Leader report 8

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Anno CVI - N. 26 - 26 giugno 2014 www.gal2.it - [email protected] Attività promozionali Leader Report LA V OCE DEL GAL PREALPI E DOLOMITI Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’ Europa investe nelle Zone Rurali Il presidente del GAL Prealpi e Dolomiti, Alberto Peterle, sottolinea l’importanza strategica del MultifondoCari lettori, questo intervento rappresenta per me la prima occasione per presen- tarmi, dopo essere stato designato dall’Assemblea dei soci quale nuovo presidente del GAL Prealpi e Dolo- miti, presso il quale già rivestivo la carica di vicepresidente. Innanzitut- to, vorrei ringraziare il presidente che mi ha preceduto, Pietro Gaio, per il lavoro che ha svolto con gran- de dedizione e capacità a favore del territorio in questi ultimi anni. La mia nomina giunge in un mo- mento importante e delicato. In que- sti giorni si stanno, infatti, definen- do i programmi operativi regionali a valere sui principali fondi strutturali europei. Mi riferisco in particolare al Piano di Sviluppo Rurale (fondo FEARS – Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) e al Piano Operativo Regionale (fondo FERS – Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale). All’interno di questi Piani, giunti quasi alla fine del loro processo di maturazione, si intrave- dono già alcuni caratteri distintivi. Chiara e significativa appare la ten- denza – più volte declinata dal nostro assessore regionale all’Agricoltura, Franco Manzato – di “concentrare” le misure: si punta, cioè, su un numero ridotto di temi e priorità su cui con- centrare le risorse, senza disperde- re energie in pluralità di iniziative. Tale strategia di concentrazione po- trebbe anche caratterizzare il nostro nuovo Piano di Azione Locale (PAL) 2014-2020, al quale dovremo lavora- re una volta approvato il PSR regio- nale, per poi sottoporlo all’attenzione della Regione e del Territorio. La montagna veneta, ed in parti- colare quella bellunese, si sta prepa- rando già da tempo a questo momen- to. Il mio impegno, in questi primi mesi di presidenza, è stato quello di portare all’attenzione degli Organi regionali la position paper di “Monta- gna Veneta 2020” affinché diventas- se parte integrante della strategia regionale di sviluppo. In questo do- cumento, frutto del lavoro concertato di tutto il territorio, è stata analiz- zata puntualmente la realtà della Montagna Veneta, i punti di forza e di debolezza e sono stati individuati anche gli strumenti per realizzare efficaci politiche di sviluppo. Tra i tanti ne cito solo uno: la possibilità di attingere, da parte del territorio e dei GAL, a più fon- di (utilizzare, quindi, il cosiddetto “Multifondo”). Se da una parte, in- fatti, dobbiamo osservare che per quanto riguarda il fondo strutturale FEARS, nella passata programma- zione 2007-2013, quasi il 40% delle risorse complessive sono arrivate alla Montagna Veneta, dall’altro dobbiamo constatare come invece alla montagna siano arrivate solo le briciole del fondo FESR, il quale è stato impiegato molto meglio nelle zone di pianura. È un dato che de- ve far riflettere, di fronte al quale non possiamo rimanere indifferenti e inerti. Anche per questo motivo colgo l’occasione per invitare tutti all’evento in programma a Belluno il 28 giugno, di cui diamo notizia nel box a lato. Per il territorio questa è un’occa- sione da non perdere. La possibilità per i GAL (ma non solo) di avere ac- cesso al “Multifondo” è infatti non solo un invito che arriva direttamen- te dall’Unione Europea ma anche, e soprattutto, una possibilità espres- samente prevista dall’Accordo di Parternariato recentemente appro- vato, ovvero dallo strumento princi- pe di programmazione nazionale dei fondi strutturali e di investimento europei assegnati all’Italia per la programmazione 2014-2020. Agire in una logica di multifondo, infatti, non permetterebbe solo di introitare per il 2014-2020 maggiori risorse da investire nello sviluppo della nostra provincia, ma consentirebbe soprat- tutto un utilizzo migliore di tali fon- di, coordinando più efficacemente la strategia a livello locale ed evitando, ad esempio, che uno stesso progetto concorra a fondi diversi, disperdendo energie e diminuendo le possibilità di successo. Il GAL Prealpi e Dolomiti nei pros- simi mesi, quindi, perseguirà que- sto importante obiettivo, contando sull’impegno e sulla professionalità delle persone che vi lavorano ma anche sugli stimoli che verranno dal territorio e dalle realtà locali. Vi aspetto numerosi al convegno del 28 giugno prossimo e sono a vostra disposizione per ascoltare le Vostre proposte o per qualsiasi chiarimento sui progetti in corso. Alberto Peterle – Presidente del GAL Prealpi e Dolomiti. EDITORIALE I Programmi europei e la montagna Seminario «I Programmi europei e la monta- gna – Presentazione dei Program- mi di Sviluppo Rurale (FEASR) e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) della Regione Veneto per il periodo 2014-2020». SABATO 28 GIUGNO ORE 9.00 Sala convegni dell’Hotel Villa Carpenada a Belluno. Evento promosso dai GAL della Provincia di Belluno Relatori: Franco Contarin, Diret- tore della Sezione Piani e program- mi settore primario della Regione Veneto e Pietro Cecchinato, Diret- tore della Sezione Programmazio- ne Autorità di Fondo FESR. Lattebusche, già «Latteria So- ciale Cooperativa della Vallata Feltrina», festeggia quest’anno l’importante traguardo dei 60 anni di attività, essendo nata nel 1954 per iniziativa di 36 soci fondatori. Affermatasi ben presto come realtà locale, oggi Lattebu- sche è presente su buona parte del territorio nazionale, occupan- do importanti settori di mercato anche all’estero. I dipendenti sono attualmente oltre 200, dislocati in quattro stabilimenti di produ- zione e sei spacci aziendali, tutti localizzati nel territorio regiona- le, ai quali si uniscono, dallo scor- so mese di maggio, altri cinque punti vendita diretti localizzati in Friuli-Venezia Giulia, a Por- denone e dintorni. 400 SOCI E OLTRE UN MILIONE DI ETTOLITRI DI LATTE ALL’ANNO Il latte bovino, raccolto e con- ferito annualmente dai 400 soci, supera il milione di ettolitri, al solo stabilimento di Busche ne viene conferito più del 40%, ov- vero all’incirca 450.000 ettolitri. La lavorazione di circa 3.000 et- tolitri di latte al giorno dà vita ad un’ampia gamma di prodotti, che permette un’importante diversifi- cazione dell’offerta incentrata su prodotti di qualità e sulle produ- zioni tipiche: dal latte fresco «Alta Qualità», allo yogurt, al gelato, fino ai formaggi, sia freschi che stagionati, tra cui si ricordano i formaggi Piave e Montasio (en- trambi marchiati D.O.P.) e i for- maggi Schiz, Busche e Dolomiti. CON LEADER POTENZIATI GLI IMPIANTI L’intervento finanziato dal GAL Prealpi e Dolomiti ha ri- guardato il potenziamento dell’impianto di produzione della mozzarella e il completo rifaci- mento del reparto «gelato arti- gianale» del Bar Bianco. «Negli ultimi anni – sottolinea Lattebu- sche – il trend di vendita di questi prodotti risulta essere in costante crescita. Nel 2013 la produzione di mozzarella è stata di circa 400 tonnellate, il 36% in più rispetto al 2008, mentre con il gelato ab- biamo superato le 30 tonnellate, il 50% in più». Sostanzialmente, si è trattato di investimenti di aggior- namento tecnologico che hanno riguardato l’ammodernamento e il potenziamento degli impianti di produzione, diretti quindi al- la riduzione dei costi aziendali, all’efficienza e alla redditività. «Ci siamo sempre orientati – ci rivelano – a soddisfare il cliente con forti investimenti per l’aggior- namento tecnologico e professio- nale: tali sforzi hanno trovato sempre una buona risposta dai clienti e un forte apprezzamento dal mercato. Con questo progetto si perseguono obbiettivi di qualità e garanzia del prodotto, al fine di assicurare un’immagine sempre migliore della nostra azienda e una maggiore penetrazione nei mercati». NATA NEL 1954 PER INIZIATIVA DI 36 SOCI FONDATORI ATTUALMENTE I SOCI SONO 400 Lattebusche: 60 anni di storia, investimenti e crescita L’azienda bellunese, sorta come latteria sociale a valenza locale, ha varcato i confini regionali e nazionali Il finanziamento del GAL Prealpi e Dolomiti ha contribuito a potenziare gli impianti produttivi Il nuovo impianto tecnologico di produzione della mozzarella. Viaggio tra le iniziative finanziate dal GAL Dallo stabilimento di Lattebusche, percorrendo la “Digressione M” del Cammino delle Dolomiti I risultati della programmazione 2007-2013 del GAL Prealpi e Dolomiti si stanno concretizzando in maniera evidente: tra progetti ultimati e altri in fase di esecuzione, continua il “viag- gio” di Leader Report tra alcune delle iniziative realizzate sul territorio. In questo numero proponiamo tre interventi: il pri- mo riguarda un contributo a valere sulla Misura 123 - Azione 1, volta ad accrescere il valore aggiunto dei prodotti agricoli; il secondo è relativo alla Misura 311 - Azione 2, finalizzata a incentivare lo sviluppo dell’ospitalità agrituristica; il terzo intervento è relativo alla Misura 313 - Azione 1, riguardante un itinerario che si collega al Cammino delle Dolomiti.

