributi re lativi alla dichiarazione dei redditi per l’anno 2002.

SCADENZE DI LUNEDÌ 16 DICEMBREIMPOSTA SUI REDDITI - SOSTITUTI D’IMPOSTA - RITENUTE AL LA FONTE- Scade il termine peril versamento delle ritenute ope ra te nel corso del mese precedente sui redditi di lavoro dipen-dente e assimilati, sui redditi di lavoro autonomo, etc. IVA - LIQUIDAZIONE E VERSAMENTI -Scade il termine per effettuare la liquidazione periodica ed il versamento del l’Imposta sul ValoreAggiunto. DATORI DI LAVORO E COMMITTENTI - Scade il termine per il ver samento dei contri-buti relativi ai lavoratori dipendenti e ai collaboratori coordinati e continuativi.

La moglie, i figli, la nuora e la nipotinalo ricordano con amore sempre vivoa tutti quelli che lo hanno conosciuto.

II Anniversario27-11-200027-11-2002

LorenzoMarcelli

E’ improvvisamente mancato all’affet-to dei suoi cari.Lo ricordano, con infinita tristezza, lamoglie, la figlia il genero e i nipoti.

In memoria è stata donata al CalcitValdichiana la somma di euro736,50

20-07-193619-11-2002

AntonioVeglianti

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PAGINA 14

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Dopo gli ultimi due turni dicam pionato, la Fratta resta semprea veleggiare nelle zone alte dellagraduatoria. I rosso-verdi sannoman tenersi in perfetta media in -glese.

Vittoria ca sa linga, 2-0 ottenutaa spese del l’E truria Policiano, poiil pareggio di domenica scorsaconquistato in modo meritorio neldifficile cam po del S.Albino per 1-1. C’è da considerare che la Frattasi trovava in vantaggio fin dal 15°del primo tempo per merito diMancioppi, quindi i locali spreca-vano un rigore, soprattutto ancheper la bravura dell’intramontabile

Seconda Cat.Montecchio

Fratta

TerontolaTerza Cat.

Fratticciola

Pietraia

RisultatiGiornata n. 10

Montepulciano-Olimpic ‘96 5-0E.Policiano 92-Voluntas 2-3Montecchio-Alberoro 2-1Olmo-Acquaviva 2-2Poggiola-Pozzo 0-0S.Albino T.-Fratta S.Cat. 1-1Spoiano-N.V.Chianciano 1-0Terontola-S.Marco 7-2

Prossimo turno Giornata n. 11

Montepulciano-TerontolaAcquaviva-Montecchio

Alberoro-PoggiolaFratta S.Cat.-SpoianoOlimpic ‘96-A.Albino T.

Pozzo-OlmoS.Marco-E.Policiano 92Voluntas-N.V.Chianciano

SeCondA CATegoriA girone nIN CASA FUORI RETI

S Q U A D R A P G V N P V N P F S DR PE

ACQUAVIVA

25 10 5 3 1 1 21 6 15 2ALBERORO20 10 3 1 1 3 1 1 17 7 10 -1N.V.CHIANCIANO19 10 3 1 1 3 2 11 5 6 -2

MONTEPULCIANO

19 10 3 1 1 3 2 16 11 5 -2FRATTA S.CAT. 19 10 4 1 1 3 1 14 11 3 -1

Pozzo

18 10 4 1 1 2 2 16 11 5 -2

VOLUNTAS

17 10 3 1 1 2 1 2 13 15 -2 -3

POGGIOLA

16 10 4 1 3 2 13 9 4 -3TERONTOLA

8 10 1 1 3 1 1 3 4 12 -8 -9

OLMO

OLIMPIC 96

S. MARCO

764

1010

10 2

131

1 45

781821

-11-13

323

1 4 9 24 -15 -10-9-12

S.ALBINO TERME

14 10 4 1 1 4 20 12 8 -5

E.POLICIANO 9213 10 2 1 2 2 3 14 11 3 -6

MONTECCHIO

11 10 2 1 2 1 1 3 14 22 -8 -7SPOIANO 8 10 2 1 2 1 4 11 16 -5 -9

Il Montecchio ferma la capolista. La Fratta impatta a S.Albino

Bri gan ti. Nella seconda parte dellagara il S.Albino premeva sull’ac-celleratore e dopo un quarto d’o -ra perveniva al pareggio.

