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L’Arte nella terapia occupazionale Laura Palagini Cinema, fotografia, televisione I° Anno Corso di Laurea in Terapia Occupazionale Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Pisa Anno accademico 2006-2007

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L’Arte nella terapia occupazionale

Laura Palagini

Cinema, fotografia, televisioneI° Anno

Corso di Laurea in Terapia OccupazionaleFacoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Pisa

Anno accademico 2006-2007

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Libri di testo e approfondimento

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

-Gabriella Ba: strumenti e tecniche di riabilitazione psichiatrica e psicosociale. Francoangeli editore 2003

-Manuela Peserico: Danzamovimento terapia. Carrocci faber 2004

-Musicoterapia: Marco Cabutto. Xenia Tascabili

-Arte terapia: Marc Muret. Edizioni Red

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La danza

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…la danza è un fenomeno universale presente in tutte le culture e fin dagli albori dell’umanità tutti i popoli la utilizzavano quale strumento rituale ubiquitario, per esprimersi, guarire, commemorare…

M. Peserico 2006

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La danza

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…prima di essere una forma di spettacolarizzazione la danza è atto simbolico che accompagna tutti gli atti significativi della vita “l’uomo primitivo danza ad ogni occorrenza, nascita, nozze, malattie e morte, caccia, guerra, vittoria, primavera, raccolto…La danza ha una valenza propriziatoria e “terapeutica” è in grado cioè di incidere su una disarmonia..

C. Sachs 1933

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La danza

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…Ben prima che la scienza moderna riconoscesse all’arte un efficacia terapeutica le società primitive hanno usato il modo istintivo gli elementi artistici per curare i loro malati…

C. Sachs 1933

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La danzaterapia nasce in continuità con lo sviluppo della danza moderna; saranno infatti le danzatrici moderne, negli anni 1940, a trovare nel piacere del movimento in sé una risorsa terapeutica.

Sono state dunque le danzatrici, ovvero delle artiste, a sperimentare su se stesse e successivamente sugli altri il valore terapeutico della danza, senza avvalersi di modelli psicologici e di nozioni teoriche di psicopatologia, in quanto non erano di loro competenza.

Nei decenni successivi, in seguito a queste esperienze, si sono sviluppate delle scuole e degli orientamenti ad opera di danzatori e psicologi che hanno cercato di conferire alla danzaterapia i presupposti scientifici necessari per utilizzarla come terapia sostitutiva o di sostegno a quella tradizionale.

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Nel Novecento, i danzatori si ribellarono alla danza accademica. Questo stile di danza si basava su tecniche e passi prestabiliti, che vennero codificati dall'Académie Royale de Danse, fondata a Parigi nel 1661 da Luigi XIV e tendeva a cristallizzare il movimento entro una sfera di perfezione tecnica, di regole estremamente rigide che concedevano ben poco spazio all'individualità e alla libera interpretazione, in nome di un tecnicismo che sviliva l'espressività per privilegiare la purezza del movimento.

Protagoniste dello stile accademico erano le ballerine, a cui veniva richiesto di aderire a un modello di femminilità eterea e incorporea, mentre il ruolo del ballerino era indubbiamente secondario e limitato a quello di porteur, ossia colui che supporta la ballerina nella sua elevazione dal suolo.

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A questo stile di danza si contrapposero dei ballerini che, anticipando la corrente della Modern dance, respinsero ogni rigido tecnicismo della danza classica per ricercare un movimento libero che permettesse di esprimere pienamente il proprio mondo interiore.

La danza libera non fu l'espressione di un'unica scuola di pensiero ma una nuova concezione che è stata man mano arricchita dai contributi di diversi artisti, le cui esponenti principali furono Isadora Duncan, Martha Graham e Rudolf von Laban

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Angela Isadora Duncan nacque a San Francisco nel 1877.  Aprì la sua prima scuola di danza a Grunewald, in Germania, nel 1904, scegliendo i suoi allievi dalle classi sociali più povere e mantenendoli completamente con le sue risorse. A questa scuola in Germania ne seguirono altre in Russia e a Parigi: i costi erano davvero rilevanti e per questo Isadora non poteva esimersi dal fare tourneés per guadagnare i denari necessari al loro mantenimento.

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L’artista tornò negli Stati Uniti nel 1908 per fare delle tourneés, ma le sue esibizioni non furono inizialmente apprezzate dai critici, che non accettavano la danza su basi musicali non appositamente create per il balletto.  Questo difficile tour americano si concluse tuttavia con un crescente successo e, quando la Duncan tornò in Europa nel 1909, era famosa in tutto il mondo.. Nel 1922 sposò il poeta russo Sergej Esenin, da cui si separò l’anno successivo; visse poi in povertà e nell'oblio generale a Parigi, città nella quale si esibì per l'ultima volta poco prima di morire.  La sua vita finì tragicamente nel 1927, quando fu strangolata dalla propria sciarpa, che si andò ad incastrare nel tettuccio di una macchina scoperta

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Si ribellò per prima ai canoni del balletto tradizionale, portando una vera rivoluzione in quest’arte e per questo oggi è riconosciuta come la creatrice della danza moderna. Sosteneva che ‘le cose devono essere come sono’ ed esprimeva le sue idee con grande passione, rompendo con tutte le convenzioni.

Ispirandosi al teatro di Stanislavskjij apre il cammino alla danza libera e all’espressione personale

Isadora concepiva la danza come un’arte sacra, come lo era per gli antichi Greci: con questa idea sviluppò movimenti liberi e fluttuanti, ispirati a fenomeni naturali come le onde e il vento, all’arte greca, alle danze popolari. 

Isadora Duncan

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Messo in soffitta il classico tutù, Isadora si proponeva sulla scena con tuniche e chitoni ellenizzanti, capelli sciolti, piedi nudi e sciarpe colorate che le pendevano dalle spalle.

Le innovazioni della Duncan nel mondo della danza è quello di aver visto per prima la danza come espressività motoria, come espressività dell’individuo.

