L'Eco della Parrocchia n.1894

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L’eco della Parrocchia- pag.1 N. 1894—anno 45 Dal 4 al 17 marzo 2013 Così il male e il peccato entrano nel mondo Nell’udienza del 6 febbraio 2013, proseguendo le sue catechesi del mercoledì sul Credo, Benedetto XVI ha proposto una sua meditazione sulla proclamazione di Dio come «Creatore del cielo e della terra». Qui il Credo riprende le parole stesse con cui inizia la Bibbia: «In principio Dio creò il cielo e la terra» (Gen 1,1). È molto significativo, ha spiegato il Papa, che nel Credo si dica prima che Dio è Padre e poi che è Creatore del Cielo e della Terra. Infatti Dio «come un Padre buono e potente, si prende cura di ciò che ha creato con un amore e una fedeltà che non vengono mai meno». E la creazione ha tra i suoi scopi quello di essere per noi «luogo in cui conoscere e riconoscere l’onnipotenza del Signore e la sua bontà». Troviamo tutto questo nel Credo perché si tratta, appunto, di un contenuto essenziale della fede. «Per fede – leggiamo nella Lettera agli Ebrei – noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sicché dall’invisibile ha preso origine il mondo visibile» (11,3). «La fede implica dunque di saper riconoscere l’invisibile individuandone la traccia nel mondo visibile». Certamente già leggendo «il grande libro della natura» la ragione è in grado di arrivare all’esistenza di un Creatore di tutte le cose. Ma «è necessaria la Parola di rivelazione, che suscita la fede, perché l’uomo possa giungere alla piena consapevolezza della realtà di Dio come Creatore e Padre. È nel libro della Sacra Scrittura che l’intelligenza umana può trovare, alla luce della fede, la chiave di interpretazione per comprendere il mon- do». Come sappiamo il Libro della Genesi, il primo libro della Bibbia, afferma che la creazione fu compiuta in sette giorni: in sei giorni Dio crea il Cielo e la Terra e il settimo giorno, il sabato, si riposa. Che cosa significano queste immagini? Il Pontefice ne ricava che «il primo pensiero di Dio era trovare un amore che risponda al suo amore», e il secondo «creare un mondo materiale dove collocare questo amore, queste creature che in libertà gli rispondono». Nel Libro della Genesi troviamo delle ripetizioni che non sono inu- tili, ma significative. Così una frase - «Dio vide che era cosa buona» - si ripete sei volte. La settima, dopo la creazione dell’uomo, cambia leggermente, per sottolineare l’unicità della persona umana tra tutte le creature: «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona» (1,31). Un’altra espressione - «Dio disse» - ricorre non meno di dieci volte. «È la parola, il Logos di Dio che è l'origine della realtà del mondo e dicendo: “Dio disse”, fu così, sottolinea la potenza efficace della Parola divina». Lo ritroviamo anche nel Salmo 33: «Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera…, perché egli parlò e tutto fu creato, comandò e tutto fu compiuto» (33,6.9). «La vita sorge, il mondo esiste, perché tutto obbedisce alla Parola divina». Il Papa sa di averci portato in un mondo, quello biblico, che è lontano dalla mentalità corrente. E dunque si chiede: «nell’epoca della scienza e della tecnica, ha ancora senso parlare di creazione?». Certamente «la Bibbia non vuole essere un manuale di scienze naturali; vuole invece far comprendere la verità autentica e profonda delle cose». Dietro i simboli emerge una verità fondamentale: che «il mondo non è un insieme di forze tra loro con- trastanti, ma ha la sua origine e la sua stabilità nel Logos, nella Ragione eterna di Dio, che continua a sor- reggere l’universo. C’è un disegno sul mondo che nasce da questa Ragione, dallo Spirito creatore». Fa dif- ferenza conoscere la verità sulla creazione per noi? Continua a p. 2

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L’eco della Parrocchia- pag.1