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E' disponibile l'ultimo numero di Leader Report, inserto quadrimestrale de L'Amico del Popolo. In questo numero: - i Programmi europei e la montagna a cura del nostro presidente Alberto Peterle; - tre iniziative finanziate dal GAL: "Lattebusche, 60 anni di storia, investimenti e crescita", "Un bioagriturismo vegetariano e vegano" ed infine la nuova "Digressione "M" del Cammino delle Dolomiti"; - Open GAL: la trasparenza nello stato di attuazione tecnico economico dei progetti finanziati dal GAL, chi abbiamo finanziato? dove? per fare cosa?; - e altri interessanti articoli riguardanti i fondi europei e il nuovo periodo di programmazione 2014-2020.

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Anno CVI - N. 26 - 26 giugno 2014 www.gal2.it - [email protected]

Attività promozionali

Leader ReportLa Voce deL GaL PreaLPi e doLomiti

F o n d o E u r o p e o A g r i c o l o p e r l o S v i l u p p o R u r a l e : l ’ E u r o p a i n v e s t e n e l l e Z o n e R u r a l i

Il presidente del GAL Prealpi e Dolomiti, Alberto Peterle, sottolinea l’importanza strategica del “Multifondo” Cari lettori,questo intervento rappresenta per

me la prima occasione per presen-tarmi, dopo essere stato designato dall’Assemblea dei soci quale nuovo presidente del GAL Prealpi e Dolo-miti, presso il quale già rivestivo la carica di vicepresidente. Innanzitut-to, vorrei ringraziare il presidente che mi ha preceduto, Pietro Gaio, per il lavoro che ha svolto con gran-de dedizione e capacità a favore del territorio in questi ultimi anni.

