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Mobbing Un problema grave e difficile da dimostrare, che condiziona la vita non solo lavorativa pagina 11 SCuDo Una disdetta che genera incertezza Docenti Più valore aggiunto, non discriminazioni Condizioni di lavoro La testimonianza di un ex lavoratore pagina 4 pagina 7 Colonie Leone XIII Aperte le iscrizioni pagina 5 pagine 2-3 pagina 9 Prossimo numero: 27 febbraio 2014 Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese lavoro 13 febbraio 2014 - Anno LXXXIX - N.3 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano

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MobbingUn problema grave edifficile da dimostrare,che condiziona la vitanon solo lavorativa

pagina 11

SCuDoUna disdettache generaincertezza

DocentiPiù valore aggiunto,non discriminazioni

Condizioni di lavoroLa testimonianzadi un ex lavoratore

pagina 4

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Colonie Leone XIIIAperte le iscrizioni

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Prossimo numero: 27 febbraio 2014

Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com

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Tentativo di definizioneEsistono varie forme di mobbing. La carat-

teristica comune è la ripetizione degli atti di mobbing durante un periodo relativamente lungo: significa che i fattori di stress psicoso-ciale sono frequenti e accadono per una du-rata così lunga fino a che diventano mobbing. Un atto isolato non è considerato mobbing.

Secondo Klaus Niedl (studioso austriaco) con mobbing sul posto di lavoro si intendono gli atti di un gruppo o un individuo che un’al-tra persona pensa come riferiti a lei e ai quali essa attribuisce un carattere ostile, umiliante o intimidatorio. La persona colpita si sente in-capace di difendersi o di fuggire da questa si-tuazione per delle ragioni sociali, economiche, fisiche o psichiche.

La definizione di Niedl si affianca a quella di Heinz Leymann (uno dei maggiori studiosi sul tema): il termine mobbing designa degli atti di comunicazione negativa, commessi da uno o più individui, che sono diretti contro una per-sona, si ripetono frequentemente durante un periodo abbastanza lungo e che caratterizzano le relazioni tra gli autori e le vittime. Seguendo la definizione di Leymann si parla di mobbing quando un atto si produce almeno una volta alla settimana da almeno 6 mesi.

La ricerca che presentiamo ha preso un cam-pione di 3’220 persone attive professionalmen-te in Svizzera. Sul campione utilizzato questi criteri si applicano a 245 persone, equivalenti a un tasso del 7,6% di persone mobbizzate.

Il commentoPer differenti ragioni, i ricercatori hanno rinun-

ciato a quantificare il fenomeno del mobbing in Svizzera. Infatti, si tratta di un fenomeno con molte sfaccetta-ture che resta diffici-le da censire con le definizioni e gli stru-menti a disposizione. Inoltre, il mobbing è anche una forma di tensione psicosocia-le. L’ampiezza del fe-nomeno dipendereb-be innanzitutto dalla definizione di mob-bing scelta (in sen-so ampio o in senso stretto). Nel quanti-ficare l’ampiezza del mobbing, si terrebbe conto solamente del-la forma estrema del fenomeno al posto di concentrarsi sulla problematica delle molestie psicologiche sul luogo di lavoro nella sua globalità.

Infine, la definizione di mobbing varia considerevolmente da una nazione all’altra come pure il me-todo di rilevamento.

Le peculiarità svizzereContrariamente a certi stu-

di condotti all’estero, i risultati dello studio in Svizzera non di-mostrano nessuna differenza significativa secondo l’età, il sesso o la formazione degli in-terrogati. Nemmeno la posizione ricoperta nell’impresa gioca un ruolo importante. Al contrario, gli stranieri, i possessori di doppia nazionalità e certe categorie pro-fessionali sono maggiormente colpite dal mobbing.

Se consideriamo le categorie professionali, il settore alberghiero e la ristorazione, e in minor misura, il settore della sanità, sono le categorie che presentano una proporzione relativamen-te alta di mobbizzati. Ma è importante notare che il campione statistico è troppo piccolo per procedere a una valutazione differenziata in funzione delle categorie.

Il fenomeno del mobbing in generaleÈ difficile comparare, per differenti ragioni

che non riprenderemo dal testo originale, il tasso di mobbing svizzero e quello di altri pa-esi. Vi sono comunque dei punti in comune, come per esempio la conferma della relazione tra mobbing e stato di salute, relazione rico-nosciuta a livello internazionale, che si tratti di benessere generale, problemi di salute o giorni

di congedo malattia.A prima vista, il tasso di mobbing in Svizzera

potrebbe apparire sorprendente. Esso è con-fermato dal tasso del 9,7% di persone dichia-ranti l’esistenza di conflitti professionali dura-turi. Se consideriamo l’aumento considerevole delle rendite AI per ragioni psichiche (dal 24% al 36% tra il 1985 e il 1999), l’aumento del consumo di medicinali psicotropi e soprattutto di quelli antidepressivi (da 91 a 215 milioni in 5 anni) e il sovraccarico generale delle infra-strutture psichiatriche in Svizzera, le cifre sono meno sorprendenti.

Mobbing e stressEsistono svariate forme di stress sul posto

di lavoro (il mobbing è tra queste), che sono spesso legate al carico di lavoro, all’organiz-zazione del lavoro, a delle condizioni quadro poco favorevoli, a un sovraccarico o a una

Problemi sul lavoro

Mobbing: un male difficile da dimostrare

Immagine 1

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mancanza di lavoro, allo stress psicosociale o al mobbing. I lavori di ricerca sullo stress si concentrano piuttosto sulle condizioni di lavo-ro di cui fa parte notoriamente la comunicazio-ne interpersonale. Si domanda agli interrogati se sono soddisfatti delle loro relazioni con i superiori o con i colleghi. In questo senso il mobbing si distingue dallo stress in quanto gli atti di mobbing sono frequenti e colpiscono una persona in maniera mirata e prolungata.

Le vittimeI mobbizzati hanno indicato che nel 51,3%

dei casi è stato un loro superiore l’autore dell’atto di mobbing. I colleghi (16%) e i subor-dinati (13%) sono meno citati (vedi immagine 1). Al fine di poter trarre delle conclusioni sul fenomeno del tormento psicologico, la ricer-ca ha comparato le indicazioni dei mobbizza-ti con quelle dei non mobbizzati. I ricercatori volevano sapere se i fattori socio demografici

quali l’età, il settore di attività, la nazionalità ecc. abbiano un’incidenza sulla soddisfazio-ne al lavoro e lo stato di salute delle persone mobbizzate. In Svizzera non si constata una correlazione significativa tra l’età, il sesso o la formazione e l’esistenza del mobbing. Per quanto concerne la nazionalità dei mobbizzati risulta che gli stranieri (10,5%) e i possessori di una doppia nazionalità (12,5%) sono più toc-cati dal mobbing che gli svizzeri (6,9%).

In più della metà dei casi sono i superiori a essere implicati nei casi di mobbing. Gli autori agiscono soli o in piccoli gruppi da due a quat-tro persone. La relazione superiore-subordina-to è dunque la più toccata dal mobbing, il che significa che esistono dei problemi di condotta del personale e di organizzazione del lavoro.

La saluteDallo studio si evince in modo chiaro che

le vittime di mobbing soffrono più spesso di problemi di salute. I mali più frequenti sono: debolezza generale, affaticamento, mancanza di energia. Inoltre si osservano anche: tensio-ne interiore, paure e angosce. Lo scarto più grande lo troviamo a livello di sentimenti ne-gativi come: abbattimento, scoraggiamento o depressione. La quantità di persone depresse è tre volte maggiore tra le vittime di mobbing che tra le persone non mobbizzate (vedi im-magine 2).

I mobbizzati sono assenti dal lavoro per più di tre giorni quasi due volte di più rispetto ai non mobbizzati. Inoltre, le consultazioni me-diche nei dodici mesi precedenti sono netta-mente più soventi tra le vittime di mobbing.

Il numero medio di giorni di congedo malattia

varia fortemente in funzione del tipo di tormen-to psicologico e del carico psicosociale.

Si constata che lo stato di salute delle vit-time è nettamente peggiore che quello delle altre persone. Le vittime di mobbing soffrono più frequentemente di mal di testa, tensione, nervosismo, disturbi del sonno e depressione. Senza dimenticare che le tensioni professionali hanno un impatto sulla vita privata e viceversa.

Il mobbing tra gli stranieri e i possessori della doppia nazionalità.

Sia che si utilizzi la definizione di Leymann, le dichiarazioni spontanee o il carico psicoso-ciale differenziato, si può constatare che i casi di mobbing e di carico psicosociale sono più elevati tra gli stranieri e i possessori di doppia nazionalità.

Mobbing, giorni di congedo malattia e con-sultazioni mediche

Il numero medio di giorni di congedo malattia varia fortemente in funzione del tipo di molestia psicologica e del carico psicosociale. Le per-sone con più giorni di congedo malattia sono quelle considerate mobbizzate. Tuttavia si con-stata che pure coloro che hanno un carico psi-cosociale leggero hanno un numero di giorni di congedo malattia superiore alla media.

Le persone mobbizzate presentano un nu-mero più elevato di giorni di assenza e di con-gedo malattia rispetto ai colleghi non mobbiz-zati. A volte arrivano addirittura a rassegnare le dimissioni. Nei casi in cui l’età lo permetta, optano per il prepensionamento.

Tratto da: «Mobbing et autres tensions psy-chosociales sur le lieu de travail en Suisse», traduzione G.D.

Prevenzione

Possiamo trarre diverse conclusioni: la selezione e la formazione dei quadri devono essere parte integrante del lavoro di prevenzione; nei servizi dove il cambiamento frequente del personale e il tasso di assenteismo sono elevati, il mobbing dovrebbe essere visto come una spiegazione; bisognerebbe, ove possibile, ridurre il carico di lavoro per eliminare lo stress; i responsabili dei gruppi nei quali si trovano degli stranieri dovrebbero sforzarsi di ridurre il più presto possibile le fonti di tensione tra svizzeri e stranieri;Ulteriori soluzioni possibili possono essere ela-borate. Le soluzioni al mobbing e alla tensione psicosociale, invece, possono essere adattate ai differenti gradi di carico. La prevenzione primaria deve essere al centro del lavoro di prevenzione (per esempio: lavorare sul comportamento sociale e le competenze della direzione grazie a dei corsi di formazione e di perfezionamento profes-sionale). È fondamentale riconoscere in tempo, prendere sul serio e risolvere i conflitti preve-dibili ricercando le loro cause. Soluzioni in caso di situazione grave di mobbing: si tratta di «limitare i danni», trovare una soluzione equilibrata per la vittima, sop-primere le cause ed evitare il riprodursi di tale situazione.A livello di comportamento sociale in gene-rale la prevenzione del mobbing è basata sull’apprendimento della prevenzione, della tolleranza e del rispetto reciproco. In una società sempre più individualista, gli ambienti economici, ma anche la scuola e la famiglia, devono contribuire alla sviluppo e alla promo-zione di competenze sociali.Se un’impresa non vuole mettere in pericolo la salute dei propri collaboratori dev’essere suo interesse attivarsi in favore di un clima di lavo-ro favorevole. Ciò, per l’impresa, si traduce in: rendere la consultazione parte integrante della cultura d’impresa; cercare di risolvere i problemi appena sorgono prendendoli sul serio; valutare con attenzione le soluzioni interne in caso di conflitti; ricorrere ad aiuti esterni se necessario; sorvegliare la formazione dei quadri e le relazioni tra svizzeri e stranieri; controllare l’impatto delle ristrutturazioni e dei cambiamenti sull’ambiente di lavoro; accordare un’attenzione particolare ai collaboratori più anziani, i quali hanno sicura-mente più difficoltà nel cambiare lavoro.Per quel che riguarda la relazione tra autore e vittima è riduttivo fossilizzarsi solamente su questa. Ciò limiterebbe fortemente le soluzioni e spesso non fa altro che aggravare la situazione. Nelle scuole si ottiene un buon successo con l’approccio «no blame» (non punta l’indice), una strategia di risoluzione dei conflitti basata sulla comprensione reciproca, il rispetto e non sull’attribuzione di colpe. In casi estremi può essere però necessario intraprendere la via giuridica.

Info

Descrizione e aspetti legali:http://www.seco.admin.ch/dokumentation/publikation/00035/00036/01707/index.html?lang=it

La ricerca completa:http://www.seco.admin.ch/dokumentation/publikation/00008/00022/01512/index.html?lang=fr

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4 513 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro Sindacato Docenti

Dopo l’articolo apparso sul CdT di mar-tedì 4 febbraio, che trattava delle pro-poste che la Commissione scolastica vuole inoltrare al Governo, tra cui il blocco delle nomine di docenti stranie-ri e l’attribuzione di incarichi a tempo parziale ai candidati ticinesi, abbiamo intervistato il presidente OCST Docen-ti, Gianluca D’Ettorre.

INTERVISTA A CURA DI GEORGIA ERTZ

Sig. D’Ettorre, cosa pensa delle proposte?La volontà di facilitare l’accesso alle abilita-

zioni e quindi di ridurre questa sorta di discri-minazione alla rovescia che spesso colpisce i ticinesi e i residenti in Ticino rispetto a chi concorre dall’estero per l’insegnamento, è op-portuna. Però ci sono alcuni elementi che mi lasciano perplesso.

Ci parli delle sue perplessità.Per permettere ai ticinesi di accedere più

facilmente alla professione di docente, si propone un tronco comune di psicologia e di pedagogia, che dovrebbe essere offerto con maggiore frequenza, se non annualmente. Questa formazione, valida indistintamente per ogni materia, sarebbe parziale e consentireb-be ai beneficiari di ottenere un incarico di in-segnamento previo impegno a completare l’a-bilitazione nella materia specifica non appena possibile, dando luogo ad una formazione in due tempi. Avremmo così docenti pienamen-te abilitati, docenti in abilitazione o già abili-tati limitatamente alla psicologia e alla peda-gogia, oltre a docenti in «formazione parallela alla professione» (Fpp), ovvero non abilitati, incaricati e contemporaneamente iscritti alla «formazione completa». La situazione sarebbe complessa e difficilmente gestibile.

Mi pare decisamente più realizzabile l’inten-zione di sussidiare gli studenti che frequente-rebbero presso le scuole pedagogiche degli altri Cantoni i corsi non avviati in Ticino. Anzi, si dovrebbe insistere nella direzione del reci-proco e sistematico riconoscimento delle va-rie abilitazioni cantonali, ottenendo finalmente anche il pieno riconoscimento da parte della Cdpe (Conferenza svizzera dei direttori canto-

nali della pubblica educazione) delle abilitazio-ni rilasciate dal Canton Ticino, invece di subire gli effetti negativi delle prescrizioni della stessa Cdpe, a causa delle quali siamo purtroppo co-stretti a riconoscere le «abilitazioni multidisci-plinari» erogate all’estero. Questa paradossale anomalia da una parte accresce la pressione dall’Italia, dall’altra ostacola il ritorno degli stu-denti ticinesi dalle università della Svizzera.

Un’altra considerazione è che evidentemente il discorso è incompleto. Le misure volte a pri-vilegiare i ticinesi sono benvenute, benché esi-stano già, ma a questo punto ci si deve chie-dere seriamente se il problema si risolverebbe escludendo tutti i postulanti dall’Italia e au-mentando la frequenza dei corsi di abilitazio-ne. I candidati residenti sarebbero sufficienti a coprire il fabbisogno di docenti? Ricordo che nell’agosto 2013 cinque classi di scuola ele-mentare non avevano un insegnante titolare. Per il prossimo anno scolastico si prevede la necessità di circa 80 docenti per le scuole co-munali, ma dalla Supsi-Dfa ne arriveranno una sessantina. Le restanti classi da chi verranno istruite? Suppongo che ci sia comunque una certa mancanza di candidati residenti. Sorge dunque inevitabilmente la domanda riguardo alle ragioni per cui non disponiamo di un nu-mero sufficiente di candidature indigene. La risposta è che da una quindicina d’anni la pro-fessione del docente sta costantemente per-dendo di attrattiva. Molti aspiranti e potenziali insegnanti valutano gli sforzi e le condizioni a cui dovrebbero far fronte in Ticino e decidono di recarsi altrove o di praticare un’altra profes-sione.

