L'ARTE REALITy IN ITALIA eality - ctedizioni.it · dando a risultati di assoluto lirismo. Carmelo...

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37 M aestro emerito della pittura romantica, Antonio Fontanesi eccelle nel vedutismo paesaggi- stico progressista, creato attraver- so uno stile fluido in chiaro-scuro, caratteristica ricreante sulla tela variazioni atmosferiche dal colore tendenzialmente monocromati- co e dalle tormentate pennellate rispecchianti una esistenza inquie- ta. Racchiuse in schemi compositivi classici, rappresentazioni evocative abbondano in lirismo e melanco- nia romantica che scruta una realtà al naturale, nella quale Fontanesi trova rispecchiato un delicato sen- timentalismo animistico. La mostra racconta egregiamente un grande figlio di Reggio, evidenziandone influenze su artisti postumi che, come lui, hanno espresso intime emozioni attraverso un verismo rap- presentativo decisamente coinvol- gente. Non a caso la mostra espone opere di Pellizza da Volpedo, Carlo, Carrà, Felice Casorati. ANTONIO FONTANESI 30 MARZO 14 LUGLIO 2019 REGGIO EMILIA Palazzo dei Musei S cenografica coreografia seicen- tesca, Il Carro d’Oro by Johann Paul Schor personifica l’opulenza carnevalesca romana in epoca ba- rocca. Tra divertimento e sfarzo, condotta aristocratica ed eccessi popolani, divino e profano, l’esi- stenza umana in chiave allegorica rivive nella sfarzosa mascherata del principe Giovanni Battista Borghe- se immortalata dall’artista tedesco. Qui, ludi antichi convivono con la religiosità papale, esorcizzazione ri- tuale dell’effimero tangibile nell’au- reo carro trainato da bianchi cavalli, ossequianti i nobili Borghese affac- ciati sul balcone dell’avito palaz- zo. Acquistato per il futuro Museo delle Carrozze, l’opera rivaleggia in mostra con la Giostra dei Caroselli dipinta da Filippo Gagliardi e Fi- lippo Lauri, trionfale esplosione di carri, maschere, personaggi bizzarri che, nella notte rischiarata da fiac- cole, omaggiano Cristina di Svezia. P rove generali per la Collezione Spannocchi, che vede nuovamen- te insieme opere fiamminghe e ‘nor- diche’. In attesa della bramata ricom- posizione, questa interessante mostra sfoggia Albrecht Altdorfer con Storie di San Floriano, la raffinata Lucrezia di scuola cranachiana, una Torre di Babele scenograficamente architet- tonica, invasa dalle disparate attività umane, Albrecht Durer con San Gi- rolamo. Ordinato tematicamente, il corredo espositivo risalta significati- vamente quella sensibilità collezioni- stica gonzaghesca, da cui provengo- no molte opere, per poi influenzare i potenti Piccolomini e Spannocchi, evidenzianti il raffinato gusto cosmo- polita dei proprietari. Valenza artistica e scambi culturali tra Nord Europa e corti italiche rivivono nelle opere in mostra, destinate in tempi brevi alla loro definitiva collocazione destinate in tempi brevi alla loro definitiva col- locazione presso il plesso museale di Santa Maria della Scala. UNA CITTà IDEALE 14 DICEMBRE 2018 5 MAGGIO 2019 SIENA Santa Maria della Scala LORENZO D’ANGIOLO 3–28 FEBBRAIO 2019 PIETRASANTA NAG ART GALLERY L a mostra propone una sintesi degli ultimi dieci anni di produzione pittorica dell'artista versiliese, che ha fatto della luce il centro della sua speculazione artistica. La natura e la vita sono gli imprescindibili punti di partenza di ogni sua opera, seppur, attraverso un minuzioso lavoro di pennello e una progressiva sottrazione di materia e di con- torni, finisca per eliminare ogni riferimento narrativo, appro- dando a risultati di assoluto lirismo. Carmelo De Luca IL CARRO D’ORO DI JOHANN PAUL 20 FEBBRAIO 5 MAGGIO 2019 FIRENZE Palazzo Pitti 36 BISSIETTA GIUSEPPE FONTANELLI LA VITA E L’ARTE, IL RITORNO A SAN MINIATO 9 FEBBRAIO 17 MARZO 2019 SAN MINIATO Palazzo Grifoni A l Palazzo Grifoni a San Minia- to è aperta la mostra sull’artista Giuseppe Fontanelli, più conosciu- to come