L'autonomia e la qualità della vita

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L’autonomia e la qualità della vita Elenco pubblicazioni

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L’autonomiae la qualità della vita

Elenco pubblicazioni

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La qualità della vita è un diritto di tutte le persone, ma diventanon semplice da realizzare quando ci riferiamo alle personesordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Le difficoltà chequeste presentano sono tante e sempre più spesso si associanoanche a seri problemi di salute.

La Lega del Filo d'Oro dal 20 dicembre 1964 sta portandoavanti un impegno costante affinché le persone sordocieche epluriminorate psicosensoriali, attraverso un adeguato interventovalutativo, riabilitativo ed educativo possano essere il più possibileparte attiva della loro vita ed abbiano l'opportunità di raggiungereun benessere psicofisico e la massima indipendenza.

La bibliografia che segue descrive gli studi e le sperimentazioni,effettuate in quaranta anni di attività, su metodologie ed interventiche permettono lo sviluppo della comunicazione, attraverso codicinon verbali (sistema pittografico, oggettuale, LIS, Malossi, ecc.),l'acquisizione dell'autonomia, mediante ausili personalizzati eduna particolare attenzione all'ambiente.

Descrive inoltre come la persona durante la crescita, abbianecessità di trasferire le sue abilità nelle attività occupazionali onell'integrazione lavorativa per impiegare il tempo in modoconveniente e per esprimere attraverso il lavoro tutte le propriecompetenze.

Interventi mirati e specifici sono stati messi a punto ancheper le azioni di autonomia personale e di vita quotidiana perraggiungere, quando possibile, indipendenza non solo neglispostamenti e nella mobilità, ma anche sugli aspetti che accomunano tutte le persone: affettività, lavoro e vita quotidiana.

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1973Articolo Italiano C.I. 1044

Lancioni G.E. Avviamento al linguaggio nei ciechi-sordomuti.Didattica integrativa. riv. n. 3 Editrice La Scuola. Brescia pp. 5-6, 1973.

L'articolo affronta la problematica della sordocecità analizzando alcuni aspetti dello svilupposociale e cognitivo. Il sordocieco è un bambino che tocca e, inizialmente, solo per il solo piaceredi farlo, senza alcuna intenzionalità e quindi senza contatto con il reale, come in un sogno.Occorre motivarlo a toccare per conoscere, questo è il principio a cui deve attenersi l'approccioeducativo che vuole creare i presupposti per formare i comportamenti imitativi e la differenziazionedel sé dal non sé.

1980Articolo Inglese C.I. 1059

Lancioni G.E. Teaching independent toileting to profoundly retarded deaf-blind children.Behavior Therapy. riv. n. 11 AABT Association for Advancement of Behavior Therapy. New Yorkpp. 234-244, 1980.

Nove bambini sordociechi con ritardo mentale sono inseriti in un progetto per apprendere abilitàdi autonomia nell'igiene e controllo sfinterico. A tutti è stata insegnata la gestione più autonomapossibile per la mobilità e l'utilizzo funzionale di spazi attinenti all'igiene personale nel contestoquotidiano. Nell'articolo vengono illustrate le modalità e i risultati raggiunti con questo programma.

1981Relazione Italiano C.I. 7361

Lancioni G.E. Processi di rapporto e comunicazione nell'ambito dell'integrazione.Atti brevi dell'Incontro Italo-Tedesco. Riabilitazione e sicurezza sociale, Ancona 3-7 maggio, 1981,Università degli Studi di Ancona. pp. 209-210, 1981.

L'autore illustra brevemente quali siano le problematiche che si incontrano nel programmareinterventi di integrazione scolastica con soggetti che presentino diverse condizioni di minorazione.In particolare pone l'accento sulla disabilità grave che può determinare il fallimento dellapartecipazione scolastica, anche se limitata alla sola presenza in classe o alla partecipazioneai momenti di gioco. Si propone una breve rassegna di programmi di ricerca realizzati perintervenire su iperattività, verbosità bizzarra e assenza di comunicazione funzionale in bambinipluriminorati con ritardo mentale grave.

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Articolo Inglese C.I. 1066Lancioni G.E. Increasing the use of Higher-Ievel forms of communication in deaf children withina residential setting.The Journal of the British Association of Teachers of the Deaf. riv. n. 5/3 Whurr Publishers. London p. 4,1981.

L'autore propone un progetto educativo nel quale due gruppi di tre bambini sordi, che utilizzavanocomunicazione comportamentale accompagnata da suoni inarticolati o da parola-frase, hannomostrato repentine modificazioni del loro comportamento dopo l'intervento con un programmadi token economy. I risultati conseguiti sono stati mantenuti anche dopo la sospensione delprogramma di rinforzamento e si è assistito ad un miglioramento nella relazione tra di loro.

Articolo Inglese C.I. 1067Lancioni G.E., Ceccarani P. Teaching independent toileting within the normal daily program: twostudies with profoundly retarded children.Behavior research of severe developmental disabilities. riv. n. 2 North-Holland Publishing Company.Amsterdam pp. 79-96, 1981.

Gli autori hanno realizzato due studi sperimentali per valutare la possibilità di far conseguireil controllo sfinterico a bambini con ritardo mentale senza modificare il ritmo quotidiano o ilprogramma educativo degli insegnanti. I risultati positivi conseguiti e il loro mantenimento,anche dopo il periodo di apprendimento, testimoniano la validità del programma che prevedevainterventi di aiuto nei momenti cruciali, rinforzamento e somministrazione funzionale di liquidi.

1982Relazione Italiano C.I. 1070

Ceccarani P. Processi di comunicazione in soggetti gravemente ritardati.Quinta Settimana Estiva. L'acquisizione del linguaggio nei sordo-ciechi pluriminorati, 1982. Serviziodi Consulenza Pedagogica. Trento pp. 21-26, 1982.

La conduzione di un programma per insegnare la comunicazione è complessa quando si è acontatto con soggetti affetti da sindrome autistica, iperattivi e con grave deficit mentale.L'articolo passa in rassegna quattro sistemi comunicativi non verbali (segnaletico-oggettuale,simboli di Carter, simboli di Bliss e rappresentazione grafica) cercando di comprendere il perchènon sembrino sufficienti da soli a promuovere una modalità comunicativa funzionale.

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Articolo Italiano C.I. 5173Zavaglia V., Balercia P. Prevenzione negli handicappati. Estratto. Studio in collaborazione conla Lega del Filo d'Oro.Prevenzione. riv. n. 4, Parma pp. 1-4, 1982.

Spesso la presenza di una disabilità, sia nel bambino che nell'adulto, induce a considerare chela compresenza di una patologia orale sia di secondo piano e quindi trascurabile, creandosituazioni patologiche particolarmente gravi e complesse. Il lavoro proposto vuole offrire unaoccasione di confronto tra di chi ha esperienze diverse in maniera di riabilitazione ed è interessatoad intervenire significativamente con la prevenzione. La Lega del Filo d'Oro e l'istituto Beniaminihanno condotto una indagine su questo aspetto con i propri pazienti seguiti dalle strutture diriabilitazione presenti nel territorio marchigiano.

1983Articolo Italiano C.I. 1078

Coppa M.M. La guida ad ultrasuoni nel trattamento riabilitativo dei bambini ciechi nella primainfanzia.I Care. riv. n. 4 CRO Centro Rieducazione Ortofonica. Firenze pp. 143-146, 1983.

L'utilizzo di ausili ad ultrasuoni per non vedenti ha incontrato notevoli ostacoli a causa del lungotempo di apprendimento richiesto e per la scarsa maneggevolezza. L'autore analizza i vantaggididattici offerti dello strumento denominato Sonicguide soprattutto nel campo della riabilitazionemotoria e formula alcune considerazioni per la realizzazione di uno strumento più sofisticatoe funzionale.

Articolo Inglese C.I. 1080Lancioni G.E. Using pictorial representations as communication means with low-functioningchildren.Journal of autism and developmental disorders. riv. n. 1 Plenum Publishing Corporation. New Yorkpp. 87-105, 1983.

La comunicazione pittografica può essere un valido mezzo comunicativo funzionale alternativoal linguaggio nelle persone con handicap mentale grave. L'autore propone un lavoro svolto contre bambini coinvolti in attività dove l'istruzione era gestita appunto con questa modalitàcomunicativa. Le conclusioni della ricerca sono incoraggianti, anche per quanto riguarda lageneralizzazione.

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Articolo Italiano C.I. 1082Lancioni G.E., Smeets P.M. Insegnamento di abilità comunicative non verbali a soggetti gravementeritardati.Il Cinesiologo. riv. n. 35. Atti del 2° congresso nazionale GISSAM. Urbino 7-8-9 ottobre, 1983Centro ESTER. Napoli pp. 58-66, 1983.

Gli autori prendono in considerazione quattro modalità comunicative alternative al linguaggioche appaiono più rispondenti alle caratteristiche di persone gravemente ritardate. I gesti, isimboli di Carrier e di Bliss, le rappresentazioni grafico-pittografiche sono conosciute da tempo,ma per soggetti con ritardo necessitano di alcuni adeguamenti in termini di grammatica graficae di modalità di presentazione. L'articolo presenta una ricerca sulle modalità per insegnare aibambini gravemente ritardati ad associare disegni di oggetti, di posture corporee e di attività,con i corrispondenti oggetti concreti o attività. Il programma ha utilizzato un sistema graficopittorico con alcune tecniche di discriminazione e associazione, prompting, shaping.

Relazione Italiano C.I. 9575Santilli S. Alfabeto digitale malossi per la comunicazione tattile con i cieco-sordi. Metodologia edidattica.Atti della sesta settimana estiva nazionale: sordo-ciechi con comportamento autistico, 1983 Serviziodi Consulenza Pedagogica. Trento pp. 48-51, 1983.

La relazione propone la metodologia e didattica dell'alfabeto digitale malossi. Un metodo discrittura sulla mano pratico ed agile, utile per chi deve comunicare con i sordociechi. L'autricericorda i contatti avuti con Eugenio Malossi e come il suo alfabeto si sia evoluto nel tempoconquistando il favore della popolazione sordocieca in Italia.

1984Articolo Inglese C.I. 1087

Lancioni G.E., Smeets P.M., Ceccarani P., Capodaglio L., Campanari G. Effects of gross motoractivities on several self-injurious tantrums of multihandicapped individuals.Applied research in mental retardation. riv. n. 5/4 Pergamon Press Ltd. Oxford U.K. pp. 471-482, 1984.

Questa ricerca ha voluto valutare gli effetti dell'attività grosso-motoria su alcuni soggettipluriminorati che presentavano comportamenti autolesivi. Durante l'indagine di base non èemersa una relazione significativa tra frequenza e situazioni ambientali, ma si è constatato chedurante il giorno i soggetti erano occupati in attività di routine che non richiedevano grandeimpegno fisico. Nel trattamento si è provveduto a sostituire queste con attività grossomotorieaffaticanti. I risultati ottenuti dalla ricerca hanno permesso di verificare che i soggetti presentavanoun forte calo del repertorio autolesivo e che due di loro ne avevano ridotto anche la durata.

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1985Articolo Inglese C.I. 1093

Lancioni G.E, Smeets P.M, Ball T.S., Oliva D. Shaping self-initiated toileting in infants.Journal of Applied behavior Analysis. riv. n. 18/4 Society for Experimental Analysis of Behavior,Inc. Lawrence, Kansas pp. 303-308, 1985.

La ricerca mirava ad individuare un metodo per educare i bambini a non dipendere dall'inputdelle proprie madri per il controllo sfinterico. In un primo momento si è lavorato per creareuna stretta associazione tra stimolo corporeo e attività sfinterica sul vasino, successivamentesi è passati dall'associazione di aiuto al non aiuto nell'utilizzare il vasino in presenza dello stimoloe nella terza fase si è lavorato sul consolidamento di quest'ultima abilità per l'anticipazione delbisogno. Quattro bambini tra i tre e sei mesi hanno raggiunto un ottimo risultato prima delcompimento di un anno di età.

Rivista Italiano C.I. 1096

Nisi A., Ceccarani P., Giacco L. Apprendimento del controllo degli sfinteri. Manuale per genitorie insegnanti di bambini disabili con problemi di enuresi ed encopresi.Disabilità e intervento. Quaderno n° 1. Lega del Filo d'Oro. Osimo pp. 1-36, 1985.

Gli autori intendono contribuire concretamente alla formazione di competenze educative epresentano un programma con attenzione più alla pratica che alla teorica. Le strategie proposte,per il raggiungimento del controllo sfinterico in bambini disabili, hanno tutte un precisofondamento scientifico e, soprattutto, cercano di tenere conto di due quesiti che genitori edoperatori a contatto con bambini disabili propongono quotidianamente: cosa fare e come farlo.Ovviamente il programma proposto dovrà essere adattato alle caratteristiche del singolo bambinoed anche dell'ambiente in cui vive.

Articolo Italiano C.I. 5171

Zavaglia V., Balercia P. Approccio stomatologico al bambino handicappato. Problemi umani,professionali, sociali. Estratto. Studio in collaborazione con la Lega del Filo d'Oro.Dental Cadmos. riv. n. 5 Masson. Milano pp. 49-61, 1985.

Una presentazione dello studio sull'igiene del cavo orale condotto su pazienti disabili appartenentialle strutture di riabilitazione del territorio marchigiano compresi il Bignamini e la Lega del Filod'Oro. Con dati alla mano è stato possibile dimostrare che anche i pazienti con problemi mentalio pluriminorati hanno la possibilità di avere un'adeguata igiene senza ricorrere a costosissimeattrezzature, basta sensibilizzarsi al problema e organizzarsi per applicare una buona prevenzionee formare i loro familiari e operatori.

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1986Articolo Italiano C.I. 1100

Coppa M.M. Le realizzazioni della tifloelettronica per la riabilitazione del non vedente.Il Corriere dei ciechi. riv. n. 36 UIC. Roma pp. 12-14, 1986.

Le limitazioni maggiori causate dal deficit visivo riguardano principalmente la difficoltà dimuoversi liberamente ed orientarsi nell'ambiente circostante. Tali difficoltà possono esseresuperate da una oculata ed intelligente applicazione delle tecnologie e dall'apprendimento distrategie per l'utilizzo delle possibilità percettive in senso di vicarianza. L'articolo propone unarassegna di alcune di queste tecniche come la guida ad ultrasuoni e ausili.

Relazione Italiano C.I. 5054Giacco L. Ruolo dell'insegnante di sostegno per la programmazione educativa, attraverso il gioco.Gioco e handicaps, Gruppo ACEA, 2° incontro, Ancona 20 febbraio 1986. Comune di Ancona.pp. 6-9, 1986.

L'articolo proposto promosso al seminario dalla ludoteca La Nuvola della seconda circoscrizionedel Comune di Ancona, mette in luce la necessità di disporre di una figura professionale diinsegnante che sia anche animatrice, in quanto, con il fascino del giocare questi operatoridovrebbero porgersi con entusiasmo al gioco del bambino e capire le sue emozioni ludiche.

Articolo Italiano C.I. 15376Giacco L. La comunicazione del sordo-cieco.L'Arcobaleno. riv. n. 5 Servizio di Consulenza Pedagogica. Trento pp. 21-24, 1986.

Il rilievo che viene dato alla comunicazione nell'educazione del bambino sordocieco è notevole,in quanto il possesso di un sistema comunicativo è senz'altro il più importante mediatore perfarlo uscire dal suo isolamento. Potrà acquisire abilità cognitive, sociali, di sicurezza e diautosufficienza che concorrono ad aumentare le possibilità di realizzare una corretta interazionecon gli altri.

Articolo Italiano C.I. 1105Nisi A., Carr E.G. I comportamenti problematici sono messaggi: analisi dell'ipotesi.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 12 Learning Press Editrice. Roma pp. 2-9, 1986.

Quando si parla di problemi di comportamento, si fa di solito riferimento a comportamenti ilcui eccesso di frequenza, di intensità o di duratura rende difficile l'apprendimento di nuoveabilità, interferisce con l'esecuzione di compiti già appresi o costituisce un potenziale pericoloper lo stesso bambino o per le persone lo accudiscono. L'articolo approfondisce questo aspettodei comportamenti problematici come ricerca di attenzione, di evitamento per situazioni avversiveo come forma di comunicazione. Alcune tecniche come il DRC (rinforzamento Differenziale dicomportamenti comunicativi) possono ridurre la frequenza dei comportamenti problematici.

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1987Articolo Italiano C.I. 1110

Coppa M.M. Le realizzazioni della tifloelettronica per la riabilitazione del non vedente. Parte seconda.Il corriere dei ciechi. riv. n. 3 UIC. Roma pp. 7-9, 1987.

L'articolo elenca e descrive alcuni ausili utili per migliorare le abilità di orientamento edeambulazione della persona non vedente. Sono disponibili diversi strumenti elettronici cheutilizzano onde radio o raggi laser per dare informazioni di ostacoli a distanza e l'autore neanalizza le caratteristiche per verificare se effettivamente siano fruibili e rispondano allecaratteristiche percettive del non vedente.

Articolo Italiano C.I. 1111Giacco L. I sistemi di comunicazione non verbale in soggetti pluriminorati o gravemente ritardati.Pedagogia Clinica. riv. n. 2 Omega Edizioni. Torino pp. 46-49, 1987.

La condizione di elevata gravità di un soggetto cerebroleso, pluriminorato, o gravementedisabile, costituisce una grande sfida per la riabilitazione. Ricerche e studi sui gravi sono quantomai scarsi ed inoltre le fasi di recupero dei gravissimi sono essenzialmente lente anche per ilraggiungimento di risultati modesti. Queste conquiste, seppur limitatissime, richiedono unnotevole dispendio di energie per il soggetto e programmazioni particolareggiate da parte deiservizi. Nella pratica operativa uno degli obiettivi prioritari é l'apprendimento della comunicazione.In questo articolo vengono analizzati e descritti alcuni sistemi comunicativi utilizzati da soggettidisabili gravi: oggettuale, gestuale, i simboli di Carrier, i simboli di Bliss e le rappresentazionigrafico-pittoriche.

Articolo Italiano C.I. 1116Nisi A., Ceccarani P., Dal Pozzolo R., Dal Pozzolo C. Il bambino e l'autonomia: l'alimentazione.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 17 Learning Press Editrice. Roma pp. 1-48, 1987.

In questo contributo gli educatori possono trovare uno spunto concreto per la realizzazione delprogramma quotidiano mirato all'apprendimento delle abilità di autonomia nelle situazioni pasto.Con tecniche facilitanti e utilizzando anche schede di osservazione, è possibile costruire situazionidi indipendenza e abilità per sfruttare al massimo la propria potenzialità, una fonte di grandesoddisfazione sia per il bambino, sia per i suoi educatori. La monografia è scritta in modosemplice e riesce a rendere accessibile l'utilizzo del curricolo per le abilità di autonomia nelmangiare anche a persone poco preparate tecnicamente.

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Articolo Italiano C.I. 1117Nisi A., Ceccarani P., Dal Pozzolo R., Dal Pozzolo C. Il bambino e l'autonomia: l'abbigliamento.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 20 Learning Press Editrice. Roma pp. 1-24, 1987.

La costruzione di abilità di autonomia quotidiana deve considerare anche la gestionedell'abbigliamento, intesa come capacità di mettere o togliere autonomamente i principali capidi vestiario, abbottonare, sbottonare, infilarsi le scarpe, togliere il cappello e i guanti. L'apprendimentodi queste abilità richiede che il bambino possegga alcune capacità di base o prerequisiti chel'insegnante può rilevare utilizzando delle schede di osservazione. Gli autori propongono unprogramma educativo che, con i dovuti adattamenti al singolo soggetto, può essere vantaggiosamenteapplicato con un gran numero di bambini anche gravemente disabili.

1988Relazione Italiano C.I. 13668

Lancioni G.E. Metodi di comunicazione non verbale per individui gravemente ritardati o affetti daplurihandicap.Handicap, Comunicazione e linguaggio. VI Congresso Internazionale CNIS, Bassano del Grappa,novembre, 1987 Juvenilia. Bergamo pp. 80-93, 1988.

Ogni educatore vorrebbe portare la persona disabile alla comunicazione orale, alla comprensionee alla produzione di parole o frasi di uso comune. Purtroppo nel ritardo mentale è frequentel'assenza del linguaggio e la relazione diventa complessa se non problematica. In questarelazione sono evidenziate alcune tecniche di comunicazione alternativa al linguaggio e funzionale,come gesti, simboli di Carrier, simboli di Bliss e rappresentazioni grafico-pittoriche.

Articolo Inglese C.I. 2385Lancioni G.E., Oliva D. A computer-aided programme for promoting unsurvized activities formultihandicapped adolescents.Journal of Mental Deficiency Research. riv. n. 32 Blackwell Scientific Publications. Oxford pp. 125-136, 1988.

Si propone l'esito di una ricerca condotta per verificare la fattibilità di programmi che prevedanol'inserimento di ausili elettronici per la supervisione e l'aiuto all'orientamento e mobilità conadolescenti pluriminorati impegnati nello svolgimento di attività che richiedono queste abilità.I risultati ottenuti indicano che la prestazione e la continuità traggono vantaggio da questiprogrammi e anche il confronto tra costi e benefici promuove la loro utilizzazione.

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Articolo Inglese C.I. 1126Lancioni G.E., Oliva D. A computer-aided programme for low-functioning persons: a reply toOdor and Aitken.Journal of Mental Deficiency Research. riv. n. 32 Blackwell Scientific Publications. Oxford pp. 265-269, 1988.

L'articolo ripropone lo studio condotto da Odor (1988) e da Aitken (1988) sul programmacomputer-aided a favore delle persone a basso livello funzionale, e confronta le differenze frail computer system e la card-system. Vengono approfonditi alcuni aspetti sulla motivazione esul ricorso al rinforzo esterno, in particolare si prendono in considerazione i vantaggi e lelimitazioni di questi programmi.

Articolo Inglese C.I. 1125Lancioni G.E., Oliva D., Adorni A., Guzzini F., Locatelli M., Spinaci P. Promoting unsupervisedactivities with low-functioning blind persons: evaluation of a computer-aided program.Behavior Residential Treatment. riv. n. 3/2 John Wiley & Sons Ltd. New York pp. 85-99, 1988.

L'articolo descrive un progetto di ricerca che prevedeva la supervisione di attività quotidianee occupazionali per mezzo di un ausilio informatico. Il sistema computerizzato, programmatoper facilitare la locomozione e l'orientamento di quattro persone cieche a basso livello funzionale,provvedeva a proporre le attività attraverso oggetti-segnale e ad indirizzare verso i relativiposti di lavoro per mezzo di informazioni ambientali gestite direttamente dal computer.

