L’INDUSTRIA ITALIANA DEL TESSILE-MODA PRE-CONSUNTIVI … · Entrando nel merito dei risultati...

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L’INDUSTRIA ITALIANA DEL TESSILE-MODA PRE-CONSUNTIVI 2017 E SCENARIO 2018 ASSEMBLEA DEI SOCI Milano, 6 marzo 2018

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L’INDUSTRIA ITALIANA DEL TESSILE-MODA

PRE-CONSUNTIVI 2017 E SCENARIO 2018

ASSEMBLEA DEI SOCI Milano, 6 marzo 2018

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1. L’industria italiana del Tessile-Moda: pre-consuntivi 2017

Sistema Moda Italia, grazie alla collaborazione del Prof. Massimiliano Serati, Associato di Politica Economica presso l’Università Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza, che a partire dal 2009 ha sviluppato un modello econometrico ad hoc per l’analisi dei trend del Tessile-Moda, conferma per il settore una chiusura d’anno in area positiva.

Peraltro, la congiuntura favorevole che ha caratterizzato il 20171 conduce ad una revisione al rialzo delle stime rilasciate lo scorso giugno in particolare con riferimento al commercio con l’estero e, conseguentemente, al fatturato. Le nuove stime beneficiano dell’importante sussulto dell’export (specie con riferimento al ‘valle’ della filiera), ma anche di qualche timido segnale di risveglio della domanda interna. Sostanzialmente confermate, invece, risultano le dinamiche previste sei mesi or sono in relazione agli addetti, mentre la consistenza delle aziende del settore delude le attese circa una loro stabilizzazione confermandosi, invece, in calo.

Sulla base delle più recenti simulazioni, quindi, l’industria italiana del Tessile-Moda archivierebbe il 2017 con un fatturato in aumento del +2,4% su base annua (con uno scostamento, dunque, di 0,6 punti percentuali in più rispetto alle stime diffuse lo scorso giugno allorquando ci si attendeva una crescita del +1,8%). Il turnover settoriale, pertanto, passerebbe a 54,1 miliardi di euro, guadagnando oltre 1,2 miliardi rispetto al consuntivo 2016.

Tabella 1 – L'industria italiana del Tessile-Moda (2011-2017*)

(Valori in milioni di euro)

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017*

Fatturato 52 768 51 090 50 720 52 066 52 399 52 853 54 122 Var. % -3,2 -0,7 2,7 0,6 0,9 2,4Valore della Produzione 36 239 35 520 35 433 35 134 34 502 34 534 34 707 Var. % -2,0 -0,2 -0,8 -1,8 0,1 0,5Esportazioni 26 911 26 958 27 414 28 467 29 056 29 555 30 589 Var. % 0,2 1,7 3,8 2,1 1,7 3,5Importazioni 20 342 18 126 17 868 19 299 20 344 20 617 21 071 Var. % -10,9 -1,4 8,0 5,4 1,3 2,2Saldo commerciale 6 569 8 832 9 545 9 168 8 712 8 938 9 519 Var. % 34,5 8,1 -3,9 -5,0 2,6 6,5Consumo apparente 29 670 26 688 25 887 25 965 25 790 25 596 25 570 Var. % -10,1 -3,0 0,3 -0,7 -0,8 -0,1

Aziende (no.) 51 873 50 039 48 589 47 619 47 079 46 608 46 236 Var. % -3,5 -2,9 -2,0 -1,1 -1,0 -0,8Addetti (migliaia) 446,9 423,3 412,3 406,4 402,9 399,6 400,0 Var. % -5,3 -2,6 -1,4 -0,9 -0,8 0,1

Indicatori strutturali (%)Export/Fatturato 51,0 52,8 54,0 54,7 55,5 55,9 55,7

Fonte: Confindustria Moda su dati ISTAT, Sita Ricerca, Indagini Interne; *stime Confindustria Moda-LIUC

1 Tra gli input del modello econometrico sono state considerate le analisi di scenario del Fondo Monetario Internazionale, che prevedono un aumento del GDP mondiale nella misura del +3,7 nel 2017 e un rapporto di cambio euro/dollaro pari a 1,13 nei dodici mesi.

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Entrambi i macro-comparti di cui si compone la filiera presentano dinamiche di segno positivo, pur su toni di entità differente. In particolare, il ‘monte’ archivierebbe il 2017 in crescita del +2,1%, mentre il ‘valle’ raggiungerebbe un incremento del +2,9%.