La mia nomina giunge in un mo-mento importante e delicato. In que-sti giorni si stanno, infatti, definen-do i programmi operativi regionali a valere sui principali fondi strutturali europei. Mi riferisco in particolare al Piano di Sviluppo Rurale (fondo FEARS – Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) e al Piano Operativo Regionale (fondo FERS – Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale). All’interno di questi Piani, giunti quasi alla fine del loro processo di maturazione, si intrave-dono già alcuni caratteri distintivi. Chiara e significativa appare la ten-denza – più volte declinata dal nostro assessore regionale all’Agricoltura, Franco Manzato – di “concentrare” le misure: si punta, cioè, su un numero

ridotto di temi e priorità su cui con-centrare le risorse, senza disperde-re energie in pluralità di iniziative. Tale strategia di concentrazione po-trebbe anche caratterizzare il nostro nuovo Piano di Azione Locale (PAL) 2014-2020, al quale dovremo lavora-re una volta approvato il PSR regio-nale, per poi sottoporlo all’attenzione della Regione e del Territorio.

La montagna veneta, ed in parti-colare quella bellunese, si sta prepa-rando già da tempo a questo momen-to. Il mio impegno, in questi primi

mesi di presidenza, è stato quello di portare all’attenzione degli Organi regionali la position paper di “Monta-gna Veneta 2020” affinché diventas-se parte integrante della strategia regionale di sviluppo. In questo do-cumento, frutto del lavoro concertato di tutto il territorio, è stata analiz-zata puntualmente la realtà della Montagna Veneta, i punti di forza e di debolezza e sono stati individuati anche gli strumenti per realizzare efficaci politiche di sviluppo.

Tra i tanti ne cito solo uno: la possibilità di attingere, da parte del territorio e dei GAL, a più fon-di (utilizzare, quindi, il cosiddetto “Multifondo”). Se da una parte, in-fatti, dobbiamo osservare che per quanto riguarda il fondo strutturale FEARS, nella passata programma-zione 2007-2013, quasi il 40% delle risorse complessive sono arrivate alla Montagna Veneta, dall’altro dobbiamo constatare come invece alla montagna siano arrivate solo le briciole del fondo FESR, il quale è stato impiegato molto meglio nelle zone di pianura. È un dato che de-ve far riflettere, di fronte al quale non possiamo rimanere indifferenti e inerti. Anche per questo motivo colgo l’occasione per invitare tutti

all’evento in programma a Belluno il 28 giugno, di cui diamo notizia nel box a lato.

Per il territorio questa è un’occa-sione da non perdere. La possibilità per i GAL (ma non solo) di avere ac-cesso al “Multifondo” è infatti non solo un invito che arriva direttamen-te dall’Unione Europea ma anche, e soprattutto, una possibilità espres-samente prevista dall’Accordo di Parternariato recentemente appro-vato, ovvero dallo strumento princi-pe di programmazione nazionale dei fondi strutturali e di investimento europei assegnati all’Italia per la programmazione 2014-2020. Agire in una logica di multifondo, infatti, non permetterebbe solo di introitare per il 2014-2020 maggiori risorse da investire nello sviluppo della nostra provincia, ma consentirebbe soprat-tutto un utilizzo migliore di tali fon-di, coordinando più efficacemente la strategia a livello locale ed evitando, ad esempio, che uno stesso progetto concorra a fondi diversi, disperdendo energie e diminuendo le possibilità di successo.

Il GAL Prealpi e Dolomiti nei pros-simi mesi, quindi, perseguirà que-sto importante obiettivo, contando sull’impegno e sulla professionalità

delle persone che vi lavorano ma anche sugli stimoli che verranno dal territorio e dalle realtà locali. Vi aspetto numerosi al convegno del 28 giugno prossimo e sono a vostra disposizione per ascoltare le Vostre proposte o per qualsiasi chiarimento sui progetti in corso.

Alberto Peterle – Presidente del GAL Prealpi e Dolomiti.

EDITORIALE

I Programmi europei e la montagnaSeminario

«I Programmi europei e la monta-gna – Presentazione dei Program-mi di Sviluppo Rurale (FEASR) e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) della Regione Veneto per il periodo 2014-2020».

SAbAto 28 gIugnooRE 9.00

Sala convegni dell’Hotel Villa Carpenada a belluno.

Evento promosso dai GALdella Provincia di Belluno

Relatori: Franco Contarin, Diret-tore della Sezione Piani e program-mi settore primario della Regione Veneto e Pietro Cecchinato, Diret-tore della Sezione Programmazio-ne Autorità di Fondo FESR.

Lattebusche, già «Latteria So-ciale Cooperativa della Vallata Feltrina», festeggia quest’anno l’importante traguardo dei 60 anni di attività, essendo nata

nel 1954 per iniziativa di 36 soci fondatori. Affermatasi ben presto come realtà locale, oggi Lattebu-sche è presente su buona parte del territorio nazionale, occupan-

do importanti settori di mercato anche all’estero. I dipendenti sono attualmente oltre 200, dislocati in quattro stabilimenti di produ-zione e sei spacci aziendali, tutti localizzati nel territorio regiona-le, ai quali si uniscono, dallo scor-so mese di maggio, altri cinque punti vendita diretti localizzati in Friuli-Venezia Giulia, a Por-denone e dintorni.

