Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

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Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

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Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali. Le riforme strutturali di quattro settori. La riforma del SSN 1992 (d.lgs. 502). La riforma della previdenza del 1992 (d.lgs. 503). La riforma del pubblico impiego del 1993 (d.lgs. 29). - PowerPoint PPT Presentation

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Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni

sindacali

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Le riforme strutturali di quattro settoriLe riforme strutturali di quattro settori

La riforma del SSN 1992

(d.lgs. 502)

Modificata nel1998-1999 (L.

418/1998, d.lgs. 229/1999

Sostituisce le USL con le

Aziende sanitarie e

ospedaliere, affidandole al

D.G.

La riforma del pubblico impiego

del 1993 (d.lgs. 29)

Modificata con l. 59/1997 e vari

d.lgs. tra 1997-2001 (ora d.lgs. 165/2001).

Introduce:

Il decentramento funzioni statali a

Regioni-Autonomie locali preparatorie

del

La riforma sistema finanziamento regioni

autonomie locali1992 (d.lgs. 504)

Modificata nel 1999-2000 (L.

133/1999 e 56/2000) preparatoria modifica costituzionale verso il

FEDERALISMO (L. 18 ottobre

2001 n. 3)

La riforma della previdenza del

1992 (d.lgs. 503)

Modificata nel 1995 con

L. 335

Verifica nel 2001. In

esame nuova delega

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Privatizzazione del rapporto di lavoro dei dipendenti e dirigenti pubblici ed allineamento delle fonti con il settore privato

Applicazione delle stesse politiche salariali del settore privato nel rinnovo dei contratti collettivi nazionali secondo le regole dell’Accordo

sulla politica dei redditi stipulato nel 1993 fra Governo e Sindacati

Affidamento all’ARAN della contrattazione collettiva nazionale per tutti i settori pubblici

Modello del dialogo sociale (Relazioni sindacali). Rappresentatività e rappresentanza delle OO.SS.

Linee strategiche della riforma Linee strategiche della riforma del pubblico impiego del 1993del pubblico impiego del 1993

Razionalizzazione e riorganizzazione delle P.A.

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Razionalizzazione e riorganizzazione delle P.A.

Affidata a ciascuna P.A. secondo i propri ordinamenti sulla base dei principi contenuti nel d.lgs. 29/1993 ( ora d.lgs. 165/2001, tra i quali si

ricordano:

Separazione tra indirizzo

politico e gestione

Potere organizzatorio

Direzione per obiettivi

Trasparenza, qualità dei

servizi, rapporti con il

cittadino

Semplificazione dei procedimenti

Gestione risorse umane con le leve del privato datore

di lavoroRuolo di centralità

della dirigenza

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Ruolo di centralità della dirigenzaRuolo di centralità della dirigenza

POTERE POLITICO

DIRIGENZA

POTERE SINDACALE

PERSONALE

Artt. 4, 5 e 14 del d.lgs.

165/2001

Artt. 9, 40, 42 e 43 del d.lgs. 165/2001

Art. 45 del d.lgs. 165/2001 ed i CCNL

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Le relazioni sindacali

Gli aspetti più rilevanti riguardano:

soggetti negoziali di parte pubblica

e sindacale

livelli e tipologie

di contratti

accertamento della rappresentatività e la rappresentanza nei

luoghi di lavoro

direttive e procedure

per la stipulazione

contratti

diritti e le prerogative

sindacali

definizione comparti ed

aree di contrattazione

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Definizioni generali

Diritto sindacale

Parte del diritto del lavoro concernente il sistema di norme strumentali poste dallo Stato,

dalle organizzazioni lavoratori e degli imprenditori per

disciplinare, in una economia di mercato, la dinamica dei conflitti

di interessi derivante dall’ineguale distribuzione del potere nei processi produttivi

(Giugni, Diritto

sindacale 2001)

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Segue: Definizioni generali

Conflitto industriale

Conflitto tra capitale e lavoro, dapprima inquadrato nella lotta di classe tra chi ha la

proprietà dei mezzi di produzione e chi, non avendola, cede la propria forza lavoro.

In tempi recenti nel concetto sono ricomprese tutte le ipotesi di conflitto con

l’autorità esercitata nell’organizzazione del lavoro, indipendentemente dalla proprietà

pubblica o privata essendo l’organizzazione ispirata a modelli gerarchici. Il conflitto può avere dunque valenze politiche ed

istituzionali diverse dalla lotta di classe

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Segue: Definizioni generali

Relazioni industriali (sindacali)

La disciplina delle relazioni industriali ha lo stesso oggetto del diritto sindacale,

inquadrato sotto il profilo sociologico. E’ un sottosistema del sistema sociale che

rappresenta l’insieme delle interrelazioni fra tre soggetti (imprenditori, prestatori di lavoro organizzati ed organi pubblici) che

agiscono in un sistema di variabili economiche, politiche, tecnologiche e

normative dirette a regolare il sistema produttivo o a creare un sistema di

controllo sullo stesso

(Giugni, Diritto

sindacale 2001)

