LAUTONOMIA NASCE DA UNA DOMANDA DI FORMAZIONE SEMPRE PIU COMPLESSA E ARTICOLATA DEVE CREARE LA...
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L’AUTONOMIAL’AUTONOMIA
NASCE DA UNA DOMANDA DI FORMAZIONE SEMPRE PIU’ COMPLESSA E ARTICOLATA
DEVE CREARE LA CULTURA DELLA PROGETTUALITA’, MA NON PUO’ SOLO PRODURRE IDEE INNOVATIVE
DEVE RIUSCIRE A GOVERNARE TUTTO IL PROCESSO DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO
DEVE QUINDI VERIFICARE LA QUALITA’ DEL SERVIZIO EROGATO
CLELIA FLESCACLELIA FLESCA
AUTONOMIA INTRODUCE LA FLESSIBILITA’
NELL’ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ SCOLASTICA
E’ VINCOLATA :– DALLE NORME E GLI OBIETTIVI GENERALI
DELLA REPUBBLICA
– DALLA LIBERTA’ DI APPRENDIMENTO DEGLI ALLIEVI
– DALLA LIBERTA’ DI SCELTA DELLE FAMIGLIE
– DALLA LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO DEI DOCENTI
CLELIA FLESCACLELIA FLESCA
L’AUTONOMIA COMPORTA
PIU’ RESPONSABILITA’ DI TUTTI I SOGGETTI
MECCANISMI DI RILEVAZIONE DEI RISULTATI
IDEE
CULTURA ORGANIZZATIVA
IDEA DI IMPRESA
SCUOLA COME SERVIZIO PUBBLICO
CLELIA FLESCACLELIA FLESCA
L’AUTONOMIAE’ UN EQUILIBRIO DINAMICO TRA
ESIGENZE CONTRAPPOSTE
GENERALE - LOCALE LIBERTA’ - VINCOLI DISCREZIONALITA’ - CONTROLLI UNIFORMITA’ - SPECIFICITA’
CLELIA FLESCACLELIA FLESCA
SERVIZIO SCOLASTICO
E’ UN SERVIZIO PROFESSIONALE
CENTRATO SULLA COMPETENZA DEGLI OPERATORI
EROGATO SECONDO MODALITA’ COERENTI SVILUPPATO IN UN PROCESSO ORGANICO ASSICURATO ATTRAVERSO IL
COINVOLGIMENTO ATTIVO DEI BENEFICIARI
CLELIA FLESCACLELIA FLESCA
VALUTARE LA SCUOLA
NON E’ SEMPLICE PERCHE’ LA SCUOLA E’ UN SISTEMA COMPLESSO
NON ESISTE MIGLIORAMENTO SENZA VALUTAZIONE NON ESISTE AUTONOMIA DELLA SCUOLA SENZA
RESPONSABILITA’ DEI SOGGETTI CHE VI OPERANO DEVE ESISTERE QUINDI UNA VALUTAZIONE PUNTUALE E
COSTANTE DELL’EFFICACIA E DELL’EFFICIENZA DELL’OFFERTA FORMATIVA
LA VALUTAZIONE DEVE COSTITUIRE UN MOMENTO FONDAMENTALE DEL PROCESSO DECISIONALE PER STABILIRE CON CHIAREZZA GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE E IN QUALE MISURA SIANO STATI RAGGIUNTI
Clelia FlescaClelia Flesca
MODALITA’ DI VALUTAZIONE
IN UNA SCUOLA TUTTO PUO’ ESSERE GIUDICATO IMPORTANTE PER DEFINIRE LA SUA IDENTITA’, MA BISOGNA DELIMITARE IL CAMPO DI INDAGINE.
LE TRE MODALITA’ PRINCIPALI DI VALUTAZIONE SONO:– AUTOVALUTAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE DI ISTITUTO
– VALUTAZIONE DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE
– VALUTAZIONE ESTERNA ATTRAVERSO AUDIT PERIODICI
DALL’INTEGRAZIONE DI QUESTE TRE MODALITA’ DI VALUTAZIONE CON LA VALUTAZIONE DIDATTICA PUO’ SCATURIRE UNA GUIDA PREZIOSA PER IL FUNZIONAMENTO DELL’ISTITUTO
Clelia Flesca
OBIETTIVI RISULTATI PRODOTTI STANDARD INDICATORI
LA SCUOLA SI PONE DEGLI OBIETTIVI PER PERSEGUIRE DEI RISULTATI.
