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~ MAI PiÙ SENZA PERSONAL SHOPPER Sembra il lavoro sognato da ogni donna, ma dimenticatevi i gusti personali: per aiutare gli altri a spendere bene, ci vuole rigore e obiettività. E tenersi pronte a N atale, per i saldi e i cambi stagione. Senza battere ciglio neanche davanti alle richieste più strane professioniste dello SHOPP G ALESSANDRA FERRETTI C'è chi ha poco tempo e chi vuo- le cambiare look. C'è chi è eternamen- te indeciso e chi cerca il dono più gla- mour del momento. Come evitare lo stress da shopping e allo stesso tempo uscire soddisfatti da un negozio? Sem- plice. Basta ricorrere a un professioni- sta: il personal shopper. Nata negli Sta- tes come guida nei grandi magazzini, questa figura oggi indica un professio- nista che offre consulenza personaliz- zata sull'acquisto di beni di consumo di lusso ma non solo. In entrambe le accezioni, comunque, il personal shop- per è sbarcato anche in Italia e sem- pre più persone, sia donne che uomini, vi ricorrono per farsi guidare sapien- temente tra negozi e boutique, rive- 54 dere il proprio aspetto e migliorare il look. Tanto che, proprio nelle recenti feste di Natale, alcuni centri commer- ciali del Bel Paese hanno messo a di- sposizione del pubblico consulenze personalizzate. Per esempio al fiorenti- no I Gigli, che offre servizi non solo di personal shopper, ma anche di perso- nal lifting, per azzeccare il regalo giu- sto, e di personal stylist, per migliora- re l'immagine. Anna Maria Nardi è una di questi professionisti. Dopo una laurea in psicologia e un periodo da in- dossatrice per le sartorie romane, ha lavorato a Londra come buyer di Yves Saint Laurent, per aprire poi una bou- tique nel cuore di Roma. Spiega: «Per diventare personal shopper la passio- Personal shopper made in Italy: nella foto in alto, Monica Sirani, autrice di un libro sulla professione (WNW personalshoppi.Qgmilano __ Sotto, Anna Maria Naro __ personalshopperroma.;- ::>:r boutique: 'JWIIW.minima~ - ne non basta e, al centrano di quan- to si pensi, vanno dimenticati i gusti personali. Servono professionalità e obiettività. Oltre che un'approfondita conoscenza in campo sartoriale e la ca- pacità di valutare le persone per capi-

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~ MAI PiÙ SENZA PERSONAL SHOPPER

Sembra il lavoro sognato da ognidonna, ma dimenticatevi i gustipersonali: per aiutare gli altri a

spendere bene, ci vuole rigore eobiettività. E tenersi pronte a

Natale, per i saldi e i cambistagione. Senza battereciglio neanche davantialle richieste più strane

professioniste dello

SHOPP GALESSANDRA FERRETTI

C'è chi ha poco tempo e chi vuo-le cambiare look. C'è chi è eternamen-te indeciso e chi cerca il dono più gla-mour del momento. Come evitare lostress da shopping e allo stesso tempouscire soddisfatti da un negozio? Sem-plice. Basta ricorrere a un professioni-sta: il personal shopper. Nata negli Sta-tes come guida nei grandi magazzini,questa figura oggi indica un professio-nista che offre consulenza personaliz-zata sull'acquisto di beni di consumodi lusso ma non solo. In entrambe leaccezioni, comunque, il personal shop-per è sbarcato anche in Italia e sem-pre più persone, sia donne che uomini,vi ricorrono per farsi guidare sapien-temente tra negozi e boutique, rive-

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dere il proprio aspetto e migliorare illook. Tanto che, proprio nelle recentifeste di Natale, alcuni centri commer-ciali del Bel Paese hanno messo a di-sposizione del pubblico consulenzepersonalizzate. Per esempio al fiorenti-no I Gigli, che offre servizi non solo dipersonal shopper, ma anche di perso-nal lifting, per azzeccare il regalo giu-sto, e di personal stylist, per migliora-re l'immagine. Anna Maria Nardi èuna di questi professionisti. Dopo unalaurea in psicologia e un periodo da in-dossatrice per le sartorie romane, halavorato a Londra come buyer di YvesSaint Laurent, per aprire poi una bou-tique nel cuore di Roma. Spiega: «Perdiventare personal shopper la passio-

