La Settimana n. 42 del 25 novembre 2012

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 25 novembre 2012 L a vicinanza, così prossima ormai, di tanti fratelli Musulmani ci pone di fronte al dovere, alla azione e alla fatica di dare attuazione agli orientamenti Conciliari della dichiarazione "Nostra Aetate". Le sue affermazioni sono chiare sui valori, concretamente impegnative nelle azioni. Se "la Chiesa Cattolica nulla rigetta di ciò che è vero e sano in quelle religioni" (n.2), dovere dei cristiani sarà conoscerne rispettosamente il loro contenuto dottrinale, confrontarsi sui rispettivi valori e leggere con i fratelli che li propongono le realtà che li circonda; per un comune impegno sul piano umano e per eventuali comuni iniziative sul piano religioso. Se, ancora, la "Nostra Aetate"(n.3) giudica con "stima i Musulmani, i quali adorano l’unico Dio vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra", i Cattolici dovranno facilitare la espressione della fede dei Musulmani offrendo luoghi di culto per la preghiera (come è avvenuto nella mia Diocesi) e dimostrando nella carità, nella preghiera, nella difesa dei diritti, di essere veramente Figli di quell’unico Dio "misericordioso e onnipotente". (Quale atteggiamento dei cristiani verso i Musulmani? 1990) Giovedì 6 dicembre al Museo di Storia Naturale ncora una volta la scienza che entra in dialogo con la fede, ancora una volta un’iniziativa promossa dal progetto culturale diocesano, ma questa volta per andare oltre i confini terrestri: «Tra cielo e terra» si intitola la giornata di studio in programma il prossimo 6 dicembre al Museo di storia naturale di via Roma, gentilmente concesso dalla Provincia. La giornata sarà suddivisa in due parti (come da programma nella locandina a pagina VIII): durante la mattina due scienziati: l’astrofisico Piero Benvenuti, professore all’Università di Padova e l’ingegner Valfredo Zolesi, fondatore dell’azienda aerospaziale livornese Kaiser Italia, incontreranno i ragazzi delle scuole superiori, per dialogare con loro sul tema della vita nell’universo, alla luce delle nuove scoperte scientifiche. Nel pomeriggio invece la riflessione si arricchirà della presenza del vescovo monsignor Giusti, per far sì che la scienza entri in dialogo con la fede: ecco dunque la tavola rotonda a tre voci, a cui «Tra cielo e terra» si unirà l’«apertura al mistero». (Quest’ultimo momento sarà aperto a tutti coloro che vorranno partecipare) In entrambi gli appuntamenti saranno presentati i libri scritti proprio da Zolesi e Benvenuti, intitolati rispettivamente «Tra il fiore e il computer» incentrato sul rapporto tra tecnologia, vita reale e fede e «In saecula saeculorum», sulle dinamiche spazio temporali, entrambi pubblicati con la Pharus editore librario, la casa editrice della diocesi di Livorno. (rif. pag VIII) c.d. A L'INAUGURAZIONE DELLA NUOVA MOSCHEA A LIVORNO DI MARTINA BONGINI l nuovo centro culturale islamico ha aperto le porte alle autorità religiose e civili per festeggiare insieme l’inaugurazione della nuova moschea, un momento importante della storia della nostra città. In questi giorni infatti, dove la tensione nel Medio Oriente sembra essersi nuovamente accesa, un segno evidente di pace arriva da Livorno. Stridente la diversità di immagini: se a migliaia di chilometri, le armi, il sangue e le lacrime sono lo scenario principale di una devastazione umana, qui, l’incontro tra le diverse religioni e confessioni, le strette di mano ed i sorrisi, sono una testimonianza forte di un dialogo e di un confronto che è possibile ma soprattutto necessario per guardare al futuro. La sala del nuovo centro, costruito e voluto con i soli propri mezzi dalla comunità musulmana di Livorno, potrà ospitare fino a 350 fedeli; a questa si aggiunge un altro spazio esterno adiacente per la preghiera qualora il locale fosse pieno. Una costruzione necessaria, per rispondere alle esigenze di questa comunità in continua espansione. Come ha detto Dyope Mbaye, rappresentante della comunità senegalese «dopo 262 anni, Livorno torna ad avere una moschea e questo - come tiene a precisare - è stato possibile innanzitutto grazie ai contributi degli stessi fedeli e all’aiuto delle autorità civili e delle associazioni che ci hanno accompagnato durante la realizzazione di questo progetto». «Cercheremo di dare l’esempio della figura del musulmano vero e praticante - afferma l’imam Abdelghani Boukhari e soprattutto cercheremo la pace ed il dialogo con tutti». Oltre alle parole di auguri e di stima provenienti dal mondo laico e dai rappresentanti istituzionali, le diverse voci dei delegati delle religioni e comunità presenti sul nostro territorio, hanno voluto sottolineare come questo momento sia stato un punto di partenza per una crescita comune per un futuro multiculturale e multireligioso dove la diversità può soltanto essere una fonte di ricchezza. Dal presidente della comunità ebraica, Vittorio Mosseri a don Luciano Cantini (chiamato a dar voce alle parole del Vescovo Giusti), a Thomas Hagen, rappresentante della comunità Battista, fino ad arrivare a Lino Riccobono delegato della comunità buddista, un unico augurio: quello di pace. Simbolica la fotografia dei tre rappresentanti delle religioni monoteiste sotto l’ulivo, la pianta che per eccellenza rappresenta la pace e la fratellanza, portata in dono dalla parrocchia di San Pio X, che "per territorio" include anche la nuova moschea. Una giornata che ha posto le basi per una condivisione sincera, ed una predisposizione all’incontro di presenze diverse che possono solo migliorare le nostre vite, guardando al sogno di domani dove Livorno potrà essere un simbolo dell’integrazione che ha nel proprio DNA. I La giornata di studio promossa dal Progetto Culturale Diocesano IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi Oltre i confini della terra Incontrarsi nella diversità Momento importante per la città e un segno di dialogo tra le religioni che guarda al futuro. Una costruzione necessaria per una comunità islamica in continua espansione

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Settimanale della Diocesi di Livorno

Transcript of La Settimana n. 42 del 25 novembre 2012

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

25 novembre 2012

La vicinanza, così prossima ormai, di tanti fratelli Musulmani ci pone di fronte al dovere,alla azione e alla fatica di dare attuazione agli orientamenti Conciliari della

dichiarazione "Nostra Aetate".Le sue affermazioni sono chiare sui valori, concretamente impegnative nelle azioni. Se "laChiesa Cattolica nulla rigetta di ciò che è vero e sano in quelle religioni" (n.2), dovere deicristiani sarà conoscerne rispettosamente il loro contenuto dottrinale, confrontarsi suirispettivi valori e leggere con i fratelli che li propongono le realtà che li circonda; per uncomune impegno sul piano umano e per eventuali comuni iniziative sul piano religioso.Se, ancora, la "Nostra Aetate"(n.3) giudica con "stima i Musulmani, i quali adoranol’unico Dio vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e dellaterra", i Cattolici dovranno facilitare la espressione della fede dei Musulmani offrendoluoghi di culto per la preghiera (come è avvenuto nella mia Diocesi) e dimostrando nellacarità, nella preghiera, nella difesa dei diritti, di essere veramente Figli di quell’unico Dio"misericordioso e onnipotente".