Crede che anche la procedura d’ammissio-ne al DFA potrebbe giocare un ruolo in que-sta problematica?

L’onorevole Bertoli ha sostenuto che l’al-to numero di candidature al Dfa proverebbe l’elevata attrattiva della professione, eviden-temente non considerando adeguatamente l’origine e il profilo delle candidature. Il Dfa, a sua volta, ritiene di avere ormai risolto la sua parte del problema permettendo la formazio-ne parallela alla professione. Ma questo non è sufficiente.

In effetti la procedura d’ammissione al Dfa è poco trasparente. La verifica dei titoli avviene attraverso la Direzione del Dfa, che dispone, oltre alla Cdpe, della facoltà di stabilire al-cune equivalenze di titoli. La valutazione del dossier, che i candidati devono produrre in una settimana di tempo, comporta una gran-de disparità di trattamento, in quanto si basa in prima istanza sulla disponibilità di tempo. Forse sarebbe meglio organizzare un esame eseguito in un’aula sotto sorveglianza, invece di affidarsi a un lavoro prodotto in privato o con il concorso di conoscenti. Il grado di at-tendibilità del dossier è infatti piuttosto ridot-to, perché permette una facile commissione del lavoro a terzi, che possono pure istruire il candidato in vista dell’ultima fase di selezio-

ne. Quest’ultima, consiste in un colloquio di soli 15 minuti, in cui il candidato deve special-mente rispondere dei contenuti dell’elaborato. Inoltre la graduatoria con i risultati non viene pubblicata né notificata ai concorrenti, i quali

non ricevono neppure un rapporto del collo-quio o una valutazione del dossier. Mi è stato riferito che talvolta la comunicazione della de-cisione di ammissione o di rifiuto è stata ad-dirittura inviata dopo la scadenza legale per l’inoltro del ricorso.

Cosa pensa della sospensione delle nomine dei docenti proposta come misura provviso-ria dal Granconsigliere Claudio Franscella?

Questa misura è l’elemento più problemati-co, in quanto i giornali parlano di «sospensione provvisoria delle nomine di docenti stranieri», mentre il Rapporto della Commissione scola-stica propone di «rinunciare provvisoriamente a qualunque nomina» e di assegnare incari-chi a tempo parziale soprattutto a candidati ticinesi con titoli idonei sebbene sprovvisti di abilitazione. Evidentemente non si possono sospendere le nomine di docenti stranieri in-caricati e residenti in Ticino, aventi tutti i re-quisiti. L’unica misura attuabile secondo i fini dichiarati è quella di congelare le nomine di tutti i docenti, dando per scontata la scarsa presenza di residenti in Ticino rispetto ai non residenti, puntando poi sul percorso alterna-tivo dell’abilitazione in due tappe per avvan-taggiare i residenti. Tale via penalizzerebbe i docenti (svizzeri e non) incaricati da anni e in attesa di nomina, dovrebbe introdurre nelle scuole docenti residenti non pienamente for-mati e rallentare l’entrata di docenti dall’Italia. Verrebbe da dire che è inutile chiudere la stal-la dopo che i buoi sono scappati. È il nostro Cantone che per necessità chiama i docenti non residenti, li incarica e li nomina; non entra-no con la forza delle armi. Fondamentalmente significa mantenere qualcuno in una forma di precariato, perché non...

(segue nella prossima pagina, in basso)

Formazione

Più valore aggiunto, non discriminazioni

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4 513 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro Sindacato Attualità

RENATO RICCIARDI

I l contratto collettivo di lavoro (Ccl) è lo strumento più avanzato per garantire e rendere effettiva la partecipazione delle

parti sociali a una comunità lavorativa. È sol-tanto nel quadro della contrattazione collettiva che il personale partecipa pienamente alla de-finizione delle condizioni di lavoro e si assume una vera corresponsabilità.

Se manca questo coinvolgimento vi è sem-plicemente unilateralità nei rapporti tra datore di lavoro e dipendenti. Qualsiasi dichiarazione che affermi di coinvolgere i dipendenti in un

rapporto di-retto senza una relazione strutturata e continuata nel tempo con i lavoratori e con i loro rap-presentanti è ingannevole e fondamental-mente falsa.

Il Ccl è espressione evoluta di una demo-crazia nel campo economico e del lavoro ed è portatore di un valore di pace sociale, cioè di relazioni tra datori di lavoro e sindacati carat-terizzati da un confronto corretto e una coope-razione vantaggiosa per tutti.

Un contratto di lavoro unico nel settore del-le cure a domicilio

Il Ccl dei servizi di assistenza e cura a do-micilio di pubblica utilità è un patrimonio che non può essere disperso e abbandonato sen-za motivi giustificati. Esso risale agli anni in cui le cure domiciliari erano gestite dai consorzi comunali. Dopo l’entrata in vigore dell’attuale legge, nel 2000, le associazioni di diritto pri-vato costituite dai comuni dei comprensori e dagli enti di appoggio hanno assunto la re-sponsabilità dei sei servizi pubblici che opera-no e sono finanziati sulla base di un contratto di prestazione cantonale.

I tre sindacati attivi nel settore sociosanita-rio hanno negoziato e sottoscritto, prima due contratti collettivi di lavoro (uno per il Soprace-

neri e uno per il Sottoceneri), poi, dal 2010, un unico contratto cantonale - il COSACD - uni-formando le condizioni di lavoro di tutti i mille dipendenti dei Sacd. Il contratto ha definito un comune quadro normativo e contrattuale che facilita i rapporti con gli enti finanziatori (i Co-muni e il Cantone) e rende evidentemente più forte e credibile la comunità dei servizi pubblici di cura domiciliare.

Caso SCuDo: una decisione che mette a ri-schio un’importante comunità contrattuale e la tutela del personale

Considerate le circostanze storiche di que-sto importante Ccl, la decisione unilaterale del Comitato dell’Associazione luganese SCuDo di disdire per la fine dell’anno il contratto col-lettivo di lavoro appare ingiusta e inutilmente provocatoria.

Risulta essere un atto che genera incertez-za e disorientamento nel personale, ma anche negli utenti, che - è persino inutile ricordarlo - sono i principali fruitori delle cure e degli in-terventi a domicilio.

Non bastano certo a rassicurare personale e sindacato gli inviti espressi dal Comitato di SCuDo in una recente comunicazione ai colla-boratori. In gioco c’è molto di più dei contrasti personali o politici che apparentemente sem-brano aver originato la decisione.

Come non osservare la contraddizione di chi, da un lato, lancia proclami in favore del per-sonale di cura residente e dall’altro, decide di revocare lo strumento più importante di tutela dei lavoratori, che è il contratto collettivo di la-voro.

Appello alla responsabilità sociale dell’As-sociazione SCuDo di Lugano

Il sindacato OCST chiede perciò al Comitato dell’Associazione SCuDo di rivedere la deci-sione di disdire il COSACD. Questa decisione oltre a rinunciare a un dialogo sociale poten-zialmente fecondo per tutta la comunità, insi-nua un pericoloso tarlo nella coesione tra tutti i Sacd pubblici e nega una solida tradizione di partenariato nel settore sociosanitario ticinese.

In tal senso, l’assemblea ha dato mandato al sindacato di chiedere un incontro con il Comi-tato di SCuDo.

SCuDo disdice il CCL

Appello per il contratto collettivo di lavoro nel SACD del Luganese

C ontinua la concretizzazione delle 62 misure varate dal Consiglio di Stato in dicembre 2013.

Il Consiglio di Stato ha approvato una proposta formulata dal Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) volta a raf-forzare ulteriormente gli organi di controllo del mercato del lavoro. Da subito, l’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro (USML) e l’Ufficio per l’ispettorato del lavo-ro (UIL) saranno potenziati di una, rispetti-vamente due, unità.

Con questo atto concreto, il Cantone di-mostra fattivamente la volontà di agire a tutela del mercato del lavoro e del tessu-to economico cantonali concretizzando in tempi brevi quanto previsto dalla misura 39 del rapporto «Lavoratori frontalieri, fornitori di prestazioni indipendenti esteri e lavora-tori distaccati in Ticino» presentato il 12 di-cembre 2013.

L’esigenza del potenziamento degli effet-tivi a disposizione del Cantone è da ricon-durre in particolare al rafforzamento delle misure d’accompagnamento alla libera cir-colazione delle persone (segnatamente la possibilità di sanzionare il mancato rispetto dei salari minimi previsti dai contratti nor-mali di lavoro e il rafforzamento della lotta alla pseudo-indipendenza) e all’aumento degli ispettori presso l’Associazione inter-professionale di controllo che genera un maggior onere amministrativo per la ge-stione delle procedure di contravvenzione a carico di aziende dei settori dell’edilizia e dell’artigianato che violano le disposizioni della legge sui distaccati.

Mercato del lavoro

Potenziamento degliorgani di controllo

Assemblea sindacale

I sindacati OCST, Vpod e Sit hanno convocato il personale a un’assemblea che si terrà:

Mercoledì 19 febbraio alle ore 19.00

Ristorante Cappella delle 2 Mani,Via San Gottardo 120, Massagno

L’assemblea è aperta a tutto il personale!

(continua da pagina precedente)...si è stati in grado di predisporre per tempo

un sistema interessante per i propri concittadi-ni. Se si vogliono attrarre candidati svizzeri, lo si faccia sulla base di un valore aggiunto e non ricorrendo ad una discriminazione verso chi onestamente e correttamente rispetta i requi-siti da noi stessi definiti. Costo dell’operazio-ne? Introdurre docenti meno formati e insistere sul precariato invece di consolidare un rappor-to di fiducia sviluppando la professionalità. Non credo che la qualità dell’insegnamento ne trarrebbe giovamento e neppure il clima di

lavoro. Capisco che siamo davanti a misure di emergenza, ma è da anni che la politica sotto-valuta e minimizza irresponsabilmente i segnali provenienti dal mondo della scuola.

Come giudica la proposta di imporre ai do-centi stranieri di frequentare un corso per mi-gliorare le proprie conoscenze del territorio e del contesto scolastico svizzero e ticinese?

Un corso per docenti stranieri volto a miglio-rare le conoscenze del contesto scolastico è senz’altro utile, a mio avviso però costituisce un’altra misura che agisce solo su livelli secon-

dari. Chiaramente non c’è una soluzione che risolve tutto, ma mi pare che si stia girando in tondo: il punto cruciale è uno e non lo si vuole affrontare, perché costa impegno progettuale e risorse, perciò si persevera nell’emergenza e nel facile discorso contro gli insegnanti stra-nieri o non residenti, quando in realtà si deve prospettare qualcosa per quelli svizzeri.

In conclusione, la proposta della Commissio-ne scolastica sarebbe una virata d’emergenza, ma le navi si governano tracciando la rotta da lontano. Resta comunque molto, anzi moltissi-mo, da fare.

Per sottoscrivere l’appello: http://sociosanitario.ocst.com

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6 713 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro Sindacato Attualità

DANTE PEVERELLI

N ei giorni scorsi abbiamo avviato una procedura per l’incasso degli stipen-di arretrati di otto dipendenti di un’a-

zienda che opera a Balerna, ma con sede a Lugano presso una fiduciaria.

Si tratta della «Status Nobilis S.A.», nome altisonante (anche se dalla difficile interpreta-zione) per un’azienda proveniente da chissà dove e per così dire attiva nel settore della co-struzione di pagine Internet e nell’informatica in generale.

Ancora una volta siamo di fronte a un’azien-da costituita nel 2009 che occupava unica-mente personale a bassi stipendi. Vale a dire sviluppatori informatici a 2000.- franchi men-sili, copywrighter a 1500.- franchi mensili, ecc.

Il tutto naturalmente senza l’ombra della tre-dicesima mensilità.

La sostanza è che, ancora una volta, sarà

la Cassa insolvenza a far fronte al pagamen-to degli stipendi di chi ha avuto la sventura di andare a lavorare per aziende come questa, e queste cose si stanno purtroppo ripetendo troppo spesso.

A non averne dubbio, ci saranno gli stipendi da pagare, e almeno questi sono coperti, ma ci sarà anche l’Avs, le imposte alla fonte e tutti gli altri oneri socia-li che andranno a finire, come si suol dire, «sotto la scala».

Queste situazioni rendono sem-pre più necessaria un’analisi di questi nuovi insediamenti e un os-servatorio di queste situazioni, os-sia quelle richieste che da tempo l’OCST ha messo sul tavolo delle nostre autorità, senza per altro ri-cevere nulla di concreto.

A farne le spese, oltre a chi ci rimette in termini di denaro, sono

ancora una volta giovani lavoratrici e lavorato-ri, provenienti da zone dove la disoccupazione giovanile ha ormai raggiunto percentuali in-quietanti e che oltre a perdere stipendio e po-sto di lavoro, saranno ancora una volta additati come i responsabili del furto di posti di lavoro a danno dei giovani residenti.

Informatici

Ennesimo caso di mancato pagamento di stipendi

MEINRADO ROBBIANI

A percentuali invertite, si sarebbe trat-tato di un risultato ideale. Sareb-be suonato come un ultimatum sia

verso l’autorità federale, troppo lenta nel re-cepire i disagi indotti dalla libera circolazione soprattutto nelle regioni di frontiera, sia verso il padronato, che ha sovente fatto della libera circolazione uno strumento di speculazione. Avrebbe inoltre esercitato una efficace pres-sione su entrambi questi interlocutori, restii a rafforzare le misure di accompagnamento così come ripetutamente chiesto dal sindacato.

Il popolo si è tuttavia spinto oltre, accoglien-do il ritorno ad un regime di contingentamento della manodopera estera e di tetto massimo per le autorizzazioni di soggiorno. Autorità fe-derale e padronato portano abbondantemente la responsabilità di questo esito. Non hanno saputo - la prima - e voluto - la seconda - co-gliere le preoccupazioni della popolazione e mettere in atto una regolazione del mercato del lavoro adatta al contesto della libera circo-lazione. Troppe le denunce, le messe in guar-dia e le sollecitazioni lanciate dal sindacato (OCST in prima fila) rimaste senza risposta. La scelta del popolo, indesiderata anche dal sin-dacato ma da rispettare, apre ora scenari an-cora fluidi. Rimangono infatti non poche inco-gnite. Molto dipenderà da dove verrà collocata l’asticella dei contingenti e soprattutto dall’e-sito dei negoziati con l’UE che inevitabilmente dovranno essere varati. È comunque sin d’ora prevedibile che la configurazione del mercato

del lavoro e dell’occupazione subirà inevita-bili cambiamenti. A dipendenza dell’impatto che il ritorno ai contingenti per la manodopera estera eserciterà sugli accordi bi-laterali, potrebbero anche sorgere intralci per l’attività economica perlomeno nei rami e nelle attività mag-giormente votate all’espor-tazione. Si entra cioè in un periodo di incertezza che non deve tuttavia indurre ad un controproducente attendismo. È indispensa-bile che le autorità e le par-ti sociali abbiano sin d’ora a prefigurare modalità e formule che, sul versan-te del mercato del lavoro, consentano di dare una risposta al disagio eviden-ziato dalla votazione e che, dal profilo delle relazioni con l’Europa, puntino a scongiurare dannosi con-traccolpi per l’economia e l’occupazione come pure, di conseguenza, per il be-nessere della popolazione. L’OCST, soprattutto in re-lazione alla realtà ticinese, è pronta a fornire il suo contributo.

Votazione sull’immigrazione

Si torna ai contingenti

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6 713 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro Sindacato Attualità

Vi proponiamo la riflessione di un lavo-ratore che ha appena cessato l’attività per pensionamento e che si guarda in-dietro. Ne proponiamo gli stralci princi-pali, nella consapevolezza che queste considerazioni sono sì innestate su un’esperienza specifica ma valgono per numerosi altre situazioni aziendali. Evidenziano la necessità di recuperare il senso autentico del lavoro e la dignità di chi lo svolge.

I n questi ultimi anni da più parti è stato osservato che stiamo assistendo a un regresso di civiltà, al sorgere di condi-

zioni lavorative e sociali neo-medievali; alcu-ni sostengono addirittura di nuova servitù e schiavitù.

