Lafibrillazioneatriale - Schweizerische Herzstiftung · 2016-09-05 · Si chiamano disturbi del...

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La fibrillazione atriale Informazioni per i pazienti Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale Fondazione Svizzera di Cardiologia

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La fibrillazione atriale

Informazioni per i pazienti

Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Fondazione Svizzeradi Cardiologia

Indice

Introduzione 2

Il cuore, motore della circolazione sanguigna 3

L’elettrocardiogramma (ECG) 3

Fuori tempo: i disturbi del ritmo cardiaco 3

Come ha origine la fibrillazione atriale? 4

Quali sono le cause della fibrillazione atriale? 4

Che tipi di fibrillazione atriale ci sono? 4

Che frequenza ha la fibrillazione atrialee quali ne sono le cause? 6

Quali sintomi causa la fibrillazione atriale? 8

Quali complicazioni possono verificarsi? 9

Come la fibrillazione atriale può portarea un ictus cerebrale e come si può evitarlo? 9

Punteggio CHA2DS2VASc 10

Come si diagnostica la fibrillazione atriale? 13

Prima di iniziare un trattamento 13

Quali trattamenti ci sono per la fibrillazione atriale? 14 Controllo del ritmo 14 Controllo della frequenza 17

La fibrillazione atriale può tornare a manifestarsi malgrado il trattamento? 19

A che cosa, in quanto paziente, devo prestare attenzione nella vita di tutti i giorni? 19

Come si può prevenire la fibrillazione atriale? 19

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IntroduzioneLa fibrillazione atriale è il più frequente disturbo del ritmo car-diaco negli esseri umani. Benché di questa malattia soffrano pre-valentemente persone anziane, può verificarsi anche in soggettigiovani. Senza trattamento la fibrillazione atriale può dar luogo agravi complicazioni come l’ictus cerebrale e l’insufficienza car-diaca. Causa un largo spettro di sintomi più o meno pronunciati.Per questo motivo il trattamento della fibrillazione atriale dev’es-sere adattato individualmente a ciascun paziente. Questo opu-scolo si propone di mostrarle che cosa si nasconde dietro questamalattia e di aiutarla a meglio comprenderla. Naturalmente nonpuò sostituire la consulenza personale del suo medico.

Il genere maschile vale anche per quello femminile.

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Il cuore, motore della circolazione sanguignaAffinché il cuore possa pompare efficacemente il sangue nelsistema circolatorio, milioni di cellule muscolari negli atri e neiventricoli devono contrarsi e rilassarsi ritmicamente e in modocoordinato. Questa attività ben sintonizzata è regolata da impulsielettrici provenienti dal nodo sinusale situato nell’atrio destro.L’impulso elettrico originato nel nodo sinusale si propaga dap-prima ai due atri e poi dal nodo AV (atrioventricolare) viene tra-smesso alla muscolatura dei ventricoli (figura 1). Questo percorsonormale degli impulsi elettrici nel sistema di conduzione dello sti-molo è denominato ritmo sinusale e noi lo percepiamo come polsoregolare. Sulla frequenza dettata dal nodo sinusale influiscono ilsistema nervoso vegetativo e sostanze messaggere come l’adrena-lina. Così, per esempio, il nodo sinusale aumenta le pulsazioni incaso di attività sportiva e le rallenta durante il sonno.

L’elettrocardiogramma (ECG)Le scariche elettriche del cuore si possono registrare nell’elettro-cardiogramma (ECG), che è il mezzo diagnostico più importanteper dimostrare la presenza di un disturbo del ritmo cardiaco e sta-bilirne il tipo. In un ECG normale si vedono tre oscillazioni: l’ondaP corrisponde all’eccitazione dei due atri, il complesso QRS a quelladei ventricoli, l’onda T all’estinguersi dell’eccitazione delle cellulecardiache dei ventricoli (figure 2a e 2b).