Definì il movimento come basato sulle leggi naturali e spirituali piuttosto che su considerazioni formali o su tecniche geometriche.

Paragonò la danza alle altre arti, definendola un’arte primaria

Isadora Duncan

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Le innovazioni che apportò al mondo della danza furono:

-l’utilizzo della musica come stimolo emozionale

-l’utilizzo dei costumi che scoprono il corpo

-il contatto dei piedi sulla terra invece che attraverso le scarpe con le punte

-concepire la danza come un espressione storica e concreta della società del tempo, e pertanto sempre in crescita e in movimento

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Isadora Duncan

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141 West 26th Street, New York, NY 10001 • (212) 691-5040

The Isadora Duncan Dance Foundation is a non-profit organization dedicated to extending the dream, dance, and indomitable spirit of Isadora Duncan to generations yet to come. The Foundation supports the work of its resident dance company, Lori Belilove & Company. The company offers hundreds of performances annually of Isadora's original choreography as passed down through generations of Duncan dancers in addition to new works, educational workshops and creative programming that nurtures the soul and lifts the spirit.

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Martha Graham nace nel 1894 in una piccola città fuori Pittsburgh, Pensilvania.Negli anni 20 ha ballato alla scuola di Denishawn della st Denis e Ted Shawn del Ruth, che erano i suoi precursori nello sviluppo del ballo moderno americano. In 1923 Martha Graham ha lasciato Denishawn per trasferirsi con i Follies al villaggio di Greenwich (NY). Diventò insegnante scuole di danza di Anderson e di Eastman e iniziò a diventare coreografa dando vita ad un nuovo genere di danza.

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Martha Graham (1894-1991)

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Considera la danza un espressione della vita, della sua realtà, inserendo anche aspetti drammatici della realtà nei suoi lavori.Gli elementi del suo linguaggio espressivo sono:-la ricerca del primo movimento: il respiro, il flusso e il reflusso della respirazione, legato ai movimenti del torace (contrazione-rilassamento)-l’intensificazione del dinamismo dell’atto: i movimento di contrazione e distenzione si esplicitano con pulsioni rapide e improvvise che riguardano la zona addominale e si espandono in tutto il copro con spinte improvvise, cadute, sospensioni, vibrazioni, riprese.

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Martha Graham (1894-1991)

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-il rapporto con il suolo: con la terra intesa come fonte di energia, e dal contatto con la terra deriva la consapevolezza del rapporto con lo spazio circostante

-il principio di totalità: il corpo è vissuto come un insieme significante, come unità, elemento singolo, coordinato orientato e articolato

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Martha Graham (1894-1991)

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Ai primi del Novecento il danzatore e coreografo Rudolf von Laban, celebre per aver inventato uno dei più importanti metodi di notazione del movimento, si dedicò alla ricerca del movimento puro come espressione libera e profonda dell'essere-nel-mondo dell'individuo che nella coralità del movimento. Il significato della danza si ha comprendendo le leggi che lo regolano. Queste ricerche e diverse esperienze comunitarie (soprattutto a Monaco e a Monte Verità) condussero Laban a rapportare la realtà corporea del soggetto con gli elementi peso-spazio-tempo-flusso e ad elaborare la celebre teoria Movimento/Struttura.

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Rudolf Laban (1879-1958)

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Laban enfatizza la sincronia dei movimenti fra i vari danzatori non per costruire figure come nel balletto accademico fini a se stesse o per esprimere ritmo, ma per esprimere emozioni. I suoi cori di movimenti richiamano le danze primitive , descrivono “l’ uomo intero”. Scopre le correnti generatrici del movimento e ne rappresenta 12 possibilità fondamentali con la divisione fondamentale in un icosaedro. Qualunque movimento può essere illustrato a partire da 4 parametri:

-quale parte del corpo si muove-in quale direzione dello spazio si compie il movimento-a quale velocità si esegue il movimento-qual è l’intensità dell’energia muscolare impiegata

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Rudolf Laban (1879-1958)

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•Secondo Laban gli elementi dell’armonia si comprendono meglio, utilizzando una forma geometrica, dimostrando che la successione armonica dei movimenti non è casuale.

•L.. creò le "leggi dell’armonia nello spazio", oggettivate nella figura geometrica dell’ "icosaedro"

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Rudolf Laban (1879-1958)

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•Elabora un sistema di osservazione e di analisi del movimento, “Laban Movement Analisys” attraverso simboli grafici che chiama Kinetography.

•Qualsiasi danza, indipendentemente dall’origine e dallo stile, può essere descritta, e quindi riprodotta, attraverso l’uso di un linguaggio con caratteristiche matematiche (basate sulle geometrie), o mediante un linguaggio simbolico. Leggerlo e trascriverlo significa leggere i diversi orientamenti nello spazio e l’organizzazione armonica delle sequenze.  

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Rudolf Laban (1879-1958)

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Laban ha fondato l'istituto Choreographic a Zurigo nel 1915 poi in Italia, e in Francia. Il suo contributo più grande alla danza è stata la sua pubblicazione 1928 di Kinetographie Laban, un sistema della notazione di ballo ora denominato Labanotation ed ancora è usato come uno dei sistemi della notazione del movimento primario nel ballo. Le sue teorie del choreography e del movimento sono uno dei fondamenti centrali del ballo dell'Europa centrale moderno.

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Rudolf Laban (1879-1958)

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In questa atmosfera alcuni danzatori propongono nuove idee e partendo dalla loro esperienza personale ritengono la danza promotrice di effetti terapeutici: Marian Chase, Trudy Schoop, Mary Stark Whitehouse e Hers Duplan, Maria Fux.

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Marian Chance era un insegnante che nel 1930 attraverso l'osservazione dei bambini intravide nel movimento una concreta possibilità per tutti di esternare le proprie emozioni e soprattutto le proprie sofferenze.