Di sicuro il limite di trattare gli uomini e le donne come dei numeri, delle merci o delle cose è stato ampiamente superato e diviene pratica sempre più corrente trattare le persone peggio dei cani.

La giustificazione a questo degrado viene in-dicata dall’urgenza di dare risposte concrete alla mano invisibile del mercato, alla compe-tizione sempre più agguerrita e devastante e alla conseguente necessità della riduzione dei costi. Ma la riduzione dei costi, nonché l’in-teresse economico e produttivo dell’impresa con queste pratiche non sempre c’entrano: anzi, in numerosi casi, c’entrano veramente poco, in altri nulla affatto.

(…) L’artefatto clima interno di tensione, pre-occupazione e paura (in alcuni casi di vera e propria rassegnazione o devastazione uma-na) viene determinato dal ritmo incessante e continuativo nel tempo di alcuni licenziamenti semestrali. Tra un semestre e l’altro si organiz-za poi la danza dei tribolamenti per i miracolati che rimangono al lavoro e in alcuni casi si arri-va persino a lambire il piacere nell’imporre ad altri la sofferenza inutile.

(…) Comunque sia in tutti questi casi la fun-zione sociale d’impresa è completamente de-funta. Queste singolari pratiche rappresentano per tanto dei moniti o delle rappresaglie per chi lavora sia verso il basso che verso l’alto.

Si dirà che non tutte le imprese si comporta-no in questo modo, e menomale! Ma quante sono quelle che si sono incamminate su que-sta brutta strada e danno cattivo esempio a tutte le altre con scelte che vanno oltre l’uma-no? Anzi, sarebbe meglio dire, con pratiche antiumane e contro l’umano?

(…) Perché, su tutto questo, non si avvia un confronto sociale aperto, esplicito e franco coinvolgendo le stesse associazioni padronali e i gruppi dirigenti di impresa locali e del grup-po, la cultura e la stessa stampa?

Io credo che noi tutti siamo chiamati a fare la nostra parte nel contribuire a costruire una risposta adeguata alla gravità di questa si-tuazione che peraltro continua a evolvere e a peggiorare. (…) Non si stanno solo ridefinen-do i rapporti di lavoro, ma stiamo assistendo a un cambiamento epocale. Si sta modificando

nientemeno che la natura più profonda, l’indo-le e la stessa antropologia dell’uomo.

Infatti, per garantirsi il posto di lavoro o per fare carriera, per mettersi delle medaglie al va-lore o più semplicemente per tentare di «sal-vare se stessi», comunque perché richiesto si arriva persino a prostituire la mente, si semina il sospetto perpetuo e si pratica l’inimicizia più subdola e totale, si impone la delazione e il parlare male di tutti contro tutti. Questa situa-zione «di malvagità» è tuttora in movimento ma rischia di farsi condizione permanente di un si-stema di potere che si fa dominazione.

(…) Io mi chiedo, e chiedo anche a tutti voi, per ostacolare e metterci di traverso a tutto questo, cosa fare? Oltretutto, nel contesto attuale, cosa possiamo effettivamente fare? E soprattutto, cosa dobbiamo assolutamente fare in ogni caso?

(…) È il diritto di resistenza sul quale penso si debba lavorare con alacrità. È possibile invo-carlo oggi in modo rilevante in via offensiva o difensiva e con vocazione costituente a fronte di questo degrado di civiltà? Quale il suo sen-so oggi? Quali sono le sue pratiche possibili? I suoi itinerari? È possibile costruire una linea di condotta culturale e sociale, sindacale e po-litica, che possa essere percepita e verificata come sempre più efficace e convincente, ed in questo modo riqualificare anche lo stesso impegno personale ed etico, anche eroico, avendo comunque memoria di quanto soste-neva lo stesso Brecht: «felice è il paese che non ha bisogno di eroi».

Testimonianza

Cronaca di un mondo del lavoro malato

C ome di consueto la Seco pubblica i dati del mercato del lavoro relativi al mese di gennaio a livello nazionale.

Questo inizio di 2014 ci porta segnali poco in-coraggianti riguardo la disoccuapazione, con un aumento a livello nazionale di 3’823 unità registrate.

I disoccupati registrati in gennaio 2014Secondo un sondaggio svolto dalla Segrete-

ria di Stato dell’economia (Seco), alla fine di gennaio 2014 erano iscritti 153’260 disoccu-pati presso gli uffici regionali di collocamento (Urc), ossia 3’823 in più rispetto al mese pre-cedente. Nel mese in rassegna, il tasso di di-soccupazione è rimasto invariato al 3,5%. Ri-spetto allo stesso mese dell’anno precedente, il numero di disoccupati è aumentato di 5’102 unità (+3,4%).

Disoccupazione giovanile di gennaioIl numero di giovani disoccupati (15-24 anni)

è aumentato di 552 unità (+2,8%) arrivando al totale di 20’533, ciò che corrisponde a 674

persone in meno (-3,2%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Persone in cerca d’impiego in gennaioComplessivamente le persone in cerca d’im-

piego registrate erano 208’777, 2’975 in più rispetto al mese precedente e 7’001 (+3,5%) in più rispetto al corrispondente periodo dell’an-no precedente.

Posti vacanti annunciati in gennaio 2014Il numero dei posti vacanti annunciati pres-

so gli Urc è aumentato di 2’551 raggiungendo 12’296 unità.

Lavoro ridotto conteggiato nel mese di no-vembre 2013

Nel mese di novembre 2013 sono state colpi-te dal lavoro ridotto 4’390 persone, ovvero 462 in più (+11,8%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende colpite è aumentato di 10 unità (+2,7%), portandosi a 385. Il nu-mero delle ore di lavoro perse è aumentato di 7’329 unità (+3,4%), portandosi a 219’778 ore.

Nel corrispondente periodo dell’anno prece-dente (novembre 2012) erano state registrate 504’723 ore perse, ripartite su 9’671 persone in 688 aziende.

Persone che hanno esaurito il loro diritto all’indennità nel mese di novembre 2013

Secondo i dati provvisori forniti dalle casse di disoccupazione, nel corso del mese di no-vembre 2013, 2’822 persone hanno esaurito il loro diritto alle prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione.

I dati in TicinoPer quanto concerne il nostro Cantone i dati

sono sulla falsa riga di quelli nazionali. A gen-naio 2014 si segnala un aumento di 350 disoc-cupati, per un totale di 8’247 unità, pari a un tasso di disoccupazione del 5,1 %.

Mentre per le persone in cerca di impiego l’aumento è stato di 297 persone, arrivan-do a un totale di 11’750 persone in cerca di impiego.

Disoccupazione

Quasi 4’000 disoccupati in più a livello nazionale

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8 913 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro Sindacato Frontalieri

ANDREA PUGLIA

S ono trascorsi ormai già due anni da quando l’Inps ha cessato di erogare la disoccupazione per frontalieri così

come previsto dalla legge 147/97 (12 mesi di sussidio al 50% dell’ultimo salario).

Per il sindacato OCST si tratta di una ferita ancora aperta e la battaglia è tutt’altro che fi-nita. Si resta infatti convinti che il ripristino di un ammortizzatore sociale forte resti tra le pri-orità dei frontalieri: sono stati infatti individuati dei nuovi margini di manovra e il sindacato è intenzionato a sfruttarli fino in fondo. Come?

Prima di dare una risposta alla domanda, fac-ciamo un po’ di ordine su ciò che è accaduto in passato ripercorrendo le tappe che ci hanno condotto alla situazione odierna; ecco dunque le azioni che si sono intraprese a difesa della legge fino ad oggi.

Agosto 2012Nel cuore dell’estate, mentre la maggior

parte dei lavoratori era in ferie e gli uffici sin-dacali erano chiusi, l’Inps iniziò senza preav-viso a non erogare più ai lavoratori frontalieri la disoccupazione speciale; al contrario venne spedita a tutti i disoccupati una lettera poco chiara in cui si comunicava l’erogazione della disoccupazione ordinaria. Si pensò anzitutto a un banale errore destinato a risolversi in fretta, fino a quando non arrivarono le prime risposte

ufficiali dell’Inps: la legge 147/97 non era da ritenersi più valida.

Le presunte giustificazioni presentate dell’Ente previdenziale sono ormai note a tutti: con l’entrata in vigore dei nuovi Regolamenti europei, secondo l’Inps tutte le leggi che si ba-savano sulla normativa precedente cessavano di esistere.

I sindacati fecero subito notare che si tratta-va di una motivazione del tutto fittizia: il nuovo Regolamento era infatti perfettamente con-ciliabile con la legge 147/97! Perché dunque mettere in discussione una legge che funzio-nava perfettamente e che non richiedeva oneri

economici allo Stato? La risposta (sempre ufficiosa e mai ufficiale)

emerse implicita quando ven-ne comunicato il bilancio an-nuale dell’Inps: tra le decine di conti in rosso, la voce «di-soccupazione per frontalieri» presentava ancora un attivo di 200 milioni di euro! Soldi – lo ricordiamo - versati integral-mente dai lavoratori.

L’Inps insomma trasformò le domande di disoccupazio-ne per frontalieri in domande di disoccupazione ordinarie, si prese i soldi e se li mise in saccoccia.

Settembre 2012 – Dicembre 2012I sindacati fecero un fronte unico e si mos-

sero immediatamente: oltre agli svariati inter-pelli all’Inps (l’Ente Previdenziale rifiutò tutte le proposte di incontro) vennero organizzate immediatamente delle assemblee informative e consultive sui territori di frontiera. Si registra-rono i drammatici feedback degli associati e si iniziarono a raccogliere le firme di protesta. Momenti informativi vennero peraltro organiz-zati anche nei mercati comunali e in alcune aziende.

Novembre 2012 – Giugno 2013Grazie all’OCST e alla Cisl le proteste verbali

divennero presto un atto giuridico ufficiale. Il nostro sindacato mise infatti a disposizione di tutti il proprio patronato Inas per effettuare i ri-corsi. Vennero effettuate centinaia di pratiche che furono tutte inoltrate alle sedi Inps com-petenti.

Dopo mesi di attesa, i comitati provincia-li dell’Inps accettarono i ricorsi. Quelle stessi sedi che per prime decisero di non erogare più la disoccupazione per frontalieri, fecero dun-que un passo indietro rivedendo la propria de-cisione. Si pensò allora che qualcosa sarebbe potuta davvero cambiare. Si restò in attesa del responso del Comitato Inps di Roma.

La risposta della sede centrale giunse però improvvisa con una nuova sconcertante presa di posizione: i ricorsi erano da considerarsi re-spinti nonostante il parere delle sedi provincia-li …ennesima contraddizione, ennesimo gioco poco chiaro. Insomma, il problema restò tale e quale ma dopo diversi mesi il muro granitico dell’Inps iniziò finalmente a sgretolarsi.

Luglio 2013Forti di questo esito l’OCST e la Cisl

chiesero audizione al Governo del-la Lombardia. La Regione rispose in modo affermativo alla nostra richiesta e ci fu concessa la possibilità di espor-re un contributo tecnico di analisi del problema: furono mostrati gli enormi

disagi creati dalla decisione dell’Inps nonché la precarietà giuridica delle sue giustificazioni.

Il Governo lombardo ci diede quindi ascolto e stese un documento ufficiale di pieno appog-gio alla nostra azione. Il documento fu inviato a Roma con forti sollecitazioni per la risoluzione del problema. Il grido dei frontalieri non era più un semplice sibilo ma la voce di una regione intera.

Settembre 2013 – Febbraio 2014Al rientro dalle ferie, seppur con la solita titu-

banza, il Governo ha promesso alle parti socia-li l’apertura di un tavolo tecnico di discussione per i problemi legati ai frontalieri (in primis la disoccupazione). Il tavolo fu peraltro richiesto anche da alcuni parlamentari di diversi partiti con apposite mozioni presentate alla Camera.

Ora attendiamo che alle parole seguano i fatti. I sindacati si augurano la convocazione del tavolo, speranzosi che i disordini politici del Paese non soffochino le voci insistenti dei frontalieri.

Di certo però l’OCST e la Cisl non aspettano con le mani in mano: i nostri uffici hanno infatti già studiato un nuovo progetto di indennizzo della disoccupazione per frontalieri sulla base di criteri giuridici perfettamente conciliabili con il nuovo Regolamento europeo. Si tratterrebbe di un ammortizzatore sociale forte e moderno, con importi più alti di quelli previsti oggi.

Fiduciosi di poter presentare la proposta presso le istituzioni competenti, vi terremo in-formati sugli sviluppi futuri.

Disoccupazione

Il sindacato OCST non molla

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8 913 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro Sindacato Attualità

Iscrizione alla Conferenza di settorePittori - Gessatori Modello Pensionamento Anticipato flessibile (MPA)

Sabato, 8 marzo 2014, ore 9.30 - 13.00Olten - Syna Centrale

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Inviare entro venerdì 28 febbraio 2014 a: OCST, segretariato LocarnoLeonardo MatasciPal. Panorama - 6600 LocarnoInfo: tel. 091 751 30 52mail: [email protected]

Pittori

Una conferenza estremamente importante

S abato 8 marzo ad Olten ci attende un importante appuntamento, la Confe-renza di settore per i Pittori e Gessa-

tori: qui si deciderà l’introduzione del pensio-namento anticipato nel settore dei pittori.

La problematica riveste particolare interesse per il settore pittori del Canton Ticino, rimasto tra i pochi settori nei rami affini dell’edilizia an-cora privo di questa importante conquista.

L’auspicio è che l’assemblea nazionale sia ben frequentata dai rappresentanti del Canton Ticino.

La traduzione simultanea in italiano è garantita.Al termine pranzo offerto.Nell’interesse di tutti i lavoratori del settore ci

auguriamo che l’invito a essere presenti venga accolto.

Di seguito il formulario per l’iscrizione che ol-tre a permettere di organizzare la trasferta ser-virà come attestato per ricevere un rimborso.

Compilate e spedite il formulario al responsa-bile di settore Leonardo Matasci, che poi co-municherà ad ogni singolo iscritto le modalità per il viaggio ad Olten.

OCST Ticino

Colonie Leone XIII

Vacanze estive per ragazzi a Sonogno

S onogno, incantevole località della val Verzasca situata a 900 m. d’al-titudine, la prossima estate sarà di

nuovo luogo di divertimenti e attività giovanili in occasione dei due turni di vacanza delle co-lonie Leone XIII:

1° turno: dal 5 luglio al 18 luglio2° turno: dal 20 luglio al 2 agosto

A ospitare i ragazzi sarà la casa di vacanza S. Angelo, alloggio confortevole e funzionale, che dispone di una moderna cucina, camere a 6 letti, camere doppie e locali per diverse at-tività. Completa il tutto una sala multiuso do-tata di apparecchiature audiovisive, che può accogliere fino a 200 persone, in cui vengono

organizzati spettacoli e feste in linea con il tema conduttore dei relativi turni di colonia. Un po-sto ideale, insomma, per offrire a numerosi ragazzi una vacanza spensierata.

La proposta di attività sarà di nuovo vasta e spazierà da la-voretti manuali all’insegna della creatività, a escursioni e pas-seggiate nella natura, giochi di gruppo, gare sportive, danza, non dimenticando momenti di relax, lettura e tanto altro.

I nostri collaboratori e le nostre collaboratrici saranno lieti di ac-cogliere i ragazzi che hanno voglia di passare una parte della loro lunga, a volte lunghissima, estate in colonia in un luogo splendido come Sonogno. Sarà senz’altro una vacanza specia-le per i ragazzi, che non si annoieranno, ma si divertiranno, imparando a stare in gruppo e a fare squadra, e condivideranno momenti ludici e piacevoli in compagnia. Un’esperienza di va-canza bellissima che vale sicuramente la pena provare. Vi aspettiamo numerosi!

Ricerca di personale

La direzione dell’Associazione Centri di Vacanza Leone XIII è alla ricerca di personale:didattico (età minima 18 anni) eausiliario (età minima 16 anni)per la colonia estiva di Sonogno, con bambini dai 6 ai 12 anni.