Fuori tempo: i disturbi del ritmo cardiacoSi chiamano disturbi del ritmo cardiaco o aritmie dei battiti car-diaci troppo rapidi, troppo lenti o irregolari. La fibrillazione atrialeè solo uno dei numerosi disturbi del ritmo conosciuti negli esseriumani. Nella fibrillazione atriale i battiti cardiaci sono irregolari enella maggior parte dei casi troppo rapidi, perché sul ritmo det-

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Figura 1: Anatomia e sistema di conduzione dello stimolo del cuoreL’atrio e il ventricolo sinistri (in rosso) ricevono il sangue ricco di ossigeno dai polmoni. Ilsangue venoso povero di ossigeno passa attraverso l’atrio e il ventricolo destri (in blu).Affinché il sangue possa essere pompato nella giusta direzione le cellule muscolari degliatri e dei ventricoli devono contrarsi. La contrazione è provocata da un impulso elettricoemesso dal nodo sinusale, che si propaga – attraverso il nodo AV, il fascio di His e fascidestro e sinistro – fino ai ventricoli e alla muscolatura del cuore.

1. Aorta 9. Valvola aortica2. Vena cava superiore 10. Nodo atrioventricolare (AV)3. Nodo sinusale 11. Valvola mitrale4. Atrio sinistro 12. Fascio di His5. Atrio destro 13. Fascio sinistro6. Valvola tricuspide 14. Ventricolo sinistro7. Vena cava inferiore 15. Miocardio (muscolo del cuore)8. Ventricolo destro 16. Fascio destro

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tato dal nodo sinusale influiscono degli impulsi elettrici scoordi-nati provenienti dagli atri.

Come ha origine la fibrillazione atriale?La fibrillazione atriale è dovuta a un’attività elettrica anormalenell’atrio sinistro e nella zona in cui sfociano le vene polmonari.Per conseguenza gli atri battono in modo scoordinato e tropporapidamente. L’attività elettrica irregolare negli atri viene tra-smessa ai ventricoli, per cui anch’essi battono irregolarmente etroppo velocemente e le azioni di pompaggio degli atri e dei ven-tricoli non sono più coordinate tra loro. Nell’ECG questi cambia-menti si manifestano sotto forma di scomparsa delle onde P edistanze irregolari tra i complessi QRS (figura 3).

Quali sono le cause della fibrillazione atriale?Ci sono dei fattori di rischio che favoriscono la fibrillazione atriale.Si tratta in particolare dell’ipertensione arteriosa (pressione sangui-gna troppo alta), dell’obesità (adiposità), dell’insufficienza cardiaca,di malattie delle valvole cardiache (soprattutto di quella mitrale) edel consumo eccessivo di bevande alcooliche. Quando la fibrilla-zione atriale si manifesta per la prima volta si dovrebbe esaminaresempre anche l’eventuale presenza di un’iperfunzione della tiroide(ipertireosi), perché spesso il trattamento di questa malattia eliminaanche la fibrillazione atriale. Però la fibrillazione atriale può verifi-carsi anche in persone dal cuore sano come disturbo isolato.

Che tipi di fibrillazione atriale ci sono?Sostanzialmente si distinguono tre diverse forme di fibrillazioneatriale:

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Fibrillazione atriale parossisticaLa fibrillazione atriale parossistica (= a crisi) si manifesta sottoforma di crisi, non dura più di sette giorni e cessa spontanea-mente. Questa forma di fibrillazione atriale si può constatarenell’ECG a riposo solamente se esso viene registrato durante unacrisi. Se non si riesce a farlo la fibrillazione atriale parossistica sipuò diagnosticare con un ECG di lunga durata.

Fibrillazione atriale persistenteSi parla di fibrillazione atriale persistente se la fibrillazione atrialedura più di sette giorni ma si può riportare al ritmo normale(ritmo sinusale) con dei medicamenti o con una scarica elettrica(elettrocardioversione).

Fibrillazione atriale permanentePer fibrillazione atriale permanente si intende una fibrillazioneatriale cronica che non si può più far cessare nemmeno con deimedicamenti o con un’elettrocardioversione. La fibrillazione atrialesi chiama permanente anche quando in un paziente si rinunciavolutamente alla conversione limitando la terapia al controllo dellafrequenza.

Che frequenza ha la fibrillazione atriale e quali nesono le cause?Di fibrillazione atriale soffre circa l’1% della popolazione, nei sog-getti di più di 75 anni circa il 10%. In Svizzera ne sono colpite circa100000 persone. A causa dell’evoluzione demografica, nei pros-simi decenni se ne deve prevedere un aumento, per cui si temeuna vera e propria «epidemia di fibrillazione atriale». Dato che lafibrillazione atriale è una causa frequente di degenza in ospedale

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Figura 2b: L’elettrocardiogramma (ECG)L’onda P indica la contrazione dei due atri e il picco QRS la contrazione dei ventricoli.L’onda T indica la fase di rigenerazione delle cellule cardiache.

