Lapproccio sistemico PROGETTAZIONE REALIZZAZIONE CERTIFICAZIONE NORMATIVA Pensare le RISORSE.

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L’approccio sistemico PROGETTAZIONE REALIZZAZIONE CERTIFICAZIONE NORMATIVA Pensare le RISORSE

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L’approccio sistemico

PROGETTAZIONE REALIZZAZIONE CERTIFICAZIONE

NORMATIVA

Pensare le RISORSE

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* Quale è l’oggetto della progettazione? * Quale aiuto dalla normativa (IFTS)?

LEGGE 144/1999 - D.I. 436/2000 - C.U. ACCORDI 2.3.2000;

14.9.2000; 1.8.2002; 19.11.2002; 29.4.2004

STANDARD DI

PERCORSO

STANDARD MINIMIDELLE COMPETENZEBASE, TRASVERSALI

TECNICO PROFESS.LI

correzioni (feed-back)

TEMPORIZZ.NE PERCORSO

SVILUPPO UNITA’ FORMATIVE

SCELTA OBIETTIVI FORMATIVI

ADOZIONE UNITA’ CAPITALIZZABILI

BANDOREQUISITI DI AMMISSIONE

1 – INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO FORMATIVO 2- FIGURA PROFESSIONALE3 – COMPETENZE

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Le 37 figure professionali ritenute di interesse per lo sviluppo nazionale (Allegato A al Documento Tecnico approvato in sede di Conferenza Unificata – agosto 2002)

Numero figure individuate

Comparto e titolo delle figure individuate

5 Agricoltura 1. tecnico superiore delle produzioni vegetali 2. tecnico superiore delle produzioni animali 3. tecnico superiore della trasformazione dei prodotti agroindustriali 4. tecnico superiore della commercializzazione dei prodotti agroindustriali 5. tecnico superiore per la gestione del territorio produttivo agro-ambientale industria e artigianato

13 A – manifatture 1. tecnico superiore commerciale/marketing/ organizzazione vendite 2. tecnico superiore di disegno e progettazione industriale 3. tecnico superiore di produzione 4. tecnico superiore ambiente, energia e sicurezza (in azienda) 5. tecnico superiore per l'amministrazione economico-finanziaria ed il controllo di gestione 6. tecnico superiore sistema qualità (prodotto e processo) 7. tecnico superiore di industrializzazione del prodotto e processo 8. tecnico superiore programmazione produzione/logistica 9. tecnico superiore di informatica industriale 10. tecnico superiore conduzione/ manutenzione impianti 11. tecnico superiore di automazione industriale 12. tecnico superiore di approvvigionamento 13. tecnico superiore sistema informativo aziendale

5 B – ict 1. tecnico superiore per la comunicazione e il multimedia 2. tecnico superiore per le applicazioni informatiche 3. tecnico superiore per le telecomunicazioni 4. tecnico superiore per lo sviluppo software 5. tecnico superiore per i sistemi e le tecnologie informatiche

3 C – edilizia 1. tecnico superiore conduzione cantiere 2. tecnico superiore per il rilievo architettonico, la restituzione e la rappresentazione grafica 3. tecnico superiore per rilievi e strumentazioni di telerilevamento (g.p.s. – g.i.s.) commercio e turismo, trasporti

4 A – trasporti 1. tecnico superiore della logistica integrata 2. tecnico superiore dei trasporti e dell’intermodalità 3. tecnico superiore per le infrastrutture logistiche 4. tecnico superiore per la mobilità e il trasporto pubblico locale

4 B – turismo 1. tecnico superiore per l’assistenza alla direzione di agenzie di viaggio e tour operator 2. tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato 3. tecnico superiore per la ristorazione e la valorizzazione dei prodotti territoriali e delle

produzioni tipiche 4. tecnico superiore per l’assistenza alla direzione di strutture ricettive servizi pubblici e servizi privati di interesse sociale

3 Ambiente 1. tecnico superiore per i sistemi di raccolta e smaltimento dei rifiuti 2. tecnico superiore per i sistemi idrici 3. tecnico superiore per il monitoraggio e la gestione del territorio e dell’ambiente

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IFTS – Settore Servizi Assicurativi e Finanznari

Allegato A documento tecnico CU 25 novembre 2004

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• Le Unità Capitalizzabili costituiscono gli standard minimi di riferimento per la progettazione e la certificazione

