L'Etruria n. cinque 2004 · L’ETRURIA N. 05 ATTUALITÀ 15 MARZO 2004 PAGINA 2 Arezzo - Olmo Ripa...

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Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2, comma 20/b legge 662/96 Filiale E.P.I. 52100 Arezzo aut. nr. 745 dell’26.08.97 - Abbonamento: Ordinario Euro 26,00 - Sostenitore Euro 77,00 - Benemerito Euro 103,00 Estero Euro 37,00 - Estero via aerea Euro 52,00 - Autorizzazione del Tribunale di Arezzo N° 3 del 27/03/1979 – Iscrizione Registro Nazionale della Stampa n. 5896 - Stampa: Arti Tip. Tosc. Cortona. Una copia arretrata Euro 2,6. Direttore: Vincenzo Lucente. Redazione, Amm. Soc. Coop. a.r.l. Giornale L’Etruria - Cortona Loc. Vallone 34/B - C/C Post. 13391529 - Tel. (0575) 60.32.06 L ETRURIA PAGINA 1 di Enzo Lucente PERIODICO QUINDICINALE FONDATO NEL 1892 Cortona - Anno CXII - N° 05 - Lunedì 15 marzo 2004 EURO 1,30 www.letruria.it - email: [email protected] un raddoppio di questa struttura da utilizzare anche per la discesa. Le Viine rimarranno così inte- gre e potranno essere ancora uti- lizzate per chi ami percorrere questa distanza a piedi. La giunta Rachini dunque procede concretamente nella sua opera programmata e contiamo che i nuovi futuri amministratori dichiarino pubblicamente, con un documento sottoscritto dalle forze di maggioranza, che quest’opera sarà conclusa così come prevista. Lo scriviamo perché abbiamo avuto il sentore che su quello che ancora non è partito qualche forza politica voglia metterci il becco con l'intendimento non celato di bloccarne il completamento. Attendiamo comunque questo prossimo consiglio comunale nel quale dovrebbe essere approvato il bando di concorso che inviti le aziende interessate alla realizzazio- ne di questi 40 garages. Ricordiamo che saranno dei seminterrati piuttosti ampi con possibilità di almeno due posti auto. Il piano sovrastante diventerà l’area della seconda parte del par- cheggio. Molti cortonesi attendo- no di poter accedere a questo acquisto che, ripetiamo, dovrebbe aggirarsi intorno ai ventimila euro a garage. L’avere poi realizzato una sca- la mobile inviterà sicuramente molti a valutare positivamente questo acquisto che consentirà di non lasciare le auto in sosta all’a- perto e nel contempo essere più vicini a casa, proprio attraverso queste scale che evitano di giunge- re in cima con “la lingua di fuori”. Questa concreta attività co- munale non può che far piacere, so- prattutto quando alla partitica si so- vrappongono positivamente i fatti. M entre la ditta, che ha rea- lizzato la prima parte del posteggio dello Spirito Santo, sta rifinendo l’a- rea con la messa in opera di nu- merose piante, di un marciapiede che ha sostituito lo steccato che è stato tanto criticato da alcune for- ze politiche senza pensare che si era ancora solo in fase iniziale, una nuova ditta si è vista assegnare il secondo lotto di questi lavori che prevede la realizzazione di una scala mobile che, partendo dal posteggio, giunga nei pressi del piazzale Garibaldi. La foto che presentiamo a la- to documenta il lavoro come sarà svolto. La scala mobile parte dall’a- rea già pronta, attraverso un sotto- passo attraverserà via Battisti ed inizierà la salita utilizzando solo per circa venti metri le così dette Viine. Il percorso proseguirà su un altro tracciato e vedrà un alternar- si di tre scale mobili e due percor- si pedonali. La ditta che ha vinto l’appalto è la EACO 2000 di Castiglion del Lago. E’ un’azienda che ha già di- mostrato di saper lavorare con professionalità in numerosi altri cantieri ottenendo consensi. L’inizio dei lavori è previsto per i primi giorni del mese di a- prile ed il tempo programmato per la consegna dell’opera è di 240 giorni; dunque con i primi giorni del 2005 potremmo agevol- mente lasciare l’auto nel posteggio dello Spirito Santo e giungere in città avendo percorso solo pochi metri a piedi e lasciandosi portare invece per molta parte da una sca- la in movimento. A fianco della scala mobile è prevista, per la discesa, una gradi- nata che ovviamente sarà utile anche nei malaugurati in cui fosse ferma per guasti o manutenzione. Anche se non sarà realizzato in questa fase, per il tracciato più lungo di scala mobile, è previsto Ha incontrato il Ministro della Cultura del paese africano per organizzare un grande evento culturale a Cortona nell’estate 2004 E’ stato assegnato l’appalto in questi ultimi giorni Ed il prossimo Consiglio Comunale approverà anche il bando di concorso per la realizzazione dei garages che potrebbero vedere l’inizio dei lavori nel prossimo mese di settembre, ottobre 2004 Il due marzo 2004 ricorreva il primo anniversario della morte di Emanuele Petri do mio malgrado ho dovuto ascol- tare le prime assurde giustificazio- ni della difesa della Lioce come a dire che una terrorista come lei, che aveva tentato di uccidere dei poliziotti avesse diritto a attenuanti. Ombre nel rendermi conto con gli arresti seguiti al 24 ottobre, che al Lioce ed il Galesi non sono soli ma hanno ancora compagni e fiancheggiatori purtroppo anche nella nostra Toscana che condivi- dono i loro stessi assurdi ideali perseguiti con la violenza e la morte. Ma fortunatamente in questi dodici mesi ci sono state anche delle luci rappresentate dalla partenza di mio nipote Angelo per la Scuola di Polizia di Bolzano che ha confermato le sue intenzioni di percorrere la carriera che era stata già di suo nonno prima e di suo padre dopo. Luci che sino sono realizzate sempre il 24 ottobre quando il blitz delle forze dell’ordine ha dato le giuste dimensioni della portata di quell’evento. Attraverso il ritrovamento dei documenti e delle informazioni contenute nel palmare della Lioce sono stati arrestati gran parte dei suoi collaboratori ma soprattutto è stato inferto un duro colpo alle nuove Brigate Rosse che dopo anni che fa capire come certi valori con il tempo vengano progressivamen- te persi. Ma ha un sapore ancora più amaro dover constatare che l’Amministrazione del Comune dove vivo, dove sono stato eletto consigliere comunale, dove mio fratello svolgeva il suo lavoro, presso la stazione ferroviaria di Terontola, non ha manifestato la propria solidarietà ai familiari in nessuna forma nel giorno della ricorrenza al primo anniversario della morte di mio fratello Emanuele Petri. Certi atteggiamenti non scalfiscono minimamente l’orgoglio di chiamarmi Petri e di essere il fratello di quel poliziotto che in una grigia domenica di marzo divenne scomodo ficcanaso nell’espletare, insieme ai suoi due colleghi, il suo servizio. Questi dodici mesi sono trascorsi tra luci ed ombre dove quest’ultime sono state rappresen- tate dalla situazione che si è venuta a creare nella famiglia di mio fratello, dopo la sua scomparsa, dove lui rappresentava con la sua forza, la sua generosità verso il prossimo, con la sua presenza quotidiana nella famiglia e nella comunità una figura rassicurante e garante di quei principi che soprattutto chi veste una divisa fanno propri. Ombre che si sono manifestate nella prima fase processuale quan- di latitanza nel buio si sono trovate scoperte. Spero che questo Governo non indugi a dare una spallata definitiva per completare quella bonifica del nostro tessuto sociale necessaria per poter eliminare il terrorismo a marchio Brigate Rosse e per consegnare alle generazioni future una Italia più sicura e vivibile. Infine è proprio da quel 24 ottobre che ha preso dentro di me coscienza il fatto di dover ricorda- re in quella data, così importante e significativa, la memoria di tutte le persone cadute per mano delle Brigate Rosse. Personaggi illustri come Aldo Moro, Massimo D’Antona e Marco Biagi ma anche persone meno note, servitori dello Stato, che come mio fratello hanno perso la vita nell’espletamento del loro servizio in difesa ed a protezione della nostra libertà. Ho cominciato questo percor- so, che non sarà facile, con l’aiuto e la collaborazione dei miei amici più stretti i quali hanno condiviso con me l’importanza con questa iniziativa lasci nella storia un segno indelebile alle generazioni che verranno di quali rischi può far correre la presenza di simili organizzazioni nel nostro paese. Leopoldo Petri “Partono” le scale mobili R.G. Brown III a Roma Una grave dimenticanza Il sindaco Rachini in missione a Nairobi (Kenia) Chi ha detto che ognuno raccoglie per quello che ha seminato, non ha tenuto conto delle bufere e tempeste della cattiva stagione. Alcuni sono ritenuti grandi perché hanno annunciato cose diverse dalla realtà come verità, cioè bugie. Quando osserverai le ricchezze degli altri, non pensare tanto alla loro fortuna quanto al loro dispiacere nel momento che dovranno lasciarle. L artista R.G. Brown III terrà presso la Galleria “Il Qua- drante di Omega” in via Principe Umberto 27 di Ro- ma, una Mostra di proprie opere dal titolo: “Journeys - prints and sculptures”. Il dott. Brown III è anche Di- rettore della Georgia University - Studies Abroad di Athens con sede in Cortona. Pensiamo di fare cosa gradita invitando i cittadini cortonesi, che vivono a Roma, a partecipare all’i- naugurazione che avrà luogo sa- bato 27 marzo 2004 alle ore 17 e rimarrà aperta fino al 21 aprile 2004. N ei giorni scorsi il sindaco di Cortona Emanuele Ra- chini si è recato in visita ufficiale in Kenia. Il viaggio arriva dopo che meno di un anno fa l’Ambasciatore in Italia del grande paese africano fece vista a Cortona per inaugurare una mostra d’arte. Da quel momento i rapporti tra il Kenia e Cortona si sono sviluppati attraverso anche il coinvolgimento dell’Istituto Italiano di Cultura di Nairobi, diretto dal prof. Elio Trai- na, il quale assieme all’Ambasciata Italiana ha predisposto ed organiz- zato la visita della delegazione cortonese. Nel corso del suo soggiorno il sindaco Rachini ha incontrato anche il Ministro della Cultura del governo keniota on. Nagib Balala, con il quale ha discusso dei termini per l’organizzazione di una grande mostra d’arte contemporanea del Kenia da tenersi a Cortona, in Palazzo Casali, nel prossimo mese di luglio. Si tratta di una iniziativa di alto livello che proporrà, in esclusiva nazionale, alcune opere dei migliori artisti contemporanei kenioti. H a un sapore amaro dover constatare che dopo soli dodici mesi molte persone si sono già dimenticate di quel tragico 2 marzo 2003, testimonianza questa

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Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2, comma 20/b legge 662/96 Filiale E.P.I. 52100 Arezzo aut. nr. 745 dell’26.08.97 - Abbonamento: Ordinario Euro 26,00 - Sostenitore Euro 77,00 - Benemerito Euro 103,00Estero Euro 37,00 - Estero via aerea Euro 52,00 - Autorizzazione del Tribunale di Arezzo N° 3 del 27/03/1979 – Iscrizione Registro Nazionale della Stampa n. 5896 - Stampa: Arti Tip. Tosc. Cortona. Una copia arretrata Euro 2,6.

Direttore: Vincenzo Lucente. Redazione, Amm. Soc. Coop. a.r.l. Giornale L’Etruria - Cortona Loc. Vallone 34/B - C/C Post. 13391529 - Tel. (0575) 60.32.06

L’ETRURIA

PAGINA 1

di Enzo Lucente

PERIODICO QUINDICINALE FONDATO NEL 1892 Cortona - Anno CXII - N° 05 - Lunedì 15 marzo 2004 EURO 1,30 www.letruria.it - email: [email protected]

un raddoppio di questa strutturada utilizzare anche per la discesa.

Le Viine rimarranno così in te -gre e potranno essere ancora u ti -lizzate per chi ami percorrereque sta distanza a piedi.

La giunta Rachini dunquepro cede concretamente nella suaopera programmata e contiamoche i nuovi futuri amministratoridichiarino pubblicamente, con undocumento sottoscritto dalle forzedi maggioranza, che quest’operasarà conclusa così come prevista.

Lo scriviamo perché abbiamoavuto il sentore che su quello cheancora non è partito qualche forzapolitica voglia metterci il beccocon l'intendimento non celato dibloccarne il completamento.

Attendiamo comunque questoprossimo consiglio comunale nelqua le dovrebbe essere approvatoil bando di concorso che inviti leaziende interessate alla realizzazio-ne di questi 40 garages.

Ricordiamo che saranno deiseminterrati piuttosti ampi conpossibilità di almeno due postiauto.

Il piano sovrastante diventeràl’area della seconda parte del par -cheggio. Molti cortonesi attendo-no di po ter accedere a questoacquisto che, ripetiamo, dovrebbeaggirarsi intorno ai ventimila euroa garage.

L’avere poi realizzato una sca -la mobile inviterà sicuramentemolti a valutare positivamenteque sto acquisto che consentirà dinon lasciare le auto in sosta all’a-perto e nel contempo essere piùvicini a casa, proprio attraversoqueste scale che evitano di giunge-re in cima con “la lingua di fuori”.

Questa concreta attività co -munale non può che far piace re, so -prattutto quando alla partitica si so -vrappongono positivamente i fat ti.

Mentre la ditta, che ha rea -lizzato la prima par te delposteggio dello Spi ritoSanto, sta rifinendo l’a -

rea con la messa in opera di nu -merose piante, di un mar cia piedeche ha sostituito lo stec cato che èstato tanto criticato da alcune for -ze politiche senza pen sare che siera ancora solo in fase iniziale,una nuova ditta si è vista assegnareil secondo lotto di questi lavoriche prevede la realizzazione diuna scala mobile che, partendodal po steggio, giunga nei pressidel piaz zale Garibaldi.

La foto che presentiamo a la -to documenta il lavoro come saràsvolto.

La scala mobile parte dall’a-rea già pronta, attraverso un sotto-passo attraverserà via Battisti edinizierà la salita utilizzando soloper circa venti metri le così detteViine.

Il percorso proseguirà su unaltro tracciato e vedrà un alternar-si di tre scale mobili e due percor-si pedonali.

La ditta che ha vinto l’appaltoè la EACO 2000 di Castiglion delLago.

E’ un’azienda che ha già di -mo strato di saper lavorare conprofessionalità in numerosi altricantieri ottenendo consensi.

L’inizio dei lavori è previstoper i primi giorni del mese di a -prile ed il tempo programmatoper la consegna dell’opera è di240 giorni; dunque con i primigiorni del 2005 potremmo agevol-mente lasciare l’auto nel posteggiodello Spirito Santo e giungere incittà avendo percorso solo pochimetri a piedi e lasciandosi portarein vece per molta parte da una sca -la in movimento.

A fianco della scala mobile èprevista, per la discesa, una gradi-nata che ovviamente sarà utileanche nei malaugurati in cui fosseferma per guasti o manutenzione.

Anche se non sarà realizzatoin questa fase, per il tracciato piùlun go di scala mobile, è previsto

Ha incontrato il Ministro della Cultura del paese africano perorganizzare un grande evento culturale a Cortona nell’estate 2004

E’ stato assegnato l’appalto in questi ultimi giorni

Ed il prossimo Consiglio Comunale approverà anche il bando di concorso per la realizzazione dei garages che potrebbero vedere l’inizio dei lavori nel prossimo mese di settembre, ottobre 2004

Il due marzo 2004 ricorreva il primo anniversario della morte di Emanuele Petri

do mio malgrado ho dovuto ascol-tare le prime assurde giustificazio-ni della difesa della Lioce come adire che una terrorista come lei,che aveva tentato di uccidere deipoliziotti avesse diritto a attenuanti.

Ombre nel rendermi contocon gli arresti seguiti al 24 ottobre,che al Lioce ed il Galesi non sonosoli ma hanno ancora compagni efiancheggiatori purtroppo anchenella nostra Toscana che condivi-dono i loro stessi assurdi idealiperseguiti con la violenza e lamorte.

Ma fortunatamente in questidodici mesi ci sono state anchedelle luci rappresentate dallapartenza di mio nipote Angelo perla Scuola di Polizia di Bolzano cheha confermato le sue intenzioni dipercorrere la carriera che era statagià di suo nonno prima e di suopadre dopo.

Luci che sino sono realizzatesempre il 24 ottobre quando ilblitz delle forze dell’ordine ha datole giuste dimensioni della portatadi quell’evento.

Attraverso il ritrovamento deidocumenti e delle informazionicontenute nel palmare della Liocesono stati arrestati gran parte deisuoi collaboratori ma soprattutto èstato inferto un duro colpo allenuove Brigate Rosse che dopo anni

che fa capire come certi valori conil tempo vengano progressivamen-te persi. Ma ha un sapore ancorapiù amaro dover constatare chel’Amministrazione del Comunedove vivo, dove sono stato elettoconsigliere comunale, dove miofratello svolgeva il suo lavoro,presso la stazione ferroviaria diTerontola, non ha manifestato lapropria solidarietà ai familiari innessuna forma nel giorno dellaricorrenza al primo anniversariodella morte di mio fratelloEmanuele Petri. Certi atteggiamentinon scalfiscono minimamentel’orgoglio di chiamarmi Petri e diessere il fratello di quel poliziottoche in una grigia domenica dimarzo divenne scomodo ficcanasonell’espletare, insieme ai suoi duecolleghi, il suo servizio.

Questi dodici mesi sonotrascorsi tra luci ed ombre dovequest’ultime sono state rappresen-tate dalla situazione che si è venutaa creare nella famiglia di miofratello, dopo la sua scomparsa,dove lui rappresentava con la suaforza, la sua generosità verso ilprossimo, con la sua presenzaquotidiana nella famiglia e nellacomunità una figura rassicurante egarante di quei principi chesoprattutto chi veste una divisafanno propri.

Ombre che si sono manifestatenella prima fase processuale quan -

di latitanza nel buio si sono trovatescoperte.

Spero che questo Governo nonindugi a dare una spallata definitivaper completare quella bonifica delnostro tessuto sociale necessariaper poter eliminare il terrorismo amarchio Brigate Rosse e perconsegnare alle generazioni futureuna Italia più sicura e vivibile.

Infine è proprio da quel 24ottobre che ha preso dentro di mecoscienza il fatto di dover ricorda-re in quella data, così importante esignificativa, la memoria di tutte lepersone cadute per mano delleBrigate Rosse.

Personaggi illustri come AldoMoro, Massimo D’Antona e MarcoBiagi ma anche persone menonote, servitori dello Stato, checome mio fratello hanno perso lavita nell’espletamento del loroservizio in difesa ed a protezionedella nostra libertà.

Ho cominciato questo percor-so, che non sarà facile, con l’aiutoe la collaborazione dei miei amicipiù stretti i quali hanno condivisocon me l’importanza con questainiziativa lasci nella storia un segnoindelebile alle generazioni cheverranno di quali rischi può farcorrere la presenza di similiorganizzazioni nel nostro paese.

Leopoldo Petri

“Partono” le scale mobili

R.G. Brown III a Roma

Una grave dimenticanza

Il sindaco Rachiniin missione a Nairobi (Kenia)

Chi ha detto che ognuno raccoglie perquello che ha seminato, non ha tenutoconto delle bufere e tempeste dellacattiva stagione.

Alcuni sono ritenuti grandi perchéhanno annunciato cose diverse dallarealtà come verità, cioè bugie.

Quando osserverai le ricchezze deglialtri, non pensare tanto alla lorofortuna quanto al loro dispiacere nelmomento che dovranno lasciarle.

L’artista R.G. Brown III terràpres so la Galleria “Il Qua -drante di Omega” in viaPrin cipe Umberto 27 di Ro -

ma, una Mostra di proprie operedal titolo: “Journeys - prints andsculptures”.

Il dott. Brown III è anche Di -rettore della Georgia University -

Studies Abroad di Athens con sedein Cortona.

Pensiamo di fare cosa graditainvitando i cittadini cortonesi, chevivono a Roma, a partecipare all’i-naugurazione che avrà luogo sa -ba to 27 marzo 2004 alle ore 17 erimarrà aperta fino al 21 aprile2004.

Nei giorni scorsi il sindacodi Cortona Emanuele Ra -chini si è recato in visitaufficiale in Kenia.

Il viaggio arriva dopo che menodi un anno fa l’Am ba sciatore inItalia del grande paese africanofece vista a Cortona per inaugurareuna mostra d’arte.

Da quel momento i rapporti trail Kenia e Cortona si sono sviluppatiattraverso anche il coinvolgimento

dell’Istituto Italiano di Cultura diNairobi, diretto dal prof. Elio Trai -na, il quale assieme all’AmbasciataItaliana ha predisposto ed organiz-zato la visita della delegazionecortonese.

Nel corso del suo soggiorno ilsindaco Rachini ha incontratoanche il Ministro della Cultura delgoverno keniota on. Nagib Balala,con il quale ha discusso dei terminiper l’organizzazione di una grandemostra d’arte contemporanea delKenia da tenersi a Cortona, inPalazzo Casali, nel prossimo mesedi luglio.

Si tratta di una iniziativa di altolivello che proporrà, in esclusivanazionale, alcune opere dei miglioriartisti contemporanei kenioti.

Ha un sapore amaro doverconstatare che dopo solidodici mesi moltepersone si sono già

dimenticate di quel tragico 2marzo 2003, testimonianza questa

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ATTUALITÀL’ETRURIA N. 05 15 MARZO 2004

PAGINA 2

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Gent. Prof. Caldarone, ho voluto seguire recentemente la trasmissione televisiva di Ballarò su RaiTre proprio per avere informazioni sulla nuova Riforma della scuola diLetizia Moratti, ma le devo confessare che, al termine del dibattito, nonsono riuscito a capire non tanto i termini della questione quanto l’atteggia-mento dei nemici della riforma che contestavano senza conoscere né i dati,senza aver letto i vari articoli del decreto legislativo, dal momento che laMoratti puntualmente smontava via via e con dati alla mano tutta una seriedi interventi degli esponenti della sinistra, viziati da pregiudizi e da demoniz-zazioni incivili.Come si fa a parlare e a discutere senza conoscere l’argomento? Io che hovissuto tutta la contestazione dal ’68 in poi, mi sembra di essere ritornatoindietro di parecchi decenni quando nelle accese assemblee scolastiche,universitarie e sindacali si prendeva la parola, si parlava a ruota libera perore con discorsi preconfezionati e spalmati di democrazia, antifascismo,uguaglianza nel senso di promozione e lauree a tutti senza esami e senzatroppo impegno. E’ questa la sinistra che punta all’alternativa al Governo delPaese? Io credevo che accanto al cambiamento del nome del partito ci fossestato per la sinistra anche un rinnovamento nei comportamenti e nellavisione delle cose facendo mea culpa di tutti gli errori fatti soprattutto inmateria di formazione scolastica e universitaria.La ringrazio dell’attenzione e la saluto.

Un abbonato di ArezzoDi fronte alla scomposta reazione e alle modalità incomprensi-bili, introdotte dalla sinistra (sindacati e partiti vari dellostormo di centrosinistra), di condurre la protesta contro ildecreto di Riforma della Scuola di Letizia Moratti, verrebbe,con la saggezza di chi ne viste tante, da sorridere, soprattuttodopo aver seguito la figuraccia televisiva degli esponenti politi-ci e sindacali dell’opposizione, presenti al dibattito con LetiziaMoratti, martedì, 2 marzo, a Ballarò, ricordato dal lettore. Unsorriso che si è trasformato poi in pena nell’ascoltare gli inter-venti di Umberto Galimberti, filosofo, dal quale l’ascoltatore sisarebbe aspettato ragionamenti da filosofo e cioè logici, conse-quenziali e onesti. Quello che s’è capito dagli interventidell’opposizione è che la Riforma Moratti “non s’ha da fare néoggi né mai”, nonostante che la Ministra si sia disimpegnatacon garbo, stile e dati di fatto alla mano, o meglio, scritti su unfoglietto, nel respingere al mittente tutte le accuse, per la veritàdi una banalità sconcertante, come quelle di voler eliminare ildopo-scuola, di voler ridurre le risorse a favore della scuolapubblica e dell’università, di esaltare il precariato e la figuraambigua e sconvolgente del tutor… Figuraccia inevitabile perchi, come la carina ma disinformata Giovanna Melandripensava che la sola appartenenza ad una fede politica fossesufficiente ad affrontare un argomento serio e complesso comequella della scuola. E se scombinati e disinformati si sono dimostrati politici efilosofi, quale sia il livello di conoscenza del decreto legislati-vo, concernente la definizione delle norme generali relativealla scuola, da parte di coloro che scendono in piazza ad ognisospiro del Governo, solo Dio può saperlo. D’altronde alleprese come sono, un giorno sì e l’altro pure, con movimenti,girotondi, e sfilate, dove potrebbero trovare il tempo perdocumentarsi seriamente? Che il cambiamento della scuola di ogni ordine e grado fosseavvertito da tutti è un dato di fatto, come è un dato di fatto checerte disfunzioni macroscopiche del sistema scolastico euniversitario non potevano essere più a lungo tollerate. L’ondadel didattichese ha dilagato nelle scuole, gonfia dei suoi baroc-chismi e dei suoi acronimi, delle sue ossessive segmentazionidel testo…: vera orgia di un linguaggio intricato e inconclu-dente che accompagna iniziative culturali più improbabili eprogetti fantasiosi su qualunque cosa purché non riguardil’attività quotidiana, in classe. Un vero disastro, caro lettore, e inostri politici si presentano a un dibattito sulla scuola discu-tendo delle tre ore di doposcuola rese flessibili dal progettoMoratti! E’ stato un dibattito assurdo e ridicolo e sarebbecaduto nella monotonia se non fosse intervenuta l’invitataSerena Dandini a trasformarlo in uno spettacolo di cabaret.