N. 1894—anno 45 Dal 4 al 17 marzo 2013

Così il male e il peccato entrano nel mondo Nell’udienza del 6 febbraio 2013, proseguendo le sue catechesi del mercoledì sul Credo, Benedetto XVI ha proposto una sua meditazione sulla proclamazione di Dio come «Creatore del cielo e della terra». Qui il Credo riprende le parole stesse con cui inizia la Bibbia: «In principio Dio creò il cielo e la terra» (Gen 1,1). È molto significativo, ha spiegato il Papa, che nel Credo si dica prima che Dio è Padre e poi che è Creatore del Cielo e della Terra. Infatti Dio «come un Padre buono e potente, si prende cura di ciò che ha creato con un amore e una fedeltà che non vengono mai meno». E la creazione ha tra i suoi scopi quello di essere per noi «luogo in cui conoscere e riconoscere l’onnipotenza del Signore e la sua bontà». Troviamo tutto questo nel Credo perché si tratta, appunto, di un contenuto essenziale della fede. «Per fede – leggiamo nella Lettera agli Ebrei – noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sicché dall’invisibile ha preso origine il mondo visibile» (11,3). «La fede implica dunque di saper riconoscere l’invisibile individuandone la traccia nel mondo visibile». Certamente già leggendo «il grande libro della natura» la ragione è in grado di arrivare all’esistenza di un Creatore di tutte le cose. Ma «è necessaria la Parola di rivelazione, che suscita la fede, perché l’uomo possa giungere alla piena consapevolezza della realtà di Dio come Creatore e Padre. È nel libro della Sacra Scrittura che l’intelligenza umana può trovare, alla luce della fede, la chiave di interpretazione per comprendere il mon-do». Come sappiamo il Libro della Genesi, il primo libro della Bibbia, afferma che la creazione fu compiuta in sette giorni: in sei giorni Dio crea il Cielo e la Terra e il settimo giorno, il sabato, si riposa. Che cosa significano queste immagini? Il Pontefice ne ricava che «il primo pensiero di Dio era trovare un amore che risponda al suo amore», e il secondo «creare un mondo materiale dove collocare questo amore, queste creature che in libertà gli rispondono». Nel Libro della Genesi troviamo delle ripetizioni che non sono inu-tili, ma significative. Così una frase - «Dio vide che era cosa buona» - si ripete sei volte. La settima, dopo la creazione dell’uomo, cambia leggermente, per sottolineare l’unicità della persona umana tra tutte le creature: «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona» (1,31). Un’altra espressione - «Dio disse» - ricorre non meno di dieci volte. «È la parola, il Logos di Dio che è l'origine della realtà del mondo e dicendo: “Dio disse”, fu così, sottolinea la potenza efficace della Parola divina». Lo ritroviamo anche nel Salmo 33: «Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera…, perché egli parlò e tutto fu creato, comandò e tutto fu compiuto» (33,6.9). «La vita sorge, il mondo esiste, perché tutto obbedisce alla Parola divina». Il Papa sa di averci portato in un mondo, quello biblico, che è lontano dalla mentalità corrente. E dunque si chiede: «nell’epoca della scienza e della tecnica, ha ancora senso parlare di creazione?». Certamente «la Bibbia non vuole essere un manuale di scienze naturali; vuole invece far comprendere la verità autentica e profonda delle cose». Dietro i simboli emerge una verità fondamentale: che «il mondo non è un insieme di forze tra loro con-trastanti, ma ha la sua origine e la sua stabilità nel Logos, nella Ragione eterna di Dio, che continua a sor-reggere l’universo. C’è un disegno sul mondo che nasce da questa Ragione, dallo Spirito creatore». Fa dif-ferenza conoscere la verità sulla creazione per noi?

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L’eco della Parrocchia- pag.2

Sì, risponde Benedetto XVI. «Credere che alla base di tutto ci sia questo, illumina ogni aspetto dell’esisten-za e dà il coraggio di affrontare con fiducia e con speranza l’avventura della vita». Sapere che «l'origine dell'essere, del mondo, la nostra origine non è l'irrazionale e la necessità, ma la ragio-ne e l'amore e la libertà» cambia la nostra vita e ci libera dalle paure che assalgono chi pensa che la nostra esistenza sia priva di senso. Il vertice della creazione è l’uomo, l’unica creatura - secondo il Concilio Vaticano II, citato dal Papa - «capace di conoscere e di amare il suo Creatore» (Gaudium et spes, 12). C’è qui un mistero, già intuito dall’autore del Salmo 8: «Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?» (8,4-5). «L’essere umano, creato con amore da Dio, è ben piccola cosa davanti all’immensità dell’universo; a volte,

