Legend - Lu, Marie.pdf

879

Transcript of Legend - Lu, Marie.pdf

Page 1: Legend - Lu, Marie.pdf
Page 2: Legend - Lu, Marie.pdf

Il libro

Los Angeles, Stati Uniti. Il NordAmerica è spaccato in due parti, laRepubblica e le Colonie, e la guerrasembra destinata a non finire mai. Aquindici anni, June è già unapromessa della Repubblica. Nata inuna famiglia ricca e prestigiosa,oltre a una bella casa, un mucchio disoldi e la possibilità di frequentare le

Page 3: Legend - Lu, Marie.pdf

scuole migliori, possiede anche unvero talento nel cacciarsi nei guai esenza l’intervento di Metias, ilfratello maggiore, probabilmentequalcuna delle sue bravateall’accademia militare sarebbe giàfinita male. Dalla morte dei genitori,Metias è l’unico su cui può contare,almeno fino al giorno in cui vieneucciso in circostanze misteriose.

Il primo sospettato è Day, unragazzo della stessa età di June, manato e cresciuto nei bassifondi dellaRepubblica. Ed è anche il criminalepiù ricercato del paese. Da quelgiorno, June ha un unico desiderio:vendicare Metias.

Page 4: Legend - Lu, Marie.pdf

Ma per lei e Day il destino ha altripiani.

Page 5: Legend - Lu, Marie.pdf

L’autore

Marie Lu è Art Director di videogame e proprietaria del marchioFuzz Academy.

L’ispirazione per scrivereLe ge nd è nata guardando IMiserabili e chiedendosi come larelazione fra un famosissimocriminale e un prodigiosodetective potesse essere

Page 6: Legend - Lu, Marie.pdf

trasferita in una storia moderna.Laureata alla Southern

California University, Marie Lu vivea Los Angeles, dove passa iltempo imbottigliata nel traffico.

www.marielu.org

Page 7: Legend - Lu, Marie.pdf

MARIE LU

Page 8: Legend - Lu, Marie.pdf

LEGEND

Traduzione di

Giorgio Salvi

Page 9: Legend - Lu, Marie.pdf

A mia madre

Page 10: Legend - Lu, Marie.pdf

LOS ANGELES, CALIFORNIAREPUBBLICA D’AMERICA

POPOLAZIONE 20.174.282

Page 11: Legend - Lu, Marie.pdf

PARTE PRIMA

IL RAGAZZO

CHE CAMMINANELLA LUCE

Page 12: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

MIA MADRE MI CREDE MORTO.Ovviamente non sono morto, ma

per lei è più sicuro crederlo.Almeno due volte al mese vedo il

mio poster da ricercato trasmessosui jumbo-schermi disseminati pertutto il centro di Los Angeles.

Sembra fuori posto, lassù. La

Page 13: Legend - Lu, Marie.pdf

maggior parte delle immagini chepassano sono quadretti allegri:bambini sorridenti sotto un cielolimpido, turisti in posa sotto lerovine del Golden Gate, spot dellaRepubblica con colori al neon.

C’è anche la propaganda anti-Colonie. Le Colonie vogliono lanostra terra, dichiarano icomunicati. Desiderano ciò che nonhanno. Non lasciate che conquistinole vostre case! Appoggiate la causa!

Poi compare la mia fedinapenale. Illumina i jumbo-schermi intutta la loro gloria multicolore:

RICERCATO DALLA REPUBBLICAFILE N.: 462178 – 3233 “DAY”

Page 14: Legend - Lu, Marie.pdf

-----------------------------------------------

RICERCATO PER AGGRESSIONE,INCENDIO DOLOSO, FURTO,DISTRUZIONE DI PROPRIETÀ

MILITAREE INTRALCIO ALLO SFORZO

BELLICO.200.000 BANCONOTE DELLA

REPUBBLICA PERINFORMAZIONI CHE

CONDURRANNO AL SUO ARRESTO.

Insieme alla fedina scorresempre una foto diversa. Una voltaera di un ragazzo con gli occhiali euna folta chioma di ricci color rame.Un’altra di un ragazzo con gli occhi

Page 15: Legend - Lu, Marie.pdf

neri e neanche un capello. A voltesono nero, a volte bianco, altreancora olivastro o marrone o gialloo rosso o qualunque altro colorevenga loro in mente.

In altre parole, la Repubblica nonha idea di quale sia il mio veroaspetto. Sembra che non sappianoun granché sul mio conto, tranneche sono giovane e che quandoanalizzano le mie impronte digitalinon trovano nessunacorrispondenza nel loro database.Per questo mi odiano ed è perquesto che non sono il criminale piùpericoloso del paese, ma il piùricercato. Gli faccio fare brutta

Page 16: Legend - Lu, Marie.pdf

figura.È pomeriggio tardi, ma fuori è

già buio pesto e si vedono i jumbo-schermi riflessi nelle pozzangheredella strada. Sono seduto suldavanzale pericolante di unafinestra al secondo piano, nascostoalla vista dietro travi arrugginite. Untempo l’edificio era un condominio,ma ormai è in rovina. Il pavimentodi questa stanza è ricoperto dilanterne rotte e frammenti di vetroe tutte le pareti hanno la vernicescrostata. In un angolo, un vecchioritratto dell’Elector Primo giace aterra con la faccia rivolta versol’alto. Mi chiedo chi abitasse qui,

Page 17: Legend - Lu, Marie.pdf

nessuno è così matto daabbandonare sul pavimento in quelmodo il proprio ritratto dell’Elector.

Ho i capelli ficcati dentro a unvecchio berretto, come al solito, esto fissando una casetta a un pianodall’altro lato della strada. Con ledita do il tormento al ciondolo cheho al collo.

Tess si appoggia all’altra finestradella stanza e mi guardaattentamente. Stasera sonoirrequieto e, come sempre, leiriesce a sentirlo.

Il morbo ha colpito duramente ilsettore Lake. Nel bagliore deijumbo-schermi Tess e io riusciamo

Page 18: Legend - Lu, Marie.pdf

a vedere i soldati in fondo allastrada che ispezionano ogni casa,con i loro mantelli lucenti slacciatiper il caldo. Ognuno di loro indossauna maschera antigas. Quandoriemergono da un’abitazione, ognitanto, ne contrassegnano la portadipingendoci sopra una grossa Xrossa. Dopodiché nessuno entra oesce più da lì, almeno non alla lucedel sole.

«Ancora non li vedi?» sussurraTess. La sua espressione è nascostadalle ombre.

Per cercare di distrarmi,costruisco una fionda di fortuna convecchi tubi di PVC. «Non hanno

Page 19: Legend - Lu, Marie.pdf

cenato. Sono ore che non si siedonoal tavolo.» Cambio posizione e misgranchisco il ginocchio malandato.

«Magari non sono in casa?»Lancio uno sguardo arrabbiato a

Tess. Sta tentando di consolarmi,ma non sono dell’umore giusto.«C’è una lampada accesa. Guardaquelle candele. Mia madre non lesprecherebbe mai se nessuno fossein casa.»

Tess si avvicina. «Dovremmoallontanarci dalla città per un paiodi settimane, non credi?» Prova acontrollare la voce, ma la paura è lì.«Presto il morbo passerà e potraitornare a trovarli. Abbiamo soldi più

Page 20: Legend - Lu, Marie.pdf

che a sufficienza per due bigliettidel treno.»

Scuoto la testa. «Una sera asettimana, ricordi? Lasciamelicontrollare almeno una sera asettimana.»

«Certo. Peccato che questasettimana sei venuto tutte le sere.»

«Voglio solo assicurarmi chestiano bene.»

«E se ti ammali?»«Correrò i miei rischi. E non eri

tenuta a venire. Potevi aspettarmiad Alta.»

Tess solleva le spalle. «Qualcunodeve pur tenerti d’occhio.» Due annipiù piccola di me, eppure a volte

Page 21: Legend - Lu, Marie.pdf

sembra grande abbastanza da farmida balia.

Continuiamo a guardare insilenzio i soldati che avanzanoverso la casa in cui vive la miafamiglia. Ogni volta che si fermanodavanti a una porta, un soldatobussa mentre un altro gli sta afianco con il fucile spianato. Senessuno apre nel giro di diecisecondi, il primo soldato la buttagiù a calci. Quando fanno irruzionenon riesco a vederli, ma conosco laprocedura: un soldato preleva uncampione di sangue da ognimembro della famiglia, poi loinserisce in un analizzatore portatile

Page 22: Legend - Lu, Marie.pdf

e controlla se hanno il morbo.L’intera operazione richiede dieciminuti.

Conto le case che separano isoldati dalla mia famiglia. Dovròaspettare ancora un’ora prima diconoscere la loro sorte.

Dall’altro capo della stradariecheggia un grido. I miei occhiscattano verso il suono e la miamano verso il coltello che tengoinfilato nella cintura. Tess trattieneil respiro.

È una vittima del morbo. Deveessersi deteriorata per mesi perchéha la pelle screpolata e sanguinantee mi chiedo come abbiano fatto i

Page 23: Legend - Lu, Marie.pdf

soldati a non notarla durante leprecedenti ispezioni. Barcolla per unpo’, disorientata, poi si lancia inavanti, ma solo per inciampare ecadere in ginocchio. Sposto dinuovo lo sguardo sui soldati.Adesso la vedono eccome. Ilsoldato col fucile spianato siavvicina alla donna, mentre gli altriundici rimangono dove sono eosservano la scena. Una vittima delmorbo non costituisce un veropericolo. Il soldato solleva l’arma eprende la mira. Una raffica discintille travolge la donna infetta,che crolla a terra e rimaneimmobile. Il soldato si riunisce ai

Page 24: Legend - Lu, Marie.pdf

suoi compagni.Mi piacerebbe mettere le mani su

una di quelle armi. Un giocattolocome quello non costa molto sulmercato, quattrocentottantabanconote, meno di una stufa. Èprecisa, come tutte le armi, guidatada magneti e correnti elettriche epuò colpire un bersaglio a tre isolatidi distanza. Tecnologia rubata alleColonie, mi disse una volta miopadre, anche se la Repubblica nonlo ammetterebbe mai. Tess e iopotremmo comprarne cinque sevolessimo... Con gli anni abbiamoimparato a mettere via i soldi extrache rubiamo e tenerli da parte per

Page 25: Legend - Lu, Marie.pdf

le emergenze. Il vero problema dipossedere una pistola non è quantocosta, ma quanto sia faciletracciarla. Ogni arma ha un sensoreintegrato che trasmette forma dellamano, impronte digitali e posizionedi chi la utilizza. Abbastanza perfarmi beccare. Perciò devoaccontentarmi delle mie armiartigianali, fionde di PVC e gingillisimili.

«Ne hanno trovata un’altra» diceTess. Strizza gli occhi per metteremeglio a fuoco.

Guardo in basso e vedo i soldatiche escono da una casa. Uno di loroagita una bomboletta di vernice

Page 26: Legend - Lu, Marie.pdf

spray e disegna una gigantesca Xsulla porta. Conosco quella casa. Lafamiglia che abita lì un tempoaveva una figlia della mia età.Quando eravamo più piccoli, miofratello e io ci giocavamo insieme aguardie e ladri e a hockey da stradacon mazze di ferro e palle di carta.

Tess prova a distrarmi indicandoil fagotto ai miei piedi con uncenno. «Cosa gli hai portato?»

Sorrido, poi allungo la mano perslegare il panno. «Un po’ della robache abbiamo messo via insettimana. Per festeggiaredegnamente appena avrannopassato l’ispezione.» Rovisto tra il

Page 27: Legend - Lu, Marie.pdf

mucchietto di tesori nel fagotto epesco un paio di occhiali protettiviusati. Li esamino di nuovo perassicurarmi che non ci siano crepenel vetro. «Per John. Un regalo dicompleanno anticipato.» Insettimana mio fratello compiediciannove anni. Lavora nellefornaci della centrale del quartiere,ha turni di quattordici ore e tornasempre a casa con gli occhiarrossati per il fumo. Questi occhialisono il fortunato bottino di un furtoa un carico di rifornimenti militari.

Li metto giù e frugo tra il restodella roba. Per lo più sono lattine dicarne in scatola e fiocchi di patate

Page 28: Legend - Lu, Marie.pdf

che ho rubato dalla mensa diun’aeronave. C’è anche un paio discarpe con le suole intatte. Mipiacerebbe poter stare nella stanzacon loro quando consegnerò ilfagotto. Ma l’unico a sapere chesono vivo è John e ha promesso dinon dirlo a mamma e a Eden.

Eden compie dieci anni tra duemesi, il che significa che tra duemesi dovrà affrontare la Prova.Quando è toccato a me non l’hosuperata. Per questo mi preoccupoper Eden, perché – anche se è digran lunga il più intelligente di noitre – il suo modo di ragionaresomiglia molto al mio. Io ero così

Page 29: Legend - Lu, Marie.pdf

sicuro delle mie risposte che non misono neanche preoccupato diassistere alla valutazione. Poi perògli addetti mi hanno portato in unangolo dello stadio insieme a ungruppo di altri ragazzini. Hannoimpresso un timbro sul mio test emi hanno stipato su un treno direttoal centro. Non mi hanno fattoportare niente tranne il ciondoloche avevo al collo. Neanche iltempo di dire addio.

Dopo la Prova possono succederevarie cose.

Votazione perfetta: 1500 punti.Nessuno li ha mai presi, be’, tranneun ragazzino qualche anno fa sul

Page 30: Legend - Lu, Marie.pdf

quale l’esercito ha fatto un mucchiodi cerimonie. Chissà cosa capita aqualcuno con una votazione cosìalta? Di sicuro tanti soldi e potere,come minimo.

Votazione tra 1450 e 1499. Puoidarti una pacca sulla spalla da soloperché avrai accesso immediato asei anni di scuola superiore e poiquattro nelle migliori universitàdella Repubblica: Drake, Stanford eBrenan. Vieni assunto dalCongresso e guadagni un sacco disoldi. Seguono gioia e felicità.Almeno stando a quanto dice laRepubblica.

Votazione buona, qualcosa tra i

Page 31: Legend - Lu, Marie.pdf

1250 e i 1449 punti. Continui con lesuperiori e poi vieni assegnato aun’università. Non male.

Te la cavi per un pelo con unpunteggio tra i 1000 e i 1249 punti.Il Congresso ti vieta di andare allesuperiori. Ti unisci ai poveri, comela mia famiglia. Hai buoneprobabilità di finire annegatolavorando alle turbine idrauliche ocotto al vapore nelle centralielettriche.

Non passi.Di solito sono i ragazzini dei

bassifondi a non superarla. Serientri in questa sfortunatacategoria, la Repubblica invia degli

Page 32: Legend - Lu, Marie.pdf

ufficiali a casa tua. Costringono ituoi genitori a firmare un contrattocon il quale delegano la tuacustodia al Governo. Dicono che seistato trasferito nei campi di lavoroe che la tua famiglia non ti rivedràmai più. I tuoi genitori devonoannuire e acconsentire. Alcuniaddirittura festeggiano, perché laRepubblica dà loro mille banconotecome dono di condoglianze. Soldi euna bocca in meno da sfamare? Mache Governo premuroso.

A parte il fatto che è tutta unabugia. Un bambino scadente, congeni marci, non serve alla nazione.Se sei fortunato, il Congresso ti

Page 33: Legend - Lu, Marie.pdf

lascia morire senza prima spedirtinei laboratori dove ti esaminanoper trovare i difetti.

Mancano cinque case. Tess vedela preoccupazione nei miei occhi emi posa una mano sulla fronte. «Èin arrivo uno dei tuoi mal di testa?»

«No. Sto bene.» Scruto la casa dimia madre attraverso la finestraaperta, poi finalmente vedo disfuggita una faccia familiare. Edenpassa davanti alla finestra, poiguarda furtivamente i soldati inavvicinamento e punta loro controuno strano congegno di metallo.Quindi torna a nascondersi escompare alla vista. Alla luce

Page 34: Legend - Lu, Marie.pdf

tremolante della lampada i suoiricci brillano di un biondo platino.Conoscendolo, ha costruitoquell’aggeggio per misurare a chedistanza si trovano le persone, oqualcosa del genere.

«Sembra più magro...» mormoro.«È vivo e se ne va in giro»

risponde Tess. «Direi che è unacosa buona.»

Qualche minuto dopo vediamoJohn e mia madre sfilare davantialla finestra, impegnati in unadiscussione. John e io ciassomigliamo molto, anche se lelunghe giornate alla centrale lohanno irrobustito. I suoi capelli,

Page 35: Legend - Lu, Marie.pdf

come per la maggior parte di quelliche vivono nel nostro settore, sonoraccolti in una semplice coda chescende oltre le spalle. Ha lacanottiera macchiata di terra rossa.Si capisce che mamma lo stasgridando per qualcosa, forse peraver permesso a Eden di sbirciaredalla finestra. John allunga unamano, ma lei la scaccia quando leviene un attacco della sua tossecronica. Mi lascio sfuggire unsospiro. D’accordo. Se non altrosono tutti e tre sufficientemente insalute da camminare. Anche se unodi loro è infetto, è ancoraabbastanza presto da avere una

Page 36: Legend - Lu, Marie.pdf

possibilità di guarigione.Non riesco a smettere di

immaginare quello che accadrebbese i soldati dovessero marcare laporta di mia madre. La mia famigliarimarrebbe impalata in salottoanche dopo che i soldati se nefossero andati. Poi mammatirerebbe fuori la sua espressionecoraggiosa, solo per rimanerealzata tutta la notte ad asciugarsi insilenzio le lacrime. La mattinainizierebbero a ricevere piccolerazioni di cibo e acqua easpetterebbero semplicemente diguarire. O morire.

La mia mente vaga verso il

Page 37: Legend - Lu, Marie.pdf

gruzzolo di soldi rubati che Tess eio abbiamo nascosto.Duemilacinquecento banconote.Abbastanza per sfamarci per mesi...ma non abbastanza per comprarealla mia famiglia fiale di vaccinocontro il morbo.

I minuti scorrono lentamente.Metto via la fionda e sfido Tess aqualche mano di morra cinese. (Nonso perché, ma è un fenomeno acarta, forbice, sasso.) Lancio piùvolte uno sguardo verso la finestradi mia madre, ma non vedonessuno. Devono essersi riunitivicino alla porta, pronti ad aprirlaappena sentono il pugno contro il

Page 38: Legend - Lu, Marie.pdf

legno.Poi tocca a loro. Mi sporgo dal

davanzale così tanto che Tess miafferra il braccio per assicurarsi chenon cada di sotto. I soldati battonosulla porta. Mia madre apreimmediatamente, fa entrare isoldati e la richiude. Mi sforzo disentire delle voci, dei passi,qualunque cosa che provenga dacasa mia. Prima questa faccendafinisce, prima posso portare dinascosto i miei regali a John.

Il silenzio prosegue. Tesssussurra: «Nessuna nuova, buonanuova. Giusto?».

«Molto divertente.»

Page 39: Legend - Lu, Marie.pdf

Conto i secondi che passanonella mia testa. Un minuto èandato. Poi due, quattro e,finalmente, dieci minuti.

Poi quindici. Venti.Guardo Tess, che alza le spalle.

«Magari si è rotto l’analizzatore»suggerisce.

Passano trenta minuti. Non osodistrarmi. Ho paura che succedaqualcosa così in fretta daperdermela, se sbatto le palpebre.Tamburello con le dita sul manicodel coltello.

Quaranta minuti. Cinquantaminuti. Un’ora.

«Qualcosa non va» mormoro.

Page 40: Legend - Lu, Marie.pdf

Tess arriccia le labbra. «Non puoisaperlo.»

«Sì che lo so. Perché ci mettonocosì tanto?»

Tess apre la bocca perrispondere, ma prima che possadire una parola i soldati escono dacasa mia, in fila, impassibili.L’ultimo soldato si chiude la portaalle spalle e prende qualcosa dallasua cintura. Improvvisamente migira la testa. So cosa sta persuccedere.

Il soldato stende il braccio edisegna una lunga linea rossadiagonale sulla nostra porta. Poi nedisegna un’altra, formando una X.

Page 41: Legend - Lu, Marie.pdf

Impreco sottovoce e sto pervoltarmi, ma poi il soldato faqualcosa di inaspettato, qualcosache non ho mai visto prima.

Spruzza una terza linea verticalesulla porta di mia madre, tagliandoa metà la X.

Page 42: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

ORE 13.47.UNIVERSITÀ DI DRAKE, SETTOREBATALLA.TEMPERATURA INTERNA 22 °C.

SONO SEDUTA NELL’UFFICIO dellasegretaria del rettore. Di nuovo.

Dall’altro lato della porta, riescoa vedere un gruppetto di compagni

Page 43: Legend - Lu, Marie.pdf

(dell’ultimo anno, almeno quattroanni più grandi di me) accalcaticontro il vetro smerigliato percercare di sentire cosa stasuccedendo. Molti di loro mi hannovista mentre venivo trascinata viadall’esercitazione pomeridiana(lezione di oggi: come caricare escaricare un fucile XM-621) da unpaio di guardie dall’aria minacciosa.Ogni volta che capita, la notizia fa ilgiro del campus.

La ragazzina prodigio più amatadella Repubblica si è di nuovocacciata nei guai.

L’ufficio è silenzioso, fattaeccezione per il ronzio sordo che

Page 44: Legend - Lu, Marie.pdf

viene dal computer della segretaria.Ho memorizzato ogni dettagliodella stanza (pavimenti di marmotagliato a mano importato dalDakota, 324 piastrelle di plasticasul soffitto, sei metri di drappi grigiche pendono su entrambi i lati delglorioso ritratto dell’Elector appesoal muro posteriore dell’ufficio, unoschermo da trenta pollici sullaparete laterale, senza audio, e untitolo che recita: GRUPPO DI “PATRIOTI”

TRADITORI FA ESPLODERE UNA BOMBA IN

UNA STAZIONE MILITARE, CINQUE MORTI ,seguito da LA REPUBBLICA SCONFIGGE LE

COLONIE NELLA BATTAGLIA PER HILLSBORO).Arina Whitaker, la segretaria del

Page 45: Legend - Lu, Marie.pdf

rettore in persona, è seduta dietrola sua scrivania e tamburella con ledita sul vetro. Di sicuro stascrivendo il mio rapporto.

Questo trimestre è l’ottavo chericevo. Scommetto che sono l’unicostudente della Drake che è riuscitoa collezionare otto rapporti in untrimestre senza essere espulso.

«Si è infortunata la mano ieri,signora Whitaker?» dico dopo unpo’.

Lei smette di scrivere perlanciarmi un’occhiataccia. «Cosaglielo fa pensare, signorina Iparis?»

«Gli intervalli quando digita itasti sono lunghi. Sta usando di più

Page 46: Legend - Lu, Marie.pdf

la mano sinistra.»Miss Whitaker sospira e si

appoggia allo schienale. «Sì, June.Ieri mi sono slogata il polso duranteuna partita di kivaball.»

«Mi dispiace. Dovrebbe provare aruotare di più il braccio e meno ilpolso.»

Volevo solo darle un consiglio,ma è venuto fuori con il tono di unafrecciatina e la signora Whitakernon sembra aver gradito.«Chiariamo una cosa, signorinaIparis,» mi dice «può darsi che lei sicreda molto intelligente. Può darsiche lei creda di aver diritto a untrattamento speciale per via dei

Page 47: Legend - Lu, Marie.pdf

suoi voti perfetti. Può darsi ancheche lei creda di avere degliammiratori in questa scuola, vistesimili assurdità.» Con un gestoindica gli studenti pigiati fuori dallaporta. «Ma io sono incredibilmentestufa di questi nostri incontri nelmio ufficio. E mi creda, quandoconseguirà il diploma e verràassegnata alla destinazione che lanazione sceglierà per lei, le suebuffonate non faranno colpo suisuoi superiori. Mi ha capito?»

Annuisco, perché è ciò che siaspetta da me. Però si sbaglia. Ionon credo soltanto di essereintelligente. Sono l’unica persona in

Page 48: Legend - Lu, Marie.pdf

tutta la Repubblica ad aversuperato la Prova con il punteggioperfetto di 1500. Sono stataassegnata qui, all’universitàmigliore del paese, all’età di dodicianni, quattro prima del previsto. Poiho saltato il secondo anno e allaDrake ho ottenuto per tre anni solovoti impeccabili. Io sonointelligente. Ho quelli che laRepubblica definisce geni buoni e,come dicono sempre i mieiprofessori, migliori i geni, migliori isoldati, migliori le possibilità divittoria contro le Colonie. Perciò, seho la sensazione che leesercitazioni pomeridiane non

Page 49: Legend - Lu, Marie.pdf

m’insegnino abbastanza su comearrampicarmi sui muricompletamente equipaggiata,allora... be’, non è colpa mia sesono stata costretta a scalare lafacciata di un edificio di diciannovepiani con un fucile XM-621 a tracolla.Si è trattato solo di auto-perfezionamento, per il bene dellamia nazione.

Si dice che una volta Day abbiascalato un palazzo di quattro pianiin meno di otto secondi. Se ilcriminale più ricercato dellaRepubblica riesce a fare una cosadel genere, come pensiamo dicatturarlo se non siamo altrettanto

Page 50: Legend - Lu, Marie.pdf

veloci? E se non riusciamo neanchea prenderlo, come pensiamo divincere la guerra?

Qualcosa dalla scrivania dellasignora Whitaker squilla tre volte.Lei schiaccia un pulsante e lo tienepremuto.

«Sì?»«Il capitano Metias Iparis è

all’ingresso» risponde una voce. «Èqui per sua sorella.»

«Bene. Fatelo entrare.» Solleva ildito dal pulsante e lo punta verso dime. «Spero che questo suo fratellocominci a badare meglio a lei,perché se questo trimestre la rivedoun’altra volta nel mio ufficio...»

Page 51: Legend - Lu, Marie.pdf

«Metias si occupa di me megliodei miei genitori morti» rispondo,forse in modo più brusco di quantonon volessi.

Piombiamo in un silenzioimbarazzante.

Finalmente, dopo quella chesembra un’eternità, sento dellaconfusione in corridoio. Gli studentiaccalcati contro il vetro della portasi disperdono di colpo e le loroombre si spostano di lato per farespazio a una sagoma. Mio fratello.

Mentre Metias apre la porta edentra, vedo delle ragazze nelcorridoio che soffocano dellerisatine con le mani. Ma tutta

Page 52: Legend - Lu, Marie.pdf

l’attenzione di Metias è per me.Abbiamo gli stessi occhi, neri conuna punta d’oro, le stesse ciglialunghe e i capelli scurissimi. Leciglia lunghe fanno più effetto su dilui. Quando la porta si richiuderiesco ancora a sentire i mormorii ele risate soffocate che provengonoda fuori. Ha l’aria di essere venutodritto al campus dal suo servizio dipattugliamento, agghindato in altauniforme: cappotto nero da ufficialecon doppia fila di bottoni dorati,guanti (neoprene, fodera di spectra,ricami del grado di capitano),spalline scintillanti, cappellod’ordinanza, pantaloni neri, anfibi

Page 53: Legend - Lu, Marie.pdf

lucidi. I miei occhi incontrano i suoi.È furioso.La signora Whitaker rivolge a

Metias un sorriso smagliante. «Ah,capitano!» esclama. «È un piacerevederla.»

Metias la saluta cordialmentetoccando il cappello. «Peccato chesia ancora in queste circostanze»risponde lui. «Le porgo le miescuse.»

«Nessun problema, capitano.» Lasegretaria del rettore minimizza conun gesto della mano. Che lecchina,specialmente dopo quello che mi haappena detto. «Non è certo colpasua. Oggi, durante la pausa pranzo,

Page 54: Legend - Lu, Marie.pdf

sua sorella è stata sorpresa ascalare un palazzo. Per farlo si èallontanata dal campus di ben dueisolati. Come lei sa, perl’addestramento fisico agli studentiè permesso utilizzare soltanto lepareti d’arrampicata all’internodell’università. È proibitoabbandonare il campus durante lagiornata...»

«Sì, ne sono consapevole» lainterrompe Metias, guardandomicon la coda dell’occhio. «Amezzogiorno ho notato gli elicotteriche sorvolavano la Drake e hoavuto il... sospetto che Junepotesse essere coinvolta.»

Page 55: Legend - Lu, Marie.pdf

Erano arrivati tre elicotteri. Nonpotevano farmi scendere dallafacciata dell’edificio scalandolo aloro volta, così mi hanno tirato giùcon una rete.

«Grazie per il suo aiuto» diceMetias alla segretaria. Poi schioccale dita e capisco che devo alzarmi.«Quando June tornerà al campus, leassicuro che si comporterà meglio.»

Ignoro il sorriso finto dellasignora Whitaker e seguo miofratello fuori dall’ufficio e nelcorridoio. Subito gli studenti ci sonoaddosso. «June...» dice un certoDorian accodandosi a noi. Mi hainvitato (senza successo) al ballo

Page 56: Legend - Lu, Marie.pdf

annuale della Drake due volte difila. «Allora è vero? Quanto seiriuscita a salire?»

Metias lo interrompe conun’occhiataccia. «June sta andandoa casa.» Poi mi piazza una manosulla spalla e mi allontana da loro.Io riesco a guardarmi dietro esorrido ai miei compagni.

«Quattordici piani» dico.L’informazione sembra rimetterli infermento. Per qualche ragionequesto è il massimo dei rapportiche ho con gli altri studenti dellaDrake. Sono rispettata, discutono espettegolano di me, ma nessunoparla davvero con me.

Page 57: Legend - Lu, Marie.pdf

Questa è la vita di unastudentessa quindicenne dell’ultimoanno in un’università per ragazzi daisedici anni in su.

Metias non dice un’altra parolamentre avanziamo per i corridoi,superiamo i prati curati del cortileinterno e l’imponente statuadell’Elector e finalmenteattraversiamo una delle palestrecoperte. Passiamo accanto allaclasse pomeridiana di esercitazionia cui avrei dovuto partecipare.Guardo i miei compagni correreintorno a una gigantesca pistacircondata da uno schermo atrecentosessanta gradi che simula

Page 58: Legend - Lu, Marie.pdf

una strada desolata come quelledel fronte. Tengono i fucili sollevatidavanti a loro e cercano di caricarlie scaricarli il più velocementepossibile mentre corrono. Nellamaggior parte delle altre universitànon ci sono tanti cadetti, ma quialla Drake quasi tutti riceveremo unincarico nell’esercito dellaRepubblica. Qualcun altro èdestinato alla politica o alCongresso e altri verrannoselezionati per rimanere ainsegnare. Ma questa è la miglioreuniversità della Repubblica e, vistoche i migliori vengono sempreassegnati all’esercito, la sala delle

Page 59: Legend - Lu, Marie.pdf

esercitazioni è piena di studenti.Quando raggiungiamo uno dei

viali perimetrali della Drake e salgosul sedile posteriore della jeepmilitare che ci sta aspettando,Metias riesce appena a contenere lasua rabbia. «Sospesa per unasettimana? Ti dispiacerebbespiegarmelo?» mi domanda.«Rientro dopo una mattinatapassata a fare i conti con i ribelli ecosa mi tocca sentire? Elicotteri adue isolati dalla Drake. Unaragazzina che scala un grattacielo.»

Scambio uno sguardo amichevolecon Thomas, il soldato alla guida.«Mi dispiace» mormoro.

Page 60: Legend - Lu, Marie.pdf

Metias si volta indietro dal sediledel passeggero e mi fissa con gliocchi stretti. «Che diavolo ti èvenuto in mente? Ti sei accorta cheeri uscita dal campus?»

«Sì.»«Ovvio. Hai quindici anni. Ti sei

arrampicata per quattordici pianisopra a un...» Metias fa un respiroprofondo, chiude gli occhi e siricompone. «Per una volta,apprezzerei molto se mi lasciassisvolgere i miei incarichi giornalierisenza dovermi preoccupare diquello che stai combinando.»

Cerco di incontrare di nuovo losguardo di Thomas nello

Page 61: Legend - Lu, Marie.pdf

specchietto retrovisore, ma ha gliocchi fissi sulla strada. Ovviamentenon dovrei aspettarmi alcun aiutoda parte sua. Sembra più in ordinedel solito, con i capelliperfettamente pettinati e la divisastirata a pennello. Nemmeno unpelo o un filo fuori posto.Nonostante Thomas sia di moltianni più giovane di Metias e unsubordinato della sua pattuglia, è lapersona più rispettosa delle regoleche conosco. A volte vorrei avereanch’io tutta quella disciplina.Probabilmente disapprova le miebravate anche più di Metias.

Ci lasciamo il centro di Los

Page 62: Legend - Lu, Marie.pdf

Angeles alle spalle e percorriamol’autostrada tortuosa in silenzio. Ilpaesaggio passa dai grattacieli acento piani del settore Batalla aicasermoni e ai complessiresidenziali per civili, ognuno altotra i venti e i trenta piani, con leluci guida rosse che lampeggianosui tetti, quasi tutti con la vernicescrostata a seguito delle tempestedi quest’anno. Le travi metalliche disupporto tracciano delle croci sulleloro pareti. Mi auguro che queisupporti vengano rinforzati presto.Negli ultimi tempi la guerra si èintensificata e visto che diversidecenni di fondi destinati alle

Page 63: Legend - Lu, Marie.pdf

infrastrutture sono stati trasferitiall’approvvigionamento del fronte,non so se questi edifici potrebberoaffrontare un altro terremoto.

Dopo qualche minuto Metiasriprende a parlare in tono piùpacato. «Oggi mi hai fatto davverospaventare» dice. «Ho temuto cheti scambiassero per Day e tisparassero.»

Lo so che il suo non volevaessere un complimento, ma nonposso fare a meno di sorridere. Mipiego in avanti per appoggiare ilbraccio sul suo schienale. «Ehi,» glidico, tirandogli l’orecchio comefacevo da piccola «mi dispiace di

Page 64: Legend - Lu, Marie.pdf

averti fatto preoccupare.»Lui si lascia sfuggire una risatina

sarcastica, ma si capisce che larabbia sta già sfumando. «Certo. Èquello che dici ogni volta, Junbruco.Per caso la Drake non ti tiene lamente abbastanza impegnata? Se ècosì, non so proprio come aiutarti.»

«Sì che lo sai... se solo tu miportassi con te in qualcuna delle tuemissioni contro i Patrioti,probabilmente imparerei molto dipiù e starei lontana dai guai.»

«Bel tentativo. Non vai danessuna parte finché non ti laurei enon vieni assegnata alla tuapattuglia.»

Page 65: Legend - Lu, Marie.pdf

Mi mordo la lingua. L’annoscorso, quando tutti gli studenti delterzo anno hanno dovuto affiancareun’unità dell’esercito a loroassegnata, Metias mi ha scelto peruna missione. Il suo comandante loha mandato a uccidere unprigioniero di guerra delle Coloniein fuga. Così Metias mi ha portatocon lui e insieme abbiamo inseguitoil prigioniero di guerraaddentrandoci sempre di più nelnostro territorio, lontano dallebarriere divisorie e dalla striscia diterra che va dal Dakota al TexasOccidentale e separa la Repubblicadalle Colonie, lontano dal fronte,

Page 66: Legend - Lu, Marie.pdf

dove le aeronavi punteggiano ilcielo. Ho seguito le sue tracce finoa un vicolo di Yellowstone City, nelMontana, e Metias gli ha sparato.

Durante l’inseguimento mi sonorotta tre costole e mi hannoconficcato un coltello nella gamba eadesso Metias si rifiuta di portarmicon lui.

Quando finalmente mio fratello sidecide a parlare di nuovo, sembracurioso suo malgrado. «Allora,dimmi,» domanda a fil di voce«quanto ci hai messo a scalare queiquattordici piani?»

Thomas brontola senza aprirebocca, ma sulla mia faccia si allarga

Page 67: Legend - Lu, Marie.pdf

un sorriso soddisfatto. La tempestaè passata. Metias mi vuole di nuovobene. «Sei minuti» sussurro a miavolta. «E quarantaquattro secondi.Che te ne pare?»

«Devi aver stabilito un nuovotipo di record. Non che, sia benchiaro, avresti dovuto farlo.»

Thomas ferma la jeep a unsemaforo rosso e guarda Metias conaria esasperata. «Andiamo,capitano» dice. «June, cioè, lasignorina Iparis non imparerà mainiente se continua a lodarla peraver infranto le regole.»

«Su con la vita, Thomas.» Metiasallunga la mano e gli dà una pacca

Page 68: Legend - Lu, Marie.pdf

sulla spalla. «Sono sicuro cheinfrangere una regola ogni tanto ètollerabile, specialmente se lo faiper aumentare le tue capacità per ilbene della Repubblica. Vittoriacontro le Colonie. Dico bene?»

Il semaforo diventa verde eThomas riporta gli occhi sulla strada(sembra contare mentalmente finoa tre prima di spingere la jeep inavanti). «D’accordo» borbotta.«Però dovrebbe comunque stareattento alle cose che incoraggia lasignorina Iparis a fare, soprattuttoadesso che i vostri genitori non cisono più.»

La bocca di Metias si stringe in

Page 69: Legend - Lu, Marie.pdf

una linea e nei suoi occhi appareuno sguardo familiare, teso.

Per quanto il mio intuito siaaffilato, per quanto io vada beneall’università e ottenga unpunteggio perfetto in autodifesa, alpoligono di tiro o nelcombattimento corpo a corpo, gliocchi di Metias contengono semprequella paura. Teme che un giornopossa succedermi qualcosa, comel’incidente d’auto che ci hastrappato i genitori. Quella pauranon abbandona mai il suo volto. EThomas lo sa.

Non ho conosciuto i nostrigenitori abbastanza a lungo da

Page 70: Legend - Lu, Marie.pdf

sentirne la mancanza allo stessomodo di Metias. Ogni volta chepiango per la loro perdita, piangoperché non ho alcun ricordo che liriguardi. Solo vaghe reminiscenze digambe lunghe, di adulto, che simuovono per il nostroappartamento e mani che misollevano dal seggiolone. Tutto qui.Tutti gli altri ricordi della miainfanzia – io che guardo verso ilbuio della sala mentre ricevo unpremio, che sorseggio la minestrapreparata per me perché sonomalata, che vengo sgridata o messaa letto con le coperte rimboccate –sono legati a Metias.

Page 71: Legend - Lu, Marie.pdf

Superiamo metà del settoreBatalla e attraversiamo alcuniisolati poveri. (Questi mendicantinon potrebbero tenersi un po’ più adistanza dalla jeep?) Finalmenteraggiungiamo gli sfavillantipalazzoni terrazzati di Ruby e siamoa casa. Metias scende per primo.Mentre lo seguo, Thomas accennaun sorriso.

«A presto, signorina Iparis» midice, dandosi un colpetto alcappello.

Ho smesso di provare aconvincerlo a chiamarmi June, noncambierà mai. Tutto sommato nonè poi tanto male essere chiamata in

Page 72: Legend - Lu, Marie.pdf

modo rispettabile. Magari quandocresco e Metias smette di svenireall’idea che io possa uscire conqualcuno...

«Ciao, Thomas. Grazie per ilpassaggio.» Ricambio il sorrisoprima di scendere dalla jeep.

Metias aspetta che la portiera sisia richiusa prima di girarsi verso dime e abbassare la voce. «Staserafarò tardi» mi dice. Di nuovo quellatensione negli occhi. «Non uscire dasola. Secondo le notizie dal fronte,stasera toglieranno la corrente alleabitazioni per risparmiare energiadestinata alle basi aeree. Perciòrimani a casa, intesi? Le strade

Page 73: Legend - Lu, Marie.pdf

saranno più buie del solito.»Il mio cuore fa un tonfo. Vorrei

che la Repubblica si sbrigasse avincere questa guerra una buonavolta, così potremmo avere unmese intero di elettricità continua.«Dove stai andando? Posso venirecon te?»

«Devo sorvegliare il laboratoriodel Central Hospital.Consegneranno delle fiale di unvirus mutato, non dovrebbe volercitutta la notte. E ti ho già detto dino. Nessuna missione.» Metias haun attimo di esitazione. «Tornoprima che posso. Abbiamo un saccodi cose da dirci.» Mi mette le mani

Page 74: Legend - Lu, Marie.pdf

sulle spalle, ignora il mio sguardoperplesso e mi dà un bacio velocesulla fronte. «Ti voglio bene,Junbruco.» È il suo modo disalutarmi. Poi si gira per risaliresulla jeep.

«Non ho intenzione di aspettartialzata» gli urlo dietro, ma è giàentrato in macchina e la jeep si staallontanando con lui dentro. «Staiattento» bisbiglio.

Ma è inutile dirglielo adesso.Metias è troppo lontano persentirmi.

Page 75: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

QUANDO AVEVO SETTE ANNI, miopadre tornò a casa dal fronte peruna settimana di licenza. Il suolavoro consisteva nel fare puliziadopo il passaggio dei soldati dellaRepubblica, perciò era sempre via ea mia madre è toccato tirarci su dasola. Quando quella volta tornò, le

Page 76: Legend - Lu, Marie.pdf

pattuglie cittadine effettuarono uncontrollo di routine in casa nostra epoi trascinarono mio padre allacentrale di polizia di zona perinterrogarlo.

La polizia ce lo restituì con duebraccia rotte e la facciainsanguinata.

Molte notti dopo, immersi unapalla di ghiaccio tritato in una lattadi benzina, aspettai che il petrolio sisolidificasse attorno al ghiaccio e glidiedi fuoco. Poi lo lanciai con unafionda dentro la finestra dellacentrale di polizia di zona. Ricordoancora le autopompe che arrivaronoa sirene spiegate subito dopo e i

Page 77: Legend - Lu, Marie.pdf

resti carbonizzati dell’ala ovestdell’edificio. Non presero mai ilcolpevole e io non mi feci avanti.Dopotutto, non c’era alcuna prova.Avevo commesso il mio primocrimine perfetto.

Mia madre sperava che un giornomi sarei elevato dalle mie umiliradici. Che sarei diventato unapersona di successo, magari anchefamoso.

Famoso lo sono eccome, ma noncredo che sia quello che mia madreaveva in mente.

È di nuovo il tramonto, sonoquasi quarantotto ore che i soldatihanno marcato la porta di casa

Page 78: Legend - Lu, Marie.pdf

nostra.Aspetto nell’ombra di un vicolo a

un isolato dal Los Angeles CentralHospital e guardo il personaleentrare e uscire dall’ingressoprincipale. È una notte nuvolosa,senza luna, e non riesco neanche avedere il cartello fatiscente dellaBank Tower in cima all’edificio. Ognipiano risplende di luci elettriche, unlusso che solo gli edifici governativie le case dei ricchi possonopermettersi. Una colonna di jeepmilitari attende lungo la strada ilpermesso di accedere al parcheggiosotterraneo. Qualcuno controlla chei loro documenti siano a posto. Io

Page 79: Legend - Lu, Marie.pdf

rimango immobile, con gli occhi fissisull’entrata.

Stasera sono proprio una forza.Ai piedi ho le mie scarpe buone,degli anfibi di pelle scuraammorbidita dall’usura, con laccirobusti e punte di ferro. Compraticon centocinquanta banconote dellanostra riserva. Sotto ciascuna suolaho nascosto un coltello e quandomuovo il piede riesco a sentire ilmetallo freddo a contatto con lapelle. Ho infilato i pantaloni neglianfibi e nelle tasche ho un paio diguanti e un fazzoletto nero. Unacamicia scura con le manichelunghe annodata intorno alla vita. I

Page 80: Legend - Lu, Marie.pdf

capelli, di solito biondo platino,sono sciolti sulle spalle. Stavolta misono tinto di nero corvino, come seli avessi immersi nel petroliogrezzo. Oggi, nel retro di unacucina, Tess ha barattato cinquebanconote con un secchio di sanguedi maiale pigmeo che ho usato perimbrattarmi le braccia, la pancia ela faccia. Sulle guance mi sonoanche spalmato del fango, tantoper stare sicuro.

L’ospedale occupa i primi dodicipiani del palazzo, ma a meinteressa solo quello senza finestre.Il secondo, il laboratorio, dovetengono i campioni di sangue e le

Page 81: Legend - Lu, Marie.pdf

medicine. Dall’esterno l’intero pianoè nascosto da elaborate sculture dipietra e bandiere della Repubblicaconsumate. Oltre la facciata siestende un vasto ambiente privo dicorridoi e porte, solo un gigantescostanzone con dottori e infermieredietro a mascherine bianche,provette e pipette, incubatrici ebarelle. Lo so perché ci sono giàstato. Il giorno in cui non hosuperato la Prova, il giorno in cuiavrei dovuto morire.

Esamino la fiancata della torre. Avolte riesco a irrompere in unedificio passando dall’esterno, se cisono balconi da cui saltare e

Page 82: Legend - Lu, Marie.pdf

davanzali su cui mantenersi inequilibrio. Una volta ho scalato unpalazzo di tre piani in meno dicinque secondi. Questo però ètroppo liscio, senza puntid’appoggio. Dovrò raggiungere illaboratorio dall’interno.Rabbrividisco nonostante il caldo evorrei aver chiesto a Tess diaccompagnarmi, ma due intrusisono più facili da prendere di uno. Epoi non è la sua famiglia che habisogno di cure. Controllo di averinfilato il ciondolo sotto lamaglietta.

Un veicolo medico solitarioaccosta dietro le jeep militari.

Page 83: Legend - Lu, Marie.pdf

Diversi soldati scendono e salutanole infermiere mentre altri scaricanodelle scatole dal furgone. Alcomando del gruppo c’è un giovaneufficiale con i capelli scuri vestitotutto di nero, a eccezione di due filedi bottoni d’argento sulla giacca.Aguzzo l’udito per sentire cosa stadicendo a una delle infermiere.

«...dalla sponda del lago.»L’uomo si tira i guanti. Intravedo lapistola infilata nella cintura.«Stanotte i miei uominisorveglieranno le entrate.»

«Va bene, capitano» rispondel’infermiera.

L’uomo la saluta toccandosi il

Page 84: Legend - Lu, Marie.pdf

cappello. «Mi chiamo Metias. Se hadelle domande, venga pure da me.»

Attendo che i soldati si sianosparpagliati intorno al perimetrodell’ospedale e l’ufficiale di nomeMetias sia impegnato in unaconversazione con due dei suoiuomini. Molti altri mezzi di soccorsovanno e vengono e scaricanosoldati, alcuni con fratture agli arti,altri con lesioni alla testa e feritealle gambe. Faccio un respiroprofondo e poi esco dall’ombra ebarcollo verso l’entratadell’ospedale.

È un’infermiera a notarmi perprima, appena fuori dalle porte

Page 85: Legend - Lu, Marie.pdf

d’ingresso. Il suo sguardo cadesubito sul sangue che ho sullebraccia e in faccia. «Posso entrare,cugina?» le chiedo. Faccio unasmorfia di dolore immaginario. «C’èancora posto stanotte? Possopagare.»

Mi guarda senza alcuna pietàprima di rimettersi a scrivere sulsuo blocchetto. Forse non hagradito l’appellativo affettuoso. Haun cartellino di riconoscimentoappeso al collo. «Cosa ti èsuccesso?» mi domanda.

Quando la raggiungo mi piego indue e mi accascio sulle ginocchia.«Una rissa» dico ansimando.

Page 86: Legend - Lu, Marie.pdf

«Credo che mi abbianoaccoltellato.»

L’infermiera non mi degna di unaltro sguardo. Finisce di scrivere efa un cenno con la testa a una delleguardie. «Perquisiscilo.»

Rimango dove sono mentre duesoldati controllano che non abbiaarmi addosso. Quando mi toccanole braccia e la pancia grido almomento giusto. Non trovano icoltelli che nascondo negli anfibi,però intascano il sacchetto dibanconote che tengo legato allacinta: il dazio per accedereall’ospedale. Naturale.

Se fossi stato un ragazzo di

Page 87: Legend - Lu, Marie.pdf

qualche settore ricco, mi avrebberoammesso senza chiedermi soldi.Oppure mi avrebbero mandato undottore gratis direttamente a casa.

Quando i soldati fanno segnoall’infermiera che sono a posto, leimi indirizza verso l’entrata. «La salad’attesa è a sinistra. Trovati unposto.»

La ringrazio e mi trascino versole porte scorrevoli. Mentre passo,l’ufficiale di nome Metias miosserva. Sta ascoltando conattenzione uno dei suoi soldati, malo vedo che studia la mia facciacome per abitudine. Anch’iomemorizzo la sua.

Page 88: Legend - Lu, Marie.pdf

L’interno dell’ospedale è di unbianco spettrale. Vedo la salad’aspetto alla mia sinistra, propriocome ha detto l’infermiera, unospazio enorme pieno zeppo dipersone con ferite di entità edimensione variabile. Molti gemonoper il dolore, uno addirittura giace aterra immobile. Non voglio neancheimmaginare da quanto tempo sonoparcheggiati lì, o quanto hannodovuto sborsare per entrare. Prendonota della posizione di ogni soldato– due davanti allo sportello dellasegretaria, due in fondo accantoalla porta del dottore, molti vicinoagli ascensori, tutti con un tesserino

Page 89: Legend - Lu, Marie.pdf

di riconoscimento – e poi abbassolo sguardo sul pavimento. Trascino ipiedi fino al sedile più vicino e misiedo. Per una volta il mio ginocchiomalandato serve a qualcosa. Tengocomunque le mani premute sulfianco, per precauzione.

Conto a mente dieci minuti,abbastanza perché nella salad’aspetto siano arrivati altri pazientie i soldati siano meno interessati ame. Quindi mi alzo, faccio finta dibarcollare e sbando verso il soldatopiù vicino. Lui porta istintivamentela mano alla pistola.

«Rimettiti seduto» mi ordina.Inciampo e gli cado addosso. «Mi

Page 90: Legend - Lu, Marie.pdf

serve il bagno» sussurro, con lavoce rauca. Mi aggrappo al suomantello nero con le mani tremantiper riprendere l’equilibrio. Il soldatomi guarda disgustato, mentre i suoicompagni sghignazzano. Vedo lesue dita scivolare verso il grillettodella pistola, ma uno degli altrisoldati scuote la testa. Nientesparatorie all’interno dell’ospedale.Il soldato mi spinge via e indica conla pistola la fine del corridoio.

«Laggiù» dice in tono brusco.«Vedi di toglierti quella schifezzadalla faccia. E se mi tocchi ancora tiriempio di piombo.»

Mollo la presa e quasi cado in

Page 91: Legend - Lu, Marie.pdf

ginocchio. Poi mi giro em’incammino con passo malfermoverso la toilette, gli anfibi di pellescricchiolano sulle mattonelle delpavimento. Mentre entro nel bagnoe chiudo a chiave la porta, mi sentoaddosso gli occhi dei soldati.

Non importa. Tra un paio diminuti si saranno dimenticati di me.E ci vorranno molti altri minutiprima che quello al quale mi sonoaggrappato si accorga che glimanca il tesserino.

Appena sono nel bagno la smettocon il numero del malato. Misciacquo la faccia e strofino finché ilgrosso del sangue non è venuto via.

Page 92: Legend - Lu, Marie.pdf

Apro la cerniera degli anfibi e tolgole solette interne per prendere icoltelli, che inserisco nella cinta. Mirimetto gli anfibi. Poi mi slego lacamicia nera dalla vita e la indosso,abbottonandola fin sopra al collettoe allacciandoci sopra le bretelle.Lego stretti i capelli e infilo la codanella camicia in modo che aderiscaalla schiena.

Per ultimo, metto i guanti e miannodo un fazzoletto nero intornoalla bocca e al naso. Se qualcunodovesse beccarmi adesso, sareicomunque costretto a scappare.Tanto vale coprirsi il volto.

Quando ho finito, uso la punta di

Page 93: Legend - Lu, Marie.pdf

uno dei coltelli per svitare la gratadel condotto di aerazione. Poi tirofuori il tesserino di riconoscimentodel soldato, lo aggancio allacollanina e mi infilo nel cunicolo.

L’aria nel condotto ha un odorestrano e sono contento per ilfazzoletto intorno alla faccia. Mitrascino in avanti più velocementeche posso. Il condotto è largo nonpiù di sessanta centimetri e ognivolta che avanzo devo chiudere gliocchi e ricordare a me stesso direspirare, che le pareti di metalloche mi circondano non si stannorestringendo. Non devo fare moltastrada, nessuno di questi condotti

Page 94: Legend - Lu, Marie.pdf

porta al secondo piano. Devo soloallontanarmi quanto basta persbucare in una delle trombe dellescale dell’ospedale, lontano dalleguardie del primo piano. Continuoad avanzare. Penso alla faccia diEden, alle medicine che servirannoa lui, a John e a mia madre, eall’insolita X con la linea in mezzo.

Dopo diversi minuti il condottodiventa un vicolo cieco. Sbircio dallagrata e i fasci di luce mi mostrano isegmenti di una scala circolare. Ilpavimento è di un biancoimmacolato, quasi stupendo e, cosapiù importante, sgombro. Conto finoa tre, poi tiro indietro le braccia e

Page 95: Legend - Lu, Marie.pdf

colpisco la griglia del condotto contutta la forza che ho. La grata volavia e riesco a vedere meglio lescale, una grossa camera cilindricacon pareti alte e lisce intervallateda piccole finestrelle. Un’enormespirale di gradini.

Adesso mi muovo con lamassima velocità e nessunacopertura. Presto! Esco a fatica dalcondotto e mi precipito su per larampa. A metà della salita miaggrappo alla balaustra e mi do loslancio per raggiungere la curvasuccessiva.

Le telecamere di sorveglianzadevono essere tutte su di me. Da

Page 96: Legend - Lu, Marie.pdf

un minuto all’altro scatteràl’allarme. Primo piano, secondopiano. Sta per scadere il tempo.Mentre mi avvicino alla porta delsecondo piano, mi strappo iltesserino dal collo e mi fermoquanto basta per passarlo sullettore. Le telecamere di sicurezzanon hanno fatto partire l’allarme intempo per isolare il pozzo dellescale. La maniglia scatta: sonodentro. Spalanco la porta.

Mi ritrovo in un’enorme stanzapiena di barelle allineate e prodottichimici che sobbollono sotto cappedi metallo. Dottori e soldati mifissano allibiti.

Page 97: Legend - Lu, Marie.pdf

Afferro la prima persona che micapita a tiro, un giovane medico inpiedi vicino alla porta. Prima cheuno dei soldati abbia il tempo dipuntarmi contro una pistola,estraggo alla svelta uno dei coltellie lo punto alla gola dell’uomo. Glialtri dottori e le infermiere sibloccano di colpo. Molti di lorogridano.

«Se sparate, colpirete lui» urlo aisoldati da dietro il fazzoletto. Mitengono sotto tiro e il dottore mitrema tra le mani.

Premo di più il coltello, standoattento a non tagliarlo. «Non tifaccio niente» gli bisbiglio

Page 98: Legend - Lu, Marie.pdf

all’orecchio. «Dimmi dove trovo lecure per il morbo.»

Lui emette un mugolio strozzatoe mi accorgo che sta sudando. Faun gesto verso i frigoriferi. I soldatisono ancora titubanti, ma uno diloro mi strilla un ordine.

«Libera il dottore!» mi grida.«Metti le mani in alto.»

Ho voglia di ridere. Il soldatodeve essere una recluta. Attraversola stanza insieme al dottore e mifermo davanti ai frigoriferi.

«Indicameli.» Il mio ostaggiosolleva una mano tremolante e tirala porta del frigorifero. Una ventatadi aria gelida ci investe. Mi

Page 99: Legend - Lu, Marie.pdf

domando se il dottore riesca asentire quanto mi batte forte ilcuore.

«Eccoli» sussurra. Distolgo losguardo dai soldati il tempo chebasta per vedere il dottore chepunta il ripiano più in alto. Metàdelle fiale è contrassegnata dalla Xa tre linee: VIRUS FILOVIRIDAEMUTATI. L’altra metà è etichettataVACCINO 11.30. Ma le fiale sonotutte vuote. Hanno finito le scorte.Impreco a denti stretti. Passo inrassegna gli altri ripiani: solosoppressori del morbo eantidolorifici. Impreco di nuovo.Troppo tardi per fare marcia

Page 100: Legend - Lu, Marie.pdf

indietro.«Adesso ti lascio» bisbiglio al

dottore. «Stai giù.» Allento la presae lo spingo così forte da farlocadere in ginocchio.

I soldati aprono il fuoco, ma iosono pronto. Mi riparo dietro laporta aperta del frigorifero mentre iproiettili le rimbalzano contro.Afferro diverse manciate di boccettedi soppressori e me le infilo nellacamicia. Mi lancio verso l’uscita. Uncolpo vagante mi prende di striscioe un dolore lancinante mi infiammail braccio. Sono quasi fuori.

Nell’istante in cui attraverso laporta s’innesca un allarme. Segue

Page 101: Legend - Lu, Marie.pdf

un coro di scatti metallici e tutte leporte delle scale si chiudonodall’interno. Sono in trappola. Isoldati possono ancora accedere daqualsiasi porta, mentre io nonposso uscire. Nel laboratorioecheggiano urla e rumore di passi.Una voce grida: «L’abbiamocolpito!».

I miei occhi corrono verso leminuscole finestrelle sulle pareti incartongesso. Sono troppo distantiperché io possa raggiungerle daigradini. Stringo i denti e tiro fuori ilsecondo coltello, così adesso ne houno per mano. Prego che i pannellisiano abbastanza morbidi, poi

Page 102: Legend - Lu, Marie.pdf

spicco un balzo e mi lancio contro ilmuro.

Un coltello affondacompletamente. Dal braccio feritozampilla sangue e non riesco atrattenere un grido di dolore. Sonosospeso a metà strada tra le scale ela finestra più vicina. Mi dondoloavanti e indietro più che posso.

Il pannello sta per cedere.Sento la porta del laboratorio

spalancarsi alle mie spalle e isoldati che si riversano giù per lescale. Tutt’intorno sibilano iproiettili. Mi giro verso la finestra emollo la presa sul coltello conficcatonel muro.

Page 103: Legend - Lu, Marie.pdf

La finestra va in frantumi e dicolpo sono di nuovo fuori nel buiodella notte e sto cadendo, cadendo,cadendo giù come una stella.Strappo i bottoni della camicia e lalascio gonfiare dietro di me mentrei pensieri mi attraversano la testa.Ginocchia piegate. Prima i piedi.Rilassa i muscoli. Atterra sullepunte. Rotola. Il terreno corre versodi me. Mi preparo all’impatto.

L’urto mi toglie il respiro. Rotoloquattro volte prima di schiantarmicontro il muro dall’altra parte dellastrada. Per un attimo rimango lì,accecato, completamenteimpotente. Sopra di me, dalla

Page 104: Legend - Lu, Marie.pdf

finestra del secondo piano, sento levoci concitate dei soldati che hannocapito di dover tornare allaboratorio per disattivare l’allarme.Riacquisto gradualmente i sensi,adesso sono perfettamenteconsapevole del dolore al fianco eal braccio. Uso il braccio buono pertirarmi su e ho un fremito. Mi pulsail petto, credo di essermi rotto unacostola. Quando provo a rialzarmimi accorgo di essermi ancheslogato una caviglia. Non so dire sesia l’adrenalina a impedirmi diaccusare altri effetti della caduta.

Da dietro l’angolo del palazzoarrivano delle grida. Mi sforzo di

Page 105: Legend - Lu, Marie.pdf

pensare. Adesso sono sul retrodell’edificio e da qui si diramanodiverse stradine che si perdononell’oscurità. Avanzo zoppicandofinché non sono al buio.

Quando mi guardo indietro, vedoun gruppetto di soldati che siprecipita nel punto in cui sonocaduto e indica il vetro rotto e ilsangue. Uno di loro è il capitanoche ho visto prima, il giovane uomodi nome Metias. È lui a ordinare agliuomini di sparpagliarsi. Affretto ilpasso e cerco di ignorare il dolore.Curvo le spalle in modo che il nerodei vestiti e dei capelli mi aiuti afondermi con le ombre. Mantengo

Page 106: Legend - Lu, Marie.pdf

gli occhi bassi. Devo trovare untombino.

I margini del mio campo visivoiniziano a sfocarsi. Mi premo unamano sull’orecchio per sentire se c’èsangue. Per adesso niente, buonsegno. Qualche attimo dopointravedo un tombino al centrodella strada. Sospiro, mi sistemo ilfazzoletto che mi copre la faccia emi piego per sollevare il coperchio.

«Fermo. Rimani dove sei.»Mi giro di scatto e mi trovo di

fronte Metias, il giovane capitano.Ha una pistola puntata dritta al miopetto, ma con mio grande stuporenon preme il grilletto. Stringo la

Page 107: Legend - Lu, Marie.pdf

presa sull’unico coltello che mirimane. Qualcosa nel suo sguardocambia e capisco che hariconosciuto in me il ragazzo cheaveva finto di arrancare dentroall’ospedale. Mi viene da sorridere,adesso sì che ho un mucchio diferite da farmi curare.

Metias strizza gli occhi. «Tieni sule mani. Sei in arresto per furto, attivandalici e violazione di proprietà.»

«Non mi porterai mai dentrovivo.»

«Sarò felice di portarti dentromorto, se preferisci.»

Quello che accade dopo èsfocato. Vedo i muscoli di Metias

Page 108: Legend - Lu, Marie.pdf

tendersi per fare fuoco. Gli lanciocontro il coltello più forte che posso.Prima che lui riesca a sparare, ilcoltello lo colpisce alla spalla conviolenza e lo fa cadere all’indietrocon un tonfo. Non aspetto che sirialzi. Mi abbasso e scoperchio iltombino, poi mi calo giù per lascaletta e mi immergo nell’oscurità.Rimetto a posto il coperchio.

Adesso le ferite si fanno sentire.Avanzo barcollando nei canali discolo, con la vista che fatica amettere a fuoco le cose e una manopremuta forte sul fianco. Stoattento a non toccare le pareti.Ogni respiro fa male. Devo per

Page 109: Legend - Lu, Marie.pdf

forza essermi rotto una costola.Sono comunque abbastanzacosciente per rendermi conto delladirezione in cui mi sto muovendo ecercare di raggiungere il settoreLake. Lì c’è Tess. Lei mi troverà emi aiuterà a mettermi in salvo.

Credo di riuscire a sentire ilrumore sordo dei passi sopra la miatesta, le grida dei soldati. Aquest’ora avranno già trovatoMetias e può darsi che siano anchescesi nelle fogne. Potrebbero esseresulle mie tracce con una muta dicani, perciò sto attento a svoltarespesso e a camminare nell’acquaputrida. Dietro di me uno sciabordio

Page 110: Legend - Lu, Marie.pdf

e un suono di voci cheriecheggiano. Continuo a cambiaredirezione. Le voci si fanno piùvicine, poi si allontanano. Tengobene a mente la mia direzioneoriginaria.

Non sarebbe il colmo scapparedall’ospedale solo per morire quisotto, perso in un labirinto dicunicoli puzzolenti?

Tengo il conto dei minuti chepassano per impedirmi di svenire.Cinque minuti, dieci, trenta, un’ora.Il rumore dei passi alle mie spalle èlontano, come se i soldati stesseroseguendo un percorso diverso dalmio. Ogni tanto sento dei suoni

Page 111: Legend - Lu, Marie.pdf

strani, tipo il gorgoglio di unaprovetta o lo sbuffo di un condottodel vapore, un soffio d’aria. Va eviene. Due ore. Due ore e mezzo.Quando vedo l’ennesima scala cheporta in superficie, decido di correreil rischio e comincio a risalire.Adesso sono proprio sul punto disvenire. Devo fare appello all’ultimobriciolo di energia che mi rimaneper trascinarmi in strada. Mi ritrovoin un vicolo buio. Appena ho ripresofiato, sbatto le palpebre perschiarirmi la vista e studiol’ambiente che mi circonda.

Riesco a vedere Union Station adiversi isolati di distanza. Non sono

Page 112: Legend - Lu, Marie.pdf

molto lontano. Tess sarà lì adaspettarmi.

Altri tre isolati. Due isolati.Ne resta soltanto uno, ma non ce

la faccio più. Trovo un angoloappartato nel vicolo e crollo.L’ultima cosa che vedo è la sagomadi una ragazza in lontananza. Forsesta venendo da questa parte. Mirannicchio e il mondo comincia asvanire.

Prima di perdere i sensi, miaccorgo che non ho più il miociondolo legato al collo.

Page 113: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

RICORDO ANCORA IL GIORNO in cui miofratello saltò la cerimonia diinsediamento nell’esercito dellaRepubblica.

Era una domenica pomeriggio,calda e appiccicosa, il cielo copertodi nuvole marroni. Io avevo setteanni, Metias diciannove. Il mio

Page 114: Legend - Lu, Marie.pdf

cucciolo di pastore tedesco bianco,Ollie, dormiva sul fresco pavimentodi marmo del nostro appartamento.Ero a letto con la febbre e Metiasmi sedeva accanto, la fronteaggrottata dalla preoccupazione.

Da fuori si sentivano glialtoparlanti che declamavano ilgiuramento nazionale allaRepubblica e, quando arrivò laparte che parla del nostropresidente, Metias si alzò in piedi efece il saluto in direzione dellacapitale. Il nostro illustre ElectorPrimo aveva appena accettato altriquattro anni alla presidenza,iniziando così il suo undicesimo

Page 115: Legend - Lu, Marie.pdf

mandato.«Non devi startene qui seduto

con me, lo sai» gli dissi agiuramento finito. «Vai alla tuacerimonia. Starò male anche serimani.»

Metias mi ignorò e mi posò unaltro panno bagnato sulla fronte.«Sarò insediato anche se rimango»mi rispose, imboccandomi con unafetta d’arancia screziata di viola.

