Novembre lu lecce

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“C’E’ SOLO LA CURVA NORD” www.lulecce.it NOVEMBRE 2014 MODULO VINCENTE AP IMPRESA DI PULIZIE

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“C’E’ SOLO LA CURVA NORD”

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DIRETTORE RESPONSABILE : Flavio De Marco HANNO COLLABORATO: Umberto Verri, Bruno Conte Stefano Giammarruto, Piergiorgio FiorentinoPROGETTO GRAFICO: Adriana Greco Supplemento Quotidiano Sportivo Online www.lulecce.it Aut. Trib. di Lecce n. 1064, 8/07/2011 Per questa pubblicità: 389/1819733

EDITORIALE di Flavio De Marco

SQUADRA CHE VINCE NON SI DEVE CAMBIAREIl titolo di copertina è emblematico: un Lecce così non lo si può cambiare né sul piano tecnico, né sul piano sostanziale. L’approccio casalingo è utile a soddisfare i palati più critici, persino i nostri. Almeno, adesso, possiamo gioire di risultati costanti anche se, come ha evidenziato a più riprese il nostro mister, non possiamo sottovalutare nessuno. Bello ed entusiasmante il gioco espresso da alcuni singoli come Moscardelli, Sacilotto, Martinez e Caglioni: citiamo questi, ma, ci piacerebbe esaltare il collettivo che ha potuto brillare nelle gare al Via del Mare. Certo, resta qualche piccolo rebus in infermeria, ma, problemi che non dovrebbero persistere e che, probabilmente, lo staff medico potrà tamponare. L’importante è che allo stadio sia tornato l’entusiasmo e che i numeri iniziano a somigliare a quelli della serie cadetta. Quest’ultima sempre anelata e non dimenticata quale aspettativa primaria ed insostituibile. Oggi, senza che nessuno ce lo abbia suggerito, non abbiamo difficoltà ad ammettere il bel gioco e gli evidenti risultati. Tuttavia, non per riserva mentale, ci riserviamo di dare un giudizio omnicomprensivo alla fine di questo campionato di Lega Pro. In questo numero i lettori del sito www.lulecce.it e di questo supplemento cartaceo, troveranno anche un articolo dell’amico e collega Bruno Conte, voce storica del calcio salentino. Con lui che condurrà quest’anno su canale 8 (ch. 92 e 699 dgt), torneranno gli ospiti e le curiosità nella rinnovata trasmissione Tribuna Sport. Un gradito ritorno per un approfondimento equilibrato ed equidistante.

MOBILIA srlLecce, Viale G. Rossini 54

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BAR COSTA

STEFANO GIAMMARRUTO

Antonio Bartolomucci a TLS: dalle cronache di Montoggio al calcioscommesse. Sul Lecce: “Vittoria che dà continuità!”

Direttamente dalla Mediaset abbiamo intervistato un giornalista di lusso come il leccese Antonio Bartolomucci; carriera ricca avendo scritto dal ’76 ad oggi per Il Tempo, la Gazzetta del Mezzogiorno ed il Corriere del Giorno di Taranto. Ha lavorato anche per Telenorba, Teleradio Salento, Tv Cavo Lecce e fonda nel 1976 Radio Salento. Dal 1989 è un punto fermo della Fininvest, lavorando per Studio Sport e per tutte le testate giornalistiche di Mediaset. Decide successivamente di abbandonare lo sport e di dedicarsi alla cronaca.Hai seguito da vicino la brutta vicenda che ha colpito le popolazione di Genova e di Montoggio. Com’era la situazione appena sei arrivato e come l’hai lasciata?A dire il vero per quella mattina avrei dovuto seguire un processo. La seconda o terza udienza della causa Vallanzasca, imputato per furto all’Esselunga. Alle sette circa arriva la telefonata del direttore: “Al tribunale ci mando un altro, parti per la Liguria che la situazione è molto grave.”In questi casi non c’è tempo per pensare. Doccia un bagaglio veloce e via. Durante il viaggio mi dicono di raggiungere Montoggio. Uscita Busalla e poi quindici chilometri. Al primo impattto il peggio sembrava superato. E invece la strada provinciale all’altezza di Casella era stata rosicchiata dallo Scrivia che si era ingrossato paurosamente. Facciamo un po’ di riprese poi puntiamo su Montoggio. All’arrivo una strana sensazione. Proprio in piazza ad un quadrivio già segnali forti di devastazione, ma ancora una volta il peggio sembrava passato. E al contrario stava per riprendere l’esondazione del Rio Carpi (che è sempre stato un ruscelletto). Ebbene il paese tagliato in due da un fiume di melma e fango. Trovai rifugio nei locali della croce rossa e da quel momento cominciò un calvario.Dopo quattro giorni di resoconti il mio rapporto con Montoggio non solo è mutato. Mi sento ormai uno di loro e sento che l’orgoglio di Montoggio e dei suoi abitanti è reale al punto che la grande credenziale di un illustre concittadino