Articolo Inglese C.I. 1127Lancioni G.E., Oliva D., Formica M.M., Rossetti A. Applicability of a Computer-Aided ProgramTo Increase the Occupational Engagement of Low-Functioning Blind Persons.Journal of the Multihandicapped Person. riv. n. 4 Plenum Publishing Corporation. New Yorkpp. 271-280, 1988.

Nella ricerca si è voluta verificare l'utilità di un programma computer-aided realizzato perpromuovere l'autonomia e la mobilità di persone a basso livello funzionale e con deficit visivo.In particolare si voleva estendere il beneficio dell'ausilio anche a persone con disabilità piùgrave dei soggetti coinvolti in precedenza e rendere questa tecnica di supervisione in gradodi incrementare la loro attività occupazionale. Vengono riportati i dati raccolti su alcuni soggetti,i punti di forza di debolezza di questa applicazione.

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Articolo Inglese C.I. 1124Lancioni G.E., Smeets P.M., Oliva D. A computer-aided program to supervise occupationalengagement of severely mentally retarded persons.Behavioral residential treatment. riv. n. 3/1 John Wiley & Sons Ltd. New York pp. 1-17, 1988.

Il presente studio ha preso in considerazione un programma che si avvaleva dell'ausilio delcomputer per la supervisione e il rinforzamento dell'attività occupazionale di persone gravementedisabili. Il programma ha voluto verificare la possibilità di fornire istruzioni durante il lavoroattraverso prompt pittografici senza la supervisione diretta di operatori. L'esito positivo deldisegno sperimentale ha indicato che è possibile far apprendere e mantenere livelli funzionalidi autonomia occupazionale a bassi costi.

Articolo Italiano C.I. 2384Nisi A., Ceccarani P. Il bambino e l'autonomia: l'igiene personale.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 24 Learning Press. Roma pp. 1-44, 1988.

Gli Autori prendono in considerazione l'igiene, un aspetto dell'autonomia personale di estremarilevanza per ogni educatore o familiare. In particolare ci si sofferma su quelle pratiche chehanno maggior impatto sociale e ripercussioni sulla salute come lavarsi il viso, le mani, i dentie altre parti del corpo. La costruzione di queste particolari abilità potrà poi diventare autonomiaper un bagno completo o per comportamenti come pettinarsi e così via. Si è cercato, soprattutto,di fornire diversi esempi pratici ricavati da programmi già conclusi positivamente e di offrireindicazioni per adattarli al singolo caso, a seconda delle sue caratteristiche e delle sue esigenze.

Articolo Italiano C.I. 1128Nisi A., Moretti G.M., Ceccarani P. Creatività e tempo libero. La costruzione di un cesto inmidollino.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 22 Learning Press Editrice. Roma pp. 1-45, 1988.

Un lavoro estremamente pratico nel quale vengono illustrati i passi istruzionali di un curricoloper la realizzazione di oggetti in midollino da parte di persone non vedenti o pluriminorate.L'esposizione semplice e graduale consente di adattare il programma ai diversi livelli di difficoltàpresentati dalla persona in apprendimento sia di tipo motorio che cognitivo. Il quaderno riportal'esperienza didattica per l'attività occupazionale maturata negli anni dagli educatori della Legadel Filo d'oro.

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1989Articolo Inglese C.I. 1135

Lancioni G.E., Bellini D., Oliva D., Guzzini F., Pirani P. A robot for guiding multihandicappedblind persons to carry out familiar daily activities.Journal of the Multihandicapped Person. riv. n. 2/4 Plenum Publishing Corporation. New York pp.271-282, 1989.

In questo articolo viene presentato un progetto di ricerca realizzato presso la Lega del Filod'Oro per aiutare le persone pluriminorate ad eseguire un lavoro semplice con l'ausilio di unrobot programmato per lo spostamento e la mobilità della persona. In base ai risultati ottenutinella fase sperimentale, vengono valutati sia i costi che le opportunità offerte da questo tipodi ausilio.

Articolo Inglese C.I. 1137Lancioni G.E., Oliva D., Raimondi D. Teaching two low-functioning deaf-blind persons to cooperatein activities: role of a computer-aided programme.Journal of the Multihandicapped Person. riv. n. 1 Plenum Publishing Corporation. New York pp. 35-42, 1989.

Si è voluto ipotizzare un programma di insegnamento con due persone sordocieche a bassolivello funzionale per favorire il lavoro cooperativo attraverso un sistema informatizzato(computer-aied programme). Sono stati ottenuti buoni risultati nell'esecuzione di attivitàoccupazionali e quotidiane. Gli autori avanzano alcune ipotesi per migliorare e mantenere neltempo i risultati ottenuti.

Articolo Inglese C.I. 1136Lancioni G.E., Oliva D., Raimondi D., Ciattaglia F. Occupational engagement of low-functioningindividuals: extending the applicability of a computer-aided programme.Journal of mental Deficiency Research. riv. n. 33 Blackwell Scientific Publications. Oxford pp. 313-322, 1989.

La ricerca riporta gli esisti di uno studio che ha voluto migliorare le possibilità offerte da unprogramma di supervisione per attività quotidiane e occupazionali per mezzo di un sistemainformatizzato. Il programma computer-aied, ideato per controllare elettronicamente le attivitàe facilitare movimento e orientamento delle persone cieche a basso livello funzionale, provvedevaa proporre l'attività attraverso oggetti-segnale ed a indirizzare la persona verso i luoghi dilavoro assegnati. In questa nuova ricerca si è cercato di allungare i tempi di occupazione dicirca 30 minuti.

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Articolo Italiano C.I. 1140

Nisi A., Ceccarani P. Al di là delle parole. Sistemi di comunicazione per bambini con gravi difficoltàdi linguaggio.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 30 Learning Press Editrice. Roma pp. 1-44, 1989.

Anche nelle situazioni di ogni giorno si ricorre spesso a forme di comunicazione non verbale,infatti anche gesti o espressioni svolgono una funzione analoga a quella verbale. I bambini condifficoltà gravi nel linguaggio possono ricorrere a codici personalizzati per esprimere richiesteo stati d'animo verso le persone importanti per loro. Gli autori sviluppano i vari passaggi diun programma che permette di scegliere ed insegnare modalità comunicative non verbaliadattandole alle caratteristiche individuali della persona con difficoltà di linguaggio.

Articolo Italiano C.I. 1141

Nisi A., Ceccarani P. I linguaggi alternativi. Metodi non verbali di comunicazione.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 32 Learning Press Editrice. Roma pp. 1-44, 1989.

Gli autori analizzano in modo approfondito l'argomento dei sistemi comunicativi alternativi aquello verbale. Si tratta di modalità efficaci non molto conosciute, che vanno incontro alleesigenze delle persone con gravi disabilità, dal ritardo mentale ai disturbi neuromotori fino allepluridisabilità sensoriali come la sordocecità. I metodi ed i programmi esposti in questo articoloandranno, ovviamente, adattati alle caratteristiche del singolo individuo. In particolare si segnalala presentazione di un programma individualizzato realizzato con l'inserimento di calendarifunzionali per comunicare la sequenza di eventi quotidiani.

Articolo Italiano C.I. 4311

Zagaglia V., Roncati Parma M., Fedeli P., Nori A., Balercia P. Sperimentazione di un collutorioin pazienti disabili. Igiene e prevenzione.Il dentista Moderno. riv. n. 10 UTET Libreria. Torino pp. 1-10, 1989.

L'articolo riporta uno studio eseguito su di un gruppo di soggetti pluriminorati psicosensorialitra i 7 e i 14 anni scelti a campionamento casuale tra quelli presenti nell'istituto della Lega delFilo d'Oro. I ricercatori dell'Ospedale Regionale Umberto I di Ancona hanno voluto individuarestrategie di prevenzione e profilassi della placca interdentale in soggetti disabili. L'igiene oralein queste persone è spesso difficile da conseguire e il comportamento verso la pulizia dei dentiè spesso passivo se non addirittura oppositivo. Per questo motivo l'obiettivo va raggiunto conmetodi integrativi di facile impiego, come l'utilizzo del collutorio indicato dagli autori.

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1990Relazione Italiano C.I. 5055

Balercia P., Ceccarani P., Zagaglia V., Fedeli P., Nori A. L'ortodonzia nel paziente disabile.Atti del 1° convegno per la cura degli handicappati e per la riabilitazione protesica oro-maxillofacciale, Parma, 27-28 ottobre, 1990. Casa Editrice Mattioli. Parma p. 3, 1990.

La relazione è stata presentata al 1° convegno per la cura dei disabili e per la riabilitazioneprotesica oro-maxillo-facciale. Si propone un lavoro, svolto in collaborazione con gli operatoridell'istituto per pluriminorati psicosensoriali della lega del Filo d'Oro, per realizzare un programmadi fisioterapia stomatognatica adattabile alle esigenze di questo tipo di pazienti. L'interventoha carattere preventivo e di preparazione al trattamento ortodontognatico. Il programmapermette di recuperate o migliorate le condizioni dentali e l'igiene orale.

Articolo Italiano C.I. 12715Ceccarani P., Paciaroni L. La sindrome di Usher.Trilli nell'azzurro. riv. n. 1-2 Lega del Filo d'Oro. Osimo p. 8, 1990.

L'articolo offre alcune informazioni generali sulla Sindrome di Usher e fa il punto della ricercanegli Stati Uniti e in Scandinavia. Suggerisce alcune modalità di intervento utili per i familiaridi persone affette da questa patologia bisensoriale e, infine, suggerisce anche alcuni accorgimentiutili per chi vive ed opera a contatto di persone sorde e affette da retinite pigmentosa.

Relazione Italiano C.I. 1147Ceccarani P., Zavaglia V., Balercia P., Fedeli P., Nori A. Studio dell'atteggiamento dell'odontoiatranei confronti del paziente disabile.IV Congresso Nazionale SIOH, Odontoiatria e handicap: soluzioni pratiche di terapia, Pisa, 24-25marzo, 1990. SIOH Società italiana di Odontostomatologia per handicappati. Pisa pp. 31-34, 1990.

Gli autori hanno condotto uno studio per la prevenzione e la cura delle malattie del cavo oralenelle persone disabili che debbono gestire il proprio benessere fra mille difficoltà psichiche oltreche fisiche. Le metodiche di approccio attuate si basano sui principi di terapia e modificazionedel comportamento e sono state applicate con soggetti pluriminorati psicosensoriali e psicofisici.Sono state utilizzate tecniche mirate, da quelle di osservazione e desensibilizzazione all'usodei rinforzatori per incrementare i comportamenti sociali adeguati e la disponibilità a collaborare.Anche il fading di modellini comunicativi e lo shaping hanno permesso di avvicinare il pazientealle fasi vere proprie della visita e pulizia del cavo orale.

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Articolo Italiano C.I. 1148Coppa M.M., Mondaini L., Moscoloni D., Ducci C. L'insegnamento delle abilità comunicative aragazzi sordo-ciechi. Parte prima: ampliamento della componente recettiva verbale.I Care. riv. n. 4 CRO Centro Rieducazione Ortofonica. Firenze pp. 110-115, 1990.

La condizione di sordocecità è caratterizzata da un quadro clinico e comportamentale estremamentecomplesso. In particolare la mancanza di modalità comunicative adeguate non permette allapersona di interagire con il mondo circostante in modo significativo. Vengono presentatestrategie efficaci per avvicinare la persona pluriminorata all'utilizzo di modalità comunicativesegnaletico-gestuali.

Articolo Italiano C.I. 5174Giacco L. Un mondo a parte, conoscere per capire.Doctor. riv. n. 9 L'Ariete Edizioni. Milano pp. 88-90, 1990.

Il mondo a parte è quello di tanti bambini e adulti sordociechi costretti all'isolamento dalladuplice minorazione sensoriale. Ma si può rompere l'emarginazione utilizzando sistemi alternatividi comunicazione. Si propone l'esperienza della Lega del Filo d'Oro e una panoramica aggiornatasull'eziologia della sordocecità in base ad una triplice classificazione.

Articolo Italiano C.I. 1149Giuseppetti R. Un Dio che danza con me. Disegnare la vita.L'emigrato. riv. n. 6 - Piacenza pp. 18-20, 1990.

In questo articolo l'Autrice ripercorre i momenti fondamentali che hanno caratterizzato le tregiornate del Convegno internazionale, tenutosi a Milano nel maggio del '90, sull'integralitàdell'educazione e diritto allo spirituale per la persona con disturbi mentali. Il filo conduttore ditutte le relazioni é stato il riconoscere, da un lato la capacità della persona handicappata mentaledi incontrate Dio, e dall'altro la necessità di adottare sistemi di comunicazione alternativi perfacilitare questo incontro.

Articolo Inglese C.I. 1151Lancioni G.E., Oliva D., Bartolini M.T. A blind woman who is mentally retarded promoting andsharing the occupational engagement of a dependent deaf-blind adolescent.Behavioral residential treatment. riv. n. 3 John Wiley & Sons Ltd. New York pp. 149-157.

Una ragazza non vedente con ritardo mentale è stata impegnata in un programma per diventareautonoma nelle attività senza dipendere da aiuti fisici. Con l'utilizzo di un programma informaticoè stato realizzato un ambiente automatizzato in grado di fornire input per le risposte e facilitareorientamento e mobilità. I risultati sono stati soddisfacenti e vengono discusse le futureimplicazioni.

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1991Articolo Italiano C.I. 2345

Coppa M.M. Bambini non vedenti: cosa insegnare. Processi di insegnamento ed apprendimentocon bambini non vedenti.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 39 Learning Press Editrice. Roma pp. 1-48, 1991.

Vengono affrontate in 5 articoli diverse problematiche legate alla minorazione visiva. Il primocapitolo analizza il problema dell'orientamento e mobilità, illustrando alcune modalità perinsegnare tecniche funzionali per il non vedente. Dopo aver trattato dell'educazione linguistica,viene discusso il tema dell'ipovisione sotto un punto di vista clinico. Gli ultimi due capitoliriguardano l'educazione sensopercettiva e la gestione dei comportamenti problematici.

Articolo Italiano C.I. 1159Coppa M.M., Giacco L., Baiocchi N. Programma per lo sviluppo della discriminazione tattile inun ragazzo sordocieco pluriminorato.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 43 Learning Press Editrice. Roma pp. 10-18, 1991.

La persona sordocieca presenta una realtà estremamente complessa nella quale il tatto assumeparticolare rilievo al fine di recuperare informazioni in alternativa agli input visivi e uditiviassenti. Gli autori approfondiscono alcuni aspetti dello sviluppo percettivo nella condizione disordocecità e propongono alcune fasi procedurali per migliorare la percezione tattile, le abilitàmanipolative e discriminative. Infatti l'abilità di percepire gli oggetti è un prerequisito per poterintrodurre la comunicazione segnaletico oggettuale indispensabile quando sono assenti le abilitàper l'utilizzo del linguaggio. Viene proposto un programma con le varie sequenze operativeriferite ad un caso.

Articolo Italiano C.I. 1160Coppa M.M., Giacco L., Baiocchi N., Bugiolacchi C. Programma per lo sviluppo della comunicazionetattile in un ragazzo sordocieco pluriminorato.I Care. riv. n. 2 CRO Centro Rieducazione Ortofonica. Firenze pp. 10-18, 1991.

L'articolo riassume i passaggi di un programma educativo per lo sviluppo della comunicazionetattile in un ragazzo sordocieco pluriminorato. Vengono analizzate le fasi procedurali per losviluppo della percezione tattile dalla forma tridimensionale a quella bidimensionale. Si insistesoprattutto sulla funzione della discriminazione ai fini comunicativi, infatti la comunicazionesegnaletico-oggettuale è una forma alternativa funzionale per quanti non possono accederealla modalità comunicativa complessa del linguaggio.

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Articolo Italiano C.I. 1163Lancioni G.E., Bellini D., Oliva D., Guzzini F., Pirani P. Un robot per guidare un sordociecocon grave ritardo mentale ad eseguire attività familiari.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 43 Learning Press Editrice. Roma p. 2-9, 1991.

Il limitato livello occupazionale nelle persone pluriminorate, la loro dipendenza da istruzioni erinforzi esterni, i loro problemi di orientamento e mobilità hanno suggerito questo studio cheintendeva raggiungere alcuni obiettivi. Prima di tutto si è provveduto a sostituire la dipendenzada un supervisore fornendo istruzioni attraverso oggetti-segnale validi ad identificare le attività.Un robot è stato realizzato per garantire assistenza per l'orientamento e la mobilità, mentrenell'ambiente erano state predisposte condizioni di rinforzamento per le attività svolte. I risultatiindicano che un robot rappresenta una soluzione adeguata e rispondente per versatilità anchead altre esigenze presentatesi nel corso del programma.

Articolo Inglese C.I. 2390Tangorra A., Curatola G., Bertoli E. Evaluation on antiepileptic drug effect on membrane fluidity.(This work was supported by a grant from Lega del Filo d'Oro).Experimental and molecular pathology. riv. n. 55 Academic Press, Inc. pp. 180-189, 1991.

Lo studio si proponeva di valutare la variazione di fluidità del sangue nella membrana eritrocitain relazione alla somministrazione di farmaci diversi in pazienti epilettici. La possibilità diutilizzare le reazioni di questa membrana come rilevatore di effetti collaterali di farmaciantiepilettici è stata ormai riconosciuta. La ricerca è stata condotta su dodici persone di etàcompresa tra i 9 e i 22 anni trattati con farmaci antiepilettici da un anno in monoterapia o condifferenti associazioni terapeutiche e i dati sono stati confrontati con un gruppo di controllo. Isoggetti erano originari della stessa regione e trattati con lo stesso tipo di alimentazione, infattierano in trattamento riabilitativo e per questo lo studio ha coinvolto anche la Lega del Filod'Oro.

1992Regesto Italiano C.I. 12718

Belardinelli N., Calzolari C., Ceravolo G., Brizionli E., Tulli D., Ceccarani P., Signorino M.Epilessia dei sordociechi pluriminorati psicosensoriali. Abstract.VI Meeting di neuroriabilitazione. Il recupero funzionale nelle lesioni del Sistema Nervoso, Napoli2-4 dicembre 1992. Napoli p. 41, 1992.

La sintesi della relazione ripercorre i passaggi più salienti dell'intervento, dalla definizione dipluriminorazione psicosensoriale, all'incidenza dell'epilessia in questa popolazione e alleconseguenze per la qualità della vita, perché diminuiscono le possibilità di realizzazione, discelta e di educazione. Gli autori hanno studiato le caratteristiche clinico-EEG delle sindromiepilettiche di alcuni ospiti della Lega del Filo d'Oro.

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Regesto Italiano C.I. 3430Cacchiò G., Calzolari C., Giacco L., Signorino M. Poligrafia del sonno notturno in soggetti affettida cerebropatia rubeolica. Abstract.1° Meeting di neuroriabilitazione. Il recupero funzionale nelle lesioni del Sistema Nervoso, Napoli2-4 dicembre 1992. Napoli p. 31, 1992.

Nei soggetti sordociechi affetti da cerebropatia rubeolica si associano ai deficit neurologicimultipli anche disturbi timici, del carattere e, soprattutto, comportamentali che interferiscononegativamente sull'inserimento sociale e sulle scelte educativo-riabilitative. In questo studiosi è tentato di indagare sull'organizzazione ipnica di tali soggetti nella prospettiva di ridurrel'impatto delle eventuali alterazioni del sonno sui disturbi dell'attenzione e del comportamento.

Articolo Italiano C.I. 1173Coppa M.M., Mondaini L., Storani E., Marconi C. Metodologia d'intervento sui problemi alimentari(rifiuto cronico del cibo) di una ragazza sordocieca.I Care. riv. n. 1 CRO Centro Rieducazione Ortofonica. Firenze pp. 5-8, 1992.

I soggetti con ritardo mentale grave presentano, in larga misura, problematiche comportamentalidi diversa natura tra le quali spesso vengono evidenziate difficoltà legate all'alimentazione, adesempio, ruminazione e vomito, ingestione di sostanze non commestibili, eccessiva lentezzao addirittura rifiuto del cibo. In questo articolo viene riportato un programma di interventoeffettuato con una ragazza sordocieca che rifiutava di alimentarsi.

Articolo Inglese C.I. 1177Lancioni G., Oliva D., Raimondi D. Two multihandicapped blind persons promoting mobility andactivity in a passive Deaf-Blind companion.Journal of developmental and physical disabilities. riv. n. 2 Plenum Publishing Corporation. NewYork pp. 129-139, 1992.

Il presente studio ha impegnato due persone pluriminorate non vedenti per valutare la possibilitàdi migliorare le loro attività e capacità di mobilità che erano molto dipendenti da aiuti fisici.Per facilitare l'orientamento e la mobilità è stato utilizzato un robot. I dati hanno mostratonotevoli progressi nelle aree considerate, ma anche nella occupazione dei due soggetti. Vengonoanalizzate le implicazioni future.

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Articolo Italiano C.I. 1180Nisi A., Ceccarani P. Il controllo sfinterico. L'autonomia nel controllo sfinterico: un caso particolaredi igiene personale.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 50 Learning Press Editrice. Roma pp. 1-48, 1992.

Vengono illustrati alcuni comportamenti come l'enuresi diurna e notturna e l'encopresi, problemifrequenti nei bambini, ma che rimangono senza soluzione nelle persone con gravi difficoltà diapprendimento. Gli autori presentano un curricolo che, dopo aver analizzato le abilità richiestecome prerequisito, avvicina in modo semplice agli obiettivi. Si analizzano le varie fasi necessarieper raggiungerli e si danno indicazioni su come strutturare l'ambiente.

Articolo Italiano C.I. 1178Nisi A., Ceccarani P. Lo spazio concettuale: strategie per insegnare i concetti spaziali. Apprendimentoed orientamento nello spazio. Dall'esplorazione ai concetti.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 46 Learning Press Editrice. Roma pp. 1-48, 1992.

Gli autori continuano ad affrontare il problema degli apprendimenti cognitivi in alunni condifficoltà e si soffermano in particolare sulle abilità che richiedono orientamento nello spazio.Si tratta di abilità che implicano spesso il possesso dei così detti concetti spaziali. Alcunestrategie possono aiutare un bambino in difficoltà a riconoscere le varie parti del proprio corpoe ad orientarsi nello spazio rispetto allo schema corporeo. Altre abilità prese in considerazionesono i compiti incentrati sulla memoria spaziale, sulla direzionalità e sui rapporti topologici.

