UNIVERSITA’ DI PISA CORSO DI LAUREA IN TERAPIA OCCUPAZIONALE

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UNIVERSITA’ DI PISA UNIVERSITA’ DI PISA CORSO DI LAUREA CORSO DI LAUREA IN TERAPIA OCCUPAZIONALE IN TERAPIA OCCUPAZIONALE METODOLOGIA DELLA RIABILITAZIONE METODOLOGIA DELLA RIABILITAZIONE Prof. Dr. Tito Filippo RASTELLI

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UNIVERSITA’ DI PISAUNIVERSITA’ DI PISACORSO DI LAUREA CORSO DI LAUREA

IN TERAPIA OCCUPAZIONALEIN TERAPIA OCCUPAZIONALE

METODOLOGIA DELLA RIABILITAZIONE METODOLOGIA DELLA RIABILITAZIONE

Prof. Dr. Tito Filippo RASTELLI

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La riabilitazione nella pratica clinica:La riabilitazione nella pratica clinica: concetto di menomazione, disabilità, lavoro concetto di menomazione, disabilità, lavoro multisciplinare in riabilitazione, la stesura multisciplinare in riabilitazione, la stesura di un piano di trattamento: contenuti (gli di un piano di trattamento: contenuti (gli strumenti del riabilitatore) ed obiettivistrumenti del riabilitatore) ed obiettivi

Prof. Dr. Tito Filippo RASTELLI

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PROGRAMMA DELLE LEZIONIPROGRAMMA DELLE LEZIONI

Introduzione: concetti generali di riabilitazione

Tecniche di riabilitazione; Ortesi ed Ausili

Riabilitazione in traumatologia ortopedica

Riabilitazione in Ortopedia

Riabilitazione in Neurologia

Riabilitazione in Chirurgia generale

Amputazioni e riabilitazione

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BIBLIOGRAFIA PER INDICAZIONI ALLO STUDIO DELLA MATERIA

• Complementi anatomici in elettromiografia clinica J.Goodgold; Verduci Editore.Medicina Fisica e Riabilitazione Megna G., Achille P.; Edizioni del Grifo. 

• Medicina Fisica e Riabilitazione Randall L. Braddom; Curatore ed. italiana: Prof. Carlo Bertolini; Antonio Delfino Editore. 

• Riabilitazione in ortopedia e traumatologia: protocolli terapeutici S. Brent BROTZMAN; Curatori ed. italiana: P. Clerico e S. Megaterio (I Clin. Ortop. Univ. Torino); U.T.E.T.

• Riabilitazione nelle malattie neurologiche R. Greenwood; Curatori ed. italiana: B. Bergamasco (Professore ordinario di Neurologia - Direttore Clinica Neurologica, Università di Torino), G. Valobra (già Professore incaricato di Medicina Fisica e Riabilitazione - Università di Torino)

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BIBLIOGRAFIA PER INDICAZIONI ALLO STUDIO DELLA MATERIA

• Medicina Riabilitativa Rosini Editrice Firenze. Alessandro Battaglia, Aldo Morelli

• Medicina Fisica e della Riabilitazione, UTET Torino, Enciclopedia in 4 Volumi, G. Valobra et autori vari

• Esame obbiettivo dell’apparato muscoloscheletrico, UTET Torino, J. Gross, J. Fetto, E. Rosen

• Cinesiologia applicata e cinesiterapia, Ed. Idelson Napoli, Giuseppe Villani

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BIBLIOGRAFIA PER INDICAZIONI ALLO STUDIO DELLA MATERIA

MEDLINEMEDLINE

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COSA E’ RIABILITAZIONECOSA E’ RIABILITAZIONE

PROCESSO DI SOLUZIONE DI PROBLEMI, DI EDUCAZIONE APPRENDIMENTO IN CONDIZIONI PATOLOGICHE, NEL CORSO DEL

QUALE, SI PORTA UNA PERSONA CHE HA AVUTO UNA

MENOMAZIONE CHE PUO’ CAUSARE DISABILITA’A RAGGIUNGERE IL MIGLIORE LIVELLO DI VITA

POSSIBILE SUL PIANO FISICO, FUNZIONALE,SOCIALE ED EMOZIONALE, CON LA MINORE RESTRIZIONE POSSIBILE DELLE SUE SCELTE

OPERATIVE, PUR NELL’AMBITO DELLA LIMITAZIONE

CAUSATA DALLA SUA MENOMAZIONE E DALLA QUANTITA’ DELLE RISORSE DISPONIBILI

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CLASSIFICAZIONI INTERNAZIONALI DELLE MALATTIE DELLE DISABILITA’ DEGLI HANDICAP E DELLA SALUTE

ICD-10 DSM-IV ICIDH ICF

• ICD-10 (ultima versione dell’ICD): International Classification of Diseases dell’ OMS( Organizzazione Mondiale della Sanità): riguarda tutte le malattie.

