L’Africa sub-sahariana tra neocolonialismo e capacità di...

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Bevivino Maria Luisa Scuola di Dottorato “A. Gunder Frank” Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università della Calabria ([email protected]) Seminario di approfondimento: L’Africa sub-sahariana tra neocolonialismo e capacità di autorganizzazione

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Bevivino Maria Luisa Scuola di Dottorato “A. Gunder Frank”

Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università della Calabria

([email protected])

Seminario di approfondimento:

L’Africa sub-sahariana tra neocolonialismo e

capacità di autorganizzazione

Indice degli argomenti

Sviluppo e sottosviluppo

Teorie dello sviluppo

Un esempio concreto di sviluppo negato

Capacità di resistenza ed autorganizzazione

Sviluppo e sottosviluppo

Discorso di Hanry Truman 20 gennaio 1949

“Dobbiamo intraprendere un programma nuovo e audace per rendere disponibili i benefici delle nostre conquiste scientifiche e del nostro progresso industriale per l’avanzamento e la crescita delle aree sottosviluppate. Il vecchio imperialismo, lo sfruttamento per il profitto straniero, non trova posto nei nostri piani. Ciò che noi immaginiamo è un programma di sviluppo basato sui concetti di un leale rapporto democratico”

Concetto di “sottosviluppo”

Concezione statica (scarto tra condizioni)

Concezione dinamica (processo storico e incapacità rispetto alla storia passata)

Non-sviluppo (stagnazione economica)

Transizione (passaggio verso la condizione dominante)

Limiti

Concezione prettamente economica e quantitativa dello sviluppo

Dimensione statica e interpretazione in termini di “arretratezza” rispetto ad un modello dominante ritenuto migliore

Fasi storiche del concetto di sviluppo

Anni ’50-’60: concezione prettamente quantitativa ed economica; visione dualistica moderno/non-moderno;

Anni ’70: nuova concezione di sviluppo in termini di

“basic needs” e redistribuzione delle risorse Anni ’80: programmi di aggiustamento strutturale

di BM e FMI Anni ’90: sviluppo umano (della, per e dalla

persona) e sostenibile (settore sociale, economico e ambientale); indice di sviluppo umano

Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio

1. Sradicare la povertà estrema e la fame

2. Garantire l’educazione primaria universale

3. Promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne

4. Ridurre la mortalità infantile

5. Migliorare la salute materna

6. Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie

7. Garantire la sostenibilità ambientale

8. Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo

Limiti degli Obiettivi del Millennio: l’esempio del WFP

Paradosso: produttori locali che non riescono a vendere e cibo distribuito dal WFP che proviene dall’estero

Cibo non adeguato alle abitudini alimentari

Teorie dello sviluppo a confronto

Teoria della modernizzazione

“sottosviluppo” attribuito a fattori endogeni

Processo evolutivo che procede per stadi (es. 5 stadi di Rostow: società tradizionale; pre-condizioni per lo sviluppo; take-off; passaggio alla maturità; consumo di massa)

Carattere fortemente eurocentrico

Teoria della dipendenza

Periferia (Raul Prebish): condizione di marginalità dei Pvs

Centro (sviluppo e progresso tecnologico) vs Periferia (esportazione prodotti primari)

Dipendenza dei Paesi periferici da quelli Centrali

Dominio dei Paesi centrali su quelli periferici basato su espropriazione e appropriazione

Anche “colonialismo interno”

Un esempio concreto di dominio e sviluppo negato

Video Voices of Ndiael

(https://www.youtube.com/watch?v=ECAu2x2kKBk)

Land grabbing: accaparramento di terre agricole su larga scala

Dimensioni del fenomeno: circa 237 milioni di ettari (la metà in Africa) con un giro di denaro di centinaia di miliardi di dollari

Corsa alla terra per produrre prodotti tropicali o in contro-stagione e biocarburanti

Giustificazioni: investimenti che riguardano terreni “non utilizzati”; presunta improduttività

Neocolonialismo

Un esempio: Madagascar, Corea del Sud e neocolonialismo

Madagascar Corea del Sud

Pvs

Africa

Terre incontaminate

28 abitanti/km2

Potenza economica

Asia

Mancano terre coltivabili

493 abitanti/km2

DAEWOO -> Accordo “rapace, neocoloniale e incapace di produrre benefici per la popolazione locale” (Financial Times): cessione di 1,3 milioni di ettari coltivabili per 99 anni

I luoghi della corsa alla terra

Video Terra Bruciata

Voci dalla nuova frontiera della colonizzazione

(https://www.youtube.com/watch?v=rxp3PZ6KfWU)

Capacità di resistenza ed autorganizzazione

La decolonizzazione delle menti di Thomas Sankara

Costruire una società nuova, libera, indipendente

e prospera, senza ingiustizie sociali, senza la dominazione e lo sfruttamento dell’imperialismo internazionale, attraverso un modello non ripreso dall’esterno.

Cambiare la società: modificare non solo strutture di produzione, di potere, i rapporti sociali, ma anche gli spiriti, le abitudini e le mentalità

Rianimare la fiducia del popolo in sé stesso e responsabilizzarlo

Le Reti di organizzazioni contadine in Africa

UMAGRI (l’Union Maghrébine des agriculteurs) ROPPA (Réseau des Organisations Paysannes et de Producteur du l’Afrique de l’Ouest) PROPAC (Platforme sous-Régionale des Organisations Paysannes d’Afrique Centrale) EAFF (Eastern African Farmers’ Federation) SACAU (Southern Africa Confederation of Agricultural Unions)

Donne, Terra, Rinascita e Alleanza: il simbolo del WSF 2011

“Tutto ciò che viene fatto per noi e senza di noi, è contro di noi!”

(Campagna “Nous sommes la solution”)