Bissietta. Una mostra volu- ta dall’Amministrazione Comunale, affidata alla cura del pittore Luca Macchi, che viene a colmare un’as- senza di oltre quaranta anni. Tito- lo della mostra Bissietta, Giuseppe Fontanelli, la vita e l’arte, il ritorno a San Miniato. La mostra è corredata da un catalogo con testi di Macchi e una preziosa prefazione del criti- co d’arte Nicola Micieli. Una mostra che ricostruisce il percorso artistico di Bissietta attraverso sessantadue opere provenienti dalla famiglia e da collezioni di Reggio Emilia, Milano e San Miniato oltre che da importanti Istituzioni come il Dramma Popolare e la Ven. Arciconfraternita di Miseri- cordia di San Miniato. Giuseppe Fon- tanelli nasce a San Miniato nel 1910, si iscrive poi all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze. Nel 1949 si trasfe- risce in Australia. Nel 1965 gli viene assegnato l’ambito Primo Premio Young Festival di Sidney. Nel 1970, al suo rientro in Italia e a San Miniato coincide la fase pittorica forse più caratterizzante della sua produzione con una scomposizione che potremo definire geometrico-luminosa. Giu- seppe Fontanelli muore l’11 dicem- bre 1977 a Sant’Ilario d’Enza. VERROCCHIO 9 MARZO 14 LUGLIO 2019 FIRENZE Palazzo Strozzi, Museo del Bargello L a scuola quattrocentesca trova in Verrocchio massima espressione, dal cui insegnamento attingono arti- sti illustri e l’esposizione fiorentina ne rappresenta valida giustificazione. Pittore, scultore, disegnatore, orafo, Andrea coglie i valori rinascimen- tali plasmandoli genialmente nelle sue innovative creazioni trasudanti nuovo linguaggio figurativo, ogget- to di dialogo costante con illustri allievi chiamati Botticelli, Perugino, Ghirlandaio, Signorelli e Leonardo, che in mostra viene omaggiato con la produzione giovanile. Apparte- nenti al maestro, ai suoi allievi, e precursori, 120 opere raccontano una fucina prolifica di innovazioni, idee, contenuti, virtuosismi nati nella bottega verrocchiana, contenitore di quel pensiero moderno rivoluzionan- te l’arte europea. Firenze omaggia l’illustre concittadino ospitando in due storici palazzi capolavori assoluti provenienti da prestigiose istituzio- ni. Così quel simbolo rinascimentale del David trova dimora a Palazzo Strozzi col Putto, opera personifican- te dinamica naturalezza, Madonna col Bambino della Gemäldegalerie, Arcangelo Raffaele e Tobiolo pro- veniente dalla londinese National Gallery. Il Bargello ospita Incredulità di San Tommaso, bronzo abbellen- te Orsanmichele, celebre per resa anatomica esaltata dalle vesti drap- peggiate. L'ARTE IN ITALIA 20 ° REALITY SOTTOSCRIZIONE ABBONAMENTO Riceverei la rivista per un anno intero a casa tua! Siamo certi che non ti lascerai sfuggire questa opportunità! Compila il form sottostante e invialo per mail con i tuoi dati a : [email protected] abbonamento di sostegno € 100 abbonamento standard 40 Nome Cognome ____________________________________ Indirizzo, cap, città ____________________________________ ____________________________________ e-mail _____________________________ scegli la modalità di pagamento che preferisci: BONIFICO BANCARIO: Banca Popolare di Lajatico IBAN: IT53 L052 3271 1600 0004 0079 204 Intestato a Centro Toscano Edizioni Srl 56029 Santa Croce sull’Arno (PI) ASSEGNO BANCARIO INTESTATO A: Centro Toscano Edizioni Srl Da inviare in busta chiusa a: Centro Toscano Edizioni Srl Largo Pietro Lotti n.9/l 56029 Santa Croce sull’Arno (PI) Data___________________________ Firma__________________________ Il trattamento dei dati personali viene svolto nell’ambi- to della banca dati di CTEdizioni e nel rispetto di quanto stabilito dal D.lgs196/2003 sulla tutela dei dati, di cui le garantiamo la massima riservatezza, è effettuato al fine di aggiornarla su iniziative e offerte di CTEdizioni. 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Maestro emerito della pittura romantica, Antonio Fontanesi

