La Torre Settembre 2013

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SETTEMBRE 2013 L a riflessione sulla Fede, proposta come “luce” che illumina la vita di te, che sei cre- dente, e che diventa anche testimonianza, luce, per gli altri, si radica nella Parola di Dio, secondo la tradizione biblico-ecclesiale, e sull’esperienza quotidiana del vivere. La fede è una luce viva e as- solutamente importante, come una lampada in una notte oscura, anche e soprattutto perché stiamo vivendo un tempo di forte scristianizza- zione, e in un mondo che va verso una crescente globalizzazione, più vistosamente nel male piutto- sto che nel bene. Papa Francesco, ad esempio, a Lampedusa, ci aveva messo in guardia dal peri- colo della “globalizzazione della indifferenza” di fronte ai drammi di tanta umanità sofferente. Questa luce della fede ci permette di “vedere” di più, di capire di più il mistero dell’uomo. Tante volte e in tante situazioni “solo chi crede, vede”, e, aggiunge il Papa, “solo chi ama, crede”!... Luce – vita – amore, sono questi i beni che la fede ti fa scoprire nell’incontro con il Dio vivente, che ti ama, ti chiama, e sostiene il tuo cammino nella storia, spesso travagliato e oscuro, ma pur sem- pre orientato ad un destino di felicità piena. Sappiamo che questa lettera enciclica di Papa Francesco, in parte già elaborata da Papa Bene- detto, si comprende meglio se è messa in relazione con le altre due encicliche che la precedono: quella sulla Carità (Deus caritas est - 2005), e quella sulla Speranza (Spe salvi-2007): Fede, Speranza e Ca- rità sono tre facce diverse dell’unico mistero di Dio rivelato in Gesù e che si riflettono nel mistero del- l’uomo illuminandone la vita. L’anno della fede, che si conclude ufficialmente il 24 novembre p.v., si inserisce molto bene nel nuovo anno pastorale 2013-2014 con la riflessione dell’enciclica “Lumen Fidei”. Anche il nostro Ve- scovo Dante ci esorta ad essere una Chiesa viva e missionaria che cresca al proprio interno nella Fede, nella Speranza e nella Carità e sappia pro- iettarsi nella società in modo da favorire condizioni e stili di vita che siano rispettosi dei valori fonda- mentali della persona e della convivenza umana. Alla B.V. Maria del Rosario, che veneriamo in modo particolare in questo mese di ottobre, affi- diamo le nostre buone intenzioni per questo nuovo anno pastorale. Don Giuseppe CALENDARIO LITURGICO PASTORALE OTTOBRE DOMENICA 6 Avvio dell’anno pastorale 2013/14 • Ore 18: Santa Messa all’Oratorio e processione della Madonna del Rosario DOMENICA 13 Inizio del Percorso della Iniziazione Cristiana DOMENICA 20 GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE DAL 24 AL 31 NOVENA DEI DEFUNTI GIOVEDÌ 24 • Ore 9.30: Santa Messa • Ore 20.45: Santa Messa e Adorazione Eucaristica Mensile VENERDÌ 25 • Ore 9.30: Santa Messa • Ore 20.45: Celebrazione Penitenziale Comunitaria SABATO 26 • Ore 9.30: Santa Messa • Ore18: Santa Messa festiva della Domenica LUNEDÌ 28 • Ore 9.30: Santa Messa • Ore 20.45: Santa Messa con predicazione. Ricorderemo i defunti dell'anno 2010 MARTEDÌ 29 • Ore 9.30: Santa Messa • Ore 20.45: Santa Messa con predicazione. Ricorderemo i defunti dell’anno 2011 MERCOLEDÌ 30 • Ore 9.30: Santa Messa. • Ore 20.45: Santa Messa con predicazione. Ricorderemo i defunti dell’anno 2012 GIOVEDÌ 31 • Ore 20.45 Messa solenne dei Santi e a seguire processione al cimitero (è sospesa la prefestiva delle ore 18) NOVEMBRE VENERDÌ 1 SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI • Al mattino le Messe se- condo gli orari festivi • Ore 15: Messa solenne al cimitero SABATO 2 COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI • Ore 9.30: Santa Messa in Parrocchia • Ore 15: Santa Messa al Cimitero • Ore 18: Santa Messa festiva della Domenica DOMENICA 3 • Ore 11: Santa Messa in ri- cordo dei caduti in guerra DOMENICA 10 SETTIMANA DELLA CARITÀ MERCOLEDÌ 13 SOLENNITÀ DI SANT’OMOBONO • Ore 9.30: Santa Messa • Ore 20.45: Santa Messa solenne e inaugurazione della Sede della Caritas Parrocchiale GIOVEDÌ 21 • Ore 21: Santa Messa e Adorazione Eucaristica Mensile DOMENICA 24 SOLENNITÀ DI CRISTO RE DELL’UNIVERSO • Ore 9.30: vestizione e inserimento dei nuovi chierichetti • Ore 11: Santa messa di ringraziamento per i frutti della terra • Ore 16: Battesimi Si conclude l’ANNO DELLA FEDE e l’anno liturgico. La prima Enciclica di Papa Francesco “la luce della fede“Lumen Fidei”