Ricordo di averlo osservatopelare quel frutto per me: avevainciso una linea lunga e decisa nellabuccia e poi l’aveva rimossa tuttainsieme, in un unico pezzo.

«Ma è il comandante Jameson»

Page 116: Legend - Lu, Marie.pdf

dissi sbattendo le palpebre sugliocchi gonfi. «Ti ha fatto un favore anon destinarti al fronte... Siarrabbierà se non vai. E se loannota sul tuo curriculum? Nonvorrai mica essere buttato fuoricome uno straccione deibassifondi.»

Metias mi diede un colpetto sulnaso con disapprovazione. «Nonchiamare le persone in quel modo,Junbruco. Non sta bene. E poi nonpuò sbattermi fuori per aver saltatola cerimonia. Se succedesse,»aggiunse strizzando l’occhio «possosempre intrufolarmi nel lorodatabase e dare una ripulita al mio

Page 117: Legend - Lu, Marie.pdf

stato di servizio.»Gli feci una smorfia. Un giorno

anch’io volevo entrare nell’esercito,indossare il mantello scuro dellaRepubblica. Magari con un po’ difortuna sarei stata assegnata a unfamoso comandante, come Metias.Aprii la bocca per farmi imboccarecon un altro spicchio. «Alloradovresti andare meno spesso aBatalla. Forse avresti il tempo ditrovarti una ragazza.»

Metias scoppiò a ridere. «Non miserve una ragazza. Ho già unasorella mocciosa di cui occuparmi.»

«Dico sul serio. Prima o poi titroverai una fidanzata.»

Page 118: Legend - Lu, Marie.pdf

«Vedremo. Ma sono moltoesigente.»

A quel punto smisi di guardaremio fratello negli occhi. «Metias,mamma mi accudiva quando eroammalata? Anche lei faceva questecose?»

Metias allungò la mano perscostarmi dalla faccia delle ciocchebagnate di sudore. «Non esseresciocca, Junbruco. Certo chemamma si prendeva cura di te. Edera molto più brava di me.»

«No. Tu sei più bravo» mormorai.Le palpebre si stavano facendopesanti.

Mio fratello sorrise. «Sei gentile a

Page 119: Legend - Lu, Marie.pdf

dirlo.»«Non mi lascerai anche tu, vero?

Resterai con me più tempo dimamma e papà?»

Metias mi baciò sulla fronte. «Persempre, sorellina, finché nonsopporterai più la mia faccia.»

ORE 00.01.SETTORE RUBY.TEMPERATURA INTERNA 22 °C.

Capisco che qualcosa è andatostorto nell’istante in cui Thomas sipresenta alla porta. Le luci di tuttigli edifici residenziali si sonospente, proprio come aveva dettoMetias, e l’appartamento è

Page 120: Legend - Lu, Marie.pdf

illuminato soltanto dalle lampade aolio. Ollie abbaia come un ossesso.Addosso ho la mia uniforme daallenamento e un giubbotto rosso enero, con gli anfibi allacciati e icapelli raccolti in una coda stretta.A dire il vero, per un attimo sonocontenta che non sia Metias quelloche aspetta sulla soglia. Avrebbevisto come sono vestita e scopertoche sto andando alla pista.Disobbedendogli di nuovo.

Quando apro la porta Thomastossisce nervosamente vedendo lamia espressione sorpresa e finge diridere. (Ha una striscia nera digrasso sulla fronte, probabilmente

Page 121: Legend - Lu, Marie.pdf

lo stesso che ha sull’indice. Il chevuol dire che ha già finito dilucidare il fucile e che domani allasua pattuglia tocca l’ispezione.)Incrocio le braccia, lui si sfioraeducatamente il bordo del cappello.

«Salve, signorina Iparis.»Faccio un respiro profondo. «Sto

andando alla pista. Dov’è Metias?»«Il comandante Jameson le

chiede di venire con meall’ospedale, il prima possibile.» Poiha un attimo di esitazione. «È piùun ordine che una richiesta.»

Avverto una morsa alla boccadello stomaco. «Perché non mi hachiamato lei?» domando.

Page 122: Legend - Lu, Marie.pdf

«Preferisce che la scorti io.»«Perché?» La mia voce sale di

tono. «Dov’è mio fratello?»Adesso è Thomas a fare un

respiro profondo. So già quello chesta per dire. «Mi dispiace. Metias èstato ucciso.»

È in quel momento che il mondointorno a me diventa muto.

Vedo Thomas che continua aparlare, fa dei gesti con le mani emi tira a sé per abbracciarmi comese lo osservassi da una grandedistanza. Lo abbraccio anch’io,senza capire veramente cosa stofacendo. Non sento niente. Quandomi blocca con le mani e mi chiede

Page 123: Legend - Lu, Marie.pdf

di fare qualcosa, annuisco. Loseguo. Mi mette un braccio intornoalle spalle. Il naso umido di un canemi dà un colpetto alla mano. Olliemi segue fuori dall’appartamento egli dico di starmi vicino. Chiudo laporta, m’infilo la chiave in tasca elascio che Thomas ci guidi al buiofino alle scale. Non ha mai smessodi parlare, ma io non riesco asentirlo. Mantengo lo sguardo fissosulle decorazioni di metallo lucidoche fiancheggiano la scalinata esulle immagini distorte di Ollie e meriflesse.

Non riesco a distinguere la miaespressione. Non sono neanche

Page 124: Legend - Lu, Marie.pdf

sicura di averne una.Metias avrebbe dovuto portarmi

con sé. È questo il primo pensierocoerente che formulo mentreraggiungiamo il pianterreno delpalazzo e montiamo su una jeepche ci sta aspettando. Ollie salta sulsedile posteriore e sporge la testafuori dal finestrino. L’interno dellamacchina odora di bagnato (comedi gomma e metallo e sudorefresco; un gruppo di persone deveaverci viaggiato da poco). Thomassi siede al volante e si assicura chela mia cintura sia allacciata. Chegesto piccolo e insignificante.

Metias avrebbe dovuto portarmi

Page 125: Legend - Lu, Marie.pdf

con sé.Rigiro questo pensiero nella testa

all’infinito. Thomas non dice altro.Mi lascia fissare la città buia fuoridal finestrino mentre avanziamo perle strade, lanciandomi di tanto intanto uno sguardo incerto. Unaparte di me prende nota dichiedergli scusa più tardi.

Osservo con occhi vitrei gli edificifamiliari che mi sfilano accanto. Lepersone (per lo più manovalireclutati nei bassifondi) si accalcanonei chioschi anche se non c’ècorrente, ricurve sopra scodelle dicibo da due soldi nelle tavole caldeal pianterreno. In lontananza si

Page 126: Legend - Lu, Marie.pdf

sollevano nuvole di vapore. Ijumbo-schermi, sempre accesinonostante la mancanza di energia,mostrano gli ultimi bollettini suinondazioni e quarantene. Alcunisono sui Patrioti, stavolta perl’esplosione di un’altra bomba aSacramento che ha ucciso mezzadozzina di soldati. Un gruppetto dicadetti, undicenni con galloni giallisulle maniche, si attarda sui gradinifuori da un’accademia, le vecchielettere consumate del Walt DisneyConcert Hall quasi del tuttosbiadite. Una colonna di jeepmilitari ci passa davanti a unincrocio e vedo le facce inespressive

Page 127: Legend - Lu, Marie.pdf

dei soldati a bordo. Alcuni di loroindossano occhiali di protezionescuri e non vedo affatto i loro occhi.

Il cielo sembra più cupo delsolito, segno che è in arrivo unatempesta. Mi tiro il cappuccio sullatesta in caso me ne dimentichiquando finalmente scenderemodalla macchina.

Quando riporto l’attenzione fuoridal finestrino, vedo la parte delcentro della città che rientra nelsettore Batalla. In questo settoremilitare tutte le luci sono accese. Latorre dell’ospedale appare inlontananza a pochi isolati da noi.Thomas si accorge che sto

Page 128: Legend - Lu, Marie.pdf

allungando il collo per osservarlameglio. «Ci siamo quasi» mi dice.

Man mano che ci avviciniamo,vedo le strisce di nastro giallo checircondano la base dell’edificio, gliassembramenti di soldati dellapattuglia cittadina (galloni rossisulle maniche, come Metias) eanche qualche fotografo, i furgonineri e i veicoli medici. Ollie emetteun guaito.

«Immagino che non abbianopreso il colpevole» dico a Thomas.

«Come lo sa?»Faccio un cenno con il capo in

direzione del palazzo. «Davveroimpressionante» continuo.

Page 129: Legend - Lu, Marie.pdf

«Chiunque fosse, è sopravvissuto aun volo dal secondo piano e haavuto anche la forza di scappare.»

Thomas guarda verso la torre ecerca di vedere quello che vedo io:la finestra delle scale rotta alsecondo piano, la zona transennataal di sotto, i poliziotti cheperlustrano i vicoli, l’assenza diambulanze. «Non l’abbiamo preso»ammette dopo un attimo. Il grassodel fucile sulla fronte gli dà un’ariaperplessa. «Ma questo non significache non ritroveremo il suo corpo.»

«Se ancora non l’avete fatto,allora non succederà.»

Thomas apre la bocca per

Page 130: Legend - Lu, Marie.pdf

replicare qualcosa, ma poi cambiaidea e torna a concentrarsi sullastrada. Quando finalmente la jeepsi ferma, il comandante Jameson sistacca dal gruppo di guardie che lestanno intorno e marcia fino allaportiera dell’auto.

«Mi dispiace» mi dice Thomasd’un tratto. Provo un breve rimorsodi coscienza per la mia freddezza edecido di annuire. Prima chemorisse, suo padre era stato ilcustode del nostro condominio e lasua defunta madre lavorava comecuoca nella mensa della mia scuolaelementare. Era stato Metias araccomandare che Thomas

Page 131: Legend - Lu, Marie.pdf

(punteggio alto alla Prova) fosseassegnato alle prestigiose pattugliecittadine nonostante le sue umiliorigini. Perciò immagino che sisenta frastornato quanto me.

Il comandante Jameson siavvicina alla mia portiera e bussadue volte al vetro per richiamare lamia attenzione. Le sue labbra sottilisono colorate da un tocco deciso dirosso e al buio i suoi capelli ramatisembrano marrone scuro, quasineri.

«Svelta, Iparis. Non c’è tempo daperdere.» I suoi occhi guizzano suOllie sul sedile posteriore. «Quellonon è un cane poliziotto,

Page 132: Legend - Lu, Marie.pdf

ragazzina.» Perfino adesso, il suomodo di fare è risoluto.

Scendo dalla jeep e le porgo unrapido saluto. Ollie salta giùaccanto a me. «Mi ha fattochiamare, comandante.»

Lei non si preoccupa diricambiare il saluto. Invece inizia adallontanarsi e a me non resta cheandarle dietro svelta, cercando ditenere il passo. «Tuo fratello,Metias, è morto» mi comunica. Ilsuo tono è immutato. «Mi sembra dicapire che hai quasi terminato il tuoaddestramento da agente, ècorretto? Che hai già completato icorsi di inseguimento?»

Page 133: Legend - Lu, Marie.pdf

Fatico a respirare. Una secondaconferma della morte di Metias. «Sì,comandante» riesco in qualchemodo a rispondere.

Ci dirigiamo all’internodell’ospedale. (La sala d’aspetto èvuota, hanno fatto uscire tutti ipazienti; le guardie sono radunatevicino alla porta delle scale,probabilmente è lì che inizia lascena del crimine.) Il comandanteJameson tiene lo sguardo fisso inavanti e le mani dietro la schiena.«Che punteggio hai preso allaProva?»

«1500, comandante.» Tuttinell’esercito conoscono il mio

Page 134: Legend - Lu, Marie.pdf

punteggio, ma al comandanteJameson piace far finta di nonsaperlo, che non le importi.

Infatti. «Ah, molto bene»commenta, come se fosse la primavolta che lo sente. «Forse citornerai utile, dopotutto. Ho giàchiamato la Drake e li ho avvertitiche sei esonerata da un ulterioreaddestramento. Avevi quasi finito ilcorso comunque.»

«Comandante?» dicoaggrottando le ciglia.

«Ho ricevuto il resocontocompleto dei tuoi voti. Mediaperfetta e hai già terminato lamaggior parte dei corsi nella metà

Page 135: Legend - Lu, Marie.pdf

degli anni previsti, giusto? Diconoanche che sei una piantagrane.Anche questo è vero?»

Non capisco cosa voglia da me.«Qualche volta, comandante. Percaso sono nei guai? Mi hannoespulso?»

Il comandante Jameson sorride.«Al contrario. Ti hanno diplomata inanticipo. Seguimi, voglio che tuveda una cosa.»

Vorrei chiederle di Metias, dicos’è successo qui, ma il suoatteggiamento glaciale mi frena.

Percorriamo un lungo corridoiodel pianterreno finché nonraggiungiamo l’uscita di emergenza

Page 136: Legend - Lu, Marie.pdf

all’estremità opposta. Lì ilcomandante Jameson fa cenno aisoldati di guardia di scansarsi e miprecede.

Un ringhio profondo rimbombanella gola di Ollie. Usciamoall’aperto, stavolta sul retrodell’edificio. Mi accorgo che adessosiamo all’interno della zonadelimitata dai nastri gialli. Intorno anoi decine di soldati raccolti inpiccoli gruppi.

«Sbrigati» mi dice il comandantein tono brusco. Affretto il passo.

Un attimo dopo capisco cosavuole mostrarmi e dove siamodirette. Non lontano da noi c’è una

Page 137: Legend - Lu, Marie.pdf

sagoma coperta da un lenzuolobianco. (Alta un metro e ottanta,umana; piedi e arti sembranointatti; di sicuro non è caduta cosìnaturalmente, perciò qualcuno deveaverla disposta in quel modo.)Comincio a tremare. Quandoabbasso gli occhi su Ollie, vedo cheha i peli sul dorso rizzati.

Lo chiamo più volte ma rifiuta diavvicinarsi, così sono costretta aseguire il comandante e a lasciarloindietro.

Metias mi baciò sulla fronte. «Persempre, sorellina, finché nonsopporterai più la mia faccia.»

Il comandante Jameson si ferma

Page 138: Legend - Lu, Marie.pdf

davanti al lenzuolo, poi si piega e lotira via. Fisso il corpo esanime di unsoldato nella sua uniforme nera,con un coltello ancora piantato nelpetto. La sua camicia, le spalle, lemani, gli incavi del manico delcoltello: tutto è macchiato disangue scuro. Adesso i suoi occhisono chiusi. Mi inginocchio davantia lui e gli scosto delle ciocche neredal volto. È strano. Non registronessun dettaglio della scena.Continuo a non provare altro che unprofondo torpore.

«Dimmi cosa potrebbe essereaccaduto, cadetto» mi ordina ilcomandante Jameson. «Consideralo

Page 139: Legend - Lu, Marie.pdf

un quiz. L’identità di questo soldatonon dovrebbe essere difficile daindovinare per te.»

Le sue parole pungenti non mitoccano neanche. Tutt’a un trattoarrivano i particolari e inizio aparlare. «Chiunque lo abbia colpito,lo ha pugnalato da una distanzaravvicinata, oppure il braccio concui lancia è incredibilmente forte. Ildestro.» Passo le dita sul manicoincrostato di sangue. «Una miraeccezionale. Il coltello fa parte diuna coppia, corretto? Vede questomotivo dipinto alla base della lama?Si interrompe di netto.»

Il comandante Jameson

Page 140: Legend - Lu, Marie.pdf

annuisce. «Il secondo coltello èconficcato nel muro delle scale.»

Guardo in direzione del vicolobuio verso cui sono puntati i piedi dimio fratello e noto il coperchio deltombino a molti metri di distanza.«È da lì che è fuggito» dico. Valutol’angolazione con cui il coperchio èpiegato verso l’interno. «È anchemancino. Direi che è ambidestro.»

«Vai avanti.»«Da qui, le fogne possono

portarlo nel cuore della città o aovest, verso l’oceano. Sceglierà lacittà, probabilmente è troppo feritoper fare diversamente, ma almomento è impossibile seguire le

Page 141: Legend - Lu, Marie.pdf

sue tracce con precisione. Se ha unminimo di cervello avrà svoltatouna decina di volte, e lo avrà fattocon i piedi nell’acqua. Non avràtoccato le pareti. Non ci avràlasciato neanche una traccia daseguire.»

«Adesso rimani qui per un po’,così puoi fare mente locale. Tiaspetto tra due minuti sulle scaledel secondo piano, i fotografi hannobisogno di spazio.» Prima di voltarsilancia un’occhiata al corpo di Metiase, per un breve istante, la suafaccia si raddolcisce. «Un buonsoldato sprecato.» Poi scuote latesta e se ne va.

Page 142: Legend - Lu, Marie.pdf

La osservo allontanarsi. Le altrepersone che mi circondano sitengono a distanza, probabilmenteper evitare una conversazioneimbarazzante. Abbasso di nuovo losguardo sul volto di mio fratello.Con mia grande sorpresa, apparesereno. La pelle sembra colorita,non pallida come avevoimmaginato. Quasi mi aspetto chesbatta le palpebre e mi sorrida. Deigrumi di sangue rappreso mifiniscono sulle mani. Quando provoa spazzarli via mi si attaccano allapelle. Non so se è questo ascatenarmi la rabbia, ma le maniiniziano a tremarmi così forte che

Page 143: Legend - Lu, Marie.pdf

devo premerle contro i vestiti diMetias per cercare di fermarle.Dovrei analizzare la scena delcrimine... ma non riesco aconcentrarmi.

«Dovevi portarmi con te» glisussurro. Poi appoggio la testa sullasua e scoppio a piangere. In cuormio, faccio una muta promessaall’assassino di mio fratello.

Ti darò la caccia. Batterò lestrade di Los Angeles palmo apalmo. Perlustrerò ogni strada dellaRepubblica se sarà necessario. Tiingannerò e ti illuderò, mentirò,barerò e ruberò per trovarti, tispingerò a uscire dal tuo

Page 144: Legend - Lu, Marie.pdf

nascondiglio e ti inseguirò finchénon ti rimarrà più neanche un bucoper nasconderti. Ti promettoquesto: ora la tua vita appartiene ame.

Arrivano i soldati per portareMetias all’obitorio, ma per me ètroppo presto.

ORE 03.17.

INTERNO DEL MIO APPARTAMENTO.

STESSA NOTTE.

LA PIOGGIA HA INIZIATO A CADERE.

Sono stesa sul divano, con unbraccio intorno a Ollie. Il posto incui di solito si siede Metias è vuoto.Il tavolino da caffè è ingombro di

Page 145: Legend - Lu, Marie.pdf

vecchi album di fotografie e diari dimio fratello. Gli erano semprepiaciute le abitudini all’antica deinostri genitori e aveva continuato ascrivere diari a mano proprio comeloro avevano conservato tuttequelle fotografie di carta. «Non sipuò rintracciarle o taggarle online»diceva sempre. Buffo, detto da unhacker esperto come lui.

Era oggi pomeriggio che èvenuto a prendermi alla Drake?Prima di andare via voleva parlarmidi qualcosa di importante. E adessonon saprò mai cosa aveva da dirmi.Ho la pancia coperta da verbali erelazioni. In una mano stringo una

Page 146: Legend - Lu, Marie.pdf

collanina con un ciondolo, unreperto che studio già da un po’. Neosservo attentamente la superficieliscia, priva di qualsiasi incisione.Poi lascio ricadere la mano con unsospiro. Mi scoppia la testa.

Prima ho scoperto perché ilcomandante Jameson mi ha tiratofuori dall’università. Mi tenevad’occhio da tempo e adessoimprovvisamente le manca unuomo nella pattuglia di Metias, evuole aggiungere un agente. Ilmomento perfetto peraccalappiarmi prima che lo faccianoaltri reclutatori. A partire dadomani, almeno per i primi tempi,

Page 147: Legend - Lu, Marie.pdf

Thomas ricoprirà il ruolo di Metias eio entrerò nella pattuglia comedetective in addestramento.

La mia prima missione: scovareDay.

«In passato abbiamo attuatodiverse strategie per catturarlo, manessuna ha mai funzionato» mi hadetto il comandante Jamesonproprio prima di mandarmi a casa.«Quindi. Ecco cosa faremo. Ioporterò avanti le operazioni diroutine. Tu, invece, vedremo comete la caverai sul campo. Mostramicome inseguiresti Day. Forseotterrai dei risultati. Forse no. Ma tusei giovane e magari vedi le cose

Page 148: Legend - Lu, Marie.pdf

da una prospettiva diversa. Se riescia impressionarmi, ti promuoveròagente effettivo della mia pattuglia.Ti renderò famosa, l’agente piùgiovane dell’intera Repubblica.»

Chiudo gli occhi e cerco dipensare.

Day ha ucciso mio fratello. Lo soperché sulla rampa delle scale cheportano al secondo piano abbiamotrovato un tesserino diriconoscimento rubato che ci hapermesso di risalire al soldatoritratto nella foto, il quale ha fornitouna mezza descrizione del ragazzo.Il suo identikit non corrisponde anessuno di quelli che abbiamo nel

Page 149: Legend - Lu, Marie.pdf

fascicolo di Day. La verità è chesappiamo molto poco del suoaspetto, se non che è giovane,come il ragazzo di stanotteall’ospedale. Le impronte digitali sultesserino sono le stesse trovate ilmese scorso su una scena delcrimine attribuita a Day, impronteche non appartengono a nessuncivile schedato dalla Repubblica.

Day era lì, nell’ospedale. È statoanche abbastanza sbadato dalasciarsi dietro il tesserino.

Il che mi dà da pensare.L’irruzione di Day nel laboratorio incerca di medicine fa parte di unpiano disperato, dell’ultimo minuto,

Page 150: Legend - Lu, Marie.pdf

mal congegnato. Deve aver rubatosoppressori del morbo eantidolorifici perché non ha trovatoniente di più efficace. Di certo non èlui ad avere il morbo, considerandoil modo in cui è riuscito a scappare.Però deve averlo qualcuno checonosce, qualcuno a cui tieneabbastanza da rischiare la propriavita. Qualcuno che vive a Blueridge,a Lake, a Winter oppure ad Alta,tutti settori recentemente colpiti dalmorbo. Se è così, Day non lasceràla città tanto presto. Questorapporto personale lo costringe arimanere, è spinto dalle emozioni.

Oppure Day potrebbe essere

Page 151: Legend - Lu, Marie.pdf

stato ingaggiato da qualcuno che loha pagato per mettere a segno ilcolpo. Ma l’ospedale è un postopericoloso e lo sponsor avrebbedovuto sborsare parecchio. E sec’erano in ballo tutti quei soldi, disicuro Day avrebbe pianificato ogniminimo dettaglio e saputoquand’era prevista la prossimaconsegna di medicinali contro ilmorbo. Inoltre Day non è mai statoun mercenario, in nessuno dei suoicrimini precedenti. Ha attaccato lerisorse dell’esercito della Repubblicada solo, rallentato i rifornimenti alletruppe, e distrutto gli aeromobili e ijet in partenza per il fronte. Il suo è

Page 152: Legend - Lu, Marie.pdf

un piano per impedirci di vincerecontro le Colonie. Per un po’abbiamo perfino creduto chepotesse lavorare per le Colonie, male sue missioni sono semplici,portate a termine senzaequipaggiamento tecnologico esenza copertura economica. Nonproprio quello che ti aspetteresti dalnostro nemico. Per quel che nesappiamo non ha mai accettatoincarichi su commissione ed è pocoprobabile che abbia cominciatoadesso. Chi altri assolderebbe unmercenario mai testato prima? Unaltro possibile sponsor sono iPatrioti ma, se Day avesse agito

Page 153: Legend - Lu, Marie.pdf

per loro, a quest’ora uno dei Patriotiavrebbe già disegnato la lorobandiera su uno dei muri intornoalla scena del crimine: tredicistrisce rosse e bianche concinquanta pallini bianchi su unrettangolo blu.

No, non si sarebbero fattisfuggire l’occasione di reclamare lavittoria.

Ma più di ogni altra cosa, quellache torna meno è questa: Day nonha mai ucciso nessuno prima d’ora.Una ragione in più per cui non credoche sia legato ai Patrioti. In passatosi è intrufolato in una zona diquarantena legando un poliziotto di

Page 154: Legend - Lu, Marie.pdf

pattuglia per strada. Il poliziotto èstato ritrovato senza un graffio, aparte un occhio nero. Un’altra voltaè entrato nel caveau di una bancalasciando le quattro guardieall’ingresso posteriore appena unpo’ intontite. Ha persino dato fuocoa un intero squadrone di caccia dacombattimento su un campod’aviazione deserto, nel cuore dellanotte, e in due diverse occasioni haatterrato delle aeronavidanneggiandone i motori. E ancora,ha deturpato la fiancata di unedificio militare. Ha rubato soldi,viveri e altri beni. Ma non fa saltarebombe sul ciglio della strada. Non

Page 155: Legend - Lu, Marie.pdf

spara ai soldati. Non pianificaomicidi mirati. In poche parole, nonuccide.

Allora perché Metias? Dayavrebbe potuto scappare senzaucciderlo. Aveva del risentimentonei suoi confronti? Mio fratello gliaveva fatto qualcosa in passato?Non può essere stato un incidente,il coltello ha trapassato il cuore dimio fratello con precisione.

Dritto attraverso quel suo cuoreintelligente, stupido, testardo eiperprotettivo.

Apro gli occhi, poi sollevo lamano e studio di nuovo il ciondolo.Appartiene a Day, le impronte

Page 156: Legend - Lu, Marie.pdf

digitali ci hanno almeno dettoquesto. Si tratta di un dischettorotondo senza alcuna incisione, loabbiamo ritrovato sul pavimentodelle scale dell’ospedale insieme altesserino. Non è di alcuna religioneche conosco. Non vale niente intermini economici, solo nichel erame e plastica. Il che significa cheprobabilmente non l’ha rubato e perlui ha un altro significato, tanto daportarlo sempre con sé e rischiaredi perderlo. Magari è unportafortuna. Magari gli è statodato da qualcuno a cui è legato.Magari è la stessa persona per laquale ha cercato di rubare la

Page 157: Legend - Lu, Marie.pdf

medicina. Il ciondolo racchiude unsegreto, ma non so quale.

Una volta le imprese di Day miaffascinavano. Adesso invece è ilnemico con cui devo misurarmi, ilmio obiettivo. La mia primamissione.

Metto insieme i pensieri per duegiorni e il terzo chiamo ilcomandante Jameson.

Ho un piano.

Page 158: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

SOGNO DI ESSERE DI NUOVO ACASA. Eden è seduto sul pavimentoe sta disegnando dei cerchi sulleassi di legno. Ha quattro o cinqueanni, le guance paffute tipiche deibambini. Si alza ogni pochi minuti emi chiede di giudicare la sua arte.John e io siamo rannicchiati sul

Page 159: Legend - Lu, Marie.pdf

divano e tentiamo invano diaggiustare la radio che abbiamo daanni. Ricordo ancora quando papàla portò a casa. Ci dirà in qualiquartieri c’è il morbo, aveva detto.Però al momento tutte le sue viti emanopole giacciono consumate esenza vita sulle nostre ginocchia.Chiedo aiuto a Eden, ma lui si limitaa sghignazzare e ci dice disbrigarcela da soli.

Mamma è da sola nel cucinino ecerca di preparare la cena. Questaè una scena che conosco bene. Haentrambe le mani avvolte dapesanti fasciature. Oggi, nel ripulirei bidoni dell’immondizia intorno a

Page 160: Legend - Lu, Marie.pdf

Union Station, deve essersi tagliatacon dei cocci di bottiglia o dellelattine vuote. Mentre divide deichicchi di mais congelato con laparte piatta del coltello, ha unsussulto. Le mani ferite le tremano.

Fermati, mamma. Ti aiuto io.Provo ad alzarmi, ma i miei piedisembrano incollati a terra.

Dopo un po’ sollevo la testa pervedere che cosa Eden stiadisegnando. Non riesco a capire dasubito cosa siano quelle forme,sembrano scarabocchiate allarinfusa, sparpagliate a casacciosotto le sue dita indaffarate.

Quando guardo con più

Page 161: Legend - Lu, Marie.pdf

attenzione, mi accorgo che stadisegnando dei soldati cheirrompono in casa nostra. Stausando un pastello rosso sangue.

Mi sveglio di colpo. Da unafinestra vicina filtrano dei deboliraggi di luce, grigi e calanti.

Sento il suono appenapercettibile della pioggia. Sono inquella che assomiglia alla cameraabbandonata di un bambino. Lacarta da parati è blu e gialla escollata agli angoli. Due candelerischiarano la stanza. Mi accorgoche ho i piedi che spuntanodall’estremità del letto e un cuscinosotto la testa. Quando cambio

Page 162: Legend - Lu, Marie.pdf

posizione, mi sfugge un lamento echiudo gli occhi.

Vengo raggiunto dalla voce diTess. «Riesci a sentirmi?» michiede.

«Parla più piano, cugina.» Leparole mi escono dalle labbrasecche come un sussurro.Un’emicrania lancinante mi fascoppiare la testa. Tess riconosce lasofferenza sul mio viso e rimane insilenzio mentre tengo chiusi gliocchi e aspetto che passi. Il doloreperò continua, come un piccone chenon smette di martellarmi.

Dopo un’eternità, l’emicraniacomincia finalmente a svanire. Apro

Page 163: Legend - Lu, Marie.pdf

gli occhi. «Dove sono? Tu staibene?»

Metto a fuoco la faccia di Tess.Ha i capelli tirati indietro in unatreccia corta, le labbra rosa esorridenti. «Se io sto bene?» dice.«Sei rimasto K.O. per più di duegiorni. Tu come ti senti?»

Il dolore mi investe a ondate,stavolta dalle ferite che devo avereovunque. «Alla grande.»

Il sorriso di Tess sparisce. «Ci seiandato vicino, c’è mancato un pelo.Se non avessi trovato qualcunopronto a ospitarci, non credo che cel’avresti fatta.»

All’improvviso ricordo ogni cosa.

Page 164: Legend - Lu, Marie.pdf

L’entrata dell’ospedale, il tesserinorubato, le scale e il laboratorio, lalunga caduta, il coltello lanciato alcapitano, le fogne. La medicina.

La medicina. Provo a sedermi,ma mi muovo troppo in fretta edevo mordermi il labbro per nongridare. Mi porto la mano al collo,nessun ciondolo da afferrare. Sentouna stretta al petto. L’ho perso.Quel ciondolo me l’aveva dato miopadre e sono stato così sbadato daperderlo.

Tess prova a calmarmi. «Piano,non agitarti.»

«La mia famiglia sta bene?Qualche fiala è sopravvissuta alla

Page 165: Legend - Lu, Marie.pdf

caduta?»«Qualcuna.» Tess mi aiuta a

rimettermi giù prima di appoggiarsicon i gomiti sul letto. «Meglio isoppressori di niente. Li ho giàportati a casa di tua madre, insiemeal tuo fagotto di regali. Sonopassata dal retro e ho dato tutto aJohn. Mi ha chiesto di ringraziarti.»

«Non gli avrai per caso dettoquello che è successo?»

Tess alza gli occhi al cielo.«Pensi che potessi tenerglielonascosto? A quest’ora tutti sannodell’incursione all’ospedale e Johnsa che sei ferito. È piuttostoarrabbiato.»

Page 166: Legend - Lu, Marie.pdf

«Ti ha detto chi è che sta male?Eden? Mamma?»

Tess si morde il labbro. «Eden.John dice che per il momento lui etua mamma stanno bene.Comunque Eden riesce a parlare esembra abbastanza cosciente. Haprovato ad alzarsi per aiutare tuamadre ad aggiustare una perditasotto il lavandino, per dimostrareche è in forze, ma ovviamente lei loha rispedito a letto. Tua madre hausato due delle camicie di John perfarne dei panni freschi, per cercaredi abbassare la febbre di Eden,perciò John ha detto che se trovialtri vestiti della sua misura li

Page 167: Legend - Lu, Marie.pdf

accetterebbe volentieri.»Emetto un lungo sospiro. Eden. È

proprio da lui, giocare al piccoloingegnere pur avendo il morbo.Almeno sono riuscito a prenderedelle medicine. Tutto si aggiusterà.Per un po’ Eden starà bene e nonm’importa di dovere affrontare leprediche di John. Invece per ilciondolo, be’... per un attimo sonocontento che mia madre non verràa saperlo, perché le spezzerebbe ilcuore.

«Non sono riuscito a trovarenessun antidoto e non ho avuto iltempo di cercare.»

«Non fa niente» risponde Tess,

Page 168: Legend - Lu, Marie.pdf

mentre prepara un bendaggio pulitoper il mio braccio. Vedo il miovecchio berretto consunto appesoallo schienale della sua sedia. «Latua famiglia ha un po’ di tempo. Cisarà un’altra occasione.»

«In casa di chi siamo?»Appena formulo la domanda

sento una porta chiudersi, poi unrumore di passi nella stanzaaccanto. Guardo Tess allarmato, malei mi fa un cenno con la testa e midice di rilassarmi.

Entra un uomo, che scrolla goccedi pioggia sporca da un ombrello. Inmano ha una busta di cartamarrone. «Sei sveglio» mi dice.

Page 169: Legend - Lu, Marie.pdf

«Bene.» Studio la sua faccia. Èmolto pallido e pienotto, consopracciglia cespugliose e occhiamichevoli. «Ragazzina,» continuaguardando Tess «pensi che ce lafarà a muoversi per domani sera?»

«Ce ne andremo prima di allora.»Tess prende una bottiglia con unliquido trasparente, forse alcol, ebagna gli angoli della garza.Quando l’appoggia sul punto in cui ilproiettile mi ha colpito di striscio ilbraccio, mi ritraggo. Sembra che miabbia avvicinato alla pelle unfiammifero acceso.

«Grazie ancora, signore, peraverci fatto stare qui.»

Page 170: Legend - Lu, Marie.pdf

L’uomo risponde con un grugnito,l’espressione incerta, e imbarazzatofa un cenno con la testa. Si guardaintorno come se cercasse qualcosa.«Mi dispiace, ma non posso tenervidi più. La pattuglia anti-morbo faràun altro rastrellamento moltopresto.» Ha un attimo di esitazione,poi estrae due lattine dalla busta dicarta e le appoggia su uncassettone. «Ti ho preso del chili dicarne. Non è dei migliori, ma tiriempirà la pancia. Ti porto anchedel pane.» Prima che uno di noipossa dire qualcosa, esce di corsadalla stanza con il resto della spesa.

Mi guardo il corpo per la prima

Page 171: Legend - Lu, Marie.pdf

volta. Indosso un paio di pantalonimilitari marroni e ho il torso nudo ele braccia avvolte dalle bende.Come pure una gamba. «Perché cista aiutando?» chiedo a Tesssottovoce.

Lei alza gli occhi, smettendo diarrotolare una garza pulita intornoal mio braccio. «Non esseresospettoso. Aveva un figlio al fronteche è morto per il morbo qualcheanno fa.» Tess fa un nodo finalealla garza e mi scappa un urlo.«Respira a fondo.» Obbedisco.Mentre preme delicatamente le ditasu parti diverse del mio torace,vengo pugnalato dalle fitte. Le si

Page 172: Legend - Lu, Marie.pdf

arrossano le guance. «Forse hai unacostola incrinata, ma niente dirotto. Dovresti riprenderti in fretta.Comunque, l’uomo non ha volutoche gli dicessi i nostri nomi e io nongli ho chiesto il suo. Meglio nonsaperlo. Gli ho spiegato come haifatto a ridurti così e forse gli haricordato il figlio.»

Rimetto la testa sul cuscino. Ho ilcorpo tutto indolenzito. «Ho persotutti e due i coltelli» mormoro, inmodo che l’uomo non mi senta.«Erano dei buoni coltelli.»

«Mi dispiace, Day» dice Tess. Siscansa una ciocca di capelli dallafaccia e si china su di me. In mano

Page 173: Legend - Lu, Marie.pdf

ha una bustina di plasticatrasparente con dentro tre bossoliargentati. «Ho trovato questiimpigliati nelle pieghe dei tuoivestiti e ho pensato che forse livolevi per la tua fionda.» M’infila labusta in una delle tasche.

Mi viene da sorridere. La primavolta che ho incontrato Tess treanni fa era un’orfana di dieci anniche rovistava tra i bidonidell’immondizia nel settore Nima.Allora aveva così tanto bisogno delmio aiuto che a volte mi dimenticodi quanto adesso io facciaaffidamento su di lei.

«Grazie, cugina» le dico. Lei

Page 174: Legend - Lu, Marie.pdf

bofonchia qualcosa che non capiscoe guarda da un’altra parte.

Dopo un po’ mi addormentoprofondamente. Quando mirisveglio, non so quanto tempo siapassato. Il mal di testa è sparito efuori è buio. Potrebbe essere lostesso giorno, ma ho la sensazionedi aver dormito troppo perché siacosì. Niente soldati, niente polizia.Siamo ancora vivi. Resto immobileper un istante, perfettamentesveglio nell’oscurità. Sembra che ilnostro guardiano non ci abbiadenunciato. Ancora.

Tess sonnecchia sul bordo delletto con la testa appoggiata sulle

Page 175: Legend - Lu, Marie.pdf

braccia. A volte vorrei poterletrovare una casa come si deve, unafamiglia disposta ad accoglierla. Maogni volta che ho questo pensiero loallontano dalla mente perché, se siunisse a una famiglia vera,tornerebbe nella rete dellaRepubblica all’istante. E verrebbecostretta ad affrontare la Provaperché non l’ha mai sostenuta. Opeggio, scoprirebbero il suo legamecon me e la interrogherebbero.Scuoto la testa. Tess è troppoingenua, troppo facile damanipolare. Non l’affiderei mai anessun altro. E poi... sentirei la suamancanza. I primi due anni passati

Page 176: Legend - Lu, Marie.pdf

a vagabondare da solo sono statitristi.

Roteo lentamente la caviglia. Èun po’ indolenzita, ma a partequello nessun dolore, nessunmuscolo stirato e gonfiorepreoccupante. La ferita delproiettile brucia ancora e le costolemi fanno un male atroce, mastavolta sono abbastanza forte damettermi a sedere senza troppiproblemi. In un gesto automaticomi tocco i capelli, sciolti e lunghioltre le spalle. Con una mano liraccolgo in una coda disordinata e liattorciglio su loro stessi. Quindi michino sopra Tess, prendo dalla

Page 177: Legend - Lu, Marie.pdf

sedia il mio berretto rovinato e melo infilo. Le braccia mi bruciano perlo sforzo.

Sento odore di chili e pane. Sulcassettone accanto al letto c’è unascodella fumante con un panino inequilibrio sul bordo. Ripenso alledue lattine che il padrone di casaha lasciato poco fa.

Lo stomaco brontola. Divoro finoall’ultima briciola.

Mentre lecco i resti del chili dalledita, sento una porta che si chiudein qualche parte della casa e, pocodopo, un rumore di passi checorrono verso la nostra stanza. Miirrigidisco. Tess si sveglia di

Page 178: Legend - Lu, Marie.pdf

soprassalto e mi afferra il braccio.«Cos’è stato?» farfuglia. Mi porto

un dito davanti alla bocca.Il nostro benefattore si precipita

nella stanza con addosso unavestaglia strappata sopra alpigiama. «Dovete andarvene,adesso» sussurra. Ha la fronteimperlata di sudore. «Ho appenasentito che un uomo vi stacercando.»

Lo fisso negli occhi. Tess miguarda spaventata. «Come lo sai?»gli chiedo.

L’uomo comincia a sgomberare lastanza, prendendo la mia ciotolavuota e pulendo il cassettone. «Se

Page 179: Legend - Lu, Marie.pdf

ne va in giro dicendo che ha quellacura per il morbo, che serve aqualcuno. Dice di sapere che seiferito. Non ha detto come sichiama, ma è chiaro che parla dite.»

Mi tiro su di scatto e mi siedo sulbordo del letto. Adesso nonabbiamo scelta. «Parla di me»convengo con l’uomo. Tess arraffain fretta qualche benda pulita e sela infila sotto la maglia. «È unatrappola. Dobbiamo andarcenesubito.»

L’uomo annuisce senza un attimodi esitazione. «Potete uscire dallaporta sul retro. Dritto in fondo al

Page 180: Legend - Lu, Marie.pdf

corridoio, sulla sinistra.»Mi prendo un attimo per

incontrare il suo sguardo. Inquell’istante capisco che saesattamente chi sono, ma non lodirebbe mai ad alta voce. Comealtre persone nel nostro settore chehanno capito chi sono e mi hannodato una mano in passato, anchelui non ha un granché da ridire suiproblemi che causo alla Repubblica.«Ti siamo molto riconoscenti» glidico.

Lui non ribatte. Prendo Tess permano e ci incamminiamo fuori dallastanza, lungo il corridoio eattraverso la porta sul retro. La

Page 181: Legend - Lu, Marie.pdf

notte è densa di umidità. Il doloredelle ferite mi fa lacrimare gli occhi.

Avanziamo nel silenzio dei vicolisecondari per sei isolati prima dirallentare il passo. Ora le mie feritestanno urlando. Alzo una mano perconsolarmi sfiorando il miociondolo, ma poi mi ricordo che nonè più intorno al collo. Unasensazione di malessere mi salenello stomaco. E se la Repubblicacapisse cos’è? Lo distruggerebbero?E se riuscissero a risalire alla miafamiglia?

Tess si accascia a terra eappoggia la testa al muro delvicolo. «Dobbiamo lasciare la città»

Page 182: Legend - Lu, Marie.pdf

mi dice. «Qui è troppo pericoloso,Day. Lo sai anche tu. Saremmo piùal sicuro in Arizona o nel Colorado,ma anche Barstow andrebbe bene,al limite. La periferia non è poi cosìmale.»

Sì, certo. Lo so benissimo.Abbasso lo sguardo. «Anch’io vorreiandarmene.»

«Ma non lo farai. Te lo leggonegli occhi.»

Rimaniamo in silenzio per un po’.Se dipendesse da me attraversereil’intero paese da solo e fuggireinelle Colonie il prima possibile. Nonm’importa di rischiare la mia vita.Ma ci sono decine di motivi per cui

Page 183: Legend - Lu, Marie.pdf

non posso andarmene e Tess lo sa.Non è che John e mamma possonoprendere e mollare i lavori a loroassegnati per scappare con me, nonsenza far scattare un allarme. Nonè che Eden può ritirarsi dalla scuolaa cui è stato destinato. A meno chenon vogliano diventare dei fuggitivicome me.

«Vedremo» dico alla fine.Tess mi rivolge un sorriso

tristissimo. «Chi credi che ti stiacercando?» mi chiede dopo un po’.«Come fanno a sapere che siamonel settore Lake?»

«Non lo so. Potrebbe essere unospacciatore che ha sentito

Page 184: Legend - Lu, Marie.pdf

dell’irruzione in ospedale. Magaripensa che abbiamo un mucchio disoldi o roba del genere. Magari è unsoldato, o una spia. In ospedale hoperso il mio ciondolo, non so comepotrebbero usarlo per scoprirequalcosa sul mio conto, ma c’èsempre una possibilità.»

«Cos’hai deciso di fare?»Alzo le spalle. La ferita sul

braccio ha preso a pulsare e uso ilmuro per sostenermi. «Chiunquesia, di sicuro non ho intenzione diincontrarlo. Però devo ammetterlo,sarei curioso di sentire cos’ha dadire. E se avesse davvero una curaper il morbo?»

Page 185: Legend - Lu, Marie.pdf

Tess mi fissa. È la stessaespressione che aveva la primasera che l’ho conosciuta: fiduciosa,curiosa e spaventata allo stessotempo. «Be’... non sarebbe piùpericoloso della tua stupidairruzione in ospedale, non credi?»

Page 186: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

NON SO SE È PERCHÉ HA COMPASSIONE DI

ME o se davvero prova qualcosa perla perdita di Metias, uno dei suoisoldati più valorosi, ma ilcomandante Jameson mi aiuta aorganizzare il funerale, e non l’hamai fatto prima per nessuno deisuoi soldati. Si rifiuta di dire perché

Page 187: Legend - Lu, Marie.pdf

abbia deciso così.Le famiglie facoltose come la

nostra organizzano sempre funeralielaborati e quello di Metias sisvolge dentro un edificio con arcatebarocche che svettano verso il cieloe vetrate colorate. I pavimenti nudisono stati rivestiti di moquettebianca e la stanza è piena di tavolida pranzo traboccanti di lillàbianchi. Le uniche note di coloreprovengono dalle bandiere e dalsigillo d’oro circolare dellaRepubblica appesi dietro l’altarecentrale, con il ritratto del nostroglorioso Elector Primo che sovrastaogni cosa.

Page 188: Legend - Lu, Marie.pdf

Tutti i presenti sono vestiti con iloro abiti bianchi migliori. Io neindosso uno elaborato, dotato dimerletti e corsetto, con unasovragonna di seta a balze chiusasul retro. Il bustino è tenutoinsieme da un fermaglio d’orobianco con il sigillo dellaRepubblica. Il parrucchiere mi hasistemato i capelli inun’acconciatura alta, con alcuniriccioli lasciati liberi che ricadono suuna spalla e una rosa biancaappuntata dietro l’orecchio. Lacollana che mi avvolge la gola è unfilo di perle. Ho le palpebrericoperte di ombretto bianco

Page 189: Legend - Lu, Marie.pdf

luccicante, le ciglia bagnate nellaneve e le occhiaie nascoste dacipria bianca brillante. A ogni cosa èstato strappato via il colore, propriocome Metias è stato strappato dallamia vita.

Una volta Metias mi ha detto chenon è sempre stato così, che solodopo le prime inondazioni ederuzioni vulcaniche, dopo che laRepubblica ha costruito una barrieralungo il fronte per impedire aidisertori delle Colonie di entrareillegalmente nel nostro territorio, lagente ha cominciato a piangere ipropri morti vestendo di bianco.«Dopo le prime eruzioni,» mi spiegò

Page 190: Legend - Lu, Marie.pdf

«cenere bianca è scesa dal cielo permesi. I morti e i moribondi ne eranoricoperti. Perciò adesso ci si veste dibianco per onorare i defunti.»

Me lo aveva detto perché gliavevo chiesto come si era svolto ilfunerale dei nostri genitori.

Adesso vago tra gli ospiti,smarrita e senza meta, rispondendoalle frasi di cordoglio di quelli chemi circondano con paroleappropriate, preparate. «Mi dispiacemolto per la sua perdita» mi dicono.Riconosco alcuni insegnanti,compagni d’armi e superiori diMetias. Ci sono anche un paio dimiei compagni. Sono sorpresa di

Page 191: Legend - Lu, Marie.pdf

vederli. Durante i miei tre anni diuniversità non sono mai stata bravaa stringere amicizie, considerandola mia età e il pesante piano distudi. Eppure sono qui, alcuni dalleesercitazioni pomeridiane e altri dalcorso di Storia della Repubblica421. Mi prendono la mano escuotono la testa. «Prima i tuoigenitori e adesso tuo fratello. Nonriesco a immaginare quantodev’essere dura per te.»

No, non puoi. Sorrido lo stessocortesemente e saluto chinando ilcapo, perché so che non lo fannocon cattiveria. «Grazie per esserevenuto» dico a tutti. «Significa

Page 192: Legend - Lu, Marie.pdf

molto per me. So che Metiassarebbe fiero di aver dato la vitaper la patria.»

Di tanto in tanto colgo lo sguardoammirato di qualche cascamortodall’altra parte della sala, cheignoro sistematicamente. Non soche farmene di certi sentimenti. Ilmio vestito non è per loro. È soloper Metias che indosso questo abitoinutilmente raffinato, per mostrarequanto lo amo senza ricorrere alleparole.

Dopo un po’ mi siedo a un tavolonella parte davanti della sala,rivolta verso l’altare addobbato difiori che presto vedrà sfilare una

Page 193: Legend - Lu, Marie.pdf

parata di persone ansiose dileggere il proprio elogio a miofratello. Chino il capo in segno dirispetto alle bandiere dellaRepubblica, poi i miei occhi sispostano sulla bara biancasistemata lì accanto. Da qui riesco avedere solo una parte della personache giace al suo interno.

«È davvero incantevole, June.»Alzo lo sguardo per vedere

Thomas che fa un inchino e poioccupa il posto vicino al mio. Hascambiato i suoi vestiti militari conun elegante abito con panciotto e siè appena tagliato i capelli. Si vedeche il completo è nuovo di zecca e

Page 194: Legend - Lu, Marie.pdf

dev’essergli costato una fortuna.«Grazie, anche tu.»

«Cioè... quello che volevo dire èche è incantevole date lecircostanze, visto tutto quello che ècapitato.»

«Lo so quello che volevi dire.»Allungo la mano e gli do un buffettosulla sua per tranquillizzarlo. Lui misorride e sembra che vogliaaggiungere qualcos’altro, poi peròcambia idea e distoglie lo sguardo.

Ci vuole mezz’ora prima che tuttitrovino il proprio posto e un’altramezz’ora prima che i cameriericomincino ad arrivare con leportate. Non mangio niente. Il

Page 195: Legend - Lu, Marie.pdf

comandante Jameson è seduto difronte a me all’estremità oppostadel tavolo e tra lei e Thomas cisono tre miei compagni diuniversità, con i quali scambio deisorrisi forzati. Alla mia sinistra siedeun uomo di nome Chian cheorganizza e supervisiona tutte leProve che si svolgono a LosAngeles. Anche la mia. Quello chenon capisco è perché sia qui, cosagliene importi che Metias sia morto.È una vecchia conoscenza dei nostrigenitori, perciò la sua presenza nonè del tutto inaspettata, ma perché èseduto proprio accanto a me?

Poi mi torna in mente che Chian

Page 196: Legend - Lu, Marie.pdf

era stato il mentore di Metias primache entrasse a far parte dellasquadra del comandante Jameson.Metias lo odiava.

Adesso l’uomo corruga lesopracciglia cespugliose e mi piazzauna mano sulla spalla scoperta. Lalascia lì per un po’. «Come ti senti,mia cara?» Le sue paroledeformano le cicatrici che ha sulvolto, un taglio sul ponte del naso eun altro segno frastagliato chedall’orecchio gli arriva fin sotto almento.

Riesco in qualche modo asorridere. «Meglio del previsto.»

«Be’, avrei detto lo stesso.» Gli

Page 197: Legend - Lu, Marie.pdf

esce una risata che mi fa ritrarre. Isuoi occhi mi squadrano dalla testaai piedi. «Con quel vestito addossosembri proprio un fiorellino.»

Ci vuole tutto il mio autocontrolloper conservare il sorriso sulla faccia.Stai calma, dico a me stessa. Chiannon è un uomo da farsi nemico.

«Devi sapere che volevo moltobene a tuo fratello» continua coneccessiva partecipazione. «Me loricordo ragazzino, avresti dovutovederlo. Non faceva che correre peril salotto dei tuoi genitori con le ditapuntate come una pistola.Destinato fin da piccolo a entrarenelle nostre squadre.»

Page 198: Legend - Lu, Marie.pdf

«Grazie, signore» gli dico.Chian taglia un grosso pezzo di

bistecca e se lo ficca in bocca.«Durante il periodo in cui l’ho avutosotto la mia guida è sempre statomolto attento. Un leader nato. Tene ha mai parlato?»

Un’immagine mi attraversa lamente. La notte di pioggia in cuiMetias iniziò a lavorare per Chian.Quella sera mi portò fuori – insiemea Thomas, che andava ancora ascuola – nel settore Tanagashi,dove mangiai la mia prima scodelladi maiale edame con spaghetti einvoltini di cipolle dolci. Ricordo cheindossavano tutti e due l’uniforme

Page 199: Legend - Lu, Marie.pdf

completa, Metias con la giaccasbottonata e la camicia fuori daipantaloni, Thomas impeccabilecome al solito, i capelliaccuratamente pettinati all’indietro.Thomas mi prendeva in giro per icodini spettinati, invece Metias erasilenzioso. Poi, una settimana dopo,il suo apprendistato con Chiancessò in modo brusco. Metias avevapresentato un ricorso e furiassegnato alla pattuglia delcomandante Jameson.

«Mi ha detto che erano tutteinformazioni riservate» mento.

Chian ride ancora. «Davvero unbravo ragazzo, quel Metias. Una

Page 200: Legend - Lu, Marie.pdf

gran recluta. Immagina la miadelusione quando fu riassegnatoalla pattuglia cittadina. Mi disse chenon era abbastanza sveglio pergiudicare le Prove o i ragazzini chele avevano già affrontate. Chepersona modesta. Sempre piùintelligente di quanto non pensasse,proprio come te.» A questo puntomi fa un largo sorriso e io annuisco.

Chian mi ha fatto rifare la Provauna seconda volta perché avevoottenuto il punteggio perfetto intempo record (un’ora e dieci minuti). Pensava che avessiimbrogliato. Non solo il mio èl’unico punteggio perfetto in tutta la

Page 201: Legend - Lu, Marie.pdf

nazione, ma probabilmente sonol’unica che è stata sottoposta allaP ro va due volte. «Lei è moltogentile» rispondo. «Mio fratello eraun leader migliore di quanto io nonsarò mai.»

Chian mi zittisce con un gestodella mano. «Sciocchezze, miacara.» Poi si piega verso di me,avvicinandosi in modo fastidioso.Ha un non so che di viscido esgradevole che mi mette a disagio.«Personalmente sono devastato dalmodo in cui è morto» continua.«Per mano di quel delinquente. Chevergogna!» Chian stringe gli occhi ele sue sopracciglia sembrano ancora

Page 202: Legend - Lu, Marie.pdf

più folte. «Quando il comandanteJameson mi ha riferito che sarai tua dargli la caccia, mi sono sentitosollevato. La faccenda richiede unapproccio nuovo e tu sei labambolina giusta per farlo. Chegioiellino di prima missione, eh?»

Lo odio con tutta me stessa.Thomas dev’essersi accorto diquello che provo, perché sento lasua mano posarsi sulla mia sotto alt a vo l o . Non gli dia peso, stacercando di dirmi. Quandofinalmente Chian si gira dall’altraparte per rispondere alla domandadell’uomo seduto accanto a lui,Thomas si piega verso di me.

Page 203: Legend - Lu, Marie.pdf

«Chian nutre del rancore controDay» mi sussurra.

«Dici sul serio?» bisbiglio a miavolta.

Lui annuisce. «Chi pensa siastato a regalargli quella cicatrice?»

È stato Day? Non riesco a tenerelontana la sorpresa dalla faccia.Chian è un uomo piuttostocorpulento e lavora perl’amministrazione della Prova dache io ricordi. È un ufficialeaddestrato. Un adolescente avrebbepotuto davvero ferirlo in quelmodo? E passarla liscia? Lancio unosguardo a Chian e studio lacicatrice. È un taglio netto fatto con

Page 204: Legend - Lu, Marie.pdf

una lama liscia. Deve anche esseresuccesso in fretta, per essere unalinea così dritta. Non riesco aimmaginare Chian che rimanefermo mentre qualcuno lo affetta inquel modo. Per un attimo, giustouna frazione di secondo, sono dallaparte di Day. Alzo gli occhi sulcomandante Jameson, che mi fissacome se leggesse i miei pensieri. Mimette a disagio.

La mano di Thomas tocca dinuovo la mia. «Ehi» mi dice. «Daynon può nascondersi al Governo persempre, prima o poi staneremoquel teppistello e gli daremo unapunizione esemplare. Non può

Page 205: Legend - Lu, Marie.pdf

competere con lei, specialmentequando si mette in testa qualcosa.»

Il sorriso gentile di Thomas mi fasentire fragile e d’un tratto misembra che sia Metias quelloseduto accanto a me, a dirmi cheandrà tutto bene e a rassicurarmiche la Repubblica non mitrascurerà. Una volta mio fratelloaveva giurato di restare per sempreal mio fianco. Sposto gli occhi daThomas all’altare, in modo che nonveda le mie lacrime. Non possoricambiare il suo sorriso. Non credoche sorriderò mai più.

«Facciamola finita» dicosottovoce.

Page 206: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

NONOSTANTE SIA QUASI SERA, faancora un caldo d’inferno. Camminozoppicando per le strade lungo ilconfine tra i settori Alta e Winter,seguo la curva del lago e poi escoallo scoperto, perdendomi nellacalca di persone che avanza afatica. Le mie ferite si devono

Page 207: Legend - Lu, Marie.pdf

ancora rimarginare. Indosso ipantaloni militari che mi ha dato ilnostro benefattore insieme a unasottile camicia che Tess ha trovatoin un cassonetto e il berrettoabbassato sulla fronte; ho aggiuntoal mio travestimento una bendasull’occhio sinistro. Niente diinsolito. Non in questo mare dioperai infortunati sul lavoro. Oggisono uscito per conto mio, Tess èrimasta al sicuro diverse strade piùgiù, nascosta sul balcone di unprimo piano. Non vedo il motivo dirischiare in due se non ce n’èbisogno.

Rumori familiari mi circondano:

Page 208: Legend - Lu, Marie.pdf

venditori ambulanti di uova d’anatrabollite e frittelle e hot dog cherichiamano i passanti. Sulla portadelle drogherie e delle caffetteriegli inservienti cercano di procurarsidei clienti. Una macchina vecchia didecenni passa sferragliando. Glioperai del secondo turno stannolentamente tornando a casa. Alcuneragazze mi notano e arrossisconoquando le guardo. Intorno al lagoscoppiettano i motori delle barche,attente a evitare le enormi turbineidrauliche che mulinano lungo lesponde, e sulla costa le sirened’allarme alluvione sono mute espente.

Page 209: Legend - Lu, Marie.pdf

L’accesso ad alcune aree èbloccato. Da lì mi tengo alla larga, isoldati le hanno marcate come zonedi quarantena.

Gli altoparlanti allineati sui tettidei palazzi crepitano e schioccano ei jumbo-schermi interrompono i lorospot – o, in alcuni casi, i bollettinisu un altro attacco dei Patriotiribelli – per mostrare un filmatodella bandiera della Repubblica.Tutti per strada si fermano e,quando inizia il giuramento, sizittiscono.

Giuro fedeltà alla bandiera dellagrande Repubblica d’America, alnostro Elector Primo, ai nostri

Page 210: Legend - Lu, Marie.pdf

gloriosi stati, all’unità contro leColonie, alla nostra vittoriaimminente!

Quando viene nominato l’ElectorPrimo, facciamo il saluto indirezione della capitale. Bofonchio ilgiuramento sottovoce, ma rimangoin silenzio durante gli ultimi duepassaggi, quando i poliziotti nonguardano dalla mia parte. Midomando quale fosse la formulaprima che entrassimo in guerra conle Colonie.

Quando il giuramento finisce, lavita ricomincia. Entro in un bar instile orientale ricoperto di graffiti.L’inserviente alla porta sfoggia un

Page 211: Legend - Lu, Marie.pdf

largo sorriso a cui mancano moltidenti e subito mi fa strada dentro.«Oggi abbiamo vera birra Tsingao»mi bisbiglia. «Casse d’avanzo di unregalo d’importazione spedito alnostro glorioso Elector Primo inpersona. La diamo fino alle sei.»Mentre lo dice, i suoi occhi guizzanointorno furtivi. Io mi limito afissarlo. Birra Tsingao? Sì, come no.Mio padre si sarebbe sbellicato. LaRepubblica non ha firmato unaccordo d’importazione con la Cina(o, come piace dire ai portavocedella Repubblica: un piano perconquistare la Cina e assumere ilcontrollo dei loro affari) solo per

Page 212: Legend - Lu, Marie.pdf

spedire prodotti di qualità ai settoripoveri. È più probabile che il tizioche ho davanti sia in ritardo con ipagamenti delle tasse bimestrali.Non vedo altro motivo per rischiare,piazzando false etichette Tsingaosulle sue bottiglie di birra fatta incasa.

Ringrazio comunque l’uomo edentro. Un posto vale l’altro perraccogliere informazioni.

Il locale è buio. L’aria puzza difumo, carne fritta e lampade a gas.Mi faccio strada tra il groviglio ditavoli e sedie – e mentre avanzosgraffigno cibo da un paio di piattiincustoditi e me lo infilo sotto la

Page 213: Legend - Lu, Marie.pdf

camicia – fino a raggiungere ilbancone. Dietro di me, una cerchianutrita di clienti sta applaudendo unincontro di skiz. Immagino chequesto bar tolleri le scommesseclandestine. Se sono furbi, sarannoanche pronti a corrompere la poliziain qualsiasi momento con i ricavidelle vincite, a meno che nonvogliano ammettere apertamente diguadagnare soldi in nero.

La barista non si prende ildisturbo di controllare la mia età.Non mi guarda nemmeno. «Cosabevi?» mi chiede.

Scuoto la testa. «Solo un po’d’acqua, grazie» rispondo. Alle

Page 214: Legend - Lu, Marie.pdf

nostre spalle sento uno scroscio diapplausi e grida di esultanza per uncombattente che è andato altappeto.

La barista mi lancia un’occhiatasospettosa. Il suo sguardo cadesubito sulla benda che ho all’occhio.«Che ti è successo alla faccia,ragazzo?»

«Incidente su ai pascoli. Badoalle mucche.»

Fa una smorfia disgustata, maadesso sembra interessata a me.«Che peccato. Sicuro di non volereuna birra per il dolore? Deve fartimale.»

Scuoto di nuovo la testa.

Page 215: Legend - Lu, Marie.pdf

«Grazie, cugina, ma non bevo. Mipiace stare all’erta.»

La tipa mi sorride. Alla lucetremolante della lampada sembracarina, con l’ombretto verdebrillante sulle palpebre e i capellineri corti a caschetto. Il tatuaggiodi una pianta rampicante leserpeggia giù per il collo e lesparisce nella camicia, sotto alcorsetto. Appesi intorno al collo haun paio di occhialoni sporchi, forseper proteggersi dalle risse da bar.Quasi un peccato. Se non fossioccupato a raccogliere informazioniperderei un po’ più di tempo conquesta ragazza, magari

Page 216: Legend - Lu, Marie.pdf

scambiandoci due chiacchiere ecercando di strapparle un bacio oanche tre.

«Sei di Lake, giusto?» mi chiede.«Hai deciso di fare un salto qui espezzare il cuore a qualcheragazza? Oppure vuoi combattere?»Indica l’incontro di skiz con uncenno della testa.

«Lo lascio fare a te.»«Cosa ti fa pensare che io

combatta?» dice.Accenno con il mento alle

cicatrici che ha sulle braccia e ailividi sulle mani. Lei mi sorride.

Dopo un attimo alzo le spalle.«Non metterei piede in uno di quei

Page 217: Legend - Lu, Marie.pdf

ring neanche morto. Mi sto soltantoprendendo una pausa dal sole.Sembri di compagnia, lo sai? Vogliodire, a meno che tu non abbia ilmorbo.»

La battuta è scontata, ma lei ridelo stesso. Poi si china sul bancone.«Vivo ai margini del settore. Per ilmomento è un posto sicuro.»

Mi sporgo verso di lei. «Allora seifortunata.» Divento serio. «A unafamiglia che conosco hanno appenamarcato la porta.»

«Mi dispiace per loro.»«Voglio chiederti una cosa, tanto

per curiosità. Hai sentito niente suun uomo che negli ultimi giorni se

Page 218: Legend - Lu, Marie.pdf

ne va in giro da queste parti, untizio che dice di avere medicine peril morbo?»

La ragazza solleva unsopracciglio. «Sì, ho sentitoqualcosa. C’è un mucchio di genteche lo sta cercando.»

«E che cosa racconta?»La ragazza ha un momento di

esitazione. Mi accorgo che ha dellepiccole lentiggini sul naso. «Hosentito dire che vuole dare una curaper il morbo a qualcuno, unapersona in particolare. Che lapersona in questione sa che staparlando di lui.»

Cerco di assumere un’aria

Page 219: Legend - Lu, Marie.pdf

divertita. «Proprio una personafortunata, eh?»

Lei arriccia il naso. «Sul serio. Hadetto che vuole incontrare questapersona a mezzanotte, stanotte, nelluogo dei “dieci secondi”.»

«Il luogo dei dieci secondi?»La barista alza le spalle. «Che il

diavolo mi porti se so che significa.Per quanto mi riguarda, nessuno losa.» Si china sul bancone e abbassala voce. «Sai cosa penso? Penso chequesto tizio sia solo uno svitato.»

Mi unisco a lei in una risata, mala mia mente si è messa a girare.Adesso non ho dubbi che questapersona stia cercando proprio me.

Page 220: Legend - Lu, Marie.pdf

Quasi un anno fa sono entrato nellabanca Arcadia passando dal retro.Una delle guardie di sicurezza hatentato di uccidermi. Quando mi hasputato addosso dicendomi che illaser della cassaforte mi avrebbefatto a pezzi, gli ho riso in faccia. Gliho risposto che ci avrei messo diecisecondi a entrare nella stanzablindata. Lui non mi ha creduto...ma tanto nessuno crede mai aquello che dico finché non lo faccio.Con quei soldi ho comprato un belpaio di stivali e perfinoun’elettrobomba al mercato nero,un ordigno che mette fuori uso tuttele armi da fuoco nelle sue

Page 221: Legend - Lu, Marie.pdf

vicinanze. Mi è tornata utile quandoho attaccato la base aerea. A Tessinvece è toccato un interoguardaroba, camicie nuove di zeccae scarpe e pantaloni, bende, alcoldisinfettante e anche una boccettadi aspirine. Tutti e due ci siamoriforniti di cibo in quantità. Il restol’ho dato alla mia famiglia e ad altragente di Lake.