400 sOcI E OLTREun mILIOnE DI ETTOLITRIDI LATTE ALL’AnnO

Il latte bovino, raccolto e con-ferito annualmente dai 400 soci, supera il milione di ettolitri, al solo stabilimento di Busche ne viene conferito più del 40%, ov-vero all’incirca 450.000 ettolitri. La lavorazione di circa 3.000 et-tolitri di latte al giorno dà vita ad un’ampia gamma di prodotti, che permette un’importante diversifi-cazione dell’offerta incentrata su prodotti di qualità e sulle produ-

zioni tipiche: dal latte fresco «Alta Qualità», allo yogurt, al gelato, fino ai formaggi, sia freschi che stagionati, tra cui si ricordano i formaggi Piave e Montasio (en-trambi marchiati D.O.P.) e i for-maggi Schiz, Busche e Dolomiti.

cOn LEADERpOTEnzIATI gLI ImpIAnTI

L’intervento finanziato dal GAL Prealpi e Dolomiti ha ri-guardato il potenziamento dell’impianto di produzione della mozzarella e il completo rifaci-mento del reparto «gelato arti-gianale» del Bar Bianco. «Negli ultimi anni – sottolinea Lattebu-sche – il trend di vendita di questi prodotti risulta essere in costante crescita. Nel 2013 la produzione di mozzarella è stata di circa 400 tonnellate, il 36% in più rispetto al 2008, mentre con il gelato ab-biamo superato le 30 tonnellate, il 50% in più». Sostanzialmente, si è trattato di investimenti di aggior-

namento tecnologico che hanno riguardato l’ammodernamento e il potenziamento degli impianti di produzione, diretti quindi al-la riduzione dei costi aziendali, all’efficienza e alla redditività. «Ci siamo sempre orientati – ci rivelano – a soddisfare il cliente con forti investimenti per l’aggior-namento tecnologico e professio-

nale: tali sforzi hanno trovato sempre una buona risposta dai clienti e un forte apprezzamento dal mercato. Con questo progetto si perseguono obbiettivi di qualità e garanzia del prodotto, al fine di assicurare un’immagine sempre migliore della nostra azienda e una maggiore penetrazione nei mercati».

nATA nEL 1954 pER InIzIATIvA DI 36 sOcI fOnDATORI ATTuALmEnTE I sOcI sOnO 400

Lattebusche: 60 anni di storia, investimenti e crescitaL’azienda bellunese, sorta come latteria sociale a valenza locale, ha varcato i confini regionali e nazionali

Il finanziamento del GAL Prealpi e Dolomiti ha contribuito a potenziare gli impianti produttivi

Il nuovo impianto tecnologico di produzione della mozzarella.

Viaggio tra le iniziativefinanziate dal GALDallo stabilimento di Lattebusche, percorrendola “Digressione M” del Cammino delle DolomitiI risultati della programmazione 2007-2013 del gAL Prealpi e Dolomiti si stanno concretizzando in maniera evidente: tra progetti ultimati e altri in fase di esecuzione, continua il “viag-gio” di Leader Report tra alcune delle iniziative realizzate sul territorio. In questo numero proponiamo tre interventi: il pri-mo riguarda un contributo a valere sulla Misura 123 - Azione 1, volta ad accrescere il valore aggiunto dei prodotti agricoli; il secondo è relativo alla Misura 311 - Azione 2, finalizzata a incentivare lo sviluppo dell’ospitalità agrituristica; il terzo intervento è relativo alla Misura 313 - Azione 1, riguardante un itinerario che si collega al Cammino delle Dolomiti.

Page 2: Leader report 8

Dalla ventennale condu-zione biologica di campi, orti e frutteti nasce il risto-rante vegetariano e vegano dell’agriturismo “Campo di Cielo”. I proprietari Renzo e Teresa, gestori per nove anni del rifugio Scarpa (sul Monte Agner), con l’intento di migliorare il percorso di qualità intrapreso in quota, hanno beneficiato di un con-tributo del GAL Prealpi e Do-lomiti per la realizzazione di una struttura in bioedilizia,

fatto interamente in legno massiccio.

Situato su un declivio dalla splendida vista panoramica sulla vallata feltrina, a 10 minuti da Cesiomaggiore, “Campo di Cielo” è un agri-turismo biologico che produce ortaggi, frutta, mais e piccoli frutti in poco più di un ettaro di terreno. Qui, per chi vuole concedersi una pausa dalla stressante vita quotidiana, è presente una particolare struttura ricettiva realizza-

ta in chiave di sostenibilità ambientale. Totalmente rico-struito nel 2012 là dove c’era una vecchia casa di cam-pagna, l’edificio si sviluppa su tre piani fuori terra, in-teramente realizzato con materiali eco-compatibili ad alto isolamento termico, un sistema con pompa di calore e un impianto fotovoltaico che assicurano il benesse-re totale e sostenibile degli ospiti, conferendo alla strut-tura una propria autonomia

energetica.