Domenica nel turno casalingocon tro lo Spoiano, compagine dibas sa classifica. Sulla carta do -vreb be essere una facile vittoriaper i ragazzi di Parri, ma nel cal -cio non esiste nulla di scontato,per ciò i giocatori che scenderan-no in campo dovranno produrreil meglio di sè stessi.

Comunque siamo certi cheancora la Frat ta, dopo questo in -contro, occuperà ancora po si zionidi vertice.

Montecchio-Alberoro 2-1. Eravamo presenti a questo

im portante incontro, certamente ilbig-mach di questa giornata. Lacapolista Alberoro nelle nove gior -nate precedenti, aveva vinto ottovolte e pareggiato solo al Pozzo.Per ciò i suoi venticinque punti,nonostante la sconfitta odierna, lapongono ancora oggi in testa allagraduatoria.

Prima di questo incontro, nel -l’ultimo turno il Montecchio avevapareggiato 1-1 a Chianciano, dovela squadra del presidente Barbiniaveva dato spettacolo, pur racimo-lando soltanto un solo punticino.Così l’importanza di questa partitacontro la prima della classe nonera soltanto per la posizione delledue squadre in classifica, ma sidava il caso che molti erano gli exnella compagine dell’Alberoro. Inprimis l’allenatore Cipriani, cheper quattro stagioni era sta to altimone del Montecchio, quin di idifensori Cirelli, Pieroni e Pe -corari, e per finire il fantasistaTenti.

La tribuna dell’Ennio Viti eragremitissima, naturalmente conuna nutrita presenza ospite. Dallepri me battute abbiamo avuto lacer tezza che non ci saremmoannoiati. Il Montecchio si rove -sciava su bi to in avanti con ritmiforsennati, dall’altra parte laquadratissima squadra avversaria,che cercava con il possesso palladi congelare il gioco, ma appenaripartiva il Mon tecchio, ognunadelle sue azio ni metteva in con -tinuo subbuglio la difesa del l’Al be -ro ro. Im me diatamente notavamogli ultimi acquisti del Montecchio,Marco Tavanti vero faro dell’interasquadra, colui che detta i tempi

della gara e che dai suoi piedipartono tutte le azioni di rilancioper i bianco-rossi, il giovane Lu -ciani grande cursore di fasciadestra. Dall’evidenza del la classedi questi due pregiati pez zi, iltasso tecnico della squa dra si ètrasformato radicalmente, la diffe-renza nei confronti degli avversari,viene data da queste due pezzi danovanta.

La prima rete, 8’ del primotem po, per il Montecchio, partivapro prio da una invasione di Ta -vanti, che driblava con una ma giadue suoi marcatori, ser vi va conprecisione il piccolo ma gran deLaurenazi, che appena en trato inarea, con un bolide di rara po -tenza, fulminava Mori.

All’inizio del secondo tempo,e splodeva Luciani, che dall’altezzadel punto di rigore, in un pallonepro veniente dalla fascia, calciavaal volo in mezza rovesciata e ful -miva l’incolpevole portiere av ver -sario. Ma la capolista Alberoroesisteva? Esisteva eccome. I rosso-blu ribattevano continuamentepal la su palla, mettendo sem pre insofferenza la difesa lo ca le earrivando diverse volte vi ci no algoal. Poi, quando, quasi alla finedella partita l’Alberoro, riapriva lapartita con la rete di Bruschi, idieci minuti mancanti compresorecupero, erano un tempo inter-minabile, la sofferenza per glistan chissimi ragazzi di Busatti di -ven tava drammatica, le for ze era -no gli sgoccioli.

Quindi alla fine grande soddi-sfazione di tutto il Montecchio,per questa vittoria meritatissimaottenuta con classe, ma soprattut-to con il cuore avendo di fronteun grande squadrone, l’Alberoro.