La scuola tra proteste e cabaret

51° Mostra Mercato del vitellone

Nuovo piano strutturale

Giornate FAI di primavera ed appuntamenti culturali

Dopo solo alcuni giorni dalla sua approvazione in Consiglio Comunaleil Nuovo Piano Strut turale del Comune di Cortona, su indicazione delSindaco e del Garante dell’Informazione, è a disposizione dei cittadi-ni che vorranno approfondire i temi ed avere ulteriori chiarimenti.

Presso l’Ufficio di Piano a Cortona, ubicato all’interno dell’UfficioUrbanistica in via Nazionale, è possibile avere tutte le delucidazioni e gliapprofondimenti riguardo questo importante documento.

Il suddetto Ufficio di Piano è aperto con i seguenti orari:Lunedì, mercoledì, venerdì dalle 9 alle 12 - Martedì e giovedì dalle 15 alle 17Tel. 0575/6074305 - 0575/6074304

Contemporaneamente il Piano è stato trasmesso alla Giunta Regionale eda quella Provinciale

Il 20 marzo sarà un giorno assaiimportante per la zootecnia inValdichiana ed in particolar mo -do per il Comune di Cortona

perché ricorre il 51° anniversariodella Mostra Mercato del Vitellone dirazza Chianina.

In questa ottica fervono i pre -parativi per l’allestiment della 51maedizione dove peraltro que st’annovengono presentate novità di rilievo.A tal proposito abbiamo incontratol’Assessore alle Attività Pro duttive delComune di Cortona Ne vio Polezzi cheha illustrato queste novità.

“Quest’anno, dichiara Polezzi, incollaborazione con la Banca Po po -lare di Cortona, con l’As so cia zioneProvinciale Allevatori, la Pro vincia diArezzo, il Servizio Ve te rinario dellaASL 8 e le associazioni di categoriaagricole, con l’organizzazione dellaCortona Sviluppo, abbiamo volutoche la mostra si caratterizzassemaggiormente a li vel lo provincialerispetto alla Val di chiana riproponen-do il SECONDO MERCATO DEIVITELLI DA ISTALLO TRA I 5/6 MESIDI ETÀ, DESTINATI ALL’INGRASSO.

Vi saranno anche altre iniziativequali la presentazione del libro “Lagrande nevicata di primavera - l’im -portanza della razza chianina nelterritorio cortonese” che si terrà ve -nerdì 19 marzo presso il Centro Con -

vegni S.Agostino. Il volume nasce a seguito una

mi nuziosa ricerca fotografica e sto -rica presso le aziende agricole dellaValdichiana che ci ha impegnato percirca due anni.

Da ciò ne è nata una pubblica-zione che, partendo da documentidatati 1921, ripercorre la storia el’importanza della razza Chianina nelcontesto socio/economico del terri-torio cortonese e la sua evoluzioneselettiva nella trasformazione di razzada lavoro in razza da carne. In quellaoccasione, a cura di Slow FoodValdichiana, è stata organizzata unacena promozionale dei tagli piùpoveri della carne chianina.

Nel contesto della Mostra Mer -cato prende importanza la presenzadei diplomandi della scuola diagraria dell’Istituto Vegni che parle-ranno ai loro più giovani colleghistudenti delle scuole medie dellecaratteristiche zootecniche della raz -za Chinina; negli spazi di piazza Châ -teau-Chinon a Camucia sarannopresenti anche degli stand di produt-tori agricoli locali che pre sen terannoi propri prodotti (for mag gi, olio,confetture, miele, in sac cati, ecc)

La 51ma edizione si caratterizzaper un aumento di allevatori anchese il numero degli animali presentisarà leggermente inferiore all’anno

precedente ma prende importanza ilfatto che l’aumento degli addetti facapire come intorno a questa razzastia tornando un interesse che non èsolo di amore ma che diventa anchedi carattere imprenditoriale. I capida mostra e, quindi da ma cello,saranno circa 80, mentre i vi tel li piùgiovani destinati all’ingrasso cheriguardano il mercato saranno circa30. Pertanto quello che fa ben spe ra -re nello sviluppo futuro di questosettore è l’aver riportato dopo tantianni il mercato dei bovini di razzachianina nel suo luogo di origine.

Per concludere siamo convintiche, aldilà della soddisfazione peruna manifestazione di questa livello equalità, non possano essere que steiniziative da sole a dare risposte alsettore zootecnico ma sia necessario

un maggiore impegno a livellisuperiori.

Di non poca importanza sa reb be,comunque, il superamento deiblocchi imposti dalla vicenda BSE allabistecca con l’osso. Ci sem bra che adistanza di due anni la razza Chianinaabbia dimostrato sul campo i proprilivelli di qualità e sicurezza, ricono-scendo alla Regione Toscana la fermavolontà di chiedere questa deroga al -l’U nio ne Europea.

L’Amministrazione Comunale diCortona dal canto suo, concludePolezzi, sta facendo tutto quello che èin suo potere per sviluppare il mante-nimento e lo sviluppo di questa razzanella Valdichiana, un pa trimonioculturale, gastronomico ed economi-co.

Andrea Laurenzi

A Camucia la razza chianina, sabato 20 marzo 2004

Seconda edizione del Mercato dei vitelli destinati all’ingrasso

PRONTA INFORMAZIONE

Turno settimanale e notturnodal 15 al 21 marzo 2004Farmacia Comunale (Camucia)Turno festivoDomenica 21 marzo 2004Farmacia Comunale (Camucia)Turno settimanale e notturnodal 22 al 28 marzo 2004Farmacia Boncompagni (Terontola)

21 marzo 2004Alunni (Mercatale)Boninsegni (Camucia)Brogi (Via Lauretana)Lanza ( Cegliolo)28 marzo 2004Coppini (Teverina)Tariffi (Ossaia)Barbini (Centoia)Baldolunghi (Sodo)

04 aprile 2004Lorenzoni (Terontola)Alunni (Mercatale)Cavallaro (Camucia)Perrina (S.P. Manzano)11 aprile 2004 (Pasqua)Coppini (Teverina)Milanesi (Terontola)Adreani (Cortona)Salvietti (Montanare)Ricci (Camucia)

La Guardia Medica entra in attività tutte le sere dalle ore 20 alleore 8, il sabato dalle ore 10 alle ore 8 del lunedì mattina.Cortona - Telefono 0575/62893Mercatale (la guardia medica è soltanto festiva ed entra pertan-to in attività dalla domenica e nelle altre giornate festive infra-settimanali dalle ore 8 alle ore 20.) - Telefono 0575/619258

Ambulanza con medico a bordo - Tel. 118

GUARDIA MEDICA

EMERGENZA MEDICA

FARMACIA DI TURNO� �Turno festivoDomenica 28 marzo 2004Farmacia Boncompagni (Terontola)Turno settimanale e notturnodal 29 marzo al 4 aprile 2004Farmacia Centrale (Cortona)Turno festivoDomenica 4 aprile 2004Farmacia Centrale (Cortona)

IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI

E’ possibile chiedere chiarimenti e delucidazioni presso l’ufficio di piano

Al Museo dell’Accademia Etrusca

Sul finire - speriamo! - della sta -gio ne invernale e a cavallo con iltanto atteso arrivo della primavera sicollocano due momenti im portantidella vita culturale di Cor tona, del -l’Ac cademia Etrusca e del suo mu -seo.

Sabato 20 e domenica 21 marzo,infatti, nell’ambito delle giornate na -zio nali che il FAI (Fondo per l’Am -biente Italiano) organizza ogni annoin primavera, l’intero centro di Cor -tona sarà oggetto di aperture straor-dinarie e visite guidate a monumenti,palazzi e chiese, di attività didattichenei musei, di concerti ed eventi cultu-rali un po’ dovunque ma soprattuttoin luoghi solitamente non accessibilial pubblico: S. Fran ce sco, PalazzoFerretti, il Palazzone, Vil la Tommasi aMetelliano, il Melone II del Sodo, lechiese che conservano di Organi Sto -ri ci ecc., attività patrocinate ovvia-mente dall’Assessorato per i Beni e leAt tività Culturali del Comune di Cor -tona in collaborazione con la sezioneFAI di Arezzo, la cooperativa AionCultura di Cortona, l’AssociazioneGui de Turistiche di Arezzo e l’As so -cia zione per gli Or gani Storici di Cor -to na.

L’Accademia Etrusca, il cui Mu -seo è un sito FAI, ha ritenuto op -

portuno proporre in tale occasioneanche alcune attività ludiche e didatti-che specifiche per bambini, in colla-borazione ancora una volta con AionCultura, per offrire una opportunitàin più sia ai piccoli cortonesi che aipiccoli turisti - i cui genitori possonocosì approfittare delle altre proposteculturali contemporaneamente di -spo nibili in città - di visitare un mu -seo divertendosi a imparare. Per in -formazioni più dettagliate sia sullosvolgimento della manifestazione chesulle singole attività è possibile chia -mare il Museo del l’Ac cademia Etru -sca o l’Ufficio Cul tura del Comune diCor tona.

Sempre domenica 21 marzo siconclude l’edizione 2003-2004 di“Domenica al Museo”, la piccola ras -segna invernale di conversazioniculturali che il Museo del l’Ac ca demiaEtrusca ha proposto ormai per ilterzo anno consecutivo, riscuotendo-ne simpatie e plausi, con l’interventodel dottor Fedeli, della So prin ten -denza Archeologica per la Toscana. Ilprevisto intermezzo musicale - per laconcomitanza delle Giornate FAI diPri ma vera - è stato sospeso per per -mettere la fruizione del concerto chesi terrà al Teatro Signorelli.

Eleonora Sandrelli

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CULTURAL’ETRURIA N. 05 15 MARZO 2004

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Si è tanto parlato del film giratoa Cortona nell’autunno 2002,l’ormai famoso “Under thetuscan sun”, che non si sa

più bene ciò che è vero da quellache è pura fantasia. Chi dice chenegli USA sia stato un grande succes-so, chi un fiasco totale, alcuni chel’hanno visto ne decantano la delica-tezza della fotografia, altri la man -canza di spessore di una storia di -versa da quella descritta nel libro.Noi abbiamo provato a fare chiarez-za su questa ridda di voci e, con daticerti alla mano, siamo in grado didarvi notizie che rispondono allarealtà. Intanto il film è uscito nellesale USA il 26 settembre e sino adoggi in quelle del Canada, Filippine,Messico, I sraele, Colombia, Polonia,Fin lan dia, Norvegia, Panama, Svezia,Nuova Zelanda, Brasile, Australia,Danimarca, Spagna ed Argentina.Entro la fine di marzo uscirà inFran cia, Inghilterra, Germania edAustria. Nessuna data è prevista perl’Italia. Il film è costato 18 mi lioni didollari. Ad oggi ne ha in cassati 43(di milioni di dollari) solo, badatebe ne, solo negli USA. Quindi unbuon incasso e conseguentementeuna buona risposta di pubblico.

Ancora oggi non sappiamo degliin cassi negli altri stati. Il film, in va -rie categorie, ha ottenuto quattrono minations in vari importanti pre -mi internazionali. Da segnalare lano mination all’importante premioGolden Globe (quasi un Oscar…)ot tenuta dall’attrice pro tagonista,Diane Lane, come migliore attricepro tagonista. Sono centinaia le te -state specializzate che hanno parlatodel film e di Cortona, dando allanostra città una pubblicità gratuita e

ben accetta. Nel film però sembrache Cor tona non venga fuori comedovrebbe, nel senso che mancanovisioni d’insieme della nostra città eche si, viene fuori una certa tosca-nità, ma che non si individui inmaniera decisa (come nel librodella Mayes) la nostra città. E’chiaro che l’alta affluenza nelle saleda sola non può bastare a portare aCortona quel flusso turistico che unfilm della Mira max\Walt Disney ècapace di portare. Serve ancheun’attività di supporto delle autoritàcomunali che di fatto non c’è stata.

A parte la presenza alla prima“hollywoodiana”, per il resto nessunappuntamento, nessuna conferenza,nessuna manifestazione collateraledi supporto al lancio del film.

Niente di niente. Ah, no, scusate:a Tele Etruria un intervista ad un as -sessore che diceva che il film erame diocre…. E così rischia di sfu -mare un’altra ghiotta opportunitàche altre realtà più lungimiranti a -vrebbero sfruttato appieno. Lo stes -so si è fatto con il violinista AndrèRieu. Bel concerto, belle serate,tante grazie e arrivederci. Nessuntipo di “sfruttamento” dell’onda del -le tre serate-evento, nessun altrama nifestazione di supporto (in Ger -ma nia, Olanda, o almeno qui a Cor -tona…) che sfrut tasse anche tre se -rate televisive in Germania e Olanda.Ma cosa possiamo pretendere?

Un Comune dove l’Assessoratoal la Cultura ed al Turismo sono di vi -si e dove addirittura quest’ultimo e

collegato all’Assessorato allo Sportnon può necessariamente fare unapolitica turistica di ampio respiro,quela che realmente servirebbe aCortona. Si, va bene, il concertino, igiullarini, la mostra di pittura…. Mail turismo, quello che porta bene ebenessere a Cortona, va richiamatocon una programmazione non avista, ma che sia almeno triennale,promovendo Cortona sul serio. Per -ché lo sappiamo tutti (e bene..) cheil turista va dove il tour operator delproprio paese lo indirizza ed èquindi sul tour operator che va fattapromozione. Se al neozelandese glisuggeriscono di visitare Lucca inToscana, andrà a Lucca ignorandoCortona e le sue bellezze. Lo stessovale per tan ti altri potenziali turisti.Non è sempre (purtroppo) vero chea Cor tona si viene e si verrà sempre.O meglio, può essere vero, ma sevo gliamo che l’economia cortonese,a desso più che mai improntata sultu rismo, viaggi spedita non possia-mo accontentarci dei piccolinumeri. Dobbiamo fare promozio-ne, il bi lancio del comune deveprevedere una somma considerevo-le, non mi serie, da investire sulturismo. Oppure un appoggio vero edeciso al Consorzio Operatori Tu ri -stici che lavora come può e conmezzi propri ma che comunque lofa nell’interesse della città non solodei singoli iscritti. Sennò, proseguia-mo pure con i concertini, i giullari-ni, la mostra di pittura….

Lorenzo Lucani

Cosa c’è sotto il sole di Cortona...pro tettore cardinale Gian fran cescoAl bani. A Roma ritrova l’amico Win -kel mann che da quel momento vor -rà essere informato sui suoi spo -stamenti.

Nel 1758 il Belli canta a Pistoia,Lucca e Fi renze; alla fine di questoanno J.A. Hasse è a Napoli per con -cordare l’esecuzione delle sue ope -re, il Demofoonte, la Clemenza diTito, l’Artaserse e l’Achille in Sciro.L’e ecuzione avrebbe dovuto averluogo alla fine del 1759 e nei primimesi del 1760. E nel 1759 il Belliottiene una importante scrittura alRegio Teatro di Napoli per quattrorappresentazioni che sarebberoterminate nel febbraio dell’annosuccessivo e per la parte di protago-nista. Si trattava delle opere di Has -se? Difficilmente si a vrà una confer-ma; nel mese di di cembre 1759, asoli ventisette an ni, il Belli viene pu -gna lato da sicari; il movente rimarràsco nosciuto. La sua agonia si pro -trae sino al 25 gennaio dell’anno se -guente. Napoli gli tributerà grandi o -no ri e gli darà sepoltura nella chiesadi San Giovanni de' Fiorentini.

Appresa la notizia della mortedel Belli, il Winkelmann ne rimanesconvolto; di ciò si ha testimonianzain una lettera scritta all’amico MuzelStoch.

Ma un tragico destino accomu-nerà di li a pochi anni i due amici;nel 1768, rientrando a Roma dopoun soggiorno a Vienna, Winkelmannsa rà ucciso da ladri introdottisi nelsuo albergo in Venezia.

G.C.R.* Alcune informazioni della pre -sente nota sono contenute nellapubblicazione di F.Ravagli -Cen ni biografici su GiuseppeBelli celebre cantante cortonese,Cortona 1890.

Un cortonese alla corte di Dresda*

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e prima colazionecontinentale

Qualche notizia sul film ci porta a fare considerazioni sul turismo

Protocollo di collaborazioneFirmato l’accordo con l’Università della Musica di Dresda

Nei giorni scorsi una de le ga -zione dell’Università del laMusica di Dresda, guidatadal Rettore prof. Stephen

Gies, è stata ospite a Cortona perfirmare ufficialmente un protocollodi collaborazione con il Comune diCortona. Il rapporto tra Cortona eque sta istituzione nasce nel set -tembre 2002 allorquando la stes -sa Uni versità della Musica mise inscena al Teatro Signorelli l’operada camera “La finta giardiniera”che riscosse enorme successo edaf fascinò a tal punto gli organizza-tori che da allora hanno tessutouna tela di rapporti e collabora-zioni sfociate oggi in questo proto-collo fir mato dal sindaco di Cor -tona E ma nuele Rachini ed il ret -tore del l’U niversità della Musica diDre sda.

Il protocollo, dichiara il sin -daco Rachini, rappresenta unpun to di inizio per una collabora-zione che sarà di altissimo livello,in linea con la tradizione cortone-se che ci vede al centro dell’atten-zione culturale internazionale,ricordo ad esempio il Tuscan SunFestival.

L’U niversità della Musica diDresda è uno degli istituti musicali

più prestigiosi d’Europa ed hascelto Cortona per un progetto alungo termine che però vedràanche manifestazioni ed iniziativegià dal 2004.

Già nell’estate, infatti, la colla-borazione tra Cortona e Dresdaporterà risultati. Per rendere an -cora più efficace questa collabora-zione è stata coinvolta anche l’As -sociazione per il Recupero e la Va -lorizzazione degli Organi Storicidella città di Cortona, un’associa-zione, guidata dall’ing. Ristori, chein questi anni si è messa in evi -denza per una serie di iniziative digrande valore sia sotto il profilomusicale che sotto l’aspetto con -servativo e di restauro.

Varie le iniziative di spettacoloe di didattica previste già dall’esta-te 2004: corsi di perfezionamentosugli strumenti a tastiera antichi,tenuti dal prof. Remy della Ho -chschule, al quale si affiancheran-no alcuni concerti da tenersi inluoghi di grande suggestione co -me il Monastero della SS.ma Tri -nità un concerto jazz tenuto dal -l’ensemble del maestro GunterSom mer, rappresentazione dell’o-pera di Mozart “La clemenza di Ti -to”.

Giuseppe Belli nasce inCor tona nell’anno 1732. Findal l’infanzia palesa vivacefan tasia, fertile ingegno, ot ti -

ma voce e grande disposizione perla musica.

E’ in quel tempo Maestro diCap pella della Cattedrale di Cor tonail sacerdote Domenico Rumi, pro -fondo conoscitore della musica e va -lente cantante; per circa venti anniera stato in qualità di “virtuoso” alservizio di don Gio vanni V°, re delPor togallo. Conosciuto il giovaneBelli, Do me nico Rumi si dà caricodella sua istruzione e formazionemusicale; il Belli corrisponde conrisultati che vanno al di là dellemigliori aspettative.Nelle memoriedegli Oratoriani cortonesi si leggeche il Belli eseguì una cantata a trevoci ,il giorno di Natale del 1745,nella chiesa di San Filippo Neri. Laprima opportunità di far ascoltare lasua voce ad un pubblico colto sipresenta al Belli il 6 maggio 1747 inoccasione di una “notte coritana”;nel resoconto si legge:…. “fu fattoun concerto di strumenti e cantatauna bella canzone dal giovane Giu -seppe Belli, musico cortonese…”.

Nel 1749 il Belli si esibisce an -co ra in Cortona, nella grande saladel Palazzo Pretorio, ove canta “do -po il concerto di vari strumenti” unacanzone del Signor Filippo Pancrazi.

Ma i confini della sua città natalecominciano ad essere stretti per ilgiovane Belli. Spinto dal suo maestrosi trasferisce a Roma dove ottiene, inqualità di soprano, una scrittura alteatro l’Argentina.

La notizia delle sue splendideesecuzioni si diffonde rapidamentein Roma ed in altre città; il cardinaleGianfrancesco Al ba ni lo prendesotto la sua protezione, lo invita nelsuo palazzo e gli farà com pierequell’esperienza, fondamentale all’e-poca, rappresentata dalla perma-nenza presso una gran de corteeuropea.

E’ l’anno 1752. Il Belli parte daRo ma alla volta di Dresda. De sti -nazione la corte di Augusto III°,elettore di Sassonia e re di Po lonia.Per comprendere cosa rappresenta-va Dresda nel panorama musicaleeuropeo del XVIII secolo occorre ri -cor dare che nel 1694 era salito altro no Augusto II detto il Forte, ami -co dello zar Pietro il Grande, pro -mo tore delle arti, in particolare dellamusica e del teatro, collezionista,fondatore della fabbrica di porcella-ne di Meissen. Sotto il suo regno equello del figlio Augusto III, salito altrono nel 1733, la Cappella musicalepotrà annoverare famosi musicisti,grandi cantanti italiani e rinomaticompositori di corte. Fra questi ul ti -mi rivestiranno un ruolo determi-nante nella vita musicale di Dresda iltedesco Johann Adolf Hasse e l’italia-no Giovanni Alberto Ristori.

Quando il Belli, accompagnatoda un sacerdote cortonese, Fran -cesco Doddi, giunge a Dre sda,J.A.Hasse è da due anni Ober ka -pellmeister e G.A.Ristori è il suo vi -ce. J.A. Hasse, celebrato te nore ingioventù, paragonato al Me tastasio,amava gli italiani e l’I ta lia; nonostan-te le lunghe permanenze alle corti diDresda e Vienna, tor na va frequente-mente in Italia e sce glierà Veneziaper trascorrere gli ultimi dieci annidella sua vita. G. A. Ristori era ungrande talento che spaziava dallamusica sacra all’opera comica.

Saranno queste le guide cheintrodurranno il Belli nell’olimpomusicale di Dresda. Ma soprattutto ilBelli arriva in uno dei momenti dimassimo splendore della città: nel -l’anno precedente è stata inaugurata

la Hofkirke con l’esecuzione del TeDeum di Hasse; il grande costruttoredi organi Gotfried Silbermann staan cora lavorando al monumentaleor gano di quarantasette registri dellachiesa. Da pochi anni l’architettoGal li - Bibiena aveva ristrutturato iltea tro dell’opera <am Zwinger>,edi ficato nel 1718, e si stavano pre -parando grandi allestimenti sceniciper le opere di Hasse, “Il Solimano”e “Ezio”, allestimenti che richiede-ranno l’utilizzo dello spazio esternoal teatro, l’impiego di centinaia diattori e la presenza in scena di ca -valli, cammelli ed elefanti. A Dresdail Belli rimarrà per oltre quattroanni; un lungo tempo che testimoniale sue capacità di artista in un am -biente che già aveva ospitato famosicantanti come F.Bernardi, G.Bindi,D.Annibali, F.Salimbeni e quel Do -me nico Cec chi detto Il Cortona sullacui provenienza sussistono pochissi-mi dubbi.

Durante il suo soggiorno a Dre -sda il Belli conosce Johann JoachimWinkelmann, oggi considerato ilmag gior archeologo del XVIII secoloed il fondatore della mo derna storiadell’arte. Winkel mann, di umili ori -gini come il Belli, giunge a Dresdaun anno prima di quest’ultimo, eviene as sunto, in qualità di bibliote-cario dal conte Enrico di Burnau.Fre quenta la corte, conosce il Belli erimane colpito non solo dalla suabravura, ma anche dal suo aspetto.

La loro frequentazione si inter-rompe nel 1755, quando Win kel -mann si trasferisce a Roma chiama-to dal cardinale Alessandro Albani,nipote di papa Clemente XI, che di lìa poco lo nominerà Soprintendentedelle antichità di Roma. Il Belli ri -ma ne a Dresda anche se già si avver-tono i segnali di quella guerra cheper sette anni sconvolgerà l’Europa.Non è noto se la partenza del Belli èan tecedente all’invasione della Sas -so nia da parte di Federico II di Prus -sia; è probabile che prima di quelfa tidico 29 agosto 1756 il Belli abbiala sciato Dresda per stabilirsi a Vien -na. Si narra che l’elettore AugustoIII, nel concedere al Belli l’autoriz-zazione a partire, richiese una for -male promessa per un ri torno aguer ra finita. Ma la guerra termineràin modo disastroso per la Sassonia;il 16 ottobre 1756, dopo soli qua -ran tacinque giorni di ostilità, l’eser-cito sassone si arrende. Al depostoe lettore Au gu sto III Federico II con -ce derà di ritirarsi nel suo regno inPo lonia.

