LA STRATEGIA EUROPA 2020 E L'AGENDA URBANA NAZIONALE · indice la strategia europa 2020 e il pnr p....

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Intervento di Walter Vitali Bologna, Scuola di Ingegneria e Architettura Aula magna “Enrico Mattei” - Viale del Risorgimento 2 Workshop ad inviti “Verso l'Agenda urbana” - 30 aprile 2014 LA STRATEGIA EUROPA 2020 E L'AGENDA URBANA NAZIONALE Spunti di riflessione e temi di ricerca CENTRO NAZIONALE DI STUDI CENTRO NAZIONALE DI STUDI PER LE POLITICHE URBANE PER LE POLITICHE URBANE

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Intervento di Walter Vitali Bologna, Scuola di Ingegneria e Architettura Aula magna “Enrico Mattei” - Viale del Risorgimento 2 Workshop ad inviti “Verso l'Agenda urbana” - 30 aprile 2014

LA STRATEGIA EUROPA 2020 E L'AGENDA URBANA NAZIONALE

Spunti di riflessione e temi di ricerca

CENTRO NAZIONALE DI STUDICENTRO NAZIONALE DI STUDI PER LE POLITICHE URBANEPER LE POLITICHE URBANE

INDICEINDICE

LA STRATEGIA EUROPA 2020 E IL PNRLA STRATEGIA EUROPA 2020 E IL PNR p.p. 33

L’AGENDA URBANA NEL PNRL’AGENDA URBANA NEL PNR p.p. 55

IL CIPU IL CIPU p.p. 77

CHE FARE? CHE FARE? p.p. 88

OBIETTIVI STRATEGIA EUROPA 2020 OBIETTIVI STRATEGIA EUROPA 2020 p.p. 1010

LE CITTÀ RIMEDIO ALLA CRISI GLOBALELE CITTÀ RIMEDIO ALLA CRISI GLOBALE p.p. 1212

UNA LETTURA DEL TERRITORIO ITALIANOUNA LETTURA DEL TERRITORIO ITALIANO p.p. 1414

TERRITORIO E MOBILITÀ TERRITORIO E MOBILITÀ p.p. 1515

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE p.p. 1717

SOCIETÀ E WELFARE SOCIETÀ E WELFARE p.p. 1919

ECONOMIA, CULTURA E INNOVAZIONEECONOMIA, CULTURA E INNOVAZIONE p.p. 2020

ISTITUZIONI, FINANZA E ISTITUZIONI, FINANZA E GOVERNANCEGOVERNANCE   p.p. 2222

2.

LA STRATEGIA EUROPA 2020 E IL PNRLA STRATEGIA EUROPA 2020 E IL PNR Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo «Taking stock of the «Taking stock of the

Europe 2020 strategy for smart, sustainable and inclusive growth»,Europe 2020 strategy for smart, sustainable and inclusive growth», 5 marzo 20145 marzo 201411

Documento di economia e finanza (DEF) Documento di economia e finanza (DEF) ee Programma nazionale di riforme (PNR) Programma nazionale di riforme (PNR) 20142014,, deliberato dal Consiglio dei Ministri l’8 aprile 2014deliberato dal Consiglio dei Ministri l’8 aprile 201422

Quale bilancio del conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020?Quale bilancio del conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020?

In sintesi:In sintesi: Comunicazione della Commissione:Comunicazione della Commissione: in Europa si stanno per raggiungere gli obiettivi

in materia di clima ed energiaclima ed energia, abbandoni scolastici abbandoni scolastici e istruzione universitariaistruzione universitaria; si è invece lontani dagli obiettivi relativi a occupazione, ricerca e sviluppo, riduzione occupazione, ricerca e sviluppo, riduzione della povertàdella povertà. L’economia UE soffre per lo scarso aumento della produttività e per il divario tra i paesi membri che è aumentato nella crisi. Buona parte del divario rispetto all’economia USA sta nel ritardo nel settore della ICT. “E’ illusorio e “E’ illusorio e deleterio voler ritornare al modello di crescita del precedente decennio (squilibri di deleterio voler ritornare al modello di crescita del precedente decennio (squilibri di bilancio, crescente dipendenza energetica e sfruttamento delle risorse, bolle bilancio, crescente dipendenza energetica e sfruttamento delle risorse, bolle immobiliari, crescenti diseguaglianze sociali, scarsa innovazione e immobiliari, crescenti diseguaglianze sociali, scarsa innovazione e imprenditorialità)”imprenditorialità)”, p. 6. ;

PNR 2014:PNR 2014: in Italia si stanno per raggiungere gli obiettivi in materia di produzione di produzione di energia da fonti rinnovabilienergia da fonti rinnovabili e di abbandoni scolastici;abbandoni scolastici; si è invece lontani dagli obiettivi relativi a occupazione, ricerca e sviluppo, riduzione delle emissioni di gas occupazione, ricerca e sviluppo, riduzione delle emissioni di gas serra, efficienza energetica, istruzione universitaria serra, efficienza energetica, istruzione universitaria e riduzione della povertà riduzione della povertà. . Sezione III, parte prima, p. 118.

1 http://ec.europa.eu/europe2020/pdf/europe2020stocktaking_it.pdf 2 http://www.tesoro.it/doc-finanza-pubblica/def/2014/index.html 3./..

LA STRATEGIA EUROPA 2020 E IL PNR (2)LA STRATEGIA EUROPA 2020 E IL PNR (2)

Dopo le elezioni europee Dopo le elezioni europee si avvierà si avvierà una consultazioneuna consultazione sulla base della sulla base della Comunicazione presentata.Comunicazione presentata.

All'inizio del 2015 All'inizio del 2015 la Commissione formulerà la Commissione formulerà una proposta sul seguito della una proposta sul seguito della strategia.strategia.