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Segue: Definizioni generali

Relazioni industriali (sindacali)

La materia delle relazioni sindacali è il contesto normativo dei rapporti fra interessi organizzati nel loro aspetto strutturale non solo logico formale ma

anche nei loro effetti sugli equilibri politici, economici e sociali. Nei conflitti sociali tuttavia,

l’effettività delle norme valide può essere oggetto di mediazione politica che può indurre a non dare

loro applicazione. Perciò il diritto sindacale poggia la sua effettività sulla costanza del consenso sociale

e la mediazione politica contribuisce a dare al sistema stabilità e continuità. Come nel diritto internazionale la mediazione politica regola il

conflitto tra Stati per cui si può anche rinunciare alla effettività di sanzioni

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Segue: Definizioni generali

Regolazione del diritto

sindacale nel sistema privato

Artt. 39 e 40 della Costituzione

Legge 300/1970 Legge 146/1990 Legge 83/2000

Regolazione del diritto

sindacale nel sistema

pubblico

Artt. 39 e 40 della Costituzione

Legge 300/1970 Legge 146/1990 Legge 83/2000 d.lgs. 165/2001

Importanza del ruolo della

giurisprudenza nell’interpretazione

dei principi costituzionali e delle

leggi

Ordinamento intersindacale = insieme regole poste dai soggetti attori delle relazioni sindacali ed in alcuni casi anche dall’ordinamento statale

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Segue: Definizioni generali

Concertazione

Connessione tra i pubblici poteri ed azioni delle parti sociali come cambiamento della strategia

sindacale in un mutato scenario economico sociale (globalizzazione, terziarizzazione

dell’economia), strategia che non si basa sulla sola mobilitazione dei lavoratori avverso la controparte imprenditoriale ma abbraccia l’intera politica economica del Governo.

Significato più limitato e diverso quella inserita nei contratti

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Segue: Definizioni generali

Regole del conflitto

Individuazione dei soggetti legittimati

Garantismo collettivo

Tutela legislativa e maggior potere sindacale hanno portato al garantismo. L’irrigidimento del sistema

superato con la deregulation: la stessa legge continua a garantire alcune tutele e

contemporaneamente demanda alla contrattazione collettiva la possibilità di integrarla

Democrazia sindacale

Sindacato movimento

Sindacato associazione

Democrazia diretta

Democrazia partecipativa

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Segue: Definizioni generali

Libertà sindacale

Art. 18 Costituzione sulla libertà di associazione

Art. 39 Costituzione

sulla libertà di organizzazione

per tutela propri

interessi

Sotto profilo strumentale

Sotto il profilo

teleologico

Aggregazione soggetti in forma

organizzata titolari libertà

sindacale. Anche l’individuo per il proselitismo nella fase che precede l’organizzazione

Atto diretto alla auto tutela di

interessi giuridici

connessi con l’attività di

lavoro

I sindacati sono sottoposti a registrazione, il cui presupposto è la democraticità statuto. Acquistano così personalità giuridica e in

proporzione ai loro iscritti stipulino i CCNL. PARTE NON APPLICATA

Page 15: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Segue: Definizioni generaliArt. 39 della Costituzione sulla libertà di organizzazione

sindacale prevede ai commi 2, 3 e 4 che:

Mancata realizzazione con

legge ordinaria dei suddetti principi per

motivi di politica sindacale (controlli, rappresentatività,

etc.)

Ciò ha comportato che: CCNL non

hanno efficacia erga omnes; normativa applicabile è quella civilistica anche se operano nella P.A.;

le OO.SS. sono associazioni non riconosciute ma

comunque soggetto giuridico, centro di

imputazione giuridiche

I sindacati sono sottoposti a registrazione, il cui presupposto è la democraticità statuto. Acquistano così personalità giuridica e in

proporzione ai loro iscritti possono stipulare i CCNL

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Segue: Definizioni generali

Normativa comunitaria

Carta dei diritti riconosce: libertà di

associazione, livelli di negoziazione, diritto di

sciopero

Non vi è comunque una

competenza comunitaria

Gli stati membri regolano la materia dei diritti sindacali secondo la propria

convenienza. La comunità interviene solo in caso di garanzie insufficienti

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Segue: Definizioni generali

Tutela libertà e dignità

lavoratori (artt. 2, 4, 6, 7, 8)

Effettività della libertà sindacale

(artt. 15-16)

Legislazione di sostegno alle

OO.SS.