(Quale atteggiamento dei cristiani verso i Musulmani? 1990)

Giovedì 6 dicembre al Museo di StoriaNaturale

ncora una volta la scienzache entra in dialogo con la

fede, ancora una voltaun’iniziativa promossa dalprogetto culturale diocesano,ma questa volta per andareoltre i confini terrestri: «Tracielo e terra» si intitola lagiornata di studio inprogramma il prossimo 6dicembre al Museo di storianaturale di via Roma,gentilmente concesso dallaProvincia.La giornata sarà suddivisain due parti (come daprogramma nella locandinaa pagina VIII): durante lamattina due scienziati:l’astrofisico PieroBenvenuti, professoreall’Università di Padova el’ingegner Valfredo Zolesi,fondatore dell’azienda

aerospaziale livornese Kaiser Italia,incontreranno i ragazzi delle scuolesuperiori, per dialogare con loro sultema della vita nell’universo, allaluce delle nuove scopertescientifiche.Nel pomeriggio invece la riflessionesi arricchirà della presenza delvescovo monsignor Giusti, per far sìche la scienza entri in dialogo conla fede: ecco dunque la tavolarotonda a tre voci, a cui «Tra cielo eterra» si unirà l’«apertura almistero». (Quest’ultimo momentosarà aperto a tutti coloro chevorranno partecipare)In entrambi gli appuntamentisaranno presentati i libri scrittiproprio da Zolesi e Benvenuti,intitolati rispettivamente «Tra ilfiore e il computer» incentrato sulrapporto tra tecnologia, vita reale efede e «In saecula saeculorum»,sulle dinamiche spazio temporali,entrambi pubblicati con la Pharuseditore librario, la casa editricedella diocesi di Livorno. (rif. pagVIII)

c.d.

A

L'INAUGURAZIONE DELLA NUOVA MOSCHEA A LIVORNO

DI MARTINA BONGINI

l nuovo centro culturaleislamico ha aperto le portealle autorità religiose e civiliper festeggiare insieme

l’inaugurazione della nuovamoschea, un momentoimportante della storia dellanostra città.In questi giorni infatti, dove latensione nel Medio Orientesembra essersi nuovamenteaccesa, un segno evidente di pacearriva da Livorno.Stridente la diversità diimmagini: se a migliaia di

chilometri, learmi, il sangue ele lacrime sonolo scenarioprincipale diunadevastazioneumana, qui,l’incontro tra lediverse religionie confessioni, lestrette di manoed i sorrisi, sonounatestimonianzaforte di undialogo e di unconfronto che èpossibile ma

soprattutto necessario perguardare al futuro.La sala del nuovo centro,costruito e voluto con i solipropri mezzi dalla comunitàmusulmana di Livorno, potràospitare fino a 350 fedeli; aquesta si aggiunge un altrospazio esterno adiacente per lapreghiera qualora il locale fossepieno.Una costruzione necessaria, perrispondere alle esigenze di questacomunità in continua

espansione.Come ha detto Dyope Mbaye,rappresentante della comunitàsenegalese «dopo 262 anni,Livorno torna ad avere unamoschea e questo - come tiene aprecisare - è stato possibileinnanzitutto grazie ai contributidegli stessi fedeli e all’aiuto delleautorità civili e delle associazioniche ci hanno accompagnatodurante la realizzazione diquesto progetto».«Cercheremo di dare l’esempiodella figura del musulmano veroe praticante - afferma l’imam

AbdelghaniBoukhari esoprattuttocercheremo la paceed il dialogo contutti».Oltre alle parole diauguri e di stimaprovenienti dalmondo laico e dairappresentantiistituzionali, le diverse voci deidelegati delle religioni ecomunità presenti sul nostroterritorio, hanno volutosottolineare come questo

momento sia stato un punto dipartenza per una crescita comuneper un futuro multiculturale emultireligioso dove la diversitàpuò soltanto essere una fonte di

ricchezza.Dal presidente della comunitàebraica, Vittorio Mosseri a donLuciano Cantini (chiamato adar voce alle parole del VescovoGiusti), a Thomas Hagen,rappresentante della comunitàBattista, fino ad arrivare a LinoRiccobono delegato dellacomunità buddista, un unicoaugurio: quello di pace.Simbolica la fotografia dei trerappresentanti delle religionimonoteiste sotto l’ulivo, la

pianta che pereccellenzarappresenta la pacee la fratellanza,portata in donodalla parrocchia diSan Pio X, che "perterritorio" includeanche la nuovamoschea.Una giornata cheha posto le basiper unacondivisionesincera, ed unapredisposizioneall’incontro dipresenze diverseche possono solomigliorare le

nostre vite, guardando al sognodi domani dove Livorno potràessere un simbolodell’integrazione che ha nelproprio DNA.

I

La giornata di studio promossa dal Progetto Culturale Diocesano

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

Oltre i confini della terra

Incontrarsi nella diversità

Momentoimportante per la

città e un segnodi dialogo tra le

religioni cheguarda al futuro.Una costruzione

necessariaper una comunità

islamica in continuaespansione

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI25 novembre 2012II

La parola alla... CARITAS

Caritas, istituzioni e associazioni unite contro la crisi

DI FABIOFIGARA

olo alcuni dati perriflettere sullasituazione: nelprimo semestre

del 2012 la Caritasdiocesana haconosciuto unincremento dellepersone accolte pressola mensa per più del60% rispetto a tuttol’anno precedente; unaumento del 38%,sempre per lo stessoarco di tempo, dicoloro che si sonorivolti allacommissione del“lavoro” della Caritasper trovare un nuovoimpiego; un altroaumento, per l’ultimobiennio, per piùdell’80% di coloro chehanno chiesto aiutopresso il Centro Ascolto“Mons. Savio”. E peraffrontare tutte leemergenze, sono attiviuna serie di accordi conil Comune e con altreistituzioni oassociazioni. «Ilprincipale sostegnodella Caritas provienesenz’altro dall’8 permille – spiega suorRaffaella Spiezio,presidente della Caritas- e da varieconvenzioni, anzituttocon il Comune, perconto del qualesvolgiamo dei serviziessenziali. Per esempio,una trentina di pastiofferti a mensa sonofinanziati dal Comunestesso, senzaconsiderare i pasti adomicilio e i pacchiviveri.» Oltre alComune, fondi e,soprattutto, aiutopratico, vengono datutta una serie diassociazioni o altri entiche collaboranoattivamente nel corsodi tutto l’anno.Per l’emergenzaabitativa, ad esempio, èrilevante il supportodell’ARCI livornese edel S.E.F.A. (SelfEmergency First Aid),per la gestione di uncentro di prontaassistenza e accoglienzaabitativa temporaneaper i senza fissa dimorain Via Pellegrini 33/35.

SPer venire incontro,invece, all’emergenzalavoro e alle esigenzedelle famiglie, dopo ilFondo di Solidarietà, danovembre sarannoattivate delle borse-lavoro grazieall’impegno dellaFondazione Cassa diRisparmi di Livorno.L’istituto bancariofinanzia anche ilprogetto“Sperimentando”, per ilreinserimento dipersone senza fissadimora o in misuraalternativa nellasocietà, incollaborazione conl’UEPE e, inoltre,finanzierà proprio ilprogetto della “Casa deiMestieri” nella nuovastruttura Caritas di viaDonnini. «Abbiamopoi fortunatamente lacollaborazione dell’SVSper quanto riguardal’emergenza Rom e perla copertura di alcuniservizi territoriali delquartiere Shangay, untempo a carico dellesuore; con la Questuraed i Carabinieri, graziea persone come ilComandante ClaudioGallù, possiamooccuparci della tuteladei minori, delle donnesole, vittime di violenzao indotte allaprostituzione: perquesti ultimi due casi,possiamo contareanche sullacollaborazione delCentro Donna, dellaProvincia edell’AssociazioneRandi.» Collaborazioniimportanti si hannoanche con la CasaOnlus di Quercianella,in cui sono ospitatepersone inconvalescenza, el’Ordine di Malta, chefinanzia in parte lastruttura di VillaBenedetta a Montenero,dove le suore di S. Annaospitano gestanti emadri con situazioni dibisogno. L’ASL haun’importantecollaborazione con laCaritas diocesanatramite il SERT e per lacura d’individui conpatologie psichiatriche,nonché per immigrati

