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IL PIZZINO Dimissioni Corti sospetti lunghi www.caffecarlito.com Copia in omaggio (in edicola Fr. 2.-/ € 1,85) Anno XIX • Numero 2 In edicola Fr. 2.- / € 1,85 9 7 7 1 6 6 0 9 6 8 9 0 0 0 2 GAA 6600 LOCARNO –– N. 2 GUENZI ALLE PAGINE 2 e 3 Il pianeta tennis è tornato a girare con l’atteso rientro del Maestro Roger Il personaggio PAUCHARD A PAGINA 35 Gli Highlander dello sport che riscrivono storia e primati La tendenza SCHIRA A PAGINA 32 IL COMMENTO GIUSEPPE ZOIS E se chiedessimo a una persona che ha subito una grave me- nomazione fisica, che vedrà il suo corpo per sempre deturpato per un errore in sala operatoria e che rischiava pure la beffa di un si- lenzioso oblio, cosa direbbe di que- sta kafkiana vicenda? Certo trove- rebbe alquanto strano e un po’ sur- reale che invece di occuparsi di chi ha causato il suo stato irreversibile, la Giustizia si scagli contro chi ha rivelato il fatto e indagato sui come e perché. Succede invece che si metta in stato d’accusa un intero giornale. Paradossale, ma così van- no le cose. Il Caffè ha fatto il suo la- voro e non gli sono addebitati errori o inesattezze. Però deve rispondere di “diffamazione” e “concorrenza sleale”. La macchina giudiziaria, qui, corre veloce per venire a capo del caso: 4 mesi dalla denuncia alla chiusura dell’inchiesta. Da notare che quanto pubblicato ha avuto il conforto di una personalità autore- vole come il giudice Mauro Ermani, presidente della Commissione di vigilanza sanitaria. Non importa: par di dedurre che serva una lezio- ne a chi osa alzare veli e togliere bende. Informare, che è opera di me- diazione, non significa svolgere un’attività asettica, ma raccogliere dati, elementi, circostanze e divul- garli con la misura che si ritiene di dover attribuire a un fatto (due seni amputati invece dell’asportazione di un piccolo tumore). Essere critici, per altro, non significa essere cinici. Il giornalista ha il compito di raccontare e far capire quanto acca- de, anche per scongiurare il ripe- tersi di taluni rischi. E primo giudi- ce in materia è il lettore, che sa far uso della ragione critica. Quanto si raccoglie, strada facendo, nel dive- nire di un’inchiesta, è un servizio all’opinione pubblica, di cui il gior- nale si fa tramite, voce, anche un suo mezzo di difesa. Nessuna fina- lità distruttiva, ma esclusivamente informativa, ciò che per altro è an- che più complicato in una realtà piccola come il Ticino. Oggi la co- munità è molto sensibile al tema della salute e della sanità che coin- volge (e può sconvolgere) la vita delle persone. Triste per la libertà il giorno in cui questo dovere pubbli- co venisse conculcato e si arrivasse all’autocensura. L’oltraggio alla ve- rità, esigenza inviolabile, si compie quando un qualsiasi potere avvia meccanismi che bloccano, frenano, mortificano, ne umiliano la ricerca. C’è il pericolo che per la paura di sbagliare si inneschi un eccesso di prudenza che porti a non agire. La libertà va difesa da tutto e da tutti, così come l’autonomia di una testa- ta, per una primaria questione di credibilità. Questo procedimento, pensando alle sofferenze di chi non sarà più come prima, per un errore non certo del giornale o dei giorna- listi, fa più pena che rabbia. Nenad Stojanovic “In casa Blocher ho fatto emergere l’incoerenza udc” La polemica “Giochi di potere in procura” la magistratura si sta spaccando SPIGNESI A PAGINA 7 L’ANALISI L’appello di Obama alla politica “nobile” LUIGI BONANATE segue a pagina 5 Si è presentato davanti ai 250 delegati udc riuniti ieri, sabato, a Le Châble. E ha spiegato che “se una legge tradisce il Paese, bisogna combatterla”. Ma la proposta di referendum sulla nuova legge contro l’immigra- zione di massa, lanciata dal poli- tologo Nenad Stojanovic non ha convinto l’assemblea udc. “Ho fatto comunque emergere - dice Stojanovic - l’incoerenza di Christoph Blocher e del suo par- tito, che parlano di democrazia diretta, ma quando gli viene of- ferta l’occasione rinunciano”. Nella sua lettera di dimissioni ha scritto che non ci sta a parte- cipare “a giochi di potere”. Così le parole del procuratore pub- blico Nicola Corti sono suonate come una pesante accusa al si- stema della giustizia ticinese. “Conoscendolo non fa critiche campate per aria”, fa notare l’avvocato penalista Marco Broggini. Ex colleghi di Corti e legali che frequentano gli uffici del ministero pubblico parlano di tensioni latenti da tempo. E di una magistratura che si sta len- tamente spaccando. 15 gennaio 2017 Settimanale di attualità, politica, cultura e sport caffe.ch [email protected] 091 756 24 00 Più della rabbia prevale la pena Per aderire all’appello a sostegno della libertà di stampa manda un e-mail con nome e cognome all’indirizzo L asciamo da parte il tasso di retorica e di opportunismo che può aver animato Oba- ma nel suo discorso d’addio del- l’altro giorno. Ma se teniamo conto delle nobili parole che pronunciò il 4 giugno 2009 al- l’Università del Cairo delinean- do un futuro che poi purtroppo si sviluppò lungo ben altre vie, siamo costretti a rimpiangere che l’occasione sia andata per- duta. Il mondo del 2009 era probabilmente più gestibile di quello di oggi: anche se allora c’era la crisi economica, oggi c’è una politica-militare. Reuters [email protected] 1264 firme Ti-Press A PAGINA 13 a sostegno del giornalismo La vicenda Caffè-Sant’Anna alle pagine 20, 21 e 22 CON UN’ANALISI DI ENRICO MORRESI Anziani picchiati Raccontato da ex dipendenti e familiari ecco la ricostruzione del dramma dei vecchi maltrattati nel Centro comunale di Balerna Keystone