Divieto di trattamenti economici collettivi

discriminatori

I principi dello statuto dei lavoratori

Nullità atti discriminatori (artt. 15, 16)

Libertà di non aderire ad alcun

sindacato (art. 15)

Divieto di costituire sindacati di comodo

(art. 17)

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Cenni storici: dal 1983 al 1993

1983la legge quadro 93

introduce principio maggiore rappresentatività

a livello nazionalema non definisce

i parametri

unico criteriola firma dei ccnl immediatamente

precedenti

tavoli separati

individua i comparti

recepisce l’accordointerconfederale

1988dpr. 395

cui si deve la prima definizione dei criteridi misurazione della rappresentatività

e….. criteri per distacchi e permessi diritto di assemblea

obbligo adozione codici di autoregolamentazione

(anticipatori della legislazione sul diritto di sciopero nei servizi

pubblici essenziali)

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Cenni storici: dal 1988 il ruolo del Dipartimento della Funzione Pubblica

confederazioni: OO.SS. rappresentative in due comparti

o presenti al CNEL

le confederazioni “rappresentative”sono ammesse in tutte le trattativeanche se non hanno organizzazioni

che vi aderiscono

risalgono al 1988 le prime circolari-direttive del dipartimento,

ne seguiranno molte altre

i criteri:1 - deleghe2 - voti negli organismi amm.vi degli enti3 - diffusione delle deleghe nel territorio(1 e 2 alternativi)

Art. 8 del dpr. 395 affida il compito della rilevazione dati e della misurazione

della rappresentatività al dipartimentodella funzione pubblica

per la dirigenza la % sale al 6(il contratto è unico)

rappresentatività:5% su criteri 1 o 2 alternativi

ma anchepresenza 1/3 province e regioni

problemi di costituzionalità:fonte negoziale

applicazione demandata al dipartimento

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Il potere discrezionale del Dipartimento F.P.

criteri meramente numericitemperati dalle circolari-direttive

del dipartimento

il compito di misurare la rappresentatività è delle singole amministrazioni

regole uguali per la sede decentrata

riconoscimento quindi di un potere discrezionale

ammissibilità OO.SS. vicine al 5 o 6%o di particolari tipologie di lavoratori

notevole contenzioso a cui si deve la definizione delle specifiche

tipologie professionali

ne deriva una mobilità sindacale cheimpone nuovi interventi

del dipartimento in corso di trattativa

ne deriva che nelle amministrazioni i soggetti sindacali possono essere

diversi da quelli nazionali

si supera il concetto di soglia

i sindacati per raggiungere la %si aggregano

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Cenni storici: dal 1992 al 1995

1992 - i collegati alla finanziaria sospendono lacontrattazione collettiva

1993 - d.lgs. 29 avvia il processodi privatizzazione

l’art. 47 conferma l’impiantoprecedente sino ad un nuovo

accordo

la dirigenza è contrattualizzata

la individuazione delle OO.SS.rappresentative resta aldipartimento della F.P.

la costituzione delle RSUnel pubblico impiego viene sospesa dal TAR

protocollo luglio 1993 prevede la costituzione delle RSU

1994 - dalla 537 scaturisce il d.pcm 770 che

rimane in vigore sino al 1998

tra il 1994 e il 1995 il dipartimento emana

numerosi decreti

Page 22: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Il Referendum del 1995Il Referendum del 1995

esito positivo

totale vuoto normativo

il Consiglio di Stato individua in unafonte normativa, presumibilmente

la legge, la fonte abilitata a rivedereil sistema della rappresentatività

la legge è la 59 del 1997 e i d.lgs. 396 del 1997 e 80 del 1998

effetti del referendum

abrogazione art. 47 del 29

non vale più la regole della presuntamaggiore rappresentatività

la Corte Costituzionale sollecita piùvolte l’intervento del legislatore

abrogazione art. 19 primo comma dello statuto dei lavoratori (RSA)

Page 23: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Il vuoto normativo a livello nazionale dopo referendum

la Corte Costituzionale consideraillegittima ogni forma di

cristallizzazione della rappresentatività

restano uguali le % e la diffusione territorialeil Governo incarica l’Aran

è tolto il riferimento ai voti negliorganismi amm.vi degli entil’Aran non ha competenza

e non è un datore di lavoro

sparisce il riferimento alle specifichetipologie professionali

ricomprese nella dirigenza

l’Aran assume due provvedimenti amministrativi

(delibere del 1996)

i criteri Aran: in parte uguali ai precedenti, in parte diversi

il difetto di competenza dell’Aran viene eccepito

le confederazioni sono ammesse solo se hanno due OO.SS. rappresentative e aderentinei comparti o nelle aree

Page 24: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

I criteri provvisori dell’Aran

non permettono discrezionalità

impugnative al Tar che le accoglie:ammissione con riserva

la motivazione non riguarda i criteri ma la circostanza che il secondo biennio non è un

contratto autonomo

la Cassazione attribuisce la competenza al G.O.

