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Informazioni per i pazienti Il pacemaker (stimolatore cardiaco) Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale Fondazione Svizzera di Cardiologia

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Informazioni per i pazienti

Il pacemaker (stimolatore cardiaco)

Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Fondazione Svizzera di Cardiologia

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Introduzione Dato che porta un pacemaker (stimolatore cardiaco) si porrà molte domande, forse anche alcune che la preoccupano. Questo opuscolo si propone di spiegarle in breve come funziona il cuore, qual è il compito del pacemaker e quali attenzioni si richiedono a chi porta questo apparecchio.

Le informazioni contenute in questo opuscolo sono di carat­tere generale e non possono quindi tener conto delle peculiarità di ogni singolo caso. Perciò si rivolga al suo medico se non vi trova risposta a certe domande o se le occorrono maggiori dettagli su qualche aspetto.

Attualmente vivono in Svizzera circa 35 000 pazienti con un pacemaker. I primi apparecchi di questo genere sono stati impian­tati nel 1958. Da allora la tecnica si è notevolmente perfezionata, per cui è stato possibile adeguare sempre meglio il pacemaker alle necessità del cuore umano. Si tratta di uno degli apparecchi medici più sicuri e più affidabili in assoluto.

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Il cuore e la sua funzione Il compito principale del cuore è quello di pompare il sangue nei vasi sanguigni, per apportare ossigeno e altre sostanze nutritive ai diversi organi e tessuti del corpo e provvedere al trasporto e all’eliminazione dei prodotti di rifiuto. Il cuore batte, cioè pompa, circa settanta volte al minuto in condizioni di riposo, e con mag­giore frequenza in caso di sforzo fisico o agitazione.

Questa attività è regolata dallo stimolatore cardiaco naturale, il nodo sinusale, che è situato nell’atrio destro e genera impulsi elettrici. Tramite un sistema di conduzione, ciascuno di questi impulsi elettrici si propaga agli atri e raggiunge poi una partico­lare struttura di comando o di collegamento, il nodo atrioventri­colare (nodo AV), situato tra gli atri e i ventricoli. Il fascio di His e le fibre conduttrici dello stimolo trasmettono gli impulsi elettrici dal nodo AV ai ventricoli e alla loro muscolatura (figura  1, pagina 5).

In questo sistema di conduzione elettrica dello stimolo pos­sono manifestarsi disturbi temporanei o permanenti. Per esem­pio, è possibile che lo stimolatore naturale (nodo sinusale) si fermi e riprenda a funzionare solo dopo qualche secondo. Oppure può verificarsi un’interruzione momentanea della conduzione dello stimolo tra gli atri e i ventricoli, a cui consegue un arresto dell’at­tività cardiaca per alcuni secondi.

L’organo più sensibile a un arresto cardiaco temporaneo è il cervello, che reagisce con un attacco di vertigini o, dopo pochi secondi, con perdita di coscienza. I disturbi della formazione e della conduzione dell’impulso elettrico possono essere anche solo parziali e determinare un rallentamento dei battiti cardiaci. Come possibili conseguenze si hanno difficoltà di respirazione (dispnea) o diminuzione delle capacità psicofisiche.

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Causa principale dei disturbi, oltre a diverse malattie del cuore, sono soprattutto i processi d’invecchiamento del sistema di con­duzione dello stimolo. Il rallentamento dei battiti cardiaci viene denominato bradicardia.

Lo stimolatore cardiaco (pacemaker) elimina i diversi disturbi del sistema di conduzione, inviando al cuore impulsi elettrici in caso di necessità.

Lo stimolatore cardiaco (pacemaker) Il pacemaker è costituito da un involucro di titanio, metallo molto ben tollerato dall’organismo, contenente la batteria e il disposi­tivo elettronico (simile a un piccolo computer) collegato al cuore mediante una o più sonde (figure 2 e 3, pagine 7 e 8).

Il dispositivo elettronico controlla gli impulsi elettrici generati dal cuore stesso. In assenza di un battito cardiaco fa emettere alla batteria un breve impulso elettrico che, tramite la sonda, viene trasmesso al muscolo cardiaco, provocandovi un battito. Il pace­maker interviene quindi soltanto se il ritmo naturale del cuore scende al di sotto di una determinata frequenza o quando l’atti­vità elettrica tra atri e ventricoli è interrotta.

