L'Eco del Bosco

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C'è una nuova giornalista a L'Eco del Bosco. Polly Pec è una tipa in gamba, ma il famoso Lupo non ne vuole sapere: lavorare con una pecora, lui? I casi un po' bizzarri che affronteranno insieme gli faranno cambiare idea... Dalla penna di Marco Iosa un racconto divertentissimo ma anche ricco di spunti di riflessione, mai scontati, sulla diversità. "L'Eco del Bosco", di Marco Iosa e Giovanni Nori, 2009, Zampanera - Camelozampa. 80 pp. illustrate, euro 8

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L’Elefante Ballerinoa pag. 5

Puzzole sull’orlo di una crisi di nervia pag. 35

Trenta piccoli Porcellinia pag. 23

scritto da MARCO IOSA

illustrato da GIOVANNI NORI

© 2009 ZAMPANERA EDITORE © 2012 CAMELOZAMPAwww.camelozampa.comwww.zampaneraeditore.itISBN 9788890303487

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Una strana coppia di giornalisti per i fatti più strani

Cinque storie per un lupo e una pecora che lavorano insieme

Un leone campione

a pag. 67

L’orso cattivoa pag. 51

L’ECO DEL BOSCO

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L’elefante ballerino

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«Chiamatemi Lupo»

disse Rino Tommaso, il rinoceronte che dirigeva L’Eco delBosco, il più letto tra tutti i giornali di Animalandia. La sua bella segretaria, Lella Gazzella, telefonò subito a Lupoe lo convocò nell’ufficio del direttore.Pochi minuti dopo, Lupo bussò alla porta di Rino Tommaso:quando entrò lo trovò, con sua grande sorpresa, assieme aduna palla di pelo bianco.«Voglio presentarti la tua nuova collega, caro Lupo» esordì ilrinoceronte.«Una pecora? » chiese Lupo sbalordito.«L’ho appena assunta qui a L’Eco del Bosco» disse RinoTommaso. «Da oggi lavorerete in coppia».«Io, il grande Lupo, lavorerò in coppia con una pecora?»«Il mio nome è Polly Pec» disse lei, felice di incontrarefinalmente il famoso giornalista Lupo. E allungò la zampa perstringergliela. Lupo la guardò dall’alto in basso. «Stai scherzando, vero direttore?» chiese al rinoceronte chesorrideva seduto dietro la sua grande scrivania.«No. Polly ha poca esperienza, ma ha studiato alla Bosconiprendendo il massimo dei voti. È una in gamba, Lupo».Ma Lupo non credeva alle parole di Rino Tommaso.

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Dove mai si era vista una pecora giornalista? Le pecore seguono il gregge, fanno quello che gli altri fanno,scrivono quello che gli altri pensano, perché le pecore nonsono coraggiose. Questo pensava Lupo. Invece RinoTommaso, che nei tanti anni da direttore aveva sviluppatoun’ottima capacità nel riconoscere i giovani talenti, avevadeciso di puntare su quella strana coppia: un lupo e unapecora, per scrivere di strane storie che accadevano adAnimalandia. «Ho già il primo articolo da affidarvi» disse il rinoceronte.«Avete mai sentito parlare di Sante il Ballerino?»«No» rispose Lupo. «Sante Elefante Ballerino?» chiese Polly.

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«Proprio lui! Pare che questo elefante sia un grandeballerino, eppure nessun teatro lo vuole perché il palco nonreggerebbe il suo peso. Voglio che mi scriviate un articolo digrande impatto su questo caso».«Ma direttore!» ululò Lupo «Prima mi affidi una pecoracome apprendista giornalista, poi il caso di un elefanteballerino?! Mi sembra di stare al circo invece che nellaredazione di un giornale. Io voglio scrivere di politica, del ReLeonida Leonis, dello sciopero dei veterinari…»«Per la politica c’è già Ines Lince. Lei ha occhio per questecose. A voi due invece affido una nuova rubrica sul nostrogiornale. Si intitolerà Stranimali: casi strani tra gli animali».Lupo era molto deluso, ma ebbe lo stesso la forza dirispondere con ironia: «Inizierò allora con un pezzo dal titolo:rinoceronte impazzito fa diventare giornalista una pecora».Rino Tommaso però non aveva altro tempo da perdere ebatté forte una zampa sulla sua scrivania. Il colpo risuonò per tutta Animalandia. «Ora basta, andate».Quando uscirono dall’ufficio di Rino Tommaso, Polly disse aLupo: «È davvero un piacere per me lavorare con ungiornalista famoso e bravo come te. Ma qual è il tuo nome?»