Dopo aver flirtato per una buonamanciata di minuti, saluto laragazza del bar e vado via. Il sole èancora alto nel cielo e sento ilsudore imperlarmi la faccia. Adessone so abbastanza. Il Governo deveaver trovato qualche indizio

Page 222: Legend - Lu, Marie.pdf

nell’ospedale e adesso vuoleattirarmi in una trappola. Amezzanotte invierà un suo uomonel luogo dei dieci secondi epiazzerà soldati lungo tutto il vicolo.Scommetto che pensano che io siadavvero disperato.

Probabilmente porteranno ancheun po’ di medicine per il morbo,però, per tentarmi a uscire alloscoperto. Stringo le labbra,immerso nei miei pensieri. Quindicambio direzione e m’incamminoverso il distretto finanziario.

Ho un appuntamento darispettare.

Page 223: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

ORE 23.29.

SETTORE BATALLA.

TEMPERATURA INTERNA 22 °C.

LE LUCI NEL PALAZZO GOVERNATIVO DI

BATALLA sono fredde e fluorescenti.Mi vesto in un bagno del repartoosservazione e analisi. Indosso una

Page 224: Legend - Lu, Marie.pdf

maglia nera a maniche lunghe sottouna canottiera nera a strisce,pantaloni neri stretti infilati neglianfibi e un lungo mantello nero conuna banda bianca centrale chearriva fino a terra, che mi avvolgele spalle e mi copre come unacoperta. Ho il volto nascosto da unamaschera nera e gli occhi schermatida occhiali protettivi a infrarossi. Aparte questo, ho con me soltantoun minuscolo microfono e unauricolare ancora più piccolo. E unapistola. Per ogni evenienza.

Devo sembrare asessuata,anonima, non identificabile. Devosomigliare a uno spacciatore del

Page 225: Legend - Lu, Marie.pdf

mercato nero, a qualcuno diabbastanza ricco da potersipermettere delle cure per il morbo.

Metias scuoterebbe la testa. Nonpuoi andare in missione segreta dasola, June, mi direbbe. Potresti fartimale. Com’è ironico.

Stringo la fibbia che tiene aposto il mantello (acciaio rivestitodi bronzo, probabilmente importatodal Texas Occidentale) e mi dirigoverso le scale che mi condurrannofuori dal Palazzo di Batalla e giùverso la banca Arcadia, dove dovreiincontrare Day.

Mio fratello è morto solo dacentoventi ore ma sembra passata

Page 226: Legend - Lu, Marie.pdf

un’eternità. Settanta ore fa hoottenuto l’autorizzazione per fareuna ricerca in internet e ho trovatotutto quello che ho potuto su Day.Quaranta ore fa, ho presentato alcomandante Jameson un piano perstanare Day. Trentadue ore fa ilpiano è stato approvato, ma dubitoche il comandante ricordi in cosaconsista. Trenta ore fa ho inviatodegli esploratori in ogni settore diLos Angeles infestato dal morbo:Winter, Blueridge, Lake e Alta. Sonostati loro a spargere la voce:qualcuno ha la medicina per ilmorbo, vieni a prenderla nel luogodei dieci secondi. Ventinove ore fa

Page 227: Legend - Lu, Marie.pdf

ho partecipato al funerale di miofratello.

Non prevedo di catturare Daystanotte. Non prevedo neanche diincontrarlo. Lui sa esattamentedove si trova il luogo dei diecisecondi, e sa che sono un agenteinviato dal Governo oppure daitrafficanti del mercato nero chepagano le tasse al Governo. Nonmostrerà certo la sua faccia. Ancheil comandante Jameson, che mi stamettendo alla prova con questoprimo incarico, sa che non lovedremo neppure di sfuggita.

Ma so che sarà lì. Ha undisperato bisogno di cure per il

Page 228: Legend - Lu, Marie.pdf

morbo e tutto ciò che spero diottenere stanotte è che lui si facciavivo: un indizio, un punto dipartenza, una direzione più precisain cui procedere, qualcosa dipersonale su questo giovanecriminale.

Sto attenta a non camminaresotto ai lampioni. Infatti, se nonfossi diretta nel settore finanziariodove le guardie sono appostate suitetti, avrei preferito muovermipassando dall’alto. Tutt’intorno ame i jumbo-schermi diffondono leloro campagne variopinte a tuttovolume, il suono degli spot distortodagli altoparlanti. Uno degli schermi

Page 229: Legend - Lu, Marie.pdf

mostra una foto aggiornata di Day,stavolta di un ragazzo coi capellineri e lunghi. Accanto ai jumbo-schermi ci sono le luci tremolantidella strada sotto cui camminanoorde di operai del turno di notte,poliziotti e commercianti. Di tantoin tanto un carro armato fende lafolla, seguito da diversi plotoni disoldati. (Sulle maniche hannogalloni blu: truppe di ritorno dalfronte o in rotazione per il fronte.Tengono i fucili sul fianco, conentrambe le mani sull’arma.) A mesembrano tutti uguali a Metias edevo fare respiri più profondi,camminare più veloce, qualsiasi

Page 230: Legend - Lu, Marie.pdf

cosa pur di non perdere laconcentrazione.

Attraverso Batalla prendendo lavia più lunga, passando per lestrade secondarie del settore e gliedifici abbandonati, senza maifermarmi finché non ho messo unabuona distanza tra me e la zonamilitare.

I poliziotti di pattuglia non sannoche sono in missione. Se dovesserovedermi vestita così, equipaggiatacon maschera a infrarossi, di sicuromi interrogherebbero.

La banca Arcadia è su una stradatranquilla. Giro intorno al palazzo emi ritrovo davanti a un parcheggio

Page 231: Legend - Lu, Marie.pdf

alla fine di un vicolo. Lì, aspettonell’ombra. I miei occhiali ainfrarossi cancellano dalla scenagran parte dei colori. Mi guardointorno e vedo file di altoparlanti suitetti, un gatto randagio chespazzola il coperchio di un bidonedell’immondizia con la coda, unchiosco abbandonato tappezzato divecchi comunicati anti-Colonie.

L’orologio sul mio visore segna le23.53. Trascorro il temposforzandomi di rivedere il passato diDay. Prima della rapina in questabanca, Day era apparso nei nostriarchivi altre tre volte. Mi riferiscosolo ai casi in cui abbiamo trovato

Page 232: Legend - Lu, Marie.pdf

delle impronte, posso soloimmaginare il numero di altricrimini che ha commesso. Osservocon maggiore attenzione il vicolo incui mi trovo.

Come ha fatto a irrompere inquesta banca in dieci secondi, conquattro guardie armate all’entratasul retro? Il vicolo è stretto. Forse siè servito dei numerosi appigli perarrampicarsi sulle pareti fino alprimo o al secondo piano, usandonel frattempo le stesse armi delleguardie contro di loro.Probabilmente ha fatto in modo chesi sparassero l’un l’altro. Forse si èlanciato dentro una finestra. Il tutto

Page 233: Legend - Lu, Marie.pdf

avrebbe richiesto solo pochisecondi. Di cosa abbia fatto unavolta dentro, non ne ho la piùpallida idea.

So già quanto sia agile Day.Sopravvivere a un volo dal secondopiano ne è la prova. Però stanottenon avrà l’opportunità di farlo. Nonimporta quanto sappia muoversiveloce, nessuno salta giù da unpalazzo e poi camminanormalmente. Day non sarà ingrado di sgattaiolare su per i muri oper le scale per almeno un’altrasettimana.

All’improvviso entro in tensione.Sono passati due minuti dalla

Page 234: Legend - Lu, Marie.pdf

mezzanotte e un suono seccoecheggia da qualche parte inlontananza. Il gatto seduto sulbidone fila via. Potrebbe essere unaccendino, il grilletto di una pistola,gli altoparlanti o un lampionetremolante. Potrebbe esserequalsiasi cosa. Scruto i tetti. Ancoraniente.

Ho comunque i peli sulla nucarizzati. So che è qui. So che mi staosservando.

«Vieni fuori» dico. Il minuscolomicrofono davanti alla mia bocca fasembrare la mia voce quella di unuomo.

Silenzio. Neanche gli strati di

Page 235: Legend - Lu, Marie.pdf

manifesti sul chiosco accennano amuoversi. Non tira un alito di vento.

Rimuovo una fiala da una fondinaattaccata alla cintura. L’altra manonon si sposta dall’impugnatura dellapistola. «Ho quello che ti serve»continuo, agitando la fiala per unamaggiore enfasi.

Ancora niente. Stavolta, però,sento come un leggerissimo soffio.Un respiro. I miei occhi scattanosugli altoparlanti allineati sui tetti.Ecco cos’era quel rumore. Si èallacciato alla rete degli altoparlanticosì può parlare con me senzarivelare la sua posizione. Dietro lamaschera sto sorridendo. È quello

Page 236: Legend - Lu, Marie.pdf

che avrei fatto anch’io.« L o so che ti serve» incalzo,

indicando di nuovo la fiala. Me larigiro in mano e la sollevo più inalto. «Completa di tutte le etichetteufficiali e del timbro diapprovazione. Ti assicuro che è lacura vera.»

Un altro respiro.«Qualcuno a cui tieni vorrebbe

che venissi a salutarmi.» Controllol’ora sulla maschera. «Mezzanotte ecinque. Ti do altri due minuti, poime ne vado.»

Il vicolo piomba di nuovo nelsilenzio. Di tanto in tanto sento unaltro debole respiro uscire dagli

Page 237: Legend - Lu, Marie.pdf

altoparlanti. Sposto lo sguardodall’orario sul visore alle ombre deitetti. È furbo. Non so dire da dovestia trasmettendo. Potrebbe essereda questa stessa strada, oppure aparecchi isolati di distanza, da unaposizione elevata. Però so che èabbastanza vicino da vedermi aocchio nudo.

L’orario sul visore è diventato00.07. Mi giro, infilo la fiala nellacintura e comincio a camminare.

«Che cosa vuoi in cambio dellafiala, cugina?»

La voce è poco più di un sussurroe attraverso gli altoparlanti arrivarotta e incerta, talmente crepitante

Page 238: Legend - Lu, Marie.pdf

che faccio fatica a capirlo. Nellatesta mi scorrono all’istante deidettagli. Maschio. Ha un leggeroaccento... non è dell’Oregon, delNevada, dell’Arizona, del NuovoMessico, del Texas Occidentale o dinessun altro stato della Repubblica.Viene dalla California del Sud. Usa iltermine colloquiale cugina, tipicodei civili del settore Lake. Èabbastanza vicino da avermi vistomettere via la fiala, ma nonabbastanza perché gli altoparlanticatturino la sua voce in modochiaro. Dev’essere vicino, forseappena a un isolato di distanza, inuna buona posizione di vantaggio,

Page 239: Legend - Lu, Marie.pdf

un piano alto.Dietro alle informazioni che mi

balenano nella mente, viene a gallaun odio nero, crescente. Questa è lavoce dell’assassino di mio fratello.Questa potrebbe essere l’ultimavoce che mio fratello ha ascoltato.

Aspetto due secondi prima diparlare ancora. Quando lo faccio, ilmio tono è calmo e tranquillo e nontradisce alcuna rabbia. «Che cosavoglio?» chiedo a lui. «Dipende.Soldi ne hai?»

«Milleduecento banconote.»Banconote, non oro della

Repubblica. Ruba alle classi alte,ma non è in grado di colpire quelli

Page 240: Legend - Lu, Marie.pdf

davvero ricchi. Probabilmenteagisce da solo. Scoppio a ridere.«Milleduecento banconote nonbastano per comprare questa fiala.Cos’altro hai? Oggetti di valore?Gioielli?»

Silenzio.«O magari hai delle abilità da

offrire...»«Non lavoro per il Governo.»Il suo punto debole. Ovviamente.

«Senza offesa. Valeva la penachiedere. E come sai che io nonlavoro per qualcun altro? Non credidi dare troppo merito al Governo?»

Una breve pausa, poi la voceritorna. «Il nodo del tuo mantello.

Page 241: Legend - Lu, Marie.pdf

Non so cos’è, ma di sicuro non èroba da civili.»

Questo mi sorprende un po’. Ineffetti ho fermato il mantello con unnodo Canto, un’annodatura robustache agli ufficiali piace usare. Aquanto pare Day ha unaconoscenza dettagliata delleuniformi governative. Occhionotevole. Sono svelta a coprire lamia esitazione. «Fa piacereincontrare qualcuno che sariconoscere un nodo Canto. Ma ioviaggio molto, amico mio. Vedo econosco un sacco di gente, personecon le quali potrei anche non essereaffiliato.»

Page 242: Legend - Lu, Marie.pdf

Silenzio.Aspetto di sentire un altro respiro

dagli altoparlanti. Niente.Nemmeno un clic. Non ho agitoabbastanza in fretta e la breveesitazione nella mia voce è bastataa convincerlo di non potersi fidaredi me. Mi stringo nel mantello e miaccorgo che ho iniziato a sudare nelcaldo della notte. Il cuore mi battecontro il petto.

Un’altra voce mi risuona nellatesta, ma stavolta arrivadall’auricolare. «Iparis, sei lì?» È ilcomandante Jameson. Insottofondo riesco a sentire il brusiodelle altre persone nel suo ufficio.

Page 243: Legend - Lu, Marie.pdf

«Se n’è andato» sussurro. «Mami ha fornito degli indizi.»

«Gli hai fatto capire per chilavori, non è vero? Be’, è la primavolta che ti muovi da sola.Comunque abbiamo laregistrazione. Puoi rientrare.» Il suocommento brucia un po’, ma ilcollegamento viene interrotto primache possa replicare.

Aspetto ancora un minuto, soloper assicurarmi che non abbiainterpretato male l’uscita di Day.Silenzio. Mi giro e mi avvio giù per ilvicolo. Avrei voluto dire alcomandante Jameson qualesarebbe la soluzione più sbrigativa,

Page 244: Legend - Lu, Marie.pdf

cioè radunare tutti gli abitanti delsettore Lake che hanno la portasegnata dalla X. Quello sì cheattirerebbe Day allo scoperto. Peròposso già sentire le obiezioni delcomandante. È fuori questione,Iparis. Troppo costoso e i piani altinon approverebbero. Dovraiescogitare qualcos’altro. Mi guardoindietro una volta, come se miaspettassi di vedere una sagomanera che mi segue. Ma il vicolo èdeserto.

Non mi permetteranno dicostringere Day a venire da me, ilche mi lascia solo un’alternativa.

Sarò io ad andare da lui.

Page 245: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

«MANGIA QUALCOSA, OKAY?»La voce di Tess mi scuote dal

dormiveglia. Sposto lo sguardo dallago e la vedo che mi allunga unpezzo di pane e formaggio e mi fasegno di prenderlo. Dovrei averefame. Dalla scorsa notte homangiato soltanto mezza mela.

Page 246: Legend - Lu, Marie.pdf

Eppure il panino ancora fresco cheTess ha barattato in un negozio conalcune preziose banconote nonsembra invitante.

Lo accetto lo stesso. Lungi da mesprecare del cibo commestibile,specialmente quando dovremmorisparmiare tutto quello cheabbiamo per le medicine contro ilmorbo.

Tess e io siamo seduti sullasabbia sotto a un molo, nella partedel lago che taglia il nostro settore.Ci premiamo il più possibile controla sponda scoscesa, in modo che isoldati senza niente di meglio dafare e gli operai ubriachi sopra di

Page 247: Legend - Lu, Marie.pdf

noi non riescano a vederci in mezzoalle rocce e all’erba alta. Ciconfondiamo con le ombre. Da dovesiamo seduti si sente la salsedinenell’aria e si vedono le luci delcentro di Los Angeles riflessesull’acqua. Il lago è punteggiato diedifici più vecchi, palazziabbandonati dai proprietari deinegozi e dai residenti quando salì lamarea. Lungo la sponda, dietrocortine di fumo, girano a ritmocontinuo gigantesche ruote eturbine idrauliche. Forse è questa lamia vista preferita dal nostrosquallido e magnifico piccolosettore di Lake.

Page 248: Legend - Lu, Marie.pdf

Come non detto. È la mia vistapreferita e anche quella che mipiace di meno. Perché se le lucielettriche del centro offrono unospettacolo stupendo, si vede anchelo stadio della Prova che si stagliaminaccioso verso est.

«Hai ancora tempo» mi diceTess, scivolando di lato finché nonsento il suo braccio nudo contro ilmio. I suoi capelli hanno presol’odore del pane e della cannella delnegozio. «Un mese o forse di più.Nel frattempo sono sicura chetroveremo la medicina.»

Per essere una ragazzina senzacasa né famiglia, Tess è

Page 249: Legend - Lu, Marie.pdf

sorprendentemente ottimista. Misforzo di sorriderle. «Può darsi» leconcedo. «Magari tra un paio disettimane l’ospedale abbasserà laguardia.» In cuor mio, ne dubito.

Prima ho osato dare unasbirciata a casa di mia madre. Lastrana X era ancora sulla porta. Miamadre e John sembravano a posto,se non altro abbastanza in forze dastare in piedi e camminare. MaEden... stavolta era steso a lettocon un panno sulla fronte. Anche dalontano si vedeva che ha persopeso. Sembrava pallido e la suavoce era debole e rauca. Quandopoi ho incontrato John, sul retro, mi

Page 250: Legend - Lu, Marie.pdf

ha detto che Eden non mangiadall’ultima volta che sono andato atrovarli. Ho ricordato a John ditenersi lontano dalla stanza di Edenil più possibile. Chissà questo stranomorbo come si propaga. Lui invecesi è raccomandato con me di nonfare altre bravate, per paura chefinisca ammazzato. Non ho potutotrattenermi dal ridergli in faccia.John non lo ammetterà maiapertamente, ma lo so che perEden sono l’unica possibilità.

Il morbo potrebbe mettere finealla sua vita ancora prima chepossa affrontare la Prova.

Magari è una fortuna sotto

Page 251: Legend - Lu, Marie.pdf

mentite spoglie. Non dovrà maiaspettare fuori dalla porta di casa, ilgiorno del suo decimo compleanno,che un autobus lo conduca allostadio. Non dovrà mai seguiredecine di altri ragazzini su per legradinate dello stadio e dentro glianelli interni, o correre intorno allapista mentre degli impiegati delGoverno studiano la sua postura ela respirazione, o rispondere apagine e pagine di stupidi test ascelta multipla, o sopravvivere a uncolloquio davanti a un semicerchiodi ufficiali impazienti. Non dovràmai aspettare insieme a uno deitanti gruppi, senza sapere quale

Page 252: Legend - Lu, Marie.pdf

tornerà a casa e quale invece verràspedito nei cosiddetti “campi dilavoro”.

Non lo so. Se deve accadere ilpeggio, forse il morbo potrebbeessere un modo più umano diandarsene.

«Eden si ammala sempre, sai?»dico dopo un po’. Stacco un grossomorso dal panino. «Quand’eraneonato una volta è quasi morto. Siè beccato una specie di morbillo eha avuto la febbre e sfoghi e hapianto per una settimana. C’èmancato poco che i soldatisegnassero la nostra porta. Maovviamente non era il morbo e

Page 253: Legend - Lu, Marie.pdf

nessun altro sembrava averlopreso.» Scuoto la testa. «John e ionon ci siamo mai ammalati.»

Stavolta Tess non ride. «PoveroEden.» Dopo una pausa, continua.«Quando mi hai trovata anch’io nonstavo tanto bene. Ti ricordi quantoero sporca?»

D’un tratto mi sento in colpa peraver parlato così tanto dei mieiproblemi negli ultimi giorni. Almenoio una famiglia di cui preoccuparmice l’ho. Le metto un braccio intornoalle spalle. «Già, facevi proprioschifo.»

Tess scoppia a ridere, ma il suosguardo rimane concentrato sulle

Page 254: Legend - Lu, Marie.pdf

luci della città. China la testa sullamia spalla, nello stesso modo in cuisi è sempre appoggiata a me findalla prima settimana insieme,quando la notai in quel vicolo delsettore Nima.

Ancora non so cosa mi fecefermare a parlare con lei quelpomeriggio. Forse il caldo mi avevaammorbidito, oppure ero soltanto dibuonumore perché avevo trovatoun ristorante che aveva buttato viadel pane vecchio.

Ciao, le dissi quel giorno.Dal bidone dell’immondizia

sbucarono altre due teste e io feciun passo indietro per la sorpresa.

Page 255: Legend - Lu, Marie.pdf

Due di loro, una donna anziana eun ragazzo, strisciarono subito fuoridai rifiuti e scapparono giù per ilvicolo. La terza, una ragazzina dinon più di dieci anni, rimase dov’erae quando mi vide cominciò atremare. Era secca come un chiodo,con una maglia e i pantaloni logori.Aveva i capelli corti e smunti,tagliati di netto sotto al mento erossi nella luce del sole.

Aspettai un momento, per nonspaventarla come avevo fatto congli altri. Ciao, le ripetei. Ti dispiacese ti faccio compagnia?

Lei continuò a fissarmi senza direuna parola. Riuscivo a malapena a

Page 256: Legend - Lu, Marie.pdf

vedere la sua faccia con tutta lafuliggine che c’era sopra.

Visto che non rispondeva, alzai lespalle e presi a camminare verso dilei. Magari potevo recuperarequalcosa di utile dalla pattumiera.

Appena le fui a tre metri, laragazzina emise un grido strozzatoe schizzò via, così veloce che caddesull’asfalto sulle mani e leginocchia. Zoppicai fino a lei. Allorala mia vecchia ferita al ginocchioera messa peggio e ricordo diessere inciampato per la fretta. Ehi!le dissi. Stai bene?

Lei scattò all’indietro e si coprì lafaccia con le mani scorticate. Per

Page 257: Legend - Lu, Marie.pdf

favore, mi implorò. Per favore, perfavore.

Per favore cosa? Poi sospirai,imbarazzato dalla mia stessairritazione. Avevo visto le lacrimeformarsi nei suoi occhi. Smettila dipiangere. Non ti faccio niente. Miinginocchiai accanto a lei. All’iniziofrignò e fece per strisciare via, maquando si accorse che non mi eromosso si fermò a fissarmi. Avevaentrambe le ginocchia sbucciate e sivedeva la carne viva e rossa.

Vivi qui vicino?Lei annuì. Poi, come se si fosse

ricordata di qualcosa, scosse latesta. No, si corresse.

Page 258: Legend - Lu, Marie.pdf

Posso aiutarti a tornare a casa?Non ce l’ho una casa.No? Dove sono i tuoi genitori?Scosse ancora la testa. Sospirai

di nuovo e lasciai cadere a terra lasacca, poi le porsi la mano.Andiamo, le dissi. Non vorraiprenderti un’infezione? Ti aiuto adisinfettarti e poi sei libera diandartene dove ti pare. Puoi avereanche un po’ del mio cibo. Unbell’affare, no?

Impiegò un sacco di tempo amettere la sua mano nella mia.Okay, sussurrò, così piano che amalapena la sentii.

Quella notte ci accampammo sul

Page 259: Legend - Lu, Marie.pdf

retro di un negozio di pegni cheaveva buttato nel vicolo un paio divecchie sedie e un divanostrappato.

Pulii le ginocchia della ragazzinacon dell’alcol rubato in un bar,facendole mordere uno straccio pernon farla gridare e attirareattenzione. Non si lasciò avvicinare,se non per prendermi cura dei suoigraffi. Ogni volta che la mia manole sfiorava per sbaglio i capelli o leurtava il braccio, si ritraeva comescottata dal vapore di un bollitore.Alla fine mi arresi e smisi di provarea parlarle. Quella notte le lasciai ildivano, mentre io sistemai la

Page 260: Legend - Lu, Marie.pdf

camicia come un cuscino e cercai diaccomodarmi per terra.

Se domani mattina vuoiandartene, fai pure, le dissi. Nondevi svegliarmi o salutarmi o robadel genere.

Sentii le palpebre diventarepesanti, ma lei rimase sveglia afissarmi mentre mi addormentavo,senza muovere un muscolo.

La mattina dopo era ancora lì. Miseguì tutto il giorno mentrerovistavo nei bidoni, raccogliendovecchi vestiti e avanzi di cibo.Provai a chiederle di andarsene.Provai addirittura a urlarle addosso.Un orfano può rivelarsi un grosso

Page 261: Legend - Lu, Marie.pdf

inconveniente. Ma pur avendolafatta piangere un paio di volte,quando mi giravo era ancora lì chemi seguiva.

Due notti dopo, mentre ce nestavamo seduti intorno a un fuoco,finalmente si decise a parlarmi. Michiamo Tess, sussurrò con un filo divoce. Poi studiò la mia faccia, comese volesse prevedere la miareazione.

Io alzai soltanto le spalle. Buonoa sapersi, le dissi.

È così che è andata.

Tess si sveglia di soprassalto. Midà una botta in testa con il braccio.

«Ahi!» bofonchio

Page 262: Legend - Lu, Marie.pdf

massaggiandomi la fronte. Il doloresi propaga per il braccio in via diguarigione e sento i bossolid’argento che Tess ha recuperatodai miei vestiti che mi tintinnanonella tasca. «Se volevi svegliarmi,bastava un colpetto.»

Tess tiene un dito davanti allabocca. Adesso sono sveglio. Siamoancora seduti sotto al pontile, maprobabilmente mancano un paiod’ore all’alba. Le uniche luciprovengono da una serie di vecchilampioni che costeggiano il lago.Lancio un’occhiata a Tess. I suoiocchi brillano nel buio.

«Sentito niente?» bisbiglia.

Page 263: Legend - Lu, Marie.pdf

Io aggrotto la fronte. Di solitosono il primo a sentire i rumorisospetti, ma stavolta non sentoniente. Rimaniamo entrambiimmobili per un lungo momento.Sento solo lo sporadico sciabordiodelle onde. Il rumore del metallorotante che spinge via l’acqua. Ognitanto una macchina di passaggio.

Guardo di nuovo Tess. «Cos’haisentito la prima volta?»

«Era come... qualcosa cheribolliva» sussurra.

Prima che possa ragionarci susento un rumore di passi, seguitoda una voce che si avvicina al molosopra di noi. Arretriamo di più

Page 264: Legend - Lu, Marie.pdf

nell’ombra. È la voce di un uomo e isuoi passi risuonano con un’insolitapesantezza. Capisco un attimo dopoche l’uomo sta camminando alpasso con qualcun altro. Una coppiadi poliziotti di pattuglia.

Mi schiaccio più che posso controla sponda e sento il terreno cedere.Alcune pietre rotolano in silenzionella sabbia. Continuo aindietreggiare finché urto con laschiena una superficie liscia e dura.Tess fa lo stesso.

«C’è qualcosa nell’aria» dice unodei poliziotti. «Stavolta il morbo èscoppiato nel settore Zein.»

I loro passi rimbombano sulle

Page 265: Legend - Lu, Marie.pdf

nostre teste e vedo le loro sagomeavanzare lungo l’inizio del pontile.In lontananza, i primi segni delmattino hanno tinto il cielo di ungrigio sporco.

«È la prima volta che sento delmorbo in quel settore.»

«Dev’essere un ceppo più forte.»«Cosa credi che faranno?»Cerco di sentire cos’ha da dire

l’altro poliziotto, ma ormai i due sisono allontanati così tanto che leloro voci sono diventate unmormorio. Prendo un respiroprofondo. Il settore Zein è a unabuona cinquantina di chilometri daqui, e se lo strano simbolo rosso

Page 266: Legend - Lu, Marie.pdf

sulla porta di mia madre significache hanno preso questo nuovoceppo? Come affronterà laquestione l’Elector?

«Day...» sussurra Tess.La guardo. Si gira verso la

sponda, con la schiena rivolta allago. Indica la buca che abbiamocreato e, quando anch’io mi giro,vedo cosa sta puntando.

La superficie dura contro cui hosbattuto è in realtà una lastra dimetallo. Scosto altra terra e altrepietre e mi rendo conto che lalastra è piantata a fondo nellasponda, tanto che credo sia lalastra stessa a sostenerla. Do

Page 267: Legend - Lu, Marie.pdf

un’occhiata alla sua superficie.Tess mi guarda. «È vuota.»«Vuota?» Appoggio l’orecchio

contro il metallo freddo. Un’onda dirumore mi investe, il suonosibilante e gorgogliante che Tess hasentito prima. Non si tratta soltantodi una struttura di metallo perarginare le sponde del lago.Quando mi stacco e studio megliola lastra, noto dei simboli incisisopra.

Uno di questi è la bandiera dellaRepubblica, impressa in modoleggero. L’altro è un piccolo numerorosso:

Page 268: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

«DOVREI ESSERE IO AD ANDARE LÌ FUORI.»Stringo i denti e cerco di non

guardare Thomas. Le sue parolepotrebbero essere uscite dallabocca di Metias. «Io darò menonell’occhio» rispondo. «Immaginoche le persone si fideranno di mecon più facilità.» Siamo davanti a

Page 269: Legend - Lu, Marie.pdf

una finestra nell’ala nord delPalazzo Governativo di Batalla eosserviamo il comandante Jamesonal lavoro dall’altra parte del vetro.Oggi hanno catturato una spia delleColonie che stava segretamentediffondendo false informazioni suco m e la Repubblica nasconda laverità! Di solito le spie vengonospedite a Denver, ma se leprendono in una città grande comeLos Angeles le interroghiamo noiprima che lo faccia la capitale. Inquesto momento l’uomo è appeso atesta in giù nella stanza degliinterrogatori. Il comandanteJameson ha un paio di forbici in

Page 270: Legend - Lu, Marie.pdf

mano.Inclino un po’ la testa per

guardare la spia. Lo odio già comeodio ogni altra cosa che abbia a chefare con le Colonie. Non è affiliatocoi Patrioti, questo è sicuro, il chefa di lui ancora più un codardo.Finora ogni Patriota a cui abbiamodato la caccia si è tolto la vitaprima della cattura, ma questa spiaè giovane, probabilmente sotto itrenta. Più o meno la stessa età cheaveva mio fratello. Mi stolentamente abituando a parlare diMetias al passato.

Con la coda dell’occhio riesco avedere che Thomas mi sta ancora

Page 271: Legend - Lu, Marie.pdf

guardando. Il comandante Jamesonl’ha ufficialmente promosso aricoprire il ruolo di mio fratello, maha comunque poco potere su cosadecido di fare in questa missione equesto lo fa impazzire. Senza unpaio di energumeni di supporto euna squadra a seguirmi, non miavrebbe mai lasciato andare a Lakesotto copertura per più giorni di fila.

Comunque è quello che accadràda domani.

«Ascolta. Non preoccuparti perme.» Dal vetro vedo la spiainarcare la schiena dal dolore. «Sobadare a me stessa. Se avessi unasquadra che mi segue per tutta la

Page 272: Legend - Lu, Marie.pdf

città, Day se ne accorgerebbesubito, non è uno stupido.»

Thomas si volta di nuovo versol’interrogatorio. «So che è brava inquello che fa» risponde. Aspetto ilperò nella sua frase, ma non arriva.«Tenga soltanto acceso ilmicrofono. Qui mi occuperò io ditutto.»

Gli sorrido. «Grazie.» Lui non sigira a guardarmi, ma vedo che hasollevato gli angoli della bocca.Forse gli è tornato in mente quandomi accodavo a lui e a Metias,facendogli un mucchio di domandesciocche su come funzionassel’esercito.

Page 273: Legend - Lu, Marie.pdf

Dall’altra parte del vetro,all’improvviso la spia urla qualcosaal comandante Jameson e si agitaviolentemente nelle catene. Leiguarda verso di noi e ci fa segnocon la mano di entrare. Non esito.Thomas e io, insieme a un altrosoldato in piedi accanto alla porta,ci precipitiamo nella stanza e cidistribuiamo lungo la parete infondo. Dentro fa caldo, mancal’aria. Continuo a osservare ilprigioniero che urla.

«Cosa gli ha detto?» chiedo alcomandante Jameson.

Lei mi squadra. I suoi occhi sonodi ghiaccio. «Gli ho detto che la sua

Page 274: Legend - Lu, Marie.pdf

città è il prossimo obiettivo che lenostre aeronavi colpiranno.» Sivolta di nuovo verso il prigioniero.«Gli conviene iniziare acollaborare.»

La spia ci scruta a turno. Ilsangue che gli esce dalla bocca glicola sulla fronte e sui capelli egocciola sul pavimento sotto di lui.Ogni volta che si agita, ilcomandante Jameson pesta colpiede la catena che gli stringe ilcollo e lo strozza finché non sicalma. Questo però ci insulta esputa sangue sui nostri anfibi,costringendomi a sfregare il miocontro il pavimento, disgustata.

Page 275: Legend - Lu, Marie.pdf

Il comandante Jameson si chinae gli sorride. «Cominciamo daccapo,che ne dici? Come ti chiami?»

La spia volta la faccia e tace.Il comandante sospira e fa un

cenno con la testa a Thomas. «Hole mani stanche» gli dice. «Fai tu glionori.»

«Sissignore.» Thomas fa il salutoe avanza, serra la mascella, stringeil pugno e colpisce la spia allostomaco con forza. Il prigionierostrabuzza gli occhi e sputa altrosangue sul pavimento. Mi distraggostudiando i particolari della suadivisa. Bottoni di ottone, anfibimilitari, una spilla blu sulla manica.

Page 276: Legend - Lu, Marie.pdf

Il che significa che si è fattopassare per un soldato e loabbiamo catturato dalle parti di SanDiego, l’unica città che obbliga tuttia portare quelle spille blu. Lo socosa ha tradito il suo travestimento.Uno dei bottoni sembraleggermente più piatto di quelliprodotti nella Repubblica. Deveesserselo cucito da solo, il bottonedi una vecchia uniforme coloniale.Stupido. Un errore che solo una spiadelle Colonie commetterebbe.

«Come ti chiami?» gli chiede dinuovo il comandante Jameson.Intanto Thomas fa scattare uncoltello e gli afferra un dito.

Page 277: Legend - Lu, Marie.pdf

La spia deglutisce a fatica.«Emerson.»

«Emerson cosa? Sii più preciso.»«Emerson Adam Graham.»«Il signor Emerson Adam

Graham, del Texas Orientale.» Ilcomandante Jameson lo scandiscecon tono leggero, persuasivo.«Molto lieta di conoscerla. Mi dica,signor Graham, per quale motivo leColonie l’hanno inviata nella nostraeccellente Repubblica? Perdiffondere le loro menzogne?»

La spia emette una debolerisata. «Eccellente Repubblica...»commenta in modo sarcastico. «Lavostra Repubblica non durerà un

Page 278: Legend - Lu, Marie.pdf

altro decennio. Poco male, unavolta che le Colonie avrannoconquistato le vostre terre nefaranno senz’altro un uso migliore.»

Thomas colpisce la spia al voltocon il manico del coltello. Un denteschizza sul pavimento. Seguo latraiettoria con lo sguardo, poi tornoa osservare Thomas. I capelli glisono caduti sulla faccia e la suasolita gentilezza è stata rimpiazzatada un sadico piacere. Aggrotto lesopracciglia. Non mi è capitatospesso di vedere Thomas conquell’espressione, mi dà i brividi.

Il comandante Jameson lo fermaprima che possa colpire di nuovo la

Page 279: Legend - Lu, Marie.pdf

spia. «Va bene così. Sentiamocos’ha da dire il nostro amico controla Repubblica.»

La faccia dell’uomo è paonazzaper essere rimasto appeso a testain giù troppo a lungo. «Questa voila chiamate una repubblica?Uccidete la vostra stessa gente etorturate quelli che una volta eranovostri fratelli?» Alzo gli occhi alcielo. Le Colonie vogliono farcicredere che lasciar prendere a loroil controllo sia una cosa buona.Come se ci stessero facendo unfavore. È così che ci vedono, comeuna piccola e povera nazione dipoca importanza, come se fossero

Page 280: Legend - Lu, Marie.pdf

loro quelli più potenti. Hanno tuttol’interesse per sostenere questaidea, dopotutto, visto che leinondazioni sembra abbiano portatovia più terra a loro che a noi. In findei conti è sempre di questo che siè trattato. Terra, terra, terra. Madiventare una confederazione... be’non è mai accaduto e mai accadrà.Li batteremo prima o moriremoprovandoci. «Non dirò niente.Potete torturarmi finché vi pare, manon dirò niente.»

Il comandante Jameson sorride aThomas, che ricambia.

«Be’, hai sentito il signorGraham» gli dice. «Torturalo finché

Page 281: Legend - Lu, Marie.pdf

ti pare.»Thomas inizia a lavorarselo e

dopo un po’ le altre guardie nellastanza devono dargli una mano atenere ferma la spia. Mi sforzo dicontinuare a guardare mentrecercano di estorcergli delleinformazioni. Devo imparare comesi fa, familiarizzare con laprocedura. Le grida del prigionieromi rimbombano nelle orecchie.Ignoro il fatto che i suoi capellisiano neri e lisci come i miei, che lasua pelle sia chiara e la sua età nonfaccia che ricordarmi Metias. Dico ame stessa che non è Metias quelloche Thomas sta torturando.

Page 282: Legend - Lu, Marie.pdf

Sarebbe impossibile.Metias non può essere torturato.

Lui è già morto.

Quella stessa sera Thomas miscorta fino al mio appartamento emi bacia sulla guancia prima diandare via. Mi dice di stare attentae che ascolterà qualsiasi cosatrasmessa dal mio microfono. «Tuttigli occhi saranno su di lei» mirassicura. «Lì fuori non sarà sola, ameno che non sia lei a deciderlo.»

Riesco a sorridergli, e achiedergli di badare a Ollie mentresarò via.

Quando finalmente entro in casa,mi raggomitolo sul divano e metto

Page 283: Legend - Lu, Marie.pdf

un braccio sul dorso di Ollie. Dormeprofondamente, ma schiacciatocontro il bracciolo del divano. Èprobabile che senta la mancanza diMetias tanto quanto me. Sul vetrodel tavolino da caffè sonosparpagliati mucchi di vecchiefotografie dei nostri genitori che hotirato fuori dall’armadio di miofratello. Così come i diari chescriveva e un libretto in cui di solitoannotava le cose che facevamoinsieme: un teatro, cene nel cuoredella notte, corse mattutine. Li stosfogliando da quando Thomas sen’è andato, sperando di trovare ciòdi cui voleva parlarmi Metias da

Page 284: Legend - Lu, Marie.pdf

qualche parte. Scorro velocementele pagine scritte da mio fratello eleggo per l’ennesima volta le breviannotazioni che a mio padrepiaceva lasciare in fondo alle lorofotografie. In quella più recente sivedono i miei genitori con ungiovane Metias davanti al PalazzoGovernativo di Batalla. Hanno tuttie tre il pollice alzato. La futuracarriera di Metias è qui! 12 marzo.Fisso la data. Scattata moltesettimane prima che morissero.

Il mio registratore è sul bordo deltavolino. Schiocco le dita due volte,quindi ascolto la voce di Day ancorae ancora. Quale faccia può

Page 285: Legend - Lu, Marie.pdf

accompagnarsi a questa voce?Provo a immaginare che aspettoabbia Day. Giovane e atletico,probabilmente, e magro per gli annipassati in strada. La voce è cosìcrepitante e distorta daglialtoparlanti che alcune parti nonriesco a decifrarle.

«L’hai sentito, Ollie?» sussurro.Ollie russa un po’ e strofina la testacontro la mia mano. «È il nostrouomo e io lo catturerò.»

Mi addormento con le parole diDay che mi riecheggiano nellatesta.

ORE 06.25.

Page 286: Legend - Lu, Marie.pdf

Mi trovo nel settore Lake, aguardare il sole che sorge e tinged’oro le ruote e le turbine idraulichesempre in funzione. Uno strato difumo si libra perennemente sopra imargini dello specchio d’acqua.Dall’altra parte del lago riesco avedere il centro di Los Angelesproprio accanto alla sponda. Unpoliziotto si avvicina e mi ordina dicambiare aria, io annuisco eproseguo lungo l’argine.

Da lontano mi mescolo aperfezione con quelli che micamminano lì intorno. La camicia amezze maniche che porto viene daun emporio dell’usato al confine tra

Page 287: Legend - Lu, Marie.pdf

Lake e Winter. I pantaloni sonostrappati e imbrattati di fango e lapelle degli scarponi è tuttascrepolata. Stavolta sto moltoattenta al tipo di nodo che uso perallacciare le scarpe. Ne ho sceltouno semplice, quello di unqualunque operaio. Ho raccolto icapelli indietro in una coda alta e liho coperti con un berretto.

Il ciondolo di Day se ne stacomodamente in tasca.

È incredibile quanto sianosporche le strade da queste parti,forse anche più che nella decrepitaperiferia di Los Angeles. Il livello delterreno è così vicino a quello

Page 288: Legend - Lu, Marie.pdf

dell’acqua (come gli altri settoripoveri, che si assomigliano tutti)che, probabilmente, ogni volta chec’è una tempesta il lago inonda lestrade vicino alla sponda con le sueacque luride, contaminate dailiquami. Ogni edificio è scolorito,fatiscente e butterato tranne,ovviamente, la centrale di polizia.La gente cammina accanto ai rifiutiammucchiati contro i muri come seneanche ci fossero. Intornoall’immondizia girano mosche, canirandagi e anche qualche persona.Arriccio il naso per il tanfo (lanternefumose, grasso, fogna), ma poi mitrattengo, rendendomi conto che se

Page 289: Legend - Lu, Marie.pdf

voglio essere presa per un’abitantedi Lake devo fingere di essereabituata alla puzza.

Diversi uomini mi sorridonoquando gli passo davanti. Unoaddirittura mi chiama. Li ignoro etiro dritto. Solo un branco dicriminali, uomini che hanno astento superato la Prova. Anche sesono vaccinata, mi domando sequesta gente possa attaccarmi ilmorbo. Chissà da quale fognasaltano fuori.

Devo smetterla. Metias mi hadetto di non giudicare i poveri così.Era una persona migliore di me,penso amaramente.

Page 290: Legend - Lu, Marie.pdf

Il piccolo microfono all’internodella guancia vibra appena, poi dalmicrofono esce un suonoimpercettibile. «Signorina Iparis.»La voce di Thomas arriva come unleggero ronzio che posso sentiresolo io. «Tutto in ordine?»

«Sì» sussurro. Il microfono cogliele vibrazioni della mia gola. «Sonoal centro di Lake. Entro in silenzioradio per un po’.»

«Ricevuto» dice Thomas e chiudele trasmissioni.

Schiocco la lingua per spegnere ilmicrofono.

Trascorro gran parte di questaprima mattina rovistando nei

Page 291: Legend - Lu, Marie.pdf

cassonetti. Dagli altri mendicantiascolto storie sulle vittime delmorbo, su quali aree la poliziaconsideri più a rischio e quali inveceabbiano iniziato a risanarsi. Miparlano dei posti migliori pertrovare cibo e di quelli migliori perl’acqua potabile. Mi consiglianodove nascondermi la notte. Alcunidi loro sembrano troppo giovani peraver affrontato la Prova e quelli piùpiccoli parlano dei propri genitori ocome sfilare il portafogli a unsoldato.

Però nessuno parla di Day.Le ore scorrono lentamente

finché non scende la sera e poi la

Page 292: Legend - Lu, Marie.pdf

notte. Quando trovo un vicolotranquillo in cui riposarmi, dove altrimendicanti già dormono neicassonetti, mi accuccio in un angolobuio e attivo il microfono. Quinditiro fuori il ciondolo di Day dallatasca e lo sollevo per studiarne leprotuberanze levigate.

«Mi ritiro per la notte» bisbiglio,facendo appena vibrare la gola.

Nel mio auricolare sento illeggero crepitio dei disturbielettrostatici. «Signorina Iparis?»dice Thomas. «Ha avuto fortunaoggi?»

«No. Domani proverò in qualcheluogo pubblico.»

Page 293: Legend - Lu, Marie.pdf

«Va bene. Qui ci sarà semprequalcuno, ventiquattro ore suventiquattro.»

Lo so che invece è lui che rimarràlì ad ascoltarmi. «Grazie» bisbiglio.«Passo e chiudo.» Spengo ilmicrofono. Mi borbotta la pancia.Tiro fuori una fetta di pollo che hotrovato nel retro della cucina di unristorante e mi sforzo disgranocchiarla, ignorando il grassofreddo e gelatinoso. Se devo viverecome un’abitante di Lake, devomangiare come loro. Forse dovreitrovarmi un lavoro, penso. L’idea miinfastidisce.

Quando finalmente mi

Page 294: Legend - Lu, Marie.pdf

addormento, ho un incubo e Metiasne fa parte.

Il giorno dopo non trovo nulla diconcreto, né quello seguente. Con ilcaldo e il fumo i miei capelli sonodiventati un groviglio e inizio adavere la faccia coperta di sporcizia.Guardo il mio riflesso nel lago e miaccorgo che adesso sembro propriouna stracciona.

Lo sporco me lo sento dentro. Ilquarto giorno mi avventuro alconfine tra Lake e Blueridge edecido di passare il tempo vagandoper i bar.

È allora che succede qualcosa.M’imbatto in un incontro di skiz.

Page 295: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

LE REGOLE PER ASSISTERE A – escommettere su – un incontro diskiz sono abbastanza semplici.

1. Decidi chi pensi che vincerà.2. Punti i soldi su quella persona.Non c’è altro. L’unico problema

sorge quando la tua reputazione ètalmente pessima da non poter

Page 296: Legend - Lu, Marie.pdf

correre il rischio di piazzare unapuntata di persona e magari esserebeccato dalla polizia.

Per questo oggi pomeriggio mene sto rannicchiato dietro la cannafumaria di un magazzino fatiscente.Da qui riesco a vedere la follaradunata nell’edificio abbandonatoaccanto. Sono così vicino che riescoaddirittura a sentire dei brandelli diconversazione.

E Tess. Tess è laggiù con loro,una sagoma esile che quasi si perdenella calca, con i nostri soldi in unborsello e un sorriso sulla faccia. Laosservo mentre ascolta gli altriscommettitori che discutono dei

Page 297: Legend - Lu, Marie.pdf

lottatori. Non esita a domandare eio non oso staccarle gli occhi didosso. Ogni tanto i poliziotti dipattuglia che non sono soddisfattidelle mazzette interrompono gliincontri di skiz e arrestano un po’ digente, perciò quando Tess e ioassistiamo a un combattimento nonmi unisco mai alla folla. Sedovessero catturarmi e prendermile impronte, sarebbe la fine pertutti e due. È lei la più snella escattante e ha maggiori possibilitàdi sfuggire a una retata. Ma questonon significa che la lasci sola.

«Continua a muoverti, cugina»dico sottovoce mentre Tess si ferma

Page 298: Legend - Lu, Marie.pdf

a ridere alla battuta di un giovanescommettitore. Stalle alla larga,pagliaccio.

Dall’altra parte della folla si levaun boato. I miei occhi scattano lìper un secondo. Una delle lottatricista fomentando gli spettatoriagitando le braccia e urlando.Stando ai loro cori, la ragazza sichiama Kaede. È la stessa baristache ho conosciuto giorni fapassando per il settore Alta. Adessoflette i polsi, salta sul posto escioglie le braccia.

Kaede ha già vinto un incontro esecondo le regole non scritte delloskiz è tenuta a combattere finché

Page 299: Legend - Lu, Marie.pdf

non perde, cioè finché la suaavversaria non l’atterra. Ogni voltache vince, le spetta una fetta dellescommesse piazzate contro di lei.Sposto lo sguardo sulla ragazza cheha appena scelto come prossimasfidante. Ha la pelle olivastra, lesopracciglia aggrottate eun’espressione incerta. Alzo gliocchi al cielo. Di sicuro gli spettatorisanno che quest’incontro sarà asenso unico. La sfidante saràfortunata se Kaede la lascerà viva.

Quando nessuno la staguardando, Tess si ferma unmomento, poi mi lancia un’occhiataveloce. Io alzo un dito. Lei sorride,

Page 300: Legend - Lu, Marie.pdf

mi strizza l’occhio e torna aguardare la folla. Allunga dei soldiall’allibratore, un tipo grosso ecorpulento. Abbiamo puntato millebanconote, quasi tutto quello cheabbiamo, su Kaede.

L’incontro dura meno di unminuto. Kaede picchia duro dasubito, scagliandosi addosso allaragazza e colpendola in faccia concattiveria. La sfidante barcolla.Kaede gioca con lei come un gattocol topo prima di sferrare un ultimopugno. La ragazza crolla al tappetosbattendo la testa sul cemento,dove rimane tramortita. K.O. Lafolla esulta, mentre alcuni aiutano

Page 301: Legend - Lu, Marie.pdf

la ragazza a trascinarsi fuori dalring. Scambio un rapido sorriso conTess, che recupera la nostra vincitae la infila nel borsello.

Millecinquecento banconote.Deglutisco a fatica e ordino a mestesso di non emozionarmi troppo.Sono solo un passo più vicino a unafiala di medicina.

Torno a concentrarmi sulla follain festa. Kaede si butta i capelli dauna parte e assume una posascherzosa per il pubblico, che va sudi giri. «Chi è la prossima?»

La folla scandisce ad alta voce.«Scegli! Scegli!»

Kaede si guarda intorno

Page 302: Legend - Lu, Marie.pdf

lentamente, scuotendo la testa einclinandola di lato di tanto intanto. Tengo gli occhi su Tess, inpunta di piedi dietro molte personepiù alte di lei, che cerca una visualemigliore. La vedo bussaretimidamente sulla spalla di quellepersone, dire qualcosa e farsi largo.Stringo la mascella. La prossimavolta andrò con lei, così potràsedersi sulle mie spalle efinalmente riuscirà a vedere gliincontri, invece di attirarel’attenzione su di sé.

Un attimo dopo scatto in piedi.Tess si è fatta strada spingendouno degli scommettitori più robusti.

Page 303: Legend - Lu, Marie.pdf

Lui le urla qualcosa, sembraarrabbiato, e prima che Tess possachiedere scusa vedo l’uomoscaraventarla in malo modo alcentro del ring. Lei inciampa e lafolla scoppia a ridere.

La rabbia mi ribolle in petto.Kaede invece sembra divertita.«Vuoi sfidarmi, ragazzina?» grida eun sorriso le si allarga sulla faccia.«Potresti farmi divertire.» Tess siguarda intorno, disorientata. Provaa fare un passo indietro, ma lagente le blocca il passaggio.Quando vedo Kaede fare un cennocon la testa verso di lei, esco dalmio nascondiglio. Quella vigliacca

Page 304: Legend - Lu, Marie.pdf

sta per scegliere lei.Oh, non credo proprio. Non sotto

ai miei occhi. Non se Kaede vuolecontinuare a vivere.

All’improvviso una voce risuonadal basso. Mi fermo. Una ragazza siè fatta largo fino al bordo del ring,da dove fissa Kaede alzando gliocchi. «Non mi sembra un incontroalla pari» dice a gran voce laragazza.

Kaede scoppia a ridere. Segue unbreve silenzio.

«Chi diavolo ti credi di essere perparlarmi in quel modo?» dice alloraKaede. «Pensi di fare meglio tu?»La folla esulta. Vedo Tess

Page 305: Legend - Lu, Marie.pdf

sgattaiolare al sicuro. Quellaragazza ha preso il suo posto sulring, che fosse sua intenzioneoppure no.

Adesso posso tornare a respirare.Quando finalmente sono calmo,guardo con attenzione la nuovasfidante di Kaede.

Non è molto più alta di Tess esicuramente più piccola di Kaede.Per un attimo sembra chel’attenzione della folla l’abbia messaa disagio e non la considero unavera sfidante, almeno finché non lastudio di nuovo. No, mi sbagliavo.Questa ragazza esita non perché hapaura di combattere, o perché ha

Page 306: Legend - Lu, Marie.pdf

paura di perdere, ma perché stapensando. Calcola. Ha i capelli nerilegati in una coda e il fisico snello eatletico. Il suo atteggiamento èdeciso, con una mano appoggiatasul fianco come se niente al mondopossa coglierla alla sprovvista.

Mi fermo ad ammirare la suafaccia e per un breve istante ilmondo scompare.

La ragazza fa no con la testa aKaede. Anche questo mi sorprende,non ho mai visto nessuno rifiutarsidi combattere. Le regole leconoscono tutti: se vieni scelta,devi combattere. Eppure questaragazza non sembra spaventata

Page 307: Legend - Lu, Marie.pdf

dall’ira della folla. Kaede le ride infaccia e dice qualcosa che nonriesco a sentire. Però Tess lo sentee mi lancia un rapido sguardo. Èpreoccupata.

Stavolta la ragazza annuisce. Lafolla è di nuovo esultante e Kaedesorridente. Mi sporgo un po’ di piùda dietro la canna fumaria. Questaragazza ha un qualcosa... non sobene cosa. Ma i suoi occhisembrano ardere e, sebbene facciacaldo e potrebbe essere solo la miaimmaginazione, sulla sua faccia mipare di vedere l’accenno di unsorriso.

Tess mi chiede con gli occhi cosa

Page 308: Legend - Lu, Marie.pdf

fare. Io ho un attimo di esitazione,ma poi alzo di nuovo un dito. Sonograto alla misteriosa sconosciutaper aver aiutato Tess, ma con i mieisoldi in ballo preferisco puntare sulsicuro. Tess annuisce, quindi piazzala nostra puntata su Kaede.

Però, appena la nuova arrivatamette piede nel ring e vedo come simuove, so di aver commesso ungrosso errore. Kaede picchia comeun toro, martella come un ariete.

La ragazza, invece, è una vipera.

Page 309: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

NON SONO PREOCCUPATA DI PERDERE

L’INCONTRO.Sono più preoccupata di uccidere

per sbaglio la mia avversaria.Se scappo adesso, però, sono

una ragazza morta.Rimprovero me stessa in

silenzio... in che razza di gioco mi

Page 310: Legend - Lu, Marie.pdf

sono cacciata? Appena ho vistoquesta folla di scommettitori, ilprimo istinto è stato quello didefilarmi. Meglio non avere niente ache fare con le risse da strada. Nonè un bel posto per farsi beccaredalla polizia e trascinare in centraleper essere interrogati. Ma poi misono detta che forse avrei potutocarpire qualche informazione utileda una marmaglia del genere, moltiabitanti del posto, qualcuno chepotrebbe conoscere Day di persona.Di sicuro Day non può essere unperfetto estraneo per tutti qui aLake. E se qualcuno sa chi è,scommetto che fa parte della

Page 311: Legend - Lu, Marie.pdf

gentaglia che guarda gli incontriillegali di skiz.

Però avrei dovuto tenere labocca chiusa sulla ragazzina chehanno buttato nel ring. Avrei dovutolasciare che si difendesse da sola.

Ora è troppo tardi.La ragazza di nome Kaede inclina

la testa con un ghigno sulla facciamentre ci fronteggiamo. Prendo unrespiro profondo. Ha già iniziato agirarmi intorno, puntandomi comeuna preda. Studio i suoi movimenti.Fa un passo in avanti con il piededestro. È mancina. Immagino che disolito sia un vantaggio per lei,perché così sbilancia gli avversari,

Page 312: Legend - Lu, Marie.pdf

ma io sono addestrata anche perquesto. Inverto il mio modo dicamminare. Le mie orecchie stannoannegando nel rumore.

Lascio che sia lei ad attaccareper prima. Digrigna i denti e silancia in avanti a tutta velocità, coni pugni alzati. Vedo che prepara ilcolpo perciò scatto di lato e il suopugno mi passa accanto sibilando.Sfrutto il suo attacco contro di lei ela colpisco forte quando ha laschiena girata. Perde l’equilibrio eper poco non finisce a terra. La follasi anima.

Kaede si volta di scatto perfronteggiarmi ancora. Il sorriso è

Page 313: Legend - Lu, Marie.pdf

sparito, sono riuscita a farlaarrabbiare. Mi si lancia addosso dinuovo, io le blocco i primi duepugni, ma il terzo mi colpisce sullamascella e mi fa girare la testa.

Ogni muscolo del mio corpovorrebbe mettere fine a questastoria adesso, ma tengo a bada lacollera. Se mi batto troppo bene,qualcuno potrebbe insospettirsi. Ilmio stile è troppo preciso per unaragazza di strada.

Lascio che Kaede mi colpiscaun’ultima volta. La folla strepita. Lamia avversaria torna a sorridere,sembra aver riacquistato sicurezza.Aspetto che sia pronta a caricare,

Page 314: Legend - Lu, Marie.pdf

poi mi lancio in avanti, mi piegosulle gambe e le faccio losgambetto. Lei neanche se neaccorge e si schianta a terra dischiena. Il pubblico urla divertito.

Anche se la maggior parte degliincontri di skiz sarebbe terminatacon la sua caduta, Kaede si rimettein piedi a fatica. Si pulisce delsangue dalla bocca. Prima chepossa riprendere del tutto fiato,emette un urlo di rabbia e mi siscaglia di nuovo contro. Avreidovuto notare il piccolo bagliorevicino al suo polso. Quando micolpisce al fianco con un pugno eprovo un dolore acuto, pungente, la

Page 315: Legend - Lu, Marie.pdf

spingo via. Lei mi fa l’occhiolino eriprende a girarmi intorno. Io mitengo il fianco ed è allora che misento qualcosa di caldo e bagnatoall’altezza della vita. Abbasso losguardo.

Una ferita da taglio. Solo uncoltello seghettato avrebbe potutolacerarmi così. Guardo Kaede aocchi stretti. Le armi nondovrebbero far parte di un incontrodi skiz... ma questo non mi sembraun combattimento in cui sirispettano tutte le regole.

Il dolore mi stordisce e mi rendefuriosa. Niente regole? D’accordo.

Quando Kaede riparte alla carica,

Page 316: Legend - Lu, Marie.pdf

la schivo e le torco il braccio in unamorsa serrata. Con un unicomovimento glielo rompo. Lei urla didolore e prova a liberarsi, ma iocontinuo a stringere, girandole ilbraccio rotto dietro la schienafinché non la vedo sbiancare. Uncoltello le scivola da sotto lacanottiera e cade a terrasferragliando. (Seghettato, propriocome pensavo. Kaede non è unaragazza di strada qualunque. Ha lacapacità di procurarsi una bellaarma come quella, il che vuol direche potrebbe essere impegnatanelle stesse attività di Day. Se nonfossi sotto copertura, l’arresterei

Page 317: Legend - Lu, Marie.pdf

immediatamente e la portereidentro per interrogarla.) La feritami brucia, ma stringo i denti emantengo la presa sul suo braccio.

Alla fine Kaede muove in modofrenetico con l’altra mano perarrendersi. La lascio. Crolla a terrasulle ginocchia e il braccio buono.La folla impazzisce. Mi stringo ilfianco sanguinante più forte cheposso e quando mi giro vedo i soldiche passano di mano. In dueaiutano Kaede a lasciare il ring;prima di voltarsi mi lanciaun’occhiata carica di odio, mentre ilresto degli spettatori inizia agridare: «Scegli! Scegli! Scegli!».

Page 318: Legend - Lu, Marie.pdf

Forse è il dolore da capogirodella ferita a rendermi sprezzante.Non riesco più a contenere larabbia. Mi volto senza dire unaparola, arrotolo le maniche dellacamicia fin sopra ai gomiti e tiro suil colletto. Quindi esco dal ring einizio a spintonare la gente perfarmi strada fuori dal cerchio.

Il coro della folla cambia. Sento ifischi che cominciano. Sono tentatadi attivare il microfono e dire aThomas di inviare dei soldati,invece rimango zitta. Mi sonoripromessa che non avrei chiamatoper ricevere copertura se non incaso di assoluta necessità e di certo

Page 319: Legend - Lu, Marie.pdf

non intendo bruciare la miacopertura per una rissa.

Quando riesco a usciredall’edificio, azzardo un’occhiataalle mie spalle. Una mezza dozzinadi spettatori mi sta seguendo e hal’aria piuttosto arrabbiata. Sono gliscommettitori, penso, quelli che citengono di più. Li ignoro e continuoa camminare.

«Torna qui!» grida uno di loro.«Non puoi andartene così!»

Mi metto a correre. Al diavoloquesta ferita. Raggiungo un grossocassonetto e mi ci arrampico sopra,pronta a saltare verso un davanzaledel primo piano. Se salgo

Page 320: Legend - Lu, Marie.pdf

abbastanza in alto, non riuscirannoa prendermi. Mi do lo slancio piùforte che posso e riesco adaggrapparmi al davanzale con unamano, ma la ferita mi ha rallentato.Qualcuno mi afferra la caviglia e mistrattona. Perdo la presa, grattocontro il muro e mi schianto a terra.Sbatto la testa così forte che ilmondo si mette a girare. Poi misono addosso, mi tirano su e mitrascinano verso la folla che esulta.Mi sforzo di schiarirmi la mente, madelle macchioline mi esplodono nelcampo visivo. Cerco di attivare ilmicrofono, ma ho la linguaimpastata di sabbia. Thomas,

Page 321: Legend - Lu, Marie.pdf

bisbiglio, ma esce Metias. Allungouna mano a occhi chiusi verso miofratello e poi mi ricordo che non èpiù qui per afferrarla.

All’improvviso sento uno schioccoseguito da alcune grida e l’attimodopo mi lasciano andare. Cado aterra come un sacco. Provo arimettermi in piedi, ma barcollo ericado. Da dove arriva tutta questapolvere? Stringo gli occhi, cercandodi guardarci attraverso. Sentoancora il rumore e il caos deglispettatori. Qualcuno deve aver fattoesplodere una bomba di polvere.

Poi una voce mi dice di alzarmi.Quando guardo di lato, vedo un

Page 322: Legend - Lu, Marie.pdf

ragazzo che mi tende la mano. Hagli occhi azzurri, la faccia sporca eun vecchio berretto, e in questomomento penso che sia il ragazzopiù bello che abbia mai visto.

«Andiamo» mi dice. Gli afferro lamano.

Tra la polvere e la confusione, ciprecipitiamo in fondo alla strada espariamo tra le ombre lunghe dellasera.

Page 323: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

NON VUOLE DIRMI IL SUO NOME.Posso capirlo. Molti ragazzini per

le strade di Lake vogliono teneresegreta la loro identità,specialmente dopo aver partecipatoa qualcosa di illegale come unincontro di skiz. E poi, non lo vogliosapere il suo nome. Sono ancora

Page 324: Legend - Lu, Marie.pdf

arrabbiato per aver perso lascommessa. La sconfitta di Kaedemi è costata mille banconote. Soldidestinati a una fiala di medicina. Iltempo sta per scadere ed è tuttacolpa di questa ragazza. Stupidome. Se non avesse il merito di avertirato Tess fuori dal ring, l’avreilasciata a difendersi da sola.

Però so che Tess mi avrebbeguardato con gli occhi da cucciolosmarrito per il resto della giornata.Perciò non l’ho fatto.

Tess continua a fare domandementre aiuta la Ragazza – credoche è così che la chiamerò – aripulirsi al meglio la ferita sul

Page 325: Legend - Lu, Marie.pdf

fianco. Rimango in silenzio per lamaggior parte del tempo. Sono diguardia. Dopo l’incontro di skiz e labomba di polvere siamo finiti adaccamparci sul balcone di unavecchia biblioteca. (Conta ancoracome balcone anche se l’interaparete è crollata, lasciando ilpavimento esposto all’aria?) Ineffetti, le pareti sono crollate sullamaggior parte dei piani. Labiblioteca fa parte di un vecchioedificio che adesso giace quasiinteramente nell’acqua, a centinaiadi metri dalla sponda orientale dellago, completamente ricoperta dierbacce. Per gente come noi è un

Page 326: Legend - Lu, Marie.pdf

buon posto per trovare riparo.Sorveglio le strade lungo le spondealla ricerca di scommettitoriarrabbiati che potrebbero essereancora sulle tracce della Ragazza.Dalla mia postazione sul bordo delbalcone, mi guardo indietro dasopra la spalla. La Ragazza dicequalcosa a Tess e lei ricambia conun sorriso timido.

«Mi chiamo Tess» le sento dire.Lo sa che non deve far sapere ilmio, ma continua a parlare. «Dache parte di Lake vieni? Sei di unaltro settore?» Studia la ferita dellaRagazza. «È un brutto taglio, maniente che non possa guarire.

Page 327: Legend - Lu, Marie.pdf

Domani mattina proverò a trovartidel latte di capra. Ti farà bene. Finoad allora dovrai sputarci sopra.Aiuterà a evitare che s’infetti.»

Dall’espressione della Ragazzacapisco che lo sa già.

«Grazie» dice a Tess sottovoce,poi lancia uno sguardo nella miadirezione. «Vi ringrazio per l’aiuto.»

Tess sorride di nuovo, ma si vedeche anche lei è un po’ a disagio conla nuova arrivata.

«E io per il tuo.»Stringo la mascella. Tra circa

un’ora calerà la notte e io houn’estranea ferita che si è aggiuntaalle mie responsabilità.

Page 328: Legend - Lu, Marie.pdf

Dopo un po’ mi alzo e raggiungoTess e la Ragazza. Da qualcheparte in lontananza gli altoparlantidella città hanno iniziato a blaterareil giuramento alla Repubblica.«Resteremo qui per la notte.»Guardo la Ragazza. «Come tisenti?»

«Sto bene» mi risponde, ma sivede che sta soffrendo. Non sadove mettere le mani, così continuaa portarsele alla ferita e a fermarsiun secondo prima di toccarla. Provoun desiderio improvviso diconfortarla. «Perché mi haisalvata?» mi chiede.

Io sbuffo. «Non ne ho la più

Page 329: Legend - Lu, Marie.pdf

pallida idea. Mi sei costata millebanconote.»

La Ragazza sorride per la primavolta, ma nei suoi occhi c’è unaprudenza indelebile. Sembra chestia assorbendo e analizzando ognimia parola. Non si fida di me. «Tipiace scommettere forte, eh? Midispiace. Mi ha fatto arrabbiare.»Cambia posizione. «Deduco chequella Kaede non fosse una tuaamica.»

«Fa la barista al confine tra Altae Winter. Una conoscenza recente.»