• DSM-IV (ultima versione del DSM) (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) dell’ APA (Associazione Psichiatrica Americana): riguarda solo i disturbi mentali (malattie psichiatriche).

• ICIDH (International Classification of Impairement,Disabilities and Handicaps)dell’OMS: riguarda le conseguenze delle malattie.

• ICF(International Classification of Functioning Disability and Health) dell’OMS: riguarda il livello di funzionamento, di abilità e di salute.

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ICIDH (1980) OMSINTERNATIONAL CLASSIFICATION OF IMPAIREMENTS

DISABILITIES AND HANDICAPS (CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MENOMAZIONI DELLE DISABILITA’

E DEGLI HANDICAPS)

L’ICD si occupa solo della classificazione delle malattie, ma non delle conseguenze. Considera la seguente sequenza di eventi:

• EZIOLOGIA • PATOLOGIA • MANIFESTAZIONE

CLINICA della MALATTIA

L’ICIDH analizza le conseguenze della malattia

• MALATTIA/INFORTUNIO/MALFORMAZIONE

• MENOMAZIONE• DISABILITA’• HANDICAP

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DEFINIZIONE MENOMAZIONE DISABILITA’ HANDICAP

• MENOMAZIONEMENOMAZIONE: Perdita o anomalia a carico di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche. Può essere permanente o transitoria.

• DISABILITADISABILITA’:Riduzione parziale o totale della capacità di svolgere un’attività nei tempi e nei modi considerati come normali. Può essere permanente o transitoria, reversibile o irreversibile, progressiva o regressiva. Può essere una conseguenza diretta di una menomazione o una reazione psicologica ad essa.

• HANDICAPHANDICAP: Condizione di svantaggio risultante da una menomazione o da una disabilità, che limita o impedisce lo svolgimento di un ruolo normale in rapporto all’età, al sesso, ai fattori sociali e culturali. E’ una condizione soggetta a cambiamenti migliorativi o peggiorativi.

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ICF (2001) OMS INTERNATIONAL CLASSIFICATION

OF FUNCTIONING DISABILITY AND HEALTH CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO

DELLA DISABILITA’ E DELLA SALUTE

• FUNZIONI CORPOREE: sono le funzioni fisiologiche dei sistemi corporei, incluse le funzioni psicologiche.

• STRUTTURE CORPOREE: sono le parti anatomiche del corpo (organi, sistemi, apparati).

• ATTIVITA’ e PARTECIPAZIONE: esecuzione di un compito o di un’azione;coinvolgimento in una situazione di vita.

• FATTORI AMBIENTALI e CONTESTUALI: caratteristiche del mondo fisico, sociale e degli atteggiamenti cha possono avere impatto sulle prestazioni di un individuo in un determinato contesto.

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ICF

• RIGUARDA TUTTE LE PERSONE

• INTRODUCE IL CONCETTO DI PERSONA “DIVERSAMENTE ABILE”

• SPIEGA IL FUNZIONAMENTO DELLA PERSONA SECONDO 4 DIMENSIONI:

1. CORPO: Funzioni corporee e Strutture corporee

2. ATTIVITA’ :semplici e complesse

3. PARTECIPAZIONE: nei vari ambiti di vita

4. FATTORI CONTESTUALI: caratteristiche dell’ambiente fisico e sociale; atteggiamenti; valori.

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TIPI DI DISABILITA’o DIVERSE ABILITA’

• DISABILITA’ FISICHE menomazioni motorie, per es.: p.c.i., distrofia muscolare, ecc.

• DISABILITA’ PSICHICHEmenomazioni dell’apparato psichico: Ritardo Mentale, Disturbi del funzionamento psichico.

• DISABILITA’ SENSORIALImenomazioni sensoriali visive e uditive.

• DISABILITA’ MISTEmenomazioni complesse.

