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Direzione Politiche Sociali – Settore Integrazione Sociosanitaria Affido Familiare Minori 1 L’affido familiare dei bambini piccolissimi Seminario di Firenze 19 marzo 2015

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Direzione Politiche Sociali – Settore Integrazione SociosanitariaAffido Familiare Minori

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L’affido familiare dei bambini piccolissimi Seminario di Firenze 19 marzo 2015

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AFFIDO DI NEONATI O NEAR

NE.A.R= Neonato a rischioNEAR= Vicinanza ed intimità

Dal 2002 ad oggi l’accoglienza ha riguardato 91 bambini:82 bambini hanno oggi un progetto definitivo, gli altri sono affidi near ancora in corso

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NASCE NEL 2001

LEGGE 149/01 Teorie attaccamentoAumento delle richieste

Necessità di REGIA CENTRALE

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COME SIAMO ORGANIZZATI

Gruppo sovrazonale di operatori multiprofessionale : Conoscere e preparare le famiglie Near Valutare le richieste di affido e scegliere l’abbinamento Monitorare gli affidi in corso Condurre il gruppo delle famiglie near Gestire la banca dati Curare la collaborazione con altri Servizi ed Enti

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CHI SONO I BIMBI

• Neonati per i quali il TM dispone il fermo in ospedale e apre procedura di adottabilità per la verifica dello stato di abbandono ( art 10 e seg legge 149/01) perché si è verificata una situazione di danno o vi è un rischio a causa del comportamento del genitore;

• Bimbi ( fascia 0-3 anni) trovati in situazioni di pregiudizio per i quali viene disposto l’allontanamento dai genitori.

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ETA’ ALL’INSERIMENTO

0-3 MESI 63%

4-6 MESI 13%

7-12 MESI 15%

13-24 MESI 6%

25-36 MESI 3%

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PROVENIENZA ALL’INSERIMENTO

OSPEDALE 62%

FAMIGLIA D’ORIGINE 19%

COMUNITA’ PER MINORI 16%

COMUNITA’ M/B 3%

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DURATA DELL’INSERIMENTO

In MEDIA 8 /12MESI

MINIMO 1 MESE

MASSIMO 2 ANNI

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PROVVEDIMENTO DEL TRIBUNALE PER I MINORENNI

Art. 10 Legge 184/83Accertamento stato di

abbandono

90%

Art. 333-336 C.C. 10%

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PROBLEMATICA PREVALENTE DELLA FAMIGLIA DI ORIGINE

Tossicodipendenza/alcooldipendenza 26%

Problemi psichici 30%

Inadeguatezza genitoriale 23%

Altro 21%

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ESITI IN RELAZIONE ALLA SITUAZIONE SOCIO-SANITARIA DELLA FAMIGLIA DI ORIGINE AL MOMENTO DELL’INSERIMENTO

TOSSICO / ALCOOLDIPENDENZA: 8 adozione 2 affido sine die 12 rientro in FO (di cui 7 in comunità

terapeutica madre/bambino) PROBLEMI PSICHICI : 10 adozione 8 affido sine die 5 rientro in FO (di cui 1 in comunità md/bno)

INADEGUATEZZA GENITORIALE : 5 adozione 11 affido sine die 5 rientro in FO  (di cui 1 in comunità md/bno)ALTRO :

14 adozione 2 affido sine die 1 rientro in FO con la madre in comunità md/bno

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ESITI DOPO L’INSERIMENTO

ADOZIONE 34

AFFIDO 24

RIENTRO IN F.O.* 23

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*si intende famiglia naturale o parenti o comunità madre-bambino

*si intende famiglia naturale o parenti o comunità madre-bambino

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SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA D’ORIGINE

DURANTE L’INSERIMENTO

Invio dei genitori ai Servizi Sanitari per un inquadramento diagnostico e valutazione

della recuperabilità delle competenze genitoriali e progetto di recupero.

Il sostegno sociale è di tipo professionale, attraverso colloqui di verifica,

orientamento per l’autonomia abitativa e lavorativa o l’offerta di inserimento in

Comunità terapeutica o educativa per genitore e bambino.

ALLA CONCLUSIONE DELL’AFFIDO NEAR

RIENTRO: sostegno domiciliare educativo

AFFIDO : sostegno previsto per gli affidi.

ADOZIONE: sostegno quale e da parte di chi ?

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INCONTRI CON I GENITORIDURANTE L’AFFIDO

Secondo quanto prescrive il Provvedimento del TM che può prevedere:• la sospensione delle visite• l’indicazione della frequenza e del luogo• più frequentemente, il mandato al servizio di organizzare incontri

protetti,sempre con accompagnamento in quanto non vi è conoscenza tra F.O. e F.A.