di Montoggio come Balilla Giovambattista Perasso che lanciò la prima pietra sugli austro piemontesi per la rivolta di Genova nel 1793 (circa): ecco quello è stato un segnale. I montoggesi non si arrendono mai. Bella e brava gente.Hai avuto il piacere di conoscere “gli angeli del fango”. Ma allora questa gioventù, tanto criticata, non è “bruciata”.Prima di vederli al lavoro pensavo che fossero ragazzi desiderosi di un po’ d’avventura, senza organizzazione ed un po’ casinisti.No amici miei. Questa è la meglio gioventù che ho visto da quando faccio il cronista. Ragazzi tostissimi che si sporcano le mani, e non solo quelle, per portare aiuto. Provate a spalare fango per sei sette ore senza sentirvi dire nemmeno grazie (perché non c’è tempo) e guardatevi allo specchio. Ecco se avete sul volto un sorriso, siete anche voi un angelo.L’alluvione ha sensibilizzato i cuori di tutti, e sono arrivati dei piccoli aiuti anche da chi non vive in Liguria. E’ il caso di un tifoso del Lecce, Willi Paliaga, che è riuscito ad attivare il popolo leccese con un piccolo aiuto economico. Cosa ne pensi di tutto questo?Gli italiani brava gente. Non è solo una frase che richiama una grande pellicola, c’è tanta voglia di fare del bene e chi la fa in silenzio è ancora meglio.Cambiamo argomento. Credi che questo possa essere l’hanno propizio per il ritorno in cadetteria del Lecce?Ieri sera con molta difficoltà ho provato a seguire il Lecce via web. Un disastro dal punto di vista tecnico ma una vittoria che da continuità; non faccio pronostici e non azzardo nulla. Come molti residenti lontano dal Salento spero e basta. Magari.Ci sono nuovi sviluppi sul calcioscommesse?Il 27 novembre ci sarà la terza, in realtà la prima, udienza a Cremona per il processo penale contro 101 indagati per il calcio scommesse dal 2007 al 2013. Tutto più o meno noto perché trattato dalla giustizia sportiva. Ma a fine anno potrebbero esserci grosse novità, perché nonostante tutto il calcioscomnesse sopravvive. In questi giorni saranno interrogati alcuni personaggi vicini all’ambiente del tennis per verificare le intercettazioni web risultanti dalle perizie fatte su telefonini, smartphone e computer portatili sequestrati ai calciatori e altri come (Mauri, Masiello etc.etc.) nel corso delle indagini.