• Solitamente l’ambito di una UC corrisponde a quello di un’Area di Attività

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Il formato di rappresentazione dello standard minimo TITOLO DELL’UNITA’ CAPITALIZZABILE A. – COMPETENZE

Il soggetto è in grado di: (COMPETENZE OBIETTIVO)

1. ___________________ 2. ___________________

B – DECLINAZIONE DI LIVELLO Per essere in grado di 1. ________________ 2. ________________

(MODALITA’ DI VALUTAZIONE) (CONTENUTI)

1. Il soggetto deve sapere come: _________________________ _________________________ 2. Il soggetto deve sapere come: _________________________ _________________________

Il soggetto deve dimostrare di: 1. _______________ _________________ 2. ______________ _________________

Gli indicatori sono: ____________ ____________ ____________

(COSA GUARDO e IN CHE MISURA deve essere posseduta la competenza )

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Gli esiti dei Comitati di settore: un esempio – la descrizione delle attività e unità capitalizzabile tecnico-professionale (Allegato A – agosto 2002 e Documento approvato in conferenza Unificata relativo agli standard minimi delle competenze tecnico professionali – aprile 2004) TECNICO SUPERIORE DELLE PRODUZIONI VEGETALI Descrizione Il tecnico superiore delle produzioni vegetali è esperto nella identificazione dei caratteri di un territorio e de Strutture aziendali, nell’organizzazione di produzioni vegetali, con particolare riferimento alle tecnologie e al controllo, con ottimizzazione degli aspetti qualitativi e quantitativi dei prodotti e della economicità dei risultati. Attività professionali fondamentali: Il tecnico superiore delle produzioni vegetali è in grado di progettare, realizzare e gestire organizzazioni produttive erbacee, orticole, frutticole e legnose operando con piena consapevolezza delle situazioni ambientali e degli orientamenti del mercato, assicurando l’economicità dei processi e la qualità dei prodotti.

Riferimenti Istat: 3.2.21

ORD.

FIGURA PROFESSIONALE

UNITA’ CAPITALIZZABILI

1. tecnico superiore delle produzioni vegetali

1 Caratterizzare e rappresentare realtà ambientali 2 Caratterizzare e rappresentare strutture aziendali e relazioni azienda –

territorio 3 Identificare le caratteristiche intrinseche di un suolo e i suoi rapporti

con le colture 4 Operare scelte sotto il profilo tecnico economico 5 Delineare i metodi di miglioramento genetico 6 Organizzare le tecniche colturali e definire gli opportuni interventi 7 Organizzare gli esercizi produttivi annuali 8 Organizzare gli esercizi produttivi poliennali 9 Definire tecniche di difesa delle colture e organizzare la difesa integrata 10 Definire modalità operative a sostegno dei processi sostenibili 11 Organizzare la commercializzazione dei prodotti e il controllo di qualità 12 Gestire l’aspetto economico contabile delle attività

1 Le figure professionali individuate dai Comitati di settore possono essere correlati alla CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE – ESTRATTO ISTAT METODI E NORME SERIE C – N° 11 (ed. 1991), per quanto riguarda le attività economiche, ed alla classificazione delle PROFESSIONI INTERMEDIE (TECNICI) – ISTAT CP 91, per quanto riguarda le figure professionali. La classificazione delle attività economiche ISTAT - ATECO 91 è derivata dalla classificazione europea NACE Rev. 1 La classificazione delle professioni ISTAT – CP 1991 è derivata dalla classificazione Internazionale delle Professioni ISCO-1988 . Tale riferimento può essere raccordato alla C.P. ISTAT 2001 - Metodi e Norme n. 12 -.

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Unità Capitalizzabile 1: Caratterizzare e rappresentare realtà ambientali A - STANDARD MINIMO DELLE COMPETENZE

Il soggetto è in grado di:

1. rappresentare analiticamente le caratteristiche ambientali di una zona; 2. interpretare correttamente i significati di diagrammi climatici; 3. identificare le condizioni che definiscono particolari microclimi nella zona; 4. operare la valutazione d’uso del territorio.

3. Per identificare le condizioni che definiscono particolari microclimi nella zona il soggetto ha bisogno di sapere

come: identificare le condizioni che possono determinare l’esistenza di un microclima; identificare dati fisici particolari che definiscono il microclima. 4. Per operare la valutazione d’uso del territorio il soggetto ha bisogno di sapere come: utilizzare le carte tematiche; comprendere le differenziazioni della Land Evaluation; conoscere il significato di valutazioni d’uso del territorio.

