Lemorragie Croce Rossa Italiana VdS Roma Nord. Si chiama emorragia la fuoruscita di sangue dai vasi...

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L’emorragi L’emorragi e e Croce Rossa Croce Rossa Italiana” Italiana” VdS Roma Nord VdS Roma Nord

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L’emorragieL’emorragie

““Croce Rossa Croce Rossa Italiana”Italiana”

VdS Roma NordVdS Roma Nord

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Si chiamaSi chiama emorragiaemorragia la fuoruscita di la fuoruscita di sangue dai vasi sanguigni. Quando per sangue dai vasi sanguigni. Quando per emorragia un soggetto perde la metà emorragia un soggetto perde la metà del suo sangue si verifica l'exitus del suo sangue si verifica l'exitus

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L'emorragia può essere:L'emorragia può essere:a.a. arteriosaarteriosa (a getti intermittenti, il sangue è rosso

vivo); b.b. venosavenosa (a flusso costante, il sangue è rosso scuro); c.c. capillarecapillare (goccia a goccia);

ed inoltre può essere:ed inoltre può essere:• esternaesterna quando il sangue fuoriesce da una ferita o

da una via naturale;; • internainterna quando il sangue si versa all'interno del

corpo; • esteriorizzateesteriorizzate quando la ferita è interna ma il

sangue fuoriesce da vie naturali..

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Tecniche per bloccare un’emorragia Tecniche per bloccare un’emorragia (1)(1)

• Compressione direttaCompressione diretta pressione diretta tramite garza sterile o fazzoletto pulito; se c’è un oggetto premere ai lati della ferita con i pollici

• Fasciatura compressivaFasciatura compressiva per premere un tampone sopra la ferita o sui lati (tampone di cotone, garza sterile, benda)

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Tecniche per bloccare un’emorragia Tecniche per bloccare un’emorragia (2)(2)

• Compressione indiretta Compressione indiretta ha lo scopo di controllare le gravi emorragie attraverso punti che non sono localizzati sul punto della ferita stessa ma tra questa ed il cuore.

• Laccio emostatico Laccio emostatico deve essere applicato solo se non si può mantenere la compressione e la medicazione compressiva è insufficiente

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Compressione indirettaCompressione indiretta

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In caso di ferite alla spalla o amputazioni del braccio. Il soccorritore si posiziona dietro la schiena dell'infortunato e introduce le dita nella cavità dietro la clavicola comprimendo con forza verso il basso.

Compressione dell'arteria succlaviaCompressione dell'arteria succlavia

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In caso di ferite al braccio o all'avambraccio. E' consigliabile sollevare in alto il braccio dell'infortunato, per poi comprimere energicamente con i pollici nella cavità ascellare.

Compressione dell'arteria ascellareCompressione dell'arteria ascellare

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Utile nel caso di ferite al braccio. Bisogna comprimere con tre dita sotto il bicipite in corrispondenza dell'omero, nella parte interna del braccio.

Compressione dell'arteria omerale superiore

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Indicata nel caso di ferite all'avambraccio o alla mano. Si comprime con i due pollici nell'incavo del gomito.

Compressione dell'arteria omerale inferiore

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In caso di ferite alla coscia o prossime all'inguine. Bisogna far stendere l'infortunato e comprimere sull'inguine, con la mano chiusa a pugno, in modo deciso e con forza, con il braccio teso e facendo forza anche con l'altro braccio.

Compressione dell'arteria femorale superiore

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In caso di ferite alla coscia. L'infortunato è disteso a terra con la gamba leggermente piegata: il soccorritore comprime con forza contro il femore, nella parte interna della coscia, con la mano chiusa a pugno e il braccio teso.

Compressione dell'arteria femorale inferiore

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In caso di ferite alla gamba o al polpaccio. L'infortunato è disteso a terra, il soccorritore pone il suo piede sulla propria spalla, in modo che rimanga sollevato, e comprime nell'incavo del ginocchio con i due pollici.