Dilaga con goleada il TerontolaNei dieci turni di campionato

sin qui disputati, il Terontola vienea trovarsi un po’ più giù di metàclas sifica.

Il suo score è il seguente: nel -le cinque gare giocate in casa, ibian co-celesti ne hanno vinti quat -tro e pareggiati uno, mentre intra sferta un pareggio e quattrosconfitte.

All’inizio del campionato era -va mo tutti più ottimisti, preveden-do altre posizioni più ambite.

Da questo deduciamo che ilTe rontola soffre di mal di trasfer-ta?

Sembra proprio di sì, visto chean che negli ultimi due turni i ra -gazzi di mister Brini hanno perso

2-1 a Ciggiano, in una gara ner -vosa con l’arbitro poco in forma,ma anche con qualche giocatoretroppo nervoso.

Invece nella gara casalingacon tro il S.Marco, goleada, 7-1per gli uomini di Biagianti.

Adesso il compito dell’allena-tore è soprattutto di trovare i mi -gliori equilibri e cercare di tra -smettere agli atleti i giusti stimolitanto fuori che a domicilio.

Certamente avremo una rispo-sta fin da domenica prossima,quando il Terontola si recherà aMontepulciano.

Spe rando tutti, che i bianco-celesti tor nino con il meglior risul-tato possibile.

Le ultime due domeniche sono state davvero esaltanti per l’U.P.Valdipierle: sei pun ti, dieci goal e tanto spettacolo! La decima giornatavede i bian coverdi affrontare sul proprio campo il Cascia, rivelazionedel girone: doveva essere la squadra materasso, ed invece lotta per i

primi posti della classifica. Era naturale, quindi, che i giocatori af frontasserola partita con con centrazione ed un po’ di tensione, ma le cose si sonosubito messe bene.

Appena entrata in campo, la squadra ha cominciato a girare come sideve: gli schemi funzionavano, e sono state molte le con clu sioni a rete.Anche il nuovo ac quisto, il centrocampista Angori, ha subito trovato il suoposto e l’intesa con il resto della squadra.

A tutto questo va aggiunto che è stata una partita molto corretta: l’arbitroha avuto il suo compito facilitato, soprattutto dai giocatori ospiti, che hannocontrapposto alla loro non proprio buona fama un comportamentoesemplare. Era comunque evidente che il Valdipierle spadroneggiasse sulcampo, ed infatti non c’è voluto mol to per arrivare al bel goal di Occhini,che ha stabilito subito le giuste distanze.

A dispetto di tutte le previsioni, però, questa rete non ha dato l’avvio aduna goleada: mentre il portiere biancoverde Luchini, oggi al suo esordiocome titolare in campionato, non è stato impegnato quasi per niente dagliavversari, il portiere del Cascia e la sfortuna hanno impedito in tutti i modi ilraddoppio del Valdipierle, che è sta to costretto ad andare al riposo con ununo a zero un po’ “stret to”!

Nel secondo tempo, però, so no arrivati i meritati goal, segnati pro priodal “grande assente”, fi nora, della squadra: Zampini, nuovo acquisto dell’e-state, subentrato ad Occhini, che ancora non aveva potuto giocare incampionato a causa di un infortunio. Quin di, i suoi due goal, che hanno af -fondato definitivamente il Cascia, sono stati, oltre che belli da ve de re, ilgiusto premio dopo tante dif ficoltà!

Il tre a zero è stato un risultato dav vero meritato, ed ha caricato lasquadra, che ha sfogato questa carica la domenica seguente, quan do,

sempre sul proprio cam po, ha affrontato la penultima in classifica, laPonticellese.

Bisogna ammettere che la po si zione in classifica rispecchiava in pieno ilimiti della squadra, ma certo un bel sette a zero è un risultato quasi unico!

Non c’è mai stata vera lotta in campo: ad aprire le marcature è statoPazzaglia, che ha segnato di testa su un bell’assist di Occhini, e da questogoal in poi il Valdipierle ha dilagato!