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La riflessione sulla Fede, proposta come“luce” che illumina la vita di te, che sei cre-

dente, e che diventa anche testimonianza, luce,per gli altri, si radica nella Parola di Dio, secondola tradizione biblico-ecclesiale, e sull’esperienzaquotidiana del vivere. La fede è una luce viva e as-solutamente importante, come una lampada inuna notte oscura, anche e soprattutto perchéstiamo vivendo un tempo di forte scristianizza-zione, e in un mondo che va verso una crescenteglobalizzazione, più vistosamente nel male piutto-sto che nel bene. Papa Francesco, ad esempio, aLampedusa, ci aveva messo in guardia dal peri-colo della “globalizzazione della indifferenza” difronte ai drammi di tanta umanità sofferente.Questa luce della fede ci permette di “vedere” dipiù, di capire di più il mistero dell’uomo. Tantevolte e in tante situazioni “solo chi crede, vede”, e,aggiunge il Papa, “solo chi ama, crede”!... Luce –vita – amore, sono questi i beni che la fede ti fascoprire nell’incontro con il Dio vivente, che ti

ama, ti chiama, e sostiene il tuo cammino nellastoria, spesso travagliato e oscuro, ma pur sem-pre orientato ad un destino di felicità piena.Sappiamo che questa lettera enciclica di PapaFrancesco, in parte già elaborata da Papa Bene-detto, si comprende meglio se è messa in relazionecon le altre due encicliche che la precedono: quellasulla Carità (Deus caritas est - 2005), e quella sulla

Speranza (Spe salvi-2007): Fede, Speranza e Ca-rità sono tre facce diverse dell’unico mistero di Diorivelato in Gesù e che si riflettono nel mistero del-l’uomo illuminandone la vita.L’anno della fede, che si conclude ufficialmente il24 novembre p.v., si inserisce molto bene nelnuovo anno pastorale 2013-2014 con la riflessionedell’enciclica “Lumen Fidei”. Anche il nostro Ve-scovo Dante ci esorta ad essere una Chiesa vivae missionaria che cresca al proprio interno nellaFede, nella Speranza e nella Carità e sappia pro-iettarsi nella società in modo da favorire condizionie stili di vita che siano rispettosi dei valori fonda-mentali della persona e della convivenza umana.

Alla B.V. Maria del Rosario, che veneriamo inmodo particolare in questo mese di ottobre, affi-diamo le nostre buone intenzioni per questonuovo anno pastorale.

Don Giuseppe

CALENDARIO LITURGICO PASTORALE

OTTOBREDOMENICA 6Avvio dell’anno pastorale2013/14•Ore 18: Santa Messaall’Oratorio e processionedella Madonna del Rosario

DOMENICA 13Inizio del Percorso dellaIniziazione Cristiana

DOMENICA 20GIORNATA MISSIONARIAMONDIALE

DAL 24 AL 31NOVENA DEI DEFUNTI

GIOVEDÌ 24•Ore 9.30: Santa Messa•Ore 20.45: Santa Messa eAdorazione EucaristicaMensile

VENERDÌ 25•Ore 9.30: Santa Messa•Ore 20.45: CelebrazionePenitenziale Comunitaria

SABATO 26•Ore 9.30: Santa Messa•Ore18: Santa Messa festivadella Domenica

LUNEDÌ 28•Ore 9.30: Santa Messa•Ore 20.45: Santa Messa conpredicazione. Ricorderemo i defunti dell'anno 2010

MARTEDÌ 29•Ore 9.30: Santa Messa•Ore 20.45: Santa Messa conpredicazione. Ricorderemo i defunti dell’anno 2011

MERCOLEDÌ 30•Ore 9.30: Santa Messa.•Ore 20.45: Santa Messa conpredicazione. Ricorderemo i defunti dell’anno 2012