Nel semestre di Presidenza italiano del Consiglio europeo (luglio 2014) Nel semestre di Presidenza italiano del Consiglio europeo (luglio 2014) si si cercherà di porrecercherà di porre il tema dello sviluppo e della lotta alla disoccupazione al il tema dello sviluppo e della lotta alla disoccupazione al centro delle politiche europee centro delle politiche europee per imprimere una svolta all’Europa dopo le per imprimere una svolta all’Europa dopo le politiche di austerità. politiche di austerità.

4.

L’AGENDA URBANA NEL PNRL’AGENDA URBANA NEL PNRIl coinvolgimento e la partecipazione attiva di regioni e città sono ritenuti Il coinvolgimento e la partecipazione attiva di regioni e città sono ritenuti fondamentalifondamentali per continuare a realizzare gli obiettivi della strategia Europa 2020 per continuare a realizzare gli obiettivi della strategia Europa 2020, Comunicazione della Commissione cit. p. 21. L’Agenda urbana europeaL’Agenda urbana europea sarà sarà elaborata entro la fine del 2014 elaborata entro la fine del 2014 anche in relazione alle conclusioni del Forum “CITIES - Investing in Europe”, Bruxelles 17-18 febbraio 20143 basato sull’Issues paper preparato dalla Commissione e sul suo allegato4.

Nel PNRNel PNR si annunciasi annuncia che verrà data “particolare attenzione allaparticolare attenzione alla competitività competitività sostenibile delle aree interne del Paesesostenibile delle aree interne del Paese e alla valorizzazione delle città nella valorizzazione delle città nella loro funzione di poli di sviluppoloro funzione di poli di sviluppo”, sezione III, parte prima, p. 6.

MA:MA: l’Agenda Urbana nel PNR l’Agenda Urbana nel PNR è presente solo nel capitolo sull’accordo di

partenariato per l’impiego dei Fondi strutturali europei 2014-20205, p. 6, quindi esclusivamenteesclusivamente come strumento di politiche straordinariestrumento di politiche straordinarie, PNR cit. sezione III, parte seconda, p. 223. Si declina per le 14 città metropolitane con lo specifico Programma operativo nazionale (PON)6 e per le città medie e gli altri poli urbani individuati dalle regioni;

ll’Unione europea’Unione europea chiede dichiede di rafforzare la dimensione urbana delle politiche di rafforzare la dimensione urbana delle politiche di coesionecoesione (almeno il 5% del Fondo per lo sviluppo regionale alle città), ma pone ma pone l’accento sull’approccio integratol’accento sull’approccio integrato che deve coinvolgere tutte le politiche e tutti gli tutte le politiche e tutti gli obiettivi europeiobiettivi europei;

3 http://ec.europa.eu/regional_policy/conferences/urban2014/agenda_en.cfm4 http://ec.europa.eu/regional_policy/conferences/urban2014/doc/issues_paper_final.pdf http://ec.europa.eu/regional_policy/conferences/urban2014/doc/issues_paper_annex.pdf5 http://www.dps.tesoro.it/documentazione/comunicati/2013/Bozza-AP-ITALIA_9_12_2013.pdf6 http://www.coesioneterritoriale.gov.it/wp-content/uploads/2014/02/NotaPON-Metro1.pdf

5./..

L'AGENDA URBANA NEL PNR (2)L'AGENDA URBANA NEL PNR (2) ““Una volta ancora i Fondi comunitari nulla potranno in assenza di una strategia Una volta ancora i Fondi comunitari nulla potranno in assenza di una strategia

generale (…) solo una strategia nazionale può conseguire l’obiettivo di generale (…) solo una strategia nazionale può conseguire l’obiettivo di superare la carenza di innovazione produttiva e sociale del Paese portando il superare la carenza di innovazione produttiva e sociale del Paese portando il baricentro dello sviluppo sulle città”baricentro dello sviluppo sulle città”, documento 27 dicembre 2012 “Metodi ed obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020” del Ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca7;

il Documento del CIPUil Documento del CIPU del 20 marzo 2013 “Metodi e contenuti sulle priorità in tema di Agenda Urbana” individuava l’obiettivo individuava l’obiettivo della definizione di una di una “nuova “nuova politica nazionale” a carattere ordinario per le cittàpolitica nazionale” a carattere ordinario per le città suddivisa in cinque aree tematiche: welfare e istruzione; mobilità; riqualificazione urbana, cultura e innovazione; finanza locale; governance8;

““La trattazione del problema delle città nell’ambito degli interventi previsti dai La trattazione del problema delle città nell’ambito degli interventi previsti dai fondi europei non può essere considerata sufficiente. Essa richiede (…) un fondi europei non può essere considerata sufficiente. Essa richiede (…) un coordinamento delle politiche ordinarie che riguardano le città”coordinamento delle politiche ordinarie che riguardano le città”, intervento del Ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia alla riunione del CIPU del 25 settembre 20139.

7 http://www.coesioneterritoriale.gov.it/wp-content/uploads/2012/12/Metodi-e-obiettivi-per-un-uso-efficace-dei-fondi-comunitari-2014-20.pdf8 http://www.coesioneterritoriale.gov.it/wp-content/uploads/2013/04/Politica-nazionale-per-le-citt%C3%A01.pdf9 http://www.coesioneterritoriale.gov.it/wp-content/uploads/2013/09/Intervento-Ministro-CIPU.pdf

6.

IL CIPUIL CIPUChe è successo?Che è successo?

Per le aree internePer le aree interne si è avviataavviata una Strategia nazionale con un Comitato tecnico e una Strategia nazionale con un Comitato tecnico e una attribuzione di obiettiviuna attribuzione di obiettivi, alcuni da perseguire con fondi ordinari (adeguamento della quantità e qualità dei servizi essenziali) e altri con fondi comunitari (progetti di sviluppo locale).