che presentano malattieinfettive. Perl’immigrazione daevidenziarel’importante apportodel CESDI (CentroServizi DonneImmigrate di Livorno),con i Salesiani per ildoposcuola dei ragazziimmigrati e con lacomunità di S. Egidioper i Rom, la scuolad’Italiano per stranieried il servizio medico. Esono solo alcune dellerealtà che si coordinanocon la Caritas.Ma un altro servizio,molto importante,riguarda l’emissionedelle carte prepagateKalibra del BancoPopolare, inconvenzione con ilComune. In pratica, laBanca mette adisposizione un fondoannuale totale di13.000 euro da versare,diviso per singolequote, per le necessitàdi coloro che, segnalatianche dai servizisociali, versano insituazioni di difficoltàestreme, e per ognuno

dei quali viene attivatauna carta. «È un lavoroimportantissimo mamolto difficile inquanto, in tutta questaimportante serie dioperazioni, la Caritasfa’ solo da tramite conil proprio servizioamministrativogratuito, seguendo leprecise indicazioni delBanco Popolare, masobbarcandosi anchetutti i problemi,soprattutto relazionali,derivanti da eventualiritardi. Purtroppo,come può capitare,possono esserci dellelungagginiamministrative sia nellaredazione delle liste, sianelle ricariche dellecarte, che sono arrivatead essere oggi tra le 150e le 200 unità, e glioperatori della Caritasdevono sobbarcarsilamentele e discussioniper problemi che nonsono certo imputabili aloro.» Ed ogni cartacontiene tra i sessantaed i centocinquantaeuro: si comprendebenissimo quanto

queste cifre, per unsingolo individuo cosìcome per un nucleofamiliare in difficoltà,possano avere unnotevole significatonella vita quotidiana.«Mi preme sottolineare- continua suorRaffaella – che,nonostante tutta la retedi relazioni sulterritorio, a causadell’attuale situazionesociale la maggior partedei bisognosi rimanesenza aiuti e senzatutele, appoggiandositotalmente alla Caritas.È grazie all’impegnocostante e silenzioso dicentinaia di operatori,nonché all’apportofondamentale diprofessionisti di varisettori, che dedicanogratuitamente giornateintere all’aiuto deibisognosi, cheriusciamo a proseguirenella nostra missione:abbiamo addirittura unmedico competente inNeuropsichiatria! E intutte queste operes’incarna veramente lospirito della Caritas.»

IN DUOMO

Nella festa di SanMassimiliano KolbeMARTEDÌ 27 NOVEMBRE ALLE 16.30

er celebrare la festa di San Massimi-liano Kolbe e la data mariana signi-

ficativa del 27 novembre, in Cattedra-le si svolgerà un appuntamento parti-colare: alle 16.30 S. Messa celebratada don Giuseppe Coperchini, alle17.00 rappresentazione teatrale sullavita di San Massimiliano Kolbe, inter-pretato dall’attore Renzo Arato.

P

Nell’attuale statodi avanzamento

della crisieconomica,

con tutte le conseguenze che

ne derivano, la Caritas è

divenuta semprepiù un centroessenziale per

l’attivazione e losvolgimento di

attività disussistenza dei

cittadini, sia perquanto concerne lesingole parrocchie

sia per quantoriguarda l’intera

area diocesana

Il senso della relazionei invitiamo a partecipare alla formazione per volontari dei cda parroc-chiali, gli incontri sono rivolti anche a chi desideri iniziare o approfondi-

re il tema dell’ascolto e della relazione

Gli incontri si terranno presso la biblioteca dei Salesiani a partire da giovedì15 novembre dalle ore 16,30 alle 18,30

I TEMI TRATTATI SARANNO I SEGUENTI:

1- Giovedì 15novembre Ascolto: luogo di promozione e di condivisioneSuor Raffaella, Diacono Enrico Sassano2- Giovedì 22novembre: Ascolto e comunicazione Responsabile centro ascolto, Elvira Cosentino3- Giovedì 29novembre: La relazione di aiutoCoordinatore Villa Benedetta, Filippo Daidone4- Giovedì 6 dicembre: Il lavoro in equipèSuor Raffaella, Diacono Enrico Sassano

Per motivi organizzativi è necessario avere l’adesione via mail all’indirizzocomunicazione@caritaslivorno oppure telefonicamente allo 0586/884693

Vi aspettiamo,Suor Raffaella ed Enrico

FONDAZIONE CARITAS LIVORNO o.n.l.u.s.; Via delle Cateratte, 15; 57122 Livorno; C.F. 92089340498Tel.0586 884693; Fax 0586 829595; www.caritaslivorno.it; E-mail: [email protected]

V

Quattro incontri per comprendere il sensocristiano dell’Ascolto

Tutti gli appuntamenti dal 24 al 30 Novembre

Festadi Sant’Andrea,una festa di quartiereSABATO 24 NOVEMBRE16.00 Inaugurazione della mostra del pittoreBiagio Chiesi nel teatro parrocchiale (la mo-stra durerà dal 24 al 29 Novembre)

DOMENICA 25 NOVEMBRE15.30 Caccia al tesoro "Si salpa!- Alla ricercadella perla preziosa" (Le squadre dovrannoessere composte da 4 partecipanti)

LUNEDÌ 26 NOVEMBRE17.00 in oratorio, tornei di biliardino e pingpong21.00 nel salone, torneo di briscola e scopa

MARTEDÌ 27 NOVEMBRE17.00 in oratorio, torneo console WII21.00 dibattito incontro su "Il carcere e la so-cietà civile. Pena come prospettiva di rieduca-zione"

MERCOLEDÌ 28 NOVEMBRE16.00 Giochi di strada in Via Sant’Andrea17.00 nel teatro, gara di dolci21.15 nel teatro, gara di Karaoke

GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE16.00 Cineforum sul film "Happy Feet" seguedibattito16.30 in oratorio, grande tombolata21.00 Processione; partenza dalla parrocchiadi Sant’Andrea e fiaccolata per le vie delQuartiere (Via Sant’Andrea, Via del Semina-rio, Via Pellegrini, Via Terrazzini, Piazza deiMille, Via De Larderel, Via Chiellini, , ViaSproni, Via Del Corona, Piazza del Cisterno-ne, Parrocchia di Sant’Andrea)

VENERDÌ 30 NOVEMBRERaduno d’auto d’Epoca.15.00 Ritrovo nella piazzetta del vescovado16.30 sfilata per la cittàFesta di Sant’Andrea18.00 Canto solenne dei Vespri di San’Andrea18.30 Santa Messa solenne e bacio della reli-quia del Santo.20.00 Cena comunitariaFinale Torneo di Pizza, intrattenimento mu-sicale e premiazione dei tornei

PER INFORMAZIONIIscrizioni a giochi musica e altro: GabrieleNuterini (3498341050)Oratorio parrocchiale, Via Sant’Andrea 73 dalLunedì al sabato ore 18-20

TERMINE ISCRIZIONI: DOMENICA 25NOVEMBRE

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI25 novembre 2012 III

a comunità dei Barnabiti siallarga. Il parroco, PadreDamioli insieme alviceparroco, Padre Ezio