non è noto il giudizio finale perchénel frattempo le trattative si

sono concluse

diverso sarà l’esito del contenzioso che si presenta nel 1998

l’Aran propone il regolamento di giurisdizione: la competenza è

del G.O. e non del Tar

ne deriva la esclusione di OO.SS. prima rappresentative

diversa è la situazione nelle amministrazioni

Page 25: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Il livello locale dopo referendum

non vi è vuoto normativola rappresentatività è un fatto

endosindacale al di fuori di ognipotere discrezionale del datore di lavoro

i ccnl 94-97 individuano nelle RSAdei sindacati firmatari del ccnl

i soggetti del secondo livello affiancati dai rappresentanti

territoriali a garanzia del rispetto del principio del collegamento

con il contratto nazionale

ne deriva l’affermazione del principio del collegamento negoziale:

la stipula del ccnl

in tal senso si pronuncia la corte costituzionale

non essendoci più la previgente disciplina pubblicistica (abrogata dal referendum) vale il nuovo

art. 19 dello statuto dei lavoratori: regime privatistico

è il ccnl che individua i soggettidel secondo livello

i sindacati non rappresentativio non firmatari del ccnl

non sono più ammessi alla decentrata:perfetta corrispondenza tra firmatari

dei contratti nazionali e sindacati ammessi in sede locale

Page 26: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Art.47, 47 bis e 50 d.lgs. 29 (42 e 43 d.lgs. 165)

la materia è interamente disciplinata

contrattazione compito di completare nuovoquadro normativo con CCNQ

è prevista fase transitoriain attesa elezioni RSU

sono fissate le regole e viene istituita l’ARAN

non vale perCCNQ

CONTRATTI INTEGRATIVI

regola maggior consenso possibile

nuovo contenziosoricorsi respinti

(norme non discrezionali)

Ammissione con 4% ai ccnl

C.I.:.Ammissione con 4% ai ccnl o

10% in sede locale

ccnl validi se sottoscritti da OO.SS. pari al 51% (voti e

deleghe) o 60% voti

Page 27: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

ARANARAN

PRESIDENTE

COMITATO DIRETTIVO

COMITATO DIRETTIVO

Servizio Contrattazione 1

Servizio Contrattazione 1

Servizio Contrattazione 2

Servizio Contrattazione 2

Servizio Contrattazione 3

Servizio Contrattazione 3 Servizi GeneraliServizi Generali

L’ARAN ha la rappresentanza negoziale delle P.A. nella stipulazione dei CCNQ E DEI CCNL. Differenze rispetto all’originaria funzione

Page 28: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

COMPARTI DI CONTRATTAZIONECOMPARTI DI CONTRATTAZIONE

MINISTERIMINISTERI

SCUOLASCUOLA

AZIENDE AUTONOMEAZIENDE AUTONOME

S. S . N.S. S . N.

UNIVERSITA’UNIVERSITA’

RICERCARICERCA

ENTI PREVIDENZIALIENTI PREVIDENZIALI

AA

RR

AA

NN

comitato di settore

comitato di settore

comitato di settore

comitato di settore

comitato di settore

comitato di settore

comitato di settore

AGENZIE FISCALIAGENZIE FISCALI

P.C.M.P.C.M.

ACCADEMIE – CONS.ACCADEMIE – CONS.

comitato di settore

comitato di settore

comitato di settore

REGIONI – AUTONOMIE REGIONI – AUTONOMIE LOCALILOCALI

comitato di settore

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AREE DELLA DIRIGENZA

Area I

Area II

Area III

area IV

Area V

Ministeri

EE.PP

Aziende autonome

Ricerca

Università

P.C.M.

Regioni-Autonomie locali

Sanità Ruoli SPTA

Medico-veterinaria

Dirigenza scolastica

Agenzie fiscali

Page 30: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

ORGANISMO DI COORDINAMENTO DEI COMITATI DI SETTORE

I COMITATI DI SETTORE SONO COORDINATI DALL’ORGANISMO DI COORDINAMENTO SOTTO

LA DIREZIONE DEL MINISTRO DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA

PER

ATTO DI INDIRIZZO GENERALE DETTO

“MADRE” DI TUTTI GLI ATTI DI INDIRIZZO

SETTORIALI

ACCORDI QUADRO

Page 31: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

SoggettiSoggettiSoggetti per stipulazione CCNL Soggetti per stipulazione CCNL

ARAN(Rappresentanza Pubbliche

Amministrazioni)

SINDACATI DI CATEGORIA(che raggiungono il 5% al livello nazionale

quale media tra il dato associativo ed elettorale)

CONFEDERAZIONI sindacali cui gli stessi aderiscono

SINDACATIrappresentativi

Page 32: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Regole accertamento rappresentatività a livello nazionale

dati elettorali(ottenuti nelle elezioni per

RSU in ogni Azienda)

MEDIA MEDIA tratra

COMPARTICOMPARTI: sindacati che raggiungono

dati associativi(dipendono dai contributi lavoratori ai sindacati. Il pagamento è attestato da

ciascuna P.A.)