COME FA?– ATTRAVERSO UN PRODOTTO (PERCORSO FORMATIVO) CHE
FORNISCE ALL’UTENZA E ATTRAVERSO OPPORTUNE STRATEGIE (output)
COME SI CONTROLLA SE IL PRODOTTO E’ EFFICACE??– ATTRAVERSO I RISULTATI OTTENUTI CHE DEVONO
COINCIDERE QUANTO PIU’ POSSIBILE CON GLI OBIETTIVI FISSATI (outcome)
GLI STANDARD SONO I LIVELLI CHE SI RAGGIUNGONO STABILMENTE E CHE DIVENTANO OBBLIGO
GLI INDICATORI MISURANO DI QUANTO I RISULTATI SI STACCANO DAGLI STANDARD
CLELIA FLESCACLELIA FLESCA
VALUTARE IL SISTEMA SCOLASTICO
PERCHE’:– ACCERTARE QUANTO SUCCEDE IDENTIFICANDO
PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA– STABILIRE SE IL LIVELLO DELLE RISORSE E’
ADEGUATO E SE VENGONO IMPIEGATE AL MEGLIO– COINVOLGERE E RESPONSABILIZZARE TUTTI GLI
OPERATORI SCOLASTICI– DETERMINARE COSA DEVE ESSERE MIGLIORATO E
COME AGIRE– FACILITARE CONFRONTI TRA SITUAZIONI
COMPARABILI
Clelia FlescaClelia Flesca
VALUTARE IL SISTEMA SCOLASTICO
PER CHI– HA IL COMPITO DI GOVERNARE
• EVITANDO CHE L’AUTONOMIA FACCIA AUMENTARE GLI SQUILIBRI• MONITORANDO LA QUALITA’ DEL SERVIZIO• CALIBRANDO GLI INTERVENTI DI RIFORMA
– OPERA ALL’INTERNO DELLA SCUOLA• FACENDO SI’ CHE LA VALUTAZIONE DIVENTI STRUMENTO ESSENZIALE
PER IL MIGLIORAMENTO DEL PROPRIO PROFILO PROFESSIONALE
– FRUISCE DEL SERVIZIO SCOLASTICO• GLI UTENTI INFATTI NON SONO SOLO I BENEFICIARI DEL SERVIZIO
SCOLASTICO, MA NE DETERMINANO ANCHE L’EFFICACIA.• AFFINCHE’ IL SISTEMA CONSEGUA GLI OBIETTIVI PREFISSATI E’
NECESSARIO QUINDI DISPORRE DI INFORMAZIONI TEMPESTIVE MISURANDO PERIODICAMENTE I RISULTATI CONSEGUITI
Clelia FlescaClelia Flesca
VALUTARE IL SISTEMA SCOLASTICO
COSA VALUTARE:– LA QUALITA’ DELL’OFFERTA FORMATIVA NEL SUO COMPLESSO IN
CONFRONTO A QUELLA DI ALTRI PAESI– LA QUALITA’ DELLE SINGOLE SCUOLE– GLI APPRENDIMENTI DEGLI STUDENTI
TUTTO QUESTO E’ INTERDIPENDENTE.
UN SNV DEVE FONDARSI SU UN SISTEMA INTEGRATO DI DIVERSI APPROCCI VALUTATIVI
Clelia FlescaClelia Flesca
VALUTARE IL SISTEMA SCOLASTICO
COME VALUTARE
– CON UNA VISIONE COMPLESSIVA– CON UN APPROCCIO METODOLOGICO UNITARIO – CON REGIA E COORDINAMENTO CENTRALI– TENENDO CONTO DI ALCUNI ELEMENTI FONDAMENTALI:
• CONTESTO• RISORSE• PROCESSI ATTIVATI PER RAGGIUNGERE RISULTATI
PREFISSATI• RISULTATI OTTENUTI• MIGLIORAMENTO CONTINUO
Clelia FlescaClelia Flesca
VALUTARE IL SISTEMA SCOLASTICO
I RUOLI
– L’AMMINISTRAZIONE CENTRALE• HA LA RESPONSABILITA’ DELL’EFFICACIA E DELL’EFFICIENZA
DELL’ISTRUZIONE A LIVELLO NAZIONALE• DEVE ESPLICITARE GLI OBIETTIVI NAZIONALI
– L’INValSI (ART. 3 d.d.l. 1306 )• SVOLGE UNA VALUTAZIONE PERIODICA E SISTEMATICA SULLE
CONOSCENZE E ABILITA’ DEGLI ALLIEVI E SULLA QUALITA’ COMPLESSIVA DELL’OFFERTA FORMATIVA
• COMUNICA AD OGNI SCUOLA IL PROPRIO GRADO DI CONSEGUIMENTO DI TALI OBIETTIVI
– LE SCUOLE AUTONOME• ANALIZZANO I RISULTATI RAGGIUNTI• INDIVIDUANO LE AZIONI PREVENTIVE E CORRETTIVE NECESSARIE PER
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO DEL SERVIZIO
Clelia FlescaClelia Flesca
SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE
SI CONFIGURA COME UN SERVIZIO PER GLI OPERATORI DELLA SCUOLA
NON METTE IN DISCUSSIONE LA LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO DEI DOCENTI, MA FORNISCE PUNTI DI RIFERIMENTO ESTERNI PER AIUTARLI A VALUTARE I RISULTATI DELLA PROPRIA AZIONE EDUCATIVA
SI FONDA SU UN SISTEMA INTEGRATO DI DIVERSI APPROCCI VALUTATIVI
Clelia Flesca
SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE
Il Ministro Moratti ha costituito con DM. n. 436/MR dell’11 luglio 2001 un gruppo di lavoro, presieduto dal prof. Elias e composto da 13 membri, con il compito di mettere a punto una proposta di Servizio Nazionale di Valutazione, sia dal punto di vista dell’assetto giuridico istituzionale sia dal punto di vista organizzativo.