Tess scoppia a ridere e miguarda in un modo che non sodecifrare. «Gli piace fare la

Page 330: Legend - Lu, Marie.pdf

conoscenza di ragazze carine.»«Tieni a posto la lingua, cugina»

la ammonisco. «Non hai già visto lamorte abbastanza da vicino peroggi?»

Tess annuisce, un ghigno sullafaccia. «Vado a prenderedell’acqua.» Salta in piedi e si dirigeverso le scale completamenteesposte.

Quando si è allontanata, mimetto a sedere accanto allaRagazza e con la mano le urtoinavvertitamente il fianco. Lei fa unrespiro corto e io mi allontano,temendo di averle fatto male.

«Dovrebbe rimarginarsi presto,

Page 331: Legend - Lu, Marie.pdf

se non s’infetta. Magari dovrestiriposarti un paio di giorni. Se vuoi,puoi restare con noi.»

La Ragazza alza le spalle.«Grazie. Appena mi rimetto, giuroche troverò quella Kaede.»

Mi piego all’indietro e studio lasua faccia. Ha la pelle più chiaradelle altre ragazze che vedo nelsettore e grandi occhi scuri in cuibrillano delle macchioline doratenella luce calante. Si capisce la suarazza, che è abbastanza insolito daqueste parti. Nativa americana,forse, o caucasica. Qualcosa delgenere. È carina in un modo che miconfonde, proprio come ha fatto nel

Page 332: Legend - Lu, Marie.pdf

ring dello skiz. No, carina non è laparola adatta. Stupenda. Ma nonsolo, mi ricorda qualcuno. Magari èl’espressione dei suoi occhi, unmisto di fredda logica e sfacciatafierezza... Sento le mie guance chesi riscaldano e subito guardo daun’altra parte, contento che siaquasi buio. Forse non avrei dovutoaiutarla. Una distrazione troppoforte. In questo momento tutto ciòche penso è quello che darei perpoterla baciare o passarle le ditatra i capelli.

«Allora, Ragazza,» dico dopo unpo’ «grazie per l’aiuto di prima. PerTess, voglio dire. Dove hai imparato

Page 333: Legend - Lu, Marie.pdf

a combattere in quel modo? Hairotto il braccio a Kaede senza ilminimo sforzo.»

La Ragazza ha un attimo diesitazione. Con la coda dell’occhiovedo che mi sta osservando. Mi giroper guardarla in faccia e invece leifa finta di rimirare l’acqua, come seessere scoperta a osservarmi laimbarazzasse. Si tocca il fiancosoprappensiero e poi schiocca lalingua come fosse una suaabitudine. «Passo un sacco ditempo al confine con Batalla. Mipiace vedere i cadetti che siallenano.»

«Sei una che ama correre rischi.

Page 334: Legend - Lu, Marie.pdf

Ma ti batti in modo impressionante.Scommetto che non hai problemi astare da sola.»

La Ragazza scoppia a ridere.«Non vedi oggi come me la sonocavata bene da sola?» Scuote latesta e la lunga coda ondeggia.«Non avei dovuto nemmenoaccostarmi all’incontro di skiz, mache posso farci? Sembrava che latua amica avesse bisogno di unamano.» Poi sposta lo sguardo su dime. La sua espressione è ancoravelata dalla stessa diffidenza. «Etu? Eri anche tu tra la folla?»

«No. Tess era laggiù perché lepiace gustarsi l’azione ed è

Page 335: Legend - Lu, Marie.pdf

leggermente miope. A me piaceosservare da lontano.»

«Tess. È la tua sorellina?»Esito. «Già, qualcosa del genere.

In effetti era Tess che volevoproteggere con la mia bomba dipolvere.»

La Ragazza solleva unsopracciglio. «Come sei premuroso»dice. «Da queste parti la sannocostruire tutti una bomba dipolvere?»

Faccio un gesto di sufficienza conla mano. «Certo, anche i bambini. Èfacile.» La guardo. «Tu non sei diLake, vero?»

La Ragazza scuote la testa.

Page 336: Legend - Lu, Marie.pdf

«Settore Tanagashi. Cioè, una voltavivevo lì.»

«Tanagashi è parecchio lontano.Sei venuta fino a qui per vedere unincontro di skiz?»

«Certo che no.» La Ragazza sipiega all’indietro e si stende concalma. Il centro della fasciatura si ètinto di rosso scuro. «Vivo cercandomateriale utilizzabile tra i rifiuti.Finisco per viaggiare tanto.»

«In questo momento Lake non èun posto sicuro» le dico. Unamacchia turchese nell’angolo delbalcone cattura il mio sguardo. C’èun ciuffo di margherite di mare cheè cresciuto in una crepa del

Page 337: Legend - Lu, Marie.pdf

pavimento. Le preferite di miamadre. «Potresti beccarti il morbolaggiù.»

La Ragazza mi sorride, come sesapesse qualcosa che io non so. Mipiacerebbe capire chi mi ricorda.«Non preoccuparti» mi dice. «Sonouna ragazza molto attenta, quandonon sono arrabbiata.»

Quando finalmente scende lasera e la Ragazza è caduta in unsonno profondo, chiedo a Tess direstare con lei così posso fare unsalto a vedere come sta la miafamiglia. Tess è felice di farlo.Andare nelle zone di Lake infestatedal morbo la rende nervosa e ogni

Page 338: Legend - Lu, Marie.pdf

volta che torniamo non fa chegrattarsi le braccia, come sesentisse l’infezione spandersi sullapelle. M’infilo una manciata dimargherite nella manica dellacamicia e un paio di banconote intasca per ogni evenienza. Prima diandare Tess mi aiuta ad avvolgereentrambe le mani con un panno perevitare di lasciare impronte in giro.

La notte è fredda più del solito.Per strada non c’è nessunapattuglia e gli unici rumori sonoquelli delle macchine che passanoogni tanto e degli spot sui jumbo-schermi in lontananza. La strana Xsulla nostra porta è ancora lì,

Page 339: Legend - Lu, Marie.pdf

evidente più che mai. Infatti, sonosicuro che i soldati siano tornatialmeno una volta, perché il rosso èvivo e la vernice fresca. Devonoaver effettuato un secondo controllodell’intera area. Qualunque sia ilmotivo per cui hanno marcato lanostra porta la prima volta, non sen’è andato. Aspetto nell’ombravicino a casa di mia madre, cosìvicino che riesco a sbirciareattraverso le fessure dellarecinzione traballante sul retro.

Quando sono sicuro che nessunopattugli le strade, attraverso dicorsa la strada e avanzolentamente fino a un’asse che porta

Page 340: Legend - Lu, Marie.pdf

sotto alla veranda. Sposto la tavoladi lato, striscio nell’intercapedinebuia che sa di stantio e rimetto latavola al suo posto dietro di me.

Dei piccoli fasci di luces’insinuano tra le crepe delpavimento della stanza sopra dime. Riesco a sentire la voce di miamadre dal retro, dove si troval’unica camera da letto. Avanzostrisciando fino a lì, poi miaccovaccio accanto alla grata diventilazione e guardo dentro.

John è sul bordo del letto con lebraccia incrociate. Da come staseduto capisco che è sfinito. Ha lescarpe incrostate di fango e lo so

Page 341: Legend - Lu, Marie.pdf

che mamma deve averlo sgridatoper quello. John guarda verso l’altrolato della stanza, dove immagino cisia mia madre.

Sento di nuovo la sua voce,stavolta abbastanza forte da capirecosa dice. «Nessuno di noi due si èammalato, almeno per adesso.»John riporta lo sguardo sul letto.«Non sembra che sia contagioso ela pelle di Eden sembra ancora aposto. Non sanguina.»

«Non ancora» risponde John.«Dobbiamo prepararci al peggio,mamma. Nel caso in cui Eden...»

Il tono di mamma è deciso. «Nonti permetto di dire una cosa del

Page 342: Legend - Lu, Marie.pdf

genere in casa mia, John.»«I soppressori non bastano.

Chiunque ce li abbia dati è moltogentile, ma non bastano.» Johnscuote la testa e si alza. Ancheadesso, specialmente adesso, deveproteggere mia madre dalla veritàsu di me. Quando si allontana dalletto, vedo Eden disteso con unacoperta tirata fin sotto il mentononostante il caldo. Ha la pellebagnata di sudore e anche ilcolorito è strano, un verde chiaromalsano. Non ricordo altreepidemie con sintomi del genere. Miviene un groppo in gola.

La camera da letto è rimasta la

Page 343: Legend - Lu, Marie.pdf

stessa, con le poche cose al suointerno vecchie e malconce maancora confortevoli. C’è ilmaterasso rattoppato dove giaceEden con accanto la cassettieragraffiata su cui un temposcarabocchiavo. C’è il nostro ritrattoobbligatorio dell’Elector sullaparete, affiancato da un po’ di fotonostre, come se anche lui fosse unmembro della famiglia. Non c’èaltro. Quando Eden era unpoppante, John e io gli tenevamo lemani e lo aiutavamo a camminareda un capo all’altro della stanza.Ogni volta che ci riusciva da solo,John gli batteva il cinque.

Page 344: Legend - Lu, Marie.pdf

Adesso vedo l’ombra di miamadre ferma al centro della stanza.Non dice niente. La immagino conle spalle curve, la testa tra le manie la sua espressione coraggiosasparita per sempre.

John sospira. Sopra di merisuona il rumore dei suoi passi e soche deve aver attraversato lacamera per abbracciarla. «Vedraiche starà bene. Magari questo virusè meno pericoloso degli altri e siriprenderà da solo.» Segue unapausa. «Vado a vedere che c’è damangiare.» Lo sento uscire dallastanza.

Sono sicuro che John odiava

Page 345: Legend - Lu, Marie.pdf

lavorare nella centraletermoelettrica, ma almeno potevauscire di casa e staccare la testa datutto per un po’. Ora è intrappolatoqui, senza possibilità di aiutareEden. Scommetto che questa cosalo sta uccidendo. Afferro unamanciata di terra e stringo il pugnoper la rabbia.

Se solo l’ospedale avesse avutodelle medicine.

Qualche attimo dopo vedomamma attraversare la stanza esedersi sul bordo del letto di Eden.Ha di nuovo le mani fasciate. Glisussurra delle parole di conforto epoi si china su di lui per spostargli i

Page 346: Legend - Lu, Marie.pdf

capelli dalla faccia. Chiudo gli occhi.Richiamo alla mente un’immaginedel suo volto, morbido e bello epreoccupato, i suoi occhi azzurriluminosi e la bocca rosa esorridente. Mia madre mirimboccava sempre le coperte,lisciando per bene le pieghe eaugurandomi sogni d’oro. Midomando cosa stia sussurrando aEden in questo momento.

Di colpo mi manca da morire.Vorrei uscire di corsa da qui ebussare alla porta.

Spingo i pugni nella terra contutta la forza che ho. No. Il rischiosarebbe troppo grande. Troverò un

Page 347: Legend - Lu, Marie.pdf

modo di salvarti, Eden. Te loprometto. Maledico me stesso peraver rischiato tutti quei soldi in unascommessa di skiz invece diescogitare un sistema più affidabiledi racimolarne altri.

Tiro fuori le margherite di mareche ho infilato nella manica dellacamicia. Alcune sono già avvizzite,ma le sistemo lo stesso con lamassima cura e appiattiscoleggermente il terreno vicino.Probabilmente mamma non levedrà mai, ma io lo so che sono qui.Servono a provare a me stesso chesono ancora vivo. Che ancora vegliosu di loro.

Page 348: Legend - Lu, Marie.pdf

Qualcosa di rosso accanto allemargherite attira il mio sguardo.Aggrotto la fronte, poi sposto un po’di terra per dare un’occhiata.Scopro un simbolo, un’iscrizione aldi sotto della terra e dei sassi.

Un numero, proprio come quelloche Tess e io abbiamo visto sullasponda del lago, soltanto chequesto è il 2544.

Quando ero più piccolo ognitanto venivo a nascondermi quisotto, quando con John giocavamoa nascondino. Ma non ricordo diaverlo mai visto prima. Mi abbassoe ci appoggio sopra l’orecchio.

All’inizio non sento niente. Poi

Page 349: Legend - Lu, Marie.pdf

colgo un suono debole, un sibilo,seguito dal gorgoglio come di unliquido o di vapore. Probabilmentec’è un intero sistema di tubazioni lìsotto, un condotto che arriva fino allago. Magari fa il giro di tutto ilsettore. Spazzo via altra terra, manon appare nessun’altra parola,nessun simbolo. I numeri sembranosbiaditi dal tempo e la vernice èscrostata.

Rimango lì per un po’, a studiarloin silenzio. Poi guardo la stanzaun’ultima volta attraverso la gratadi ventilazione, riemergo da sotto laveranda e mi tuffo nell’oscurità indirezione della città.

Page 350: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

MI SVEGLIO ALL’ALBA . Tengo gli occhisocchiusi per via della luce (da dovearriva, da dietro?) e per un attimomi sento disorientata, incerta sulperché stia dormendo in un edificioabbandonato che si affacciasull’oceano, con delle margherite dimare che crescono ai miei piedi. Un

Page 351: Legend - Lu, Marie.pdf

dolore acuto allo stomaco mistrappa un rantolo. Sono stataaccoltellata, mi rendo conto. Sononel panico per un secondo, poi peròmi torna alla mente l’incontro diskiz e il coltello e il ragazzo che miha salvata.

Quando vede che mi stiracchio,Tess corre subito da me. «Come tisenti?»

È evidente che ancora non si fidadi me. «Dolorante» mormoro. Nonvoglio che pensi di aver bendatomale la ferita, quindi aggiungo:«Però molto meglio di ieri».

Mi ci vuole un minuto peraccorgermi che il ragazzo che mi ha

Page 352: Legend - Lu, Marie.pdf

salvato se ne sta seduto in unangolo, a dondolare le gambe dalbalcone con lo sguardo persosull’acqua. Devo nascondere il mioimbarazzo. In un giorno normale,senza la ferita al fianco, non misarei mai lasciata sfuggire undettaglio come quello. La nottescorsa è andato da qualche parte.Mentre ero nel dormiveglia ho presomentalmente nota della direzioneche ha imboccato (sud, verso UnionStation).

«Spero non ti dispiacciaaspettare qualche ora permangiare» mi dice. Porta il vecchioberretto, ma riesco comunque a

Page 353: Legend - Lu, Marie.pdf

vedere delle ciocche chiarissime.«Abbiamo perso la scommessa,quindi adesso non abbiamo soldiper sfamarci.»

Incolpa me per la sua perdita. Milimito ad annuire. Richiamo allamente la voce crepitante di Day cheusciva dagli altoparlanti e la paragono a quella del ragazzo.Rimane a fissarmi per un po’ senzasorridere, come se sapesse cosa stofacendo, poi torna di guardia. No,non posso essere sicura che la voceappartenga a lui. Potrebbesomigliare a quella di migliaia dipersone qui a Lake.

Mi accorgo che il microfono che

Page 354: Legend - Lu, Marie.pdf

ho in bocca è ancora spento.Thomas sarà furioso. «Tess» dico.«Vado giù a rinfrescarmi. Torno traun minuto.»

«Sicura di farcela da sola?»«Sto bene.» Sorrido. «Se però mi

vedi galleggiare a faccia in giù, tiprego, vieni a recuperarmi primache la corrente mi trascini via.»

I gradini dell’edificio un tempodovevano far parte di una scalainterna, ma adesso sono espostialle intemperie. Mi alzo in piedi e liaffronto uno alla volta barcollando,stando attenta a non scivolare eprecipitare di sotto. Qualunque cosami abbia fatto Tess la notte scorsa,

Page 355: Legend - Lu, Marie.pdf

sembra che stia funzionando. Ilfianco brucia lo stesso, ma il doloreè meno forte e riesco a camminarecon minor sforzo rispetto a ieri.Raggiungo la parte inferioredell’edificio più in fretta di quantopensassi. Tess mi ricorda Metias,come le sue cure mi fecero guarireil giorno del suo insediamento.

Ma in questo momento nonposso gestire ricordi legati a Metias.Mi schiarisco la gola e mi concentrosul percorso fino all’acqua.

Il sole nascente è ormaiabbastanza alto da tingere l’interolago d’oro opaco e riesco a vederela sottile striscia di terra che separa

Page 356: Legend - Lu, Marie.pdf

il bacino dall’oceano Pacifico.Scendo giù fino al piano del palazzoal livello dell’acqua. Ogni parete ècrollata, così posso camminare finoal bordo del palazzo e immergere legambe nell’acqua. Quando guardoverso il fondo, vedo che questavecchia biblioteca continua permolti piani. Forse quindici in tutto, agiudicare dalla posizione degli altriedifici e dall’inclinazione del terrenodalla linea di costa. Più o meno seipiani dovrebbero essere sommersi.

Tess e il ragazzo sono seduti sultetto, molti piani più su, fuoriportata d’orecchio. Guardol’orizzonte, schiocco la lingua e

Page 357: Legend - Lu, Marie.pdf

attivo il microfono.L’auricolare si mette a ronzare e

un secondo dopo sento una vocefamiliare. «Signorina Iparis?» diceThomas. «È lei?»

«Sono qui» mormoro. «Stobene.»

«Mi piacerebbe sapere cos’hacombinato, signorina Iparis. Sonoventiquattro ore che provo acontattarla. Ero pronto a inviare deisoldati per recuperarla, e sappiamoentrambi quanto ne sarebbe statafelice il comandante Jameson.»

«Sto bene» ripeto. Frugo nellatasca con la mano e tiro fuori ilciondolo di Day. «Sono rimasta

Page 358: Legend - Lu, Marie.pdf

ferita in modo lieve in un incontro diskiz. Niente di serio.»

Sento un sospiro dall’altra parte.«Be’, non terrà il microfono spentocosì a lungo un’altra volta, mi hacapito?» continua Thomas.

«Ricevuto.»«Ha trovato qualcosa?»Lancio un’occhiata in alto, dove il

ragazzo sta dondolando le gambe.«Non ne sono sicura. Un ragazzo euna ragazza mi hanno aiutato avenir fuori dal caos dello skiz. Laragazza mi ha bendato la ferita.Resterò con loro finché noncamminerò meglio.»

«Camminare meglio?» Thomas

Page 359: Legend - Lu, Marie.pdf

alza la voce. «Di che razza di feritalieve stiamo parlando?»

«È solo una ferita da taglio. Nonfacciamone un dramma.» Thomasemette un suono strozzato, ma loignoro e continuo. «Comunque, nonè questo il punto. Per sfuggire allafolla il ragazzo ha messo insiemeuna bomba di polvere. Ci sa fare.Non so chi sia, ma intendoraccogliere maggiori informazioni.»

«Pensa che si tratti di Day?» michiede Thomas. «Non sembra il tipoda andarsene in giro a salvare lagente.»

Salvare la gente è unacaratteristica della maggior parte

Page 360: Legend - Lu, Marie.pdf

dei crimini di Day. Tutti, eccettoMetias. Prendo un respiro profondo.«No. Non sembra il tipo.» Abbassola voce finché non è che unsussurro. Meglio non azzardareipotesi con Thomas, non vorrei cheprecipitasse le cose e m’inviassedietro delle truppe. Se avviassimoun’operazione così costosa senzaprove, il comandante Jameson mibutterebbe fuori dalla sua pattugliaa calci. E poi, quei due mi hannotirato fuori da guai seri.

«Però potrebbero saperequalcosa di Day.»

Thomas rimane un momento insilenzio. Sento confusione in

Page 361: Legend - Lu, Marie.pdf

sottofondo, un disturboelettrostatico, e poi la sua vocedistante è insieme a quella delcomandante Jameson. Le staràraccontando della mia ferita,chiedendo se è prudente lasciarmiqui da sola. Sbuffo contrariata.Come se non mi fossi mai feritap r i m a . Dopo qualche minutoThomas ritorna al microfono. «Be’,faccia attenzione.» Poi fa unapausa. «Il comandante Jamesondice di proseguire la missione, se laferita non le dà troppo fastidio.Adesso ha da fare con la pattuglia.Ma la avverto. Se il suo microfonoresterà spento per più di qualche

Page 362: Legend - Lu, Marie.pdf

ora, manderò dei soldati a cercarla,a costo di far saltare la suacopertura. Intesi?»

Mi sforzo di contenerel’irritazione. Il comandante Jamesonnon crede che otterrò nulla conquesta missione, la sua mancanzadi interesse è impressa in ogniparola della risposta di Thomas. Eper quanto riguarda Thomas...raramente ha un tono così decisocon me. Posso solo immaginarequanto sia stato stressato nelleultime ore. «Sissignore» dico.Quando Thomas non risponde, alzodi nuovo lo sguardo sul ragazzo.Ricordo a me stessa di osservarlo

Page 363: Legend - Lu, Marie.pdf

più da vicino quando tornerò disopra e di non lasciare che la feritami distragga.

Rimetto il ciondolo in tasca e mitiro su.

Studio il mio soccorritore tutto ilgiorno mentre lo seguo per lestrade del settore Alta di LosAngeles. Prendo nota di ogniminimo dettaglio, anche quelliapparentemente insignificanti.

Per esempio, il ragazzo scarica ilpeso sulla gamba sinistra. La suaandatura zoppicante è così lieveche quando cammina accanto a mee Tess neanche la noto. Me neaccorgo quando si siede e si alza:

Page 364: Legend - Lu, Marie.pdf

una leggera esitazione nel flettere ilginocchio. Può essere un infortuniograve che non è mai guarito deltutto o uno minore ma recente. Unabrutta caduta, magari.

E non è il suo unico infortunio.Ogni tanto stringe i denti quandomuove il braccio. Dopo che lo fa unpaio di volte, capisco che deveavere una ferita che si fa sentireogni volta che lo allunga o loabbassa troppo.

Ha una faccia perfettamentesimmetrica, un mix di tratti asiaticie caucasici, bella nonostante lasporcizia e il sudiciume. L’occhiodestro leggermente più chiaro del

Page 365: Legend - Lu, Marie.pdf

sinistro. All’inizio penso che si trattidi un gioco di luce, ma lo noto dinuovo quando passiamo davanti aun forno e ammiriamo le forme dipane. Mi domando se sia qualcosache gli è capitato o se sia un difettocongenito.

Mi accorgo anche di altre cose:quanto conosca bene stradelontane dal settore Lake, come sepotesse percorrerle a occhi chiusi;quanto siano svelte le sue ditaquando si stira le pieghe dellacamicia all’altezza della vita; ilmodo in cui guarda gli edifici, comese li stesse memorizzando. Tessnon lo chiama mai per nome. Così

Page 366: Legend - Lu, Marie.pdf

come si rivolgono a mechiamandomi “Ragazza”, non usanoniente che lo identifichi. Quandoinizio a sentirmi stanca per il troppocamminare e mi gira la testa, ci fafermare e va a cercarmi dell’acquamentre riprendo fiato. Si accorgeche sono esausta senza che dicauna parola.

Il pomeriggio si avvicina.Evitiamo il sole più forte bazzicandotra i venditori ambulanti nella partepiù povera di Lake. Dalla tendasotto cui ci siamo riparati, Tesscerca di mettere a fuoco lebancarelle. Saranno a unaquindicina di metri e lei è miope,

Page 367: Legend - Lu, Marie.pdf

eppure in qualche modo riesce acogliere le differenze tra i venditoridi frutta e i venditori di verdura, trale facce dei diversi mercanti, tra chiha i soldi e chi no. Lo so perchévedo i leggeri movimenti del suovolto, la soddisfazione quandoriesce a mettere a fuoco qualcosa ela frustrazione nel non riuscirci.

«Come fai?» le chiedo.Tess mi lancia uno sguardo, i

suoi occhi si rifocalizzano. «Eh? Afare cosa?»

«Sei miope. Come fai a vederecosì tanto di quello che haiattorno?»

Per un attimo Tess sembra

Page 368: Legend - Lu, Marie.pdf

sorpresa, poi colpita. Dietro di lei,noto che il ragazzo mi osserva.«Riesco a distinguere piccoledifferenze nei colori, anche se sonoun po’ sfocati» risponde Tess.«Vedo le banconote argentate chesbucano dal borsello di quell’uomo,per esempio.» I suoi occhi guizzanoverso il cliente di uno dei venditori.

Annuisco. «Ingegnoso da partetua.»

Tess arrossisce e si guarda lescarpe. Per un attimo sembra cosìtenera che non posso fare a menodi ridere. Mi sento in colpaall’istante. Come posso ridere cosìpresto dopo la morte di mio

Page 369: Legend - Lu, Marie.pdf

fratello? Questi due hanno un modostrano di farmi perdere il sanguefreddo.

«Sei molto acuta, Ragazza»osserva con calma lui. Tiene gliocchi fissi nei miei. «Adesso capiscocome hai fatto a sopravvivere perstrada.»

Io alzo le spalle. «È l’unico modoper sopravvivere, no?»

Il ragazzo sposta lo sguardoaltrove. Posso espirare. Mi accorgodi aver trattenuto il fiato,completamente paralizzata dai suoiocchi.

«Dovresti essere tu ad aiutarci arubare del cibo al posto mio»

Page 370: Legend - Lu, Marie.pdf

continua. «I venditori si fidanosempre di più delle ragazze,specialmente di una come te.»

«Che vuoi dire?»«Vai dritta al punto.»Non riesco a trattenere un

sorriso. «Anche tu.» Mentre cimettiamo comodamente seduti perguardare le bancarelle, prendo notadi alcune cose. Posso permettermidi restare con questi due ancora peruna notte, finché non mi saròristabilita abbastanza perrimettermi a caccia di informazionisu Day. Chissà, magari sarannoproprio loro a fornirmi qualcheindizio.

Page 371: Legend - Lu, Marie.pdf

Quando finalmente arriva la serae il calore del sole comincia adiminuire, torniamo nei pressi dellago e cerchiamo un posto peraccamparci. Tutt’intorno vedo iltremolio delle candele che siaccendono di finestra in finestra,molte senza vetro, e qui e lì lagente del posto anima piccoli fuochilungo i bordi dei vicoli. I poliziottidel nuovo turno iniziano la lororonda. Con questa sono alla quintanotte sul campo. Ancora non riescoad abituarmi alle pareti fatiscenti,ai fili di vestiti consunti appesi fuoridai balconi, ai capannelli di piccolimendicanti che sperano di

Page 372: Legend - Lu, Marie.pdf

rimediare qualcosa da mangiare daipassanti... ma almeno il miodisprezzo è diminuito. Ricordo nonsenza vergogna la sera del funeraledi Metias, quando ho lasciato unagrossa bistecca intatta nel piattosenza pensarci due volte. Tess cicammina davanti per nientedisturbata da ciò che la circonda, ilpasso allegro e spensierato. Lasento canticchiare un motivetto abocca chiusa.

«Il valzer dell’Elector» mormoro,riconoscendo la canzone.

Il ragazzo sta camminando almio fianco e da lì mi osserva. Poisogghigna. «Sembri un’ammiratrice

Page 373: Legend - Lu, Marie.pdf

di Lincoln, è così?»Non posso dirgli che a casa ho le

copie di tutte le sue canzoni eanche qualche ricordo autografato,che l’ho vista cantare dal vivo degliinni politici a un banchettoorganizzato dalla città, né che unavolta ha scritto una canzone inonore di tutti i generali repubblicanial fronte. Perciò sorrido. «Direi disì.»

Lui ricambia il mio sorriso. Ha deidenti stupendi, la miglior dentaturache abbia visto per le strade finora.«Tess adora la musica» risponde.«Non fa che trascinarmi davanti aibar del quartiere e obbligarmi ad

Page 374: Legend - Lu, Marie.pdf

aspettare che finisca di ascoltarequalunque cosa stiano suonandodentro in quel momento. Non lo so.Forse è una roba da ragazze.»

Mezz’ora dopo il ragazzo siaccorge di nuovo della miastanchezza. Richiama Tess e ciguida fino a un vicolo, dove unaserie di enormi cassonetti dimetallo sta incastrata tra due muri.Ne spinge uno in avanti per farci unpo’ di spazio. Poi si accovacciadietro uno di loro, con un gesto dicea Tess e a me di sederci e inizia asbottonarsi il giubbotto.

Io divento paonazza e ringraziotutti gli dei del mondo per il buio

Page 375: Legend - Lu, Marie.pdf

che ci circonda. «Non ho freddo enon sto sanguinando» gli dico. «Nonserve che ti spogli.»

Il ragazzo mi guarda. Mi sareiaspettata che i suoi occhi fosseromeno luminosi di notte e invecesembrano riflettere la luce dellefinestre sopra di noi. Ha l’ariadivertita. «Cosa ti fa pensare chesia per te, tesoro?» Si sfila lagiacca, la ripiega con cura e lamette a terra accanto a una delleruote del cassonetto. Tess si siedee senza fare complimenti ciappoggia sopra la testa, come sefosse una vecchia abitudine.

Mi schiarisco la gola.

Page 376: Legend - Lu, Marie.pdf

«Ovviamente» borbotto, ignorandola risatina del ragazzo.

Tess rimane sveglia a parlarecon noi, ma subito le sue palpebresi appesantiscono e si addormentacon la testa sulla giacca. Il ragazzoe io piombiamo nel silenzio. Miattardo con lo sguardo su Tess.

«Sembra molto fragile» bisbiglio.«Già... ma è più dura di quel che

sembra.»Alzo gli occhi su di lui. «Sei

fortunato ad averla al tuo fianco.»Poi sposto l’attenzione sulle suegambe, lui nota il mio gesto e siricompone in fretta. «Dev’essertitornata utile quando ti ha curato la

Page 377: Legend - Lu, Marie.pdf

gamba.»Il ragazzo capisce che ho notato

la sua andatura zoppicante. «No.Questa risale a tanto tempo fa.» Haun momento di esitazione, poidecide di non aggiungere altro. «Aproposito, come va la tua ferita?»

«Non è niente» gli dico,accompagnandomi con un gestodella mano. Ma nel momento stessoin cui lo dico, stringo i denti.Andarsene a spasso tutto il giornonon ha giovato e il dolore statornando come fuoco liquido.

Il ragazzo vede la sofferenza sulmio volto. «Dovremmo cambiarequelle bende.» Si alza e, senza

Page 378: Legend - Lu, Marie.pdf

svegliare Tess, sfila un rotolo digarza dalla sua tasca. «Non sonobravo quanto lei» mi avverte. «Mapreferirei non disturbarla.»

Si siede accanto a me e mislaccia gli ultimi due bottoni dellacamicia, quindi la solleva fino ascoprirmi l’addome fasciato. La suapelle sfiora la mia. Cerco di tenerel’attenzione sulle sue dita. Allungauna mano dietro a uno dei suoianfibi e tira fuori un affare cheassomiglia a un coltello da cucinacompatto (manico argentato liscio,lama consumata... deve averlousato tante volte e per tagliarecose molto più dure della stoffa).

Page 379: Legend - Lu, Marie.pdf

L’altra mano è ancora sul miostomaco. Anche se ha le ditacallose per gli anni passati instrada, sono così attente e delicateche sento un calore sulle guance.

«Stai ferma» mi sussurra. Poiappoggia la lama di piatto tra lapelle e le bende e taglia il tessuto.Ho un sussulto. Il ragazzo solleva legarze dalla ferita.

Nel punto in cui Kaede mi hapugnalato ancora sanguino un po’,ma per fortuna non ci sono segni diinfezione. Tess sa il fatto suo. Ilragazzo srotola il resto dellavecchia fasciatura dalla vita, lagetta via e comincia a bendarmi.

Page 380: Legend - Lu, Marie.pdf

«Staremo qui fino a tardamattinata» mi dice mentre lavora.«Oggi non avremmo dovutoviaggiare così tanto, però non èstata una cattiva idea mettere unpo’ di terreno tra te e quellagentaglia dello skiz.»

Adesso non posso fare a meno diguardare il suo viso. Questoragazzo deve avere a malapenasuperato la Prova. Però non hasenso. Non si comporta come unragazzino di strada disperato. Hacosì tante sfaccettature che michiedo se abbia sempre vissuto inquesti settori poveri. Mi lanciaun’occhiata, si accorge che lo sto

Page 381: Legend - Lu, Marie.pdf

osservando e si ferma un secondo. Isuoi occhi sono attraversati daun’emozione segreta. Unmeraviglioso mistero. Scommettoche ha domande simili su di me, sucome faccio a cogliere così tantidettagli della sua vita. Magari si staaddirittura domandando cos’altroscoprirò di lui. È così vicino alla miafaccia che sento il suo respiro sullaguancia. Deglutisco. Lui si avvicinaancora.

Per un attimo penso che vogliabaciarmi.

Invece torna a occuparsi dellaferita e le sue mani mi sfiorano lapancia. Mi accorgo che anche lui ha

Page 382: Legend - Lu, Marie.pdf

le guance arrossate. È agitatoquanto me.

Alla fine stringe le bende, rimettela mia camicia a posto e siallontana. Si appoggia con laschiena al muro accanto a me, conle mani sulle ginocchia. «Stanca?»

Scuoto la testa. Il mio sguardovaga sui vestiti appesi sopra le nostre teste, molti piani più inalto. Se finiamo le bende, è lì chene troverò di pulite. «Credo che fraun giorno potrò lasciarvi in pace»dico dopo un po’. «Lo so che vi storallentando.» Mentre le parole miescono dalla bocca, sento un’ondatadi dispiacere. Strano. Non voglio

Page 383: Legend - Lu, Marie.pdf

staccarmi da loro così presto.Starmene con Tess e questoragazzo è in qualche modoconfortante, come se l’assenza diMetias non mi avesse privato diqualcuno che si prenda cura di me.

Che vado pensando? Il ragazzoviene dai bassifondi. Sono stataaddestrata per trattare con tipicome lui, per guardarli dall’altraparte del vetro.

«Dove andrai?» mi chiede ilragazzo.

Mi concentro di nuovo. La miavoce esce calma e misurata. «A est,forse. Sono più abituata ai settoriinterni.»

Page 384: Legend - Lu, Marie.pdf

Il ragazzo tiene lo sguardodavanti a sé. «Se devi solo vagareper le strade, ma da qualche altraparte, puoi restare con noi. Unacombattente come te potrebbefarmi comodo. Possiamo fare soldiin fretta con gli incontri di skiz edividere le scorte di cibo. Sarebbeun beneficio per entrambi.»

Propone la sua idea con una talesincerità che non posso nonsorridere. Decido di non chiedergliperché non combatte lui stesso.«Grazie, ma preferisco lavorare dasola.»

«Capisco» dice senza un attimodi incertezza. E con questo,

Page 385: Legend - Lu, Marie.pdf

appoggia la testa al muro, sospira echiude gli occhi. Resto a guardarloper un momento, aspettando chemostri di nuovo al mondo quei suoiocchi luminosi. Ma non lo fa. Dopopoco sento il suo respiro diventareregolare, la sua testa ricade sulpetto e capisco che si èaddormentato.

Penso di contattare Thomas, main questo momento non sonodell’umore di sentire la sua voce.Non so nemmeno bene perché.Domani mattina, allora, come primacosa. Appoggio anch’io la testa almuro e fisso i panni stesi sopra dinoi. A parte il suono lontano degli

Page 386: Legend - Lu, Marie.pdf

operai del turno di notte e lesporadiche trasmissioni dei jumbo-schermi, è una serata tranquilla,proprio come a casa. Il silenzio mifa pensare a Metias.

Sto attenta a non svegliare Tesse il ragazzo con il mio pianto.

Page 387: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

PER POCO IERI NOTTE NONBACIAVO LA RAGAZZA.

Ma innamorarsi di qualcunoquando vivi per strada non portamai niente di buono. È la peggioredebolezza che si possa avere,proprio come la famiglia bloccata inuna zona di quarantena o un’orfana

Page 388: Legend - Lu, Marie.pdf

al seguito che ha bisogno di te.Eppure, per quanto possa essere

una mossa sbagliata, una parte dime vuole comunque baciarla.Questa ragazza è capace diindividuare un particolare a unchilometro di distanza. Per esempioquando ha detto: Le imposte delterzo piano di quel palazzo le hannorecuperate in un settore ricco.Legno massello di ciliegio. Con uncoltello, e in un solo lancio, riesce ainfilzare un hot dog su unabancarella non sorvegliata. Da ognidomanda e osservazione che faaffiora la sua intelligenza. Allostesso tempo, però, ha

Page 389: Legend - Lu, Marie.pdf

un’innocenza che la rende diversadalla maggior parte delle personeche ho incontrato finora. Non ècinica né rassegnata. La strada nonl’ha spezzata, solo resa più forte.

Come me.Per tutta la mattina cerchiamo

dei modi per racimolare soldi – unpoliziotto ingenuo da ripulire, robanei cassonetti da rivendere, casselasciate incustodite sul molo daaprire – e poi la sera troviamo unnuovo posto per accamparci. Cercodi tenere i pensieri fissi su Eden, suisoldi che devo mettere insiemeprima che sia troppo tardi, e inveceinizio già a escogitare nuovi modi

Page 390: Legend - Lu, Marie.pdf

per rovinare la campagna di guerradella Repubblica. Potrei farmi dareun passaggio da un’aeronave,succhiare via tutta la sua preziosabenzina e rivenderla al mercato oripartirla tra le persone che nehanno bisogno. L’aeronave potreianche distruggerla prima che partaper il fronte. Oppure potreiconcentrarmi sulla rete elettrica diBatalla o sulle basi aeree,sabotandole. Sono questi pensieri atenermi occupato.

Eppure, ogni tanto, quandolancio un’occhiata alla Ragazza o misento i suoi occhi addosso, miritrovo a pensare a lei e non posso

Page 391: Legend - Lu, Marie.pdf

farci niente.

Page 392: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

ORE 20.00 CIRCA.

TEMPERATURA VICINA AI 26 °C.

IL RAGAZZO E IO SIAMO SEDUTI INSIEME inun altro vicolo, con Tess che dormea poca distanza da noi. Lui le hadato di nuovo la sua giacca. Loosservo mentre si accorcia leunghie, grattandole con la lama del

Page 393: Legend - Lu, Marie.pdf

suo coltello. Per una volta si è toltoil berretto dalla testa e si èpettinato il groviglio di capelli.

È di buonumore. «Vuoi unsorso?» mi chiede.

Tra noi due c’è una bottiglia divino di nettare. È un intruglioscadente, probabilmente ricavatodall’insipida uva di mare che crescenell’oceano, ma lui si comportacome se fosse la cosa migliore almondo. Nel pomeriggio ne harubata una cassa da un negozio nelsettore Winter e ha rivenduto tuttele bottiglie tranne questa per untotale di seicentocinquantabanconote. Non smette di stupirmi

Page 394: Legend - Lu, Marie.pdf

quanto si muova svelto nei settori.La sua agilità è pari a quella deimigliori studenti della Drake.

«Solo se lo bevi anche tu»rispondo. «Non posso permettereche nemmeno un goccio di refurtivavada sprecata, giusto?»

Mi sorride. Lo guardo infilzare ilcoltello nel tappo della bottiglia,tirarlo fuori con uno strappo ereclinare la testa per una lungasorsata. Quindi si passa un ditosulle labbra e torna a sorridermi.«Delizioso» dice. «Assaggia.»

Accetto la bottiglia e bevo unminuscolo sorso prima direstituirgliela. Retrogusto salino,

Page 395: Legend - Lu, Marie.pdf

come immaginavo. Se non altroallevierà il dolore al fianco.

Continuiamo a bere a turno –grandi sorsi per lui, piccolo assaggiper me – finché il ragazzo nontappa la bottiglia: sembra metterlavia nell’istante esatto in cui siaccorge di perdere lucidità. Anchese è così, i suoi occhi appaiono piùlanguidi e le sue iridi azzurreacquistano una squisita lucentezza.

Può darsi che non voglia perderela concentrazione, ma si vede che ilvino l’ha rilassato. «Allora dimmi,»decido di chiedergli «come mai tiservono così tanti soldi?»

Il ragazzo scoppia a ridere. «Dici

Page 396: Legend - Lu, Marie.pdf

sul serio? A chi non servono piùsoldi? Se ne possono mai avereabbastanza?»

«Ti piace rispondere alle miedomande con altre domande?»

Ride di nuovo. Ma quando parla,la sua voce ha una nota di tristezza.«I soldi sono la cosa più importanteal mondo, lo sai. Con i soldi puoicomprarti la felicità e nonm’importa quello che pensano glialtri. Ti ci puoi comprare aiuto,posizione sociale, amici, sicurezza...tutto quello che ti pare.»

Osservo i suoi occhi perdersi nelvuoto, e dico: «Sembra che tu abbiafretta di metterne via più che puoi».

Page 397: Legend - Lu, Marie.pdf

Mi guarda divertito. «Perché nondovrei? Probabilmente tu haivissuto per strada quanto me.Dovresti conoscere la risposta, no?»

Abbasso lo sguardo. Non voglioche veda la verità. «Immagino disì.»

Rimaniamo seduti in silenzio perun po’.

Poi il ragazzo parla. Quando lofa, c’è una tale dolcezza nella suavoce che non posso fare a meno diguardarlo. «Non so se te l’ha maidetto nessuno» mi dice. Nonarrossisce e non sposta neanche losguardo. Mi ritrovo invece aspecchiarmi dentro due oceani, uno

Page 398: Legend - Lu, Marie.pdf

perfetto, l’altro incrinato da quellapiccola increspatura. «Sei moltobella.»

Ho ricevuto complimenti per ilmio aspetto fisico altre volte, mamai con il suo tono di voce. Di tuttele cose che ha detto, non so perchésia proprio questa a cogliermi disorpresa, al punto che blaterosenza pensare: «Potrei dire lostesso di te». Faccio una pausa.«Nel caso tu non lo sapessi.»

Sul suo viso si allargalentamente un sorriso. «Oh,credimi. Lo so.»

Scoppio a ridere. «L’onestà fasempre piacere.» Non riesco a

Page 399: Legend - Lu, Marie.pdf

staccarmi dal suo sguardo. «Credoche tu abbia bevuto troppo vino,amico mio» aggiungo alla fine.Tengo la voce bassa più che posso.«Un po’ di riposo ti farà bene.»

Le parole hanno a malapenalasciato la mia bocca che il ragazzosi piega verso di me e mi posa unamano sulla guancia. Il mioaddestramento ordinerebbe dipararla e immobilizzarla a terra,invece tutto ciò che faccio èrimanere seduta immobile. Mi tira asé. Prendo un respiro prima che lemie labbra tocchino le sue.

Sento il sapore del vino sulla suabocca. All’inizio mi bacia

Page 400: Legend - Lu, Marie.pdf

dolcemente e poi, come se non glibastasse, mi spinge contro al muroe mi bacia più forte. Le sue labbrasono calde e tanto morbide e i suoicapelli mi solleticano la faccia.Cerco di concentrarmi. (Non è lasua prima volta. Ha già baciatoaltre ragazze prima, sicuramentepiù di qualcuna. Eppure sembraavere il respiro corto...) I particolarivolano via. Tento di afferrarli,invano. Mi ci vuole un momento percapire che lo sto baciando con lastessa avidità. Sento il coltello cheha in vita contro la pelle e ho unfremito. Inizia a fare troppo caldo,la temperatura delle mie guance è

Page 401: Legend - Lu, Marie.pdf

alle stelle.È lui a staccarsi per primo.

Rimaniamo a fissarci in silenzio,come se nessuno di noi capissebene cos’è appena successo.

Poi lui riacquista la suacompostezza e, mentre mi sforzo difare altrettanto, si appoggia almuro accanto a me e sospira.«Scusa» mormora, rivolgendomiuno sguardo carico di malizia. «Nonho saputo resistere. Ma almenoadesso mi sono tolto il pensiero.»

Lo fisso ancora un po’, senzaparole. La mia mente mi staurlando di concentrarmi. Il ragazzoricambia il mio sguardo, mi sorride

Page 402: Legend - Lu, Marie.pdf

come se sapesse dell’effetto cheriesce ad avere e si gira dall’altraparte. Io riprendo a respirare.

È allora che noto un gesto cheriporta di colpo la mia mente al suoposto: prima di stendersi perdormire, afferra qualcosa che ha alcollo. Un movimento cosìinvolontario che non credo si sianemmeno accorto di averlocompiuto. Gli fisso il collo, ma nonvedo niente appeso. Ha tentato diafferrare il fantasma di unacollanina, il fantasma di un ciondoloo di un filo.

Ed è allora che mi torna allamemoria, con un senso di nausea, il

Page 403: Legend - Lu, Marie.pdf

ciondolo che ho in tasca. Il ciondolodi Day.

Page 404: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

QUANDO FINALMENTE LA RAGAZZASI ADDORMENTA, la lascio con Tesse vado a trovare di nuovo la miafamiglia. L’aria più fresca mischiarisce la testa. Appena sonoabbastanza lontano dal vicolo,prendo un respiro profondo eaccelero il passo. Non avrei dovuto

Page 405: Legend - Lu, Marie.pdf

farlo, dico a me stesso. Non avreidovuto baciarla. Soprattutto nondovrei essere felice di averlo fatto.Invece lo sono. Riesco ancora asentire le sue labbra contro le mie,la pelle soffice e liscia del suo viso edelle sue braccia, il leggero tremoredelle sue mani. Ho baciato unmucchio di belle ragazze, ma maicome questa. Ne avrei volutoancora. Non so neanche io come hofatto a staccarmi.

Bel modo di ascoltare i mieistessi avvertimenti sul pericolo diinnamorarsi di qualcuno quando sivive in strada.

Mi sforzo di concentrarmi

Page 406: Legend - Lu, Marie.pdf

sull’incontro con John. Cerco diignorare la strana X sulla porta epunto dritto verso le assi chefiancheggiano il lato del portico.Accanto alla finestra rotta dellacamera da letto tremolano alcunecandele. Mia madre deve essereancora in piedi a vegliare Eden. Miaccovaccio al buio per un po’,guardo le strade deserte da soprala spalla e poi sposto la tavola e mimetto in ginocchio.

Dall’altra parte della stradaqualcosa si muove tra le ombre. Miarresto un secondo e scrutol’oscurità. Niente. Abbasso la testae striscio sotto al portico.

Page 407: Legend - Lu, Marie.pdf

John è in cucina che riscalda unaspecie di zuppa. Emetto tre fischibassi in sequenza che sembrano ilverso di un grillo, ma ci vuolequalche tentativo prima che John lisenta e si volti. Quindi esco dalportico e vado sul retro della casa,dove incontro mio fratello.

«Ho milleseicento banconote»sussurro, mostrandogli il borsello.«Quasi abbastanza per le cure.Eden come sta?»

John scuote la testa. L’ansia sulsuo volto mi snerva, perché miaspetto sempre che sia lui il piùforte dei due. «Non bene» mi dice.«Continua a dimagrire. Però è

Page 408: Legend - Lu, Marie.pdf

ancora cosciente e ci riconosce.Credo che gli resti qualchesettimana.»

Annuisco in silenzio. Non vogliopensare alla possibilità di perdereEden. «Ti prometto che troveròpresto i soldi. Mi serve solo un’altrabuona occasione e tutto sisistemerà.»

«Vedi di stare attento, capito?»mi dice. Al buio, potrebberoscambiarci per gemelli. Stessicapelli, stessi occhi. Stessaespressione. «Non voglio che tucorra dei rischi inutili. Se c’è unmodo in cui posso aiutarti,dimmelo. Magari potrei filarmela di

Page 409: Legend - Lu, Marie.pdf

nascosto e...»Lo guardo storto. «Non essere

stupido. Se i soldati ti beccano,morirete tutti. Lo sai benissimo.»L’espressione frustrata di John mi fasentire in colpa per aver rifiutato ilsuo aiuto su due piedi. «Mi muovopiù in fretta da solo. Davvero. Èmeglio che ci sia solo uno di noi lìfuori a caccia di soldi. Da morto nonsaresti di nessun aiuto allamamma.»

John annuisce, anche se si vedeche vorrebbe aggiungere altro.Evito che lo faccia girandomidall’altra parte. «Adesso devoandare» gli dico. «Ci vediamo

Page 410: Legend - Lu, Marie.pdf

presto.»

Page 411: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

DAY DEVE AVER CREDUTO che mi siaaddormentata, invece lo vedoalzarsi e allontanarsi nel cuore dellanotte, perciò lo seguo. Sconfina inuna zona di quarantena, entra inuna casa contrassegnata da una X atre linee e riappare dopo moltiminuti.

Page 412: Legend - Lu, Marie.pdf

Non ho bisogno di sapere altro.Mi arrampico sul tetto di un

palazzo vicino. Una volta lì, miaccovaccio all’ombra di una cannafumaria e attivo il microfono. Sonocosì arrabbiata con me stessa chenon riesco a impedire alla mia vocedi tremare. Mi sono lasciatacoinvolgere dall’ultima persona cheavrebbe mai dovuto piacermi. Cheavrei mai voluto desiderare.

Forse non è stato Day a uccidereMetias, mi dico. Forse è statoqualcun altro. Dio, mi sto davveroinventando delle scuse perproteggere questo ragazzo?

Mi sono comportata come

Page 413: Legend - Lu, Marie.pdf

un’idiota davanti all’assassino diMetias. Le strade di Lake mi hannoforse trasformata in un’ingenua? Hoappena disonorato il ricordo di miofratello?

«Thomas» bisbiglio. «L’hotrovato.»

Passa un intero minuto diinterferenze prima di sentire larisposta. Quando arriva, il suo tonosembra stranamente distaccato.«Può ripetere, signorina Iparis?»

Mi salgono i nervi. «Ho detto chel’ho trovato. Day. Ha appena fattovisita a una casa in una delle zonedi quarantena di Lake, una casa conuna X a tre linee sulla porta. Angolo

Page 414: Legend - Lu, Marie.pdf

tra Figueroa e Watson.»«Ne è sicura?» Adesso Thomas

sembra più attento. «Ne èassolutamente sicura?»

Tiro fuori il ciondolo dalla tasca.«Sì. Non c’è alcun dubbio.»

Confusione dall’altra parte delmicrofono. Cresce l’eccitazione nellasua voce. «Angolo tra Figueroa eWatson. È il caso speciale di morbosu cui avremmo dovuto investigaredomani mattina. È sicura che sitratti di Day?» mi chiede perl’ennesima volta.

«Sì.»«Delle ambulanze andranno a

quell’indirizzo domani. Dobbiamo

Page 415: Legend - Lu, Marie.pdf

trasferire i residenti al CentralHospital.»

«Allora mandate delle truppe diappoggio. Voglio una coperturaquando Day si farà vivo perproteggere la sua famiglia.» Ricordoil modo in cui Day è strisciato sottole tavole del portico. «Non avrà iltempo di portarli via, quindi linasconderà in casa da qualcheparte. Dovremmo trasferirli nell’alamedica del Palazzo Governativo diBatalla. A nessuno dev’essere fattodel male. Li voglio interrogare.»

Thomas sembra spiazzato dalmio tono. «Avrà le sue truppe»riesce a dire. «E spero proprio che

Page 416: Legend - Lu, Marie.pdf

lei abbia ragione.»Il tocco delle labbra di Day, il

nostro bacio appassionato e le suemani che scorrono sulla mia pelle...adesso non dovrebbero importarmiper niente. Meno di niente. «Horagione.»

Faccio ritorno al vicolo prima cheDay si accorga della mia assenza.

Page 417: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

DURANTE LE POCHE ORE CHERIESCO A DORMIRE prima dell’alba,sogno casa mia.

Almeno assomiglia alla casa chericordo. John è seduto con nostramadre a capotavola e legge unvecchio libro di racconti dellaRepubblica. Mamma annuisce per

Page 418: Legend - Lu, Marie.pdf

incoraggiarlo ogni volta che arrivain fondo a una pagina senzasbagliare le parole o le lettere.Sorrido a tutti e due dalla porta. Tranoi è John il più forte, ma ha unavena gentile e paziente che io nonho ereditato. Un tratto di nostropadre. Eden sta scarabocchiando suun pezzo di carta all’altro capo deltavolo. Nei miei sogni Eden non fache disegnare. Non alza mai losguardo, ma lo so che staascoltando la storia di John e infattiride nei punti giusti.

Poi mi accorgo che accanto a mec’è la Ragazza. La tengo per mano.Lei mi sorride e tutta la stanza

Page 419: Legend - Lu, Marie.pdf

s’illumina. Anch’io le sorrido.«Vorrei presentarti mia madre»

le dico.Lei scuote la testa. Quando

guardo di nuovo il tavolo da pranzo,John e mia madre sono ancora lì,ma Eden è sparito.

Anche il sorriso della Ragazzasparisce e adesso mi osserva conocchi tristi. «Eden è morto» mi dice.

Una sirena in lontananza mistrappa al sonno.

Rimango steso in silenzio per unpo’, con gli occhi aperti, cercando diriprendere fiato. Ho ancora il sognoimpresso nella testa. Per distrarmimi concentro sul suono delle sirene.

Page 420: Legend - Lu, Marie.pdf

Poi mi accorgo che non si tratta delsolito lamento di una sirena dellapolizia. E non è neanche la sirena diun’ambulanza. Il suono è quello diun veicolo medico, quelli usati pertrasportare i soldati feritiall’ospedale. È più forte e più acutodegli altri perché i mezzi militarihanno la precedenza.

A parte il fatto che non ci sonosoldati feriti di ritorno a LosAngeles. Vengono curati al confinecol fronte. Da queste parti l’unicoaltro modo in cui questi mezzivengono utilizzati è per trasportarei casi speciali di morbo ai laboratori,perché sono meglio equipaggiati

Page 421: Legend - Lu, Marie.pdf

per le emergenze.Perfino Tess riconosce il suono.

«Dove stanno andando?» michiede.

«Non lo so» rispondo a bassavoce. Mi metto a sedere e miguardo intorno. La Ragazza ha l’ariadi essere sveglia già da un pezzo. Èseduta a molti metri di distanza conla schiena appoggiata al muro, gliocchi puntati sulla strada, la facciaseria e concentrata. Sembra tesa.

«’Giorno» le dico e gli occhi micadono sulle sue labbra. L’hodavvero baciata ieri notte?

Lei neanche mi guarda. La suaespressione non cambia. «La porta

Page 422: Legend - Lu, Marie.pdf

dei tuoi familiari era marcata,vero?»

Tess la guarda sorpresa. Io fissola Ragazza in silenzio, senza saperecome rispondere. È la prima voltache qualcuno all’infuori di Tessnomina la mia famiglia.

«Ieri notte mi hai seguito.» Midico che dovrei essere arrabbiato,ma non provo nient’altro checonfusione. Deve avermi seguitoper curiosità. Sono sorpreso –sbalordito, a dire il vero – di quantoriesca a spostarsi in silenzio.

Questa mattina, però, c’èqualcosa di diverso nella Ragazza.La notte scorsa sembrava presa

Page 423: Legend - Lu, Marie.pdf

quanto me, invece oggi è fredda,lontana. Ho forse fatto qualcosa chel’ha infastidita? Mi guarda drittonegli occhi. «È per quello che stairaccogliendo tutti quei soldi? Unacura per il morbo?»

Mi sta mettendo alla prova, manon so il motivo. «Sì. Perchét’importa tanto?»

«Troppo tardi» dice lei. «Lapattuglia medica sta andando dallatua famiglia proprio adesso. Liporteranno via.»

Page 424: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

NON DEVO AGGIUNGERE MOLTO ALTRO perconvincere Day a muoversi. Lesirene delle ambulanze, quasisicuramente dirette a Figueroa eWatson, sono passate proprio comeaveva promesso Thomas.

«Che vuoi dire?» mi chiede Day.Lo shock non lo ha ancora colpito.

Page 425: Legend - Lu, Marie.pdf

«Che vuoi dire che stanno andandodalla mia famiglia? Come fai asaperlo?»

«Non fare domande. Non ne haiil tempo.» Ho un attimo diesitazione. Lo sguardo di Day è cosìterrorizzato, così vulnerabile, cheall’improvviso devo fare appello atutta la mia forza per mentirgli.Cerco di attingere alla rabbia cheho provato ieri notte. «Ti ho seguitodalla tua famiglia nella zona diquarantena e ho sentito delleguardie che parlavano delrastrellamento di stamattina.Parlavano della casa con la X di trelinee. Sbrigati. Sto cercando di

Page 426: Legend - Lu, Marie.pdf

aiutarti, e ti dico che devi andare daloro adesso.»

Ho approfittato della più grandedebolezza di Day. Lui non esita, nonsi ferma a mettere in dubbio ciò chedico, non si chiede neanche perchénon gliel’abbia detto subito. Invecescatta in piedi, individua ladirezione da cui provengono lesirene e scappa via. Avverto unostrano senso di colpa. Lui si fida dime, si fida veramente,stupidamente, con tutto il cuore.Non credo che mai nessuno abbiapreso così sul serio le mie paroleprima d’ora. Forse neanche Metias.

Tess lo guarda andare via con la

Page 427: Legend - Lu, Marie.pdf

paura che le cresce negli occhi.«Andiamo, seguiamolo!» esclama.Poi salta in piedi e mi afferra lamano. «Potrebbe servirgli il nostroaiuto.»

«No» rispondo in modo brusco.«Tu aspetta qui. Lo seguo io.Rimani buona e nascosta, qualcunotornerà a prenderti.»

Corro giù per la strada senzaaspettare la sua risposta e, quandomi volto a guardare, la vedoimpalata nel vicolo, con gli occhisbarrati, che mi osserva svanire inlontananza. Mi giro e ricomincio acorrere. Meglio tenerla fuori daquesta storia. Se oggi arrestiamo

Page 428: Legend - Lu, Marie.pdf

Day, che ne sarà di lei? Schiocco lalingua e attivo il microfono.

Per un attimo l’auricolarerimanda solo interferenze. Poi sentola voce di Thomas. «Che succede?Dove si trova?»

«Day è diretto a Figueroa eWatson proprio adesso. Lo stoseguendo.»

Thomas inspira profondamente.«Bene. Siamo già in posizione. A trapoco.»

«Aspettate il mio segnale...nessuno deve essere toccato...»inizio a dire, ma la comunicaziones’interrompe.

Accelero il passo e la mia ferita

Page 429: Legend - Lu, Marie.pdf

pulsa in segno di protesta. Day nonpuò essere lontano, ha meno di unminuto di vantaggio. Punto nelladirezione che ha preso ieri notte,sud verso Union Station.

Infatti dopo non molto scorgo ilvecchio berretto che sbuca piùavanti, tra la folla.

Tutta la mia rabbia e la miapaura e la mia apprensione adessosono su di lui. Devo sforzarmi dimantenermi a una certa distanza, inmodo che non si accorga che lo stoseguendo. Una parte di me ripensaal modo in cui mi ha salvatodall’incontro di skiz, a come mi haaiutato a curare la ferita che ancora

Page 430: Legend - Lu, Marie.pdf

brucia, a come le sue mani sonostate delicate con me. Vorreiurlargli addosso. Vorrei odiarlo peravermi confuso in questo modo.Stupido ragazzo! Mi chiedo come tuabbia fatto a sfuggire al Governocosì a lungo, ma adesso non puoinasconderti, non con la tua famigliae i tuoi amici in pericolo. Non hocompassione per un criminale,ricordo a me stessa con severità.Solo un conto da saldare.

Page 431: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

DI SOLITO SONO FELICE che lestrade di Lake siano piene di gente.È facile sgattaiolare tra la folla,seminando chiunque mi stiaseguendo, sperando di provocareuna rissa. Ho perso il conto diquante volte abbia usato le stradeaffollate a mio vantaggio. Oggi però

Page 432: Legend - Lu, Marie.pdf

mi rallentano. Anche tagliando perla riva del lago ho soltanto unleggero vantaggio sulle sirene enon avrò modo di aumentare ildistacco prima di arrivare dalla miafamiglia.

Non avrò tempo di portarli via.Eppure devo provarci. Devoraggiungerli prima dei soldati.

Ogni tanto mi fermo perassicurarmi che i veicoli stianoandando proprio nella direzione chepenso. Non c’è dubbio, sono direttial nostro quartiere. Corro piùveloce. Non mi fermo neanchequando mi scontro con un signoreanziano, che finisce steso sul

Page 433: Legend - Lu, Marie.pdf

marciapiede. «Mi dispiace!» gligrido. Lo sento che mi urla dietro,ma non perdo tempo a girarmi.

Quando arrivo nei pressi dellacasa sono sudato, ma il quartiere èancora tranquillo e sigillato come ilresto della zona in quarantena.Scivolo per i vicoli secondari finchénon mi ritrovo sul retro della miacasa, di fronte alla recinzionemalandata del nostro giardinetto.Poi m’infilo in una spaccatura dellosteccato, sposto la tavolasconnessa e striscio sotto il portico.Le margherite di mare che homesso sotto la grata di ventilazionesono ancora lì, intatte, ma già

Page 434: Legend - Lu, Marie.pdf

sfiorite e morte. Attraverso lefessure del pavimento vedo miamadre seduta accanto al letto diEden. John sta lavando una pezzanel lavandino. Il mio sguardo correda Eden. L’aspetto è peggiorato,come se gli avessero strappatotutto il colore dalla pelle. Il suorespiro è corto e così affannoso cheriesco a sentirlo da qui.

La mia mente grida per trovareuna soluzione. Potrei aiutare John,Eden e mia madre a scappareproprio in questo momento erischiare di imbatterci nellepattuglie mediche o nella polizia distrada. Potremmo trovare rifugio

Page 435: Legend - Lu, Marie.pdf

nei soliti posti in cui ci nascondiamoTess e io. Di sicuro John e miamadre sono abbastanza forti percorrere, ma come farà Eden? Johnpotrà accollarselo solo per untratto. Forse potrei escogitare unmodo per farli salire su un trenomerci e aiutarli a fuggire versol’interno... da qualche parte, non loso neanch’io. Tanto le pattuglie giàvogliono Eden, quindi se John emamma mollassero i propri lavori escappassero non peggiorerebbero dicerto le cose. Comunque sono giàbloccati dalla quarantena. Potreiaiutarli ad arrivare in Arizona o nelTexas Occidentale e magari dopo

Page 436: Legend - Lu, Marie.pdf

un po’ le pattuglie smetterebbero dicercarli. Forse mi sto preoccupandoper niente, forse la Ragazza sisbaglia e le pattuglie non vengonoper la mia famiglia. Magari mi stopreoccupando per niente.

Ma in lontananza sento le sirenediventare più forti.

Vengono per Eden.Prendo una decisione. Striscio

velocemente fuori da sotto il porticoe vado alla porta sul retro. Da qui ilrumore delle sirene è molto piùpotente. Si stanno avvicinando.Spalanco la porta e mi precipito super i pochi gradini che portano insalotto.

Page 437: Legend - Lu, Marie.pdf

Prendo un respiro profondo.Poi apro la porta con un calcio e

m’immergo nella luce della stanza.Mia madre grida per lo spavento.

John si gira di scatto verso di me.Rimaniamo per un attimo a fissarcia vicenda, indecisi sul da farsi.

«Che succede?» La faccia di Johnsbianca nel vedere la miaespressione. «Cosa ci fai qui? Chesuccede?» Cerca di controllare lavoce, ma sa che sta accadendoqualcosa di terribile, qualcosa dicosì serio che mi ha spinto arivelarmi all’intera famiglia.

Mi sfilo il berretto dalla testa. Icapelli mi ricadono sulle spalle in un

Page 438: Legend - Lu, Marie.pdf

groviglio. Mamma si porta unamano fasciata alla bocca. I suoiocchi sono sospettosi, poi sispalancano.

«Sono io, mamma» le dico.«Sono Daniel.»

Guardo diverse emozionialternarsi sul suo volto –incredulità, gioia, confusione –prima che faccia un passo in avanti.I suoi occhi si spostano da John ame. Non so dire cosa la turbi dipiù... Il fatto che sia vivo o che Johnsembri sapere tutto.

«Daniel?» bisbiglia.È strano sentirla pronunciare di

nuovo il mio vecchio nome. Corro a

Page 439: Legend - Lu, Marie.pdf

stringere le sue mani ferite tra lemie. Stanno tremando. «Non c’ètempo per spiegare.» Provo aignorare l’espressione nei suoiocchi. Un tempo erano di un azzurroacceso e deciso, proprio come imiei, ma il dolore deve averglielispenti. Come faccio a guardarenegli occhi una madre che per annimi ha creduto morto? «Stannovenendo per Eden. Dovetenasconderlo.»

Le sue dita mi scostano i capellidalla faccia. Di colpo sono di nuovoil suo bambino. «Il mio Daniel. Seivivo. Deve essere un sogno.»

L’afferro per le spalle. «Mamma,

Page 440: Legend - Lu, Marie.pdf

ascoltami. Stanno arrivando lepattuglie e c’è anche un’ambulanza.Qualunque virus abbia Eden...stanno venendo a prenderlo.Dovete nascondervi tutti.»

Mi studia per un attimo, poiannuisce. Mi porta al letto di Eden.Da vicino noto che gli occhi scuri delmio fratellino sono in qualche mododiventati neri. Non hanno alcunriflesso e mi accorgo con orrore chesono neri perché le sue iridisanguinano. Mamma e io aiutiamoEden a sedersi, facendo moltaattenzione. La sua pelle va a fuoco.John se lo carica in spalla condelicatezza, sussurrandogli parole di

Page 441: Legend - Lu, Marie.pdf

conforto mentre lo solleva.Eden emette un gridolino di

dolore e la testa gli ciondola di lato,si appoggia al collo di John.«Connetti i due circuiti» farneticacon un filo di voce.

Fuori, il lamento delle sireneprosegue. Devono essere a meno didue isolati. Scambio uno sguardodisperato con mia madre.

«Sotto il portico» sussurra lei.«Non c’è tempo per scappare.»