5%

Accertamento biennale, effettuato dall’ARAN

Aree dirigenzaAree dirigenza: misurazione solo sul dato associativo in mancanza RSU

?5%

4% Richiesto parere al

Consiglio Stato

Page 33: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

La rappresentatività a regime

conferma della biennalitàdell’accertamento

stabilità biennale delladelegazione

i movimenti associativiavvenuti dopo l’accertamento

producono i propri effettidal biennio successivo

autonomia dei singoli contratti(giudice ordinario)

ART. 18 CCNQ DEL 7 AGOSTO

1998

Page 34: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Soggetti per stipulazione CCNQ

ARAN(Rappresentanza Pubbliche

Amministrazioni)

cui aderiscono in ciascun comparto o area, rispettivamente, due organizzazioni di categoria

rappresentative secondo le regole indicate nel lucido precedente

CONFEDERAZIONI

Le delegazioni sindacali operano

separatamente per i CCNQ dei comparti o della

dirigenza; insieme per le

materie trasversali

Page 35: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Il comitato paritetico

accertamento dopo la certificazione dei dati

modalità di voto

sindacati non presenti: CNEL

individuati 23 criteri per l’assegnazione di voti e deleghe

comitato paritetico: Aran e sindacati

ricostituzione del comitato per ogni accertamento

Page 36: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Gli accertamenti svolti dall’ARAN

1998–1999(disciplina transitoria)

4% sulle sole deleghe(le RSU non sono ancora elette)

CCNQ del 7 agosto 1998modificato il 27 gennaio 1999

il CCNQ regola i distacchi, i permessi,le altre prerogative sindacali, le flessibilità nella fruizione

La materia è ormai completamenteaffidata alle parti

2000-2001(disciplina a regime)

5% media voti e deleghe(le RSU sono elette)

5% sulle sole deleghe per la dirigenza(mancano le RSU)

5% delle sole deleghe nella scuola(le RSU sono elette nel 2000dopo l’autonomia scolastica)

2002-2003

Page 37: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

CCNQ del 18 dicembre 2002

Modifica n. minuti cumulati (19 e 28 nella Scuola)

Disposizioni particolari per il comparto Scuola: fase transitoria e diversa modulazione, nel periodo della

contrattazione integrativa, del cumulo dei permessi(5 gg. a bimestre nel limite

di 12 gg. anno) in sede di singola scuola previo accordo tra le parti

Validità: quadriennio normativo 2002-2005 e primo biennio economico 2002-2003

Le nuove tavole (distacchi e permessi) entrano in vigore dal giorno

successivo a quello di stipulazione del ccnq e hanno valore sino a nuovo

accordo

Art. 7, comma 3: con esclusione comparto Scuola e nel limite massimo delle flessibilità art. 12 ccnq 7 8 1998 è

consentito che fino al 20% di tali flessibilità possa effettuarsi il cumulo

del distacco part-time retribuito e dell’aspettativa non retribuita

2004-2005

Accertamento 2002-2003

Page 38: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Livelli di contrattazioneLivelli di contrattazione

Livello NAZIONALE

(o 1° livello)

Livello LOCALE

( o 2° livello)

Si svolge in ARAN. Dà

luogo a

Si svolge in ogni pubblica

Amministrazione.Dà luogo a

I livelli sono stabiliti dall’Accordo sulla politica dei redditi del 1993 e confermati dalla legge di riforma del pubblico impiego

CCNQ

CCNL

C.I.

Page 39: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Tipologie di contratti

Accordo sulla definizione

comparti e aree, propedeutico

apertura negoziati

CCNQ

Accordi su materie comuni a vari comparti o aree ovvero

tra aree e comparti (es.

diritti sindacali, telelavoro,

lavoro interinale,

conciliazione, arbitrato, etc.)

CCNL

Riguarda ogni singolo comparto o

area individuata e disciplina

relativo rapporto di

lavoro e relazioni sindacali

Contrattazione Integrativa

Si svolge sulle materie, con i soggetti e nei

limiti del CCNL nel rispetto dei

vincoli di bilancio risultanti dagli

strumenti di programmazione

annuale o pluriennale

Differenze con il sistema privato

Page 40: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Regole per la contrattazioneRegole per la contrattazioneREGOLE PER LA CONTRATTAZIONEREGOLE PER LA CONTRATTAZIONE

Certificazione dei contratti

La durata (validità) dei contratti

L’apertura procedure di negoziazione

I soggetti e le relazioni sindacali

Le regole del CCNL sono le stesse per tutti i settori pubblici

Esse trattano:

Page 41: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Durata dei contrattiDurata dei contratti

4 anni per la parte normativa4 anni per la parte normativa

2 anni per la parte economica2 anni per la parte economica

Contratti del prossimo

quadriennio:

parte normativa 2002-2005

I biennio economico 2002-2003

II biennio economico 2004-2005

Nel SSN:Sono stipulati sei CCNL: due per ogni separata

area di contrattazione

Page 42: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Primo biennio

Tetto di inflazione programmata per quel periodo calcolata sulla massa salariale di ogni settore dell’anno precedente il rinnovo

Secondo biennio

La possibile differenza tra il tetto di inflazione programmata del I biennio e l’inflazione reale nello stesso periodo

+

Le regole stabilite dall’Accordo sulla politica dei redditi del 1993, valido per tutti i settori pubblici, prevedono

Inflazione programmata nel secondo periodo

Dalla legge finanziaria nazionale per garantire l’avvio delle riforme.