Dalla terra al piatto tra profumi, colorie relax

Al suo interno, dove il le-gno rende ogni spazio caldo e confortevole, ci sono quat-tro camere con ampi bagni, sauna e biblioteca, e un ri-storantino bio-vegetariano. Il menù, dall’antipasto al dolce, viene quasi completamente elaborato con prodotti col-tivati e trasformati dai pro-

prietari. La cura dei colori, dei suoni, dei profumi e le ampie vetrate affacciate sul giardino, creano un’atmosfe-ra distensiva e rilassante che può essere ancor più apprez-zata nelle giornate di sole

L’Amico del Popolo26 GIuGno 2013 - n. 26II Leader Report

percorso intercomunale tra Belluno e ponte nelle alpi

Digressione “M” del Cammino delle DolomitiIl percorso per escursionisti nelle Dolomiti Bellunesi - anello di 500 km da percorrere

a tappe - si arricchisce di un nuovo tratto che va da Pian di Vedoia a SargnanoIspirato al Cammino di Santiago, il Cam-

mino delle Dolomiti è un lungo itinerario ad anello (500 chilometri circa) che in 30 tappe principali e 13 digressioni (distinte con le lettere che vanno dalla A alla o), abbraccia l’intera provincia di Belluno e unisce aspetti di interesse religioso-artistico (chiesette, santuari, edicole, ecc.) ad altri di interesse culturale, naturalistico ed escursionistico.

Il percorso intercomunale tra Belluno e Ponte nelle Alpi, sulla parte bassa del Mon-te Serva, prende il nome di Digressione ‘‘M’’. La zona va dal pontalpino Pian di Vedoia alla frazione bellunese di Sargnano.

L’intervento finanziato dal GAL Prealpi e Dolomiti e realizzato dell’unione Montana Bellunese, ha arricchito il Cammino delle Dolomiti di un nuovo tratto che consente di

percorrere antiche mulattiere e strade di montagna, attraversare alcuni centri storici minori e imbattersi in stupende chiesette, ville, capitelli, fontane nascoste, nonché di scoprire le bellezze naturali dell’area pede-montana ai piedi del Serva e gli angoli più nascosti e meno conosciuti dai turisti.

nel punto della 26a tappa, questo nuovo percorso permette di raggiungere diretta-mente Belluno, attraversando Ponte nelle Alpi, proseguendo, con la 29a tappa, sull’i-tinerario principale. Partendo da Pian di Vedoia, quindi Polpet, attraversando il Rio Secco in località Coltron si arriva a Saf-forze, di seguito zona pedemontana di San Liberale – Sala per raggiungere la Città.

Il percorso è facilmente percorribile a pie-di da famiglie e gruppi di pellegrini.

L’intervento è consistito sostanzialmente nella riqua-lificazione dell’itinerario, rendendo ben riconoscibile il tracciato, organizzando punti di sosta attrezzati e segnalando le emergenze e i servizi presenti. In alcuni tratti si è intervenuti per migliorare l’accessibilità, installare elementi di pro-

tezione, mettere in si-curezza l’itinerario e valorizzare elementi e aree di pregio. Vedia-mo, in breve, i tratti salienti di ciascun tratto.

pian Di VeDoia. Attraversato il sotto-passaggio della ferrovia, si percorre un bre-ve tratto di sentiero esistente, con pendenze anche pronunciate. oltre alla manutenzione ordinaria, si sono realizzati dei gradini in legno per favorire il passaggio degli escur-sionisti. È stato inoltre creato un nuovo tratto per risalire il bosco sopra la ferro-via, diminuendo la pendenza del tracciato originario e migliorando, di conseguenza, l’accessibilità. Per questo tratto è stata co-struita una palizzata di consolidamento del ciglio sul lato verso valle con l’inserimento di scalini in legno. Lungo il percorso, infi-ne, è stato realizzato un punto di sosta con panche in legno, sfruttando una posizione panoramica.

rio secco. Il torrente Rio Secco segna il confine tra i comuni di Belluno e Ponte nelle Alpi. L’intervento ha riguardato il col-

legamento del percorso già esistente sulle due sponde, grazie all’attraversamento a guado e la creazione di un breve tratto di sentiero. Sulla sponda destra, il percorso è ben segnalato e si sviluppa nel tratto di bo-sco più in alto, per poi scendere sul torrente. Sul lato opposto, l’area è stata riqualificata in seguito alla realizzazione di un’opera di presa dell’acquedotto, attraverso il riporto di terreno vegetale e l’inerbimento delle su-perfici rovinate.

safforze-fiammoi. In questo tratto il percorso che proviene da Ponte nelle Alpi si innesta, tramite il sottopasso ferroviario esi-stente, con l’area di Villa Montalban. Attra-verso la strada vicinale si risale il versante del monte Serva. Lungo il percorso è stato eseguito un intervento di manutenzione or-dinaria: pulizia dalla vegetazione, inghia-iatura e posa di canalette in legno. A fine tracciato, approfittando della presenza di un abbeveratoio, è stato realizzato un punto di sosta con due panche e una tabella. Per dare continuità al percorso, e per problematiche di percorribilità del tracciato originario, è stato infine creato un tratto ex novo, by-passando quindi la vecchia strada vicinale.

sargnano-peDeserVa. L’itinerario segue strade comunali per lo più asfaltate. L’unico tratto con fondo naturale riguar-da una porzione di strada, tra Sargnano e Pedeserva, che ha un fondo naturale. L’intervento ha riguardato la manutenzio-ne ordinaria di questo tratto, consistente nella pulizia dalle piante, nella finitura con ghiaia rullata e l’inserimento di alcune ca-nalette in legno.Alcuni lavori in Pian di Vedoia e sul Rio Secco. (Foto S. De Val)

cesiomaggiore agriturisimo ‘‘campo Di cielo’’

Un bioagriturismo vegetariano e veganoGrazie a un contributo del GAL Prealpi e Dolomiti, ha preso vita un agriturismo del tutto particolare. Cucina vegetariana e vegana in un edificio rispettoso dell’ambiente

L’interno della sala ristorante.

quando è possibile pranzare all’aperto sull’ampia veran-da o nel giardino, attrezzati anche con piacevoli amache.