Né John né io discutiamo. Miamadre mi stringe forte la mano e cidirigiamo verso la porta sul retro.Appena usciti mi fermo un istante avalutare la distanza e la direzione

Page 442: Legend - Lu, Marie.pdf

delle pattuglie. Sono quasi arrivate.Raggiungo di corsa il portico esposto la tavola di lato. «PrimaEden» dice mia madre. John sisistema meglio Eden sulla spalla, sipiega e comincia a strisciare dentro.Poi aiuto mamma a entrare e allafine mi tuffo dietro di loro,cancellando le tracce che abbiamolasciato nel terreno e rimettendocon cura la tavola al proprio posto.Spero che basti.

Ci stringiamo nell’angolo piùbuio, dove riusciamo a malapena avederci tra noi. Fisso i fasci di luceche filtrano dalle bocchette diaerazione. Riesco appena a

Page 443: Legend - Lu, Marie.pdf

intravedere le margherite avvizzite.Per un attimo le sirene sembranolontane – stanno svoltando daqualche parte – e poi all’improvvisodiventano assordanti, subito seguitedal pesante calpestio degli anfibi.

Maledette guardie. Si sonofermate davanti alla casa e sipreparano a fare irruzione.

«Restate qui» bisbiglio. Miattorciglio i capelli sopra la testa eli infilo nuovamente sotto alberretto. «Vado a sbarazzarmi diloro.»

«No.» È la voce di John. «Nonandare, è troppo pericoloso.»

Scuoto la testa. «È troppo

Page 444: Legend - Lu, Marie.pdf

pericoloso per voi se rimango.Fidatevi di me.» I miei occhi sispostano su mamma, che si stasforzando di tenere a bada la suapaura mentre racconta una storia aEden. Mi ricordo di come sembrassesempre calma quand’ero piccolo,con la sua voce suadente e il sorrisogentile. Faccio un cenno a John.«Torno presto.»

Sopra di noi si sente battere allaporta. «Pattuglia anti-morbo»qualcuno dice a gran voce.«Aprite!»

Scatto verso la tavola sconnessae la sposto di lato senza farerumore, quel poco che basta a

Page 445: Legend - Lu, Marie.pdf

strisciare fuori. La faccio scivolarecon cura al suo posto. La recinzionemi tiene nascosto, ma attraverso lefessure riesco a vedere i soldati cheattendono accanto alla porta. Devoagire in fretta. Non si aspettano chequalcuno li attacchi, specialmentequalcuno che non possono vedere.Mi fiondo in silenzio sul retro dellacasa, punto bene il piede su unmattone traballante e mi do loslancio verso l’alto. Mi aggrappo albordo del tetto e mi tiro su.

Da qui i soldati non possonovedermi, non con la grossa cannafumaria e le ombre proiettate daipalazzi più alti che ci circondano.

Page 446: Legend - Lu, Marie.pdf

Invece io li vedo bene. E la lorovista mi paralizza. C’è qualcosa chenon va. Contro una pattuglia anti-morbo avremmo almeno unapossibilità, ma davanti alla casa cisono almeno una dozzina di soldati.Forse di più, la maggior parte conmascherine bianche allacciatestrette intorno alla bocca, alcuniaddirittura con maschere antigas.Accanto all’ambulanza sonoparcheggiate due jeep dell’esercito.In attesa vedo un ufficiale, uncomandante a giudicare dalcappello. Accanto a lei c’è ungiovane dai capelli scuri in uniformeda capitano.

Page 447: Legend - Lu, Marie.pdf

E in piedi davanti a quest’ultimo,immobile e indifesa, c’è la Ragazza.

Aggrotto la fronte, confuso.Devono averla arrestata e adesso lastanno usando, non so per qualescopo. Questo significa che devonoaver catturato anche Tess. Scruto lafolla, ma non la vedo. Guardo dinuovo la Ragazza. Sembra calma,per niente turbata dalla marea disoldati che la circondano. Anche leiha una maschera sulla bocca.

E poi, in una frazione di secondo,capisco perché la Ragazza avevaun’aria così familiare.

I suoi occhi.Quegli occhi neri punteggiati

Page 448: Legend - Lu, Marie.pdf

d’oro. Il giovane capitano di nomeMetias. Quello a cui sono sfuggito lanotte dell’irruzione al Los AngelesCentral Hospital. Aveva gli stessiocchi.

Metias deve essere un suoparente e, proprio come lui, anchelei lavora per l’esercito. Non riescoa credere alla mia stupidità. Avreidovuto accorgermene prima. Studiovelocemente le facce degli altrisoldati, domandandomi se ancheMetias sia fra loro. Però vedo solola Ragazza.

L’hanno mandata a stanarmi.E adesso, per colpa della ma

idiozia, è risalita alla mia famiglia.

Page 449: Legend - Lu, Marie.pdf

Potrebbe già aver ucciso Tess.Chiudo gli occhi. Mi sono fidato dilei, che mi ha abbindolato al puntoda baciarla. Da farmi innamorare dilei. Il solo pensiero mi rende ciecodalla rabbia.

Dall’interno della casa arriva unfracasso. Sento voci concitate, poiurla. I soldati li hanno trovati,hanno rotto le assi del pavimento eli hanno tirati fuori. Vai lì sotto!Perché ti nascondi su questo tetto!Aiutali! Ma servirebbe solo aconfermare la loro parentela conme e i loro destini sarebberosegnati. Sento le braccia e legambe paralizzate.

Page 450: Legend - Lu, Marie.pdf

Poi due soldati con le maschereantigas emergono dal retro dellacasa, trascinando mia madre. Liseguono a pochi passi altri soldatiche trattengono John, che gli urla dilasciarla in pace. Alla fine sbucanoun paio di paramedici. Hannolegato Eden su una barella, laspingono verso l’ambulanza.

Devo fare qualcosa.Tiro fuori dalla tasca i tre bossoli

d’argento che mi ha dato Tess,quelli della sera dell’irruzioneall’ospedale. Ne infilo uno nella miafionda. Un ricordo di me stesso asette anni che lancia la palla dineve infiammabile nella stazione di

Page 451: Legend - Lu, Marie.pdf

polizia mi attraversa la mente.Quindi punto la fionda contro unodei soldati che tiene fermo John,carico il colpo.

Il proiettile gli sfiora il collo, macosì veloce che vedo il sangueschizzare. Il soldato si accascia,aggrappandosi in modo isterico allamascherina. Subito gli altri soldatipuntano le loro armi verso il tetto.Io rimango dietro la canna fumariarannicchiato, immobile.

La Ragazza si fa avanti. «Day.»La sua voce riecheggia per lastrada. Devo essere diventatomatto, perché mi sembra di sentireuna nota di compassione nella sua

Page 452: Legend - Lu, Marie.pdf

voce. «Lo so che sei qui e so ancheperché.» Punta il dito su John e miamadre. Eden è già sparito dentro alfurgone.

Adesso mia madre sa che sono ioil criminale che vede ogni giorno suibollettini dei jumbo-schermi. Perònon dico niente. Infilo un’altrapallottola nella fionda e miro allaRagazza.

«Vuoi che la tua famiglia sia alsicuro. Questo lo capisco» continua.«Anch’io volevo lo stesso per la miafamiglia.»

Tiro indietro il braccio.La voce della Ragazza diventa

più supplichevole, quasi pressante.

Page 453: Legend - Lu, Marie.pdf

«Adesso ti sto dando una possibilitàper salvarla. Arrenditi. Ti prego.Così nessuno si farà del male.»

Uno dei soldati che le staaccanto alza la pistola. Sposto lafionda verso di lui e d’istinto lasciopartire il colpo. Lo colpisco dritto alginocchio e quello cade in avanti.

I soldati mi scaricano addossouna raffica di colpi. Mi rannicchiodietro la canna fumaria. Le scintillevolano da ogni parte. Stringo i dentie chiudo gli occhi: non posso fareniente in questa situazione. Sonoimpotente.

Appena gli spari smettono, miaffaccio e vedo la Ragazza in piedi

Page 454: Legend - Lu, Marie.pdf

dov’era prima. Il suo comandanteincrocia le braccia. Lei non si muovedi un passo.

Poi vedo il comandante farsiavanti. Quando la ragazza inizia aprotestare, lei la spinge via. «Nonpuoi restare lì per sempre» mi urlail comandante. La sua voce è moltopiù fredda di quella della Ragazza.«E so che non lascerai che la tuafamiglia muoia.»

Posiziono l’ultimo bossolo nellafionda e gliela punto contro.

Il comandante scuote la testa inrisposta al mio silenzio. «Va bene,Iparis» dice alla Ragazza. «Abbiamoprovato la tua tattica. Adesso

Page 455: Legend - Lu, Marie.pdf

vediamo se funziona la mia.»Quindi si volta verso il capitano coicapelli neri e annuisce.«Sistemala.»

Non ho il tempo di impedirequello che succede dopo.

Il capitano solleva la pistola e lapunta contro mia madre. Poi lespara un colpo in testa.

Page 456: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

LA DONNA A CUI THOMAS HA SPARATO nonsi è nemmeno accasciata a terrache già vedo il ragazzo lanciarsi daltetto. Rimango bloccata. È tuttosbagliato. Non doveva farsi malenessuno. Il comandante Jamesonnon mi aveva informato di voleruccidere qualcuno della famiglia di

Page 457: Legend - Lu, Marie.pdf

Day, dovevamo portarli tutti alPalazzo di Batalla e interrogarli.Lancio un’occhiata a Thomas,chiedendomi se anche lui provi lostesso orrore. Invece lui rimaneinespressivo, con la pistola ancorasollevata.

«Prendetelo!» urla il comandanteJameson. Il ragazzo atterra addossoa uno dei soldati e lo stende in unanuvola di polvere. «Lo voglio vivo!»

Il ragazzo, che adesso so essereDay, emette un grido straziante e siscaglia sul primo soldato che glicapita a tiro mentre gli altri loaccerchiano. Riesce in qualchemodo a impadronirsi della sua

Page 458: Legend - Lu, Marie.pdf

pistola, anche se un secondomilitare gliela strappa subito dallemani.

Il comandante Jameson miguarda ed estrae la pistola dallasua fondina.

«Comandante, no!» sbotto senzapensarci, ma lei mi ignora.Un’immagine di Metias miattraversa la mente.

«Non aspetterò che uccida i mieiuomini» mi risponde in tono brusco,poi mira alla gamba sinistra di Daye spara. Io mi ritraggo. Il proiettilemanca l’obiettivo (stava mirando alginocchio), e colpisce la coscia. Daygrida dal dolore e crolla a terra in

Page 459: Legend - Lu, Marie.pdf

mezzo alla cerchia di soldati. Ilberretto gli vola via dalla testa e dasotto escono i suoi capelli biondi.Un soldato lo colpisce con un calciotalmente forte da metterlo K.O.Quindi lo ammanettano, lo legano elo imbavagliano, e lo trascinano auna delle jeep. Mi ci vuole unmomento per rivolgere l’attenzioneall’altro prigioniero che abbiamoestratto dalla casa, un ragazzo cheprobabilmente è suo fratello. Ci stagridando contro qualcosa diincomprensibile. I soldati locaricano sulla seconda jeep.

Thomas mi lancia un’occhiata diapprovazione da sopra la maschera,

Page 460: Legend - Lu, Marie.pdf

e il comandante Jameson mi guardacon le sopracciglia aggrottate.«Adesso capisco perché alla Draketi considerino una ribelle» mi dice.«Qui però non siamo all’università.Non devi azzardarti a mettere indiscussione le mie azioni.»

Una parte di me vorrebbechiedere scusa, ma sono sopraffattada quello che è appena successo,troppo arrabbiata o angosciata osollevata. «Che ne è stato delpiano? Comandante, con tutto ilrispetto, non si era parlato diuccidere dei civili.»

«Oh, Iparis» risponde ilcomandante Jameson con una

Page 461: Legend - Lu, Marie.pdf

risata affilata. «Saremmo rimastiqui tutta la notte continuando anegoziare. Visto com’è stato piùveloce? Molto più persuasivo,considerando il nostro obiettivo.»Guarda da un’altra parte. «Nonimporta. Adesso infilati in una jeep.Si torna alla base.» Fa un gestoveloce con la mano e Thomas urlaun ordine. Gli altri soldati sirimettono di corsa in formazione,mentre lei monta sulla prima jeep.

Thomas si avvicina, poi si tocca ilcappello in segno di saluto.«Congratulazioni, June.» Mi sorride.«Credo che lei ce l’abbia propriofatta. Che situazione! Ha visto che

Page 462: Legend - Lu, Marie.pdf

faccia ha fatto Day?»Hai appena ucciso una persona.

Non riesco a trovare il modo diguardarlo in faccia. Di chiederglicome riesca a eseguire gli ordinicosì ciecamente. I miei occhi sispostano nel punto in cui la donnagiace sull’asfalto. Il personalesanitario ha già attorniato i tresoldati feriti e so che verrannosistemati sulle ambulanze etrasferiti alla base. Invece il corpodella donna è trascurato eabbandonato. Dalle altre case lungola strada spuntano delle teste, ciosservano. Alcune di loro vedono ilcorpo a terra e si girano in fretta

Page 463: Legend - Lu, Marie.pdf

dall’altra parte, mentre altricontinuano a osservaretimidamente Thomas e me. Unapiccola parte di me vorrebbe gioirea questa vista, gustarsi la gioia diaver vendicato la morte di miofratello. Aspetto, ma quellasensazione non arriva. Stringo eriapro i pugni. La pozza di sanguesotto il corpo della donna cominciaa darmi la nausea.

Ricorda, dico a me stessa, Dayha ucciso Metias. Day ha uccisoMetias. Day ha ucciso Metias.

Le parole mi risuonano nellatesta vuote e incerte.

«Già» dico a Thomas. La mia

Page 464: Legend - Lu, Marie.pdf

voce sembra quella di un’estranea.«Credo di avercela proprio fatta.»

Page 465: Legend - Lu, Marie.pdf

PARTE SECONDA

LA RAGAZZACHE INFRANGE

IL MURODI CRISTALLO

Page 466: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

IL MONDO È UNA MACCHIASFOCATA. Ricordo spari e vociconcitate e l’acqua gelida sullatesta. Ogni tanto riconosco il suonodi una chiave che gira nellaserratura e l’odore metallico delsangue. Maschere antigas miosservano dall’alto. Qualcuno non la

Page 467: Legend - Lu, Marie.pdf

smette di urlare e la sirena diun’ambulanza ulula tutto il tempo.Vorrei spegnerla e continuo acercare l’interruttore, ma c’èqualcosa che non va con le miebraccia. Non riesco a muoverle. Unterribile dolore alla coscia sinistratiene costantemente i miei occhi ele mie guance bagnati di lacrime.Forse l’intera gamba è da buttare.

L’istante in cui il capitano hasparato a mia madre si ripeteall’infinito nella mia mente, comeun film fermo sulla stessa scena.Non capisco perché lei non si tolgadi mezzo. Le grido di spostarsi, dipiegarsi, di fare qualunque cosa.

Page 468: Legend - Lu, Marie.pdf

Invece rimane lì finché il proiettilenon la colpisce e lei si accascia aterra. La sua faccia è girata verso dime, ma non è colpa mia. Non ècolpa mia.

Dopo un’eternità, il mondoprende finalmente forma. Quanto èpassato, quattro o cinque giorni? Unmese, forse? Non ne ho idea.Quando riapro gli occhi, mi ritrovoin una minuscola cella senzafinestre e con quattro pareti dimetallo. Ci sono soldati di guardiasu entrambi i lati della porta cheassomiglia a una cassaforte. Micontorco per il dolore. Ho la linguaasciutta e spaccata, le lacrime mi si

Page 469: Legend - Lu, Marie.pdf

sono seccate sulla pelle. Qualcosache sembra metallo, forse un paiodi manette, mi stringe forte i polsilegati allo schienale di una sedia, emi serve almeno un secondo percapire che sono seduto. I capelli miricadono davanti alla faccia comestoppa. Ho il giubbotto macchiato disangue. Poi un’improvvisa paura miassale: il mio berretto. Mi hannosmascherato.

Poi sento una fitta alla gambasinistra ed è peggio di qualsiasidolore abbia mai provato primad’ora, peggiore perfino della primavolta che mi hanno tagliato quelginocchio. Mi ricopro di sudore

Page 470: Legend - Lu, Marie.pdf

freddo e vedo delle macchiolinedavanti agli occhi. In questomomento darei qualsiasi cosa perun antidolorifico, o del ghiaccio perspegnere l’incendio sulla coscia, oanche un altro proiettile che miliberi dalle mie sofferenze. Tess, hobisogno di te. Dove sei?

Quando trovo il coraggio perguardarmi la gamba, però, vedoche è fasciata con una garzaimpregnata di sangue.

Uno dei soldati si accorge che misto muovendo e si preme una manosull’orecchio. «Signora, si èsvegliato.»

Alcuni minuti dopo – o forse sono

Page 471: Legend - Lu, Marie.pdf

passate ore – la porta di metallo siapre e il comandante che haordinato l’uccisione di mia madreentra a grandi passi. Indossal’uniforme completa, mantello etutto il resto, e le tre frecceargentate che corrispondono ai suoigradi brillano sotto le lampadefluorescenti. Elettricità. Sono in unpalazzo governativo. La donna dicequalcosa ai soldati dall’altra partedella porta e quella si richiude, poimi viene incontro sorridente.

Non so se il velo rosso che miannebbia la vista sia dovuto aldolore che ho alla gamba o allarabbia per la sua presenza.

Page 472: Legend - Lu, Marie.pdf

Il comandante si ferma davantialla mia sedia, poi si abbassa epiazza la sua faccia a pochicentimetri dalla mia. «Mio caroragazzo» mi dice, con un certodivertimento nella voce. «Quandomi hanno detto che eri sveglio nonho saputo resistere. Dovevo venirea trovarti di persona. I medicidicono che non hai contratto ilmorbo neanche dopo aver passatoil tuo tempo con quel branco diappestati che chiami famiglia,quindi dovresti ritenerti fortunato.»

Inclino la testa indietro e lesputo addosso. Ma anche questominimo movimento basta a farmi

Page 473: Legend - Lu, Marie.pdf

tremare la gamba per il dolore.«Sei davvero un bel ragazzo.» Il

suo sorriso trasuda veleno. «Unvero peccato che tu abbia scelto lavita del criminale. Sai, con unafaccia come la tua, saresti potutodiventare una celebrità. Vaccinigratuiti per il morbo ogni anno. Nonsarebbe stato bello?»

Se non fossi legato potreistrapparle la pelle dalla faccia inquesto preciso istante. «Dove sonoi miei fratelli?» La mia voce escerauca come il verso di unacornacchia. «Cosa avete fatto aEden?»

Il comandante si limita a

Page 474: Legend - Lu, Marie.pdf

sorridere di nuovo e a schioccare ledita ai soldati alle sue spalle.«Credimi quando ti dico che mipiacerebbe rimanere qui achiacchierare con te, ma ho unaddestramento di cui occuparmi. Epoi c’è una persona che freme pervederti anche più di me. Lasceròche sia lei a occuparsi di te.» Ilcomandante esce senza aggiungereun’altra parola.

Al suo posto avanza nella cellauna figura più piccola e delicata,incorniciata dallo sventolare delmantello nero. Mi ci vuole unminuto per riconoscerla. Niente piùpantaloni strappati o scarponi

Page 475: Legend - Lu, Marie.pdf

incrostati, niente sporcizia sullafaccia. La Ragazza è pulita esistemata, con i capelli raccolti inuna coda alta e lucente. L’uniformeè elaborata: spalline dorate cherisplendono sulla cappa militare,cordoncini bianchi che giranointorno alle spalle e insegne conuna doppia freccia su entrambe lemaniche. Il mantello le scende finoai piedi avvolgendola nei suoiricami d’oro ed è tenuto fermo daun elaborato nodo Canto. Sonosorpreso da quanto sembri giovane,più giovane di quando l’hoconosciuta. La Repubblica nondarebbe mai un grado così alto a

Page 476: Legend - Lu, Marie.pdf

una ragazza della mia età. Leguardo la bocca: le labbra che hobaciato adesso sono coperte da unasottile lucentezza. Un pensierobizzarro mi colpisce e vorreimettermi a ridere. Se non avesseprovocato la morte di mia madre ela mia cattura, se non desiderassivederla morta, la trovereiassolutamente stupenda.

Dalla mia espressione deveessersi accorta che l’horiconosciuta. «Scommetto che seiemozionato quanto me per questonostro nuovo incontro. La gambafasciata puoi considerarla un atto diestrema gentilezza» mi dice in tono

Page 477: Legend - Lu, Marie.pdf

brusco. «Voglio che tu sia in gradodi reggerti in piedi per esseregiustiziato e non ti lascerò morire diinfezione prima di aver finito conte.»

«Grazie. Sei molto buona.»Lei ignora il mio sarcasmo. «E

così sei tu il famoso Day.»Rimango zitto.La Ragazza incrocia le braccia e

mi fissa con uno sguardopenetrante. «Immagino che dovreichiamarti Daniel, però. Daniel AltanWing. Almeno questo sono riuscitoa strapparlo a tuo fratello John.»

Sentendo il nome di John mipiego in avanti e subito mi pento di

Page 478: Legend - Lu, Marie.pdf

averlo fatto, perché la gamba miscoppia di dolore. «Dimmi dovesono i miei fratelli.»

La sua espressione non cambia.Non batte nemmeno ciglio. «Nondevi più preoccuparti di loro.»Avanza di qualche passo. Qui il suoportamento è preciso, misurato,come quello che distingue i membridell’élite repubblicana. Per strada loha mascherato bene e la cosa mi fasoltanto arrabbiare di più.

«Ecco come funziona, DanielWing. Io ti faccio una domanda e tumi dai una risposta. Iniziamo conuna facile. Quanti anni hai?»

Incontro il suo sguardo. «Non

Page 479: Legend - Lu, Marie.pdf

avrei mai dovuto tirarti fuori daquell’incontro di skiz. Avrei dovutolasciarti lì a morire.»

La Ragazza abbassa gli occhi, poisi sfila la pistola dalla cintura e micolpisce in faccia. Per un attimovedo tutto bianco e il sapore delsangue mi riempie la bocca. Poisento un clic e il metallo freddocontro la tempia. «Rispostasbagliata. Forse non sono statachiara. Dammi un’altra risposta delgenere e ti assicuro che sentirai leurla di tuo fratello John da qui. Allaterza risposta sbagliata la stessasorte toccherà al tuo fratellinoEden.»

Page 480: Legend - Lu, Marie.pdf

John e Eden. Almeno sonoancora vivi. Dal suono sordo che hafatto la pistola capisco anche che èscarica. A quanto pare vuolesoltanto usarla per ammorbidirmiun po’.

La Ragazza continua a puntarmil’arma alla testa. «Quanti anni hai?»

«Quindici.»«Molto meglio.» A questo punto

abbassa leggermente l’arma. «È ilmomento di qualche confessione.Sei tu il responsabile dell’irruzionenella banca Arcadia?»

Il posto dei dieci secondi. «Sì.»«Allora sei anche responsabile di

aver rubato da lì

Page 481: Legend - Lu, Marie.pdf

sedicimilacinquecento banconote.»«Esatto.»«Sei responsabile degli atti

vandalici di due anni fa aldipartimento della Difesa Interna edi aver distrutto i motori di dueaeronavi?»

«Sì.»«Sei stato tu a incendiare una

serie di dieci caccia dacombattimento F-472, stazionatinella base dell’aeronautica diBurbank, poco prima che fosseroinviati al fronte?»

«Di questo un po’ ne vado fiero.»«Sei stato tu ad aggredire un

cadetto di guardia al confine con la

Page 482: Legend - Lu, Marie.pdf

zona di quarantena del settoreAlta?»

«L’ho legato e ho consegnatodelle provviste alle famiglie inquarantena. Non lo consideroneanche un reato.»

La Ragazza spara fuori qualchealtro crimine passato, alcuni deiquali nemmeno mi ricordo. Poinomina un ultimo avvenimento, ilpiù recente.

«Sei tu il responsabiledell’omicidio di un capitano dellapattuglia cittadina duranteun’irruzione al Los Angeles CentralHospital? Sei responsabile di averrubato forniture mediche ed esserti

Page 483: Legend - Lu, Marie.pdf

introdotto con la forza nellaboratorio?»

Sollevo il mento. «Il capitano dinome Metias.»

Lei mi lancia un’occhiata gelida.«Esatto. Mio fratello.»

Adesso capisco. Allora è perquesto che mi ha dato la caccia.Prendo un respiro profondo. «Tuofratello. Non l’ho ucciso io, nonavrei potuto. Al contrario di voibastardi dal grilletto facile, io nonammazzo le persone.»

Lei non risponde e rimaniamo afissarci per un attimo. Avverto unastrana empatia e subito la scaccio.Non posso provare dispiacere per

Page 484: Legend - Lu, Marie.pdf

un agente della Repubblica.La Ragazza fa un gesto a uno dei

soldati di guardia alla porta. «Ilprigioniero nella 6822. Tagliategli ledita.»

Mi lancio in avanti, ma la sedia ele manette mi trattengono. Lagamba mi esplode di dolore. Nonsono abituato al fatto che qualcunoabbia così tanto potere su di me.«Sì, sono responsabile dell’irruzioneall’ospedale!» grido. «Ma non l’houcciso io, lo giuro. Ammetto diaverlo ferito, questo sì, ma dovevoscappare e lui ha cercato difermarmi. Il mio coltello non puòavergli procurato più di una ferita

Page 485: Legend - Lu, Marie.pdf

alla spalla. Ti prego, risponderò alletue domande. Finora ho risposto atutto quello che mi hai chiesto.»

La Ragazza torna a guardarmi.«Solo una ferita alla spalla? Forseavresti dovuto controllare meglio.»Nei suoi occhi c’è una rabbiaprofonda che mi lascia sorpreso.Cerco di ricordare la notte in cui hoaffrontato Metias, il momento in cuilui aveva la pistola puntata controdi me e io il coltello in pugno.Gliel’ho lanciato, l’ho colpito allaspalla. Ne sono sicuro.

Lo sono davvero?Dopo un momento la Ragazza

ordina al soldato di aspettare.

Page 486: Legend - Lu, Marie.pdf

«Secondo il database dellaRepubblica,» continua rivolgendosia me «Daniel Altan Wing è mortocinque anni fa di vaiolo in uno deinostri campi di lavoro.»

Rispondo sbuffando. Campi dilavoro. Già, come no, e l’Electorviene rieletto ogni anno con delleregolari votazioni. O questa ragazzacrede veramente a tutte le balleche raccontano, oppure mi staprendendo in giro. Un vecchioricordo lotta per venire a galla – unago che mi entra nell’occhio, unafredda barella di metallo e una lucepuntata in faccia – ma appenaarriva è già svanito.

Page 487: Legend - Lu, Marie.pdf

«Daniel è morto» le dico. «Me losono lasciato alle spalle da unpezzo.»

«Da quando hai cominciato letue scorribande per le strade,immagino. Cinque anni. Sembra cheormai fossi abituato a farla franca.Hai abbassato la guardia, non ècosi? Hai mai lavorato perqualcuno? Qualcuno ha mailavorato per te? Sei mai statoaffiliato ai Patrioti?»

Scuoto la testa. Intanto nellamente mi sorge una domandaterrificante, una domanda che hotroppa paura a sollevare. Cosa neha fatto di Tess?

Page 488: Legend - Lu, Marie.pdf

«No. Hanno cercato di reclutarmiqualche tempo fa, ma preferiscolavorare per conto mio.»

«Come sei riuscito a scappare daicampi di lavoro? Come sei finito aterrorizzare Los Angeles quandoavresti dovuto lavorare per laRepubblica?»

Allora è questo che la Repubblicapensa dei bambini che nonsuperano la Prova. «Che importanzaha? Adesso sono qui.»

Stavolta le faccio saltare i nervi.La Ragazza spinge a calci la sediafinché non può andare più indietro emi sbatte la testa contro il muro.Vedo le stelle. «Te lo dico io che

Page 489: Legend - Lu, Marie.pdf

importanza ha» sibila lei. «Haimportanza perché, se non fossiscappato, adesso mio fratellosarebbe ancora vivo. E voglioassicurarmi che nessun altroteppista assegnato ai campi dilavoro sfugga al sistema, in modoche questo scenario non si ripetamai più.»

Le rido in faccia. Il dolore allagamba non fa che alimentare la miarabbia. «Oh, allora è per questo chesei preoccupata? Per un gruppo diragazzini che è riuscito a scamparealla propria morte? Quei mocciosi didieci anni sono una minaccia, non ècosi? Secondo me dovresti rivedere

Page 490: Legend - Lu, Marie.pdf

come stanno le cose. Non ho uccisoio tuo fratello. Però tu hai uccisomia madre. Gliel’hai puntata tuquella pistola alla testa!»

L’espressione della ragazza siindurisce, ma dietro vedo qualcosache vacilla e, anche solo per unattimo, torna a essere la stessapersona che ho incontrato perstrada. Si china su di me, così vicinache le sue labbra mi sfioranol’orecchio, e riesco a sentire il suorespiro sulla pelle. Un brivido miscorre lungo la schiena. La sua vocediventa un sussurro che possosentire solo io. «Mi dispiace per tuamadre. Il mio comandante mi aveva

Page 491: Legend - Lu, Marie.pdf

promesso che a nessun civilesarebbe stato fatto del male, ma siè rimangiata la parola. Io...» La suavoce trema. Sembra che vogliachiedermi scusa, come se servisse aqualcosa. «Vorrei aver potutofermare Thomas. Io e te siamonemici, non fraintendermi... ma nonvolevo che accadesse una cosa delgenere.» Poi si raddrizza e inizia avoltarsi. «Per adesso può bastare.»

«Aspetta.» Tengo a bada larabbia con grande sforzo e mischiarisco la gola. La domanda cheavevo paura di formulare mi scappadi bocca prima che possa fermarla.«Lei è ancora viva? Che ne hai

Page 492: Legend - Lu, Marie.pdf

fatto?»La Ragazza mi lancia un’occhiata.

L’espressione del suo viso mi diceche sa esattamente di chi stoparlando. Tess. È ancora viva? Mipreparo al peggio.

Invece scuote solo la testa. «Nonlo so. Non sono interessata a lei.»Annuisce a uno dei soldati.«Negategli l’acqua per il resto dellagiornata e spostatelo in una cella infondo al corridoio. Magari domanimattina sarà meno suscettibile.» Èstrano vedere i soldati salutarequalcuno così giovane.

Sta tenendo segreta Tess,capisco. Per il mio bene? Per quello

Page 493: Legend - Lu, Marie.pdf

di Tess?Poi la Ragazza va via e io

rimango da solo nella cella coisoldati. Mi sollevano dalla sedia emi trascinano per il pavimento efuori dalla porta. La gamba feritastruscia sulle piastrelle e non riescoa trattenere le lacrime che miescono dagli occhi. Il dolore mi fagirare la testa, come se stessiannegando in un lago senza fondo.Mi scortano per un corridoio chesembra lungo un chilometro. Cisono truppe ovunque, insieme adottori che indossano occhialiprotettivi e guanti bianchi. Devoessere nell’ala medica. Forse per

Page 494: Legend - Lu, Marie.pdf

via della gamba.La testa mi si accascia in avanti,

non riesco più a tenerla dritta. Nellemia mente vedo l’immagine di miamadre che giace a terrarannicchiata. Non sono stato io,vorrei urlare, ma non esce nessunsuono. Il dolore alla gamba mireclama.

Almeno Tess è salva. Provo amandarle un avvertimento con laforza del pensiero, dicendole diandarsene dalla California e correrepiù lontano che può.

È allora che, a metà delcorridoio, qualcosa richiama la miaattenzione. Un piccolo numero

Page 495: Legend - Lu, Marie.pdf

rosso – uno zero – stampato con glistessi caratteri che ho visto sotto ilportico di casa nostra e sotto labanchina del lago nel nostrosettore. È qui. Mentre passiamodavanti alle doppie porte su cui èimpresso, giro la testa per guardaremeglio. Le porte non hanno vetri,ma proprio in quel momento unafigura vestita di bianco con lamaschera antigas sta entrando eintravedo di sfuggita cosa c’èdentro. Non metto a fuoco molto,ma una cosa riesco a distinguerla.Qualcosa in una sacca su unabarella. Un corpo. Sulla sacca c’èuna X.

Page 496: Legend - Lu, Marie.pdf

Le porte si richiudono e noiproseguiamo.

Una serie di immagini inizia ascorrermi nella testa. I numeri rossi.La X a tre linee sulla porta di casamia. Il veicolo medico che haportato via Eden. Gli occhi di Eden,neri e sanguinanti.

Vogliono qualcosa dal miofratellino. Qualcosa che ha a chefare con la sua malattia. Rivedo la Xa tre linee ancora una volta.

E se non fosse stato un caso cheEden si sia ammalato? E se nonfosse mai un caso quando qualcunorimane contagiato?

Page 497: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

QUELLA SERA STESSA, mi infilocontrovoglia in un abito eleganteper prendere parte a un ballo, conThomas a farmi da cavaliere. Laserata di gala si tiene perfesteggiare la cattura di un notocriminale e per premiare noi stessiper averlo assicurato alla giustizia.

Page 498: Legend - Lu, Marie.pdf

Al mio arrivo i soldati si fanno daparte per tenermi aperte le porte.Altri mi salutano deferenti.Gruppetti di ufficiali intenti aparlottare sorridono al miopassaggio e il mio nome vienepronunciato in quasi tutte leconversazioni che mi capita diascoltare per caso. Eccola, è quellaIparis... Sembra così giovane... Soloquindici anni, ci pensi?... L’Elector inpersona è rimasto sorpreso...Alcune parole sono condite conmaggior invidia delle altre. Tuttoquesto clamore per niente... Inrealtà è il comandante Jameson chemerita il riconoscimento... Solo una

Page 499: Legend - Lu, Marie.pdf

bambina...Qualunque sia il loro tono, però,

l’argomento di conversazione sonoio.

Cerco di sentirmi soddisfatta. Hoperfino il coraggio di dire a Thomas,mentre vaghiamo per la sfarzosasala da ballo, con i suoi infinititavoli da banchetto e i lampadari,che arrestare Day ha colmato ilvuoto lasciato nella mia vita dallamorte di Metias. Lo dico, ma non locredo affatto. Ogni cosa qui sembrasbagliata, tutto quello che c’è inquesta stanza, come se fosse soloun’illusione destinata ad andare infrantumi se solo allungassi la mano

Page 500: Legend - Lu, Marie.pdf

per toccarla.Mi sento sbagliata anch’io, quasi

avessi commesso un’azione terribiletradendo un ragazzo che si fidava dime.

«Sono contento che lei si sentasollevata» dice Thomas. «AlmenoDay è servito a qualcosa.» Ha icapelli meticolosamente pettinatiall’indietro e sembra più alto delsolito, nella sua impeccabileuniforme da capitano guarnita dinappine. Mi tocca il braccio con unamano guantata. Prima della mortedella madre di Day gli avrei sorriso.Adesso mi dà i brividi e mi ritraggo.

Day è servito a infilarmi a forza

Page 501: Legend - Lu, Marie.pdf

in questo vestito, vorrei dire, inveceliscio la stoffa già perfetta della miagonna. Sia Thomas che ilcomandante Jameson hanno tantoinsistito affinché indossassiqualcosa di carino. Nessuno dei dueha voluto dirmi perché. Quando l’hochiesto al comandante, lei mi haliquidato con un gesto della mano.«Per una volta, Iparis,» mi harisposto «fai quello che ti vienedetto senza fare domande.» Poi haaggiunto qualcosa riguardo a unasorpresa, all’apparizione inaspettatadi qualcuno a cui tengo in modoparticolare.

Per un illogico momento ho

Page 502: Legend - Lu, Marie.pdf

pensato che potesse riferirsi a miofratello. Che in qualche modo fossestato riportato in vita e l’avreirivisto in questa serata difesteggiamenti.

Per ora lascio che Thomas regolila mia rotta nel mare di generali earistocratici.

Alla fine ho scelto un abito bluzaffiro con corsetto decorato daminuscoli diamanti. Ho una spallaricoperta di merletti e l’altra ènascosta da un lungo velo. I capellisono dritti e sciolti, un disagio perchi passa la maggior parte deigiorni di addestramento con icapelli raccolti, lontani dalla propria

Page 503: Legend - Lu, Marie.pdf

faccia. Ogni tanto Thomas mi lanciauno sguardo e le sue guance sitingono di rosa. Non capisco cosa cisia di così eclatante, però. Hoindossato vestiti anche più belli equesto mi sembra troppo modernoe asimmetrico. Un abito del genereavrebbe potuto sfamare unbambino dei bassifondi per mesi.

«Il comandante mi ha informatoche emetteranno la sentenza di Daydomani mattina» dice Thomas unattimo più tardi, dopo che abbiamoterminato di salutare un capitanodel settore Emerald.

Nel sentire nominare ilcomandante Jameson mi volto

Page 504: Legend - Lu, Marie.pdf

dall’altra parte, perché non so sevoglio che Thomas noti la miareazione. Sembra che si sia giàdimenticata quello che è successoalla madre di Day, come se fosseropassati vent’anni. Decido comunquedi essere educata e alzo lo sguardosul mio accompagnatore. «Cosìpresto?»

«Prima è, meglio è, non trova?»Il suo improvviso tono tagliente mispaventa. «E pensare che hadovuto passare tutto quel tempo insua compagnia. Mi sorprende chenon l’abbia uccisa nel sonno. Io...»Thomas fa una pausa, poi decide dinon finire la frase.

Page 505: Legend - Lu, Marie.pdf

Ripenso al calore del bacio diDay, al modo in cui mi ha fasciatola ferita. Da quando è statocatturato, mi sono arrovellata centovolte su questa cosa. Il Day che haucciso Metias è un criminale crudelee senza scrupoli. Ma il Day che hoincontrato per strada, chi è? Chi è ilragazzo che rischierebbe la propriasicurezza per una persona cheneanche conosce? Chi è il Day chesi addolora in quel modo per lamadre? E suo fratello John, che gliassomiglia così tanto, quando l’hointerrogato non mi è sembrato unacattiva persona. Ha cercato dibarattare la sua vita con quella di

Page 506: Legend - Lu, Marie.pdf

Day, di comprare con il denaro lalibertà di Eden. Un criminale cosìspietato può far parte di unafamiglia del genere? Il ricordo diDay legato alla sedia, agonizzanteper la ferita alla gamba, mi rendefuriosa e allo stesso tempo confusa.Ieri avrei potuto ucciderlo. Avreipotuto caricare un paio di proiettilinella pistola e sparargli, esbarazzarmi di lui una volta pertutte. Invece ho lasciato ilcaricatore vuoto.

«Quei teppisti di strada sono tuttiuguali» continua Thomas, facendoeco a quello che ho detto a Daynella sua cella. «Ha sentito che ieri

Page 507: Legend - Lu, Marie.pdf

il fratello di Day, quello malato, ilpiccolo, ha cercato di sputareaddosso al comandante Jameson?Voleva infettarla con quel morbomutato che si porta dentro.»

La questione del fratello minoredi Day è un aspetto sul quale nonho investigato. «Dimmi,» gli chiedo,fermandomi a guardarlo «cosavuole di preciso la Repubblica dalragazzino? Perché portarlo nellaboratorio dell’ospedale?»

Thomas abbassa la voce. «Nonso dirglielo. La maggior parte delleinformazioni è riservata. Però soche dal fronte sono arrivati moltigenerali per vederlo.»

Page 508: Legend - Lu, Marie.pdf

Aggrotto la fronte. «Sono venutiapposta per lui?»

«Be’, molti di loro sono qui peruna specie di riunione. Ma hannofatto tutti in modo di passare per illaboratorio.»

«Che nesso può esserci tra ilfronte e il fratello di Day?»

Thomas alza le spalle. «Se cifosse qualcosa che dobbiamosapere, i generali ce lo direbbero.»

Attimi dopo siamo intercettati daun uomo robusto con una cicatricedal mento all’orecchio. Chian. Nelvederci sfodera un largo sorriso emi appoggia una mano sulla spalla.«Agente Iparis! Questa è la tua

Page 509: Legend - Lu, Marie.pdf

serata. Adesso sei una celebrità!Devo dirtelo, mia cara, nelle altesfere non si parla che del tuosorprendente risultato.Specialmente il comandante, che tista ricoprendo di lodi come fossisua figlia. Congratulazioni per la tuapromozione ad agente e per lapiccola ricompensa. Conduecentomila banconote puoisenz’altro permetterti una decina divestiti come questo.»

Annuisco educatamente. «Èmolto gentile, signore.»

Chian sorride, deformando lacicatrice, e batte tra loro le maniinguantate. La sua uniforme ha

Page 510: Legend - Lu, Marie.pdf

abbastanza galloni e medaglie dafarlo affondare negli abissidell’oceano. Mi sorprende che neabbia una viola e dorata, perchésignifica che è stato un eroe diguerra e io fatico a credere cheabbia rischiato la propria vita persalvare i compagni. Ma significaanche che gli hanno amputato unarto. Le mani sembrano intatte,perciò deve avere una protesi allagamba. La sua leggera inclinazionemi dice che favorisce la sinistra.

«Seguimi, agente Iparis. Anchelei, capitano» ci ordina Chian. «C’èqualcuno che vuole conoscerti.»

Deve trattarsi della stessa

Page 511: Legend - Lu, Marie.pdf

persona di cui parlava ilcomandante Jameson. Thomas mirivolge un sorriso.

Chian ci conduce attraverso lasala del banchetto e oltre la pistada ballo, verso una pesante tendablu che separa gran parte delsalone. Su entrambi i lati dellatenda ci sono le aste con labandiera della Repubblica e, manmano che ci avviciniamo, noto cheanche la tenda ha un decoro cherichiama la bandiera.

Chian scosta la tenda per noi eappena passiamo la richiude dietrodi sé.

Ci sono dodici sedie di velluto

Page 512: Legend - Lu, Marie.pdf

sistemate in cerchio e su ognunasiede un graduato in alta uniforme,nera con le spalline d’oro lucenti.Tutti bevono da calici raffinati. Nericonosco qualcuno. Un paio sonogenerali del fronte, gli stessimenzionati prima da Thomas. Unodi loro ci nota e si avvicina, seguitoa poca distanza da un ufficiale piùgiovane. Quando escono dalcerchio, il resto del gruppo si alza esi inchina verso di loro.

L’ufficiale più anziano è alto, coni capelli ingrigiti alle tempie e lamascella ben disegnata. Però lapelle ha un aspetto malaticcio.All’occhio destro porta un monocolo

Page 513: Legend - Lu, Marie.pdf

con la montatura d’oro. Chian èsull’attenti e appena Thomas milascia il braccio fa lo stesso. L’uomomuove appena la mano e tutti simettono a riposo. Solo adesso loriconosco. Di persona è diverso dacome appare nei jumbo-schermidella città, dove ha la pelle di uncolorito più sano e nessuna ruga.Individuo anche delle guardie delcorpo sparpagliate tra gli ufficiali.

Quello che ho davanti è il nostroElector Primo.

«Lei deve essere l’agenteIparis.» Le sue labbra si sollevanoalla mia espressione esterrefatta,ma nel suo sorriso c’è poco calore.

Page 514: Legend - Lu, Marie.pdf

Mi stringe la mano in una strettarapida e decisa. «Questigentiluomini mi dicono grandi cosedi lei. Che lei è un prodigio e, cosaancor più importante, che hasbattuto dietro le sbarre uno deinostri criminali più irritanti. Horitenuto opportuno congratularmicon lei di persona. Se avessimo piùgiovani come lei, con menti acutecome la sua, avremmo già vinto datempo la guerra contro le Colonie.Non ne conviene anche lei?» Fa unapausa per guardarsi intorno e tuttigli altri mormorano la loroapprovazione. «Mi congratulo conlei, mia cara.»

Page 515: Legend - Lu, Marie.pdf

Chino la testa. «È un grandeonore conoscerla, signore. Sonofelice, Elector, di fare quello cheposso per il mio paese.» Sonosbalordita da quanto sia calma lamia voce.

L’Elector fa un cenno al giovaneufficiale che gli sta accanto.«Questo è mio figlio, Anden. Oggi èil suo ventesimo compleanno, cosìho pensato di portarlo con me aquesta splendida celebrazione.»

Mi volto verso Anden. Assomigliamolto al padre, è alto (un metro eottantotto) e ha un aspettoalquanto regale, coi capelli ricci escuri. Come Day, anche in lui c’è

Page 516: Legend - Lu, Marie.pdf

sangue asiatico. Ma al contrario diDay, i suoi occhi sono verdi e la suaespressione incerta. Indossa guantibianchi con elaborati ricami dorati,il che significa che ha giàcompletato il corso diaddestramento come pilota dacaccia. Mancino. Alle maniche dellagiacca dello smoking militare portauna coppia di gemelli d’oro con lostemma del Colorado inciso sopra.Vuol dire che è nato lì. Panciottoviola, doppia fila di bottoni. Indossaprima il suo grado dell’aeronautica,al contrario dell’Elector.

Anden sorride al mio sguardo cheindugia, mi porge un inchino

Page 517: Legend - Lu, Marie.pdf

perfetto e poi mi prende la mano.Invece di stringerla come ha fattol’Elector, l’avvicina alle labbra e labacia. Sono imbarazzata per quantomi batte il cuore. «Agente Iparis»mi dice. I suoi occhi mi fissano perun istante.

«È un piacere» rispondo, nonsapendo cos’altro dire.

«In primavera mio figlioconcorrerà alla carica di Elector.»L’Elector sorride ad Anden, ches’inchina. «Eccitante, non crede?»

«Gli auguro buona fortuna,allora, anche se sono sicura che nonne avrà bisogno.»

L’Elector ridacchia. «Grazie, mia

Page 518: Legend - Lu, Marie.pdf

cara. È tutto. La prego, agenteIparis, si goda la serata. Spero cheavremo occasione di incontrarci dinuovo.» Quindi si gira e Anden losegue. «Può andare» aggiungel’Elector mentre si allontana.

Chian ci scorta fuori dalla zonaprotetta dalla tenda e torniamonella sala da ballo. Adesso possorespirare.

ORE 01.00. SETTORE RUBY.TEMPERATURA INTERNA 22 °C.

Finiti i festeggiamenti, Thomasmi scorta al mio appartamentosenza dire una parola. Si trattieneun momento fuori dalla mia porta.

Page 519: Legend - Lu, Marie.pdf

Sono io la prima a rompere ilsilenzio. «Grazie,» gli dico «è statodivertente.»

Thomas annuisce. «Già. Nonavevo mai visto il comandanteJameson così fiera di un suo soldatoprima d’ora. La ragazza d’oro dellaRepubblica.» Poi però ripiomba nelsilenzio. Non è contento e inqualche modo mi sentoresponsabile.

«Tutto bene?» gli chiedo.«Mmm? Oh, no, sto bene.»

Thomas si passa una mano tra icapelli e un po’ di gel gli rimane sulguanto. «Non sapevo che sarebbevenuto anche il figlio dell’Elector.»

Page 520: Legend - Lu, Marie.pdf

Nei suoi occhi vedo un’espressionemisteriosa. Rabbia? Gelosia? Gliadombra la faccia e lo fa sembrarebrutto.

Cerco di ignorarla. «Abbiamoconosciuto l’Elector di persona. Cicredi? Direi che la serata è andatabene. Sono contenta che tu e ilcomandante Jameson mi abbiateconvinto a mettere qualcosa dicarino.»

Thomas mi studia. Non ha l’ariadivertita. «June, è da un po’ chevoglio chiederglielo...» Ha unattimo di esitazione. «Quando era lìfuori con Day nel settore Lake, l’habaciata?»

Page 521: Legend - Lu, Marie.pdf

Mi blocco. Il microfono. Eccocome lo sa, il microfono deveessersi attivato quando ci siamobaciati, o magari non l’avevo spentobene. Incontro lo sguardo diThomas. «Sì,» rispondo con tonodeciso «mi ha baciata.»

Ecco che ritorna la stessaespressione di prima. «Perché l’hafatto?»

«Immagino che mi trovasseattraente. E di sicuro perché avevabevuto del vino da due soldi. Sonostata al gioco, non volevo rischiaredi compromettere la missione dopoessere arrivata così lontana.»

Rimaniamo in silenzio per un

Page 522: Legend - Lu, Marie.pdf

momento. Poi, prima che possaprotestare, Thomas mi sfiora ilmento con la mano guantata,piegandosi in avanti per baciarmi.

Mi tiro indietro prima che la suabocca possa toccare la mia, maadesso la sua mano si è spostatadietro al mio collo. Sono sorpresadella repulsione che provo. Tuttociò che vedo davanti a me è unuomo con le mani macchiate disangue.

Thomas mi rivolge una lungaocchiata e poi, finalmente, mi lasciae si allontana. Riesco a leggere ildispiacere nei suoi occhi.«Buonanotte, signorina Iparis.» Si

Page 523: Legend - Lu, Marie.pdf

affretta lungo il corridoio prima chepossa rispondere. Deglutisco. Disicuro non posso finire nei guai peraver mantenuto la parte mentre eroin strada, ma non ci vuole un genioper capire quanto sia arrabbiatoThomas. Mi chiedo se userà questainformazione contro di me e, se sì,in che modo.

Lo guardo scomparire, quindiapro la porta ed entro lentamentein casa.

Ollie mi accoglie facendomi lefeste. Lo accarezzo, lo lascio usciresul terrazzo e poi mi tolgo il vestitoe m’infilo in doccia. Quando hofinito, indosso una canottiera nera e

Page 524: Legend - Lu, Marie.pdf

un paio di pantaloncini.Cerco di prendere sonno, ma

oggi sono successe troppe cose...L’interrogatorio di Day, l’incontrocon l’Elector Primo e suo figlio einfine Thomas. La scena del criminedi Metias mi ritorna alla memoria,ma nel riavvolgere il nastro la suafaccia diventa quella della madre diDay. Mi strofino gli occhi, pesantiper la stanchezza. Nella testa migirano un mucchio di informazioniche provo a decifrare e invecefinisco ogni volta per rimanerciimpigliata. Provo a immaginare imiei pensieri come blocchi di datiorganizzati all’interno di piccole

Page 525: Legend - Lu, Marie.pdf

scatole ordinate, ognuna con la suaetichetta. Ma stanotte lo schemanon ha senso e io sono tropposfinita per trovarne uno.L’appartamento mi sembra vuotoed estraneo. Quasi mi mancano lestrade di Lake. Lo sguardo cade suuna cassetta sotto la scrivania,piena delle duecentomila banconoteche ho ricevuto per la cattura diDay. So che dovrei metterle in unposto più sicuro, ma non riesco atrovare la forza di toccarle. Dopo unpo’ mi alzo dal letto, mi verso unbicchiere d’acqua e raggiungo ilcomputer. Visto che di dormire nonse ne parla, tanto vale continuare a

Page 526: Legend - Lu, Marie.pdf

passare al setaccio le informazioni ele prove raccolte su Day.

Scorro un dito sul monitor,mando giù un sorso d’acqua e digitoil numero della mia autorizzazioneper accedere a internet. Apro i fileche mi ha inoltrato il comandanteJameson. Sono pieni di documenti,fotografie e articoli di giornale. Ognivolta che esamino cose del generesento la voce di Metias nella testa.Una volta la nostra tecnologia erapiù avanzata, mi direbbe. Primadelle inondazioni, prima chemigliaia di banche dati fosserospazzate via.

Poi emetterebbe un sospiro

Page 527: Legend - Lu, Marie.pdf

ironico e mi strizzerebbe l’occhio.Per fortuna che i miei diari li scrivoa mano, giusto?

Scorro velocemente leinformazioni che già conosco,iniziando dai documenti nuovi. Lamia mente seleziona i dettagli.

NOME: DANIEL ALTAN WINGETÀ/SESSO: 15/M; PREC. CLASS.

DECEDUTO ALL’ETÀ DI 10ANNI

ALTEZZA: 177 CMPESO: 67 KGGRUPPO SANGUIGNO: 0CAPELLI: BIONDI, LUNGHI. FFFAD1OCCHI: AZZURRI. 3A8EDB

Page 528: Legend - Lu, Marie.pdf

CARNAGIONE: E2B279ETNIA DOMINANTE: MONGOLA

Interessante. Un quozienteelevato per essere un paese che,stando a quanto ci insegnano ascuola, non esiste più.

ETNIA SECONDARIA: CAUCASICASETTORE: LAKEPADRE: TAYLOR ARSLAN WING.

DECEDUTOMADRE: GRACE WING. DECEDUTA.

La mia mente si sofferma suquesto dato per un istante. Rivedola donna stesa in mezzo alla strada

Page 529: Legend - Lu, Marie.pdf

nel suo stesso sangue, ma scaccioin fretta l’immagine.

FRATELLI: JOHN SUREN WING,19/M

EDEN BATAAR WING, 9/M

Seguono pagine e pagine didocumenti che elencano nei dettaglii suoi crimini passati. Cerco disfogliarli più velocemente cheposso, ma alla fine non riesco a nonsoffermarmi sull’ultimo.

VITTIMA: CAPITANO METIASIPARIS

Chiudo gli occhi. Ollie guaisce ai

Page 530: Legend - Lu, Marie.pdf

miei piedi come se sapesse cosa stoleggendo, poi mi preme il nasocontro la gamba. Gli poso una manosulla testa in modo distratto.

Non ho ucciso io tuo fratello. Miha detto così. L’hai puntata tu lapistola alla testa di mia madre.

Mi obbligo a esaminare un altrodocumento. Tanto ho giàmemorizzato quella relazionedall’inizio alla fine.

Poi qualcosa attira la miaattenzione. Mi raddrizzo sulla sedia.Il documento che ho davanti mostrail punteggio della Prova di Day. Lascansione di un foglio di carta conun grosso timbro rosso sopra, assai

Page 531: Legend - Lu, Marie.pdf

diverso da quello blu che ho vistosul mio.

DANIEL ALTAN WINGPUNTEGGIO: 674/1500RESPINTO

C’è qualcosa in quel numero chenon mi torna... 674? Non ho maisentito di nessuno che ha preso unpunteggio così basso. Conoscevo untipo alle elementari che non èpassato, ma il suo punteggio era1000. La maggior parte dei votiinsufficienti sono 890 o 825 circa.Sempre più di 800. E sto parlandodei ragazzini che ci si aspetta nonpassino, quelli che non si

Page 532: Legend - Lu, Marie.pdf

concentrano o non hanno lacapacità di farlo.

Ma 674?«È troppo intelligente per quel

voto» mormoro. Lo leggo di nuovoin caso mi sia sfuggito qualcosa. Ilnumero però è ancora lì.Impossibile. Day ha una buonaproprietà di linguaggio e capacitàlogica, sa leggere e scrivere. Icolloqui avrebbe dovuto superarli.Considerando che è la persona piùagile che abbia mai conosciuto,avrebbe dovuto superare con ilmassimo dei voti anche le provefisiche. Con punteggi alti in quellesezioni è praticamente impossibile

Page 533: Legend - Lu, Marie.pdf

totalizzare meno di 850 punti,sempre al di sotto della sufficienza,ma più di 674. E avrebbe preso 850anche se avesse lasciato la partescritta in bianco.

Il comandante Jameson non saràcontenta di me, penso. Apro unmotore di ricerca e lo indirizzo suuna URL classificata.

I risultati finali delle prove sonodi dominio pubblico, però idocumenti veri e propri nonvengono mai rivelati, neanche allapolizia giudiziaria. Con un fratellocome Metias, però, non abbiamomai avuto problemi a intrufolarcinel database delle prove. Era

Page 534: Legend - Lu, Marie.pdf

decisamente un bravo hacker.Chiudo gli occhi, ricordandomi i suoiinsegnamenti.

Scopri l’SO e ottieni i privilegidell’utente root. Vedi se è possibileraggiungere il sistema remoto.Assicurati di conoscere l’obiettivo emetti la tua macchina in sicurezza.

Dopo un’ora di ricerca trovo unaporta aperta nel sistema eacquisisco i privilegi dell’utenteroot. Il sito emette un singolo bipprima di mostrare una barra diricerca. Digito il nome di Day sullascrivania senza produrre alcunsuono.

DANIEL ALTAN WING.

Page 535: Legend - Lu, Marie.pdf

Viene fuori la prima pagina delladocumentazione della sua prova. Ilpunteggio è ancora 674/1500. Vadoalla pagina seguente. Le risposte diDay. Alcune domande sono arisposta multipla, mentre altrerichiedono una risposta piùarticolata. Sfoglio sullo schermotutte le trentadue pagine prima diavere la conferma di qualcosa diveramente strano.

Non ci sono segni rossi. Nessunadelle sue risposte è segnata. La suaprova sembra impeccabile come lamia.

Torno alla prima pagina, leggoattentamente ogni domanda e

Page 536: Legend - Lu, Marie.pdf

rispondo a mente. Mi ci vuole un’oraper finirle tutte.

Ogni risposta combacia.Quando arrivo alla fine del

documento, noto punteggi separatiper il colloquio e le prove fisiche.Sono entrambi perfetti. L’unica cosainsolita è un breve appunto segnatoaccanto al punteggio del colloquio:Attenzione.

Day non ha fallito la prova. Alcontrario. Ha totalizzato il miostesso punteggio: 1500/1500. Nonsono più l’unico prodigio dellaRepubblica.

Page 537: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

«TIRATI SU. È ORA.»Il calcio di un fucile mi colpisce

nelle costole. Vengo svegliatobruscamente da un sonno carico disogni, prima mia madre che miaccompagna a piedi a scuola, poi gliocchi sanguinanti di Eden e i numerirossi sotto al portico. Due paia di

Page 538: Legend - Lu, Marie.pdf

mani mi sollevano prima che possavederci bene e urlo non appena lagamba ferita cerca di sostenere unpo’ del mio peso. Non credevo chepotesse farmi male più di ieri,eppure è così. Mi vengono lelacrime agli occhi. Quando la vistasi schiarisce, mi accorgo che sottole bende la coscia si è gonfiata.Vorrei gridare di nuovo, ma ho labocca troppo asciutta.

I soldati mi trascinano fuori dallacella. Il comandante che mi ha fattovisita ieri ci sta aspettando nelcorridoio e appena mi vede misorride. «Buongiorno, Day» mi dice.«Come ti senti?»

Page 539: Legend - Lu, Marie.pdf

Non rispondo. Uno dei soldati siferma per porgerle il saluto.«Comandante Jameson,» le chiede«è pronta per condurre il prigionierodinanzi alla giuria?»

Il comandante annuisce.«Seguitemi. E per favoreimbavagliatelo, se non vi dispiace.Non vorremmo che sbraiti oscenitàtutto il tempo, dico bene?»

Il soldato saluta un’altra volta em’infila uno straccio in bocca.

Avanziamo per i lunghi corridoi.Passiamo ancora una volta davantialle porte con i numeri rossi, poi adiverse porte sorvegliate e ad altredotate di alti pannelli di vetro. Mi

Page 540: Legend - Lu, Marie.pdf

gira la testa. Devo trovare un modoper confermare la mia ipotesi, unmodo per parlare con qualcuno. Ladisidratazione mi ha reso debole e ildolore mi fa venire da vomitare.

Di tanto in tanto, in una dellestanze con le paretri di vetro, vedouna persona che urla ammanettataalla parete. Dalle loro uniformi abrandelli capisco che sonoprigionieri delle Colonie. E se Johnfosse in una di queste stanze?Cos’hanno intenzione di fargli?

Mi sembra che passi un’eternitàprima di sbucare in un enorme atriodal soffitto altissimo. Fuori la follacanta in coro, ma non capisco le

Page 541: Legend - Lu, Marie.pdf

parole. Il comandante Jamesonsolleva una mano, poi si volta allasua sinistra mentre i soldati mitrascinano su un palco, all’aperto.Finalmente adesso vedo dove mitrovo. Sono davanti a un edificio,nel cuore di Batalla, il settoremilitare di Los Angeles. Una grandefolla è qui per assistere, tenuta abada e pattugliata da un plotonealtrettanto numeroso di soldatiarmati. Non immaginavo cheimportasse a così tanta gente, alpunto da venire a vedermi dipersona. Sollevo la testa più cheposso e scorgo i jumbo-schermiincastonati nei palazzi circostanti.

Page 542: Legend - Lu, Marie.pdf

Su ognuno c’è un primo piano dellamia faccia accompagnato dafrenetici titoli a caratteri cubitali.

NOTO CRIMINALE CONOSCIUTOCOME DAY

ARRESTATO.LA SENTENZA VERRÀ EMESSAOGGI NELLA PIAZZA DEL

PALAZZOGOVERNATIVO DI BATALLA.

FINALMENTE CATTURATAPERICOLOSA MINACCIA PER LA

SOCIETÀ.

GIOVANE TRADITORE MEGLIONOTO COME DAY

Page 543: Legend - Lu, Marie.pdf

AFFERMA DI OPERAREAUTONOMAMENTE.

NESSUN COLLEGAMENTO CON IPATRIOTI.

Fisso la mia faccia sui jumbo-schermi. Sono tutto ammaccato,sanguinante ed esausto. Una cioccadi capelli, ricoperta di sanguerappreso, si è tinta di un rossoscuro. Devo avere un taglio sullatesta.

Per un attimo sono felice che miamadre non sia viva e non possavedermi in questo stato.

I soldati mi spintonano verso unblocco di cemento rialzato al centrodel palco. Alla mia destra, un

Page 544: Legend - Lu, Marie.pdf

giudice avvolto in una mantellaviola dai bottoni dorati attendedietro un leggio. Accanto a lui c’è ilcomandante Jameson, con laRagazza accanto. È di nuovo in altauniforme, stoica e sull’attenti.Rivolge una faccia priva diespressione sulla folla, ma unavolta, una soltanto, si gira verso dime prima di distogliere in fretta losguardo.

«Ordine! Prego, ordine tra ilpubblico.» La voce del giudicegracchia dagli altoparlanti, ma lagente continua a gridare e i soldatidevono spingerla indietro. La primafila è interamente occupata dai

Page 545: Legend - Lu, Marie.pdf

cronisti, con telecamere e microfonipuntati nella mia direzione.

Alla fine uno dei soldati abbaiaun ordine. Lo guardo. È il giovanecapitano che ha ucciso mia madre. Isuoi uomini sparano in aria diversicolpi. Questo sembra calmare lafolla. Il giudice aspetta qualchesecondo per assicurarsi che ilsilenzio duri, poi si sistema gliocchiali.

«Vi ringrazio per lacollaborazione» comincia. «Mi rendoconto che è una mattina piuttostocalda, perciò emetteremo lasentenza in fretta. Come potetevedere sono presenti i nostri

Page 546: Legend - Lu, Marie.pdf

soldati, che servono a ricordarvi dimantenere la calma durante ilprocedimento. Iniziamo conl’annuncio ufficiale che il 21dicembre, alle otto e trenta delmattino, Ora Standard Oceanica, ilcriminale quindicenne noto con ilnome di Day è stato arrestato etrattenuto in custodia dall’esercito.»

Scoppia una fragorosa ovazione.Per quanto me lo aspettassi, sentoanche qualcosa che mi sorprende.Fischi. Alcuni – molti – tra la follanon hanno il pugno alzato in aria. Icontestatori più rumorosi vengonoavvicinati dalle guardie,ammanettati e trascinati via.

Page 547: Legend - Lu, Marie.pdf

Uno dei soldati della scorta misferza la schiena con la canna delfucile. Cado in ginocchio. Appena lagamba ferita sfiora il cemento,grido con tutto il fiato che ho ingola. Il suono è smorzato dalbavaglio. Il dolore mi acceca, lagamba trema per l’impatto e sentoun fiotto di sangue che impregna lafasciatura. Sto per accasciarmi suun fianco, ma i soldati misorreggono. Quando guardo laRagazza, la vedo trasalire alla miavista e abbassare gli occhi.

Il giudice ignora l’agitazione dellafolla. Inizia invece a elencare i mieicrimini e poi conclude: «Alla luce

Page 548: Legend - Lu, Marie.pdf

dei precedenti dell’imputato, conparticolare riferimento ai reaticontro la gloriosa nazione dellaRepubblica, la corte suprema dellaCalifornia ritiene equo il seguenteverdetto e condanna il qui presenteDay alla pena capitale...».

Il pubblico esplode di nuovo. Isoldati lo tengono indietro.

«...applicata con fucilazione, dasvolgersi tra quattro giorni a partireda adesso, il 27 dicembre alle seidel pomeriggio, Ora StandardOceanica, in un luogo segreto...»

Quattro giorni. Come farò asalvare i miei fratelli in così pocotempo? Alzo gli occhi e fisso la folla.

Page 549: Legend - Lu, Marie.pdf

«...l’esecuzione sarà trasmessa indiretta sugli schermi della città. Siinvitano i civili a rimanere all’ertaper possibili attività criminali chepotrebbero verificarsi prima o dopol’evento...»

Una punizione esemplare.«...e riferire con tempestività

qualsiasi attività sospetta allepattuglie cittadine o presso lacentrale di polizia più vicina.Dichiaro ufficialmente chiusa laseduta.»

Il giudice si raddrizza e siallontana dal leggio. La gentecontinua a spingere contro ilcordone di soldati. Grida, applaude,

Page 550: Legend - Lu, Marie.pdf

fischia. Vengo rimesso in piedi e,prima che possano trascinarmi dinuovo dentro al PalazzoGovernativo, di sfuggita vedo laRagazza che mi fissa un’ultimavolta. La sua espressione sembravacua, ma dietro si scorge unfremito. La stessa espressione cheho visto sul suo viso prima chescoprisse la mia vera identità. Durasolo un attimo e poi sparisce.Dovrei odiarti per quello che haifatto, penso. Ma i suoi occhi sisoffermano su di me in un modoche me lo impedisce.