In base agli obiettivi degli incontri protetti si possono avere due diverse organizzazioni:

Incontri organizzati dal servizio che ha in carico il minore

Incontri Famigliari previsti dal Near, effettuati da due educatori

appartenenti ad un servizio in convenzione

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OBIETTIVI:

• Accompagnamento• Osservazione sistematica• Presidiare i passaggi del bambino e fare follow-up

IL SERVIZIO DI INCONTRI FAMILIARI

MODALITA’ : • Incontri bisettimanali di circa un’ora per tre mesi in spazio neutro

• Un educatore dedicato all’accompagnamento e uno all’osservazione

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LA FAMIGLIA AFFIDATARIA

• Dalla partenza del progetto nel 2002 ad oggi hanno collaborato con noi 35 famiglie e 4 Case Famiglia

• nel 2015 la nostra banca dati può contare su 10 famiglie attive

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REQUISITI E CARATTERISTICHE

• Coppie con figli propri o in affido a lungo termine, in età scolare o adulti , in o fuori della famiglia

• per la maggior parte, lavoratrici con possibilità di usufruire dell’aspettativa per maternità o donne casalinghe o pensionate

• Capacità di cogliere e osservare i segnali evolutivi dei bambini, di attaccarsi ma anche separarsi dal bambino da parte anche dei figli presenti

Questi requisiti e caratteristiche vengono valutati durante i colloqui di selezione.

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PERCORSO DI CONOSCENZA E VALUTAZIONE

• 1 colloquio informativo con Assistente sociale• Partecipazione alla formazione (5 incontri)

• 2 colloqui congiunti AS Comune Psicologa ASL• 3 colloqui con la Psicologa ASL• Visita domiciliare congiunta AS e Psicologa • 1 colloquio di restituzione• invito al Gruppo delle famiglie Near

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SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA AFFIDATARIA NEL CORSO

DELL’AFFIDO

• Colloqui di monitoraggio degli operatori che hanno in carico il minore e dell’operatore near

• Gruppo bimensile permanente per le famiglie • Incontri formativi• Incontro con il Giudice del TM• Gruppo per i figli biologici

• Rimborso di 370 euro al mese + eventuale quota dieta lattea ( 100 euro al mese ) più agevolazioni per inserimento al nido.

• Copertura Assicurativa

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MODALITA’ DI PASSAGGIO

Non c’è una procedura standardizzata ma delle prassi seguite:

nel caso di rientro in FO: l’educatore che ha fatto gli incontri protetti, gli operatori del minore e , dove possibile, le due famiglie

nel caso di affido sine die: gli operatori del minore, del near e le due famiglie

nel caso di adozione ( a rischio giuridico o legittimante): Giudici delegati e onorari del TM, gli operatori del minore, l’operatore del near e le due famiglie

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CONTINUITA’ AFFETTIVA E MANTENIMENTO DI RAPPORTI

Opportunità del mantenimento dei rapporti con le seguenti

modalità:

• un primo incontro dopo due, tre settimane dal nuovo inserimento del bambino;

• prosecuzione dei contatti dove possibile

Ciò è più difficile se c’è un rientro in famiglia d’origine.

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DA B. BETTELHEIM

• non solo la madre e’ in grado di mettersi in relazione col suo neonato, ma anche

una figura materna sostitutiva può essere validissima purché riesca a far risuonare le corde dell’inconscio e porsi in sintonia con il piccolo attraverso il corpo, la fantasia, le emozioni, gli affetti.

• lo scambio che avviene è così determinante da influenzare i futuri rapporti con se stesso e con gli altri, la costruzione della sua identità.

• di fronte alla separazione dell’oggetto si possono attivare diversi meccanismi di difesa tra cui lo spostamento: il bambino si può rivolgere ad un altro adulto che prende il posto dell’oggetto, più l’oggetto sostitutivo e’ familiare e conosciuto, più adatta gli sembrerà la persona allo scopo della sostituzione o per operare un transfert.

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CRITICITA’

• L’anonimato della famiglia affidataria (fantasmi e proiezioni reciproche tra famiglie, sentire il bambino senza ancoraggio, tutto nelle proprie braccia, indifeso, da proteggere)

• TEMPI: la separazione dalla famiglia affidataria in età critica per l’attaccamento , per il prolungarsi dei tempi giudiziari, per perizie disposte in corso di affido, difficoltà progettuali.

• Lavoro congiunto tra servizi per la presa in carico e cura dei genitori

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« Riunirsi è un inizio,Restare insieme è un progresso,Lavorare insieme è un successo  »

Henry Ford

A cura di Grazia Rossi