La Stadera n. 87 Febbraio 2014

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta anno XI 87 “PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007” 2014 6 febbraio per segnalazioni e comunicazioni [email protected] puoi seguirci anche su www.facebook.com/sscrocifissobarletta delegato relazioni stampa [email protected] OLTRE agenda febbraio 2014 cinema Direttore editoriale: Ruggiero Caporusso Direttore responsabile: Ruggiero Dimonte Vicedirettore: Angela Rizzi Ruggiero Rutigliano Redazione: Rossella Acconciaioco, Maria Rita Borraccino, Mario Borraccino, don Alessandro Brandi, Liana Caputo, Alberto Cassano, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo Serio, Mariagrazia Spadaro, Fausta Torre Hanno collaborato: Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro Premio “Fallani” Miglior Testata 2007 LA STADERA Mensile di informazione e formazione della Parrocchia SS. Crocifisso - Barletta Anno XI - n. 87 febbraio 2014 Registrazione n. 4 del 5/2/2007 presso il Tribunale di Trani Direzione, redazione e ammin.: Parrocchia SS. Crocifisso Via Zanardelli, 33 76121 Barletta Tel. e fax 0883.333382 Impaginazione e stampa: Editrice Rotas - Barletta Intenzione missionaria dell’apostolato della preghiera: perché i sacerdoti, religiosi e laici collaborino generosamente nella missione di evangelizzazione. MARZO CRISTIANI in magnis et in minimis A ppresa la notizia che il Santo Padre Francesco ha creato 19 nuovi cardinali, gioiamo in modo particolare per S.E. Mons. Loris Capovilla, segretario di Papa Giovanni XXIII che sarà canonizzato fra breve tempo nel 50esimo del Concilio Vaticano. Il neo cardinale è lettore del nostro giornale “La Stadera” e in passato ha anche collaborato, lasciando una sua testimonianza-intervista per il Convegno Missionario Diocesano del 2012. Coltivava, inoltre, una bella amicizia sacerdotale con il nostro già arcivescovo Mons. Giuseppe Carata il quale gli regalò un bellissimo mosaico raffigurante la Vergine dello Sterpeto, patrona della nostra Arcidiocesi. Chi fa visita a Mons. Capovilla non può non fare a meno di osservare nella sua abitazione questa icona che lui conserva gelosamente. Lo abbiamo subito raggiunto e nonostante la mole di lavoro e di interviste, ha avuto la bontà di rispondere anche alle nostre domande. Eminenza, Lei che signifi- cato ha voluto dare alla sua creazione a cardinale? È un segno della bontà di Papa France- sco, in continuità con Giovanni XXIII, che ha creduto di onorare in me tan- ti vecchi sacerdoti che hanno servito e che continueranno a servire, a credere, ad amare, a pregare, sino a quando Dio vorrà. Essere cristiani H24. Vivere la no- stra fede diventa ogni giorno sem- pre più difficile. Come testimoniarla nell’ambito delle comunicazioni so- ciali? Fare il giornalista è un mestiere molto difficile; distinguere molto bene la cro- naca va fatto anche con rispetto degli umili. La cronaca ha una finalità: non solo soddisfare una curiosità, quando non sia morbosità, ma gettare un seme, soprattutto se si tratta di un giornale che vuol far parte della complessa missione della educazione cristiana. Si veda, si tocchi che esiste un seme che non por- terà frutto domani o dopodomani. Altra cosa importante e valida per la nostra vita di ogni giorno è quella che un cri- stiano non dice mai: “Gli avversari, i ne- mici…” dice: “I miei fratelli la pensano diversamente da me”. Linguaggio chiaro, espressione viva, rispetto per il lettore: sono elementi essenziali di un giornalismo fatto in equilibrio e in verità. Ritengo che sia doveroso da parte no- stra cogliere il senso vivo delle espres- sioni, io sono un vecchio vescovo e la sera faccio l’esame di coscienza e mi chiedo: “Capovilla sei stato cristiano oggi?”. È cristiano il discepolo di Gesù in tutto, sempre, in magnis et in mini- mis. Non è così facile esserlo, ho tenta- to di esserlo. Ma se pensassimo, perché vengono da tutto il mondo qui in Italia? Perché sulle rive del Tevere è approdata la barca di Pietro e allora viene in mente quello che Papa Giovanni ha detto il 4 ot- tobre 1962 ad Assisi e nel 2008 ripetuto da Benedetto XVI al cospetto del presi- dente Giorgio Napolitano: «E tu Italia di- letta alle cui sponde è approdata per di- vina provvidenza la barca di Pietro e per questo motivo principalmente vengono a te donne e uomini di tutti i lidi e tu sai accoglierli con estremo rispetto e amore possa tu assolvere il tuo compito». Con estremo rispetto e sommo amore, biso- gna educare e spingere un pochino per arrivare proprio a questo. Ritornando ai nostri giorni. Come sta vivendo questo momento della sua vita? Sono sereno. Al tramonto della vita, un raggio di sole. Cosa cambierà adesso nella sua vita? Si tratta di un riconoscimento, di un ge- sto di bontà, come dicevo all’inizio di questa intervista, da parte del Santo Pa- dre nei miei confronti… Mi sento ancora più in dovere di testimoniare con umiltà, semplicità e con l’esempio il mio essere cristiano nei confronti delle giovani ge- nerazioni. Per il resto non cambia niente, non ho vinto niente, ho cercato e cer- cherò di servire sino alla fine della mia giornata terrena. La redazione Internet dono prezioso D evo ammettere che penso spesso all’attività dei fotore- porter. Pensarli sulle alte vette a fotografare l’irraggiun- gibile o in luoghi di guerra a raccontare l’inenarrabile mi fa trasalire un senso di gratitudine. Molti lo fanno per lavoro. Altri per hobby. Altri ancora per vocazione. Sono questi quelli che mi affascinano di più. Alla ricerca del paesaggio più spet- tacolare per far sognare chi lo contemplerà. O magari foto- grafando il territorio più martoriato per lanciare un allarme e far indignare chi lo guarderà. Infatti ci sono immagini che ti cambiano la vita quando le vedi. Non sono magari perfette ma rompono il video o esco- no dalle pagine dei giornali che leggiamo. Ed entrano nella mente e si appropriano di una parte delicata della memoria laddove le custodiamo. Queste immagini diventano di dominio pubblico grazie ad Internet determinando una sorta di prossimità in cui la comu- nicazione non è più vista solo come trasmissione di contenuti ma come riduzione di distanze. Papa Francesco nel Messaggio per la 48ª Giornata mon- diale delle Comunicazioni sociali, che sarà celebrata il pros- simo 1° Giugno, ha sottolineato come proprio internet “può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti, e questa è una cosa buona, è un dono di Dio”. In questi giorni tre immagini non riesco proprio a dimen- ticare e che grazie ad internet sono riuscito a im- magazzinare nella mia indelebile memoria. La prima riguarda il sorriso di Tyler. Ha commosso il mondo la storia di questo bambino di soli otto anni che nella cittadina di Penfield (Stati Uniti) ha salvato la vita di sei persone. Era l’alba quando si è svegliato per un incendio divampato nella sua abitazione. Era ri- uscito a svegliare quasi tutti i suoi parenti ma accorgendosi che all’appello mancava lo zio di- sabile è rientrato nell’abitacolo per metterlo in salvo ma non ci è riuscito. È morto con lo zio nel camper. Storia di straordinaria eroicità in una ordinarietà fatta di qualunquismo e meschinità. Anche la seconda foto è di un bambino. Ma non ha nome. È in braccio a suo padre mentre scappa. E dietro si vede una colonna di fumo per una bomba appena esplosa. Con un clic ci troviamo in Siria dove non si contano più i morti e gli sfollati. Una guerra dimenticata sotto l’egida del politicamen- te corretto. L’ultima immagine riguarda una bella panoramica delle Dolomiti. La didascalia è scritta in tedesco e non la com- prendo. Ma questa oltre ad essere una bella foto mi rimanda immediatamente alla nostra storia non così lontana. Era la Grande Guerra. La prima guerra mondiale e qui italiani ed austriaci si sono trincerati per molto tempo. Momento di me- moria e di dolore per l’assurdità di quelle guerra. Di tutte le guerre. E così anche oggi Internet è stato un mio alleato per co- noscere e crescere. È stato uno strumento attraverso il quale mi sono commosso, ho pregato, mi sono stupito. È proprio vero quanto il Santo Padre ci raccomanda a proposito dei media: “… i media possono aiutare a farci sen- tire più prossimi gli uni agli altri; a farci per- cepire un rinnovato senso di unità: della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all’impegno serio per una vita più dignitosa” perché in fondo “comunicare bene ci aiuta ad essere più