Articolo Italiano C.I. 2391Signorino M., Belardinelli N., Calzolari C., Ceravolo G., Brizioli E., Tulli D., Ceccarani P.Epilessia dei sordociechi pluriminorati psicosensoriali. Ricerca preliminare su una casistica selezionatadi soggetti istituzionalizzati.Epilessia Oggi. riv. n. 1 - pp. 1-16, 1992.

L'epilessia nei soggetti sordociechi si presenta come una complicazione ulteriore che riduce lecapacità residue, influenzando in maniera significativa la qualità della vita, le possibilità direalizzazione, le scelte operative e didattiche. Questo lavoro si prefigge di pianificare degli ausiliatti a ridurre le difficoltà sociali incontrate e l'impatto della disabilità secondo le linee tracciateda Thompson e Oxley.

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1993Atti Italiano C.I. 1181

AA.VV. La qualità della vita delle persone sordocieche. Realtà ed opportunità.Atti 5th Helen Keller World Conference. La qualità della vita delle persone sordocieche, Osimo 25-30 settembre, 1993. Lega del Filo d'Oro. Osimo pp. 286, 1993.

Il volume riporta le relazioni esposte dai partecipanti alla 5° Conferenza mondiale delle personesordocieche organizzata in Italia. Gli interventi che si sono succeduti ruotano intorno ai seguentitemi: le diverse organizzazioni per i sordociechi (il modello americano e quello danese); lasituazione delle persone sordocieche nei paesi in via di sviluppo (India, Africa, Russia, AmericaLatina); l'integrazione nella società; gli ausili tecnici e la sindrome di Usher nella comunità deinon udenti.

Articolo Italiano C.I. 1183Ceccarani P., Balercia P., Arfelli M. Il bambino sordocieco e la fisioterapia stomatognatica.I Care. riv. n. 3 CRO Centro Rieducazione Ortofonica. Firenze pp. 95-97, 1993.

Per realizzare una completa terapia riabilitativa è necessario che l'ortodontista esegua unaccurato esame clinico e stabilisca gli obiettivi per i quali pedagogisti e fisioterapisti possonopredisporre piani di trattamento individuali idonei a raggiungerli. Gli esercizi di fisioterapiastomatognatica sfruttano risposte riflesse e volontarie che si rivolgono ai vari settori del sistemastomatognatico (mimica, deglutizione, respirazione, fonazione, masticazione) e costituisconola prima fase di terapia ortodontica attiva. Gli autori definiscono punto per punto i possibilipassaggi di un programma finalizzato a diminuire e forse a risolvere le funzioni buccalicompromesse a causa di anomalie occlusali su base disfunzionale presenti nel soggettopluriminorato.

Articolo Italiano C.I. 1186Coppa M.M. Giochi e giocattoli per bambini con deficit visivi.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 51 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 32-42, 1993.

Il deficit visivo, unito al ritardo mentale, non permette al bambino di interagire con il giocattoloin maniera produttiva e coglierne gli aspetti divertenti. Di conseguenza possono avvenire limitatischemi di relazione con gli oggetti, con ridotta esplorazione e permanenza in condotte cognitiveprimitive. Se il gioco è un mediatore per la conoscenza della realtà esterna, occorre stimolareil bambino a migliorare le proprie abilità motorie e relazionali. L'autore suggerisce alcunemodalità per far interagire adeguatamente il bambino non vedente con il giocattolo.

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Relazione Italiano C.I. 2392De Santis R., Ito H., Carlini M., Gatto L., Federici F. Informatica e attività sportiva: un progettocon minorazione sensoriale.Atti 3° convegno nazionale informatica, didattica e disabilità; vol. I. Torino 4-6 novembre, 1993,Consiglio Nazionale delle Ricerche. Torino pp. 54-57, 1993.

L'intervento espone il programma realizzato con una persona sordocieca, ospite della Lega delFilo d'Oro, per permetterle di praticare in modo autonomo e amatoriale lo sport del tiro conl'arco. Nella prima parte sono illustrati il programma educativo e gli obiettivi, mentre la secondaparte presenta la realizzazione del programma informatico e i risultati ottenuti. Attraversol'impiego di tecnologie accessibili e a basso costo si é potuto dimostrare che anche una personasordocieca é in grado di usare l'arco senza dipendere dalla guida fisica di un istruttore permirare, tirare e verificare l'esito sul bersaglio.

Articolo Inglese C.I. 1187Lancioni G.E., Bellini D., Oliva D. Brief report: building choice opportunities within a robot-assisted occupational program: a case study.Behavioral residential treatment. riv. n. 8 John Wiley & Sons Ltd. New York pp. 219-226, 1993.

Sono state realizzate delle opportunità occupazionali con un programma assistito da robot peruna persona pluriminorata che era stata precedentemente addestrata con un programma simileche non prevedeva la possibilità di scelta. I risultati hanno mostrato l'efficacia del programmasia per le possibilità di scelta delle attività, sia per l'accuratezza con cui è stato svolto il lavorouna volta selezionato. La ricerca valuta i benefici dell'opportunità della scelta nell'attivitàoccupazionale e i costi.

Articolo Inglese C.I. 22457Lancioni G. E., Bellini D., Oliva D. A robot to provide multihandicapped blind persons withphysical guidance and activity choices.Tratto da: Journal of developmental and physical disabilities. riv. v/n. 5/4 Plenum PublishingCorporation. New York pp. 337-348, 1993.

Gli autori si sono posti tre domande in riferimento all'utilizzo di robot con persone pluriminoratenon vedenti. La ricerca è caratterizzata a valutare se un robot possa essere di aiuto a personeche necessitano di aiuto fisico per camminare; se l’ausilio possa essere integrato con unatastiera in grado di fornire opportunità di scelta; se si possa valutare la soddisfazione ottenutadalle opportunità offerte dall’ausilio. Sono state coinvolte nello studio due persone pluriminoratenon vedenti e i risultati sono positivi all’utilizzo dell’ausilio.

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Articolo Inglese C.I. 1188Lancioni G.E., Oliva D., Meazzini P, Marconi N. Building choice opportunities within occupationalprogrammes for persons with profound developmental disabilities.JIDR Journal of intellectual disability research. riv. n. 37 Blackwell Scientific Publications. Oxfordpp. 23-29, 1993.

Le persone coinvolte nel progetto avevano già partecipato ad un programma per attivitàoccupazionali supervisionato da computer e la nuova ricerca intendeva valutare la possibilitàe i vantaggi offerti dallo scegliere personalmente il compito da svolgere. I risultati, confrontaticon un gruppo di controllo, hanno indicato che l'abbinamento scelta e occupazione concorrepositivamente all'autonomia occupazionale di persone anche pluriminorate.

Articolo Italiano C.I. 1192Nisi A., Ceccarani P. Il gioco. Imparare a giocare nel soggetto con deficit di apprendimento e conpluriminorazioni. (Parte I).Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 54 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 1-48, 1993.

Il gioco, inteso come attività peculiare del bambino, viene analizzato dagli autori in riferimentoa bambini pluriminorati, cercando di fornire suggerimenti di ordine generale su come stimolarela partecipazione ad attività ludica e su come evitare i tranelli più frequenti. Viene fornita unascheda di valutazione per aiutare l'educatore ad orientarsi meglio nel decidere su quali areedi gioco stimolare maggiormente l'allievo. L'idea di fondo è che un bambino imparerà con menofatica e con più serenità se le varie attività di apprendimento gli verranno proposte nel modoa lui più congeniale, cioè a mo' di gioco.

1994Relazione Inglese C.I. 2553

Ito H., Gatto L., De Santis R., Carlini M. One approach for sensorial handicapped person'sparticipation in sports activities.Proceedings of the Sensorial Symposium, 1993. pp. 69-67, 1994.

La partecipazione alle attività sportive è tale se intesa come gestione autonoma il più possibiledel momento praticato. Fare sport implica questa partecipazione attiva che spesso è limitatao impedita dal deficit. Nel caso di una persona sordocieca la pratica di sport come il tiro conl'arco potrebbe essere impossibile, se non intervenissero degli aiuti tecnologici come il progettoinformatizzato presentato in questo intervento. Con l'aiuto di informazioni vibratorie gestiteda un computer, la persona è in grado di individuare il bersaglio e verificare il risultato del tiroeffettuato.

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Articolo Italiano C.I. 1197Lancioni G.E. Supporti tecnologici nella riabilitazione di persone con ritardo mentale e plurihandicap.Adria Medica. riv. n. 10 SMIT Edizioni srl. Ancona pp. 65-70, 1994.

Nei confronti del soggetto con grave ritardo o plurihandicap, l'operatore si trova spesso a doverdecidere se mantenere una certa assistenza diretta o provvedere all'uso di supporti tecnologici.L'assistenza diretta presenta problemi di tipo riabilitativo generale. L'uso di supporti tecnologici(programmi computerizzati con istruzioni visive, programmi assistiti da robot, programmiassistiti da un sistema di guida portatile) appare come una prospettiva particolarmentepromettente per favorire lunghi periodi di occupazione indipendente e costruttiva.

Articolo Inglese C.I. 1196Lancioni G.E., Oliva D., Bracalente S. An electronic guidance system for multihandicapped blindpersons: evaluation its effectiveness and likableness.Behavioral interventions. riv. n. 9/2 John Wiley & Sons Ltd. London pp. 93-103, 1994.

La ricerca intendeva impegnare due persone non vedenti pluriminorate in attività occupazionalicon l'aiuto di un supporto elettronico per la mobilità e lo svolgimento delle attività. Tutte e dueavevano partecipato ad un programma con l'aiuto di un robot per raggiungere le postazionidi lavoro: il nuovo programma propone un indicatore portatile. I dati e le osservazioni condotteanche da familiari hanno indicato la preferenza per questo nuovo ausilio.

Articolo Inglese C.I. 1202Lancioni G.E., Oliva D., Signorino M. Promoting ambulation and object manipulation in personswith multiple handicaps through the use of a robot.Perceptual and motor skills. riv. n. 79 University of Montana. Missoula pp. 843-848, 1994.

Gli autori hanno utilizzato un robot con un ragazzo e una ragazza non vedenti con problemi motorie ritardo mentale. Compito del robot era aiutare i due soggetti a spostarsi nell'ambiente e trasportaremateriale durante alcune attività. I dati hanno mostrato che l'apprendimento relativo alle modalitàdi utilizzo del computer è avvenuto rapidamente favorendo lo spostamento e l'autonomia nell'attivitàoccupazionale.

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Articolo Italiano C.I. 1195Lancioni G.E., Oliva D., Campodonico F., Marconi N. Programmi assistiti dal computer. Sessioneper la partecipazione di più persone plurihandicappate.Psicologia e scuola. riv. n. 68 Giunti. Firenze pp. 3-11, 1994.

Viene presentato uno studio con due soggetti già coinvolti in precedenza in un programmaindividuale per l'incentivazione dell'attività autonoma assistita da computer. Le frequenze diattività corrette (e scorrette) e di rinforzi ottenuti nell'ambito delle sessioni venivano confrontatecon le stesse frequenze nell'ambito di sessioni individuali. I dati della ricerca suggeriscono chesoggetti pluriminorati possono svolgere attività e scelte con supporti informatici non solosingolarmente, ma anche in compagnia.

Articolo Italiano C.I. 1198Nisi A., Ceccarani P. Il gioco. Gioco e crescita. Parte II. Le attività di gioco nel soggetto con deficitdi apprendimento e con pluriminorazioni.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 58 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 1-48, 1994.

I soggetti con gravi deficit mentali e con minorazioni multiple giocano poco. L'articolo offresuggerimenti su come stimolare la partecipazione ad attività che, con il passare del tempo,possono diventare veri e propri giochi. Vengono fornite alcune indicazioni sull'uso di semplicigiocattoli che permettono all'educatore di stimolare l'allievo, senza dovere necessariamentepuntare su materiale sofisticato e costoso. Si prendono in considerazione attività grosso e finimotorie, esplorazione tattile, attenzione uditiva, gioco di esplorazione con tutto il corpo,orientamento visivo e uditivo, abilità di afferrare e prensione a pinza.

Articolo Italiano C.I. 1203Nisi A., Ceccarani P., Arfelli M. Deglutire, masticare, articolare. Stomatognatica.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 62 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 1-48, 1994.

Molti soggetti con minorazioni plurisensoriali presentano limiti specifici nella capacità di deglutiree di masticare o non sanno utilizzare la muscolatura della bocca e del viso per articolare suonio per esprimere completamente contenuti emozionali. L'articolo propone una serie di esercizisemplificati e di facile utilizzazione che possono essere applicati da chi lavora con allievi chepresentano ipotonicità o scarso controllo dei muscoli del viso e della bocca.

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Articolo Italiano C.I. 1200Nisi A., Coppa M.M., Berrè L. Attività motorie e integranti nei bambini non vedenti pluriminorati.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 60 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 1-48, 1994.

L'attività motoria per bambini non vedenti e plurimonorati non può essere improvvisata e devetener conto delle caratteristiche del singolo allievo, delle sue problematiche, del materiale dautilizzare e degli spazi dove svolgere l'attività. Vengono proposti degli esercizi educativi motoriutili per questi soggetti, indicandone le modalità esecutive, il materiale più adeguato e lastrutturazione dell'ambiente.

Relazione Francese C.I. 20275Squadroni D. Rapport sur la visite de 4 semaines dans des centres pour handicapés en Irlandedu Nord.Tratto da: Force Programme europeen de formation. Projet SEQI. Paris 12 Septembre - 7 Octobre,1994 Assistance Publique - Hopitaux de Paris. Parigi pp. 8, 1994.

L'autrice ha svolto uno stage di quattro settimane in Irlanda del Nord stando a contatto construtture che, come la sua organizzazione di provenienza in Italia, si occupano di trattamento,assistenza e riabilitazione di persone disabili. Si mettono a confronto le attività svolte, laformazione e il modello organizzativo irlandese con la realtà della Lega del Filo d'Oro. Le struttureanalizzate sono: Belmont Cottages, centro residenziale per adulti con ritardo mentale; MaybrookAdult Training Centre, servizio diurno per adulti con problemi intellettivi; Foyleview SpecialSchool, scuola speciale per adolescenti con deficit intellettivo; Stradreagh Hospital e ChapelRaod, istituti per pluriminorati

1995Relazione Italiano C.I. 1503

Cacchiò G., Acciari P., Ceccarani , Signorino M. Organizzazione del sonno notturno nellasindrome di Dandy-Walker: descrizione di un caso.Abtract Book: V Congresso Nazionale Parma, 25-28 settembre, 1995. Università di Parma Centrodi Medicina del Sonno. Parma p. 16, 1995.

La Sindrome di Dandy-Walker (DWS) è una malformazione complessa, ascrivibile al gruppodei disrafismi, caratterizzata essenzialmente da dilatazione cistica del IV ventricolo e anomaliedel verme cerebellare. Sono inoltre descritte numerose anomalie associate del sistema nervosocentrale e sistemiche. Scopo del presente lavoro è fornire un ulteriore contributo allo studiodell'organizzazione ipnica in questa patologia mediante descrizione di un nuovo caso clinico.

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Relazione Italiano C.I. 2352Cacchiò G., Acciari S., Ceccarani P., Signorino M. Organizzazione del sonno notturno nellasindrome di Dandy-Walker: a case.Estratto da Il sonno In Italia 1995. Poletto Edizioni. Milano pp. 171-174, 1995.

La sindrome di Dandy-Walker (DWS) è una malformazione complessa che presenta anomalieassociate del sistema nervoso centrale e sistemiche. Il presente articolo illustra la ricercacondotta su un caso in riferimento all'organizzazione ipnica, cercando di confrontare i risultatiottenuti con altri studi similari.

Articolo Italiano C.I. 1207Coppa M.M. L'attività sportiva per l'adolescente sordocieco. Analisi di alcune proposte metodologiche.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 65 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 21-31, 1995.

Un gruppo di ragazzi sordociechi con ritardo grave è stato coinvolto in un progetto di avviamentoall'attività fisico-sportiva, intersa sotto l'aspetto ricreativo e finalizzata a valutare la capacitàintegrante di attività sportive. L'autore si sofferma sull'esperienza di avviamento al Judo eindica i diversi passaggi programmati per giungere a far vivere in modo gradevole anchel'esecuzione di tecniche poco indicate per una persona sordocieca come la caduta. Si passanoin rassegna anche altre attività ludiche in piscina o in pista come il tandem e il pattinaggio.

Video Italiano C.I. 3684Coppa M.M., De Santis R., Marconi N. Plurihandicap e lavoro.Lega del Filo d'Oro. Osimo Durata 15', 1995.

Il video ripercorre il programma pubblicato in un precedente articolo e presenta i vari passaggiistruzionali per favorire l'inserimento lavorativo in ditta anche alle persone pluriminorate. Nellaprima parte si cura la formazione e la creazione dei prerequisiti, mentre nella seconda siillustrano le strategie di individuazione delle ditte più idonee e di coinvolgimento dei titolari edipendenti nel progetto. Il filmato è realizzato con scopi didattici e si rivolge ad educatori,genitori e operatori sociali.

Articolo Italiano C.I. 1505Coppa M.M., De Santis R., Marconi N., Mosca L. Attività prelavorative ed inserimento lavorativomirato per ragazzi pluriminorati.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 66 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 1-44, 1995.

Un programma realizzato dalla Lega del Filo d'Oro ha inteso favorire l'inserimento di giovanie adulti pluriminorati psicosensoriali in ambienti lavorativi. Dopo aver individuato i prerequisitinecessari e aver illustrato le varie tecniche per il loro raggiungimento, l'articolo illustra il percorsorealizzato per selezionare, contattare e coinvolgere le ditte locali. L'analisi documentata deirisultati raggiunti conclude l'esposizione del programma e permette di verificare la validità dellametodologia utilizzata.

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Video Italiano C.I. 2265Coppa M.M., De Santis R. Plurihandicap e comunicazione.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 64 Lega del Filo d'Oro. Gorizia Durata 15', 1995

La videocassetta ripercorre i passaggi essenziali descritti in un articolo ed intende puntualizzare,con l'aiuto dell'animazione grafica, i presupposti teorici ed i passaggi salienti del programma.Il video rappresenta un supporto utile per chi voglia approfondire il curricolo utilizzato perinsegnare a chiedere con la tecnica dell'orologio -segnale.

Relazione Italiano C.I. 2349Ito H., Federici F. Tiro con l'arco: sistema informativo per sordociechi e non vedenti. Metodicadi analisi dell'immagine del bersaglio. Volume I: progetti di ricerca e nuove tecnologie.Atti del 4° Convegno Nazionale Informatica, didattica e disabilità, Napoli 9-11 novembre,1995.CNR. Firenze pp. 211-216, 1995.

In questa relazione gli autori cercano di spiegare come hanno realizzato le modalità di analisicomputerizzata per gestire la mira e controllare il tiro con l'arco da parte di persone sordocieche.La decodifica dell'immagine da parte del computer veniva trasmessa ad un complesso sistematattile-vibratorio che utilizzava il codice Molossi. Gli autori hanno realizzato un programmainformatico complesso e impegnativo che può diventare un valido strumento per la riabilitazionee il tempo libero di persone sordocieche.

Relazione Italiano C.I. 1522Ito H., Federici F., Carlini M., Marchionni F. Le ipotesi di codice comunicativo trans-sensorialenei processi di sostituzione prospettano processi gestaltici che consentono una realtà virtualecutanea? Volume I: progetto di ricerche e nuove tecnologie.Atti del 4° Convegno nazionale informatica, didattica e disabilità, Napoli 9-11 novembre 1995pp. 167-171 CNR. Firenze, 1995.

In questa relazione vengono presentati i risultati di una ricerca, che aveva come obiettivo quellodi verificare le ipotesi di codice comunicativo trans-sensoriale nei processi di sostituzione perconsentire una realtà virtuale. Lo studio è stato condotto anche grazie alla collaborazione dellaLega del Filo d'Oro.

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Articolo Inglese C.I. 1206Lancioni G.E., Oliva D., Andreoni S., Pirani P. Working with a peer versus working alone. Apreliminary assessment of preferences with four persons with multiple handicaps.Journal of developmental and physical disabilities. riv. n. 7/1 Plenum Publishing Corporation. NewYork pp. 67-81, 1995.

La ricerca intendeva valutare alcuni aspetti dell'ambiente individuale lavorativo di quattropersone pluriminorate e di altre quattro (pari) che potevano essere scelte come compagni dilavoro. I dati hanno indicato molte diversità individuali, con alcuni più inclini a lavorare da solie altri che ricercavano la presenza dei pari. Vengono illustrate le possibili implicazioni per laprogrammazione di attività lavorative con questa popolazione.

Articolo Inglese C.I. 1519Lancioni G.E., Oivia D., Bracalante S. Comparison of two orientation systems for indoor travelof blind persons with mental retardation.Perceptual and motor skills. riv. n. 81 University of Montana. Missoula pp. 643-650, 1995.

Due donne con ritardo mentale grave sono state impegnate in un programma che proponevadue modalità di orientamento diverse. Uno dei sistemi era basato su informazioni acustiche el'altro su feedback vibratorio. Obiettivo della ricerca era verificare l'effettiva validità dei duesistemi e in effetti il sistema acustico si è rivelato più efficace e funzionale per l'orientamento.L'articolo valuta le possibilità di applicazione dei due sistemi.

Articolo Inglese C.I. 1518Lancioni G.E., Olivia D., Bracalante S. An acoustic orientation system to promote independentindoor travel in blind persons with severe mental retard with severe mental retardation.Perceptual and motor skills. riv. n. 80 University of Montana. Missoula pp. 747-754, 1995.

Un sistema semplice per l'orientamento acustico in ambienti interni può agevolare le attività lavorativee quotidiane di persone non vedenti con difficoltà di orientamento. I risultati evidenziano come l'utilizzodi questo ausilio sia accessibile agli stessi utenti e di aiuto nell'esecuzione delle attività.

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Articolo Italiano C.I. 1205Nisi A., Coppa M.M., De Santis R., Mancia F. L'uso dell'orologio segnale. Plurihandicap ecomunicazione attiva.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 64 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 1-48, 1995.

Gli autori hanno presentato un programma attraverso l'uso di una protesi comunicativa, chenel testo viene chiamata orologio-segnale. Si tratta di un sistema comunicativo studiatoparticolarmente per bambini non vedenti, molto dipendenti dalla presenza dell'adulto. In generel'orologio segnale potrà essere proposto a soggetti che già possiedono la capacità di produrrequalche comportamento espressivo, come ad esempio indicare, ma che, al contempo non sannousare forme comunicative più complesse, come quelle gestuale o verbale.