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IL

PIZ

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DimissioniCortisospettilunghi

www.caffecarlito.com

Copia in omaggio (in edicola Fr. 2.-/ € 1,85) Anno XIX • Numero 2In edicola Fr. 2.- / € 1,859

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6600

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GUENZI ALLE PAGINE 2 e 3

Il pianeta tennisè tornato a girarecon l’atteso rientrodel Maestro Roger

Il personaggio

PAUCHARD A PAGINA 35

Gli Highlanderdello sportche riscrivonostoria e primati

La tendenza

SCHIRA A PAGINA 32

IL COMMENTO

GIUSEPPE ZOIS

Ese chiedessimo a una personache ha subito una grave me-nomazione fisica, che vedrà il

suo corpo per sempre deturpatoper un errore in sala operatoria eche rischiava pure la beffa di un si-lenzioso oblio, cosa direbbe di que-sta kafkiana vicenda? Certo trove-rebbe alquanto strano e un po’ sur-reale che invece di occuparsi di chiha causato il suo stato irreversibile,la Giustizia si scagli contro chi harivelato il fatto e indagato sui comee perché. Succede invece che simetta in stato d’accusa un interogiornale. Paradossale, ma così van-no le cose. Il Caffè ha fatto il suo la-voro e non gli sono addebitati errorio inesattezze. Però deve risponderedi “diffamazione” e “concorrenzasleale”. La macchina giudiziaria,qui, corre veloce per venire a capodel caso: 4 mesi dalla denuncia allachiusura dell’inchiesta. Da notareche quanto pubblicato ha avuto ilconforto di una personalità autore-vole come il giudice Mauro Ermani,presidente della Commissione divigilanza sanitaria. Non importa:par di dedurre che serva una lezio-ne a chi osa alzare veli e toglierebende.

Informare, che è opera di me-diazione, non significa svolgereun’attività asettica, ma raccoglieredati, elementi, circostanze e divul-garli con la misura che si ritiene didover attribuire a un fatto (due seniamputati invece dell’asportazionedi un piccolo tumore). Essere critici,per altro, non significa essere cinici.