eccelle nel vedutismo paesaggi-stico progressista, creato attraver-so uno stile fluido in chiaro-scuro, caratteristica ricreante sulla tela variazioni atmosferiche dal colore tendenzialmente monocromati-co e dalle tormentate pennellate rispecchianti una esistenza inquie-ta. Racchiuse in schemi compositivi classici, rappresentazioni evocative abbondano in lirismo e melanco-nia romantica che scruta una realtà al naturale, nella quale Fontanesi trova rispecchiato un delicato sen-timentalismo animistico. La mostra racconta egregiamente un grande figlio di Reggio, evidenziandone influenze su artisti postumi che, come lui, hanno espresso intime emozioni attraverso un verismo rap-presentativo decisamente coinvol-gente. Non a caso la mostra espone opere di Pellizza da Volpedo, Carlo, Carrà, Felice Casorati.

ANTONIO FONTANESI

30 MARZO 14 LUGLIO 2019

REGGIO EMILIAPalazzo dei Musei

Scenografica coreografia seicen-tesca, Il Carro d’Oro by Johann

Paul Schor personifica l’opulenza carnevalesca romana in epoca ba-rocca. Tra divertimento e sfarzo, condotta aristocratica ed eccessi popolani, divino e profano, l’esi-stenza umana in chiave allegorica rivive nella sfarzosa mascherata del principe Giovanni Battista Borghe-se immortalata dall’artista tedesco. Qui, ludi antichi convivono con la religiosità papale, esorcizzazione ri-tuale dell’effimero tangibile nell’au-reo carro trainato da bianchi cavalli, ossequianti i nobili Borghese affac-ciati sul balcone dell’avito palaz-zo. Acquistato per il futuro Museo delle Carrozze, l’opera rivaleggia in mostra con la Giostra dei Caroselli dipinta da Filippo Gagliardi e Fi-lippo Lauri, trionfale esplosione di carri, maschere, personaggi bizzarri che, nella notte rischiarata da fiac-cole, omaggiano Cristina di Svezia.

Prove generali per la Collezione Spannocchi, che vede nuovamen-

te insieme opere fiamminghe e ‘nor-diche’. In attesa della bramata ricom-posizione, questa interessante mostra sfoggia Albrecht Altdorfer con Storie di San Floriano, la raffinata Lucrezia di scuola cranachiana, una Torre di Babele scenograficamente architet-tonica, invasa dalle disparate attività umane, Albrecht Durer con San Gi-rolamo. Ordinato tematicamente, il corredo espositivo risalta significati-vamente quella sensibilità collezioni-stica gonzaghesca, da cui provengo-no molte opere, per poi influenzare i potenti Piccolomini e Spannocchi, evidenzianti il raffinato gusto cosmo-polita dei proprietari. Valenza artistica e scambi culturali tra Nord Europa e corti italiche rivivono nelle opere in mostra, destinate in tempi brevi alla loro definitiva collocazione destinate in tempi brevi alla loro definitiva col-locazione presso il plesso museale di Santa Maria della Scala.