Info:

Paola MauriAssociazione Centri di Vacanza Leone XIIIv. Balestra 19, 6900 Luganotel. 091 921 15 51

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10 1113 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro

C he l’apparenza non c’entri niente con l’essere, ormai lo sappiamo tutti. Almeno in teoria. Perché poi

non la smettiamo mai di stupirci dell’abisso incolmabile che esiste tra l’immagine che gli altri hanno di noi, e quello che noi siamo; tra quello che ci viene attribuito, e quello che proviamo; tra quello che sembriamo dall’e-sterno, e quello che viviamo ogni giorno, ora dopo ora, istante per istante… Non che si sappia veramente chi si è. Perché nessuno dovrebbe essere tanto ingenuo da preten-dere di sapere veramente chi è, e che cosa vuole. Nessuno può mai essere certo di co-noscere il modo in cui reagirà di fronte a de-terminate cose, se avrà o meno il coraggio di mettersi in discussione per ascoltare gli altri, di difendere i propri valori e le proprie

idee nonostante la pressione altrui, di dire di «no» quando tutti si aspettano invece un «sì»… Nessuno lo sa. Anche chi pretende il contrario… Solo che ci sono anche tante cose che si sanno di se stessi. Soprattutto quelle che ci accompagnano da sempre, fin da quando si è bambini. E che non scom-paiono mai, nemmeno quando si è imparato a razionalizzarle e a metterle a distanza… Quella paura di sbagliare. Quell’angoscia di non farcela. Quella certezza di non essere all’altezza… Allora sì, è strano quando dall’e-sterno ti arrivano quegli sguardi di disprezzo. Quelle parole che ti cadono addosso come un temporale improvviso. Quel «tanto per te è tutto facile» che cozza con gli sforzi quoti-diani per andare avanti. Quel «tu hai sempre avuto tutto» che ti arriva come uno schiaffo

in pieno viso… Ma la vita è così. E non ci si può fare niente. Chi non prende il tempo di guardarti negli occhi e di vedere quello che si nasconde dietro le maschere non saprà mai chi sei. E passerà il tempo a credere di sa-pere meglio di te quello che vivi e come stai. E avrà parole di disprezzo e tanta rabbia. La-sciandoti solo con le tue incertezze…

Fonte: marzanomichela.wordpress.com/

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D opo il successo delle prime due edi-zioni svoltesi tra il 2010 e il 2013, a partire dal prossimo 11 marzo il

CFP-OCST in collaborazione con ENAIP Sviz-zera proporrà la terza edizione del corso di Web Creator.

In questo corso si imparerà a costruire un sito web inserendo testi, foto e animazioni. Il corso prevede la costruzione di siti dinamici per poter condividere i nostri interessi con po-tenziali clienti o semplicemente tra amici.

I contenuti del corso prevedono i seguenti argomenti: conoscere l’architettura, i servizi, i protocolli di Internet - conoscere i principi del marketing, della comunicazione per Internet e gli aspetti legali - comprendere, analizzare, progettare, realizzare e monitorare il processo di realizzazione intervenendo e interagendo in ogni fase con i partner di progetto - proget-tare, realizzare, aggiornare, provvedere alla manutenzione e promuovere un sito confor-memente agli standard del w3c utilizzando tecnologie, applicazioni e linguaggi rilevanti per Internet - riconoscere i fattori critici di suc-cesso per la realizzazione di un sito definen-done contenuti/servizi, struttura ed elementi di comunicazione visiva - sviluppare ed utilizzare abilità comunicative, relazionali e organizzati-ve, funzionali al lavoro di gruppo e alla presen-tazione e discussione del progetto - esprimer-si in modo chiaro utilizzando la terminologia di settore - acquisire conoscenza di sé e delle proprie capacità tecniche e creative.

Gli interessati, appassionati delle nuove tecnologie dell’informazione e della comuni-cazione, dovranno avere buone conoscenze dell’ambiente Windows.

È dal 2006 che il Centro di Formazione Professionale OCST organizza il cor-so di segretariato, dedicato preva-

lentemente a donne che desiderano reinserirsi nel mondo del lavoro dopo un allontanamento dovuto spesso alla necessità di occuparsi del-la famiglia. La storia del corso di segretariato è una storia densa di visi, di testimonianze, di esperienze. La sua longevità non poteva quin-di che essere pregna di vita vissuta. In que-sti anni il corso si è evoluto e arricchito, con l’intento di rispondere al meglio alle esigenze sempre più pressanti del mondo del lavoro, mantenendo però sempre come centro di in-teresse la persona.

In particolare dal 2010 è stato introdotto il modulo di Empowerment, orientamento e ac-compagnamento professionale.

In questo modulo si lavora attraverso una ri-costruzione del passato per guardare al futuro, ossia si procede ripercorrendo e valorizzando le esperienze pregresse, in ambito lavorativo e non, così da accompagnare i partecipanti a consolidare la conoscenza di sé, la percezione delle proprie risorse.

Di fianco ai moduli più specifici, dal contenu-to chiaro e didattico (aggiornamento informa-tico, dattilografia, corrispondenza commercia-le, contabilità teorica e pratica, aggiornamento linguistico), il modulo di Empowerment offre ai partecipanti la possibilità di riflettere su chi si è, cosa si è fatto, e come si è agito, così da recuperare un contatto con la propria identità, con le proprie modalità relazionali e la propria consapevolezza.

Sono state le caratteristiche del pubblico di riferimento ad indurci ad una riflessione sull’offerta formativa esistente: si tratta pre-valentemente di donne che spesso vogliono o devono rientrare nel mondo del lavoro dopo che per anni si sono occupate della famiglia, o che hanno svolto diversi lavori, magari pe-santi e logoranti, e ora, stanche o impossibi-litate a proseguire, vorrebbero sperimentarsi in un nuovo ambito. Ma abbiamo avuto anche degli uomini che rispondevano all’esigenza di

apprendere nuove competenze perché magari non potevano più svolgere il proprio mestiere. Si tratta di situazioni diverse fra loro, ma con un comune denominatore costituito dal biso-gno di ripartire, di attivarsi, di protendersi in avanti con la spinta fornita dalla ricchezza pre-ziosa del proprio passato.

Il modulo di Empowerment offre questa op-portunità, in sinergia con gli altri moduli volti a trasmettere contenuti teorico/pratici spendibili sul mercato del lavoro.

Inoltre, per favorire eventuali approfondimen-ti, nel calendario del corso sono inseriti alcuni laboratori didattici per facilitare lo svolgimento di esercitazioni supplementari nelle diverse di-scipline.

Al termine del corso è peraltro possibi-le uno stage di un mese in azienda regolato da apposita convenzione tra le parti. Lo sta-ge costituirà un momento fondamentale del percorso formativo, in cui si consolideranno le conoscenze acquisite durante il corso e lo stagiaire avrà la possibilità di sperimentare e utilizzare il patrimonio acquisito. Con lo stage, l’azienda ospitante potrà valutare non solo il bagaglio di conoscenze professionali e abilità operative ma anche il carattere, le modalità di relazione, l’autonomia nel lavoro e le capacità intellettive.

Tredicesima edizione

Corso di segretariato

Info

Durata: 220 ore Data: dall’11 marzo al 18 dicembre 2014Giorni: tutti i martedì e giovedì a Lugano Orari: 18:00 22:00

Info e iscrizioni

CFP, Via S. Balestra 19 – 6901 LuganoTel. 091/921.15.51 - Fax 091/[email protected] www.cfp-ocst.ch

Durata: 192 ore Data: dal 10 marzo al 25 giugno 2014Giorni: tutti i lunedì e mercoledì Orario: 09:00 12:00 e 13:00 - 16:00

uIl nostro ufficio di traduzione attivo dal 1999 è in grado di fornire traduzioni in molte combinazioni di lingue in un’ampia gamma di tipologie, che vanno dal manuale tecnico, al catalogo commerciale, al contratto d’affari, all’articolo di marketing, al testo scientifico o letterario, con particolare esperienza nei settori economico-finanziario, assicurativo, bancario, giuridico e delle nuove tecnologie.

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12 1313 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro Sindacato Associazione Gruppo di solidarietà

A Lugano, in via Vignola 5, è ubicata la sede dell’Ospedale del Giocattolo, il fiore all’occhiello del programma oc-

cupazionale per disoccupati, nato nel luglio del 1995 su iniziativa dell’OCST e del suo «Gruppo di solidarietà» coordinato da Roberto Rodri-quez, scomparso lo scorso anno.

Qui da quasi vent’anni numerose persone grazie a un lavoro paziente, tanta manualità, e con l’apporto di idee innovative hanno per-messo di dare nuova vita a tonnellate di gio-cattoli destinate a finire nei diversi ecocentri del territorio. Ne approfittiamo per ringraziare i partecipanti al programma e il team di re-sponsabili per il loro impegno nei vari reparti e ufficio (Adriano, Antonio, Carmen, Caterina, Daniele) che si sono visti aumentare conside-revolmente la mole di lavoro e che danno il massimo, perché tutto funzioni al meglio.

Qui vengono raccolti giochi non più utiliz-zati, parzialmente rovinati o addirittura rotti. Nei diversi reparti del laboratorio vengono smistati, ripuliti, aggiustati, se mancano pezzi vengono creati ex novo, e quando il giocat-

tolo è in perfetto ordine viene stoccato nel magazzino suddiviso per tipologia, per mate-riale, per età d’utilizzo e poi successivamente imballato per le spedizioni.

Nella sede chiunque può portare giocattoli che non usa più, dopo la scrupolosa e minu-ziosa attività per rimetterli a nuovo i giocattoli

sono pronti per essere regalati a diversi associazioni che operano in Svizzera o spediti in varie parti d’Europa e del mondo.

Generalmente sono destinati a enti umanitari e associazioni che realizzano progetti d’aiuto in paesi poveri e disa-giati; queste donazioni permetteranno a tanti bambini che hanno appena il ne-cessario per sfamarsi e non hanno mai posseduto un giocattolo, di poter rice-vere in regalo dei giochi, compagni indi-spensabili per accompagnare la crescita di ogni bimbo.

Grazie a qualcosa che noi consideria-mo inutile, delle persone disoccupate possono ricavarne una possibilità di la-voro (anche se per un tempo limitato) e il loro lavoro permette a dei bimbi sfortu-nati di sognare un poco e avere un mini-mo di felicità.

E se avete un giocattolo a cui tenete moltissimo, e che non è più nelle con-dizioni ottimali, avete sempre la possibilità di

portarlo «all’ospedale del giocattolo», ve lo rimetteranno a nuovo. Inoltre potete visi-tare anche il negozio «La resilienza» in via Bagutti 22, dove è possibile acquistare a prezzi modici creazioni artigianali uniche e particolari.

Le novità del 2013Enzo Ortelli, responsabile dell’Ospedale

del Giocattolo e addetto all’informatica e logistica, con giustificato orgoglio ci confer-ma che «lo scorso anno c’è stato un incre-mento nelle donazioni di circa 15’000 chilo-grammi e grazie al cassonetto posizionato in Stazione a Lugano sono stati raccolti ben 2’000 kg in pochi mesi direttamente in sta-

zione.L’essere presenti in un punto strategico ha

permesso di attirare maggiore attenzione da parte dei media, il che ha contribuito a questo bel risultato.

Un doveroso ringraziamento va ai respon-sabili della Stazione FFS di Lugano per la di-sponibilità dimostrata. Purtroppo a causa dei lavori di ristrutturazione che si protrarranno per circa due anni il cassonetto ha dovuto essere rimosso.

Si è trovata un’altra soluzione, abbiamo in-dividuato un altro luogo strategico, presso il Centro Commerciale Grancia 2, che ringrazia-mo per la possibilità di mantenere un punto di raccolta in una zona dove c’è affluenza di grande pubblico».

Un’altra novità di cui l’Ospedale del Giocat-

tolo è fiero è la pubblicazione, a fine dicem-bre, di un’App, pubblicata sull’Apple Store: «Toy4Free» (giocattoli a gratis). Questa App contiene un filmato di circa 4 minuti che illustra i vari reparti, spiega qual è la nostra utenza e mostra il sorriso di bambini in Togo che rice-vono i nostri giochi permettendo di conoscere maggiormente il nostro lavoro.

Oltre alla presentazione l’App permette di re-gistrarsi ai due servizi offerti dall’Associazione gruppo di Solidarietà dell’OCST: servizio ac-compagnamento persone con problemi motori a reddito modesto (persone che non possono permettersi servizi professionali) e, presso il nostro Atelier, per prendere appuntamenti per il ritiro a titolo gratuito di giocattoli e vestiti; anche questo servizio è rivolto a persone che dispongono di un reddito modesto e ad asso-ciazioni che lavorano con bambini, o istituzioni pubbliche, come scuole ed asili.

Se avete in casa dei giochi che non utilizza-te portateli all’Ospedale del Giocattolo, o al cassonnetto presso il centro commerciale di Grancia 2, con un semplice gesto regalerete a tanti bambini la possibilità di sognare.

Ospedale del giocattolo

Una fabbrica dei sogni al passo coi tempi

Info:Ospedale del Giocattolovia Vignola 5 - Lugano - Tel. 091 972 16 [email protected]: La resilienza, via Bagutti 22 - Lugano

Link allo store L’app si può trovare digitando «OCST», «TOY4FREE», «OSPEDALE DEL GIOCATTOLO»https://itunes.apple.com/ch/app/toy4free/id783546965?l=en&mt=8Tra le funzioni dell’App, c’è la possibilità di effettuare donazioni, a sostegno delle nostre attività benefiche.

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12 1313 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro Lavoro Opportunità

P u b b l i c h i a m o i n s e r z i o n i s o l o p e r s o c i e a b b o n a t i , g r a t u i t e

CERCO collaboratori

X manutentore meccanico, per assistenza su guasto ed interventi di manutenzione su impianti e macchine di produzione. Si richiede esperienza e flessibilità oraria; attrezzista meccanico, per pre-parazione stampi per pressofusione e assistenza su guasto e manutenzione su macchine reparto pres-sofusione. Si richiede esperienza e flessibilità ora-ria; operatori di pressofusione, per produzione parti di cerniere in zama, preparazione stampi, uso macchine di pressofusione assicurando la qualità dei pezzi prodotti. Esperienza, maturata anche nello stampaggio di plastica o acciaio e flessibilità oraria. Gruppo Riri, Mendrisio. Curriculum vitae a: [email protected] o fax: +41 (0) 91 6406123.

X artigiano indipendente. Gestione indipendente dell’attività settore artigianato edile ed affini. Se hai maturato una buona esperienza nella tua professio-ne invia proposta di collaborazione e curriculum a: [email protected]

Foglio Ufficiale N. 9 del 31 gennaio X un/una impiegato/a d'ufficio Municipio La-

mone. AFC impiegato di commercio o scuola di commercio, esperienza, lingue nazionali. Offerte: Cancelleria comunale, via al Casello 3, 6814 Lamo-ne. Scadenza: 17 febbraio. Info: tel. 091 9601980.Foglio Ufficiale N. 10 del 4 febbraio

X un/a funzionario amministrativo/a per corpo Polizia intercomunale del Piano. Municipio Gordola. Bando: www.gordola.ch

X un/a funzionario/a amministrativo/a Munici-pio Gudo, via Cantonale 26, 6515 Gudo. Scadenza: 28 febbraio.www.gudo.ch

CERCO lavoro

X chef di rang, barman e cameriere, CH, con esperienza, zona Luganese, tel. 076 2456774.

X elettricista di montaggio, automunito, resi-dente. Tel. 076 4091484.

X coll. domestica, badante, esperienza an-ziani e bambini. Permesso B. Lingua madre Po-lacca, I 90%, Russo 50%, Ingl. 50%. Part-time, notturni,finesettimana, zona Mendrisio e limitrofe. [email protected]

X custode di immobili, aiuto domestico, puli-zie, zona Luganese, 091 6053510.

X aiuto domestico anche a ore, signora 40enne. Zona Sottoceneri. Tel. 076 7751075.

X operaio edile, esperienza, conoscenza D, tel. +39 3405502935.

X falegname, parchettista,18 anni esperienza, diplomato in CH, Tel. +39 3924859768.