guardando affascinati le enormi distese del firmamento, anche noi abbiamo percepito la nostra limitatezza. L’essere umano è abitato da questo paradosso: la nostra piccolezza e la nostra caducità convivono con la grandezza di ciò che l’amore eterno di Dio ha voluto per lui». Se vogliamo entrare in questo «misterioso ambito» dobbiamo ancora rivolgerci al Libro della Genesi, dove leggiamo che Dio formò l’uomo con la polvere della terra (2,7). Questo passaggio è molto importan-te: «significa che non siamo Dio, non ci siamo fatti da soli, siamo terra; ma significa anche che veniamo

dalla terra buona, per opera del Creatore buono». Lo ricordiamo in Quaresima: «tutti gli esseri umani sono polvere, al di là delle distinzioni operate dalla cultura e dalla storia, al di là di ogni differenza sociale; sia-

mo un’unica umanità plasmata con l’unica terra di Dio». Segue un secondo passaggio: l’essere umano ha origine perché Dio soffia il suo alito di vita nel corpo fatto di terra (Gen 2,7). Dunque tutti «portiamo in noi l’alito vitale di Dio». Se è così, allora «ogni vita umana sta sotto la particolare protezione di Dio», e abbiamo trovato il fondamento ultimo per «l’inviolabilità della dignità umana contro ogni tentazione di valutare la persona secondo criteri utilitaristi-ci e di potere». La Scrittura ci dice anche che siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio, indicando così pure che «l’uomo non è chiuso in se stesso, ma ha un riferimento essenziale in Dio». Continuando a leggere il Libro della Genesi troviamo due elementi, l’uno di aspetto vegetale e l’altro animale, immortalati dagli artisti di tutti i tempi: il giardino con l’albero della conoscenza del bene e del male e il serpente. Il giardino «ci dice che la realtà in cui Dio ha posto l’essere umano non è una foresta selvaggia, ma luo-go che protegge, nutre e sostiene; e l’uomo deve riconoscere il mondo non come proprietà da saccheggiare

e da sfruttare, ma come dono del Creatore, segno della sua volontà salvifica, dono da coltivare e custodire, da far crescere e sviluppare nel rispetto, nell’armonia, seguendone i ritmi e la logica, secondo il disegno di Dio». Il serpente «è una figura che deriva dai culti orientali della fecondità, che affascinavano Israele e costitui-vano una costante tentazione di abbandonare la misteriosa alleanza con Dio». È questo paganesimo intriso di orgoglio e sensualità che parla quando, astutamente, il serpente «non nega Dio, ma insinua una domanda subdola»: «È vero che Dio ha detto “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?”» (Gen 3,1). Così «il serpente suscita il sospetto che l’alleanza con Dio sia come una catena che lega, che priva della libertà e delle cose più belle e preziose della vita. La tentazione diventa quella di costruirsi da soli il mondo in cui vivere, di non accettare i limiti dell’essere creatura, i limiti del bene e del male, della moralità; la dipenden-

za dall’amore creatore di Dio è vista come un peso di cui liberarsi». Anche per noi oggi «questo è sempre il nocciolo della tentazione. Ma quando si falsa il rapporto con Dio, con una menzogna, mettendosi al suo posto, tutti gli altri rapporti vengono alterati. Allora l’altro di-venta un rivale, una minaccia». Succede subito: «Adamo, dopo aver ceduto alla tentazione, accusa imme-diatamente Eva (cfr Gen 3,12); i due si nascondono dalla vista di quel Dio con cui conversavano in amici-

zia (cfr 3,8-10); il mondo non è più il giardino in cui vivere con armonia, ma un luogo da sfruttare e nel

quale si celano insidie (cfr 3,14-19); l’invidia e l’odio verso l’altro entrano nel cuore dell’uomo: esemplare

è Caino che uccide il proprio fratello Abele (cfr 4,3-9)». La lezione da ricavarne è che «andando contro il suo Creatore, in realtà l’uomo va contro se stesso, rinnega la sua origine e dunque la sua verità; e il male entra nel mondo, con la sua penosa catena di dolore

e di morte. E così quanto Dio aveva creato era buono, anzi, molto buono, [ma] dopo questa libera decisione dell'uomo per la menzogna contro la verità, il male entra nel mondo». Un ultimo aspetto sottolineato dal Pontefice è che «il peccato genera peccato e tutti i peccati della storia sono legati tra di loro». È questa la realtà, tanto «difficile da comprendere», che va sotto il nome di peccato originale.