vicini e a conoscerci meglio tra noi, ad essere più uniti” specie se usciamo dallo stagno inquinato dell’opinio- ne e ci immergiamo nell’acqua della verità. Massimo Serio [email protected] L’umile Santità del silenzio La nostra vita quotidiana è costellata di notizie e spunti esterni, offerti da media e strumenti di comunicazione fuori dal nostro controllo e su queste notizie basiamo gran parte delle nostre opinioni e scelte. Ma quanto può essere precisa una conoscenza del mondo fondata su queste informazioni? Come, paradossalmente, il rumore della caduta di un albe- ro riesce a sovrastare quello della crescita di altri mille, allo stesso modo noi possiamo credere che in ogni angolo del pianeta si riviva ogni giorno il miracolo eucaristico del sacri- ficio, sia pure in forme ridotte e nascoste dalle telecamere e dall’inchiostro dei giornali. Questo è accaduto all’ospedale di Domodossola, pochi mesi fa, dove un gesto silenzioso ha impartito una grande lezione di vita: un montanaro originario della Val d’Ossola, ormai in dialisi da lungo tempo, aveva fi- nalmente raggiunto la vetta della lista nazionale per ottenere un rene da trapiantare, un rene che gli avrebbe salvato la vita. Proprio in quel momento, tuttavia, la sconcertante deci- sione. “Voglio lasciare la precedenza a chi ha una famiglia e che quindi ha più bisogno di me che sono solo”. Il sessantot- tenne, che da sempre viveva solo, ha vissuto il manifestarsi di una forza misteriosa che troppo spesso noi sopprimiamo nei nostri cuori, la carità. Ci risulta difficile operare nel piccolo ciò che quest’uomo ha fatto, a beneficio della vita di un altro uomo, che probabilmente non conosceva, e della sua intera famiglia che altrimenti non avrebbe potuto più abbracciarlo. Se permettiamo dunque che l’egoismo comandi i nostri passi, impedendoci di scrivere un altro finale alla nostra storia, al- meno facciamoci portavoce di chi ha donato senza interesse tutto ciò che aveva, nella più estrema e disarmante sempli- cità. Walter Bevilacqua, il Santo silenzioso, si è spento pochi giorni dopo. Alberto Cassano, [email protected] Il film, diretto e sceneggiato da Paolo Sorrentino, con Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, uscito nel 2013 nel- le sale cinematografiche, il 12 gennaio ha vinto il Golden Globe come miglior film straniero. L'ultimo film italiano ad aggiu- dicarsi questo premio della stampa estera a Hollywood era stato, nel 1990, “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore. Il 16 gennaio è ufficialmente candidato al premio Oscar 2014 nella categoria miglior film straniero. Ora, per il regista napoletano, si fa sempre più concreta la possibilità di conquistare la statuetta più ambita, quell'Oscar che manca all'Italia dai tempi de “La vita è bella” di Benigni nel 1999. Si tratta di un film originale e a tratti commovente, una pellicola diversa che mette in risalto l’animo umano e le problematiche relazionali di tutti i giorni. Il prota- gonista del film Jep Gambardella è un giornalista di costume e critico teatrale dal fascino innegabile, impegnato a districarsi fra gli eventi mondani di una Roma così immersa nella bellezza del passato, quanto distrutta dallo squallore del presente. Nella sua carriera ha scritto un solo libro, molto apprezzato, ma poi non è riuscito a scriverne altri perché sente che nella sua vita non c’è più nulla in cui credere e da comunicare a chi vive come lui. Frequenta ogni notte un gruppo di amici e compagni di sventure tra cui Romano, scrittore teatrale mai realizzato, perennemente al guinzaglio di una giovane donna che lo sfrutta; Lello, ricco venditore all’ingrosso dalla parlantina sciolta, marito infedele di Trumeau; Viola, facoltosa borghese con un figlio pazzo; Dadina, la direttrice nana del giornale su cui scrive Jep… Il sogno di recu- perare la sua identità di scrittore si fa strada dopo essere andato per un reportage all’isola del Giglio. E proprio qui, ricordando il suo primo ed unico amore, si riaccende in lui un barlume di speranza: il suo prossimo romanzo è pronto per venire alla luce. Sullo sguardo finalmen- te sereno di Jep, che osserva sorridente la grande bellezza dell’alba romana, si chiu- de il film che tanto è piaciuto alla critica estera e che speriamo riesca ad ottenere il premio tanto atteso dal cinema italiano. Liana Caputo, [email protected] Quando nasce un bambino, è segno che Dio non si è ancora stancato dell’umanità (Tagore) Nell’istante in cui presi tra le braccia mio figlio provai un lontano riflesso di quella ineffabile sublime Beatitudine che dovette colmare il Creatore il se- sto giorno quando Egli vide la sua opera imperfetta pur tuttavia compiuta. (Joseph Roth, scrittore) Se i bambini vivono con le critiche, imparano a condannare. Se i bambini vivono con l'ostilità, imparano a combattere. Se i bambini vivono con la paura, imparano ad essere apprensivi. Se i bambini vivono con la pietà, imparano a commiserarsi. Se i bambini vivono con il ridicolo, imparano ad essere timidi. Se i bambini vivono con la gelosia, imparano cosa sia l'invidia. Se i bambini vivono con la vergogna, imparano a sentirsi colpevoli. Se i bambini vivono con l'incoraggiamento, imparano ad essere sicuri di sé. Se i bambini vivono con la tolleranza, imparano ad essere pazienti. Se i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare. Se i bambini vivono con l'accettazione, imparano ad amare. Se i bambini vivono con l’approvazione, imparano a piacersi. Se i bambini vivono con il riconoscimento, imparano che è bene avere un obiettivo. (Dorothy Law Nolte) 1 sab ore 19.00 Catechesi Genitori 2ª e 3ª media 2 dom Candelora - Presentazione di Gesù al Tempio Festa dei nonni. Benedizione delle Gestanti. 36ª Giornata per la Vita ore 11.00 Catechesi Classi 1ª e 2ª elementare (ogni domenica) ore 11.00 Catechesi Genitori 5ª elementare e 1ª media ore 17.30 Corso Prematrimoniale (ogni domenica) ore 19.00 Catechesi genitori cresimandi ore 19.00 S. Messa e Festa dei Nonni 3 lun S. Biagio, benedizione della gola ore 18/20 Gruppo Villaggio Paradiso (catechesi diversamen- te abili) ogni lunedì e giovedì ore 18.30 Catechesi RnS, (ogni lunedì) ore 19.00 Catechesi Biblica Adulti (Prof. Ciliento) ore 20.00 Gruppi Internet e “La Stadera” (ogni 1° e 3° del mese) 4 mar ore 20.00 Prove di Canto (ogni martedì) 5 mer ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare ore 19.30 RnS Preghiera di Lode (ogni mercoledì) 6 gio ore 8.00 Gruppo Volontario (decoro della Chiesa ogni giovedì) 1° giovedì ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30/19.00 Gruppo EPASSS scuola scrittura (ogni giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione eucaristica animata dai giovani 7 ven ore 18.00 Catechesi 5ª elementare e 1ª media 1° venerdì ore 19.00 S. Messa Riparazione e Consacrazione al Cuore di Gesù e Adorazione eucaristica ore 19.30 Catechesi Post-Cresima (ogni venerdì) ore 19.30 Consiglio Pastorale Parrocchiale 8 sab ore 17.30 Catechesi 2ª e 3ª media e Cresimandi ore 20.00 Catechesi Giovani/issimi 9 dom ore 17.30 Corso Genitori Battezzandi (ogni 2ª e 4ª del mese) ore 17.30 Catechesi Giovani Coppie (Gorgoglione-don Rino) (ogni 2ª del mese) 11 mar 22ª Giornata Mondiale del Malato ore 19.30 Formazione Catechisti 13 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica animata da RnS e Catechisti 14 ven Incontro dei fidanzati dal Papa 16 dom ore 11.00 Catechesi Genitori 1ª Confessione ore 11.00 Oratorio Invernale 3ª Elementare ore 17.30 Catechesi Cresimandi Adulti ore 20.00 Catechesi Biblica (Dimarcantonio) ogni 1ª e 3ª del mese 17 lun ore 19.30 RnS Roveto Ardente 20 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica silenziosa 22 sab ore 20.00 Amici della Missione – Incontro con il Vescovo 23 dom ore 11.00 Catechesi Genitori 1ª Comunione ore 11.00 Oratorio Invernale 4ª Elementare ore 20.00 Catechesi Famiglie e Associati (don Abramo) ogni 4ª del mese 27 gio ore 17.00 Veglione di Carnevale per i Diversamente Abili dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, Rito dell’Incubatio e Adorazione Notturna 28 ven ore 19.30 Parrocchia Spirito Santo – Trani CHIESA CHE CELEBRA IL SUO SIGNORE Antonio Pitta, Doc. di Esegesi del nuovo Testa- mento, Pontificia Univ. Lateranense – Roma 1 sab ore 17.30 Catechesi 2ª e 3ª media e Cresimandi ore 20.00 Catechesi Giovani/issimi ore 21.00 Veglione di Carnevale per i Giovani e Giovanissimi Salvatore intervista mons. Loris Capovilla