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International Classification of Functioning, Disability and Health                          

.                Home Page

ICF Home PageIntroduction

Browse the classification (hypertext)Ordering ICF (Books and CD_ROM)

Training MaterialsICF Checklist

Beginner's GuideTranslation Materials

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WHO FIC NetworkWHODAS-II Home Page

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        ICF Children and Youth version is available in the online browser. (Choose the ICF-Children from the list)

        WHO Collaborating Centre Meeting for the Family of the International Classifications,         19th to 25th October 2003, Cologne , Germany.   -    Meeting papers 

Winners of the WHO Photo Contest "Images of Health and Disability" 2003 WHO Collaborating Centre Meeting for the Family of the International Classifications, 14th to 19th October 2002, Brisbane Australia         Meeting home page - Meeting papers WHO Conference on Health and Disability, 17-20 April 2002 Trieste, Italy        Director General's Speech - Meeting home pageWHO Press Release on ICF.[English]  [French]  [Spanish]Hypertext, Searchable on-line versionBrowse, search, send your comments using this web application. Available languages: English, French, Spanish, Chinese and Russian.World Health Assembly Resolution for ICFExecutive Board resolution on ICIDH-2Translator's Tool for ICF Literature review on environmental factors and their role as facilitators or barriers in functioning and disability

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International Classification of Functioning, Disability and Health                          

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As a new member of WHO Family of International Classifications, ICF describes how people live with their health condition. ICF is a classification of health and health related domains that describe body functions and structures, activities and participation. The domains are classified from body, individual and societal perspectives. Since an individual's functioning and disability occurs in a context, ICF also includes a list of environmental factors. ICF  is useful to understand and measure health outcomes. It can be used in clinical settings, health services or surveys at the individual or population level. Thus ICF complements ICD-10 , The International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems and therefore is looking beyond mortality and disease.Click tone of the links below to get the PDF version of the Introduction section of the classification in that language.Arabic   Chinese   English   French   Russian   Spanish

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RIABILITAZIONE

• DEFINIZIONE: “Processo di soluzione dei problemi e di educazione e rieducazione, attraverso cui la persona disabile raggiunge il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, psichico, funzionale, sociale ed emozionale.”(SIMFER e AA. VV., Manifesto della Riabilitazione).

• SCOPI: 1. Favorire la partecipazione attiva della persona

diversamente abile alla vita di tutti, secondo le sue capacità.

2. Migliorare la qualità di vita globale della persona diversamente abile .

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FASI DEL PROCESSO RIABILITATIVO

• DIAGNOSI CLINICA della menomazione conseguente ad un evento patologico.

• DIAGNOSI FUNZIONALE nelle varie aree: motorio- prassica, cognitiva, affettivo-relazionale, linguistica, comunicazionale, sensoriale, neuropsicologica, dell’autonomia.

• PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE (PRI): formulazione degli Obiettivi da raggiungere e delle strategie (Interventi) da attuare.

• PROGRAMMI RIABILITATIVI: specifici per singole aree.

• VERIFICHE PERIODICHE (con riformulazione del PRI)• VERIFICA FINALE.

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ELEMENTI INDISPENSABILI DEL PROGETTO RIABILITATIVO

• STORICITA’: Ogni intervento deve essere strettamente collegato alla Diagnosi e tener conto di eventuali percorsi riabilitativi, educativi o terapeutici precedenti.

• GLOBALITA’: La presa in carico coinvolge sempre la persona nella sua globalità, sia sul versante affettivo, che su quello cognitivo.

• PARTECIPAZIONE ATTIVA: Il soggetto e la sua famiglia debbono contribuire attivamente alla formulazione ed attuazione del PRI.

• QUALITA’ DI VITA: Per migliorare la QV bisogna valutare i bisogni della persona e le risorse umane e materiali presenti nel contesto.

• PROGRAMMAZIONE PUNTUALE DEGLI INTERVENTI: Gli interventi programmati debbono fondarsi su modelli teorici scientifici,sulla base dei quali stabilire: Obiettivi; Metodologie e Strumenti di lavoro; Modalità di Verifica dei risultati.

