Leibnitz - Modello Di Caratteristica Universale

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G. W. Leibnitz Modello di Caratteristica Universale applicato alla Geometria Dalla Dissertatio de Arte Combinatoria (1666) Regole per elaborare una caratteristica universale 1) Si risolva qualsiasi termine dato in parti formali, ossia se ne dia la definizione; poi si risolvano queste parti di nuovo in parti, cioè si dia la definizione dei termini, finchè si giunge alle parti semplici o termini indefinibili. 2) Si pongano tutti i termini primi trovati in una sola classe (Classe I) e li indichi coi numeri. 3) Si pongano tra i termini primi non soltanto cose ma anche modi e relazioni. 4) I termini derivati differiscono dai primi secondo il numero di termini primi che li compongono: si raccolgano quindi nella medesima classe i termini che sono composti dallo stesso numero di termini primi. 5) I termini derivati per com2nazione si scrivono con i due numeri che indicano i due termini. 6) I termini derivati per com3nazione, per com4nazione ecc., cioè i termini che sono nella Classe III, IV, ecc., potranno essere scritti in maniere diverse; o coi termini primi o coi termini derivati di classi inferiori. 7) Tutte le volte che il termine derivato viene citato fuori dalla sua classe lo si scriva in forma di frazione in modo che il numeratore sia il numero del suo posto nella classe e il denominatore sia il numero della classe. 8) Nell’esprimere i termini derivati è più comodo scrivere non tutti i termini primi bensì quelli intermedi, e tra essi quelli che si presentano di più alla mente di chi riflette. 9) Su queste basi si possono trovare tutti i soggetti e tutti i predicati, sia affermativi che negativi, sia universali che particolari. Infatti, i predicati di un soggetto dato sono tutti i suoi termini primi come anche tutti i termini derivati vicini ai primi e dei quali tutti i termini primi sono nel soggetto dato. La matematica ci è parsa molto comoda per un tentativo improvvisato:

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Leibniz Modello di Caratteristica Universale geometrica

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  • G. W. Leibnitz Modello di Caratteristica Universale applicato alla Geometria

    Dalla Dissertatio de Arte Combinatoria (1666) Regole per elaborare una caratteristica universale 1) Si risolva qualsiasi termine dato in parti formali, ossia se ne dia la definizione; poi si risolvano queste parti di nuovo in parti, cio si dia la definizione dei termini, finch si giunge alle parti semplici o termini indefinibili. 2) Si pongano tutti i termini primi trovati in una sola classe (Classe I) e li indichi coi numeri. 3) Si pongano tra i termini primi non soltanto cose ma anche modi e relazioni. 4) I termini derivati differiscono dai primi secondo il numero di termini primi che li compongono: si raccolgano quindi nella medesima classe i termini che sono composti dallo stesso numero di termini primi. 5) I termini derivati per com2nazione si scrivono con i due numeri che indicano i due termini. 6) I termini derivati per com3nazione, per com4nazione ecc., cio i termini che sono nella Classe III, IV, ecc., potranno essere scritti in maniere diverse; o coi termini primi o coi termini derivati di classi inferiori. 7) Tutte le volte che il termine derivato viene citato fuori dalla sua classe lo si scriva in forma di frazione in modo che il numeratore sia il numero del suo posto nella classe e il denominatore sia il numero della classe. 8) Nellesprimere i termini derivati pi comodo scrivere non tutti i termini primi bens quelli intermedi, e tra essi quelli che si presentano di pi alla mente di chi riflette. 9) Su queste basi si possono trovare tutti i soggetti e tutti i predicati, sia affermativi che negativi, sia universali che particolari. Infatti, i predicati di un soggetto dato sono tutti i suoi termini primi come anche tutti i termini derivati vicini ai primi e dei quali tutti i termini primi sono nel soggetto dato. La matematica ci parsa molto comoda per un tentativo improvvisato:

    Regole per elaborare una caratteristica universale