L’affido e l’adozione dei minori stranieri L ... · valutare anche le competenze nella lingua...

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L’integrazione scolastica degli alunni stranieri L’affido e l’adozione dei minori Francesco Magni [email protected] Milano, 1 giugno 2016

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L’integrazione scolastica degli alunni stranieri

L’affido e l’adozione dei minoriFrancesco Magni

[email protected], 1 giugno 2016

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Qualche dato… (1)

Tra il 2003 e il 2012 la crescita di studenti immigrati di 15 anni è aumentata in media OCSE dello +0,4%.Molto più alta in Irlanda (+6%), Spagna (+5,5%) e Italia (+3,8%).

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Qualche dato… (2)

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Qualche dato… (3)Negli ultimi dieci anni, la loro presenza nella scuola primaria è quasi quintuplicata passando da 53mila unità nell’anno scolastico 1999/2000 a 244mila unità nel 2009/2010.

Dall’1,5% nell’a. s. 1999/00 al 9,2% del 2014/15.

Rispetto all’a.s. 2013/14 nell’ultimo anno si è avuto un incremento di studenti con cittadinanza non italiana pari a +3.000 unità.

Totale: 805.800 alunni, pari al 9,2%.

Gli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia (c.d. seconda generazione) sono pari al 51,7% del totale degli alunni stranieri.

I primi dieci paesi di orgine (su 190 diverse nazionalità) sono: Romania, Albania, Marocco, Cina, Filippine, Moldavia, India, Ucraina, Perù, Tunisia.

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Qualche dato… (4)

In Lombardia sono 201.633 (14,3%).

In Emilia Romagna sono 95.241 (15,5%).

Tra i comuni italiani con la pià alta concentrazione di alunni stranieri si segnalano Pioltello - MI (31%), Campi Bisenzio - FI (24%).

Oltre il 20% anche: Prato, Cologno Monzese (MI), Arzignano (VI), Cinisello Balsamo (MI), Alessandria, Sesto San Giovanni (MI), PIacenza.

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Qualche dato… (5)

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Linee guida MIUR 2014MIUR, Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, febbraio 2014 aggiornato le precedenti emanate con C.M. MIUR n. 24 del 1° marzo 2006.

Le linee guida del 2014 hanno l’obiettivo di «presentare un insieme di orientamenti condivisi sul piano culturale ed eduativo e di dare suggerimenti di carattere organizzativo e didattico al fine di favorire l’integrazione e la riuscita scolastica e formativa degli alunni stranieri. (…) Sono uno strumento di lavoro per dirigenti scolastici, insegnanti, genitori (ecc...) a cui spetta il compito di individuare le modalità con le quali affrontare ciascuna situazione nella consapevolezza che lo studente di origini straniere può costituire un’occasione per ripensare e rinnovare l’azione didattica a vantaggio di tutti.

Le fonti normativeLa tutela del diritto di accesso a scuola del minore straniero trova la sua fonte normativa nella legge sull’immigrazione n. 40 del 6 marzo 1998 e nel D.Lgs. n. 286 del 25 luglio 1998 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazine e norme sulla condizione dello straniero), poi confermati nella legge n. 189 del 30 luglio 2002.

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A chi si rivolgono le Linee Guida MIUR 2014?Negli ultimi 15 anni gli studenti stranieri sono passati da circa 100.000 a oltre 800.000, con un tasso medio di crescita di circa 60-70.000 unità all’anno.

- Alunni con cittadinanza non italiana: alunni che, anche se nati in Italia, hanno entrambi i genitori di nazionalità non italiana.

- Alunni con ambiente familiare non italonfono: alunni che vivono in un ambiente familiare nel quale i genitori possiedono in questa lingua competenze limitate, che non garantiscono un sostegno adeguato. Generalmente buone le competenze linguistiche nella lingua d’origine.

- Minori non accompagnati: alunni provenienti da altri Paesi che si trovano per qualsiasi ragione nel territorio dello Stato privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili. Da valutare anche le competenze nella lingua d’origine, non sempre buone.

- Alunni figli di coppie miste: in aumento gli alunni con uno dei genitori di origine straniera. Hanno cittadinanza italiana (la acquisiscono dal genitore italiano) e le loro competenze nella lingua italiana sono efficacemente sostenute (bilinguismo).