Relazione Italiano C.I. 1504Signorino M., Calzolari C., Cacchiò G., Acciarri S., Giacco L., Ceccarani P. Studio comparativodell'organizzazione del sonno notturno in soggetti sordociechi affetti da encefalopatia rubeolica.Il sonno in Italia 1994. Atti del IV Congresso Nazionale AIMS, Taormina 26-28 settembre, 1994.Poletto Edizioni. Milano pp. 387-392, 1995.

Vengono qui riportati i risultati di una ricerca, eseguita da un equipe scientifica sull'organizzazionedel sonno notturno in un gruppo di 16 soggetti sordociechi affetti da cerebropatia rubeolica. Irisultati di questa ricerca suggeriscono l'uso di ipnotici in grado di incrementare le fasi di sonnoprofondo e personalizzare tempi e modi dell'intervento diurno sul piano didattico-riabilitativo,con rispetto dei cicli propri di ogni singolo soggetto.

1996Articolo Italiano C.I. 2396

Ceccarani P., Giuseppetti R. Educazione religiosa. L'educazione religiosa nel pluriminoratopsicosensoriale.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 72 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 1-48, 1996.

La preparazione religiosa nel bambino pluriminorato psicosensoriale rappresenta un obiettivoimpegnativo e particolarmente complesso. Vengono illustrati il materiale e la modalità didatticausati nell'insegnamento della religione cattolica per quanto i bambini con problemi sensorialie cognitivi. I soggetti coinvolti provenivano da famiglie che avevano sollecitato questa formazionereligiosa, ma lo stesso materiale e metodo possono adattarsi a qualsiasi altra fede o tradizione.

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Articolo Italiano C.I. 1506Coppa M.M., Giacco L., Baiocchi N. Programma per lo sviluppo della discriminazione tattile inun ragazzo sordocieco pluriminorato.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 69 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 32-40, 1996.

L'autore analizza alcuni aspetti relativi allo sviluppo percettivo nella persona sordocieca. Lafunzione del tatto nel processo di conoscenza diviene determinante quando vengono a mancarele funzioni visive e uditive, per questo la riabilitazione deve prendere in considerazione lapercezione tattile e valutare la presenza delle abilità manipolative, discriminative e aptiche.Ancor più, il tatto diviene determinante quando si deve prendere in considerazione la comunicazionesegnaletico oggettuale, questo richiede spesso programmi educativi mirati come quello indicatonell'articolo.

Articolo Inglese C.I. 2531Lancioni G.E., Boelens H., Oliva D., Bracalante S. Enabling blind persons with severe or profoundmental retardation to operate an acoustic orientation system independently. Brief Report.Behavioral Interventions. riv. n. 11/4 John Wiley & Sons Ltd. London pp. 207-215, 1996.

Obiettivo di questo studio era approntare una nuova tecnologia in grado di fornire acusticamenteinformazioni per l'orientamento autonomo in due persone cieche con ritardo mentale grave.Utilizzando apparecchiatura realizzata dagli autori i soggetti potevano impegnarsi in diverseattività occupazionali o di tempo libero con la supervisione esterna. I risultati hanno indicatoche tutti e due erano in grado di gestire il sistema autonomamente e la loro indipendenza èmigliorata man mano che hanno aumentato la familiarità con l'ausilio.

Articolo Inglese C.I. 2654Lancioni G.E., Oliva D., Gnocchini F. A visual orientation system for promoting indoor travelIn persons with profound developmental disabilities and visual impairment.Perceptual and motor skills. riv. n. 83 University of Montana. Missoula pp. 619-626, 1996.

L'articolo espone una ricerca con ausili visivi per l'orientamento condotta su due persone giovaniadulte con gravi problemi cognitivi e visivi, al fine di favorire l'autonomia nell'attività lavorativa.Si trattava di un sistema portatile composto da vari emittenti luminosi in grado di indicarediverse destinazioni. I dati dimostrano che il sistema era in grado di aiutare i soggetti a muoversinel proprio ambiente, a trasferire e, quindi, a generalizzare l'abilità in nuovi contesti.

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Articolo Inglese C.I. 1524Lancioni G.E., Oliva D., Bracalante S., Ten Hoopen G. Use of an acoustic orientation systemfor indoor travel with a spatially disabled blind man.JVIB Journal of visual impairment & blindness. riv. n. 90/1 AFB American Foundation for the blindPress. New York pp. 36-42, 1996.

Un sistema semplice per l'orientamento acustico in ambienti interni può agevolare le attivitàlavorative e quotidiane di persone non vedenti con difficoltà di orientamento. I risultati evidenzianocome l'utilizzo di questo ausilio sia accessibile agli stessi utenti e di aiuto nell'esecuzione delleattività.

Articolo Italiano C.I. 2649Nisi A., Ceccarani P. L'approccio positivo: disagio e comunicazione.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 74 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 1-48, 1996.

L'approccio è definito "positivo" per la sua impostazione umanistica, per la valorizzazione dellaqualità della vita attraverso il rispetto dei ritmi e delle inclinazioni della persona disabile.L'articolo propone una presentazione di tale approccio relativa alla comprensione delle azionidi etero e di auto aggressione, secondo una lettura più attenta agli aspetti umani e relazionalidi tali comportamenti e dando alla persona modi alternativi e più funzionali, che non semplicementemirano alla loro eliminazione.

1997Articolo Italiano C.I. 3356

Ceccarani P., Von Prondzinski S., Storani E. Orientamento e mobilità. Orientamento nellospazio del non vedente e del pluriminorato.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 78 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 1-51, 1997.

La libertà di movimento nel soggetto non vedente e pluriminorato psicosensoriale è un grandeproblema e gli autori espongono alcune modalità educative per l'insegnamento delle abilitàdi orientamento e di mobilità nello spazio. In particolare si indicano le necessità diverse perquanti non vedono e per quanti presentano contemporaneamente problemi di vista, di uditoe di tipo intellettivo. Al fine di facilitare una possibile applicazione dei suggerimenti forniti,vengono presentati anche un certo numero di esempi concreti.

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Articolo Italiano C.I. 3468

Coppa M.M. Comunicazione produttiva con una persona sordocieca pluriminorata.Tiflologia per l'integrazione. riv. n. 3 UIC. Roma pp. 7-10, 1997.

L'articolo propone alcune riflessioni importanti in merito a quale tecnologica (Alphatalker) ein che misura le nuove realizzazioni di sistemi protesici di aiuto alla persona con handicappossono incidere sui livelli di recupero e riabilitazione delle persone pluriminorate con graveritardo mentale.

Articolo Italiano C.I. 3087

Coppa M.M., Maggiani S., Santolini M. Adolescenti sordociechi e pluriminorati ed integrazionelavorativa. Superamento dei vincoli, sviluppo delle possibilità.Tiflologia per l'integrazione. riv. n. 2 UIC. Roma pp. 23-31, 1997.

I programmi di lavoro supportato, inteso come occupazione in ambiente di lavoro competitivoe integrato, con un supporto continuo, offrono una possibile soluzione alla frattura esistentetra un lavoro senza assistenza con supervisione diretta ed un lavoro all'interno dei laboratoriprotetti. L'articolo illustra, con particolare cura e gradualità, tutti i passaggi di un progettorealizzato con adolescenti pluriminorati condotto dall'equipe della Lega del Filo d'Oro.

Articolo Italiano C.I. 3864

Coppa M.M., Topa P., Santoni F. Utilizzo di un ausilio tecnologico per stimolare risposte motorieattive in ragazzi con plurihandicap psicosensoriali.I Care. riv. n. 4 CRO Centro Rieducazione Ortofonica. Firenze pp. 114-118, 1997.

Negli ultimi anni, nell'ambito della riabilitazione di persone plurihandicappate, si è assistito adun impiego sempre più significativo di tecnologie finalizzato ad un supporto per l'acquisizionedi abilità e competenze fondamentali come la comunicazione, l'orientamento e la mobilità inambiente esterno ed interno. Gli ultimi interventi si basano su sistemi pre-programmati di indiziuditivi e/o visivi, utilizzando sussidi tecnologici a vari livelli di complessità. Il Midi-Creator èstato ideato per stimolare il movimento attraverso la musica, è un ausilio tecnologico inventatoin Inghilterra per soggetti Down. Questo ausilio è stato sperimentato con soggetti pluriminoratial Centro Riabilitativo della Lega del Filo d'Oro.

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Relazione Italiano C.I. 3193Coppa M.M., Cardinaletti S., De Santis R., Costantini M., Mondaini L. La comunicazionesegnaletico-gestuale nella riabilitazione di soggetti.1° convegno della Lingua dei Segni - LIS, Trieste 13-15 ottobre, 1995. Edizioni del Cerro. Pisapp. 188-195, 1997.

La relazione illustra, con particolare cura e gradualità, tutti i passaggi di uno studio realizzatocon soggetti pluriminorati dall'équipe della Lega del Filo d'Oro. L'intervento riabilitativo prendein considerazione anche l'integrazione di vari sistemi comunicativi che si supportano a vicendaper facilitare l'apprendimento. Il sistema gestuale viene proposto oltre che a soggetti affettida sordità e ipovisione anche a persone cieche o sordocieche congenite.

Testo Italiano C.I. 4824Cottini L., Ricci C. Sistemi di valutazione professionale delle persone disabili.Progetto Volet Horizon 1° fase 1995-1997, Luglio 1997. Lega del Filo d'Oro. Osimo. CommissioneEuropea Direzione Generale V, Occupazione, Relazioni industriali, Affari sociali, Europa Sociale,pp. 64, 1997.

Il presente progetto vuole evidenziare un percorso di orientamento il quale, rifacendosi ad unapproccio sistemico, consideri la persona con disabilità, la struttura lavorativa, il sistemaformativo, la presenza di figure (tutors) che possono facilitare il processo di integrazione, alfine di predisporre le condizioni più idonee per la progettazione ed attuazioni di sistemi divalutazione di profili professionali. Si avanza la proposta di adeguati itinerari di formazioneprofessionale per la persona disabile e per le figure tutors.

Testo Italiano C.I. 4823Cottini L., Ricci C. L'integrazione lavorativa dei disabili: modelli di orientamento professionalein pratica.Progetto Volet Horizon 1° fase 1995-1997, Luglio, 1997. Lega del Filo d'Oro. Osimo. CommissioneEuropea Direzione Generale V, Occupazione, Relazioni industriali, Affari sociali, Europa Sociale,pp. 24, 1997.

Sulla base del modello predittivo, l'integrazione professionale del disabile ha assunto unaprospettiva essenzialmente preventiva. Questa impostazione presuppone il ricorso a metodologiee sistemi di analisi ed intervento orientati alla pianificazione e programmazione delle azioni dacompiere in funzione di un progetto di medio e lungo periodo. Nella ricerca sui sistemi divalutazione del disabile sono stati descritti diversi strumenti utilizzabili al fine di determinarela previsione di successo dell'integrazione professionale. Vengono qui presentati i passi attuatividel programma d'integrazione.

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Articolo Italiano C.I. 2990Gatto L., Marchetti F., Nisi A., Ravaglioli L., Selleri E. Attività prelavorative nel pluriminoratoadulto: l'attività occupazionale.Hd - Handicap e disabilità di apprendimento. riv. n. 76 TecnoScuola Editrice. Gorizia pp. 1-44, 1997.

Gli Autori evidenziano come le caratteristiche ed i bisogni della persona si modifichino con ilpassare degli anni e come sia perciò importante adattare le modalità ed i contenuti dell'interventoai diversi momenti della vita. In particolare, si occupano dell'importanza del lavoro per la vitadi un adulto disabile, analizzandone sia gli aspetti legati all'inserimento sociale, sia quelli collegatialla qualità della vita. Si soffermano in particolar modo sulle attività manuali occupazionalicome la lavorazione con il midollino ed altre.

Articolo Inglese C.I. 4340Green W., Hawkes R. Creating jobs for deafblind people.Deafblind Education. riv. n. 20 DbI Deafblind International. London pp. 10-12, 1997.

Per molte persone il lavoro rappresenta un elemento primario per valutare la qualità dellapropria vita e non si considera lavoro ciò che va contro la dignità e il rispetto della persona.Per molte persone sordocieche sono stati elaborati programmi per la formazione professionalein diversi paesi, ma ancora c'è poca attenzione per realizzare effettive opportunità nel mondodel lavoro. Gli Autori descrivono in modo dettagliato i programmi che intendono sviluppare inalcuni paesi europei come il progetto Horizon della Lega del Filo d'Oro.

Articolo Inglese C.I. 3247Lancioni G.E., O'Reilly M. F., Oliva D. Instruction strategies for promoting vocational activities:a preliminary assessment of preferences with persons with multiple disabilities.Journal of developmental and physical disabilities. riv. n. 9/2 Plenum Publishing Corporation. NewYork pp. 79-89, 1997.

Lo studio rappresenta una valutazione iniziale per individuare le strategie d'istruzione atte apromuovere attività lavorative in tre soggetti pluriminorati. Le istruzioni venivano impartite daun computer o potevano essere pittografiche con o senza supervisione dello staff. I risultatiindicano che tutti i soggetti hanno preferito l'istruzione con computer e la loro prestazionemigliorava con questa strategia comunicativa. Le ragioni vanno ricercate sulla possibilità dicontrollo da parte del soggetto sul processo istruzionale e sulla attrattiva esercitata da questamodalità.

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Articolo Inglese C.I. 4796Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Oliva D., Pellegrino A. Persons with multiple disabilities acquiringindependent task performance through a self-operated verbal instruction system.The Irish Journal of Psychology. riv. n. 18/4 - pp. 419-429, 1997.

La ricerca presenta i risultati ottenuti con due persone adulte pluriminorate non vedenti e conproblemi motori addestrate a portare avanti attività in modo autonomo con l'aiuto di istruzioniverbali impartite da un sistema computerizzato. I risultati indicano che ambedue i soggettihanno appreso ad essere autonomi nelle abilità insegnate, che c'è stato un buon livello digeneralizzazione e una chiara preferenza del supporto dell'ausilio nelle situazioni diverse.

Articolo Inglese C.I. 3248Lancioni G.E., Oliva D. Use of an acoustic orientation system by two adolescents with blindnessand mental retardation: a 12 - month follow-up.International Journal of Rehabilitation Research. riv. n. 20/2 Chapman & Hall. London pp. 217-220, 1997.

Le persone non vedenti con ritardo mentale incontrano spesso seri problemi di orientamentoe mobilità negli spazi interni. L'utilizzo dei canali tattili o acustici spesso non si dimostra unostrumento efficace per queste persone. L'articolo presenta una ricerca condotta su quattrosoggetti che hanno utilizzato per la propria mobilità e autonomia quotidiana un piccolo strumentoportatile in grado di attivare segnali acustici attivati e disattivati secondo gli spostamenti dellapersona nell'ambiente.

Articolo Inglese C.I. 4384Lancioni G.E., Oliva D., Serenelli S., Pirani P. An unobtrusive system for helping a person withblindness and intellectual disability travel in indoor areas.Perceptual and motor skills. riv. n. 85 University of Montana. Missoula pp. 1431-1434, 1997.

Un sistema in grado di non arrecare disturbi ambientali è stato realizzato per aiutare una donnanon vedente e con disabilità cognitive a lavorare in ambienti interni. Il sistema provvedeva adincoraggiare i movimenti corretti e ad emettere suoni nelle situazioni in cui venivano presedirezioni errate in relazione al compito da svolgere. I risultati hanno mostrato la capacità diutilizzo dello strumento da parte della donna e i vantaggi nell'esecuzione della attività lavorativa.

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Articolo Inglese C.I. 3776Lancioni G.E., Oliva D., Ten Hooper G. Spoken messages as auditory cues for orientation inpromoting indoor travel and activity by persons with multiple disabilities.Perceptual and motor skills. riv. n. 85 University of Montana. Missoula pp. 403-410, 1997.

La ricerca ha utilizzato messaggi verbali di circa due secondi riprodotti ogni 8 o 9 secondi comeaiuti per l'orientamento e guida nello svolgimento di attività in ambiente interno di due personecon pluriminorazioni. I messaggi verbali erano alternati con segnali acustici (cicalino) dellastessa durata e frequenza. I primi dati raccolti dimostrano che sia i messaggi verbali che sonorifunzionavano come indicatori di orientamento. Non sono stati rilevati atteggiamenti di fastidioverso questi segnalatori o messaggi o almeno in modo minore confronto ad altri studi condottisull'utilizzo di alte frequenze.

Articolo Inglese C.I. 2736Lancioni G.E., Oliva D., O'Reilly M.F. Ambulation, object manipulation, and multiple disabilities:extending the applicability of a robot.JVIB Journal of visual impairment & blindness. riv. n. 91/1 AFB American Foundation for the blindPress. New York pp. 53-60, 1997.

Il presente studio ha valutato ulteriormente l'applicabilità di un programma supportato da robotcon persone pluriminorate gravi. Il robot è stato sperimentato per aiutare due adulti sordociechicon problemi motori di orientamento e non in grado di ritrovare la poltrona dove sedersi o dirimettere al proprio posto un oggetto. Ambedue gli adulti hanno imparato ad utilizzare il robot,sono riusciti a trasportare e sistemare oggetti e portare a termine le sessioni di apprendimentocon durata di 31 minuti di media.

Testo Italiano C.I. 4825Pierandrei C. Indagine conoscitiva sulle piccole e medie imprese marchigiane per l'inserimentodi persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.Progetto Horizon 1ª fase 1995-1997, aprile 1997. Volumi n. 4. Lega del Filo d'Oro. Osimo,Commissione Europea Direzione Generale V, Occupazione, Relazioni industriali, Affari sociali, EuropaSociale, pp. 80, 1997.

L'indagine conoscitiva sulle caratteristiche delle imprese marchigiane si colloca nel ambito delleattività volte all'inserimento sociale e lavorativo delle persone sordocieche e pluriminoratepsicosensoriali di cui fa parte anche il progetto Horizon. Attraverso il contatto diretto con centoimprese della provincia di Ancona si è potuto non solo tracciare una prima interessante mappaturadei possibili ambiti occupazionali in cui inserire i soggetti sordociechi pluriminorati, ma evidenziare,altresì, i vincoli e le risorse per l'inserimento che derivano dallo specifico sistema produttivo edorganizzativo del territorio. La ricerca è completata da tre allegati statistici: 1) allegato statisticoinvalidi e disabili; 2) allegato statistico dati relativi alle aziende che compongono il campione;3) allegato statistico dati relativi alle aziende che hanno inserito disabili.

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Opuscolo Italiano C.I. 3452Zavaglia V., Pierantonelli L., Nori A., Fedeli P.A. Operazione sorriso. Guida all'igiene oralegiornaliera per disabili.Divisione di odontostomatologia - Ospedale Regionale Umberto I. Azienda USL 7 Ancona. Anconapp. 34, 1997.

Scritto con uno stile veloce e con un linguaggio semplice e chiaro, il testo si avvale di illustrazionimolto descrittive in grado di rendere la materia accessibile a genitori ed operatori. L'intento èquello di offrire strumenti a bambini con seri problemi per mantenere una bocca sana, dentiin ordine e contribuire alla propria igiene. La Lega del Filo d'Oro ha collaborato con il team diprofessionisti realizzatori dell'opuscolo con la propria positiva esperienza pluriennale condottanella stomatognatica e igiene dentale su persone pluriminorate psicosensoriali. All'internodell'opuscolo sono forniti indirizzi di Centri di cura dentale per pazienti disabili.

1998Video Inglese C.I. 7050

AA.VV. Towards employment deafblind & multisensory impaired people.Community Occupation Initiative. Volet Horizon 1° phase 1995-1997. Lega del Filo d'Oro - ONLUS.Osimo Durata 45'. Commissione Europea Direzione Generale V, Occupazione, Relazioni industriali,Affari sociali. Europa Sociale, Ministero del Lavoro, Lega del Filo d'Oro, 1998.

La videocassetta presenta le varie fasi di attuazione del progetto comunitario Horizon, iniziativaapprovata e finanziata dalla Comunità Europea per l'occupazione lavorativa delle persone disabilie realizzata in Italia dalla Lega del Filo d’Oro. Il progetto ha lo scopo di valorizzare le risorseumane per migliorare le prospettive occupazionali di gruppi considerati a rischio di esclusionedel mercato del lavoro. Si pone come principale obiettivo l'inserimento di soggetti disabili, nelcaso italiano di sordociechi pluriminorati, nel mondo del lavoro in contesti occupazionali cherispondano alle loro esigenze e caratteristiche personali, e in ruoli/mansioni professionalidebitamente studiati.

Video Italiano C.I. 5452AA.VV. Towards employment deafblind & multisensory impaired people.Iniziativa comunitaria occupazione. Volet Horizon 1° fase 1995-1997 Lega del Filo d'Oro - ONLUS.Osimo Durata 45'. Commissione Europea Direzione Generale V, Occupazione, Relazioni industriali,Affari sociali. Europa Sociale, Ministero del Lavoro, Lega del Filo d'Oro, 1998.

La videocassetta ripropone in lingua italiana il materiale realizzato per presentare le varie fasidi attuazione del progetto comunitario Horizon, iniziativa approvata e finanziata dalla ComunitàEuropea per l'occupazione lavorativa delle persone disabili. Il progetto è stato seguito in Italiadalla Lega del Filo d'Oro con lo scopo di valorizzare le risorse umane per migliorare le prospettiveoccupazionali delle persone sordocieche considerate a rischio di esclusione del mercato dellavoro. Si è posto come principale obiettivo il loro inserimento nel mondo del lavoro in contestioccupazionali che rispondessero alle loro esigenze e caratteristiche personali, e in ruoli/mansioniprofessionali debitamente studiati.

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Opuscolo Italiano C.I. 5604Ceccarani P., Green W. Guida Finale.PO Occupazione Horizon. Towards employment deafblind and multisensory impaired people,settembre, 1998. Lega del Filo d'Oro - ONLUS. Osimo. Commissione Europea Direzione GeneraleV, Occupazione, Relazioni industriali, Affari sociali. Europa Sociale, pp. 22, 1998.

L'opuscolo è stato ideato per quanti, sulla scia di questo progetto, abbiano interesse ad impegnarele proprie energie a favore di persone svantaggiate da grave disabilità, per la loro integrazionee per il diritto al lavoro. Gli aspetti essenziali di questo programma sono trasferibili sia in ambititerritoriali diversi, sia per disabilità diverse dalla sordocecità. La guida e stata realizzata dallaLega del Filo d'Oro, in collaborazione con la Commissione Europea e il Ministero del Lavoro.