UNA CITTà IDEALE

14 DICEMBRE 20185 MAGGIO 2019

SIENA Santa Maria della Scala

LORENZO D’ANGIOLO3–28 FEBBRAIO 2019 PIETRASANTA NAG ART GALLERY

La mostra propone una sintesi degli ultimi dieci anni di produzione pittorica dell'artista versiliese, che ha fatto

della luce il centro della sua speculazione artistica. La natura e la vita sono gli imprescindibili punti di partenza di ogni sua opera, seppur, attraverso un minuzioso lavoro di pennello e una progressiva sottrazione di materia e di con-torni, finisca per eliminare ogni riferimento narrativo, appro-dando a risultati di assoluto lirismo.

Carmelo De Luca IL CARRO D’ORO DI JOHANN PAUL

20 FEBBRAIO 5 MAGGIO 2019

FIRENZE Palazzo Pitti

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BISSIETTA GIUSEPPE FONTANELLILA VITA E L’ARTE, IL RITORNO A SAN MINIATO

9 FEBBRAIO17 MARZO 2019

SAN MINIATOPalazzo Grifoni

Al Palazzo Grifoni a San Minia-to è aperta la mostra sull’artista

Giuseppe Fontanelli, più conosciu-

to come Bissietta. Una mostra volu-ta dall’Amministrazione Comunale, affidata alla cura del pittore Luca Macchi, che viene a colmare un’as-senza di oltre quaranta anni. Tito-lo della mostra Bissietta, Giuseppe Fontanelli, la vita e l’arte, il ritorno a San Miniato. La mostra è corredata da un catalogo con testi di Macchi e una preziosa prefazione del criti-co d’arte Nicola Micieli. Una mostra che ricostruisce il percorso artistico di Bissietta attraverso sessantadue opere provenienti dalla famiglia e da collezioni di Reggio Emilia, Milano e San Miniato oltre che da importanti Istituzioni come il Dramma Popolare e la Ven. Arciconfraternita di Miseri-cordia di San Miniato. Giuseppe Fon-tanelli nasce a San Miniato nel 1910, si iscrive poi all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze. Nel 1949 si trasfe-risce in Australia. Nel 1965 gli viene assegnato l’ambito Primo Premio Young Festival di Sidney. Nel 1970, al suo rientro in Italia e a San Miniato coincide la fase pittorica forse più caratterizzante della sua produzione con una scomposizione che potremo definire geometrico-luminosa. Giu-seppe Fontanelli muore l’11 dicem-bre 1977 a Sant’Ilario d’Enza.

VERROCCHIO

9 MARZO 14 LUGLIO 2019

FIRENZEPalazzo Strozzi, Museo del Bargello

La scuola quattrocentesca trova in Verrocchio massima espressione,

dal cui insegnamento attingono arti-sti illustri e l’esposizione fiorentina

ne rappresenta valida giustificazione. Pittore, scultore, disegnatore, orafo, Andrea coglie i valori rinascimen-tali plasmandoli genialmente nelle sue innovative creazioni trasudanti nuovo linguaggio figurativo, ogget-to di dialogo costante con illustri allievi chiamati Botticelli, Perugino, Ghirlandaio, Signorelli e Leonardo, che in mostra viene omaggiato con la produzione giovanile. Apparte-nenti al maestro, ai suoi allievi, e precursori, 120 opere raccontano una fucina prolifica di innovazioni, idee, contenuti, virtuosismi nati nella bottega verrocchiana, contenitore di quel pensiero moderno rivoluzionan-te l’arte europea. Firenze omaggia l’illustre concittadino ospitando in due storici palazzi capolavori assoluti provenienti da prestigiose istituzio-ni. Così quel simbolo rinascimentale del David trova dimora a Palazzo Strozzi col Putto, opera personifican-te dinamica naturalezza, Madonna col Bambino della Gemäldegalerie, Arcangelo Raffaele e Tobiolo pro-veniente dalla londinese National Gallery. Il Bargello ospita Incredulità di San Tommaso, bronzo abbellen-te Orsanmichele, celebre per resa anatomica esaltata dalle vesti drap-peggiate.