Per raggiungere questo obiettivo il Gruppo di lavoro ha, finora, compiuto alcune azioni: un confronto interno al Gruppo tra le varie culture e
ipotesi circa la valutazione, di cui sono portatori i singoli membri del gruppo;
un confronto con esperienze internazionali, mediante l’organizzazione di Seminari con esperti francesi, inglesi e svedesi;
un primo Progetto pilota (a.s, 2001-2002), teso a sperimentare un’ipotesi di funzionamento del servizio di valutazione;
un secondo progetto pilota (a.s. 2002-2003)
FINALITA’ E OBIETTIVI DELLA RILEVAZIONEDEGLI APPRENDIMENTI
FAR SI’ CHE LE SCUOLE ABBIANO TERMINI DI RIFERIMENTO ANCHE SE NON ESAUSTIVI, CHE FORNISCANO INDICATORI UTILI PER UNA RIFLESSIONE
FAR MATURARE NEGLI INSEGNANTI E NEGLI ALLIEVI LA CULTURA DELLA VALUTAZIONE
FAVORIRE L’AUTOVALUTAZIONE ANCHE NEGLI STUDENTI
FAR SI’ CHE IL DECISORE POLITICO RICEVA INFORMAZIONI AFFIDABILI SULLE COMPETENZE RAGGIUNTE DAGLI STUDENTI ITALIANI
Clelia flescaClelia flesca
QUESTIONARIO DI SISTEMA PP3FINALITA’ E OBIETTIVI DELLA RILEVAZIONE
REALIZZARE UN CONFRONTO CRITICO DEL RAPPORTO TRA I LIVELLI DELLE PRESTAZIONI DEI RAGAZZI E L’OFFERTA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
RAPPRESENTARE UNO STRUMENTO DI RACCOLTA DEGLI ELEMENTI DI PROCESSO UTILI ALLA RIFLESSIONE
COSTITUIRE UNA TRACCIA COMPLEMENTARE E COMPATIBILE CON QUALSIASI MODELLO DI AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO ADOTTATO DALLE SCUOLE
MONITORARE L’ANDAMENTO DELL’ORGANIZZAZIONE E I PROCESSI NECESSARI A PORTARE GLI ALUNNI ALL’APPRENDIMENTO
SOFFERMARSI SUGLI ASPETTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA IDENTIFICARE PUNTI PRIORITARI DI MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITA’ DEL SERVIZIO EROGATO
Clelia flescaClelia flesca
QUESTIONARIO DI SISTEMA PP3FINALITA’ E OBIETTIVI DELLA RILEVAZIONE
FORNIRE AL SNV NOTIZIE SULLA
– QUALITA’ COMPLESSIVA DELL’OFFERTA FORMATIVA
– CONGRUENZA DEL SISTEMA CON LE ESIGENZE DELLA COMUNITA’, LE RICHIESTE DEL MERCATO DEL LAVORO, IL CONTRASTO ALLA DISPERSIONE
– QUALITA’ DEI PROCESSI CULTURALI ANCHE IN RIFERIMENTO ALLA COMPETIZIONE INTERNAZIONALE
Clelia flesca
1.