- Alunni arrivati con adozione internazionale: cittadini italiani, da valutare la situazione pregressa.- Alunni rom, sinti e caminanti: gruppi di origine nomade. Elevatissimo tasso di non frequenza scolastica e di

frequenza irregolare.

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Nel 2012 sono arrivati in Italia 3.106 minori con un’età media di 5 anni e 11 mesi.

Questi minori si trovano dunque inseriti in contesti per loro completamente nuovi e sconosciuti.

Spesso hanno un’età presunta, per cui il DS deciderà la classe d'inserimento in accordo con la famiglia, recependo, se presenti, i pareri dei professionisti che seguono il minore, considerando anche la possibilità, in casi particolari (ad es. carente scolarizzazione pregressa, lingua d'origine molto diversa dall'italiano) di inserire il minore in una classe inferiore di un anno a quella corrispondente all'età anagrafica.(cfr. Linee di indirizzo MIUR per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, 18 dicembre 2014)

L’integrazione scolastica dei minori adottati (1)

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L'insegnante referente, formato sulle tematiche adottive, nella fase di prima accoglienza precedente l'iscrizione porta a conoscenza della famiglia:

- i progetti inseriti nel POF;- le eventuali esperienze e conoscenze pregresse nel campo dell’adozione;- le risorse e gli strumenti disponibili volti a facilitare l’inserimento dei bambini e dei ragazzi adottati.

Inoltre, il docente referente (o il DS) raccoglie inoltre le informazioni utili ai fini del buon inserimento dei minori.Importante l’affiancamento all’alunno adottato di un compagno tutor e, se possibile, di un facilitatore linguistico (Italiano L2).

La nota MIUR n. 547 del 21 febbraio 2014 ha infine chiarito che, riguardo alla possibilità di deroga all'obbligo scolastico di alunni adottati, questa sussiste solo in casi eccezionali e debitamente documentati: il DS, sentito il Team dei docenti e in accordo con la famiglia, può far permanere l'alunno nella scuola dell'infanzia per il tempo strettamente necessario all'acquisizione dei prerequisiti per la scuola primaria, e comunque non superiore ad un anno scolastico.

L’integrazione scolastica dei minori adottati (2)

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La fase dell’iscrizione (1)L’accoglienzaCon questo termine ci si riferisce all’insieme degli adempimenti e dei provvedimenti attraverso i quali viene formalizzato il rapporto dell’alunno e della sua famiglia con la realtà scolastica.

L’iscrizionea) Per i minori con cittadinanza non italiana (art. 45 DPR n. 349/1999) le procedure di iscrizione possono intervenire in corso d’anno, al momento in cui l’alunno arriva in Italia. L’istituzione scolastica provvede alla individuazione della classe e dell’anno di corso da frequentare, sulla base degli studi compiuti dal Paese d’origine.In via generale, gli alunni stranieri vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il Collegio dei docenti deliberi, sulla base di specifici criteri, l’iscrizione ad una classe diversa. b) Per gli studenti stranieri già inseriti nel sistema scolastico italiano, si seguono le ordinarie procedure e tempistiche.All’atto di iscrizione i genitori comunicano le informazioni essenziali anagrafiche relative all’alunno (online).

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c) Nel caso di minori stranieri non accompagnati, abbandonati o privi di genitori o di altri adulti legalmente responsabili della loro tutela, deve darne immediata segnalazione all’autorità pubblica competente per le procedure di accoglienza e affido, ovvero di rimpatrio assistito (art. 32 D.Lgs. n. 286/1998).

!!! Se la famiglia del minore straniero è in posizione di irregolarità e, quindi, lo studente non possiede un codice fiscale, la domanda va comunque compilata a cura della scuola, che procede con le stesse modalità. La posizione di irregolarità della famiglia dell’alunno non pregiudica l’iscrizione scolastica, essendo il diritto all’istruzione del minore prioritario.

La fase dell’iscrizione (1)

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La fase dell’iscrizione (1)

LEGITTIMO RIFIUTO ILLEGITTIMO RIFIUTO

Se il minore non ha i requisiti di età stabiliti dalla normativa per l’iscrizione.