«Si può vivere di agricoltu-ra biologica con poco più di un ettaro di superficie colti-vata e con assenza totale di meccanizzazione?», chiedia-mo a Teresa, che sicura ribat-te come con questa attività «di certo non ci si arricchisce, ma la qualità della vita che facciamo qui è ottima, il la-voro è a dimensione d’uomo e va di pari passo con i ritmi naturali. L’attività agrituri-stica funziona bene, la sen-sibilità verso le tematiche ecologiche e biologiche è in crescita, soprattutto all’este-ro, da cui provengono la mag-gior parte dei nostri ospiti».

un piccolo mondo, quello di “Campo di Cielo”, in cui la cordiale semplicità dei gesto-ri e la simpatia del cane Lu-cki creano un clima familiare che favorisce lo stare assieme e lo spirito di condivisione.La splendida veranda all’aperto che si affaccia sul giardino.

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Nella vita di tutti i giorni sentia-mo continuamente parlare di indici, rapporti, Pil, spread, percentuale di disoccupati, rapporto deficit/Pil, ecc. È spesso difficile, anche per gli “ad-detti ai lavori”, capire di che cosa si tratta oppure anche solo compren-dere perché servono tutti questi

numeri. Questi e altri dati, magari meno noti, servono a capire che cosa l’amministrazione pubblica sta fa-cendo e a valutare che cosa sia più opportuno fare.

Facciamo un esempio: supponia-mo che si voglia attuare una politica per la riduzione della disoccupazio-

ne: il Governo decide che darà degli incentivi alle imprese che assumono nuovo personale. Dopo un anno di attuazione degli incentivi qualcuno potrebbe chiedersi: ha funzionato? Quanto è costato alla collettività (cioè a noi tutti che paghiamo le tas-se) ogni occupato in più creato dagli incentivi che abbiamo dato alle im-prese? È chiaro che se non avessimo dei dati statistici che ci permettono di sapere come cambia il numero di occupati, non saremmo in grado di rispondere a questa domanda.

Quanto detto sopra vale al livel-lo più alto, quando cioè si tratta di politiche nazionali ed europee, ma dovrebbe valere anche a livelli in-feriori, ovvero quando entrano in gioco le politiche attuate dalle Re-gioni, dalle Province o dai Comuni. Purtroppo, il monitoraggio e la valu-tazione delle politiche è obbligatorio solo per le politiche europee, e spesso sia a livello nazionale che ai livelli più bassi ci si dimentica di quanto sia utile valutare gli investimenti prima di farli, non solo in termini di costo, ma anche di utilità pubbli-ca, evitando così di costruire strade che nessuno percorrerà, ospedali che non servono, aeroporti che sono co-stretti a chiudere dopo qualche anno perché nessuno li usa.

A livello europeo il concetto di monitoraggio e valutazione delle politiche è profondamente cambiato negli ultimi anni. Nella nuova pro-grammazione 2014-2020 ci si con-centrerà non tanto su quanto viene realizzato, ma sul raggiungimento degli obiettivi che ci si è posti. Tanto per capirci, se con i finanziamenti pubblici voglio aumentare il turismo nelle aree montane, non andrò a ve-dere solo quante strutture ho finan-ziato, ma piuttosto se la presenza di turisti in quelle aree è effettivamen-te aumentata.

Cosa cambia? Fondamentalmen-te che in questo modo si dovrebbe evitare di finanziare opere inutili, concentrandosi su quelle che hanno i maggiori effetti sull’obiettivo che inizialmente ci si era posti.

Purtroppo negli interventi di pic-cola scala o al livello locale (come ad esempio a livello di GAL o di Comu-ne) i problemi per mettere in atto ta-li tecniche e modalità di valutazione sono rappresentati dalla disponibi-

lità di dati statistici disaggregati. È infatti più facile sapere qual è

il numero di occupati o di presenze turistiche (solo a titolo di esempio) a livello nazionale piuttosto che ave-re la stessa informazione a livello comunale o di GAL. Se si vuole - co-me sarebbe opportuno e corretto -

arrivare a forme di monitoraggio e valutazione anche a livello locale è necessario che vengano resi disponi-bili dati al livello più disaggregato possibile, solo così si potranno attua-re forme di valutazione delle politi-che e degli interventi a livello locale.

Luca Cesaro - Inea

L’Amico del Popolo26 GiuGNo 2013 - N. 26 iiiLeader Report

Come evitare gli spreChi nella spesa pubbliCa

L’importanza della valutazione delle politiche pubbliche

Cooperazione interterritorialeIl progetto «Piave-Live» alla Biennale di Venezia

In occasione della Biennale di Venezia – XIV Mostra Internazionale di Architettura, i GAL Prealpi e Dolomiti, GAL Alta Marca, GAL Terre di Marca e VeGAL hanno realizzato una mostra multimediale per la promozione del progetto «Piave-Live», in collaborazione con l’Associa-zione «Verdi Acque» promotrice del progetto «La Piave».L’iniziativa si articolerà attorno alla mostra organizzata nella prestigiosa sede della Serra dei Giardini (luogo di eventi collaterali della Biennale di Venezia), dove verranno esposti i materiali del laboratorio di ricerca-azione e saranno coinvolte figure di livello nazionale e internazionale in una serie di eventi, seminari, attività aperte a tutti e legate a parole chiave come «Acqua-Paesaggio-Comunità».