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La Stadera n. 87 2014

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA

Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta

anno XI

n°87

“PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007”

2014

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febbraio

per segnalazioni e comunicazioni

[email protected] seguirci anche su

www.facebook.com/sscrocifissobarlettadelegato relazioni stampa

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OLTRE

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agenda febbraio 2014cinema

Direttore editoriale:Ruggiero Caporusso

Direttore responsabile:Ruggiero Dimonte

Vicedirettore:Angela RizziRuggiero Rutigliano

Redazione:Rossella Acconciaioco, Maria Rita

Borraccino, Mario Borraccino, don Alessandro Brandi, Liana Caputo, Alberto Cassano, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo Serio, Mariagrazia Spadaro, Fausta Torre

Hanno collaborato:Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro

Premio “Fallani”Miglior Testata 2007

LA STADERAMensile di informazionee formazione della ParrocchiaSS. Crocifisso - BarlettaAnno XI - n. 87 febbraio 2014Registrazione n. 4 del 5/2/2007presso il Tribunale di Trani

Direzione, redazione e ammin.:Parrocchia SS. CrocifissoVia Zanardelli, 3376121 BarlettaTel. e fax 0883.333382

Impaginazione e stampa:Editrice Rotas - Barletta

Intenzione missionaria dell’apostolato della preghiera:perché i sacerdoti, religiosi e laici collaborino generosamente

nella missione di evangelizzazione.

MAR

ZO

CRISTIANIin magniset in minimis

Appresa la notizia che il Santo Padre Francesco ha creato 19 nuovi

cardinali, gioiamo in modo particolare per S.E. Mons. Loris Capovilla, segretario di Papa Giovanni XXIII che sarà canonizzato fra breve tempo nel 50esimo del Concilio Vaticano. Il neo cardinale è lettore del nostro giornale “La Stadera” e in passato ha anche collaborato, lasciando una sua testimonianza-intervista per il Convegno Missionario Diocesano del 2012. Coltivava, inoltre, una bella amicizia sacerdotale con il nostro già arcivescovo Mons. Giuseppe Carata il quale gli regalò un bellissimo mosaico raffigurante la Vergine dello Sterpeto, patrona della nostra Arcidiocesi. Chi fa visita a Mons. Capovilla non può non fare a meno di osservare nella sua abitazione questa icona che lui conserva gelosamente. Lo abbiamo subito raggiunto e nonostante

la mole di lavoro e di interviste, ha avuto la bontà di rispondere anche alle nostre domande.