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L’eco della Parrocchia- pag.3

Per capire di che si tratta, dobbiamo partire dal «considerare che nessun uomo è chiuso in se stesso, nessuno può vivere solo di sé e per sé; noi riceviamo la vita dall’altro e non solo al momento della nascita,

ma ogni giorno. L’essere umano è relazione: io sono me stesso solo nel tu e attraverso il tu, nella relazione dell’amore con il Tu di Dio e il tu degli altri». Che cos’è il peccato? È «turbare o distruggere la relazione con Dio, questa la sua essenza: distruggere la relazione con Dio, la relazione fondamentale, mettersi al posto di Dio». Turbata questa relazione, tutto va in rovina. Ma «se la struttura relazionale dell’umanità è turbata fin dall’i-nizio, ogni uomo entra in un mondo segnato da questo turbamento delle relazioni, entra in un mondo turba-to dal peccato, da cui viene segnato personalmente; il peccato iniziale intacca e ferisce la natura umana». Da questa situazione nessun uomo può uscire da solo. Solo Dio può liberarci dal peccato in Gesù Cristo. «La Croce di Cristo diventa così il nuovo albero della vita». «Il male, con il suo carico di dolore e di soffe-renza, è un mistero che viene illuminato dalla luce della fede, che ci dà la certezza di poterne essere libera-ti: la certezza che è bene essere un uomo» Massimo Introvigne

Un sentito ringraziamento !!

Nell’occasione del lutto, che ho vissuto per la dipartita della mia Mamma GA-BRIELLA, ho potuto anche in questa circostanza sperimentare l’affettuosa partecipa-zione e vicinanza che, in modo intenso e sinceramente partecipato, tantissimi parroc-chiani mi hanno voluto in vari modi esprimere. Personalmente e a nome dei miei fami-liari ringrazio tutti e ciascuno per la comprensione, la stima e la preghiera espresse a me a mia mamma con la partecipazione alla preghiera del S. Rosario della sera e, so-prattutto con la numerosa presenza ai funerali. Il Signore ricompensi la bontà del vo-stro cuore.

Con il suo, conserviamo il ricordo vivo e grato del bene che i nostri cari defunti ci hanno lasciato.

Riconoscente. Don Ivo.

INCONTRO per BAMBINI ELEMENTARI: Sabato 09 Marzo 2013 – Ore 10.00 per II - III e IV Elementare. Venerdì 15 Marzo 2013 –Incontro per V Elementare. Sabato 03 Marzo 2012 – Ore 10.00 per I elementare.

… per i R A G A Z Z I delle MEDIE:

Martedì 05 Marzo 2013 –Ore 16.15-17.30 per I e III Media. Martedì 12 Marzo 2013 –Ore 16.15-17.30 per I, II e III Media.

… e per i G E N I T O R I delle ELEMENTARI Venerdì 15 Marzo - Ore 20.30

Incontro per GENITORI IV Elementare

A MESSA preparati…. Domenica 26 Febbraio I Domenica di QUARESIMA Mc. 1, 12-15. Domenica 04 Marzo II Domenica di QUARESIMA Mc 9,2-10.

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L’eco della Parrocchia- pag.4

La preghiera della VIA CRUCIS

Nei Venerdì di quaresima ci viene proposto di vivere la preghiera della Via Crucis con la quale si ripercorrere, nella preghiera e nella meditazione, il doloroso cammino di Gesù verso il Calvario.

Ore 16.00 Santa Messa, 16.30: VIA CRUCIS

Ore 20.30 VIA CRUCIS in Chiesa.

FESTA del PERDONO

Per BAMBINI/E di III Elem.

Domenica 10 marzo 2013 Con la PRIMA CONFESSIONE

Ore 16.00 Celebrazione della Prima confessione Ore 18.00 S. Messa

PULIZIE della CHIESA:

* Settimana 4-10 marzo: Via Campostrini * Settimana 11-17 marzo: Via Ca de Dè

Il gruppo ADOlescenti di Pedemonte vuole

tutte le persone che hanno preparato le torte che sono state vendute durante l’iniziativa di sabato 16 febbraio.