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Ruolo dell’equipe

FISIATRA

SPECIALISTA D’ORGANO

FISIOTERAPISTA

INFERMIERE DI RIABILITAZIONE

TERAPISTA OCCUPAZIONALE

LOGOTERAPISTA

TECNICO ORTOPEDICO

PSICOLOGO

ASSISTENTESOCIALE

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EQUIPE MULTIDISCIPLINARE

• MEDICI SPECIALISTI della branca considerata: neurologo, neuropsichiatra infantile, oculista, otorinolaringoiatra,ecc.

• PSICOLOGI: psicologo clinico, neuropsicologo, psicoterapeuta.

• ASSISTENTI SOCIALI• TERAPISTI DELLA RIABILITAZIONE:

fisiochinesiterapista (FKT), terapista occupazionale (OT), logopedista (LT), neuropsicomotricista dell’età evolutiva (NPM)

• INFERMIERI SPECIALIZZATI.

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INTERVENTO MULTIDISCIPLINARE ed INTERDISCIPLINARE

• L’INTERVENTO MEDICO è prevalentemente finalizzato a:1. Effettuare la diagnosi clinica2. Prevenire l’estensione del danno iniziale e la formazione di

danni secondari3. Curare le forme morbose croniche.• L’INTERVENTO PSICOLOGICO è prevalentemente finalizzato

a:1. Valutare i livelli di sviluppo psicologico e neuropsicologici2. Valutare ed affrontare le problematiche relazionali e

comportamentali (psicoterapia)3. Supportare i familiari del disabile ed il lavoro di gruppo.• L’INTERVENTO SOCIALE è prevalentemente finalizzato a:1. Contribuire a rimuovere le condizioni di handicap2. Supportare le famiglie dei diversamente abili3. Valutare i bisogni reali dei diversamente abili e delle loro

famiglie.

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L’ INTERVENTO TERAPEUTICO-RIABILITATIVO è prevalentemente finalizzato a:Attivare e migliorare le funzioni e/o le competenze del soggetto, affinchè egli possa utilizzare al meglio le proprie potenzialità. In particolare:

• LA NEURO e PSICOMOTRICITA’ DELL’ETA’ EVOLUTIVA: riguarda il processo abilitativo-riabilitativo della prima infanzia ed è finalizzato alla rieducazione funzionale dei deficit neuropsicomotori.

• LA FISIOKINESITERAPIA: è finalizzata alla rieducazione funzionale dei deficit neuromotori.

• LA TERAPIA OCCUPAZIONALE: è finalizzata alla rieducazione funzionale delle abilità fini-motorie ed all’autonomia nella vita quotidiana.

• LA LOGOPEDIA: è finalizzata alla rieducazione funzionale del linguaggio ed all’acquisizione delle abilità comunicative.

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STRUMENTI PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA (DPR 24/febbraio 1994)

DIAGNOSI FUNZIONALE (DF)

• E’ uno strumento interdisciplinare e non solo medico• E’ redatta dalla Unità Multidisciplinare delle ASL• Esula da definizioni generali; descrive una situazione

in un contesto, ossia considera l’individuo per come funziona in un certo ambiente

• E’ dinamica, soggetta per sua natura a modifiche periodiche

• Parte dall’esigenza di dare risposte ai bisogni• Mette in luce le aree di potenzialità e non solo i danni• Suggerisce modalità e tecniche di intervento.

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AREE DI VALUTAZIONE DELLA DIAGNOSI FUNZIONALE

• AREA COGNITIVA• AREA AFFETTIVO-

RELAZIONALE• AREA LINGUISTICA• AREA SENSORIALE• AREA MOTORIO-

PRASSICA

• AREA NEUROPSICOLOGICA

• AREA DELL’ AUTONOMIA

SINTESI FINALE

DF redatta in forma sintetica e conclusiva

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La medicina riabilitativa è quella parte della metodologia clinica

che tratta le alterazioni del comportamento indotte da:

1)1) malattie che interessano malattie che interessano specificamente (traumi o malattie specificamente (traumi o malattie d'organo) il complesso osteo-mio-d'organo) il complesso osteo-mio-articolare e/o il complesso neuro-articolare e/o il complesso neuro-muscolare: sono quelle che muscolare: sono quelle che influiscono direttamente sulla influiscono direttamente sulla possibilità del soggetto di avere un possibilità del soggetto di avere un rapporto motorio normale con rapporto motorio normale con l'ambiente che lo circonda;l'ambiente che lo circonda;

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La medicina riabilitativa è quella parte della metodologia clinica

che tratta le alterazioni del comportamento indotte da:

2) 2) malattie d'organo o di sistema che malattie d'organo o di sistema che siano in grado di interferire con i siano in grado di interferire con i meccanismi di controllo metabolico, meccanismi di controllo metabolico, in particolar modo con quelli coinvolti in particolar modo con quelli coinvolti nel trasporto d'ossigeno (ad es: nel trasporto d'ossigeno (ad es: malattie polmonari, ematologiche o malattie polmonari, ematologiche o vascolari), nella produzione di ormoni vascolari), nella produzione di ormoni attivi sul metabolismo energetico (ad attivi sul metabolismo energetico (ad es.: diabete) o nei processi di es.: diabete) o nei processi di eliminazione di sostanze tossiche (ad eliminazione di sostanze tossiche (ad es.: epato e nefropatie).es.: epato e nefropatie).

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La medicina riabilitativa è quella parte della metodologia

clinica

che tratta le alterazioni

del comportamento indotte da:

3) 3) malattie in grado di alterare i processi di malattie in grado di alterare i processi di apprendimento, o di gestione del significato apprendimento, o di gestione del significato o motivazionali dell'individuo, in grado di o motivazionali dell'individuo, in grado di agire cioè sulla sfera cognitiva.agire cioè sulla sfera cognitiva.

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L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’IN MEDICINA RIABILITATIVAIN MEDICINA RIABILITATIVA

STRUTTURA

CIO’ CHE E’ DATOCIO’ CHE E’ DATO

•RISORSE RISORSE DISPONIBILIDISPONIBILI

•ORGANIZZAZIONEORGANIZZAZIONE

PROCESSO

CIO’ CHE SI FACIO’ CHE SI FA

•AZIONI RELATIVE AZIONI RELATIVE ALL’ASSISTENZA ALL’ASSISTENZA SANITARIASANITARIA•VOLUME DELLEVOLUME DELLE PRESTAZIONIPRESTAZIONI•APPROPRIATEZZA APPROPRIATEZZA DELLE PRESTAZIONIDELLE PRESTAZIONI

ESITO

CIO’ CHE SI CIO’ CHE SI OTTIENEOTTIENE

•MODIFICAZIONI MODIFICAZIONI DELLA DELLA ENTITA’ DI ENTITA’ DI MENOMAZIONEMENOMAZIONEDISABILITA’DISABILITA’ ED HANDICAPED HANDICAP•OTTIMIZZAZIONE OTTIMIZZAZIONE DELDEL RAPPORTORAPPORTOCOSTO/BENEFICIOCOSTO/BENEFICIO

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Attività sanitarie di riabilitazioneAttività sanitarie di riabilitazione

Si rivolgono alla MENOMAZIONE per contenere o minimizzare la disabilità alla ABILITÀ per migliorare la performance ADL o IADL

Comprendono interventi valutativi interventi diagnostici interventi terapeutici procedure operative

Operano attraverso: il PROGETTO RIABILITATIVO individuale e di struttura

i PROGRAMMI RIABILITATIVI che lo compongono

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PROGETTO RIABILITATIVOPROGETTO RIABILITATIVO

Insieme delle proposizioni elaborate dall’equipemultiprofessionale riabilitativa, attraverso l’utilizzo

di specifici strumenti e metodologie di osservazione e valutazione

Coordinate per la sua individuazioneCoordinate per la sua individuazione

•• paradigma teorico di riferimento paradigma teorico di riferimento•• organizzazione delle risorse e del processo organizzazione delle risorse e del processo

in riferimento al paradigma definito in riferimento al paradigma definito

Page 38: UNIVERSITA’  DI  PISA CORSO  DI  LAUREA  IN TERAPIA OCCUPAZIONALE

Il ProgettoIl Progetto RiabilitativoINDIVIDUALE

1- è responsabilità del FISIATRA nell’ambito del team (è un atto medico specialistico) 2- definisce le abilità residue e recuperabili in rapporto alla menomazione ed alla disabilità del Paziente 3- definisce gli esiti desiderati 4- definisce gli OBIETTIVI a breve, medio e lungo termine, i TEMPI previsti, le AZIONI e le CONDIZIONI necessarie alle altre UO dello stesso dipartimento e degli altri dipartimenti o strutture