Come noto, nel corso del 2017 il commercio internazionale si è rivelato dinamico, mettendo a segno una variazione del +11% sia nel primo sia nel terzo trimestre, passando per un +7% nel secondo (dati WTO). Il Tessile-Moda italiano si è giovato di tale ritrovato slancio e l’export ha mantenuto un discreto tasso di crescita per tutto l’anno, specie grazie ai comparti del ‘valle’ della filiera. Ciò nonostante l’apprezzamento dell’euro in corso d’anno, a testimonianza della miglior capacità competitiva che le imprese hanno saputo mettere in campo rispetto al passato quando apparivano più fragili e meno attrezzate di fronte a simili andamenti valutari.

Entrando nel merito dei risultati settoriali, dopo un primo trimestre archiviatosi con vendite estere in aumento del +3,3%, nel secondo quarter l’export ha decelerato al +2,7%, rallentando ulteriormente al +2,3% da luglio a settembre. Una significativa accelerata si è infine registrata nel bimestre ottobre-novembre, che ha segnato un incremento tendenziale del +8,2%. Per l’anno solare si stima un’evoluzione pari al +3,5%, che porta i prodotti di Tessile-Moda esportati oltreconfine a sfondare ampiamente i 30 miliardi di euro. Pur tuttavia, come anticipato, negli undici mesi del 2017, i due macro-comparti della filiera hanno presentato toni assai differenti: il Tessile ha sperimentato una variazione pari al +1,8%, mentre l’Abbigliamento-Moda raggiunge una dinamica del +4,7%. In termini geografici, le vendite intra-UE sono cresiute del +4,1%, mentre quelle extra-UE del +3,3%. Germania, Regno Unito e Spagna mostrano rispettivamente dinamiche pari al +4,2%, al +4,9% e al +6,2%. Se Hong Kong risulta in frenata (-0,8%), la Cina mette a segno un vigoroso +12,6%. In deciso recupero si mostra la Russia, in crescita del +11,4%.

L’import, ha proseguito nel sentiero espansivo e, più ottimisticamente rispetto alle attese rilasciate in giugno, sperimenterebbe un aumento pari al +2,2%. I flussi provenienti dall’estero oltrepasserebbero, pertanto, i 21 miliardi.

L’effetto combinato dei flussi commerciali in uscita e in ingresso da/nel nostro Paese determinerebbe un ulteriore miglioramento del surplus con l’estero nel 2017; il saldo infatti passerebbe a circa 9,5 miliardi di euro (+6,5%, corrispondente ad una crescita di 580 milioni in termini assoluti).

Con riferimento al mercato interno, come indicato in Tabella 1, nel 2017 la variabile “consumo apparente” (che intercetta sia la domanda business to business intrafiliera sia il sell-out), resta interessata da una dinamica negativa, pur in netta decelerazione rispetto al 2016 (-0,1%). Se si focalizza l’attenzione sul sell-out all’interno del mercato italiano, secondo le rilevazioni effettuate da Sita Ricerca, la spesa corrente destinata dagli italiani al Tessile-Moda presenta una flessione pari al -1,2% nell’anno solare, in decelerazione dunque rispetto al dato 2016 (archivatosi a -1,7%). Del resto, nella prima parte del 2017 si sono registrate variazioni tendenziali piuttosto contenute, seguite tuttavia da un deterioramento da luglio a ottobre; una vera e propria “boccata d’ossigeno” si è infine palesata nei mesi di novembre e dicembre, risultati complessivamente stabili. Il processo di ristrutturazione dei consumi settoriali sembra, pertanto, prossimo al raggiungimento di un new

normal.

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Dopo le significative contrazioni dei livelli occupazionali negli anni scorsi, nel 2017 per la prima volta si rileva un’inversione di tendenza nel caso degli addetti al settore, stimati in aumento del +0,1%, dinamica corrispondente a un recupero di oltre 400 posti di lavoro. Anche le aziende attive presentano un rallentamento del tasso di flessione (-0,8%), con un saldo tra chiusure e nuove aperture di circa 370 aziende in meno.

