L'Alternativa Democratica aprile 2011

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CASERMA DA 2 MILIONI DI EURO PER LA POLIZIA LOCALE? Ebbene sì. Lo prevede il piano triennale delle opere pubbliche 2011-2013. Un piano che in- troduce alcune iniziative con- divisibili e significative, come l’installazione di pannelli foto- voltaici sui tetti di due scuole ed una palestra palazzolesi. Per il resto una programmazione incerta, quando non estempo- ranea. Nessun coordinamen- to del piano con il nuovo PGT. Opere da tempo scritte solo sulla carta, ma mai realizzate. La vera novità è la Caserma della Polizia Locale, che viene presentata come il nuovo “fiore all’occhiello” di Palazzolo. Pec- cato che i precedenti fossero il Palatenda ed il bar Controcor- rente. Non c’è davvero da star tranquilli. Sono diversi i punti controversi, che ci fanno ritenere si tratti di un ennesimo spreco. Struttura con finalità più di propaganda e non invece avente una reale utilità. Palazzolo è una città che non presenta un’emergenza criminalità da affrontare rim- pinguando strutture e mezzi di contrasto ad essa. Riconoscia- mo l’apprezzabile e silenzioso lavoro di presidio del territorio svolto quotidianamente dalla nostra Polizia Locale e dall’As- sessorato competente, di con- certo con le altre Forze dell’Or- dine. Ma se così è, davvero è neces- sario impegnare 2 milioni di Euro per dotare la Polizia Lo- cale di ambienti ove ricavare un paio di celle, in modo da rinchiudere per qualche notte “i balordi”, meglio se extraco- munitari, fermati a Palazzolo? 2 milioni di Euro più ovvia- mente i costi di gestione, che ipotizziamo non saranno indif- ferenti. Ed ancora. Di chi sono le responsabilità se i locali at- tuali della Polizia municipale non sono adeguati? Sono stati spesi oltre 4 milioni di Euro da Lega e PDL per il restauro del Palazzo del Comune e gli spazi ora non bastano? Non si pote- va pensarci prima e trovare so- luzioni migliori, come sfruttare appieno le vecchie scuole sul Lungo Oglio? Anomala è anche la collocazione pensata per la Caserma. Zona San Rocco nell’ex parcheggio della Piscina. Quartiere ove si prevede la riqualificazione degli impianti sportivi con la costru- zione di una nuova pista di at- letica regolamentare. Ma se si accentua la vocazione sportiva del luogo, perché togliere spa- zi da usare per tale funzione o per agevolarne la fruizione? E da ultimo. Con la carenza or- mai cronica di strutture pubbli- che da destinare a momenti di aggregazione, sociale, cultura- le, associativa, politica, davve- ro 2 milioni di Euro sono spesi oculatamente per una caser- ma, soprattutto in un momen- to di ristrettezza per le casse comunali? La risposta non può che essere negativa. Si sa però che per la Lega vale il motto “sicurezza a tutti i costi”. Anche quando questa “bandiera” vie- ne agitata in modo strumenta- le. Sicurezza per noi è però an- che avere strade senza buche grandi come crateri. Sicurezza è anche avere edifici ben tenu- ti e non lasciati al degrado del tempo. Sicurezza è anche non permettere l’accesso ai cittadi- ni in strutture non collaudate. Ve lo ricordate vero il “Bar Gal- leggiante”… Gabriele Zanni

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Aprile 2011 Foglio Informativo circolo PD di Palazzolo sull'Oglio (BS)

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CASERMA DA 2 MILIONI DI EURO PER LA POLIZIA LOCALE?

Ebbene sì. Lo prevede il piano triennale delle opere pubbliche 2011-2013. Un piano che in-troduce alcune iniziative con-divisibili e significative, come l’installazione di pannelli foto-voltaici sui tetti di due scuole ed una palestra palazzolesi. Per il resto una programmazione incerta, quando non estempo-ranea. Nessun coordinamen-to del piano con il nuovo PGT. Opere da tempo scritte solo sulla carta, ma mai realizzate. La vera novità è la Caserma della Polizia Locale, che viene presentata come il nuovo “fiore all’occhiello” di Palazzolo. Pec-cato che i precedenti fossero il Palatenda ed il bar Controcor-rente. Non c’è davvero da star tranquilli.Sono diversi i punti controversi, che ci fanno ritenere si tratti di un ennesimo spreco. Struttura con finalità più di propaganda e non invece avente una reale utilità. Palazzolo è una città che