Figura 2a: Propagazione elettrica dello stimoloL’impulso elettrico si propaga nel cuore come un’onda. Le scariche elettriche negli atri e neiventricoli possono essere visualizzate (figura 2b) tramite l’elettrocardiogramma (ECG).

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con i relativi costi, essa assume sempre maggiore importanzaanche dal profilo socioeconomico.

Quali sintomi causa la fibrillazione atriale?Di solito la fibrillazione atriale si manifesta con tachicardia, palpi-tazioni o polso irregolare. Inoltre certi pazienti constatano un calodell’efficienza o hanno dispnea, senso di oppressione al petto ostati ansiosi. Col tempo i disturbi possono cambiare o persinoscomparire, per esempio se una fibrillazione atriale parossisticadiventa persistente. Ma la fibrillazione atriale può anche restareasintomatica ed essere scoperta soltanto per caso misurando lapressione arteriosa o in un controllo di routine dal medico.

Figura 3: LaNella fibrillazione atriale si scatena negli atri una «tempesta» elettrica con numerose scariche.I molti impulsi fanno fibrillare gli atri, impedendo una regolare stimolazione anche dei ventri-coli.

a fibrillazione atrialei i l i li i l i

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Se la fibrillazione atriale resta sconosciuta o non trattata il primosintomo può essere un attacco ischemico transitorio (TIA, «mini-ictus») o persino un ictus cerebrale. Se la frequenza cardiacatroppo alta causa un indebolimento del muscolo cardiaco (insuffi-cienza cardiaca) la fibrillazione atriale può manifestarsi anchesotto forma di riduzione dell’efficienza o sensazione di soffoca-mento.

Quali complicazioni possono verificarsi?Le complicazioni più gravi della fibrillazione atriale sono l’ictuscerebrale (colpo apoplettico, apoplessia), dovuto al trasporto diun coagulo di sangue dall’atrio al cervello (embolia), e l’insuffi-cienza cardiaca come conseguenza tarda della frequenza cardiacapermanentemente troppo alta.

Come la fibrillazione atriale può portare a un ictus cere-brale e come si può evitarlo?Nell’atrio in fibrillazione e soprattutto nella cosiddetta orecchiettadell’atrio il flusso sanguigno è talmente rallentato che il sanguecoagula (figura 4). Dall’atrio sinistro, attraverso la valvola mitralequesto coagulo (trombo) può essere trasportato nel ventricolosinistro, attraverso la valvola aortica nell’aorta e finalmente nellearterie cerebrali (embolia). Nel punto più stretto del vaso sangui-gno il coagulo resta bloccato e ne provoca l’occlusione. Più rara-mente un trombo di origine atriale può formare un embolo anchein un’arteria renale, dell’intestino o di una gamba. Il modo piùefficace di evitare le embolie è l’anticoagulazione (trattamentoanticoagulante o inibizione della coagulazione). Esso è necessarionella maggior parte dei pazienti con fibrillazione atriale, ma nonin tutti. Perciò prima si dovrebbe valutare il rischio di ictus cere-

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• dare il suo supporto a progetti di ricerca per sviluppare nuovi metodi d’esame e di trattamento.

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• informare la popolazione sulla prevenzione efficace delle malattie cardio- vascolari e dell’ictus cerebrale e la motiva ad adottare uno stile di vita sano per il cuore.

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Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Fondazione Svizzera di Cardiologia

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brale individualmente in ciascun paziente. A tal fine si è affermatoil punteggio (score) CHA2DS2VASc.

Punteggio CHA2DS2VASc

C = Congestive heart failure (insufficienza cardiaca) 1 punto

H = Hypertension (ipertensione arteriosa) 1 punto

A = Age (età più di 75 anni) 2 punti

D = Diabetes 1 punto

S = Stroke (ictus cerebrale subito in precedenza) 2 punti

V = Vascular disease (malattia vascolare)* 1 punto

A = Age (età 65-74 anni) 1 punto

Sc = Sex category (sesso femminile) 1 punto

*Si considerano malattie vascolari: pregresso infarto cardiaco, arteriopatia obliteranteperiferica AOP («malattia delle vetrine») o depositi (calcificazioni) nell’aorta.