Per le cittàPer le città è fallita la missionefallita la missione didi “coordinare le politiche urbanecoordinare le politiche urbane attuate dalle attuate dalle amministrazioni centraliamministrazioni centrali interessate e die di concertarle con le regioni e con le concertarle con le regioni e con le autonomie localiautonomie locali”10. La causa non è il CIPU ma il suo DPCM istitutivoLa causa non è il CIPU ma il suo DPCM istitutivo del 23 gennaio 2013, che ne ha fatto un organismo senza poteri organismo senza poteri in contrasto con la norma di legge, senza una Segreteria tecnica forte e adeguata allo scopo11. Anche il CIPE svolge funzioni di coordinamento della politica economica del Anche il CIPE svolge funzioni di coordinamento della politica economica del Governo, ma nessuna decisione sugli investimenti può essere presa senza Governo, ma nessuna decisione sugli investimenti può essere presa senza passare da lì!!!passare da lì!!! Per le città deve essere lo stesso: il CIPU deve decidere su ogni il CIPU deve decidere su ogni allocazione di risorse sia ordinarie sia straordinarie che le riguardinoallocazione di risorse sia ordinarie sia straordinarie che le riguardino, e non solo su “programmi e progetti di sviluppo” come è scritto nel DPCM. Ogni provvedimento legislativo o amministrativo riguardante le città deve essere provvedimento legislativo o amministrativo riguardante le città deve essere preventivamente sottoposto al CIPUpreventivamente sottoposto al CIPU, altrimenti non può essere inviato al Consiglio dei Ministri per l’approvazione, né può essere emanato dai Ministri competenti per materia.

Il 26 marzo 2014 è stata approvata la leggeapprovata la legge “Disposizioni sulle città metropolitane, “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” che, pur con tutti i suoi limiti, costituisce una importante occasione perimportante occasione per adeguare l’ordinamento istituzionale adeguare l’ordinamento istituzionale territoriale alla realtà territoriale alla realtà così come si è modificata.

10 articolo 12-bis della legge 7 agosto 2012, n. 134 11 La segreteria tecnica è assicurata dal DISET ora diretto ad interim dal Capo del DIPE

7.

CHE FARE?CHE FARE?Continua la ben nota frammentazione delle politiche urbaneframmentazione delle politiche urbane tra “le tra “le

amministrazioni centrali interessate”amministrazioni centrali interessate”, interessate anche a non farsi coordinare interessate anche a non farsi coordinare e a mantenere interamente le proprie prerogativee a mantenere interamente le proprie prerogative. Nel PNR le città sono chiamate in causa più volte in relazione alle politiche di settore dei diversi ministeri:

Dipartimenti della Presidenza del Consiglio Dipartimenti della Presidenza del Consiglio (Affari regionali e autonomie, Affari regionali e autonomie, attuazione legge province e CM; Riforme istituzionali, Riforme istituzionali, riforma del Titolo V della Costituzione; Funzione pubblica, Funzione pubblica, Agenda per la semplificazione e carta di identità digitale; Unità di missione per l’edilizia scolasticaUnità di missione per l’edilizia scolastica; Unità di Unità di missione per l’assetto idrogeologicomissione per l’assetto idrogeologico; Commissario e AGID Agenda digitale Commissario e AGID Agenda digitale);

InternoInterno (sicurezza; immigrazione; finanza locale);

Economia e finanzeEconomia e finanze (attuazione delega fiscale e riforma del catasto; IMU e TASI; Agenzia demanio valorizzazione aree);

Sviluppo economicoSviluppo economico (DPS fondi strutturali; legislazione servizi pubblici locali; start up innovative; riduzione emissioni gas serra, produzione di energia da fonti rinnovabili, efficienza energetica; Destinazione Italia);

Politiche agricolePolitiche agricole (ddl consumo di suolo, Agenda Italia Expo 2015);

AmbienteAmbiente (Agenda verde; strategia per l’adattamento ai cambiamenti climatici);

Infrastrutture e trasporti Infrastrutture e trasporti (piano casa; piano città; programma 6.000 campanili; riforma CIPE e legge obiettivo; TPL; riforma sistema di trasporti; metropolitane; mobilità sostenibile);

Lavoro e politiche socialiLavoro e politiche sociali (servizi per il lavoro; formazione e apprendistato; politiche sociali);

SaluteSalute (costi standard in sanità; e-health);

Istruzione, università e ricercaIstruzione, università e ricerca (smart cities, spin off innovativi, contamination lab, infrastrutture di ricerca);

Beni, attività culturali e turismoBeni, attività culturali e turismo (valorizzazione beni artistici e culturali; Piano nazionale per il turismo).

8./..

CHE FARE? (2)CHE FARE? (2)

Il coordinamento delle politichecoordinamento delle politiche è indispensabile per indispensabile per elaborare l’Agenda urbana elaborare l’Agenda urbana nazionalenazionale, che dovrà:

● definire preventivamente gli obiettivi; definire preventivamente gli obiettivi; ● individuare le azioni necessarie a raggiungerli con i relativi tempi;individuare le azioni necessarie a raggiungerli con i relativi tempi;● monitorarne l’attuazione;monitorarne l’attuazione;● valutarne l’impatto.valutarne l’impatto.

Per ciascuna azione Per ciascuna azione dovranno essere indicati indicati:● i provvedimenti necessari i provvedimenti necessari (legge o atto amministrativo);;● le relative risorse;le relative risorse;● il livello istituzionale competente il livello istituzionale competente (Stato, regioni e città). .

Sarà utile predisporre un un dossierdossier sulle altre Agende urbane nazionali in Europa sulle altre Agende urbane nazionali in Europa: può essere un compito per il nostro Centropuò essere un compito per il nostro Centro.

A questo scopo èA questo scopo è necessario modificare il DPCM istitutivo del CIPU. necessario modificare il DPCM istitutivo del CIPU.

9.