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Confesso che alla fine del primo tempo di Salerno, i giallorossi perdevano 1 a 0 e avevano giocato malissimo, non avrei scommesso un euro sulle chances da primo posto del Lecce. Poi, poi ci fu un piccolo miracolo, e assieme alla vittoria prese corpo in me la speranza, che si sta trasformando in convinzione, che il Lecce avrebbe potuto giocarsi la promozione diretta in serie B anche quest’anno. Questo l’antefatto. E vengo alla gara contro il Cosenza; il Lecce mi è piaciuto, ha giocato bene,

ha vinto meritatamente, malgrado i brividi subìti nel primo tempo e nel finale. dopo 11 gare ha 18 punti e uno score interno da record : 5 vittorie su 5 incontri con Titan-Caglioni ancora imbattuto. Per trovare simili numeri bisogna andare molto indietro nel tempo. E nel Lecce stanno venendo a galla delle buone individualità che possono crescere molto da qui in avanti, Caglioni appare una sicurezza, Mannini interpreta il ruolo di terzino fluidificante molto bene, Abruzzese è un caterpillar ideale per la serie C, Lopez è intoccabile, Sacilotto il jolly-sorpresa che non ti aspetti, Doumbia una sicurezza sulle fasce (ma deve smettere di essere lunatico), Carrozza l’uomo più in forma e l’unico a non temere l’uno contro uno. Barbapapà Moscardelli poi , ammirevole nel calarsi con umiltà nelle logiche della serie C e capace di rendersi utile alla squadra con un lavoro impensabile per la sua età. La sua punizione-folgore contro il Cosenza mi ha ricordato, per la bellezza e la potenza del tiro, le punizioni di Gigi Riva. E poi c’è Miccoli che sembra aver accettato l’impiego a mezzo servizio e, contro

i calabresi, ha illuminato con i suoi 3 assist in soli 25 minuti. Dunque squadra che sta trovando equilibri e identità, la lotta sarà lunga e dura, per vincere la guerra contro il Regno dei Borboni, la Campania, bisognerà disporre di un Team perfetto. Va bene il 4 3 3, modulo adatto alle caratteristiche dei soldati leccesi, ma urge recuperare al più presto i due sergenti del centrocampo, Salvi e Papini, che sono fondamentali per gli equilibri, per il dinamismo, per la quadratura. Altro problema in via di soluzione è quello relativo al centrale difensivo, Martinez quando è attaccato sulla velocità fatica moltissimo, e poter contare su Diniz e Vinetot sarà fondamentale ; e poi c’è Miccoli, che potrà essere ancora decisivo se saprà gestire bene gli equilibri tra la sua voglia di essere profeta in patria e le possibilità fisiche di cui dispone alla sua età. Ora ci sarà Aversa Lecce, sulla carta facile, ma si dovrà attaccare, colpire, distruggere con cattiveria. La guerra al regno dei Borboni è appena cominciata

BRUNO CONTE

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La vittoria casalinga contro il Cosenza ha decretato inesorabilmente che il Via del Mare è un vero e proprio fortino inespugnabile.Barletta, Reggina, Paganese, Casertana ed appunto Cosenza sono state le cinque vittime sino ad oggi capitolate tra le mura amiche sotto i colpi di un Lecce che le ha lasciate senza scampo e senza gol fatti.La conseguenza è che uno score così importante in casa ha consentito agli uomini di Lerda, ancora alle prese con dubbi tattici (forse si è stabilito il modulo 4-2-4, ma non è un dogma) e con troppi giocatori infortunati (c’è chi ancora non ha messo mai piede in campo come Vinetot o lo ha fatto per poche manciate di minuti come Bogliacino), di sopperire al mal di trasferta che ha accompagnato l’undici giallorosso sino a qualche settimana fa.Non si po’ tacere, infatti, che prima dei 4 punti conquistati tra Juve Stabia e Salernitana, Moscardelli e compagni non avevano entusiasmato lontano dal fortino di casa.

PIERGIORGIO FIORENTINO

Lega Pro Girone C In una classifica divisa in due tronconi, il Lecce può dire la sua.