Testo Italiano C.I. 5128Ceccarani P., Marchetti F. Corso beneficiari finali: formazione professionale personalizzata.PO Occupazione Horizon. Towards Employment for deafblind and multisensory impaired people,giugno 1998. Lega del Filo d'Oro - ONLUS. Osimo. Commissione Europea Direzione Generale V,Occupazione, Relazioni industriali, Affari sociali. Europa Sociale, pp. 99, 1998.

Nell'ambito delle attività del progetto Towards Employment for deafblind and multisensoryimpaired people particolare rilevanza ha assunto il corso di formazione rivolto ai beneficiarifinali. Tale corso è stato articolato in due parti: una teorica che prevedeva lo sviluppo delleprocedure e valutazione delle abilità, e un'altra pratica con l'obiettivo di preparare i soggettisordociechi ad una professione. La presente relazione illustra le attività e le modalità esecutivedi ogni mansione all'interno delle attività descritte.

CD-Rom Italiano C.I. 5535Educa Multimediale Towards employment deafblind & multisensory impaired people.Iniziativa comunitaria occupazione. Volet Horizon 1° fase 1995-1997 Lega del Filo d'Oro - ONLUS.Osimo Mb 80. Commissione Europea Direzione Generale V, Occupazione, Relazioni industriali, Affarisociali. Europa Sociale, Ministero del Lavoro, 1998.

Il software è stato sviluppato per presentare dettagliatamente, su cd-rom, le varie fasi diattuazione del progetto comunitario Horizon per l'occupazione lavorativa delle persone sordocieche.Il programma informatico di supporto offre possibilità di ricerche, contiene il materiale dei corsiorganizzati per i beneficiari intermedi e finali, riporta i testi dei seminari, l'indirizzario, undizionario glossario, la bibliografia e indicazioni legislative.

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Relazione Italiano C.I. 5876Gatto L. Comunicazione. Il settore per gli adulti della Lega del Filo d'oro.Atti. I servizi alle persone: principi ispiratori, aspetti organizzativi e dinamiche, Vetri sul mare 1112 dicembre, 1998. Fondazione Percorso Verde. Salerno pp. 28-36, 1998.

Nell'educazione dei sordociechi adulti la comunicazione assume un'importanza rilevante, inquanto il possesso di un sistema è senz'altro il più importante mediatore per far uscire lapersona dal suo isolamento e metterla nella condizione di acquisire abilità cognitive, sociali,di autoprotezione e di autosufficienza indispensabili per favorire l'interazione positiva con glialtri. All'interno della Lega del Filo d'Oro tutto questo è possibile grazie ad un'organizzazioneche ha progettato le attività tenendo conto delle caratteristiche dei destinatari a partire dallacartella personale dell'utente che descrive i profili diagnostici ed educativi. Tutto ciò per garantireuna significativa qualità di vita agli utenti,obiettivo principale del lavoro di questa Associazione.

Articolo Inglese C.I. 5534Lancioni G.E., Campodonico F., Mantini M. An Automatic prompting for improving the performanceof a woman with multiple disabilities.Scandinavian Journal of behaviour therapy. riv. n. 27/4 Scandinavian University Press. pp. 145-148,1998.

In sintesi si propone uno studio condotto nel centro di ricerca della Lega del Filo d'Oro. Unsistema automatico di aiuto (prompting) è stato inserito durante le attività lavorative al chiusoper migliorare l'esecuzione del compito che richiedeva il trasporto di oggetti da assemblare daparte di una ragazza pluriminorata. I risultati ottenuti indicano che sono aumentati gli oggettitrasportati e assemblati. L'articolo riporta i dati della ricerca e la discussione.

Articolo Inglese C.I. 5536Lancioni G.E., O'Reilly F.M., Campodonico F., Mantini M. Mobility versus sedentariness in taskarrangements for people with multiple disabilities: an assessment of preferences.Research in developmental disabilities. riv. n. 19/6 Elsevier Science Ltd. New York pp. 465-475, 1998.

Si è tentato di valutare le preferenze tra attività in movimento e attività sedentarie in alcunisoggetti pluriminorati. La ricerca prevedeva sei fasi di osservazione su donne adulte con deficitplurisensoriali. L'articolo descrive dettagliatamente le fasi dello studio, i metodi e la discussionedei risultati. La valutazione delle preferenze in ciascun contesto permette di apportaremiglioramenti per la qualità della vita di queste persone.

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Articolo Inglese .I. 5867Lancioni G.E., Mantini M. Two women with multiple disabilities sharing an acoustic orientationsystem and traveling together to indoor destinations.Perceptual and motor skills. riv. n. 87 University of Montana. Missoula pp. 1192-1194, 1998.

Una ricerca per verificare come due donne adulte con cecità e ritardo mentale grave possanocollaborare insieme autonomamente in ambiente chiuso durante attività occupazionali con ilsupporto di un sistema acustico per l'orientamento. Il sistema di orientamento forniva inputacustici per indicare il percorso per diverse destinazioni. I dati hanno indicato che le due personeerano in grado di utilizzare l'ausilio e muoversi nell'ambiente in autonomia.

Articolo Inglese C.I. 4635Lancioni G.E., Mantini M., Cognini I., Pirani P. Facilitating ambulation and activity in personswith profound multiple disabilities through a visual orientation system.Behavioral interventions. riv. n. 13/2 John Wiley & Sons Ltd. London pp. 123-133.

La ricerca ha messo a punto un sistema visivo per l'orientamento in modo da aiutare due adulticon gravi pluriminorazioni a dirigersi verso attività stabilite ed eseguire compiti familiari. Neidisegni sperimentali sono stati portati avanti diversi progetti e i risultati indicano che ambeduele persone hanno ottenuto benefici utilizzando il sistema di orientamento visivo, anche perl'esecuzione autonoma dei compiti assegnati.

Articolo Inglese C.I. 5104Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Oliva D., Bracalente S. Guiding a person with blindness andintellectual disability in indoor travel with fewer auditory cues.JVIB Journal of visual impairment & blindness. riv. n. 92/9 AFB American Foundation for the blindPress. New York pp. 609-614, 1998.

La ricerca intendeva valutare la possibilità di guidare una persona con problemi visivi e intellettividurante attività lavorative in ambiente chiuso per mezzo di minime segnalazioni acustiche. Peraumentare le possibilità di successo, il sistema di orientamento utilizzato per offrire aiuto erastato adattato al lavoro della persona in modo da offrire anche informazioni in caso di errore.I risultati ottenuti indicano che la limitata offerta di aiuto in caso di errore ha permesso ilmantenimento di un buon livello di autonomia.

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Articolo Inglese C.I. 3907Lancioni G.E., Oliva D., Bracalente S. A portable control device for promoting independentindoor travel by persons with severe multiple disabilities.JVIB Journal of visual impairment & blindness. riv. n. 92/1 AFB American Foundation for the blindPress. New York pp. 63-70, 1998.

Si è utilizzato un trasmettitore di suoni attivati via radio come fonte di controllo per favorirel'indipendenza nel lavoro e nelle attività di due adolescenti pluriminorati. L'informazione acusticaconsentiva ai soggetti di arrivare al luogo di destinazione nel corso di una attività. Ambedue iragazzi hanno appreso in modo funzionale ad utilizzare l'informazione sonora a vantaggio delproprio lavoro da svolgere.

Articolo Inglese C.I. 4837Lancioni G.E., Oliva D., Pellegrino A., Soresi S. A person with intellectual and visual disabilitiesachieving independent task performance through a self-operated instruction system.International Journal of Rehabilitation Research. riv. n. 21/2 Chapman & Hall. London pp. 231-235, 1998.

La ricerca ha risposto alla richiesta diffusa di offrire ausili che promuovano l'autonomia e lagestione dell'ambiente in persone pluriminorate psicosensoriali. In particolare viene presentatoun progetto in cui è stato utilizzato un segnalatore sonoro per facilitare lo svolgimento di lavoroautonomo da parte di una persona cieca con problemi intellettivi ed è stata verificata lapreferenza del lavorare con o senza tale supporto.

Articolo Inglese C.I. 5632Lancioni G.E., Oliva D., Gnocchini F. Enhancing independent indoor travel and activity in awoman with multiple disabilities trough special technology.International Journal of Rehabilitation Research. riv. n. 21/4 Lippincott Williams & Wilkins. Londonpp. 409-413, 1998.

Persone pluriminorate possono incontrare difficoltà nella mobilità e nel gestire in modo autonomoattività che richiedono spostamenti pur in ambienti piccoli e familiari. La presente ricerca hasviluppato un sistema acustico, visivo e vibratorio per facilitare il movimento durante losvolgimento di attività diverse posizionate in vari ambienti. Per mezzo di uno strumento portabileche controlla la destinazione selezionata, anche un soggetto con ritardo mentale grave puòspostarsi autonomamente senza bisogno di supervisione o correzioni nel raggiungimento dellameta definita.

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Testo Italiano C.I. 7772Mancini Bianchini L. Indagine conoscitiva sulle caratteristiche socio-anagrafiche e sulle condizionidi vita delle persone sordocieche. Progetto Occupazione Volet Horizon 2°.PO Volet Horizon. New opportunities in working life for deafblind people, dicembre 1998. Lega delFilo d'Oro - ONLUS. Osimo pp. 70. Commissione Europea Direzione Generale V, Occupazione,Relazioni industriali, Affari sociali. Europa Sociale, 1998.

La pubblicazione riporta i risultati dell'indagine svolta dalla Lega del Filo d'Oro all'interno delprogetto Volet Horizon che ha interessato un gruppo di persone affette dalla sindrome di Ushere sordociechi. La scelta di questa indagine trova giustificazione nell'impostazione complessivadel progetto che si propone di creare i presupposti affinché le persone con problemi di vista eudito possano essere realmente integrate a tutti i livelli nel mondo delle persone normali.Vengono riportati gli obiettivi e la metodologia dell'indagine, i dati sulle persone sordociechee sui bisogni della famiglia, sul modo di gestire il tempo libero e il grado di indipendenza. Inappendice si riporta il questionario e le tabelle statistiche.

Testo Italiano C.I. 7773Mercuri F. Indagine propedeutica al corso di formazione rivolto a persone sordocieche.PO Volet Horizon. New opportunities in working life for deafblind people, ottobre, 1998. Lega delFilo d'Oro - ONLUS. Osimo. Commissione Europea Direzione Generale V, Occupazione, Relazioniindustriali, Affari sociali. Europa Sociale pp. 22. 1998.

L'obiettivo principale del corso di formazione, oggetto del progetto Occupazione Volet Horizon,è quello di fornire una formazione e riconversione delle professionalità dei partecipanti, affinchégli stessi diventino a loro volta formatori. Più precisamente il corso è rivolto alle personesordocieche ed affette dalla sindrome di Usher in età da lavoro, perché possano realmenteessere integrate a tutti i livelli, dal sociale all'economico, e possano svolgere il ruolo di formatori,una volta potenziate le professionalità già possedute. Nell'Indagine sono stati rilevati gli aspettisocio-demografici, l'iter scolastico e le esperienze lavorative. In appendice è riportato ilquestionario utilizzato.

Testo Italiano C.I. 5834Russo A. La speranza fiorì a Napoli. In memoria di Eugenio Malossi.Lega del Filo d'Oro - ONLUS. Osimo pp. 48, 1998.

L'Autore ripercorre la storia e l'educazione di Eugenio Malossi, ideatore dell'omonimo sistemadi comunicazione per persone sordocieche. Questa modalità comunicativa digitale utilizza lamano come una tastiera e ha rappresentato un passaggio significativo nella comunicazione nonverbale. Malossi ha ideato anche alcuni accorgimenti per adattare attrezzature meccaniche allapersona non vedente.

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1999Video Italiano C.I. 8304

AA.VV. New opportunities in working life for deafblind people.Iniziativa comunitaria occupazione Volet Horizon 2° fase 1997-1999. Lega del Filo d'Oro - ONLUS.Osimo. Durata 10'. Commissione Europea Direzione Generale V, Occupazione, Relazioni industriali,Affari sociali. Europa Sociale, Ministero del Lavoro, 1999.

Il video illustra le principali fasi di attuazione del progetto comunitario Volet Horizon 1997-1999teso a migliorare le prospettive di occupazione delle persone disabili in Italia, utilizzando ausiliinformatici specifici per la comunicazione. Obiettivo del progetto era quello di produrre lineeguida internazionali sulla formazione e divulgarle.

Video Inglese C.I. 8305AA.VV. New opportunities in working life for deafblind people.Community Occupation Initiative Volet Horizon 2° phase 1997-1999. Lega del Filo d'Oro - ONLUS.Osimo. Durata 6'. Commissione Europea Direzione Generale V, Occupazione, Relazioni industriali,Affari sociali. Europa Sociale, Ministero del Lavoro, 1999.

La videocassetta sintetizza le principali fasi di attuazione del progetto comunitario Volet Horizon1997-1999 presentato nel video in lingua italiana. Il progetto intende aumentare le prospettivedi occupazione delle persone disabili e produrre linee guida internazionali sulla formazione edivulgarle.

Atti Italiano C.I. 7871Broccolo A., Coltrinari S. De Cecco P. Internet per le persone sordocieche: nuove vie percomunicare.Convegno Internet per le persone sordocieche, Istituto Campana, Osimo 15 novembre 1999. Legadel Filo d'Oro - ONLUS. Osimo pp. 25, 1999.

La Lega del filo d'Oro, in collaborazione con la Tiflosystem, ha voluto sperimentare con seipersone sordocieche residenti in diverse località italiane, l'utilizzo di Internet quale strumentodi comunicazione, attraverso la posta elettronica (e-mail) e la chat line. Al convegno sono statepresentate le modalità di realizzazione del progetto, i risultati di tale esperienza e sono statidelineati i possibili sviluppi futuri.

Relazione Italiano C.I. 7771Ceccarani P. Il pluriminorato psicosensoriale: sistemi alternativi di comunicazione.L'uomo espressivo e la totalità della persona. Atti del 1° Convegno Nazionale sulla comunicazionenon verbale con disabili gravi, Roma 17-19 ottobre, 1996. Editrice Nuove Frontiere. Romapp. 233-247, 1999.

Tenendo in considerazione le problematiche delle persone sordocieche e pluriminoratepsicosensoriali, i loro residui funzionali a livello visivo ed uditivo rappresentano dei canali chedovranno essere stimolati soprattutto per favorire il più possibile ogni forma di la comunicazione.In questo articolo vengono presentati i vari sistemi alternativi di comunicazione utilizzati allaLega del Filo d'Oro con le persone pluriminorate psicosensoriali.

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Articolo Italiano C.I. 10322Ceccarani P. Il computer, una nuova via di comunicazione per i sordociechi.Punto di vista. riv. n. 3 TeMa srl. Piombino Dese. Tiflosystem. pp. 32-34, 1999.

La Lega del Filo d'Oro, Ente morale che si occupa di sordociechi, negli ultimi anni ha partecipatoad alcuni progetti Horizon finalizzati a far acquisire una qualifica professionale a persone adultesordocieche. La formazione data a queste persone non è solamente di tipo professionale, cioèimparare il mestiere, ma una formazione in senso lato, che li faccia diventare dei buoni lavoratorie, quindi, acquisire tutte quelle abilità necessarie a saper collaborare con gli altri. Il computerè un aiuto che permette loro di raggiungere più facilmente tali abilità.

CD-Rom Italiano C.I. 9200Ceccarani P., Green W. Netd@ys Europe99. Stepping stones to communication.Netd@ys Europe99. Lega del Filo d'Oro - ONLUS.Osimo. Mb 54. Comunità Europea, IPSIA, Lega del Filo d'Oro, ITIS, 1999.

La scelta del titolo Stepping Stones to Communication è significativa, infatti l'accesso allacomunicazione implica un approccio del tipo passo dopo passo. Il Progetto Netd@ys è statopromosso dall'Unione Europea e realizzato dalla Lega del Filo d'Oro in collaborazione con scuolee partners internazionali. Lo scambio di esperienze e informazioni ha permesso di estenderela conoscenza sull'utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione anche per disabili. Un lavorosvolto da diversi professionisti che hanno acquisito una comune specifica esperienza di lavorosulla disabilità, ed in particolare con persone con deficienze sensoriali. Si sono prese inconsiderazione la formazione del personale, i programmi di sensibilizzazione e di supporto allefamiglie.

Testo Italiano C.I. 8276Ceccarani P., Sperandini F., Bertini A.M., Green W. Rapporto finale. Programma operativooccupazione volet Horizon 1997-1999 in working life for deafblind people.New opportunities in working life for deafblind people. Lega del Filo d'Oro - ONLUS. Osimo pp. 43.Commissione Europea Direzione Generale V, Occupazione, Relazioni industriali, Affari sociali, EuropaSociale, 1999.

Rispondere ai bisogni delle persone disabili e/o gravemente svantaggiate, significa sperimentaremetodologie e studiare approcci in grado di superare le difficoltà che costituiscono ostacolo perla loro integrazione sociale e professionale. In tal senso, la Lega del Filo d'Oro è stata l'Entepromotore ed attuatore per l'Italia del progetto New opportunities in working life for deafblindpeople. Obiettivo del progetto era verificare le possibilità e le modalità per realizzare unaformazione e/o riconversione delle professionalità dei sordociechi e delle persone affette dallasindrome di Usher. In questa pubblicazione viene esposto il rapporto finale a conclusione delprogetto.

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Relazione Italiano C.I. 8548Coppa M.M., Gatto L., Andreoni M., Vaccaro D. Patterns di interazione tra bambini plurihandicaped i loro caregivers.Corso di formazione per insegnanti. Metodi educativi per persone con disabilità sensoriali gravi eplurime, Seminario Minore Regionale Potenza, 11-12-19-20-25, ottobre, 1999, Fondazione PercorsoVerde. Potenza pp. 10, 1999.

Questa relazione illustra alcune ipotesi scientifiche sulla qualità delle relazioni interpersonali ecomunicative tra bambini e ragazzi pluriminorati psicosensoriali ed i loro caregivers, basatesui lavori prodotti in questi anni dal Gruppo Europeo di studi per lo sviluppo della comunicazionenelle persone con sordocecità congenita, e sui presupposti teorici elaborati da Bowlby, Sterne Sameroff. Sono state studiate e approfondite, attraverso il videotape, la relazione diadicamadre -bambino disabile, l'interazione con i loro caregivers e, in particolare, con gli educatoridella Lega del Filo d'Oro.

Articolo Italiano C.I. 7315Coppa M.M., Leporoni F., Marincioni A., Pettinari P., Schiavoni A. L'insegnamento di abilitàcomunicative a bambini pluriminorati e/o sordo-ciechi. Parte Seconda.I care. riv. n. 3 CRO Centro Rieducazione Ortofonica. Firenze pp. 98-104, 1999.

L'articolo sintetizza una programmazione condotta all'interno del centro di riabilitazione dellaLega del Filo d'Oro per sviluppare la consapevolezza della comunicazione. Infatti, dopo aversuperato la fase in cui il soggetto comprende gesti, suoni o altri segnali che possono rappresentareoggetti, luoghi o azioni, occorre intervenire per dotare la persona di strumenti che gli permettanodi chiedere e scegliere cose motivanti e rilevanti. L'articolo propone le fasi dell'insegnamentodell'abilità di scelta con i metodi e i risultati conseguiti, utilizzando anche microswitches perla comunicazione in persone con gravi disabilità motorie.

Articolo Italiano C.I. 6473Coppa M.M., Marconi N., Orena E., Sartini C., Vaccaro D. L'insegnamento di abilità comunicativea bambini pluriminorati e/o sordo-ciechi. Prima Parte.I care. riv. n. 2 CRO Centro Rieducazione Ortofonica. Firenze pp. 42-48, 1999.

Le persone con plurihandicap raramente esibiscono richieste attive nella comunicazione, mentresi nota un maggiore sviluppo della componente recettiva, sia di tipo verbale, sia rispetto aicodici non verbali della comunicazione. L'articolo riporta una ricerca condotta dagli Autori susoggetti pluriminorati presenti all'interno della Lega del Filo d'Oro, analizzando la variabilecognitiva individuale dei utenti. Vengono presentate le varie tappe per insegnare le abilitàcomunicative in relazione ad oggetti e il materiale utilizzato partendo dall'imitazione dicomportamenti gestuali. Sono presenti schede di indagine sui rinforzi e i dati conclusivi dellaricerca.

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Articolo Italiano C.I. 7857Coppa M.M., Orrù N., Sartini C., Santiloni D., Acquaroli C., Asoli A. Autocontrollo posturaletramite switches con due giovani non vedenti.La Riabilitazione. riv. n. 4 Masson. Milano pp. 153-165, 1999.

Gli Autori presentano uno studio condotto con due giovani non vedenti pluriminorati in carrozzinafinalizzato al miglioramento dell'atteggiamento posturale attraverso switches connessi a unfeed-back uditivo e contingenze di rinforzo. I risultati, raccolti durante situazioni consuete eroutines di vita quotidiana, hanno evidenziato l'incremento dei tempi di autocontrollo posturalein entrambi i soggetti.

Articolo Inglese C.I. 7965Lancioni G.E., Campodonico F., Mantini M. Promoting mild physical exercise in a person withprofound multiple.Scandinavian Journal of behaviour therapy. riv. n. 28/3 Scandinavian University Press. Londonpp. 115-118, 1999.

La ricerca ha coinvolto un ragazzo pluriminorato grave cercando di sviluppare abilità di autonomianell'esercizio fisico attraverso prompt di orientamento automatizzati associati a tecniche dirinforzamento. Le attività sono state gradualmente estese fino a 60 minuti e i dati ottenuti hannomostrato che il soggetto ha raggiunto alti livelli di prestazione con effetti positivi sull'umore.

Articolo Inglese C.I. 7964Lancioni G.E., Mantini M. A corrective-feedback system for helping a person with multipledisabilities during indoor travel.Perceptual and motor skills. riv. n. 88 University of Montana. Missoula pp. 1291-1295, 1999.

Un sistema non invasivo vibratile è stato sperimentato dagli autori per correggere gli errorinello spostamento durante l'esecuzione di lavori all'interno presenti in una donna sorda conritardo mentale e problemi visivi. I dati ottenuti hanno permesso di verificare come l'ausiliofosse adeguato per direzionare correttamente la persona e mantenere l'autonomia nell'esecuzionedel compito.