Venezia, Serra dei Giardinifino al 7 settembre 2014

Per informazioni visita la pagina dedicata al progetto:www.gal2.it/progetti-di-cooperazione/progetto-piave-live

Chi abbiamo finanziato? Dove? Per fare cosa?È disponibile la mappa con la localizzazione de-gli interventi finanziati dal GAL: www.gal2.it/open-gal.Gli interventi visualizzabili rappresentano unicamen-te gli interventi conclusi e liquidati, con riferimento al mese di maggio 2014.

I Presidenti dei GAL coinvolti nel Progetto.

open galla trasparenza nello stato

di attuazione tecnico/economicodei progetti finanziati

con le risorse per lo sviluppo rurale

giugno 2014

bandi attivati: 39, di cui conclusi 16interventi: 180, di cui conclusi 86

(68 privati, 18 pubblici)

Contributi assegnati: 8.996.185 €,di cui liquidati 4.332.220 €

investimento totale: 15.499.453 €,di cui conclusi 8.742.551 €

Page 4: Leader report 8

L’Amico del Popolo26 giugno 2012 - n. 26iV Leader Report

Quadro Finanziario Pluriennale ue

Differenze tra i periodidi programmazione

2007-2013 e 2014-2020La programmazione di tutte le politi-che europee avviene per periodi di sette anni. Si è da poco concluso il periodo di funzionamento 2007-2013 ed è appena iniziato quello che ci porterà al 2020. Sette anni importanti per centrare gli obiettivi della Strategia «Europa 2020», un disegno ambizioso con il quale la programmazione dell’unione Europea 2014-2020 dovrà incrociarsi. il traguar-do finale di «Europa 2020» sarà così du-plice: condurre fuori dalla crisi economi-ca i numerosi Stati Membri in difficoltà e colmare le lacune del modello europeo di crescita, creando le condizioni per un diverso tipo di sviluppo economico, più intelligente, sostenibile e solidale.

obiettivi e PrioritàPer dare maggiore concretezza a que-

sto progetto, l’uE si è data cinque obiet-tivi da raggiungere, appunto, entro il 2020. Si tratta di importanti aspetti che interessano l’intera collettività, visto che riguardano l’occupazione (nel pri-mo trimestre del 2014 risultano essere oltre 26 milioni i disoccupati nell’uE), l’istruzione, la ricerca e l’innovazione, l’integrazione sociale e la riduzione del-la povertà, la lotta ai cambiamenti cli-matici e l’energia (sviluppare le energie rinnovabili).

La Strategia «Europa 2020» com-porta anche sette iniziative prioritarie che tracciano un quadro entro il quale l’uE e i governi nazionali sostengono reciprocamente i loro sforzi di crescita. Queste priorità vanno ad interessare

i comparti dell’innovazione, dell’econo-mia digitale, dell’occupazione, dei gio-vani, della politica industriale, della po-vertà e dell’uso efficiente delle risorse.

un bilancio Pluriennaledi 960 miliardi di euro

Questo ambizioso progetto di crescita e sviluppo europeo, come accennato, va ad incrociarsi con la programmazione 2014-2020 e il suo molto meno ambi-zioso Quadro Finanziario Pluriennale (bilancio), la cui approvazione da parte dei 28 Stati Membri è stata una sor-ta di corsa ad ostacoli (e al risparmio) conclusasi quasi a ridosso del nuovo set-tennio. Ciononostante, da qui al 2020 l’unione Europea potrà contare su una consistente quantità di risorse finanzia-rie (960 miliardi di euro) da destinare alle cinque rubriche che compongono il bilancio pluriennale:• «Crescita intelligente e inclusiva»

(circa 451 miliardi, dei quali 351 alla Politica di Coesione e la parte restan-te alla Ricerca);

• «Crescita sostenibile – Risorse na-turali» (oltre 373 miliardi, dei quali circa 278 al 1° pilastro della Politica Agricola Comune, ovvero i pagamenti diretti agli agricoltori, e 95 al 2° pila-stro della PAC, vale a dire la Politica di Sviluppo rurale, che a livello locale si traduce nei Programmi di Svilup-po Rurale regionali, comprendenti l’approccio Leader e dunque le azioni svolte dai gruppi di Azione Locale);

• «Sicurezza e cittadinanza» (quasi 16

miliardi di euro per la sicurezza in-terna, la giustizia, la difesa, le mi-grazioni, ecc.);

• «Europa globale» (quasi 59 miliar-di euro per i Paesi in pre-adesione, il partenariato, gli aiuti umanitari, ecc.);

• «Amministrazione dell’uE» ( quasi 62 miliardi di euro).

agricoltura e aree rurali,le risorse Per il veneto

Per la prima volta nella storia dell’uE, con la programmazione 2014-2020 la rubrica “agricola” (comprendente anche il Programma per l’ambiente “LiFE” e la Politica della Pesca) è stata superata per quantità di risorse disponibili dalla rubrica che punta alla “crescita” degli Stati Membri. nonostante il sorpasso, la PAC appena riformata potrà contare, come accennato, su sostanziose risorse pari a ben 373 miliardi di euro, 41,5 dei quali saranno gestiti dall’italia (27 mi-liardi da destinare ai pagamenti diret-ti agli agricoltori, 4 miliardi alle oCM Vino e ortofrutta e 10,5 allo Sviluppo rurale).