A Vienna il Belli ottiene unascrit tura al Teatro dell’Opera; èprobabile che J.A.Hasse abbia intro-dotto il Belli a Vienna; lo stesso Has -se aveva impartito lezioni di musicaall’imperatrice Maria Teresa e si hanotizia di molte esecuzioni a Viennadella musica di Hasse. Maria Teresain vita il Belli a corte e, come con -suetudine, le lodi sono accompagna-te da munifici doni. Dopo Vienna ,nel 1757, il Belli soggiorna a Vene -zia, una tappa d’obbligo per musici-sti ed artisti; è molto probabile chein questa città incontri nuovamenteHasse. Una corrispondenza fra ilMetastasio, l’Algarotti e Hasse te sti -monia che quest’ultimo nel 1757 ri -siedeva in Venezia, dove du rante laset timana santa verrà eseguita unasua composizione nell’oratorio diSan Filippo Neri. A Venezia matura ilprogetto di Hasse di far eseguire aNapoli le nuove versioni di sueopere oltre ad un’opera nuova. Dique sto progetto il Belli viene quasicer tamente messo al corrente consi-derati gli eventi successivi. Ed infine,dopo Venezia, il rientro a Roma,do ve viene di nuovo accolto dal suo

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CULTURAL’ETRURIA N. 05 15 MARZO 2004

Accingendomi a parlare diDo menico Bernabei, dettoil Boc cadoro, spero di nonsminuire la vita e l’opera di

uno degli artisti più geniali cheCortona ha dato al Rinascimentoitaliano e francese. Infatti, non èpossibile ricostruire adeguatamentela sua figura con un articolo giorna-listico, né purtroppo posseggo leconoscenze tecniche ed artisticheper assolvere ad un compito cosìdifficile. Spero invece di essere disprone alle istituzioni, culturali enon, presenti a Cortona affinchédecidano di dedicare uno studioserio, completo e definitivo al Boc -ca do ro, visto che le sue uniche testi-monianze che serbiamo nel territo-rio cortonese sono l’intitolazione diun vicolo nel Poggio e di una via neipressi della stazione ferroviaria diCamucia.

Domenico nacque a Cortona nel1470 da una famiglia che all’epocasi distinse nella pittura (Tom masodetto il Papascello e allievo di LucaSignorelli), nell’oreficeria (Gio vanniBattista) e nell’architettura. For ma -to si alla scuola di Giuliano da San -gallo (Firenze 1443-1516), lavoròsi cu ramente con il maestro a Fi ren -ze, a Napoli e forse anche a Milano.

Nell’estate del 1495 ci fu la svol -ta decisiva per la vita di Do me nico:il re di Francia Carlo VIII stava ri -

salendo la nostra penisola dopoaver conquistato il Regno di Napolie come ogni esercito che ha calpe-stato il suolo italiano negli ultimiduemila anni, anche le sue truppefecero incetta di opere d’arte e, so -prattutto, di artisti, questi ultimi pe -rò pagandoli lautamente.

Anche il Bernabei, in qualità difa legname e costruttore di modellidi castello in legno, si aggregò aquella moltitudine di “ouvriers etgens de métier” (ar tigiani): sarti,ta gliatori di velluti, cesellatori, rica -ma tori, profumieri e …guardiani dipappagalli.

Fu una scelta difficile per Do -me nico, ma la prospettiva di poterla vorare alla corte di Carlo VIII loconvinse a lasciare Cortona. Dun -que, rimase per tutta la vita inFrancia e non fece più ritorno nellasua patria, lavorando ininterrotta-mente per cinquantacinque anni adaltissimi livelli per la casa regnantee servendo quattro re: Carlo VIII,Luigi XII, Francesco I ed Enrico II.

All’inizio non fu facile inserirsinell’ambiente di corte, la concor-renza era spietata, ma dopo tre annifu nominato “faiseur de chasteaulxet menuisier de tous ou vria ges demenuiserie” (co struttore di inca -stellature e falegname di ogni operadi falegnameria) e il nuo vo re LuigiXII gli confermò la sua personalefiducia.

Dal 1507 in poi, anno in cui funominato “menuisier et valet dechambre de la Reine” (falegnamee cameriere della regina), divenne il

cerimoniere ufficiale di corte, nelsenso che in occasione dei fe -steggiamenti ufficiali si occupava inprima persona della costruzione di:letti da campo, baldacchini, palchiper battesimi, matrimoni o funerali,archi di trionfo, châlets, ecc.

Domenico da Cortona, così ve -niva chiamato in Francia, si stabilì aBlois e la sua ascesa alla corte dei

re di Francia non conobbe maipause: “Maître des oeuvres demaçonnerie du Roi (re sponsabiletecnico di ogni opera edilizia delre), Menuisier de la feue de laReine (falegname per il funeraledella Regina), Maître des Ou vra gesdu Roi (Maestro delle fabbrichereali)”. Inoltre, si distinse nella pro -gettazione e realizzazione di modellilignei in miniatura estremamenteparticolareggiati di ville, castelli,pon ti, mulini a vento e a cavalli a -zio nati a mano.

Nelle vesti di Maître des Ou vra -ges du Roi sembra che il Ber nabeiabbia progettato alcuni dei meravi-gliosi castelli che hanno reso fa mo -sa la Loira: Blois, Am boi se e Cham -bord. Nei secoli successivi i francesihanno cercato di nascondere lapossibile paternità italiana di questicastelli ma, evitando di addentrarsinella ormai secolare querelle, è or -mai certo che Boccadoro realizzò ilprogetto del castello di Cham bord.

Per un breve periodo, ma neglistessi luoghi, operò anche Leo -nardo da Vinci.

Verso la fine del 1516 Leonardoaveva accolto l’invito del re di Fran -cia Francesco I e si era stabilito nelcastello di Cloux, presso Amboise,dove poi morì il 2 maggio 1519.Senza voler tentare improponibiliparagoni, non è da escludere che idue si possano essere frequentati,visto che entrambi si occupavanodella costruzione di macchine daguerra e di fortificazioni.

L’opera più importante di Do -menico da Cortona, la cui attribu-zione è ormai certa da secoli, èl’Hôtel de Ville di Parigi, sede delComune parigino da quasi cinque-cento anni. Francesco I di Valois, redi Francia dal 1° gennaio 1515, eraun uomo coraggioso fino alla te me -rarietà, amante delle arti e protetto-re di artisti, soprattutto di scuolaitaliana.

Il nuovo sovrano preferì Parigiagli altri centri francesi: fece co -struire edifici moderni, ampliòquel li esistenti, così che la città co -minciò ad assumere quel ruolo do -minante che le permise in pocotem po di diventare capitale e sededella monarchia.

Fu proprio Francesco I che nel1533 commissionò al suo amato“architetto” Boccadoro la progetta-zione del Municipio parigino, comeattesta il contratto riportato ne“l'Hôtel de Ville de Paris opera diun cortonese” (1975) di don Bru -no Frescucci: “I signori Prevosto

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dei mercanti e scabini con la lorolettera del 15 giugno 1533, hannonominato e incaricato a dirigerele opere di costruzione dell’edifi-cio del Mu ni ci pio Domenico deBernabei detto di Cortona, archi-tetto, residente a Parigi, secondoil modello da lui fatto, visto eapprovato dal Re. Ad e vitare e -ventuali errori o varianti viene

stabilito che sia prima fat to unmo dello in legno”.

I lavori iniziarono dopo un me -se, ma i contrattempi dovuti a nuo -ve guerre e ai soliti imprevisti legatiall’edilizia non permisero aFrancesco I, che morì il 31 marzo1547, di vedere terminato l’edificio.Il nuovo re Enrico II, figlio del de -funto sovrano, conosceva molto be -ne Domenico Bernabei e gli ri con -fermò tutte le cariche e gli incarichiprecedenti. Il “Cortona”, come a -ma va farsi chiamare, anche se qua -si ottantenne continuò a seguirecon passione il suo progetto e lamorte lo rag giunse quan do l’Hôtelde Ville era or mai pronto. Sopra laporta prin cipale fu affissa unalapide che testimoniava: “DominicoCortonensi ar chitectante” e, senzaretorici campanilismi, dobbiamoessere giustamente orgogliosi di unconcittadino che con sacrificio eabilità ha esportato fuori dalle muracortonesi e tramandato ai posteri ilnostro nome e la nostra arte.

Mario Parigi

Rappresentati procuratori

Lamusta Maria Silvana

Seleziona:agriturismi

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Cento anni fa, anzi centounoper l’esattezza, il 22 gennaiodel 1903 morì nel Conventodei Minori Osservanti di As -

sisi a Santa Maria degli Angeli uneminente rappresentante del cleroma anche della società colta cortone-se, Monsignor Guido Corbelli, Ar -civescovo di Eliopoli e Comm. dellaLegione d’Onore della Francia.

“Quanto operò da semplice reli -gioso, l’avvedutezza o il tatto delicatoche spiegò in Geru salemme comePreside dell’O spi zio dei Pellegrini ocome Custode di Terra santa, lo zeloe l’operosità di lui come Guardianodel Convento degli Angeli di Assisi,come Vicario e delegato apostolico inAlessandria d’Egitto e come Vescovodella nativa Cortona, la sua munifi-cenza pel decoro della nostraCattedrale e i preziosi cimeli egizianionde fornì non solo il nostro museoma anche la Properziana di Assisi, etutto il resto della sua vita infaticabilee virtuosa sono campo troppo vastoper poterlo racchiudere nelle co -lonne di un numero del nostrogiornale…”.

Come ricorda il nostro giornali-sta, il Corbelli, oltre ad essere prelatodi chiara fama, era anche membrodell’Accademia Etrusca e cultore diantiquaria.

Nel suo mandato come Legato A -postolico in Egitto aveva avuto oc -casione di entrare in contatto con ilfa scino dell’Antico Egitto ed avevaacquistato e poi donato all’AccademiaEtrusca, e quindi alla sua Città, ilmigliaio circa di reperti egiziani tut -tora conservati nel Museo accademi-co e costituenti una delle più ricchecollezioni di oggetti della anticacultura egizia presenti nei museiitaliani, tolti i casi eclatanti del MuseoEgizio di Torino, dei Musei Vaticani edella sezione egizia del MuseoArcheologico di Firenze.

Per questo suo figlio illustre,dun que, una ricca rappresentanzacor tonese partecipa ad Assisi allecelebrazioni del funerale estrema-mente solenne: “i Canonici D. Pel le -grino Fini e D. Gio. Batta Lu carini pelRev.mo Capitolo della Cattedrale, ilSig. Antonio Mirri pel Municipio; ildott. Augusto Lom bardi per l’Ac ca -demia Etrusca, i Molto Reverendi D.Giovanni Cor belli per i parenti e D.Ar naldo Grassi per la Compagniadella Buo na Morte e pel giornaleL’Etruria e Giuseppe Roselli per laCittadinanza cortonese… ad ontadel le sue ingiunzioni, fu una gara neiCon fratelli, nei Concittadini e inquanti il conobbero, per rendergli iltributo del loro affetto e della lororiconoscenza…

In una sala messa a Cappella ven -ne esposta la salma del Defunto, ve -stita del saio francescano con le

Cento anni fa

insegne episcopali, cioè la croce el’anello. Ivi rimase fino alle orepomeridiane del giorno successivoquando fu chiusa entro due casse,l’una di zinco e l’altra di legno colornoce, levigata e con fregi d’oro agliangoli. Da una apertura praticata nel -la parte superiore della cassa e chiusaper mezzo un cristallo, potevasiscorgere il volto del Defunto checonservava tuttavia gli stessi lineamen-ti di prima. Una ricca coltre di vellutonero ricamata in oro e argento co -priva la cassa… Il sabato la salma ve -niva portata in Chiesa e collocata sottoil tumulo, che era assai grandioso,sormontato dalla mitra e corredato digran numero di lumi… Alle ore 9,30veniva intonato il Notturno, al terminedel quale si presentava in Chiesa lamaestosa e simpatica figura di Mons.Giulio Marsili dell’Ordine dei Minori,Vescovo titolare di Antigonea, chepontificava la Messa funebre… Pereseguire la volontà del Defunto, laMes sa fu eseguita in semplice cantogre goriano né ebbe luogo l’elogiofunebre.

Fino dalle prime ore del mattinomons. Michele Baldetti, eletto Ve -scovo di Cortona e immediato succes-sore del Defunto, si era recato in As -sisi e, in mantellone e rocchetto, assi -steva al solenne funerale nel Pre -sbitero, in luogo appositamente pre -parato…

Se riuscì imponente il funeralenon meno lo fu il trasporto della sal -ma al Cimitero… Ed ora egli è là [adAssisi] !! Lontano da noi, è vero, colsuo frale ma vicino sempre colcuore.”.

Credo si debba dirgli ancora unavolta grazie, nel ‘quasi’ suo centenariodella morte, per tutto quello che èriuscito a fare nella sua missione diservo di Dio prima e di cittadino diCortona in secoda battuta. Piacequindi chiudere con la chiusa dell’ar-ticolo della fine del gennaio 1903:“Egli ci fu concittadino e padre, se -bene ahimé troppo presto perduto.Ma un padre pei figli non muoregiammai! Ed appunto, fra tanto stra -zio, può confortarci questo solo pen -siero, che meglio dal Cielo tratterà lanostra causa con Dio!”.

Eleonora Sandrelli

I “Faretra”C ’è una nuova band a Cor to -

na che si sta imponendoall’attenzione generale asuon di performance, i Fa -

re tra!Nata circa cinque anni fa, ha

iniziato subito a far parlare di se,e, ad oggi, vanta più di sessantauscite in pubblico; pub, discote-che, motoraduni, feste paesane edi compleanno, festival e rassegnemusicali, questa è stata la loropalestra.

Il gruppo vanta un repertoriodi oltre ottanta brani, con musicadei mitici anni 70 e 80, Rock ePop, e come ci dice Giuseppe, unodei leaders, “Siamo, non per ungenere, ma per la buona musica”!

Adesso la band si sta prepa-rando al grande salto, a platee piùimportanti, e già, negli ultimi mesisi è avuto un assaggio di quelleche sono le loro intenzioni.

Infatti, le ultime due esibizionihanno consacrato la band a livelloregionale; prima in Piazza Grandead Arezzo, per la festa di S. Sil -vestro, subito dopo i mitici PlanetFunk, davanti a più di ottomilaspettatori, poi, si sono poi ripetutial centro affari il 30 gennaiodavanti a circa mille persone ed alnostro Ministro per l’Ambiente.

Adesso la band, anche se con -tinua ad esibirsi all’insegna del di -vertimento, sta preparando il col -paccio: è infatti in lavorazione undisco completamente loro, fruttodel la collaborazione e delle diver -se esperienze musicali che conver-gono nella in essa, che vedrà laluce entro la fine dell’anno!I componenti del gruppo sono:

Giuseppe Bosi, voce,David Rosi, Basso,Leone Bosi, tastiere, Brusoni Giancarlo, chitarra so li -sta, Edoardo Vielmuth, Batteria!

Quindi, l’appuntamento e peril prossimo concerto, o, impegniper mettendo, per fine anno con ilnuo vo cd.

Stefano Bistarelli

Domenico Bernabei, detto il Boccadoro.Un cortonese al servizio dei re di Francia

Una band emergente del nostro territorio

Carlo VIII re di Francia

Castello di Chambord

l’Hôtel de Ville di Parigi nella seconda metà del XVI° secolo

Monsignor Guido Corbelli e le antichità egizie al Museo dell’Accademia Etrusca

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PAGINA 5

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Venerdì 5 marzo alle ore20,30 un incontro tuttopar ticolare nella Lo can -da del Loggiato. Tanti gli

invitati che si sono intrattenutifino a tarda sera.

Tra gli ospiti molti cortonesi,moltissimi aretini amici e co -noscenti dei gestori della Lo -canda e dei rappresentanti delladitta che presentava il vino.

Una serata molto distensivae piacevole perché vissuta inuna armonia come solo il buonvino sa offrire in momenti par -ticolari.

Il programma prevedeva unacena accompagnata da una se -rie di vini della ditta Dievole.Questa azienda della provinciadi Siena ha una dimensione ter -

riale di oltre 400 ettari e pro -duce una grossa quantità di vi -ni.

La serata è iniziata con stuz -zichini vari che sono stati ac -compagnati da un vino giovane“diletto” particolarmente gra di -to.

Dopo questo inizio in piedi,tutti seduti ai tavoli per gustareil menu ed i vini che sono stativia via illustrati per le loro ca -ratteristiche.

L’antipasto era costituito daprosciutto del Pratomagno conconfettura di pomodori verdi ecartamusica di grana, budino di

fagiano ai profumi di bosco. Due i primi piatti, pici al

sugo di anatra in crosta e raviolidel pastore.

Il secondo prevedeva filettodel ‘900 con patate duchessa.

Infine dolci della nonna,can tucci e crostate.

Tra tutti i vini che abbiamoassaggiato particolarmente buo -no ci è parso il Chianti classicodenominato ‘900.

La conclusione della serata

ovviamente è stata completatada un caffè e sopratutto da unabuona grappa prodotta sempredalla stessa anzienda.

Abbiamo apprezzato la di -sponibilità ai tavoli della pro -prietaria Lara e dell’intero staffche è stato premuroso e disponi-bile per il servizio ai tavoli e laprofessionalità del sommelierBe ni to Rossi.

Nel pomeriggio di sabato21 febbraio 2004, dalleore 14,30 fino alle ore18, è stato festeggiato il

Carnevale nella Sala parrocchia-le di Montecchio.

Erano presenti i ragazzi delle

scuole Materne, Elementari eMe die di tutte le zone limitrofe:Farneta, Monsigliolo, Gignano,S. Lorenzo, Chianacce ecc.

Oltre la tradizionale partitadi calcio, che ha impegnato i piùgrandi, un bel numero di bam -bini si è presentato con i vario-pinti colori delle varie maschereitaliane.

La richiesta di proseguire i mar -ciapiedi dalla rotatoria dellaMae stà di Fratta alla locale chie -sa di S. Agata formulata attraver-

so un’interrogazione rivolta al Sindaco eall’Assessore ai Lavori Pubblici, nell’ulti-mo consiglio comunale dal capogruppodella “Margherita” Ivan Landi è sta tafavorevolmente accolta dall’assessoreVitali. Il quale ha ravvisato anche giustala richiesta della messa in sicurezza deltratto di strada comunale che affianca lachiesa. La risposta dell’assessore che vo -gliamo ringraziare per il sollecito inte -res samento e soprattutto per l’impegna-tiva per i lavori è stata condizionata daun ri basso d’asta sull’intero importostan ziato per i marciapiedi di Frat ta. Noiri teniamo comunque che, anche se que -sto non vi fosse, sarebbe mortificantenon qualificare un breve tratto di strada,che è molto transitato e pertanto perico-loso, in particolare per i pedoni, pertan-to, vogliamo sperare che sarà, in alter-nativa, uno stanziamento specifico delco mune che provveda al soddisfacimen-to della pertinente e giusta richiesta.

I.L.

Alcune persone, esperte digio chi ricreativi, con padre Pie -rangelo, hanno organizzato: ga -re, schek, girotondi di autenticostile carnevalesco. Canti con lachitarra e fantastici racconti difiabe, hanno attirato l’attenzio-

ne di grandi e piccini.Un pomeriggio trascorso nel -

la gioia più autentica, tra lanciodi coriandoli, stelle filanti e fre -netiche danze di coppie improv-visate.

Gli “strufoli” offerti dalle fa -mi glie e consumati insieme,han no concluso la simpatica i -ni ziativa. d.P.B.

Alla Locanda nel Loggiato

Una serata di degustazione

Una nuova Enoteca!Da pochi giorni, in via Guel -

fa n.73 a Cortona, ha a -perto i battenti una nuovaattività commerciale.

L’attività in questione, è “Mar -gherita prodotti tipici”, enotecacarinissima in fondo a via Guelfa.

Il proprietario è Giorgio San -ticcioli, che gestisce il locale conCaterina e Francesca, due splendi-

de sommeliers!Il sig. Giorgio ci spiega, che

ol tre al mero aspetto commercia-le, ce n’è anche uno sentimentale;egli infatti afferma di voler regala-re ai suoi clienti “emozioni ali -men tari”, perché mangiare è unarte, e saper e poter degustare ilvino è un privilegio non per tutti.

Ci dice anche che verrannoor ganizzate degustazioni guidate egli immancabili corsi di degusta-zione.Se poi volete altre informa-zioni, potete visitare il sito inter-net: www.margheritaprodottitipi-ci.com Oppure chiamare diretta-mente lo 0575 605067!

Buona degustazione a tutti!Stefano Bistarelli

Raggiungere sessanta anni di matrimonio è un traguardo ambito. E’l’espressione di una lunga vita vissuta insieme, ricca di esperienze, dimomenti felici, di momenti difficili che una ricorrenza come questafa diventare importante. Libero Menchetti e Maria Liparini hanno

festeggiato, circondati dall’affetto dei figli, dei nipoti e di tanti amici, l’avveni-mento nella chiesa parrochiale di Terontola dove don Giuseppe Corbelli edon Dario Alunno hanno concelebrato il momento più sentito, quello religio-so. Libero e Maria si erano sposati il 20 gennaio 1944 sempre nella chiesa diTerontola e ricordano ancora con piacere il sacerdote che li ha uniti inmatarimonio don Pietro Nunzi. Agli sposi gli auguri de L’Etruria.

CORTONA

Festeggiato il carnevale

Nozze di diamante

PERGO

Ibambini di Pergo, martedì 24febbraio alle ore 15,00, hannofe steggiato la fine del Car ne va -le nel bellissimo complesso

delle Suore. I bambini, quasi tutti vestiti

con costumi coloratissimi, si sonodivertiti a giocare fuori nel belprato, poi, quando ha iniziato apiovere, si sono trasferiti nella saladell’Istituto, dove suor Benedetta,aiutata da due giovani ragazze edun ra gazzo, hanno intrattenuto ipre senti con giochi molto diver-tenti e partecipati.

Infine le mascherine si sonosbizzarrite lanciando tanti corian-doli e stelle filanti. Poi è arrivato ilmomento tan to atteso... quello

della sfilata, dove la giuria haritenuto opportuno far vinceretutti i bambini, anche in conside-razione che i vestiti erano moltooriginali. I vincitori hanno ricevutoda don Giuseppe cioccolate e varidoni molto apprezzati.

A conclusione del simpaticopo meriggio, i genitori avevanopre parato un piccolo rinfresco,con la soddisfazione dei presenti.

Un doveroso ringraziamentova a don Giuseppe Corbelli, checo me ogni anno permette di fe -steggiare quest’occasione tanto at -te sa dai bambini. Un plauso anchealle Suore del Sacro Cuore di Gesùdi Pergo, per la loro disponibilità.

Una mamma

Marciapiedidi Fratta Carnevale dei ragazzi

MONTECCHIO

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TERRITORIOL’ETRURIA N. 05 15 MARZO 2004

PAGINA 6

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Datemi un capricorno e nefa rò un capo di Stato, da -te mi un valdarnese e nefa rò un trascina popoli,

da temi un contadino e ne farò unlavoratore metodico, sistematico,pignolo, tignoso. Questa la cartad’identità, il DNA di Natale l’attivi-sta che appartiene alla ondata digiovani succeduti alla vecchiaguar dia cortonese formatasi nellaclandestinità antifascista, assurtadopo la liberazione alle carichepubbliche e sindacali e poi falci-diata dall’emigrazione, dagli or -dini di arresto della restaurazionemo derata e dalla epurazione av ve -nuta nel PCI contro il troskistaRic ciotti Valdarnini, antistalinianodoc.

Dal Valdarno Natale viene in -fat ti inviato a Cortona con il com -pito di ricostituire insieme ad Ago -sti ni, casentinese, il movimentosin dacale e politico.

Quando arriva a Cortona nel -l’aprile del 1950 Natale non è unosprovveduto funzionario sbattuto afarsi le ossa in provincia. Nel suoba gaglio c’è una presidenza dellacom missione interna operaia allefornaci di Terranuova Bracciolinie la carica di segretario della se -zione del Partito Comunista nel lastessa cittadina.

Alla Camera del Lavoro di Cor -tona trova il solo Nocentini (il“pic colo gigante”) all’Inca, con imez zadri che premono per il

controllo dei libretti colonici, ibraccianti alla ricerca dei cantieridi lavoro per ripulire l’Esse, laMuc chia e gli altri torrenti mentregli operai, soprattutto edili, lotta-vano per costringere gli impresaria segnare le effettive giornate di la -vo ro mensile, in quanto, con l’ec -ce zione dei Carresi e dei Pantella,tutte le altre aziende segnavanosolo 13 giornate (per non pagare icon tributi previdenziali o “mar -chette”).

E non bastava: non essendoviall’epoca incompatibilità di ruoliNatale alternava l’impegno politicoco me consigliere comunale e per -si no come assessore, con quellodi segretario della Camera del La -vo ro.

Non si possono descriverequegli anni ’50 zeppi di cambia-menti a velocità geometrica, con -tras segnati da battaglie cruenti peril lavoro, la pace, senza averepresente il fenomeno del ricambiocontinuo dei quadri dirigenti, conun piede in Camera del Lavoro el’al tro pronto a saltare verso Pra -to, Pistoia, Firenze, Grosseto, Ro -ma), i difficili rapporti fra le stesseforze della sinistra, la durezza del -lo scontro politica con la Demo -cra zia Cristiana. Bracci sopperivaalle difficoltà con un impegnocostante su tutti i fronti, in questofacilitato dalla collaborazione diuna compagna ideale, quella diAda Di giuni, anche lei provenienteda una famiglia di mezzadri corto-nesi, ricca di figlie e di spirito co -mu nista.

Quaranta anni di presenza, diiniziative politiche e sindacali, dimanifestazioni sportive (l’indi-menticabile corsa ciclistica del 1°mag gio) e ricreative (il concertodelle Bande Toscane durante lafesta regionale dei pensionati aCortona), avrebbero suggerito achiunque di godersi finalmente lameritata pensione, Natale ricomin-cia daccapo. Prende, in mano ilsin dacato pensionati e avvia la ra -gnatela dei viaggi di svago d’arte edi cultura. In ventitre anni senzatra scurare la rappresentanza a

tutte le manifestazioni messe incam po dal movimento sindacale,e dal suo partito organizza 350gite accompagnando oltre dieci-mila pen sionati nei più bei postid’I talia, d’Europa e d’Africa. Cal -zante ci sembra questa frase in -serita nel commosso saluto dicom miato e di passaggio dellecon segne a Pasqualino Bettac -chio li: “Quanto ho fatto è motivod’orgoglio per la nostra organizza-zione, ma anche mia soddisfazio-ne per avere offerto ai nostri as -sociati insieme a due o tremilaper sone non iscritte, la possibilitàdi conoscere tante belle cose”.