Poco dopo, una bella punizione di Angori, sfiorata da Assembri queltanto che basta per mettere fuori gioco il portiere, ha portato il due a zero;Occhini, poi, ha se gnato il terzo goal e Assembri ha da to al Valdipierle ilquattro a ze ro.

Con questo risultato le squa dre sono andate al riposo, e al rien tro incampo il mister dei bian coverdi, Berbeglia, ha tolto Pa scolini e Rocco,entrambi bi so gnosi di riposo a causa di infortuni, e li ha sostituiti con Alunnie Zampini.

La Ponticellese ha provato a rial zare un po’ la testa, ma ha tro vato sullasua strada il portiere Lu chini sempre attento, e poi è stata definitivamenteaffondata dal duo Pazzaglia - Zampini, che ha dato spettacolo per la bell’azio-ne e per l’altruismo di Pazzaglia, che ha pre ferito non segnare e lasciare ilgoal al compagno. Purtroppo, c’è stata una nota negativa: su un’uscita a terrasi è fatto male alla schiena Luchini, che ha dovuto lasciare il campo, e al suoposto è entrato l'allenatore Berbeglia, nell’inedito ruolo di por tiere!

Prima della fine sono arrivati anche il sesto e settimo goal, en trambi surigore, rispettivamente di Assembri e Zampini, ed il risultato avrebbe potutoessere ancora più rotondo se la traversa non a vesse deciso di negare la rete aCa prini, che oggi se la sarebbe me ritata davvero!

Questa bella partita di tutta la squa dra, dal primo all’ultimo gio ca tore, ela concomitante sconfitta del M.A.R.R.A., catapultano il Val di pierle alsecondo posto in clas sifica, ad appena un punto dalla ca polistaMontegabbione. La lotta è aperta!

Benedetta Raspati

Pioggia di goal per il ValdipierleL’U.P. Valdipierle

Dopo la sconfitta casalinga nelderby, la Fratticciola ancora è lì aleccarsi le ferite proprio per lesqualifiche enerenti a quella gara.

Pertanto sconfitta per 4-1 aBattifolle, inversione di tendenzainvece domenica scorsa a domicilio

Nelle ultime due gare la Pie -traia dimostra di attraversare unperiodo di visibile calo.

Prima impatta in casa 0-0 con -tro il modesto Zenith, fra l’al trodopo aver sprecato un rigore, conil suo giocatore simbolo cioè,Lattanzi, quindi va a Ponticino erimedia un desolante 3-1 a suosfavore.

Adesso i ragazzi del presidenteBeppe Basanieri potranno ripren-dersi già da domenica prossimacontro la forte U.T. Chimera?

Noi tutti ci speriamo vivamen-te, anche perché una vittoria conla massima pretendente alla vitto-ria finale, sarebbe il miglior viaticoper ritornare in testa alla classifi-ca. Danilo Sestini

dove la Fratticciola ancora rimaneg-giata, rifila un sonante 4-3 nellacombattutissima partita con tro ilViciomaggio. Sembra pro prio che iragazzi di Gori si siano ripresi, laverifica nella prossima trasferta neldifficile campo di Pergine.

Calcetto in attivitàLa nuova conformazione del

pallone pressostatico che copre ilcampo n.1 è stato predisposto perevitare di contrastare il vento edeterminarne, come nel passato,la caduta.

E’ più stretto e non è disponi-bile per ospitare partite di calcettocosì come si è fatto negli scorsianni sul campo n. 2 primadell’interruzione per la rotturadei palloni.

L’unica attività che rimaneper il calcetto è l’utilizzo anche ininverno dell’attuale strutturarecentemente inaugurata.

Se il tempo si manterrà nonpiovoso, la struttura in erba è tale

da consentire di giocare beneanche nel periodo invernale.

SPORTL’ETRURIA N. 21 30 NOVEMBRE 2002

PAGINA 15

Il deludente avvio di campio-nato della squadra arancio-ne ha imposto alla società lanecessità di dare una scossa

all’ambiente per cercare di re cu -perare una situazione che stavadiventando preoccupante .