GIOVEDÌ 31•Ore 20.45 Messa solennedei Santi e a seguire processione al cimitero

(è sospesa la prefestiva delleore 18)

NOVEMBREVENERDÌ 1SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI• Al mattino le Messe se-condo gli orari festivi• Ore 15: Messa solenne al cimitero

SABATO 2COMMEMORAZIONE DITUTTI I FEDELI DEFUNTI•Ore 9.30: Santa Messa in Parrocchia•Ore 15: Santa Messa al Cimitero•Ore 18: Santa Messa festiva della Domenica

DOMENICA 3•Ore 11: Santa Messa in ri-cordo dei caduti in guerra

DOMENICA 10SETTIMANA DELLA CARITÀ

MERCOLEDÌ 13SOLENNITÀ DISANT’OMOBONO•Ore 9.30: Santa Messa•Ore 20.45: Santa Messasolenne e inaugurazionedella Sede della Caritas Parrocchiale

GIOVEDÌ 21•Ore 21: Santa Messa eAdorazione EucaristicaMensile

DOMENICA 24SOLENNITÀ DI CRISTO RE DELL’UNIVERSO•Ore 9.30: vestizione e inserimento dei nuovi chierichetti• Ore 11: Santa messa di ringraziamento per i frutti della terra•Ore 16: BattesimiSi conclude l’ANNO DELLAFEDE e l’anno liturgico.

La prima Enciclica di Papa Francesco “la luce della fede”“Lumen Fidei”

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Settembre 2013La Torre - 2

Considero molto signifi-cativo (e dico poco,perché sarei tentato di

parlare di “limpidissima volontàdi Dio”) il fatto che il mio salutoalla comunità parrocchiale siacoinciso con la 23a domenicadell’anno, con quel forte branoevangelico (Luca 14,25-33) incui Cristo esprime in manierasorprendente, quasi dura, leesigenti condizioni dell’esseresuoi discepoli. Molti «andavanocon lui» (v. 25), ma non eranoancora veri discepoli.Gesù propone a chi vuole es-sere suo discepolo un legamecon lui radicale e senza com-promessi. Un legame chemanda in frantumi la logica “na-turale”, perché segue la nuovalogica del Vangelo, che vaavanti a tutti e a tutto, anchealla propria vita.Seguire Cristo è talmente im-pegnativo che richiede una sa-piente e seria valutazione,prima di mettersi sulla stradacon lui, per non esporsi al pub-blico ludibrio (vedi la paraboladi chi comincia a costruire latorre, senza aver calcolato leproprie risorse) e al pericolodella salvezza (vedi la paraboladel re che affronta la guerra).Insomma: seguire Cristo, oltre achiedere la radicale rinuncia ailegami familiari e la disponibilitàdi accogliere la croce, richiedeanche la rinuncia al possesso:«Chiunque non rinuncia a tutti isuoi averi, non può essere miodiscepolo» (v. 33).Bellissima questa contrapposi-zione che Cristo fa tra avere edessere. Contrapposizione cheè molto simile a un’altra: quellatra bisogni e desiderio. Tutti av-

vertiamo la spinta di vita chec’è dentro di noi e che chia-miamo desiderio. Ma, quotidia-namente, siamo portati a ri-spondere a tanti bisogni, alcunidei quali sono necessari, men-tre altri sono indotti dal mercatoe dal commercio. I bisogni sono

legati alla soddisfazione di di-mensioni concrete dell’esi-stenza. Soddisfare i bisogni ècome raggiungere una forma diappagamento.Il desiderio, invece, è quel pro-cesso – misto di fragilità, di de-bolezza e di tensione – che len-tamente ci porta all’esperienzadel vivere. Per capire il deside-rio, bisogna mettere da parte ilsenso usuale di questo termine.Il desiderio riguarda la radicepiù profonda dell’esistere ed èdiverso da persona a persona.I bisogni sono più sull’area del-l’avere e del possesso. Il desi-derio pulsa su quella dell’es-sere. La tensione alla solasoddisfazione dei bisogni ciporta a essere preoccupati dinoi stessi, del nostro minuscolocabotaggio, e tutto ruota attorno