Dopo la sentenza, il comandanteJameson non lascia che i suoi

Page 551: Legend - Lu, Marie.pdf

soldati mi riportino nella mia cella.Entriamo invece in un ascensoresorretto da enormi ingranaggi ecatene e saliamo di un piano, poiun altro e un altro ancora.L’ascensore ci porta sul tetto delPalazzo di Batalla, alto dodici piani,dove le ombre degli edifici intornonon ci proteggono dal sole.

Il comandante Jameson guida isoldati fino a una piattaformacircolare rialzata al centro del tetto,un podio con lo stemma dellaRepubblica stampato sopra epesanti catene tutt’intorno al bordo.La Ragazza chiude la fila. Riescoancora a sentire i suoi occhi

Page 552: Legend - Lu, Marie.pdf

addosso. Raggiunto il centro delcerchio, i soldati mi obbligano astare in piedi mentre mi legano lemani già ammanettate e i piedi allecatene.

«Tenetelo qui per due giorni»ordina il comandante Jameson. Ilsole mi ha già sfocato la vista e ilmondo sembra immerso in un alonedi diamanti scintillanti. I soldatimollano la presa e crollo a terrasulle mani e il ginocchio buono inun clangore di ferraglia. «AgenteIparis, occupatene tu. Controllalo ditanto in tanto e assicurati che nonmuoia prima della datadell’esecuzione.»

Page 553: Legend - Lu, Marie.pdf

«Sissignora» risponde la Ragazzacon voce squillante.

«Gli è concesso un bicchiered’acqua al giorno. E una razione dicibo.» Il comandante sorride, poistringe i guanti. «Sii creativaquando gliela dai, se vuoi.Scommetto che sai come farloimplorare.»

«Sissignora.»«Bene.» Il comandante Jameson

si rivolge a me un’ultima volta.«Sembra che finalmente ti siacalmato. Meglio tardi che mai.»Detto questo si allontana escompare nell’ascensore insiemealla Ragazza, lasciando il resto dei

Page 554: Legend - Lu, Marie.pdf

soldati a fare la guardia.Il pomeriggio è tranquillo.Perdo e riacquisto i sensi diverse

volte. La gamba ferita pulsa atempo con il battito del mio cuore,a volte piano e a volte veloce, avolte così forte che credo di morire.Ogni volta che muovo la bocca, lelabbra si spaccano. Provo a pensarea dove possa essere Eden: illaboratorio del Central Hospital,l’ala medica del Palazzo di Batalla,oppure su un treno diretto al fronte.Lo terranno in vita, di questo sonosicuro. La Repubblica non loucciderà prima che lo faccia ilmorbo.

Page 555: Legend - Lu, Marie.pdf

John, invece... Cosa gli hannofatto posso solo provare aindovinarlo. Può darsi che stianotenendo in vita anche lui, nel casoin cui vogliano strapparmi altreinformazioni. Magari cigiustizieranno lo stesso giorno,magari è già morto. Un nuovodolore mi trafigge il petto. Ripensoal giorno della mia Prova, quandoJohn era venuto a riprendermi eaveva visto che mi caricavano su untreno con gli altri che non l’avevanosuperata. Dopo essere scappato dallaboratorio e aver preso l’abitudinedi osservare da lontano la miafamiglia, ogni tanto lo vedevo

Page 556: Legend - Lu, Marie.pdf

seduto intorno al tavolo con la testatra le mani, in lacrime. Non l’ha maidetto, ma credo che incolpi sestesso per quello che mi è capitato.Pensa che avrebbe dovutoproteggermi. Aiutarmi a studiare dipiù. Fare qualcosa, qualunque cosa.

Se riuscissi a scappare sareiancora in tempo per salvarli. Lebraccia stanno bene e ho unagamba intatta. Potrei farcela... sesolo sapessi dove si trovano...

Il mondo scompare e riappare.La testa si accascia sullapiattaforma di cemento e le bracciarestano inermi contro le catene. Mipassano davanti ricordi del giorno

Page 557: Legend - Lu, Marie.pdf

della Prova.Lo stadio. Gli altri bambini. I

soldati a sorvegliare ogni uscita. Icordoni viola che ci tenevanoseparati dai ragazzini di famigliaricca.

La prova fisica. L’esame scritto. Ilcolloquio.

Soprattutto il colloquio. Ricordola commissione che mi hainterrogato – un gruppo di seipsichiatri – e l’ufficiale che lidirigeva, un uomo di nome Chian,con l’uniforme piena di medaglie.Fece lui la maggior parte delledomande. Qual è l’inno nazionaledella Repubblica? Bene, molto

Page 558: Legend - Lu, Marie.pdf

bene. C’è scritto sulla tua relazionescolastica che ti piace la storia. Inche hanno è stata ufficialmentefondata la Repubblica? Cos’altro tipiace fare a scuola? Leggere... sì,molto bene. Una volta un tuoinsegnante ti ha fatto rapporto peressere entrato di nascosto in unazona proibita della biblioteca, incerca di vecchi libri militari. Puoidirmi perché l’hai fatto? Cosa pensidel nostro illustrissimo ElectorPrimo? Sì, è davvero un brav’uomo,nonché un leader eccezionale. Ma tisbagli a chiamarlo in quel modo,ragazzo mio. Non è un uomo comete e me. Il modo corretto per

Page 559: Legend - Lu, Marie.pdf

riferirsi a lui è nostro gloriosopadre. Sì, accettiamo le tue scuse.

Le sue domande andarono avantiall’infinito, decine e decine, ognunapiù impegnativa dell’altra finchénon ero neanche più sicuro dellemie risposte. Chian prese appuntisulla mia relazione per tutto iltempo, mentre uno dei suoiassistenti registrava tutto con unpiccolo microfono.

Credevo di aver rispostoabbastanza bene. Almeno ero statoattento a dire le cose che pensavogli avrebbero fatto piacere.

E invece poi mi portarono altreno e il treno ci portò al

Page 560: Legend - Lu, Marie.pdf

laboratorio.Il ricordo mi dà i brividi anche se

il sole continua a picchiare,arrostendomi la pelle finché non mifa male. Devo salvare Eden,continuo a ripetermi. Eden compiedieci anni... tra un mese. Quandoguarirà dal morbo, dovrà superarela Prova...

La gamba ferita mi pulsa cosìtanto che sembra voglia liberarsidelle bende e gonfiarsi quanto iltetto.

Passano le ore. Perdo lacognizione del tempo. I soldatiruotano a turno. Il sole cambiaposizione.

Page 561: Legend - Lu, Marie.pdf

Poi, proprio quando il sole decidedi avere pietà e inizia a calare,vedo qualcuno emergeredall’ascensore e avanzare verso dime.

Page 562: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

ANCHE SE SONO PASSATE SOLO SETTE ORE

dalla sentenza, stento a riconoscereDay. È rannicchiato a terra al centrodell’emblema della Repubblica. Lasua pelle sembra più scura e ha icapelli zuppi di sudore. Una ciocca èancora sporca di sangue rappreso,come se l’avesse tinta di proposito.

Page 563: Legend - Lu, Marie.pdf

Sembra quasi nera. Mentre miavvicino, gira la testa nella miadirezione. Non so se possa vedermi,però, perché il sole non è calato deltutto e probabilmente lo staaccecando.

Un altro prodigio, sicuramentefuori dalla norma. Ho già incontratoaltri prodigi prima d’ora ma di certonon uno che la Repubblica hadeciso di nascondere. Specialmentenon uno con un punteggio perfetto.

Uno dei soldati di guardia intornoal perimetro della piattaforma misaluta. È sudato e il casco cheindossa non gli protegge la pelle dalsole. «Agente Iparis» mi saluta. Il

Page 564: Legend - Lu, Marie.pdf

suo accento è del settore Ruby e lefile di bottoni della sua uniformesono lucidate da poco. Ci tiene aidettagli.

Lancio un’occhiata agli altrisoldati prima di guardarlo di nuovo.«Siete tutti congedati. Dica ai suoiuomini di idratarsi e ripararsi dalsole. E ordini alla squadra cheprende servizio dopo di voi dipresentarsi in anticipo.»

«Sissignora.» Il soldato batte itacchi prima di urlare agli altri dirompere le righe.

Quando lasciano il tetto erimango da sola con Day, mi sfilo ilmantello e mi inginocchio per

Page 565: Legend - Lu, Marie.pdf

vederlo meglio in faccia. Lui miguarda con gli occhi socchiusi, manon dice niente. Ha le labbratalmente screpolate che un po’ disangue gli è colato sul mento. Ètroppo debole per parlare. Abbassolo sguardo sulla gamba ferita.Rispetto a questa mattina èpeggiorata molto e la cosa non mistupisce, è gonfia il doppio delnormale. Deve trattarsi di unprincipio d’infezione. Dal bordodella fasciatura cola sangue.

Mi tocco distrattamente la feritaal fianco. Non fa più tanto male.

Quella gamba va controllata.Sospiro, quindi tolgo la borraccia

Page 566: Legend - Lu, Marie.pdf

legata alla cintura. «Ecco. Bevi unpo’ d’acqua. Non mi è permesso dilasciarti morire adesso.» Gli facciogocciolare l’acqua sulle labbra.All’inizio Day si ritrae, ma poi aprela bocca. Aspetto che deglutisca (cimette una vita) e poi gli faccioprendere un’altra bella sorsata.

«Grazie» bisbiglia prima diemettere una risata secca. «Adessote ne puoi andare.»

Lo studio per un attimo. Ha lapelle bruciata dal sole e la facciaimperlata di sudore, ma i suoi occhisono ancora vivi, solo un tantinoassenti. D’un tratto mi torna allamente la prima volta che l’ho visto.

Page 567: Legend - Lu, Marie.pdf

Polvere ovunque... e dalla nuvola èemerso questo bellissimo ragazzocon gli occhi più azzurri che avessimai visto, che mi tendeva la manoper aiutare a rialzarmi.

«Dove sono i miei fratelli?» michiede con un filo di voce. «Sonovivi tutti e due?»

Annuisco. «Sì.»«E Tess è al sicuro? Non l’ha

arrestata nessuno?»«Non che io sappia.»«Che stanno facendo a Eden?»Ripenso a quello che mi ha detto

Thomas, che i generali sono venutidal fronte per vederlo. «Non lo so.»

Day gira la testa dall’altra parte

Page 568: Legend - Lu, Marie.pdf

e chiude gli occhi. Si concentra sullarespirazione. «Non uccideteli»mormora. «Non hanno fattoniente... e Eden... non è una caviada laboratorio.» Rimane in silenzioper un minuto. «Non mi hai maidetto come ti chiami. Immagino chea questo punto non abbia più moltaimportanza, giusto? Tu il mio già losai.»

Lo fisso. «Mi chiamo JuneIparis.»

«June...» mormora Day. Sentouno strano calore al suono del mionome sulle sue labbra. Si gira versodi me. «June, mi dispiace per tuofratello. Non potevo sapere che gli

Page 569: Legend - Lu, Marie.pdf

sarebbe successo qualcosa.»Sono stata addestrata a non

credere alle parole di unprigioniero. So che sono pronti amentire, che direbbero qualunquecosa pur di renderti vulnerabile.Questa volta però è diverso. Non socome... ma Day sembra cosìsincero, così serio. E se mi stessedicendo la verità? Se quella notte aMetias fosse successo qualcos’altro?Prendo un respiro profondo e misforzo di abbassare gli occhi. Lalogica prima di tutto, mi dico. Lalogica è l’unica cosa che puòsalvarti quando tutto il resto crolla.

«Ehi.» Mi viene in mente un altro

Page 570: Legend - Lu, Marie.pdf

dettaglio. «Apri gli occhi e guardami.»

Day obbedisce. Mi piego inavanti e lo esamino. Sì, è ancora lì.Quella insolita macchiolinanell’occhio, un’increspatura nell’iridealtrimenti azzurro come il mare.«Da dove arriva quell’affare nel tuoocchio? Quell’imperfezione?»

Devo aver detto qualcosa dicomico, perché Day scoppia a ridereprima di cedere a un attacco ditosse. «Quell’imperfezione, come lachiami tu, è un regalo dellaRepubblica.»

«Che vuoi dire?»Tentenna. Si vede che ha

Page 571: Legend - Lu, Marie.pdf

difficoltà a organizzare i pensieri.«Ero già stato nel laboratorio delCentral Hospital. La notte in cui hoaffrontato la Prova.» Cerca disollevare una mano per indicarsil’occhio, ma le catene sferragliano egli tirano di nuovo giù il braccio.«Hanno iniettato qualcosa.»

Aggrotto la fronte. «La notte deltuo decimo compleanno? Che cifacevi nel laboratorio? Avrestidovuto essere in viaggio per i campidi lavoro.»

Day sorride come se stesse peraddormentarsi. «Pensavo fossi unaragazza sveglia...»

A quanto pare il sole non ha

Page 572: Legend - Lu, Marie.pdf

ancora prosciugato tutto il suocarattere. «E che mi dici della tuavecchia ferita al ginocchio?»

«Anche quella un regalo dellaRepubblica. Ricevuto la stessa nottein cui mi hanno lasciatol’imperfezione all’occhio.»

«Perché la Repubblica avrebbedovuto ferirti, Day? Perché maiavrebbero voluto danneggiarequalcuno con un punteggioperfetto?»

Questo cattura la sua attenzione.«Di che parli? La Prova non l’hosuperata.»

Neanche lui lo sa. Certo che no.Abbasso la voce finché non è che un

Page 573: Legend - Lu, Marie.pdf

sussurro. «Sì che l’hai superata.Punteggio pieno.»

«Che razza di giochetto èquesto?» Day sposta appena lagamba e s’irrigidisce dal dolore.«Punteggio pieno... ah ah. Nonconosco nessuno che abbia maipreso 1500.»

Incrocio le braccia. «Io.»Day mi guarda inarcando un

sopracciglio. «Tu? Sei tu il prodigiocol punteggio perfetto?»

«Sì.» Gli faccio un cenno con ilmento. «E a quanto pare lo seianche tu.»

Day alza gli occhi e guarda dinuovo da un’altra parte. «È

Page 574: Legend - Lu, Marie.pdf

ridicolo.»Io alzo le spalle. «Sei libero di

credere quello che vuoi.»«Non ha senso. Non dovrei

trovarmi nella tua stessasituazione? Non è proprio questo loscopo della vostra preziosa Prova?»Day ha l’aria di volersi fermare, haun attimo di esitazione e poicontinua. «Mi hanno iniettatoqualcosa nell’occhio che bruciavacome il veleno di una vespa. Mihanno anche tagliato il ginocchio.Con un bisturi. Poi mi hanno fattomandare giù con la forza unamedicina e quando ho ripreso isensi... ero sdraiato nei sotterranei

Page 575: Legend - Lu, Marie.pdf

dell’ospedale insieme a un mucchiodi cadaveri. Però non ero morto.»Ride di nuovo. Sembra così debole.«Gran bel compleanno.»

Hanno condotto degliesperimenti su di lui. Probabilmenteper l’esercito. Adesso ne sono sicurae il solo pensiero mi fa stare male.Gli hanno prelevato piccoli campionidi tessuto dal ginocchio, comeanche dal cuore e dall’occhio. Ilginocchio: devono aver volutostudiare le sue capacità motoriefuori dal comune, la sua velocità ela sua agilità. L’occhio: magari nonsi è trattato di un’iniezione ma diun’estrazione, un modo per

Page 576: Legend - Lu, Marie.pdf

verificare perché la sua vista fossecosì acuta. Il cuore: gli hanno fattoassumere delle medicine permetterne alla prova la resistenza eimmagino che siano rimasti delusiquando si è temporaneamentefermato. Devono aver pensato chefosse morto. Il motivo di tutto ciòappare evidente: volevanosviluppare quei campioni di tessutoin qualcosa di diverso, non so benecosa... pillole, lenti a contatto,qualunque cosa potesse renderemigliori i nostri soldati, farli correrepiù veloci, vedere meglio, ragionarepiù in fretta e sopportare condizionipiù estreme.

Page 577: Legend - Lu, Marie.pdf

Mi passa tutto nella testa in unsecondo prima che riesca afermarlo. Non può essere. Noncombacia con i valori dellaRepubblica. Perché sprecare così unprodigio?

A meno che non abbiano visto inlui qualcosa di potenzialmentepericoloso. Un barlume di disprezzo,lo stesso spirito ribelle che haadesso. Qualcosa che ha fattoritenere più rischioso educarlopiuttosto che sacrificare il suopossibile contributo alla società.L’anno scorso trentanove ragazzinihanno preso più di 1400 punti.

Forse la Repubblica ha voluto che

Page 578: Legend - Lu, Marie.pdf

questo qui sparisse.Ma Day non è un prodigio come

gli altri, ha un punteggio perfetto.Cos’ha potuto renderli nervosi a talpunto?

«Adesso posso farti io unadomanda?» chiede Day. «Tocca ame?»

«Sì.» Guardo verso l’ascensore,dove le guardie del nuovo turnosono appena arrivate. Alzo unamano per dire loro di rimanere dovesono. «Puoi chiedere.»

«Voglio sapere perché hannoportato via Eden. Il morbo. Lo soche per voi ricchi è facile, nuovivaccini ogni anno e medicine

Page 579: Legend - Lu, Marie.pdf

quando servono. Ma non ti sei maichiesta... non ti sei mai chiestaperché non scompare mai del tutto?O perché si ripresenta conregolarità?»

I miei occhi tornano su di lui.«Cosa stai cercando di dire?»

Day riesce a concentrare losguardo su di me. «Quello che stocercando di dire... ieri, quando mihanno trascinato via dalla cella, hovisto quello zero rosso stampato suuna porta del Palazzo di Batalla. Hovisto dei numeri come quello aLake. Perché erano in un settorepovero? Cosa combinano lì fuori,cosa stanno pompando in quei

Page 580: Legend - Lu, Marie.pdf

settori?»Stringo gli occhi. «Pensi che la

Repubblica stia avvelenando lepersone di proposito? Day, sei su unterreno pericoloso.»

Lui però non si ferma e la suavoce assume un tono più urgente.«Per questo volevano Eden,giusto?» sussurra. «Per osservare irisultati del loro virus mutato?Perché sennò?»

«Per prevenire la diffusione diuna nuova malattia.»

Day ride, ma ancora una volta simette a tossire. «No. Lo stannousando. Lo stanno usando.» La suavoce si affievolisce. «Lo stanno

Page 581: Legend - Lu, Marie.pdf

usando...» Le sue palpebre siappesantiscono. Lo sforzo di parlarelo ha sfinito.

«Stai delirando» gli rispondo. Ementre il tocco di Thomas adessomi disgusta, non provo alcunarepulsione nei confronti di Day. Soche dovrei, ma il sentimento proprionon arriva. «Una menzogna comequella è tradimento alla Repubblica.E poi, perché il Congresso dovrebbeautorizzare una cosa del genere?»

Day non mi stacca gli occhi didosso e, proprio quando credo cheabbia perso la forza di rispondere,la sua voce arriva più insistente.«Vedila così. Come fanno a sapere

Page 582: Legend - Lu, Marie.pdf

quale vaccino somministrare ognianno? Funzionano sempre. Non tisembra strano che riescano aprodurre vaccini che sconfiggono ilnuovo morbo appena scoppiato?Come fanno a prevedere qualevaccino servirà?»

Mi appoggio sui talloni. Non misono mai interrogata sullevaccinazioni annuali che siamotenuti a ricevere, non ho mai avutonessun motivo per dubitarne. Eperché avrei dovuto? Mio padrelavorava dietro quelle stesse porte,sforzandosi di trovare nuovi modi dicombattere il morbo. No. Non possopiù starmene qui ad ascoltare.

Page 583: Legend - Lu, Marie.pdf

Raccolgo il mantello e me lo infilosotto il braccio.

«Un’ultima cosa» sussurra Daymentre mi alzo. Abbasso gli occhisu di lui e il suo sguardo mi bruciadentro. «Pensi che quando unofallisce va a finire nei campi dilavoro? June, gli unici campi dilavoro sono gli obitori neisotterranei degli ospedali.»

Non oso trattenermi oltre. Miallontano dalla piattaforma, miallontano da Day. Però il cuore mibatte all’impazzata. Quando miavvicino a loro, i soldati in attesaaccanto all’ascensore scattanoancora di più sull’attenti. Atteggio la

Page 584: Legend - Lu, Marie.pdf

faccia in un’espressione di purairritazione. «Slegatelo» ordino auno dei soldati. «Portatelo giù ininfermeria e fategli sistemare quellagamba. Dategli acqua e cibo. Inquesto stato non supererà lanotte.»

Il soldato mi saluta, ma io chiudole porte dell’ascensore senzaneanche degnarlo di un’occhiata.

Page 585: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

NUOVI INCUBI. STAVOLTA SU TESS.Sto correndo per le strade di

Lake. Da qualche parte davanti ame anche Tess sta correndo, manon sa dove sono. Si gira a destra ea sinistra cercando disperatamentela mia faccia, ma tutto ciò cheincontra sono estranei e poliziotti e

Page 586: Legend - Lu, Marie.pdf

soldati. La chiamo a gran voce e miaccorgo di riuscire a muovereappena le gambe, come se stessiguadando una fanghiglia densa.

Tess! grido. Sono qui, dietro dite!

Non riesce a sentirmi. Continuo aguardarla senza poter fare nientefinché non si scontra con un soldatoe, quando prova ad allontanarlo,quello l’afferra e la scaraventa aterra. Urlo qualcosa. Il soldatosolleva la pistola e gliela puntacontro. Allora vedo che non si trattadi Tess, ma di mia madre che giacein una pozza di sangue. Provo acorrere da lei. Invece resto

Page 587: Legend - Lu, Marie.pdf

nascosto su un tetto dietro a unacanna fumaria, accovacciato comeun codardo. È colpa mia se è morta.

Poi d’un tratto mi ritrovo nellaboratorio dell’ospedale e sonocircondato da dottori e infermiere.Socchiudo gli occhi per la luceaccecante. Il dolore mi attraversa lagamba. Mi stanno aprendo ilginocchio un’altra volta, tirandoindietro la pelle per scoprire le ossae raschiarle con gli scalpelli. Inarcola schiena e urlo. Una delleinfermiere prova a immobilizzarmi.Agitando il braccio rovescio unavaschetta da qualche parte.

«Fermo! Maledizione, ragazzo,

Page 588: Legend - Lu, Marie.pdf

non voglio farti del male.»Mi ci vuole un minuto per

svegliarmi. La scena sfocatadell’ospedale cambia e mi accorgoche sto fissando una lucealtrettanto abbagliante mentre undottore mi osserva. Indossa occhialiprotettivi e una mascherina. Grido eprovo ad alzarmi di scatto, ma duecinghie mi tengono legato a untavolo operatorio.

Il dottore sospira e si abbassa lamascherina. «Ma tu guarda cosa mitocca fare. Qui a medicare uncriminale come te invece di aiutarei soldati di ritorno dal fronte.»

Mi guardo intorno confuso.

Page 589: Legend - Lu, Marie.pdf

Soldati allineati lungo le pareti diquesta stanza d’ospedale.Un’infermiera sciacqua ferriinsanguinati in un lavandino. «Dovesono?»

Il dottore mi lancia un’occhiataspazientita. «Nell’ala medica delPalazzo di Batalla. L’agente Iparismi ha ordinato di sistemarti lagamba. A quanto pare non ci èconsentito lasciarti morire primadell’esecuzione.»

Sollevo la testa più che posso emi guardo la gamba. La ferita ècoperta da bendaggi puliti. Quandoprovo a muoverla un po’, noto consorpresa che il dolore è molto

Page 590: Legend - Lu, Marie.pdf

diminuito. «Cosa mi ha fatto?»chiedo al dottore.

Lui alza le spalle, poi si sfila iguanti e comincia a lavarsi le maniin uno dei lavandini. «Hoaccomodato un po’ la situazione.Riuscirai a reggerti in piedi peressere fucilato.» Fa una pausa.«Non so se è quello che volevisentirti dire.»

Crollo di nuovo sul tavolooperatorio e chiudo gli occhi. Ildolore ridotto alla gamba ètalmente un sollievo che cerco diassaporarlo, ma nella testa mialeggiano ancora frammentidell’incubo, troppo fresco per

Page 591: Legend - Lu, Marie.pdf

poterlo ignorare. Dov’è Tessadesso? Saprà cavarsela senzanessuno a guardarle le spalle? Èmiope. Chi l’aiuterà quando la nottenon riuscirà a distinguere le ombre?

Invece mia madre... in questomomento non sono abbastanzaforte per pensare a lei.

Qualcuno bussa alla porta conforza. «Aprite» dice un uomo a vocealta. «Il comandante Jameson è quiper vedere il prigioniero.» Ilprigioniero. La cosa mi fa sorridere.Ai soldati non piace neanchechiamarmi per nome.

Le guardie all’interno dellastanza hanno a malapena il tempo

Page 592: Legend - Lu, Marie.pdf

di aprire la porta e scansarsi che ilcomandante Jameson ha già fattoirruzione nella stanza, visibilmenteinfastidita. Schiocca le dita.«Toglietelo da lì e incatenatelo daqualche parte» abbaia. Poi mi puntaun dito sul petto. «Tu. Tu sei soloun ragazzino. Non sei mai andato ascuola, non hai nemmeno superatola Prova! Mi chiedo come tu abbiamai fatto lì fuori ad avere la megliosui soldati. Come fai a causare tantiproblemi?» Scopre i denti rabbiosa.«Sapevo che saresti stato unaseccatura più grande di ciò che vali.Tieni occupati i miei soldati. Pernon parlare dei soldati di molti altri

Page 593: Legend - Lu, Marie.pdf

comandanti.»Devo stringere i denti per evitare

di urlarle contro a mia volta. Isoldati corrono da me e comincianoa slegare le cinghie.

Accanto a me il dottore china ilcapo. «Se non le spiace,comandante,» dice l’uomo «èsuccesso qualcosa?»

Il comandante Jameson fissa ilsuo sguardo furioso sul dottore, cheindietreggia. «Manifestanti davantial Palazzo di Batalla» risponde intono brusco. «Stanno attaccando ipoliziotti.»

I soldati mi tirano via dal tavolooperatorio e mi mettono in piedi.

Page 594: Legend - Lu, Marie.pdf

Trasalgo quando il peso sitrasferisce sulla gamba malridotta.«Manifestanti?»

«Sì. Rivoltosi.» Il comandanteJameson mi afferra la faccia. «Sonodovuti intervenire i miei soldati perdare una mano, il che significa chela mia tabella di marcia ècompletamente saltata. Uno deimiei uomini migliori è già statoportato qui con lacerazioni al viso. Iluridi teppisti come te non sannocome vanno trattati i nostriragazzi.» Mi lascia la faccia pervoltarmi le spalle disgustata.«Portatelo via» ordina ai soldati chemi trattengono. «E alla svelta.»

Page 595: Legend - Lu, Marie.pdf

Usciamo dalla stanza d’ospedalee nel corridoio ci sono soldati checorrono avanti e indietro. Ilcomandante Jameson continua atenere una mano premuta control’orecchio, intenta ad ascoltare e poia urlare ordini. Mentre vengotrascinato verso l’ascensore, notodiversi grossi monitor – che mifermo ad ammirare per un secondoperché a Lake non ne ho mai vistiprima – su cui trasmettonoesattamente quello che ilcomandante ci ha appena detto.Non riesco a sentire la voce delcommentatore, ma le scritte chescorrono sono inequivocabili:

Page 596: Legend - Lu, Marie.pdf

Disordini davanti al Palazzo diBatalla. Avviso a tutte le unità.Attendere ulteriori ordini.

Capisco che non si tratta di unacomunicazione pubblica. Il videomostra centinaia di persone nellapiazza di fronte al PalazzoGovernativo. Si vede la fila disoldati in nero che tenta dicontenere la folla. Altri soldaticorrono sui tetti e sui cornicioni e siposizionano in fretta imbracciando ifucili. Passando davanti all’ultimomonitor, esamino attentamente idimostranti, quelli accalcati sotto ailampioni.

Alcuni di loro si sono tinti una

Page 597: Legend - Lu, Marie.pdf

ciocca di capelli. Rosso sangue.Poi arriviamo agli ascensori e i

soldati mi spingono dentro. Stannoprotestando a causa mia. Ilpensiero mi riempie di eccitazione epaura. L’esercito non lascerà maicorrere una cosa come questa.Isoleranno i settori poveri earresteranno fino all’ultimorivoltoso.

Oppure li uccideranno tutti.

Page 598: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

OGNI TANTO, QUAND’ERO PICCOLA, Metiasveniva inviato a sedare piccoleribellioni e quando tornava miraccontava ogni cosa. La storia erasempre la stessa: una decina dipoveracci arrabbiati per laquarantena o le tasse (di solitoadolescenti, a volte più grandi)

Page 599: Legend - Lu, Marie.pdf

provocava disordini in uno deisettori. Molte bombe di polveredopo, venivano tutti arrestati eportati in tribunale.

Ma una rivolta come questa nonl’avevo mai vista, con centinaia dipersone pronte a rischiare la vita.Non ho mai visto niente che gliandasse neppure vicino.

«Che gli prende a questagente?» chiedo a Thomas. «Sonoimpazziti?» Siamo appostati sullapiattaforma rialzata davanti alPalazzo di Batalla; la sua pattugliafronteggia la folla sotto di noimentre un’altra squadra, agli ordinidel comandante Jameson, la

Page 600: Legend - Lu, Marie.pdf

respinge con scudi e manganelli.Prima ho dato un’occhiata di

nascosto a Day mentre il dottore glioperava la gamba. Mi domando sesia sveglio e stia vedendo questocaos sui monitor del corridoio.Spero di no. Non c’è alcun bisognoche scopra che cosa ha scatenato.Pensare a lui – e alle sue accusecontro la Repubblica che crea ilmorbo e ammazza i bambini chenon superano la Prova – mi riempiedi rabbia. Estraggo la pistola dallafondina. Meglio tenersi pronti. «Maivisto niente di simile?» chiedo,cercando di mantenere un tonopiatto.

Page 601: Legend - Lu, Marie.pdf

Thomas scuote la testa. «Solouna volta. Molto tempo fa.» Alcuneciocche di capelli neri gli ricadonosulla faccia. Non sonoperfettamente pettinati all’indietrocome al solito, dev’essere già statoin mezzo alla folla. Ha una manosulla pistola attaccata alla cintura el’altra sul fucile a tracolla. Non miguarda. Non mi ha guardato negliocchi da quando l’altra sera haprovato a baciarmi. «Branco diidioti» continua. «Se non si ritiranosubito, i comandanti li farannopentire.»

Alzo lo sguardo e vedo unaschiera di comandanti in piedi su

Page 602: Legend - Lu, Marie.pdf

uno dei balconi del palazzo. Ètroppo buio per esserne sicura, manon mi sembra che il comandanteJameson sia tra loro. So però chesta impartendo ordini al microfono,perché Thomas ascoltaattentamente, una mano premutasull’orecchio. Qualunque cosa stiadicendo è solo per Thomas e nonho idea di che si tratti. La folla sottodi noi continua a spingere. Agiudicare dai vestiti – maglie epantaloni strappati, scarpe spaiatepiene di buchi – provengono quasitutti dai settori poveri vicini al lago.Dentro di me, desidero che sidisperdano. Andate via prima che le

Page 603: Legend - Lu, Marie.pdf

cose peggiorino.Thomas si piega verso di me e

con la testa accenna verso la folla.«Lo vede quel mucchio dimiserabili?»

Sì, l’avevo già notato, ma seguocomunque il suo sguardo per nonessere scortese. Un gruppo didimostranti ha una striscia rossa trai capelli, per imitare la cioccasporca di sangue che aveva Dayquando gli è stata comunicata lasentenza. «Che pessima scelta perun eroe» aggiunge Thomas. «Daysarà morto tra meno di unasettimana.»

Annuisco, ma non dico niente.

Page 604: Legend - Lu, Marie.pdf

Dalla folla si levano delle grida.Una pattuglia ha aggirato la piazzae adesso i dimostranti vengonospinti verso il centro come in unamorsa. Aggrotto le sopracciglia. Nonmi sembra che si stia seguendo ilprotocollo: non si dovrebbe gestirecosì una banda di ribelli. A scuola cihanno insegnato che bombe dipolvere e gas lacrimogeni sono piùche sufficienti per placare gli animi.Ma non vedo le une né gli altri enessuno dei soldati indossamaschere antigas. In più un’altrapattuglia ha cominciato a scacciarei vagabondi rimasti fuori dallapiazza, dove le strade sono troppo

Page 605: Legend - Lu, Marie.pdf

strette e affollate per unamanifestazione di protesta.

«Cosa ti sta dicendo ilcomandante Jameson?» chiedo aThomas.

I capelli gli cadono davanti agliocchi, nascondendo la suaespressione. «Dice di tenersi prontie aspettare il suo comando.»

Non facciamo niente per unabuona mezz’ora. Tengo una manoin tasca, lisciando distrattamente ilciondolo di Day. In un certo sensola folla mi ricorda lo skiz.Scommetto che c’è anche partedella stessa gente.

È allora che vedo i soldati correre

Page 606: Legend - Lu, Marie.pdf

sopra agli edifici che circondano lapiazza. Alcuni si affrettano lungo icornicioni, altri si allineano sui tetti.Strano. Di solito i soldati hanno lanappa nera e una singola fila dibottoni argentati sulla giacca. Leinsegne sul braccio possono essereblu o rosse o argentate o dorate.Questi soldati però non hannobottoni sulle giacche. Hanno unafascia bianca che taglia il petto indiagonale e insegne grigie sulbraccio. Mi ci vuole un altro secondoper realizzare chi siano.

«Thomas.» Gli busso sulla spallae indico i tetti. «Plotoned’esecuzione.»

Page 607: Legend - Lu, Marie.pdf

Nessuna sorpresa sulla suafaccia, nessuna emozione negliocchi. Si schiarisce la voce. «Lovedo.»

«Cosa stanno facendo?» Il miotono è più alto. Lancio uno sguardoai dimostranti nella piazza, poi dinuovo verso i tetti. Nessuno deisoldati è munito di bombe dipolvere o gas lacrimogeno. Incompenso hanno tutti un fucile atracolla. «Non li stannodisperdendo, Thomas. Li stannointrappolando.»

Thomas mi scruta in modosevero. «Rimanga in posizione,June. Presti attenzione alla folla.»

Page 608: Legend - Lu, Marie.pdf

Mentre tengo gli occhi fissi sullecime dei palazzi, noto ilcomandante Jameson uscire sultetto del Palazzo di Batallafiancheggiata dai suoi soldati. Parlanel microfono.

Passano diversi secondi. Unterribile presentimento mi crescenel petto, lo so come andrà a finire.

All’improvviso Thomas mormoraqualcosa nel microfono, la rispostaa un comando. Gli lancioun’occhiata e lui incrocia il miosguardo per un attimo, poi si rivolgeal resto della pattuglia in posizionesulla piattaforma insieme a noi.«Fuoco a volontà!» grida.

Page 609: Legend - Lu, Marie.pdf

«Thomas!» Vorrei aggiungerealtro, ma in quell’istante iniziano arisuonare spari da ogni direzione. Milancio in avanti. Non so cosa pensodi fare – agitare le braccia davantiai soldati? – ma Thomas mi afferraper la spalla prima che possa fareun altro passo.

«June, indietro!»«Di’ ai tuoi uomini di cessare il

fuoco!» urlo, lottando per liberarmidalla sua presa. «Di’...»

A quel punto Thomas miscaraventa a terra con tale forzache sento la ferita al fianco riaprirsi.

«Dannazione, June! Indietro!»Il pavimento è inaspettatamente

Page 610: Legend - Lu, Marie.pdf

freddo. Rimango stesa lì,disorientata, incapace di muovermi.Non capisco bene che cosa siaappena successo. La pelle intornoalla ferita mi brucia. Sulla piazzapiovono proiettili. Le persone nellafolla crollano come foglie spazzatevia da un’inondazione. Thomas,fermati. Ti prego. Vorrei alzarmi egridarglielo in faccia, ferirlo inqualche modo. Metias tiucciderebbe per questo, se fossevivo. Invece mi copro le orecchie.Gli spari sono assordanti.

La sparatoria dura solo unminuto, al massimo, ma sembraeterna. Alla fine Thomas urla un

Page 611: Legend - Lu, Marie.pdf

cessate il fuoco e quelli nella piazzache non sono stati colpiti si gettanoin ginocchio, alzando le mani. Isoldati corrono verso di loro, liammanettano dietro alla schiena eli riuniscono in gruppetti. Mi sforzodi rialzarmi, nelle orecchie ancorami rimbombano gli spari. Esaminola scena di sangue e corpi eprigionieri. Ci sono novantasette,novantotto morti. No, almenocentoventi. Altre centinaia inarresto. Non riesco neanche aconcentrarmi abbastanza percontarli.

Thomas lancia un’occhiata nellamia direzione prima di scendere

Page 612: Legend - Lu, Marie.pdf

dalla piattaforma. La suaespressione è seria, forse anchecolpevole, ma un sentimentoopprimente mi dice che si sente incolpa soltanto per avermi gettato aterra. Non per il massacro che si stalasciando alle spalle. Si dirige versoil Palazzo di Batalla insieme ad altrisoldati. Io mi volto per non doverloguardare.

Page 613: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

SALIAMO PER MOLTI PIANI finchénon sento le catene dell’ascensoreche si fermano stridendo. Duesoldati mi trascinano fuori,riconosco il corridoio. Mi riportanoalla mia cella, credo, almeno peradesso. Per la prima volta daquando mi sono svegliato sul tavolo

Page 614: Legend - Lu, Marie.pdf

operatorio, mi accorgo di essereesausto e lascio che la testa siaccasci sul petto. Il dottore deveavermi iniettato qualcosa perimpedirmi di agitarmi durantel’operazione. Tutto ciò che micirconda ha i contorni sfocati, comese stessi correndo veloce.

Poi i soldati si fermano di colpo ametà del corridoio, ancora a unabuona distanza dalla mia cella.Siamo davanti a una delle stanzeche ho notato prima, quelle con lefinestre di vetro. Camere per gliinterrogatori. E così vogliono altreinformazioni prima di giustiziarmi.

Un’interferenza, poi una voce

Page 615: Legend - Lu, Marie.pdf

esce dall’auricolare di uno deisoldati. Il soldato annuisce.«Portiamolo dentro» dice all’altro.«Il capitano arriverà tra poco.»

Resto in piedi nella stanza, adaspettare mentre i minuti passano.Guardie con facce impassibilisorvegliano la porta e altre due mitengono per le braccia incatenate.So che questa stanza dovrebbeessere più o meno insonorizzata...ma giuro di sentire un’eco di spari el’eco di grida lontane. Il cuore mibatte forte. Le truppe devono averaperto il fuoco sulla folla nellapiazza. Stanno morendo per colpamia?

Page 616: Legend - Lu, Marie.pdf

Passa altro tempo. Aspetto. Lepalpebre si fanno pesanti. Desiderosolo rannicchiarmi in un angolo edormire.

Finalmente sento un rumore dipassi. La porta si apre per rivelareun giovane uomo vestito di nero,con i capelli scuri che gli cadonodavanti agli occhi. Sulle spalle ha igradi argentati da ufficiale. Gli altrisoldati battono simultaneamente itacchi.

L’uomo li manda fuori con uncenno della mano. Ora lo riconosco.È il capitano che ha sparato a miamadre. June lo aveva nominato.Thomas. Deve averlo mandato il

Page 617: Legend - Lu, Marie.pdf

comandante Jameson.«Signor Wing» esordisce. Mi si

avvicina e incrocia le braccia. «Chepiacere conoscerla formalmente.Iniziavo a pensare che non ne avreimai avuto occasione.»

Mi impongo di rimanere zitto.Sembra a disagio a stare nellastessa stanza in cui ci sono io e lasua espressione dice che mi odiadavvero.

«Il mio comandante vuole che lefaccia qualche domanda di routineprima della sua esecuzione.Cercheremo di mantenere un tonocordiale, anche se è chiaro chesiamo partiti con il piede

Page 618: Legend - Lu, Marie.pdf

sbagliato.»Non posso fare a meno di

soffocare una risata. «Non mi dire.Lo pensi veramente?»

Thomas non risponde, ma lovedo deglutire a fatica, sforzandosidi non reagire. Infila una mano nelmantello e tira fuori un piccolotelecomando grigio. Lo punta versola parete spoglia della stanza.Compare una proiezione. Unrapporto della polizia, con le foto diqualcuno che non riconosco.

«Le farò vedere una serie difotografie, signor Wing» continua.«Le persone che vedrà sonosospettate di complicità con i

Page 619: Legend - Lu, Marie.pdf

Patrioti.»I Patrioti hanno tentato invano di

reclutarmi. Messaggi cripticiscarabocchiati sui muri dei vicoli incui dormivo. Una prostitutaall’angolo di una strada che mipassa un biglietto. Una piccolabusta di soldi con una proposta.Dopo che ho ignorato le loro offerteper un po’, hanno smesso dicercarmi. «Non ho mai lavorato coni Patrioti» rispondo brusco.«Semmai decidessi di uccidere, lofarei alle mie condizioni.»

«È libero di negare qualsiasiaffiliazione con loro, ma può darsiche ne abbia incontrato qualcuno

Page 620: Legend - Lu, Marie.pdf

per caso. E magari le piacerebbeaiutarci a trovarli.»

«Oh, certo. Tu hai ucciso miamadre. Come puoi immaginare,muoio dalla voglia di aiutarti.»

Thomas riesce a ignorarmi dinuovo. Dà un’occhiata alla primafoto proiettata sulla parete.«Conosce questa persona?»

Scuoto la testa. «Mai vista.»Thomas preme un tasto sul

telecomando e compare un’altrafoto. «Che mi dice di questa?»

«No.»Un’altra foto. «E questa?»«No.»Sulla parete appare l’ennesima

Page 621: Legend - Lu, Marie.pdf

foto di un’estranea. «Ha mai vistoquesta ragazza?»

«Mai vista in vita mia.»Altre foto di sconosciuti. Thomas

le scorre tutte senza battere ciglio omettere in dubbio le mie risposte.Che stupido pupazzo dello stato. Loosservo mentre continuiamo evorrei non essere in catene perpoterlo picchiare a sangue.

Altre foto. Altre facce estranee.Thomas non mette in discussioneneanche una delle mie rispostestringate. In effetti sembra che nonveda l’ora di andarsene dallastanza, lontano da me il piùpossibile.

Page 622: Legend - Lu, Marie.pdf

Poi appare la foto di una personache riconosco. L’immagine sfocatamostra una ragazza con i capellilunghi, più lunghi del caschetto chericordo. Ancora nessun tatuaggiorampicante. A quanto pare Kaede èuna Patriota.

Non lascio che la mia facciatradisca il fatto che l’horiconosciuta. «Senti» dico. «Seconoscessi qualcuna di questepersone, credi veramente che te lodirei?»

Thomas si sta sforzando contutto se stesso di mantenere la suacompostezza. «Può bastare così,signor Wing.»

Page 623: Legend - Lu, Marie.pdf

«Oh, andiamo, no che non basta.Lo so che daresti qualsiasi cosa percolpirmi. Perciò fallo. Ti sfido.»

Nei suoi occhi si accende unavampa di rabbia, ma ancora sicontrolla. «I miei ordini erano difarle una serie di domande» dicetrattenendosi. «È tutto. Abbiamofinito.»

«Perché? Hai paura di me? Seiabbastanza coraggioso solo persparare alle madri delle persone?»

Thomas strizza gli occhi, poi alzale spalle. «Una poveraccia in menodi cui preoccuparsi.»

Serro i pugni e gli sputo dritto infaccia.

Page 624: Legend - Lu, Marie.pdf

Questo sembra stroncare i suoibuoni propositi. Mi colpisce duroalla mascella con il pugno sinistro ela mia testa si gira di scatto. Miesplodono macchie davanti agliocchi.

«Credi di essere una star, vero?»dice Thomas. «Solo perché haimesso a segno qualche bravata ehai giocato a fare l’assistentesociale con la feccia come te? Be’,lascia che ti sveli un segreto. Ancheio vengo da un settore povero. Maho seguito le regole e mi sono fattostrada, guadagnandomi il rispettodel mio paese. Quelli come voi nonfanno che starsene seduti a

Page 625: Legend - Lu, Marie.pdf

lamentarsi e incolpare lo stato perle loro sfortune. Ammasso di luridiparassiti.» Mi colpisce di nuovo. Latesta dondola all’indietro e sento ilsapore del sangue in bocca. Il corpomi trema dal dolore. Poi mi afferraper il collo e mi tira a sé. Le catenesferragliano. «La signorina Iparis miha detto cosa le hai fatto in strada.Come hai osato importi su qualcunodel suo rango?»

Ah. Ecco cosa lo infastidisceveramente, immagino che abbiascoperto del bacio. Non posso farea meno di sfoderare un ghigno,anche se la faccia mi fa male damorire. «Oooh. È questo che ti

Page 626: Legend - Lu, Marie.pdf

tormenta? Ho visto come la guardi.La desideri tanto, eh? Anche lei èqualcosa verso cui cerchi di fartistrada? Mi dispiace far scoppiare latua bolla di sapone, ma non hodovuto impormi.»

Il suo viso diventa paonazzo.«Attende con ansia la tuaesecuzione, te lo posso garantire.»

Gli rido in faccia. «Non saiperdere, eh? Aspetta, voglioconsolarti. Ti racconto com’èandata. Sentirne parlare è quasicome averla baciata, no?»

Thomas mi afferra per il collo. Lesue mani stanno tremando. «Sefossi in te starei molto attento,

Page 627: Legend - Lu, Marie.pdf

ragazzino» sibila. «Forse ti seidimenticato che hai ancora duefratelli. Entrambi in mano allaRepubblica. Cuciti la lingua, a menoche non vuoi vederli sdraiatiaccanto al cadavere di tua madre.»

Mi colpisce ancora, poi mi piantaun ginocchio nello stomaco.Boccheggio. Immagino Eden e Johne mi sforzo di calmarmi, di ignorareil dolore. Sii forte. Non darglielavinta.

Thomas mi colpisce altre duevolte. Adesso ha il fiatone. Abbassale braccia con grande sforzo edespira. «È tutto, signor Wing» dicecon voce calma. «Ci rivedremo il

Page 628: Legend - Lu, Marie.pdf

giorno dell’esecuzione.»Non riesco a parlare per il dolore,

ma almeno cerco di tenere gli occhifissi su di lui. Ha una stranaespressione, come se fossearrabbiato o scontento. Forse glibrucia il fatto che l’abbia costretto acalare la sua maschera di uomorispettoso della legge.

Si volta e lascia la stanza senzaaggiungere altro.

Page 629: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

QUELLA SERA THOMAS RESTA MEZZ’ORA IN

PIEDI fuori dalla mia porta, provandouna decina di scuse diverse. Glidispiace davvero. Non voleva chemi facessi male. Non voleva chediscutessi gli ordini del comandanteJameson. Non voleva che finissi neiguai. Stava solo cercando di

Page 630: Legend - Lu, Marie.pdf

proteggermi.Sono seduta sul divano insieme a

Ollie, a fissare il vuoto. Non riesco atogliermi dalla testa il rumore deglispari. Thomas è sempre statodisciplinato.

Oggi non ha fatto eccezione. Nonha esitato, neanche per unsecondo, a ubbidire al nostrocomandante. Ha compiuto losterminio come se stessepreparando un rastrellamento diroutine o un turno di guardia in unabase aerea. È peggio che abbiaeseguito gli ordini così ciecamenteo che neanche si renda conto che èper quello che vorrei chiedesse

Page 631: Legend - Lu, Marie.pdf

scusa?«June, mi sta ascoltando?»Mi concentro sul grattare Ollie

dietro le orecchie. I vecchi diari diMetias sono ancora sparpagliati sultavolino da caffè insieme agli albumdi foto dei nostri genitori. «Staiperdendo tempo» gli rispondo dadentro casa.

«La prego, mi faccia entrare.Voglio vederla.»

«Ci vediamo domani.»«Non resto molto, promesso. Mi

dispiace davvero.»«Thomas, ci vediamo domani.»«June...»Alzo la voce. «Ho detto che ci

Page 632: Legend - Lu, Marie.pdf

vediamo domani.»Silenzio.Aspetto un altro minuto,

cercando di distrarmi carezzandoOllie. Dopo un po’ mi alzo e sbirciodallo spioncino. Il corridoio è vuoto.

Quando sono finalmente convintache se ne sia andato, resto stesasul divano per un’altra ora. La miamente corre dagli eventi nellapiazza all’apparizione di Day sultetto e alle sue sconvolgentiaffermazioni sul morbo e la Prova,per poi tornare a Thomas. IlThomas che obbedisce agli ordinidel comandante Jameson senzafare domande è un Thomas diverso

Page 633: Legend - Lu, Marie.pdf

da quello che si preoccupava per lamia incolumità quand’ero inmissione, a Lake. È sempre statostrano ma gentile, specialmente neimiei confronti. O magari sono io aessere cambiata. Quando horintracciato la famiglia di Day e hovisto Thomas sparare a sua madre,quando oggi ho assistito allafucilazione della folla... entrambe levolte sono rimasta a guardaresenza muovere un dito. Significache sono come lui? Stiamo facendola cosa giusta seguendo gli ordiniche ci vengono dati? È sicuro che laRepubblica sappia cosa sia piùgiusto?

Page 634: Legend - Lu, Marie.pdf

Per quanto riguarda ciò che miha detto Day, al solo pensierodivento matta. Mio padre halavorato in quei laboratori e Metiasha prestato servizio sotto Chiancome ispettore durante le Prove.Perché dovremmo avvelenare euccidere la nostra gente?

Sospiro, mi metto a sedere eprendo uno dei diari di Metias.

Ci sono pagine su un’estenuantesettimana passata a ripulire tuttodopo il passaggio dell’uragano Eliasu Los Angeles. Altre raccontano laprima settimana nella pattuglia delcomandante Jameson. In una terzaannotazione breve, lunga solo un

Page 635: Legend - Lu, Marie.pdf

paragrafo, Metias si lamenta peraver prestato servizio di notte perdue turni di fila. Sorrido. Ricordoancora le sue parole. Riesco astento a tenere gli occhi aperti, miaveva detto dopo il primo turno.Pensa davvero che possiamo fare laguardia a qualcosa dopo essererimasti svegli tutta la notte? Oggiero così sfatto che il Cancellieredelle Colonie in persona sarebbepotuto entrare nel Palazzo diBatalla e non me ne sarei accorto.

Sento una lacrima scorrermi sullaguancia e subito la asciugo. Olliepiagnucola accanto a me. Allungo ilbraccio e lascio che la mano affondi

Page 636: Legend - Lu, Marie.pdf

nel pelo folto intorno al collo,mentre lui mi appoggia la testasulle gambe con un mugolio.

Metias si agitava per questepiccole cose.

Man mano che leggo, gli occhi sifanno pesanti. Le parole iniziano amescolarsi tra loro sulla paginafinché riesco a stento acomprendere il senso di ogniannotazione. Alla fine metto daparte il diario e sprofondo nelsonno.

Day mi appare in sogno. Tiene lamia mano nella sua e il cuore mibatte forte. I capelli gli cascanosulle spalle come un drappo di seta,

Page 637: Legend - Lu, Marie.pdf

con una ciocca rossa di sangue e gliocchi sofferenti. «Non ho ucciso iotuo fratello.» Mi tira a sé. «Te logiuro, non avrei mai potuto.»

Quando mi sveglio rimango stesaimmobile per un momento e lascioche le parole di Day mi scorranonella testa. Gli occhi vagano verso ilcomputer sulla scrivania. Come si èsvolta quella notte fatale? Se Dayha colpito la spalla, allora come hafatto il coltello a finire nel petto dimio fratello? Questo pensierofugace mi stringe il cuore. GuardoOllie.

«Chi avrebbe voluto fare delmale a Metias?» gli chiedo. Ollie

Page 638: Legend - Lu, Marie.pdf

ricambia il mio sguardo con occhitristi. «E perché?»

Diversi minuti dopo mi sollevo afatica dal divano, mi trascino finoalla scrivania e accendo ilcomputer.

Torno sul rapporto del delitto alCentral Hospital. Quattro pagine ditesto, una di fotografie. È a questeche decido di dare un’occhiata piùaccurata. Dopotutto il comandanteJameson mi ha dato solo pochiminuti per studiare il corpo diMetias e io ho usato male il tempoa mia disposizione, ma come avreipotuto concentrarmi? Non ho maidubitato che l’assassino fosse Day.

Page 639: Legend - Lu, Marie.pdf

Non ho esaminato le foto a fondocome avrei dovuto.

Adesso clicco due volte sulleprime immagini e le ingrandisco atutto schermo. La vista mi dà ilcapogiro. La faccia gelida e senzavita di Metias è rivolta al cielo e icapelli sono aperti come un piccoloventaglio intorno alla testa. Ha lacamicia macchiata di sangue.Respiro a fondo, chiudo gli occhi edico a me stessa di concentrarmi,questa volta. Sono sempre riuscitaa leggere fino in fondo il testo dellarelazione, ma non ho mai trovato laforza di studiare le foto. Adessodevo. Riapro gli occhi e mi

Page 640: Legend - Lu, Marie.pdf

concentro sul corpo di mio fratello.Vorrei aver esaminato meglio leferite quando ne avevo la possibilitàdi farlo da vicino.

Prima mi assicuro che il coltellonelle foto sia effettivamenteconficcato nel petto. Il manico èinsanguinato. La lama non si vede.Poi osservo la spalla di Metias.

Anche se è coperta dalla manica,noto che la stoffa è macchiata disangue, tanto sangue. Non puòessere uscito tutto dal torace, deveesserci un’altra ferita. Ingrandiscoancora la foto. No, troppo sfocata.Anche se nella manica ci fosse losquarcio di un coltello, da questa

Page 641: Legend - Lu, Marie.pdf

angolazione non riuscirei a vederlo.Chiudo l’immagine e clicco su

un’altra.È allora che mi accorgo di una

cosa. Tutte le fotografie sono statescattate dalla stessa angolazione.Riesco a stento a distinguere iparticolari della spalla e perfino delcoltello. Aggrotto la fronte. Pessimiscatti della scena del crimine.Perché non ci sono primi piani delleferite? Scorro la relazione ancorauna volta, alla ricerca di pagine chepotrei aver saltato, ma non c’èaltro. Torno indietro e cerco ditrovare una spiegazione.

Forse le altre immagini sono top

Page 642: Legend - Lu, Marie.pdf

secret. E se il comandante Jamesonle avesse tolte di proposito perrisparmiarmi la sofferenza? Scuotola testa. No, è stupido. Allora nonavrebbe allegato nessuna foto allarelazione. Fisso lo schermo, poi osoimmaginare l’alternativa.

E se invece il comandanteJameson le avesse tolte pertenermi nascosto qualcosa?

No, non può essere. Mi appoggioallo schienale e guardo di nuovo laprima foto. Perché il comandanteJameson dovrebbe tenermi nascostii particolari della morte di miofratello? Lei ama i suoi soldati. Eraindignata per la morte di Metias, ha

Page 643: Legend - Lu, Marie.pdf

persino organizzato il funerale. Lovoleva nella sua pattuglia. È statalei a promuoverlo capitano.

Però dubito che al fotografo sullascena del crimine sia stato chiestodi andare talmente di fretta da fareun lavoro così scadente.

Ragiono sulla faccenda da tutti ipunti di vista, ma torno sempre allastessa conclusione. La relazione èincompleta. Mi passo una mano trai capelli per la frustrazione. Noncapisco.

D’un tratto osservo da vicino ilcoltello nella foto. È sgranato ed èquasi impossibile mettere a fuoco ilparticolare, ma qualcosa riaccende

Page 644: Legend - Lu, Marie.pdf

un ricordo che mi fa torcere lebudella. Il sangue sul manico èscuro, ma poi noto delle altremacchie, qualcosa di più scuro delsangue. All’inizio penso che sia unaspecie di decorazione incisa sulcoltello, ma i segni sono sopra alsangue. Sembrano neri, compatti eirregolari. Provo a ricordarel’aspetto del coltello la notte che hopotuto vederlo di persona.

Questi segni neri assomigliano adel grasso per fucili. Quasi come lastriscia di grasso che Thomas avevasulla fronte quando lo incontraiquella notte.

Page 645: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

QUANDO JUNE TORNA A FARMIVISITA la mattina seguente, anchelei sembra sconvolta – anche sesolo per un secondo – dal mioaspetto, accasciato come sonocontro il muro della cella. Inclino latesta verso di lei. Ha un attimo diesitazione, ma subito riacquista il

Page 646: Legend - Lu, Marie.pdf

controllo.«Presumo che tu abbia fatto

arrabbiare qualcuno» mi dice, primadi schioccare le dita verso i soldati.«Tutti fuori. Voglio scambiare dueparole in privato con il prigioniero.»Con un cenno della testa indica letelecamere di sicurezza posizionatein ogni angolo. «E spegnetequelle.»

Il soldato di guardia saluta.«Sissignora.» Mentre altri militaricorrono a spegnere le telecamere,vedo June estrarre due coltelli dallasua cintura. Devo aver fattoarrabbiare anche lei. Una risata misale dalla gola e si trasforma in un

Page 647: Legend - Lu, Marie.pdf

attacco di tosse. Be’, immagino chesia arrivato il momento di metterefine a tutta questa storia.

Quando i soldati escono dallastanza e la porta si chiude alle suespalle, June avanza e si accovacciadavanti a me. Mi preparo a sentirela lama fredda sulla pelle.

«Day.»Non si è mossa. Ripone i coltelli

al loro posto e tira fuori unaborraccia. Solo una messa in scenaper i soldati, credo. Mi schizza delliquido sul viso e io mi ritraggo, mapoi apro la bocca e cerco di berneun po’. L’acqua non è mai stata cosìbuona.

Page 648: Legend - Lu, Marie.pdf

June me ne spruzza altradirettamente in bocca prima dimettere via la borraccia. «Hai unafaccia terribile.» Nella suaespressione c’è preoccupazione, manon solo. «Chi ti ha ridotto così?»

«Sei gentile a chiederlo.» Sonosorpreso che gliene importiqualcosa. «Puoi ringraziare il tuoamico capitano.»

«Thomas?»«Proprio lui. Non credo che sia

molto felice del fatto che a me ètoccato un bacio e a lui no. Così miha fatto domande sui Patrioti. Aquanto pare Kaede è una di loro.Piccolo il mondo, eh?»

Page 649: Legend - Lu, Marie.pdf

Il volto di June si accende dirabbia. «A me non ha detto niente.Ieri sera... be’, riferirò l’accaduto alcomandante Jameson.»

«Grazie.» Sbatto le palpebre pertogliermi l’acqua dagli occhi. «Michiedevo quando saresti venuta.»Ho un secondo di esitazione. «Seiriuscita a sapere qualcosa di Tess?Sai se è viva?»

June abbassa lo sguardo.«Scusa» risponde. «Non ho modo disapere dove sia. Dovrebbe essereal sicuro, almeno finché rimanenascosta. Non ho parlato di lei connessuno. Il suo nome non comparetra gli arresti recenti... o i decessi.»

Page 650: Legend - Lu, Marie.pdf

Sono frustrato per la mancanzadi notizie, ma allo stesso temposollevato. «I miei fratelli comestanno?»

June stringe le labbra. «Non hoaccesso alle informazioni cheriguardano Eden, anche se sonosicura che sia ancora vivo. John sela sta cavando bene, date lecircostanze.» Quando alza di nuovolo sguardo, nei suoi occhi vedotristezza e smarrimento. «Midispiace che ieri hai dovutovedertela con Thomas.»

«Grazie, almeno credo» bisbiglio.«C’è qualche ragione particolare percui oggi sei più gentile del solito?»

Page 651: Legend - Lu, Marie.pdf

Non mi aspetto che June prendaseriamente questa domanda,invece lo fa. Mi fissa e si siededavanti a me con le gambeincrociate. Oggi sembra diversa.Sottomessa, quasi, perfino triste.Dubbiosa. Ha un’espressione chenon ho mai visto finora, neanchequando l’ho incontrata per le stradela prima volta. «Qualcosa che nonva?» le chiedo.

Rimane a lungo in silenzio, congli occhi bassi. Alla fine, mi guarda.Sta cercando qualcosa, capisco. Staforse cercando un modo per fidarsidi me? «Ieri notte ho studiato dinuovo la relazione sulla scena del

Page 652: Legend - Lu, Marie.pdf

crimine di mio fratello.» La sua vocecala in un sussurro, tanto che devochinarmi in avanti per sentirla.

«E?» dico io.Gli occhi di June cercano i miei.

Esita ancora. «Day, puoi dire, intutta onestà... di non aver uccisoMetias?»

Deve aver trovato qualcosa.Vuole una confessione. La notteall’ospedale mi balena nella mente:il mio travestimento, Metias che miosserva mentre entro nell’ospedale,il giovane dottore che prendo inostaggio, i proiettili che rimbalzanosui frigoriferi. La lunga caduta alsuolo. Poi il confronto con Metias, il

Page 653: Legend - Lu, Marie.pdf

modo in cui gli ho scagliato contro ilcoltello. Ho visto che lo colpiva allaspalla, così lontano dal petto chenon posso averlo ucciso. Sostengolo sguardo di June.

«Non ho ucciso io tuo fratello.»Allungo il braccio per prenderle lamano e sussulto per il dolore. «Nonso chi sia stato e mi dispiace diaverlo ferito, ma dovevo salvare lamia vita. Vorrei aver avuto piùtempo per trovare un altro modo.»

June annuisce in silenzio.L’espressione sulla sua faccia è cosìstraziante che per un attimo vorreipoterla abbracciare. Ha bisognodell’abbraccio di qualcuno. «Mi

Page 654: Legend - Lu, Marie.pdf

manca tanto» sussurra. «Pensavoche sarebbe stato con me per moltotempo, sai, che avrei potuto semprecontare su di lui. Era tutta la miafamiglia. E ora non c’è più e vorreitanto sapere perché.» Scuotelentamente la testa, come sconfitta,poi lascia che i suoi occhi incontrinodi nuovo i miei. La tristezza larende ancora più bella, come neveche ricopre un paesaggio spoglio.«Invece non lo so. È questa la partepeggiore, Day. Non so perché siamorto. Perché qualcuno avrebbevoluto ucciderlo?»

Le sue parole assomigliano cosìtanto ai pensieri che ho su mia

Page 655: Legend - Lu, Marie.pdf

madre da togliermi il respiro. Nonsapevo che June avesse perso i suoigenitori, anche se avrei dovutoimmaginarlo dal modo in cui sicomporta. Non è stata June asparare a mia madre. Non è statalei a portare il morbo in casa mia. Èuna ragazza che ha perso il fratelloe qualcuno l’ha spinta a credere chefossi stato io, e mi ha dato la cacciapazza di dolore. Se fossi stato alsuo posto, mi sarei comportatodiversamente?

Adesso sta piangendo. Lesorrido, poi mi raddrizzo e allungola mano verso il suo volto. Lecatene ai polsi sferragliano. Le

Page 656: Legend - Lu, Marie.pdf

asciugo le lacrime sotto a unocchio. Nessuno di noi dice niente.Non ce n’è bisogno. Sta pensandoche... se ho ragione su suo fratello,su cos’altro potrei avere ragione?

Dopo un attimo mi prende lamano e se la appoggia sullaguancia. Il suo tocco mi fa scorreredentro un... calore. È così bella. Houna gran voglia di stringerla a me epremere le mie labbra sulle sue espazzare via la tristezza dal suosguardo. Vorrei poter tornareindietro a quella notte nel vicoloanche solo per un istante.

Sono io il primo a parlare. «Tu eio potremmo avere lo stesso

Page 657: Legend - Lu, Marie.pdf

nemico, ma ci hanno messi l’unocontro l’altra.»

June prende un respiro profondo.«Ancora non ne sono sicura» dice,anche se dal suo tono capisco che èd’accordo con me. «È pericoloso pernoi parlare in questo modo.»Guarda da un’altra parte, allungauna mano nel mantello e tira fuoriqualcosa che credevo di aver personell’ospedale. «Tieni. Vogliorestituirti questo. Non mi servepiù.»

Vorrei strapparglielo di mano, male catene mi trattengono. Nel suopalmo c’è il mio ciondolo, con i suoirilievi smussati, sporchi e graffiati,

Page 658: Legend - Lu, Marie.pdf

ma ancora più o meno intatto.«Ce l’avevi tu...» bisbiglio. «L’hai

trovato nell’ospedale quella notte,giusto? È così che mi hairiconosciuto alla fine, devo essermiportato una mano al collo perabitudine.»

June annuisce in silenzio, poi miprende la mano e lascia cadere ilciondolo nel mio palmo. Lo guardocon stupore.

Mio padre. Non riesco a tenerelontano il suo ricordo adesso chesto fissando di nuovo il ciondolo.Ripenso al giorno in cui tornò a farcivisita dopo sei mesi senza neancheuna parola. Quando fu al sicuro

Page 659: Legend - Lu, Marie.pdf

dentro casa e dopo aver tirato letende, strinse mamma in unabbraccio e la baciò a lungo. Leteneva una mano sul ventre inmaniera protettiva. John aspettòpazientemente con le mani in tascail suo turno per salutarlo. Io eroancora abbastanza piccolo peravvinghiarmi alla sua gamba. Edennon era ancora nato, cresceva nellapancia della mamma.

Come stanno i miei ometti? dissemio padre quando finalmente lasciòandare mia madre. Mi diede unbuffetto sulla guancia e sorrise aJohn.