I pacemaker vengono regolati dall’esterno con uno speciale apparecchio programmatore, che viene applicato sulla pelle sopra il pacemaker stesso. Questo apparecchio comunica col dispositivo elettronico del pacemaker mediante onde elettromagnetiche. È così possibile adeguare i parametri importanti in base alle neces­sità del paziente. Uno di questi parametri è la frequenza cardiaca a riposo. Dato che il sistema di conduzione elettrica del cuore può presentare disturbi a diversi livelli, per eliminarli nel modo più opportuno sono stati messi a punto vari tipi di pacemaker.

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Figura 1: sistema di conduzione elettrica del cuoreIl nodo sinusale, situato nell’atrio destro, genera regolarmente degli impulsi che, tramite fibre conduttrici elettriche, si propagano agli atri e – dopo esser passati per il nodo atrioventri­colare – ai ventricoli. Questo sistema di conduzione dello stimolo permette di trasmettere il segnale che provoca il battito (cioè la contrazione): prima agli atri e poi, dopo un breve inter­vallo di tempo, ai ventricoli.

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1. Aorta2. Vena cava superiore3. Nodo sinusale4. Atrio sinistro5. Atrio destro6. Valvola tricuspide7. Vena cava inferiore8. Ventricolo destro9. Valvola aortica

10. Nodo atrioventricolare (AV)11. Valvola mitrale12. Fascio di His13. Branca sinistra e destra14. Ventricolo sinistro15. Miocardio

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Il sistema monocamerale Nel pacemaker monocamerale generalmente si colloca un elet­trodo nel ventricolo destro o (più raramente) nell’atrio destro (figure 2 e 3, pagine 7 e 8).

Il sistema bicamerale Il sistema bicamerale è munito di due elettrodi, collocati nel ven­tricolo destro e nell’atrio destro. Così si può includere l’atrio nel ciclo cardiaco, sincronizzando l’attività di atri e ventricoli (figure 2 e 3, pagine 7 e 8).

Il sistema tricamerale Nel sistema tricamerale (pacemaker biventricolare) si colloca un terzo elettrodo nel seno coronarico venoso (una vena posta sulla superficie cardiaca). Ciò permette ai ventricoli destro e sinistro di contrarsi contemporaneamente, migliorando l’efficienza della pompa cardiaca. Questa forma di terapia è denominata terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT) e viene impiegata in alcuni casi di insufficienza cardiaca in fase avanzata (figura 4, pagina 10).

Quasi tutti i sistemi impiantati oggigiorno dispongono inoltre di un meccanismo speciale che registra l’attività fisica e adatta la frequenza di stimolazione – e quindi i battiti cardiaci – alle neces­sità del paziente. È la cosiddetta regolazione. Il medico curante sceglierà il tipo di pacemaker più adatto, tenendo conto della situazione individuale del paziente.

L’operazione L’intervento chirurgico comporta soltanto un piccolo rischio, si può effettuare senza problemi anche su persone anziane e non richiede preparativi particolari, ad eccezione della pulizia della sede di impianto con un sapone disinfettante.

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Sonda ventricolare

Sonda atriale

Sondaventricolare

Sistemamonocamerale

Figura 2: schema dei tipi di pacemaker

Sistemabicamerale

In anestesia locale si pratica una piccola incisione della pelle, generalmente nella regione della clavicola, attraverso la quale si introduce la sonda (elettrodo) in una vena e poi la si sospinge fino al cuore. Sotto controllo radiologico l’estremità della sonda viene saldamente fissata nel ventricolo destro, verificandone il funzio­namento durante l’intervento.

Se si tratta di un pacemaker con due sonde, la seconda viene inserita allo stesso modo nell’atrio destro. Nel sistema tricame­

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Pacemaker(stimolatore cardiaco)

Sonda ventricolare

Sonda atriale

Figura 3: posizione del pacemaker e delle sonde Il pacemaker è collegato al cuore mediante una sonda (elettrodo), che viene sospinta fino al ventricolo destro attraverso il sistema venoso. Tramite questa sonda controlla la frequenza cardiaca e, se il cuore batte troppo lentamente, gli invia un impulso elettrico indolore (sistema monocamerale, sonda aroncione). Nel sistema bicamerale si inserisce un secondo elettrodo (sonda verde) nell’atrio destro.