Più punti risultano, maggiore è il rischio di ictus cerebrale. Se ilpunteggio è superiore a 1 l’anticoagulazione orale è indicata. Unrischio particolarmente alto l’hanno i pazienti con fibrillazioneatriale che hanno già subito un ictus cerebrale oppure sono porta-tori di una valvola cardiaca artificiale (meccanica). I pazienti con1 punto sulla scala dei rischi si trovano in una zona grigia e richie-dono una consulenza individuale.

Anticoagulanti (inibitori della coagulazione)Come anticoagulanti, da decenni si sono affermati gli antagonistidella vitamina K Marcoumar® e Sintrom®. Con questi medicamenti

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il grado di anticoagulazione si controlla mediante il valore INR(International Normalized Ratio, in precedenza Quick). La dose diMarcoumar® o Sintrom® è prescritta dal medico in modo da otte-nere un INR di circa 2,5. Non è sempre facile raggiungere questoobiettivo perché sull’effetto degli antagonisti della vitamina Kinfluiscono anche altri medicamenti e l’alimentazione. Con deipiccoli strumenti di misura portatili la misurazione dell’INR, arichiesta e previa relativa istruzione, può essere fatta anche dalpaziente stesso (autogestione). Poiché, a causa dei controlli delsangue che richiede, l’anticoagulazione con antagonisti della vita-mina K è scomoda sono stati sviluppati dei nuovi anticoagulantiche si possono assumere senza controlli regolari e a dose fissa.

Figura 4: Formazione di un coagulo nell’orecchietta dell’atrioIl flusso sanguigno nell’atrio in fibrillazione e specialmente nell’orecchietta dell’atrio ètalmente rallentato che il sangue coagula. Un coagulo così formatosi (trombo) puòessere trascinato nel ventricolo sinistro e da lì nell’aorta e infine nelle arterie cerebrali(ictus cerebrale).

Orecchiettadell’atrio

Atrio sinistro

Formazione diun coagulo

Trombo (coagulo)

Aorta

Ventricolosinistro

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Questo gruppo di medicamenti si chiama NAVK (anticoagulantiorali non dipendenti dalla vitamina K). I NAVK offrono una prote-zione dall’ictus cerebrale un po’ migliore degli antagonisti dellavitamina K. Emorragie come effetto collaterale dell’anticoagula-zione possono manifestarsi anche nella terapia con NAVK, peròcon quest’ultima si verificano meno emorragie molto gravi chenella terapia con gli antagonisti della vitamina K. Per i pazienticon fibrillazione atriale sono omologati i seguenti NAVK: gli anta-gonisti del fattore Xa rivaroxaban (Xarelto®), apixaban (Eliquis®)ed edoxaban (Lixiana®) e l’inibitore della trombina dabigatran(Pradaxa®).

Rischio di emorragiaL’inconveniente dell’anticoagulazione è il rischio di emorragiagastrica o cerebrale. Un’emorragia gastrica si manifesta sottoforma di feci nere come la pece («melena»), un’emorragia cere-brale – analogamente all’ictus cerebrale – con paralisi, disturbidella parola o della vista. Se un paziente trattato con anticoagu-lanti constata dei disturbi di questo genere prenda contatto colmedico il più rapidamente possibile.

Ci sono alternative all’anticoagulazione?Come alternativa per i pazienti nei quali l’anticoagulazione è con-troindicata può essere presa in considerazione l’occlusione dellacosiddetta orecchietta dell’atrio sinistro. Si tratta di una piccolaprotuberanza a forma di orecchio dell’atrio sinistro del cuore incui possono formarsi dei coaguli di sangue. L’occlusione dell’orec-chietta sinistra è un intervento praticato in anestesia locale in cuiper via venosa, partendo dalla vena inguinale e passando attra-verso la parete interatriale, con un catetere si introduce nell’atriosinistro un «tappo» col quale si chiude l’orecchietta dell’atrio.

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Dopo questa operazione si può cessare l’anticoagulazione qualorala fibrillazione atriale sia l’unico motivo che la giustifica. Perciòquesto intervento è opportuno soltanto per i pazienti per i qualinon ci sono altre indicazioni per l’anticoagulazione, come peresempio una valvola cardiaca artificiale o un’embolia polmonare.