2. L’industria italiana del Tessile-Moda: scenario primo semestre 2018

Alla data di diffusione della presente nota, per il 2018 lo scenario economico a livello globale, secondo i più illustri analisti, si mantiene favorevole, caratterizzato da dinamiche di crescita, tanto è che il Fondo Monetario Internazionale parla di “brighter prospects” per il biennio 2018-2019. Le indicazioni relative al primo semestre dell’anno in corso sono, dunque, all'insegna dell'ottimismo per il perdurare di buone condizioni di contesto macro-economico: prezzi delle commodities

energetiche di nuovo stabili, crescita del PIL mondiale in lieve aumento, euro in contenuta flessione. Anche i segnali che provengono dagli indicatori anticipatori sono concordi nel confermare un trend espansivo dell’industria, alimentando le valutazioni circa la robustezza dell’attuale ciclo economico. Grazie al mantenimento di buone prospettive sui mercati internazionali” - come ben sintetizza Prometeia - “dove l’export italiano risulta essere sempre meno sensibile all’effetto del cambio” per il manifatturiero italiano e per lo stesso Tessile-Moda si prevede la prosecuzione di un percorso di crescita.

Se si guarda al primo semestre del 2018, ponendo come input del modello econometrico il quadro previsionale elaborato dal Fondo Monetario Internazionale e dalla BCE2, nel primo semestre 2018 per l’industria italiana del Tessile-Moda si assiste ad una prosecuzione del trend favorevole, su ritmi simili a quelli realizzati nel 2017. In particolare, il turnover settoriale è stimato in aumento del +2,6% rispetto ai primi sei mesi del 2017.

Tabella 2 – Tessile-Moda: scenario primo semestre 2018

(Var. % tendenziali)

Fonte: Stime Confindustria Moda-LIUC

2 Alla base delle stime del modello econometrico viene considerato il seguente scenario: GDP Mondo: crescita 2018 +3,9%, GDP Italia: crescita +1,4% (scenario IMF-World Economic Outlook); atteso rialzo dei tassi FED-USA e il contemporaneo persistere delle politiche accomodanti in area euro dovrebbe generare una flessione contenuta dell’euro (da 1,25 a 1,2 circa); prezzo del petrolio e dell’energia stabili.

Var. % Gennaio-Giugno

2018/2017

Fatturato Totale Tessile-Moda 2,6

di cui

Fatturato Tessile 2,2

Fatturato Abb.to-Moda 3,0

Export Tessile-Moda 3,1

Import Tessile-Moda 2,4

Saldo commerciale 4,8

Consumo apparente 0,0

Aziende 0,0

Addetti 0,2

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Con riferimento ai due macro-comparti della filiera, il Tessile dovrebbe sperimentare un’evoluzione pari al +2,2%, l’Abbigliamento-Moda al +3,0%.

Nel caso del trade con l’estero, da gennaio a giugno 2018 l'export è atteso confermare l’andamento già sperimentato nel corso del 2017, crescendo pertanto su tassi del +3,1%. Parallelamente, l’import dovrebbe segnare una variazione del +2,4% rispetto ai livelli raggiunti nel gennaio-giugno 2017 (allorquando aveva registrato una dinamica pari al +1,6%) .

A fronte delle suddette stime relative all’interscambio con l’estero, il saldo commerciale presenterà un ulteriore miglioramento (+4,8% rispetto al dato del primo semestre 2017).

Il consumo apparente, grazie ancora una volta alla componente business to business, ma anche alla tendenziale stabilizzazione dei consumi, dovrebbe, invece, consolidarsi (0%).

Infine, sia relativamente alle aziende attive sia relativamente agli addetti, si prevede la conferma del fenomeno di progressivo assestamento: il settore Tessile-Moda sembra infatti aver trovato un nuovo equilibrio sul piano strutturale a seguito dei significativi processi di downsizing conseguenti le crisi del 2005 e del 2009. Le aziende sono stimate sostanzialmente stabili, mentre gli addetti dovrebbero mantenersi in recupero, assistendo ad una variazione pari al +0,2%.

Figura 1 - L'industria italiana del Tessile-Moda: la dinamica del fatturato settoriale nel primo semestre 2018 (Var. % tendenziali, I semestre 2018/I semestre 2017)

Fonte: Stime Confindustria Moda-LIUC

Poste le premesse di inizio paragrafo relativamente allo scenario internazionale di riferimento, nonostante il perdurare di rischi e criticità proprie dell’Italia legate all’evoluzione del quadro politico, preme sottolineare ancora una volta come la flessibilità che notoriamente contraddistingue le imprese del Tessile-Moda italiane, la loro capacità/velocità di farsi trovare pronte ai repentini mutamenti del mercato, ma soprattutto l’unicità, in termini di eccellenza, delle loro produzioni, nonchè la tensione innovativa che sanno mettere in campo costituiranno un fattore critico di successo in grado di garantire un 2018 complessivamente di crescita.