Eminenza, Lei che signifi-cato ha voluto dare alla sua creazione a cardinale?È un segno della bontà di Papa France-sco, in continuità con Giovanni XXIII, che ha creduto di onorare in me tan-ti vecchi sacerdoti che hanno servito e che continueranno a servire, a credere, ad amare, a pregare, sino a quando Dio vorrà.

Essere cristiani H24. Vivere la no-stra fede diventa ogni giorno sem-pre più difficile. Come testimoniarla nell’ambito delle comunicazioni so-ciali?Fare il giornalista è un mestiere molto difficile; distinguere molto bene la cro-naca va fatto anche con rispetto degli umili. La cronaca ha una finalità: non solo soddisfare una curiosità, quando non sia morbosità, ma gettare un seme, soprattutto se si tratta di un giornale che vuol far parte della complessa missione della educazione cristiana. Si veda, si tocchi che esiste un seme che non por-terà frutto domani o dopodomani. Altra cosa importante e valida per la nostra vita di ogni giorno è quella che un cri-stiano non dice mai: “Gli avversari, i ne-mici…” dice: “I miei fratelli la pensano diversamente da me”.

Linguaggio chiaro, espressione viva, rispetto per il lettore: sono elementi essenziali di un giornalismo fatto in equilibrio e in verità.Ritengo che sia doveroso da parte no-stra cogliere il senso vivo delle espres-sioni, io sono un vecchio vescovo e la sera faccio l’esame di coscienza e mi chiedo: “Capovilla sei stato cristiano oggi?”. È cristiano il discepolo di Gesù

in tutto, sempre, in magnis et in mini-mis. Non è così facile esserlo, ho tenta-to di esserlo. Ma se pensassimo, perché vengono da tutto il mondo qui in Italia? Perché sulle rive del Tevere è approdata la barca di Pietro e allora viene in mente quello che Papa Giovanni ha detto il 4 ot-tobre 1962 ad Assisi e nel 2008 ripetuto da Benedetto XVI al cospetto del presi-dente Giorgio Napolitano: «E tu Italia di-letta alle cui sponde è approdata per di-vina provvidenza la barca di Pietro e per questo motivo principalmente vengono a te donne e uomini di tutti i lidi e tu sai accoglierli con estremo rispetto e amore possa tu assolvere il tuo compito». Con estremo rispetto e sommo amore, biso-gna educare e spingere un pochino per arrivare proprio a questo.

Ritornando ai nostri giorni. Come sta vivendo questo momento della sua vita?Sono sereno. Al tramonto della vita, un raggio di sole.

Cosa cambierà adesso nella sua vita?Si tratta di un riconoscimento, di un ge-sto di bontà, come dicevo all’inizio di questa intervista, da parte del Santo Pa-dre nei miei confronti… Mi sento ancora più in dovere di testimoniare con umiltà, semplicità e con l’esempio il mio essere cristiano nei confronti delle giovani ge-nerazioni. Per il resto non cambia niente, non ho vinto niente, ho cercato e cer-cherò di servire sino alla fine della mia giornata terrena.

La redazione

Internetdono preziosoDevo ammettere che penso spesso all’attività dei fotore-

porter. Pensarli sulle alte vette a fotografare l’irraggiun-gibile o in luoghi di guerra a raccontare l’inenarrabile mi

fa trasalire un senso di gratitudine. Molti lo fanno per lavoro. Altri per hobby. Altri ancora per vocazione. Sono questi quelli che mi affascinano di più. Alla ricerca del paesaggio più spet-tacolare per far sognare chi lo contemplerà. O magari foto-grafando il territorio più martoriato per lanciare un allarme e far indignare chi lo guarderà.

Infatti ci sono immagini che ti cambiano la vita quando le vedi. Non sono magari perfette ma rompono il video o esco-no dalle pagine dei giornali che leggiamo. Ed entrano nella mente e si appropriano di una parte delicata della memoria laddove le custodiamo.

Queste immagini diventano di dominio pubblico grazie ad Internet determinando una sorta di prossimità in cui la comu-nicazione non è più vista solo come trasmissione di contenuti ma come riduzione di distanze.

Papa Francesco nel Messaggio per la 48ª Giornata mon-diale delle Comunicazioni sociali, che sarà celebrata il pros-simo 1° Giugno, ha sottolineato come proprio internet “può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti, e questa è una cosa buona, è un dono di Dio”.

In questi giorni tre immagini non riesco proprio a dimen-ticare e che grazie ad internet sono riuscito a im-magazzinare nella mia indelebile memoria.

La prima riguarda il sorriso di Tyler.Ha commosso il mondo la storia di questo

bambino di soli otto anni che nella cittadina di Penfield (Stati Uniti) ha salvato la vita di sei persone. Era l’alba quando si è svegliato per un incendio divampato nella sua abitazione. Era ri-uscito a svegliare quasi tutti i suoi parenti ma accorgendosi che all’appello mancava lo zio di-sabile è rientrato nell’abitacolo per metterlo in salvo ma non ci è riuscito. È morto con lo zio

nel camper. Storia di straordinaria eroicità in una ordinarietà fatta di qualunquismo e meschinità.

Anche la seconda foto è di un bambino. Ma non ha nome.È in braccio a suo padre mentre scappa. E dietro si vede

una colonna di fumo per una bomba appena esplosa. Con un clic ci troviamo in Siria dove non si contano più i morti e gli sfollati. Una guerra dimenticata sotto l’egida del politicamen-te corretto.

L’ultima immagine riguarda una bella panoramica delle Dolomiti. La didascalia è scritta in tedesco e non la com-prendo. Ma questa oltre ad essere una bella foto mi rimanda immediatamente alla nostra storia non così lontana. Era la Grande Guerra. La prima guerra mondiale e qui italiani ed austriaci si sono trincerati per molto tempo. Momento di me-moria e di dolore per l’assurdità di quelle guerra. Di tutte le guerre.

E così anche oggi Internet è stato un mio alleato per co-noscere e crescere. È stato uno strumento attraverso il quale mi sono commosso, ho pregato, mi sono stupito.

È proprio vero quanto il Santo Padre ci raccomanda a proposito dei media: “… i media possono aiutare a farci sen-tire più prossimi gli uni agli altri; a farci per-cepire un rinnovato senso di unità: della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all’impegno serio per una vita più dignitosa” perché in fondo “comunicare bene ci aiuta ad essere più vicini e a conoscerci meglio tra noi, ad essere più uniti” specie se usciamo dallo stagno inquinato dell’opinio-ne e ci immergiamo nell’acqua della verità.

