Le Riforme Di Deng Xiaoping

Le riforme di Deng Xiaoping

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Simona Novaretti –[email protected]

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Corso di Diritto Cinese

Anno accademico 2012-2013


Le riforme di Deng Xiao ping: dal “governo dell’uomo” (人治)

al “governo della legge” (法治)


Presa del potere di Deng Xiaping, e inizio della politica di

“riforma e apertura” (改革开放，gaige kaifang)

Dicembre 1978: il III Plenum dell’11° Comitato Centrale del PCC dichiara

che “i movimenti politici di massa su vasta scala devono essere fermati” e che l’enfasi del partito deve essere posta sulla modernizzazione socialista


Modernizzazione socialista: obiettivo primario, per raggiungere il quale il diritto assume

un’importanza cruciale



Politica delle “due mani”


Politica delle “due mani”

Sviluppo dell’ economia

Rafforzamento del Sistema giuridico


“Il popolo deve avere leggi

da seguire; queste leggi

devono essere rispettate; la

loro applicazione deve




loro applicazione deve

essere rigorosa, e la loro

violazione deve essere

punita” (III Plenum XI

CPPCC, 13/12/1978).


“La democrazia si deve tradurre in leggi (法律

化, falühua), per assicurare che le istituzioni e le leggi non mutino in funzione dei dirigenti”

(III Plenum XI CPPCC, 13/12/1978).




• 1979: riapertura ministeri, tribunali, scuole di diritto

• 1979: 2.000 studenti di giurisprudenza

• 1979: riassunzione normativa anni ‘50

• 1979 –1981 : nuove leggi organiche

- tribunali, JV, contratti, matrimonio, proc. Civile,

talvolta a carattere “sperimentale” (试行，

shixing)


Atteggiamento di Deng nei confronti del diritto

apparentemente molto diverso rispetto a quello che era

stato proprio della leadership maoista

In realtà, anche in questo caso, legge è usata in modo

STRUMENTALE, come mezzo per ottenere la stabilità e

Le riforme di Deng Xiao ping: le quattro modernizzazioni


STRUMENTALE, come mezzo per ottenere la stabilità e

l’ordine sociale necessari allo sviluppo economico.

“La democrazia socialista e il sistema giuridico (法制, fazhi) sono inseparabili, entrambi devono essere usati per consolidare le basi economiche socialiste e

per accrescere lo sviluppo socialista. In questo momento, essi rappresentano

potenti strumenti per promuovere le Quattro Modernizzazioni. Nessuno di essi è

un fine, ma entrambi costituiscono un mezzo” (Zhang Youyu, 1984)



Quattro modernizzazioni: • Industria

• Agricoltura

• Difesa

• Scienza e tecnologia


Settori cruciali da cui doveva partire la ripresa economica

della Cina,

“realizzare le quattro modernizzazioni” (实现四个现代化, shixian sige xiandaihua)

è una delle parole d’ordine della prima fase di apertura

della Cina dopo la Rivoluzione Culturale.



Industria: • progressiva riduzione della pianificazione• spostamento di responsabilità e capitali sociali verso istituzioni locali, imprese, istituti di credito e famiglie• accento su autonomia ed efficienza


Agricoltura • passaggio dalla comune alla famiglia, e nascita del “sistema di responsabilità famigliare”• stipula di contratti di affitto di lunga durata, trasferibili ed ereditabili• differenziazione/privatizzazione occulta dell’economia agricola


Le riforme di Deng Xiao ping: il rapporto con l’ideologia

Nonostante l’insistenza sul fondamentale ruolo rivestito dalle

istituzioni giuridiche nella società socialista, tuttavia, anche

in questa fase l’aspetto ideologico rimane predominante.

Aderenza totale di

Quattro


Deng ai “Quattro principi cardinali”, su cui si basa la

legittimazione del

PCC a governare


Quattro “principi cardinali”:

• dittatura del proletariato

• via socialista

• leadership del PCC

Le riforme di Deng Xiao ping: il rapporto con l’ideologia


• leadership del PCC

• marxismo-leninismo-

pensiero di Mao Zedong


In realtà, ai quattro principi cardinali

fu affidato il ruolo di tutela

dell’ideologia marxista, che si

temeva potesse essere messa in

discussione dal procedere del

Le riforme di Deng Xiao ping: il rapporto con l’ ideologia


discussione dal procedere del

processo di modernizzazione

La scelta fu dunque quella di adattare progressivamente tali

definizioni allo stato della riforma, mantenendo, al contempo,

uno stretto legame con la teoria marxista leninista.