John gli sorrise a trentadue

Page 660: Legend - Lu, Marie.pdf

denti. Era riuscito a farsi crescereabbastanza i capelli per legarli.Teneva in mano un certificato.Guarda! gli disse. Ho passato laProva!

Ce l’hai fatta! Mio padre gli diedeuna pacca sulla schiena e gli strinsela mano come fosse un uomo.Ricordo ancora il sollievo nei suoiocchi, la gioia nelle sue parole.Allora ci preoccupavamo tutti chefosse John quello che non avrebbesuperato la Prova, considerando lasua difficoltà a leggere. Sono fierodi te, Johnny. Ben fatto.

Infine guardò me. Ricordo di averstudiato la sua faccia. Ufficialmente

Page 661: Legend - Lu, Marie.pdf

il lavoro di mio padre era quello diripulire dopo il passaggio dei soldatial fronte, ovviamente, ma c’eranosempre degli indizi che suggerivanoche non fosse la sua unicaoccupazione. Indizi come le storieche ogni tanto ci raccontava sulleColonie e le loro città sfavillanti, laloro tecnologia avanzata e le lorofestività. Quella volta volevochiedergli perché era sempre viaanche dopo che il turno al fronteera terminato, e perché mentre eravia non veniva mai a trovarci.

Ma fui distratto da qualcos’altro.Papà, hai qualcosa nella tasca dellagiacca, gli dissi. Una protuberanza

Page 662: Legend - Lu, Marie.pdf

rotonda premeva contro la stoffa, sivedeva chiaramente.

Lui ridacchiò e tirò fuoril’oggetto. Eccolo qui, Daniel. Alzò losguardo su mia madre. È propriosveglio, eh?

Mamma mi sorrise.Mio padre invece esitò un

momento prima di portarci tutti incamera da letto. Grace, guardacosa ho trovato.

Lei studiò l’oggetto da vicino.Che cos’è?

Un’altra prova. All’inizio miopadre cercò di farlo vedere solo anostra madre, ma mentre se lorigirava tra le mani riuscii a dargli

Page 663: Legend - Lu, Marie.pdf

una bella occhiata. Un uccello su unlato, il profilo di un uomo sull’altro.STATI UNITI D’AMERICA, NOICONFIDIAMO IN DIO, UN QUARTODI DOLLARO inciso da una parte eLIBERTÀ e 1990 dall’altra. Vedi?Prove. Lo premette nel palmo dimia madre.

Dove l’hai trovato? chiese lei.Nelle paludi meridionali tra i due

fronti. Una moneta autentica del1990. Vedi il nome? Stati Uniti.Esistevano veramente.

Gli occhi di mia madre brillaronoper l’eccitazione, ma guardòcomunque papà in modo severo. Èun oggetto pericoloso da

Page 664: Legend - Lu, Marie.pdf

possedere, disse sottovoce. Nonpossiamo tenerlo in casa.

Mio padre annuì. Però nonpossiamo neanche distruggerlo.Dobbiamo proteggerlo. Per quel chene sappiamo questa monetapotrebbe essere l’ultima del suotipo al mondo. Chiuse le dita di miamadre intorno alla moneta.Costruirò una custodia di metallo incui metterlo, qualcosa chenasconda entrambi i lati. Lasalderò, in modo che la monetaresti dentro al sicuro.

E poi? Cosa ne faremo?La nasconderemo da qualche

parte. Mio padre fece una pausa,

Page 665: Legend - Lu, Marie.pdf

poi guardò sia John che me. Il postomigliore è uno sotto gli occhi ditutti. Dallo a uno dei ragazzi,magari come ciondolo. La gentepenserà che è solo un ornamento.Se i soldati lo trovassero nascostosotto le assi del pavimento, magaridurante una perquisizione,saprebbero con certezza che èqualcosa d’importante.

Rimasi in silenzio. Anche aquell’età riuscivo a cogliere lapreoccupazione di mio padre. Casanostra era già stata perquisita daisoldati, proprio come ogni altracasa nella nostra strada. Se papàavesse nascosto la moneta da

Page 666: Legend - Lu, Marie.pdf

qualche parte, di sicuro l’avrebberotrovata.

Nostro padre andò via presto lamattina seguente, prima ancora delsorgere del sole. Dopo quella voltal’avremmo rivisto solo in un’altraoccasione. Poi non tornò mai più.

Questo ricordo mi attraversa lamente in un istante. Alzo lo sguardosu June. «Grazie per averloritrovato.» Mi chiedo se riesca asentire la tristezza nella mia voce.«Grazie per avermelo restituito.»

Page 667: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

NON RIESCO A SMETTERE DI PENSARE A

DAY.Più tardi, nel pomeriggio, quando

mi sdraio nel mio appartamento perun riposino, sogno Day. Sogno chemi sta abbracciando e baciando,ancora e ancora, e le sue mani miscivolano sulle braccia e tra i capelli

Page 668: Legend - Lu, Marie.pdf

e intorno alla vita, il suo pettocontro il mio, il suo respiro sullaguancia e sul collo e sulle orecchie.I suoi capelli lunghi mi sfiorano e misento annegare nella profondità deisuoi occhi. Quando mi sveglio e miritrovo da sola, riesco a malapena arespirare.

Le sue parole mi scorrono nellatesta finché non riesco neanche piùa capirle. Qualcun altro ha uccisoMetias. La Repubblica ha diffuso diproposito il morbo nei settoripoveri. Ripenso a quando eravamosulle strade di Lake, a come mi haprotetto perché avevo bisogno diriposare. E a oggi, quando mi

Page 669: Legend - Lu, Marie.pdf

asciugava le lacrime.La rabbia che provavo per lui è

sparita. E se avessi la prova che èstato qualcun altro a uccidereMetias, per qualunque ragione,allora non avrei motivo di odiarloaffatto. Un tempo ero affascinatadalla sua leggenda, da tutte lestorie che avevo sentito prima diincontrarlo. Adesso sento quellostesso incanto che ritorna.Immagino la sua faccia, così bellaanche dopo il dolore e la tortura el’angoscia, i suoi occhi luminosi esinceri. Mi vergogno ad ammettereche mi è piaciuto quel po’ di tempoche ho trascorso con lui, nella sua

Page 670: Legend - Lu, Marie.pdf

cella.La sua voce riesce a farmi

dimenticare tutti i dettagli che miaffollano la testa, portando con séemozioni legate al desiderio oppurealla paura, a volte anche allarabbia, ma sempre suscitando inme qualcosa. Qualcosa che primanon c’era.

ORE 19.12. SETTORE TANAGASHI.25 °C.

«Ho sentito che questopomeriggio ha avuto unaconversazione privata con Day» midice Thomas, seduti insieme in uncaffè con una scodella di edame

Page 671: Legend - Lu, Marie.pdf

davanti. Il posto è lo stesso in cuivenimmo quando Metias era vivo.La scelta del locale da parte diThomas non allevia certo i mieipensieri. Non riesco a dimenticare ilgrasso per fucili spalmato sulmanico del coltello che ha uccisomio fratello.

Può darsi che mi stia mettendoalla prova. Magari conosce i mieisospetti.

Addento un pezzo di maiale cosìnon devo rispondergli. Meno maleche sediamo a una certa distanza.Thomas si è dato molto da fare perconvincermi a “perdonarlo”, alasciare che mi portasse fuori a

Page 672: Legend - Lu, Marie.pdf

cena. Ma non sono affatto sicurache non esista un’altra ragione peril suo invito. Farmi uscire alloscoperto? Spingermi a dire qualcosaper sbaglio? Riferire il mio rifiuto alcomandante Jameson? Non servonomolte prove per avviare un’indaginecontro qualcuno. Magari l’interaserata è solo una trappola.

D’altro canto, forse sta davverocercando di farsi perdonare.

Non so cosa pensare. Perciòprocedo con cautela.

Thomas mi osserva mentremangio. «Cosa gli ha detto?»

Nella sua voce sento la gelosia,mentre le mie parole escono calme

Page 673: Legend - Lu, Marie.pdf

e distaccate. «Non preoccuparti,Thomas.» Per distrarlo, allungo unamano e gli tocco il braccio. «Se unragazzo avesse ucciso qualcuno cheami, non cercheresti di capireperché l’ha fatto? Pensavo chesenza le guardie intorno avrebbeparlato. Ma ormai ci ho rinunciato.Sarò più felice dopo che saràmorto.»

Thomas si rilassa un po’, macontinua a studiare la mia faccia.«Forse dovrebbe smettere divederlo» suggerisce dopo un’altralunga pausa. «Non mi sembra chele sia d’aiuto. Posso chiedere alcomandante Jameson di mandare

Page 674: Legend - Lu, Marie.pdf

qualcun altro a occuparsi di lui. Nonsopporto l’idea che lei debbaportare da bere all’assassino di suofratello.»

Annuisco e prendo un altroboccone di edame. Rimanere zittaadesso darebbe nell’occhio. Sestessi cenando con l’assassino dimio fratello? Logica. Prudenza elogica. Con la coda dell’occhiosbircio le mani di Thomas. Sefossero le mani che hannopugnalato Metias, dritto al cuore?

«Hai ragione» dico. Faccio inmodo di sembrare riconoscente,premurosa. «Finora non gli hocavato niente di utile. Comunque

Page 675: Legend - Lu, Marie.pdf

presto sarà morto.»Thomas alza le spalle. «Sono

contento che lei la pensi così.»Lascia cadere cinquanta banconotesul tavolo mentre la cameriera siavvicina. «Day è solo un criminalenel braccio della morte. Le sueparole non dovrebbero avere pesoper una ragazza del suo rango.»

Mando giù un altro bocconeprima di rispondere. «Non nehanno, infatti» dico. «Per quel chemi riguarda è come parlare con uncane.» Se Day sta dicendo la verità,le sue parole avranno peso eccome,penso invece tra me.

Molto dopo che Thomas mi ha

Page 676: Legend - Lu, Marie.pdf

scortato fino al mio appartamento ese n’è andato, e dopo che lamezzanotte è passata da un pezzo,sono seduta al computer e stostudiando il rapporto sull’omicidio diMetias. A questo punto ho visto lefoto così tante volte che riesco anon girare la faccia, ma mi lascianocomunque una sensazionenauseante allo stomaco. Ogniimmagine è scattata daun’angolazione che non inquadradirettamente le ferite. Più fisso lemacchie nere sul manico, più miconvinco che si tratti di grasso.

Quando non ne posso più diguardare le foto, torno sul divano e

Page 677: Legend - Lu, Marie.pdf

riprendo a sfogliare i diari di Metias.Se mio fratello avesse avuto altrinemici, di certo ci sarebbe qualcheindizio in quello che ha scritto. Perònon era uno stupido. Non avrebbemai messo nero su bianco qualcosache potesse essere usata comeprova. Leggo pagine e pagine dellesue vecchie annotazioni, tutteincentrate su questioni banali,irrilevanti. Ogni tanto parla di noi.Queste ho qualche problema aleggerle.

Una nota parla della notte dellasua cerimonia d’insediamento nellasquadra del comandante Jameson,quando ero ammalata. Un’altra

Page 678: Legend - Lu, Marie.pdf

risale a quando abbiamofesteggiato insieme il miopunteggio di 1500 alla Prova.Ordinammo gelato e due polli interie a un certo punto della seratasperimentai un panino combinandoi due ingredienti, forse non l’ideapiù brillante che abbia mai avuto.Riesco ancora a sentire le nostrerisate, l’aroma fragrante di polloarrosto e pane caldo.

Mi premo i pugni sugli occhichiusi e prendo un respiro profondo.«Che sto facendo?» sussurro a Ollie,che solleva la testa dal divano alsuono della mia voce. «Sto facendoamicizia con un criminale e

Page 679: Legend - Lu, Marie.pdf

allontanando persone che conoscoda sempre.»

Ollie mi rivolge quello sguardopieno della saggezza universaletipica dei cani prima di tornare adormire. Rimango a fissarlo per unpo’. Non molto tempo fa, Metiasavrebbe sonnecchiato lì accanto alui con un braccio sulla sua schiena.Mi chiedo se anche Ollie se lo stiaimmaginando.

Mi ci vuole un attimo peraccorgermi di un dettaglio. Apro gliocchi e do un’altra occhiataall’ultima pagina che ho letto deldiario di Metias. Credo di aver vistoqualcosa... Stringo gli occhi verso il

Page 680: Legend - Lu, Marie.pdf

fondo della pagina.Una parola con l’ortografia

sbagliata. «Strano...» dico a vocealta. La parola è squadra, scrittasenza la q. Scuadra. Per quel che neso, Metias non ha mai fatto errori diortografia. La studio per un altrosecondo, scuoto la testa e decido dipassare oltre. Tengo a mente lapagina.

Dieci minuti dopo, ne trovoun’altra. Stavolta la parola èelevazione, ma Metias ha scrittoelevasione.

Due parole sbagliate. Mio fratellonon l’avrebbe mai fattoinconsapevolmente. Mi guardo

Page 681: Legend - Lu, Marie.pdf

intorno, come se nella stanza possaesserci una telecamera disorveglianza. Quindi mi piego versoil tavolino da caffè e inizio asetacciare tutte le pagine dei diaridi Metias.

Memorizzo le parole sbagliate.Non c’è motivo di trascriverle su unfoglio e rischiare che qualcun altrole legga.

Trovo una terza parola:conformista, scritta comformista.Poi una quarta: aeroporto, scrittaaereoporto.

Mi inizia a battere forte il cuore.Quando finisco di sfogliare tutti e

dodici i diari di Metias, ho

Page 682: Legend - Lu, Marie.pdf

incontrato ventisei errori diortografia. Tutti nei diari degliultimi mesi.

Mi appoggio allo schienale deldivano e chiudo gli occhi pervisualizzare le lettere nella miatesta. Tutte quelle parole sbagliatenon possono che essere unmessaggio indirizzato a me, lapersona che con tutta probabilitàavrebbe letto i suoi diari. Un codicesegreto. Dev’essere per questo cheha tirato fuori tutte le scatoledall’armadio quel pomeriggio...potrebbe essere questa la cosaimportante di cui voleva parlarmi.Mescolo tra loro le parole cercando

Page 683: Legend - Lu, Marie.pdf

di formare una frase di sensocompiuto, ma siccome non ottengoniente provo a invertire le lettereper vedere se ogni parola possaessere l’anagramma di un’altra.

No, niente.Mi massaggio le tempie. Poi

provo qualcosa di diverso. E seMetias avesse voluto che unissi lelettere che mancano da ciascunaparola o che non dovrebbero esserciaffatto? Stilo con calma un elencodelle lettere a mente, iniziandodalla c di scuadra.

C I W M O P N I S W U G T U N RB U W J O M U C O E

Aggrotto la fronte. Non ha alcun

Page 684: Legend - Lu, Marie.pdf

senso. Mescolo le lettere nella testapiù volte, cercando di ottenerediverse combinazioni. Quand’eropiccola giocavamo con le parole.Metias gettava sul tavolo unmucchietto di cubi di legno con lelettere dell’alfabeto e poi michiedeva quali nomi riuscissi aformare. Adesso sto cercando difare lo stesso gioco.

Mi ci vogliono vari tentativi primadi incappare in una combinazioneche mi fa sbarrare gli occhi.

JUNBRUCO. È così che michiamava Metias. Deglutisco afatica e cerco di restare calma.Allineo le lettere che rimangono e

Page 685: Legend - Lu, Marie.pdf

provo a formare altre parole. Mivengono in mente svariatecombinazioni, finché una inparticolare non mi fa fermare.

SEGUIMI JUNBRUCO.Dopodiché le uniche lettere che

rimangono sono tre W e C M O P NU O T. Il che lascia una solaopzione logica.

WWW SEGUIMI JUNBRUCOPUNTO COM

Un sito web. Faccio scorrere lelettere nella mia testa molte altrevolte per assicurarmi che la miaipotesi sia corretta. Poi lancioun’occhiata al computer.

Come prima cosa inserisco il

Page 686: Legend - Lu, Marie.pdf

codice di Metias che mi permette diaccedere a internet. Poi lancio ilprogramma d’interfaccia e i firewallcome mi ha insegnato mio fratello(in rete ci sono occhi dappertutto).Quindi disabilito la cronologia delbrowser e digito l’URL con ditatremanti.

Si apre una pagina bianca. Sullaparte alta dello schermo compareuna singola linea di testo.

Porgimi la tua mano e io ti daròla mia.

So esattamente cosa vuole chefaccia Metias. Senza esitare,allungo una mano e la premocontro il monitor.

Page 687: Legend - Lu, Marie.pdf

All’inizio non succede niente. Poisento un clic, vedo una luce debolescannerizzare la mia pelle e lapagina bianca scompare. Al suoposto compare quello che sembraun blog. Trattengo il fiato in gola. Cisono sei post brevi. Mi piego inavanti sulla sedia e inizio a leggere.

Quello che vedo mi fa girare latesta dall’orrore.

12 luglioPer June: Strettamente

confidenziale.June, puoi cancellare facilmente

ogni traccia di questo blog in qualsiasimomento premendo la mano destrasullo schermo e digitando:

Page 688: Legend - Lu, Marie.pdf

Ctrl+Shift+F+F. Non ho un altro postoper scrivere quello che devo dirti,perciò lo faccio qui. Per te.

Ieri era il tuo quindicesimocompleanno. Vorrei che tu fossi piùgrande, però, perché non trovo laforza per dire a una ragazza diquindici anni cosa ho scoperto,specialmente quando dovresti solofesteggiare.

Oggi ho trovato una foto scattatada nostro padre. Era l’ultima in ordinedi tempo del loro ultimo album e nonl’ho mai notata prima perché papàl’aveva nascosta dietro a una piùgrande. Lo sai che mi piace sfogliarele loro foto, leggere i commenti scritti

Page 689: Legend - Lu, Marie.pdf

a lato, mi sembra come se riescanoancora a parlarmi. Ma stavolta misono accorto che l’ultima foto erastranamente spessa. Ho armeggiatoun po’ e da dietro è caduta la fotosegreta.

Papà l’aveva scattata nel suo postodi lavoro. Il laboratorio del Palazzo diBatalla. Lui non ci parlava mai diquello che faceva, però avevascattato questa foto. Era sfocata etroppo scura, ma sono riuscito adistinguere la sagoma di un uomo suuna barella, con lo stemma rosso delrischio biologico impresso sul camice,che implorava per la sua vita.

Vuoi sapere papà cosa avevascritto sul margine?

Page 690: Legend - Lu, Marie.pdf

Dimissioni, 6 aprile.

Nostro padre aveva cercato dirassegnare le dimissioni il giornoprima che lui e la mamma morisseroin un incidente d’auto.

15 settembreCerco indizi da settimane. Ancora

niente. Chi immaginava che introdursinel database del registro dei decessifosse così difficile?

Però non intendo mollare. C’èqualcosa di poco chiaro dietro lamorte dei nostri genitori e voglioscoprire di che si tratta.

17 novembre

Page 691: Legend - Lu, Marie.pdf

Oggi mi hai chiesto come mai erocosì assente. June, se stai leggendo,forse ti ricordi il giorno di cui stoparlando e adesso saprai il perché.

Dall’ultima volta che ho aggiornatoquesto blog non ho smesso di cercareindizi. Negli ultimi mesi ho provato afare qualche domanda discreta aglialtri dipendenti del laboratorio, aivecchi amici di papà e a fare ricercheonline. Be’, oggi ho scopertoqualcosa.

Sono finalmente riuscito adaccedere al registro dei decessi dellacittà di Los Angeles. La cosa piùcomplicata che abbia mai fatto. Lastavo affrontando nel modo sbagliato.C’è un buco nei loro sistemi di

Page 692: Legend - Lu, Marie.pdf

sicurezza che non avevo notato primaperché l’avevano nascosto dietro unaserie di... lasciamo stare, alla finesono entrato. E con mia grandesorpresa ho trovato una relazionesull’incidente dei nostri genitori.

Solo che non è stato affatto unincidente. June, non riuscirò mai adirti di persona quello che sto perrivelarti, perciò spero con tutto mestesso che lo leggerai qui.

La relazione è stata presentata dalcomandante Baccarin, un’altravecchia recluta di Chian (te lo ricordiChian, no?). Nel documento c’è scrittoche il dottor Michael Iparis hainsospettito i dirigenti del laboratorio

Page 693: Legend - Lu, Marie.pdf

del Palazzo di Batalla quando hacominciato a fare domande sul veroscopo delle sue ricerche. Il suo lavoroè sempre stato quello di studiare ivirus che provocano il morbo,ovviamente, ma deve aver scopertoqualcosa che lo ha sconvolto al puntoda chiedere un cambio di incarico. Telo ricordi, June? È successo pochesettimane prima dell’incidente.

Il resto della relazione nonaccennava al morbo, ma mi ha dettoquello che avevo bisogno di sapere.June, i dirigenti del laboratorio hannoordinato al comandante Baccarin ditenere d’occhio nostro padre. Quandopapà ha cercato di farsi licenziare,Baccarin ha capito che doveva aver

Page 694: Legend - Lu, Marie.pdf

scoperto la natura delle sue ricerche.Come puoi immaginare, la notizia nonè stata accolta bene. A Baccarin fuordinato di “trovare un modo disistemare l’intera faccenda”. Larelazione si chiude dicendo che ilproblema è stato risolto, senzaperdite tra i militari.

Porta la data del giorno dopol’incidente.

Li hanno uccisi loro.

18 novembreHanno tappato il buco nel loro

server. Dovrò trovare un altro modoper aggirarlo.

22 novembre

Page 695: Legend - Lu, Marie.pdf

È venuto fuori che il registro deidecessi tra i civili contiene piùinformazioni sul morbo di quantopensassi. Ovviamente avrei dovutosaperlo, viste le centinaia di personeche il morbo uccide ogni anno. Hosempre creduto che le epidemiefossero spontanee. Invece non losono.

June, devi saperlo. Non so quandotroverai questi post, ma so che primao poi li leggerai. Ascoltamiattentamente: quando avrai finito dileggerli, non farmi capire che neconosci il contenuto. Non voglio chetu faccia qualcosa di impulsivo.Capito? Pensa prima alla tuaincolumità. Puoi trovare un modo per

Page 696: Legend - Lu, Marie.pdf

aiutare, so che puoi farlo. Se qualcunopuò, quella sei tu. Ma, per il miobene, non fare niente che possaattirare l’attenzione su di te. Se laRepubblica dovesse punirti per averreagito a delle verità che ti ho rivelatoio, mi ucciderei.

Se vuoi ribellarti, ribellatidall’interno del sistema.

È molto più efficace che farlodall’esterno. E se decidi di ribellarti,portami con te.

Papà ha scoperto che la Repubblicadiffonde le epidemie annuali.

Si propagano nei posti più ovvi.Quei terrazzamenti pieni di animali alpascolo: la maggior parte della carne

Page 697: Legend - Lu, Marie.pdf

che mangiamo non proviene da lì, losapevi? Avrei dovuto immaginarlo. LaRepubblica ha migliaia di allevamentidi bestiame sotterranei. A decine dimetri di profondità. All’inizio ilCongresso non sapeva comeaffrontare gli strani virus checontinuavano a manifestarsi laggiù ea uccidere intere mandrie. Una bellarogna, eh? Ma poi ci si è ricordatidella guerra contro le Colonie e così,ogni volta che negli allevamenticompare un nuovo virus interessante,gli scienziati ne prelevano deicampioni e li modificano per ottenereun virus capace di infettare l’uomo.Poi sviluppano un vaccino equivalentee una cura e inoculano vaccinazioni

Page 698: Legend - Lu, Marie.pdf

obbligatorie a tutti, a eccezione dialcuni settori poveri. Corre voce che aLake, Alta e Winter si stia diffondendoun nuovo ceppo.

Immettono quel virus nei settoridesignati attraverso un sistema dicondutture sotterranee. A volte nelleriserve idriche, altre direttamenteall’interno di alcune abitazionispecifiche per vedere come sidiffonde. È così che un nuovo ciclo delmorbo inizia. Quando pensano di averraccolto abbastanza dati sugli effettidi quel particolare virus, iniettano lacura a tutti gli abitanti di quel settore(a quelli ancora in vita, s’intende)durante un rastrellamento di routine e

Page 699: Legend - Lu, Marie.pdf

il morbo si placa fino al testsuccessivo. Compiono anche degliesperimenti individuali del morbo sualcuni dei bambini che non superanola Prova. Non vanno nei campi dilavoro, June.

Nessuno di loro.Muoiono tutti.Capisci dove voglio arrivare? Usano

il morbo per selezionare lapopolazione eliminando i geni deboli,nello stesso modo in cui scelgono gliindividui più forti attraverso le Prove.Ma stanno anche creando dei virus dausare contro le Colonie. Sono anni cheimpiegano armi biologiche contro diloro. Non m’importa niente di quelloche accadrà alle Colonie o di cosa

Page 700: Legend - Lu, Marie.pdf

esattamente la Repubblica intendafare con loro ma, June, la nostrastessa gente è usata come cavia dalaboratorio. Papà ha lavorato in queilaboratori e quando ha cercato diandarsene l’hanno ucciso. E con luimamma. Hanno pensato cheavrebbero raccontato tutto. Chi vuoleuna rivolta popolare? Di certo non ilCongresso.

June, se qualcuno non si fa avanti,moriremo tutti così. Uno di questigiorni un virus sfuggirà al controllo enessun vaccino o cura riuscirà afermarlo.

26 novembreThomas sa tutto. Conosce i miei

Page 701: Legend - Lu, Marie.pdf

sospetti, cioè che il Governo abbiaassassinato i nostri genitori.

Continuo a chiedermi come abbiafatto a sapere che mi sono inseritosenza autorizzazione nel registro deidecessi tra i civili e l’unicaspiegazione che trovo è che holasciato una traccia. I tecnici chehanno tappato la falla nel sistema disicurezza l’avranno trovata e devonoavergliela riferita. Perciò oggi mi haavvicinato e mi ha chiestospiegazioni.

Gli ho detto che ero ancoraaddolorato per la morte dei nostrigenitori e forse ero diventatoparanoico. Gli ho detto di non avertrovato niente e che preferivo tu

Page 702: Legend - Lu, Marie.pdf

restassi all’oscuro di tutto. Lui mi hapromesso che avrebbe mantenuto ilsegreto e credo di potermi fidare. Èun po’ snervante sapere che qualcunosia al corrente anche solo di unaminima parte dei miei sospetti. Saicom’è Thomas a volte.

Ho deciso. Entro la fine dellasettimana dirò al comandanteJameson che intendo chiedere untrasferimento. Non voglio più starenella sua pattuglia. Mi lamenterò deiturni e del fatto che non ti vedoabbastanza. Qualcosa del genere.Aggiornerò il blog quando verròriassegnato.

Page 703: Legend - Lu, Marie.pdf

Seguo le istruzioni di Metias ecancello i suoi post fino all’ultimatraccia.

Poi mi raggomitolo sul divano edormo finché non chiama Thomas.Premo un pulsante sul telefono e lavoce dell’assassino di mio fratelloriempie il salotto. Thomas, ilsoldato che eseguirebbe conpiacere qualsiasi ordine delcomandante Jameson, anche sefosse di uccidere un amicod’infanzia. Lo stesso soldato che hausato Day come un convenientecapro espiatorio.

«June?» dice. «Sta bene? Sonoquasi le dieci e zero zero e non si è

Page 704: Legend - Lu, Marie.pdf

fatta ancora vedere. Il comandanteJameson vuole sapere che fine hafatto.»

«Non mi sento bene» riesco arispondere. «Ho bisogno di dormireancora un po’.»

«Oh.» Una pausa. «Che sintomiha?»

«Niente di grave. Sono solodisidratata e febbricitante. Ieri seraal caffè credo di aver mangiatoqualcosa che mi ha fatto male. Di’al comandante Jameson che dovreistare meglio nel pomeriggio.»

«Va bene. Mi dispiace che non sisenta bene. Si riguardi.» Un’altrapausa. «Se stasera sta ancora male

Page 705: Legend - Lu, Marie.pdf

compilerò un rapporto e invierò unapattuglia anti-morbo a controllarla.Sa, è il protocollo. E se vuole chevenga lì, non ha che da chiamare.»

Sei l’ultima persona che vogliovedere. «Ti faccio sapere. Grazie.»

Riaggancio.Mi fa male la testa. Troppi

ricordi, troppe rivelazioni. Non mistupisco che il comandanteJameson abbia fatto rimuovere ilcorpo di Metias così in fretta. Sonostata così stupida da pensare che ilsuo fosse un gesto di solidarietà.Non mi stupisco neanche che abbiaorganizzato il funerale. Anche lamia prima missione, volta a

Page 706: Legend - Lu, Marie.pdf

rintracciare Day, dev’essere stataun diversivo per tenermi occupatamentre facevano sparire ogni prova.

Ripenso alla sera in cui Metiasdecise di rassegnare le dimissionida assistente di Chian e dirinunciare a far parte dei suoiscagnozzi addetti al controllo delleProve. Era venuto a prendermi ascuola e sembrava silenzioso eriservato.

Stai bene? ricordo di averglichiesto.

Lui non rispose. Si limitò aprendermi per mano e a dirigersiverso la stazione. Andiamo, June,mi disse. Torniamo a casa.

Page 707: Legend - Lu, Marie.pdf

Gli guardai i guanti e notai cheerano punteggiati da tantemacchioline di sangue.

Metias non toccò la cena, né michiese com’era andata la giornata(cosa che mi infastidì finché non miresi conto di quanto fosse turbato).Alla fine, poco prima di andare aletto, mi accostai a lui sul divano emi accoccolai sotto al suo braccio.Lui mi baciò la fronte.

Ti voglio bene, gli sussurrai,sperando che mi confidasse le suepreoccupazioni.

Si voltò a guardarmi. I suoi occhierano così tristi.

June, disse, credo che domani

Page 708: Legend - Lu, Marie.pdf

farò richiesta per un nuovomentore.

Non ti piace Chian?Metias rimase in silenzio per un

po’. Poi abbassò lo sguardo come sesi vergognasse. Oggi allo stadio hosparato a qualcuno.

Ecco cosa lo tormentava. Rimasiin silenzio e lo lasciai continuare.Metias si passò una mano tra icapelli. Ho sparato a una ragazzina.Aveva fallito la Prova e stavacercando di scappare. Chian mi hagridato di spararle... e io hoobbedito.

All’epoca non lo sapevo, maadesso mi rendo conto che Metias si

Page 709: Legend - Lu, Marie.pdf

sentiva come se avesse sparato ame.

Mi dispiace, sussurrai.Metias fissò lo sguardo nel vuoto.

Pochissime persone uccidono per leragioni giuste, June, aggiunse dopoun lungo silenzio. La maggior partelo fa per quelle sbagliate. Sperosoltanto che tu non debba maitrovarti in nessuna delle duecategorie.

Il ricordo sfuma e mi ritrovo adaggrapparmi allo spettro delle sueparole.

Nelle ore che seguono rimangoimmobile. Quando fuori parte ilgiuramento alla Repubblica, sento

Page 710: Legend - Lu, Marie.pdf

la gente per strada che canta incoro, ma io neppure mi alzo. Nonfaccio il saluto quando vienenominato l’Elector Primo. Ollie siedeaccanto a me e mi fissa, lagnandosidi tanto in tanto. Anch’io lo guardo.Sto pensando, calcolando. Devofare qualcosa. Penso a Metias, aimiei genitori, poi alla madre di Daye ai suoi fratelli. In un modo onell’altro, il morbo ci ha stretti tuttitra i suoi artigli. Il morbo ha ucciso imiei genitori. Il morbo ha infettatoil fratello di Day. Ha assassinatoMetias per aver scoperto la veritàsull’intera faccenda. Mi ha portatovia le persone che amo. E dietro al

Page 711: Legend - Lu, Marie.pdf

morbo non c’è altro che laRepubblica. La nazione di cui unavolta andavo fiera. La stessanazione che conduce esperimentisui bambini e li uccide se nonsuperano la Prova. Campi dilavoro... siamo stati tutti ingannati.Che la Repubblica abbia uccisoanche i parenti dei miei compagnidi università, tutte le persone mortein combattimento o in incidenti o dimalattia? Cos’altro ci tengononascosto?

Mi alzo, cammino fino alcomputer e prendo un bicchiered’acqua. Lo fisso senza alcunaespressione. In un certo senso,

Page 712: Legend - Lu, Marie.pdf

l’immagine disarticolata delle miedita oltre il vetro mi fa trasalire. Miricorda le mani insanguinate di Day,il corpo infranto di Metias. Questobicchiere antico è un regalo,presumibilmente importato dalleisole della Repubblica del SudAmerica. Valeduemilacentocinquanta banconote.Con i soldi spesi per questobicchiere che uso per bere dellasemplice acqua, qualcuno avrebbepotuto comprarsi una cura per ilmorbo. Magari la Repubblicaneanche le possiede quelle isole.Magari niente di quello che mihanno insegnato è vero.

Page 713: Legend - Lu, Marie.pdf

Colta da un improvviso accessod’ira, sollevo il bicchiere e loscaravento contro il muro. Sifrantuma in mille pezzi scintillanti.Rimango lì immobile, tremante.

Se Metias e Day si fosseroincontrati altrove, non nel vicolo sulretro dell’ospedale, sarebberodiventati alleati?

Il sole cambia posizione. Arriva ilpomeriggio. Ancora non mi muovoda dove sto.

Alla fine, quando il tramontoinonda l’appartamento di arancionee oro, esco dalla mia trance.Raccolgo i lucenti frammenti divetro. Indosso l’uniforme completa.

Page 714: Legend - Lu, Marie.pdf

Mi assicuro di avere i capelli tiratiindietro in modo impeccabile, che lamia faccia sia pulita e calma e privadi emozioni. Nello specchio, sembrola stessa di sempre. Dentro peròsono una persona diversa. Sono unprodigio che conosce la verità e soesattamente cosa farò.

Aiuterò Day a scappare.

Page 715: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

STANOTTE PROVO A SCAPPARE DIPRIGIONE. SUCCEDE COSÌ.

Quando cala la sera delterz’ultimo giorno della mia vita,sento altre grida e un pandemonioche proviene dai monitor fuori dallamia cella. Le pattuglie anti-morbohanno completamente sigillato i

Page 716: Legend - Lu, Marie.pdf

settori Lake e Alta. Il rumore deglispari, che aumenta e diminuisce inmodo costante, mi dice che gliabitanti dei due settori si stannoopponendo alle truppe. Solo unadelle due fazioni ha il vantaggiodelle armi. Non è difficileimmaginare chi stia vincendo.

I miei pensieri si rivolgono aJune. Scuoto la testa, sorpreso daquanto mi sia lasciato andare conlei. Mi chiedo cosa stia facendo inquesto momento, a cosa stiapensando. Forse pensa a me. Vorreiche fosse qui. Quando c’è lei misento sempre meglio. È come seriuscisse a condividere tutti i miei

Page 717: Legend - Lu, Marie.pdf

pensieri e mi aiutasse a incanalarli,e il suo splendido viso mi è sempredi conforto.

La sua faccia potrebbe anchedarmi coraggio. Senza Tess, o John,o mia madre, ho avuto problemi afarmi coraggio.

Non ho fatto altro che pensarci,tutto il giorno. Se trovo un modoper uscire dalla cella eimpadronirmi delle armi e delladivisa di un soldato, ho unapossibilità di combattere perscappare di qui. A questo punto hovisto l’esterno dell’edificio moltevolte. I lati non sono lisci comequelli del Central Hospital e, se

Page 718: Legend - Lu, Marie.pdf

riuscissi a trovare una via d’uscitada una finestra, potrei correre lungouna delle sporgenze che giranointorno al palazzo, anche con la miagamba ferita. I soldati nonsarebbero in grado di seguirmi.Dovrebbero spararmi da terra odall’alto, ma quando trovo appiglisono veloce e sopporto bene ildolore alle mani. Dovrò escogitareun sistema per portare fuori ancheJohn. Probabilmente Eden non sitrova più nel Palazzo di Batalla, maricordo chiaramente cosa mi disseJune il primo giorno della miacattura. Il prigioniero nella 6822.Dev’essere John... e lo troverò.

Page 719: Legend - Lu, Marie.pdf

Prima però devo pensare a comeuscire da questa cella.

Esamino i soldati allineati lungola parete e accanto alla porta. Sonoin quattro. Ognuno di loro indossal’uniforme standard: anfibi neri,camicia nera con una fila singola dibottoni argentati, pantaloni grigioscuro, giubbotto antiproiettile e unafascia argentata al braccio. Hannotutti un fucile e una pistola nellafondina. La mia mente inizia alavorare. In una stanza comequesta, con quattro pareti di acciaiosu cui i proiettili potrebberorimbalzare, probabilmente i fucilisono caricati con qualcosa di

Page 720: Legend - Lu, Marie.pdf

diverso dai soliti proiettili. Gomma,può darsi, per stordirmi in caso dinecessità. Magari tranquillanti. Maniente che possa uccidere me oloro. Sempre che non venga sparatoda una distanza molto ravvicinata.

Mi schiarisco la gola. I soldati sivoltano. Aspetto qualche altrosecondo, poi emetto un suonostrozzato e mi piego in avanti.Scuoto la testa come per schiarirmii pensieri, quindi mi appoggio allaparete e chiudo gli occhi.

Adesso i soldati sono in allerta.Uno di loro mi punta contro il fucile.Rimangono zitti.

Mando avanti la recita per

Page 721: Legend - Lu, Marie.pdf

qualche altro minuto, fingendo disoffocare ancora due volte mentre isoldati continuano a osservarmi.Poi, senza preavviso, faccio crederedi avere i conati di vomito e miabbandono a un attacco di tosse.

I soldati si guardano tra loro. Perla prima volta vedo nei loro occhiun barlume di incertezza.

«Cos’hai?» mi dice in tono bruscouno di loro, quello con il fucilealzato. Io non gli rispondo. Fingo diessere concentrato a trattenere unaltro attacco.

Un altro soldato mi lanciaun’occhiata. «Potrebbe essere ilmorbo.»

Page 722: Legend - Lu, Marie.pdf

«Sciocchezze. I dottori l’hannogià controllato.»

Il soldato scuote la testa. «Èstato a contatto con i fratelli. Quellopiù piccolo è il Paziente Zero, no?Magari i medici non se ne sonoaccorti, quando l’hanno visitato.»

Paziente Zero. Lo sapevo.Soffoco di nuovo, cercando digirarmi dall’altra parte per farcredere alle guardie che non vogliola loro attenzione. Simulo un conatoe sputo a terra.

Le guardie esitano. Alla finequella con il fucile alzato fa uncenno con la testa a quella che glista accanto. «Be’, non me ne starò

Page 723: Legend - Lu, Marie.pdf

qui dentro se si tratta davvero di unmorbo mutato. Chiama unasquadra, digli che c’è il rischio di uncontagio. Facciamolo trasferire inuna cella dell’ala medica.» L’altrosoldato annuisce e bussainsistentemente sulla porta. Sentoche la aprono da fuori. Un soldatodal corridoio lo fa uscire e subitorichiude la porta a chiave.

Il primo soldato cammina versodi me. «Voi, tenetegli i fucili puntatiaddosso» dice da sopra la spalla. Mioffre un paio di manette. Fingo dinon essermi accorto che si èavvicinato, troppo preso dai conatie dalla tosse. «Alzati.» Mi afferra

Page 724: Legend - Lu, Marie.pdf

per un braccio e mi tira su senzatroppi complimenti. Grugnisco daldolore.

La guardia allunga il braccio e milibera una mano dalla catena, poi fascattare le manette intorno alpolso. Non oppongo resistenza.Quindi mi libera la seconda mano esi prepara ad ammanettarla.

Mi giro di scatto e per unafrazione di secondo sono libero.Prima che il soldato possa reagire,volteggio rapidamente, gli strappola pistola dalla fondina e glielapunto contro. Le altre due guardiemi tengono sotto tiro, ma nonsparano. Non possono farlo senza

Page 725: Legend - Lu, Marie.pdf

colpire prima il loro compagno.«Di’ ai tuoi ragazzi là fuori di

aprire la porta» ordino al soldatoche ho preso in ostaggio.

Lui deglutisce a fatica. Gli altrinon osano nemmeno battere lepalpebre. «Aprite la porta!» grida.Nel corridoio si sente un trambusto,seguito dagli scatti della serratura.Il primo soldato digrigna i denti.«Ce ne sono a decine lì fuori»sbotta. «Non ce la farai mai.»

Gli rispondo facendoglil’occhiolino.

Appena la porta si apre di unospiraglio, lo afferro per la camicia elo sbatto contro al muro. Uno degli

Page 726: Legend - Lu, Marie.pdf

altri prova a spararmi, ma miabbasso a terra e rotolo sulpavimento. Gli spari mirimbombano intorno. Dal suonosembrano proiettili di gomma.Termino la capriola giusto in tempoper sgambettare un soldato eatterrarlo di schiena. Perfino questomi fa digrignare i denti dal dolore.Al diavolo questa gamba malconcia.Mi getto nell’apertura prima chepossano richiuderla.

Memorizzo tutti i particolari delcorridoio in un batter d’occhio. Ilpassaggio è bloccato dai soldati.Controsoffitto a pannelli. In fondopiega ad angolo retto. Le pareti

Page 727: Legend - Lu, Marie.pdf

dicono Quarto Piano. Il soldato cheha aperto la porta ha iniziato areagire, porta la mano alla pistolacome al rallentatore. Salto in piedi,mi do la spinta contro una parete eafferro la cornice superiore dellaporta. La gamba ferita mi sbilanciacompletamente, per poco nonricado sul pavimento. Risuonanoaltri spari. Mi dondolo verso ilsoffitto e mi aggrappo al reticolo dimetallo che sostiene i pannelli.Stanza 6822 – sesto piano. Dondoloin giù, sferrando un calcio in testa aun soldato con la gamba buona. Vaal tappeto e io rotolo insieme a lui.Sento due proiettili di gomma che

Page 728: Legend - Lu, Marie.pdf

lo colpiscono alla spalla. Il soldatogrida. Mi tengo basso e mi lanciogiù per il corridoio, schivandoguardie e pistole, sfuggendo allemani che si allungano perafferrarmi.

Devo raggiungere John. Se riescoad arrivare da lui, possiamo aiutarcia vicenda a scappare. Se riesco a...

Qualcosa di pesante mi colpiscedritto in faccia. Vedo tutto nero. Misforzo di rimanere concentrato, masento che sto precipitando. Provo arimettermi in piedi, ma qualcuno miatterra di nuovo e un dolore acutomi fa contorcere la schiena. Unsoldato deve avermi colpito con il

Page 729: Legend - Lu, Marie.pdf

calcio del fucile. Delle mani mitengono braccia e gambeinchiodate al pavimento. Il respiromi esce in un rantolo.

Succede tutto così in fretta cheriesco a malapena a rendermeneconto. Mi gira la testa. Sto persvenire.

Una voce familiare risuona sopradi me. È il comandante Jameson.«Che diavolo succede?!» continua agridare ai suoi uomini. Riacquistogradatamente la vista. Mi accorgoche sto ancora cercando didivincolarmi dalla stretta delsoldato.

Una mano mi afferra il mento.

Page 730: Legend - Lu, Marie.pdf

All’improvviso, sto guardando ilcomandante Jameson dritta negliocchi. «Un tentativo ridicolo» midice. Lancia un’occhiata a Thomas,che le fa il saluto militare.«Thomas. Riportalo in cella. E, peruna volta, metti delle guardie piùsveglie a sorvegliarlo.» Mi lascia ilmento e si strofina le maniguantate. «Voglio che quelle diturno adesso siano congedate esbattute fuori dalla mia pattuglia.»

«Sissignora.» Thomas saluta dinuovo, poi prende ad abbaiareordini. La mano libera mi vienestretta nelle manette che penzolanoancora dall’altro polso. Con la coda

Page 731: Legend - Lu, Marie.pdf

dell’occhio vedo un secondo ufficialevestito di nero, in piedi accanto aThomas. June. Il cuore mi schizza ingola. Lei mi guarda con gli occhistretti. Nella sua mano vedo il fucileche ha usato per colpirmi.

Mi trascinano scalciante e urlantenella mia cella. June resta indisparte senza far niente, mentre isoldati mi incatenano di nuovo almuro. Poi, quando quelliindietreggiano, si piega in avantiavvicinando la sua faccia alla mia.«Ti consiglio vivamente di nonprovarci di nuovo» mi dice in modobrusco.

Nei suoi occhi c’è solo collera.

Page 732: Legend - Lu, Marie.pdf

Vedo il comandante Jameson vicinoalla porta che sorride.

June si piega verso di me un’altravolta e mi sussurra all’orecchio.«Non provarci di nuovo» ripete«perché non ce la farai mai da solo.Ti serve il mio aiuto.»

Di tutte le cose che mi sareiaspettato uscissero dalla sua bocca,questa non è di sicuro una di quelle.Cerco di mantenere la stessaespressione, ma il cuore si fermaper un secondo. Aiuto? June vuoleaiutarmi? Parliamo della stessaragazza che mi ha appenatramortito nel corridoio. Che stiacercando di attirarmi in una

Page 733: Legend - Lu, Marie.pdf

trappola? Oppure dice sul serio?June si allontana da me

nell’istante in cui pronuncia l’ultimaparola. Fingo di arrabbiarmi, comese mi avesse appena sussurrato uninsulto. Il comandante Jamesonsolleva il mento. «Ben fatto, agenteIparis.» June risponde con un brevesaluto. «Segui Thomas nell’atrio easpettatemi lì.»

June e il capitano vanno via.Rimango da solo con il comandanteJameson e una nuova rotazione disoldati sull’attenti ai lati della porta.

«Signor Wing» mi dice dopo unpo’. «Un numero impressionante,quello di stanotte. È davvero così

Page 734: Legend - Lu, Marie.pdf

agile come sosteneva l’agenteIparis. Detesto vedere delle dotinaturali simili sprecate in uncriminale, ma la vita a volte èingiusta, non trova?» Mi sorride.«Povero ragazzo. Credeva davverodi poter scappare da una roccafortedell’esercito, vero?»

Il comandante Jameson camminaverso di me, si piega e appoggia ungomito sul ginocchio. «Lasci che leracconti una storiella» continua.«Alcuni anni fa abbiamo catturatoun giovane disertore che avevamolto in comune con lei. Audace esfacciato, stupidamente ardito,altrettanto impudente. Anche lui

Page 735: Legend - Lu, Marie.pdf

provò a scappare prima della datadella sua esecuzione. Vuole saperecosa gli capitò, signor Wing?»Allunga una mano, me la posa sullafronte e mi spinge la testa indietrofino a premerla contro la parete.«Quel ragazzino è riuscito araggiungere le scale prima che loriacciuffassimo. Quando arrivò ladata della sua esecuzione, invece dimetterlo davanti al plotoned’esecuzione, la corte mi accordò ilpermesso di ucciderlopersonalmente.» La sua manostringe la presa sulla fronte. «Pensoche avrebbe preferito lafucilazione.»

Page 736: Legend - Lu, Marie.pdf

«Un giorno morirai in un modopeggiore del suo» rispondo.

Il comandante Jameson siabbandona a una risata. «Irascibilefino alla fine, eh?» Mi lascia la testae mi solleva il mento con un dito.«Sei proprio uno spasso, mio belragazzo.»

Socchiudo gli occhi. Prima chepossa fermarmi, mi libero dalla suapresa e le affondo i denti nellamano. Lei urla. Mordo più forte cheposso, finché non sento il saporedel sangue. Il comandante Jamesonmi sbatte contro al muro, il colpo mistordisce. Si tiene stretta la mano,esibendosi in una danza

Page 737: Legend - Lu, Marie.pdf

agonizzante mentre apro e chiudole palpebre per cercare di restarecosciente. Un paio di soldatiprovano ad aiutarla, ma lei liallontana stizzita.

«Aspetto con ansia la tuaesecuzione, Day» mi ringhia contro,abbandonando il suo contegno. Lesanguina la mano. «Conterò iminuti!» aggiunge, allontanandosialla svelta e sbattendosi alle spallela porta della cella.

Chiudo gli occhi e nascondo latesta tra le braccia, così chenessuno possa vedere la mia faccia.Sulla lingua sento ancora il sangue,il sapore metallico mi dà i brividi.

Page 738: Legend - Lu, Marie.pdf

Finora non ho avuto il coraggio dipensare alla data della miaesecuzione. Cosa si prova a staredavanti a un plotone d’esecuzione,senza via d’uscita? I miei pensierivagano e poi si focalizzano suquello che mi ha sussurrato June.Non ce la farai mai da solo. Ti serveil mio aiuto.

Deve aver scoperto qualcosa: chiha ucciso veramente suo fratello oqualche altra verità sullaRepubblica. Adesso non ha motivodi ingannarmi... io non ho niente daperdere e lei niente da guadagnare.Aspetto di digerire questaconsapevolezza.

Page 739: Legend - Lu, Marie.pdf

Un agente della Repubblica miaiuterà a scappare. Mi aiuterà asalvare i miei fratelli.

Forse sto perdendo la testa.

Page 740: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

ALLA DRAKE HO IMPARATO che il modomigliore per spostarsi di nottesenza essere notati è passare daitetti. Da questa altezza sonopraticamente invisibile, la gente inbasso tiene l’attenzione sulla stradae poi, da quassù, ho una visualemigliore del posto in cui sono

Page 741: Legend - Lu, Marie.pdf

diretta.Sto tornando al confine tra Lake

e Alta, dove sono rimasta coinvoltanell’incontro di skiz con Kaede.Devo trovarla adesso, prima didover rientrare al Palazzo di Batalladomani mattina ed esaminare colcomandante Jameson i dettagli deltentativo di fuga malriuscito di Day.Kaede sarà la mia alleata.

Poco dopo mezzanotte mi vestodi nero dalla testa ai piedi. Scarponineri da escursione. Un sottilegiubbotto nero da aviatore. Coltellialla cintura. Uno zainetto nero atracolla. Non porto con me lepistole, non voglio che qualcuno mi

Page 742: Legend - Lu, Marie.pdf

rintracci nei settori infestati dalmorbo.

Raggiungo la cima del miopalazzo, finché mi ritrovo sul tettocon il vento che mi fischia intorno.Riesco a sentire l’umidità nell’aria.Su alcuni terrazzamenti ci sonoancora animali al pascolo.Vedendoli mi domando se hodavvero vissuto sopra una fabbricasotterranea di carne per tuttoquesto tempo. Da qui si vede tuttoil centro di Los Angeles, come puremolti dei settori che lo circondano ela sottile striscia di terra che separail gigantesco lago dall’oceanoPacifico. È facile riconoscere il punto

Page 743: Legend - Lu, Marie.pdf

in cui i settori ricchi sfiorano quellipoveri, dove le luci stabilialimentate dall’elettricità cedono ilpasso alle lanterne tremolanti, aifalò e al vapore delle centralitermoelettriche.

Sparo un cavo sottile tra duepalazzi. Quindi scivolo di tetto intetto finché non sono fuori daisettori Batalla e Ruby. Da quiproseguire diventa più complicato.Gli edifici non sono altrettanto alti ei tetti sono in rovina, alcunirischiano di crollare. Scelgo gliobiettivi con attenzione. Diversevolte sono costretta a mirare più inbasso del tetto per poi dondolarmi

Page 744: Legend - Lu, Marie.pdf

fino in cima una volta raggiunto ilfianco del palazzo. Quandofinalmente arrivo a Lake, sento ilsudore che mi scende giù per ilcollo e la schiena.

La sponda del lago è solo a pochiisolati di distanza. Vedo che ognistrada è sigillata da un nastro rossoe a ogni incrocio ci sono soldatidella pattuglia anti-morbo conmaschere antigas e mantelli neri.L e X contrassegnano file e file diporte. Noto una pattuglia che va dicasa in casa simulando un’altraoperazione di routine su vastascala. Ho il sospetto che stianodistribuendo le cure proprio adesso,

Page 745: Legend - Lu, Marie.pdf

come aveva detto Metias, e traqualche settimana il morbo saràsvanito come per magia. Mi sforzodi non guardare nella direzionedella casa di Day, o almeno, quellache un tempo era casa sua. Comese il corpo di sua madre potesseancora essere steso lì sulla strada.

Mi ci vogliono altri dieci minutiper arrivare nel punto dove hoincontrato Day. Qui i tetti sonotroppo fragili per sperare che uncavo possa restare fissato, cosìprocedo poco alla volta e conestrema cautela verso il livello dellastrada: sono agile, ma non sonoDay. Seguo i vicoli adombrati fino al

Page 746: Legend - Lu, Marie.pdf

fronte del lago. La sabbia bagnatascricchiola sotto i miei piedi.

Avanzo mantenendomi contro imuri, sul retro dei palazzi, attenta aevitare i lampioni, i poliziotti el’infinita folla di gente in strada.Una volta Day mi ha detto di averincontrato Kaede in uno di questibar, al confine tra Alta e Winter.Scruto la zona mentre cammino.Dall’alto avevo notato almeno unadecina di bar che corrispondevanoalla posizione indicata e alla suadescrizione, ma adesso che sono aterra ne conto solo nove.

Mi fermo più volte perriorganizzare i pensieri. Se mi

Page 747: Legend - Lu, Marie.pdf

beccassero qui e qualcuno scoprissecosa sto facendo, probabilmente miucciderebbero. Senza faredomande. Il pensiero mi accelera ilbattito del cuore.

Ma poi mi tornano in mente leparole di mio fratello. Questo bastaa farmi venire le lacrime agli occhi,a farmi stringere i denti. Mi sonospinta troppo oltre per tornareindietro.

Vago per molti bar senza fortuna.Sembrano tutti uguali: luce fiocadelle lanterne, fumo e caos, ognitanto un incontro di skiz in unangolo. Controllo ogni incontro,anche se ho imparato la lezione e

Page 748: Legend - Lu, Marie.pdf

mi tengo a debita distanza dai ring.Chiedo a ogni barista se conosceuna ragazza con un tatuaggiorampicante. Niente, di Kaedeneanche l’ombra.

Passa quasi un’ora.Poi la trovo. (O meglio, è lei a

trovare me.) Non faccio in tempo amettere neppure un piede nel bar.

Sono diretta verso la portalaterale dell’ennesimo localequando sento qualcosa che misfreccia a un millimetro dalla spalla.Un pugnale. Mi tolgo di tornoall’istante e alzo gli occhi in alto.Qualcuno salta giù dal primo piano,si lancia su di me e finiamo tutti e

Page 749: Legend - Lu, Marie.pdf

due nel buio del vicolo. Sbatto conla schiena contro il muro. La manosi allunga d’istinto sul coltello cheporto alla cintura, ma poi vedo chi èil mio assalitore.

«Sei tu» dico.La ragazza che ho davanti

sembra furiosa. La luce della stradasi riflette sulla pianta rampicantetatuata sul collo e un pesantetrucco nero le sottolinea gli occhi.«Bene» risponde Kaede. «So che mistai cercando. Hai così tanta vogliadi vedermi che è un’ora che te nevai in giro per i bar di Alta. Cosavuoi? La rivincita?»

Sto per risponderle, quando

Page 750: Legend - Lu, Marie.pdf

avverto un altro movimento tra leombre dietro di lei. Mi immobilizzo.C’è qualcun altro qui con noi.

Quando Kaede nota il miosguardo che si sposta, alza la voce.«Rimani lì, Tess» dice. «È meglio senon guardi.»

«Tess?» Mi sforzo di vedere nelbuio. La sagoma in piedi alle spalledi Kaede è piccola, esile e con icapelli che sembrano legati in unatreccia disordinata. Due occhigrandi e luminosi mi osservano.Muoio dalla voglia di sorridere,immagino che Day sarà felicissimodi venirlo a sapere.

Tess fa un passo in avanti.

Page 751: Legend - Lu, Marie.pdf

Sembra abbastanza in salute, anchese le sono comparsi due cerchi neriintorno agli occhi. L’aria sospettosasul suo volto mi solleva dentroun’ondata di vergogna.

«Ciao» dice lei. «Come sta Day?Sta bene?»

Annuisco. «Per ora. Mi fa piacerevedere che anche tu stai bene. Checi fai qui?»

Tess mi sorride con prudenza,poi lancia uno sguardo nervoso aKaede, la quale le rifilaun’occhiataccia e mi spinge piùforte contro il muro. «Che ne dici dirispondere prima tu a quelladomanda?» ribatte in tono brusco.

Page 752: Legend - Lu, Marie.pdf

Tess deve essersi unita aiPatrioti. Lascio cadere a terra ilcoltello e mostro a entrambe lemani nude. «Sono qui per negoziarecon te.» Sostengo il suo sguardocon occhi calmi. «Kaede, mi serve iltuo aiuto. Devo parlare con iPatrioti.»

Questo la spiazza. «Cosa ti fapensare che sia una Patriota?»

«Lavoro per la Repubblica.Sappiamo un sacco di cose, alcunedelle quali ti sorprenderebbero.»

Kaede mi fissa stringendo gliocchi. «Non ti serve il mio aiuto.Stai mentendo» risponde. «Sei unsoldato della Repubblica e hai

Page 753: Legend - Lu, Marie.pdf

consegnato Day all’esercito. Perchédovremmo fidarci di te?»

Allungo una mano dietro, apro lacerniera dello zaino e tiro fuori ungrosso rotolo di banconote. Tessrimane un attimo senza fiato.«Voglio darti questi» rispondo,consegnando i soldi a Kaede. «E dadove vengono questi ce ne sonoaltri. Ma ho bisogno che tu miascolti e non ho molto tempo.»

Kaede dà una scorsa allebanconote. Poi, senza mollare lapresa su di me ne controlla unaappoggiandola sulla punta dellalingua. Noto che un braccio èfasciato. D’un tratto mi domando se

Page 754: Legend - Lu, Marie.pdf

sia stata Tess a fasciarglielo.Scommetto che i Patrioti la trovanoassai utile.

«A proposito, mi dispiace perquello» le dico indicando il suobraccio. «Sono sicura che sai perchél’ho fatto. Ho ancora la ferita che mihai provocato.»

Kaede emette una risata secca.«Capita» risponde lei. «Almenoadesso i Patrioti hanno un nuovomedico.» Si dà un colpetto sullafasciatura e strizza l’occhio a Tess.

«Mi fa piacere» continuo,guardando Tess con la codadell’occhio. «Prenditi cura di lei. Selo merita.»

Page 755: Legend - Lu, Marie.pdf

Kaede studia la mia facciaancora un po’. Poi finalmente mollala presa e fa un cenno con il capo indirezione della mia cintura. «Buttale armi.»

Non discuto. Estraggolentamente quattro coltelli in modoche possa vederli e li getto a terra.Kaede li calcia lontano da me.

«Hai delle cimici addosso?» michiede. «Microfoni?»

Lascio che Kaede mi ispezioni leorecchie e la bocca. «Niente» larassicuro.

«Se sento anche solo un rumoredi passi che viene in questadirezione,» ci tiene a precisare «ti

Page 756: Legend - Lu, Marie.pdf

ammazzo senza pensarci due volte.Intese?»

Annuisco.Kaede ha un attimo di

esitazione, poi abbassa il braccio eci addentriamo di più nel buio delvicolo. «Non ti porterò a incontrarealtri Patrioti. Non mi fido. Ma puoiparlare con noi e poi deciderò sevale la pena di passare larichiesta.»

Mi domando quanto sia estesal’organizzazione dei Patrioti. «Misembra giusto.»

Inizio a raccontare a Kaede eTess tutto quello che ho scoperto.Comincio con Metias e con la sua

Page 757: Legend - Lu, Marie.pdf

morte. Dico della mia caccia a Daye cos’è successo quando l’hoconsegnato. Quello che Thomas hafatto a mio fratello. Non faccioparola del perché i miei genitorisiano morti o di ciò che Metias miha rivelato sul morbo. Mi vergognotroppo a dirlo dritto in faccia a duepersone che vivono nei settoripoveri.

«Così è stato l’amico di tuofratello a ucciderlo, eh?» Kaedeemette un fischio basso. «Per averscoperto che la Repubblica haammazzato i vostri genitori? E Dayè stato incastrato?»

Il tono noncurante di Kaede mi

Page 758: Legend - Lu, Marie.pdf

infastidisce, ma decido di ignorarlo.«Esatto.»

«Caspita, che storia triste. Oradimmi che diavolo c’entrano iPatrioti in tutta questa faccenda.»

«Voglio aiutare Day a fuggireprima dell’esecuzione. Ho sentitoche i Patrioti vogliono reclutarlo datempo. Probabilmente neanche tuvuoi vederlo morto. Magari i Patriotie io potremmo raggiungere unaccordo di qualche tipo.»

La rabbia negli occhi di Kaede siè trasformata in scetticismo. «Vuoivendicare la morte di tuo fratello, oroba del genere? Volteresti le spallealla Repubblica per il bene di Day?»

Page 759: Legend - Lu, Marie.pdf

«Voglio giustizia. E voglioliberare il ragazzo che non ha uccisomio fratello.»

Kaede sbuffa. «La tua vita ètutta rose e fiori. Al sicuro nel tuocomodo appartamento in qualchesettore per ricconi. Lo sai che, se laRepubblica scopre che hai parlatocon me, ti metteranno davanti a unplotone d’esecuzione? Proprio comeDay.»

A sentir nominare Day davanti aun plotone d’esecuzione mivengono i brividi. Con la codadell’occhio vedo anche Tesstrasalire. «Lo so» rispondo. «Miaiuterai?»

Page 760: Legend - Lu, Marie.pdf

«Ti piace Day, non è vero?»Spero che l’oscurità nasconda il

rossore sulle mie guance. «Questoè irrilevante.»

Kaede scoppia a ridere. «Chespasso! La povera ragazzina ricca siè innamorata del criminale piùfamoso della Repubblica. Ed èancora peggio perché è per colpatua che si trova dov’è. Giusto?»

Stai calma. «Mi aiuterai?» chiedodi nuovo.

Kaede alza le spalle. «Abbiamosempre voluto Day. Sarebbe statoun ottimo corriere, sai? Ma noi nonfacciamo beneficenza. Siamoprofessionisti, abbiamo una lunga

Page 761: Legend - Lu, Marie.pdf

agenda che non prevede opere dicarità.» Tess apre la bocca perprotestare, ma Kaede le fa segno dirimanere zitta. «Qui fuori per lastrada può anche darsi che sia unpersonaggio popolare, ma restacomunque una persona sola. A noicosa ce ne viene? Solo la gioia diaverlo tra i nostri? I Patrioti nonrischieranno mai una dozzina di viteper liberare un criminale. Non èvantaggioso.»

Tess sospira. Ci scambiamoun’occhiata e intuisco che lei stessadeve aver provato invano aconvincere Kaede a farlo da quandoDay è stato arrestato. Potrebbe

Page 762: Legend - Lu, Marie.pdf

addirittura essere il motivo per cuiTess si è unita ai Patrioti, perpregarli di salvare Day.

«Capisco.» Mi sfilo lo zaino e lotiro verso Kaede. Lei non lo apre.«Ecco perché ho portato questi. Lìdentro ci sono duecentomilabanconote, meno quello che ti hodato prima. Una modesta fortuna. Èla mia ricompensa per avercatturato Day e dovrebbe essere uncompenso adeguato per il vostroaiuto.» Abbasso il tono della voce.«Ho incluso un’elettrobomba.Livello tre. Vale seimila banconote.Disattiverà le armi per due minuti inun raggio di mezzo miglio. Sono

Page 763: Legend - Lu, Marie.pdf

sicura che sai quanto sia difficileprocurarsene una al mercato nero.»

Kaede apre la zip dello zaino edesamina il contenuto. Non diceniente, ma il linguaggio del suocorpo tradisce un certo piacere, nelmodo in cui si curva avidamentesopra le banconote e passa la manosulla loro superficie nuova di zecca.Quando tocca l’elettrobomba,emette un grugnito di gioia e i suoiocchi si spalancano quando sollevala sfera metallica per ispezionarla.Tess la osserva con occhi pieni disperanza.

«Per i Patrioti questi sonospiccioli, ma hai ragione, potrebbe

Page 764: Legend - Lu, Marie.pdf

essere abbastanza per convincere ilmio capo» dice alla fine. «Ma comefacciamo a essere sicuri che non siauna trappola? Hai venduto Day allaRepubblica. Se stessi mentendoanche a me?»

Spiccioli? I Patrioti devono averedelle tasche molto profonde. Peròmi limito ad annuire. «Hai tutto ildiritto di sospettare di me» lerispondo. «Ma vedila in questomodo. Puoi andartene via in questomomento, con duecentomilabanconote e un’arma piuttostoutile, e non alzare un dito peraiutarmi. Io mi sto fidando di te edei Patrioti. Ti prego di fare lo

Page 765: Legend - Lu, Marie.pdf

stesso con me.»Kaede inspira a fondo. Non è

ancora convinta. «Allora, cos’aveviin mente?»

Il mio cuore salta un battito. Lesorrido sinceramente. «Andiamo perordine. Il fratello di Day, John.Pensavo di aiutarlo a scapparedomani notte. Non prima delleundici, non più tardi delle undici etrenta.» Kaede mi lancia unosguardo incredulo, ma la ignoro.«Una morte simulata, farò credereche John sia malato. Se riesco afarlo scappare dal Palazzo di Batalladomani notte, avrò bisogno di te edi un paio di Patrioti per portarlo via

Page 766: Legend - Lu, Marie.pdf

e tenerlo al sicuro.»«Se ce la fai, noi ci saremo.»«Bene. Per Day sarà ovviamente

più complicato. La sua esecuzioneavverrà tra due sere da adesso, allesei in punto. Dieci minuti prima,sarò io la prima persona a scortarlonel cortile dove lo attende ilplotone. Ho un tesserino che miconsente l’accesso a tutte le aree,dovrei essere in grado di fare uscireDay da una delle sei porteposteriori nell’atrio est. Fai in modoche dei Patrioti ci aspettino lì.Penso che ad assistereall’esecuzione verrà una folla dialmeno duemila persone, il che

Page 767: Legend - Lu, Marie.pdf

significa una squadra di circaottanta guardie. Le uscite posterioridevono essere il meno sorvegliatepossibile. Fate qualcosa – qualsiasicosa – per assicurarvi che lamaggior parte dei soldati debbaspostarsi davanti. Se il primo isolatosuperato il Palazzo di Batalla non èmolto sorvegliato, avrete unvantaggio sufficiente per scappare.»