Per quanto riguarda il Veneto, fino al 2020 la nostra regione potrà conta-re, relativamente alla seconda rubrica del bilancio uE (Crescita sostenibile – Risorse naturali), su circa 3,5 miliardi di euro (2,3 da destinare ai pagamenti diretti e circa 1,2 allo Sviluppo rurale).

Renzo MichielettoEurope Direct Veneto

Veneto Agricoltura – Ufficio Stampa

ricerca, innovazione, agricoltura, sviluPPo rurale, ambiente un Flash sull’ue

Sette anni per far crescere l’EuropaLa programmazione 2014-2020 incrocia la Strategia “Europa 2020”. 960 miliardi

di euro per una crescita intelligente, sostenibile e solidale dell’Unione Europea

risorse pari a ben 373 miliardi di euro, 41,5 dei quali saranno gestiti dall’Italia (27 miliardi da destinare ai pagamenti diretti agli agricoltori, 4 miliardi alle OCM Vino e Ortofrutta e 10,5 allo Sviluppo rurale). Per quanto riguarda il Veneto, fino al 2020 la nostra regione potrà contare, relativamente allaseconda rubrica del bilancio UE (Crescita sostenibile – Risorse naturali), su circa 3,5 miliardi di euro (2,3 da destinare ai pagamenti diretti e circa 1,2 allo Sviluppo rurale).

Renzo MichielettoEurope Direct VenetoVeneto Agricoltura – Ufficio Stampa

Quadro Finanziario Pluriennale UE Differenze tra i periodi di programmazione 2007-2013 e 2014-2020

2007-2013 2014-2020

risorse pari a ben 373 miliardi di euro, 41,5 dei quali saranno gestiti dall’Italia (27 miliardi da destinare ai pagamenti diretti agli agricoltori, 4 miliardi alle OCM Vino e Ortofrutta e 10,5 allo Sviluppo rurale).Per quanto riguarda il Veneto, fino al 2020 la nostra regione potrà contare, relativamente alla seconda rubrica del bilancio UE (Crescita sostenibile – Risorse naturali), su circa 3,5 miliardi di euro (2,3 da destinare ai pagamenti diretti e circa 1,2 allo Sviluppo rurale).

Renzo MichielettoEurope Direct VenetoVeneto Agricoltura – Ufficio Stampa

Quadro Finanziario Pluriennale UEDifferenze tra i periodi di programmazione 2007-2013 e 2014-2020

2007-2013 2014-2020

2007 - 2013

2014 - 2020

La Politica di Coesione punta agli investimenti at-traverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, il Fondo di Coesione e il Fondo Socia-le Europeo. nel loro insieme questi tre fondi coprono un terzo del bilancio uE 2014-2020. il nuovo periodo di pro-grammazione (con dotazione finanziaria di 351 miliardi di euro) ha visto l’introduzio-ne di una riforma di vasta portata finalizzata a porta-re a compimento la Strate-gia “Europa 2020” e ad una migliore gestione dei fondi.

ogni Regione dovrà desti-nare una quota sostanziale del FESR all’innovazione e alla ricerca, all’agenda digi-tale, al supporto alle piccole e medie imprese e al passag-gio ad una economia a basse emissioni di carbonio. il FSE con una dotazione di 80 mi-liardi di euro sarà destina-to a combattere l’esclusione sociale, migliorare la qua-lità dell’istruzione, moder-nizzare le amministrazioni pubbliche e comprenderà iniziative mirate al sostegno dell’occupazione giovanile.

nel quadro della Politica di Coesione europea l’italia nel settennio appena iniziato gestirà circa 50 Programmi operativi e riceverà circa 32,8 miliardi di euro, di cui 22,3 miliardi destinati alle Regioni meno sviluppate (Campania, Puglia, Basi-licata, Calabria e Sicilia); 1,1 miliardi andranno alle Regioni in transizione (Sar-degna, Abruzzo e Molise); 7,7 miliardi alle Regioni più sviluppate (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Li-guria, Veneto, Provincia di

nuovo Periodo di Programmazione

I fondi europei per gli investimenti e la crescita

chi siamo

La carta d’identità del Gal Prealpie Dolomiti

Denominazione: Associazione gal Prealpi e Dolomiti

Forma giuriDica: Associazione di diritto privato giuridicamente riconosciuta

SeDe legale e operativa: Piazza della Vittoria,21 – 32036 Sedico (BL)

tel. 0437/838586 - Fax 0437/443916

e-mail: [email protected]; pec: [email protected]

Sito internet: www.gal2.it

proFilo Facebook: gal Prealpi e Dolomiti

anno Di coStituzione: 1997

numero Di Soci: 25, di cui 11 soci pubblici e 14 soci privati

Bolzano, Provincia di Tren-to, Friuli-Venezia giulia, Emilia-Romagna, Toscana,

Marche, umbria e Lazio). infine 1,1 miliardi saranno destinati alla cooperazione

territoriale europea e 567,5 milioni all’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile.

Ammissibilità ai Fondi strutturali (FESR e FSE) 2014-2020■ Regioni meno sviluppate

(PIL pro capite < 75 % della media UE a 27)■ Regioni in transizione

(PIL pro capite tra >= 75 % e < 90 % della media UE a 27)■ Regioni più sviluppate

(PIL pro capite >= 90 % della media UE a 27)