OBIETTIVI STRATEGIA EUROPA 2020OBIETTIVI STRATEGIA EUROPA 20201212

1.1. Occupazione.Occupazione. Innalzamento al 75% del tasso di occupazione per la fascia d’età Innalzamento al 75% del tasso di occupazione per la fascia d’età 20-64 anni 20-64 anni (UE 28 70,3% nel 2008, 68,3% nel 2013). Obiettivo Italia13: 67-69% (63% nel 2008, 59,8% nel 2013). L’Italia è al quart’ultimo posto dell’UE L’Italia è al quart’ultimo posto dell’UE 27271414.

2.2. Ricerca e sviluppo.Ricerca e sviluppo. Aumento degli investimenti al 3% del PIL Aumento degli investimenti al 3% del PIL (UE 28 1,91% nel 2008, 2.06% nel 2012). Obiettivo Italia: 1,53% (1,21% nel 2008, 1,27% nel 2012). L’Italia è al 17° posto dell’UE 27. L’Italia è al 17° posto dell’UE 27.

3.3. Cambiamenti climatici e sostenibilità energetica:Cambiamenti climatici e sostenibilità energetica: riduzione delle emissioni di gas serra del 20%, riduzione delle emissioni di gas serra del 20%, e del 30% se le condizioni lo

permettono, rispetto al 1990 base 100 (UE 28 90,33 nel 2008, 83,07 nel 2011). Obiettivo Italia: -13% (105,30 nel 2008, 95,3 nel 2011). L’Italia è al quint’ultimo L’Italia è al quint’ultimo posto dell’UE 27 per evoluzione dell’intensità di carbonio dell’economia; posto dell’UE 27 per evoluzione dell’intensità di carbonio dell’economia;

20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili (UE 28 10,5% nel 2008, 14,1% nel 2011). Obiettivo Italia 17% (7,4% nel 2008, 13,5% nel 2012). L’Italia è al 13° posto dell’UE 27; L’Italia è al 13° posto dell’UE 27;

aumento del 20% dell’efficienza energetica aumento del 20% dell’efficienza energetica per raggiungere i 1483 Mtep di consumo complessivo di energia primaria (UE 28 1688,7 Mtep nel 2008, 1583,5 Mtep nel 2012). Obiettivo Italia: 13,4% pari a 145,6 Mtep di consumo complessivo di energia primaria (171,6 Mtep nel 2008, 155,2 Mtep nel 2012). L’Italia è al L’Italia è al quart’ultimo posto dell’UE 27.quart’ultimo posto dell’UE 27.

12 http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/europe_2020_indicators/headline_indicators http://ec.europa.eu/europe2020/europe-2020-in-your-country/italia/progress-towards-2020-targets/index_it.htm 13 Sono quelli definiti con il PNR 2011, quello del primo semestre europeo 14 http://ec.europa.eu/europe2020/pdf/europe2020stocktaking_annex_it.pdf

10./..

OBIETTIVI STRATEGIA EUROPA 2020 (2)OBIETTIVI STRATEGIA EUROPA 2020 (2)

4.4. Istruzione:Istruzione: riduzione a meno del 10% nella fascia di età 18-24 anni di coloro che hanno riduzione a meno del 10% nella fascia di età 18-24 anni di coloro che hanno

abbandonato precocemente la scuola abbandonato precocemente la scuola (UE 28 14,7% nel 2208, 11,9% nel 2013). Obiettivo Italia: meno del 15-16% (19,7% nel 2008, 17% nel 2013). L’Italia è al L’Italia è al quart’ultimo posto dell’UE 27; quart’ultimo posto dell’UE 27;

aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria (UE 28 31% nel 2008, 36,8% nel 2012). Obiettivo Italia: 26-27% nella popolazione 30-34 anni (19,2% nel 2008, 22,4% nel 2013). L’Italia è all’ultimo posto dell’UE 27.L’Italia è all’ultimo posto dell’UE 27.

5.5.Lotta alla povertà e all’emarginazione.Lotta alla povertà e all’emarginazione. Almeno 20 milioni di persone a rischio o in Almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno situazione di povertà ed emarginazione in meno (UE 28 118 milioni di persone nel 2010, 124 milioni di persone nel 2012). Obiettivo Italia: 2.200.000 persone in meno (15 milioni di persone nel 2010, 18 milioni nel 2012). L’Italia è al ventunesimo posto L’Italia è al ventunesimo posto dell’UE a 27. dell’UE a 27.

L’Italia non va meglioL’Italia non va meglio nel conseguimento degli obiettivi delle sette Iniziative Farosette Iniziative Faro (Agenda digitale europea; Unione dell'innovazione; Youth on the move; Agenda digitale europea; Unione dell'innovazione; Youth on the move; Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse; Una politica industriale per l'era Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse; Una politica industriale per l'era della globalizzazione; Agenda per nuove competenze e nuovi lavori; Piattaforma della globalizzazione; Agenda per nuove competenze e nuovi lavori; Piattaforma europea contro la povertàeuropea contro la povertà). Il Rapporto Caio sull’Agenda digitaleIl Rapporto Caio sull’Agenda digitale del 30 gennaio 201415 conclude che gli obiettivi europeiconclude che gli obiettivi europei (accesso alla banda larga per tutti alla velocità di 30 Mbps; accesso per il 50% popolazione alla banda larga alla velocità di 100 Mbps) non verranno raggiunti senza un Piano pubbliconon verranno raggiunti senza un Piano pubblico.

Nel Rapporto “Nel Rapporto “Observatory on Europe 2013Observatory on Europe 2013” dello Studio Ambrosetti” dello Studio Ambrosetti16 l’indice di l’indice di competitività dell’Italia la colloca al terz’ultimo posto dell’Ue 27competitività dell’Italia la colloca al terz’ultimo posto dell’Ue 27, davanti a Romania e Grecia.