X pizzaiolo e aiuto cuoco, con esperienza. Tel. 076 4737955.

X falegname, esperienza 25 anni, arredamento su misura, uso macchinari. Tel. +39 349 4718273.

X segretaria (laureata), esperienza in studi profes-sionali, buona conoscenza PC, madrelingua italiana e conoscenza francese, +39 347 82 92 564.

X signora come lavapiatti/aiuto cucina, tel. +39 333 669 25 72.

X pedicure diplomata ticinese, servizio a domici-lio zona Mendrisiotto e Basso Luganese. Tel. 079 6896415

X custode, esperto e affidabile, zona Lugano o limitrofe, ev. pulizie portinerie, no appartamento.

Tel. 076 5703292. X signora permesso B, badante, coll. domesti-

ca, con esperienza. Tel. 079 8849573. X coll. domestica, referenziata, zona Lugano-

Mendrisio. Tel. +39 347 7152943. X impiegata, dieci anni esperienza come impiega-

ta contabile, o ev. operaia. Tel. +39 342 6687386. X signora CH, cameriera, anche nel Luganese,

tel. 076 5732769. X autista patente B/C con esperienza, ev.

escavatorista, betonierista, manovale. Tel. +393347163664.

X cuoco esperto, da subito, ev. stagione 2014, tel.+39 3331630183.

X gessatore esperto, decorazioni lavori vari car-ton gesso. Tel. +39 3404200508.

X diplomata 43 enne full time, impiegata, segre-taria, centralino, front e back office, esperienza, conoscenza base Ingl,F. Zona Chiasso. Tel. +39 339 7232918 o [email protected]

X stiro a domicilio, zona Taverne e dintorni. Tel. 076 3297183.

X segretaria, aiuto contabile (30-40%), (laureata in economia) buone conoscenze Ingl. e F, D discre-to, buone conoscenze PC, nel Luganese. Tel. 078 9523156.

X aiuto cucina, lavapiatti, CH, part time. Zona Luganese o Malcantone. Tel. 079 4274647.

X signora custode o baby sitter. Tel. 078 7076508.

X operatore macchine movimento terra, 20 anni esperienza settore edile. Patente C con cqc. [email protected]

X cuoco, chef tournant, esperienza, zona Locar-nese e bellinzonese. Tel. 076 5297559.

X ingegnere agro-alimentare, 7 anni esperien-za, tel. 079 6154809.

X impiegata,receptionist,addetta clienti, esperta, lavoro dal 20% al 50%, conoscenza ingle-se. tel. +393928416991.

X fabbro, saldatore, diplomato, esperto. Tel. 077 9150447.

X pulizie, stiro, baby sitter, due giorni la settima-na. Tel. +39 320 53 38 352.

X OSS, esperta, referenze, badante, aiuto do-mestico, baby-sitter, cucina, disponibile anche domenica e notti. Zona Luganese Tel. 076 5013012.

X signora per pulizie, stiro, baby-sitter. Tel. +39 0344 70703.

X piastrellista, muratore con esperienza, refe-renze. Zona Luganese. Tel. +39 345 1118802.

X donna di fiducia, con esperienza, badante, aiu-to domestico, babysitting. Zona Lugano. Dal lu-nedì al venerdì. Tel. 076 5641980, [email protected]

X cameriera zona B'zonese, Locarnese. Esperta, inglese, D, spagnolo. [email protected]

X tata, baby sitter, governante, mamma 31 enne, CH, precisa, puntuale. [email protected]

X 39 enne, esperienza ventennale preparatore carrozziere e verniciatore. Tel. +39 3391755816.

X settore edilizia, ristorazione o altro. Tel. +39 3491088367.

X operaio fabbrica, esperienza settore alimen-tare e logistica. Zona Bellinzonese e Luganese. Tel. 079 4744371.

X giardiniere con esperienza. Tel. +39 3358000046.

X sarta diplomata con esperienza, per negozi e privati zona Bellinzonese, tel. 076 419 52 97.

X gerente 33enne uomo, esperienza decennale. Specializzato in caffetteria. Zona Luganese. Tel. 079 8440706. [email protected]

X lattoniere di carrozzeria, diploma federale,

ottime referenze, esperienza pluriennale. Tel. 079 3791201.

X operaio, esperienza gestione magazzino, guida muletti e furgoni. Tel. +39 031 814262.

X signora, esperienza economia domestica, zona Luganese, metà tempo. Tel. +39329107732.

X interprete traduttrice, esperienza, insegnan-te di lingue. Inglese, F, D. PC. [email protected]

X pittore 23.enne, CH, con diploma, zona Sotto-ceneri. Tel. 076 4287441.

X signora come lavapiatti/aiutocuoco. Tel. +39 031895362

X coll. familiare (badante) certificato CRTI, ev. pulizie, zona Mendrisiotto, tel. +39 339 3723262.

X coll. domestica, tel. +39 3466053681. X elettrotecnico industriale; controllo e auto-

mazione processi industriali, cablatore, progettista e gestione cantieri. Tel. +39 3398557938.

X operaio generico, esperienza, [email protected]

X assistente domiciliare, referenziata, automuni-ta. Tel. 079 4456311.

X cuoca o aiuto cuoca, cameriera ai piani, coll. domestica, con esperienza. Tel. +39 3471183954.

X carrozziere-verniciatore-preparatore, preci-so, esperienza ventennale. Tel. +39 339 1755816.

X baby-sitter, coll. domestica, badante. Zona Luganese. Tel. +39 0344 70703.

X muratore, (patente DE e CQC ), tel. +39 327 578 8743.

X baby sitter, governante, badante, esperienza educatrice professionale. Tel. 079 8351330.

X signora per pulizie e stiro, zona Luganese, Tel. +39 3338861758.

X operaio edile, pat. C, tel. +39 340 5374736. X meccanico (attestato di apprendistato) o ven-

ditore, zona Sottoceneri tel. 091 9404135. X assistenza anziani a domicilio, con esperien-

za, zona Sottoceneri, tel. 0763406517. X donna pulizie e stiro, (34.enne), esperta, buo-

ne referenze, zona Locarnese. Tel. 079 2774187. X aiuto familiare e maestra d'asilo diplomata,

esperienza, cura anziani, bambini, domestica [email protected] Tel 076 6794719.

X odontotecnico CH, per impiego su chiamata. Tel. 079 4274647.

X impiegata di commercio (50% mattino), espe-rienza, Lingue: buon D, svizzero tedesco, Ingl. e F, spagnolo base. Tel. 091 8301077, 079 3893918.

X tuttofare o aiuto cuoco o aiuto cucina. Tel. 079 6812654.

X patente CH, autista C, esperienza anche come betonierista. Tel. +39 334 1429153.

X donna per pulizie, 2-3 mezze giornate, esper-ta. Zona Luganese. Tel. 076 5848929.

X aiuto familiare-domiciliare diploma, esperien-za, aiuto domestico (pomeriggio). Tel 076 6794719.

X falegname, da banco e posa, con pluriennale esperienza. Tel. +39 3455802839.

X elettrotecnico, con esperienza. [email protected]

X autista categoria CE trasporti nazionali e interna-zionali. 15 anni di esperienza. Tel.+393481657792.

X impiegata amministrativa contabile, plurien-nale esperienza, al 50%.Tel. +39 347 2744144.

X signora pulizie, camere, aiuto cuoca, , esper-ta, zona di lavoro: Svizzera. Tel. +39 339 8205838.

X autista magazziniere, esperto, patenti B,C. Tel. +39 340 4767563.

X stiratrice, coll. domestica, con esperienza, ev. altri lavori. Zona Luganese. Tel. +39 339 5618238.

X fattorino (corrispondenza, merce, pacchi, ecc. mat. leggero). Locarnese. [email protected]

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14 1513 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro

Chi assume i costi per l’abbigliamento da lavoro? Ci troviamo ripetutamente di fronte a casi in cui i datori di lavo-ro scaricano le spese professionali sul personale o si rifiutano di rimborsarle. Questo non è ammissibile.

LEANDER ZEMP*

N el Codice svizzero delle obbligazioni (art. 327) la disposizione relativa alle spese stabilisce che il datore di la-

voro rimborsi al lavoratore tutte le spese rese necessarie dall’esecuzione del lavoro. Questa disposizione non può essere derogata a svan-

taggio del collaboratore. Qualsiasi accordo che prevede che il lavoratore debba prendere a carico le spese è nullo.

Il datore deve assumere le spese Per l’abbigliamento normale che il lavorato-

re indossa durante il lavoro, il datore non è in linea di massima tenuto a versare un’indenni-tà. Tra le spese professionali necessarie figura tuttavia il vestiario speciale indispensabile per lo svolgimento dell’attività professionale. Que-sto abbigliamento speciale può fungere o da protezione contro gli infortuni e le malattie (per esempio presso un panettiere o un garagista) o per distinguere i collaboratori (per esempio personale di vendita) dai non addetti. Qualora

il datore chiedesse al lavoratore di indossare un abbigliamento unitario simile a un’uniforme, senza lasciare a quest’ultimo la libertà di scel-ta, le spese per l’abbigliamento sono a carico del datore di lavoro. Se il lavoratore indossa l’abbigliamento anche durante il tempo libero, ossia al di fuori dell’orario di lavoro, egli può essere costretto a partecipare alle spese.

Qualora il suo datore si rifiutasse ingiustifica-tamente di rimborsarle le spese professionali o le detraesse illecitamente dal suo rendicon-to salariale, non esiti a rivolgersi al sindacato Syna.

*lic. iur. avvocato, collaboratore giuridico

Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Sabine Hunger

Tiempo de trabajo, tiempo de vida, no hay tiempo… El hablar del tiempo nos acompaña todos los días. Syna se hace la pregunta si en el mundo laboral de hoy es posible aún registrar las horas de trabajo neto y se lo quiere consultar a sus miembros: ¿Cómo vivís esta situa-ción?

SABINE HUNGER*

H artmut Rosa, sociólogo y experto del tiempo dijo en una entrevista: «¿Pero de dónde vienen los burnout

y las depresiones? Vienen del sentimiento de tener que caminar cada vez más rápido sin lle-gar a ninguna parte». Con estas declaraciones Rosa capta la esencia del mundo laboral de hoy y perfila el tema del congreso Syna 2014.

Syna reabre el debate acerca del tiempoEl tiempo de trabajo está bajo alta presión. En

muchas empresas se trabajan horas extras sin ser compensadas, los descansos se conside-ran tiempo libre y el tiempo para la preparación del lugar de trabajo no cuenta como tiempo tra-bajado y es por lo tanto trabajo no remunerado. El abuso del tiempo de trabajo está en tela de juicio. Otros sindicatos también se dedican a la temática. Por un lado la Federación Suiza de Sindicatos («Schweizer Gewerkschaftsbund» Sgb) presentó hace poco un dosier y por otro lado la Secretaría de Estado para la Economía («Staatssekretariat für Wirtschaft» Seco) debate ya desde hace un tiempo la liberalización del registro del tiempo de trabajo. Gracias a los sindicados todavía no se ha logrado esa desre-gularización que perjudicaría a los empleados. Nosotros mismos muchas veces nos damos cuenta como el tiempo se nos va como el agua entre los dedos. Por eso Syna quiere saber por

sus miembros, cómo está la situación de tiem-po en sus puestos de trabajo. ¿Son los casos arriba mencionados sólo casos aislados o son la realidad de muchos miembros? ¿Se puede decir de manera generalizada que las empresas se enriquecen a costa del tiempo de trabajo de los empleados? Y los éxitos que los sindicados han logrado para sus miembros - ¿se han esfu-mado por culpa de la presión del tiempo?

Una cuestión de tiempoEn promedio en Suiza trabajamos 8,3 horas

por día. Si a eso sumamos tres cuartos de hora para el almuerzo, una hora para ir y venir al tra-bajo y 7 horas de sueño nos quedan menos que 7 horas diarias para nuestra vida privada: tiempo para comer, para compartir con amigos, familia, pareja y para uno mismo. Pero 42% de cada día laboral y para muchos también cada vez mas tiempo del fin de semana está destina-do al trabajo. Muchos empleados no tienen la posibilidad de organizar su propio trabajo. Aqui la Syna busca soluciones. Estamos en favor de un equilibrio entre tiempo de trabajo y tiempo libre. Queremos que nuestros miembros pue-dan pasar suficiente tiempo con sus familias. La compatibilidad de familia y la vida laboral es esencial en este debate. La cuestión de la libe-ralización del registro del tiempo de trabajo está conectada a ese debate; mientras que la Seco quiere desregularizar las normas respectivas, la Syna se opone con vehemencia. Es imposible que la familia y la vida laboral sean compatibles sin un registro de tiempo de trabajo adecuado. En vez de dejarnos influenciar negativamen-te por los nuevos medios de comunicación deberíamos utilizarlos para poder trabajar de manera flexible por ejemplo desde casa o en la tarde. Pero para poder cuantificar ese tiempo de trabajo que prestamos a nuestra empresa estando lejos de ella es necesario un registro del tiempo obligatorio para todos.

Justo porque el tiempo de trabajo está cada

vez más bajo presión y porque el burnout y las depreciones se hacen mas frecuentes en todas las áreas, la Syna reclama por una reducción del tiempo de trabajo adaptada a la edad. La jubilación flexible en el sector de la construc-ción sólo era el comienzo, ahora revindicamos lo mismo en otros sectores.

Syna le pregunta a sus miembros

Aquí hemos mencionado sólo algunos aspec-tos que nos parecen importantes. Como miem-bros vosotros estais integrados en la vida labo-ral y os enfrentais con diferentes temáticas que tienen que ver con el tiempo. Queremos cono-cer vuestra opinión y vuestras propuestas de solución. En los próximos 4 años del congreso queremos dedicarnos a la temática del tiempo de trabajo y luchar juntos por un tiempo de tra-bajo autodeterminado y satisfactorio. También son bienvenidas las propuestas poco conven-cionales. Estamos atrapados en una rueda de hamster y para poder salir de ahí necesitamos una buena dosis de creatividad. Hay un cue-stionario disponible en vuestras secretarías o en el folleto del congreso. También recibimos vuestras sugerencias por e-mail a: [email protected].

Juntos decidimos lo que es un buen tiempo de trabajo y juntos luchamos por él.

*Servicio política social

Tema de congreso

Mi trabajo, mi tiempo

News

Il servizio giuridico informa

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14 1513 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Rogério Sampaio

Setor Restaurante

Aplicação do Contrato Coletivo de Trabalho (CCT)

A conclusão do contrato coletivo na-cional (CCT) do sector da restauração foi otimizado através do novo campo de aplicação Syna ainda é de opinião de que é exatamente na área de con-troles operacionais ,que há espaço para melhorias e, apela a um sistema de controle mais flexível.

CLAUDIA STOECKLI*

O segundo maior acordo coletivo de trabalho na Suíça é de obrigato-riedade geral há mais de 15 anos.

Assim, o Cct é o pré-requisito para uma boa negociação e condições justas de trabalho nos hotéis, restaurantes e catering indústria. No entanto, a implementação de um amplo Cct proporciona requisitos específicos, Assim, não só levanta questões quanto ao campo de aplicação, como no controle de muitas e con-stantes mudanças nas empresas, é um grande desafio.

Novo ObjectivoO Campo de aplicação atual do Cct não era

suficiente, porque o conteúdo não é reconhe-cido por grande parte da indústria de hote-laria. A vida quotidiana mostra que as formas mistas de empresas e, a consequentemente, questão de um Cct válido é cada vez mais uma realidade na indústria hoteleira. Por exemplo, uma padaria, que oferece simultaneamente café, além de vender seus próprios produtos, deve estar subordinada ao Cct ou não?

Agora, juntamente com a Seco há uma so-lução mais firme para as cantinas, casas de re-pouso e hospitais, bem como para o comércio a retalho que também foi acordado. Desde jul-ho de 2013 aplica-se as seguintes regra. Para que cantinas, hospitais ou casas de repou-so estejam submetidos ao Cct é necessário preencher-se o princípio do acesso público. Então, se uma cantina ou um restaurante tiver acesso de abertura ao público, o Cct se aplica. Para as empresas de varejo, que afetam ga-stronomia, o que conta o número de assentos: Por mais de 50 assentos, o Cct aplica .