Bertini, ha accolto con fraternaospitalità Padre Giuseppe Mottache la Consulta generalizia dellacongregazione ha volutodestinare alla parrocchia SanSebastiano.Padre Motta nasce a PozzoD’Adda, in provincia di Milano il17 marzo del 1930. Si stabilisce,ancora bambino, a pochichilometri a Nord Est,precisamente a Pioltello, doveha modo di fare il chierichetto inuna parrocchia dallo spirito"zaccariano". Pioltello, infatti, èluogo di vacanze estive per iseminaristi della congregazionefondata da Sant’Antonio MariaZaccaria. Il seme è fecondo, manon è ancora tempo perché lapianta veda la luce: Giuseppe èattratto in maniera decisa da unsentimento che è ancora acerboe si palesa solo come desideriodi vicinanza alla Chiesa. Tuttaviadopo le elementari decide difrequentare il seminario minorea Cremona presso la Scuolaapostolica dei Barnabiti. Inseguito ha modo di frequentareil Liceo Classico in quel diFirenze presso l’Istituto LaQuerce, già caro al compiantoPadre Caldiroli. Diviene Prefettodegli studenti e assistente dei

ragazzi. La professione solennesi tiene a Monza seguita daquattro anni di teologia pressola Pontificia UniversitàUrbaniana a Roma.L’ordinazione sacerdotaleavviene nel 1956. Da sacerdotesi stabilisce a Cavareno nei pressidi Trento. Qui segue le vocazionidei ragazzi adolescenti per benotto anni, dopo i quali insegnerànella scuola di San Luigi airagazzi delle scuole medie e delLiceo, dove rimarrà sino al 1978,quando ritornerà ancora aFirenze, nella parrocchiaMadonna della DivinaProvvidenza. Si occuperàsoprattutto di giovani perventidue anni, poi sarà a Perugiapresso la Casa di Ministero finoal 2005. L’ultima tappa prima diapprodare a Livorno lo vedestabilirsi a Bologna nella chiesadi San Paolo, tanto cara a PadreEzio Bertini. Qui sarà moltovicino a colui che ne diverrà poiil parroco. A San Sebastiano Padre Mottaritrova con grande gioia PadreEzio Bertini. Entrambi nati nel1930, entrambi vissuti aPioltello, chierichetti insiemedurante l’adolescenza e poidopo durante gli anni dipreparazione al noviziato, nellostesso anno, il 1956, ordinatisacerdoti. Due fratelli ritrovati.

Franca Santini

L

La congregazione dei ChiericiRegolari di San Paolo, altrimenti

detta dei Barnabiti, fu fondata allavigilia del Concilio di Trento, nel 1532da Sant’ Antonio M. Zaccaria, sacerdotecremonese, insieme con GiacomoMorigia e Bartolomeo Ferrari, patrizimilanesi. Il suo nome deriva dalla casa-madre dell’istituto, presso la chiesa diSan Barnaba di Milano. I Barnabiti,alle loro origini, crearono qualcheproblema in seno alla Chiesa, perchémettevano in crisi, con il loro fervore,l’ordine costituito. Dovettero subire,

ancora vivo il Fondatore,addirittura due processi perappartenenza a gruppiereticali già condannati dallaChiesa, conclusi poi con ilcompleto proscioglimento.La spiritualità "paolina" erabasata su alcuni puntibasilari: la necessità di unaripresa del "fervorecristiano", riscoprendo ilvalore del "Crocifisso",segno di purificazione

grande e di misericordia divina, il"Crocifisso vivo", vale a direl’Eucaristia, dove nella celebrazione sifa presente veramente il sacrificioespiativo di Cristo, e la presenza realenell’ostia consacrata, il Cristo risorto equindi "vivo" da adorare, ringraziare,implorare, anche con l’esposizionepubblica dell’Ostia consacrata, anchenella forma delle processioni e delleQuarantore. I principi fondamentalidella spiritualità dei padri barnabitisono, dunque, la rinuncia al mondocon i suoi beni e i suoi valori, conparticolare attenzione alla rinuncia a séstessi, la vera santità, amando Dio contutto sé stesso e dare al prossimo. Lavita comunitaria è la caratteristica piùpeculiare della regola barnabitica, perla quale ogni cosa è soggetta a continuarevisione comunitaria. Il voto di castitàè vissuto con impegno e nella ricercadella sincera fratellanza tra i confratelli.La povertà è tale che il religioso non hala capacità di possedere, l’ha invece lacongregazione. La sede generalizia risiede a Roma. IlPadre Generale e i suoi quattroassistenti costituisce la Consultageneralizia. Questa prende le decisionipiù importanti in tutti gli ambitidell’apostolato e dell’economia. IlPadre generale e i quattro assistentivengono eletti direttamente ogni seianni dal Capitolo Generale (l’ultimo siè tenuto proprio questa estate).Attualmente ricopre il ruolo di PadreGenerale Giovanni Villa.In Italia la famiglia dei Barnabiti èdivisa in due province: quella del Norde quella del Centro-Sud cui appartienela comunità livornese

g.m.

a storia della chiesa di San Sebastianosi intreccia con quella dei barnabiti a

Livorno e risale agli inizi del 1600. Il1630, in particolare, fu un anno terribileper le maggiori città della nostra penisolae di quelle dell’Europa del tempo. Anche inostri concittadini non furonorisparmiati dalla più grossa ondata dipeste che, per la sua virulenza, fusoprannominata calamitas calamitatum. IBarnabiti, già presenti a Livorno a queltempo, parteciparono con ardoreall’opera di soccorso dei contagiati. Equando, qualche anno dopo, l’acmedell’epidemia era ormai un ricordo, sepur ancora vivo, i livornesi decisero diottemperare al voto fatto nel lontano1479, quando, a causa di un’altraperniciosa pestilenza, elessero SanSebastiano, già protettore degli appestati,compatrono della città, dedicandoglianche una Chiesa, che fu eretta nel giro dipochissimi anni. Il primo barnabita giunse a Livorno allafine del 1500. Padre Giovanni AmbrosioMazenta di Milano, architetto, mentre erapadre proposto nel collegio barnabiticoin San Frediano, a Pisa, fu chiamato apresiedere una compagine di architetti eingegneri per progettare e costruire lanuova città di Livorno. In seguito furonoinviati a Livorno i padri Stefano Pellicanidi Casalmonferrato e Gaudenzio Solari di

Novara il 5 gennaio 1629 che abitaronopresso l’ospedale della Misericordia,officiandone la chiesa di San Francesco. Il1 marzo 1629 si trasferirono quindi inuna casa affittata di via San Giuseppe, epoi ne ottennero una presso la chiesamaggiore del Granduca, con l’impegno difar giungere un altro padre, che poi fupadre Gabriele Spreafigi, molto stimatodai cittadini. l 16 Agosto 1633 la chiesa di SanSebastiano veniva consacratadall’Arcivescovo di Pisa e venne affidata aiBarnabiti in segno di perennericonoscenza per l’opera caritativa svoltanel Lazzaretto a vantaggio spirituale emorale dei livornesi colpiti dal flagellodella peste. Un’altra tappa fondamentale dell’operadei barnabiti a Livorno fu la costituzionedella scuola pubblica a partire dal 1650,costruita a spese degli stessi Barnabiti conapprovazione della popolazione cheviveva nelle vicinanze della chiesa. Lascuola fu l’unica della città, almeno finoall’anno 1810, in cui si insegnasse lalingua italiana, oltre che la Fede in Cristo.Essa fu frequentata da insigni personaggilivornesi: il Guerrazzi, che riconoscevad’aver dai Barnabiti imparato a scrivere initaliano, Giovanni Marradi, RenatoFucini, mons. Pio Alberto del Corona,Francesco Pera, Enrico Mayer, Ernesto

Rossi, Pietro Vigo. Altro insignepersonaggio a frequentare la scuola fuPietro Mascagni che, per riconoscenza aiBarnabiti, nel 1897 promise di musicarel’inno dei Vespri del Santo fondatoredell’Ordine, Sant’ Antonio Maria Zaccaria.Purtroppo i molteplici impegni nonpermisero la realizzazione dell’operamusicale, anche se si racconta cheMascagni musicò la celebre Ave Maria,sulle cui note nacque l’Intermezzo dellaCavalleria Rusticana, proprio in queglianni con l’aiuto dell’organo della chiesa.Dopo la metà del secolo per le scuole deiBarnabiti iniziò un lento ma inesorabiledeclino: nel giugno 1855 il Governo leaveva ordinate a Liceo divise in duesezioni, la ginnasiale e la liceale. Nel 1860poi trasportò altrove il Liceo che divenneil governativo Liceo G. B. Niccolini. Ilginnasio rimase per allora a SanSebastiano diretto dai Padri, che viinsegnarono fino al 1883.Oggi la comunità livornese è costituita datre padri. Dopo la recente dipartita diPadre Giovanni Caldiroli nel maggio 2011e, quasi sei mesi prima, di Padre AngeloFumagalli, al parroco Padre GiovanniBattista Damioli e il viceparroco PadreEzio Bertini, è stato di recente affiancatoPadre Giuseppe Motta, proveniente daFirenze.