L'ARTE IN ITALIA

20°REALITy

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BOLDINI E LA MODA

16 FEBBRAIO 2 GIUGNO 2019

FERRARA Palazzo dei Diamanti

DIPINGERE GLI AFFETTI 26 GENNAIO 26 DICEMBRE 2019

FERRARACastello Estense

Fondazione Ferrara Arte e Comune nuovamente promotori del riuscito progetto L’Arte per l’arte, ospitato nell'ala sud e

nei camerini, riccamente affrescate, del superbo Castello, così la ricca quadreria ASP sfoggia eccellenze artistiche dal XVI al XVIII secolo, una ricchezza cittadina pressoché sconosciuta al pubblico nonostante la qualificata valenza storica. Spaziante dal tramonto estense all’Illuminismo, un bellissimo percorso temporale esterna quella sensibilità che Ferrara ha sempre posseduto, manifesta in mostra nel manierismo pudico del Bastarolo, nei rivoluzionari di-pinti naturalistici creati dai pittori barocchi Carlo Bonomi e Scar-sellino, in Giuseppe Avanzati e la sua moderata figurazione. Alla singolare pittura settecentesca. L’evocazione simbolica si impone il percorso espositivo attraverso fede, visibile, invisibile, emotivi-tà, famiglia, naturalismo, peculiarità volute dal Concilio Tridenti-no, e umanità partecipata della committenza, riccamente presen-te negli edifici religiosi. A tal riguardo, la mostra ostenta meritata bellezza evocativa nelle opere provenienti dai conservatori fem-minili di Santa Barbara, Santa Margherita, Opera Pia della Povertà Generale, manifesta sensibilità ferrarese per il sociale, animata da nobili cortigiani.

LA STREET ART DI KOBRA RIPORTA IL DAVID SULLE APUANE

PERMANENTE

CARRARACava Gualtieri Corsi

Per gli appassionati di street artist, assolutamente da visita-

re ed ammirare l’originale murales firmato da Eduardo Kobra (1976, San Paolo del Brasile), tra i più acclamati sulla scena internazio-nale. L’artista brasiliano, infatti, ha sfidato il candore di una parete di marmo, nel cuore della cava Gualtiero Corsi sulle Alpi Apuane,

nei dintorni di Carrara, per creare un’opera pensata come omaggio a un simbolo immortale dell’arte e insieme al pregiato materiale dal quale fu forgiato. È così che ad un’altezza di oltre 800 metri è pos-sibile ammirare il suo singolare e suggestivo David di Michelangelo: l’ultimo immenso capolavoro rifat-to alla maniera di Kobra. L’opera, che si ammira a distanza da diversi punti, è raggiungibile a piedi fra i sentieri di montagna che parto-no dal Comune di Colonnata. Un intervento singolare in uno spazio davvero unico, dove il candore del marmo apuano incontra i colori impressi nelle roccia, dal rosso al giallo, dal verde al blu, a formare un contrasto che esalta la forma, la plasticità e l’inconfondibile espressione del David.

BOLLE DI SAPONE

16 MARZO 9 GIUGNO 2019

PERUGIAGNU - Galleria Nazionale dell’Umbria

Simbolo della fragilità, della caducità delle ambizioni

umane, della vita stessa, fin dal Cinquecento, le bolle di sapone hanno affascinato generazioni di artisti per quei giochi di colore che si muovono sulle superfici sapo-nose, per la loro lucentezza, per la loro leggerezza.