Articolo Inglese C.I. 6470Lancioni G.E., Mantini M., O'Reilly M.F., Oliva D. An adapted acoustic orientation system forpromoting independent indoor travel and activity In persons with profound multiple disabilities.Journal of developmental and physical disabilities. riv. n. 11/1 Elsevier Science Ltd. Oxford, UKpp. 35-46, 1999.

Vengono presentati due studi per valutare l'efficacia di un sistema personalizzato di orientamentoacustico per facilitare l'autonomia nell'attività di lavoro in ambienti chiusi con persone adultepluriminorate gravi. Il sistema consisteva in uno strumento portatile di controllo in grado diattivare emittenti acustici programmati in relazione a percorsi stabiliti per le attività da svolgere.L'informazione acustica consisteva in messaggi attinenti al percorso da seguire. Si presentanoi risultati e si discutono le possibili implicazioni future.

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Articolo Inglese C.I. 5805Lancioni G.E., Oliva D. Using an orientation system for indoor travel and activity with personswith multiple disabilities.Disability and rehabilitation. riv. n. 21/3 Taylor & Francis Ltd. London pp. 124-127, 1999.

Una ricerca per rilevare la validità di uno strumento programmato con informazioni visive edacustiche al fine di favorire l'orientamento autonomo durante l'esecuzione di attività in personecon ritardo mentale e problemi visivi associati. I dati raccolti dimostrano la validità dellostrumento per l'orientamento negli spazi durante l'esecuzione di compiti e segnalano vantaggisia per la persona che per il personale impiegato nel trattamento riabilitativo.

Articolo Italiano C.I. 8124Sparabombe S., Zavaglia V. Programma di prevenzione orale per i pazienti disabili.Prevenzione & assistenza dentale. riv. n. 5 Masson. Milano pp. 29-35, 1999.

E' stato condotto uno studio longitudinale sulle condizioni di salute del cavo orale nei pazientipluriminorati psicosensoriali del Centro di Riabilitazione della Lega del Filo d'Oro dall'aprile 1994al novembre 1997. Nell'ambulatorio odontoiatrico è stato realizzato un programma di prevenzioneorale rivolto ai pazienti, ai loro genitori e agli operatori del settore educativo-riabilitativo. Perla valutazione dei risultati sono stati quantificati diversi indici: la presenza di carie nei permanentie nei decidui; l'indice di placca e l'indice paradontale della necessità di terapia.

2000Atti Inglese C.I. 10088

AA.VV. Terapia farmacologica e disturbi comportamentali in persone con disabilità gravi: qualerapporto.Schemi degli interventi proposti dai relatori Singh N. N., Ross D.E. Seminario Palazzo CampanaAula Magna, Osimo 27 ottobre, 2000 Lega del Filo d'Oro - ONLUS. Osimo pp. 26, 2000.

Nel corso del seminario tenutosi in Osimo su iniziativa della Lega del Filo d'Oro è stata presentatauna sintesi dell'approccio e della metodologia, utilizzata con successo, che abbina tecnichecognitivo-comportamentiste e farmaci. L'ìntervento può essere sintetizzato nel principio che ilcomportamento problema va visto anche come punto di forza per l'intervento e che la terapiafarmacologica deve essere altrettanto individualizzata come il trattamento riabilitativo pedagogico.Vengono riportati alcuni schemi presentati nel corso dell'intervento.

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Articolo Italiano C.I. 10140Ceccarani P., Storani E., Von Prondizinski S. La persona ipovedente e non vedente pluriminorata:quale riabilitazione.Il Fisioterapista. riv. n. 4 Edi Ermes. Milano pp. 39-43, 2000.

Il livello e la qualità delle attività e la partecipazione della persona ipovedente e non vedentepluriminorata alla vita quotidiana dipendono anche dalle competenze di orientamento e mobilità.La valutazione funzionale interdisciplinare delle competenze, potenzialità e limitazioni dellapersona, la scelta degli obiettivi e delle tecniche di insegnamento, l'adattamento dell'ambiente,il supporto degli ausili e della tecnologia sono fattori che favoriscono l'acquisizione delle abilitàdi orientamento e mobilità.

Articolo Italiano C.I. 9472Coppa M.M., Marconi N., Scalini L., Antonucci F., Fabbietti D., Natalini E. Autodeterminazionee continuità nella deambulazione autonoma in una ragazza non vedente pluriminorata: risultatidi un intervento riabilitativo.La Riabilitazione. riv. n. 33/3 Masson. Milano pp. 115-120, 2000.

L'intervento, realizzato con una ragazza non vedente pluriminorata, è stato finalizzato alsuperamento di problemi legati all'autodeterminazione comportamentale e all'iniziativaindipendente in compiti motori quali salire o scendere le scale e altri percorsi interni. L'interventoeducativo-riabilitativo, basato su un pacchetto di procedure di tipo cognitivo-comportamentale,ha determinato un notevole incremento delle abilità di autodeterminazione negli spostamenti,compresi quelli lungo le scale. I dati della generalizzazione e il mantenimento delle abilitàacquisite evidenziano i risultati positivi del lavoro.

Relazione Italiano C.I. 10139Giorgetti L. La comunicazione e la persona sordocieca.Atti del 2° Convegno nazionale sulla lingua dei segni, Viaggio nella Città invisibile, Genova 25/27settembre, 1998 Edizioni del Cerro. Tirrenia pp. 459-460, 2000.

La relazione offre una riflessione sulla Lis tattile utilizzata come sistema comunicativo per lepersone sordocieche, le quali devono adottare delle strategie specifiche per comunicare. LaLega del Filo d'Oro sta elaborando un progetto per formare delle guide-interpreti capaci dioperare efficacemente con le persone sordocieche.

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Articolo Inglese C.I. 9609Lancioni G.E., Gigante A., O'Reilly M.F., Oliva D., Montironi L. Indoor travel and simple tasksas physical exercise for people with profound multiple disabilities.Perceptual and motor skills. riv. n. 91 University of Montana. Missoula pp. 211-216, 2000.

La ricerca ha impegnato due donne con ritardo mentale grave e problemi visivi con l'obiettivodi verificare l'efficacia di un supporto tecnologico per migliorare il tempo di lavoro svolto inambienti interni con richieste di abilità semplici. I dati indicano che ambedue le partecipantihanno raggiunto l'obiettivo ipotizzato con vantaggi anche a livello fisico, grazie all'attivitàmotoria effettuata.

Articolo Inglese C.I. 9673Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Campodonico F. Assisted ambulation and activity for restless orpassive persons with profound multiple disabilities: assessing performance and preferences.Behavioral interventions. riv. n. 15/4 John Wiley & Sons Ltd. London pp. 331-343, 2000.

Due persone adulte pluriminorate gravi con comportamenti passivi sono state coinvolte in dueprogetti che prevedevano lo svolgimento di attività occupazionali con aiuto da parte di robotper la mobilità in un ambiente ampio e completa autonomia in un altro limitato. Si intendevavalutare l'abilità dimostrata nel compito in relazione all'autonomia nel lavoro, alla deambulazionee ai comportamenti problematici. I dati hanno evidenziato che la condizione con robot permettevabuone performance e abbassamento dei comportamenti problematici con la preferenza di questasituazione da parte dei due soggetti.

Articolo Inglese C.I. 9610Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Campodonico F., Serenelli S. Use of anticipatory cues to reducedependence on physical prompts by an adolescent with multiple disabilities.Scandinavian Journal of behaviour therapy. riv. n. 29/1 Scandinavian University Press. London pp. 37-47, 2000.

Un aiuto vibratile attivato a distanza è stato utilizzato con persone pluriminorate nel tentativodi ridurre la loro dipendenza dai prompt fisici del personale di assistenza. I risultati hannoindicato che questa modalità è effettivamente valida allo scopo, tanto che anche dopo laconclusione della ricerca questa modalità può offrire opportunità per migliorare l'autonomia.

Articolo Inglese C.I. 12170Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Serenelli S., Campodonico F. Alarm signals and prompts toeliminate large urinary accidents in a woman with multiple disabilities.Scandinavian Journal of behaviour therapy. riv. n. 29/2-3 Scandinavian University Press. Londonpp. 152-155, 2000.

Sono stati utilizzati dei sensori di allarme per aiutare una ragazza pluriminorata a ridurre gliincidenti per la mancanza del controllo sfinterico e recarsi in bagno. Grazie a questo sensoreè stato possibile ridurre la quantità dell'urina persa e insegnare alla ragazza a recarsi in bagnoappena il sensore avvertiva i primi segnali di bagnato.

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Relazione Inglese C.I. 9319Storani E., Von Prondzinski S., Ceccarani P. The importance of the quality of the environmentfor multisensory handicapped people.10th International Mobility Conference, A brighter vision for the future, University of Warwick, UK4-7 August 2000 University of Warwick. London, pp. 363-366, 2000.

Nel corso della relazione sono state presentate alcune caratteristiche dei servizi della lega delFilo d'oro, in particolare l'organizzazione e la strutturazione dettagliata degli spazi interni edesterni del centro Riabilitativo. Si è messo l'accento sull'importanza della attenzione da dareall'ambiente e all'arredo per rispondere alle necessità della persona con deficit della vista,sordocieca e/o pluriminorata.

2001Testo Italiano C.I. 10777

AA.VV. Sens-azioni. Progetti d'arredo per l'autonomia del quotidiano.Progetto Lesmo - Lega del Filo d'Oro - ONLUS, Milano pp. 20, 2001.

Uno degli obiettivi della Lega del Filo d'Oro è quello di trasferire sul territorio l'esperienzamaturata nei 35 anni di attività, ponendo le condizioni per offrire risposte più dirette e adeguatealla crescente domanda di intervento. Nella direzione di uno sviluppo sempre maggiore e diuna presenza più attiva sul territorio si inserisce il progetto per la realizzazione a Lesmo di unCentro socio sanitario residenziale sperimentale per sordociechi e pluriminorati psicosensorialiadulti. Grazie alla collaborazione dell'associazione D. Gazzola si è affrontato lo studio perl'arredamento della residenza, con riferimento all'Universal Design. Le proposte sono riportatedettagliatamente nel testo, con immagine e scrittura in braille.

Relazione Italiano C.I. 11428Ceccarani P. La comunicazione alternativa.Atti del 33° congresso AIOrAO Comunicare con gli occhi e non solo. Corso di aggiornamento: larefrazione, Assisi 14-16 settembre, 2001 AIORAO Associazione Italiana Ortottisti Assistenti inOftalmologia. Assisi p. 4, 2001.

Abstract dell'intervento dedicato alla comunicazione alternativa da utilizzare con le personepluriminorate psicosensoriali. Tra i vari sistemi sono stati presi in considerazione quellooggettuale, pittografico, gestuale, Lis tattile, Tadoma, Malossi e Braille.

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Articolo Italiano C.I. 12176Coppa M.M., Borocci D., Cappanera R., Renzi C., Cavalletti R. Movimento e salute in ragazzicon ritardo mentale grave e plurihandicap: il progetto Tutti in Forma.La Riabilitazione. riv. n. 4 Masson. Milano pp. 157-165, 2001.

Lo studio presenta i dati raccolti in un campione di sei giovani con ritardo mentale grave eplurihandicap, impegnati in un programma di attività motoria. L'obiettivo era valutare gli effettidi un programma giornaliero che prevedeva esercizi fisici motivanti e adattati alle esigenzeindividuali dei singoli soggetti, attraverso una serie di parametri clinici, come la frequenzacardiaca, il peso e la densitometria ossea. I risultati non evidenziano cambiamenti significativinei valori presi in considerazione, ma è da considerare il tentativo di evidenziare il ruolodell'attività motoria nella prevenzione dei problemi gravi di tipo organico come l'osteoporosie l'obesità. È importante che educatori e genitori tengano in considerazione i progressi dellapersona pluriminorata al fine di valutare sistematicamente e periodicamente gli effetti e ivantaggi dell'attività motoria.

Articolo Italiano C.I. 12316Coppa M.M., Orena E., Calzolari C., Sartini C., De Santis R., Corradini A. Trattamento conmelatonina dei disturbi del sonno in pluriminorati sensoriali.Handicap Grave. riv. n. 2/3 Centro Studi Erickson. Trento pp. 321-330, 2001.

Gli autori hanno realizzato uno studio con tre ragazzi pluriminorati sensoriali con lo scopo diverificare l'efficacia della melatonina nella regolazione dei ritmi sonno-veglia in soggetti nonvedenti e con grave ritardo mentale. Si studia anche l'effetto del farmaco nella dimensioneadattivo-sociale e comportamentale. I risultati dimostrano che il trattamento con la melatoninacostituisce un intervento efficace e poco intrusivo, che non dà effetti collaterali negativi oassuefazione. Non sono state evidenziate inoltre correlazioni con un abbassamento del livellodi vigilanza attentiva e con deficit di apprendimento.

Articolo Italiano C.I. 10478Coppa M.M., Orena E., Santoni F., Dolciotti C., Giampieri I., Schiavoni A. Musicoterapia epatterns di interazione e comunicazione con bambini pluriminorati: un approccio possibile.Musica et terapia. riv. n. 1 Edizioni Cosmopolis. Torino pp. 38-44, 2001.

Gli autori presentano il trattamento di una bambina pluriminorata attraverso l'interventomusicoterapico per stimolare l'interesse e la reattività della bambina tramite sequenzeritmico/sonore, all'interno di interazioni ben regolate. Analizzando circa 160 sessioni dimusicoterapia in un arco di 3 anni, documentate sistematicamente in 3 video, si può notareun'evoluzione nei comportamenti e atteggiamenti della bambina nell'interazione con lamusicoterapia.

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Articolo Italiano C.I. 10214Coppa M.M., Orena E., Filiali S., Dolciotti C., Meriggi O. Utilizzo di switches per stimolarerisposte comunicative attive in bambini con gravi deficits sensoriali e psicofisici: analisi preliminaredei risultati.I care. riv. n. 1 CRO Centro Rieducazione Ortofonica. Firenze pp. 24-30, 2001.

Lo studio presentato è stato condotto dall'equipe e dagli operatori del Centro di riabilitazionedella Lega del Filo d'Oro con alcuni bambini e ragazzi ricoverati per trattamenti intensivi di circaun mese. Obiettivo dello studio era valutare i benefici dell'utilizzo di switches per stimolarerisposte comunicative attive in bambini con gravi deficits sensoriali e psicofisici. L'ausilio offrivaoccasioni di promuovere nel bambino la consapevolezza della possibilità di controllo di personeed oggetti del suo ambiente. L'articolo espone le condizioni procedurali dell'insegnamento, ilmateriale utilizzato, le sessioni di apprendimento, le metodologie di insegnamento e i risultatiottenuti.

Articolo Italiano C.I. 10241Coppa M.M., Storani E., Orena E., Fanelli V., Paolinelli A.M. Programmi di orientamento emobilità con bambini e ragazzi pluriminorati psicosensoriali. Parte prima: l'insegnamento delletecniche di accompagnamento e protezione in spazi interni.Tiflologia per l'integrazione. riv. n. 1 UIC. Roma pp. 21-27, 2001.

I bambini, che presentano combinazioni di deficit sensoriali e ritardo mentale grave incontranonotevoli difficoltà nello sviluppo di abilità di deambulazione e spostamento. Questo determinala limitazione degli spostamenti finalizzati ai soli contesti di vita quotidiana e il permanere insituazioni ambientali protette, come possono essere i contesti riabilitativi. L'articolo introduceuna serie di interventi che descrivono le procedure di insegnamento adottate in tre diversiprogetti sperimentali realizzati con bambini e ragazzi ospitati presso la Lega del Filo d'Oro.

Articolo Italiano C.I. 10778Coppa M.M., Storani E., Gambini F., Lanari R., Balducci P. Programmi di orientamentoe mobilità con bambini e ragazzi pluriminorati psicosensoriali. Parte seconda: l'insegnamentodelle abilità di autonomia ed orientamento in spazi esterni con un ragazzo ipovedente.Tiflologia per l'integrazione. riv. n. 2 UIC. Roma pp. 12-19, 2001.

L'acquisizione di un livello soddisfacente di autonomia e di indipendenza è uno degliobiettivi prioritari per le persone che presentano gravi deficit sensoriali e ritardo mentalegrave. All'interno di queste tematiche acquistano particolare rilievo i problemi legatiall'orientamento e mobilità nello spazio urbano per le persone con grave deficit visivo.Lo scopo di questo lavoro è stato infatti quello di insegnare ad attraversare la strada inmaniera autonoma ad un ragazzo ipovedente.

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Articolo Italiano C.I. 11394Coppa M.M., Storani E., Gambini F., Lanari R., Sartini C., Bambozzi F., Coppari B. Programmidi orientamento e mobilità con bambini e ragazzi pluriminorati psicosensoriali. Parte terza:l'insegnamento, a una ragazza ipovedente e pluriminorata, dei prerequisiti per la mobilità el'orientamento spaziale con la sedia a rotelle.Tiflologia per l'integrazione. riv. n. 3 UIC. Roma pp. 13-19, 2001.

Il progetto, presentato in questo articolo, ha come obiettivo principale l'aumento o il potenziamentodella abilità di mobilità e orientamento di una ragazza pluriminorata psicosensoriale, mediantelo sviluppo delle microcompetenze psicomotorie, percettivo-cognitive e psicosociali. La ragazzacoinvolta nel progetto di orientamento spaziale utilizzava per gli spostamenti una sedia a rotelleper la presenza di un deficit anche motorio.

Articolo Inglese C.I. 12174Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Campodonico F., Mantini M. Promoting performance fluency ina person with profound intellectual disability and blindness.Behavior and cognitive psychotherapy. riv. n. 29 Cambridge University Press. United Kingdompp. 373-377, 2001.

Per promuovere la continuità al compito in persone pluriminorate psicosensoriali, gli autorihanno condotto una ricerca utilizzando contemporaneamente prompt verbali (attraverso untrasmettitore portatile programmato) e rinforzi. Valutando i tempi di percorrenza e le attivitàsvolte si è potuto rilevare l'efficacia di questa tecnica.

Articolo Inglese C.I. 12172Lancioni G.E., Campodonico F., Mantini M. Supporting independent indoor travel of people withblindness and intellectual disability with reduced frequencies of auditory cues.Perceptual and motor skills. riv. n. 92 University of Montana. Missoula pp. 83-88, 2001.

La ricerca ha voluto verificare la possibilità di utilizzare informazioni acustiche a bassa frequenzaper supportare il lavoro in ambienti interni di persone non vedenti con ritardo mentale grave.Con i soggetti che hanno mostrato di aver raggiunto buoni livelli di prestazione si è procedutoa ridurre ulteriormente la frequenza e sono stati ottenuti ugualmente buoni risultati. Si discutonole opportunità emerse da questo studio.

Articolo Inglese C.I. 12171Lancioni G.E., Mantini M., Groeneweg J. Assisted ambulation and activities for persons withprofound multiple disabilities: assessing different ambulation levels.Perceptual and motor skills. riv. n. 92 University of Montana. Missoula pp. 930-932, 2001.

Due soggetti con pluriminorazioni gravi sono stati inseriti in due situazioni occupazionali cheprevedevano la presenza, con tempi diversi, di un robot programmato per aiutare neglispostamenti tra le varie attività. Sono risultati migliorati i tempi impiegati per effettuare glispostamenti e interessanti indicazioni sui comportamenti problematici mostrati.

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Articolo Inglese C.I. 12173Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Cognini I., Serenelli S. Cooperative task performance andpreferences of people with multiple.Perceptual and motor skills. riv. n. 92 University of Montana. Missoula pp. 1199-1201, 2001.

La ricerca ha documentato come quattro adulti pluriminorati hanno potuto acquisire con successoabilità di cooperazione (lavoro in coppia) e indicare la preferenza di questa modalità in alternativaalla situazione di lavoro da solo. Si analizzano i risultati conseguiti anche alla luce di studiprecedenti condotti dall'autore.

Articolo Inglese C.I. 10884Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Oliva D., Coppa M.M. A microswitch for vocalization responses tofoster environmental control in children with multiple disabilities.JIDR Journal of intellectual disability research. riv. n. 45/3 Blackwell Scientific Publications. Oxfordpp. 271-275, 2001.

La ricerca ha voluto verificare come bambini pluriminorati possano apprendere ad utilizzareun switch che invia messaggi acustici finalizzati a facilitare l'interazione con l'ambiente. I risultatiottenuti sono positivi e i bambini hanno aumentato le loro risposte vocali durante il trattamento.

Articolo Inglese C.I. 11208Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Oliva D., Coppa M.M. Using multiple microswitchesto promote different responses in children with multiple disabilities.Research in developmental disabilities. riv. n. 22/4 Elsevier Science Ltd. New York pp. 309-318, 2001.

Vengono verificate le opportunità offerte dall'utilizzo di microswitches per controllare alcunecondizioni ambientali da parte di ragazzi pluriminorati. I switch sono stati utilizzati in modosperimentale con tre soggetti cercando di rilevare l'incidenza della possibilità offerta dallapresenza di più opportunità di scelta e di input ambientale.

Regesto Inglese C.I. 10921Santoni F., Vigo C.M. Music therapy at the Lega del Filo D'Oro.5th European Music therapy congress, Castel dell'Ovo, Napoli 20-24 aprile 2001. EMTC EuropeanMusic Therapy Confederation. Napoli p. 79, 2001.

L'abstract accenna all'intervento di musicoterapia con persone sordocieche pluriminoratepsicosensoriali praticato alla Lega del Filo d'Oro. I metodi e la programmazione sono basatisulle caratteristiche personali dell'individuo, con tecniche e strategie mirate si cerca di sviluppareun'intensa relazione intersoggettiva con l'utente inserendo la relazione terapeutica in attivitàmultidisciplinari.

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Video Inglese C.I. 14719Santoni F., Vigo C.M. Music therapy at the Lega del Filo D'Oro institute Subject: Mario.5th European Music therapy congress, Castel dell'Ovo, Napoli 20-24 aprile 2001 Lega del Filo d'Oro- ONLUS. Osimo Durata 6', 2001.

Video presentato per illustrare l'intervento della musicoterapia con persone sordo-cieche e/opluriminorate psicosensoriali. Viene presentata la metodologia utilizzata per sviluppare un'intensarelazione intersoggettiva con l'utente impostando la relazione terapeutica con le altre attivitàmultidiscipinari. I metodi e la programmazione sono basati su informazioni e caratteristichepersonali.

Video Inglese C.I. 14720Santoni F., Vigo C.M. Music therapy at the Lega del Filo D'Oro Subject: Maria Rita.5th European Music therapy congress, Castel dell'Ovo, Napoli 20-24 aprile 2001 Lega del Filo d'Oro- ONLUS. Osimo Durata 10', 2001.