«Chiamami Lupo, Lupo e basta. Palla di pelo.»«Va bene, signor Lupo e basta».I due uscirono dall’edificio e si diressero verso Los Savanas,il quartiere dove abitava Sante Elefante. Durante il tragittochiesero informazioni a un piccione postino, che fugentilissimo e li accompagnò fin davanti la casa di SanteElefante. Fece loro anche tante domande sul perchévolessero incontrare Sante, su chi fossero, che lavorofacessero. Era un postino piccione impiccione.

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Polly era tutta emozionata perché era il suo primo lavoro.Bussò alla grande porta:

toc toc toc toc toc toc toc…

finché Lupo non la fece smettere.«Calmati» le disse. «E lascia parlare me».

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Un enorme elefante aprì la porta.«Sante Elefante?» chiese Lupo.«No, sono suo padre Dante Elefante»«Cercavamo suo figlio, sappiamo che è un ballerino».«Ma quale ballerino!» disse Dante «Dove mai si è visto unelefante ballerino?! Non sarete mica due impresari comequel gatto e quella volpe che sono venuti qui la settimanascorsa? Mio figlio deve smettere di sognare di fare ilballerino. È un elefante!».«Ma quali impresari» disse Polly «noi siamo due…»

«Siamo due ballerini!» esclamò Lupo.

Polly sgranò gli occhi, ma Lupo continuò dicendo che eranodue ballerini preoccupati perché se ora anche gli elefanti simettevano a fare i ballerini, non ci sarebbe stato più lavoroper loro. E per questo volevano convincere Sante a smetteredi ballare.«Due ballerini, voi due?» chiese Dante incredulo, grattandosila grossa testa con l’enorme proboscide.«Sì! Polly, fa vedere quel pezzo del Lago dei cigni… su, ballaPolly, balla…!».Polly cercò di mettersi sulle punte delle zampe posteriori,alzando le zampe anteriori, ma dopo pochi istanti persel’equilibrio e cadde a terra facendo un gran botto. Lupo allorabatté le mani gridando «Brava! Brava!», poi rivolgendosi aDante disse: «Nessuno fa la morte del cigno come Polly».Dante allora si convinse: «Se davvero volete convincere miofiglio a smettere di ballare siete i benvenuti, prego,accomodatevi» e si incamminò verso l’interno della grandeabitazione, facendo strada con il suo passo pesante.«Non siamo ballerini. È una bugia!» sussurrò Polly a Lupo.

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«Ora però abbiamo la fiducia del nasone. Vieni, entriamo,Palla di pelo».Si accomodarono intorno a un tavolo e Dante preparò un tèalle noccioline. Lupo notò che dentro casa era pieno di trappole per topi. «Da quanto tempo Sante balla?» chiese Lupo sorseggiandoil suo tè.«Da sempre. Da quando è nato, ogni volta che sentiva unamusica o anche solo il canto di un uccello, lui agitava il suogrosso sederone. E tutti noi elefanti ridevamo. Gli passeràun giorno, pensavo io. Gli passerà crescendo, pensavo. Orapesa quattro tonnellate e non gli è passata».Quattro tonnellate? Lupo si rese conto che era quasi ottantavolte il suo peso, ovvero sarebbe servito un branco di ottantalupi per fare il peso di quell’elefante. Incuriosito da questicalcoli chiese a Polly: «E tu quanto pesi, Palla di pelo?»«Peso ed età non si chiedono mai ad una signorina!» risposePolly, già imbarazzata per la bugia detta e per l’aver dovutoballare.«Certo che un elefante di quattromila chilogrammi chezompetta qua e là per un palco è cosa ben strana. Nepotrebbe venir giù il teatro… e non solo dagli applausi» disseLupo.«Tutti riderebbero di lui, capite perché voglio che smettasubito?!» disse preoccupato il padre di Sante.All’improvviso si sentirono dei pesanti passi avvicinarsi allacasa. Poi la porta si aprì e un elefante comparve sull’uscio:era Sante.«Vieni, Sante» disse il padre. «Questi due signori sono dueballerini. Sono venuti a parlarti. Avanti, signori. Dite a miofiglio quello che siete venuti a dirgli».