Massimo [email protected]

L’umile Santità del silenzio

La nostra vita quotidiana è costellata di notizie e spunti esterni, offerti da media e strumenti di comunicazione fuori dal nostro controllo e su queste notizie basiamo gran parte delle nostre opinioni e scelte. Ma quanto può essere precisa una conoscenza del mondo fondata su queste informazioni? Come, paradossalmente, il rumore della caduta di un albe-ro riesce a sovrastare quello della crescita di altri mille, allo stesso modo noi possiamo credere che in ogni angolo del pianeta si riviva ogni giorno il miracolo eucaristico del sacri-ficio, sia pure in forme ridotte e nascoste dalle telecamere e dall’inchiostro dei giornali. Questo è accaduto all’ospedale di Domodossola, pochi mesi fa, dove un gesto silenzioso ha impartito una grande lezione di vita: un montanaro originario

della Val d’Ossola, ormai in dialisi da lungo tempo, aveva fi-nalmente raggiunto la vetta della lista nazionale per ottenere un rene da trapiantare, un rene che gli avrebbe salvato la vita. Proprio in quel momento, tuttavia, la sconcertante deci-sione. “Voglio lasciare la precedenza a chi ha una famiglia e che quindi ha più bisogno di me che sono solo”. Il sessantot-tenne, che da sempre viveva solo, ha vissuto il manifestarsi di una forza misteriosa che troppo spesso noi sopprimiamo nei nostri cuori, la carità. Ci risulta difficile operare nel piccolo ciò che quest’uomo ha fatto, a beneficio della vita di un altro uomo, che probabilmente non conosceva, e della sua intera famiglia che altrimenti non avrebbe potuto più abbracciarlo. Se permettiamo dunque che l’egoismo comandi i nostri passi, impedendoci di scrivere un altro finale alla nostra storia, al-meno facciamoci portavoce di chi ha donato senza interesse tutto ciò che aveva, nella più estrema e disarmante sempli-cità. Walter Bevilacqua, il Santo silenzioso, si è spento pochi giorni dopo.

Alberto Cassano, [email protected]

Il film, diretto e sceneggiato da Paolo Sorrentino, con Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, uscito nel 2013 nel-le sale cinematografiche, il 12 gennaio ha vinto il Golden

Globe come miglior film straniero. L'ultimo film italiano ad aggiu-dicarsi questo premio della stampa estera a Hollywood era stato, nel 1990, “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore. Il 16 gennaio è ufficialmente candidato al premio Oscar 2014 nella categoria miglior film straniero. Ora, per il regista napoletano, si fa sempre più concreta la possibilità di conquistare la statuetta più ambita, quell'Oscar che manca all'Italia dai tempi de “La vita è bella” di Benigni nel 1999. Si tratta di un film originale e a tratti commovente, una pellicola diversa che mette in risalto l’animo umano e le problematiche relazionali di tutti i giorni. Il prota-gonista del film Jep Gambardella è un giornalista di costume e critico teatrale dal fascino innegabile, impegnato a districarsi fra gli eventi mondani di una Roma così immersa nella bellezza del passato, quanto distrutta dallo squallore del presente. Nella sua carriera ha scritto un solo libro, molto apprezzato, ma poi non è riuscito a scriverne altri perché sente che nella sua vita non c’è più nulla in cui credere e da comunicare a chi vive come lui. Frequenta ogni notte un gruppo di amici e compagni di sventure tra cui Romano, scrittore teatrale mai realizzato, perennemente al guinzaglio di una giovane donna che lo sfrutta; Lello, ricco venditore all’ingrosso dalla parlantina sciolta, marito infedele di Trumeau; Viola, facoltosa borghese con un figlio pazzo; Dadina, la direttrice nana del giornale su cui scrive Jep… Il sogno di recu-perare la sua identità di scrittore si fa strada dopo essere andato per un reportage all’isola del Giglio. E proprio qui, ricordando il suo primo ed unico amore, si riaccende in lui un barlume di speranza: il suo prossimo romanzo è pronto per venire alla luce. Sullo sguardo finalmen-te sereno di Jep, che osserva sorridente la grande bellezza dell’alba romana, si chiu-de il film che tanto è piaciuto alla critica estera e che speriamo riesca ad ottenere il premio tanto atteso dal cinema italiano.

Liana Caputo, [email protected]

Quando nasce un bambino, è segno che Dio non si è ancora stancato dell’umanità (Tagore)

Nell’istante in cui presi tra le braccia mio figlio provai un lontano riflesso di quella ineffabile sublime Beatitudine che dovette colmare il Creatore il se-sto giorno quando Egli vide la sua opera imperfetta pur tuttavia compiuta. (Joseph Roth, scrittore)

Se i bambini vivono con le critiche, imparano a condannare.Se i bambini vivono con l'ostilità, imparano a combattere.Se i bambini vivono con la paura, imparano ad essere apprensivi.Se i bambini vivono con la pietà, imparano a commiserarsi.Se i bambini vivono con il ridicolo, imparano ad essere timidi.Se i bambini vivono con la gelosia, imparano cosa sia l'invidia.Se i bambini vivono con la vergogna, imparano a sentirsi colpevoli.Se i bambini vivono con l'incoraggiamento, imparano ad essere sicuri di sé.Se i bambini vivono con la tolleranza, imparano ad essere pazienti.Se i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare.Se i bambini vivono con l'accettazione, imparano ad amare.Se i bambini vivono con l’approvazione, imparano a piacersi.Se i bambini vivono con il riconoscimento, imparano che è bene avere un obiettivo. (Dorothy Law Nolte)

1 sab ore 19.00 Catechesi Genitori 2ª e 3ª media

2 dom Candelora - Presentazione di Gesù al Tempio Festa dei nonni. Benedizione delle Gestanti. 36ª Giornata per la Vita ore 11.00 Catechesi Classi 1ª e 2ª elementare (ogni domenica) ore 11.00 Catechesi Genitori 5ª elementare e 1ª media ore 17.30 Corso Prematrimoniale (ogni domenica) ore 19.00 Catechesi genitori cresimandi ore 19.00 S. Messa e Festa dei Nonni

3 lun S. Biagio, benedizione della gola ore 18/20 Gruppo Villaggio Paradiso (catechesi diversamen-

te abili) ogni lunedì e giovedì ore 18.30 Catechesi RnS, (ogni lunedì) ore 19.00 Catechesi Biblica Adulti (Prof. Ciliento) ore 20.00 Gruppi Internet e “La Stadera” (ogni 1° e 3° del mese)

4 mar ore 20.00 Prove di Canto (ogni martedì)