Il percorso si compone di circa 60 opere che coprono un lungo arco di tempo che va dal Cinquecento alla contemporaneità, di autori quali Guido Reni, Fra Galgario, Jan Brue-gel il Giovane, Gerrit Dou, Karel Dujardin, concesse in prestito dalle più importanti istituzioni nazionali e internazionali, tra cui la Galleria degli Uffizi di Firenze, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Natio-nal Gallery di Londra, la National Gallery di Washington, il Metropo-litan Museum of Art di New York e si apre con alcune opere allego-riche legate al tema della Vanitas. Parallelamente al percorso artistico, l’esposizione documenta il fonda-mentale ruolo giocato dalle bolle di sapone nelle ricerche settecen-tesche sulla rifrazione della luce e sui colori, fino a quelle successive circa le teorie sulle superfici mini-me o sulle forme di aggregazione organica della materia. Una storia esemplare dei legami tra arte e scienza che tocca tutta l’Europa e che riempie di meraviglia per un’e-voluzione inaspettata. Grandi artisti, grandi scienziati, grandi architetti, tutti affascinati dalle forme delle bolle e delle lamine di sapone.

Raffinato esteta dal gusto innato, Boldini personifica l’eleganza im-pressa nelle pennellate decise, fluide, leggere, donanti classe ai

suoi nobili personaggi plasmati di una moderna bellezza decisamen-te travolgente. Non ha caso il maestro rappresenta icona ispiratrice per stilisti contemporanei chiamati Dior, Galliano, Armani, McQueen. Mondanità e seduzione pervadono nobili big dalla carica magnetica disarmante, peculiarità che il pittore imprime magistralmente nei suoi dipinti, esternanti uno stretto rapporto con la nascente industria del fashion celebrativo. In mostra trionfa lo stretto legame pittura-moda, riuscita ricostruzione documentaria esternante quell'abile capacità di Boldini nell’essere, già in quei tempi, influencer modaiolo in una Parigi, regina di gusto, eleganza e tendenza, facendo assurgere l’outfit ap-propriato a bramato desiderio valorizzante il corpo. Un geniale artista talentuoso consegna, così, ai posteri personaggi raffinati della Belle Epoque chiamati Robert de Montesquiou, Cléo de Mérode, Consuelo Vanderbildt, marchesa Casati. Oltre cento dipinti raccontano l’haute couture attraverso ritratti sensuali dalla pennellata esaltante silhouette morbide, dinamiche, glamour, affiancati da colleghi contemporanei, oggetti preziosi, libri, abiti.

di Silvia Pierini

IL MESTIERE DELLE ARTI

16 FEBBRAIO 26 MAGGIO 2019

RAVENNAMuseo Nazionale

In mostra, l’esercizio delle arti “maggiori”, scultura e pittura, è affian-cato alle produzioni di oreficeria, in vetro e resina o in ceramica. La

mostra propone infatti una selezione di artisti della contemporaneità che, ignorando il confine tra arti maggiori e arti minori, hanno confe-rito alle loro opere un valore universale per stile e sapienza tecnica. Non vi sono materie che si possono considerare più adatte di altre a produrre risultati artistici, come non vi sono materie a priori inadatte a produrli: ogni materiale vale soltanto in quanto è stato prescel-to dall’artista che lo fa vivere e lo esalta con le sue mani. Talvolta, l’apparente spontaneità e l’immediatezza del risultato creativo, che presuppone una matura esperienza, possono generalmente essere considerate come prodotto di una eccellente bravura e perfino di raffinato virtuosismo. Sono riunite più di cento opere di Igor Mitoraj, Mimmo Paladino, Paolo Staccioli, Cordelia von den Steinen, Ivan Theimer, Paolo Marcolongo, Stefano Alinari, Jean-Michel Folon, Giacomo Manzù, Giuliano Vangi, Mario Ceroli, Paola Staccioli, Luigi Ontani, Gigi Guadagnucci, Giovanni Corvaja, Daniela Banci, Marzia Banci, Orlando Orlandini, Angela De Nozza, Ornella Aprosio, Angela Caputi, Tristano di Robilant, Sauro Cavallini, Sophia Vari, Kan Yasuda, Pietro Cascella, Fernando Cucci, Pasquale (Ninì) Santoro. L’esposizio-ne è curata da Ornella Casazza e Emanuela Fiori, con Maria Anna Di Pede e Laura Felici, che nel comitato scientifico sono affiancate dallo stesso dottor Scalini, da Claudio Spadoni e Fabio De Chirico.