non presenta un’emergenza criminalità da affrontare rim-pinguando strutture e mezzi di contrasto ad essa. Riconoscia-mo l’apprezzabile e silenzioso lavoro di presidio del territorio svolto quotidianamente dalla nostra Polizia Locale e dall’As-sessorato competente, di con-certo con le altre Forze dell’Or-dine.Ma se così è, davvero è neces-sario impegnare 2 milioni di Euro per dotare la Polizia Lo-cale di ambienti ove ricavare un paio di celle, in modo da rinchiudere per qualche notte “i balordi”, meglio se extraco-munitari, fermati a Palazzolo? 2 milioni di Euro più ovvia-mente i costi di gestione, che ipotizziamo non saranno indif-ferenti. Ed ancora. Di chi sono le responsabilità se i locali at-tuali della Polizia municipale non sono adeguati? Sono stati spesi oltre 4 milioni di Euro da Lega e PDL per il restauro del

Palazzo del Comune e gli spazi ora non bastano? Non si pote-va pensarci prima e trovare so-luzioni migliori, come sfruttare appieno le vecchie scuole sul Lungo Oglio?Anomala è anche la collocazione pensata per la Caserma. Zona San Rocco nell’ex parcheggio della Piscina. Quartiere ove si prevede la riqualificazione degli impianti sportivi con la costru-zione di una nuova pista di at-letica regolamentare. Ma se si accentua la vocazione sportiva del luogo, perché togliere spa-zi da usare per tale funzione o per agevolarne la fruizione? E da ultimo. Con la carenza or-mai cronica di strutture pubbli-che da destinare a momenti di aggregazione, sociale, cultura-le, associativa, politica, davve-ro 2 milioni di Euro sono spesi oculatamente per una caser-ma, soprattutto in un momen-to di ristrettezza per le casse comunali? La risposta non può che essere negativa. Si sa però che per la Lega vale il motto “sicurezza a tutti i costi”. Anche quando questa “bandiera” vie-ne agitata in modo strumenta-le. Sicurezza per noi è però an-che avere strade senza buche grandi come crateri. Sicurezza è anche avere edifici ben tenu-ti e non lasciati al degrado del tempo. Sicurezza è anche non permettere l’accesso ai cittadi-ni in strutture non collaudate. Ve lo ricordate vero il “Bar Gal-leggiante”…

Gabriele Zanni

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Consiglio comunale: la verità dei numeri

WI-FI: BENE L’ASSESSORE STUCCHI CHE RICONOSCE IL CONTRIBUTO DEL PD

Da quando i consiglieri di Pa-lazzolo Cambia hanno deciso di collaborare con la maggioran-za, sottoscrivendo il famigera-to “patto civico” e accettando gli incarichi offerti dal Sindaco, si è spesso discusso di mino-ranze buone, cattive, proposi-tive, ideologiche e chi più ne ha più ne metta.I confini tra maggioranza ed opposizione sono diventati più labili, talvolta ambigui, soprat-tutto quando la lista civica della Grasso, per accreditarsi come minoranza costruttiva, taccia il PD di essere inutilmente critico verso l’Amministrazione.Vediamo se con l’aiuto dell’og-gettività dei numeri riuscia-mo a fare un po’ di chiarezza nell’intricato dibattito. Il sistema maggioritario affi-da ai gruppi consiliari di mi-noranza una funzione di con-trollo dell’azione di governo, che dovrebbe essere esercitata principalmente attraverso gli strumenti dell’interrogazione e dell’interpellanza.Dall’inizio della legislatura sono state presentate 21 interroga-zioni e 18 interpellanze, di cui il PD è stato sottoscrittore nel 45% dei casi e unico firmatario nel 33% (13 su un totale di 39).

Impegno per Palazzolo tiene il passo con 12 iniziative consi-liari che gli valgono un 31% del totale, mentre balza immedia-tamente all’occhio la passività di Palazzolo Cambia, titolare di sole 2 interrogazioni (5%), entrambe presentate prima di stringere l’accordo politico con Sala; altri 5 atti sono stati con-divisi da Palazzolo Cambia, Im-pegno e/o UDC (13%).La capacità di proposta delle minoranze si può invece mi-surare attraverso il computo delle mozioni: dal giugno 2009 ad oggi ne sono state presen-tate 13, di cui 3 per iniziativa comune di Impegno per Pa-lazzolo, UDC e Palazzolo Cam-bia, 2 dalla commissione pari opportunità, una da Palazzolo Cambia con PDL e Lega; le re-stanti 7 provengono dal Partito Democratico che ha presenta-to da solo il 54% delle mozioni approdate in consiglio comu-nale. Per sviluppare un confronto proficuo sfortunatamente non basta un’opposizione propositi-va, ma serve anche una mag-gioranza aperta al dialogo. Ad esempio nel consiglio del 24 giugno scorso il Sindaco acco-glie una mozione del PD con