Durante tale occasione (gitadello SPI a Frasassi e Marotta) l’of -ferta in collage di foto che ri -traggono Natale nel palco dei co -mizi, lungo le marce della pace, inassemblea, di fronte a grandiindimenticabili personaggi delmondo del lavoro, è stata suggella-ta dalle parole pronunciate daGaetano Parigi: “Quale frequentetestimone del lavoro che haisvolto ho apprezzato l’impegno,la dedizione, l’onestà e la com -petenza nell’affrontare i proble-mi… sei stato un maestro pertutti noi”.

Gino Schippa

a cura di GINO SCHIPPA

Noterelle... notevoli:Ruoli malcompresi

Una delle grane che la nuova Amministrazione dovrà affrontareriguarda la riorganizzazione di tanti uffici comunali con bonifica deiveleni che vi serpeggiano ed esatta individuazione del ruolo che ognidipendente è chiamato a svolgere nell’interesse dei cittadini. Lodiciamo nel senso che nel suo insieme la macchina comunale offreottime prestazioni ma non ha colpi di fantasia tali da vincere granpremi o titoli mondiali. Vogliamo cominciare con un esempio fornitocidalla intervista concessa al nostro Camerini dal responsabile dell’uffi-cio ambiente Walter Lupetti, apparsa nel precedente numero. Se ci fatecaso le risposte sono una sequela di atti impositivi, verbali, intimazio-ni, ordinanze. cioè tutti interventi che seguono una infrazione e chenon sono oggetto di controlli preventivi ma generalmente avvengono.

Dopo una segnalazione o un incidente sul lavoro o l’inquinamentodi un corso d’acqua. E’ fuor di luogo che un solo dipendente nonpossa affrontare la casistica che si cela dietro l’espressione “ambiente”che, a nostro parere, vuol dire niente cicche per terra, niente fumonegli esercizi pubblici dove si mangia e si beve, niente sporco per lestrade né tombini intasati, niente macchine sulle piazze, niente facciateo edifici fatiscenti, niente cantieri di lavoro senza avviso di permesso oconcessione, niente discarica o recinzioni devastate intorno allapiscina comunale, niente palazzi a quattro piani lungo il lato norddella Statale 71 ancora intatto... o, così per tornare in tema nientemulte per non aver rispettato i parametri previsti sulla raccolta diffe-renziata. E qui, guarda caso, nell’intervista si svicola evitando respon-sabilità dirette lunghe cinque anni con il nostro comune negli ultimiposti della graduatoria regionale.

Lupetti dimostra di conoscere le competenze del Comune masenza dirlo le scarica sull’altro partner che è la So.Ge.Pu perché nonpuò dire di avere, per sua parte, omesso di denunciare chi non ha fat -to il controllo nell’uso dei cassonetti riservati al vetro, alla carta e allelattine.

CORTONANatale Bracci in pensione

60 anni di sacrifici, di battaglie e di soddisfazioni

Sono due anni da quando Re -na to Tremori, improvvisa-mente, ha lasciato questaterra e i suoi ca ri.

Ancora è grande e doloroso,come allora, il vuoto che halasciato attorno a se, alla suafamiglia, ai parenti, agli amici e aquanti lo hanno conosciuto.

La moglie Raimonda, il figlioPaolo, la nuora Erina e i nipotiElisa ed Alessio lo vogliono ricor-dare anche attraverso queste

pagine perché l’Etruria era ungiornale letto, amato e seguito daRenato nei momenti di tranquil-lità.

Lo vogliono ricordare in unmodo semplice ma significativo,semplice perché Renato era unuomo di poche parole, silenzioso,era un grande instancabile lavora-tore, amante della famiglia senzadubbio, ma anche del suo lavoro.

In un modo significativoperché un cattolico, durante lapropria vita terrena, rivolge spessoil pensiero al cielo, al “vivere” deldopo; ed allora quale modo perricordarsi di Lui, se non con unaSanta Messa, che sarà celebrata aCamucia il primo maggio alle ore18.

Renato certamente ascolteràle preghiere delle persone care,che idealmente si sentiranno piùvicine a lui e penseranno, rapida-mente con la memoria, ai tantimomenti della sua permanenzaterrena e le proteggerà, affinchéattraversino, nel miglior modopossibile, questo imprevedibilespazio terreno. Ivan Landi

CAMUCIA A due anni dalla sua morte

Un ricordo di Renato Tremori

Lilli Magi: un’artista da scoprireAmetà gennaio di quest’an-

no ha esposto, in palazzoCasali a Cortona, riportan-do un vistoso successo di

critica e di pubblico il pittorespagnolo Charles Ortega.

In quella occasione egli ha a -vuto occasione di conoscere moltipersonaggi del nostro territorioco gliendo di molti particolari a -spetti, caratteristiche e passioni.

Ha conosciuto dunque, tra glial tri, la nostra compaesana e cor -rispondente giornalista del Cor -riere Aretino, Lilli Magi che ben -ché nativa di Marciano della Chia -

na, ormai da oltre trent’anni, ri sie -de a Camucia ed è da considerar-si, a tutti gli effetti, una cortonese.

Durante l’intervista Ortega hapotuto visionare alcune foto dialcuni quadri della nostra Lilli eha espresso vivo compiacimentoper le opere, incoraggiandola apro seguire, rilasciando subito allagiornalista un gratificante scritto,che ovviamente è conservato conaffetto.

Le frasi di stima che Ortega hascritto significano molto per la no -stra compaesana, che ha interrot-to la sua vena di pittrice benché,in passato abbia avuto occasionedi esporre e di ricevere consensied altre benemerenze.

Ha esposto, in passato, a Pien -za, a Cortona; alcune sue opere

so no esposte in Vescovado e fu -rono donate in occasione della ri -correnza del cinquantesimo(1935- 1985) del settimanale “LaVo ce di Cortona”, allora direttadall’impareggiabile don BenedettoMagi.

Oggi Lilli continua a dipingeree le pareti della sua casa sonoletteralmente tappezzate dei suoiquadri, anche se gli impegni comeinsegnante e di giornalista non lelascino molto tempo.

Certamente in lei, le parole distima del grande pittore, hannosuscitato una “riscoperta” di que -

st’hobby, che pareva assopito nellepareti della sua abitazione.

La caratteristica di Lilli sono iritratti che, in verità, sono del tuttoimmaginari, ma hanno una decisaimpostazione per le forti colora-zioni, dettate da una ricerca dicertezze che, a volte, si nascondo-no in mistiche figure di nudi.

Oggi, come abbiamo detto Lilliè corrispondente del Corriere Are -ti no, ma già fin dal 1983 ha colla-borato con, importanti e qualifica-ti giornali quali: “la Gazzetta di A -rez zo”, ha lavorato per “L’O pi nio -ne” di Roma e alla “Gazzetta delSud”. Ha inoltre pubblicato, a va -rie riprese, alcuni specifici arti co lidi carattere culturale, anche con ilnostro quindicinale “L’E tru ria”.

Ivan Landi

Charles Ortega e Lilli Magi

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“In un momento particolare,una serietà particolare”

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Le persone più anziane vis -sute a contatto con la cam -pagna ricorderanno an co -ra quei festini notturni,

per lo più carnevaleschi, che alsuo no d’un organetto tenevandesti i casolari sul le nostre col line.Mu sica, bal lo, simpatie e amoriche nascevano, un’euforia cheaumentava col passar delle ore eche a volte però, surriscaldata daqualche bicchiere di troppo, ot te -nebrava la mente, dando sfogo agelosie o a vecchi rancori. E allorae ra no botte, pestaggi che coinvol-gevano quasi tutti, proprio comenei saloon di certe scene we stern.Colpi duri, qualche volta, che inalcuni casi lasciavano vistosisegni o causavano serie conse-guenze, come accadde in quel diChiantina, sulla via per Sea no,circa alla metà del secolo scorso.

Un altro simile fatto avvennequi a San Donnino esattamenteot tanta anni fa: la sua descrizio-ne l’abbiamo trovata ne La Na zio -ne del 6 dicembre 1924. Per la cu -riosità dei lettori la riportiamointegralmente, evitando, per ov -vie ragioni, di menzionare l’iden-tità dei protagonisti:

“Ci mandano da Mercatale chela notte dalla domenica al lu nedì incasa del colono S.A. di an ni 58 erastata organizzata una festa da ballo.Molti giovani delle frazioni di S.Donnino e S. Martino e di LiscianoNic cone vi affluirono entusiasti epar teciparono alle dan ze, non tuttigraditi ospiti.

Fra i giovanotti di S. Donnino equelli di Lisciano Niccone, per ri -dicole questioni di campanile, nonvi è stata mai abbondanza di affiata-mento ed i primi sono anche, fra

l’al tro, gelosissimi delle loro don ne.Fino alle due della notte tutto

procedette senza incidenti; ma igiovani di S. Donnino non lasciava-no - secondo la versione - occasio-ne per mostrare la loro contrarietà

per la presenza di quelli di Lisciano.Alle due l’inevitabile urto av -

venne. Un giovanotto, certo C.E. dianni 17, chiese un ballo con unaragazza. Ottenendolo si accingevaad iniziarlo, quando si sentì urtare eallontanare a forza la ragazza. Pri -ma che avesse avuto il tempo diprotestare, si trovò violentementespinto per un pianerottolo e gettato

nel vuoto, sul pavimento sottostante,fortunatamente non troppo alto. Ca -dendo ebbe, comunque, una fortesensazione dolorosa e non potèrialzarsi subito.

Ma non era finita. Due bracciarobuste lo rialzarono non persoccorrerlo, ma per aggiungergli al -tre percosse che lo fecero lamento-samente gridare.

Tutta la baruffa si svolgeva in unambiente semioscuro. I festanti a ve -vano abbandonato la casa e l’in -tervento di alcune donne salvò ilgiovane da guai peggiori. Tutto pe -sto il malcapitato giovanotto sirecava dal dottore a farsi medicaree veniva giudicato guaribile in 25giorni salvo complicazioni.

Il fatto venne naturalmente ri -saputo dai RR.Carabinieri di Mer -catale che iniziarono una severainchiesta per accertare le responsa-bilità. Dopo una serie di confronti,un certo D. ventiquattrenne fi gliodel padrone di casa venne trat to inarresto perché ritenuto l’au toredelle lesioni riportate da C.

Anche il di lui padre vennedenunziato per avere fatto svolgereabusivamente la festa da ballo, eugualmente denunziato fu l’organi-sta ambulante per esercizio, pu reabusivo, della suddetta professio-ne”. M.R.

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Il ciabattino è un vecchio mestiere che in anni passati aveva nelcentro storico e nel territorio cortonese bravi esponenti. Ora que -st’attività ha visto un costante declino e solo qualche anziano prose-gue. A Cortona, dopo la chiusura del calzolaio di via Nazionale,

chiunque avesse avuto necessità di aggiustare un paio di scarpe dovevaemigrare... Oggi il problema viene risolto con una nuova calzoleria invia Dardano 35, gestita da marito e moglie Bejan Nicusor e LilianaAngelica, due rumeni venuti in Italia come badanti e oggi saggi impren-ditori artigiani. A loro le congratulazioni per l’ottima iniziativa.

MERCATALE Dalle cronache di giornali ingialliti

Quando la polca si colorava di far-west

La zia Piera, vorrei scriveredi lei a un anno dalla suascomparsa. Non riesco afarlo. Tutto quello che ho di

lei è un’accozzaglia di pensierisparsi qua e là, come i suoi ap -punti, i suoi ritagli, le ricette e lepre ghiere, mischiati nei cassetti enegli scaffali del mio cuore.

Vorrei riuscire a scacciare ildolore, che mi annebbia la vista ela mente. La mia zietta non meritadi essere ricordata tra le la cri -me… merita gioie sconfinate, co -me quelle che sapeva regalare anoi, merita giorni spensierati e al -legre gite in compagnia comequelle che le piacevano tanto aSant’Egidio.

La mia zia dev’essere ricordatain un modo magnifico, tra l’odoredei glicini e il sapore aspro dellesusine acerbe!

Mi manca profondamente co -me un solco nell’anima che è statotracciato indelebilmente. Ho nien -te e tutto di lei… la mia vita è im -pregnata di lei. Difficile, quasiimpossibile riordinare tutto. Hotante immagini negli occhi, dolci ematerne, e ho nelle orecchie ilsuo canto melodioso, come quan -do lo sentivo risuonare da unacasa all’altra, aria di felicità cheriempiva le vecchie stanze.

Potrei dire di lei che è unadon na stupenda, intera, forte, dol -ce e oltremodo sensibile. AmavaDio come mai ho visto fare. Potreiparlare della sua cultura: era vera,profonda, appassionata, come tut -to il suo essere.

Una cosa in particolare di lei èmeravigliosa, quello che le hapermesso in ogni momento divivere pienamente e che ha lascia-to come insegnamento per tuttinoi: la sua grande fede. La espri-meva in modo così naturale! In leina sceva spontanea, dall’ascolto at -tento, mai passivo della Parola escaturiva dalla sua anima come fauna fonte d’acqua pura tra le roc -ce.

Ricordo il giorno della miaCre sima e sento ancora la sua ma -no sulla mia spalla quando lo Spi -rito è sceso in me. Esso porta ildono della fortezza: il dono dicom piere ciò che Dio vuole danoi, per servire il Vangelo nellavita quotidiana. La mia madrinaadorata è stata in ciò l’esempiopiù forte, avendo accettato ciò chela vita le ha offerto di buono e ditriste, senza mai perdere di vistaciò che è giusto, ferma nelle pro -prie convinzioni.

Ogni uccello del cielo o erba efiore della terra, ogni briciola, o -gni creatura, tutto era preziosoper lei. Sapeva fare tesoro di tuttoil creato che la circondava e ve -dere Dio in tutte (ma propriotutte!) le persone, nel loro animo,in ogni singolo atteggiamento.Faceva sentire importante tuttoquello che toccava, perché per leiera davvero importante.

Costante nella sua missione dipace e di amore, nel suo donarsisenza riserve a chi le stava vicino especialmente alla sua amatissimafamiglia. Questo suo serbare nelcuore ogni ricordo, ogni insegna-mento, perché dono di Dio hafatto di lei un tesoro vivente disperanza e di amore.

Buffa con i suoi occhiali lucci-canti, seria e scherzosa, amorevo-le e piena di complimenti…cisarebbero tante cose da dire, tantesensazioni da descrivere, eppureriesco solo a sentirle ancora vivein me, come viva sento lei. Noi a -mavamo la sua anima e quella èviva. Quando tutti saremo libericome lo è lei adesso, allora po -tremo vederla di nuovo oltre chesen tirla. Ora non parla perchénon ha bocca ma ci aiuta costan-temente e ciò vuol dire che dove èadesso, nel Regno di Dio, ha unposto privilegiato.

Impossibile parlare oltre dilei: bella, artista, sognatrice, pa -sticciona, sicula nel profondo delcuore…Ma come si può descrive-re l’amore di una mamma? Comesi possono fermare su un foglio dicarta una melodia della natura, unprofumo, o una luce? Quale vitapuò essere riprodotta da pittore oscrittore?…Il soffio di Dio nonpuò essere spiegato ma è nei no -stri cuori come una piccola stellache arde e brilla eternamente diluce propria.

Alessandra

CORTONA Ad un anno dalla sua scomparsa

La zia Piera

CORTONA Un’attività importante per i residenti

Una nuova calzoleria

Gotama ad AlòL’associazione culturale GO -

TA MA era uno dei pochigrup pi, più o meno sponta-nei o istituzionalzati, del

comune di Cortona presenti ad“A lò”, forum giovanile al Cen traf -fari di Arezzo. In rappresentanzadi se stessa e dell’infante Centro diAggregazione di Camucia. Alò èalla terza edizione e quest’annol’iniziativa promossa dalla provin-cia era accoppiata ad Arezzowavewinter, quindi musica oltre aitradizionali spazi e laboratori gio -vanili. E’ stato inaugurato da MaxGazzè e Paola Turci giovedì 26feb braio per concludersi sabato28 con un pomeridiano incontrosulle tematiche giovanili con tantiesperti del mondo sluggente e inmovimento che è quello scosso ebru ciato dai ragazzi.

Gotama e il CAG hanno por ta -to colore ed entusiasmo, con unHap py Hour un po’ bevuto edanzante, maschere, biglie sparse,cuscini, allegria, dolci, interattivitàe il suo tradizionale senso di pic -cola comunità coesa.

L’associazione cortonese èsem pre stata presente, anche mol -to attivamente, a questo forum eri mane un grosso serbatoio per icon tenuti del sito di Alò:www.clikkalo.it.

Su di un cartello dj Francescoha scritto: “GOTAMA è” ...... e so -no scivolate tante belle parole, co -me ingegno, voglia, addirittura a -micizia e il poeta avrebbe aggiuntotrasumanar e organizzar”.

Viva l’organizzazione, viva l’ag -gre gazione.

Albano Ricci

Page 8: L'Etruria n. cinque 2004 · L’ETRURIA N. 05 ATTUALITÀ 15 MARZO 2004 PAGINA 2 Arezzo - Olmo Ripa di Olmo, 137 Tel. 0575 959017 Fax 0575 99633 Camucia - Cortona Viale Gramsci, 66/68

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Premio di poesia in dialetto - 5a cura di Ivo Camerini

Letterea

L’EtruriaNella seduta del consiglio co -

mu nale del sei febbraio, l’assessoreallo sport, Miro Petti, ha rispostoall’interrogazione del consigliere diAlleanza Nazionale, Luciano Meoni,su presunti abusi edilizi compiutinegli impianti sportivi comunali,senza che fosse stato approvato al -cun progetto preventivo da sotto-porre all’amministrazione comuna-le, quale proprietaria degli stessi, esenza che per tali interventi fossestata quantificata la spesa. L’as -sessore, rosso in volto e preso forsedalla bile, per dover riferire su fattie circostanze imbarazzanti, sia perlui, quale assessore allo sport, siaper l’amministrazione di cui fa par -te, ha tenuto una lezione di inde -cenza su come siano andate le co -se, facendo un resoconto al consi-glio comunale, sulla base di unalettura di appunti precisi e dai qualiè sembrato emergere che tuttosommato, quanto realizzato, fossestato condiviso o avallato dalla suapersona e da parte dell’ufficio tec -nico comunale.

Dicesi lezione di indecenza inquanto non è pensabile che l’ammi-nistrazione pubblica e l’assessoreallo sport non fosse tenuto alcorrente dei lavori che si sarebberodovuti fare negli impianti sportivi;non è pensabile che tali lavori ve -nissero fatti nottetempo da abusivi-sti incalliti all’insaputa dell’ammini-strazione comunale che, guardacaso, ha respinto, in apposita se -duta consiliare, l’ipotesi di possibilicondoni edilizi, in contrasto con lalegge nazionale, in quanto criticabiliperché immorali nei confronti diquanti sono rispettosi della legge.

Opinione condivisibile ed ap -prez zabile. Però, purtroppo, si pre -dica be ne e si razzola male.

Petti è da considerarsi comeGiano bifronte: da una parte, comeamministratore di maggioranza,con danna e non consente che l’a -bu sivismo sia tollerato e sanato,dal l’altra, sempre come pubblicoamministratore, consente che altri,in proprietà pubblica, realizzi opereabusive che poi troverebbero sa na -toria, sia sotto il profilo edilizio-ur -banistico, sia sotto il profilo conta-bile della copertura della spesa apiè di lista.

Sistemi questi che non sonocon sentiti in una sana e correttaam ministrazione che rispetti i pro -grammi degli investimenti, o dellemanutenzioni ordinarie o straordi-narie, che essa stessa è obbligata adarsi prima dell’approvazione delbilancio.

Le società sportive hanno il pie -no e sacrosanto diritto di avere gliim pianti a norma ed efficienti; de -vono godere degli stessi per faresvolgere al meglio le attività deimolti giovani che li frequentano.

Ad esse va reso onore al me ri -to, per l’opera meritoria, di tenereoccupati giovani e giovanissimi inattività sane sotto tutti i profili.

Non hanno il diritto/dovere dicompiere opere abusive, senza pre -ventiva autorizzazione e senza alcunprogetto; si è sicuri ed impensabileche quanto realizzato non sia statopreventivamente segnalato a chi didovere, e se non altro, all’assessoreallo sport.

Siamo certi che quanto accadu-to non possa addebitarsi alle so cie -tà sportive, ma ad una insana politi-ca dell’assessore e di quanti nel -l’am ministrazione hanno condivisol’operazione del fare al di fuori diogni canone di correttezza ammini-strativa, al di fuori della legalità.

‘A Livella

Ogn’anno, ‘l dó novembre, c’è l’usanzaper i morti de vire al cimitero,è béne mantenere ‘sta crianza,ugnuno ‘l deve aére ‘sto pinsiéro.

Ogn’anno, sta sigur che su ‘sto giornode lutto e de trista ricurrenzaanch’io ce vo, eppù’ metto tul fornoun mazzulin de fiori a zi’ Vincenza.

‘St’anno m’è capetèta ‘n’avvinturadoppo ch’ebbe fatto ‘l mi’ dovere,(Madonna!) si c’arpenso, che paura!Ma de famme coraggio fu mistjére.

El fatto è questo, stèteme a sintì:s’avicinèa l’ora de chjusurae io pensoso me ne stèo p’uscì,dando ‘n’occhjèta a calche sipultura.

“QUI DORME ‘N PÈCE ‘L NOBELE MARCHESESIGNORE DE RUVIGO E DE BILLUNOCORAGGIOSO EROE DE MILLE ‘MPRESEMORTO L’UNDICI MAGGIO DEL TRINTUNO”

Lo stemma e la corona sopra a tutto...... sotto ‘na croce fatta a lampadine,mazzi de rose co’ ‘na lista a lutto;sei lumini, candele e candiline.

Acanto a la fossa de ‘sto signorec’era ‘n’altra fossa pichjnetta,abandonèta, senza manco ‘n fiore;per segnèl solamente ‘na crocetta

e ‘n cima a la croce appena se leggéa“ESPOSITO GENNARO LO SPAZZINO”.Mirandela, che pena me facéa‘sto morto che ‘n c’avéa manco ‘n lumino!

Questa è la vita! En chèpo me frullèachj ha ‘uto tanto e chj ‘n ha ‘uto gnente!‘Sto pòro Cristo certo ‘n s’aspettèad’èsse anco al’altro mondo ‘n gran pezzente.

Mentre fantastechèo su ‘sto pinsiéro,a mezzanotte ormèi s’era vicinie io armanse chjuso prigiognéropién de paura... ennanzi a ‘sti lumini.

Tutt’a ‘n tratto che veggo da lontèno?Dó ombre avicinasse da la mia...Pensò: ‘sto fatto a me me père strèno...Ma io so’ sveglio... dormo o è fantasia?

Altre che fantasia, era ‘l Marchese:con tuba, caramella e col pastrèno,quel’altro djétro a questo, ‘n brutto arnese:piéno de puzzo e co’ ‘na scopa ‘n mèno.

Quelo è de certo, balenò ‘l pinsiéro,el morto disgrazièto... lo spazzino.Io su ‘sta cósa nòn ce veggo chjèro,sòn morti e a ‘st’ora fano l’acurdino?

di Totò

Tradotta nel dialetto della Valdichiana da Rolando BietoliniEron vicini a me, guèsi a ‘na spanna,quande ‘l Marchese se fermò de bottoe guèsi l’ésse aspetto comme manna,disse a don Gennaro: “Giovanotto,

da te vurrìa sapé, porca carògna,con che coraggio e comme aéte osètode favve suppiglì, per mi’ vergogna,acanto a me che sòno un blasonèto?!

El nome è nome e va, sì, rispettèto,ma vo’ éte perso ‘l senso e la misura;vo’ dovéi èsse certo soterrèto,

Io nòn posso più oltre sopportèrela vostra vicinanza puzzolente.Alora nòn ve resta che cerchère‘na fossa messa tra la vostra gente.”

“Signor Marchese, nòn è colpa mia,io nòn ve l’ho fatto ‘sto gran torto,fu la mi’ moglie a fè ‘sta fessaria,che ce podéo fè, si io ero morto?

Si fusse vivo ve farìa cuntento,la cassa pigliarìa co’ le quattr’ossae propio mo’, vedé... su ‘sto momentodrento me ne virìa a ‘n’altra fossa.”

“Alor ch’aspette, brutto mèlcreèto,vu’ che m’arabbi oltre la decenza?Si io nòn fusse stèto un titolètom’ariste già paghèto ‘sta sguerguenza!”

“Famme vedé... sùe, sor Eccellenza...Ora pu’, Marchese, me l’éte rotti,‘n vo’ più sapé, e si perdo la pacenzame scordo che sò’ morto e sòn cazzotti!

Ma chj te crede d’èsse... ‘l Padreterno?Qui drento, ‘l vu’ capì, per tuttje è uguèle!...Mortje sem tuttje dóa, a quante scerno,ugnuno è comme l’altro tèle e quèle.”

“Sporco maièle!... Comme te permette?Paragonatte a me ch’ho gran natèli,ch’ho sangue blu per sette volte sette,da fère ‘nvidja a Principi Reèli?”

“Ma che Natèli... Pasque e Pifanie...Te ce vu’ rentrè drento a ‘sta rotellaChe sòn tutte ‘llusioni e fantasie?...La morte l’ sè chel ch’è?... è ‘na livella.