15 http://www.governo.it/Notizie/Palazzo%20Chigi/dettaglio.asp?d=74619 16 http://www.ambrosetti.eu/it/notizie/2013/observatory-on-europe 11.

LE CITTÀ RIMEDIO ALLA CRISI GLOBALELE CITTÀ RIMEDIO ALLA CRISI GLOBALELo sostiene Un-HabitatUn-Habitat nel Rapporto “State of the world’s cities 2012-2013State of the world’s cities 2012-2013”17. Le

città possono “offrire soluzioni rapide, flessibili e creative per mitigare gli offrire soluzioni rapide, flessibili e creative per mitigare gli effetti delle crisi regionali e globali in modo pragmatico, equilibrato ed effetti delle crisi regionali e globali in modo pragmatico, equilibrato ed efficienteefficiente”. Sono in una posizione migliore degli Stati nazionali per individuare individuare risposte non ideologiche alle sfide globalirisposte non ideologiche alle sfide globali.

Il ripensamento delle città e del processo di urbanizzazione in atto è al centro Il ripensamento delle città e del processo di urbanizzazione in atto è al centro delle strategie di crescita fondate sulla domanda internadelle strategie di crescita fondate sulla domanda interna in alternativa alle sole politiche di austerità e alle ricette basate sulle esportazioni. E’E’ la chiave dila chiave di un nuovo modello di sviluppoun nuovo modello di sviluppo per far ripartire l’economia su nuove basi, sia a sia a livello europeolivello europeo (comunicazione della Commissione al Parlamento europeo del 5 marzo 2014, cit.) che a livello mondialeche a livello mondiale (rapporto sulla Post 2015 Post 2015 Development AgendaDevelopment Agenda del 30 maggio 2013 “Un nuovo accordo globale: sradicare la povertà e trasformare le economie attraverso lo sviluppo sostenibile”18).

La Dichiarazione del 7° Dichiarazione del 7° World Urban ForumWorld Urban Forum di Medellin del 15 aprile 201419 evidenzia la necessità di unanecessità di una nuova Agenda urbana globalenuova Agenda urbana globale per sostenere “per sostenere “unun modello di urbanizzazione fondato sulle personemodello di urbanizzazione fondato sulle persone”. Il contesto della Post 2015 Development Agenda è un’opportunità per “riaffermare il ruolo universale di riaffermare il ruolo universale di città ben pianificate e gestite come fattori di cambiamentocittà ben pianificate e gestite come fattori di cambiamento” verso la Terza Conferenza dell’ONU sulle abitazioni e lo sviluppo urbano sostenibile (Habitat III) prevista per il 2016.

17 http://sustainabledevelopment.un.org/content/documents/745habitat.pdf18 http://www.post2015hlp.org/wp-content/uploads/2013/05/UN-Report.pdf19 http://unhabitat.org/7th-world-urban-forum-medellin-declaration/

12./..

LE CITTÀ RIMEDIO ALLA CRISI GLOBALE (2)LE CITTÀ RIMEDIO ALLA CRISI GLOBALE (2)

La Risoluzione su DEF e PNRRisoluzione su DEF e PNR approvata dalla Camera il 17 aprile 201420 impegna il Governo a ribadire con forza in sede europea la necessità di una svolta nella una svolta nella politica economica finalizzata al sostegno della domanda aggregatapolitica economica finalizzata al sostegno della domanda aggregata, utilizzando le clausole di flessibilità per il rilancio degli investimenti pubblicirilancio degli investimenti pubblici e attuando l’Industrial compactIndustrial compact europeo europeo21 con l’obiettivo di raggiungere il 20% del PIL dal settore manifatturiero entro il 2020. Essa impegna altresì il Governo a “potenziare gli sforzi per il raggiungimento egli obiettivi della potenziare gli sforzi per il raggiungimento egli obiettivi della Strategia Europa 2020Strategia Europa 2020”.

Nessuno di questi obiettivi può essere conseguito senza un ruolo attivo delle Nessuno di questi obiettivi può essere conseguito senza un ruolo attivo delle città. città. Esse non devono solo essere destinatarie di nuovi investimenti pubblici destinatarie di nuovi investimenti pubblici in infrastrutture, istruzione e ricerca, tutela dell’ambiente, reti di trasmissione dati e beni culturali, ma possono diventare possono diventare veicoli di promozione di veicoli di promozione di investimenti privatiinvestimenti privati stabilendo regole che creino nuove opportunità di mercato. Questo riguarda almeno cinque grandi settori industriali: edilizia, Questo riguarda almeno cinque grandi settori industriali: edilizia, energia, energia, automotiveautomotive, ICT, , ICT, e-healthe-health ed ed e–caree–care. .

20 http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0214/leg.17.sed0214.allegato_a.pdf (Risoluzione Speranza ed altri, p.14) 21 Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo “Per una rinascita industriale europea, 22 gennaio 2014: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-42_it.htm

13.

UNA LETTURA DEL TERRITORIO ITALIANOUNA LETTURA DEL TERRITORIO ITALIANOEra opportunamente intitolato così un allegato al Documento del CIPU del 20

marzo 201322. Non convince la dicotomia spinta città-aree interneNon convince la dicotomia spinta città-aree interne, quasi che si trattasse di realtà con confini chiaramente definiti e separabili le une dalle altrerealtà con confini chiaramente definiti e separabili le une dalle altre.

Occorre un approccio aggiornato ed integratoun approccio aggiornato ed integrato alla lettura del territorioalla lettura del territorio in grado di offrire anche spunti per le modifiche dell’ordinamento istituzionale indotte dalla nuova legge su province, città metropolitane e unioni di comuni23. Possono essere utili lo studio europeo ESPON del 2007 sulle aree urbane aree urbane funzionali(FUAs)funzionali(FUAs)24, i dati relativi ai Sistemi locali del lavoro (SLL)Sistemi locali del lavoro (SLL) monitorati dall’ISTAT25 e il recente Rapporto 2014 dell’Osservatorio nazionale dei distretti Rapporto 2014 dell’Osservatorio nazionale dei distretti industriali di Unioncamereindustriali di Unioncamere26.