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Attraverso la sua grande esperienza nel mondo della danza e dell'insegnamento scoprì e sperimentò la spontaneità e la profondità del linguaggio del corpo.

La Chance trovò nel potere comunicativo del corpo una risorsa per dare parola a chi non è in grado di comunicare attraverso il linguaggio verbale.

Guidata da questa convinzione, nel 1942 iniziò a lavorare ad un progetto educativo e riabilitativo per persone affette da disturbi mentali, all'interno dell'ospedale psichiatrico St. Elisabeth di Washington, dove incontrò la disponibilità dei dirigenti che si trovarono a dover affrontare tempestivamente una situazione molto grave: prendersi cura di quei soldati che nell'immediato dopoguerra tornarono dai campi di battaglia, affetti da disturbi psichici.

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Marian Chase operò nell’Ospedale Psichiatrico St. Elisabeth a Washington a partire dal 1942 ed applica una metodologia basata su alcuni elementi:

1. la risocializzazione: la danzaterapia viene applicata in un setting di gruppo2. il gruppo: il potenziale gestuale ed espressivo della danza viene incrementata dalle interazioni di gruppo3. Linguaggio non verbale: danzaterapia come strumento che favorisce le interazioni sociali e il linguaggio non verbale legato alla danza4. il dialogo motorio: su cui si fonda la relazione terapeutica “i movimenti scelti per stabilire il contatto iniziale con il paziente devono essere qualitativamente simili a quelli del paziente”5. La voce, la parola, la musica

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American Dance Therapy Association

Fondata nel 1966 da Mary Chase

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Trudy Schoop, nata a Zurigo nel 1903, iniziò in tenera età a danzare; lei stessa affermò di essere guarita grazie alla danza da una forma di depressione. Dopo aver compiuto degli studi di danza classica si accostò alla danza moderna, seguendo gli insegnamenti di un'allieva di Isadora Duncan, in Svizzera si dedicò sia all'insegnamento, in una scuola da lei stessa avviata, sia alla rappresentazione di pantomime all'interno del Cabaret Corniction.

Qualche anno dopo, al termine del secondo conflitto mondiale, la Schoop si recò in California, dove scelse di lavorare con i pazienti di una clinica psichiatrica, elaborando una sua strategia di intervento.

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Trudy Schoop decise di condurre dei gruppi composti da un numero limitato di pazienti e preferibilmente con lo stesso tipo di patologia, poiché riteneva dispersivo e inefficace lavorare con tante persone affette da disturbi differenti.

Scelse inoltre di operare tenendo presente l'inscindibilità del binomio mente-corpo attraverso un approccio esclusivamente artistico, senza riferimento ad alcuna teoria psicologica.

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Secondo la Schoop la danza offre la possibilità, attraverso movimenti da lei definiti "archetipi" - come strisciare, raggomitolarsi e saltare - di avvertire la percezione di sé.

Oltre a lavorare con pazienti affetti da disturbi psichici, Trudy Schoop si dedicò anche a organizzare corsi di formazione per professionisti quali medici, psicomotricisti, psicologi; anche nella formazione il suo metodo è intuitivo, si basa sull'espressione artistica, sul linguaggio del corpo e non su una vera e propria tecnica psicologica.

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Le linee principali della metodologia sono per la Shoop:

-tipologia della presa in carico e del setting: individuale per i pazienti gravi, a piccoli gruppi per altre patologie

-modalità di intervento: lavorare lentamente con molta duttilità, utilizzare le immagini del paziente, partire dal corpo per arrivare alle emozioni

-struttura delle sedute: apertura: riscaldamento guidato con movimento ritmico, lavoro sui segmenti corporei, sull’equilibrio, sull’ampliamento del vocabolario motorio sottoforma di gioco guidato. Lavoro espressivo di improvvisazione libera, utilizzando la danza, la pantomima, la recitazione, la chiusura del lavoro

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Mary Stark Whitehouse si forma con Martha Grham alla danza classica e poi si sottopone ad analisi Junghiana divenendo anche psicoterapeuta.

Così le esperienze di lavoro con la danza iniziano ad essere lette in un ottica psicodinamica. Nasce una struttura nuova quello che può essere definito un “setting terapeutico”. Il lavoro di gruppo passa in secondo piano e l’interesse è puntato soprattutto sulle dinamiche individuali interiori. La sua tecnica è chiamata “Movimento Autentico”.

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Herns DUPLAN è haitiano e si è formato come attore, musicista, danzatore, coreografo negli U.S.A. (1959-1965).- Esperienze sceniche professionali negli U.S.A. (1960-1970): attore nelle produzioni "Actor's Equity", autore, compositore, interprete, attore, coreografo in produzioni cinematografiche (lungornetraggi e documentari).–Elabora l’approccio “exspressione primitive”, che designa un percorso antropologico che conduce l'individuo a una ricerca, in sé e attraverso il gruppo, della sua propria origine: incontro del corpo con le sue risorse, raccolta dell'energia vitale, sviluppo dell'immaginario, liberazione delle emozioni senza passare attraverso il modello rigido di tecniche troppo elaborate.

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Herns Duplan

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Maria Fux, danzatrice e coreografa argentina, si avvicina alla danza moderna che studia con Martha Ghram: si dedica poi ad una rielaborazione personale rielaborando la danza come forma creativa ed espressiva che appartiene all’essere umano. Scopre la valenza terapeutica della danza a partire dai benefici ottenuti durante una fase di depressione

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Maria Fux

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In Italia le prime esperienze relative alla DanzaMovimentoTerapia risalgono agli anni settanta; nel corso dei decenni le applicazioni e gli studi sono stati ulteriormente approfonditi, dando vita a numerose associazioni, scuole di formazione e modelli teorici.

Attualmente è presente in Italia l’APID (ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE ITALIANA DANZAMOVIMENTOTERAPIA) che accoglie DanzaMovimentoterapeuti provenienti da tutto il territorio nazionale.