5 mer ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare ore 19.30 RnS Preghiera di Lode (ogni mercoledì)

6 gio ore 8.00 Gruppo Volontario (decoro della Chiesa ogni giovedì)1° giovedì ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30/19.00 Gruppo EPASSS scuola scrittura (ogni giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione eucaristica animata dai giovani

7 ven ore 18.00 Catechesi 5ª elementare e 1ª media1° venerdì ore 19.00 S. Messa Riparazione e Consacrazione al Cuore di

Gesù e Adorazione eucaristica ore 19.30 Catechesi Post-Cresima (ogni venerdì) ore 19.30 Consiglio Pastorale Parrocchiale

8 sab ore 17.30 Catechesi 2ª e 3ª media e Cresimandi ore 20.00 Catechesi Giovani/issimi

9 dom ore 17.30 Corso Genitori Battezzandi (ogni 2ª e 4ª del mese) ore 17.30 Catechesi Giovani Coppie (Gorgoglione-don Rino)

(ogni 2ª del mese)

11 mar 22ª Giornata Mondiale del Malato ore 19.30 Formazione Catechisti

13 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica animata da RnS e Catechisti

14 ven Incontro dei fidanzati dal Papa

16 dom ore 11.00 Catechesi Genitori 1ª Confessione ore 11.00 Oratorio Invernale 3ª Elementare ore 17.30 Catechesi Cresimandi Adulti ore 20.00 Catechesi Biblica (Dimarcantonio) ogni 1ª e 3ª del mese

17 lun ore 19.30 RnS Roveto Ardente

20 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica silenziosa

22 sab ore 20.00 Amici della Missione – Incontro con il Vescovo

23 dom ore 11.00 Catechesi Genitori 1ª Comunione ore 11.00 Oratorio Invernale 4ª Elementare ore 20.00 Catechesi Famiglie e Associati (don Abramo) ogni

4ª del mese

27 gio ore 17.00 Veglione di Carnevale per i Diversamente Abili dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, Rito dell’Incubatio e Adorazione Notturna

28 ven ore 19.30 Parrocchia Spirito Santo – Trani CHIESA CHE CELEBRA IL SUO SIGNORE Antonio Pitta, Doc. di Esegesi del nuovo Testa-

mento, Pontificia Univ. Lateranense – Roma

1 sab ore 17.30 Catechesi 2ª e 3ª media e Cresimandi ore 20.00 Catechesi Giovani/issimi ore 21.00 Veglione di Carnevale per i Giovani e Giovanissimi

Salvatore intervista mons. Loris Capovilla

Page 2: La Stadera n. 87 Febbraio 2014

1) Quali sono state le impressioni iniziali e quelle maturate durante il soggiorno in Uganda?Quando mi è stato proposto di recar-mi in Uganda con altri sacerdoti, ero abbastanza scettico… non ero tanto convinto… avrei dovuto organizzare in breve un viaggio che richiedeva una certa preparazione… poi mi hanno con-vinto e ho capito che quest’opportunità indubbiamente avrebbe contribuito alla mia crescita personale e di fede… e non me ne sono pentito… sono stati giorni intensi e di riflessione perché ho toc-cato una realtà prima conosciuta solo mediante i mezzi di comunicazione e le testimonianze dirette dei missionari… l’impatto iniziale è stato scioccante e forte perché presto mi sono reso conto di una nazione povera e come gli abi-tanti vivessero in modo semplice e con l’essenziale, lontano dalla complessità delle società occidentali, dal consu-mismo sfrenato e da sprechi inutili. Non nego, tuttavia, che ci sono volu-ti un paio di giorni per ambientarmi e per comprendere cultura, stili di vita e relazioni differenti dalle nostre. L’U-ganda… l’avevo conosciuta attraverso l’esperienza di missionari…ma ora at-traverso l’esperienza diretta, ho com-preso come il popolo ugandese non è estraneo, ma è parte di noi.

2) Quale il rapporto che si è creato tra voi sacerdoti e il popolo ugande-se? Che tipo di accoglienza vi è stata riservata?Durante quei giorni si è creato un bel rapporto tra noi sacerdoti e laici. Il clima è stato positivo e coinvolgente; abbiamo vissuto momenti intensi di preghiera e di scambio reciproco; è stato bello inoltre il rapporto che si è creato coi sacerdoti della Chiesa locale e il vescovo di Gulu.…

nei nostri confronti sono stati par-ticolarmente ospitali e gioio-

si… un popolo che ha fatto

festa nonostante la povertà economica… sono sempre stati sorridenti…ogni villag-gio ci ha accolti con gioia ed entusiasmo in un clima di festa e ogni parroco e par-rocchia ha sempre preparato qualcosa di genuino da offrirci.

3) Sono trascorsi circa 13 anni dall’uccisione di Padre Raffaele Di Bari, ma il legame tra la nostra dio-cesi e quella di Gulu, non si è mai sciolto… Quale ruolo la diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie intende perseguire?Coloro che hanno conosciuto Padre Raf-faele ci hanno accolto, in suo onore me-diante un’accoglienza straordinaria. Pa-dre Raffaele è stato per il popolo ugan-dese un padre che li ha generati alla cultura, alla fede e alla vita quotidiana in un contesto caratterizzato all’epoca dalla guerriglia. È stato, per questa gen-te, un padre che li ha guidati per mano. Tutti hanno testimoniato la santità di quest’uomo. Il legame tra la nostra dio-cesi e quella di Gulu, è un legame che ancora è forte. La nostra diocesi crede in questo gemellaggio tant’è che il vesco-vo di Trani-Barletta-Bisceglie, Sua Ecc. Mons. G. Pichierri ha pensato a una sor-ta di legame col vescovo di Gulu e inten-de inviare sacerdoti e laici fidei donum in Uganda.

4) Crede nella promozione della per-sona e nel riscatto sociale del popolo ugandese?… in che misura la nostra diocesi può riuscire, sia pure in par-te, a sollevare le sorti di un popolo che fa fatica ad emergere?Certamente sì… credo nella promozione della persona e nel riscatto sociale del popolo ugandese… in qualità di cristiani dobbiamo puntare sempre sulla promo-zione della persona per riscattare ogni uomo e ogni donna da qualsiasi situa-zione di schiavitù… la diocesi può con-

tribuire a fare questo sia con le adozioni a distanza e sia sul posto dove ci siamo resi conto di tanti bambini senza genitori a causa delle malattie e della guerra.