Dobbiamo ricordare infatti che le nozioni tradizionali di “città” e di “metropoli” le nozioni tradizionali di “città” e di “metropoli” sono in discussione ovunquesono in discussione ovunque, sotto l’incalzare della dispersione e della diffusione urbana. Si adattano molto meglio alla fase post-metropolitana che stiamo vivendo i concetti di mega city regionmega city region o città città de factode facto, fulcro di una nuova una nuova questione urbana in Europaquestione urbana in Europa, di cui ci parlano nei loro lavori Alessandro BalducciAlessandro Balducci27 e Antonio CalafatiAntonio Calafati28.

Il nostro Centro può candidarsi a produrla. Il nostro Centro può candidarsi a produrla.

22 http://www.coesioneterritoriale.gov.it/wp-content/uploads/2013/04/Politica-nazionale-per-le-citt%C3%A0-Allegato-11.pdf23 Marco Cammelli, Governo delle città: profili istituzionali, in Giuseppe De Matteis (a cura di), Le grandi città italiane. Società e territori da ricomporre, Padova, Marsilio, 2011 24 http://www.espon.eu/export/sites/default/Documents/Projects/ESPON2006Projects/StudiesScientificSupport Projects/UrbanFunctions/fr-1.4.3_April2007-final.pdf25 http://www.istat.it/it/archivio/sistemi+locali+del+lavoro26 http://www.osservatoriodistretti.org/27 Alessandro Balducci, Why we need an european Urban Agenda, Informal meeting of Directors-General responsible for urban development, Forum “CITIES. Investing in Europe” Bruxelles 17 february 2014 28 Antonio Calafati, The ‘Smart Growth’ paradigm and the european urban system, Forum “CITIES. Investing in Europe” Bruxelles 18 february 2014

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TERRITORIO E MOBILITÀTERRITORIO E MOBILITÀ2929

Il tema chiave tema chiave per la riflessione e la ricerca è come realizzarecome realizzare sistemi urbani sistemi urbani compatticompatti contro l’espansione incontrollata, per azzerare o contenere al per azzerare o contenere al massimo il consumo di suolo e lo sprawl urbanomassimo il consumo di suolo e lo sprawl urbano che compromettono le superfici coltivate, producono più esigenze di spostamento e maggiori consumi energetici.

Nell’Agenda urbana questo tema si declina nel seguente modo: ● il contenimento del consumo di suoloil contenimento del consumo di suolo, inteso come profondo cambiamento del modello

economico della crescita quantitativa edilizia30 che ha indebolito il potere contrattuale delle istituzioni e rafforzato nuove forme di rendita urbana, attraverso l’introduzione di limiti limiti quantitativiquantitativi e di oneri fiscali aggiuntivi per le costruzione su suolo libero dall’edificatooneri fiscali aggiuntivi per le costruzione su suolo libero dall’edificato. Un argomento di ricerca rilevante è anche quello delle metodologie di misurazionemetodologie di misurazione;

● l’elaborazione e il finanziamento di un piano poliennale per la sicurezza idrogeologica del la sicurezza idrogeologica del territorioterritorio;

● gli incentivi (finanziari, fiscali, procedurali, volumetrici, Piano città, ecc.) per la incentivi (finanziari, fiscali, procedurali, volumetrici, Piano città, ecc.) per la rigenerazione urbanarigenerazione urbana anche come volano di qualificazione e rilancio su basi nuove qualificazione e rilancio su basi nuove dell’industria ediliziadell’industria edilizia, a partire dal patrimonio pubblico;

● le rilevanti conseguenze del recepimento della direttiva europea 2010/31/UE sull’efficienza energetica degli edifici, intervenuta con la legge n. 90 del 3 agosto 2013, la quale tra l’altro prevede Piani nazionali affinchè dal 31.12.2020 tutti gli edifici di nuova tutti gli edifici di nuova costruzione abbiano caratteristiche di Near zero Energy building (NZEB),costruzione abbiano caratteristiche di Near zero Energy building (NZEB), con un anticipo al 31.12.2018 per quelli pubblici;

29 Le proposte contenute in quest’ultima parte dell’intervento prendono spunto da W. Vitali (a cura di), Un’Agenda nazionale per le città, Bologna, Il Mulino, 201430 Paola Bonora (a cura di), Atlante del consumo di suolo, Per un progetto di città metropolitana, Laboratorio Urbano, Bologna, Baskerville, 2013: http://issuu.com/baskerville.it/docs/atlante_consumo_suolo

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TERRITORIO E MOBILITÀ (2)TERRITORIO E MOBILITÀ (2)

● le modalità di intervento per colmare il deficit di infrastrutture per il trasporto sostenibile nelle città italiane, a partire da un fondo per i servizi ferroviari metropolitani e di bacino un fondo per i servizi ferroviari metropolitani e di bacino finanziato con i sovrapedaggi autostradali dei veicoli più inquinantifinanziato con i sovrapedaggi autostradali dei veicoli più inquinanti in attuazione della direttiva europea 2011/76/UE, recepita con la legge 6 agosto 2013 n. 96;

● la modifica della legge-obiettivo n. 443 del 21 dicembre 2001 con un metodo di metodo di programmazione delle opere da finanziareprogrammazione delle opere da finanziare che preveda la valutazione preventiva del rapporto tra costi e benefici; la promozione del Public private partnership (PPP)Public private partnership (PPP); l’introduzione di una procedura di simile al Débat public francese per la partecipazione preventiva dei cittadini alle decisioni in materia di opere pubbliche;

● l’elaborazione di un Masterplan nazionale della mobilità ciclisticaMasterplan nazionale della mobilità ciclistica come in Germania e di altre forme di mobilità innovativa anche attraverso la diffusione dell’infomobilità.