1. Per rappresentare analiticamente le caratteristiche ambientali di una zona il soggetto ha bisogno di sapere come: interpretare i dati fisico meteorici ed il valore statistico relativo; connotare un ambiente anche dal punto di vista morfologico – geologico.

2. Per interpretare correttamente i significati di diagrammi climatici il soggetto ha bisogno di sapere come: elaborare i dati che si utilizzano per la realizzazione dei diagrammi; individuare i criteri utilizzati per realizzare i grafici diagrammatici.

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B. Declinazione di livello

Per essere in grado di:

rappresentare analiticamente le caratteristiche ambientali di una zona; interpretare correttamente i significati di diagrammi climatici; identificare le condizioni che definiscono particolari microclimi nella zona; operare la valutazione d’uso del territorio.

1

identificare i dati fisico -meteorici più significativi (temperatura, umidità, evapotraspirazione e ventosità).

interpretazione di dati fisico - matematici.

2 identificare i caratteri della morfologia

superficiale, dei suoli e della vegetazione che connotano un ambiente.

descrizione dei principali aspetti della

morfologia; descrizione dei tipi di suolo; descrizione delle associazione vegetali più

comuni. 3

individuare gli aspetti (morfologici, di esposizione, ecc.) che caratterizzano un microclima.

descrizione dei parametri fisici differenziali fra

clima e microclima.

4 interpretare il significato delle carte tematiche; identificare le procedure per realizzarle; interpretare il significato di attitudini di un

territorio; utilizzare i criteri in casi concreti.

distinzione fra le diverse carte ed i criteri con i

quali sono elaborate; ipotesi di classificazione di un determinato

territorio; esplicitazione di usi concreti del territorio; descrizione dei possibili usi alternativi di un

territorio.

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• Rispetto ai lavori prodotti e condivisi in seno al Comitato Nazionale IFTS è necessario, sottolineare che tutti i documenti fanno riferimento alla dizione “standard minimi”. Si intende infatti che ciascuna Regione e ciascun operatore può implementare sia il numero, sia il livello degli standard di competenza in uscita. Tale operazione, infatti, determina la curvatura del profilo professionale di riferimento in base alle caratteristiche del tessuto produttivo locale ed anche in base alle caratteristiche dell’utenza in aula

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Come procedere? (per progettare per UC – Progetti Pilota IFTS o altri percorsi per cui è richiesta progettazione

per UC)

1. Individuazione delle aree di attività;

2. Individuazione delle attività che compongono le aree di attività;

3. Individuazione delle “risorse” necessarie allo svolgimento delle singole attività;

4. Individuazione delle competenze e conoscenze da sviluppare lungo il corso;

5. Definizione della centralità delle competenze e conoscenze e indicazione dei livelli delle stese a fine esperienza.

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Area di attività

fase del processo produttivo;

• finalizzata ad ottenere un risultato intermedio che contribuisce alla realizzazione del prodotto e/o del servizio finale dell’impresa

• cui corrisponde un insieme di attività specifiche e strettamente collegate tra di loro

• che vengono svolte utilizzando strumenti, tecnologie e procedure ben identificati e integrati

• e che richiedono il processo di un sistema intrecciato e omogeneo di conoscenze e capacità ben individuate.

La definizione è tratta da:ISFOL; Manuale per il tutor aziendale – La figura del tutor aziendale nell’apprendistato:guida per l’azione, Ricerche e strumenti, ottobre 2003

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Griglia a supporto della definizione attività Scheda di ripartizione delle attività in operazioni/attività Area di attività PECR Predisposizione Esecuzione Controllo Recupero anomalie ADA 1 _________________

Attività 1 ___________ Attività 2 ___________ Attività 3 ___________ Attività n. ___________

Attività 1 ___________ Attività 2 ___________ Attività 3 ___________ Attività n. ___________

Attività 1 ___________ Attività 2 ___________ Attività 3 ___________ Attività n. ___________

Attività 1 ___________ Attività 2 ___________ Attività 3 ___________ Attività n. ___________

ADA 2 _________________

Attività 1 ___________ Attività 2 ___________ Attività 3 ___________ Attività n. ___________

Attività 1 ___________ Attività 2 ___________ Attività 3 ___________ Attività n. ___________