Ad ogni buon conto, lo dicevamo in apertura, in un campionato in cui in appena 8 punti ci sono ben 10 squadre, ma se togliamo la capolista Benevento a quota 25, tra i 22 punti delle seconde Juve Stabia e Salernitana ed i 17 di Foggia e Lupa Roma, nona e decima, sono ben otto le squadre in 5 punti, i 21 del Lecce rappresentano un evidente trampolino di lancio, a patto che alle buonissime prove casalinghe facciano seguito un filotto di risultati utili in trasferta.Indubbiamente il Lecce delle ultime gare di campionato, la Coppa Italia non fa testo, sembrerebbe aver imboccato la strada giusta anche fuori dalle mura amiche.Il tempo ci dirà se si è trattato solo di episodi fortunati o se dopo la batosta di Messina il Lecce sia riuscito finalmente a fare quadrato e trovare il coraggio di giocare bene anche lontano da casa, tuttavia è necessario recuperare qualche infortunato, soprattutto quelli di lunga degenza, come Diniz, Bogliacino e lo stesso Miccoli, ancora a mezzo servizio, affinchè si possa consentire a chi sta tirando la carretta dalla prima giornata, come l’ottimo Sacilotto o il redivivo Moscardelli, tanto per citare qualche singolo in evidenza soprattutto nelle ultime gare, di non spomparsi totalmente nella prima parte di stagione perché il campionato è lunghissimo e qualora per ottenere l’agognata promozione dovesse essere necessaria la roulette dei playoff, sarà fondamentale aver una formazione in grado di correre anche negli spareggi, onde evitare un’altra clamorosa beffa per mancanza di fiato.

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“LECCE: MAI FIDARSI” di Umberto Verri

In "Via del mare", un fortino sempre più inespugnabile. Tanto che il Lecce ha potuto far pagare dazio a tutte le squadre che ha ospitato. Ben cinque, per la cronaca. E tutte e cinque ci hanno lasciato, come suol dirsi, le ..penne. Ha cominciato a perdere punti e la faccia il Barletta, messo ko per 1-0; stessa sorte è toccata alla Reggina dell’ex Cozza. Non ha avuto migliore sorte la Paganese, come pure la Casertana dell’ex Gregucci, dopo quattro vittorie di fila, è stata stoppata da quel Lecce che ha fatto cinquina domenica scorsa contro il Cosenza. Quindici punti il bottino finora conquistato al , frutto di cinque vittorie che hanno avuto una cadenza particolare: 1-0 al Barletta, 2-0 alla Reggina; ancora 1-0 alla Paganese, 2-0 alla Casertana e, ultima della serie, 1-0 al Cosenza. Stranezze del mondo del pallone, si potrebbe dire. Come anche c’è da rilevare che, negli oltre 450 minuti giocati al “Via del Mare”, Caglioni e compagni non hanno incassato neppure un gol, confermandosi così retroguardia insuperabile. Proprio come tutta la squadra.Gran bel Lecce, quindi, quello . Non altrettanto si può dire del Lecce che gioca lontano dal ”Via del Mare”. In sei gare, infatti, ha conseguito una vittoria (a Salerno), tre pareggi (Matera, Savoia e Castellammare di Stabia) e due sconfitte: Lupa Roma e Messina. In tutto, sei punti sui 18 disponibili . Ed è per questo che si deve parlare di un bottino magro e di un rendimento non confacente alle qualità tecnico-tattiche che, da più parti, sono riconosciute al Lecce. Ovviamente, con quest’andamento alternante, avuto soprattutto nella fase iniziale del campionato, il Lecce ha rimediato un discreto distacco dalle altre big, Benevento in primis. Oggi, infatti, la distanza che separa il Lecce dalla capolista campana è di quattro punti. Distacco non incolmabile, anzi facilmente recuperabile. Ma ci vorrà del tempo, a nostro giudizio, prima che il Lecce possa agganciare il Benevento. A meno che, ed eccoci a parlare del presente, Moscardelli e compagni non riescano a centrare due vittorie di fila: sabato prossimo in casa dell’Aversa e fra 15 giorni, sempre di sabato, al “Via del Mare” contro il Catanzaro dell’ex Checco Moriero. Incamerando sei punti, Lerda e la sua truppa