Personal shopper madein Italy: nella foto in alto,Monica Sirani, autrice di unlibro sulla professione (WNWpersonalshoppi.Qgmilano __Sotto, Anna Maria Naro __personalshopperroma.;- ::>:rboutique: 'JWIIW.minima~ -

ne non basta e, al centrano di quan-to si pensi, vanno dimenticati i gustipersonali. Servono professionalità eobiettività. Oltre che un'approfonditaconoscenza in campo sartoriale e la ca-pacità di valutare le persone per capi-

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re in breve tempo ciò di cui necessita-no. Spesso per i miei clienti organizzotour: in collaborazione con l'Accade-mia di moda di Roma mostro loro il la-voro che si nasconde dietro un capo disartoria, da come nasce sulla carta acome viene realizzato sul manichino,per chiudere la giornata con un vero eproprio fashion show». A Nardi si rivol-gono clienti italiani, per lo più donne,che sentono l'esigenza di modificarela propria immagine, magari a seguitodi un cambiamento in ambito profes-sionale o privato. «Tuttavia per lo piùla clientela è ancora estera», raccon-ta. «Vengo spesso contattata da alber-ghi di lusso per accompagnare nell'ac-quisto i vip stranieri. Ma non si pensiche il personal shopper sia un servizioesclusivo. Al contrario, la nostra pro-fessionalità sta proprio nel saper trova-re la soluzione per ogni tasca». Proprioper tutte forse no: il tariffario di Nardiprevede, per mezza giornata, 300 euro(Iva:esclusa) per il personal shoppinge 600 se si include la consulenza.Dopo un master in fashion marke-ting a Londra e un periodo come sty-le advisor per un designer inglese, an-che Monica Sirani, 30 anni, autricedel volume Professione Personal Shop-per (Franco Angeli, 2010), ne12008 haaperto la propria agenzia che opera traMilano e la Toscana. «Natale è uno deiperiodi in cui la consulenza è più richie-

Loro hanno provato e lo consiglierebbero/le amiche. Le due clienti soddisfatte

sono: a sinistra Selene Bacine/li, a destraDora De Stefano

{I clienti sono per lo piùdonne e stranieri. Ma sonoin aumento gli uomini, anchegiovani al primo impiegosta», conferma. «Ma sono ottime occa-sioni anche la svendita di campionari,il cambio stagione, i periodi di saldo, lasettimana della moda I nostri clienti?Italiani, manager e professionisti, don-ne e, sempre più, uomini, giovani dai23 anni in su, magari al primo impie-go. Tra gli stranieri, miliardari cinesi eprincipi arabi, con staff e famiglie al se-guito». Internet e il passaparola sonogli strumenti più efficaci per crearsiuna propria clientela, che va poi fide-lizzata. «Tra le richieste più estrose»,ricorda, «un cinese che mi chiese d'or-ganizzare il tour dei diamanti e una si-gnora che per un matrimonio volevavestire il chihuahua con un cappottinodella stessa stoffa del suo abito. Per unpersonal shopper, nulla è impossibile».TI tariffario di Sirani parte da un mini-mo di 80 euro all'ora, ma cambia a se-conda dei servizi, dallo shopping toural servizio on demand, alla ricerca deiregali, anche aziendali, all'analisi delguardaroba, all'organizzazione di itine-rari eno-gastronomici.

Cosa cerca esattamente chi chiedeaiuto al personal shopper? Lo spiegaDora De Stefano, di Roma, impiegatain Parlamento, che sei anni fa ha chie-sto per caso una consulenza e da alloranon ha mai smesso. «Ho capito comecon pochi accorgimenti si possa cam-biare pelle. Per esempio, se prima usa-vo un abbigliamento rigoroso, fatto digiacche lunghe e gonne sotto il ginoc-chio, ora so scegliere capi che manten-gano la sobrietà, ma accarezzano la fi-gura migliorandone l'aspetto». SeleneBaccinelli, impiegata in una incentivehouse e mamma di due bimbi, ha rice-vuto in regalo dal marito un «pacchet-to» personal shopper più un budget adisposizione: «Dopo la seconda gravi-danza non mi sentivo più né bella, nésicura di me. Trascorrere una giorna-ta con una guida competente mi è ser-vito per riacquistare l'auto stima, nel-la consapevolezza che ogni consiglioera disinteressato e solo a mio favore».Dunque, ogni occasione è buona perapprofittare del personal shopper ... 11I

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