Attività 1 ___________ Attività 2 ___________ Attività 3 ___________ Attività n. ___________

(…)

ADA 3 _________________

Attività 1 ___________ Attività 2 ___________ Attività 3 ___________ Attività n. ___________

Attività 1 ___________ Attività 2 ___________ Attività 3 ___________ Attività n. ___________

(…) (…)

ADA n. _________________

Attività 1 ___________ Attività 2 ___________ Attività n. ___________

Attività 1 ___________ Attività 2 ___________ Attività n. ___________

(…) (…)

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Un esempio: (tratto dai lavori delle Commissioni istituite dalla Agenzia del Lavoro della Provincia Autonoma di Trento per individuare

le attività lavorative minime richieste agli apprendisti dei diversi settori produttivi) ADA Predisposizione Esecuzione Controllo Recupero anomalie Lavorazioni alle macchine tradizionali e a controllo numerico

Leggere disegni semplici Fare schizzi semplici Scegliere materiali Stendere cicli di lavoro Programmare Predisporre attrezzaggio macchine

Manipolare pezzi Tagliare materiali Filettare Fresare Forare Lavorare su macchine automatiche e semiautomatiche Lavorare su macchine con asportazione truciolo (tornio - fresatrice-trapano-rettificatrice)

Misurare pezzi e controllare la qualità Usare strumenti di misura e controllo Controllare fluso di materiali compreso sfrido Controllare usura e stato degli utensili Controllare attrezzaggio macchine

Correggere programmi Correggere tabelle utensili (per macchine a CNC) Correggere anomalie (lievi) delle macchine

Preparazione utensili

Scegliere utensili Preparare utensili

Affilare utensili Montare utensili Presettare utensili Sostituire utensili

Controllare usura e stato degli utensili

Attrezzatura Aggiustaggio

Leggere disegni semplici Stendere cicli di lavoro Scegliere materiali

Usare attrezzature da banco (lima, seghetto, scalpello, bulino) Tracciare Tagliare con utensili manuali Forare Filettare al banco Alesare Sbavare Rifinire Saldare ad elettrico ed a gas (operazioni semplici) Oliare Pulire

Controllare quote e forme

Ritoccare

Assemblaggio Montaggio

Leggere schizzi e disegni semplici Riconoscere i particolari Stendere sequenze di montaggio e smontaggio

Montare particolari Fissare Avvitare Smontare

Controllare funzionamento

Sostituire-modificare

Manutenzione ordinaria

Programmare interventi di manutenzione ordinaria

Riordinare il posto di lavoro Oliare Ingrassare Sostituire liquido refrigerante Pulire macchine e posto di lavoro

Segnalare anomalie

Sostituire organi meccanici elementari

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Per svolgere: E’ necessario

conoscere E’ necessario saper fare

E’ necessario tener conto di (procedure, modalità, protocolli, ecc.)

E’ necessario …

Attività 1 _______________ ________________

Attività 2 _______________ ________________

Attività 3 _______________ ________________

Attività n. _______________ ________________

Griglia a supporto della registrazione delle competenze e conoscenze funzionali alla realizzazione di attività e operazioni

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Una proposta per individuare i livelliLivello 1 Competenze in un insieme di attività appartenenti a processi formalizzati o stabiliti, con scarsa variabilità nelle

operazioni (molte delle quali possono essere routinarie o prevedibili). In genere, esistono “fogli istruzioni”; schede di lavoro o informazioni verbali che le definiscono. E’ necessaria l’interpretazione dell’informazione contestualizzata e la manipolazione di mezzi tecnici (in genere già predisposti, messi a punto o programmati dal livello superiore) strumenti e dispositivi

Livello 2 Competenze in un insieme di attività svolte in diversi contesti appartenenti, generalmente, a processi formalizzati anche se queste attività possono essere di relativa complessità e non routinarie. E’ necessaria l’interpretazione di informazione tecnica e la comprensione del processo di lavoro per auto-verificare i risultati dello stesso, avendo autonomia limitata ai mezzi, alle tecniche o a certi comportamenti individuali. In alcuni casi, è necessaria la collaborazione di altre persone che fanno parte di un’équipe di lavoro e, in altri casi, implica la responsabilità di un gruppo di operai.