queste parole “Devo dire che è un’iniziativa che mi piace mol-to, perché stimola la sensibilità e credo vada a toccare anche l’orgoglio di una comunità…”. La mozione è stata poi ineso-rabilmente bocciata con il voto contrario di tutti i rappresen-tanti di Lega e PDL!Un altro dato interessante av-valora ulteriormente la tesi che l’impossibilità di sviluppare un costruttivo confronto consiliare derivi da una posizione pregiu-diziale delle forze di governo, piuttosto che dall’asserita rigi-dità dell’opposizione.Infatti il PD ha votato insie-me alla maggioranza in oltre il 41% dei casi e si è astenuto nel 18%, dimostrando di valutare ogni iniziativa solo nel merito, senza lasciarsi condizionare da alcuna prevenzione ideologi-ca. Non si può dire altrettan-to delle forze che sostengono la giunta Sala, che anzi prefe-risce coltivare al di fuori delle sedi istituzionali i rapporti di collaborazione con alcune for-ze di minoranza, piuttosto che attuare una sana e trasparente dialettica nell’aula consiliare.

Enrico Accascina

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DISCARICA DI TELGATE: LA GIUNTA SALA SI OPPONGA CON FATTI E NON SOLO CON PROCLAMI

Da mesi il PD sta informando i cittadini circa il progetto di una cava-discarica (ATEg39) dell’estensione di 162.000 mq, collocata in territorio di Telgate a ridosso dei confini di Palazzolo. In due consigli comunali si è sottolineato ri-schi e pericoli di quest’opera e le indubbie ripercussioni in termini di impatto paesisti-co, di rischio di inquinamento della falda acquifera, di au-mento del traffico pesante, oltre ovviamente alle forti preoccupazioni per la salu-te. In quella sede, la nostra Amministrazione, respinte le proposte avanzate, aveva annunciato l’intenzione di af-fidare a un gruppo di esper-ti il compito di contrastare la realizzazione della cava; pur-troppo, a oggi, di quel gruppo non si è ancora “vista l’om-bra”… Sottovalutando rischi e pericoli, l’Amministrazio-ne sembra confidare troppo

nel pronunciamento con cui il TAR ha temporaneamente bloccato il piano cave della provincia di Bergamo. L’im-pressione del PD è che si stia perdendo tempo. Se la cava è ormai destinata a diventare una triste realtà, rimangono infatti ancora diverse possibi-lità di intervento contro la di-scarica. Ma non si può perde-re altro tempo. Nella serata informativa organizzata dal PD lo scorso 13 gennaio, i re-latori hanno chiaramente in-dicato quali pericolosi rifiuti, classificati come “inerti”, sono destinati a riempire la cava: si tratta di rifiuti dell’industria del ferro e dell’acciaio, cene-ri pesanti e derivati dal trat-tamento delle scorie sicura-mente nocivi per l’ambiente e la salute. Per questo motivo un gruppo di residenti dei due comuni ha deciso di costitu-ire un comitato (apolitico e spontaneo), denominato “No

alla discarica di Telgate”, per contrastare la realizzazione della stessa e promuovere a tale scopo una raccolta di fir-me nelle domeniche 3 e 10 aprile. Da parte sua, come fatto fino ad ora, il gruppo del PD, appoggiando e sostenen-do pienamente questa inizia-tiva popolare, continuerà a porre all’attenzione dell’Am-ministrazione la questione (in quest’ottica nel Consiglio del 29 marzo verrà presen-tata una mozione con cui si chiede al Comune di espri-mersi ufficialmente contro la realizzazione della discarica) e a valutare altre opportune iniziative: questo è il modo che il PD conosce per essere dalla parte dei cittadini e per tutelare il nostro territorio e le sue risorse.

Gianmarco Cossandi

Consiglio comunale del 18 gennaio 2010: in merito al programma di governo del Sindaco il consigliere Cattaneo (Lega Nord) dichiara:«Poi la sicurezza dev’essere inte-sa anche “nell’ambito delle strade dei marciapiedi” in ordine, quindi anche delle illuminazioni di zone a rischio…».

a cura di Enrico Accascina

IPSE DIXIT

Cava di Telgate: a che punto siamo?