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SOSTENIBILITÀ AMBIENTALESOSTENIBILITÀ AMBIENTALEIl tema chiavetema chiave è come risparmiare le risorse naturali e alimentaricome risparmiare le risorse naturali e alimentari, reinventando

completamente il flusso verso le città di risorse – cibo, acqua, prodotti ed energia – che devono tutte provenire da fonti prossime e sostenibili. Questo comporta muoversi con decisione verso sistemi urbani a zero emissioni di sistemi urbani a zero emissioni di carboniocarbonio, con tutte le radicali conseguenze necessarie a favore della green economy e della mobilità sostenibile.

Nell’Agenda urbana questo tema si declina nel seguente modo: ● il sostegno ad un green new dealgreen new deal sollecitato a livello internazionale (UNEP, Wuppertal

Institut) e contenuto nell’Agenda verde proposta dal GovernoAgenda verde proposta dal Governo ora in discussione alla Camera (AC n. 2093). Si tratta di attività economiche diversificate capaci di generare valore e occupazione, dal trasporto sostenibile, alla gestione dei rifiuti urbani, all’agricoltura pulita, all’impiego delle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica;

● la transizione energetica verso l’Europa 2050 a bassa emissione di carboniotransizione energetica verso l’Europa 2050 a bassa emissione di carbonio (Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, Tabella di marcia per l’energia 2050, 201131) contenente obiettivi ulteriori rispetto al pacchetto clima-energia 20-20-20, ricordando che il mancato raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalle direttive comporta una penalizzazione economica per gli stati membri;

● l’individuazione di un pacchetto di incentivi per le città e le realtà territoriali finalizzate un pacchetto di incentivi per le città e le realtà territoriali finalizzate all’attuazione dei piani energeticiall’attuazione dei piani energetici previsti dal Patto europeo dei sindaci (Covenant of mayors) e dalla Strategia energetica nazionale adottata dal Governo l’8 marzo 201332;

31 http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/%20LexUriServ.do?uri=COM:2011:0885:FIN:IT:PDF32 http://www.mise.gov.it/images/stories/normativa/20130314_Strategia_Energetica_Nazionale.pdf

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SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE (2)SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE (2)

● la promozione di esperienze locali come le esperienze locali come le comunità solaricomunità solari, alle quali gli abitanti

partecipano contribuendo volontariamente alla formazione di un fondo di incentivazione per gli interventi;

● l’elaborazione di una Strategia nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici che Strategia nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici che abbia al centro le cittàabbia al centro le città, partendo dal Documento per la consultazione del Ministero dell’Ambiente del 12 settembre 201333 e dal Rapporto per la Commissione europea “Adaptation strategies for european cities” del 30 agosto 201334.

33 http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/comunicati/Conferenza_29_10_2013/Elementi%20per%20una%20Strategia%20Nazionale%20di%20Adattamento%20ai%20Cambiamenti%20Climatici.pdf

34 http://climate-adapt.eea.europa.eu/documents/18/11155975/Adaptation_Strategies_for_European_Cities_Final_Report.pdf

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SOCIETÀ E SOCIETÀ E WELFAREWELFAREIl tema chiavetema chiave è l’innovazione socialel’innovazione sociale, tanto più necessaria in un continente in

cui la popolazione anziana è in forte crescitala popolazione anziana è in forte crescita con le inevitabili ricadute sul sistema di welfare, e in cui vi sono gravi problemi di lavoro per i giovani, di gravi problemi di lavoro per i giovani, di immigrazione e di aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà a immigrazione e di aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà a causa della crisicausa della crisi. La via è la collaborazione tra pubblico, privato e soggetti La via è la collaborazione tra pubblico, privato e soggetti no no profitprofit. La dimensione attiva della cittadinanza può farsi carico La dimensione attiva della cittadinanza può farsi carico autonomamente della soddisfazione di esigenze collettive nei diversi campiautonomamente della soddisfazione di esigenze collettive nei diversi campi, avanzando idee e progetti sostenuti da fondi pubblici e da forme di partenariato con le istituzioni.

Nell’Agenda urbana questo tema si declina nel seguente modo: ● individuazione autonoma da parte delle città dei diritti essenziali di cittadinanzadiritti essenziali di cittadinanza

organizzando una offerta appropriata di servizi in rapporto alle risorse esistenti, anche in assenza della individuazione per legge dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP), e adozione della logica dei costi adozione della logica dei costi standardstandard attraverso un confronto tra le prestazioni dei diversi sistemi di welfare territoriale;

● elaborazione delle modalità per unificare in capo alle regioni tutte le funzioni di governo unificare in capo alle regioni tutte le funzioni di governo in materia socio-assistenziale con i relativi finanziamentiin materia socio-assistenziale con i relativi finanziamenti, al fine di integrare le prestazioni in servizi con le erogazioni monetarie;

● sperimentare la costituzione di fondi integrativi su base territoriale e universalistica per fondi integrativi su base territoriale e universalistica per prevenire determinati rischi sociali, come ad esempio la non autosufficienza degli prevenire determinati rischi sociali, come ad esempio la non autosufficienza degli anzianianziani, e far affluire nuove risorse private al welfare;

● confronto di best practices in materia di e-healthe-health e e e-caree-care per configurare modalità di per configurare modalità di incentivo alle città ai fini di diffonderne una adozione diffusaincentivo alle città ai fini di diffonderne una adozione diffusa;

● valutazione delle possibili politiche abitativepolitiche abitative per le fasce sociali a più basso reddito (Piano casa) e delle modalità per incentivare l’housinghousing sociale sociale.