Il nuovo tecnico GiuseppeFio ri sta dando alla squadra unnuo vo assetto e nuovi schemi;occorre tempo e intanto dopoquat tro gare sot to la sua guida sisono susseguiti risultati altale-nanti, di cui il tecnico, primofra tutti, non è soddisfatto.

Sentiamo cosa ci ha detto inquesta intervista.

Quali sono i stati i suoitra scorsi di allenatore?

Ho iniziato dal settore giovani-le dell’Arezzo poi ho tentato l’av -ven tura tra i dilettanti; il mio carat-tere mi ha spinto verso nuove e -spe rienze. Il primo anno mi han noproposto il Pescaiola e tutto è an -dato bene. Il secondo anno ab -biamo vinto il campionato di Pri -ma Categoria e ho fatto un anno diPromozione sempre con il Pe -scaiola, poi, altre scom messe.L’anno scorso il Laterina a un dicigiornate dalla fine del campionatonon era in una po sizione felice inclassifica ma alla fine ci siamosalvati. Poi questa avv entura qui alCortona-Camucia.

Lei è stato chiamato a so -sti tuire Diarena, come ha tro -vato la squadra?

Ho abbracciato il programmadi questa società immediatamente,anche se avevo altre proposte. Imiei so no programmi ambiziosiche con una squadra molto

giovane po treb bero incontrare deiproblemi. Ci vuole un po' di tempoperchè si possa vedere qualcosa dibuono; per quel che mi riguardasin dalle pri me battute c’è stata lavoglia da parte dei ragazzi distarmi dietro e questo per me èimportantissimo. Ho già la fiduciadella società e questo è un altrofattore importante ma soprattuttoci sono dei pro grammi che mihanno convinto a sce gliere questasede che già in pas sato è stataimportante e la so cietà vuole faredi tutto per rinverdire gli annitrascorsi.

Con il suo arrivo sono par -titi alcuni giocatori e ne so nogiunti altri, scelta concordatacon la società?

L’indirizzo della società, che iocon divido, è quello di portare a -van ti i giovani. In rosa ce ne sonomol ti, forse anche troppi ma han -no molte qualità, buone prospetti-ve. L’ideale sarebbe quello di ac co -stare perlomeno nei reparti chia -ve, qualche elemento di e sperienzaper far crescere i giovani talenticon meno responsabilità.

Quali rinforzi? Abbiamo presoil centrocampista Tonini di cuisiamo soddisfatti e stiamo cercan-do anche una punta per cercare dicompletare il re parto di attacco.

Cosa ci può dire di questeprime gare sotto la sua guida?

Queste prime gare non sonostate positive. Al di là dei risultativado alla ricerca di un collettivo,un gioco, una fisionomia di squa -dra. Questi giovani fanno fatica acreare gioco, a ritrovarsi. Con que -sti ragazzi ci possono essere risul-tati eclatanti e poi subito dopoincappare in brutte sorprese. Man -ca la continuità, non è sempliceoccorre tempo per impostare uncerto tipo di gioco, dare a questasquadra una fisionomia nella fasepreparatoria del campionato. Oc -corre fare in fretta ma allo stes sotempo occorre restare cal mi.Molto importante è che i ra gaz zimi seguano e abbiano voglia diuscire da una certa situazione. U -scire da una situazione difficile è

arduo anche per gente con e -sperienza, ancor più per i giovani.

Non posso avere fretta anchese sarebbe opportuna una situazio-ne migliore ma occorre lavorarecon calma per fare bene.

Non sono soddisfatto del giocodella squadra in queste gare. Sonomolto autocritico, è necessariodare alla squadra la capacità dipen sare. Col tempo ne verremofuo ri. Riccardo Fiorenzuoli

Cortona Camucia - Prima Categoria

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Iniziati i corsi

E’ stato inaugurato il nuovocampo da calcetto realizza-to all’interno dell’areaverde dei giardini del

Parterre, dove prima sorgeva unadegradata ed inutilizzata pista dipattinaggio.