Il giornalista ha il compito diraccontare e far capire quanto acca-de, anche per scongiurare il ripe-tersi di taluni rischi. E primo giudi-ce in materia è il lettore, che sa faruso della ragione critica. Quanto siraccoglie, strada facendo, nel dive-nire di un’inchiesta, è un servizioall’opinione pubblica, di cui il gior-nale si fa tramite, voce, anche unsuo mezzo di difesa. Nessuna fina-lità distruttiva, ma esclusivamenteinformativa, ciò che per altro è an-che più complicato in una realtàpiccola come il Ticino. Oggi la co-munità è molto sensibile al temadella salute e della sanità che coin-volge (e può sconvolgere) la vitadelle persone. Triste per la libertà ilgiorno in cui questo dovere pubbli-co venisse conculcato e si arrivasseall’autocensura. L’oltraggio alla ve-rità, esigenza inviolabile, si compiequando un qualsiasi potere avviameccanismi che bloccano, frenano,mortificano, ne umiliano la ricerca.C’è il pericolo che per la paura disbagliare si inneschi un eccesso diprudenza che porti a non agire. Lalibertà va difesa da tutto e da tutti,così come l’autonomia di una testa-ta, per una primaria questione dicredibilità. Questo procedimento,pensando alle sofferenze di chi nonsarà più come prima, per un errorenon certo del giornale o dei giorna-listi, fa più pena che rabbia.

Nenad Stojanovic

“In casa Blocherho fatto emergerel’incoerenza udc”

La polemica

“Giochi di potere in procura”la magistratura si sta spaccando

SPIGNESI A PAGINA 7

L’ANALISI

L’appello di Obamaalla politica “nobile”LUIGI BONANATE

segue a pagina 5

Si è presentato davanti ai 250delegati udc riuniti ieri, sabato,a Le Châble. E ha spiegato che“se una legge tradisce il Paese,bisogna combatterla”. Ma laproposta di referendum sullanuova legge contro l’immigra-zione di massa, lanciata dal poli-tologo Nenad Stojanovic non haconvinto l’assemblea udc. “Hofatto comunque emergere - diceStojanovic - l’incoerenza diChristoph Blocher e del suo par-tito, che parlano di democraziadiretta, ma quando gli viene of-ferta l’occasione rinunciano”.

Nella sua lettera di dimissioniha scritto che non ci sta a parte-cipare “a giochi di potere”. Cosìle parole del procuratore pub-blico Nicola Corti sono suonatecome una pesante accusa al si-stema della giustizia ticinese.“Conoscendolo non fa critichecampate per aria”, fa notarel’avvocato penalista MarcoBroggini. Ex colleghi di Corti elegali che frequentano gli ufficidel ministero pubblico parlanodi tensioni latenti da tempo. E diuna magistratura che si sta len-tamente spaccando.

15 gennaio 2017

Settimanale di attualità, politica, cultura e sport

[email protected] 756 24 00

Più della rabbiaprevale la pena

Per aderire all’appello a sostegno della libertà di stampa manda un e-mail con nome e cognome all’indirizzo

Lasciamo da parte il tasso diretorica e di opportunismoche può aver animato Oba-

ma nel suo discorso d’addio del-l’altro giorno. Ma se teniamoconto delle nobili parole chepronunciò il 4 giugno 2009 al-l’Università del Cairo delinean-do un futuro che poi purtropposi sviluppò lungo ben altre vie,siamo costretti a rimpiangereche l’occasione sia andata per-duta. Il mondo del 2009 eraprobabilmente più gestibile diquello di oggi: anche se allorac’era la crisi economica, oggi c’èuna politica-militare.

Reuters

[email protected]

1264firme

Ti-P

ress

A PAGINA 13

a sostegnodel giornalismoLa vicenda Caffè-Sant’Anna

alle pagine 20, 21 e 22CON UN’ANALISI DI ENRICO MORRESI

Anzianipicchiati

Raccontato da ex dipendenti e familiari ecco la ricostruzione

del dramma dei vecchi maltrattatinel Centro comunale di Balerna

Keystone