5) L’esperienza in Uganda, seppur breve, quanto ha inciso nel suo cam-mino di fede?L’esperienza in Uganda è stata un’espe-rienza breve, senza dubbio, è durata cir-ca 10 giorni… però, non posso negare, che è stata un’esperienza forte ed inde-lebile, che mi ha segnato positivamente e mi ha insegnato a rivedere la mia vita di uomo, di cristiano e di prete da un’al-tra prospettiva e, soprattutto, ho impa-rato a relativizzare tante cose… a volte le cose banali e futili diventano per noi importantissime mentre invece in Ugan-da si cambia prospettiva e angolazione, puntando sull’essenzialità. Un’esperien-za, quella dell’Uganda, che porto nel mio cuore e che cerco di testimoniare ad ogni uomo che incontro nel mio cammi-no di fede…

Francesca [email protected]

L'APPUNTO

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CHIESA IN MISSIONE

Non è una cifra /2“Caro professore, lei dovrà insegnare al mio ra-

gazzo che non tutti gli uomini sono giusti, non tutti dicono la verità; ma la prego di dirgli pure che per ogni malvagio c’è un eroe, per ogni egoista c’è un leader generoso … lo allontani dall’indivia e gli faccia riconoscere l’allegria profonda di un sorriso silenzio-so. Lo lasci meravigliare del contenuto dei suoi libri, ma anche distrarsi con gli uccelli nel cielo, i fiori nei campi, le colline e le valli …”.

Rovistando tra le mie cose ho trovato questa stu-penda lettera che Abraham Lincoln scrisse al profes-sore di suo figlio, la cui lettura credo sia opportuna perché consente di dare almeno una delle possibili chiavi di lettura alla crisi dell’umanità che viviamo, anche se per ragioni di spazio non è possibile pubbli-carla interamente.

Alla scansione attenta (ed intera dello scritto) si evidenzia l’importanza fondamentale che viene attri-buita all’educazione scolastica. Trattasi di un evento estremamente strategico per formare uomini e donne capaci di vivere nella storia senza trasformarla in un vespaio terribile.

Ma questa visione idilliaca come si concilia con i dati sull’abbandono scolastico che descrivono l’im-magine impietosa della nostra Italia? Il 17,6% dei ragazzi lascia la scuola con i picchi del 25% nel Mez-zogiorno. Normale? E perché allora l’Europa sarebbe così interessata a chiedere che il tetto sia del 10%? Perché il cambiamento radicale del mondo passa dalla scuola e dal suo ruolo educativo soprattutto in questi tempi in cui molte agenzie educative hanno abdicato al loro ruolo educativo.

Snocciolare i dati angoscianti della disoccupazio-ne e della cassa integrazione è ormai facile. Ma non siamo altrettanto intuitivi a comprendere le cause di tutto questo. Perché in fondo si tratta di un circolo vizioso che ha radici profonde e cause antiche.

I grandi luminari della politica non sanno che po-nendo fuori gioco la scuola, a lungo termine non si avranno risultati. Perché a scuola si apprendono no-zioni. Ma anche a stare tra la gente. A vivere one-stamente. E non per ultimo a garantire un ponte tra scuola e mondo del lavoro.

Mentre la scuola smette di insegnare, la famiglia scompare sotto i colpi di un gap generazionale, la parrocchia non è più la fontana che innaffia le radici del cuore e dell’anima. Ma allora cosa ci resta? Così è tutta la socialità ad entrare in crisi.

Questo scollamento tra scuola e realtà ci sta fa-cendo pagare un prezzo troppo amaro e gli interessi saranno ancora più salati. La vera emergenza allora non è solo il lavoro ma anche ciò che dovrebbe prepa-rare e incanalare verso l’ attività lavorativa.

Ritornare sui banchi di scuola è la scommessa. Per andare tra le vie del mondo preparati e forti di com-petenze. Dalla scuola si deve ripartire. Dall’amore per la cultura e per il bello, scaturirà il bene, l’onesto e l’amore per la verità. Ovvero le colonne su cui costru-ire un futuro migliore.

Ed è bene ancora una volta dire con forza tutto ciò proprio mentre a Davos i grandi finanzieri si pongono domande su come uscire vivi da questa drammatica scure. Ma loro ragionano solo ad una cifra e così l’u-

scita diventa sempre più lontana.Massimo Serio

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Le “scelte”di PapaFrancesco

Rivestirsi delle virtù e dei sentimenti del Signore Gesù nel servizio alla Chiesa universale è la missione del cardinale

in quanto aggregato alla Chiesa di Roma. Questa non vuole essere una verità teorica da accettare come de-finizione di un’organizzazione ecclesiastica, ma il significato di una missione sempre attuale, sensibile alle problematiche sociali, “ un servizio che esige di ampliare lo sguardo e di allargare il cuore”. Sono queste le parole che Papa Francesco, con toni più efficaci ed essenziali che mai, ha rivolto nella lettera indirizzata a ciascuno dei 19 cardinali creati dopo la preghiera dell’Angelus di domenica 12 gennaio u.s., in previsione del Concistoro che si svolgerà in Vatica-no il prossimo 22 febbraio, festa della Cattedra di San Pietro, per riflettere sul tema della famiglia.

Il cardinalato non significa una promozione, né un onore, né una decorazione, ma andrebbe inteso con “fraterna efficacia”, come una designazione da accettare con cuore semplice e umile e Papa Francesco nella sua ottica per così dire un po’ alternativa e rivoluzionaria non si è smentito. I 19 cardinali che procederà a nominare il prossimo Concistoro sono 16 elettori e 3 Arcivescovi emeriti, cioè esclusi dal conclave nonché porporati ultraottantenni che si sono distinti per il loro servizio alla Santa Sede e alla Chiesa; tra questi ultimi c’è Monsignor Loris Francesco Capovilla, storico segretario di Giovanni XXIII e già Arcivescovo prelato di Loreto.

Complessivamente i cardinali nominati appartengono a dodi-ci paesi di ogni parte del mondo: Germania, Gran Bretagna, Ni-caragua, Canada, Costa d’Avorio, Brasile, Argentina, Korea, Cile, Burkina Faso, Filippine, Haiti e rappresentano il profondo rapporto ecclesiale tra la Chiesa di Roma e le altre Chiese sparse per il mondo. Dei nuovi cardinali con diritto di voto – rivela il sito specia-lizzato vaticaninsider.it – la maggioranza assoluta (9 su 16) deriva da America Latina, Asia e Africa. Così facendo Papa Bergoglio con-tinua il processo iniziato da Benedetto XVI che con la sua ultima nomina di 7 nuove “porpore votanti” aveva puntato a correggere la composizione fortemente sbilanciata del collegio cardinalizio: il polo negativo da cui ci si vuole allontanare – continua il sito – è quello raggiunto dal Concistoro del febbraio 2012, quando gli squi-libri nella composizione del corpo elettorale cardinalizio fu tale che su 125 cardinali votanti, 67 erano europei e 30 italiani. Per questa volta l’unico nostro connazionale a ricevere la porpora sarà Gual-tiero Bassetti, Arcivescovo di una diocesi non cardinalizia come Perugia, l’elezione del quale ha rallegrato i vescovi dell’Umbria che riconoscono la sua ricca umanità, la fraterna compagnia, la lunga e generosa dedizione al popolo di Dio. Insomma nel Suo primo Con-cistoro Papa Francesco non farà cardinali nessuno dei titolari “in li-sta d’attesa” e questa novità non ha potuto non provocare reazioni di stupore, come quella del portavoce Vaticano Padre Lombardi che ha sottolineato l’attenzione del Papa rivolta ai paesi provati dalla povertà, scegliendo anche da sedi non tradizionalmente cardinali-zie, come Haiti o Burkina Faso. Tra le reazioni di sgomento persino quella dell’Arcivescovo di Rio che afferma la sua incredulità dal momento che non era stato avvertito anticipatamente dal Santo Padre e che non può che accettare ben volentieri di essere stato scelto nell’opera di rinnovamento pastorale.