Si tratta di un’opera attesa datutti i ragazzi di Cortona e cherappresenta una prima realizza-zione di un più ampio progetto direcupero dell’area verde e sporti-va dei giardini del Parterre.

Mantenendo fede agli impegnipresi ed i tempi stabiliti l’Ammi ni -strazione Comunale ha procedutoalla realizzazione dei lavori per laristrutturazione dell’attuale areaverde e conseguenti attrezzaturesportive ubicate nella zonadenominata “Monti del Parterre”per un importo di 54 mila Euro.

Come detto la vecchia edinutilizzata pista di pattinaggio èstata trasformata in un campo dacalcetto. La struttura esistentericade interamente nella proprietàdell’Amministrazione Comunale el’intervento ben si inserisce nell’a-rea pianeggiante.

Le dimensioni del campettosono quelle regolamentari 36 x 18

metri, protetto da rete metallicaperimetrale e dotato di un impian-to di illuminazione.

Questo intervento ha permes-so anche di mettere mano allevecchie reti di distribuzione deiservizi Enel e acquedotto.

Alla cerimonia erano presentiil sindaco Emanuele Rachini,l’assessore ai Lavori Pubblici ElioVitali, l’assessore allo Sport MiroPetti e numerose autorità civili emilitari.

La breve cerimonia di “battesi-mo” della struttura, affidata ingestione al Tennis Club Cortona, èstata seguita da una partita tra unarappresentativa dell’Ammini stra -zione Comunale (in campo ancheil presidente del Consiglio Co mu -nale Lucio Gori ed il capogruppoDS Vignini) ed una dell’Arma dei

Carabinieri. Negli accordi di gestione tra

Comune e Tennis Club sono statiparticolarmente curati i tempi diutilizzo per i giovani cortonesi.Almeno tre ora giornaliere nelpomeriggio sono, infatti riservateall’utilizzo gratuito della strutturada parte dei ragazzi in età scolare,fino alla terza media.

RisultatiGiornata n. 10

Marciano-Laterina 2-0Montagnano-Torrita 0-1N.Foiano-Lucignano 0-2Pratovecchio-Tempora A. 1-1Quarata-Valdichiana C. 1-0Soci-N.Cortona Camucia 1-0Strada-Stia 0-0Terranuov.-Cesa 0-1

Prossimo turno Giornata n. 11

Cesa-PratovecchiioLaterina-Soci

Lucignano-StradaN.Cortona Camucia-Valdichiana C.

Stia-MontagnanoTempora A.-QuarataTerranuov.-MarcianoTorrita-N.Foiano

PrimA CATegoriA girone eIN CASA FUORI RETI

S Q U A D R A P G V N P V N P F S DR PE

TORRITA

19 10 4 1 1 3 1 11 5 6 -1

N.FOIANO

18 10 2 2 1 3 1 1 15 6 9 -2STIA

16 10 3 1 1 1 3 1 11 4 7 -3

N.CORTONA CAMUCIA

16 10 2 2 1 2 2 1 11 8 3 -3

LUCIGNANO

16 10 2 2 1 2 2 1 9 9 0 -3

VALDICHIANA C.15 10 2 2 1 2 1 2 11 8 3 -4

MARCIANO

14 10 3 1 1 4 1 11 12 -1 -4

PRATOVECCHIO

14 10 2 1 2 2 1 2 5 7 -2 -5

LATERINA

10 10 1 1 3 1 3 1 9 15 -6 -7

MONTAGNANO

CESA

QUARATA

997

1010

10 233

21 1

33

811

1314

-5-3

2 122

1 4 8 12 -4 -8-8-9

TEMPORAA.

13 10 3 2 1 1 3 11 15 -4 -6

SOCI12 10 1 3 1 2 3 11 10 -1 -6

STRADA

12 10 2 2 1 1 1 3 8 10 -2 -6

TERRANUOV.