Un re, un avvochèto, un signorone,varcando ‘sto cancello ha fatto ponto,ch’ha perso tutto: la vita ed anco ‘l nome.Tu nòn l’hè fatto ‘ncora questo conto?

Perciò stamme a sintì... senza canète.Sopporteme vicino, ch’è la sorte;sòno i vivi a fè ‘ste pagliaccète,naltre sem più seri: sem de la morte!”

Rolando Bietolini

Sopra ‘n mucchjo de stabbio (1) ‘na mattinaprese co’ le caltròppele (2) ‘n verdone...tutto ‘ntorno éra bianco pe’ la brina;era deserta l’èja e lu stradone.

Verde pisello - vivo - col su’ béccome pizzichèva i déti mentre lietotra le mène l’tenevo... quando eccospùnton l’amici e me se metton ghjétro.

“Rigo, famme vedé... quant’è billino!... Méttelo ta la gabbia ché te campa...Guèrnolo coi lumbrichi e colsimino!”Chj gni tocchéa le aline, chj ‘na zampa.

“Compagni a tésto n’ho chjappèti due”me disse Nicche (3) pe’ ‘n passé da fesso;senza manco guardallo disse pùe:“Anco si l’guerni, lu, móre lostesso!”

Mentre zampetta tra le stecche l’guardoel mi verdone dentro la su gabbiae armùgino tra me: “Nicche è bugiardoma gniel farò vedé per fagni rabbia!”

Ma la mattina doppo era finita!!!‘N groppo de pianto me salì a la gola:quela stanza deserta, senza vita,pe’ la seconda volta armanse sola!

Note: 1) Concime stallatico. 2) Tagliole. 3) Soprannomedell’amico Antonio Pignattini.

di FEDERICO GIAPPICHELLI

La poesia è tratta dal libro L’ombra delle nuvole

Il verdoneMercatale, marzo 1930... prime tristezze

Il bellissimo verdone, preso vivo con la mia tagliola suscitò l’ammirazionedegli amici, ma “Nicche”, il più esperto, profferì la crudele sentenza:“Anco si l’ guerni, lu móre lostesso!”Nella camera della nonna Anna, morta poche settimane prima, il verdone,nella sua gabbia, pareva aver riportato la vita... purtroppo la sentenza diNicche si avverò: la mattina seguente il grazioso uccellino era morto!

T’aricordi l’istete passa c’era sempre lo sciuttore,anco si un facivi niente te grondea giù el sudore.

Se diceva: pigliam questo, prima o poi passarà, sopportiam chel che ce manda e in qualche modo se farà.

Stete al’erta, l’acqua manca, s’ete un orto un l’annaffiète, le risorse sono a l’osso e se schianta da la sete.

Tutti l’anni che io ricordo un c’è stèto un giorno al verso, così ch’el metereologo

el cervello ce sìè perso.

Col bollore che c’avella c’è l’ugliva che un granisce, manco più la panzanella a momenti se cundisce.

Meno mèle che qui al Cegliolo n’han sentito un po’ de menoe son steti fortunati el raccolto è stèto amèno.

E cusì anco ung’anno semo arivi a sta festa, e anche si fa un freddo chène la gente fino a notte resta.

Pier Giorgio Caterini

Semo sempre a lamentasse

A Teresa JuszczoikAlla carissima Teresa che sa bene far la spesa che accudisce Don Ferruccio senza tema e senza cruccio. Per omaggio al gran Woityla ci mettiamo tutti in fila e baciamo a lei la mano,

perché giunta da lontano tutti gli anni in questa festa, e la cosa è manifesta, nel lavor non è mei stracca questa splendida polacca.

Anonimo conviviante

Abusivismo edilizio: lezione di indecenzaSe qualcuno sapeva, e non

poteva non sapere, come mai non èstato bloccato o diffidato dal com -piere opere chi stava realizzandolecontro il volere della proprietà?

La verità è che l’amministrazio-ne non avrebbe potuto coprire lespese che le società sportive richie-devano, per cui, “pilatescaamente”si è lasciato che in maniera ano -mala venissero realizzate da partedi queste gli interventi necessari.“Pantalone” avrebbe poi pagato edogni abuso sanato.

Ma pantalone, sono tutti i citta-dini contribuenti su cui ricadono lescelte avventate e non programmateda una amministrazione, sono tutti isoggetti che per avere una autoriz-zazione o concessione edilizia de -vo no sudare le sette camicie.

Pantalone non sono i cittadiniche per costruire rispettano le leggie pagano di tasca propria.

Petti in consiglio comunale hatenuto una lezione diseducativapubblica, ha ignorato gli abusi chevenivano compiuti e non si èchiesto preventivamente, se la spesaavrebbe potuto trovare coperturafinanziaria.

Ha ammesso per inciso la di -sat tenzione della pubblica ammini-strazione della scarsa vigilanza sugliimmobili di proprietà comunale ecome una amministrazione pocovigile, avrebbe permesso cose chenon avrebbe dovuto consentire,mortificando l’istituzione cherappresenta ed invadendo le com -petenze dei dirigenti a cui “è garan-tita e tutelata l’autonomia nell’e-spletamento dell’attività di gestioneamministrativa, per l’attuazione de -gli indirizzi e degli obbiettivi fissatidagli organi elettivi”.

Piero Borrello

Page 9: L'Etruria n. cinque 2004 · L’ETRURIA N. 05 ATTUALITÀ 15 MARZO 2004 PAGINA 2 Arezzo - Olmo Ripa di Olmo, 137 Tel. 0575 959017 Fax 0575 99633 Camucia - Cortona Viale Gramsci, 66/68

ATTUALITÀL’ETRURIA N. 05 15 MARZO 2004

PAGINA 9

Il bruscello è un virgulto vigo -ro so, una larga frasca om bro -sa staccata dall’albero, ornatadi nastri rossi come vitelli in

mostra e portata in processioneper trofeo e avanguardia davanti aicelebratori del canto, per anticipo,suffragio del rito e premonizione.Ma il virgulto, a sua volta, traspor-ta dentro di sé simboli e ereditàprofondi e tanto lontani quanto ilsuo nome che nell’intimo grumoo riginario viene da un’antica lin -

gua perduta, dalla parola accadicaparasu, che vuol dire rompere,spac care, e che ha anche suscitatoil tedesco bersten e l’inglese burstdi uguale significato. Il corteo pro -pi ziato dal bruscello è un ex ritopa gano, baccanale riformato, unin camminamento verso qualchedio o oracolo, una costituzione disé a un segno, voce o potenza.

È, ancora, il canto del bruscel-lo, quale l’arte di Orfeo stregatoredi suoni, raggelatore di odî e co -strittore dell’istinto belluino. È in -vo cazione, emozione modulata, e -sordio di poesia, è una coralità disuoni che colano lentamente attra-verso forme conchiuse di versi emetriche circoscritte.

È una macchina rotonda pre -nar rante il melodramma, e nonsuo coetaneo; i bruscellanti eranoi griots della nostra terra, conse-gnatari di memoria poetica e can -ta storie di epica popolare. Errantidi sera in sera nei casali sparsi inluoghi ormai bonificati dal mitone rimenavano il ricordo risusci-tando vicende lontane nelle aie onel teatro materno della cucinafumosa dell’ospite.

Per sottolineare la riaperturaal culto della chiesa di Monsigliolo

il Laboratorio Teatrale della Com -pa gnia il Cilindro vi ha allestito lase ra del 21 febbraio, vigilia dellafe sta, il bruscello di Santa Mar ghe -rita.

È un’opera anonima e di tra-dizione popolare che il gruppo diMon sigliolo ha in repertorio dal1997 quando la portò in giro fraCor tona e Pozzuolo per solenniz-zare il settecentesimo anniversariodella morte della Santa.

Allora gli attori cantanti eranoadulti con esperienza, questa voltala messa in scena è stata inveceaffidata a dei ragazzi, alcuni diquali si cimentavano per la primavolta con questo particolare tipodi canto. Guidati dal maestro Al fie -ro Alunno hanno dato tutti ottimaprova di sé, mostrando sicurezza epadronanza del palcoscenico.

È uno spettacolo, questo, cheguadagna molto da un’ambienta-zione amniotica e offuscata e lachiesa con la navata immersa nelbuio ha offerto un contesto ideale.Riempita di amici, parenti e spet -tatori comuni essa ha permessoun allestimento assolutamentecon facente al soggetto. Sopra ilpalco, nel presbiterio, appena re -staurata, sbalzava solitaria nellospa zio la tela di Baccio Bonetti do -ve a lato del Cristo crocifisso stan -

no San Biagio e Santa Margherita;l’ovale esile della giovane AgneseGrazzini ravvolto nel soggolo pa re -va disceso nel suo nitore cereodal l’opera stessa e incarnato e a ni -mato dal fiato sonoro di lei: multi-plo l’uno dell’altro, due volti spe -culari rimandantisi. È una sugge-stione che lo schiacciamento dellapro spettiva, dovuto alla penom-bra, esaltava e che hanno subìtotutti, una somiglianza fisica e e mo -zionale che ha insidiato lo spetta-tore per tutto il tempo. E Agnese èstata la vera protagonista della se -rata, minima nel corpo, filiformedentro il suo taccolino, capace dimo dulazioni vocali alte come fle -bili, sempre perfettamente intona-ta e sciolta in una gestualità ispira-ta, sapiente, essenziale e perciòsommamente efficace, è stata unaMargherita perfetta che ha strap-pato l’applauso e i complimentian che di chi, prima di lei, avevave stito quei panni, Stefania Sa l viet -ti, in questo periodo in attesa diun bambino e dunque costretta ari nunciare al ruolo, appena scam -biato con quello di aiuto regista econsigliera esperta.

Questa circostanza ha permes-so di incontrare il talento di A gne -

se Grazzini ed è allora doppia-mente fortunata.

La presenza di Agnese non haim pedito di apprezzare gli altriinterpreti, Federico Calzini un Ar -senio grintoso molto ben imposta-to e Alice Lanzillotti che ha di se -gnato una matrigna sinuosa e sot -tilmente perfida. A Alice giova unae legante mimica infiltrante che ag -giunge potenza drammatica a ciòche canta, e che canterebbe co -mun que bene anche se restasseim mobile.

Ma tutti sono stati bravi dav -vero: Silvia Ferri nel ruolo dellama dre di Margherita, GiacomoCa lussi in quello del padre di lei,Eleonora Spensierati che è statal’An gelo, Luca Falcinelli un padredi Arsenio respingente quanto ba -sta, Luca Sciarri che è troppo buo -

Albergo ***ETRURIARistorante Pizzeria

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IL FILATELICO a cura di

MARIO GAZZINIno per fargli fare ancora l’assassi-no, Gabriele Calussi che ha messosufficiente mestizia nella parte delfiglio di Margherita, Righetto e, in -fine, la corista Benedetta Brini.

Del maestro Alunno si è giàdetta la capacità di regista e diinsegnante, ancor più necessariacon dei ragazzi alle prime armi.

Alessandro Pelucchini fuorisce na alla fisarmonica, Roberto

Rea li che ha partecipato straordi-nariamente nei panni del diavolo,Giu seppe Calussi, l’altro aiuto re -gista, e la suggeritrice Patrizia Lo -do vichi assai meritevole soprattut-to per essere la madre di Agnese,erano il rateo che è stato necessa-rio pagare alla precedente gestio-ne e che hanno ben completatoun organico degno e di sicuro av -ve nire. Alvaro Ceccarelli

Chiuso il lunedì

Specialitàpesce di mare

Salaper cerimonieAnniversariCop. 180 max

In questo nuovo servizio, torno,co me dissi nel precedente, a parlaredell’emissione Samma ri nese sul Car -ne vale, argomento che in questomo mento ha preso in contropiedemolte Poste, se non tutte, dei Paesieuropei ed extraeuropei.

Infatti questi due francobolli e -mes si il 06-02 u.s. per l’area italia-na, sono quasi da considerare unara rità filatelica, in quanto nel ri cor -do di tali avvenimenti, dobbiamo ri -sa lire al lontano 1973, quan do l’I ta -lia con un dentello rie vocò “Il Car -ne vale di Viareg gio”.

Non miglior sorte hanno avutoquel li, altrettanto famosi come quel -lo di Viareggio, l’Ambrosiano di Mi -la no o quello di Venezia; se si pensache quello di Venezia è stato ce le -bra to soltanto dalle Poste Fran cesinel 1986!

Attualmente nel firmamento fila -te lico europeo, dobbiamo ricono-scere alla Germania maggiore sensi-bilità verso questo argomento, dalmomento che tale nazione ha attiva-to ben quattro emissioni carnascia-lesche; la prima emissione risale al1972, e presenta un nominale da 40p. celebrando il Carnevale di Co lo -nia, ripetuto poi nel 1997 con un va -lo re da 100 p., segue poi nel 1983con un dentello da 60 p., per ce -lebrare il carnevale di Rottweil, poiquello di Magonza nel 1988 con unvalore da 60 p. e quello di Düs sel -dorf del 2000 con un valore da 110p., celebrato con una bellissima ma -sche ra in equilibrio con nello sfon -do un campanile ed una casa stiliz-zata. Tali opere artistiche sono statebenissimo realizzate in una policro-mia di colori su di uno scenario sti -lizzato di allegorie mascherate.

Ad onor della storia, dobbiamori cordare festività e ricorrenze ma -scherate che però si perdono sullatradizione più che mai religioso -popolare, che in fin fine non hannomolta attinenza con la filatelia, senon quello di essere realizzate sucar ta filigranata.

Perciò quanto abbiamo riferito èquanto le Poste Europee ab bianode dicato a questo argomento, chesi curamente avrebbe ap prez za men -to, se ben realizzato, fra le masse po -po lari, che ad ogni età, ricorrono aquesto momento di evasione intima,per dimenticare, come ho detto direcente, per un momento le sensa-zioni represse tutto l’anno, da un i -stin to che ha bisogno anche di “li -ber tà personale”.

Anche questo è un aspetto u ma -no nella vita di sempre, magari an -che per lenire momenti di grave dif -ficoltà politica, oppure per allonta-nare per qualche istante il rumorelon tano del cannone, op pure perria bilitare qualche per sonaggio ca -

du to in disgrazia e riportato in au gecon losche ma novre, per fare dasponda a qualcuno del potere,nascondendo die tro la maschera in -trighi, sparizioni, omicidi, in positivoper l’autorità del momento; ne fan -no testimonianza le calli ed i cam -pielli di Ve nezia, con una Re pub -blica di potenza amministrativa epo litica come la Serenissima, su cuivigilava la massima autorità del Do -ge.

Invece in filatelia, non avendoun ministero molto perspicace inma teria, abbondano gli annulli car -na scialeschi, dove ricorrendo all’ini-ziativa privata, siamo riusciti a farconoscere e lasciare ai posteri tantebelle tradizioni locali, che altrimentisarebbero sparite nel nulla; alcuni diquesti che ho co nosciuto sono quel -lo cagliaritano di Samassi nel ricor -do della sua 500 edizione, così quel -lo di Cento (in Emilia), dove si ri -corda la condanna al rogo di Tasi,ma schera locale che prima di mo -rire pronuncia un testamento, pienodi ri ferimenti locali e nazionali, cosìad Ivrea dove si cita la bella Vio letta,mugnaia, che nella battaglia “delle

arance”, guida l’insurrezione controil tiranno che la voleva “sua”.

Quindi a conclusione di questapanoramica filatelico-tradizionale,abbiamo cercato di dare dei punti diriferimento ad un argomento real -mente nostro, particolarmente italia-no, dove le fazioni po litiche, lo stra -potere di chi conta, l’intrigo degliamori nascosti, maschere e lazzicontro il potere hanno fatto il resto:speriamo che qualcuno che conta,legga queste mie quattro righe esolleciti il ministero a non esseresem pre latitante, su argomenti po -po lari, ma importanti, perché dellavi ta di tutti i giorni.

Germania - Varie emissioni de -di cate ai Carnevali di Colonia(1972), di Rottweil (1983), diMa gonza (1988) e di Düsseldorf(2000).

Lunedì scorso si è svolto nellabiblioteca di Camucia un in -contro relativo al Laboratoriodella città possibile, un pro -

getto che continua da tempo insiemealle agenzie e alle associazioni pre -senti nel territorio, in parallelo al la -vo ro svolto da alcune classi dellescuole elementari e medie. Il proget-to è ambizioso perché pone Ca mu -cia al centro di uno studio che pre -vede notevoli cambiamenti per ipros simi anni: il primo è la costru-zione di una variante alla statale 71,che si svilupperà verso la linea ferro-viaria, con un percorso nervoso in -terrotto da rotatorie, al fine di conte-nere la velocità.

A questo punto, finalmente al -leggerita dal traffico, Camucia si po -trà sviluppare come centro urbano.Nel progetto, illustrato dall’architettoFa brizi, sono focalizzate due zonenuo ve sicuramente importanti, cheprovengono direttamente dalla sto -ria e dalle abitudini delle personeche a Camucia vivono. Innanzi tuttoun polmone verde, adibito a parconell’attuale territorio che si estendeoltre la scuola media e la piazzaChateau Chinon, al fine di creareuna fascia naturale che delimita ilcentro abitato in direzione della col -lina, e un parco fluviale intorno alcor so dell’Esse.

I margini del rio verrebbero al -largati e sistemati in modo da per -mettere il transito non solo dei pe -doni ma anche dei ciclisti, ai quali sipotrebbe dedicare un circuito diuna certa estensione, collegando levie interne esistenti che uniscono ico muni limitrofi. Si tratta di mante-nere e valorizzare un percorso dasempre usato da chi ha l’abitudinedi portare a spasso il cane e dai ra -gazzi in cerca d’avventure naturalisti-che e appassionati di pesca.

Con alcune classi della scuola e -le mentare di Camucia, in stretta col -laborazione con i genitori, l’arch.An nalisa Pecoriello del Di par timentodi urbanistica dell’Uni ver sità di Fi -renze e Chiara Tribbioli della coo pe -rativa Athena hanno individuato deiper corsi che i bambini possono se -guire per re carsi a scuola e neglispa zi ad essi dedicati senza pericolo,dove le strutture saranno ben segna-late e gli attraversamenti pedonali fa -cilitati, in modo da potersi muo vereautonomamente nel proprio paese.Alcune classi della Scuola Me dia diCamucia stanno invece cercando ipercorsi interni che hanno unito persecoli Cortona, Camucia e il parcoarcheologico del Sodo: sono vie se -gnate dal passaggio, che le ha man -tenute nel tempo e che possono di -ventare percorsi preferenziali perchi non può o non intende usare lamac china, ma sono da individuare esegnalare per poter essere percorseda tutti.

Si tratta di piccoli pezzi di unmo saico ben organizzato, che riu -scirà a dare, nel tempo, una forma

strutturata all’attuale agglomeratour bano di Camucia che, forseproprio per quello, sta diventandonel tempo anche più interessante egodibile.

Un peso notevoleA questo punto alcune conside-

razioni vengono spontanee. E’ veroche nel futuro i bambini po trannorecarsi a scuola a piedi, da soli, macon l’attuale ingombro de gli zainetticiò suona quasi co me una condan-na. Infatti il primo pensiero che ognigenitore ha nei confronti del figlio èquello di sollevano dal peso dei libri.

Abbiamo visto alcuni siti In ter nete abbiamo sentito le lamentele dialcuni genitori: ma davvero è inelut-tabile che i bambini che frequentanola scuola dell’obbligo debbano por -tare sulle spalle tutto il peso dellaco no scenza?

Solitamente l’orario scolastico èstrutturato in modo da non richiede-re la presenza contemporanea ditroppi libri; gli stessi testi sono statialleggeriti frazionandoli in praticifascicoletti; i bambini lasciano ascuo la ciò che non è strettamentene cessario nel pomeriggio, ma ilpro blema resta anche se i bambiniportano a scuola solo l’essenziale.

Anche negli altri Paesi questo èun problema sentito perché, se con -do le più recenti ricerche, lo zainoinsiste con lo stesso peso su bambinimolto diversi fra loro: ci sono quellipiù alti, più robusti, con una struttu-ra già formata dallo sport, insiemead altri che sono gracili e mingherli-ni, letteralmente piegati dal peso deilibri: per loro lo zaino diventa poten-zialmente un pericolo perché com -promette l’equilibrio nel movimen-to.

Per non parlare del mal dischiena: una patologia che i ragazzilamentano e che si presenta in re la -zione alla struttura fisica dei bam -bini, che in questa fascia d’età èmol to variabile. Infatti il problema èproprio questo: lo zaino con lo stes -so peso viene portato da bambinifisicamente diversi.

Le soluzioni adottate negli altriPaesi potrebbero venirci in aiuto:ogni scuola dovrebbe essere dotatadi piccoli armadietti personalichiusi, in cui ogni alunno potrebbelasciare il materiale che non usa nelpomeriggio, quindi gli zainetti, giàcostruiti in modo ergonomico,dovrebbero essere dotati di ruote,così da poter essere trascinati lungola strada. Si può obiettare che questizaini su ruote sono estremamenteproblematici per le scale e per la sa -li ta sugli scuolabus, per cui dovreb-bero essere simili ai valigiotti con lamaniglia estraibile.

Ma la questione resta aperta:sino a che i libri non saranno conte-nuti in un CD-ROM e ogni alunnosarà dotato di un computer portatile,vedremo zainetti di tutti i colori e ditutte le dimensioni viaggiare sullespalle dei bambini. M.J.Prat

Una bella rappresentazione nella Chiesa di Monsigliolo

Santa Margherita del Bruscello

I bambini vivono CamuciaLaboratorio della città possibile

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AGRICOLTURAL’ETRURIA N. 05 15 MARZO 2004

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Il regolamento CE 1019/2002,che prescriveva oltre al confe-zionamento, le norme di eti -chet tatura, le indicazioni ob -

bligatorie e facoltative da riportaree l’organo incaricato dei controlli(l’spettorato repressione frodi),viene annullato in base ad unasentenza del Tar della Liguria cheha accolto il ricorso presentato daproduttori e piccoli frantoiani.

Quindi viene riabilitato l’oliosfuso e torna tutto il rito italianodell’acquisto dell’extravergine delcontadino. Dobbiamo ricordareche il decreto del Ministero dellePolitiche Agricole del novembrescorso, in applicazione di un rego -lamento comunitario, aveva messoal bando le vendite dirette in a -zienda del prodotto non confezio-nato in contenitori di capacitàmassima fino a 5 litri.

Un provvedimento motivato daragioni di tutela del consumatore,ma che aveva scatenato la rivoltadei piccoli produttori, costretti arinunciare ad un discreto giro diaffari, a causa delle ingenti speseda affrontare per adeguarsi allenuove regole.

Questione di interpretazione.Il regolamento 1019/02, proroga-to di un anno ed entrato in vigoreil 1°novembre scorso, riguarda lenorme di commercializzazioneper il commercio al dettaglio,sarebbe adire per la vendita alconsumatore finale degli oli pre -sentati come tali o incorporati inun prodotto alimentare.

Secondo il ricorso accolto dalTar della Liguria tale sistema divendita diretta nulla avrebbe a chefare con la tradizionale venditadiretta del prodotto sfuso non es -sendo lo stesso presentato al con -sumatore finale né incorporato inun prodotto alimentare, ma diret-tamente ed appositamente prele-vato dal cliente nel frantoio o nelmagazzino del coltivatore.

L’obbligo comunitario sarebbe

Agroalimentazione: a proposito di grassi è bene sapere ....catena, l’acido erucico, sospettatodi essere causa di malattie cardia-che se assunto a grande quantità.Per questo la legge impone che la% di acido erucico presente in unolio di semi non superi il 5%.� Con quali criteri vanno scelti glioli di oliva? Come sempre prima diacquistare leggere bene l’etichettasenza farsi distrarre dagli sloganpubblicitari. L’olio extravergine dioliva si identifica solo con questasemplice denominazione, tutte lealtre diciture tipo “olio di fran -toio”, “spremitura a fred do”, “pri -ma spremitura”, “o lio genuino”,tal volta, non hanno alcun valorequalitativo, né danno garanzie diautenticità. Si può invece control-lare se l’olio di oliva da noi sceltoporta in etichetta il marchio DOP(denominazione di origine pro -tetta), creato dal l’U nione euro peache segnala la provenienza dell’o-lio e garantisce che si tratta di ex -travergine di qualità superiore, lecui caratteristiche di composizio-ne devono rispettare parametriben precisi.� Ci sono ancora frodi e sofistica-zioni nel mercato dell’olio di oliva?Purtroppo l’etichetta e i controlliegli organismi competenti non so -no sufficienti a garantire al 100%la genuinità e la qualità di un olioextravergine di oliva. Controlli i -spettivi di qualche tem po fa hannofatto registrare irregolarità nel15% delle aziende visitate e i se -que stri di oli anomali sono stati18.