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ACQUA PUBBLICA: ANCORA NON PERVENUTA LA POSIZIONE DELLA MAGGIORANZA

Lega di tasse e di governo

Tasse, tasse e ancora tasse.Questa è la ricetta di Calderoli e Tremonti per i cittadini lom-bardi con la legge sulla fiscalità comunale. Vediamo i dettagli.PUNTO PRIMO: I Comuni pos-sono aumentare le addizionali IRPEF sui lavoratori e sui pen-sionati. Possono, NON “devo-no”, ma di fatto, non ricevendo più trasferimenti dallo Stato centrale non potranno non far-lo. Sono soldi facili e freschi, iniziando proprio da quest’an-no.PUNTO SECONDO: Con l’isti-tuzione dell’Imu (Imposta mu-nicipale) la vecchia ICI, uscita dalla porta, rientra dalla fine-stra. I proprietari di uffici, stu-di, negozi, magazzini, labora-tori, alberghi, pensioni, teatri, cinema, fabbricati industriali e commerciali avranno un ulte-riore aggravio di tasse da un minimo di 302 euro fino a 507 euro a seconda delle aliquote locali.PUNTO TERZO: Tasse di scopo. I Comuni potranno autonoma-mente tassare i propri cittadini alla ricerca di soldi per realiz-zare interventi locali.La Lombardia risulterà essere la regione a più alta tassazio-ne, la Sicilia la più bassa. In più lo Stato centralistico ga-rantirà finanziamenti milionari per le infrastrutture dell’isola, al di fuori delle entrate loca-li. Non un grande esempio di equità e di distribuzione delle risorse...Attendiamo con ansia di co-noscere la nuova fiscalità re-gionale, ma se il buongiorno si vede dal mattino ci sono tutte le premesse per una pressione fiscale sempre più soffocante.Grazie Ministro Calderoni, gra-zie Ministro Tremonti.

Angelo Belotti

Lasciamo perdere Ruby e par-liamo delle altre, di quelle che sanno che l’emancipazione non basta conquistarla ma va eserci-tata quotidianamente per tenerla in forma.Che l’emancipazione sia fuori esercizio lo vediamo ogniqualvol-ta leggiamo che la maggioranza dei disoccupati è sempre di sesso femminile, quando nel lavoro la maternità è sovente penalizzata e i salari, a parità di mansioni, sono più bassi, quando nel no-stro Parlamento la rappresentan-za femminile è inferiore di quella del Mozambico.Chiedere, ottenere e mantenere dei diritti, come si vede, è una battaglia tutt’ora in corso perché il potere, tutti i poteri, spirituale e temporale, economico e scien-tifico, ha sempre temuto questo Genere, sminuendolo, asserven-dolo e catalogandolo.Operazioni ancora in corso so-prattutto per quanto concerne il regolamento e il contenimento del corpo femminile. Già, il cor-po, la mercificazione del quale ha spesso indotto le donne a ven-derlo per la propria sussistenza, testimoniando così che la donna è condannata ancora al proprio corpo, così come una volta era condannata alle gravidanze non volute. Oggi tutto ciò non è cambiato, la presunta liberazione femminile ne ha edulcorato i contorni, tan-to più che oggi vendersi non è moralmente riprovevole perché anche la morale si può vendere e comprare, basta “contestualiz-zarla”.Vendersi, però, non è affatto un gesto liberatorio, è sempre lo schiavo che si vende al padrone perché non ha scelta e la rela-zione non è mai paritaria e sono sempre gli sconfitti che si ven-dono in quanto la libertà vera è quella di chi può permettersi di scegliere.

Le Ruby continueranno a vender-si e gli uomini a comprarle ma ognuna dovrebbe avere la con-sapevolezza della propria servi-tù.Le donne libere, cioè capaci di volere scegliere e desiderare, fanno ancora paura perché sono difficili da governare nonostante lo spiegamento dei mezzi di co-municazione utilizzati a tale sco-po.Attraverso essi passa infatti l’omologazione, potente stru-mento regolativo e governativo, che conforma le consumatrici e, perché no, i consumatori ad ave-re piccoli, mediocri e volgari de-sideri da soddisfare subito (cash and carry), illudendoli che in ciò stia la libertà.Governare i desideri questo è il vero traguardo del potere nella società di massa, traguardo ben più nefasto e infido del controllo dei corpi perché i desideri risie-dono nella nostra anima, per chi se la può permettere. Sic!E non crediate che la rivendica-zioni delle pari opportunità gio-vi gratuitamente alla causa delle donne, come la realtà testimonia le pari opportunità sono per lo più una condivisione del potere maschile, quando non un simu-lacro di potere femminile all’in-terno del potere ufficiale il quale rimane sostanzialmente misogi-no, perché frutto di una tradizio-ne culturale “inculcata” nell’in-conscio collettivo, spesso con la complicità delle madri.Le pari opportunità sono solo la foglia di fico con la quale il po-tere giustifica le sue mancanze, negligenze ed omissioni nei con-fronti dei diritti delle donne e an-che la riaffermazione del suo po-tere discrezionale nei confronti di una emancipazione che non può essere lasciata liberamente nelle mani delle ...donne.Buon 8 marzo, se vi pare.