L’Associazione, istituita nel 1997, è espressione delle principali Scuole di Formazione in Dmt italiane, e intrattiene rapporti costanti con altre Associazioni internazionali, quali: ADTA – American Dance Therapy Association, AEDT- Association Européenne de Danse Thérapie, L’Eurpean Conference for Professional Development of Dance Movement Therapy.

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La Danzamovimentoterapia è una disciplina specifica, orientata a promuovere l’integrazione fisica, emotiva, cognitiva e relazionale, la maturità affettiva e psicosociale, lo sviluppo del potenziale creativo e la qualità della vita della persona. La specificità della DMT si riferisce al linguaggio del movimento corporeo e della danza ed al processo creativo quali principali modalità di valutazione e d’intervento all’interno di processi interpersonali finalizzati alla positiva evoluzione della persona.

Da Statuto e Codice Etico A.P.I.D. (Associazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia)

danzaterapia definizione

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Gli obiettivi della Danzamovimentoterapia sono:

-il piacere funzionale del proprio corpo: capacità di percepire le sensazioni di piacere che derivano dal corpo che si muove

-l’affinamento delle funzioni psicomotorie: in termini di miglioramento di coordinamento psicomotorio, sincronizzazione dei gesti, rapidità del movimento

-

danzaterapia obiettivi

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Gli obiettivi della Danzamovimentoterapia sono:

--l’unità psicocorporea: come arricchimento della schema corporeo dovuto alle sensazioni che produce il movimento del corpo, arricchimento delle sensazioni tattili, termiche e dolorifiche

-simbolizzazione a livello corporeo: espressione di sentimenti attraverso il movimento

-potenziamento della stima di sé: attraverso la relazione di gruppo con il gruppo e il terapeuta

danzaterapia obiettivi

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Gli obiettivi della Danzamovimentoterapia sono:

-il miglioramento delle tecniche comunicative

-sviluppo delle capacità espressive

-miglioramento delle performance emotive

-integrazione corporeo-emozionale

Peserico 2004

danzaterapia obiettivi

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Si denomina "danzamovimentoterapeuti" (dmt) una classe di figure professionali operanti in campo clinico e/o socioeducativo, con funzioni di prevenzione, riabilitazione e terapia, per mezzo del linguaggio corporeo (danza e movimento) nelle sue valenze rappresentative, comunicative e simboliche. Il/la dmt:conosce il linguaggio corporeo, del movimento e della danza; conosce il processo creativo e le sue implicazioni sul piano emotivo, psicologico e cognitivo, con riferimento a differenti modelli teorici; agisce dette competenze con finalità preventive, riabilitative e terapeutiche nei confronti del disagio sensoriale, motorio, psicologico, relazionale e sociale collaborando con le altre figure professionali deputate al suo trattamento; è in grado di formulare piani di intervento differenziati a seconda dell'utenza coinvolta; svolge la sua pratica in ambito pubblico e/o privato, nel rispetto della deontologia professionale.  

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Gli orientamenti e le tecniche attuali della Danzamovimentoterapia sono:

-Movimento Autentico o creativo

-Expression Primitive

-Danzamovimentoterapia integrata

-Metodo di Maria Fux

Ba 2003

danzaterapia tecniche e orientamenti

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La Whitehouse, a partire dall'osservazione dei suoi allievi e dalle proprie conoscenze, sviluppa il concetto di “Movimento Autentico", cioè un movimento totalmente spontaneo attraverso il quale il soggetto entra in contatto con i contenuti più intimi del proprio inconscio.

Questo concetto trae le sue fondamenta dal metodo di psicoterapia analitica junghiano dell' "immaginazione attiva", che comporta l'aprirsi all'inconscio mantenendo però il contatto con la coscienza. Nell'"immaginazione attiva" rientra anche l'espressione artistica, con la quale è possibile sia ottenere informazioni per una diagnosi, sia condurre un processo terapeutico.

La Whitehouse ottenne notevoli risultati nel trattamento di pazienti nevrotici che grazie al movimento autentico riuscivano ad abbandonarsi liberamente alle proprie emozioni ed ad entrare in relazione con l'altro.

danzaterapia tecniche e orientamentiMovimento Autentico

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Affinché questo lavoro possa risultare costruttivo ai fini terapeutici è necessaria la presenza di un witness cioè colui che è testimone e di un mover cioè colui che si muove, in stretta relazione fra di loro. Il mover si lascia trasportare dalle proprie emozioni, dalle immagini che gli vengono suggerite dal suo mondo interiore, articolando una serie di movimenti liberi compiuti ad occhi chiusi, mentre lo witness lo osserva attentamente senza intervenire e, solo in seguito, lo aiuterà a verbalizzare il vissuto di questa esperienza.

danzaterapia tecniche e orientamentiMovimento Autentico

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Il percorso del Movimento Autentico può essere così riassunto:

1.Ricercare il proprio movimento autentico proveniente dall’inconscio2.Ricerca dell’equilibrio tra movimento inconscio e conscio che migliora nel corso delle sedute.

danzaterapia tecniche e orientamentiMovimento Autentico

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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Gli incontri secondo questa tecnica avvengono come segue:

1.I pazienti entrano nella stanza e procedono autonomamente al riscaldamento2.Il danzaterapeuta entra nel setting ed inizia la conduzione del gruppo con un lavoro a terra secondo uno schema di riscaldamento guidato3.Viene proposto un tema da esplorare: coppia di opposti (aperto-chiuso, alto-basso) o immagini della natura4. Il tempo esplorato viene sviluppato in coppia: mover/witness5. I ruoli si invertono con rispecchiamento dei movimenti

danzaterapia tecniche e orientamentiMovimento Autentico

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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Molti professioni hanno seguito le orme della Whitehouse lavorando e sviluppando le applicazioni del movimento libero, fra questi spicca sicuramente la sua allieva Jane Chorodow, danzaterapeuta ed analista junghiana, membro ordinario ed ex presidente dell'American Dance Therapy Association.