O organismo de inspeção de Basel é o pri-meiro ponto de contato para estas questões. Ele informa a Comissão paritária, analisa e toma a decisão quando o Cct é aplicável.

Sistema de controle mais flexívelAlém disso, a autoridade de controle de Ba-

sel assegura o cumprimento do Cct. Mais de 2.000 estabelecimentos são sorteados aleato-riamente e comunicam o controle com duas semanas de antecedência. Assim, felizmen-te o número de violações reduziu um pouco. No entanto, o estado ideal ainda está longe, mas, Syna vê no próprio sistema de contro-le, uma melhoria clara e significativa. Assim,

o princípio do controle pré- marcado oferece a vantagem de que os inspetores possam obter os documentos necessários, tais como folhas de pagamento, etc, podem ser fornecidos. Violações graves, como também o trabalho clandestino, não podem ser evitadas dessa maneira. Também não se pode atualmente melhorar e controlar áreas obviamente pro-blemáticas, sejam eles regionais ou específi-cas da indústria. Um maior desenvolvimento no sentido de um sistema de controle mais

flexível vem à mente. Por conseguinte, Syna defende que novas inspecções espontâneas e sem aviso prévio deve ser levada a cabo, assim como, as previamente anunciadas. O sistema deve ser tão flexível quanto a própria indústria, única maneira de proteger os em-pregados que estão sob o Cct, contra os abusos.

*secretária central setor restaurante

Cursos de alemão para os trabalhadores da construçãoPara iniciantes e avançados

A direção central do Sindicato Syna decidiu apoiar a formação de tra-balhadores imigrantes no ambito da aprendizagem do alemão, com o fim de melhorar á integração e acesso ao mercado de trabalho

Local de inscrição: Secretariados regionais e no ENAIPNúmero máximo de participantes: 10-12 pessoas por turmaOrganização: SYNA / ENAIPCoordenador: Sabina HungerCusto: gratuito para os membros que concluam o curso com sucesso.Não Sócios, Deve tornar-se sócio

Cursos de alemão para os trabalhadores da construçãoSecretariado Altstteten ZürichPara iniciantes e avançados

Data: Fevereiro 2014 / De acordo com o n° de inscritosLocalização: SYNA Albulastrasse 55, 8048 ZurichNúmero máximo de participantes: 12 pessoas por turma

Inscrição: SYNA Secretaria Regional da Zurich / Schaffhausen

Organização: Secretaria Regional SYNA ZH / Sch

Coordenador: Rogério SampaioCusto: gratuito para os membrosNão Sócios, Deve tornar-se sócio

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16 1713 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro

Soggiorni

Una settimanaalle terme Euganee

Abano Terme - Italiacon GenerazionePiùHotel Salus *** superior1° soggiorno Dall’11 al 18 maggio (7 notti)2° soggiorno Dal 9 al 16 novembre (7 notti)

Minimo: 25 persone - max 40Prezzo per persona:Camera doppia Fr. 915.-Suppl. camera singola Fr. 125.-

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16 1713 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro

Centro Diurno

«An parlum insema»

O gni giovedì pomeriggio (prossimamente verrà cam-biato il giorno, prestate at-

tenzione alle pagine di G+) il Centro diurno organizza il gruppo di parola «An parlum insema». A questo evento può partecipare chiunque abbia voglia di passare un paio d’ore in compagnia e scambiare due chiacchiere su dei temi che possono variare dalla storia al paesaggio, dall’educazione dei figli ai mestieri di una volta.Giovedì 30 gennaio ha avuto luogo il

secondo «An parlum insema»: «il primo era servito per formare un po’ il gruppo e conoscersi» afferma la responsabile Vitina Carrozza. Già inizialmente si po-teva intravvedere un notevole affiata-mento tra i partecipanti: ancora prima del vero avvio, dialogavano spontane-amente, coinvolgendo tutti su svariati argomenti.Giunta in sala, Vitina Carrozza ha dato

il via al vero e proprio incontro. Non dobbiamo infatti pensare a un sem-

plice ritrovo per parlare del più e del meno in modo disordinato e caotico. Esistono delle regole, decise di comu-ne accordo, e dei temi, anche questi discussi in comune. Per citare un paio di regole basilari: riservatezza, non in-terrompere, ascoltare ecc.Per questo incontro il tema scelto non

era semplice, un tema profondo, mira-to a far rivivere emozioni forti vissute in un periodo buio della storia e non far dimenticare un terribile evento del pas-sato: Auschwitz e la Shoah. È bastato un breve articolo letto all’inizio dell’in-contro per rievocare ricordi ed emo-zioni. Questa lettura ha lanciato diversi input ai partecipanti, che non hanno avuto bisogno, in seguito, di ulteriori sollecitazioni per rievocare il periodo storico.A fine incontro, dopo aver assaggiato

i fantastici biscotti, ci siamo intrattenu-

ti con Vitina Carrozza a cui abbiamo chiesto di spiegarci in sintesi, cos’è il gruppo di parola: «Il gruppo di parola è un modo per rivivere eventi, emozioni e sensazioni, oltre che stare in com-pagnia. Oggi (ndr giovedì 30 gennaio) abbiamo affrontato un tema profondo ed emotivamente intenso, ma altre vol-te staremo più «leggeri». Invito perciò tutti coloro che hanno voglia di pas-sare un pomeriggio in compagnia a partecipare».

Avete voglia di condividere esperienze, vissuti o evadere dal-le preoccupazioni?Il Centro diurno organizza un

momento ideale in un ambiente familiare e raccolto. «An parlum insema» è un gruppo di parola che ha l’obiettivo di passare del tempo facendo quattro chiacchie-re in compagnia.Appuntamento fisso ogni giove-

dì dalle ore 14.30 alle 15.30.Centro diurno, via B. Lamberten-

ghi 1, Lugano, tel. 091 910 20 21.

Soggiorni

Tante ragioni per scegliere Abano

N ella pagina accanto vi ab-biamo ricordato le date dei due soggiorni termali ad

Abano Terme, ospiti da più di cinque anni all’hotel Salus ubicato nel centro pedonale della cittadina veneta. La no-stra Maurizia che ha realizzato il ser-vizio fotografico ha descritto, più che con le parole, una giornata alle terme. Dalle cure diversificate, in particolare legate ai fanghi, ricchezza della zona dei colli Euganei e con svariate qualità terapeutiche, ai momenti altrettanto ri-lassanti delle piscine in acqua termale. Momenti particolari da non trascurare per un equilibrio psicofisico, la buona cucina, aspetto che distingue l’hotel Salus gestito dal direttore Elvio e dalla gentile consorte Sabrina, responsabile del reparto cure. Anche le serate sono allietate da cene a lume di candela con piano bar e da danze; a maggio, per la serata danzante sono giunte in

albergo alcune coppie con costumi della Vienna dell’800, molto apprezza-te. Non dimentichiamo che Abano è a pochi chilometri da Padova e da Vene-zia, dove da sabato 15 febbraio inizia uno dei carnevali più celebri al mondo. La programmazione della settimana di GenerazionePiù privilegia anche gite culturali come quella dello scorso no-vembre a Verona con la sua celebre Arena e l’altrettanto celebre balcone di Giulietta e Romeo; parte del gruppo ha visitato la bella esposizione sui pae-saggi nel periodo di Monet.Negli anni passati i nostri gruppi han-

no visitato Padova, in primis la Basilica di S. Antonio e poi lo splendido centro storico di stampo palladiano e la cele-berrima Cappella degli Scrovegni, ca-polavoro di Giotto. Il gruppo di novem-bre ha già suggerito l’uscita del 2014 con meta Bassano del Grappa.

Maria Luisa Delcò

Promozione salute e prevenzione

Quali sfide per i cantoni latini?

I l 7 febbraio scorso, su invito dell’Ufficio del medico cantona-le, si è riunita in Ticino la Com-

missione della prevenzione e la pro-mozione della salute dei cantoni latini. A questa giornata di studio sulla terza età, hanno potuto partecipare i prin-cipali enti attivi in questo campo; fra i pochi prescelti anche Generazione-Più rappresentata dalla vicepresiden-te cantonale Maria Luisa Delcò e dal segretario cantonale Marco Treichler.I lavori si sono in particolare con-

centrati sugli esempi di buone prati-che, ma soprattutto sulle strategie da adottare nella messa in rete dei vari servizi.

Sito www.generazionepiu.chCausa problemi tecnici, non è possibile acce-dere a tutte le informazioni. Ci scusiamo.

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Centro Diurno

Addio solitudine, ora è possibilepranzare insieme

D esiderate pranzare in com-pagnia di altri? Nel nostro Centro diurno a Lugano,

avete la possibilità di farlo. I pasti, pre-parati dall’Albergo Ceresio, compren-dono sempre un primo, un secondo e un dessert.Il menu viene regolarmente pubbli-

cato all’albo del Centro diurno.Menu di Venerdì 14 febbraioGnocchi di semolinoFiletto di salmone al vaporePatate prezzemolateInsalata verdeSorbetto al limone.

Menu di Sabato 15 febbraioProsciutto cotto e sottacetiCotechino con lenticchiePera al vino rosso.Costo: 12.- franchi (bibite escluse).Iscrizioni: entro le ore 12.00 del

giorno precedente. Per la giornata di lunedì l’iscrizione va fatta entro il sabato pre-cedente, ore 16.00.Orario: il

pranzo viene servito alle 12.15.

P er la nuova attività al Centro diurno cerchiamo per alcune mezze giornate un’estetista

disponibile, a titolo di volontariato, per ricordare ai seniores che frequentano il nostro centro l’importanza della cura del corpo (manicure, pedicure non curativa…). Questa attività, mirata al mantenimento della salute, complete-rebbe le mattinate di ginnastica dolce già offerte nel Centro diurno a Lugano. Interessati contattare Vitina (tel. 091

910 20 21).

Cercasi estetista volontaria

Acqua Fitness al Parco Maraini

E sercizi di ginnastica dolce in acqua bassa. Lezioni adatte a tutti. Per donne e uomini

dai 60 anni. Due lezioni di prova!Lugano, piscina Parco MarainiIn collaborazione con

Martedì: 14.00-15.00Costo: Fr. 100.- quota attività Pro

Senectute Sport + abbonamento pi-scina. Fr. 10.- / EntrataMonitrice: Claudia RighettiIscrizioni: Direttamente sul postoInformazioni: SegretariatoPro Senectute, tel.: 091 912 17 17.

Ginnastica dolce

I n collaborazione con Pro Se-nectute organizziamo per tutti gli «over 60» dei corsi di ginnastica

con esercizi di equilibrio, rinforzo mu-scolare, allenamento della memoria, ecc. (esercizi in prevalenza da seduti).Da mercoledì 5 febbraio dalle 9.45

alle 10.45 (una lezione a settimana)al Centro diurno G+ Anziani OCST, via B. Lambertenghi 1, Lugano.Costo: gratuito per tutto febbraioFr. 50.- per chi si iscrive per l’attivi-

tà regolare (fino all’inizio dell’estate); gratis per i beneficiari della PC all’AVS (su presentazione dei documenti ri-

chiesti). Monitrice: Rosa Minotti (iscri-zioni sul posto).Info: Segretariato

Pro Senectute tel. 091 912 17 17.

Pomeriggio...carte

V isto il successo ottenuto e a seguito della richiesta di alcu-ni partecipanti, proponiamo

tutti i mercoledì pomeriggio(e non solo) l’attività

«Giochiamo a carte insieme»a partire dalle ore 14.00

Il Centro diurno accoglie tutte le per-sone che, anche al di fuori del giorno indicato, vogliono passare del tempo insieme sfidandosi a carte; mettere-mo a disposizione tutto il materiale e tanta allegria e voi... la fortuna. Vi aspettiamo!

Atelier di cucina

S iete abili in cucina e disponi-bili a condividere con altri le vostre preziose ricette?

Vi aspettiamo al nostro Centro diur-no per preparare deliziosi cake, torte... da far gustare agli ospiti del centro e/o offrire come merenda in alcune mani-

festazioni di GenerazionePiù, sezione Luganese. Vi aspettiamo per il 1° in-contro venerdì 14 febbraio, dalle ore 9.00 (chi lo desidera può pranzare da noi per soli 12.- franchi più bibite).Interessati e per l’iscrizione al pranzo

contattare Vitina (091 921 20 21).

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Associazione PIPA

«Anziani e farmaci; uso/abuso»

L ’ Associazione PIPA (Pre-venzione incidenti per-sone anziane) invita alla

conferenza: «Anziani e farmaci; uso/abuso»

che si terrà giovedì 20 febbraio, alle ore 18.00, nella Casa anziani Comu-nale di Bellinzona, in via Mesolcina 5. Relatori: Numa Pedrazzetti, farma-cista; Dr. Franco Tanzi, geriatra e An-gelo Tomada, SPVS (Servizio di pro-mozione e valutazione sanitaria).L’associazione PIPA promuove da

molti anni la qualità della vita dei sog-getti nel periodo dell’anzianità. Un tema molto importante ma altrettanto delicato è quello della gestione corret-

ta dell’uso dei farmaci. Non sempre è facile parlare del tema in questione in considerazione degli ambiti coinvolti, in primis i medici e le industrie farma-ceutiche.I relatori che si occupano di questa

problematica e delle conseguenze che una gestione sbagliata può causare, forniranno alcune informazioni fonda-mentali sulla situazione ticinese, sui principali fattori di ri-schio e sui potenziali assi di intervento di prevenzione su cui mettere l’accento nei prossimi anni.

Gite e Viaggi Dal 30 aprile al 3 maggio a Bamberg,

Praga e Lindau. Ancora posti liberi. Dal 26 al 30 maggio, Croazia-mera-

viglie da scoprire. Organizza sezione di Locarno. Iscrizioni da subito, entro il 30 aprile. Tel. 091 751 30 52.

Per le altre proposte vedi inserto spe-ciale su «il Lavoro» n.19 del 5 dicembre. Per chi l’avesse smarrito, è possibile chiederne una copia al Segretariato can-tonale.Bellinzona

Venerdì 21 febbraio, Coro, ore 14.00 Vita Serena a Giubiasco.

Venerdì 28 febbraio, risotto Raba-dan, ore 11.30, Expo centro, Bellinzona.

Venerdì 14 marzo, Coro, ore 14.00, Vita Serena a Giubiasco.

Locarno Martedì 25 febbraio, Tombolone di

Carnevale, ore 14.30, Centro parrocchiale S. Antonio, Locarno.

Martedì 25 marzo, Conferenza medi-ca «Abbiamo cura della nostra salute?», dr. med. Giuseppe Mossi, specialista FMH in medicina generale. Ore 14.30, centro parrocchiale S. Antonio, Locarno.Lugano

Mercoledì 19 febbraio, ore 15.30 Conferenza medica con dr. Ivan Tami, «Come curare i disturbi più comuni delle mani», salone OCST, Lugano.

Giovedì 27 febbraio, festa di Carne-vale, ore 14.15, salone OCST, Lugano.Mendrisio

Giovedì 20 febbraio il Coro di Ge-nerazionePiù della sezione canta a Casa

Girotondo di Novazzano dalle ore 15.30. Martedì 25 febbraio Carnevale a San

Pietro di Stabio (ex asilo) dalle 11 alle 16.30. Giovedì 20 marzo Coro a Casa

S.Lucia di Arzo dalle ore 14.30. Lunedì 31 marzo Coro al Torriani 1 e

2 di Mendrisio dalle ore 14.30. Giovedì 3 aprile, Milano, visita al Ce-

nacolo e al Castello Sforzesco, shopping e pranzo libero. Costo fr. 50. Pre-iscrizio-ni da subito per riservare la visita al Ce-nacolo: tel. 091 640 51 11 o 091 683 16 84 Eliana.

Tre Valli Lunedì 24 febbraio, ore 12.00 Incontro

carnevalesco, Centro Giovani Bodio. Co-sto: fr. 20, non soci fr. 40 (trasferta-pranzo-frittelle). Iscrizioni: entro il 20 febbraio, tel. 091 873 01 20.

