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Letà comunale in Italia. Premessa In Italia la letteratura in volgare nasce nel 1200, in un...
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L’età comunale in Italia
Premessa
In Italia la letteratura in volgare nasce nel 1200, in un contesto che non è più quello feudale e frammentato della Francia, ma quello delle città organizzate in Comuni, dei mercanti
I valori della società cortese devono essere rielaborati e riadattati per diventare funzionali al nuovo contesto storico e alla nuova classe sociale emergente: la borghesia cittadina.
1. La situazione politica nell’Italia del Duecento e del Trecento
Italia del Centro-Nord: rete di città politicamente autonome rette da ordinamenti di tipo repubblicano: i Comuni.
L’autorità imperiale decade: fallimento dei tentativi del Barbarossa di sottomettere i comuni del Nord, falliranno anche i tentativi di Federico II.
Tensioni fra una città e l’altra (particolarismo municipale) e tensioni interne alle singole città (lotte fra fazioni)
Debolezza dell’Italia nei confronti di Stati, come la Francia, in cui nascono monarchie nazionali.
Italia del Centro-Sud: Stato della Chiesa, monarchia di tipo teocratico.
Contribuisce a creare conflittualità in Italia per i ripetuti scontri con l’autorità imperiale. Prima metà del Duecento: conflitto con Federico II. Bonifacio VIII mira ad impadronirsi della Toscana intervenendo negli scontri fra Guelfi Bianchi e Neri a Firenze
Dal 1309 al 1377 il Papato si trasferisce ad Avignone: periodo di grossa crisi
Lotta contro le eresie: patarini e catari
Nascita degli ordini dei Dominicani(Inquisizione) e dei Francescani.
Italia del Sud:
•Monarchie: prima i Normanni, poi gli Svevi: Federico II daranno vita ad uno stato centralistico e lontano dal modello feudale,
•poi Angioini a Napoli (dal 1266) e Aragonesi in Sicilia (dal 1283), con un ritorno alle strutture feudali
2. Il Comune
Dopo il Mille le città rifioriscono con la ripresa dei commerci
Le città sentono il bisogno di dotarsi di forme di autogoverno: nasce il Comune
I cittadini si riuniscono in assemblea: Arengo o Parlamento
Hanno molto peso politico le Arti, corporazioni di di mestiere, in seguito suddivise fra Arti maggiori e Arti minori
La conflittualità dentro i Comuni è molto alta
Lotte fra Guelfi e Ghibellini: conflitto fra fautori del Papato e dell’Impero ma anche tra interessi locali e fra ceto popolare e ceto aristocratico
Dal Trecento il Comune va in crisi: ne approfittano politici ambiziosi che prendono il potere in città
Passaggio dal Comune alla Signoria
Alla crisi politica si unisce quella economica:
A Firenze le banche non riescono più a riscuotere i grandi crediti presso i sovrani stranieri
E alla crisi economica, si aggiunge il calo demografico:
Nel 1348 scoppia una terribile epidemia di peste che falcidia la popolazione europea, specialmente quella delle città
3. Economia e società
Età feudale:
Economia chiusa, scambi limitati, non circola il denaro
Struttura sociale statica, assenza di mobilità sociale
Età comunale:
Economia aperta, scambio di merci anche a lunghe distanze, circolazione del denaro e della ricchezza
Struttura sociale dinamica, ritorno di una relativa mobilità sociale che riguarda soprattutto il ceto mercantile
Il mercante
Il denaro viene reinvestito: crescita
Nascita (a Firenze) dell’attività bancaria
Il mercante può diventare un vero e proprio imprenditore
Il mercante può diventare proprietario terriero: mentalità diversa dall’aristocrazia feudale
La città
Grande espansione delle cerchie murarie fino alla peste del 1348
Struttura sociale:
•Magnati
•Il clero
•Le professioni
•Popolo grasso
•Popolo minuto
•Lavoratori salariati a giornata
•I poveri
•Magnati: sono definiti così i nobili che vivono in città
•Il clero, sia secolare che regolare
•Le professioni: giudici, notai, medici, speziali, insegnanti; rappresentano il ceto politico e intellettuale
•Popolo grasso: alta borghesia, rappresentanti della Arti Maggiori
•Popolo minuto: il popolo dei mestieri meno redditizi, delle Arti Mezzane e Minori
•Lavoratori salariati a giornata
•I poveri
Nel Duecento si assiste allo scontro fra i magnati e il popolo grasso, che termina con una fusione fra le due classi
Nel Trecento si avrà invece lo scontro fra questa nuova classe (magnati + popolo grasso) e le Arti minori.
4. La mentalità
Si afferma una mentalità dinamica: la realtà si può modificare e l’uomo è il principale fattore di questa trasformazione.
Nuova fiducia nella forza dell’uomo e nel valore dell’individuo
Rivalutazione della vita terrena e volontà di superare i limiti imposti dalla tradizione alle conoscenze;
Rivalutazione della sfera mondana (saeculum) e della natura
La nuova classe egemone eredita e rielabora i valori della vecchia: fusione di valori borghesi e cortesi
Alla liberalità si sostituisce il valore della masserizia: oculata amministrazione dei beni, rifiuto dello sperpero
5. Centri di produzione della cultura
•La Chiesa: produzione di una letteratura religiosa in volgare
•La scuola: bisogno di istruzione della classe mercantile; nelle città nascono le prime scuole laiche
•L’Università
•La corte: tra il 1230 e il 1250 si forma una scuola poetica alla corte di Federico II, la scuola siciliana, i cui poeti sono tutti funzionari di corte
•Dal ‘300, con le Signorie, si formeranno le corti dei signori, con caratteristiche urbane
Nelle città strade piazze e mercati sono luoghi di diffusione di cultura orale: qui i giullari e i canterini fanno i loro spettacoli e le recitazioni dei cantari cavallereschi