Oli di oliva miscelati a oli dise mi di girasole geneticamentemodificato per assomigliare di piùa quello d’oliva; aggiunta di olio dipalma, olio di sansa, olio di vinac-ciolo o di nocciola. Pericoli veri epropri per la salute non ce ne so -no, ma si rischia di portare a casaun prodotto scadente che noncorrisponde a quelle aspettative diqualità, ma anche di salute che cisi aspetterebbe da un extraverginegenuino.� Le etichette per i prodotti grassiriportano tutte le notizie utili?Purtroppo in Italia ci sono ancoracarenze, per esempio gli oli nonadatti alle fritture che liberanosostanze tossiche, non riportanonessuna segnalazione in meritoco me invece succede negli altripaesi europei che, con il simbolodi una padella con una croce so -pra, indicano al consumatore dinon usare quell’olio per friggere.Non dimentichiamo poi che igrassi si trovano come ingredientein molti alimenti confezionati eb -bene non c e nessun obbligo dispe cificare di che tipo sia quelgras so, basta la distinzione tra

gras so animale e grasso vegetale.Ma questa distinzione non serve,se il grasso vegetale è olio di pal -ma o di cocco ci si ritrova a man -giare senza saperlo una buona do -se di acidi grassi saturi dannosiper la salute.� Come vanno conservati i varigrassi? I grassi vegetali come oliodi oliva e olio di semi sono moltodelicati e temono il caldo, l’umi-dità e la luce, inoltre hanno la ca -pacità di assorbire gli odori del -l’ambiente in cui si trovano per -tanto si consiglia di usare reci -pienti puliti, opachi, inodori chedevono essere ben tappati. Nonusare quei tappi con dosatore chenon isolano dall’aria. Non ci si de -ve dimenticare poi che gli oli nonmi gliorano con il passare del tem -po, anzi. Quindi attenzione alla da -ta di scadenza. I grassi animali co -me burro e strutto vanno conser-vati in frigorifero tra 20 e 40 C.come tutti gli altri prodotti di ori gi -ne animale. Anche per loro il pas -sare del tempo ne peggiora le ca -ratteristiche organolettiche.� E’ vero che la margarina è piùleggera del burro e fa meno male?Non è vero, sono bugie diffuse dauna pubblicità ingannevole ehanno propagato informazionisbagliate che vanno chiarite. Lamar garina è un prodotto in du -striale ottenuto da oli vegetali soli -dificati attraverso un processo di i -drogenazione che vanno a for ma -re una grande quantità di acidigrassi saturi. Ultimamente questoprocesso è stato modificato inmodo da ottenere una margarinapiù morbida. Tuttavia nessuno di -ce che questi interventi tecnologiciagiscono sui doppi legami degliacidi grassi trasformandoli in acidigrassi insaturi di conformazionediversa da quella naturale. Infine èbene ricordare che le margarinenon contengono vitamine. Meglioallora usare gli oli di semi tal qualie non sostituire il burro con sur -ro gati di scarsa qualità.� La cottura del sostanze grassequali trasformazioni comporta allaloro struttura? I fattori che entranoin gioco durante la cottura sono latemperatura e la presenza dell’os-sigeno, Le conseguenze possonoessere di due tipi e dipendono dalgenere di grasso usato e dalle con -dizioni della cottura. Ci può essererottura della molecola di grassonei suoi componenti che sonoglicerina e acidi grassi, oppure ilgrasso può irrancidire. Nel primocaso, una temperatura di fritturatroppo elevata fa raggiungere algrasso il cosiddetto “punto di fu -mo”, si liberano sostanze dall’o-dore pungente e sgradevole (a cro -

i nesistente per una tradizione chesi concreta nel rapporto agricoltu-ra- territorio- ambiente- turismo,lo sviluppo del quale è primarioobiettivo delle politiche agricolecomunitarie e locali.

La sentenza del Tar è operativasu tutto il territorio nazionale perla tranquillità di chi si stava attrez-zando per l’imbottigliamento. Spa -risce, quindi, il timore di controllie multe in azienda. Resta il rap -porto di fiducia che lega gli olivi-coltori ai consumatori ed è allabase della grande percentuale diolio venduto sfuso in azienda.

Almeno per ora: è prevedibileil ricorso del Mipaf in appello.Comunque il mondo agricolo sidivide. Esulta la ConfederazioneItaliana Agricoltori, che si era op -posta al regolamento citato, e sot -tolinea che sicurezza e qualità so -no presenti anche nell’olio acqui-stato in azienda: può bastare che ilproduttore rilasci un’autodichia-razione all’acquirente. Ag giun geanche che con il pretesto di ga -ran tire origine e tracciabilità delprodotto, in realtà si spingevano iconsumatori ad acquistare l’olionei supermercati.

In contrapposizione è invecela Coldiretti che boccia senza ap -pello la sentenza emessa e dichia-ra che essa rappresenta un durocolpo per tracciabilità e certifica-zione dei prodotti che rappresen-tano uno strumento importantissi-mo di consapevolezza per il con -su matore e di qualificazione per ilpro duttore.

Comunque si tratta di una sen -tenza che rende giustizia, secondoConfagricoltura, ma il problemava risolto definitivamente a Bru -xel les. Francesco Navarra

Produttori e frantoiani contenti:torna l’olio sfuso

E’ più leggero il burro o lamar garina? Dove va con -ser vato l’olio di oliva? Qualisono i rischi della frittura?

Me glio l’olio di oliva o quello dise mi? Questi sono alcuni esempidei quesiti che molte persone sipon gono nei confronti delle so -stanze grasse. Il mercato infatti of -fre una gamma di prodotti talmen-te vasta e così ben pubblicizzatache è difficile capire quali siano iprodotti migliori e per quali im -pieghi siano più adatti. C’è unagran de confusione. Il rischio è diac quistare un prodotto di buonaqualità, ma di utilizzarlo in modosbagliato vanificandone le pro prie -tà positive.� Per condire a crudo quali sono

i grassi consigliabili? Il migliore èl’o lio extravergine, ma vanno benean che gli oli mono-seme (mais,arachide, girasole) e qualche voltaci si può concedere anche un pez -zetto di burro crudo.

L’olio di soia è invece di qua -lità inferiore perché si conservacon difficoltà, quindi si altera facil-mente e rapidamente. Il peggioreè l’olio di semi vari dato che non èpossibile sapere che cosa contie-ne. In genere è fatto con oli di bas -sa qualità come olio di soia e dicol za, inoltre può contenere in a -ci do grasso insaturo a lunga

L’inverno, con i mesi di gennaio e febbraio, ha assunto le caratteristichedel periodo più freddo dell’anno: temperature basse ma più che latropresenza di neve e piogge.

Non è che siano stati fenomeni eccezionali ma gli ingredienti principaliper poter parlare di una certa regolarità delle stagioni. Da far evidenziareche le precipitazioni si sono concentrate nell’ultima decade e che sono stateregistrate quasi nella media stagionale.: era dal 1991 che non si vedeva unmese di febbraio piovoso. Tutto bene, dunque, che va a vantaggio delle faldefreatiche.

Per quanto riguarda le temperature è da dire che esse non sono statecostanti per tutto il periodo: sbalzi repentini da un giorno all’altro; in lineagenerale sono state registrate nella media stagionale.

C’è da aggiungere che quest’anno, a differenza degli ultimi anni, si è vistaanche la neve(27, 28,29). Umidità relativa massima elevata, 3 giornate divento e 10 occasioni di pioggia.

Le statistiche ci dicono che negli ultimi 30 anni il mese di febbraio con laminima più bassa(-70 C.0) appartiene al 1991, mentre il febbraio con latemperatura più alta spetta al 1990. Per quanto riguarda le precipitazioni ilmese di febbraio più piovoso è quello dell’anno 1982(180 mm.), mentrequello con minori precipitazioni è l’anno 2001(8 mm.).

A proposito della tradizione di questo mese si guarda con particolareattenzione alle condizioni meteorologiche della Candelora(2 febbraio).Ricordiamo che il nome di Candelora viene dall’antica usanza di benedire lecandele e di portarle accese in processione a scopo propiziatorio.

Da secoli, in questo giorno, si osservano le condizioni meteorologicheper fare previsioni sull’inverno che sta per finire e sui raccolti.Generalmente, se per la Candelora ha già nevicato o piove, presto arriveran-no il bel tempo e la primavera. Se invece sono il sole e il caldo a farla dapadrone, è meglio tenere vicini gli abiti pesanti.

DATI STATISTICIMinima: -2.3 (+2.2), massima: 15.1(+2.69, minima media mensile: 2.7(+4.6), massima media mensile: 9.9 (+2.3), media mensile: 6.3 (+3.5),precipitazioni: 75.32 (+66.71). Francesco Navarra

leina) e il grasso scurisce. Questo non dovrebbe mai

succedere perché l’acroleina èuna sostanza tossica per il nostrofegato e quindi pericolosa per lanostra salute.

L’irrancidimento è un fenome-no di ossidazione che accade inpresenza di ossigeno e calore. L’ossidazione degrada anche le

vitamine presenti nei grassi e va aintaccare anche la digeribilità del -l’alimento che si sta cuocendo conil grasso.

L’irrancidimento è un fenome-no che può avvenire anche atemperatura ambiente per questoa volte un prodotto contenentegrassi e mal conservato acquistaodore di rancido.

Se dovesse succedere, elimi-nare quell’alimento, meglio evi -tare l’ingestione di grassi ossidati.

Francesco Navarra

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ATTUALITÀL’ETRURIA N. 05 15 MARZO 2004

PAGINA 11

Inaugurata qualche mese fa,alla presenza del sindaco dott.Emanuele Rachini e del prof.Silvio Garattini e del Parroco

della Chiesa di Santa Maria delleGrazie al Calcinaio don OttorinoCosimi e delle autorità dell’As so -ciazione, l’ing. Butali e il segreta-rio Pellegrini, oggi la nuova sede,l’ex convento annesso alla mo nu -mentale Chiesa di Francesco diGiorgio Martini, è al servizio deicittadini e soprattutto di coloroche sono affetti da patologie rare eche abbiano necessità di un aiutoe di una consulenza.

Il servizio al pubblico è attivodal lunedì al venerdì dalla ore9,30 alle 12,30 ed è regolato dalper sonale del servizio civile di vo -lon tariato.

L’Associazione può così ren -dere praticabile il progetto “UnaVoce per tutti”, facendo leva sul -l’e sperienza acquisita in questi treanni di attività e sulle capacità diattivare tutti quei canali di relazio-ni, di contatti, di rapporti istituzio-nali allo scopo di individuare lesoluzioni migliori nell’interessedel la salute dell’utente. L’Asso cia -zione è riuscita, inoltre, a creare,al suo interno, una rete di solida-rietà composta da medici che,con la loro competenza e gli op -portuni contatti con centri sanitaridi specializzazione esistenti in I ta -

lia, svolgono un ruolo determi-nante in termini di orientamentodel malato che ha difficoltà nell’af-frontare e nel risolvere i suoi com -plessi problemi di salute.

Quindi un punto di ascolto,do ve è possibile far riferimentoan che a tutte quelle difficoltà bu -ro cratiche, logistiche e ammini-strative che accompagnano e ren -dono più complicata e talora pos -so no compromettere la condizio-ne stessa del malato.

In tre anni di attività l’As so cia -zione “Amici di Fran ce sca” ha af -frontato e seguito, in collaborazio-ne con l’Azienda Sanitaria Aretina,le Istituzioni regionali e locali econ l’Ente Cassa di Ri sparmio diFirenze, oltre 120 casi legati apatologie complesse.

Si ricorda il caso recente diuna ragazza di Palermo, colpita da

una grave forma tumorale alcervello e, se condo i medici, nonin grado di so stenere un interven-to.

I genitori venuti a conoscenza,attraverso la Rivista Club 3, del -l’As so ciazione cortonese, si met -tono in contatto con il suo Se gre -tario Luciano Pellegrini, che prov -vede in breve tempo a far ricove-rare presso l’Ospedale di Udine lara gazza che viene operata d’ur -genza e salvata dall’équipe del chi -rurgo dott. Skrap.

Con questa Associazione e conil servizio che da oggi essa puòoffrire a chi è in difficoltà, il terri-torio cortonese si arricchisce diun notevole punto di riferimentoper la salute dei cittadini colpiti damalattie rare e può costituire, percome è strutturata, una sorta dilaboratorio della solidarietà.

Nei giorni recenti, siamosta ti contattati da partedi alcuni volontari delCanile Municipale di

Camucia, e noi, sempre sensibilialle problematiche degli sfortu-nati ospiti della struttura, siamoben lieti di po ter denunciarequanto ci è stato detto e di rivol-gere un appello a chiun que vo -lesse contribuire alla ri soluzionedi quest’annoso pro ble ma.

Chiaramente non scrivere-mo i nomi dei nostri interlocu-tori per ovvi motivi di riserva-tezza,chiameremo il nostrointerlocutore, che so, Paolo!!

Allora sig. Paolo, qual è ilpro blema?

“Il problema è molto sempli-ce, ma anche molto serio; in pra -tica, i Signori dell’Ufficio Manu ten -zione non considerano minima-mente il Canile Municipale, maan che questa è una struttura Pub -blica, finanziata da denaro Pub -blico, che svolge un servizio dipub blicissima utilità, e soprattuttoaffidata alla gestione del Comune,quindi, perché non considerarla?”Si, ma in pratica, il problema?

“Beh, il problema è che sono8 mesi che l’Ufficio Manutenzionenon invia un operaio per i neces-sari lavori di ordinaria e straordi-naria manutenzione dei quali que -sta struttura necessita, ed in parti-colare mi riferisco ai cancelli, chesono tutti rotti e tenuti su con delsemplice filo di ferro; non dimen-ticate che in un canile i cancellisono fondamentali, perché uncan cello rotto per un cane può si -gnificare vita o morte”.

Ma in particolare, di chisono le colpe?

“Beh, per prima cosa vorrem-mo dire che il sindaco Rachini intempi non lontani promise di in te -ressarsi alla questione e disse cheavrebbe incaricato un Assessore, ilsig. Vitali, di risolvere il problema;li hai più sentiti tu??”

“Poi, vorremmo anche dire,che fare il fabbro deve essere unlavoro stupendo, in quanto, il sig.Tremori, prima di interessarsi delnostro problema, lo scorso annoha avuto il tempo di farsi un mesedi ferie; magari invece di un mesepoteva fare 25 giorni e magari,aiutarci nel Suo lavoro!!!

Comunque, visto che le istitu-zioni preposte, sembrano non vo -lersi interessare della precaria si -tuazione del canile, forse perché icani non votano, anche se, vorreiri cordare ai Signori, che i canifor se non voteranno, ma i volonta-ri, e tutti quelli che hanno a cuorela loro sorte si; beh, dicevo, vistoche le Istituzioni non si interessa-no al problema, vorremmo fareun appello a chiunque, fabbri,mu ratori, imbianchini, macellai,av vocati, insomma, chiunque fos -

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Noi siamo qui ad aspettarli abraccia aperte!”

Stefano Bistarelli

Donatori di sangue dei Gruppi “Fratres”

Canile Comunale di Camucia

I volontari “ringraziano” l’Amministrazioneper il “prezioso” lavoro svolto!

Domenica 28 marzo sisvolgerà a Cortona l’A s -semblea Re gio nale deiGruppi “Fratres”, che

riunirà circa 200 delegati.La mattina alle ore 9.00 si

svol gerà la S.Messa alla chiesa diS.Domenico, accompagnata dallaCorale Zefferini, quindi il corteodei partecipanti, preceduto dailabari e accompagnato dallaFilarmonica Cortonese, si recheràal Teatro Signorelli per l’assem-blea, dove verrà discussa l’azionesvolta nei gruppi durante l’annoma verranno soprattutto poste lebasi per il futuro dell’associazionedi volontariato.

Alla conclusione dei lavori, irappresentanti regionali si trove-ranno al ristorante per gustare lespecialità della cucina cortonese ealle 16 saranno condotti in unavisita guidata ad ammirare il cen -tro storico.

Coordinatore della ma nife sta -zione sarà Giuseppe Tal li, Pre si -dente del gruppo Fratres di Ca mu -cia, coadiuvato da Giovanni Na -sorri, Presidente del gruppo Fra -tres di Terontola e da uno stuolodi volontari, che saranno posizio-nati nei luoghi strategici per dareindicazioni e facilitare il percorsodi tutti i rappresentanti che con -verranno in macchina o in trenoda tutta la Toscana, perché è laprima volta che Cortona ospita unconvegno regionale.

Il 28 marzo sarà certamenteuna giornata importante e interes-sante, sicuramente una grandesoddisfazione per i volontari cheoperano nel territorio e che hannoorganizzato la manifestazione, resapossibile dal sostegno del Comunedi Cortona, in special modo dallasen sibilità del sindaco dott. Ema -nuele Rachini.

Ma per i gruppi Fratres questagiornata è solo una tappa dell’im-pegno di quest’anno.

Infatti domenica 30 maggio si

svolgerà la Giornata del Donatore,che riunisce ogni due anni i volon-tari del gruppo Fratres di Camu -cia.

Nella mattinata, in piazza Cri -sto Re stazionerà l’autoemoteca,per le donazioni di sangue e ilcontrollo della pressione e, dopola messa solenne officiata dalParroco don Benito Chiarabolli, idonatori si sposteranno al risto-rante per trascorrere in allegriaqual che ora riuniti nel pranzo tra -dizionale, mentre la Giornata delDonatore si svolgerà a Te ron tola ilI giugno.

Ma la giornata vedrà i volonta-ri davanti alla difficile scelta dieleggere il nuovo presidente delgruppo di Camucia, in quanto l’at -tuale, pur continuando a dare ilsuo contributo alla vita e alleattività del gruppo, ha deciso dilasciare spazio alle nuove leve, inmodo da favorire un ricambiogenerazionale che ponga i giovaniin primo piano nella donazionedel sangue e nell’opera di volonta-riato.

L’altra tappa da raggiungere èla più difficile: è l’autosufficienzanel rapporto fra numero di do na -zioni e necessità di sangue da par -te della varie strutture ospedaliere.

Il prossimo ottobre verrà i -nau gurato il nuovo ospedale diFratta, in cui verrà organizzatoanche il Centro Trasfusionale e idonatori dei gruppi Fratres,sempre attenti alla loro opera divo lontariato, avranno come im -pegno principale quello di diffon-dere sempre di più la cultura delladonazione, per ottenere un incre-mento costante che supplisca allaflessione fisiologica delle donazio-ni, dovuta all’incremento dell’etàdegli iscritti ed a situazioni critichepasseggere.

Ma l’opera dei donatori dasola non basta e viene spontaneauna considerazione sul personaledel Centro Trasfusionale di Ca sti -

glion Fiorentino, diretto dal dott.Liumbruno, che è sempre dispo-nibile a dare spiegazioni, ad ac co -gliere i nuovi donatori, a relazio-narsi in modo gentile e competen-te con i donatori, supportandouna mole di lavoro notevole, inquanto questo centro opera pertut to il bacino territoriale dellaValdichiana.

Come si vede l’impegno ègran de, ma con un piccolo sforzoda parte di tutti possiamo raggiun-gere risultati soddisfacenti, perchédentro ad ogni goccia di sanguedonato c’è lo spirito solidale cheanima ogni singolo donatore.

Gruppi Fratresdi Camucia e Terontola

L’Associazione “Amici di Francesca” ha una sua sede

A Cortona la 14° assemblea regionale

Al cinemacon ... giudizio

a cura di Francesca PellegriniRITORNO A COLD MOUNTAIN

Regia : Antony Minghella - Cast: Nicole Kidman, Jude Law, Renée ZellwegerGenere: Drammatico - U.S.A. 2003 - Durata 155 minutiDurante la Guerra Civile Americana, il giovane soldato Inman lascia ColdMountain (una cittadina della Carolina del Nord), per combattere e difendere ilpaese. Ad attenderlo nella città natale, c’è la bella Ada, della quale è perduta-mente innamorato. Sono passati otto anni da quando l’acclamato regista AntonyMinghella ha diretto“Il Paziente Inglese”, ottenendo una pioggia di importantiriconoscimenti, tra i quali i nove meritatissimi Oscar. Adesso è tornato conquesto film intenso, colmo di speranza e di passione che si è aggiudicato bensette nomination all’Oscar. Il film vede come protagonista femminile la splendi-da Nicole Kidman, affiancata dal bravissimo Jude Law e dalla sempre straordina-ria Renée Zellweger. Nel cast, altre grandi presenze come quella di DonaldSuther land, Philip Seymour Hoffman, Giovanni Ribisi e Natalie Portman.Giudizio: Buono

IN THE CUTRegia: Jane Campion - Cast: Meg Ryan, Mark Ruffalo, Kevin BaconGenere: Thriller - U.S.A. 2003-Durata: 120 minutiIn una New York estiva e bollente, un serial killer semina il panico far le donne.Frannie, una giovane insegnante di letteratura, subisce il fascino misterioso delpoliziotto che indaga sugli omicidi. Nascerà tra i due una forte passione. MegRyan che interpreta la protagonista, si toglie i panni della ragazza sbarazzina,cimentandosi in un ruolo serio e sensuale. La straordinaria regista di “Lezioni diPiano”, Jane Campion, dirige questo torbido e angoscioso thriller, mettendo inmostra i lati più oscuri dell’inconscio femminile. Giudizio: discreto

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MOMENTI DI RIFLESSIONE 15 MARZO 2004L’ETRURIA N. 05

PAGINA 12

Da “Le Celle”

La più celebre tra le parabole,quella del prodigo, ruota tuttaattorno a tre figure: il figlio piùgiovane, prodigo o scialacquatorecome si voglia chiamare, il fratellopiù maturo, serio e amante delgiu sto da non sopportare chi hapreso strade proibite, il padre deidue che la paternità e l’età hannoarricchito di un cuore coscientedelle miserie umane e ricco dicompassione e di misericordia.

Dovremmo scoprire subitoquanto questo trio rispecchi unasituazione di oggi, e in qualchemodo di sempre. La cosiddettapecora nera della famiglia, ifratelli che non sopportano questavergogna, il padre e la madre sucui si riversa tutto il carico di unasituazione dolorosa e difficile, erestano l’unica speranza di reden-zione del figlio perduto.

A livello di figli, fratelli traloro, c’è la mancata esperienzadell’amore più grande in natura,quello paterno e materno, che miricorda un’espressione di miamadre: I figli non si rendonoconto dell’amore dei genitoriper loro! In mancanza di questoamore che possiamo chiamare divertice, i rapporti sono necessa-riamente di immaturità, e così la

parabola registra la scelta delfiglio più giovane che all’amoredella casa, del padre, del fratellopreferisce l’amore al denaro, allaindipendenza, alla frequentazionedi donne di strada. Ma anchel’altro fratello, che si sente perfettonel genere di vita fino alloracondotto, crede di risolvere iproblemi della debolezza umanaapplicando criteri di rigida giusti-zia. Solo il padre porta in cuorel’ultimo e supremo rimedio è pergli sbandati e gli erranti.

Naturalmente, nella parabola,il toccante discorso a livelloumano porta a qualcosa di moltopiù alto: l’attesa paziente e fiducio-sa e poi l’incontro col peccatoredi ritorno a Dio, che si trasformasubito nella festa più grande cheDio Padre vuole ed organizza perlui. Francesco di Assisi, che ha ilVangelo nel sangue, così vuole cheil superiore che sta al sommo del -la comunità si comporti: Consoligli afflitti (gli erranti), essendol’ultimo rifugio dei tribolati,perché non avvenga che, nontrovando presso di lui rimedisalutari, gli infermi si sentanoso praffatti dal morbo della di -spe razione.

Cellario

L’ABC della fedenella liturgia delle Domeniche

Domenica 21 marzoLc 15, 1-32

Classe 1947, Giovanni Pie ri -ni detto Gianni, è nato aCittà di Castello da dove nelmillenovecentocinquanta-

sette si trasferì con la fami glia aFoiano della Chiana. Oggi egli abitaa Fossa del Lupo ed è una diquelle persone cosiddette schive etutto “lavoro,casa e famiglia”. Nel1970 si è sposato con la corto -nese Rina Mancini dal cui matri-monio, celebrato da don AntonioMencarini nel la chiesa di SanNiccolò in Cor tona, (foto 1) ha

avuto due bal di giovanotti, Mas -simo e Alessio, che ormai stannocalcando positivamente le ormepaterne nel cam po della falegna-meria.

Gianni, lavoratore infaticabilee all’antica, ogni mattina al sorgerdel sole è già nella sua bottega apreparare attrezzi e legname per il

ne dei giovani al lavoro che nonpromette nulla di buono ancheper questa la piccola realtà delnostro territorio.

Un trio di ierie di sempre

E’ proprio per l’attaccamentoe l’amore tradizionale al mestieredel falegname che Gianni, seppurancora under sessanta, merita dirientrare a pieno titolo in questarassegna giornalistica di “maestri-artigiani cortonesi” che da ormaiun anno L’Etruria va realizzando.

Ivo Camerini

lavoro giornaliero che iniziaattorno alle sette e termina nonprima dell’ora di cena.

Nella sua bottega Gianni passadalla realizzazione di porte efinestre a mobili personalizzati inlegno massello, al restauro di verie propri pezzi di artigianatooppure alla riparazione e trasfor-mazione di manufatti novecente-schi di quella civiltà contadina chegli diede i natali ed oggi quasiscomparsa. Manufatti in legnovario da ripulire e riadattare perun’arte cosiddetta “povera”, madal fascino dell’antico, che eglirivitalizza o spesso trasforma inarredi per in terni che vanno adabbellire case o negozi come ilvecchio tino cui Gian ni sta la -vorando nella foto e che è oggi di -venuta un ammirato “banco-cas -sa” in un negozio di Camucia.(foto 2)

Recentemente Gianni, dopoun grave incidente in cui ha avutodistrutto un ginocchio, ha inter-

rotto a lungo la sua attività cheora tenta di riprendere natural-mente con tutti gli handicapderivanti dalla sua nuova condizio-ne di invalidità acquisita e meditadi ritirarsi in pensione lasciando lasua opera ai suoi figli.