Dalle Regioni, Autonomie locali ed altre P.A. per il tramite dei comitati di settore per la contrattazione di II livello

Le risorse possono essere integrate

RISORSERISORSE

Page 43: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Procedure per CCNL singolo comparto o areaProcedure per CCNL singolo comparto o area

COMITATO DI SETTORE (Regioni per SSN)

RISORSE

ECONOMICHE

LINEE DI INDIRIZZO:-rapporto di lavoro del personale-diritti e doveri -orari, turni, flessibilità, ecc.

ATTO DI INDIRIZZOATTO DI INDIRIZZO

GOVERNO

INIZIO INIZIO TRATTATIVATRATTATIVA

All’inizio della stagione negoziale, dopo l’atto di indirizzo generale

(mandato)

Page 44: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Ipotesi di ACCORDO

COMITATO DI SETTORE GOVERNO

CERTIFICAZIONECERTIFICAZIONE POSITIVA CORTE DEI CONTI (entro 15 giorni)

STIPULAZIONE FINALE DEL CCNL

Certificazione

La CORTE DEI CONTI per la certificazione si

avvale di un nucleo di tre esperti designati dal Dipartimento della

Funzione Pubblica su richiesta dell’ARAN

Preintesa (eventuale) per consultare base lavoratori

Page 45: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Certificazione non positiva (art. 47 d.lgs. 165/2001)

In caso di certificazione non positiva

L’ARAN, SENTITO IL COMITATO DI SETTORE O IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, PUO’

Assumere iniziative per nuova quantificazione costi

Riaprire le trattative

Le iniziative sono comunicate a Governo e Corte dei Conti, la quale riferisce al Parlamento sulla definitiva quantificazione dei

costi per nuova quantificazione costi

Esaurite le suindicate procedure e, comunque, dopo 40 gg. dalla sigla dell’ipotesi, il Presidente dell’Aran ha mandato a sottoscrivere il CCNL

Page 46: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Contenuti del CCNLContenuti del CCNL

- Soggetti- Livelli relazioni sindacali (C.I., concertazione, consultazione, informazione)- Materie- Risorse- Procedure di raffreddamento dei conflitti

Disciplina del rapporto di lavoro

Trattamento economico dei dipendenti e dirigenti pubblici

Regole per la contrattazione integrativa che individuano:

Page 47: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Da contrattazione decentrata ad integrativa (altri comparti ed aree)

CCNL 1994-1997: contrattazione decentrata

Risorse nazionali Risorse decentrata

CCNL 1998-2001: contrattazione integrativa

Risorse nazionali

RISORSE INTEGRATIVA

F.U.A.

Page 48: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Da contrattazione decentrata a contrattazione integrativa (dirigenza SSN)

CCNL 1994-1997: contrattazione decentrata

Risorse nazionali Risorse decentrata

CCNL 1998-2001: contrattazione integrativa

Risorse nazionali

RISORSE INTEGRATIVA

fondo posizione

fondo condizioni

lavoro

fondo risultato

Page 49: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Da contrattazione decentrata a contrattazione integrativa (Comparto SSN)

CCNL 1994-1997: contrattazione decentrata

Risorse nazionali Risorse decentrata

CCNL 1998-2001: contrattazione integrativa

Risorse nazionali

RISORSE INTEGRATIVA

Fondo fasce, posizioni, etc.

fondo condizioni

lavoro

Fondo

produttività

Page 50: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Ministeri

Scuola

Agenzie fiscali

Aziende autonome

SEDI DEL II LIVELLO DI CONTRATTAZIONE

La contrattazione si svolge a livello di singola

amministrazione nelle

Regioni Autonomie

locali

Aziende sanitarie ed ospedaliere

Università PCM

La contrattazione di II livello è articolata sul

territorio

La contrattazione di II livello è articolata con

un sistema misto

Accademie e conservatori

Ricerca

EE.PP.