Gaetano Mastrorilli

L

La storia dei padri Barnabiti a LIVORNO

CONOSCIAMO Padre Giuseppe Motta

Due“fratelli”ritrovati

La comunità dei Barnabiti

ha accolto in agosto un nuovo confratello,

venuto in aiuto alla parrocchia

di San Sebastiano

La storiadei Padri Barnabiti

CINQUE SECOLI DI STORIA

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI25 novembre 2012IV

VENERDÌ 23 NOVEMBRE10.00 incontro dell’ufficio catechisticoregionale in vescovado16.45 saluto all’incontro dei Coopera-tori Paolini alla parrocchia di S. An-drea ApostoloIn serata, convegno diocesano dei ca-techisti a Chiavari

SABATO 24 NOVEMBRE11.00 S. Messa per i combattenti e re-duci di guerra alla chiesa di San Ferdi-nando18.00 S. Messa e cresime alla chiesadei Sette Santi

DOMENICA 25 NOVEMBRE9.30 S. Messa per il termine dei lavoridi ristrutturazione alla chiesa S. MariaAssunta a Torretta12.00 S. Messa e cresime alla chiesa diN.S. del Rosario

LUNEDÌ 26 NOVEMBRE8.30 assemblea della CET a Quercia-nella

MARTEDÌ 27 NOVEMBRENella mattina, udienze clero in vesco-vado16.00 nell’ambito della visita pastora-le al terzo vicariato, visita agli amma-lati della parrocchia di San’Agostino

MERCOLEDÌ 28 NOVEMBRE 9.30 in vescovado, consiglio presbiita-rale16.00 S.Messa Centro volontari di soc-corso all’ospedale

GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE9.30 incontro con il clero giovane, invescovado18.00 in vescovado, incontro con icoordinatori delle commissioni delProgetto Culturale

VENERDÌ 30 NOVEMBRENella mattina, udienze laici in vesco-vado

SABATO 1 DICEMBRE10.00 giuramento all’Accademia nava-le di Livorno16.30 presentazione del libro sull’Ar-confraternita della Purificazione e aseguire insediamento del gruppo deicatecumeni18.00 inaugurazione della chiesa dellaPurificazione dopo i lavori di ristrut-turazione (Via della Madonna)

DOMENICA 2 DICEMBRE12.00 S. Messa con la comunità dei la-tino americani alla chiesa di SS. Pietroe Paolo16.00 in vescovado, incontro con ilgruppo dei catecumeni adulti

Agenda del VESCOVO

Ufficio di PASTORALE FAMILIARE Al via gli incontri per i separati,divorziati e risposati

a Diocesi offre la possibilità di percorrere un cammino di rifles-sione, preghiera e silenzio attraverso i ritiri spirituali guidati da

don Ivano Costa.I ritiri si svolgono dalle 9 alle 13 presso l’Istituto Santa Caterina inviale Italia 181 (possibilità di parcheggio interno) secondo questocalendario: sabato 1 dicembre 2012; sabato 12 gennaio 2013, saba-to 9 febbraio; sabato 9 marzo; sabato 13 aprile; sabato 11 maggio.Il ritrovo per i ritiri è alle 8.30 in modo da poter cominciare con lamassima puntualità, il ritiro avviene nel silenzio e termina con laMessa. È bene portare la Bibbia ed eventuale materiale per appun-ti.Per informazioni: Carla Lepori 0586802415 ore pasti; Flora Ciulli3393551889; Marilena Sironi 3457875858; Maria Zalum3381750480.

L BREVI DALLA DIOCESICooperatori PaoliniVENERDÌ 23 NOVEMBRE ALLE 16.45Nel salone della parrocchia di S. Andrea Apostolo, presen-tazione del Decreto conciliare “Inter Mirifica sugli strumentidella comunicazione sociale”

Ce.Do.MEILUNEDÌ 26 NOVEMBRE ORE 17.30Incontro di preghiera nella chiesa della Sacra Famiglia, inoccasione dell’ apertura dell’anno ecumenico

RITIRI SPIRITUALI

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Sibelius W. - Il fanciullo di Dio- Ed. San Paolo,pp.200, euro 15,00

Walter Sibelius, saggista e narratore ci presen-ta sotto forma di romanzo una delle storiepiù avvincenti del Medioevo : la "crociata deifanciulli".Francia, 1212, un giovane sacerdote di nomeRolando, viene invitato dal vescovo diOrléans ad indagare e verificare i rischi diun’eresia presso l’accampamento dove si so-no radunati migliaia di bambini che hannoascoltato la chiamata di Stefano, il fanciullodi Dio. Rolando, conquistato dal carisma delfanciullo di Dio, da spia e inquisitore ne di-viene il confessore, confidente, consigliere edamico. Il fanciullo ha avuto dal Signore unsingolare incarico: raccogliere una crociatacomposta da soli bambini, e recarsi con essipresso il Santo Sepolcro per convertire i se-guaci dell’Islam con la predicazione e l’esem-pio. Il fanciullo di Dio riuscirà nell’impresadi portare con sé in terra Santa mille bambinisulle navi, ma dovrà subire crudeli inganni eprove atroci che metteranno in dubbio la suascelta. La mano della Provvidenza tracceràperò un itinerario che sarà prima di tutto unaconversione verso la vera fede.

"Quello che intraprenderai, ti riuscirà sultuo cammino risplenderà la luce." (Giobbe22:28)

e sei una persona separata, divor-ziata o risposata... se desideri fareuna esperienza di ascolto, di si-lenzio e di condivisione, per ri-

scoprire l’amore di Dio...se vuoi incontrarepersone che ti possono capire o amici chehanno provato la tua stessa situazione...questi incontri sono per TE!»È questo l’invito rivolto dall’ufficio di Pasto-rale Familiare, con i volantini diffusi neigiorni scorsi (e disponibile anche sul sitodella diocesi) che presentano i «Percorsi di

Luce».Si tratta di una serie di incontri spirituali perseparati, divorziati e risposati che si terran-no in via Fagioli 1 a partire dal prossimo 26novembre.In un clima familiare di accoglienza e dispo-nibilità all’ascolto, dalle 21.00 alle 22.45,l’incontro si scandirà secondo tre momenti:la Lettura della Parola (momento dell’ascol-to del messaggio della parola di Dio, seguitoda una riflessione del sacerdote); la Medita-zione e silenzio (guidati ad un breve mo-mento di silenzio per accogliere quantoascoltato, cercando una nuova luce e gioiainteriore) e la Condivisione (raccontarci edesprimerci liberamente insieme agli altri o

con colloqui personali col sacerdote, in unclima di serenità, apertura ed attenzione).L’Ufficio per la pastorale familiare in questainiziativa avrà la collaborazione di don Iva-no Costa,di Padre Gabriele Bezzi e di mons.Paolo Razzauti.