Agenda

IntroduzIone all’uso del PCfr. 180.-, 7 lezioni, mercoledì, 14.00-16.30 Obiettivi: sapersi destreggiare con mouse e tastiera e gestire con proprietà l’ambiente Windows, i file e le cartelle.

In collaborazione conFaido Aprile 9, 16, 30

Maggio 7, 14, 21, 28

Corso Internet

fr. 150.-, 6 lezioni, martedì 14.00-16.30 Obiettivi: usare Internet quale fonte di infor-mazioni e quale risorsa per interagire.

In collaborazione con

Faido Aprile 8, 15, 29Maggio 6, 13, 20

dIChIarazIone fIsCale Con e-tax

Imparare a istallare il programma e a pre-parare una dichiarazione delle imposte nelle sue diverse fasi con dei professionisti. Si lavora sulla base di esempi e non sulla propria dichiarazione.

Lugano, Bellinzona e Muralto - MarzoDettagli, info e iscrizioni Segretariato Pro Senectu-te, tel. 091 912 17 17In collaborazione con

Corsi di informatica 2014

IsCrIzIonI gIà aPerte:

GenerazionePiù-Anziani OCST, Segretariato cantonale, Via Bertaro Lambertenghi 1, 6901 Lugano. Tel. 091 910 20 21 www.generazionepiu.ch

non a Biasca!attenzione!cambio sede!

non a Biasca!attenzione!cambio sede!

Centro Diurno

Internet-corner

N on avete il com-puter in

casa? Avete se-guito dei corsi e volete esercitarvi? Volete scrivere una lettera in Word, fare dei calcoli con Excel, creare dei cartoncini artistici con Publisher? O volete semplice-mente fare delle ricerche in internet?Visitate il nostro internet-corner! Trovate a disposizione un computer

con accesso internet e una stampante.Presso il nostro Centro diurno altre

iniziative interessanti non mancano. Venite a trovarci.

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20 2113 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro Società

SwissSkills

Stefano Gnesa premiato durante laGiornata della formazione professionale

C on il summit dei Campioni Svizzeri il 31 gennaio presso la St. Jakobshalle di Basilea ha avuto inizio l’anno del-

la formazione professionale. La Giornata della formazione professionale è stata organizzata dalla Segreteria di Stato per la Formazione, la Ricerca e l’Innovazione (SEFRI) e dalla fonda-zione SwissSkills.

Il consigliere federale Johann Schneider-Ammann non ha voluto perdere l’occasione di nominare personalmente i migliori giovani pro-fessionisti svizzeri. È stato lui a dare ufficial-mente il via all’anno della formazione profes-sionale. «Mostriamo a tutti ciò che ha da offrire la formazione professionale. Voi, i partecipanti e le partecipanti dei Campionati delle Profes-sioni siete personalità eccellenti, e siamo lieti che siate tra di noi. Siete la prova vivente che la formazione professionale apre molte porte. Avete fatto un grande lavoro, per voi perso-nalmente, per la formazione professionale e per il nostro Paese». Si è detto sicuro che an-che in futuro potremo contare su di loro, quali imprenditori impegnati, essi stessi dedicati a formare apprendisti; quali esperti nelle asso-ciazioni professionali, quali ambasciatori e ambasciatrici per la formazione professionale.

Poi il capo del Dipartimento federale per l’e-conomia, la formazione e la ricerca DEFR si è rivolto ai circa 700 presenti tra parenti, spon-sor e rappresentanti del mondo della politica, dell’economia e dell’amministrazione. «La for-

mazione professionale svizzera genera pre-stazioni eccellenti a livello internazionale così come un’ampia e solida base di professioni-sti qualificati, colonna vertebrale della nostra economia e vantaggio nella concorrenza inter-nazionale».

Tra i giovani presenti e premiati anche un ti-cinese – Stefano Gnesa di Brione Verzasca. Il ventiduenne, che ha svolto il suo apprendistato presso Amag Automobili e motori SA di Bellin-zona, si è classificato al terzo posto (medaglia di bronzo) ai campionati svizzeri professionali come meccatronico d’automobili. Stefano ha ricevuto il riconoscimento e le congratulazioni da Josef Widmer, direttore supplente SEFRI.

Josef Widmer con Stefano Gnesa (destra)

��Porte aperte alla Scuola professio-nale per sportivi d’éliteL’ufficio dell’orientamento scolastico e pro-fessionale del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs), in collabo-razione con la direzione dell’istituto organiz-za per:

mercoledì 26 febbraio 2014, ore 14.15 aula magna della Scuola professionale per sportivi d’élite, al Centro sportivo

nazionale della gioventù di Tenero,un pomeriggio informativo sulla formazione offerta ai giovani che intendono affiancare all’attività sportiva o artistica, una prepara-zione professionale riconosciuta nel campo commerciale.Oltre alle informazioni di dettaglio sui pro-grammi, sulle modalità e condizioni di acces-so, sulle possibilità di conciliare l’attività sco-lastica con gli allenamenti sportivi o artistici e sugli sbocchi offerti dalla scuola al termine del ciclo di studi, verranno forniti ragguagli sulla possibilità di conseguire anche la ma-turità professionale commerciale integrata. Dopo la presentazione visita guidata alle aule e alle strutture formative del Centro.

��Porte aperte alla Scuola specializ-zata per le professioni sanitarieL’Ufficio dell’orientamento scolastico e pro-fessionale del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs), in collabo-razione con la direzione dell’istituto organiz-za, esclusivamente per giovani domiciliati nel Sottoceneri:

mercoledì 26 febbraio 2014, ore 14.00presso l’aula magna Supsi a Trevano

un pomeriggio informativo sulle formazio-ni di operatore/operatrice sociosanitario/a (Oss), operatore/operatrice socioassisten-ziale (Osa) (indirizzo assistenza all’infanzia e indirizzo assistenza agli handicappati) e sul Ciclo di formazione di cultura generale con maturità specializzata sanitaria o sociale.Oltre alle informazioni di dettaglio sulle pro-fessioni citate, sui programmi, sulle moda-lità di accesso e sugli sbocchi offerti dalla scuola al termine del ciclo di studi, verranno forniti ragguagli sulla maturità professionale sanitaria e sociale e sulla maturità specia-lizzata.Altri momenti informativi sono previsti il 12 marzo a Giubiasco per i domiciliati nel So-praceneri e il 9 aprile per tutti.La partecipazione al pomeriggio informativo è obbligatoria per gli allievi che intendonoiscriversi alla scuola.

AL VOLO

L’ Undp, agenzia dell’Onu per lo sviluppo, rinnova l’allarme per le diseguaglianze del mondo: in un

rapporto che riecheggia temi sollevati dal pre-sidente americano Barack Obama nel discor-so sullo Stato dell’Unione, l’amministratrice dell’organizzazione Helen Clark ha messo in guardia che le crescenti disparità di reddito globali pongono nuovi rischi per la stabilità economica e politica del pianeta.

«È il paradosso del nostro tempo», ha detto la Clark, ex primo ministro neozelandese. Se Obama, nel discorso al Congresso ha puntato i riflettori sulle diseguaglianze tra ricchi e pove-ri negli Usa, il rapporto dell’Undp scopre che le disparità economiche sono aumentate dell’11 per cento in due decenni (tra 1990 e 2010) nei paesi in via di sviluppo.

Nei giorni scorsi uno studio della ong bri-tannica Oxfam aveva puntato i riflettori su un dato impressionante: la fetta di ricchezza nelle mani delle 85 persone più ricche del pianeta equivale a quella della metà della popolazione mondiale più povera.

La maggioranza delle famiglie nei paesi del Terzo Mondo -oltre il 75 per cento della popo-lazione di quelle nazioni- vive in società dove il reddito è distribuito tra ricchi e poveri in manie-ra meno equa di quanto non fosse negli anni Novanta, si legge nello studio dell’Undp secon-do cui questo trend, non contrastato, ha il po-tenziale di «scardinare le fondamenta dello svi-luppo e della pace sociale». Le diseguaglianze si sono allargate soprattutto in paesi come Cina e India: nazioni dalla crescita robusta ma la cui ricchezza non è equamente distribuita e dove «i progressi economici, anziché alleviare le disparità, le hanno esacerbate».

Secondo la Clark la tendenza non è irrever-sibile: una delle azioni chiave è quella di cre-are opportunità di impiego di qualità. A suo parere, uno dei problemi della globalizzazione è che ha «proceduto in maniera molto derego-lata». Di qui la necessità di una maggiore vi-gilanza sul commercio internazionale e i flussi finanziari senza peraltro eliminare la capacità del settore privato di generare profitti.

da tio.ch

Onu

Metà dei redditi del globo all’8 per cento della popolazione

Corso Riflessologia della manoUltimi posti per il corso di aggiornamento Riflessologia della mano rivolto a terapisti complementari, operatori ambito socio-sani-tario e massaggiatori19 e 25 febbraio - Locarno(8.30- 12.30 /13.30-17.30).Info e iscrizioni: Croce Rossa Ticino - Settore Corsi, tel. 091 682 31 31 (lu-gio: 08.30-15.00),[email protected] www.crs-corsiti.ch

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20 2113 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro Società

Città di Mendrisio

Incentivi per iniziative nel campo della mobilità aziendale

I Carrozzieri in Ticino a sostegno dei futuri specialisti del settore.

N onostante la neve e le basse tem-perature gli apprendisti carrozzieri lattonieri, fabbro di veicoli e carroz-

zieri verniciatori del primo anno, accompagnati dai loro genitori, si sono incontrati al Centro di formazione professionale di Giubiasco con i

rappresentanti della Divisione della formazione professionale, rappresentanti della Commis-sione Paritetica Cantonale, docenti e formato-ri, per l’incontro di benvenuto organizzato dal Gruppo Carrozzieri Ticinesi USIC sez. Ticino. I futuri carrozzieri verniciatori e lattonieri hanno ricevuto da parte del presidente dell’Associa-zione USIC Ticino, Matteo Destefani, un gradi-to omaggio.

La signora Silvia Gada, capo ufficio della for-mazione industriale, agraria, artigianale e ar-tistica, attraverso la metafora della favola dei tre porcellini, ha impostato il suo intervento sull’importanza, per i giovani in formazione, di crearsi delle solide basi professionali grazie allo studio, all’applicazione e con il sostegno e il contributo di tutte le parti coinvolte: i geni-tori, la scuola, l’Associazione professionale at-traverso i corsi interaziendali, i datori di lavoro.

L’importanza della scelta professionale«Rispetto al Canton Ticino, in Svizzera inter-

na c’è un maggior numero di giovani che intra-prende la formazione di base per un appren-distato nei lavori artigianali. In Ticino i ragazzi preferiscono continuare la formazione scola-stica», ha detto Marco Flückiger, vicepresiden-te dell’Unione Svizzera dei Carrozzieri USIC, riferendosi alle statistiche presentate dall’Uffi-cio professionale a livello nazionale. Flückiger pensa che questo fatto sia da riportare ad una differenza di mentalità. Non è un problema specifico dei ragazzi, ma bensì spesso sono i genitori che spingono i figli a continuare gli studi. «L’apprendistato è visto come una scel-ta di serie B», ha detto Flückiger.

Allora quali provvedimenti si possono pren-dere contro la carenza di specialisti nel setto-re? Secondo Leonardo Monzeglio, membro di Comitato USIC sez. Ticino «bisogna rendere la formazione professionale più visibile». Eventi come l’incontro di benvenuto sono un esem-pio per rendere la formazione più visibile e ser-vono anche a mostrare ai genitori cosa viene proposto durante i quattro anni di formazione. «Tutto ciò che vedono qui sarà riportato ad altri giovani amici o ad altri genitori.» Così la notizia positiva vola veloce di bocca in bocca e serve come pubblicità.

Un altro mezzo per migliorare la comunica-zione tra i giovani è sicuramente Facebook. «Chi ha un profilo Facebook?» ha chiesto Monzeglio al pubblico presente presso il Cen-tro professionale. Quasi tutti i futuri carrozzieri verniciatori e carrozzieri lattonieri hanno alzato la mano. «Allora andate tutti sulla nostra pa-gina Facebook e premete su «Mi piace»», ha invitato Monzeglio.

Un saluto di benvenutoI giovani hanno ricevuto uno zaino conte-

nente svariati accessori per la protezione per-sonale dal presidente del Gruppo Carrozzieri Ticinesi USIC, Matteo Destefani. Tra i relato-ri anche il direttore di USIC Svizzera, signor Guido Buchmeier e la delegata di Swisssskills Sara Rossini, la quale ha invitato tutti a parteci-pare al 1° campionato svizzero delle professio-ni dal 17 al 21 settembre 2014 a Berna.

Il presidente Destefani è convinto che il settore della carrozzeria avrà sempre un fu-turo. «L’importante è sapersi costantemen-te rinnovare e seguire l’evoluzione» ha detto Destefani.

USIC

Incontro di benvenuto con gli apprendisti al primo anno di formazione

Stanziato dal Municipio un credito per incentivare l’allestimento di piani della mobilità e l’attuazione di misure per la riduzione del traffico pendolare.

O gni giorno migliaia di automobilisti effettuano un tragitto pendolare, generalmente ognuno per conto

proprio e utilizzando la propria vettura, per raggiungere il posto di lavoro. Ogni giorno si toccano con mano gli effetti negativi di questa situazione sulla regione con inevitabili riper-cussioni sulla qualità di vita.

Basandosi sulla «Guida della mobilità azien-dale», negli scorsi anni la Città di Mendri-sio ha promosso e implementato, assieme a SvizzeraEnergia e alla Sezione della mobilità del Dipartimento del territorio, diversi progetti di aziende private con l’obiettivo di ridurre il traffico pendolare sulle strade. Questi progetti hanno dato buoni frutti e diverse aziende han-no visto premiati i loro sforzi con l’attribuzione del riconoscimento «Mendrisio della mobilità».

Sulla scorta dei buoni risultati finora otte-nuti, il Municipio ha stanziato un credito di fr. 150’000.- per incentivare il coinvolgimento di

nuove aziende nell’allestimento di «piani della mobilità» e soprattutto l’adozione di provvedi-menti finalizzati alla riduzione del traffico pen-dolare presente sulle strade.

Quali sono questi provvedimenti? Promuove-re l’uso dei trasporti pubblici, incentivare il car sharing e il car pooling, stimolare le persone (quando e dove possibile) a spostarsi a piedi o in bicicletta, organizzare navette aziendali e migliorare la gestione dei posteggi disponibili presso le aziende.

Inoltre, la Città intende comportarsi in ma-niera esemplare nell’ambito del marchio «Città dell’energia» attuando le misure che sono pre-viste dal Piano della mobilità, già allestito nel 2012, per l’amministrazione comunale.

Nel corso delle prossime settimane sarà pubblicata una specifica ordinanza per l’asse-gnazione degli incentivi alle aziende presenti sul territorio cittadino. Il Municipio di Mendrisio intende infine prendere contatto con l’autori-tà cantonale per coinvolgere in questo tipo di azioni il maggior numero di comuni possibile e per far sì che le aziende più virtuose pos-sano vedere premiati i loro sforzi ad esempio nell’ambito dei concorsi pubblici.

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22 2313 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro Pagina a cura di Slavko Bojanic Info Balcani Nakon referenduma

Švicarci se izjasnili protiv useljenikaReferendum je pokrenula desna koali-cija koja tvrdi da su 80 tisuća useljenika godišnje velik pritisak na državu

MARINA ŠERIĆ

P rema prvim rezultatima referendum o drastičnom smanjenju kvota za useljenje u zemlju, Švicarci su sa 50,3

posto glasova za podržalireferendumsko pi-tanje. Analitičari su i prije održavanja predviđali da će rezultati referenduma biti jako tijesni, no danas je izašlo na vidjelo da je polovica birača protiv, a polovica za uvođenje kvota, a na kraju je presudilo vrlo mali broj glasova.