Di natura allegra ed ottimista,dopo l’incidente è divenuto un po’pessimista e guarda con preoccu-pazione al futuro dei suoi figli chehanno scelto di vivere il suo stessomestiere. Un mestiere che trovasempre più ostacoli burocratico-amministrativi, lacci e lacciolinormativi una volta sconosciuti nelcortonese per le piccole impreseartigiane e che ora invece vanno avessare proprio quella liberaattività artigianale che vivendo delproprio ingegno e della propriacreatività vorrebbe proseguire lastrada maestra del risolvere iproblemi personali senza gravaresulla collettività come spessoinvece sempre più avviene conuna espansione della diseducazio-

Vuota crisalideInavvertito - eppure sgorgacome pianta dalla sua radice -un filo ci scorre fra le dita,a dipanarsi incessante, tenace a tesserela tela breve e lunga della vita:ruvida corda che ci sferzae a sempre nuova prova ci vuole invitti,cilicio nella carne e nella mente,tenera seta che a fatica affioraed oasi concede brevid’insperate dolcezze e meraviglie -matassa continuamente fluente,magma di pensiero e sangue.

E quando, ferma la spolapiù non corre al telaio -esausto il filo che parve inesauribile -il prezioso lembo, ala incorruttibile,dal suo seno esprime, ove immune lo tenne,la martoriata tramae inanime al suolo resta, leiche tutto ospitò il turbine del mondo,vuota crisalide.

Valeria Antonini Casini

Le eterne noteUna semplice,ma basilare parola,per risvegliare l’allegria,l’emozione, la certezza.

Piccole note scanditeal di là di ogni tempoe la loro soavitàproduce stabilità.

Donatella Poesini

La speranzaNon sarà sempre matrignaL’idea che dal profondoGiunge come arcobalenoAnnuncia un domani distesoSe la speranza ne guida la stradaSugli stretti sentieri del nostro giorno.

Non può affondareTra torbide acqueLa fiamma accesa nella gola dell’anima:Lo strato di letame è bruciato dallaCoscienza rosa come un’alba di giugno e laNavicella sicura volge verso venti di paceAd incontrare mani fortiChe stringono amore

Carlo Gnolfi

Poesie e canzoni di Giuseppe Bruni

Frontiere dell’animaAbbiamo ricevuto il libro

“Fron tiere dell’anima -Poe sie e canzoni” di Giu -sep pe Bruni; il testo è ac -

compagnato da un CD in cui al -cune poesie sono messe in mu -sica e trasformate in canzoni, altresono recitate da attori conosciuti,come L.Pieraccioni, P. Gass man, P.Villoresi, U. Pagliai, A. Cen ci.

Il piccolo libro, arricchito dafo tografie e disegni, è presentatoda Mario Luzi e presenta contri-buti originali di Roberto Gabbiani-Direttore del Coro del Teatro allaScala, Raffaele Morelli - Direttoredi Riza Psicosomatica e Dacia Ma -raini, sensibile scrittrice.

L’autore delle liriche è Giu sep -pe Bruni, psicologo e psicotera-peuta di Pistoia, autore di saggi eracconti a carattere divulgativo.

Il CD che raccoglie i suoi testisi ascolta con piacere, perché lalettura è aerea e soffice, di uncolore azzurro dolcezza che beninterpreta il significato, mentre lecanzoni si ricordano per il ritmosempre diverso e rilassante chericorda il fluire dell’acqua. Anchela lettura dei brani, che presenta-no la raccolta poetica, è intrigan-te, perché fa perdere nei meandridella memoria e rimbalzare suglispecchi della vita.

E’un piccolo libro che parla diesperienze, di sogni, di natura vivae palpitante, che prende formaquan do cattura uno sguardo. E’una traccia da seguire per im pa -rare a guardare il mondo ma an -che una fiamma per cercare me -glio dentro di se stessi.

Come dice R.Morelli nellapre sentazione “… La verità è chestia mo male perché siamo pri -gionieri di noi stessi, dei nostrischemi della Ragione.. e cosìsiamo diventati una parvenzadell’essere..”

Questo cofanetto - testo e CD -è stato prodotto dal CAM - Centrodi Animazione Missionaria - deiCappuccini Toscani per il progettoScuole Tanzania. Iil suo fine èsensibilizzare le persone al fine diraccogliere fondi per la costruzio-ne di una bella e capiente scuola aKibaigwa, in Tanzania.

Ora i bambini di Kigaigwa,quei pochi che possono permet-tersi di andare a scuola, si alzanoalle quattro del mattino e percor-rono al buio i chilometri che liseparano dalla scuola più vicina,sempre scalzi ma sorridenti, per -ché pochi i fortunati che pos sonopermettersi un’istruzione.

Quando le aule saranno co -struite, i bambini potranno alzarsialle sette, faranno riposare i loropiedi ormai stanchi e resterannoin sieme agli amici e ai parenti delvillaggio: in questo modo, forsequal che altro bambini in più po -trà studiare.

Il cofanetto si può trovarepres so le sedi dei Frati Cappuccinianche presso il Convento “Le Cel -le” di Cortona ed acquistando sipotrà contribuire concretamentealla costruzione di una nuovascuo la in Tanzania, perché l’ideac’è, ora bisogna mettere i mattoniper farla diventare realtà.

M.J.P.

Dopo pioggiaOra è la pioggia,

Rimbalza, a un tratto, sopra gli embrici del tettoripete insistente la sua nota

come messaggio conscio di sostare inascoltato.

Il tuo ricordo evapora senzaaccampare immemori pretesti

o reti impavide di tempo.

Tutto riemperge.Rimango stordito, lento, in attesa.Ma ancora impermeabile al sole.

Giuseppe Bruni

Maestri - artigiani �

Gianni Pierini

12

Page 13: L'Etruria n. cinque 2004 · L’ETRURIA N. 05 ATTUALITÀ 15 MARZO 2004 PAGINA 2 Arezzo - Olmo Ripa di Olmo, 137 Tel. 0575 959017 Fax 0575 99633 Camucia - Cortona Viale Gramsci, 66/68

intervenuti, tangibile segno questoche il tema proposto dal mondosindacale era molto sentito.

Infatti parlare del nuovo ples -so ospedaliero di Fratta e soprat-tutto il presentare specifiche ri -chieste, ha dato motivazione peruna presenza forte e massiccia.

Alla presenza dell’assemblea èstata chiamata Patrizia Scarpetti,responsabile CGIL della Valdi chia -na. La relazione introduttiva èstata fatta dal segretario provincia-le delle politiche socio-sanitariedella CGIL Giorgio Cartocci a que -sta relazione si sono rapportatimolti relatori, riscontrandola cen -trata e oculata, anche l’interventodel segretario provinciale dellaUIL Vittorio Barboncini ha, inmodo conciso e preciso, definitol’ambito su cui deve rapportarsi lasanità nel futuro ospedale.

Altre relazioni sono state pre -sentate, citiamo quelle più vicinealle tematiche di rappresentanzasindacale: Rinaldo Vannucci del -l’UIL ha trattato il tema qualifican-te del pronto soccorso, Ivan Landidella CISL ha denunciato motiva-zioni di mancate risposte sul nuo -vo ospedale.

Il dott. Luciano Fabbri non hadissipato tutte le ansie che ilmondo sindacale voleva allontana-re organizzando un simile apertoconfronto, né il sindaco dott. E -ma nuele Rachini ha dato certezze,che si spera da oggi abbiano piùspazi e attenzioni.

Ha chiuso l’utile incontro conla popolazione il segretario pro -vinciale della CISL Ulisse Dominiche ha ribadito l’importanza delplesso ospedaliero di Fratta nel -l’in tero contesto provinciale.

Si ringraziano tutti gli apporti,che sono stati qualificanti ed im -portanti a cominciare da Gian -fran co Di Berardino, dell’ex as -ses sore regionale alla Sanità Bru -no Benigni, al sindaco di Ca sti -glion Fiorentino Paolo Brandi, delgo vernatore della misericordiaGae tano Papponi, del sindacalistadella CGIL Roberto Noccioletti, delpresidente del Calcit - ValdichianaPasqualino Bettacchioli, del dott.Remo Rossi e del segretario di Ri -fondazione Comunista Gabriele Vi -ti.

Le richieste formulate pertan-to vengono ancora una volta ri ba -dite ed il mondo sindacale sarà at -tento e vigile che vengano accoltenella loro totalità:� l’acquisto di una T.A.C:, se ne -cessario attivando una “azione diprogramma” con soggetti esterninon aventi scopo di lucro;� il rilancio delle attività chirurgi-che, attraverso la costituzione digruppi di lavoro o contratti conspecialisti esterni, al fine diampliare il campo degli interventi,almeno alle patologie della terzaetà e a quelle neoplastiche;� il potenziamento della capacitàoperativa della diagnosticastrumentale, al fine di ridurre o inmolti casi eliminare le liste diattesa;� l’attivazione di una strutturasemplice di microbiologia daaffiancare a quella di chimica-clinica e consentire in zona, l’ese-cuzione dei profili diagnosticiprevalenti;� l’attivazione di una strutturasemplice riferibile alla strokeunity;� l’attivazione di una strutturasemplice di oculistica;� l’acquisizione di sistemi diverifica ad uso della conferenzadei sindaci, idonei per una valuta-zione semestrale dei piani attuativilocali e per monitorare lo svilup-po dei progetti legati agli incarichigestionali e professionali;� il mantenimento di una proie-zione di pediatria.

Le Segreterie della Valdichiana: CGIL, CISL, UIL

PARTITI E MOVIMENTIL’ETRURIA N. 05 15 MARZO 2004

PAGINA 13

Questa pagina“aperta” è dedicata

ai movimenti, ai partiti

ed all’opinione di cittadini che

vogliono esprimerele loro idee su problemi

amministrativi delComune di Cortona

TARIFFE PER I NECROLOGI: Euro 25,00. Di tale importo Euro 15,00 sono destinate alla Misericordia di Cortona o ad altri Enti su specifica richiesta. L’importo destinato all’Ente sarà versato direttamente dal Giornale L’Etruria.

Nella splendida cornice delCen tro Convegni di S. Agostino aCor tona si è tenuta un’assembleapubblica organizzata dai sindacatiCGIL-CISL-UIL.

La cittadinanza è intervenuta inmodo magnifico e l’ampia salanon ha potuto contenere tutti gli

La Regione Toscana, ha e ma -na to proprio in questi giorni, unRegolamento che definisce criterie modalità operative per l’indivi-duazione dei soggetti che avrannodiritto all’esenzione dal pagamen-to dell’imposta regionale sulleattività produttive (IRAP), a partiredall’anno 2002, per i titolari degliesercizi commerciali collocati inlocalità abitate con popolazioneinferiore a 500 abitanti, situate interritori classificati montani.

Come già proposto dai Verdinel proprio programma elettoraleper le prossime elezioni ammini-strative per il rinnovo del consigliocomunale di Cortona, è necessarioprevedere per i cittadini che risie-dono stabilmente nei centri abitatidella montagna, forme di incenti-vazione alla loro permanenza inquei luoghi, proprio perché presi-dio del territorio.

La presenza di questi cittadini,attraverso le loro attività, permettedi garantire la salvaguardia e lama nutenzione del territorio, a par -tire dalle infrastrutture, alla puliziadei sentieri, dei fossi, dei boschi ealla manutenzione del patrimonio

edilizio esistente. Esenzioni escon ti sulle tariffe e tasse anche ali vello comunale, dovranno quindiessere previsti dai rispettivi regola-menti, per compensare il disagiodi chi vive in zone lontane daiservizi e dai centri abitati.

Il Regolamento approvato re -cen temente dalla Regione To sca -na, va in questa direzione e pre ve -de per le attività commerciali chesvolgono all’interno del proprioesercizio, servizi di interesse col -let tivo, come, posto telefonicopub blico, servizio FAX, punto in -ter net, informazioni turistiche opre notazioni per prestazioni sa ni -ta rie, l’esenzione dell’impostaIRAP con domanda da parte degliinteressati entro il 30 giugno di o -gni anno.

La Regione, provvederà ad ap -provare un elenco degli aventi di -rit to all’esenzione, pertanto tutti icittadini titolari delle suddetteattività possono presentare do -man da alla Regione Toscana, suimodelli predisposti dall’ufficiotributi e in base al decreto delPre sidente della Giunta Regionalen. 11/R del 17/02/2004.

Per i Verdi cortonesiDoriano Simeoni

La griglia di partenza per leprossime elezioni amministrativesi sta delineando: i Demo cra tici diSinistra hanno messo in po le po si -ion Andrea Vignini men tre i Verdi,Re mo Rossi. Man cano le designa-zioni del Po lo delle Libertà e di Ri -fon da zio ne Comunista.

La Mar ghe rita non pare cheab bia intenzione di uscire con unpro prio candidato e quindi è ta -gliata fuori, o meglio si met ter à ari morchio della macchina più ve -loce, quella dei DS.

Allo stato attuale non si hasen tore di liste civiche e, se do -vessero sorgere, sarebbero solo didi sturbo per sottrarre voti adispetto dell’uno o dell’altroschie ramento, di centro sinistra osinistra centro e di centro de stra.Dal fronte del centro destra an -cora non si danno cenni di vitalità.Tutto tace. Non sappiamo se siatatticismo o insipiente ritardo; nonsappiamo se siano come quei canida pagliaio, che hanno l’osso daguardare e che non lo mangianoné lo fanno man giare.

Ancora non hanno deciso co -sa faranno da grandi. Eppure iltem po stringe, i programmi vannofatti e non possono essere improv-visati.

La compagine va definita pertempo e non si può improvvisarela parte. O si sa o non si sa. Re ci -tare a soggetto può es se re ancheuna cosa bella e piacevole ma nonutile per un piano di strategia dibuon governo. I cittadini attendo-no segnali nuovi, segnali di svoltaper una sana e decente ammini-strazione. Non amano le improvvi-sazioni e tanto meno gli arruffoni.Evidentemente manca il collanteindispensabile per far si che leforze si uniscano, rinunciandociascuna ad un qualche cosa, senecessaria, per il bene comune.

Nell’aria si avverte la necessitàche qualche cosa debba succede-re, che ci possa essere un ricam-bio di sistema nel modo di am -ministrare. Se vogliamo che gli i -po tetici scheletri che possano es -sere rinchiusi negli armadi delpalazzo possano essere eliminatinon c’è che un modo: costruireuna coalizione seria per alternan-za di potere, eliminare i centri piùo meno occulti di pressione o lelobbies che si sono stratificate neltempo accanto all’apparato. Far siche la ruota giri non tanto perquelli soliti addetti ai lavori, maper far si che anche altri possanopartecipare a pieno titolo e legal-mente alla mensa.

Se i Verdi hanno deciso diprendere le distanze dall’attualemaggioranza di centro sinistra conun proprio candidato, e se il sin -daco Rachini è stato “ trombato”in malo modo dalla sua stessaparte “ per scarso rendimento”vuol dire che all’interno dell’attua-le maggioranza c’è poco che fun -zioni. Mancano le idee di rinnova-

mento, mancano i programmicon divisi e soprattutto manca ilcol lante umano: ognuno per sé econtro tutti. Manca il gioco disqua dra mentre è presente il gio -co personale, individuale, egoisti-co.

Questa sarebbe la volta buonaper una eccellente competizioneamministrativa, che desse la possi-bilità ai cittadini di giudicare glischieramenti, i programmi e la se -rietà delle persone.Sarebbe lavolta buona per arrivare ad unapossibile alternanza alla guida delcomune per eliminare le situazio-ni stratificatesi nel tempo, leincrostazioni esistenti di un potereche ormai da troppi anni hamesso radici profonde e che diffi-

cilmente potrà essere sradicato. La democrazia è viva e vitale

se ha la capacità di rinnovarsi erinnovare altrimenti avremmo lademagogia.

Nelle democrazie mature il fe -no meno dell’alternanza è all’ordi-ne del giorno; i cittadini sannoche hanno tutto da guadagnare eniente da perdere.

Una barca perché vada drittonecessita che i remi si alterninonel muovere l’acqua, altrimenti, seusato un solo remo, questa rischiadi girare intorno senza muoversida un’area limitata.

Le premesse per l’alternanzaci sono e sarebbe un’utopia noncre derci.

Piero Borrello

Sono loro che ci comunicanonome e cognomeRimpiazzato il posto vacante all’UfficioSport e Turismo del Comune di Cortona

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NECROLOGIO

L’alternanza: possibilità o utopia?I sindacati e il monoblocco della Fratta

Così che si è giustificata telefo-nicamente l’impiegata dell’agenziainterinale “Lavoro Più” di Perugia.

La storia inizia diversi mesi fa,quando all’ufficio Sport e Turismodel Comune di Cortona, si rende unposto vacante per motivazioni che anoi non interessano.

Molta gente, soprattutto giovanidisoccupati vengono a saperlo, cosìsperano in un concorso, in unaselezione che avrebbe dato la possi-bilità a qualsiasi persona di risolve-re un problema grave, quello delfar niente. Invece non è andata così,il tempo è passato e all’improvviso,in una bella mattinata invernale, ilposto è stato occupato da unaragazza, alta, mora e ricciola.

Dovete sapere miei cari concit-tadini che nel 1997 con la legge196, richiamata dall’art. 36, D.Lgs165/2001, si da la possibilità aicomuni di usufruire della fornituradi lavoro temporaneo, cioè di utiliz-zare le agenzie di lavoro interinaleper l’assunzione a tempo determi-nato di lavoratori.

Proprio con questo criteriol’ufficio personale ha tappato il bu -co vuoto, temporaneamente. Infat tidiversi anni fa il Comune ha effet-tuato una convenzione, un accordocon l’agenzia interinale di Perugia,“Lavoro Piu”, in modo che ogniqual volta si presentasse carenza dipersonale, l’agenzia con la suaprofessionalità, avrebbe dovutoprovvedere.

Sapendo di questo accordo,

molti giovani del territorio si sonoiscritti a questa agenzia sperando infuturo di lavorare qualche mesevicino casa.

Ma questo miei cari signori nonè stato possibile in questo caso,perché l’agenzia Lavoro Più a fattosolo da tramite ma professional-mente non ha contato nulla.

Il compito di queste agenzieprivate ma con funzioni pubbliche,dovrebbe essere quello di garantireai suoi iscritti pari opportunità,facendo selezioni e graduatorieprima di inviare ad una azienda undeterminato lavoratore. Invecequest’agenzia si è solo limitata aricevere un ordine e ad eseguirlo,infischiandosene di tutte quellepersone che gli hanno riservatofiducia e che hanno perso il lorotempo per colloqui ed iscrizioni.

Altri interrogativi vengono allaluce, perché qualche funzionariodel Comune di Cortona a fattospecificatamente il nome di quellaragazza? Forse c’è stato un accordocon qualche consorzio che giacollaborava con il Comune per por -tare turismo a Cortona? domandeche troveranno presto risposte.

Tengo a precisare che nonprovo rancore nei confronti dellaragazza assunta, la monovrina p -oteva essere fatta con altre persone,la mia è solo una questione diprincipio e di correttezza, neiconfronti delle due parti, Comune eAgenzia.

Daniele Brocchi

Remo, cinque anni dalla tua mortesei ancora più vicino a me.

La tua figura è sempre davanti ai miei occhi. Quel 20 marzo che te ne sei andato, mi hai lasciato una ferita al

cuore che non guarirà mai più. Ti ricordo sempre con tanto affetto. La tua cara Elisa.

V Anniversario

RemoMucelli

Chi non ricorda questa simpaticafigura di cittadino cortonese? Personaonesta, generosa, autodidatta.

Per necessità di vita ha vissutolontano dalla sua città.

Bufere e temporali non gli sonomancati, come quando perse prematu-ramente il suo unico figlio Paolo, maper il suo temperamento estroverso,

non ha mai perso il suo sorriso.L’abbiamo rivisto, insieme a sua moglie, circondato da numerosissi-

mi parenti ed amici a festeggiare le sue nozze d’oro.Spesso tornava a Cortona ed ogni qualvolta veniva riusciva, con le

sue battute e barzellette, a riunire in Piazza i suoi cari amici li coinvolge-va con la sua sonora risata.

Oggi, la moglie Mara, unitamente al fratello Bruno, alla nipoteBarbara nonché tutti gli altri parenti, lo ricordiamo con profondorimpianto.

12 dicembre 2003

CarloAlari

VIII Anniversario

Lo ricordano con affetto la moglieMa riapia e le figlie Serenella e Fran -ca.

BruneroBarcacci

Esenzione imposta IRAP

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PAGINA 14

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Seconda categoria Girone NMONTECCHIO

Terza categoriaPIETRAIA

Sport

Il calcio nel pallone!

Torna i sereno nel cielo delFarinaio. La squadra del Terontolanegli ultimi due turni riesce a fareil pieno, cioè 6 punti.

Domenica 29 febbraio i biancocelesti riportano la vittoria per 1-0

dal campo del fanalino di codaS.Albino, con una rete del solitoChianucci. C’è proprio da dire cheanche una vittoria col minimoscarto e in più ottenuta con unasquadra quasi alla deriva, riporta

fiducia in un ambiente che da unpo’ di tempo restava, almeno neirisultati, molto deficitario. Nellaseguente gara disputata al Farinaiocontro l’Acquaviva, si decretava ilgrande rientro di Mister GianpaoloMarchini nella panchina locale.Era rimasto per un certo tempolontano dai campi di gioco perl’effettuazione di un banale inter-vento chirurgico.

Nell’occasione tutti i giocatoridella rosa hanno dimostrato inpieno tutta la dedizione e il feeling,che hanno nei confronti di questoallenatore. Tutto questo lo hanno

dimostrato con la magistrale provacontro la squadra senese vincendoper 2-1, con reti di Tacchini M. ePelucchini.

Attualmente la compagine te -ron tolese sembra sia venuta fuoridal periodo di crisi, che l’avevaattanagliata nelle ultime partite, oranella prossima gara il Terontola sidovrà misurare in trasferta in uncampo abbastanza ostico (Mon -tecchio docet), contro il Valdi chia -na. Soltanto un risultato pienofaranno restare immutate le spe -ranze della squadra del presidenteRossini.

Il giocattolo si è rotto? Forsean cora no, ma dire che è ab -bastanza incrinato e mal ri -dotto, è puro eufemismo.

Si carissimi lettori, stimatori eamanti dello sport più popolaredel nostro paese, oggi la situazionedel nostro calcio è abbastanzaprecaria.

Già nel 2003, prima dell’iniziodella stagione sportiva tuttora incorso, il campionato della massi -ma serie ha stentato molto a ri -spettare la data fissata per la pri -ma di cam pionato, mentre la serie“B” ha su bito una partenza tribo-lata, dopo alcune sospensioni erinvii di turni di campionato.Ricorderete le con tinue tribolazio-ni innescate dal caso Catania,quando tutti, società e di riflesso iloro presidenti, che erano coinvol-ti in questa diatriba, ognunorivendicava le proprie ragioni.Morale della favola e per permette-re di arrivare alla fine del salmo,la FIGC dando ragione a tutti, oper non scontentare quasi nes su -no, realizzava il più grande caosmai rea lizzato a memoria d’uo -mo.

In pratica i guazzabugliocreatosi, tra ripescaggi e promo-zioni dell’ultima ora, decretavaper la serie “A” l’ultimo anno a 18squadre, nella pros sima stagionesaliranno a 20, quin di da subito laserie “B” a 24.

A quel punto dovevano essererifatti ex novo i calendari giàvarati da tempo, mentre per lesquadre cadette, l’obbligo, oltre dirispettare gli anticipi e i posticipi,giocare in tur ni infrasettimanali.Tutti noi sa pe vamo quanto fossedura una sta gione calcistica delladurata di 38 giornate, adessoimmaginatevi quan do quest’annoin definitiva si gio cheranno ben46 incontri. Come se non bastassein questi giorni sul mon do calciosi è abbattuto il cic lo ne “Dopingamministrativo”.

Tutte le sedi delle società pro -fessionistiche sono state perquisitedalla Guar dia di Finanza, propriocon l’ob biettivo di scoprire chi haba ra to nel presentare conteggiquanto meno camuffati, costruitiad hoc con plusvalenze variegate.

Tra l’altro bisogna tenere pre -sente che almeno quattro impor-tanti società della massima serierischiano la non iscrizione alpros simo campionato, essendo sinda o ra costrette a vendere i loromi gliori pezzi proprio per risanarei conti in rosso, senza dimentica-re che molti giocatori hanno per -

ce pito l’ul timo stipendio a no -vem bre del 2003.

Signori, la situazione è ab ba -stanza delicata, ma secondo voi dichi è la colpa? In primis i presi-denti, che cercano di salvare leproprie aziende con il businesscal cio, ma gari illusi dalle megaentrate promesse in precedenzadalle pay tv.

In seconda battuta gli spro -porzionati emolumenti pagati aigiocatori e addetti ai lavori, al -lenatori, direttori sportivi, mana -ger, etc.etc., quando ovviamentecalano gli in cas si per mancanzadegli spettatori che guardano ilcalcio in tv.

Certo che questo diabolico at -trezzo che è la televisione, ha crea -to enormi sconquassi che sonosotto gli occhi di tutti.

A tutti noi, simpatizzanti dique sto sport, tutto questo dispiacemolto, è proprio il caso di dire cheil pallone, ahimè si sta propriosgon fiando.

Quello che più preoccupa, èche questo andazzo a livello pro -fessionistico si ripercuote econo-micamente soprattutto nel calciodilettantistico.

Noi crediamo veramente allarealtà di piccole frazioni, con di -rigenti che fanno degli enormi sa -crifici, che rimettono di tasca pro -pria pur di mandare avanti e fartrion fare i propri colori, magarial le volte, con il premio di im me -ritate critiche, quando le lorosqua dre fanno fatica ad emergere.

Chi vivrà vedrà! E se è vero che all’inizio della

prossima stagione sportiva moltesocietà professioniste rischieran-no la mancata iscrizione ai cam -pionati, ne vedremo ve ra men tedelle belle!