12 10 2 2 1 4 1 10 12 -2 -5

Intervista al nuovo allenatore FioriFino solo a due gare fa tut -

to sembrava andare agon fie vele per la squadradi serie C1 ma schi le al le -

na ta da Madau ma, co me si sa,nel lo sport basta poco per chéuna squadra non riesca più adesprimersi agli stessi livelli chefino a poco prima le riuscivanosenza fatica.

Senza dubbio la consisten-za degli avversari e un in -fortunio di troppo, quello delpal leggiatore Mechini, sembranoa ver creato diversi problemi allacom pagine bianco-celeste eque sto è ancor più grave visti gliim minenti impegni con squa -dre di alto livello .

Dopo la sconfitta contro ilfor te VBC di Arezzo la squadraallenata da Madau è incappatanella sconfitta casalinga controil Siena per tre sets a uno eproprio in quella gara si è infor-tunato Mechini creando proble-mi non facili di sostituzione.

Inoltre la squadra sembraaver smarrito la vena vittoriosadi inizio campionato, la ca pa ci -tà di aggredire l’avversario, direstare concentrata durante lagara e così anche nell’ultimagara disputata contro il CampiBisenzio la vittoria è andata agliavversari al tie-break ma dopoche i Cortonesi erano stati invantaggio per due sets a zero .

Questo calo di performanceè preoccupante ancor più se sipensa che sabato la squadracortonese affronterà, seppur incasa la prima in classifica.

A parziale consolazione i

risultati della Under 20 stannoan dando benissimo, ha vintotutte le gare sin qui disputate,ultima vittoria contro il MonteSan Savino per tre sets a zero eadesso si aspetta la sfida control’altra “forte “ del campionato,l’A rezzo.

Nel settore femminile lasituazione è decisamente mi -glio re.

Entrambe le compaginiallenate da Enrico Brizzi sistanno comportando ot ti ma -mente.

L’under 15 ha vinto tutte legare sin qui disputate.

Le ultime due in ordine ditem po contro contro il New Vol -ley di Ponticino per tre sets a ze -ro e contro la Virtus Archianoanche questa per tre sets a zero.Un dominio assoluto mentre sia spetta il “ritorno” contro ilCas sero di Castiglion Fiorentinogià battuto all’andata.

La Under 17 è co mun que aiprimi posti della clas sifica,avendo perso al tie-break le garecontro l’Anghiari ed il SanSepolcro nell’andata e, purtrop-po per tre sets a uno an che lagara di ritorno contro il SanSepolcro in trasferta, la com -pagine più forte del torneo.

Un buon risultato di gruppoper la società che per mette dilavorare con tran quillità per ilfuturo anche se qual cuno, forse,si aspettava qual cosa di piùdalla squadra ma schile di serieC1, ma c’è an cora tempo perrecuperare i pun ti persi.

Riccardo Fiorenzuoli

Prime difficoltà della squadra maschile

Inaugurato il nuovo campo da calcettodel Parterre di Cortona

Cortona Volley

Tennis Club Cortona

Il pallone pressostatico è stato predisposto sul campo numero uno e apartire da martedì 26 novembre sono iniziati i corsi SAT per i ragazzi, per iprincipianti e per quanti vogliono migliorare la loro capacità di gioco.

Due i maestri che seguiranno l’attività di preparazione, noti nel nostrocircolo e soprattutto a Cortona.

Katy Agnelli e David Gregianin hanno ricominciato con il tennis clubCortona la loro attività in aggiunta a quella di Chiusi. Li ringraziamo di cuore.

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GOLEADA DEL TERONTOLAMONTECCHIO FERMA LA CAPOLISTA

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CHE RESTA OGGI DI PIETRO PANCRAZI?ACCESSO DEI DISABILI AI MUSEIENOGASTRONOMIA A CORTONA

GIORGIO MALENTACCHI NON E’ PIU’ SENATORECASA DI RIPOSO, PARCHEGGIOPARTONO I BANDI DI CONCORSO

DON ANTONIO BRIGANTI, 90 ANNI

CANTINE ANTINORI A CORTONA

DON JEAN PARROCO DELLA MONTAGNA