Come si diagnostica la fibrillazione atriale?Spesso la fibrillazione atriale si può già presumere in base ai sin-tomi. Perciò è importante che lei descriva al medico con la mag-gior precisione possibile i suoi disturbi e le sue osservazioni. Ladiagnosi si conferma con l’ECG a riposo o, in caso di dubbio, conl’ECG di lunga durata.

Prima di iniziare un trattamentoQuale premessa di un trattamento adeguato al singolo paziente sideve rispondere alle seguenti domande:

1. La fibrillazione atriale causa dei sintomi?2. La fibrillazione atriale si manifesta a crisi (parossistica) o dura

molti giorni (persistente o permanente)?3. Un’anticoagulazione orale è necessaria?4. C’è un’iperfunzione della tiroide (ipertireosi)?5. C’è una cardiopatia strutturale? Per rispondere a questa

domanda si deve effettuare un’ecocardiografia (esame delcuore mediante ultrasuoni) con cui si valutano la funzionalitàdelle valvole cardiache, le dimensioni dei ventricoli e degli atrie la funzione di pompaggio del cuore.

6. Si deve ristabilire il ritmo sinusale (controllo del ritmo) o sipuò accettare la fibrillazione atriale (controllo della fre-quenza?

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etti (elettrodi) delllatore

Cuscinedefibri

Figura 5: Cardioversione (scarica elettrica)Con una scarica elettrica del defibrillatore si può ristabilire il ritmo cardiaco normale.

Quali trattamenti ci sono per la fibrillazione atriale?

Controllo del ritmoNei pazienti che a causa della fibrillazione atriale hanno fortidisturbi o sviluppano un’insufficienza cardiaca si deve perseguireil controllo del ritmo, cioè la sua conversione al ritmo sinusale.A tal fine ci sono diversi metodi:

ElettrocardioversioneNell’elettrocardioversione, durante una narcosi di breve durata,mediante un defibrillatore esterno si scarica sul cuore un’energiaelettrica di 150–200 joule, facendo cessare di colpo con questa«ripartenza» la fibrillazione atriale (figura 5). L’elettrocardiover-sione ha un’elevata percentuale di successo ma non può impedire

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la comparsa di recidive, perché elimina solo la fibrillazione atrialema non la causa che ne sta alla base. Perciò di solito dopo un’elet-trocardioversione si devono continuare sia l’assunzione dell’anti-aritmico (farmaco per correggere il ritmo) che l’anticoagulazione.La premessa più importante dell’elettrocardioversione è un’anti-coagulazione ben regolata.

Conversione con medicamenti (antiaritmici)Con gli antiaritmici si può ottenere la conversione al ritmo sinusaleanche tramite dei medicamenti. Gli antiaritmici si usano pure permantenere nel ritmo sinusale dei pazienti con fibrillazione atrialedopo una conversione elettrica o per combattere crisi di fibrilla-zione atriale in caso di fibrillazione atriale parossistica. I principiattivi più frequentemente impiegati in Svizzera sono la flecainide(Tambocor®), il propafenone (Rytmonorm®), il sotalolo (Sotalex®) el’amiodarone (Cordarone®). La scelta del medicamento più adattoa un determinato paziente dipende in particolare anche daglieffetti collaterali.

Ablazione della fibrillazione atriale (isolamento circonferenzialedelle vene polmonari)Se con la terapia medicamentosa si verificano delle recidive,i medicamenti causano effetti collaterali fastidiosi o una terapiamedicamentosa non è auspicabile si può prendere in considera-zione l’isolamento cosiddetto circonferenziale delle vene polmo-nari. L’attività elettrica nella zona di passaggio dalle vene polmo-nari all’atrio sinistro è ritenuta il fattore scatenante dellafibrillazione atriale parossistica. Mediante l’emissione mirata dienergia a radiofrequenza o di freddo (crioablazione) si interrompela trasmissione dell’attività elettrica scoordinata dal tessuto dellevene polmonari all’atrio sinistro (figura 6). Nei pazienti con fibril-

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Figura 6: Isolamento circonferenziale delle vene polmonariCon l’isolamento circonferenziale delle vene polmonari, mediante l’emissione mirata di ener-gia a radiofrequenza o di freddo (crioablazione) si interrompe a trasmissione dell’attività elet-trica dal tessuto delle vene polmonari all’atrio sinistro.