Gli autori hanno realizzato un video per illustrare l'intervento della musicoterapia con personesordo-cieche e/o pluriminorate psicosensoriali. Si cerca di creare un'intensa relazione intersoggettivacon l'utente impostando la relazione terapeutica con le altre attività multidiscipinari. I metodie la programmazione sono basati su informazioni e caratteristiche personali e su tecniche estrategie mirate.

2002Video Inglese C.I. 13073

AA.VV. Horizon. Lega del Filo d'oro presents.Progetto Horizon. Lega del Filo d'Oro - ONLUS. Osimo Durata 6', 2002.

La videocassetta propone le principali fasi di attuazione del progetto Horizon in collaborazionecon la Regione Marche e il Ministero del Lavoro. La Lega del Filo d'Oro presenta l'esperienzadel progetto New opportunities in working life for deafblind people, Horizon. 2° fase 1997-1999, inteso a migliorare le prospettive di occupazione dei portatori di handicap e, in particolarmodo, quello delle persone sordocieche pluriminorate. Obiettivo del progetto era quello diprodurre linee guida internazionali sulla formazione e divulgarle.

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Articolo Italiano C.I. 14077Coppa M.M., De Luca R., Caselli S. Insegnare abilità di comunicazione produttiva a ragazzipluriminorati attraverso un sistema portatile di oggetti di riferimento. Parte Prima: un programmadi insegnamento con un ragazzo sordo-cieco.I care. riv. n. 4 CRO Centro Rieducazione Ortofonica. Firenze pp. 121-124, 2002.

Gli autori, dopo aver descritto i limiti nella competenza della comunicazione nel pluriminorato,illustrano i diversi programmi di sviluppo delle abilità di comunicazione attiva. Uno degli aspettimaggiormente problematici nell'applicazione di programmi riabilitativi, rivolti a persone congravi deficit sensoriali e/o cognitivi, riguarda l'insegnamento di abilità di comunicazioneaumentativa, in termini di accesso a più modalità e tipi di comunicazione, ed alternativa, cioèrelativa alle strategie di comunicazione che suppliscono la difficoltà di sviluppo, se non lacompleta assenza, del linguaggio verbale.

Articolo Italiano C.I. 12899Coppa M.M., Gatto L., Accorroni F., Giacconi B. Attività ricreative e tempo libero. Vincoli opossibilità per la persona con plurihandicap.Tiflologia per l'integrazione. riv. n. 2 UIC. Roma pp. 39-46, 2002.

Nel tentativo di definire dimensioni obiettive del concetto di qualità della vita, possiamo affermareche il numero e la qualità delle interazioni interpersonali soddisfacenti, la possibilità di accessoe di partecipazione sociale, il grado di benessere siano elementi significativi e guida per unpercorso riabilitativo. All'interno di questa definizione, entra anche il tema del tempo libero,che spesso in riabilitazione, viene considerato come momento ricreativo, e quindi, come merostrumento di socializzazione.

Relazione Italiano C.I. 12879Fiordoliva A. Il Teatro libera l'handicap. La testimonianza. Workshop n. 19. Il teatro e il supera-mento dell'handicap.3° Convegno Qualità dell'integrazione nella scuola e nella società, Rimini 9-11 novembre2001. Vol. II Erickson Portale Internet. Osimo pp. 24-29, 2002.

L'autrice riporta la propria esperienza di volontaria alla Lega del Filo d'Oro. In particolaresintetizza l'attività svolta dagli adulti sordociechi della comunità Kalorama. In particolare sisofferma sull'attività svolta con interesse ed entusiasmo assieme all'equipe del Centro e alleoperatrici per promuovere le abilità sociali attraverso l'attività teatrale.

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Articolo Inglese C.I. 14085Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Campodonico F., Mantini M. Increasing indices of happiness andpositive engagement in persons with profound multiple disabilities.Journal of developmental and physical disabilities. riv. n. 14/3 Kluwer Academic/Plenum Publishers.New York pp. 231-238, 2002.

La ricerca ha voluto valutare il beneficio della stimolazione corporea in termini di serenità egradevolezza in quattro persone pluriminorate gravi. È stata utilizzata una strategia di variazionesistematica dello stimolo per proporre diverse modalità e sono state rilevate le variazioni negliindici prefissati. Due dei quattro soggetti hanno esibito aumenti negli indicatori di felicità e digradevolezza del contatto. Gli altri due hanno manifestato una felicità più contenuta, macomunque più accentuata in confronto al periodo precedente l'intervento.

Articolo Inglese C.I. 12991Lancioni G.E., O'Reilly M., Singh N.N., Oliva D., Groeneweg J. Impact of stimulation versusmicroswitch-based programs on indices of happiness of people with profound multiple disabilities.Research in developmental disabilities. riv. n. 23/2 Pergamon Press Ltd. New York pp. 149-160, 2002.

Una ricerca mirata a valutare l'impatto di un programma che utilizzava microswitches ambientaliin base al livello di soddisfazione dimostrato e confrontare questa modalità con quella consuetadel ricorso a stimoli. Due su tre soggetti coinvolti hanno manifestato di preferire i switch moltopiù dell'altra modalità.

Articolo Inglese C.I. 12456Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Campodonico F. Promoting fluency of performance of self-helptasks with a person with multiple disabilities.Behavioral interventions. riv. n. 17/1 John Wiley & Sons Ltd. London pp. 15-20, 2002.

Per migliorare l'autonomia in un ragazzo pluriminorato gli autori hanno elaborato un progettoche prevedeva l'utilizzo di suoni gradevoli e aiuti verbali. I dati hanno confermato la validitàdel progetto nel ridurre i tempi impiegati dal ragazzo per vestirsi e lavarsi. La momentaneainterruzione del prompt a sei mesi dall'inizio del progetto ha determinato il peggioramento dellaprestazione. Si analizzano i risultati conseguiti.

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Articolo Inglese C.I. 13129

Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Campodonico F., Oliva D. Promoting funtional activity engagementat appropriate times with people with multiple disabilities.Perceptual and motor skills. riv. n. 94 University of Montana. Missoula pp. 1214-1218, 2002.

Uno studio finalizzato ad insegnare abilità di autonomia funzionale all'interno di compiti definiticon tre persone pluriminorate. Sono stati approntati sistemi di allarme elettronico che produconovibrazioni collegati ad un pannello sul quale si trovano informazioni tattili relative alle attivitàproposte. I dati ottenuti hanno dimostrato acquisizione dell'abilità richiesta e la non dipendenzada supervisori. Questa modalità potrebbe risultare efficace per la gestione di momenti occupazionaliassistiti.

Articolo Inglese C.I. 12372

Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Oliva D. Engagement in cooperative and individual tasks: assessingthe performance and preferences of persons with multiple disabilities.JVIB Journal of visual impairment & blindness. riv. n. 96/1 AFB American Foundation for the blindPress. New York pp. 50-53, 2002.

Una delle aree più importanti da sviluppare in soggetti con pluriminorazione psicosensorialegrave è l'attività occupazionale e l'autonomia nello svolgimento di compiti, in modo da nonrichiedere continuamente la supervisione da parte del personale incaricato. Spesso però lapersona vive in situazione di isolamento e la sottrazione del supervisore può accentuare lacarenza di relazioni sociali. Per questo gli autori riportano l'esito di una ricerca che ha volutoverificare la possibilità di impegnare quattro persone in attività di collaborazione durante losvolgimento di lavori già in grado di svolgere in modo autonomo.

Articolo Inglese C.I. 13033

Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Oliva D., Singh N.N., Coppa M.M. Multiple microswitches formultiple responses with children with profound disabilities.Cognitive behaviour therapy. riv. n. 31/2 Taylor & Francis Ltd. New York pp. 81-87, 2002.

La ricerca ha voluto valutare la possibilità di utilizzo di più microswitches in grado di attivarevarie risposte in bambini con disabilità gravi. Per questo sono stati utilizzati tre switches conciascuno dei due bambini impegnati nel progetto. Ogni switch è stato introdotto singolarmentee permetteva di ottenere una risposta sollecitata in modo gradevole al bambino dall'ambiente.Quando i bambini hanno potuto disporre di tutti e tre gli ausili contemporaneamente si ècostatato l'aumento significativo delle risposte. Si analizzano i possibili sviluppi offerti da questecondizioni ambientali.

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Articolo Inglese C.I. 13710Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Singh N.N., Oliva D., Marziani M., Groeneweg J. A socialvalidation assessment of the use of microswitches with persons with multiple disabilities.Research in developmental disabilities. riv. n. 23/5 Elsevier Science Ltd. New York pp. 309-319,2002.

Obiettivo della ricerca era valutare la validità dell'utilizzo di microswitches in programmi miratia favorire le interazioni tra persone pluriminorate. Nella prima parte dello studio 32 educatorihanno visto una serie di filmati relativi alle interazioni di sei persone pluriminorate che utilizzavanodei microswitches, nella seconda parte altri 40 educatori e 44 persone, che facevano parte dellostaff, hanno visionato filmati che mostravano strategie sistematiche di stimolazione con quattroadulti. Utilizzando un questionario è stato possibile rilevare che la condizione con i switchesera preferibile a quella con stimolazione. Si analizzano alcuni aspetti per lo sviluppo di questemetodologie.

Articolo Inglese C.I. 13130Lancioni G.E., Singh N.N., O'Reilly M.F., Oliva D. Using a hand-tap response with a vibrationmicroswitch with students with multiple disabilities.Behavioural and Cognitive Psychotherapy. riv. n. 30 United Kingdom pp. 237-241, 2002.

Proporre l'utilizzo di microswitches ad alunni pluriminorati per ottenere determinate risposteè abbastanza difficile. Gli autori di questa ricerca hanno voluto verificare la possibilità di utilizzaredei tasti associati a vibrazioni con due persone pluriminorate. La verifica, condotta anche adistanza di qualche mese dall'apprendimento, ha mostrato sia l'apprendimento avvenuto, siail buon livello di mantenimento.

Relazione Italiano C.I. 12878Marconi N. Il Teatro libera l'handicap. Il progetto workshop n. 19. Il teatro e il superamentodell'handicap.3° Convegno Qualità dell'integrazione nella scuola e nella società, Rimini 9-11 novembre2001. Vol. II Erickson Portale Internet. Trento pp. 30-33, 2002.

La relazione propone l'esperienza teatrale condotta nel centro di riabilitazione della Lega delFilo d'Oro. Il teatro trova la sua ragion d'essere in un'ottica di intervento riabilitativo globale,che investe pertanto tutte le aree di intervento educativo, dall'autonomia personale,all'orientamento, all'area socio affettiva e ricreativa. L'obiettivo prioritario dell'esperienza si èconcretizzato nell'opportunità di offrire la possibilità di identificarsi con un personaggio in unruolo diverso dal proprio, di vivere la finzione, di rispettare i tempi ed i ritmi di una conversazioneinnaturale, intesa come predeterminata nei ritmi e nei contenuti pur mantenendosi spontaneanella forma.

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Articolo Italiano C.I. 13031Marconi N. Progetto di tutoring con due persone sordocieche adulte.Oltre il confine. riv. n. 3 IRiFoR. Roma pp. 13-15.

L'articolo riporta un progetto, svolto presso la Lega del Filo d'Oro, consistente in un processodi tutoring, che ha visto coinvolti due utenti della Comunità Kalorama entrambi sordociechi.Il tutore aveva 60 anni mentre il tutee (la persona a cui è rivolto il programma di apprendimento)era un giovane di 30. Il progetto per l'apprendimento di abilità relazionali complesse è statorealizzato nel corso di un programma occupazionale di impagliatura di sedie.

2003Articolo Italiano C.I. 14607

Coppa M.M., Sartini C., Orena E. Giudizi e pregiudizi sulla comunicazione facilitata. L'impattorelazionale del metodo sul sistema famiglia e sui servizi riabilitativi.Difficoltà di apprendimento. riv. n. 8/3 Centro Studi Erickson. Trento p. 353-361, 2003.

La comunicazione facilitata è una strategia di comunicazione che ha suscitato molte discussionie polemiche, in merito soprattutto all'attendibilità delle risposte prodotte che, come molti studiscientifici hanno evidenziato, dipendono fortemente dal livello di meditazione attuato dalfacilitatore. Questo contributo, che parte da una serie di osservazioni e valutazioni obiettiveeffettuate con due ragazzi pluriminorati avviati alla comunicazione facilitata, cerca di stimolareuna riflessione sul significato che, sul versante relazionale, la comunicazione facilitata assumeper la famiglia e quale ruolo i servizi riabilitativi giocano all'interno di sottili strategie ed equilibriprodotti dagli attori coinvolti.

Relazione Italiano C.I. 18760Coppa M. M., Sartini C., Orena E. Giudizi e pregiudizi sulla comunicazione facilitata. L'impattorelazionale sul sistema famiglia e sui servizi riabilitativi.4° Convegno internazionale. Qualità dell'integrazione nella scuola e nella società, Rimini 14-15-16 novembre 2003. Erickson Portale Internet. Osimo 2003 pp. 17

La relazione, presentata in formato powerpoint, suggerisce alcune indicazioni utili sullacomunicazione facilitata, richiama alcuni cenni storici, presenta come si usa e come se neabusa. Sono integrati i parametri di indagine e verifica e l'approccio relazionale con la famigliae sui servizi riabilitativi.

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Relazione Italiano C.I. 18766Coppa M. M., Sartini C., Orena E., Marconi N., Orlandoni M. Educazione alle autonomie socialie alla partecipazione attiva nella comunità La costruzione delle basi per lo sviluppo sociale edinterpersonale.4° Convegno internazionale. Qualità dell'integrazione nella scuola e nella società, Rimini 14-15-16 novembre 2003. Erickson Portale Internet. Osimo 2003.

La relazione, corredata di illustrazioni in diapositive, indica con particolare successione i passaggidei metodi e le tecniche utilizzate con soggetti pluriminorati dall'equipe della Lega del Filo d'Oro.Il Centro si avvale dell'integrazione di vari sistemi comunicativi che si supportano a vicenda.Per facilitare l'apprendimento con persone pluriminorate psicosensoriali si utilizzano ausili,sensori (switch e microswitch) anche in ambienti esterni.

Articolo Italiano C.I. 14786Coppa M.M., Matuli V., Rizzo T., Marsigliani C. Insegnare abilità di comunicazione attiva capacitàdi scelta ad un ragazzo cieco pluriminorato attraverso un sistema portatile di oggetti di riferimento.Parte seconda: un sistema di speech out per la comunicazione in ambenti.I care. riv. n. 1 CRO Centro Rieducazione Ortofonica. Firenze pp. 33-36, 2003.

In questo secondo studio, finalizzato all'utilizzo funzionale di un sistema comunicativo in gradodi mettere in condizione un soggetto gravemente disabile di esprimere richieste anche inambienti esterni, è stato utilizzato un ausilio elettronico, una sorta di marsupio parlante,provvisto di un output di tipo vocale.

Relazione Italiano C.I. 18759Gatto L., Orlandoni M., Marconi N., Giacconi B. Educazione alle autonomie sociali e allapartecipazione attiva nella comunità. Dalla Socializzazione alla Integrazione.4° Convegno internazionale. Qualità dell'integrazione nella scuola e nella società, Rimini 14-15-16 novembre 2003. Erickson Portale Internet. Osimo 2003

La relazione, corredata da illustrazioni in diapositive, propone la visione funzionalista Americanadegli anni 70 e la visione olistica della qualità di vita. Indica le fasi di come costruire un progettosocializzante integrativo nel territorio, nozioni generali della comunicazione e, come momentoriabilitativo, il ruolo dell'operatore e le verifiche utilizzate dall'équipe della Lega del Filo d'Oro.

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Articolo Inglese C.I. 14642Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Singh N.N., Oliva D., Campodonico F., Groeneweg J. Stimulationand microswitch-based programs for enhancing indices of happiness: a maintenance assessment.Behavioral interventions. riv. n. 18/1 Pergamon Press Ltd. Exeter pp. 53-62, 2003.

Lo studio valuta come programmi di stimolazione e l'utilizzo di microswitches possono mantenereil loro effetto gradevole nel tempo in base ad indicatori di serenità. Le persone coinvolte inricerche di questo tipo hanno continuato ad usufruire di questi programmi per altri cinque osei mesi dopo il termine della ricerca. I dati di mantenimento hanno evidenziato che gli indicatoridi serenità e gradevolezza sono aumentati o rimasti invariati, solo in un caso sono diminuiti.Si discutono alcuni aspetti procedurali e le opportunità per studi futuri.

Articolo Inglese C.I. 17513Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Singh N.N., Oliva D., Groeneweg J. Using microswitches withpersons who have profound multiple disabilities: evaluation of three cases.Perceptual and motor skills. riv. n. 97 University of Montana. Missoula pp. 909-916, 2003.

La ricerca ha voluto verificare se un programma con l'utilizzo di microswitches potesse essereutile per facilitare la comunicazione in soggetti pluriminorati gravi. Per questo sono statisperimentati uno o più switches con tre soggetti sollecitandoli a produrre situazioni gradevoliattraverso l'attivazione con i pulsanti. Sono stati ottenuti aumenti considerevoli delle rispostee il mantenimento è stato significativo per due di loro.

Articolo Inglese C.I. 16046Lancioni G.E., Singh N.N., O'Reilly M.F., Campodonico F., Scalini L., Oliva D. Extending theuse of familiar microswitches to difficult daily situations: two case evaluations.Perceptual and motor skills. riv. n. 96 University of Montana. Missoula pp. 927-930, 2003.

Si è voluto valutare con questo studio la possibilità di estendere ad altre situazioni difficilil'utilizzo di facilitatori efficaci come i microswitches, già utilizzati da due adulti pluriminorati. Idati ottenuti da questa ricerca hanno dimostrato come questa procedura non solo ha permessodi migliorare la performance delle abilità considerate, ma è intervenuta positivamente sull'umoree sulla qualità della vita quotidiana.

Articolo Inglese C.I. 14771Lancioni G.E., Singh N.N., O'Reilly M.F., Oliva D. Extending microswitch-based programs forpeople with multiple disabilities: use of words and choice opportunities.Research in developmental disabilities. riv. n. 24/2 Elsevier Science Ltd. New York pp. 139-148, 2003.

Due persone pluriminorate sono state inserite in un progetto per valutare un programma cheprevedeva l'utilizzo di microswitch per effettuare scelte o richieste. Il programma prevedeva lageneralizzazione in ambiente quotidiano e ai microswitch erano associate opportunità di stimolazionidiverse. L'utilizzo dello switch è stato appreso rapidamente e sono state introdotte simultaneamentetre possibilità di scelta. I dati ottenuti anche dopo l'intervento indicano che questo tipo di richiestacon attivazione di messaggio verbale è una tecnica valida e funzionale.

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Articolo Inglese C.I. 16377Lancioni G.E., Singh N.N., O'Reilly M.F., Oliva D., Campodonico F., Groeneweg J.Assessing the effects of automatically delivered stimulation on the use of simple exercise tools bystudents with multiple disabilities.Research in developmental disabilities. riv. n. 24/6 Elsevier Science Ltd. New York pp. 475-484, 2003.

Gli autori hanno voluto valutare gli effetti positivi sull'umore in relazione a stimolazioni prodotteautomaticamente dall'utilizzo di una cyclette da parte di tre adolescenti pluriminorati. Lastimolazione consisteva in una serie di situazioni gradevoli prodotte automaticamente da unsistema informatizzato durante l'utilizzo dell'attrezzo ginnico. Sono state riscontrate rispostepositive, anche se livello di attività e umore positivo non sono risultati correlati.

Articolo Inglese C.I. 15789Lancioni G.E., Singh N.N., O'Reilly M.F., Oliva D., Dardanelli E., Pirani P.Adapting the use of microswitches to foster response awareness and word association: two caseevaluations.JPBI Journal of positive behavior interventions. riv. n. 5/3 Pro-ed. Austin TX USA pp. 153-157, 2003.

In questa ricerca gli autori hanno utilizzato microswitches adattandoli per migliorare abilità dirisposta in relazione a richieste verbali in due persone pluriminorate. L'ausilio era in grado diprodurre risposte verbali relative all'indicazione scelta. In relazione alla fase di apprendimento,ambedue i soggetti sono stati in grado di apprendere il comportamento adeguato di risposta.Vengono discusse le possibilità di utilizzo di questa metodologia per le attività quotidiane.

Articolo Inglese C.I. 14658Lancioni G.E., Singh N.N., Oliva D., Scalini L., Groeneweg J. Microswitch clusters to enhancenon-spastic response schemes with students with multiple disabilities.Disability and rehabilitation. riv. n. 25/6 Taylor & Francis Ltd. London pp. 301-304, 2003.

La ricerca ha voluto indagare su come l'utilizzo di gruppi di microswitches possono migliorarela prestazione di risposte in schemi corporei non dovuti a spasticità in due adolescenti pluriminorati.Viene presentato il programma del trattamento proposto con l'indagine iniziale e la verificacondotta a distanza di alcuni mesi. I dati raccolti dimostrano che tutti e due i ragazzi hannomigliorato il comportamento motorio e diminuito la risposta di tipo spastico. Si analizzano ivantaggi del programma per futuri trattamenti.

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Articolo Italiano C.I. 16619Marchetti F., Romaldini I., Migliore A. La terapia occupazionale momento di realizzazionepersonale. Esperienza del centro di riabilitazione della Lega del Filo d'Oro.Tiflologia per l'integrazione. riv. n. 3 UIC. Roma pp. 247-248, 2003.

La relazione è stata presentata nel corso dei lavori del seminario tenuto a Chianciano Termeil 29 marzo 2003. All'interno del dibattito su attività integrative extra e parascolastiche gli autoripresentano la propria esperienza a contato di persone sordocieche. L'attività occupazionaleviene presentata come una opportunità di relazione, infatti attraverso questi momenti dicollaborazione e interazione nelle attività di laboratorio si aiuta la persona a non chiudersi insé stessa.

Articolo Inglese C.I. 16235Singh N.N., Lancioni G.E., O'Reilly M.F., Molina E.J., Adkins A.D., Oliva D. Self-determinationduring mealtimes through microswitch choice-making by an individual with complex multiplehandicaps and profound mental retardation.JPBI Journal of positive behavior interventions. riv. n. 5/4 Pro-ed. Austin TX USA pp. 209-215, 2003.