La Chorrodow, inserendo il movimento corporeo nel setting analitico junghiano, mette in luce come, attraverso la danza, le persone arrivino a toccare in modo generalmente più immediato e diretto rispetto ad un percorso di analisi tradizionale centrato sugli aspetti verbali, punti molto profondi.

Movimento Autentico

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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Un'altra figura di grande rilievo è l'americana Anna Halprin, che, nel suo metodo, denominato Life Art, unisce alla sua esperienza nella danza moderna l'utilizzo del mito in chiave junghiana. Life Art è un metodo che presuppone che tutti possano danzare ed esprimere la propria creatività e trovare nella fusione arte-vita la fonte della propria guarigione.

Movimento Autentico

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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L’Expression Primitive è una tecnica di Danza-Terapia che nasce in Francia all’inizio degli anni 1970 in seguito all’incontro tra Frante Schott Billmann, psicoanalista, e il danzatore Herns Duplan

L’Expression Primitive è una pratica, che è utilizzata sia nell’ambito della prevenzione che in quello della terapia e della riabilitazione, con una grande varietà di popolazioni differenti: ragazzi o adulti sia normodotati che portatori di handicap fisici e psichici, soggetti che presentano problematiche dell’apprendimento e dello sviluppo psicofisico in relazione alte loro difficoltà personali.

danzaterapia tecniche e orientamentiExpression Primitive

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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E una pratica di gruppo ispirata alle danze primitive e accompagnata dal ritmo delle percussioni che prevede l’associazione del movimento e della voce. Essa recupera, infatti, gli elementi che caratterizzano le danze rituali delle società tradizionali per il loro valore universale e transculturale con l’intento di sfruttarne le potenzialità terapeutiche:

danzaterapia tecniche e orientamentiExpression Primitive

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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1) il gruppo come luogo capace di mobilitare e contenere emozioni molto arcaiche, e di sostenere e stimolare all’azione ed all’autonomia i suoi membri;

2) il ritmo, elemento transculturale in grado di rievocare in tutti i soggetti l’esperienza arcaica del battito del cuore materno, ricreato dalla percussione del tamburo. Svolge una funzione energizzante che stimola all’azione; ritmi regolari e simmetrici secondo un ritmo binario (uno/due)

3) la pulsazione, ovvero l’alternarsi ritmico del movimento dei piedi nella marcia che accompagna ogni gesto proposto dal conduttore e che rimanda sia ai ritmi biologici (battito cardiaco, respirazione, sonno-veglia, ecc.) che ai ritmi della natura (giorno-notte, alternarsi delle stagioni, ciclilunari, ecc.);

danzaterapia tecniche e orientamentiExpression Primitive

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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4) Minimalismo dei gesti, lo sdoppiamento e la ripetizione di movimenti e gesti stilizzati ed essenziali, semplici da eseguire, strutturati in coppie di opposti (chiusura-apertura, alto-basso, ecc.);

5) le vocalizzazioni, ispirate anch’esse ai canti tradizionali, che accompagnano i movimenti e permettono ai partecipanti di sperimentare, grazie all’associazione di modalità espressive diverse (corpo e voce), un gioioso senso di integrazione personale e di coesione con i membri del gruppo

danzaterapia tecniche e orientamentiExpression Primitive

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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6) la valorizzazione del rapporto con la terra, con gli elementi naturali (acqua, aria, fuoco), e con le attività tradizionali (caccia, semina, pesca, accudimento), per riscoprire l’importanza della relazione con il mondo esterno inteso sia come mondo naturale che come mondo sociale e culturale;

7) la dimensione rituale, l’Expression Primitive recupera gli elementi del pensiero primitivo, ovvero sollecita una modalità arcaica di pensiero che è connessa ai primi momenti della vita, che è sempre viva in ognuno anche in presenza di handicaps molto seri, e si estrinseca nella relazione ludica col mondo, nel piacere che deriva dalla poesia, dalla musica, dal ritmo, dalla ripetizione del movimento.

danzaterapia tecniche e orientamentiExpression Primitive

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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Il gruppo di Expression Primitive, spazio di incontro e condivisione, grazie al clima ludico che lo caratterizza, permette ai partecipanti di esporsi superando il senso del ridicolo, di giocare con la trasgressione e di sperimentare un piacevole senso di integrazione rispetto sia a se stessi che agli altri. Inoltre, il lavoro simbolico con le potenzialità espressive del corpo, la ricerca e la sperimentazione dei gesti lineari e semplici, contribuisce a rafforzare l’identità e permette di esprimere in modo strutturato tutta la gamma delle emozioni (aggressività, rabbia, seduzione, paura, amore, ecc.) superando la vergogna ed il senso di colpa.

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l'Espressione primitiva rappresenta una sintesi significativa tra il valore antropologico della danza e la sua applicazione al moderno contesto socio-culturale. Ispirata da forme di danza collettive e da rituali tradizionali che hanno radici nella varie culture del mondo e nel legame archetipico uomo/natura. L'espressione primitiva utilizza la suggestione del gioco e della festa e lo fa "con arte", legando semplicità e bellezza, emozione e consapevolezza. Si arriva così a una forma di comunicazione non verbale che integra mente e corpo, consolidando il senso di appartenenza e d'integrità nel rapporto uomo-natura. Il gioco di rimbalzi tra collettivo e individuale, la sincronia dei suoni e la simmetria dei movimenti ci riportano verso quell'essere primitivo che non conosce la separazione fra l'Io e la società, tra l'oggetto e il soggetto. Da qui la sensazione di benessere che accompagna il praticante durante il corso. Aleo 2004

Expressione Primitive Una forma di danza semplice e ritmata, ispirata all'ancestrale rapporto tra l'uomo e il movimento del corpo, con funzioni terapeutiche in grado di migliorare la relazione con se stessi e con gli altri.

 

 

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Gli incontri secondo questa tecnica avvengono come segue:

1. Adattamento al ritmo: la prima parte dell’incontro è finalizzato a prendere contatto con la pulsazione binaria attraverso la marcia ritmica. Vengono proposte alle coppie movimenti in opposizione (apertura-chiusura) che conivolge sempre più segmenti corporei mentre i piedi battono a terra.

