Le religioni del mondo

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LE RELIGIONI DEL MONDO

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LE RELIGIONI DEL

MONDO

Riti, devozione e scritture

Il codice ebraico per eccellenza è la Bibbia, che narra la rivelazione di Dio ed

Abramo, Mosè ai profeti. La morale della religione ebraica è stata riassunta nel

Decalogo, che Mosè ha promulgato nel deserto in nome di Dio.

Il culto, durante tutto il periodo dei Re, consisteva essenzialmente nella

celebrazione dei sacrifici, accompagnata dai riti e preghiere che avevano luogo

ordinariamente nel tempio di Gerusalemme. Dopo la cattività di Babilonia, ai

tempi di Gesù, assistiamo a una doppia liturgia: una si svolgeva nel Tempio e

comprendeva la recita dei dieci comandamenti, la lettura di passi della Legge,

canti di salmi e offerta del sacrifico; un’altra liturgia si svolgeva nella sinagoga e

comprendeva alcune preghiere, la lettura della Bibbia e il commento della Legge.

Tra le feste della religione ebraica, alcune datavano da prima dell’esilio, come

la Pasqua che ricordava la liberazione dall’Egitto, la Pentecoste (festa della

mietitura), la festa dei Tabernacoli ( per i raccolti d’autunno) e la festa

dell’Espiazione (o kippur). Possiamo anche ricordare: la Purim, per la liberazione

della schiavitù di Babilonia, la festa della Dedicazione del Tempio, la festa delle

trombe o capodanno.

I testi sacri del Buddhismo sono raccolti in due "Canoni" chiamati Pali e

Sanscrito, in base alle lingue in cui sono stati scritti. Il Canone Pali,

proprio

della tradizione Theravada, è composto da tre parti (o "canestri"): il

Vinaya

Pitaka (canestro della disciplina); il Sutta Pitaka (canestro della

dottrina);

l'Abhidamma Pitaka (canestro della filosofia). Le denominazioni e le

suddivisioni interne del Canone Sanscrito variano molto da paese a

paese,

ma conservano la stessa tripartizione.

Il nucleo centrale della dottrina buddhista si articola nelle tradizionali Quattro Nobili

Verità:

• la prima Verità è l'universalità della sofferenza (o dukkha): la vita è dolore,

rimpianto, insoddisfazione e inquietudine: soffriamo perché ci rendiamo conto che tutto

è effimero.

• la seconda Verità è che la sofferenza ha origine dentro di noi, nel nostro tentativo,

destinato all'insuccesso, di cercare la felicità in ciò che è transitorio, spinti dal desiderio

allettante (o tanha - "sete") di far nostre delle cose, o delle situazioni, che

consideriamo attraenti;

• la terza Verità è che potremo porre fine alla sofferenza solo se impareremo a

liberarci dalla scala dei valori ingannevoli per abbandonare ciò che nella vita è soltanto

provvisorio (i desideri, le passioni, l'idea errata che esista un "sé" permanente),

estinguendo la "sete";

• l'ultima nobile Verità riguarda la strada da intraprendere per avvicinarsi al nirvana,

che il Buddha indica come "Nobile ottuplice sentiero": retto pensiero, retta intenzione,

retta parola, retti mezzi di sussistenza, retto sforzo, retta attenzione e retta

concentrazione (dove "retto" significa conforme agli insegnamenti buddhisti e ai

La filosofia di vita shintoista ruota intorno all'idea che vi sia un'armonia profonda tra gli esseri umani, la natura e le numerose divinità che popolano l'universo.Gli esseri divini si chiamano kami, sono generalmente benigni e proteggono coloro che si rivolgono a essi. I kami si identificano con numerosi oggetti naturali (montagne, ruscelli, animali, alberi, ecc.), con alcuni personaggi mitici o storici e con gli antentati.

Il culto dei defunti è una delle principali caratteristiche dello scintoismo. Non esiste il paradiso o l'inferno. Per quanto riguarda le tombe, queste sono visitate dai parenti che comunicano all'antenato defunto gli avvenimenti più importanti della famiglia. Il giapponese, crede che i morti abbiano un'esistenza invisibile, in cui continuano a vivere come spiriti buoni o spiriti maligni. Essi vivono in un paese chiamato Yomi, che corrisponde all'antico Ade dei greci. Per quanto riguarda le tombe, queste sono considerate vere e proprie residenze dei morti, visitate dai parenti che comunicano all'antenato defunto gli avvenimenti più importanti della famiglia. L'anima è custodita in un piccolo scrigno di legno detto Mitamaya, che si pone nella casa della famiglia prima del funerale. Ogni famiglia scintoista possiede un Kami-dame (mensola per gli dei).