I genitori di bambini pluriminorati con problemi anche di salute e ritardo mentale grave sonochiamati spesso anche ad interpretare e intervenire in modo arbitrario per le esigenze alimentaridei propri figli. Spesso il comportamento di questi bambini non è funzionale per esprimere ilbisogno o la scelta. Gli autori hanno realizzato uno studio utilizzando microswitch per insegnarevelocemente a compiere scelte tra diverse proposte consumabili. Vengono presentati i dati dellostudio e le possibili applicazioni.

2004Opuscolo Italiano C.I. 17335

AA.VV. I sordociechi si fanno strada. Il bastone bianco e rosso un traguardo di autonomia.Lega del Filo d'Oro - ONLUS. Osimo p. 2, 2004.

Un documento informativo su come le persone sordocieche comunicano e come utilizzano ilbastone bianco e rosso (un ausilio specifico per la sordocecità) per muoversi in strada e neglispazi pubblici.

Articolo Italiano C.I. 18577AA.VV. Il bastone bianco e rosso, un traguardo di autonomia. I sordociechi si fanno strada.P@role & segni. riv. v/n. 11-12 ENS. Roma p. 50, 2004.

L'articolo presenta il documento informativo su come le persone sordocieche comunicano ecome utilizzano il bastone bianco e rosso per muoversi in strada e negli spazi pubblici.

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Opuscolo Italiano C.I. 18340Belelli G., Ceccarani P., De Santis R. Elenco pubblicazioni. L’autonomia e la qualità della vita.Lega del Filo d'Oro - ONLUS. Osimo pp. 65, 2004.

La qualità della vita è un termine non semplice, se riferita alle persone sordocieche e pluriminoratepsicosensoriale, che sempre più'9d spesso sono associate a seri problemi di salute. La bibliografiaespone gli studi e le sperimentazioni, svolte in quaranta anni di attività della Lega del Filo d'Oro,su nuove metodologie ed interventi per permettere lo sviluppo della comunicazione, usufruendodi codici non verbali (comunicazione pittografica, oggettuale, LIS, Malossi, ecc.) e l’acquisizionedell’indipendenza, anche attraverso la messa in opera di ausili e di attenzione all’ambiente.

Articolo Italiano C.I. 16917Lancioni G.E., Groeneweg J., Singh N.N., Oliva D., Scalini L. Microswitch per promuovereschemi di risposta non spastica in studenti con disabilità multiple.Handicap Grave. riv. n. 5/1 Centro Studi Erickson. Trento pp. 75-81, 2004.

Lo studio era volto a valutare se l'uso di batterie di microswitch potesse migliorare la performancedi schemi di risposte corrette (non spastiche) in due studenti con disabilità multiple. Lo studioè iniziato con l'indagine di base delle due risposte selezionate per ogni studente. Poi è statoattuato l'intervento sulla prima risposta. Questo è stato seguito da una nuova valutazione el'intervento sulla seconda risposta. In seguito, si sono alternate sessioni di interventi sulle duerisposte. Infine sono stati effettuati dei controlli post-intervento per un periodo, rispettivamente,di 4 settimane e 2 mesi e mezzo. Per entrambi gli studenti c'è stato un aumento di rispostecorrette e, in modo inverso, una diminuzione di schemi di risposte spastiche. Vengono discussel'importanza e la praticità dei microswitch per favorire risposte corrette in studenti con disabilitàmultiple.

Articolo Italiano C.I. 18231Lancioni G. E., O'Reilly M. F., Cognini I., Serenelli S. Svolgimento cooperativo dei compiti epreferenze di persone con disabilità multiple.Handicap Grave. riv. v/n. 5/3 Centro Studi Erickson. Trento pp. 267-270, 2004.Tradotto da: Perceptual and motor skills, riv.v/n, 92, 2001.

Questo studio ha valutato se quattro adulti con disabilità multipla avrebbero imparato a svolgereun compito in modo cooperativo (abilità di lavorare in coppia) e se avrebbero preferito questamodalità al lavoro individuale. L'analisi ha indicato che le coppie hanno raggiunto livelli dirisposte corrette indentici a quelli raggiunti nella performance individuale. Inoltre, tutti e quattroi partecipanti hanno mostrato di preferire il lavoro cooperativo. Questi risultati, in accordo conquelli di un precedente studio pilota, sono stati discussi rispetto alle loro implicazioni praticheper i contesti di riabilitazione e occupazionali.

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Articolo Inglese C.I. 17479Lancioni G.E., Singh N.N., O'Reilly M.F., Oliva D., Campodonico F., Groeneweg J. Impactof favorite stimuli on the behavior of persons with multiple disabilities while using a treadmill.JVIB Journal of visual impairment & blindness. riv. n. 98/5 AFB American Foundation for the blindPress. New York pp. 304-307, 2004.

Le persone con pluriminorazioni gravi tendono ad avere bassi livelli di attività fisica con iconseguenti problemi per la salute. Gli autori presentano due tipi di interventi per l'attivitàfisica a vantaggio della qualità della vita. Il primo consiste nella programmazione di attivitàoccupazionale che richiedono spostamenti in ambienti diversi; il secondo prevede laprogrammazione di esercizi motori, come l'utilizzo della cyclette o scale. In questo studio gliautori hanno voluto anche valutare l'impatto dell'utilizzo di stimoli gradevoli durante l'esecuzionedi esercizi motori con tre adulti pluriminorati.

2005Atti Italiano C.I. 19184

AA.VV. Io in prima persona.4ª Conferenza Nazionale delle persone sordocieche. Lesmo 2-6 ottobre 2004. Lega del Filo d'Oro- ONLUS. Osimo pp. 70, 2005.

Si è tenuta a Lesmo (MI) la 4° Conferenza nazionale delle persone sordocieche, una occasioneimportante di approfondimento e di confronto tra i 44 partecipanti sordociechi provenienti dadiverse regioni italiane insieme al Presidente della Federazione Mondiale delle Persone sordocieche.L'incontro ha permesso ai partecipanti di discutere il tema dell'indipendenza e autodeterminazionesottolineando che le persone sordocieche sono soprattutto persone, ed in quanto tali sonocapaci di scegliere, di comprendere, di volere, di mettersi in relazione con i propri simili. Lerelazioni raccontano esperienze personali in quanto voler vivere la propria vita significa gestirela propria libertà dentro certi limiti, in questo la famiglia ha un ruolo importante e devetrasmettere fiducia. Alcuni interventi riguardano gli anziani e la loro vita in comunità.

DVD Inglese C.I. 18860AA.VV. Voyager princess. Expression unlimited ensemble.Sense Scotland. Glasgow UK Durata 54', 2005.

Il progetto Voyager Princess è stato finanziato dalla Comunità Europea all'interno di Culture2000 al quale ha partecipato anche la Lega del Filo d'Oro. Nei due filmati, documento finaledel progetto, si presentano sia lo spettacolo realizzato nel teatro regio di Glasgow (settembre2004), sia il lavoro di preparazione che ha coinvolto gli attori provenienti da diverse nazioniper sei mesi. Si rivivono i momenti di formazione del gruppo, di realizzazione della scenografiae di supporto individuale per i protagonisti che presentavano disabilità diverse. Le opportunitàdi autorealizzazione e di acquisizione di abilità espressive possono passare anche attraversol'attività teatrale, dove l'avventura di una principessa dispersa in mare, divisa dal suo amatoè stato il mezzo per motivare e verificare l'utilità del progetto.

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Libro Italiano C.I. 18474Canalini R., Ceccarani P., von Prondzinski S., Storani E. Spazi incontro alla disabilità. Progettaregli ambienti di vita nelle pluriminorazioni sensoriali.Centro Studi Erickson. Trento pp. 160, 2005.

Il primo volume in lingua italiana che affronta in maniera sistematica la relazione tra configurazionedegli ambienti e qualità di vita della persona con minorazione plurima, tra chi progetta edificie spazi di vita e chi ne usufruisce, per ridurre sensibilmente le distanze tra questi due mondi,soprattutto in presenza di complesse situazioni di disabilità. Uno strumento che fornisceindicazioni concrete per l'organizzazione, la progettazione e la riqualificazione degli ambientiprivati e pubblici in cui l'individuo con pluriminorazione vive, studia, lavora, gioca e riposa. Leproposte presentate si basano sull'esperienza quarantennale della Lega del Filo d'Oro nell'ambitodell'educazione, riabilitazione e assistenza delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.Un libro pensato anche per chi quotidianamente interagisce con loro, che può essere quindipromotore del loro sviluppo, della loro integrazione sociale e di una loro parziale autosufficienzaa partire proprio da un ambiente esterno accessibile e fruibile.

Articolo Italiano C.I. 19175Coppa M. M., Orlandoni M., Fanelli V., Fialiali S., Natalini E., Braidotti S. Facilitare relazionisociali positive con un bambino con gravi disabilità.L'integrazione scolastica e sociale. riv. v/n. 4/2 Centro Studi Erickson. Trento pp. 183-187, 2005.

Il progetto illustrato scaturisce da uno studio precedente sull'educazione precoce prosocialenei bambini di scuola materna, in cui i risultati hanno evidenziato come programmi curriculariorientati alle condotte prosociali sin dall'età prescolare stimolino l'incremento di comportamentipositivi, come gesti di supporto emotivo ed atteggiamenti empatici, in tutto il gruppo verso uncompagno in difficoltà. Il progetto biennale, rivolto a bambini del 2° ciclo della scuola elementare,intende avviare un piano di educazione alla prosocialità in classe verificando il cambiamentodi atteggiamenti (empatia) secondo un programma finalizzato a promuovere la partecipazionecooperativa durante semplici attività ludiche e interazioni tra bambini normali e un bambinodisabile grave.

Relazione Italiano C.I. 22173De Santis R. Disabilità e famiglie: risorse emotive e processi di cambiamento.Atti del convegno VI settimana provinciale della solidarietà. Udine 18-19 novembre, 2004 Provinciadi Udine. Udine 2005 pp. 160-169.

La letteratura disponibile sulla famiglia di una persona disabile descrive spesso i membri comepazienti bisognosi di cura e l'attenzione passa dalla patologia alla serie di problematiche acatena generate da questa. La famiglia è un insieme di relazioni significative con coinvolgimentiad alto livello emotivo che possono essere impiegati come risorsa positiva. Si proverà adindicare, in questo intervento, come la famiglia possa contribuire al processo di crescita delproprio figlio disabile utilizzando quelle cariche emotive che possono essere punti di debolezza(rapporti diadici), ma anche punti di forza che, a livello di consapevolezza, possono diventarecompetenze.

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2006

Atti Italiano C.I. 20431AA.VV. L'autodeterminazione dei nostri figli.5ª Assemblea Nazionale delle famiglie, Marcelli di Numana, Hotel Santa Cristiana, 10-12 giugno2005 Lega del Filo d'Oro - ONLUS. Osimo pp. 43, 2006.

Il documento raccoglie i lavori svolti durante la 5ª Assemblea Nazionale delle famiglie, che havisto la partecipazione del diversi rappresentati degli organi istituzionali della Lega del Filod'Oro, dal rappresentante del comitato dei familiari ai Presidenti dell'Associazione e del Comitatodelle persone sordocieche. I vari interventi hanno affrontato argomenti cruciali per la famiglia,come dimostrano i titoli delle relazioni: l'autodeterminazione dei nostri figli, Noi fratelli speciali?,Alla fine chi decide?, Autodeterminazione: il ruolo dei servizi, Autodeterminazione: il ruolodell'operatore. Sono stati presentati i lavori di quattro gruppi formati da professionisti, genitori,figli e fratelli.

Articolo Italiano C.I. 22808Gatto L. Il lavoro come momento terapeutico.Tiflologia per l'integrazione. riv. v/n. 16/4 Biblioteca italiana per i ciechi Regina Margherita. Monzapp. 240-243, 2006.

L'attività lavorativa, nelle persone pluriminorate, rappresenta anche un momento terapeuticoe riabilitativo in grado di accrescere una positiva visione del proprio sé. Tutti noi lavoriamo oci diamo da fare per averne una professione che dia garanzie salariali per una nostra qualitàdi vita. Tuttavia ci sono gruppi di persone per i quali il concetto di lavoro assume una diversaconnotazione rispetto alla prestazione d'opera retribuita, andando ad assumere una valenzaterapeutica: tra queste ci sono le persone affette da pluriminorazione psicosensoriale. Se pernoi è importante avere un lavoro, in queste persone lo è altrettanto poichè risulta essere unaimportante base terapeutica a livello riabilitativo per accrescere una positiva visione del propriosé (saper fare per saper essere).

Articolo Inglese C.I. 23168Lancioni G. E., O'Reilly M. F., Singh N. N., Groeneweg J., Bosco A., Tota A., Smaldone A., StasollaF., Manfredi F., Baccani S., Pidala S. A social validation assessment of microswitch-based programsfor persons with multiple disabilities employing teacher trainees and parents as raters.Journal of developmental and physical disabilities. riv. v/n. 18/4 Springer-Verlag Berlin. New Yorkpp. 383-392, 2006.

Disponiamo ormai di molte ricerche che si sono interessate di valutare l'accettazione socialedei microswitch nei programmi specifici per favorire situazioni di interazione e stimolazione dipersone pluriminorate. Gli autori hanno voluto approfondire questa valutazione coinvolgendoun gruppo di educatori e familiari di bambini pluriminorati. Per questo 150 insegnanti e 84genitori hanno assistito a filmati relativi a programmi che prevedevano l'uso di questi ausili oprogrammi di stimolazione con sette alunni. Un questionario, composto da 7 item e già utilizzatoin studi precedenti, ha permesso di rilevare come gli intervistati hanno valutato più positivamentel'utilizzo dei switch a conferma degli studi precedenti. Gli autori mettono in risalto i vantaggiinequivocabili offerti da questi ausili.

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Articolo Inglese C.I. 20483Lancioni G. E., Singh N. N., O'Reilly M. F., Sigafoos J., Oliva D., Costantini A., Gatto S.,et Alt. An optic micro-switch for an eyelid response to foster environmental control in childrenwith minimal motor behaviour.Pediatric Rehabilitation. riv. v/n. 9/1 Taylor & Francis Ltd. New York pp. 53-56, 2006.

Gli autori hanno inteso valutare come due bambini con pluridisabilità gravi e comportamentimotori limitati potessero controllare l'ambiente utilizzando movimenti oculari rilevati damicroswitch. La risposta oculare consisteva in comportamenti come l'apertura accentuata dellepalpebre o il guardare in alto. Il microswitch, montato su occhiali, era in grado di rilevareelettronicamente il movimento oculare e trasformarlo in modificazioni ambientali. I dati ottenutidallo studio hanno evidenziato che i due bambini hanno incrementato il movimento oculare percontrollare l'ambiente e tale abilità si è mantenuta a distanza di due mesi dal trattamentoiniziale. Si segnalano le possibili implicazioni per la riabilitazione di bambini con gravi disabilità.

2007

Articolo Italiano C.I. 23573Coppa M. M., Orena E., Pergolini L., Reginella R., Gasperat M. Facilitare la relazione conbambini con disabilità multiple: la pet-education.Difficoltà di apprendimento. riv. v/n. 12/4 Centro Studi Erickson. Trento pp. 511-523, 2007.

Vengono presentati i risultati emersi da un progetto finalizzato a capire come la mediazionerelazionale del cane stimoli, in bambini con gravissime condizioni di disabilità motorie, cognitivee sensoriali, risposte adattive e condizioni di benessere psicofisico. I dati sono stati raccoltiattraverso l'osservazione sistematica degli indici di felicità in sequenze individuali videofilmatedurante il training, a supporto di indici comportamentali e relazionali individuali selezionati daglieducatori per ogni singolo bambino coinvolto nel progetto. Viene inoltre illustrato un nuovoprogetto a carattere sperimentale, che si propone di confrontare diversi approcci nello stimolarerisposte adattive motorie in bambini con disabilità plurime, tra cui il trattamento riabilitativomotorio.

Articolo Inglese C.I. 23340Lancioni G. E., Singh N. N., O'Reilly M. F., Sigafoos J., Didden R., Oliva D., Severini L.Fostering adaptive responses and head control in students with multiple disabilities through amicroswitch-based program: Follow-up assessment and program revision.Research in developmental disabilities. riv. v/n. 28/2 Elsevier Science Ltd. New York pp. 187-196, 2007.

Recentemente è stato realizzato un programma per favorire risposte adattive e correggere lapostura del capo in studenti pluriminorati attraverso il ricorso a gruppi di microswitch combinati.I cinque studenti coinvolti nella ricerca hanno mostrato miglioramenti nella postura e aumentodelle risposte adattive. Ora gli autori riportano i dati del follow-up sugli stessi studenti perrilevare i benefici a lungo termine del trattamento praticato. Vengono riportati i dati ottenuticon evidenti miglioramenti in due casi e i correttivi apportati al programma per conseguire glistessi risultati con gli altri tre.

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STAMPA ASSOCIATIVA

Trilli nell'AzzurroNotiziario Ufficiale della Lega del Filo d'Oro.Periodico Bimestrale, pubblicato dal 1964.Organo di informazione sulle attività svolte dall'Ente a favoredelle persone sordocieche pluriminorate psicosensoriali.

L'Informatore NotizieBollettino d'informazione del Comitato delle persone Sordocieche.Bimestrale, pubblicato dal 1993.Stampato in nero e in Braille, intende promuovere l'informazionee il contatto tra le persone sordocieche italiane.

L'Informatore RaccontaComitato delle Persone Sordocieche. In Memoria di Sabina Santilli.Bollettino Bimestrale, pubblicato dal 2001.L'Informatore racconta, stampato in nero e in Braille, vuole essereuna occasione per raccontare esperienze di vita, come per esempioi racconti di vacanze, e dare a tutti l'opportunità di confrontarsi.

INFORMIAMOCI...Opuscolo informativo del Servizio Socio Legale della Lega del Filod’Oro - Onlus, pubblicato dal 2002.Collana di opuscoli a tema per facilitare l’accesso alle informazionidi natura giuridico-legale e amministrativa.

COLLABORAZIONE SCIENTIFICA

Hd - Handicap e disabilità di apprendimento.Giornale italiano di psicologia e pedagogia dell'handicap e delledisabilità di apprendimento.Pubblicato dal 1984 al 1998. TecnoScuola Editrice. Gorizia.

Handicap Grave.Ritardo mentale e pluriminorazioni sensoriali.Rivista curata dalla Lega del Filo d'Oro in collaborazione conl'Associazione Italiana di Psicologia e terapia cognitivocomportamentale e Centro Studi Erickson.Rivista quadrimestrale, pubblicata dal 2000. Erickson. Trento.

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SITI INTERNET

Sito Internet Lingua: Italianowww.legadelfilodoro.itAttivo dal 1997, è il sito ufficiale dell'Associazione Lega del Filod'Oro - Onlus, Ente morale nato nel 1964 con l'obiettivo dipromuovere l'assistenza, il recupero, la riabilitazione e ilreinserimento delle persone sordocieche e pluriminorate psicosen-soriali.

Sito Internet Lingua: Italianowww.fradinoi.itFradinoi è il nome scelto dai membri del Comitato delle personesordocieche per il sito pensato come punto di incontro e di scambiodi informazioni, dubbi, richieste tra quanti presentano questadisabilità. Il sito, attivo dal 2002, è curato direttamente da personesordocieche ed è costituito da tante rubriche tra cui, immancabile,quella dedicata all'umorismo ed allo scambio di barzellette.

COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI

Sito Internet Lingua: Inglesewww.deafblindinternational.orgSi tratta del sito ufficiale della DbI Deafblind International,un'associazione internazionale formata dalle diverse organizzazioninazionali che lavorano con e per le persone sordocieche. DbIDeafblind International. 1999.

Sito Internet Lingua: Inglesewww.edbn.orgEuropean Deafblind Network: la Rete Europea sulla sordocecità,a cui partecipa la Lega del Filo d’Oro come rappresentantedell’Italia.

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PROGETTI EUROPEI

Sito Internet Lingua: Italianowww.legadelfilodoro.it/stepping_stones/default.htmProgetto Netd@ys: promosso dall'Unione Europea e realizzatodalla Lega del Filo d'Oro nel 1999, in collaborazione con scuolesuperiori e alcune organizzazioni di stati europei per l'utilizzodelle nuove tecnologie di comunicazione anche per personedisabili.

Sito Internet Lingua: Inglesewww.deafblindinternational.org/standard/cause_fact1.htmlCAUSE - Charge and Usher Syndrome in Europe - è un progettosulle malattie rare (finanziato dall'Unione Europea 2001-2003)con l'obiettivo di promuovere in tutta Europa consapevolezza econoscenza sulle Sindromi di Usher e Charge, sindromi cherappresentano due delle maggiori cause della sordocecità.

Sito Internet Lingua: Italianowww.audiology.unife.it/www.gendeaf.org/index.htmlGendeaf (GENetic DEAFness) un progetto europeo dal 2002 al2005, nato con l’obiettivo di creare un gruppo di esperti peranalizzare la minorazione uditiva riconducibile a malattie genetiche.Il progetto che ha visto anche un’attiva partecipazione della Legadel Filo d'Oro, ha coinvolto 36 partner europei (università,associazioni, centri di riabilitazione, medici, paramedici e ricercatori),divisi in 8 aree di lavoro specifiche (WP). La Lega del Filo d'Oroha fatto parte del Rete delle Associazioni dei pazienti WP7 conlo scopo di stabilire attraverso la creazione e la divulgazione delBollettino “Gendeaf News”, una collaborazione ed uno scambiocostante di informazioni tra il personale medico e paramedico, iricercatori, i pazienti e le loro famiglie.

Sito Internet Lingua: Inglesewww.mdvi-euronet.orgMDVI Euronet è un gruppo di professionisti dedicati allo sviluppodella conoscenza, comprensione e analisi delle buone prassinell'educazione di bambini e ragazzi pluriminorati psico-sensoriali.

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Annotazioni:

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Annotazioni:

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Opuscolo a cura delCentro di Documentazione

E-mail: [email protected]

Stampato nel mese di settembre 2007 da:Coop. Sociale CO.A.L.A. OnlusVia Politi, 29 - 60035 Jesi (An)

Tel. 0731.214483 Fax 0731.217532www. coalaonlus.it

e-mail: [email protected]

Graziana Belelli

Patrizia Ceccarani

Renato De Santis

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Lega del Filo d’Oro - ONLUS Organizzazione non lucrativa di utilità socialevia Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN) - tel. 071 72 45 1 - fax 071 71 71 02www.legadelfilodoro.it - e-mail: [email protected] - c/c Postale 358606part. iva 01185590427 - cod. fisc. 80003150424

OSIMO LESMO MILANO MODENA NAPOLI ROMA MOLFETTA