QUESTIONARIO DI SISTEMA PP3FINALITA’ E OBIETTIVI DELLA RILEVAZIONE
LE PIU’ IMPORTANTI SONO TRE
1. CONFRONTARE I RISULTATI DELLE PROVE DI APPRENDIMENTO CON LA QUALITA’ COMPLESSIVA DELL’OFFERTA FORMATIVA PER INDIVIDUARE LE CAUSE DI UN EVENTUALE LIVELLO SCADENTE DELLE PRESTAZIONI DEGLI ALLIEVI E PROPORRE I RIMEDI.
Clelia FlescaClelia Flesca
2. LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ COMPLESSIVA DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E FORMATIVE
3. LA RACCOLTA DELLE PRINCIPALI ATTIVITA’ E DEI PROCESSI CHE RIGUARDANO IL SERVIZIO SCOLASTICO PERCHE’ LE SINGOLE UNITA’ SCOLASTICHE POSSANO COSTRUIRE UN PROPRIO MODELLO DI AUTOVALUTAZIONE FINALIZZATO ALLA REALIZZAZIONE DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO
Clelia Flesca
PARTE PRIMA
Le prime 7 pagine sono di anagrafica. Contesto (dom. 1-6) si vuole sapere il numero di: Classi Allievi Allievi stranieri UE, extra UE Allievi con diversa abilità, con quale tipo di disabilità, con sostegno e senza Allievi di minoranze linguistiche Allievi ripetenti, trasferiti,licenziati
Clelia FlescaClelia Flesca QUESTIONARIO
DISISTEMA PP3
Risorse e dotazioni Fisiche (7-10)o Ambientio Bibliotecao Viabilità e accessoo Legge 626 Tecnologiche (11-28)o Collegamento interneto Computero Infrastrutture di rete
Dotazioni informatiche e multimediali
PARTE PRIMA
QUESTIONARIO DISISTEMA PP3
Clelia FlescaClelia Flesca
Finanziarie (19-28)o Tipologie di fondi utilizzati e soggetti erogatorio Progetti dichiarati nel POF con copertura finanziaria e livello di loro realizzazioneo Destinazione di fondi ordinari e straordinario Fondi per allievi diversamente abilio Sostegno allo studio per famiglie con basso reddito Umane (29-39)o Cambiamento del DS e del DSGAo N° di docenti in relazione alla tipologia di contrattoo N° personale aggiuntivo per allievi con diversa abilitào N° personale di supporto (medici, psicologi..)o N° di giorni di riduzione dell’attività scolastica e cause della riduzione
PARTE PRIMA
II° PARTE
.
Anagrafica sono 6 pagineAttività di organizzazione (1-9), si chiede in particolare se le scuole:• hanno dato corso alle nuove attività previste dalla legge 53/03 tengono conto, nell’elaborazione del POF, del contesto socio-ambientale e culturale del territorio hanno attivato corsi di formazione del personale su temi fondamentali per la vita scolastica partecipano a reti di scuole e per quali attività collaborano hanno accordi e convenzioni con Università…e se mettono a loro disposizione la propria strutturaRuoli e funzioni (10-16), si vuole sapere: quanto il DS e lo staff dirigenziale si occupano di organizzare e coordinare attività fondamentali per la vita scolastica (POF, qualità dei processi formativi, comunicazione…) come sono organizzati i docenti (dipartimenti, commissioni di lavoro…) quali soggetti hanno partecipato alla stesura del POF e a quali componenti scolastiche è stato distribuito
Clelia FlescaClelia Flesca
Attività di svolgimento dell’istruzione e della formazione
Attività di organizzazione
II° PARTE
Comunicazione (17-21), si vuole sapere: quali sono le modalità informative che si adottano come si svolgono i colloqui con le famiglie e su cosa sono informateFlessibilità (22-26), l’attenzione è focalizzata soprattutto su: orario criteri di formazione delle classi iniziali criteri di formazione di gruppi di allievi in base a particolari attività svolte realizzazione di progetti, in particolare finanziati FSE, valorizzazione del territorio, sperimentazione didattica e organizzativa, attività sportive
Clelia FlescaClelia Flesca