GLI INCONTRI SEGUIRANNO QUESTOCALENDARIO:Lunedì 26 Novembre 2012 Lunedì 17 Dicembre 2012 Lunedì 21 Gennaio 2013 Lunedì 18 Febbraio 2013 Lunedì 18 Marzo 2013Lunedì 22 Aprile 2013Lunedì 20 Maggio 2013

Gli incontri sul Concilio Vaticano II

11 ottobre 1962 il papa Giovanni XXIII apriva il ConcilioEcumenico Vaticano II, iniziando così un cammino di

non ritorno per il rinnovamento della Chiesa.50 anni dopo sentiamo la necessità di ricordare quell’eventoma, soprattutto, sentiamo il bisogno di farci ancora aiutaredal Concilio orientarci per il cammino futuro.Giovanni Paolo II scrisse, nella “Novo Millennio ineunte”:sento più che mai il dovere di additare il Concilio, come lagrande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX:in esso ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cam-mino del secolo che si apre.” Vengono così organizzati alcuni incontri con testimoni estudiosi del Concilio per ricordare quell’evento e per risco-prire quella “bussola che ci orienta nel cammino per il futu-ro”

MARTEDÌ 27 NOVEMBRE ORE 17.30 E ORE 21.15Presso la Chiesa Parrocchiale di Castiglioncello Che cos’è un Concilio, che cosa è stato il Concilio Ecumeni-co Vaticano II… io c’ero.Relatore: don Ordesio Bellini, storico della Chiesa e parrocodella Parrocchia dei Sette Santi in Livorno

GIOVEDÌ 13 DICEMBRE ORE 17.30 E ORE 21.15Presso la Chiesa Parrocchiale di Santa CroceRinnovamento e Tradizione nel Concilio ecumenico Vatica-no IIMons Agostino Marchetto, Arcivescovo ex segretario delPontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e itineranti

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Il calendario dei «percorsi di luce»

Diocesiinforma

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI25 novembre 2012 V

n questa seconda parte deldocumento propongo allariflessione e al dibattito delClero, dei Religiosi, dei

Consigli Pastorali, dei genitori,degli operatori pastorali e di tutto ilPopolo di Dio, una proposta peruna rinnovata IniziazioneCristiana delle nuove generazioneaffinché tutta la Chiesa di Livornos’interroghi su come può oggigenerare giovani cristiani, sulcome oggi può annunciare eproporre ai ragazzi e ai giovani lafede cristiana.

A. IDEE CARDINE:

1. Ripensare l’IniziazioneCristiana alla luce dellaquestione educativaÈ necessario inquadrare ilripensamento in atto nellaChiesa Italiana sull’IniziazioneCristiana nel più ampiodibattito attualmente in attonella Chiesa e nella società,sulla emergenza educativa. LaCEI ha pubblicato undocumento molto importanteche farà da pietra miliare perquesto decennio e pertanto èimprescindibile avviare da essola riflessione sull’IC.Gli Orientamenti pastorali CEIper il decennio 2010-2020"EDUCARE ALLA VITA BUONADEL VANGELO "delineano unasvolta profonda nella pastoraleitaliana: l’educazione al centrodell’azione di ogni ChiesaLocale. Ciò significa il primatodi Dio, grande educatore delsuo popolo e la necessità disaper educare attraversoesperienze dove s’incontra ilSignore e non solo attraversooccasioni dove si viene a saperequalcosa su di Lui. È primarial’azione educativa del ragazzo edel giovane.

2. C’è un cambio pastoralemolto importante: si rimanenell’alveo di un’educazionecentrata sull’esperienza ma sisottolinea a differenza deglianni ’70 dove permanevaancora diffusa a livellopopolare, l’evidenza dellapresenza di Dio, l’esigenza diun primo annuncio del Vangelocapace di condurre allaconoscenza di Gesù Cristo ealla fede in Lui, ciò potràaccadere se il primo annunciocondurrà la persona ad unaesperienza personale con ilSignore ed ad un affidamentopieno a Gesù.S.Agostino afferma: Molti sonogli ascoltatori, ma non tuttipersuasi di ciò che si dice; siconvincono solo quelli a cui Dioparla nell’intimo. Ma egli parlanell’intimo a coloro che gli fannoposto; e fanno posto a Dio quelliche non ne lasciano al diavolo. Oggi come ieri,l’evangelizzazione avviene soloquando la persona cerca e faesperienza della presenzaamorevole di Cristo.

Gli Orientamenti Pastorali sipongono una domanda: comeaccade che un uomo diventacristiano?La risposta è univoca: seincontra Cristo! La conversione

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è frutto di un evento personalebello e sconvolgente:l’esperienza di Dio. È semprestato e sarà sempre così. LaParrocchia pertanto se vuolevivere l’evangelizzazione deveessere luogo di incontro conGesù di Nazareth e perchéquesto accada ancora oggi deveavere il coraggio di ripensarsimolto. Quasi rifondarsi apartire dal primatodell’annuncio del Vangelo.Non è sufficiente per laparrocchia parlare di Gesù ofare riti cristiani, deve farincontrare Cristo . "Vogliamovedere Gesù!" è il desiderio diieri e di oggi. E i cristiani dioggi, come i discepoli di Gesùieri, debbono saper condurre aGesù. Conoscere e proporre ipercorsi della preghiera, dellacarità e dell’intelligenzaattraverso i quali l’uomo puòieri come oggi, incontrare e fareesperienza di Dio.

3. Questa svolta pastoralerichiede educatori capaci dirispondere alla domanda:"Maestro dove dimori? conl’affermazione dell’apostoloFilippo: "Vieni e vedi" Necessità di operatori pastoralitestimoni di ciò che hanno"visto e udito" con fra l’altro,una buona capacità progettualeperché l’educazione richiede unpensato processo educativo. "La catechesi dell’IC, che si stapreparando, deve avere due lati,come una siepe di confine: unorivolto verso il mistero, e unoverso la cultura vissuta dallepersone che la frequentano."Decisiva è anche l’opzione chel’itinerario fa della naturaesperienzialedell’apprendimento.

L’esperienza non può esseresoltanto evocata (raccontata,letta, narrata) ma costruitainsieme". Oggi è necessaria unapastorale a partiredall’esperienza dell’amore diDio dato che "non possiamopiù supporre la fede, dobbiamoproporla" .

Affermava il cardinal Danneels,diversi anni orsono con estremalucidità e, oggi diremo, conspirito profetico: Una voltal’esistenza di Dio faceva parte delleevidenze comuni: si poteva,dunque, partire da questo sensoreligioso per annunciare GesùCristo. Oggi la situazione non èpiù la stessa e la proclamazionedella fede deve prendere altricammini. E il cardinal Martiniconfermava: Non si è maiverificato un ateismo di mentalitàe di strutture, mentre oggicostituisce l’atmosfera cherespiriamo.Questo è il clima che respiranole nuove generazioni. Sta difatto che per i giovani d’oggi èpiù difficile credere; ecconealcune ragioni: essi vivono inun tempo di accentuatopluralismo. Le istituzioni, ivalori e le stesse religioni, tuttosi è livellato agli occhi dellagente e, in particolare, deigiovani. Non solo, sovente leistituzioni civili e la Chiesavivono in regime di apertaconcorrenza.

I giovani vivono in una societàin continua evoluzione dove leistituzioni e i valori non sonopienamente credibili e stabilianzi si afferma che il bene e ilmale non esistono, tutto èrelativo, tutto è frutto di civiliconvenzioni. Ciò che possono

sentire attendibile e valido oggi,domani non lo sarà più.Avvertono, come vera, solo laloro esperienza personale e,pertanto, questo è il tempo incui la Chiesa come giàl’apostolo Filippo, deve poterdire: "Vieni e vedi" .Questo è il tempo della viadella bellezza, della mistica, dell’esperienza di Dio. Il temponon di parlare della bellezza,ma di indicarne la via affinchéciascuno, se vuole, la veda, lagusti, l’assapori e l’ami. Questacultura, povera di speranza, è, altempo stesso, desiderosa disperanza, ma occorre renderevisibile il Mistero della nostrasalvezza e il grande sì della fede,rendere visibile il sì all’amoreumano e alla vita, e la gioiacristiana; accogliere, inoltre, iveri valori della culturacontemporanea, nontrascurando le suecontraddizioni.È necessario unaevangelizzazione e, quindi, unainiziazione cristiana, non"compiacente", bensì unannuncio integrale della fedecompiuto, però, secondocategorie culturali e teologichecontemporanee. Dobbiamodire la speranza cristiana dentrole attese dell’uomo. Più chesottolineare le distanze occorreaffermare la differenza cristiana,la sua originalità.Il cuore della speranza cristianaè la vita eterna. È la dimensioneescatologica della fede. Oggiviviamo nell’eclissi dell’escaton. Ma è proprio l’escaton ad esserecapace di generare un rinnovatopensiero antropologico. C’è unintreccio inscindibile frasperanza cristiana e questioneantropologica attuale.