Atrio destro

Setto interatriale Atrio sinistro

Vene polmonari

Catetere perl’ablazione

Emissione di energia aradiofrequenza o difreddo

lazione atriale parossistica la percentuale di successo dell’isola-mento circonferenziale delle vene polmonari è circa dell’80%. Perottenerla, però, una parte dei pazienti (circa un terzo) richiede piùdi un trattamento per ablazione. Nella fibrillazione atriale persi-stente la percentuale di successo è inferiore perché in questaforma della malattia solitamente anche l’atrio sinistro ha dellealterazioni strutturali.

Dopo anestesia locale, il catetere utilizzato per l’ablazione siintroduce attraverso una vena dell’inguine, si spinge fino all’atrio

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destro e, tramite punzione del setto interatriale (parete che separai due atri), nell’atrio sinistro. Il successivo isolamento di tutte lequattro vene polmonari può durare circa 1–2 ore. Prima dell’isola-mento circonferenziale delle vene polmonari si esegue un’ecocar-diografia transesofagea. L’isolamento delle vene polmonari cometale richiede una degenza in ospedale di 1–2 giorni. Nei primi mesisuccessivi all’ablazione non sono rare delle recidive sotto forma difibrillazione atriale parossistica che possono richiedere transitoria-mente la ripresa della terapia antiaritmica. Se trascorsi i primi 3–6mesi dall’ablazione si verificano ancora delle recidive si può ripe-tere il trattamento ablativo. L’ablazione della fibrillazione atrialesi può eseguire anche con toracoscopia (chirurgia miniinvasiva) oa cuore aperto, per esempio associandola a un’operazione di chi-rurgia valvolare.

Controllo della frequenzaSe il medico e il paziente decidono di accettare a lunga scadenzala fibrillazione atriale il trattamento ha lo scopo di abbassare lafrequenza cardiaca a un ambito adeguato.

Medicamenti per il controllo della frequenzaPer il controllo della frequenza si usano medicamenti che rallen-tano la conduzione elettrica dagli atri ai ventricoli. Si tratta dibeta-bloccanti, di certi antagonisti del calcio e della digossina. Lascelta del medicamento adatto e la dose devono essere adeguateindividualmente a ciascun paziente. Solitamente l’efficacia delcontrollo della frequenza si valuta dopo alcune settimane di trat-tamento con un ECG di lunga durata, col quale contemporanea-mente si può pure esaminare se la frequenza cardiaca ottenuta colfarmaco non è troppo bassa

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Ablazione del nodo AV/Impianto di un pacemakerSe la frequenza cardiaca non si può controllare con dei medica-menti oppure questi ultimi causano degli effetti collaterali troppoforti c’è la possibilità di interrompere il collegamento elettrico traatri e ventricoli con un intervento eseguito per mezzo di un cate-tere. In anestesia locale il catetere per l’ablazione viene intro-dotto attraverso una vena dell’inguine e spinto fino al cuoredestro, sclerotizzando il nodo AV mediante energia a radiofre-quenza (figura 7). Dopo l’ablazione del nodo AV la frequenzacardiaca è regolare ma troppo lenta. Perciò prima dell’ablazione

Atrio destro

Catetere perablazione

Energiaa radiofrequenza

Nodo atrio-ventricolare

Figura 7: Interruzione della conduzione AV mediante ablazione transcatetere(sclerotizzazione)

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si impianta un pacemaker. Dato che con questo intervento non sielimina la fibrillazione atriale l’anticoagulazione dev’essere con-tinuata. Il controllo della frequenza tramite ablazione del nodoAV è molto efficace ma ha lo svantaggio che il paziente diventadipendente dal pacemaker.

La fibrillazione atriale può tornare a manifestarsi malgradoil trattamento?Malgrado un buon trattamento la fibrillazione atriale può tornarea manifestarsi. Può anche succedere che un trattamento medicoabbia successo all’inizio, ma ciononostante dopo qualche tempo lafibrillazione atriale si ripresenti. In tal caso la strategia terapeuticadev’essere adeguata col medico alla nuova situazione.