al nostro piccolo mondo, comese noi fossimo il centro dell’uni-verso. Il desiderio, al contrario,ci fa sentire parte di un tutto, cidà la consapevolezza di essereun granellino in una dimensionedi bene che ci avvolge, di cuifacciamo parte, ma che è piùgrande di noi, che viene prima econtinuerà anche dopo.Il soddisfare i bisogni ti dàun’enorme sicurezza. Ma è sol-tanto il desiderio che ti fa cor-rere il rischio dell’inconosciuto,dell’imprevisto, della solitudine,dell’abbandono, dell’incom-prensione. Ti spingere ad an-dare incontro a quello che suc-cederà alla vita, sentendotidentro un processo più grandeche ti porta sempre oltre e cheti affranca dal rotolare quoti-diano. Nel suo Diario, Etty Hil-lesum, giovane ebrea morta inun campo di concentramento,ha scritto: «Dentro di me c’èuna melodia che, a volte, vor-rebbe essere tradotta in parolesue. Ma per la mia repressione,mancanza di fiducia, pigrizia enon so che altro, rimane soffo-cata e nascosta».Ecco: ripartire per l’Africa, dopo10 anni trascorsi a Verona, ri-spondendo a “bisogni” che l’isti-tuto aveva (e che non mi sonopesati più di tanto), significa perme rientrare in contatto con ildesiderio della mia vita. Ciò, loammetto, richiede il coraggioumile di divenire vero con mestesso e di tornare a prendermicura del mio desiderio. Quandonella vita ci si ferma alla sola ri-

sposta ai propri bisogni, il desi-derio si sbriciola in mille rivoli ela tensione verso l’inedito cheesso porta con sé si consuma.Parto perché è mio desideriopartire. Desidero uscire dal“mio” per entrare nel “nostro”.Desidero abbandonare il biso-gno di garantirmi una personalesalvezza per tornare a volereche il bene vinca sul male nelmondo intero. Desidero tornarea tendere verso l’Oltre, l’Altro, ilnon-conosciuto, il non-ancora.Questo desiderio mi costa, ec-come! Perché riconfigura la miaquotidianità, scombussola lamia familiarità, infrange le mieabitudini, spezza legami acca-rezzati… e rende insolito enuovo il tempo.Ma, in fondo, l’amore senzapassione sarà anche sicuro, maè molto noioso. Quanta felicitàbarattiamo in cambio della si-curezza! L’abitudine uccide ildesiderio.Se siete mai stati innamorati,allora so che mi capite. Cristomi ha stregato e io mi sono la-sciato sedurre. Lui mi ha do-nato il “desiderio” dell’Africa,dove vivono gli ultimi tra gli ul-timi, e mi ha chiesto di amarlacome l’ama suo Padre. Per es-sere vero fino in fondo a questodesiderio, ho finito con lo spo-sare l’Africa. Da essa non di-vorzio. Perché? Semplice-mente perché la desiderosempre.Vi porto tutti nel cuore.

Padre Franco

Le esigenze dell’essere discepoli

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1988-2013:sono passati ormai 25 anni daquando il grande Don Piero Sa-lini insieme ad un gruppo di pio-nieri “padri fondatori” si impe-gnava a formare un corpobandistico parrocchiale che al-lietasse la comunità nelle oc-casioni più importanti. Unquarto di secolo dopo, in unamagnifica sera di inizio estate,alcuni di quegli iniziatori in-sieme a nuovi arrivati e ad ungruppo significativo di giovanihanno dato vita ad un concertofantastico e hanno celebratoquesto loro compleanno condell’ottima musica. Tante componenti quella serahanno contribuito a renderequella serata indimenticabile,sia per chi l’ha vissuta da musi-cante che per chi l’ha vissuta daascoltatore: il clima di festa, lasplendida cornice della nostrapiazza, il meraviglioso sfondodella nostra chiesa e soprattuttotanta gente ad applaudire escaldare il cuore.Quella serata è stata un’occa-

sione per ringraziare tutti coloroche hanno vissuto e continuanoancora a vivere la banda, per ipresidenti che l’hanno ammini-strata, i maestri che l’hanno di-retta e i bandisti che la compon-gono. Un pensiero particolareed affettuoso è andato a Don

Piero e a Don Paltenghi ma an-che a quei bandisti che a quelconcerto non erano presenti fi-sicamente ma che sicuramentehanno applaudito e si sono com-mossi guardandoci dal cielo…Un grande riconoscimento è poiarrivato inatteso e inaspettato

da parte dell’amministrazionecomunale che ha voluto insi-gnire la nostra banda del pre-stigioso “Mulino D’Oro” per ilsuo impegno al servizio dellacomunità nelle occasioni più di-sparate: la ciliegina sulla torta diuna serata fantastica segnata

dal ricordo, dalla nostalgia masoprattutto dall’augurio di conti-nuare con le attività della bandavista come luogo certamente diformazione ma anche comepunto di ritrovo, aggregazione eamicizia.