Attività di organizzazione (27-36), si focalizza l’attenzione su: collaborazioni con famiglie di allievi con diversa abilità progettazione e programmazione didattica attività aggiuntive/integrative e sostitutive dell’insegnamento della religione e della loro eventuale certificazione iniziative di continuità didatticaAttività di insegnamento (37-46) si chiede: come si svolge la programmazione necessaria per rendere operativo il curricolo quali indicazioni si forniscono agli studenti (metodi di studio, criteri di valutazione…) quali sono le scelte metodologiche quali sono le attività di formazione e innovazione svolte se si rilevano i bisogni formativi dell’utenza se si sono discussi i risultati del PP2 e quali azioni si sono adottate
Attività di svolgimento dell’istruzione e della formazione
Clelia FlescaClelia Flesca
II° PARTE
II° PARTE
Attività di svolgimento dell’istruzione e della formazione
Ampliamento dell’offerta formativa e innovazione (47-54), si tiene conto di tipi di recupero sia nelle classi oggetto di indagine del PP3, sia nelle altre classi modalità e periodo di svolgimento del recupero disciplinare verifica dei risultati ottenuti dopo le azioni di recupero corsi di potenziamento per allievi superiori alla mediaIntegrazione (55-62) si chiedono informazioni sulle modalità di svolgimento di: orientamento accoglienza composizione di gruppi di lavoro per allievi diversamente abili progetti di integrazione culturaleDispersione scolastica (63-66), si analizza il fenomeno chiedendo se avviene per ripetenza, abbandono o altro i fattori che la influenzano le azioni attivate per prevenirla
Clelia FlescaClelia Flesca
Attività di autovalutazione, valutazione interna, certificazioneLe domande (67-78) si concentrano su monitoraggio delle attività previste dal POF verifiche degli apprendimenti a livello di istituto scolastico (quando, con quali strumenti…) verifica degli interventi educativi, educativi personalizzati esistenza di un nucleo di autovalutazioneesistenza di un proprio sistema di autovalutazione
Clelia Flesca
Attività di analisi sui risultati ottenuti dalle scuole
Clelia FlescaClelia Flesca
Destinazione degli studenti (79-80) si chiede il numero di studenti licenziati le loro scelte successiveSoddisfazione degli utenti (81-85) si chiede se viene rilevata la soddisfazione delle componenti scolastiche con quali modalità quali elementi si considerano per rilevarla
II° PARTE
Si chiede (86-88) se sono stati individuati i punti critici sono stati individuati ambiti su cui intraprendere azioni di miglioramento ci sono soggetti che hanno avviato le azioni di miglioramento
Miglioramento finalizzato ai processi di insegnamento e apprendimento
Clelia FlescaClelia Flesca
II° PARTE
CONCLUSIONI
LA VALUTAZIONE NON PERSEGUE OBIETTIVI
SANZIONATORI, MA OFFRE STRUMENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL SERVIZIO; OGNI SCUOLA DEVE RENDERE CONTO ALLA COMUNITÀ E ALL’AMMINISTRAZIONE DEI RISULTATI OTTENUTI LA VALUTAZIONE DELL’US DEVE DIVENTARE UNA COMPONENTE STRATEGICA DEL PROCESSO DI GESTIONE DELLA SCUOLA SPECIALMENTE TENENDO CONTO DELL’AUTONOMIA IN REGIME DI AUTONOMIA E DI FEDERALISMO I DECISORI POLITICI DEFINISCONO DI VOLTA IN VOLTA GLI INDICATORI E GLI OBIETTIVI PER IL LIVELLO DI CONOSCENZE-COMPETENZE AUSPICABILI PER IL PAESE SECONDO CUI MISURARE OGNI SCUOLA LA VALUTAZIONE DELLE SCUOLE E’ CONDOTTA DA UN SOGGETTO ESTERNO (INVALSI)
CLELIA FLESCA
CONCLUSIONI
L’AUTOVALUTAZIONE È INDUBBIAMENTE COMPETENZA ESCLUSIVA DELLE SCUOLE AUTONOME , MA QUESTO PROCESSO DEVE ENTRARE NELLA PRASSI ABITUALE, DEVE POTERSI CONFRONTARE CON STANDARD MINIMI E CON ALCUNI INDICATORI ESSENZIALI. DA UNA RILEVAZIONE FATTA DALLA LUISS EMERGE CHE SOLO IL 43% DELLE SCUOLE HA PREDISPOSTO STRUMENTI PER L’AUTOVALUTAZIONE L’EUROPA FISSA OBIETTIVI, L’ITALIA DEVE ADEGUARSI E IL GOVERNO INTENDE INVESTIRE MOLTO SULLA VALUTAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO E DEGLI APPRENDIMENTI E’ LA PRIMA VOLTA CHE UN PROGETTO DI RIFORMA DEDICA UN INTERO ARTICOLO (ART.3) DI LEGGE ALLA VALUTAZIONE•
CLELIA FLESCA