Livello 3 Competenza in un insieme di attività di lavoro in una grande varietà di contesti appartenenti, generalmente, a processi non formalizzati che implicano operazioni, in molti casi. Complesse che richiedono la concertazione di variabili di tipo tecnico, organizzativo, economico e la gestione simultanea di aspetti globali del lavoro. L’informazione e gli “input” possono essere non completamente definiti e debbono essere completati con la definizione e l’adeguamento di processi e procedure. Esige la comprensione del processo e dei fondamenti tecnico-scientifici delle attività, la valutazione delle conseguenze di comportamenti anomali non codificati e la capacità di discernimento di fronte a messaggi ambigui o scarsa informazione. E’ necessaria autonomi di scelta delle procedure e delle risorse e spesso implica la supervisione del lavoro tecnico.

Livello 4 Competenza in un ampio insieme di attività professionali svolte in un grande varietà di contesti che implicano la concertazione di variabili di tipo tecnico-scientifico, organizzativo ed economico per pianificare azioni, definire o realizzare processi di lavoro prodotti o servizi. L’informazione, i dati o specifiche di partenza sono solitamente di carattere generale e richiedono la ricerca o al definizione di informazione aggiuntiva e l’elaborazione di processi e procedure. Esige una visione globale dei processi e, eventualmente, degli obiettivi dell’organizzazione e la capacità di inquadrare l’attuazione all’interno delle direttrici generali stabilite. E’ necessaria autonomia di adozione di strategie, assegnazione e distribuzione di risorse e , in genere, implica la supervisione del lavoro tecnico.

Livello 5 Competenza che implica la capacità di applicare un insieme di tecniche, conoscenze scientifiche e/o tecnologiche in un’ampia e, a volte, imprevedibile varietà di contesti, per pianificare o ideare processi, prodotti o servizi. Sono richieste capacità di analizzare problemi tecnico-scientifici complessi, stabiliti e ambiti di attuazione conformi a politiche, obiettivi generali stabiliti che esigono un’autonomia personale elevata ed una grande responsabilità di supervisione e valutazione per obiettivi del lavoro tecnico e/o scientifico e capacità di ottimizzare l’assegnazione di risorse.

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Uso degli standard di competenza nella costruzione di UNITA’ CAPITALIZZABILI

STANDARD MINIMIDELLE COMPETENZE

TECNICO-PROFESSIONALI

UNITA’ CAPITALIZZABILI

ATTIVITA’ FIGURA PROFESSIONALE NEL CONTESTO

OPERATIVO

COMPETENZEPROFESSIONALI

DEL PROFILO INDIVIDUATO

STANDARD MINIMIDELLE COMPETENZE

TRASVERSALI

STANDARD MINIMIDELLE

COMPETENZE DI BASE

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Unità formativa a partire dall’Unità Capitalizzabile

correzioni(feed-back)

CALENDARIOATTIVITA’

VERIFICHEE

VALUTAZIONE

correzioni(feed-back)

UNITA’ FORMATIVA CAPITALIZZ.LEUNITA’

CAPITALIZZ.LE

X ESSERE IN GRADO DI …... DEVE

SAPERE

IL SOGGETTO E’ IN GRADO DI …..…….

UNITA’ FORMATIVA CAPITALIZZ.LE

IDENTIF.NE DI DESCRITTORI ED

INDICATORI

ANALISIDEGLI OBIETTIVI

DEFINIZIONE DEI CONTENUTI

DISPOSIZIONEDI MEZZI

E RISORSE

SCELTADELLE

METODOLOGIE

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Le relazioni possibili tra UC e UF:

Ad Una Unità capitalizzabile corrisponde una Unità formativa e viceversa

UC UF1:1

Dalla costruzione dell’architettura di UC alla progettazione didattica

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Le relazioni possibili tra UC e UF:

Ad Una Unità capitalizzabile corrispondono più Unità formative

UC

UF

UF

UF

1:n

Dalla costruzione dell’architettura di UC alla progettazione didattica

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Le relazioni possibili tra UC e UF:

Più Unità Capitalizzabili possono essere sviluppate attraverso una singola Unità formativa (esempio stage)

UC

UCUC UF

n:1

Dalla costruzione dell’architettura di UC alla progettazione didattica

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Dalla costruzione dell’architettura di UC Dalla progettazione didattica Le relazioni possibili tra UC e UF:

Ad ogni UC possono corrispondere più UF e viceversa

n:mUF

UF

UF

UF

UF

UF

UF

UF

UF

UC

UC

UC

UC

UC

UC