La nostra speranza resta unasola, che la legge sia uguale pertutti e sia fatta giustizia vera.

Danilo Sestini

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L’ultima vittoria del Montecchiorisaliva a mercoledì 11 febbraio,bella vittoria nel recupero contro ilRapolano. Da allora in poi è statotutto un susseguirsi di sconfitte estriminziti pareggi, fra l’altro tuttiottenuti contro squadre di bassaclassifica. L’ultima sconfitta i biancorossi la rimediavano per 1-0 adAbbadia di Montepulciano controun modestissimo Valdichiana il 29di febbraio, quindi la vittoria per 1-0 su calcio di rigore contro ilcatenacciaro Voluntas Trequanda.

A proposito di questa gara,bisogna precisare che nonostante ilminimo scarto che decretava ilsuccesso dei ragazzi del presidenteMarino Barbini, tutta la squadrapropinava un bel gioco corale,dimostrando di aver ritrovato ilfelice andamento delle giornatemigliori.

Purtroppo c’è la concorrenza. Igiocatori capolista del Monte pul -

Il campionato di seconda categoria girone “N” ha già percorso piùdei due terzi del totale delle 30 giornate. Domenica 7 marzo si è disputa-to il ventitreesimo turno. Ben saldo al comando della graduatoria restail Montepulciano, a 8 punti segue il Montecchio, a 7 il Terontola, mentrea 14 punti insegue la Fratta, che però deve recuperare una gara intrasferta in quel di Ciggiano.

Attualmente il Terontola e la Fratta sembrerebbero attraversare unperiodo di pieno recupero, invece il Montecchio fino alla giornata prece-dente alla vittoria casalinga contro il Voluntas, appariva come se avesse

smarrito la strada della vittoria. Siamo alla stretta finale, perciò staremo avedere se il Montecchio o il Terontola potranno ambedue aspirare allavittoria finale. Ci sarebbe solo da puntualizzare che a determinare questaultima ipotesi, dovrebbe avvenire un crollo verticale dell’attuale capolistasenese, situazione poco probabile.

La Fratta invece deve cercare di recuperare solo sulle cugine cortonesi,soltanto per un eventuale secondo posto meta invidiabile per tutte e tre lenostre squadre, che permetterebbe loro di disputare gli spareggi con le al -tre seconde per il passaggio nella categoria superiore.

ciano, non perdono battuta, tantoche al momento attuale il Mon -tecchio dista 8 punti dalla squadraal vertice. Potrà sperare la squadrachianina in un eventuale recupero?Nel gioco del calcio tutto è possibi-le, però è anche vero che 8 punti divantaggio sono molti e anche peruna questione psicologica, lasquadra che è al comando riesce agestire con molta più tranquillità ilvantaggio acquisito .

Nella prossima giornata ilMontecchio dovrà vedersela adOlmo, contro la forte compaginedell’ex allenatore Cini, del qualepensiamo che nell’occasione sporti-vamente non regalerà niente anessuno, anzi!

Pertanto a seconda del risultatodi questa gara, sapremmo se lesperanze del Montecchio restanoancora fondate naturalmentesperando su un eventuale passofalso della capolista.

TERONTOLA

FRATTA

FRATTICCIOLA

Valdipierle non ha mai smesso diattaccare e di cercare il raddoppio,stando però bene attento a non farsimai sorprendere dal contropiededegli avversari, che non si sono dicerto arresi.

E a dimostrazione che è que stoil giusto atteggiamento, gli sfor zi deipadroni di casa sono stati premiatiprima dal raddoppio di Pazzaglia, epoi, quasi allo sca dere, dal rigoremesso a segno da Brachelente cheha definitivamente chiuso la partita,siglando il tre a zero.

Questo è un risultato importan-tissimo, che fa bene alla classificaper allontanarsi dai play - out e fabene al morale non solo per ché è laseconda vittoria con secutiva, maper com’è maturata, con la squadrache non ha mai smesso di credercie di attaccare, lottando anche suldue a zero. Era molto che non sivedeva un Valdipierle così bello ecosì deciso, convinto delle propriecapacità e ansioso, quasi im pa zien -te, di mostrarle al suo pubblico, chenonostante la pioggia ha se guitotrepidante e poi esultante la suasquadra.

I biancoverdi devono conserva-re questo atteggiamento e que stavoglia, e affrontare tutte le pros simepartite con la convinzione di poter-cela fare, perché que sta possibilitàè davvero concreta, devono solotornare a crederci, e da quello chesi è visto contro il Pa dule, non èneanche troppo dif ficile!

Benedetta Raspati

Montecchio, Terontola e Fratta rimangono le più immediate inseguitrici della capolista Montepulciano

L’U.P. Valdipierle: finalmente sembra che i momenti bui siano passati

Due belle vittorieIl Valdipierle, dopo una serie

di brutte partite, ha inanella-to due belle vittorie, che oltrea portare punti fondamentali

per il campionato, hanno dato ladimostrazione di cosa è capacequesta squadra quando ci mette lavoglia e l’orgoglio.

Il segno della riscossa è arri -vato da S. Giustino, dove i bianco-verdi hanno vinto per uno a zerouna partita che aveva un’importan-za fondamentale, perché un’altrasconfitta avrebbe innescato unmeccanismo discendente difficil-mente arrestabile.

Invece, la squadra di Berbe gliaha messo subito le cose in chiaro, eha dimostrato ai padroni di casa divoler vincere la partita. Non è statoun incontro facile, perché anche ilS. Giustino ha una situazione diclassifica critica e quindi era prontoa lottare con le unghie e con i denti,ma il Valdi pierle è partito subitoall’attacco e ha presto dimostrato diriuscire a dominare i padroni dicasa.

Il gol del vantaggio è arrivato altrentacinquesimo del primo tempoe porta la firma di Rosini, ed è statoun gol pesantissimo, perché,nonostante i tentativi dei biancover-di, la difesa del S. Giu stino non hapiù ceduto, anzi, i ti fernati hannocercato in tutti i mo di di agguantareun pareggio, ma non sono mairiusciti a mettere in seria discussio-ne il risultato.

L’1-0 finale per il Valdipierle è

stato pienamente meritato, e hasegnato una svolta importante perla squadra, e la partita della do -menica seguente ha dimostrato chequesta vittoria non è stato un caso,ma che i biancoverdi hanno final-mente ingranato la marcia giu sta.

Contro il Padule, che in classifi-ca lotta per i play - off, e sotto unapioggia continua, il Val di pierle hadato una vera dimostrazione diforza, non lasciandosi intimorire edominando tutta la partita, conclu-sasi tre a zero per i padroni di casabiancoverdi.

La squadra della Val di Pierle èpartita subito all’attacco, e dopopochi minuti è passata in vantaggiocon Brachelente, facendo ca pi reagli ospiti quali erano le sue inten-zioni.

Gli eugubini, comunque, non sisono fatti intimidire, e hannoprovato subito a pareggiare, ma unaparata di Corbacelli ha spento leloro velleità, riportando la par tita inmano ai biancoverdi, che non se lasono più lasciata scap pa re.

I giocatori di casa hanno ten -tato più volte il raddoppio, ma frasfortuna ed imprecisione il primotempo si è chiuso sull’uno a zero.

Il secondo tempo, però, ha di -mostrato che in campo c’era un’al -tra squadra, rinnovata rispetto alleultime partite, una squadra che haritrovato se stessa: invece di sedersisul vantaggio, e di ri schiare quindidi essere raggiunti e anche superati,com’è successo a volte in passato, il

Restano soltanto sette partite alla fine del campionato

I rosso gialli nelle due ultimegare riescono a rimediare due risul-tati utili consecutivi contro squadremolto quotate.

Il primo in casa contro l’Ambra,2-1 con reti di Ciani e Sandrelli.

Poi nella trasferta di Rigutino 1-1, ancora con una rete del solitoSandrelli.

Adesso la Fratticciola si trova alquint’ultimo posto con 24 punti.Facendo il punto sul campionatodella Fratticciola, sapendo che interza categoria non ci sono retroces-sioni, a sei giornate alla fine deltorneo i giallo rossi devono soltantocontinuare a fare risultati onorevoli eniente più, visto che le squadre chelottano per i play off, ormai sonotroppo distanziate.

Danilo Sestini

Alla ventitreesima giornata dicampionato, la Fratta viene atrovasi al quinto posto nellagraduatoria con 37 punti, con unapartita da recuperare e precisa-mente in trasferta a Ciggianocontro l’Olimpic ’96. Nell’ultimoinconto la Fratta ha giocato tra lemura amiche contro il forte Olmo.I rosso verdi con il classico risulta-to all’inglese, 2-0, hanno liquidatola compagine aretina. Le reti comeal solito sono state appannaggiodel super bomber Lodovichi e diMancioppi, quest’ultimo adimostrare una marcata confiden-za nel mettere la palle nelle reti

altrui.Facendo i dovuti calcoli, alla lucedella classifica odierna i ragazzi dimister Parri, a cosa potrannoaspirare? Senza meno dovrannorestare tranquilli e consapevoli diaver disputato un campionato piùche onorevole, ma resta indelebilela speranza di combattere e ane -lare ancora per un eventuale se -condo posto finale, visto che l’at -tuale seconda. il Montecchio hasolo 6 punti di vantaggio, che po -trebbero essere solo tre, se la Frat -ta vincesse il recupero di Ciggiano.Certo se tutto questo avvenisse real -mente, il presidente Grabrielli etut to il suo staff e, soprattutto glisportivi di Fratta S.Caterina, avreb-bero una delle più grandi soddisfa-zioni sportive ottenute nei sui datatiannali di partecipazione nel calciodilettantistico.

Negli ultimi due turni la Pietraiatotalizza una vittoria e purtroppoanche una sconfitta. Il successo sirealizza nella gara casalinga controil Pergine per 2-1, quindi i giallone ri cadono per 2-1 a Laterina con -tro lo Sporting, squadra pro gram -mata per la vittoria finale.

Adesso il team di Beppe Basa -nieri, resta al terz’ultimo posto con16 punti, in attesa di affrontare incasa l’Ambra nel prossimo turno dicampionato.

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Gli arancioni in un mo -mento delicato ed impor-tante della stagionequan do sembravano aver

un po' allentato il ritmo hanno in ve -ce inanellato due belle vittorie chepo trebbero avere un peso determi-nante per l’esito finale di questocam pionato.

Nel mese di febbraio, complicianche le varie gare rinviate da recu -perare, la classifica era parsa un po'in decifrabile e alla fine dei vari recu -peri, pur con qualche suspence, gliarancioni erano rimasti comunquein testa anche se in coabitazione conQuarata e N.Foiano.

A livellare la classifica nella partealta aveva contribuito anche il “ritor -no” di alcune formazioni che lottanonella parti basse e che avevanorubato punti preziosi alle prime. Nelmo mento topico del campionato in -ve ce gli arancioni hanno trovato laca rica agonistica giusta ed il giusto“pas so” staccando gli avversari condue gare impeccabili.

Infatti dapprima hanno vinto,meritatamente, in casa contro loStrada. Con una gara accorta sonoriu sciti sul proprio campo (ancoraed unico imbattuto tra quelli delleformazioni del torneo di PrimaCategoria) ad aver ragione di un av -versario ostico ed alla fine il goal diCu simano ha consegnato agli uominiallenati da Chiocci una meritata vitto-ria che gli aveva permesso già inquella occasione di portarsi da soli

Prima categoria N. Cortona Camucia

in testa alla classifica con 44 punti.Nella gara successiva gli arancio-

ni dovevano “vedersela” contro gliostici giocatori del Bettolle; in tra -sferta i ragazzi di Chiocci sono riu -sciti ad imporsi con un importante 2a 1 che gli ha permesso di allungareulteriormente sugli inseguitori.

Gli arancioni adesso (n.d.r. 8marzo 2004) hanno ben 47 punti inclassifica con un distacco di 4 sulQuarata che in due gare non è an -dato oltre il pareggio e ben 5 sul N.Foiano che ha pareggiato una gara eperso l’altra.

In questo momento del campio-nato questi punti di vantaggio po -trebbero risultare davvero preziosiso prattutto se ben gestiti in vista del -l’obbiettivo finale.

Oltretutto fa ben sperare anche ilrendimento in campo della squadrache riesce spesso ad imporre il pro -prio gioco ed a disputare in generalepartite convincenti.

Certo il progetto di “squadra”ampiamente cercato dall’allenatoredall’inizio del campionato ha stenta-to a decollare. Se un momentorisolutore deve esserci per delle con -ferme, mai il tempismo è stato piùazzeccato.

Certo le ultime due gare (e nonsolo) hanno dato conferme impor-tanti e se l’andamento sarà confer-mato nelle prossime gare sarà diffici-le per gli avversari recuperare punticon poche gare al termine .

Riccardo Fiorenzuoli

Ipartiti che aspiravano a governa-re Cortona dovranno sbilanciar-si anche sulla realizzazione diun palazzetto dello sport e in -

serirlo come progetto prioritario nelprogramma delle strutture ricreativee agonistiche.

Intanto ci godiamo il bocciodro-mo comunale da lungo tempo ri -chiesto dagli appassionati che hannote nuto duro sulla progressiva chiu -sura dei pallai spariti da tutte le fra -zioni e rimasti soltanto a Tavarnelle.Proprio qui è sorta la tensostrutturache già nei primi mesi di vita hadimostrato una vivacità di partecipa-zione e di iniziative tali che quasiquasi comincia ad apparire angusta.

Sono difatti un centinaio i tesse-rati locali affiliati alla F.I.B. (Fede ra -zione Italiana Bocce) di ogni età congiovanissimi di dieci anni e campionistorici (Bruno Pastonchi, ArmandoFabbri, ottantenni e donne). Ade ma -ro Mazzieri, l’attuale presidente del“Circolo” sportivo polivalente (qual -cu no ha in mente anche un campodi calcetto), si trova già alle prese

con un intenso programma di garepreparatorie del campionato regio-nale maschile e femminile che sisvolgerà a Firenze l’8 maggio 2004: ivincitori parteciperanno al campio-nato italiano.

Tra i primi ospiti un prestigiosolivello è stato raggiunto con la pre -senza di Germana Cantarini, campio-nessa del mondo in carica, tre voltecampionessa europea e cinque voltecampionessa italiana.

La presentazione è avvenuta il 25gennaio ed ha rappresentato unagrande occasione di suggestione perle nuove leve. Così, tanto per aprireuna parentesi, ricordiamo che a Cor -to na risiede una olimpionica di nuo -to ed è gradito ospite un deputato(australiano) un altro olimpionico dicriket, e hocizey su prato, oggi al le -natore e scrittore.

Il gioco delle bocce che noi ri -cordiamo si svolgeva nei resede delleosterie e la “vivacità” degli incontri sistemperava nei quartini di rosso,frequentemente riforniti da “Zeppa”o da “Nerone”, anche se mal siconciliava il succo d’uva con il polsofermo e la pesantezza delle palle, ilcol po secco denotava il marchio delcam pione. Le regole sono un po’cam biate, i “resti” sono meno vio -len ti e sono sparite le sponde a dos -so che aiutavano le bocce a compie-re ellissi incredibili.

Rimane intatto il sapore popola-re di uno sport che non ha bisognodi spettatori urlanti (anche se uncon torno di pubblico non guastamai) ma di persone appassionate epraticanti e di dirigenti disinteressatie pronti al sacrificio del loro tempolibero. G.S. Kid

Pensando di far cosa graditaai numerosi appassionati, pubbli-chiamo il calendario del Torneorelativo al più importante Circuitotennistico che si disputa nellenostre zone quali il Circuito delle

Vallate Aretine 2004, da ricordareche lo svolgimento del Masterfinale si terrà proprio nel nostroTennis Club Cortona dal 20 al 25settembre 2004.

Luciano Catani

Il bocciodromo comunaleesalta giovani e veterani

Non è una Cattedrale nel deserto

Iragazzi si muovono ritmicamen-te per un paio di vasche, poi sisistemano sulle postazioni dipartenza e al comando dell’alle-

natore si fiondano in acqua. Schiu -ma e fragore, corpi che filano comesiluri per la gara. Un occhio alcronometro, quindi si ricominciacon due vasche a un ritmo più lento.Così via per un paio d’ore nel primopomeriggio.

A vederli sono ragazzi come glialtri, qualcuno più longilineo, qual -cun altro più robusto, ma hanno tuttila corporatura asciutta e compattadegli atleti e sprigionano energia daogni bracciata.

Sono gli atleti della squadraagonistica del Centro Nuoto diCortona. Sono ragazzi giovanissimi,tutti ben motivati ed organizzati: lamattina a scuola, poi gli allenamenti,quattro o cinque volte la settimana,in relazione all’età, quindi i compiti ele altre attività del pomeriggio.

Una settimana piena di impegniche inizia a metà settembre etermina a luglio, in cui le domenichesono spesso impegnate in gare, chevedono gli atleti impegnati anchedurante le vacanze natalizie.

Non sono super eroi, sono sem -plicemente ragazzi con un grandeen tusiasmo, che hanno imparatopre sto a prendere confidenza conl’acqua, che hanno grande volontà ecostanza nell’impegno.

Lo scorso anno abbiamo vistoemergere molto bene Giada Ca pri ni,bravissima, mentre questo è l’annodi Michele Santucci, campione italia-no dei 100 e 50 m. stile libero.

Domenica scorsa, alle FinaliRegionali di Livorno, ha vinto la me -da glia d’oro nei 50, 100 e 200 stilelibero, d’argento nei 200 misti e dibronzo nei 100 farfalla; buona lapro va di Riccardo Bian chi, terzo sulpodio dei 200 rana.

Questi ragazzi dell’agonistica, 32in tutto, si stanno preparando oraper le Finali Nazionali che si svolge-ranno ad Imperia nella prima setti-

mana di aprile. L’età degli atleti variadai dieci ai ventidue anni, sono riu ni -ti in categorie secondo l’età ed han -no un numero crescente di impegni :me no gare e un circuito locale per ipiù piccoli, competizioni più fre -quenti, sino ai campionati nazionaliper i più grandi.

L’allenatore è Umberto Gazzini,coa diuvato da Emanuele Paoloni. O -perano in collaborazione con lo staffme dico composto da esperti di me -dicina dello sport, il dott. GiuseppeCian ti e il dott. Francesco Gon fa lo nie -ri.

L’allenatore Umberto Gazzini cispiega che il fine dell’attività agonisti-ca è la salute psico-fisica del ragazzo,in quanto vengono valorizzati i ra -gazzi più dotati ed entusiasti per farlicrescere in un ambiente sano chepermette loro di esprimersi al me -glio.

Il clima che si respira all’internodel gruppo dell’ agonistica è allegroe amichevole, perché i ragazzi tra -scorrono parecchie ore insieme ehan no imparato a cono scersi e adap prezzarsi e sono essi stessi i primisostenitori della propria squadra.

Ecco qui di seguito i nomi degliat le ti che compongono il gruppoagonistico del Centro Nuoto di Cor -tona: Gabriele Ac cio li, Alex Alba ni,Ric cardo Bian chi, Alessandra Ca -pecchi, Giada Ca prini, Pamela Da -vid, Mauro Mi nutillo, Thomas Redi,Sa muela Ri doni, Michele e Ca ro li -na San tucci, Alessandra Storri, A -les sandro Bennati, Matteo Bi gian -ti, So fia Celli, Alessio D’Oppido, Lo -renzo Taralli, Alessandra Giu lia ri -ni, Saveria e Luigi Lavarone, Va le -ria Lumachi, Ilaria Men ca gli, Ni co -le Angori, Giulia Bel lui no, FilippoLescai, Christian Lu co ni, GiuliaMan ganesi, Ca ro li na Orsini, Mi -che le Roggi, Chri sto pher Viola, Ni -co la Celli.

A tutti loro va l’augurio di conti-nuare a crescere e a nuotare con lostesso entusiasmo dimostrato sinora.

M.J.P.

Significativi riconoscimentiTorna al successo la squadra maschileA Livorno le Finali Regionali

Centro Nuoto CortonaPallavolo Cortona Volley

Con due belle vittorieallunga la classifica Dopo aver lottato tenace-

mente nella prima partedel campionato ed averottenuto anche eccellen-

ti risultati la squadra maschile diserie C1 della società cortonese staattraversando un periodo davverodelicato e complici i numerosi edimportanti infortuni è scivolata inclassifica in una posizione tutt’altroche rassicurante.

Del resto gli infortuni talvoltaanche ripetuti dei vari Mechini,Terzaroli e Cesarini hanno condizio-nato oltremodo le scelte dell’allena-tore Sideri che si è trovato con unarosa decimata nei suoi elementimigliori e più influenti nell’econo-mia e nel gioco della formazione.

Così è parsa inevitabile la scon -fitta contro il Certaldo, pur in casacon una formazione che ha cercatodi contrastare gli avversari ma controppe lacune nel gioco e neglischemi da non potervisi opporreefficamente.

Sconfitta purtroppo è stata an -che contro il Firenze Ovest in cui laformazione bianco-celeste ha cer -cato in tutti i modi di giocare unapal lavolo efficace, a tratti ancheriuscendovi, ma alla fine ha raccoltoun solo punto quello della sconfittaal tie-break.

Si era così giunti alla gara con -tro lo Scarperia in una posizione diclassifica davvero molto delicatacon soli 23 punti al margine di quellimite che rappresenta la divisionecon le squadre implicate nella lottasalvezza.

Ma sia per la fortissima deter-minazione messa in campo e con ilrientro di Mirco Terzaroli la squa -dra di Enzo Sideri contro i Fio -rentini ha giocato una partita en -tusiasmante ed emotivamente molto“ca rica”.

Alla fine il risultato è stato di tresets a zero per i nostri ragazzi chedavanti al loro pubblico, nella pale -stra di Terontola, hanno cercato intutti i modi di motivarsi e tenere gliav versari “sotto controllo”.

Tre punti importantissimi cheridanno fiducia a tutta la squadra edall’ambiente che con il rientro degli

infortunati si può augurare un finaledi campionato da cui attendersiqualche soddisfazione.

Mancano ancora 7 gare alla finedel torneo e se l’obbiettivo massimodella stagione la zona play-offs, paredifficilmente raggiungibile quello diverder giocare alcune gare alla paricontro le grandi con il rientro degliinfortunati pare invece a portata dimano.

La crescita della squadra nelprogetto globale dipende anche dacome si comporterà in questa partefinale di stagione dopo aver affron-tato tante difficoltà.

Discorso diametralmente oppo -sto merita invece la squadra femmi-nile di serie D che già durante tuttal’annata ha dato buone prove di sé eche in questa fase finale sta ulterior-mente crescendo andando ad acca -rezzare un obbiettivo che all’iniziodella stagione pareva irraggiungibi-le, quello della zona play-offs.

La squadra allenata da FabrizioSabatini infatti sta inanellando unaserie di successi che l’hanno portatain piena lotta per un posto utile aglispareggi oltretutto con un trend chemette paura agli avversari per la“cattiveria agonistica” messa incampo dalle atlete sempre pronte alottare su ogni palla e a renderedifficile la vita anche alle avversariepiù forti.

I risultati delle ultime tre garene sono la dimostrazione visto chela squadra femminile ha vintoprima il derby con il Foiano, poi èandata a vincere in quel di Scan -dicci al tie-break ed infine ha rego -lato con un perentorio 3 a 1 il Cer -tal do.

Una squadra tenace che intravi-sta la possibilità di una annataeccezionale vuol “giocarsela” sinoin fondo e da cui il carattere dell’al-lenatore Sabatini sta “tirando fuori”doti insperate.

Decisiva la gara contro il WildDuck di sabato 14/3 a Rignano.

Da ricordare infine che il 21/3inizierà la fase Regionale per lacompagine Under 17 già campioneprovinciale.

R. Fiorenzuoli

Circuito Vallate Aretine 2004

1: Sing. masc. 4^ Cat. 2: Sing. fem. 4^ Cat. 3: Doppio masch. 4^ Cat.

20/26 Marzo CT Chiusi 1-227 Marzo/4 Aprile Ct Chiusi 3 24 Aprile/2 Maggio CT Montevarchi 1-28/16 Maggio CT Savelli Sinalunga 315/23 Maggio CT I Tigli Montepulciano 1-222/30 Maggio CT Rigutino 129 Maggio/6 Giugno TC Camucia 1-25/13 Giugno CT Arezzo 1-212/20 Giugno AT Bibbiena 1-219/27 Giugno AT Subbiano 1-226 Giugno/4 Luglio AT Subbiano 310/18 Luglio Junior TC Arezzo 1-217/25 Luglio/1 TC Stia 124 Luglio/1 Agosto CT Caprese Michelangelo 1-231 Luglio/8 Agosto TC Castiglionese 1-27/15 Agosto US Campaldino Poppi14/22 Agosto TC Cortona 1-221/29 Agosto TC I Tigli Montepulciano 1-228 Agosto/5 Settembre TC Savelli Sinalunga 1-228 Agosto/5 Settembre CT Caprese Michelangelo 34/12 Settembre CT Giotto 1-220/25 Setembre TC Cortona Master 1-2-3

PERIODO CIRCOLO GARE

Dedichiamo questo articolo a Lean -dro Tanganelli vincitore di un tor -neo di bocce in coppia con Giu sep -pe Simonetti (foto repertorio)

Page 16: L'Etruria n. cinque 2004 · L’ETRURIA N. 05 ATTUALITÀ 15 MARZO 2004 PAGINA 2 Arezzo - Olmo Ripa di Olmo, 137 Tel. 0575 959017 Fax 0575 99633 Camucia - Cortona Viale Gramsci, 66/68

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