Come annunciareCristo risorto

LA LETTERA PASTORALE/3...... ...

In questo numero,iniziamo a leggere la seconda parte della lettera pastoraledel Vescovo per l’Annodella Fede

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI25 novembre 2012VI

Ecco la nuova parrocchiadella Beata Madre Teresa di Calcutta

AssociazioneCooperatori Paolini

di Livorno, incollaborazione conl’Associazione MaestriCattolici e con il CentroItaliano Femminile, haindetto una giornata distudio, che si è tenutapresso la chiesa dei SantiPietro e Paolo, sul tema“L’evento ConcilioVaticano II, dialogo trauno storico e ungiornalista”.L’incontro è statocoordinato dallaCollaboratrice PaolinaMonica Cuzzocrea, cheha svolto anche il ruolodi giornalista in quantouno dei relatori, AngeloMontonati, non hapotuto essere presenteall’incontro. Lo storicoche ha spiegato l’eventoconciliare è stato il dottorMarco Roncalli, notosaggista e autore di unaimportante biografia suGiovanni Paolo I,nonché nipote di PapaRoncalli. L’incontro èstato aperto dalladottoressa LetiziaGaudenzi del CIFregionale che haricordato la sua presenzaa Roma all’apertura delConcilio e hasottolineato chel’obiettivo della serata eraquello della lettura delConcilio in una chiaveche lo rendesse allaportata di tutti. Il Vaticano II -ha detto ilrelatore - è stato unConcilio diverso daquelli precedenti chetendevano a stabiliredelle norme: è stato unConcilio “pastorale” conlo scopo di avvicinare laChiesa al mondomoderno, affrontandotemi come quello dellapovertà, della giustizia,della pace, dell’unità dei

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cristiani edell’ecumenismo. Haagito nella continuitàdella Chiesa aprendosiperò al nuovo. C’è statosoprattutto un“mutamento di stile” conl’apprezzamento delmondo contemporaneonella ricerca di unacomune unità di intenti,inoltre ha datoimportanza alla“collegialità dei Vescovi”nella conduzione dellaChiesa.

Roncalli aveva già inmente di fare il Concilioprima di diventare Papa?Aveva avuto delleesperienze precedenti nelfare i Sinodi di Bergamoe di Venezia, era stato permolti anni in Turchia,terra di molti Concili –ha spiegato il relatore -aveva scritto svariativolumi sulla figura di sanCarlo Borromeo, ungrande personaggiocapace di risolvere iproblemi. Unsuggerimento gli eravenuto anche dalCardinale Ruffini sul“mettere in ordine laChiesa”, ma non eraquesto lo scopo di PapaRoncalli. Penso che la suadecisione sia statadovuta, come ha detto ilsuo segretario MonsignorCapovilla, “ad unaispirazione divina”.Tardini l’ha definì “unaidea luminosa”. Fu un“atto di tradizionevivente”, detto con un

linguaggio nuovo, fattocon la volontà di un“aggiornamento” cherendesse la Chiesaprotagonista e credibile.

La preparazioneLa preparazione delConcilio durò ben 44mesi e il Papa la seguìdirettamente. Era statoproposto il metodo deiquestionari, il Papa lobocciò perché non c’eranessuna possibilità difare osservazioni, mentreriteneva importante,valorizzandolo, il ruolodell’Episcopato. Ilbisogno di una forte regiasi attuò con laCommissione Centrale, icui componenti (i PadriConciliari)rappresentavano laChiesa nella sua totalità eavevano la possibilità diconfrontarsi in pienalibertà. La giornatadell’apertura è rimastanella memoria, la sera,con il discorso del Papadi portare un bacio aibambini è stato ladimostrazione di unatteggiamento diapertura e di simpatiaverso il mondo, di unaChiesa di tutti, di unaChiesa schierata con ipoveri. Interessanti sono idiari dei Padri Conciliari:in particolare quelli diMonsignor Capovilla,che definisce il Concilio“aperto e coraggioso” enon come “congresso oavvento giuridico”. Unsacerdote, direttore

dell’Eco di Bergamo,precisò nei suoi scritti chetra i Padri era avvenuto“un ecumenico scambiodi vedute”.

Umiltà e non “buonismo”Sia Giovanni XXIII cheGiovanni Paolo Ioperarono unaconversione della mentee del cuore con laconoscenza dei proprilimiti – ha illustratoRoncalli - si aprirono aldibattito sulla libertàreligiosa ed ebbero lapercezione di una societàin cambiamento. La loroumiltà, che non è daconfondersi con lostereotipo del“buonismo” tanto invoga, è quella però che saprendere delle decisioniimportanti.

La presenza dei Vescovi di tutto il mondoDal Concilio emerge ilruolo collettivo deivescovi: non ci furonofigure di italiani chebrillarono in campoecumenico, maMonsignor AgostinoBeha tracciò una lineaesemplare che saràproseguita dal Vescovo diLivorno MonsignorEmilio Guano. Perquanto riguarda gliortodossi, essi siaspettavano unacondanna plateale delcomunismo, PapaGiovanni XXIII seppeinvece mettere in attouna serie di incontri con

le autorità politiche russeche, nel tempo,portarono a significativirisultati positivi.

Cosa cambiò per i credenti?Il Concilio – ha spiegatoil giornalista – mise inatto la riforma liturgicache non è stata uncambiamento puramenteestetico. Il Concilio hamesso la Bibbia in manoai cattolici e havalorizzato le figure deldiacono, del lettore edell’accolito. Presenta poiil cristiano come unamico delle altrereligioni. Il rapporto congli ebrei si fa piùpregnante, su questadirettrice il vescovoAblondi sarà poi ilcreatore della giornataebraico-cristiana.

La conclusione del VescovoAl termine dellaconferenza è intervenutomonsignor Giusti dandouna valutazione sulConcilio. Immaginatevi -ha detto il vescovoSimone- se il Concilionon ci fosse stato! Ilproblema è quello delcome sia stato recepito.Per quanto ci riguarda ilPapa ha detto che è statorecepito “con grandeequilibrio, come sidoveva fare”. Lasecolarizzazione -è statodetto- è stata unotsunami che ha spazzatovia tutta la culturaprecedente. I processiveloci del cambiamentohanno spazzato viaanche il comunismo. Mala Chiesa c’è, è rimasta, èsempre presente.Ringraziamo allora loSpirito Santo che ci hadato la forza delcambiamento. Non c’èmai stato un periodonella storia della Chiesacosì bello come l’attuale.Abbiamo avuto gli ultimitre Papi uno più Santodell’altro! E nonabbiamo mai avuto tanteattività catechistiche eformative come leabbiamo oggi.Ringraziamo il Signoreper il tempo in cuiviviamo.Gianni Giovangiacomo