2. Gioco e sperimentazione: su questa linea poi ogni soggetto sceglie liberamente il proprio gesto che poi potrà essere alternativamente esteso al gruppo

3. Il gruppo è il centro dell’azione: i partecipanti sono in cerchio e al turno nel centro ognuno porta le sue immagini

danzaterapia tecniche e orientamentiExspression Primitive

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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danzaterapia tecniche e orientamentiDanzamovimento terapia Integrata

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

La DANZA MOVIMENTOTERAPIA INTEGRATA® impronta il lavoro sulla centralità del “corpo intelligente” e vuole attivare la dimensione consapevole del corpo, a partire dalla percezione corporea (schema corporeo), per favorire una coscienza di sé radicata nell’esperienza corporea, fondata sulla connessione tra sensazioni corporee, vissuti emotivi, immagini e parole (immagine corporea); ha perciò come finalità educativa e terapeutica primaria l’attivazione di competenze corporeo- emotive e la regolazione emotiva.

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La DMT Integrata® nasce dalla sintesi di tre diversi approcci alla danza e al movimento e alla DanzaTerapia:

1) etno- antropologico, volto a valorizzare i significati culturali, sociali, rituali, della danza;

2) recupero della danza teatrale moderna e contemporanea occidentale

3)ricerche Kinesiologiche e psico-corporee contemporanee.

Danzamovimento terapia Integrata

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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L’approccio etno-antropologico ha origine dagli studi di E. Duplan della Scuola Francese di Espressione Primitive, di cui France Schott Billmann è attualmente la maggiore esponente.

Il secondo approccio fa capo in particolare agli studi sul movimento effettuati agli inizi del ‘900 da Rudolf LABAN, che elaborò un metodo di analisi delle variazioni di qualità del movimento, in relazione all’energia investita e alla forma assunta dal corpo nello spazio. Il terzo approccio fa riferimento alle ricerche Kinesiologiche, e ai metodi quali quello di Feldenkrais e di Alexander.

Danzamovimento terapia Integrata

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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ELEMENTI METODOLOGICI DELLA DMT INTEGRATA®

a)- osservazione sistematica e dall’analisi dei bisogni dell’utente- formulazione di proposte specifiche ai destinatari dell’intervento- accoglienza, intesa come relazione non giudicante delle problematiche in corso- verifica e valutazione dell’intervento svolto

Danzamovimento terapia Integrata

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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ELEMENTI METODOLOGICI DELLA DMT INTEGRATA®

b)Setting rigoroso, fondato sulla definizione precisa di Tempo e di Spazio dell’attività, delle modalità di conduzione, delle tecniche e degli imput utilizzati in relazione ai bisogni dell’utente, che comprende:

- delimitazione precisa dello spazio di lavoro come spazio rituale, inteso come spazio geometrico, simbolico e affettivo relazionale, con elemento suono inteso come contenitore sonoro dell’esperienza o come elemento strutturante finalizzato alla creazione di un ambiente accogliente e stimolante

Danzamovimento terapia Integrata

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

Definizione precisa del Tempo di lavoro, inteso come tempo speciale extraquotidiano, sia come strutturazione del percorso, sia come scansione interna alle sedute che si svolgono seguendo quattro fasi fondamentali: Avvio; tema; Conclusione; Elaborazione

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- Integrazione nel percorso di momenti di attività corporea e di verbalizzazione o comunque di rielaborazione anche attraverso l’uso di modalità espressive, quali attività grafiche, manipolative o di costruzione intese queste ultime come risonanze dell’esperienza, cioè come elementi di valutazione dell’esperienza corporea

c)conduzione del lavoro intesa come sostegno e contenimento al processo espressivo e creativo dei singoli e del gruppo, volta a stimolare il piacere del movimento e dell’essere presenti nel proprio gesto, attraverso le tecniche del rispecchiamento, della ripetizione, dell’amplificazione, dell’improvvisazione, con l’ausilio di differenti imput

Danzamovimento terapia Integrata

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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d)la considerazione del gruppo come insieme col quale ogni singolo si relaziona in modo non deterministico, perché mai totalizzante rispetto alle scelte e ai percorsi individuali.

In sintesi la DMT Integrata vuole essere una forma di educazione corporea, emotiva, relazionale, che attraverso un processo educativo e terapeutico conduce chi la pratica ad una progressiva assunzione di responsabilità della propria esperienza corporea- emotiva.

Il modello metodologico della DMT Integrata prende vita dalla formazione, dagli studi e dalle ricerche effettuate negli ultimi 20 anni da Dr. Vincenzo Puxeddu che lo ha elaborato.

Danzamovimento terapia Integrata

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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PUBBLICAZIONI PuxedduV. “Danzaterapia e Riabilitazione”,

in AA.VV. Le ArtiTerapie in Italia, Ed. Gutenberg Roma, 1995.

PuxedduV. “ Introduzione alla Danzaterapia”in Chorégraphie – Studi e ricerche sulla danza, n° 7, Di Giacomo Editore, Roma, 1996.

Panza L., Puxeddu V., Ruggeri r., “ Danzaterapia e preparazione al parto”in Quarter, Quaderni delle ArtiTerapie, n° 3, dicembre, Ed. Selecta Medica. Pavia, 1998.

PuxedduV. “Momenti di un percorso terapeutico a mediazione corporea”in Atti del Convegno “Arte: luoghi, percorsi e voci, MUSEO ATTIVO DELLE FORME

INCONSAPEVOLI”, Genova, 1993.

PuxedduV. “Apid Associazione Professionale Italiana DMT” Quarter, Quaderni delle ArtiTerapie, n°1, marzo Ed. Selecta Medica, Pavia, 1998.