Compressione dell'arteria poplitea

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Si applica solo in uno dei seguenti casi:

amputazione o semiamputazione di un arto; emorragia inarrestabile in caso di insuccesso della compressione manuale dell'ascella o del braccio, dell’ inguine o della coscia; schiacciamento di un arto (in questo caso occorre mettere un laccio prima di togliere il peso che gravando sull'arto aveva l'effetto di bloccare anche un’eventuale emorragia); fratture esposte sulle quali è poco prudente esercitare manovre di compressione; quando i feriti sono molti ed i primi soccorritori sono in pochi

Laccio emostaticoLaccio emostatico

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segnare sempre l'oral'ora in cui il laccio viene applicato perché la sua permanenza troppo prolungata può essere dannosissima.

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Non rimuovere il lacciorimuovere il laccio, perché:

Ripresa emorragia Shock Messa in circolo di emboli Messa in circolo di sostanze pericolose

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Le frattureLe fratture

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Si chiamaSi chiama fratturafrattura l’interruzione della l’interruzione della continuità di un osso. Possono essere di continuità di un osso. Possono essere di origine traumatica o patologicaorigine traumatica o patologica

Tipi di frattureTipi di fratture:: diretta diretta quando la frattura avviene nel punto in cui si ha il quando la frattura avviene nel punto in cui si ha il traumatrauma indiretta indiretta quando la frattura avviene lontano dal punto d’urtoquando la frattura avviene lontano dal punto d’urto completa completa quando interessa l’osso a tutto spessore quando interessa l’osso a tutto spessore incompleta incompleta quando non interessa l’osso a tutto spessore quando non interessa l’osso a tutto spessore composta composta quando i monconi sono rimasti in sedequando i monconi sono rimasti in sede scomposta scomposta quando i monconi o i frammenti si sono spostatiquando i monconi o i frammenti si sono spostati chiusa chiusa quando la cute sovrastante è rimasta intatta quando la cute sovrastante è rimasta intatta esposta esposta quando il moncone o i frammenti comunicano con quando il moncone o i frammenti comunicano con l’esternol’esterno

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SintomiSintomi

dolore vivo che aumenta con il movimentodolore vivo che aumenta con il movimento perdità della funzionalità della parteperdità della funzionalità della parte alterazione della forma e dell’atteggiamentoalterazione della forma e dell’atteggiamento gonfiore ed edemagonfiore ed edema

Regole generali di primo soccorsoRegole generali di primo soccorso evitare movimenti inutilievitare movimenti inutili immobilizzare la parte lesa nella posizione in cui si trova immobilizzare la parte lesa nella posizione in cui si trova bloccando le articolazioni a monte e a vallebloccando le articolazioni a monte e a valle usare ove possibile delle stecche oppure le parti sane del usare ove possibile delle stecche oppure le parti sane del corpocorpo mettere spessori fra le stecche e la parte lesamettere spessori fra le stecche e la parte lesa lasciare libere le dita degli artilasciare libere le dita degli arti nel caso di nel caso di fratture espostefratture esposte proteggerle coprendole con dei proteggerle coprendole con dei telini sterilitelini sterili

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Lo shockshock consiste in una caduta improvvisa della pressione arteriosa cui consegue una riduzione dell’irrorazione di sangue a tutti gli organi.

ShocShockk

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shock emorragicoshock emorragico dovuto a perdita del liquido circolante;

shock neurogenoshock neurogeno a parità di contenuto ematico (sanguineo) il sistema circolatorio aumenta il calibro dei suoi vasi per vasodilatazione da stimolazione nervosa conseguente a forte dolore fisico o emozioni intense;

shock cardiogenoshock cardiogeno per disfunzione della pompa cardiaca;

shock anafilatticoshock anafilattico per reazione allergica generalizzata causata da punture d’insetti, farmaci o punture d’insetti, farmaci o alimentialimenti. La reazione è dovuta ad una seconda introduzione di una sostanza proteica verso cui l’organismo è sensibilizzato.

Tipi di shockTipi di shock

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In ogni grave lesione (ferite sanguinanti, fratture, ustioni estese o profonde) aspettatevi sempre la comparsa dello shock e agite in modo da ridurlo.

I suoi sintomisintomi sono: la pelle pallida, fredda, sudaticcia; il polso frequente e piccolo; labbra e mucose bluastre; il respiro superficiale, frequente o irregolare.

Il ferito è spaventato, irrequieto, apprensivo.

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Posizioni antishock

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