Le riforme di Deng Xiao ping: diritto e ideologia

Via del socialismo Predominante economia pianificata, sospinta da una

Dittatura del proletariato Nuova formulazione (dittatura democratica del popolo), in cui inclusi elementi di nuova fase democratica


pianificata, sospinta da una limitata economia di mercato

Pensiero di Mao ZedongAdattamento di teorie maoiste a realtà sociale e politica cinese

Ruolo guida del partito Temperato da previsione di maggior controllo pubblico su operato dei funzionari


Le riforme di Deng Xiao ping: il rapporto con il Partito

Politica del partito definita come l’”anima del

sistema giuridico cinese”, posta ad un livello

gerarchico superiore a quello della legge


Diritto posto come “più alta autorità”, MA

all’interno di un sistema in cui il ruolo guida

è affidato al PCC

Apparente contraddizione, confermata in

Costituzione 1982


Le riforme di Deng Xiao ping: il rapporto con il Partito

La legge, dunque, in questa fase viene semplicemente

considerata uno “strumento migliore” rispetto alla politica,

perché in grado di garantire la stabilità e l’ordine necessari

allo sviluppo economico.


“La legge è il consolidamento dei

principi fondamentali e delle

politiche del Partito” (Peng Zhen,

Pres. Com. Perm. Anp, 1984).


Le riforme di Deng Xiao ping: la prima fase (1978 – 1984)

In base a tale concezione, la natura e l’estensione dello

sviluppo giuridico dipendevano essenzialmente dai parametri

posti dal programma di riforme

Riforma economica: fino agli


Riforma economica: fino agli

anni ’90 non sviluppo univoco,

ma procedere, secondo il

motto di Deng “guadando il

fiume appoggiandosi ai sassi

sottostanti” (摩着石头过河

mozhi shitou guohe)



Data la visione strumentale della legge, tale approccio non

poteva che portare, anche in ambito legislativo, a “navigare a

vista”, emanando le norme che di volta in volta sembravano

rispondere alle esigenze politiche ed economiche più

immediate.


Contrasto tra

Necessità di avere leggi stabili,

coerenti, che mostrassero

continuità, anche per rassicurare gli

investitori stranieri

Necessità di avere leggi tout court



“Il lavoro legislativo che abbiamo da

compiere è immenso, e non abbiamo abbastanza persone addestrate allo scopo. Per questo, le norme giuridiche

saranno inevitabilmente rozze all’inizio, e

miglioreranno con il passare del tempo.

Alcune leggi e regolamenti possono essere sperimentati in alcune zone e più


essere sperimentati in alcune zone e più tardi emanate a livello nazionale, dopo

che l’esperienza sia stata valutata e siano

stati apportati miglioramenti. […]In sintesi, è meglio avere poche leggi che non averne nessuna, ed è meglio averle prima che dopo”


Conseguenze:

• grande produzione normativa caratterizzata da leggi,

regolamenti, decreti spesso emanati sulla base di politiche

contraddittorie, che ha portato nel giro di breve tempo a

una notevole confusione a livello di fonti



una notevole confusione a livello di fonti

• sperimentazioni locali, e nascita delle prime Zone

Economiche Speciali (inizialmente quattro: Shenzhen,

Zhuhai e Shantou, nel Guandong, e Xiamen, nel Fujian)



Prima fase delle riforme (1978 – 1984): da economia

TOTALMENTE pianificata, a un sistema economico a doppio

binario, con pianificazione parzialmente vincolante e

parzialmente guidata

Transizione non solo economica, ma anche politica e


Transizione non solo economica, ma anche politica e

giuridica: nuovo ingresso e discussione di concetti giuridici

occidentali, seppure con esitazione

• 1979: Legge sulle JV

• 1981: Legge sul Contratto economico

• 1982: Costituzione


Le riforme di Deng Xiao ping: la seconda fase (1985 – 1989)

Fase in cui si assiste al progressivo slittamento del sistema

verso i principi tipici dell’economia di mercato.

1986: Principi Generali del Diritto Civile, che “regolano i rapporti interpersonali e di proprietà tra cittadini, delle persone giuridiche tra loro e delle persone giuridiche e


1988: primi emendamenti alla Costituzione, che hanno riconosciuto (anche dal punto di vista terminologico) crescente importanza di proprietà privata (art. 11), e legittimato il trasferimento dei diritti di uso sulla terra (art. 10).

persone giuridiche tra loro e delle persone giuridiche e cittadini in quanto soggetti uguali, (art. 2) sulla base dei principi di libera volontà, equità, equo compensoe buona fede (art. 4).