Ancora una volta Papa Francesco ha agito seguendo la logica dell’umiltà e dell’abbassamento, dell’adesione incondizionata a Dio, del servizio disinteressato alla Chiesa, smentendo ogni attesa e ogni presupposto scontato; ancora una volta si è accostato alle realtà più lontane e trascurate del mondo, rendendosi vicino ai più poveri tra i poveri. Scrive nella lettera ai cardinali: “è giusto che un tale incarico riscontri gaudio e gioia ma bisogna fare in modo che questo sentimento sia lontano da qualsiasi espressione di mondanità, da qualsiasi festeggiamento estraneo allo spirito evangelico di austerità, sobrietà, povertà.”

Ma noi quanto siamo disposti a mettere da parte ogni pregiudizio per compiere il progetto che Dio ha assegnato a ciascuno di noi?

Silvia Giannella, [email protected]

La dimensionemissionariadella Chiesa

In occasione della recente Settimana di Preghiera per l’Unità

dei Cristiani, si è svolto a Bisceglie il 23 gennaio scorso presso la Parrocchia “Madonna di Passavia” l’incontro dei vari referenti e non, del Centro Missionario Diocesano “ P. Raffaele Di Bari, loribamoi ”. L’incontro è stato preceduto da una Concelebrazione Eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo Pichierri, il quale nell’omelia ha ribadito l’esigenza per la nostra Chiesa locale di aprirsi alla dimensione missionaria, allargando ulteriormente i propri confini pastorali anche nel continente africano. L’auspicio, espresso in più occasioni dall’Arcivescovo all’indomani del recente pellegrinaggio in terra ugandese sulle orme del compianto missionario barlettano padre Raffaele Di Bari, è infatti quello che, alla già consolidata cooperazione ecclesiale con la Diocesi di Pinheiro nello

stato brasiliano del Maranhão, possa

affiancarsi una nuova forma di cooperazione missionaria con la Chiesa ugandese, ed in modo particolare con l’Arcidiocesi di Gulu, situata nella parte settentrionale del Paese. Il direttore del Centro Missionario diocesano don Ruggiero Caporusso, ha ricordato che il momento della formazione missionaria rimane il convegno missionario diocesano che si tiene ogni anno a metà settembre dove sono anche illustrati i suggerimenti per l’animazione missionaria per l’anno pastorale in corso e distribuito il materiale da utilizzare per le parrocchie. Don Rino

ha chiesto di accompagnare con la preghiera e la preghiera preziosa dei bambini e degli ammalati, don Mario Pellegrino e tutti i missionari che si spendono per la causa del Regno.

La presenza a Bisceglie di padre Cosimo De Iaco, attualmente missionario nel nord Uganda fin dal 1982, è stata l’occasione per ricordare la figura e l’opera del confratello comboniano padre Raffaele Di Bari, ucciso in un vile agguato nei pressi di Ora Labolo (a 5 Km dalla parrocchia di Pajule) il 1° ottobre del 2000, mentre cercava di raggiungere la cappella di Acholibur per celebrarvi la Messa domenicale. Infatti, dal 1986 al 2007 nel nord Uganda era in atto la sanguinosa guerra civile tra le truppe militari governative dell’attuale presidente della Repubblica Yoweri Museveni e quelle dei ribelli della Lord

Resistance Army (LRA) di Joseph Kony, divenuto tristemente noto nelle cronache internazionali dell’ultimo decennio per l’arruolamento forzato di migliaia di bambini-soldato soprattutto tra le fila della tribù degli Acholi. Padre Cosimo De Iaco ha raccontato ai delegati diocesani che proprio negli anni della guerra civile le strutture parrocchiali delle missioni comboniane (scolastiche, sanitarie) erano state adibite ad improvvisati dormitori per offrire ospitalità ai cosiddetti “pendolari della notte”, ossia a quei bambini che diversamente sarebbero stati rapiti e portati nel bosco per un disumano arruolamento forzato, sottraendoli dalle mani delle truppe militari (regolari o ribelli che fossero!). In quegli anni – ci ha ricordato De Iaco - padre Raffaele non solo si è attivato per proteggere i bambini e le loro famiglie dai soprusi dei militari, ma si è anche impegnato per la costruzione della pace in una regione stremata da

violenze, odi e ingiustizie. Il difficile compito della Chiesa ugandese nel ventennio di guerra civile è stato quello di coniugare il binomio annuncio del Vangelo e promozione della giustizia e della pace, mantenendo viva la speranza in un momento di forti tensioni sociali e politiche. L’azione missionaria di padre Raffaele si è sempre contraddistinta per una solida fede in Gesù Cristo, che lo ha portato a testimoniare con la sua esistenza il perdono e la riconciliazione, diventando con il suo martirio un esempio di vita cristiana per la popolazione ugandese. Al termine dell’incontro, il nostro Arcivescovo ha invitato tutti i presenti a pregare e a far pregare, affinché Dio benedica il progetto di cooperazione missionaria tra le due Chiese locali, proseguendo l’opera di riconciliazione evangelica inaugurata dal nostro conterraneo padre Raffaele in terra ugandese negli anni più difficili della sua recente storia.

A cura del Centro Missionario Diocesano

Un sorriso che vincelo scetticismo

CHIESA IN CAMMINO

Intervista a don Mauro Dibenedetto, parroco della parrocchia San Paolo di Barletta

La testimonianza di padre Cosimo De Iaco,

missionario comboniano in Uganda, a Bisceglie per la Settimana di preghiera

per l’Unità dei Cristiani

P. Cosimo De Iaco

P. Raffaele Di Bari con i ragazzi della sua missione

Don Mauro in visita all’a-silo della città di Campala

Don Mauro in preghiera sulla tomba di p. Raffaele Di Bari