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rale, il terzo elettrodo viene collocato nel seno coronarico venoso (una vena sulla superficie cardiaca), rendendo possibile la stimo­lazione del ventricolo sinistro. Poi si collega il pacemaker alle sonde, lo si sistema sotto la pelle (o sotto il muscolo) e si sutura l’incisione.

Nei primi giorni successivi all’intervento chirurgico eviti i movimenti troppo bruschi della spalla e del braccio del lato ope­rato. Poi potrà e dovrà di nuovo muoversi liberamente. Il medico fornirà appropriate istruzioni per la cura della ferita chirurgica.

Fra le complicazioni rare sono compresi soprattutto gli ema­tomi a livello della sede dell’intervento chirurgico e le trombosi nella vena utilizzata, mentre le infezioni sono eventi molto rari. Occasionalmente può spostarsi una sonda e deve essere posizio­nata di nuovo. In casi molto rari il polmone può perdere aria (pneumotorace) e deve essere inserito un drenaggio per alcuni giorni. Solo in casi eccezionali si osservano lesioni del cuore o una disfunzione del pacemaker.

Controlli e regolazioni del pacemaker I pacemaker possono essere programmati dall’esterno in modo indolore mediante apparecchi speciali. Una volta impiantato, il pacemaker viene programmato esattamente sui valori più appro­priati per ciascun caso specifico. Viene impostata una frequenza cardiaca minima, e se la frequenza cardiaca scende al di sotto di questo valore, il pacemaker entra in funzione. Un controllo perio­dico del sistema è imprescindibile (almeno una volta all’anno). Un cardiologo specializzato nell’impianto di pacemaker (per un elenco completo consultare il sito Internet www.pacemaker.ch/de/mitglieder) programma il dispositivo, adeguandolo ai bisogni personali del paziente.

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Se avverte delle sensazioni sgradevoli attribuibili al pacemaker, è consigliabile comunicarlo al medico in occasione della visita seguente. In caso di malessere, battito cardiaco troppo lento, affanno respiratorio o problemi alla ferita (arrossamento, secre­zione), va informato immediatamente il cardiologo.

Figura 4: la terapia di risincronizzazione (CRT)La terapia di risincronizzazione cardiaca (sistema tricamerale) è utilizzata per certi pazienti che soffrono di insufficienza cardiaca in fase avanzata. Tramite elettrodi il pacemaker trasmette degli impulsi elettrici al cuore, stimolando l’atrio destro e i ventricoli destro e sinistro. Con la terapia di risincronizzazione i ventricoli possono tornare a battere in modo coordinato (sincronizzato), migliorando così nettamente la funzione del cuore quale pompa premente.

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• dare il suo supporto a progetti di ricerca per sviluppare nuovi metodi d’esame e di trattamento.

• consigliare le persone colpite e i loro familiari e mette a loro disposizione opuscoli informativi sulla patologia, sul trattamento e sulla prevenzione

• informare la popolazione sulla prevenzione efficace delle malattie cardio- vascolari e dell’ictus cerebrale e la motiva ad adottare uno stile di vita sano per il cuore.

I nostri servizi per Lei quale sostenitrice/sostenitore:• Consulenza al telefono del cuore 0848 443 278 da parte dei nostri

specialisti (in tedesco o in francese).

• Risposta scritta alle Sue domande nella nostra consultazione su www.swissheart.ch/consultazione.

• Test del cuore pesonale CardioTest® gratuito (a partire da un contributo di sostenitore di CHF 60.– all’anno).

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La Fondazione Svizzera di Cardiologia è certificata dalla ZEWO dal 1989.

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Durata del pacemaker La durata del pacemaker dipende dal modello utilizzato e dalle regolazioni impostate, ed è di sovente da sei a dieci anni e più. In molti pacemaker lo stato della batteria può essere misurato coll’apparecchio programmatore. Di solito i controlli periodici sono stabiliti in modo da individuare tempestivamente quando debba essere sostituito l’involucro (non viene sostituita solo la batteria). Nella maggior parte dei casi, quando si cambia il pace­maker le sonde rimangono al suo posto e si sostituisce soltanto l’involucro. Medicamenti e pacemaker Il pacemaker garantisce soltanto un numero minimo di pulsazioni al minuto. Per curare altri disturbi di cuore (extrasistoli, affanno respiratorio, angina pectoris) si deve continuare a prendere i medicamenti prescritti dal medico.