PuxedduV. “Danzamovimentoterapia integrata e autismo infantile: assetti metodologici e applicativi”

in Atti del Convegno “Le Artiterapie e le psicosi”, Centro Studi Danza e Movimento, Firenze, 1999.

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Maria Fux, danzatrice e coreografa argentina, dopo essersi accostata alla danza classica, studia danza moderna e diventa allieva di Martha Graham, ed, in seguito si dedica ad una rielaborazione molto personale del senso stesso della danza, da lei concepita come una forma di espressione che appartiene alla stessa natura dell'essere umano. Dal suo lavoro emerge fondamentalmente la valenza terapeutica e riabilitativa del movimento spontaneo e del piacere provocato da esso, in persone che presentavano problematiche molto diverse tra loro.

Danzamovimento metodo Maria Fux

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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Danzamovimento metodo Maria Fux

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

Maria Fux La sua carriera di ballerina inizia molto precocemente. Tra il 1954 e il 1960 è una delle prime ballerine del Teatro Colon di Buenos Aires, protagonista di tournée di successo negli Stati Uniti, Polonia, Russia, Perù, Brasile e Uruguay. Dal 1960 al 1965 dirige il “Seminario di Danza” all’Università Nazionale di Buenos Aires. Successivamente svolge un’intensa attività di recital e seminari didattici in molte città dell’America Latina, dell’Europa e del Medio Oriente.  

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 Nel 1968 presenta al Congresso Internazionale di Musicoterapia, che quell’anno si svolge a Buenos Aires, una relazione sul tema “La danza come terapia” dove per la prima volta si parla dell’importanza della danza come mezzo educativo ed espressivo per gli audiolesi. si considera essenzialmente un'artista, non desidera nella maniera più assoluta arrogarsi il ruolo e la qualifica di psicoterapeuta e, pertanto, il suo approccio al paziente è caratterizzato da un progressivo avvicinarsi alle persone facendo leva esclusivamente sulla propria sensibilità di artista e di donna senza per questo inoltrarsi in alcuna forma di interpretazione e verbalizzazione. Il suo metodo si è sviluppato a partire dalle numerose esperienze fatte durante il suo percorso artistico e personale.

Danzamovimento metodo Maria Fux

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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Si basa fondamentalmente sulla funzione catartico liberatorio della danza a sulla capacità da parte del conduttore di stimolare nell'altro l'espressione di sé e delle proprie potenzialità creative. La Fux ricerca continuamente nuovi stimoli creativi da proporre ai suoi gruppi, a partire dal corpo stesso, dal movimento e dal ritmo interno (il battito cardiaco ad esempio) fino all'utilizzo di vari materiali, in genere appartenenti alla nostra quotidianità, che possono aiutare i pazienti a ritrovare movimenti nascosti, magari dimenticati e riscoprirne il senso. Maria Fux ha diffuso il suo metodo in diversi paesi del mondo quali l'Argentina, il Brasile, gli Stati Uniti, la Spagna, l'Unione Sovietica, la Francia, l'Inghilterra, Israele, Cuba, Israele e l'Italia dedicandosi sia all'attività di terapeuta sia al lavoro di formatrice nel campo della danzaterapia.

Danzamovimento metodo Maria Fux

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Danzamovimento metodo Maria Fux

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

La sua metodologia è l’insieme di due dimensioni:

1. contenuto: lo stimolo coreografico. Accompagna il gruppo ad un percorso espressivo attraverso una serie di immagini e/o idee (esemp. Siamo alghe in un mare) l’uso di oggetti (stoffe o foulard), suonare strumenti

2. La forma: data dal danzaterapeuta scelta della musica, e delle coreografie

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Danzamovimento metodo Maria Fux

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

La musica è un elemento molto importante

Gli stimoli anche vocali da parte del danzaterapeuta che conduce la seduta, le parole sono semplici ed espressive

Gli oggetti possono essere anche oggetti di recupero

La voce e il corpo del conduttore è stimolo e contenuto

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La sua danzaterapia è finalizzata al cambiamento dell’individuo attraverso il raggiungimento di una maggiore integrazione di sé. I livelli terapeutici:

1. Livello immaginario2. livello espressivo3. Livello comunicativo verbale4. Livello relazionale5. Livello sensoriale-corporeo6. Livello emotivo7. Livello estetico

Danzamovimento metodo Maria Fux

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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Aspetti applicativi:

1. Gli incontri possono avvenire in gruppo o individuale a seconda delle esigenze. Il gruppo è aperto, eterogeneo

2. Gli incontri possono essere bisettimanali di un minimo di 4-5 ad un massimo di 10 persone e della durata di circa un ora.

3. setting: stanza sufficientemente ampia con elementi essenziali tipo carta crespa, palle, elastici, strumenti per il disegno, bastoni, foulard

danzaterapia tecniche e orientamenti

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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Fasi della seduta:

1. Momento iniziale di riscaldamento

2. Momento centrale: proposta di stimolo danzaterapeutico

3. Momento finale: di rilassamento

danzaterapia tecniche e orientamenti

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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Fasi evolutive delle sedute:

1. Fase imitativa: pz imita il gesto del danzaterapeuta

2. Fase di autonomia della proposta: pz propone delle variazioni ai gesti

3. Fase di sviluppo di un movimento personale creativo: pz crea dei nuovi movimenti

4. Fase di espressione e verbalizzazione dello stimolo: pz può creare una coreografia

danzaterapia tecniche e orientamenti

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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L’ambito del disagio mentale rappresenta un terreno privilegiato di intervento per questa disciplina, in quanto consente di associare una serie di attività con valenze educativo-riabilitative quali ad esempio attività di tipo occupazionale alle valenze creative dei linguaggi artistici con il loro potenziale comunicativo e simbolico.

I quadri clinici a cui ci si indirizza vanno dalle psicosi alle nevrosi, disturbi del tono dell’umore, deficit di vario livello sul piano della maturazione e dello sviluppo cognitivo.

Obiettivo principale di questo tipo di intervento è : favorire il processo di integrazione dell’utente nel contesto del gruppo.