potranno andare a sfidare il Benevento con un entusiasmo notevole e, forse anche, con qualche punto di distacco in meno di oggi. Il Benevento, infatti, nei prossimi due turni dovrà disputare altrettanti derby contro Casertana (domenica prossima) ed Pagani fra quindici giorni. Sulla carta, un piccolo ostacolo e qualche grado di difficoltà potrebbe presentarla la sfida di domenica prossima contro la Casertana di Gregucci. Il Benevento, però, ha il vantaggio di giocare al cospetto dei suoi tifosi ed in questa “veste” ed al loro cospetto, nelle cinque gare disputate al “Vigorito”, ne ha vinte tre e pareggiate due, segnando sette reti e subendone appena due. Un rendimento non proprio esaltante, visto e considerato che il Benevento – fino ad oggi – ha ottenuto risultati più brillanti in trasferta, dove su sei partite ne ha vinte quattro e pareggiate due, segnando dieci gol e subendone cinque. Insomma, un Benevento di tutto rispetto e che, secondo noi, per merito anche della grande bravura ed esperienza del suo tecnico Brini, sarà un protagonista di primo piano fino all’ultimo minuto dell’ultima gara stagionale di questo “terribile” girone di serie C.Dovrà pensare a tutto questo il Lecce nelle due settimane che mancano al grande appuntamento con il Benevento?. Assolutamente no. Moscardelli e soci dovranno continuare ad essere gli stessi di sempre. Gli stessi che, contro ogni previsione, sono andati a vincere a Salerno, interrompendo la imbattibilità degli uomini allenati da Menichini. Fino ad ora, anche il Benevento non ha conosciuto l’onta della sconfitta. Ma si sa, tutto ha un inizio ed una fine. E ,quindi, all’appuntamento con il Lecce, i sanniti potrebbero non essere più “vergini” o potrebbero esserlo proprio al termine della gara contro i salentini di Lerda.Vai Lecce, dunque. Passo dopo passo. Proprio come stai facendo da qualche settimana a questa parte. Adesso c’è da superare lo scoglio dell’ultima della classe. Impresa facile, sia pure solo sulla carta. I latini però ammonivano .”In cauda venenum”. Come dire, mai fidarsi di chi ti sta alle spalle. E l’Aversa Normanna è davvero molto distante dal Lecce e, proprio per ciò, ha la ferma volontà di accorciare le distanze e cominciare a respirare un’aria nuova. Ne tenga conto il Lecce. Al contrario, non tenga conto del fatto che l’Aversa nelle cinque partite interne non ne ha vinta neppure una, riuscendo a pareggiarne due e perderne tre. Un’Aversa Normanna in gramaglie? Meglio non crederci troppo. Per tutte le cose della vita, c’è sempre una prima volta. E quindi...

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L’Associazione culturale Salento da Mare nasce dalla passione di un gruppo di subacquei con il desiderio di condividere le bellezze della fauna marina (diversificata e composta da specie di pesci come gli scorfani, polpi, murene, pesci balena e tanti altri ancora) e della flora marina coloratissima e spettacolare, ricca di spugne dalle mille forme e colori, gorgonie, praterie di Posidonia fino a numerose specie di coralli, non tralasciando le grotte sommerse misteriose e suggestive. Vorremmo raggiungere tutti gli appassionati dei tesori custoditi dalle acque cristalline dei nostri mari, invitandoli a seguirci nelle profondità marine per scoprire e conoscere la storia di antichi relitti, mercantili, resti di navi passeggeri, aerei del primo e del secondo conflitto mondiale, sommergibili e tanto altro ancora che hanno fatto la nostra storia. Ma il Salento, la “Terra tra i due Mari”, è anche un territorio ricco di sapori, di cultura e tradizioni. Per questo l’Associazione Salento da Mare vuole andare oltre, regalando un continuum tra il mare e la terra ferma, ricca di strutture ricettive caratteristiche, come le antiche masserie, per ricreare atmosfere di altri tempi nel segno dell’accoglienza e dell’ospitalità.Una Web Tv dunque, per viaggiare in questa realtà, una finestra aperta ed aggiornata sul Salento, sulle sue bellezze costiere, prodotti tipici, culutra, tradizioni e tanto altro ancora. Un’attrativa turistica di notevole portata, a disposizione delle forze attive ed effervescenti del nostro territorio.

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