Mancanza del permesso di soggiorno o dell’iscrizione anagrafica;

Se un minore viene iscritto in corso d’anno e la scuola ha raggiunto il numero massimo consentito di allievi per classe in tutte le sezioni e dunque non ha più posti disponibili.

inadeguatezza delle competenze possedute;

Se il Consiglio di Classe valuta che il minore ultrasedicenne privo di documentazione scolastica che richiede l’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado non ha la preparazione adeguata per il programma della classe prima.

età ritenuta “troppo elevata”, con riferimento a minori di 14-15 anni che chiedono di iscriversi alla scuola secondaria di primo grado;

superamento del limite del 30% di studenti di cittadinanza non italiana o, più genericamente, “presenza di troppi stranieri”.

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a) Documenti anagrafici e permesso di soggiorno (rilasciato al genitore se l’alunno ha meno di 14 anni). Nell’attesa del rilascio il dirigente scolastico accetta la ricevuta della questura attestante la richiesta.In mancanza dei documenti la scuola iscrive comunque il minore straniero, poiché la posizione di irregolarità non influisce sull’esercizio del diritto all’istruzione. Non vi è obbligo da parte degli operatori scolastici di denunciare la condizione di soggiorno irregolare degli alunni. b) Documenti sanitari (vaccinazioni obbligatorie). Se il minore non è vaccinato e la famiglia non intende procedere, va comunicato alla ASL di competenza. c) Documenti scolastici (pagelle, attestati, dichiarazioni ecc…) riferiti agli studi compiuti nel Paese d’origine. In mancanza di certificazioni richiede ai genitori informazioni in merito alla classe e al tipo di istituto precedentemente frequentato. Il dirigente scolastico può prendere contatto con l’autorità diplomatica o consolare italiana che rilascia una dichiarazione sul carattere legale della scuola estera di proveninenza e sugli studi effettuati.

La documentazione (2)

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È necessario programmare in anticipo, per quanto possibile, il flusso delle domande, in collaborazione con USR, enti locali e istituzioni scolastiche.In questo senso si possono prevedere incontri con i dirigenti scolastici degli istituti più coinvolti e una revisione dei “bacini di utenza” (non più vincolanti), rivedendone i confini, delle istituzioni scolastiche.La C.M. n. 2/2010 ha fissato un limite massimo di presenza di alunni stranieri (30% sul totale degli iscritti di ciascuna classe) soprattutto se con ridotta conoscenza della lingua italiana.

Di fondamentale importanza, nell’intera fase di accoglienza dell’alunno straniero, è la collaborazione scuola-famiglia (cfr. Linee di indirizzo MIUR, Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa, 22 novembre 2012).

La gestione delle iscrizioni (3)

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Gli alunni stranieri sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani (DPR n. 394/1999 art. 45 e DPR n. 122/2009).Gli alunni con cittadinanza non italiana necessitano anzitutto di interventi didattici di natura transitoria relativi all’apprendimento della lingua e che solo in via eccezionale si deve ricorrere alla formalizzazione di un vero e proprio piano didattico personalizzato (cfr. nota MIUR 22 novembre 2013). - Gli esamiLa normativa non consente di differenziare formalmente le prove d’esame per gli studenti stranieri ma solo per gli studenti con bisogni educativi speciali certificati o comunque forniti di un piano didattico personalizzato.Al termine sia del primo sia del secondo ciclo è importante che nella presentazione della classe all’esame di Stato vi sia un’adeguata presentazione degli studenti stranieri e delle modalità con cui si sono svolti i rispettivi percorsi di inserimento scolastico. Per l’esame al termine del primo ciclo, nel caso di notevoli difficoltà comunicative, è possibile prevedere la presenza di docenti o mediatori linguistici competenti nella lingua d’origine degli studenti per facilitare la comprensione.

La valutazione (4)

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Per le famiglie di origine immigrata, il problema dell’orientamento nasce già con la scuola dell’infanzia: mentre per le famiglie italiane la frequenza a questo ordine di scuola è generalizzata, per molte famiglie di immigrati la frequenza della scuola dell’infanzia non è considerata importante. È invece particolarmente importante proprio per i figli delle famiglie straniere, in quanto la scuola dell’infanzia gioca un ruolo decisivo per la socializzazione e il corretto apprendimento della lingua italiana.

È inoltre importante curare con attenzione la comunicazione con le famiglie straniere al fine di informarle sulle diverse opportunità formative, dedicando al rapporto con i genitori stranieri modalità e tempi specifici.

L’orientamento (5)

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