Come comportarsi col pacemaker Guarita la ferita operatoria, la incoraggiamo a riprendere l’atti­vità fisica. Constaterà che col pacemaker si può condurre una vita normale. Nella maggior parte dei casi si può continuare a prati­care sport, dedicarsi ai propri hobby e riprendere la propria atti­vità quotidiana o professionale. Se nella zona della cicatrice si manifestano arrossamenti, lesioni, dolori o altri inconvenienti, occorre informare senza indugio il medico.

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Raccomandazioni particolari Carta per portatori di pacemaker Dopo l’intervento le sarà consegnata una carta per portatori di pacemaker, che deve sempre portare con sé. Attesta che lei porta un pacemaker (per esempio in caso di controlli di sicurezza all’ aeroporto) e contiene tutte le indicazioni importanti in caso d’emergenza.

Influssi elettromagnetici È possibile che il funzionamento del pacemaker sia disturbato da campi elettromagnetici più o meno intensi. Il pacemaker può essere bloccato da un campo elettromagnetico (con conseguente malessere e rallentamento della frequenza cardiaca) o essere sti­molato con una frequenza errata (in casi rari può causare arit­mie). Una stimolazione con frequenza erronea è possibile anche quando si orienta un magnete verso il pacemaker. In linea di prin­cipio si impone prudenza con tutti gli apparecchi che producono campi elettromagnetici. Dato che l’involucro del pacemaker è costituito di titanio, lo protegge dalla maggior parte di questi influssi. Tuttavia, vi sono situazioni che comportano un determi­nato rischio (vedi tabella sulle interferenze sui pacemaker cardiaci seguente). Informi tutti i medici e gli specialisti in campo medico presso i quali è in cura che porta un pacemaker. In caso di viaggio all’estero di una certa durata è opportuno chiedere al medico l’in­dirizzo di una clinica cardiologica situata nelle vicinanze, che conosca il suo modello di pacemaker.

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Oggetti personaliUtilizzabile senza problemi, rischio trascurabile

> Televisore, radio, impianto stereofonico o impianti audiovisivi analoghi > Telecomandi per il televisore, console per videogiochi > Asciugacapelli, rasoio elettrico o altri apparecchi elettrici nella stanza da

bagno (per es. spazzolino da denti elettrico o spazzolino a ultrasuoni) > Lettori di libri elettronici > Pesa persone elettronico (senza misurazione del grasso corporeo) > Coperte elettriche e cuscini riscaldanti > Sedia per massaggio > Cellulare, telefono cordless, walkie­talkie (apparecchi ricetrasmittenti) > Activity tracker (bracciali e orologi sportivi per la misurazione dell’attività

fisica e della frequenza cardiaca, per es. Polar, Garmin, ecc.)

I seguenti apparecchi non vanno utilizzati direttamente sopra dell’impianto

> Apparecchi per la riproduzione musicale (almeno 3 cm di distanza tra cuffietta auricolare e impianto)

> Apparecchi portatili per massaggi > Piccoli magneti (per es. per fissare targhette o pin) > Tablet elettronici (magneti per fissare l’involucro)

Questi apparecchi non sono adatti all’utilizzo personale

> Bilance per la massa grassa > Poltrone o materassi magnetici >Apparecchi elettrici per la stimolazione muscolare (per es. i muscoli addominali)

Elettrodomestici della cucina o per la casaUtilizzabile senza problemi, rischio trascurabile

> Lavatrice, aspirapolvere, forno a microonde, lavastoviglie, cucina elettrica, forno ventilato o elettrodomestici simili

> Piastre di cucine a induzione: il campo elettromagnetico si riduce con il quadrato della distanza dalla piastra a induzione. Se non si china diretta­ mente sopra la piastra, non esiste alcun rischio interferenze con pacemaker o ICD

> Mixer, tostapane, coltello elettrico, apriscatole elettrico, robot da cucina universale, ecc.