Le riforme di Deng Xiao ping: la terza fase (1989 – 1992)

4 giugno 1989: fatti di Tian’Anmen

Brevissimo periodo, in cui paiono


Brevissimo periodo, in cui paiono imporsi le correnti più conservatrici interne al Partito, le quali auspicano un ritorno all’economia pianificata dell’era maoista.


Le riforme di Deng Xiao ping: la quarta fase (1992 – 1996)

Gennaio 1992: “Viaggio nel Sud della Cina” di Deng Xiaoping

“Pianificazione e mercato non sono

criteri per distinguere il socialismo

dal capitalismo”


“Se il capitalismo ha in sé qualcosa

di buono, allora il socialismo deve

prenderlo, e usarlo”

Nuovo impeto alle riforme, “utilizzare il

capitalismo per costruire il socialismo” diviene

ora la parola d’ordine


“Per stabilire dei criteri nella determinazione delle

scelte, ecco a cosa si deve guardare

essenzialmente:

- se esse siano o meno vantaggiose per lo

sviluppo delle forze produttive della società

socialista;

- se esse siano o meno vantaggiose per

rafforzare i Paesi socialisti nel loro complesso;



1992 , XIV Congresso del PCC: accento nuovamente posto

sulle riforme, che potranno essere accelerate dal

raggiungimento di un nuovo obiettivo,

realizzazione di una “economia di mercato socialista”

rafforzare i Paesi socialisti nel loro complesso;

- se esse siano o meno vantaggiose per

migliorare il livello di vita della popolazione”

(Shenzhen, 1992)


1993: L’espressione “economia di mercato socialista”

prende il posto di “economia pianificata”

all’interno della Costituzione

Economia di mercato Licenza di praticare capitalismo



Economia di mercato

socialista:

Licenza di praticare capitalismo

nella sfera economica, e di

introdurre regole capitalistiche

(incluse regole giuridiche) per

facilitare lo sviluppo economico

Nuova fase di sviluppo giuridico cinese


Ma cos’è l’ economia di mercato socialista?

Sempre più spesso, in quegli anni, economia di mercato

socialista viene definita come l’economia in uno Stato di

diritto (fazhi jingji 法治经济)



Stabilire e perfezionare un mercato socialista

equivale dunque a stabilire uno Stato di diritto

(yifa zhiguo 以法治国)

Creare un’economia di mercato, in Cina, richiede dunque una rivoluzione della dottrina e del pensiero giuridico


Anni ’90, non a caso, vengono ricordati come “la decade dei

diritti”, in Cina

A partire da questi anni discorso giuridico

comincia a essere incentrato su diritti, prima che

su doveri, e sulla necessità che legge tuteli i primi,



su doveri, e sulla necessità che legge tuteli i primi,

da cui i secondi discenderanno logicamente

Dibattito in cui alcuni hanno visto i passaggio da

un enfasi su doveri nei confronti dello Stato a un

accento su diritti CONTRO lo Stato


Dal momento che obiettivo è costruzione di economia di

mercato, comunque, è soprattutto in ambito civile e

commerciale che si attuano i maggiori cambiamenti

eguaglianza

Nuove



supremazia della legge

diritti privati

volontarietà

Anni ‘90: Influenza sovietica quasi totalmente eliminata

dal diritto cinese

Nuove parole chiave


Prima metà anni ‘90: sviluppi giuridici significativi

limitati a diritto civile e

commerciale, o a settori collegati

a “economia di mercato

socialista”



socialista”

Ancora atteggiamento

strumentale nei confronti della

legge

1996: nuovo cambiamento


Le riforme (di Deng Xiao ping): lo Stato di diritto

1996: Al termine del seminario intitolato:

“Governare il paese secondo diritto”, Jiang

Zemin (segr. gen. PCC) tiene il famoso

discorso “Governare il Paese secondo il diritto, e garantire al Paese stabilità di lungo periodo”


lungo periodo”

“governare il Paese secondo diritto” diviene il nuovo slogan, tanto da essere inserito, nel 1999, nell’articolo

5 della Costituzione

17 marzo: 8° ANP approva “Quinto Piano Quinquennale di Sviluppo Economico

e Sociale” e “Programma di obiettivi da raggiungere entro il 2010”

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