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Lupo si avvicinò all’elefante e disse: «Caro Sante, siamocolleghi. Ci accomuna la passione per la danza. La miagiovane collega Polly no, ma io ho tanti anni di esperienza.Ho girato i più grandi teatri: ma non ho mai visto un elefanteballerino. Cigni ballerini sì, antilopi ballerine sì, giraffeballerine sì e pure orsi ballerini sì. Elefanti ballerini no.Vorresti farci vedere un pezzo di danza?».«Con molto piacere, colleghi!» rispose Sante. «Venite fuori e vi mostrerò» e uscì, prendendo un piccolostereo portatile.«Ma come? E il discorso sul lasciar stare ladanza?» chiese Dante.«Se giudicassi prima di aver visto, Sante nonmi crederebbe. Gli dirò che è sgraziato epesante, ciccione e goffo, ma dopoaver attentamente osservato lasua prova di ballo».

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«Senza esagerare!» disse il padre, agitando le enormi zanne.«Non vorrei ci restasse troppo male».«Mi lasci fare: quando ci vuole ci vuole» disse Lupo.Uscirono tutti fuori. Sante stava facendo qualche esercizio per sgranchirsi le ossa.Poi si avvicinò allo stereo e fece partire la canzone “Chesensazione” di Irene Rana.Si mise sulle punte delle zampe posteriori, cosa che prima

non era riuscita a fare Polly.Nel vedere quell’enorme

elefante sulle punte,Lupo dovette mor-

dersi la lingua pernon ridere. Poi però Sante

cominciò a muo-versi, saltava di

qua e di là leggia-dro come una far-

falla, seguendo iltempo della musica.

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Intanto dallo stereo la voce di Irene Rana intonava queste parole:

Prima non c’era niente,ma ora c’è un sognonella mia mente e di sognarlo ho bisogno.

Polly ancheggiava e batteva le zampe. E ben presto ancheLupo si sorprese a tenere il tempo con una zampa.

Quando Sante finì, Lupo e Dante si guardaronorimanendo in silenzio. Dopodiché si salutarono, nonc’era più bisogno di parole.«Vi è piaciuto?» chiese Sante prima che i due se ne andassero. «È stato bellissimo» disse Polly. Anche il padre di Sante,Dante, era commosso dall’interpretazione di suo figlio.

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«Lo saprai presto se ci èpiaciuto. Andiamo, Palla dipelo» disse Lupo. L’indomani su L’Eco del Boscouscì questo articolo.

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Ballare non è solo muovere il

corpo. Ballare non è solo se-

guire un ritmo. Ballare è co-

municare emozioni attraverso

il movimento. Ed è proprio

quello che questo enorme ele-

fante sa fare meglio. Lui non

segue un ritmo, lui non muove

il suo enorme corpo. Lui parla

con il suo corpo, lui interpreta

il ritmo. E tanto talento non

può andare sprecato solo per-

ché non esiste ancora un palco

abbastanza robusto da

sostenere il suo peso, o perché

non esiste un pubblico intelli-

gente abbastanza da apprez-

zare la sua bravura. Fino a ieri

non esisteva neanche un ele-

fante ballerino. Fino a ieri.

Lupo & Polly Pec

L’Eco del Bosco

Il primo elefante ballerinoha bisogno di un teatro edi un pubblico capaci disostenere il suo talento.

Stranimali casi strani tra gli animali

Sante L’Elefantein cerca di un palco

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C’è una nuova giornalista a L’Eco del Bosco. Polly Pec è una in gamba, ma ilfamoso Lupo non ne vuole sapere:lavorare con una pecora, lui? I casi un po’ bizzarri cheaffronteranno insieme gli faranno

cambiare idea...

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i peli di gatto