L’articolazione o meno sul territorio incide sulla composizione trattante di parte sindacale

Page 51: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Delegazioni sindacali nelle sedi uniche di contrattazione integrativa (es. Regioni-Autonomie

locali o Sanità)

La delegazione di parte sindacale è formata da:

Componenti OO.SS.

firmatarie CCNL

R.S.U

COMPARTO DIRIGENZA

componenti OO.SS.

firmatarie CCNL

R.S.A

Page 52: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

CONTRATTAZIONE DECENTRATA INTEGRATIVA DI LIVELLO TERRITORIALE: ECCEZIONE PER ENTI MINORI ED IPAB PRIVE

DI DIRIGENZA (Comparto Regioni-Autonomie locali)

Le eccezioni riguardano:

La delegazione di parte pubblica

La delegazione sindacale

Livello (territoriale e non di ente)

Procedure autorizzative

Le regole sono stabilite in un protocollo di intesa stipulato tra Anci, Uncem ed 00.SS. firmatarie del CCNL al quale possono aderire gli enti e le OO.SS interessate. Vengono derogate le norme sulla rappresentanza delle RSU non esistendo forme di coordinamento territoriale di queste.

Gli atti di indirizzo sono formulati con apposita intesa. Il protocollo può riguardare anche la dirigenza. In tal caso partecipano anche l’UPI e

l’Unioncamere

Page 53: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Sedi e delegazioni sindacali della contrattazione integrativa nel comparto Ministeri

E’ un solo livello anche se articolato in:

NAZIONALE (cioè a livello di singola

amministrazione)

parte sindacale formata dalle OO.SS.

firmatarie CCNL (senza confederazioni)

Sede centrale o distaccata di Amm.ne centrale o ufficio periferico individuato come

sede di contrattazione

parte sindacale formata da

componenti OO.SS. firmatarie CCNL ed

R.S.U

conseguenzeDIRIGENZA? Ccnl area I rinvia a precedenti Ccnl in

attesa apposita sezione

Page 54: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Concetto di rappresentatività a livello localeConcetto di rappresentatività a livello locale

Per le RSU deriva dal risultato elettorale

La rappresentatività dei componenti delle OO.SS. firmatarie

dei CCNL è nazionale ed è

misurata dall’ARAN. Le

federazioni di più sindacati sono

soggetto unitario

NON SONO AMMISSIBILI

ALLA C.I.:

Sindacati non ammessi al CCNL anche se a

livello locale hanno la media del 5% tra dato

associativo ed elettorale

I sindacati ammessi alle trattative nazionali non

firmatari del CCNL

Singoli componenti di federazioni sindacali

Page 55: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Soggetti sindacali del II livello

Sono dirigenti sindacali

Componenti delle RSU

Componenti delle

OO.SS. firmatarie dei CCNL

Componenti dei terminali di tipo associativo

(rimasti operativi o costituiti dopo le elezioni delle RSU), appartenenti

alle OO.SS. rappresentative

Componenti organismi statutari non collocati in distacco o

aspettativa e non coincidenti con gli altri soggetti

Page 56: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Segue: SOGGETTI SINDACALI RAPPRESENTATIVI NEL II LIVELLO

RSU COMPONENTI OO.SS. FIRMATARIE DEL CCNL

Organismo eletto triennalmente

Designati dalle relative OO.SS.

Nessun potere di individuazione dei soggetti sindacali è demandato alla azienda discendendo la rappresentanza

dall’art. 42 del d.lgs. 165 del 2001 e, per gli aspetti ad esso demandati, dal CCNQ sui diritti e prerogative sindacali

Soggetti entrambi necessari nella C.I.

Page 57: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Natura della RSU

soggetto sindacale unitario ed elettivo avente natura collegiale

alla sua costituzione partecipa la generalità dei lavoratori(sindacalizzati e non)

per natura ricompone al proprio interno non solo il pluralismo sindacalema dell’intero insieme dei lavoratori

assume le proprie posizioni a maggioranza e quindi la posizione delsingolo componente non ha rilievo esterno alla RSU

principio di maggioranza nella assunzione delle decisioni(maggioranza come pratica sindacale non solo come forma giuridica)

indicono le elezioni, congiuntamente o disgiuntamente, le organizzazionisindacali rappresentative

possono partecipare alle elezioni tutti i sindacati

Page 58: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

RSU durata e composizionetriennale

(elezioni contestuali in tutti gli enti)

scadenza non prorogabile

numero legale

incompatibilitàrinnovabile nel triennio nella

singola amministrazione

regole autodefinite di funzionamentoma riportata a scadenza generale

federazioni costituite dapiù sigle sindacali

caso decadenzaaccordo di interpretazione autentica

la partecipazione sindacale alle elezioni è facoltativa

caso decadenza singoli componenti

elettorato attivo e passivo

Page 59: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

RSU

Ciò giustifica nella delegazione trattante la presenza delle organizzazioni sindacali firmatarie

dei contratti nazionaliper garantire il collegamento

con le scelte negoziali nazionali

Nelle RSU del pubblico impiego possono essere presenti anche eletti su liste

di sindacati non rappresentativi(diversità dal privato)

Page 60: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

PROBLEMATICHE SUI SOGGETTI

Rapporti interni alla RSU

Rapporti tra RSU ed OO.SS.