Referendum je pokrenula de-sno usmjerena koalicija koju vodi Švicarska narodna stranka. Oni tvrde da je velik broj useljenika, a u zemlju ih uđe oko 80 tisuća godišnje, vrlo veliki pritisak na sustave zdravstva i obrazovanja te na transport i na

stambenu politiku.Jedan je od njihovih argumenata i to da imi-

granti, koji pristaju na niže plaće, i Švicarcima ruše cijenu rada. No švicarska vlada kaže da je slobodno kretanje radne snage ključ švicarskog gospodarskog oporavka te dodaje da to omogućuje da poslodavci u Švicarsku iz drugih zemalja dovedu visokokvalificiranu radnu snagu koja dodatno pomaže rastuće gospodarstvo.

Švicarci su se izjasnili za smanjenje kvota, pa će po svoj prilici propasti i sporazum o slo-bodnom kretanju radne snage koji su potpisali EU i Švicarska, koja nije članica, ali je usvojila veliki dio pravne stečevine EU.

Većina stanovništva Bosne i Hercegovi-ne svakodnevno preživljava zahvaljujući sivoj ekonomiji i rođacima iz inozemstva

DEJAN JAZVIĆ IZ SARAJEVA

Bosna i Hercegovina još prije dvije godine svrstana je među 20 „najjadnijih država“ na svijetu. S indeksom siromaštva koji

iznosi 47 posto, nezaposlenošću od 44 posto, BiH se našla u društvu Kenije i Zimbabvea. Službene statistike govore da s prosječnim primanjima od 430 eura oko 70 posto obi-telji ne može pokriti ni osnovne životne potre-be. Vrijednost potrošačke košarice, odnosno osnovnih prehrambenih i higijenskih troškova četveročlane obitelji u BiH iznosi skoro 900 eura. U takvoj situaciji nije tajna da se socijalni mir održava uglavnom toleriranjem sive ekonomije, proračunskim davanjima socijalnim kategorija-ma i priljevom sredstava koje iseljeništvo šalje kao pomoć rođacima u BiH. Razlozi ovako su-mornog socijalno-ekonomskog stanja u zemlji su slojeviti. Dok je ostatak bivših socijalističkih zemalja prolazio kroz političku, gospodarsku i socijalnu tranziciju, u BiH je bjesnio rat. Gospo-darstvo zasnovano na velikim industrijskim su-stavima u ratu je uglavnom uništeno, a ono što je preostalo opustošeno je u sumnjivim privatiza-cijskim aktivnostima u dru-goj polovini devedesetih godina prošlog stoljeća. U to su se vrijeme u BiH slijevale i znatne strane donacije, a neslužbene procjene govore da je u zemlju tako ušlo više od četiri milijarde eura, od

kojih je samo manji dio iskorišten za obnovu, dok je ostatak završio u privatnim džepovima. Parlamentarna istraga o trošenju donacija ni-kada nije okončana iako je utvrđeno da je bilo pronevjera. Međutim, donacije su odavno prestale dolaziti, a kako nije bilo priljeva većih stranih investicija u državu s najglomaznijom administracijom u Europi (14 vlada na državnoj, entitetskoj i županijskoj razini plus 142 lokalne samouprave), vrlo se brzo našla u ekonomski i socijalno teškoj situaciji. Broj zaposlenih i broj umirovljenika izjednačen je pa mirovinski sustav jedva funkcionira. Slabašna ekonomija ne omogućava odgovarajuće porezne i druge prihode pa su i deficiti proračuna na svim razi-nama sve veći. Kakav-takav spas pokušao se naći u kreditnim aranžmanima s MMF-om. Po-sljedica je toga uvećanje vanjskog duga BiH sa 1,3 milijarde eura u 2008. godini na više od pet milijardi eura krajem prošle godine. Taj je novac otišao isključivo u potrošnju, odnosno u krpanje proračunskih rupa i kupnju socijalnog mira do idućih izbora.Umjesto da pokrene reforme koji-ma će potaknuti izvozno orijentirana poduzeća, unaprijediti poslovno okruženje i privući stra-ne investicije, vlast, posebno u zadnjem man-datu, zaokupljena je isključivo unutarnjom borbom za pozicije i stalnim promjenama

političkih savezništava. U nekadašnjim indu-strijskim područjima, kao što je Tuzla, posljedice ovako neučinkovite vlasti su i najizraženije. Zbog propale industrije na ovom prostoru više je od 100 tisuća nezaposlenih, što je gotovo petina od ukupnog broja u BiH.

BiH

Jedna od 20 najjadnijih država na svijetu

Nezavisni stav

Soči kao političko igralište

GORAN KARACHI

U Sočiju je u petak počeo događaj koji su svi s nestrpljenjem očekivali, sportski događaj koji se nažalost

pretvorio u političko igralište.Sve je počelo crnim prognozama koje

predviđajući totalni krah Zimskih olimpijskih igara zbog pretoplog vremena i prijetnji terorističkim napadima, pa se polako prešlo na homofobiju i korupciju, a potom i na podme-tanje lažnih fotografija aljkavosti domaćina u pripremi Igara.

I na samu ceremoniju otvaranja zapadni me-diji su imali brojne zamjerke, poput one da je neotvaranje olimpijskog kruga koji simbolizuje Sjevernu i Južnu Ameriku mala osveta za američke kritike zbog antigej zakona u Rusiji uoči ZOI, mada je malo vjerovatno da bi više od 50 milijardi evra uloženih za što bolji ugled Rusije bilo stavljeno na kocku zarad političkog revanšizma. Neki smatraju da su Nijemci izašli u opremi u bojama duge jer su htjeli da pokažu koliko Rusi griješe kada su u pitanju prava homoseksualaca, a čak je i poznati internet pretraživač umjesto očekivanih olimpijskih krugova umjesto ka sportu povukao na poli-tiku i na početnoj strani istakao podršku LGBT populaciji. Nedolazak američkog predsjednika Baraka Obame, a uvrštavanje gej sportista u delegaciju mnogi smatraju kao jasnu poru-ku Rusiji da im se nimalo ne sviđa kako oni tumače prava gej populacije.

Veliki uspjeh sjajnog Norvežanin Olea Ejna-ra Bjerndalena nažalost juče nije izazvao to-liku pažnju koliko prepucavanje o tome da li je Irina Rodnjina objavila fotografiju Baraka Obame i njegove supruge i da li je fotografija rasistička ako je na njoj prikazana i banana. Kao da ni to nije bilo dovoljno, na pomolu je i skandal u umjetničkom klizanju, u kojem se pominje da su se Rusi i Amerikanci dogovorili o raspodjeli medalja.

Gdje je nestalo vrijeme kada se tokom ZOI pisalo i pričalo samo o sportu i sportistima? Olimpijski duh izgleda više nema onu snagu kao nekad.

Foto: Reuter/PIXSELL

Foto: Marko Mrkonjic/PIXSELL

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22 2313 febbraio 2014 il Lavoro 13 febbraio 2014 il Lavoro

EditoreOrganizzazione cristiano-sociale ticinese

Redazione e amministrazione Responsabile: Benedetta RigottiIn redazione: Maurizia Conti, Giorgio Donini e Georgia Ertz

tel. 0919211551 ; fax 0919242471via Balestra 19, 6900 [email protected]

StampaCentro Stampa Ticino SAVia Industria, 6933 Muzzano

PubblicitàPublilavoro SaglVia Balestra 19, 6900 Lugano, tel [email protected]

Tiratura confermata REMP24’360 copie

Consiglio esecutivo- Presidente: Bruno Ongaro- Presidente onorario: Romano Rossi- Vicepresidente: Flavio Ugazzi

- Membri: Davide Adamoli, Luigi Mattia Bernasconi, Fausto Leidi, Gianfranco Poli, Roberto Poretti, En-rico Pusterla, Meinrado Robbiani

Segretario cantonale e copresidente Meinrado Robbiani

Segretario amministrativoFausto Leidi

Vicesegretari cantonaliRenato Ricciardi, Paolo Locatelli

Segretari regionaliLugano Giovanni ScolariMendrisio Alessandro MecattiSopraceneri Marco PellegriniTre Valli Giancarlo Nicoli

Via Balestra 19, 6900 Lugano

Le domande dei Lettori

Italiano all’estero: dichiarazione esistenza in vita e red/est

Giornale Aperto

VITA NOSTRA

Dallo scorso anno sono in pensione sia in Sviz-zera che in Italia. In merito alla pensione italiana, del tutto simbolica, ho lavorato pochi anni, ho ri-cevuto dei formulari gialli da rispedire in Inghilter-ra per attestare la mia esistenza in vita. Perché in Inghilterra? Mi hanno anche riferito che l’Inps ri-chiede annualmente una dichiarazione redditua-le per i residenti all’estero. Potrei avere maggiori informazioni. Grazie e saluti. Vittorio S.

La nuova campagna di Certificazione di Esi-stenza in Vita per pensionati Inps residenti all’Estero iniziata a fine gennaio 2014 concede quattro mesi di tempo (fino al 3 giugno) per trasmettere a Citibank il modulo di attestazio-ne dell’esistenza in vita. «Citibank» è la banca attualmente competente per i pagamenti delle pensioni italiane all’estero ed ha sede in Inghil-terra. Il plico che ha ricevuto contiene la mo-dulistica necessaria per accertare l’esistenza in vita del titolare di pensione Inps, contiene: Let-tera esplicativa; Modulo di attestazione di colo-re giallo (redatto in due lingue su unico foglio);

Istruzioni per la compilazione; Lista dei testimo-ni accettabili per il paese di residenza del singo-lo pensionato; Richiesta di documentazione di supporto (copia di valido documento d’identità con foto del pensionato o in alternativa, copia della prima pagina dell’estratto conto bancario recente, o copia di una bolletta recante il suo nome); Indicazioni per contattare il servizio as-sistenza di Citibank.

Può effettuare la verifica richiesta presso fun-zionari dello Stato Italiano all’estero (Ambasciata o Consolato Generale d’Italia) presso funzionari pubblici locali individuati come testimoni accet-tabili (Comune svizzero di residenza o Ufficio degli Stranieri). Nel caso quest’ultimi si rifiutino di sottoscrivere il modulo redatto da Citibank, potrà certificare la propria esistenza in vita pro-ducendo gli appositi moduli rilasciati dai com-petenti enti pubblici locali, purché gli stessi co-stituiscano valida attestazione dell’esistenza in vita. Citibank provvederà ad accertare, ai sensi della legge del Paese di residenza del pensiona-to, che tali moduli siano validi. L’Inps ha ribadito

l’auspicio che la certificazione richiesta avvenga utilizzando il modulo standard inviato al domicilio del pensionato in quanto può essere esaminato e validato automaticamente e tempestivamente dai team operativi di Citibank.

Per quanto riguarda la campagna red/est 2014, la procedura telematica è aperta dal 10 febbraio. Non deve essere confusa con la di-chiarazione fiscale e l’Istituto di Previdenza italiano effettua tale verifica per stabilire se il pensionato ha diritto alle prestazioni legate al reddito o agli assegni familiari legati alla pen-sione italiana. La mancata comunicazione po-trebbe comportare la diminuzione dei ratei pen-sionistici. L’Inps ha scelto di non inviare una comunicazione specifica sui Red Est a inizio campagna, ma notificherà solo coloro che non avranno trasmesso i Red Est entro il 15 luglio.

Tutti i titolari di pensione italiana sono pregati di recarsi presso gli uffici Inas per verificare se siano destinatari della campagna red/est 2014 e per l’invio telematico di quanto richiesto.

Valeria Angrisani, Patronato Inas Svizzera

� Fedeltà all’OCSTIn febbraio il collega Adriano Coldebella in forza all’As-sociazione Gruppo di Solidarietà festeggia 10 anni di attività. L’As-sociazione gestisce programmi occupazionali temporanei per persone alla ricerca di un nuovo impiego. Adriano lavora per «L’O-spedale del Giocattolo». È stato un partecipante al programma, gestito da Roberto Rodriquez, che ci ha lasciati poco più di un anno fa. Adriano ha preso a cuore l’attività svolta durante il programma occupazio-nale, distinguendosi per qualità del lavoro e dedizione. Col crescere del numero di partecipanti è stato assunto come «jolly» tra magazzino e officina. Ha poi sostituito Alfredo Giannoni, in pensionamento, diventando respon-sabile del reparto officina, dove gestisce i partecipanti (da 6 a 10) istruendoli all’uso degli strumenti di lavoro e supervisionando il lavoro svolto. Ad Adriano, riservato, sempre disponibile e di gran cuo-re, grazie e auguri per il traguardo raggiunto.

� Auguri• ad Adolfo Imperatori, socio GenerazionePiù, ed ex col-lega alla Cassa Malati Cristiano Sociale, che lo scorso

3 febbraio, attorniato dai suoi cari ha festeggiato il tra-guardo degli 88 anni.

� Felicitazioni• a Federico Anzini, socio dipendenti RTSI, e ad Anita, per la nascita di Elisa, alla quale auguriamo una vita fe-lice e ricca di ogni bene.• a Edip Altin, socio settore Ospedali, e a Manar, per la nascita di Sara, alla quale auguriamo un futuro ricco di cose belle.

� Condoglianze• ai figli Luigi e Sebastiano, alle nuore Myriam e Giusti-na, ai nipoti e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara Ester Pellegrini vedova Angelo, già segretario can-tonale OCST. • a Pietro Bossi, Davide Arcioni e alle loro famiglie per la perdita della loro cara congiunta Lucia Mazzolini di Mendrisio. • alla moglie Maria Pia, socia GenerazionePiu Mendri-siotto, ai figli Francesca e Davide per la morte del loro caro congiunto Carlo Oldelli di Meride.• al marito Renato, ai figli Diego e Denise, alla nuora Edith, al genero Meinrado Robbiani, segretario cantona-le OCST, ai nipoti e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara Yvonne Poltera.

• ai figli Lucio, Magda e Paola, al genero Stefano Visetti, socio, ai nipoti e familiari tutti, per la scomparsa del loro caro Andrea Pedrazzini.• alla cara moglie Maria, ai figli Renato, Sandro e Susan-na, ai fratelli e ai parenti tutti, le più sincere espressioni di vivo cordoglio per la dipartita del caro Lino Guidicelli.• a Silvana e Emiliana Bobbià, socie GenerazionePiù Mendrisiotto, e familiari tutti, per la morte del papà, ri-spettivamente suocero Luigi.• alla moglie Margherita, al figlio Massimo, ai familia-ri tutti, per la perdita del loro caro congiunto Fernan-do Sala di Bissone, socio GenerazionePiù, segretariato Mendrisio.• al marito Enrico, al figlio Moreno, socio Penitenziario cantonale, alla figlia Manuela, alle sorelle Silvana e Au-relia, ai parenti tutti, per la scomparsa della loro cara Pierina Berta.• alla mamma Maria Luisa, alla sorella Roberta, socia, al cognato Roberto Moriani, socio settore Impiegati ufficio, alla zia Camilla, ai parenti tutti, per la prematura scom-parsa della loro adorata Francesca Ceresa.

� In memoria• a venticinque anni dalla scomparsa (26 febbraio 1989) ricordiamo con rimpianto don Mario Bini, già apprezzato direttore de «il Lavoro».

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Domanda di adesione a GenerazionePiùIl/La sottoscritto/a desidera aderire all’Associazione GenerazionePiù-Anziani OCST, sezione di

Biasca/Tre Valli Bellinzona Locarno Lugano Mendrisio

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Compilare e inviare a: Segretariato cantonale GenerazionePiù, Via Lambertenghi 1, 6901 Lugano

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Volete vedere il vostro nome inserito in questo buono? Come fare per vincere questo buono?

Acquisite nuovi soci GenerazionePiù e segnalateli, entro il 31 mar-zo 2014, al segretariato della sezione della vostra regione oppure al segretariato cantonale GenerazionePiù, via Bertaro Lambertenghi 1, 6900 Lugano. Tel. 091 910 20 21 - www.generazionepiu.ch

ll premio, gentilmente offerto dalla ditta BOUYGUES E&S FM SVIZZE-RA SA, Manno, Amministrazione immobiliare, gestione tecnica, pulizia e sicurezza degli immobili, verrà consegnato a chi segnalerà il mag-gior numero di nuovi affiliati.

La consegna del premio avverrà in occasione della prossima assem-blea cantonale dei delegati.

Le segnalazioni possono essere fatte da chiunque, giovani e anziani, quindi non unicamente da soci di GenerazionePiù.

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