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ECONOMIA, CULTURA E INNOVAZIONEECONOMIA, CULTURA E INNOVAZIONEIl tema chiavetema chiave è l’innovazione urbanal’innovazione urbana che può trainare una nuova fase dello

sviluppo sollecitando anche la produzione di nuovi beni. La creatività delle città non è legata solo alla cultura e alle arti, ma anche alle innovazioni tecnologiche e industriali. Sono le soluzioni dei problemi del vivere urbanole soluzioni dei problemi del vivere urbano, attraverso l’interazione tra le persone e l’utilizzo dei servizi e delle infrastrutture dell’informazione e della comunicazione, che rendono le città rendono le città smartsmart e ne fanno il luogo privilegiato dell’economia digitale e ne fanno il luogo privilegiato dell’economia digitale.

Nell’Agenda urbana questo tema si declina nel seguente modo: ● individuazione delle modalità di finanziamento delle infrastrutture pubbliche di ricerca e modalità di finanziamento delle infrastrutture pubbliche di ricerca e

di nuovi di nuovi campuscampus universitari in atenei di qualitàuniversitari in atenei di qualità, per l’attrazione di docenti, ricercatori e studenti dagli altri Paesi;

● promozione dell’ecosistema delle ecosistema delle start upstart up, degli, degli spin off spin off innovativi, dei innovativi, dei contaminationcontamination lab lab e di ogni altra iniziativa utile a diffondere opportunità di occupazione nei settori più avanzati della produzione e della ricerca;

● monitoraggio degli esiti dei progetti finanziati con i bandi sulle esiti dei progetti finanziati con i bandi sulle smart citiessmart cities, e di quelli che verranno finanziati con il programma Horizon 2020, al fine di specializzare città e territori in determinati campi e promuovere il riuso delle soluzioni che hanno avuto successo (la smart specialisation strategy smart specialisation strategy europeaeuropea);

● individuazione delle possibili soluzioni per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale possibili soluzioni per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale europeaeuropea attraverso una forte mobilitazione di tutte le energie pubbliche e private a partire dalle città;

● riorganizzazione della spesa pubblica per la culturariorganizzazione della spesa pubblica per la cultura, al fine di renderla più efficiente e meno dipendente dal sistema politico, e valutazione della possibilità di trasferire alle trasferire alle città la gestione dei musei e delle istituzioni culturali da parte dello Statocittà la gestione dei musei e delle istituzioni culturali da parte dello Stato;

20./..

ECONOMIA, CULTURA E INNOVAZIONE (2)ECONOMIA, CULTURA E INNOVAZIONE (2)

● elaborazione di una Strategia nazionale per le Industrie culturali creative (ICC)elaborazione di una Strategia nazionale per le Industrie culturali creative (ICC) che faccia

perno sulle città;● esame del Piano nazionale del turismoesame del Piano nazionale del turismo dal punto di vista dei sistemi urbani e proposte per

la sua implementazione;● confronto diconfronto di best practices best practices ed elaborazione di politiche per il sostegno allo sviluppo locale ed elaborazione di politiche per il sostegno allo sviluppo locale

(Piani strategici, utilizzo dei Fondi strutturali 2014-2020, PON città metropolitane)(Piani strategici, utilizzo dei Fondi strutturali 2014-2020, PON città metropolitane) attraverso la valorizzazione del capitale sociale delle comunità;

● promozione del progetto URBES (ISTAT, ANCI e Laboratorio Urbano) per l’individuazione progetto URBES (ISTAT, ANCI e Laboratorio Urbano) per l’individuazione degli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) nelle cittàdegli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) nelle città, anche come forma di rendicontazione periodica ai cittadini per favorire esperienze partecipative.

21.

ISTITUZIONI, FINANZA E ISTITUZIONI, FINANZA E GOVERNANCEGOVERNANCEIl tema chiavetema chiave riguarda la democrazia nei sistemi urbani e i loro strumenti di la democrazia nei sistemi urbani e i loro strumenti di

governogoverno, attraverso il necessario tentativo di rilegittimare il concetto stesso di autonomia localeautonomia locale oggi profondamente in crisi, anche per consentire l’individuazione di fonti proprie di approvvigionamento finanziario e fiscalefonti proprie di approvvigionamento finanziario e fiscale per le città.

Nell’Agenda urbana questo tema si declina nel seguente modo: ● sviluppo delle pratiche partecipative e di democrazia deliberativapratiche partecipative e di democrazia deliberativa accompagnate da

forme permanenti di democrazia urbana forme permanenti di democrazia urbana attraverso le quali i cittadini possano entrare ed uscure continuamente dallo spazio in cui i problemi del quartiere e della città vengono affrontati e discussi, potendo incidere sulle decisioni;

● confronto di best practices e individuazione di strategie per l’uguaglianza di generel’uguaglianza di genere integrando questa prospettiva in tutte le politiche urbane come suo necessario prerequisito;

● elaborazione di proposte per l’attuazione della legge su città metropolitane, province e attuazione della legge su città metropolitane, province e unioni di comuniunioni di comuni come occasione di adeguamento e semplificazione del nostro sistema istituzionale, anche in relazione al contesto internazionale (ad es. legge francese sulle mètropoles);

● monitoraggio della discussione sulla riforma del Titolo V della Costituzione discussione sulla riforma del Titolo V della Costituzione in materia di autonomie territoriali;

● valutazione ed elaborazione di proposte capaci di dare anche alle città italiane alle città italiane autonomia e dotazione di risorse fiscali adeguateautonomia e dotazione di risorse fiscali adeguate, sia attraverso l’attuazione della delega fiscale approvata dal Parlamento che con norme capaci di destinare alla città pubblica una parte delle plusvalenze derivate dalle trasformazioni urbane (nuovo regime nuovo regime dei suolidei suoli).

22.

Workshop ad inviti “Verso l'Agenda urbana” Bologna, 30 aprile 2014

F I N E

CENTRO NAZIONALE DI STUDICENTRO NAZIONALE DI STUDI PER LE POLITICHE URBANEPER LE POLITICHE URBANE