Danzaterapia e psichiatria

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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Gli obiettivi sono ovviamente individuati in base alle problematiche specifiche degli utenti, ma in generale si mira a :

- sperimentare la possibilità di riorganizzare e riordinare le esperienze, passare dalla frammentazione alla totalità, attraverso la presa di coscienza e la costruzione della propria immagine corporea, sviluppando la consapevolezza di unitarietà del corpo e dei suoi confini.

- Sviluppare la consapevolezza e il rispetto dello spazio proprio e di quello condiviso con gli altri.

- Sviluppare la capacità di ricevere e trasmettere emozioni

-Sviluppare modalità di comunicazione

Danzaterapia e psichiatria

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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l’area cognitiva, in cui è possibile migliorare alcune competenze come lo schema corporeo, l’apprendimento di concetti o l’uso di simboli;

l’area emotiva, in cui è possibile incrementare la capacità di manifestare positivamente dei vissuti emotivi, sostenendo il superamento di paure e fobie e migliorando la stima di sé;

l’area relazionale, in cui spesso si lavora per migliorare le relazioni personali, i rapporti di coppia o per diminuire forme comportamentali disadattive;

l’area psicomotoria, in cui è possibile migliorare l’orientamento spaziale e la coordinazione motoria in relazione a prassi specifiche oppure generalizzate.

Danzaterapia obiettivi

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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Centro Toscano di Arte e Danza Terapia  Diretto da Lilia Bertelli

Borgo Albizi,16 50122 Firenze  tel. 055 245475 - fax 055 243008

 Associazione SarabandaDiretta da Elena Cerruto

Ripa di Porta Ticinese, 55 20125 Milano tel.  02 89404056

Centro RisvegliDiretto da Pietro Farneti

Via Vittadini, 3  20136 Milanotel. e  fax  02 58317883

Danzamovimento metodo Maria Fux

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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AssisiPresso la Cittadella, Maria Fux ed Elena Garcia organizzano periodicamente corsi di

danzaterapia.

BolognaSi trova una delle scuole italiane di più solida tradizione nel campo della danzaterapia: l'Art Therapy Italiana (051/226043), fondata nel 1984 sotto l'egida del dottor Arthur

Robbins, psicoanalista, arteterapeuta e scultore. Vengono proposti dei corsi quadriennali le cui lezioni si svolgono un fine settimana al mese e sono integrate da seminari

intensivi tre volte l'anno, della durata di più giorni. Sono ammessi al corso laureati, operatori ed educatori che utilizzano tecniche artistiche e di movimento, artisti e

professionisti con esperienza nel campo delle arti visive e della danza. Alla fine dei quattro anni la scuola rilascia un diploma in Art psycotherapy, per ottenere il quale

vengono richieste un minimo di cento ore di psicoterapia personale a indirizzo analitico.

Centri di danzamovimento terapia

L’Arte nella riabilitazione psichiatrica

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CagliariAssociazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia:

Presidenza e SegreteriaVia Principe Amedeo, 13 - 09124 Cagliari

Tel./Fax: 070 662289 - 070 650349Sito: http://www.apid.it/

Il dottor Vincenzo Puxeddu, laureato in Danza e Scienze del Movimento alla Sorbonne di Parigi, organizza, presso il Centro Studi Danza Animazione Arte Terapia

(070/650349 - 665967), corsi di formazione alla danzaterapia. Il Centro propone corsi di formazione e di aggiornamento anche a Milano: la sede presso cui si svolgono è Lo

Studio (02/874191). Firenze

Il Centro Studi Danza e Movimento (055/243008), propone un corso in danzaterapia della durata di quattro anni con frequenza obbligatoria ogni sabato per otto ore, volto ad

animatori psicosociali, educatori e psicologi. Ogni anno un esame stabilisce l'idoneità per accedere all'anno successivo ed è previsto un tirocinio alla fine dei quattro anni. Il

corso prevede inoltre stage e seminari che si avvalgono della presenza di docenti esterni, tra cui Maria Fux.

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GenovaIl Centro Metafora (010/3625479) propone un percorso di formazione professionale in

danzaterapia ispirata al Expression primitive, che si avvale del contributo di France Schott-Billman. Il corso dura tre anni per un totale di mille ore; si richiede la

partecipazione a seminari, gruppi di studio ed esercitazioni pratiche distribuiti durante tutto l'anno. Per essere ammessi al corso è necessario essere in possesso di un diploma

professionale riabilitativo-pedagogico oppure di una laurea in medicina, psicologia, lettere o scienze dell'educazione.

MilanoL'Istituto di medicina psicosomatica Riza (02/5845961) ha attivato per la danzaterapia il

corso superiore di formazione per conduttori di gruppo di laboratori di movimento, espressione corporea e dance-movement therapy. Il corso, della durata di tre anni, si

rivolge a psicologi, fisioterapisti, psicomotricisti, educatori, insegnanti di ginnastica e di danza. Per accedere al corso è necessario partecipare a quattro incontri propedeutici. I tre anni successivi richiedono una frequenza di un giorno al mese durante un fine settimana,

per otto ore consecutive. L'anno è dedicato alla pratica della conduzione attraverso lo svolgimento di un tirocinio pratico ed una supervisione.

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RomaLa Scuola Quadriennale di Psicoterapie Espressive e Artiterapie (06/2024897) organizza un

corso quadriennale di quattrocento ore all'anno distribuite in due fine settimana al mese. Vengono proposti due differenti indirizzi: - Psicopedagogico, che prepara allo svolgimento

di attività artiterapeutiche in spazi scolastici e in strutture di riabilitazione e risocializzazione per ogni tipo di emarginazione; per accedervi è necessario un diploma di

scuola media superiore.- Psicoterapeutico, aperto ai laureati in medicina e psicologia. Il diploma si ottiene dopo un

percorso analitico individuale di almeno trecento ore.Torino

SoleLuna Istituto per la crescita