Impianti d’ufficio o di officina, macchine da giardinoUtilizzabile senza problemi, rischio trascurabile

> Computer o Laptop > Rete wireless Wi­Fi o Bluetooth, fax, fotocopiatrice, stampante

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Lei dovrebbe mantenere una distanza di almeno 15 cm dai seguenti apparecchi

> Apparecchi elettrici con un piccolo motore (per es. trapani e seghe) > Attrezzi elettrici da giardino (rasaerba, soffiatori) > Altoparlanti > Telecomandi, p. es. per il controllo degli aeromodelli

Con questi apparecchi si dovrebbe mantenere una distanza minima di 70–100 cm, oppure evitare di utilizzarli

> Bobine di accensione di motori in moto, p. es. nelle auto > Motori a combustione interna con candele di accensione > Saldatrici ad arco elettrico: mantenga una distanza di sicurezza di almeno

1 metro > Apparecchi elettrici con campi elettrici intensi > Macchine che producono forti vibrazioni (martello pneumatico, trapani ecc.)

Supermercati, aeroportiI controlli di sicurezza presso gli aeroporti o i dispositivi antitaccheggio dei supermercati non alterano il funzionamento del pacemaker o dell’ICD. Lei tuttavia non dovrebbe sostare in mezzo a questi impianti ma passare rapida­mente. Faccia presente che Lei ha un pacemaker o un ICD se il rivestimento metallico attiva l’allarme. Porti con sé la Sua tessera che La identifica come portatore di un pacemaker o ICD.

Trattamenti dentistici o medici, accertamenti e terapie

Utilizzabile senza problemi, rischio trascurabile

> Tomografia computerizzata (TC) > Ultrasuoni ed esami ecocardiografici > Comuni trattamenti dentistici, rimozione del tartaro con ultrasuoni

La prudenza è d’obbligo in presenza di

> Apparecchi elettrici per fisioterapia

I seguenti trattamenti/accertamenti medici non dovrebbero essere effettuati o esserlo solo dopo aver consultato la clinica che ha effettuato l’impianto

> Risonanza magnetica (RM) > Litotripsia (frantumazione dei calcoli renali) > Trattamento diatermico > Trattamento Novodyn > Stimolazione elettrica nervosa transcutanea (TENS) > Elettrocauterizzazione (bisturi elettrico) > Terapia ad alte frequenze o onde corte > Radioterapia

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Ringraziamo la Società Svizzera di Cardiologia et il suo Gruppo di lavoro stimolazione cardiaca ed elettrofisiologia e la Società svizzera di chirurgia del cuore e dei vasi toracici per la collaborazione specia-listica e redazionale.

Le seguenti ditte sono partner della piattaforma «Sapere – Comprendere –

Vivere meglio» della Fondazione Svizzera di Cardiologia. Un impegno

congiunto per informare i pazienti in modo completo e comprensibile e per

promuovere la loro competenza.

Sapere · Comprendere · ViVere meglioSapere · Comprendere · ViVere meglio

Informazioni generali > Non ripari per nessun motivo apparecchi elettrici collegati > Interferenze specifiche in campo professionale: si informi presso il medico

curante su possibili rischi sul Suo posto di lavoro

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Questo opuscolo le è dato dalla Fondazione Svizzera di Cardiologia. Vogliamo infor­ mare in modo approfondito e oggettivo i pazienti e i loro congiunti sugli esami, i tratta­menti, la riabilitazione e la prevenzione delle malattie cardiovascolari e dell’ictus cere­brale. Inoltre sosteniamo dei progetti di ricerca molto promettenti in questi ambiti. Per entrambi i compiti ogni anno occorrono cospicue somme di denaro. Con un’offerta ci aiuta a proseguire la nostra attività a beneficio delle persone colpite e della popolazione. La ringraziamo di cuore del suo contributo.

Fondazione Svizzera di Cardiologia Dufourstrasse 30Casella postale 3683000 Berna 14Telefono 031 388 80 80Telefax 031 388 80 [email protected]

Conto per offerte CP 69­65432­3IBAN CH80 0900 0000 6906 5432 3

Consulenza al telefono del cuore 0848 443 278 da parte dei nostri medici specialisti (in tedesco: ogni mercoledì dalle 17 alle 19, in francese: ogni martedì dalle 17 alle 19)

Risposta scritta alle sue domande nella nostra consultazione su www.swissheart.ch/consultazione o per lettera

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