A che cosa, in quanto paziente, devo prestare attenzionenella vita di tutti i giorni?È opportuno sottolineare ancora una volta che la minaccia piùimportante per chi soffre di fibrillazione atriale è costituita dall’ictus cerebrale. Quando l’anticoagulazione è ben regolata e non simanifestano più sintomi il paziente può tornare a svolgere la suaattività consueta. I pazienti con fibrillazione atriale sintomaticadevono però tener conto di una diminuzione dell’efficienza fisica,adeguando opportunamente le attività della vita di tutti i giorni.Proprio per loro è determinante un’assistenza regolare da partedel medico.

Come si può prevenire la fibrillazione atriale?La miglior prevenzione della fibrillazione atriale è il trattamentocostante dell’ipertensione arteriosa e dell’insufficienza cardiaca,evitando fattori di rischio come il sovrappeso e l’eccessivo con-sumo di bevande alcooliche. Come lettura di approfondimento su

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questo tema le consigliamo l’opuscolo «Vivere meglio e più alungo grazie a una buona prevenzione», in cui trova consigli per ipazienti cardiovascolari e apprende come mantenere il più possi-bile in buona salute il cuore e i vasi sanguigni (lo può ordinaregratuitamente con il talloncino d’ordinazione a metà dell’opu-scolo).

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Come si riconosce un ictus cerebrale?Una complicazione grave della fibrillazione atriale è l’ictus cere-brale. Per questo motivo, per lei e i suoi parenti è importanteagire correttamente in caso d’emergenza. Si riconosce un ictuscerebrale da uno o più dei sintomi seguenti:

improvvisa debolezza, paralisi o disturbo dellasensibilità, generalmente solo in un lato del corpo(viso, braccio o gamba)

cecità improvvisa (spesso solo da un occhio) odiplopia (veder doppio)

disturbo del linguaggio e difficoltà di comprensione

forte vertigine con incapacità di camminare

mal di testa improvviso, insolito, fortissimo

In presenza di uno di questi sintomi, allertare subito il numerod’emergenza 144. Chiedere il trasporto in un ospedale con StrokeCenter o Stroke Unit, specializzato nel trattamento dei pazienticolpiti da ictus cerebrale.

L’elenco degli ospedali e delle cliniche con Stroke Center oStroke Unit è disponibile su www.ictuscerebrale.ch

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App «Emergenze HELP»Per sapere cosa fare in caso di emergenza: l’App gratuita «Emer-genze HELP» presenta le misure di salvataggio da adottare in casodi emergenza cardiovascolare e di ictus cerebrale e aiuta a met-terle in atto e a rinfrescare regolarmente le conoscenze. Scarichil’App «Emergenze HELP» sul suo smartphone:www.helpbyswissheart.ch/app

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Le seguenti ditte sono partner della piattaforma «Sapere – Comprendere –Vivere meglio» della Fondazione Svizzera di Cardiologia. Un impegnocongiunto per informare i pazienti in modo completo e comprensibile eper promuovere la loro competenza.

Sapere · Comprendere · ViVere meglioSapere · Comprendere · ViVere meglio

Ringraziamo la Società Svizzera di Cardiologia et il suo Gruppo di lavorostimolazione cardiaca ed elettrofisiologia e la Società svizzera di chirur-gia del cuore e dei vasi toracici per la collaborazione specialisticae redazionale.

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Questo opuscolo le è dato dalla Fondazione Svizzera di Cardiologia. Vogliamo infor-mare in modo approfondito e oggettivo i pazienti e i loro congiunti sugli esami, i tratta-menti, la riabilitazione e la prevenzione delle malattie cardiovascolari e dell’ictus cere-brale. Inoltre sosteniamo dei progetti di ricerca molto promettenti in questi ambiti. Perentrambi i compiti ogni anno occorrono cospicue somme di denaro. Con un’offerta ciaiuta a proseguire la nostra attività a beneficio delle persone colpite e della popolazione.La ringraziamo di cuore del suo contributo.

Fondazione Svizzera di CardiologiaSchwarztorstrasse 18Casella postale 3683000 Berna 14Telefono 031 388 80 80Telefax 031 388 80 [email protected]

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Consulenza al telefono del cuore 0848 443 278 da partedei nostri medici specialisti (in tedesco: ogni mercoledì dalle 17 alle 19,in francese: ogni martedì dalle 17 alle 19)

Risposta scritta alle sue domande nella nostra consultazione suwww.swissheart.ch/consultazione o per lettera

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