La somma raccolta dalla vendita delle torte e dall’aperitivo per la comunità è di € 800,00!

Grazie inoltre a tutti coloro che hanno contribuito con la loro offerta per sostenere l’iniziativa di Don François!

Ricordiamo che l’intera somma sarà totalmente destinata a coprire parte delle spese per la spedizione

del container in Congo carico di aiuti (generi alimentari, vestiti, indumenti etc.)

Gli animatori del gruppo Adolescenti e i ragazzi

ELEMOSINE: ELEMOSINE: ELEMOSINE: ELEMOSINE:

Domenica 17 Feb € 517= Domenica 24 Feb € 492=

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L’eco della Parrocchia- pag.5

Area Circolo Noi Don Bosco

MARZO 2013

Cordiali Saluti a tutti i Soci e non soci del Circolo N.O.I. Don Bosco di Pedemonte (VR).

E’ iniziato il tesseramento.. NOI Associazione ti offre l'opportunità di tesserati, consentendoti di ap-poggiare NOI e il circolo presso cui ti tesseri e allo stesso tempo assicurandoti molti vantaggi che qui di seguito, in breve, illustreremo. Come tesserarsi: È possibile tesserarsi in tutte le sedi dei circoli o oratori presenti in tutta Italia che hanno aderito a NOI Associazione. Ovviamente è meglio tesserarsi nel proprio paese di residenza se è presente il circolo. La tessera ha poi valore in qualsiasi circolo nazionale.

Quanto costa tesserarsi: Ogni circolo applica un prezzo in base alle proprie esigenze, in genere con una piccola diffe-renza tra adulti e ragazzi minorenni. Il Circolo NOI applica 7€ ai ragazzi e 9€ agli adulti e 8€ gli anziani. Vi sono sconti fa-miglie per cui si ha un occhio di riguardo. Come si utilizza la tessera? La tessera è essenziale ogni qual volta si partecipa ad attività dei circoli. È strettamente personale e in nessun caso cedibile. Diventa anche un riconoscimento per poter accedere ai circoli e per poter usufruire di particolari convenzioni. Quanto dura la tessera? Il tesseramento ha una durata annuale e segue l’anno solare, ovvero al 31 dicembre di ogni anno tutte le tessere scadono e sarà necessario provvedere al rinnovo. Risulta quindi conveniente tesserarsi fin da inizio anno.

Se viene persa la tessera? Si può richiedere un duplicato allo stesso prezzo di tesseramento. Quando la tessera è obbligatoria? La tessera diventa obbligatoria per chi partecipa ad una qualsiasi attività del Cir-colo o del Centro Giovanile (Grest, Campo scuola, animazioni varie durante l’anno, manifestazioni, tornei) o per utilizzo delle strutture e attrezzature del Circolo (aule e sale, bar) Che vantaggi, sconti e convenzioni si hanno con la tessera? a tessera offre una copertura assicurativa con Ita-liana Assicurazioni per la durata di tutto il tesseramento più un mese, ovvero fino al 31 gennaio dell’anno successivo a quello di validità della tessera. L’assicurazione risponde per tutte le attività che ogni circolo propone ai suoi soci, in caso di infortu-nio all’interno delle aree del circolo o in occasioni esterne ma che siano organizzate dal circolo. Inoltre ci son diverse Con-venzioni per chi ha la tessera sia a Verona che nel resto di Italia.. Vi invitiamo a vederle sul sito o presso il circolo.

Pubblichiamo per conoscenza di tutti che la sala del NOI è aperta ai soci con i seguenti orari :

Abbiamo necessità per il giovedì pomeriggio e la domenica pomeriggio di turnisti perché non riusciamo a garantire l’apertura con i volontari attuali.. Chi fosse interessato può dare la propria disonibilità a DON IVO o al PRESIDEN-TE Enrico Adami.