Matteo Pavesi

Settembre 2013 La Torre - 3

Lunedì 10 Giugno 2013:una squadra di animatori capitanata daDon Gabriele, supportato da Carlotta eMonica, dopo i vari incontri di prepa-razione, si è radunata in oratorio perorganizzare e preparare il Grest;Tutti si sono messi subito al lavoro, eciascuno con il proprio compito.Tutti si sono impegnati, ciascuno nelleproprie possibilità.Tutti hanno dato il loro contributo, cia-scuno nel modo migliore che sapeva.Dopo una settimana di formazione sisono uniti anche tutti i bambini e i ra-gazzi: la squadra si è allargata pianpiano sempre di più;Tutti giocavano, ciascuno nel proprioruolo.Tutti entusiasti, ciascuno con le pro-prie aspettative.Quattro settimane di caldo, sorrisi, pre-ghiera, incontro e divertimento pas-sano velocissime, soprattutto se si è inbuona compagnia;

Tutti le vivono, ciascuno a modo suo.Tutti fanno amicizia, ciascuno conqualcuno di nuovo.E alla fine del mese succede sempre lastessa cosa: Tutti sono cambiati, cia-scuno in meglio.Tutti e ciascuno: era proprio questo iltitolo del Grest di quest’anno: Every-body.E come rappresentare l’identità sin-gola nell’unità se non con il corpo, conil corpo che Lui ci ha preparato?Per questo ragazzi e animatori (tutti in-sieme, un pezzettino ciascuno!) nellaserata finale hanno deciso di ringra-ziare per il dono che hanno ricevuto, ilcorpo: Tutti l’hanno ricevuto, ciascunounico.E chi meglio di Pinocchio poteva rap-presentarci, noi tutti che abbiamo ri-cevuto un corpo, ciascuno il suo?Grazie mille a tutti, e a ciascuno, ar-rivederci all’anno prossimo!

Giulia Pelizzari

C O R P O B A N D I S T I C O M U S I C A L E D O N P A L T E N G H I

Everybody: tutti e ciascuno

GREST 2013

a suon di musica25 anni

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Settembre 2013La Torre - 4

Zaini, valigie, tanta voglia di partire è cosi che ab-biamo intrapreso il nostro cammino sui passi diSan Pietro. Non appena giunti nella Città Eterna

abbiamo posto il nostro pellegrinaggio sotto la prote-zione della Vergine Maria celebrando un’emozionanteeucarestia nella basilica di Santa Maria Maggiore visi-tata il giorno precedente dal Santo Padre di ritorno daRio. A questa esperienza ne sono seguite altre neiluoghi più suggestivi di Roma come San Giovanni inLaterano, Santa Croce in Gerusalemme, San Paolofuori le mura e le catacombe di San Callisto testimo-nianza concreta della grande fede che animava i primicristiani.Ma è in San Pietro che il nostro viaggio ha raggiuntol’apice: l’eucarestia e la visita alla basilica sono state lagiusta premessa per accostarci nel migliore dei modialla tomba dell’apostolo Pietro che ci ha permesso dirinnovare concretamente la nostra fede.Accanto alla grande esperienza di fede, questo viaggioè stato una preziosa opportunità per ammirare le bel-lezze artistiche e architettoniche della nostra capitalema soprattutto per trascorrere una bellissima setti-mana all’insegna della condivisione e del divertimento.Tuttavia è stata la giornata di Domenica 4 Agosto chea darci l’opportunità di concludere al meglio il nostrocammino. Dopo la messa celebrata nella parrocchia diSant’Anna nello Stato di Città del Vaticano, abbiamosrotolato il nostro striscione in piazza San Pietro pro-prio sotto le finestre del Palazzo Apostolico, ma èquando le tende si sono aperte e Papa Francesco si è

affacciato sulla piazza che ognuno è stato travolto dauna immensa ma soprattutto personalissima emo-zione, culminata nel saluto rivolto dal Santo Padre di-rettamente a noi; questa è stata la ciliegina sulla torta

di una settimana indimenticabile che ha lasciato qual-cosa di unico, profondo e significativo in ognuno di noi.

I partecipanti / pellegrini

Storia, Fede, Emozioni… semplicemente Roma!

Istantanee di una meravigliosa esperienza

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Molveno 2013 - Campo estivo