Kaede alza un sopracciglio. «È unsuicidio. Ti rendi conto di quanto èirrealizzabile il tuo piano?»

«Sì.» Faccio una pausa. «Ma nonho molte altre alternative.»

«Vai avanti. Che mi dici dellapiazza?»

Page 768: Legend - Lu, Marie.pdf

«Diversivo.» Fisso gli occhi inquelli di Kaede. «Create confusione,quanto più caos potete. Abbastanzatrambusto da costringere le guardiesul retro a entrare nella piazza diBatalla per aiutare a contenere lafolla, anche se solo per un paio diminuti. È allora che l’elettrobombapotrà tornarvi utile. Fatelaesplodere e scuoterà il terrenoall’interno del Palazzo e tutt’intorno.Nessuno dovrebbe farsi male, ma disicuro scatenerà il panico. E se learmi sono disattivate, nessunopotrà sparare a Day, anche se lovedessero scappare su un tetto.Saranno costretti a inseguirlo o

Page 769: Legend - Lu, Marie.pdf

tentare la fortuna con pistoleelettriche meno precise.»

«Okay, genio.» Kaede ride, conun po’ troppo sarcasmo. «Lascia cheti chieda una cosa, però. Comediavolo pensi di portare Day fuoridall’edificio? Credi che sarai l’unicosoldato a scortarlo fino al plotone?Sarai sicuramente affiancata da altrimilitari. Maledizione, potrebbeaffiancarti un’intera pattuglia.»

Le sorrido. «Certo che ci sarannoaltri soldati. Ma chi l’ha detto chenon possano essere Patriotitravestiti?»

Non mi risponde, non a parole.Ma riesco a vedere il ghigno che le

Page 770: Legend - Lu, Marie.pdf

si allarga sulla faccia e mi accorgoche, anche se mi crede pazza, haappena accettato di aiutarmi.

Page 771: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

DUE NOTTI PRIMA DELLA MIAESECUZIONE, mentre cerco didormire contro il muro della cella,vengo assalito da una miriade disogni. I primi non me li ricordo. Simischiano tra loro in una poltigliaconfusa di facce familiari edestranee, diventano un suono che

Page 772: Legend - Lu, Marie.pdf

sembra la risata di Tess e un altroche assomiglia alla voce di June.Ognuno cerca di dirmi qualcosa, manon capisco niente.

Mi ricordo l’ultimo sogno chefaccio prima di svegliarmi, però.

Un pomeriggio radioso a Lake.Ho nove anni. John ne ha tredici edè appena entrato nella pubertà.Eden ne ha soltanto quattro e se nesta seduto sui gradini davanti allaporta di casa, a guardare John e meche giochiamo a hockey di strada.Anche a quest’età Eden è il piùintelligente tra noi e, invece diunirsi al gioco, preferisce stare lì adarmeggiare con i pezzi di un vecchio

Page 773: Legend - Lu, Marie.pdf

motore.John colpisce una palla di carta.

La prendo per un soffio con laspazzola della mia scopa. «L’haitirata troppo lontano» protesto.

John sfoggia un ghigno. «Tiserviranno riflessi migliori di quellise vuoi superare la Prova.»

Colpisco la palla più forte cheposso. Sfreccia accanto a Johnsibilando e si schianta sul muro allesue spalle. «Se ci sei riuscito tu apassare la Prova...» dico. «...conquei riflessi.»

«L’ho mancata apposta.» Johnride mentre si volta e corre ariprendere la palla. L’acchiappa

Page 774: Legend - Lu, Marie.pdf

prima che la brezza possa spazzarlavia. Diversi passanti quasi lacalpestano. «Non volevo fare apezzi la tua autostima.»

È una bella giornata. John èstato da poco assegnato allacentrale termoelettrica delquartiere. Per festeggiare, mammaha venduto uno dei suoi due vestitie un assortimento di vecchi vasi, eha passato tutta la settimana asostituire le sue colleghe al lavoro. Isoldi extra sono bastati percomprare un pollo intero. Adesso èin casa a cucinarlo e l’odore dicarne e brodo è così invitante cheabbiamo lasciato la porta socchiusa

Page 775: Legend - Lu, Marie.pdf

in modo che arrivi fino a noi. Disolito John non è mai così dibuonumore. Intendo approfittarnepiù che posso.

John tira di nuovo la palla. Io laprendo con la scopa e glielarimando. Giochiamo per diversiminuti in maniera sfrenata, senzache uno dei due sbagli, esibendocidi tanto in tanto in salti talmenteridicoli che Eden si sganascia dallerisate. L’odore di pollo riempiel’aria. Non fa neanche tanto caldo, èdavvero una giornata perfetta. Mifermo per un attimo mentre Johncorre a riprendere la palla. Cerco discattare una fotografia mentale di

Page 776: Legend - Lu, Marie.pdf

questo momento.Ci passiamo la palla di carta un

altro po’. Poi, commetto un errore.Un poliziotto di ronda attraversa

la nostra stradina proprio mentre mipreparo a passare a John. Con lacoda dell’occhio vedo Eden che sialza in piedi sui gradini. Anche Johnlo vede arrivare prima di me esolleva una mano per fermarmi. Maè troppo tardi. Sto già oscillando lascopa e lancio la palla dritta infaccia al poliziotto.

Ovviamente rimbalza via, è cartainnocua, ma sufficiente a farfermare di colpo l’uomo. I suoi occhisi spostano su di me all’istante. Io

Page 777: Legend - Lu, Marie.pdf

rimango pietrificato.Prima che chiunque di noi possa

muoversi, il poliziotto estrae uncoltello dallo stivale e marcia versodi me. «Pensi di potertela cavaredopo una cosa del genere,ragazzino?» mi grida contro. Sollevail coltello e si prepara a colpirmi infaccia con l’impugnatura. Invece diritrarmi, lo guardo male e nonmuovo un passo.

John raggiunge il poliziotto primache lui raggiunga me. «Signore!Signore!» John mi si para davanti ealza le mani. «Mi dispiace perquello che è successo» gli dice. «Luiè Daniel, il mio fratellino. Non l’ha

Page 778: Legend - Lu, Marie.pdf

fatto apposta.»Il poliziotto spinge via John e mi

sferza la faccia con il manico delcoltello. Crollo a terra. Eden grida ecorre dentro. Tossisco, cercando disputare la polvere che mi riempie labocca. Non riesco a parlare. Ilpoliziotto mi viene vicino e mi tiraun calcio nel fianco. Mi schizzano gliocchi fuori dalle orbite e mirannicchio in posizione fetale.

«Basta, la prego!» John siprecipita dal poliziotto e si piazzatra me e lui. Steso dove sono,intravedo di sfuggita il portico dicasa nostra. Mia madre è accorsafuori, con Eden nascosto dietro la

Page 779: Legend - Lu, Marie.pdf

sua gonna, e grida disperata alpoliziotto. John continua asupplicarlo. «Io... io posso pagarla.Non abbiamo molto, ma puòprendere quello che vuole. Perfavore.» Con la mano mi afferra perun braccio e mi tira su.

Il poliziotto si ferma aconsiderare l’offerta di John. Poiguarda mia madre. «Tu, laggiù» leurla da lontano. «Dammi quello cheavete. E vedi se riesci a tirare su unbastardo migliore.»

John mi spinge dietro di sé. «Nonl’ha fatto apposta, signore» ripete.«Mia mamma lo punirà per come siè comportato. È piccolo e ancora

Page 780: Legend - Lu, Marie.pdf

non si rende conto.»Mia madre si precipita fuori

qualche secondo dopo con uninvolto di stoffa. Il poliziotto lo apree controlla ogni banconota. Sonoquasi tutti i nostri risparmi. Johnrimane zitto. Dopo un po’ l’uomoripiega i soldi e se l’infila nella tascadella giacca, poi guarda di nuovomia madre. «È un pollo quello chestai cucinando lì dentro?» dice.«Roba di lusso per una famigliacome la vostra. Ti piace sprecare isoldi?»

«No, signore.»«E allora vammi a prendere

anche quel pollo» aggiunge lui.

Page 781: Legend - Lu, Marie.pdf

Mia madre torna di corsa dentro.Quando ricompare, ha con sé unsacchetto legato stretto con striscedi stoffa. L’uomo lo afferra, se logetta sulla spalla e mi lanciaun’ultima occhiata disgustata.«Feccia» mormora prima diallontanarsi. La strada tornatranquilla.

John prova a dire qualcosa diconfortante a nostra madre, ma leivuole solo dimenticare l’accaduto esi scusa con lui per il pranzosfumato. Non mi guarda nemmeno.Dopo un po’ si affretta a rientrare incasa per badare a Eden, che hainiziato a piangere.

Page 782: Legend - Lu, Marie.pdf

Quando mamma se n’è andata,John si gira di scatto verso di me.Mi afferra per le spalle e mi scuote.«Non farlo mai più, hai capito? Nonazzardarti.»

«Non volevo colpirlo!» urlo a miavolta.

John va su tutte le furie. «Nonquello. Il modo in cui l’hai guardato.Non hai un briciolo di cervello? Nonsi guarda mai un agente in quelmodo, hai capito? Vuoi farciammazzare tutti?»

La guancia mi brucia ancora pervia del colpo e ho le fitte allostomaco per il calcio che mi ha datoil poliziotto. Mi libero dalla presa di

Page 783: Legend - Lu, Marie.pdf

John. «Nessuno ti ha chiesto didifendermi» sbotto. «Me la sareicavata. E non me ne starò zitto ebuono, mai!»

John mi afferra di nuovo. «Seicompletamente matto. Ascoltami, eascoltami bene. Okay? Non devimai reagire. Mai. Fai quello che tidicono gli agenti e non discuterecon loro.» Un po’ della rabbia èsvanita dai suoi occhi. «Preferireimorire che vederli farti del male. Micapisci?»

Mi sforzo di trovare qualcosa dialtrettanto intelligente con cuirispondere, ma con mio grandeimbarazzo sento gli occhi gonfiarsi

Page 784: Legend - Lu, Marie.pdf

di lacrime. «Be’, mi dispiace cha haiperso il tuo pollo» dico senzariflettere.

Le mie parole gli strappano unsorriso. «Vieni qua, fratellino.»Sospira e mi abbraccia. Le lacrimemi scendono sulle guance. Mivergogno un po’, perciò cerco di nonsinghiozzare.

Non sono una personasuperstiziosa, e quando mi sveglioda questo sogno, questo dolorosoricordo di John, ho la peggiore dellesensazioni nel petto.

Preferirei morire che vederli fartidel male.

Improvvisamente ho paura che,

Page 785: Legend - Lu, Marie.pdf

in qualche modo, quello che hadetto possa avverarsi.

Page 786: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

ORE 08.00. SETTORE RUBY.TEMPERATURA ESTERNA 18 °C.

DAY VERRÀ GIUSTIZIATO DOMANI SERA. EThomas bussa alla mia porta. Miinvita al primo spettacolo di un film,prima di doverci presentare alPalazzo di Batalla. La Gloria della

Page 787: Legend - Lu, Marie.pdf

Bandiera, mi dice. Ho sentito buonerecensioni. Parla di una ragazzadella Repubblica che cattura unaspia delle Colonie.

Accetto. Se stanotte devo aiutareJohn a scappare, farò meglio adassicurarmi di tenere Thomastranquillo circa la nostra relazione.Non c’è motivo di farlo insospettire.

L’uragano che sta arrivando (ilquinto quest’anno) mostra i primisegni appena Thomas e iomettiamo piede in strada. Unabrezza minacciosa, una raffica divento gelido e allarmante nell’ariaaltrimenti umida. Gli uccelli sonoinquieti. I cani randagi cercano

Page 788: Legend - Lu, Marie.pdf

riparo invece di andarsene a zonzo.Passano meno auto e motociclette.I camion consegnano razioni extradi acqua potabile e cibo in scatolaai residenti dei piani alti. Vengonodistribuiti anche sacchi di sabbia,lampade e radio portatili. Perfino glistadi hanno posticipato le Provepreviste per il giorno in cui arriveràla tempesta.

«Immagino che sarà emozionata,con tutto quello che sta capitando»mi dice Thomas mentrecamminiamo in fila dentro al teatro.«Ormai non manca molto.»

Annuisco e sorrido. Oggi la genteriempie tutti i posti a sedere,

Page 789: Legend - Lu, Marie.pdf

nonostante il vento e gli imminentiblackout. Sopra di noi incombe ilgigantesco Cubo, uno schermoquadrangolare con un lato orientatoverso ciascuna zona di sedili.Mentre aspettiamo, manda unflusso ininterrotto di spot e notiziedell’ultima ora.

«Non credo che “emozionata” siala definizione migliore per come misento» rispondo. «Ma devo dire cheaspetto il momento con ansia.Conosci già i dettagli di come sisvolgerà?»

«Be’, so che sarò io a monitorarei soldati nella piazza.» Thomasrimane concentrato sugli spot in

Page 790: Legend - Lu, Marie.pdf

rotazione (al momento lo schermodalla nostra parte mostra unosfavillante e sfarzoso MANCA POCO ALLA

PROVA DI TUO FIGLIO? VIENI DALL’ASSO

DELLE PROVE PER UNA CONSULTAZIONE

PRIVATA GRATUITA !). «Chissà cosapotrebbe fare la folla. È probabileche si stia già radunando. Per quelche la riguarda, probabilmente saràall’interno. Accompagnerà Day incortile. Il comandante Jameson cidirà di più quando sarà ilmomento.»

«Molto bene.»Rifletto sui miei piani ancora una

volta: i dettagli continuano aronzarmi in testa da quando ho

Page 791: Legend - Lu, Marie.pdf

incontrato Kaede la scorsa notte. Miserve tempo per consegnarle leuniformi prima dell’esecuzione,tempo per aiutare i Patrioti aintrufolarsi all’interno. Nondovrebbe volerci molto a convincereil comandante Jameson a lasciarmiaccompagnare Day fuori, perfinoThomas sembra capire che vogliofarlo.

«June.» La voce di Thomas mistrappa ai miei pensieri.

«Sì?»Mi guarda in modo curioso e

corruga la fronte, come se si fosseappena ricordato qualcosa. «Ierinotte non era in casa.»

Page 792: Legend - Lu, Marie.pdf

Stai calma. Sorrido appena, poisposto di nuovo gli occhi sulloschermo con disinvoltura. «Perchélo chiedi?»

«Be’, mi sono fermato da lei sultardi. Ho bussato a lungo, ma nonha risposto. Sembrava che Olliefosse dentro, perciò ho capito chenon era andata a correre. Dove èstata?»

Guardo Thomas con la facciaseria. «Non riuscivo a dormire, cosìsono salita sul tetto per un po’ aosservare le strade.»

«Non si è portata dietrol’auricolare. Ho provato achiamarla, ma ho captato solo

Page 793: Legend - Lu, Marie.pdf

interferenze.»«Davvero?» Scuoto la testa. «La

ricezione doveva essere pessima,perché ce l’avevo. C’era moltovento la notte scorsa.»

Lui annuisce. «Deve essereesausta oggi. Farebbe meglio adirlo al comandante Jameson, senon vuole che la metta sottotorchio.»

Stavolta sono io a guardareThomas in cagnesco. Rigiragli ladomanda. «Che ci facevi alla miaporta nel cuore della notte?Qualcosa di urgente? Non mi saròper caso persa qualche novità dalcomandante Jameson?»

Page 794: Legend - Lu, Marie.pdf

«No, no. Niente del genere.»Thomas mi sorride imbarazzato e sipassa una mano tra i capelli. Comequalcuno con le mani sporche disangue possa apparire così serenocontinua a sfuggirmi. «A esseresinceri, neanche io riuscivo adormire. Continuavo a pensare aquanto doveva stare in ansia. Hopensato di farle una sorpresa.»

Gli do una pacca sul braccio.«Grazie. Ma presto starò bene.Domani giustizieremo Day e dopomi sentirò molto meglio. Come haidetto tu. Ormai non manca molto.»

Thomas schiocca le dita. «Oh,ecco l’altro motivo per cui volevo

Page 795: Legend - Lu, Marie.pdf

vederla ieri notte. Non avrei dovutodirlo comunque, dovrebbe essereuna sorpresa.»

In questo momento le sorpresenon suonano tanto divertenti. Mafingo un minimo di eccitazione.«Eh? Di che si tratta?»

«Il comandante Jameson l’hasuggerito e ha fatto in modo che lacorte l’approvasse. Credo che siaancora fuori di sé per il morso chele ha dato Day quando ha provato ascappare.»

«Approvasse cosa?»«Ah, lo stanno annunciando

adesso.» Thomas sposta lo sguardosullo schermo e indica lo spot che

Page 796: Legend - Lu, Marie.pdf

sta iniziando. «Anticiperemo l’oradell’esecuzione.»

Lo spot non è altro che unvolantino digitale, una singolaimmagine fissa. Ha un aspettofestoso, scritte blu e immagini suuno sfondo decorato di bianco e diverde. Al centro vedo la foto di Day.SOLO POSTI IN PIEDI DAVANTI AL PALAZZO

DI BATALLA, GIOVEDÌ 26 DICEMBRE, ORE

17.00, PER L’ESECUZIONE DI DANIEL ALTAN

WING. SPAZIO LIMITATO. IN ONDA SOLO SUI

JUMBO-SCHERMI.

I miei polmoni rimangono a cortod’aria. Mi giro verso Thomas.«Oggi?»

Thomas sorride. «Stasera. Non è

Page 797: Legend - Lu, Marie.pdf

grandioso? Non dovrà agonizzareper un altro giorno intero.»

Mantengo un tono allegro.«Bene. Tanto meglio.»

Però i miei pensieri si contorconofino a prendere la forma del panico.Questo potrebbe voler dire moltecose. Il comandante Jameson checonvince la corte a spostare la datadell’esecuzione di un giorno èstrano di per sé. Adesso Dayaffronterà il plotone di esecuzionesoltanto tra otto ore, proprioquando il sole comincia a calare.Non posso più portare fuori John,l’intera giornata passerà inpreparativi per l’esecuzione. Anche

Page 798: Legend - Lu, Marie.pdf

l’ora è cambiata. È probabile che iPatrioti non riescano a incontrarmioggi. Non avrò il tempo di procurareloro le uniformi. Non posso aiutareDay a scappare.

Ma non è tutto. Il comandanteJameson ha scelto di non mettermial corrente. Se Thomas già losapeva ieri notte, vuol dire chegliel’ha detto ieri pomeriggio al piùtardi, prima di mandarlo a casa.Perché non avrebbe dovutodirmelo? Dovrebbe pensare che mifaccia piacere sentire che Daymorirà con ventiquattr’ore dianticipo. A meno che non sospettiqualcosa. Forse voleva cogliermi di

Page 799: Legend - Lu, Marie.pdf

sorpresa solo per verificare la miareazione. Che Thomas mi stianascondendo dell’altro? Questo suonon sapere i dettagli del piano èsolo un modo di mascherare laverità, oppure il comandanteJameson sta tenendo anche luiall’oscuro di tutto?

Il film comincia. È un sollievo nondover parlare più con Thomas epoter ragionare in silenzio.

Cambio di piano. Altrimenti ilragazzo che non ha ucciso miofratello morirà stasera.

Page 800: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

LA NUOVA ORA DELLA MIAESECUZIONE arriva senza fanfare,accompagnata solo dallo schioccodei tuoni che di tanto in tantogiunge da fuori. Non che dalla miacella riesca a vedere la tempesta,ovviamente, con le pareti di metalloe le telecamere e i soldati nervosi,

Page 801: Legend - Lu, Marie.pdf

perciò posso solo immaginare cheaspetto abbia il cielo.

Alle sei in punto le guardierimuovono le catene e mi sleganodal muro. È una tradizione. Primache un criminale a cui si è fattatanta pubblicità esca ad affrontare ilplotone d’esecuzione, dal Palazzo diBatalla vengono trasmesse leimmagini del condannato a tutti ijumbo-schermi della piazza.Vengono sciolte le catene in mododa permettere al prigioniero di farequalcosa che diverta il pubblico. Inpassato mi è capitato di vedere ladiretta e la folla la adora. Di solitosuccede qualcosa: la fermezza del

Page 802: Legend - Lu, Marie.pdf

criminale comincia a vacillare equello si mette a pregare eimplorare, oppure prova a strappareun accordo o una proroga e qualchevolta tenta addirittura di scappare.Nessuno ci è mai riuscito. Lospettacolo dal vivo prosegue nellapiazza fino all’ora dell’esecuzione,poi le immagini staccano sul cortileinterno del Palazzo di Batalla in cuiattende il plotone d’esecuzione einfine mostrano la marcia delcondannato verso i boia. Almomento della fucilazione glispettatori rimangono a boccaaperta e strillano, talvolta dipiacere. E la Repubblica è felice di

Page 803: Legend - Lu, Marie.pdf

aver inflitto una punizioneesemplare all’ennesimo criminale.

La replica va in onda per diversigiorni.

Sono libero di andarmene in giroper la cella, invece me ne restoseduto con la schiena appoggiata almuro e le braccia sulle ginocchia.Non sono in vena di intrattenerenessuno. La testa mi pulsa perl’agitazione e il terrore, per l’attesae la preoccupazione. Sento ilciondolo nella mia tasca. Non riescoa smettere di pensare a John. Chegli faranno? June ha promesso diaiutarmi, deve avere un pianoanche per lui. Almeno spero.

Page 804: Legend - Lu, Marie.pdf

Se June sta progettando la miafuga, di sicuro sta forzando la manoalla fortuna fino al limite. Il cambiodella data dell’esecuzione non deveaverla aiutata per niente. Mi famale il petto al pensiero del rischioa cui si sta esponendo. Mipiacerebbe sapere quali rivelazioniha avuto. Cosa potrebbe averlaferita al punto da rivoltarsi contro laRepubblica, con tutti i privilegi di cuigode? E se stava mentendo... be’,perché avrebbe dovuto farmicredere che mi avrebbe salvato?Forse ci tiene a me. Non posso nonridere di me stesso. Che razza dipensiero in un momento come

Page 805: Legend - Lu, Marie.pdf

questo. Magari riuscirò a rubarle unbacio d’addio prima di metterepiede nel cortile.

Una cosa però la so. Anche se ilpiano di June fallisse, anche sedovessi restare solo e abbandonatoquando andrò ad affrontare ilplotone d’esecuzione... combatterò.Dovranno riempirmi di proiettili perriuscire a farmi stare fermo. Prendoun respiro e tremo. Un pensierocoraggioso, ma sono pronto a farlo?

I soldati di guardia nella miacella hanno più armi del solito,insieme a maschere antigas egiubbotti di protezione. Nessunoosa togliermi gli occhi di dosso.

Page 806: Legend - Lu, Marie.pdf

Credono sul serio che farò unapazzia. Fisso le telecamere disicurezza e immagino l’aspetto dellafolla. «Scommetto che vi statedivertendo» dico dopo un po’. Isoldati si agitano, alcuni sollevanole armi. «Perdere un giorno dellavostra vita a guardare me seduto inuna cella. Che spasso.»

Silenzio. I soldati sono troppospaventati per rispondere.

Immagino la gente fuori. Chestarà facendo? Forse qualcunoprova ancora compassione per me,sarebbe ancora pronto a protestare.Forse qualcuno sta protestando,anche se non seriamente come

Page 807: Legend - Lu, Marie.pdf

l’ultima volta: in quel caso nesentirei gli echi dall’atrio.Scommetto che molti mi odiano eadesso stanno esultando. Altriancora vogliono solo soddisfare unamorbosa curiosità.

Il tempo scorre lento. Non vedol’ora che arrivi il momento. Almenovedrò qualcosa di diverso dallepareti grigie della cella, anche seper pochi attimi. Qualsiasi cosa purdi spezzare quest’attesa logorante.E poi, se June non dovesse riuscirea portare a termine qualunque cosaabbia in mente, smetterei diimmaginare John e mia madre eTess e Eden e tutti gli altri che mi

Page 808: Legend - Lu, Marie.pdf

affollano la testa.I soldati si alternano dentro e

fuori dalla mia cella. So che nondovrebbe mancare molto allecinque. Adesso la piazza saràsicuramente gremita. Tess. Forsec’è anche lei, troppo spaventata pervederlo succedere e troppospaventata per perderselo.

Rumore di passi nel corridoio.Poi, una voce che riconosco. June.Sollevo la testa e guardo verso laporta. Ci siamo? È l’ora della miafuga, o della mia morte?

La porta si apre di colpo. Leguardie si fanno da parte e Juneentra in alta uniforme, affiancata

Page 809: Legend - Lu, Marie.pdf

dal comandante Jameson e moltialtri soldati. Trattengo il respiro.Non ho mai visto June vestita così.Spalline da ufficiale splendenti esfarzose. Un mantello pesantelungo fino ai piedi, di vellutocostoso. Gilè scarlatto ed elaboratistivali con la fibbia. Berrettomilitare d’ordinanza. Ha il voltoleggermente truccato e i capelliraccolti in una coda alta eimpeccabile. Dev’essere il codiced’abbigliamento degli agenti pereventi speciali.

Si ferma a una certa distanza e,mentre fatico per tirarmi su,consulta l’orologio. «Quattro e

Page 810: Legend - Lu, Marie.pdf

quarantacinque» annuncia,rialzando lo sguardo su di me.Provo a leggerle gli occhi, pervedere se riesco a indovinare il suopiano. «Hai un ultimo desiderio? Sevuoi vedere tuo fratello per l’ultimavolta o dire un’ultima preghiera,faresti meglio a dircelo adesso. Èl’unico privilegio che ti è concessoprima di morire.»

Ma certo. L’ultimo desiderio. Lafisso, stando attento a rimanereinespressivo. Cosa vuole che dica?Lo sguardo di June è profondo,ardente.

«Io...» comincio. Tutti gli occhisono su di me.

Page 811: Legend - Lu, Marie.pdf

Vedo le labbra di June muoversiin maniera impercettibile. John,dice senza suono. Lancioun’occhiata al comandanteJameson.

«Voglio vedere mio fratello John»decido. «Un’ultima volta. Perfavore.»

Il comandante fa un cennoimpaziente con la testa e schioccale dita, quindi bisbiglia qualcosa alsoldato che le si avvicina. Lui salutae se ne va. Il comandante torna aguardarmi. «Accordato.» Il cuorebatte più forte. June e io ciscambiamo il più breve deglisguardi, poi lei si volta a chiedere

Page 812: Legend - Lu, Marie.pdf

qualcosa al comandante Jameson.«Ogni cosa è pronta, Iparis»

risponde il comandante. «Adessosmettila di tormentarmi.»

Aspettiamo in silenzio per diversiminuti, finché dal corridoio arriva unrumore di passi, questa volta peròmescolato al suono di qualcosa cheviene trascinato. Deve trattarsi diJohn. Deglutisco a fatica. June nonmi guarda più.

Poi John è nella cella, affiancatoda due guardie. Sembra più magroe pallido. I capelli chiarissimiricadono giù, come fili sporchi, e luinon pare neanche accorgersi diaverne un bel po’ incollati alla

Page 813: Legend - Lu, Marie.pdf

faccia. I miei capelli devono averelo stesso aspetto. Mio fratellosorride nel vedermi, anche se dalsuo sorriso trapela poca gioia.Cerco di ricambiare.

«Ciao» gli dico.«Ciao» risponde lui.June incrocia le braccia. «Cinque

minuti. Ditevi quello che volete efacciamola finita.» Io annuiscosenza aprire bocca.

Il comandante Jameson mi lanciaun’occhiata, ma non accenna adandarsene. «Assicurati che sianocinque minuti esatti, non unsecondo di più.» Poi abbaia altriordini, mentre i suoi occhi

Page 814: Legend - Lu, Marie.pdf

rimangono inchiodati su di me.Per diversi secondi John e io non

facciamo che fissarci. Provo aparlare, ma ho qualcosa incastratoin gola che impedisce alle parole divenire fuori. Le cose nondovrebbero andare così per John.Forse per me, ma non per lui. Iosono un bandito. Un criminale, unfuggitivo. Ho infranto la leggeancora e ancora. Ma John non hafatto niente di sbagliato. Hasuperato la sua Prova onestamente.È premuroso, responsabile.L’opposto di me.

Finalmente John rompe ilsilenzio. «Sai dov’è Eden? È vivo?»

Page 815: Legend - Lu, Marie.pdf

Scuoto la testa. «Non lo so, macredo di sì.»

«Quando sarai lì fuori,» continuaJohn con voce rauca «tieni la testaalta, capito? Non lasciare chevincano loro.»

«D’accordo.»«Falli sudare. Colpisci qualcuno,

se devi.» John mi rivolge un sorrisostorto, triste. «Sei un ragazzino chefa paura. E allora spaventali. Okay?Fino alla fine.»

Per la prima volta in moltotempo, mi sento il fratellino minore.Devo sforzarmi di deglutire pertenere asciutti gli occhi. «Va bene»sussurro.

Page 816: Legend - Lu, Marie.pdf

Il nostro tempo scade troppo infretta. Ci scambiamo gli addii e leguardie di John lo afferrano per lebraccia per riportarlo nella suacella. Il comandante Jamesonsembra rilassarsi un po’,chiaramente sollevata che ildesiderio sia sistemato. Fa uncenno agli altri soldati. «Informazione» gli ordina. «Iparis,accompagna le guardie fino allacella di questo ragazzo. Io tornosubito.» June saluta e segue Johnfuori, mentre i soldati si avvicinanoa me e mi legano le mani dietroalla schiena. Il comandanteJameson sparisce fuori dalla porta.

Page 817: Legend - Lu, Marie.pdf

Prendo un respiro profondo.Adesso mi serve un miracolo.

Diversi minuti dopo, mi scortanofuori. Faccio come mi ha detto Johne tengo la testa alta, lo sguardodritto davanti a me. Ora riesco asentire il rumore della folla; crescee aumenta, un’ondata di voci.Sbircio gli schermi piatti allineatilungo il corridoio. Le persone nellapiazza paiono irrequiete,ondeggiano come il mare in ungiorno di tempesta, mentre file disoldati le circondano. Di tanto intanto scorgo qualcuno con unastriscia scarlatta tra i capelli. Isoldati rastrellano la folla per

Page 818: Legend - Lu, Marie.pdf

arrestarli, ma a loro non sembraimportare.

A un certo punto June si unisce anoi e si mette al passo dei soldati,seguendoli da dietro. Doun’occhiata alle mie spalle, ma nonriesco a vedere la sua faccia. Isecondi passano. Che succederàquando raggiungeremo il cortile?

È allora che sento Thomas, ilgiovane capitano, dire: «SignorinaIparis».

«Cosa c’è?» risponde June.Poi, parole che mi stringono il

cuore. Dubito che questo rientri neisuoi piani.

«Signorina Iparis,» continua il

Page 819: Legend - Lu, Marie.pdf

capitano «le comunico che è sottoindagine. La prego di seguirmi.»

Page 820: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

IL MIO PRIMO ISTINTO È DI ATTACCARE

THOMAS. È quello che avrei fatto senon mi avesse sorpresa con cosìtanti soldati intorno. Mi sareiscagliata su di lui con tutte le mieforze, l’avrei tramortito e poi avreipreso Day e saremmo scappativerso le uscite. Ho già messo in

Page 821: Legend - Lu, Marie.pdf

salvo John. Da qualche parte neicorridoi che portano alla sua cella cisono due guardie svenute sulpavimento. Ho indirizzato Johnverso i condotti di aerazione. Staaspettando lì la mia prossimamossa. Libererò Day, griderò il miosegnale, quindi John sbucherà dallaparete come un fantasma escapperà con noi. Ma non possoavere la meglio su Thomas e tuttequeste guardie senza l’elementosorpresa.

Perciò decido di assecondarlo.«Indagine?» gli chiedo aggrottandola fronte. Lui si tocca la punta delcappello, come per scusarsi, poi mi

Page 822: Legend - Lu, Marie.pdf

afferra per un braccio e miallontana da Day.

«Il comandante Jameson mi hachiesto di trattenerla.» Giriamol’angolo e ci dirigiamo verso lescale. Altri due soldati si uniscono alui. «Devo farle alcune domande.»

Assumo un’aria seccata.«Ridicolo. Il comandante nonpoteva scegliere un momento menodrammatico per questa assurdità?»

Thomas non risponde.Mi fa strada giù per le scale, due

piani più sotto, fino a raggiungere ilsotterraneo dove si trovano lestanze per le esecuzioni, i quadrielettrici e i magazzini. (Ora capisco

Page 823: Legend - Lu, Marie.pdf

perché siamo qui. Hanno scopertoche manca l’elettrobomba che hodato a Kaede. Di norma l’inventariosi fa alla fine del mese, ma Thomasdeve averne ordinato unostamattina.) Tengo il panicolontano dalla faccia. Concentrati, mid i co . Una persona in preda alpanico è una persona morta.

Thomas si ferma in fondo allescale. Si porta una mano allacintura e vedo il bagliore del calciodella sua pistola. «È scomparsaun’elettrobomba.» Le luci chepenzolano sulle nostre teste donanoal suo volto delle ombreminacciose. «Me ne sono accorto

Page 824: Legend - Lu, Marie.pdf

stamattina presto, dopo averbussato alla porta del suoappartamento. Ha detto che era sultetto la notte scorsa, giusto? Saniente di questa storia?»

Lo guardo dritto in faccia eincrocio le braccia. «Pensi davveroche sia stata io?»

«Non la sto accusando di niente,June.» La sua espressione si fatragica, quasi supplichevole, ma lasua mano non si sposta dallapistola. «Però ho pensato che fosseuna coincidenza piuttosto insolita. Apoche persone è consentitol’accesso quaggiù e più o meno tuttihanno un alibi per ieri notte.»

Page 825: Legend - Lu, Marie.pdf

«Più o meno tutti?» dico in tonoabbastanza sarcastico da farloarrossire. «Suona un po’ vago. Sonoper caso apparsa nei video disorveglianza? È stato il comandanteJameson a darti questo incarico?»

«Risponda alla domanda, June.»Lo fisso. Lui si ritrae, ma non

chiede scusa per il cambio di tono.«Non sono stata io» dico.Thomas non sembra convinto.

«Non è stata lei» ripete.«Che altro posso dirti? Almeno

avete controllato l’inventario unaseconda volta? Siete sicuri chemanca qualcosa?»

Thomas si schiarisce la gola.

Page 826: Legend - Lu, Marie.pdf

«Qualcuno ha manomesso letelecamere, perciò non abbiamonessuna ripresa.» Tamburella con ledita sulla pistola. «Un lavoropiuttosto preciso. E quando pensoalla precisione, penso a una solapersona. Lei.»

Il cuore prende a battermi piùforte.

«Non piace neanche a me questasituazione.» La voce di Thomas siaddolcisce. «Ma ho trovato stranoche passasse tutto quel tempo ainterrogare Day. Le dispiace per lui?Ha organizzato qualcosa per...»

Non riesce a finire la frase.All’improvviso un’esplosione fa

Page 827: Legend - Lu, Marie.pdf

tremare l’intero corridoio,scaraventandoci contro al muro. Dalsoffitto piovono calcinacci e in ariascoppiettano scintille. (I Patrioti.L’elettrobomba. Alla fine sonovenuti, come da programma, primache Day entri nel cortiledell’esecuzione. Il che vuol dire chetutte le armi all’interno dell’edificiodovrebbero essere disattivate perdue minuti esatti. Grazie, Kaede.)

Spingo Thomas contro al murocon tutta la mia forza prima chepossa riprendere l’equilibrio. Poi glisfilo il coltello dalla cintura,raggiungo il quadro elettrico e tirovia lo sportello. Dietro di me,

Page 828: Legend - Lu, Marie.pdf

Thomas afferra la sua pistola comese si muovesse al rallentatore.

«Fermatela!»Taglio tutti i cavi sotto al quadro

elettrico.Uno scoppio. Una pioggia di

scintille. L’intero sotterraneopiomba nel buio. Sento Thomas cheimpreca. (Ha scoperto che la suapistola è inutilizzabile.)

I soldati inciampano uno addossoall’altro. A tentoni raggiungo infretta le scale.

«June!» grida Thomas daqualche parte dietro di me. «Noncapisce, è per il suo bene!»

Le parole mi escono di bocca con

Page 829: Legend - Lu, Marie.pdf

rabbia. «È quello che hai dettoanche a Metias?»

Non c’è molto tempo prima che ilsistema di emergenza entri infunzione. Non aspetto di sentire larisposta di Thomas. Raggiungo lescale e le salgo tre alla volta,contando i secondi passatidall’esplosione dell’elettrobomba.(Finora undici secondi. Centonovesecondi prima che le armi tornino afunzionare.)

Spalanco di colpo la porta delprimo piano su un mare di caos.Soldati che si precipitano fuori nellapiazza. Rumore di passi cheriecheggia ovunque. Mi faccio

Page 830: Legend - Lu, Marie.pdf

strada verso il cortile del plotone. Idettagli mi sfrecciano accanto comeun fiume di pensieri in piena.(Mancano novantasette secondi.Trentatré soldati corrono nelladirezione opposta alla mia – dodicinella mia –, alcuni monitor si sonooscurati – deve essere l’interruzionedi corrente –, altri mostrano ilpandemonio tra la folla all’esterno;qualcosa cade nella piazza dalcielo... soldi! I Patrioti stannoriversando denaro nella piazza daitetti. Metà della folla sta cercandodi uscire dalla piazza, mentre l’altrametà si affanna per afferrare lebanconote.)

Page 831: Legend - Lu, Marie.pdf

Settantadue secondi. Raggiungoil corridoio che porta al cortile einquadro la scena in un istante: tresoldati svenuti. John e Day (conuna benda che penzola intorno alcollo, che devono avergli messosugli occhi poco prima che la bombaesplodesse) combattono con unquarto soldato. Gli altri devonoessere stati chiamati a contenere lafolla, ma ormai non dovrebberometterci molto. Torneranno da unmomento all’altro. Arrivo di corsaalle loro spalle e spazzo le gambedel soldato con un calcio. Lui rovinaa terra e John lo colpisce in faccia.Il soldato sviene.

Page 832: Legend - Lu, Marie.pdf

Sessanta secondi. Day sembrainstabile, come se stesse persvenire anche lui. Una guardia deveaverlo colpito alla testa, oppure lagamba gli fa male. Con l’aiuto diJohn lo sorreggiamo, mentre liguido in un corridoio più stretto chesi dirama dal cortile dell’esecuzione.Di lì avanziamo verso le uscite. Unsecondo dopo la voce delcomandante Jameson squilla dagliinterfoni. Sembra furiosa.

«Giustiziatelo! Uccidetelo subito!Assicuratevi che venga trasmesso inpiazza!»

«Dannazione» dice Day a dentistretti. La sua testa oscilla da una

Page 833: Legend - Lu, Marie.pdf

parte, i suoi occhi azzurri e luminosisembrano spenti e persi nel vuoto.Scambio uno sguardo con John econtinuo ad andare. I soldatistaranno tornando. Per trascinareDay nel cortile.

Ventisette secondi.Siamo a una settantina di metri

dalle uscite. (Stiamo coprendo circaun metro e mezzo al secondo;ventisette per uno virgola cinque èuguale a quaranta metri e mezzo.Tra poco più di quaranta metri, learmi saranno riattivate. Riesco già asentire gli scarponi dei soldati chepestano sul pavimento nei corridoipiù vicini al nostro. Ci servono

Page 834: Legend - Lu, Marie.pdf

almeno altri ventitré secondi perarrivare alle uscite se non vogliamoche ci prendano in questo corridoio.Ci spareranno molto prima diriuscire a mettere piede fuori.)

Odio i miei calcoli.John mi lancia un’occhiata. «Non

ce la faremo.» Day è caduto in unostato di incoscienza. Se i fratelliproseguissero e io tornassi indietroa battermi, probabilmente neatterrerei un paio prima di esseresopraffatta. Ma riuscirebberocomunque a raggiungere John eDay.

John smette di camminare esento il peso di Day che si sposta

Page 835: Legend - Lu, Marie.pdf

tutto su di me. «Cosa...» comincio adire, finché non vedo John che sfilala benda dal collo del fratello. Poi sivolta. Io sbarro gli occhi. Lo so cosavuole fare. «No, rimani con noi!»

«Vi serve altro tempo» dice John.«Vogliono un’esecuzione?L’avranno.» Si mette a correre nelladirezione da cui siamo venuti,lontano da noi.

Verso il cortile in cui attende ilplotone d’esecuzione.

No. No, no, John. Dove staiandando?! Perdo un secondo pervoltarmi a guardarlo, combattuta,domandandomi se devo correrglidietro.

Page 836: Legend - Lu, Marie.pdf

John ha deciso di farlo.In quel momento la testa di Day

si adagia sulla mia spalla. Seisecondi. Non ho altra scelta. Anchese sento le voci dei soldati chegridano alle mie spalle, nelcorridoio che porta al cortile, miimpongo di girarmi e proseguire.

Zero secondi.Le armi sono riattivate. Noi

continuiamo ad andare. Passanoaltri secondi. Sento un trambustonei corridoi dietro di me. Dico a mestessa di non voltarmi a guardare.

Quindi raggiungiamo le uscite, ciprecipitiamo in strada e una coppiadi soldati ci piomba addosso. Non

Page 837: Legend - Lu, Marie.pdf

ho più forza per battermi, ma ciprovo lo stesso. Qualcuno lottainsieme a me e i soldati vanno giù.Kaede passa nel mio campo visivo.«Stanno arrivando!» grida.«Andiamo via da qui!»

Si erano appostati vicino alleuscite posteriori. Proprio comeavevamo pattuito. I Patrioti sonovenuti per noi. Vorrei dirgli diaspettare John, ma lo so che nonservirebbe a niente. Ci afferrano eci conducono alle loro motociclette.Mi sfilo la pistola dalla cintura e lalancio a terra. Non possopermettermi che il rilevatore mirintracci. Day sale su una moto, io

Page 838: Legend - Lu, Marie.pdf

su un’altra. Aspettate John, vorreidire.

Ma siamo già partiti. Il Palazzo diBatalla si allontana.

Page 839: Legend - Lu, Marie.pdf

DAY

UN LAMPO DI LUCE, l’esplosione diun tuono, il suono della pioggiabattente. Da qualche parte inlontananza il lamento delle sireneanti-alluvione.

Apro gli occhi, e subito li strizzoper l’acqua che ci cade dentro. Perun attimo non riesco a ricordare

Page 840: Legend - Lu, Marie.pdf

niente, neppure il mio nome. Dovesono? Cos’è successo? Sono sedutoproprio accanto a una cannafumaria, bagnato fradicio. Sono sultetto di un palazzone. La pioggianasconde il mondo che mi circondae il vento soffia attraverso la miacamicia zuppa, minacciando disollevarmi in aria. Mi stringo controla canna fumaria. Quando alzo gliocchi verso il cielo, vedo unadistesa infinita di nuvole corvineche si agitano infuriate, illuminatedai lampi.

Di colpo ricordo. Il plotoned’esecuzione, il corridoio, i monitor.John. L’esplosione. Soldati

Page 841: Legend - Lu, Marie.pdf

dappertutto. June. A quest’oradovrei essere morto, pieno dipallottole.

«Sei sveglio.»Accanto a me, quasi invisibile

contro la notte nella sua tenutanera, c’è June. È seduta in modostrano, stravaccata contro il muro,incurante della pioggia che lescende sulla faccia. Mi giro verso dilei. Uno spasmo di dolore miattraversa la gamba ferita. Leparole mi si attaccano alla lingua esi rifiutano di uscire.

«Siamo a Valencia. In periferia. IPatrioti ci hanno portato fin dovehanno potuto. Loro hanno

Page 842: Legend - Lu, Marie.pdf

proseguito per Las Vegas.» Sbattele palpebre per scrollarsi l’acquadalle ciglia. «Sei libero. Lascia laCalifornia finché sei in tempo.Continueranno a cercarci.»

Apro e chiudo la bocca. Stosognando? Mi avvicino rapidamentea lei. Le sfioro la faccia con lamano. «Cosa... cosa è successo? Tustai bene? Come hai fatto a farmiuscire dal Palazzo di Batalla? Losanno che mi hai aiutato?»

June non fa che fissarmi, comeper decidere se rispondere o menoalle mie domande. Alla fine, lanciaun’occhiata verso il bordo del tetto.«Guarda da te.»

Page 843: Legend - Lu, Marie.pdf

Mi sforzo di tirarmi su. Adessoriesco a vedere i jumbo-schermiallineati sulle pareti dei palazzi.Avanzo zoppicando fino allaringhiera e mi affaccio. Siamosicuramente in periferia. L’edificiosu cui siamo appollaiati èabbandonato e chiuso con assi dilegno, e in tutto l’isolato funzionanosolo due jumbo-schermi. Li osservo.

Il titolo che passa mi toglie ilrespiro.

DANIEL ALTAN WINGGIUSTIZIATO OGGI

Un filmato riepilogativo va inonda subito dopo. Vedo l’immagine

Page 844: Legend - Lu, Marie.pdf

di me stesso seduto nella cella.Guardo la telecamera. Poi il filmatoinquadra il cortile, dove il plotone siallinea. Diversi soldati trascinano unragazzo che cerca di divincolarsi.Non ricordo niente di tutto ciò. Ilragazzo è bendato, con le manilegate dietro la schiena. Sembroproprio io.

Se non fosse per alcuni dettagliche solo io posso notare. Le suespalle sono leggermente più larghedelle mie. Cammina fingendo dizoppicare e la sua bocca assomigliapiù a quella di mio padre che aquella di mia madre.

Socchiudo gli occhi a causa della

Page 845: Legend - Lu, Marie.pdf

pioggia. Non può essere...Il ragazzo si ferma al centro del

cortile. La sua scorta si volta etorna di corsa da dove è venuta.Una fila di soldati solleva i fucili e lipunta contro di lui. C’è un silenzioorribile, ma breve. Dai fucili esconofumo e lampi. Vedo il ragazzosussultare a ogni sparo. Poi torna ilsilenzio.

Il plotone d’esecuzione escerapidamente, in fila. Due soldatiraccolgono il cadavere del ragazzoe lo portano via, al fornocrematorio.

Mi iniziano a tremare le mani.Quel ragazzo è John.

Page 846: Legend - Lu, Marie.pdf

Mi volto di scatto verso June. Leimi guarda in silenzio. «È John!»grido sopra la pioggia. «Quelragazzo è John! Che ci faceva lì?»

June tace.Non riesco a riprendere fiato.

Adesso capisco cos’ha fatto. «Nonl’hai riportato indietro» trovo laforza di dire. «Ci hai scambiati.»

«Non sono stata io» mi risponde.«È stato lui.»

Torno da lei zoppicando, laafferro per le spalle e la sbatto conla schiena contro al muro. «Dimmicos’è successo. Perché l’ha fatto?»grido. «Toccava a me!»

June urla di dolore e mi rendo

Page 847: Legend - Lu, Marie.pdf

conto che è ferita. Ha uno squarcioprofondo sulla spalla che le macchiala camicia di sangue. Cosa stofacendo, perché le urlo addosso?Strappo una striscia di stoffa dallamia camicia e le fascio la feritacome farebbe Tess. Stringo la stoffae la annodo. June chiude gli occhi.

«Non è poi così grave» mente.«Un proiettile di striscio.»

«Sei ferita da qualche altraparte?» Le passo la mano lungol’altro braccio, poi le toccodelicatamente la vita e le gambe.Sta tremando.

«Credo di no» mi risponde. «Stobene.» Quando le sistemo le

Page 848: Legend - Lu, Marie.pdf

ciocche bagnate dietro le orecchie,alza gli occhi su di me. «Day... nonè andata secondo il mio piano.Volevo portare fuori tutti e due.Avrei potuto farlo. Ma...»

L’immagine del corpo senza vitadi John mostrata sul jumbo-schermo mi fa girare la testa.Respiro a fondo. «Cos’è successo?»

«Non c’era abbastanza tempo.»June fa una pausa. «Così John ètornato indietro. Ci ha dato altrotempo tornando nel corridoio.Hanno creduto che fossi tu. Si èmesso al collo la tua benda. Lohanno preso e l’hanno riportatodavanti al plotone.» Scuote di

Page 849: Legend - Lu, Marie.pdf

nuovo la testa. «Ma a quest’ora laRepubblica si sarà accorta dellosbaglio. Devi scappare, Day. Finchései in tempo.»

Mi scendono le lacrime sulleguance. Non m’importa. Miinginocchio di fronte a June e miafferro la testa con entrambe lemani, poi mi accascio a terra.Niente ha più senso. Probabilmentemio fratello si stava preoccupandoper me, mentre io me ne stavonella mia cella a compiangermi.John mi ha sempre messo al primoposto.

«Non avrebbe dovuto farlo»sussurro. «Non lo merito.»

Page 850: Legend - Lu, Marie.pdf

June mi posa una mano sullatesta. «Sapeva quello che stavafacendo, Day.» Anche nei suoi occhicompaiono le lacrime. «Qualcunodeve salvare Eden, perciò John hasalvato te. Come avrebbe fattoqualsiasi fratello.»

I suoi occhi bruciano nei miei.Restiamo lì, immobili sotto lapioggia. Sembra un’eternità.Ricordo la notte in cui è iniziatotutto, la notte in cui ho visto isoldati marcare la porta di miamadre. Se non fossi andato inquell’ospedale, se non avessiincrociato il cammino del fratello diJune, se avessi trovato una cura per

Page 851: Legend - Lu, Marie.pdf

il morbo da qualche altra parte... lecose sarebbero andatediversamente? Mia madre e Johnsarebbero ancora vivi? Edensarebbe al sicuro?

Non lo so. Sono troppospaventato per soffermarmi suquesto pensiero.

«Hai rinunciato a tutto.» Portouna mano verso il suo volto, pertoglierle la pioggia dalle ciglia. «Latua vita, quello in cui credi... Perchéhai fatto tutto questo per me?»

June non è mai stata più bella dicosì, disadorna e onesta,vulnerabile eppure invincibile.Quando i lampi illuminano il cielo, i

Page 852: Legend - Lu, Marie.pdf

suoi occhi brillano come oro.«Perché avevi ragione» sussurra.«Su tutto.»

La tiro verso di me perabbracciarla e lei mi asciuga unalacrima dalla guancia e mi bacia.Poi affonda la testa sulla mia spallae io mi abbandono al pianto.

Page 853: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNE

TRE GIORNI DOPO.

BARSTOW, CALIFORNIA.

ORE 23.40. 11 °C.

L’URAGANO EVONIA FINALMENTE HA

INIZIATO A PLACARSI, ma la pioggia,pesante e fredda, continua ascendere a scrosci. Il cielo si agita

Page 854: Legend - Lu, Marie.pdf

infuriato. Al di sotto di tutto questo,il solitario jumbo-schermo diBarstow trasmette le notizie chearrivano da Los Angeles.

ORDINATA EVACUAZIONE PER:

ZEIN, GRIFFITH, WINTER, FOREST.

SI RICHIEDE A TUTTI I CITTADINI

DI LOS ANGELES DI CERCARE

RIPARO A UN’ALTEZZA MINIMA

DI CINQUE PIANI.

QUARANTENA TERMINATA NEI SETTORI

LAKE E WINTER.

REPUBBLICA VINCE BATTAGLIA

DECISIVA CONTRO LE COLONIE

A MADISON, DAKOTA.

Page 855: Legend - Lu, Marie.pdf

LOS ANGELES DICHIARA CACCIA APERTA

AI RIBELLI PATRIOTI.

DANIEL ALTAN WING GIUSTIZIATO DIC.

26

Ovvio che la Repubblica abbiaannunciato l’avvenuta esecuzione diDay. Anche se lui e io sappiamo chenon è così. Per le strade e nei vicoligià circolano le voci che Day siascampato alla morte ancora unavolta. Con l’aiuto di un giovanesoldato della Repubblica. Ma le vocirimangono voci, perché nessunovuole attirare l’attenzione delGoverno. Eppure. Continuano aparlare.

Page 856: Legend - Lu, Marie.pdf

Barstow, assai più calma di LosAngeles, è comunque piuttostopopolosa. E qui la polizia non cistarà cercando come nellametropoli. Si tratta di una cittàferroviaria, piena di edifici in rovina.Il posto ideale in cui nasconderci.Avrei voluto portare Ollie con noi,se solo il comandante Jameson nonavesse anticipato di un giornol’esecuzione. Avrei voluto farlouscire dall’appartamento,nasconderlo in un vicolo per poitornarlo a prendere. Adesso ètroppo tardi. Che gli faranno? Ilpensiero di Ollie, solo e spaventato,che abbaia ai soldati che irrompono

Page 857: Legend - Lu, Marie.pdf

nell’appartamento mi fa venire ungroppo in gola. È l’unica cosa chemi resta di Metias.

Ora Day e io avanziamo a faticasotto la pioggia fino al depositolocomotive in cui ci accamperemo.Sto attenta a rimanere nell’ombra,anche in questa notte di tempesta.Day ha un berretto calato sugliocchi. Io ho infilato i capelli nelcolletto della camicia e avvolto unasciarpa – ormai zuppa – intorno allametà inferiore della faccia. Per ilmomento è tutto quello chepossiamo fare per camuffarci. Ildeposito è pieno di vecchielocomotive arrugginite dal tempo.

Page 858: Legend - Lu, Marie.pdf

Ce ne sono ventisei, contando ilvagone di servizio di un treno mercisenza mezza fiancata, tutte dellaUnion Pacific. Devo piegarmi inavanti per non farmi gettare a terradal vento. La pioggia mi punge laspalla ferita. Nessuno di noi diceuna parola.

Quando finalmente raggiungiamoun vagone vuoto (un carrotramoggia di quaranta metri quadricon due portelloni scorrevoli, unobloccato dalla ruggine, l’altro apertoper metà; progettato per iltrasporto di materie prime),nascosto dietro altri tre in fondo aldeposito, ci arrampichiamo dentro e

Page 859: Legend - Lu, Marie.pdf

ci sistemiamo in un angolo.Inaspettatamente pulito.Abbastanza caldo. Cosa piùimportante, asciutto.

Day si sfila il berretto e si strizzai capelli. Però si vede che la gambagli fa male. «Le sirene anti-alluvione sono ancora attive: buonoa sapersi.»

Annuisco. «Sarà dura perqualsiasi pattuglia trovarci conquesto tempo.» Mi fermo aguardarlo. Perfino adesso, esaustoe a pezzi e completamentebagnato, mantiene una specie digrazia indomita.

«Che c’è?» Smette di strizzarsi i

Page 860: Legend - Lu, Marie.pdf

capelli.Alzo le spalle. «Hai un aspetto

terribile.»Questo lo fa sorridere, ma subito

torna serio. Il senso di colpa torna afarsi sentire. Io mi cucio la bocca.Non posso biasimarlo.

«Appena smette di piovere,» midice «voglio muovermi verso LasVegas. Voglio trovare Tess eassicurarmi che sia al sicuro con iPatrioti prima di avanzare verso ilfronte e cercare Eden. Non possoabbandonarla così. Ho bisogno disapere che sta meglio con loro checon noi.» È come se cercasse diconvincermi che sia la cosa migliore

Page 861: Legend - Lu, Marie.pdf

da fare. «Non sei tenuta a venire.Prendi un’altra strada e aspettamial fronte. Possiamo concordare unposto in cui trovarci. Meglio noncorrere il rischio insieme.»

Vorrei dire a Day che è una folliaandare in una città militare comeLas Vegas, ma non lo faccio. Riescosolo a vedere le spallucce curve diTess e i suoi occhioni spalancati. Hagià perso sua madre. Suo fratello.Non può perdere anche lei. «Deviandare a cercarla» gli dico. «E nondevi convincermi di niente. Peròvengo con te.»

Day aggrotta le sopracciglia.«No, tu non vieni.»

Page 862: Legend - Lu, Marie.pdf

«Ti serve qualcuno che ti coprale spalle. Ragiona. Se dovessesuccederti qualcosa, come farei asapere che sei nei guai?»

Day mi guarda. Anche al buio,non riesco a togliergli gli occhi didosso. La pioggia gli ha ripulito ilviso. La ciocca sporca di sangue èsparita. Resta solo qualche livido.Sembra un angelo, anche se unocaduto.

Volto la faccia per l’imbarazzo.«Non voglio che tu vada solo.»

Day sospira. «Va bene. Andremoal fronte e scopriremo dove si trovaEden, poi attraverseremo il confine.Probabilmente le Colonie ci

Page 863: Legend - Lu, Marie.pdf

accoglieranno, potrebbero persinoaiutarci.»

Le Colonie. Fino a non moltotempo fa sembravano il peggiornemico al mondo. «Okay.»

Day si piega verso di me. Allungauna mano e mi sfiora la faccia. Ledita devono fargli ancora male,visto che ha le unghie pestate. «Seieccezionale,» mi dice «ma seianche pazza a rimanere con unocome me.»

Chiudo gli occhi al tocco dellasua mano. «Allora siamo pazzi tuttie due.»

Mi tira a sé. Mi bacia prima chepossa dire altro. La sua bocca è

Page 864: Legend - Lu, Marie.pdf

calda e morbida, e quando mi baciapiù forte gli stringo le bracciaintorno al collo e lo bacio anch’io. Inquesto momento non m’importa deldolore alla spalla. Non m’importa sei soldati dovessero trovarci etrascinarci via. Non voglio essere danessun’altra parte. Voglio restarequi, al sicuro, vicina al corpo di Day,stretta nel suo abbraccio.

«È strano...» dico dopo a Day,mentre siamo rannicchiati insiemesul pavimento. Fuori l’uraganoimpazza. Tra qualche ora dovremometterci in marcia. «È strano esserequi con te. Ti conosco appena.Eppure... a volte ho la sensazione

Page 865: Legend - Lu, Marie.pdf

che siamo la stessa persona nata indue mondi diversi.»

Rimane in silenzio per unmomento, giocando distrattamentecon i miei capelli. «Mi chiedo comesaremmo stati se io fossi nato inuna vita come la tua e tu nella mia.Saremmo esattamente come siamoadesso? Sarei uno dei soldati dipunta della Repubblica? E tu saresticomunque un famoso criminale?»

Sollevo la testa dalla sua spalla elo guardo. «Non ti ho mai chiestodel tuo soprannome. Perché“Day”?»

«Ogni giorno significa altreventiquattro ore. Ogni giorno è

Page 866: Legend - Lu, Marie.pdf

tutto di nuovo possibile. Si vive allagiornata, si muore in un momento,ogni cosa va presa un giorno allavolta.» Sposta lo sguardo verso ilportellone aperto del vagone, doveuna coltre di acqua scura cela ilmondo. «Bisogna cercare dicamminare nella luce.»

Chiudo gli occhi e penso aMetias, a tutti i miei ricordi preferitie anche a quelli che preferireidimenticare, e lo immaginoimmerso nella luce del sole. Nellamia testa, mi giro verso mio fratelloe gli rivolgo un ultimo saluto. Ungiorno ci rivedremo e ciracconteremo le nostre storie... ma

Page 867: Legend - Lu, Marie.pdf

per adesso lo metto al sicuro sottochiave, in un posto da cui possoattingere alla sua forza. Quandoriapro gli occhi, Day mi sta fissando.Non sa cosa sto pensando, ma soche riconosce l’emozione sul miovolto.

Rimaniamo stesi lì, a osservare ilampi e ascoltare i tuoni, in attesadell’alba piovosa di un nuovogiorno.

Page 868: Legend - Lu, Marie.pdf

RINGRAZIAMENTI

OGNI VOLTA CHE SFOGLIO LEGEND, mitorna in mente la versionequattordicenne di me stessa, chescrive fino all’alba alla luce di unalampada, incurante che l’indomanic’è scuola e beatamente ignara diquanto sarebbe stata lunga lastrada per la pubblicazione. Adesso

Page 869: Legend - Lu, Marie.pdf

lo so quante persone occorronoperché un libro veda la luce el’enorme differenza che fa il loroduro lavoro. A voi tutti va la mia piùprofonda gratitudine:

Al mio agente letterario, KristinNelson, per essere stata la prima adavermi presa a bordo con unmanoscritto che nessuno voleva epoi per non aver mai dubitato di mementre scrivevo, nonché per le suebrillanti intuizioni che hanno resoLegend quello che è adesso. Nonsarei qui senza di te. Almeraviglioso staff della NelsonLiterary Agency per non avertrascurato alcun dettaglio: Lindsay

Page 870: Legend - Lu, Marie.pdf

Mergens, Anita Mumm, AngieRasmussen e Sara Megibow.

Al mio editor straordinario, JenBesser, per aver rifinito Legenddonando alla storia una lucentezzache non avrei potuto ottenere dasola. Sono così fortunata di averti almio fianco!

All’incredibile squadra dellaPutnam Children’s e della PenguinYoung Readers che ha abbracciatoLegend con estrema passione e miha trattato come una principessa:Don Weisberg, Jen Loja, ShaunaFay, Ari Lewin, Cecilia Yung,Marikka Tamura, Cindy Howle, RobFerren, Linda McCarthy, Theresa

Page 871: Legend - Lu, Marie.pdf

Evangelista, Emily Romero, ErinDempsey, Shanta Newlin, CaseyMcIntyre, Erin Gallagher, MiaGarcia, Lisa Kelly e Courtney Wood,e tutti gli editori stranieri che hannopreso Legend sotto la propria alaprotettrice.

Al mio incredibile agente dellospettacolo, Kassie Evashevski, peraver trovato a Legend la migliorcasa di produzione, e alla TempleHill Entertainment e CBS Film peressere la casa di produzioneappena citata. Isaac Klausner, WyckGodfrey, Marty Bowen, GreyMunford, Ally Mielnicki, WolfgangHammer, Amy Baer, Jonathan

Page 872: Legend - Lu, Marie.pdf

Levine, Andrew Barrer e GabeFerrari: siete stupendi. Unringraziamento speciale a WayneAlexander per aver prestato aLegend la sua favolosa esperienzain materia di contratti.

A Kami Garcia e Sarah ReesBrenna per aver sottratto tempoalle loro vite incredibilmenteimpegnate e di talento per offrire auna scrittrice agli esordi duestraordinari soffietti editoriali. A JJ,Cindy Pon, Malinda Lo e Ellen Ohper i vostri impagabili consigli, leparole di incoraggiamento el’intrattenimento su Twitter.

A Paul Gregory per aver avermi

Page 873: Legend - Lu, Marie.pdf

reso presentabile, con la sua magia,nella foto dell’autrice. Ai mieicompagni di deviantArt, che dal2002 mi hanno aiutato a coltivare lamia creatività con il loroincoraggiamento e supporto. Allamia famiglia e ai miei amici peresserci sempre stati (e per tutto ilcibo delizioso).

E soprattutto a Primo Gallanosa,che ha visto Legend nella sua formaembrionale (due frasi sconnesse),mi ha lasciato prendere in prestitola sua personalità per Day e il suonome per il malvagio dittatore dellaRepubblica, ha suggerito che Junefosse una ragazza e mi ha ascoltato

Page 874: Legend - Lu, Marie.pdf

giorno e notte, assecondando lemie paure, la mia eccitazione, lamia tristezza e la mia gioia. Ti amo.

Page 875: Legend - Lu, Marie.pdf

Questo ebook contiene materiale protetto da copyright enon può essere copiato, riprodotto, trasferito,distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso inpubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione diquanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, aitermini e alle condizioni alle quali è stato acquistato oda quanto esplicitamente previsto dalla leggeapplicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione nonautorizzata di questo testo così come l’alterazione delleinformazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisceuna violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e saràsanzionata civilmente e penalmente secondo quantoprevisto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggettodi scambio, commercio, prestito, rivendita, acquistorateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consensoscritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook nonpotrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’operaè stata pubblicata e le condizioni incluse alla presentedovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

www.edizpiemme.it

Legenddi Marie LuTitolo originale dell’opera: LegendCopyright © 2011 by Xiwei Lu. All rights reservedincluding the right of reproduction in whole or in part in

Page 876: Legend - Lu, Marie.pdf

any form. This edition published by arrangement with G.P. Putnam’s Sons, a division of Penguin Young ReadersGroup, a member of Penguin Group (USA).

© 2013 - EDIZIONI PIEMME Spa, Milano

Ebook ISBN 9788858510261

COPERTINA || COPERTINA: SILVIAFUSETTI | ART DIRECTOR: CECILIAFLEGENHEIMER

Page 877: Legend - Lu, Marie.pdf

Indice

Il libroL’autoreLegendLOS ANGELES, CALIFORNIA

REPUBBLICA D’AMERICAPOPOLAZIONE 20.174.282

PARTE PRIMA - IL RAGAZZO CHECAMMINA NELLA LUCE

DAYJUNEDAYJUNEDAYJUNE

Page 878: Legend - Lu, Marie.pdf

DAYJUNEDAYJUNEDAYJUNEDAYJUNEDAYJUNEDAYJUNEDAYJUNEDAYJUNE

PARTE SECONDA - LA RAGAZZA CHEINFRANGE IL MURO DI CRISTALLO

DAYJUNEDAY

Page 879: Legend - Lu, Marie.pdf

JUNEDAYJUNEDAYJUNEDAYJUNEDAYJUNEDAYJUNEDAYJUNEDAYJUNE

RINGRAZIAMENTICopyright