OO.SS. costituite da più sindacati. Ammissibilità

Tavoli separati tra RSU ed OO.SS. ovvero tra queste

Decadenza RSU: conseguenze sulla C.I.

(CCNQ 13.2.2001)

Cambiamento soggetti nel biennio contrattuale. Conseguenze su C.I.

Orari delle riunioni

Numero dei partecipanti

Sottoscrizione del C.I.: validità. Si applica il 51%?

?

Page 61: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

LIVELLI DI RELAZIONI SINDACALI NELLA SEDE AZIENDALE

Contrattazione integrativa

Concertazione

Consultazione

Informazione

Materie tassative fissate dal CCNL

Materie tassative fissate dal CCNL

Materie fissate da leggi, CCNL o altre decise dall’azienda

Materie fissate dal C.I.

Partecipazione Commissioni pari opportunità, osservatori

La fissazione delle materie dei primi due livelli nel CCNL non limita l’azienda ma la tutela dalle richieste delle OO.SS. invasive dell’organizzazione ed improntate a cogestire. L’obbligo assunto a livello nazionale va rispettato

Page 62: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Contrattazione, concertazione, consultazione informazione

Attività negoziale che può essere anche a termine CONTRATTARE È UN OBBLIGO; STIPULARE, STIPULARE,

SOLO SE CONVENIENTESOLO SE CONVENIENTEContrattazione =

Attività non negoziale a termine. Si conclude con un verbale in cui si registrano posizioni

parti

Concertazione =

Attività informale prevista da leggi, CCNL e azienda

Consultazione =

Atti relativi al rapporto di lavoro individuati dall’azienda in C.I. Può essere preventiva o

successiva

Informazione =

Le procedure di contrattazione e concertazione sono definite dal CCNL; quelle di consultazione ed informazione in azienda

Page 63: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Regole della contrattazione integrativa

Le regole discendono dal d.lgs. 165/2001 e dai CCNL che stabiliscono soggetti, materie, limiti, risorse e livelli di relazioni sindacali

I C.I. non possono essere in

contrasto con vincoli e limiti

posti dai CCNL. Le clausole

difformi sono nulle e

applicabili. Nullità rilevabile

da chiunque vi abbia interesse

Differenze con il sistema

privato caratterizzato

da

AUTONOMIA dei C.I. rispetto

al CCNL

Le ragioni

controllo dei costi

rappresentanza nei luoghi di

lavoro

Page 64: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Caratteristiche del contratto integrativo

Su tutte le materie demandate, in una

unica sessione negoziale, salvo

particolare natura materia. Tempi

previsti sono indicativi

quadriennale per parte normativa

biennale per la parte economica, con eventuale

cambiamento soggetti come da CCNL

Durata

Individuazione e utilizzo risorse fondi avviene annualmente in C.I., senza cambiare i criteri del C.I. quadriennale

Page 65: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Procedure per il C.I.

Esse dovrebbero essere simili a quelle del CCNL e cioè

All’organo di Governo

dell’amministra-zione compete indicare atto indirizzo e

risorse

La delegazione di parte pubblica

dell’amministrazione porta a termine il

negoziato con i soggetti indicati dal

CCNL

L’ipotesi di C.I., corredata della

relazione tecnico finanziaria,

ricevuto il parere favorevole

dell’organo di Governo viene

inviata al controllo

Collegio dei revisori, o sindacale o nucleo di

valutazione o servizio

controllo interno per

verifica compatibilità economiche

(certificazione costi)

Page 66: Le riforme della Pubblica Amministrazione ed il modello delle relazioni sindacali

Rappresentanza e rappresentatività Riflessioni conclusive

• Nel pubblico impiego esiste un forte sistema di relazioni sindacali

• Trova la sua ragione nella partecipazione delle parti sociali al processo di riforma

• La fonte negoziale delle relazioni sindacali è regola di autodisciplina

• Rappresentanza e rappresentatività sono diverse ma interconnesse

• La rappresentatività deriva dal voto e dalle deleghe

• La rappresentatività permette la stabilità negoziale

• Le RSU vivono di vita propria (se nel triennio di vigenza decadono vanno rielette) ma non incidono sulla rappresentatività biennale

• RSU e Organizzazioni sindacali sono soggetti di pari dignità nel luogo di lavoro

• Il sistema deriva da un insieme di norme di legge e contrattuali consolidate dalla giurisprudenza

• Le materie relative ai diritti sindacali non sono disponibili se non nei limiti espressamente previsti dagli accordi quadro

• La normativa è collocabile sul piano delle fonti allo stesso livello dello Statuto dei diritti dei lavoratori (carattere di specialità del CCNQ sulle prerogative sindacali)