C. T.

Ruby...e le altre

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L’INNO DI MAMELI PRIMA DEI CONSIGLI COMUNALI:E LA LEGA CHE FA?

Tra le priorità incalzanti de-gli impegni amministrativi, il segretario della Lega Piva, ha trovato il tempo di inviare al Sindaco un’informativa sulle due bacheche di via Firenze e via Marconi, in uso da tempo immemore al PD ed alle for-ze politiche che in esso sono confluite.Con tempestiva solerzia, la rappresentante leghista chie-de l’eliminazione dei due spazi informativi per ripristi-nare la par condicio nei me-dia palazzolesi ed evitare che l’opposizione goda di una ec-cessiva esposizione.Tanto zelo, encomiabile in ogni amministratore, risulta sospetto se manifestato da un esponente di quel partito che ha fatto propaganda oltrag-giando le scuole pubbliche con simboli protervamente di parte e uso ad esporre abu-sivamente i propri manifesti elettorali su ogni cavalcavia disponibile.Ora non è dato sapere se la missiva voleva essere una goliardata, certo è che se si spende il mandato eletto-rale a prendersela con due bacheche, presumibilmente usucapite dalla minoranza, è ragionevole ipotizzare che l’amministrazione abbia già risolto tutti problemi della nostra cittadina. Per scartare questa ipotesi basta guardar-si attorno, allora dobbiamo pensare che diano proprio fa-stidio le idee delle minoran-ze.Invece di togliere opportuni-tà informative non è forse più democratico aumentare le possibilità di comunicazione pubblica per tutte le voci che rappresentano il territorio?

Cristina Tubini

La par condicio leghista

Il Distretto del Com-mercio resta in cima all’agenda politica del PD palazzolese, con buon pace del Sindaco. Il primo cittadino infatti, in-vece di rispondere nel merito alle cri-tiche sul progetto per lo sviluppo del settore commercia-le finanziato dalla Regione, si è limi-tato a firmare un manifesto pieno di evidenti inesattezze e grossolane offese nei nostri confronti.Ad oggi il dato di fat-to rimane che l’Am-ministrazione non ha ancora saputo spiegare in maniera convincente perché

ha deciso di spen-dere oltre 125.000 euro in servizi di marketing, comuni-cazione e pubblicità, invece di program-mare investimenti realmente utili alla Città, ad esem-pio intervenendo sull’arredo urbano, sui parcheggi e la viabilità. La nostra sensazione è che ci si trovi di fronte all’ennesima occa-sione persa, ad un nuovo clamoroso spreco.Ulteriori elementi di preoccupazione sulla completa rea-lizzazione dell’inizia-tiva ci arrivano pro-prio da una recente

determina dirigen-ziale, la numero 37 del 15/02/2011, che per giustificare l’ero-gazione ai privati di una ridotta quota di anticipo del contri-buto, premette che i funzionari regionali hanno definito non ammissibili molti dei costi preventiva-ti dai commercianti coinvolti nel Distret-to (nello specifico quelli previsti per pubblicità e campa-gne promozionali). Ciò conferma la su-perficialità con cui il Comune, nel ruolo di Capofila del DID, ha gestito il proget-to e supportato i ne-gozianti, a questo proposito verrebbe proprio da rimanda-re a Sala la doman-da: “Da che parte sta? Con o contro i commercianti?”.Infine la pubblica-zione del sito inter-net palazzolodid.it, una delle spese da noi più aspramente contestate, avvalora le nostre perplessi-tà: le limitate fun-zionalità del portale non sembrano giu-stificare l’esborso di quasi 25.000 euro da parte dell’Am-ministrazione, ma questo vi invitiamo a verificarlo diretta-mente per appurare in prima persona chi dice la verità sulla questione.

Diego Chiari

Ancora distretto del commercio

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PALAZZOLO sull’oglio: A GIUGNO LA FESTA DEL PD

150 anni di toponomasticaall’inzio erano eroi

ora è tutta un’altra storia

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