GIORNO ORARIO ATTIVITÀ SETTIMANALE

LUNEDÌ POMERIGGIO 15,45 18,30 SERA 21,15 23,30 Ballo Latino Americano

MARTEDÌ POMERIGGIO 15,45 18,30 SERA 21,00 23,00 Coppa Campioni (TV)

MERCOLEDÌ POMERIGGIO 15,00 18,00 PARTITE A CARTE TRA DONNE SERA 21,00-23,00 Coppa Campioni (TV)

GIOVEDÌ POMERIGGIO 15,45-18,30

SERA 21,15-23,30 VENERDÌ POMERIGGIO 15,00 18,30 LAVORETTI A MAGLIA

SERA 20,45 23,00

SABATO POMERIGGIO 16,00 18,30 SERA 20,45-23,00 Campionato Calcio (TV)

DOMENICA

MATTINA 9,30 12,30 APERITIVO CON NOI

POMERIGGIO 16,00 18,30 Cinema Ragazzi (collaborazione al PIC) Campionato Calcio (TV)

SERA 20,45-23,00 Campionato Calcio (TV)

Tali turni sono ga-rantiti grazie alla assidua presenza dei volontari che aprono ogni gior-no secondo il turno scelto. I volontari sono tanti e grazie al loro prezioso agire possiamo garantire la apertura del NOI tutti i giorni dal lunedì alla dome-nica negli orari indicati.

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L’eco della Parrocchia- pag.6

Lunedì 04 Mar. Ore 7.30 Bonazzi FRANCO-Zardini GIOVANNI BATTISTA LUIGINA

Ore 17.00 Bussola MATTEO

Martedì 05 Mar. Ore 7.30 Bonomi don ORESTE Ore 17.00 ANIME BISOGNOSE-Viviani GIUSEPPE

Mercoledì 06 Mar. Ore 7.30 Savoia ALDO GIOVANNA Ore 17.00 Giacopuzzi GIANFRANCO

Giovedì 07 Mar.Ore 7.30 Bellini FRANCESCO ELISABETTA Ore 17.00 Nicolis LEONELLO LINA ANDREINA

Venerdì 08 Mar. Ore 7.30 In ringraziamento alla Madonna- GINA SILVIO GIUSEPPE Ore 16.00 Fusina LUIGI ANNAMARIA-intenzione offerente Ore 16.30 V I A C R U C I S Ore 20.30 V I A C R U C I S

Sabato 09 Mar. Ore 16.30 Lonardi GIOVANNI EMMA DOMENICO-Pinto SALVATORE CARMELA-

Cristanelli AURELIO NORMA

Ore 19.00 Ferrari PIETRO Montresor ANGELO Dodoni ANNAMARIA-Spada FRANCA-Ugolini ATTILIO MARIA

Domenica Ore 7.30 Righetti LUIGI REDENTA AUGUSTO

10 Mar. Ore 9.30 Zantedeschi ANTONIO-Pasquotto FRANCO

Ore 11.00 Riglione ANNA-Accordini AGOSTINO GIUDITTA Ore 18.00 Melchiotti PIETRO NATALINA

Lunedì 11 Mar. Ore 7.30 Zanetti STELLA

Ore 17.00 Ceradini LUCA

Martedì 12 Mar. Ore 7.30 Tedeschi SILVINO MARIANNA Ore 17.00 Filippini IGINA

Mercoledì 13 Mar. Ore 7.30 Zantedesschi ANGELO Denardi ONORINA Ore 17.00 Riolfi LUIGI fam Faccio-Bellorio LUIGINA

Giovedì 14 Mar.Ore 7.30 Lonardi FIUORENZO Ore 17.00 In ringraziamento

Venerdì 15 Mar. Ore 7.30 Morbioli-Zancali NEREO genitori-Pinzoni ANDREA ANGELA INES LUII-

GNA Ore 16.00 Bellorio IDA Ore 16.30 V I A C R U C I S Ore 20.30 V I A C R U C I S

Sabato 16 Mar. Ore 16.30 Spada FAUSTA-Raimondi AFRA-Farina REMO

Ore 19.00 Spada FRANCA-Marconi GIOVANNI

Domenica Ore 7.30 Vignola Simeoni-Bonvicini LUIGINO

17 Mar. Ore 9.30 Fasoli TERESINA

Ore 11.00 Fraccaroli ANGELO MARIA Ore 18.00 Maoli LUIGINA Zardini GIOVANNI BATTISTA