INDIVIDUALE

1- è responsabilità del FISIATRA nell’ambito del team (è un atto medico specialistico) 2- definisce le abilità residue e recuperabili in rapporto alla menomazione ed alla disabilità del Paziente 3- definisce gli esiti desiderati 4- definisce gli OBIETTIVI a breve, medio e lungo termine, i TEMPI previsti, le AZIONI e le CONDIZIONI necessarie alle altre UO dello stesso dipartimento e degli altri dipartimenti o strutture

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Il Progetto RiabilitativoIl Progetto Riabilitativo

DI STRUTTURA

1- disponibilità ed organizzazione degli spazi

2- organizzazione degli interventi dei vari componenti il TEAM riabilitativo

3- stesura ed applicazione delle procedure operative standard in rapporto con le altre UO dello stesso dipartimento e degli altri dipartimenti o strutture

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Il Programma RiabilitativoIl Programma Riabilitativo

Definisce:Definisce:

1- le modalità della presa in carico1- le modalità della presa in carico

2- gli interventi specifici durante il periodo2- gli interventi specifici durante il periodo di presa in caricodi presa in carico

3- gli obiettivi immediati (a pochi giorni)3- gli obiettivi immediati (a pochi giorni)

4- gli obiettivi a breve termine (poche 4- gli obiettivi a breve termine (poche settimane)settimane)

5- modalità e tempi di erogazione5- modalità e tempi di erogazione

6- le misure di esito degli interventi6- le misure di esito degli interventi

7- il ruolo dei singoli operatori e strumenti 7- il ruolo dei singoli operatori e strumenti terapeuticiterapeutici

Costituisce elemento di verifica del progetto Costituisce elemento di verifica del progetto riabilitativoriabilitativo

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CONSIDERAZIONI METODOLOGICHE INTRODUTTIVE

DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI

A BREVE, MEDIO E LUNGO TERMINE

CRITERIO TEMPORALE:LE MODIFICAZIONI BIOLOGICHE E COMPORTAMENTALI CHE SI VOGLIONO OTTENERE CON INTERVENTI RISPETTIVAMENTE DI BREVE, MEDIA E LUNGA DURATA (RISPETTO AGLI STANDARD MEDI NORMALIZZATI PER PATOLOGIA, COMORBILITA’, ETA’, SESSO)

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EQUIPE RIABILITATIVAEQUIPE RIABILITATIVA

•CONVERGENZA DI PIU’ PROFESSIONALITA’CONVERGENZA DI PIU’ PROFESSIONALITA’

•VALORIZZAZIONE DEL PROPRIO SPECIFICO VALORIZZAZIONE DEL PROPRIO SPECIFICO AMBITO OPERATIVOAMBITO OPERATIVO

•BACKGROUND CULTURALE E LINGUAGGIO COMUNEBACKGROUND CULTURALE E LINGUAGGIO COMUNE

•SUBORDINAZIONE DELLE PROPRIE STRATEGIE SUBORDINAZIONE DELLE PROPRIE STRATEGIE AL RAGGIUNGIMENTO DI UN OBIETTIVO CONDIVISO, AL RAGGIUNGIMENTO DI UN OBIETTIVO CONDIVISO,

COERENTE AL PROGETTOCOERENTE AL PROGETTO

Page 43: UNIVERSITA’  DI  PISA CORSO  DI  LAUREA  IN TERAPIA OCCUPAZIONALE

Il TeamIl TeamPer “team” o gruppo di lavoro, intendiamo :Per “team” o gruppo di lavoro, intendiamo :

• un insieme individuato da una propria configurazione

•una ripartizione operata in base a caratteristiche qualitative, strutturali e professionali in ambitoorganizzativo e scientifico. In esso i rapporti tra i membri sono interdipendenti, cioè il comportamento di ciascun membro influisce su quello di ciascun altro; inoltre credenze, norme, valori, cultura, professionalità, regolano la reciproca condotta per il conseguimento di un determinato obiettivo.

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Il TeamIl Team

Prerequisito intrinseco per l’appartenenzaalla filosofia operativa del team, è non essereun operatore chiuso nella torre del proprio specifico, ma entrare in una logica di programmazione, attuazione, verifica delle attività, attraverso circolarità e livelli successivi di consapevolezza, non immaginati come il progressivo avvicinamentoad una verità, ma come la costruzione di un sapere ricco, ma provvisorio ed apertoad infiniti auspicabili sviluppi successivi.