Con la guidadello Spirito la forzadel cambiamento

ella notte di Natale del 1998, donLuciano Musi, parroco della

Chiesa di S. Giovanni Bosco inCoteto, durante l’omelia feceosservare ai presenti che mentre lorosi trovavano al caldo a celebrare lanascita di Gesù, fuori c’erano moltepersone al freddo, senza riparo,malate e soprattutto sole, senza chenessuno condividesse con loro lagioia di quella notte che cambiò lastoria dell’umanità. La reazione aquelle parole fu immediata e così giàper l’ultimo dell’anno un gruppo dipersone si era attivato per dar luogoalla “Ronda della carità” cheininterrottamente, organizzandosi poiin modo organico e funzionale, riescead offrire pasti caldi durante la notte,agli “ultimi” della nostra città. Questaronda infatti, alla quale si dedicanoattualmente 500 persone,ultimamente poi con l’aiuto di alcunifedeli della parrocchia del Rosario,ogni notte esce con un pulmino eoffre passando da Piazza DamianoChiesa, dalla piazza della Stazione,Piazza del Luogo Pio, Quattro Mori,Via Grande e Piazza Grande a dare unpo’ di sostentamento e calore a coloroche vivono esclusi o ai margini dellasocietà.A partire da questa esperienza, il SerraClub di Livorno è andato alla scuoladi don Musi per ritrovare il vero sensodella fede e vocazione attraverso ivolti di coloro che hanno meno dinoi.Don Luciano ha cercato di spiegarecome il “farsi prossimo” sia il puntocentrale della carità perché fasplendere il volto dell’uomo la cuidignità è stata calpestata. Purtroppoin Italia, specie negli ultimi anni con iflussi migratori abbiamo assistito aduna recrudescenza del razzismo siaverso gli immigrati in generale, siaverso i barboni e i derelitti che siesprime con una violenza verbale cheli definisce “meno uomini, menoumani di noi”. Queste espressionivengono usate anche da una certaclasse politica che pensa di risolvere ilproblema emanando «Pacchetti disicurezza».Nella Parabola del Samaritano invece,Gesù insegna non a conoscere ilprossimo, bensì a diventare noi stessiprossimo. Infatti il samaritano è ilprossimo dello sventurato ferito dadei briganti che nessuno soccorreva:dal sacerdote al levita. Quando lovede non esita, sente la responsabilitàe si rende disponibile e diventaprossimo non perché è un filantropo,ma perché prova la «compassione»che in ebraico sta ad indicare lospezzarsi delle viscere, e può pertantosanare il proprio dolore se cura leferite altrui. Gesù ci fa capire che ilprossimo non esiste di già, ma siamonoi che diventiamo «prossimi»quando decidiamo di compiere ilprimo passo verso gli altri, e questo èpossibile se ci guardiamo dentro. Cosìfacendo non avremo più paura di farela carità perché non avremo più pauradell’altro, avremo modo di sostare ecome il samaritano conoscere chisoffre. La fretta è la nostra grandenemica, non ci fa riflettere, spessoallungando qualche spicciolopensiamo di avere fatto la carità chein questo caso è cieca.Alla luce del Vangelo, abbiamo ilcompito-dovere di diventare dono pergli altri, per arrivare agli ultimi eridare dignità a coloro che pur nonavendo un volto, sono invece riflessodella luce divina che Dio ha dato aciascuna delle sue creature.

Mo.C.

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Don Musi al Serra Club ■ IL VESCOVO ha presieduto l'ingresso del nuovo parroco, don Jean Michel

opo padre MarioGiovacchini, subentratoa padre Fabrizio Civilinella guida della

parrocchia della SantissimaTrinità in Borgo Cappuccini el’ingresso di don CristianLeonardelli, nella chiesa di SanGiovanni Gualberto a ValleBenedetta al posto di don RenzoVignocchi, don Jean MichaelMoukouba Bamana è statoufficialmente accompagnato dalVescovo alla guida della nascenteparrocchia dedicata alla BeataMadre Teresa di Calcutta, nelnuovo rione “BorgoMagrignano” nel quartiere diSalviano. Centinaia i nuoviparrocchiani presenti che,accompagnati dal corodell’Associazione Sarda, hannopartecipato alla cerimoniad’insediamento. Don JeanMichel sacerdote congolese, inItalia da oltre vent’anni, è giuntoa Salviano dopo essere statonelle parrocchie di S. Luca a

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Stagno e SS. Pietro e Paolo.“Gesù nato in una grotta o inuna stalla, rinasce qui con noiquesta sera in questo capannoneche fu la sede di un magazzinodi ortofrutta”: così ha esorditomonsignor Giusti, nel presentarela nuova sede parrocchiale diSalviano 2 - quella che oggi èuna dignitosa sede dellatemporanea chiesa della BeataMadre Teresa e che per il futuroprossimo permetterà losvolgimento delle celebrazionieucaristiche e di tutte le attivitàparrocchiali, infatti era sino aqualche mese addietro unmagazzino di frutta e verdura edil vescovo ha avuto parole diringraziamento per gli exproprietari, che hanno accettatola trasformazione d’uso, dandola possibilità ai tantissimiabitanti del nuovo popolatorione di avere una propriaparrocchia nata anche grazieall’aiuto di tanti volenterosi.Prendendo spunto dalla liturgiadella Domenica, dove si parlavadella carità cristiana finalizzataalla cura dei bisognosi,monsignor Giusti ha cosìproseguito “il donarsi a Dio vedesempre un ritorno positivo nellanostra vita, sotto forma di varisegnali basta saperli individuare.

Se doni al Signore non ci rimettimai, non si può essere avari connostro Signore”. L’esempio conla società contemporanea e lacrisi che attanaglia non soloLivorno ma l’intero mondooccidentale è statoconsequenziale “a causa delfallimento della grande finanzae quindi dei ricchi, si è creatauna crisi mondiale che ha peròha colpito i più deboli ed i piùpoveri. La grande finanza intentaad arraffare sempre più, proprio

come gli scribi di cui parla ilVangelo di oggi, non è senz’altroin sintonia con Dio. Senza Dionon c’è amore!”Un pensiero su Madre Teresa,che del donarsi ne aveva fatto ilsuo stile di vita sino al suoultimo respiro, dimostrandocome l’amore porti al Signore, èstato ricordato da don JeanMichel che nei ringraziamentifinali ha letto una toccantepreghiera della suora di Calcutta.

Roberto Olivato

«Farsi prossimicome la Rondadella Carità»

I CooperatoriPaolini hannopromosso un

incontro sulConcilio. Sono

interventi MarcoRoncalli e Angelo

Montonati

La prima sedein un ex capannonedell’ortofrutta nelBorgo di Magrignano

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI25 novembre 2012 VII

Viaggionel mondo dellacomunicazioneUn corso per saperne di più sui Media: l’UCSI (Unione dei giornalisti cattolici)organizza una serie di incontri tra Livornoe Pisa a partire dal prossimo mesedi dicembre aperti a tutti e gratuiti

ercoledì 5dicembre,nelle stanzedella

parrocchia deiCappuccini a Livorno,comincia il nuovocorso di base percomunicatoriorganizzato dall’UcsiToscana. Un impegnoche, grazie allapreziosacollaborazione degliUffici diocesani per leComunicazioni Sociali,prosguiremo a Pisa nelmese di febbraio e chepoi contiamo diconcludere a Firenze,in primavera.Èun’esperienza che lanostra associazione hagià fatto altre volte, èun piccolo masignificativo contributoche intendiamo darealle nostre comunitàlocali, grazie ancheall’interventovolontario di molti deisoci più preparati. Achi è destinato il corso?Soprattutto a queigiovani che si"affacciano" a questomestiere e comincianoa scrivere qualcosa suigiornali (anche quelliparrocchiali) o sicimentano con icontenuti di un sitointernet. Ma certo nonsoltanto a loro! Nonc’è nessun limiteanagrafico, non ci sonorequisiti "minimi" dinessun genere perparteciparvi. Si puòessere presenti anchesolo per capire un po’di più del mondo dellacomunicazione. Aquesto propositoproprio ieri l’Ucsi haribadito a tutte leaggregazioni laicalitoscane (riunite aLivorno perl’assemblea annuale) lapropria disponibilità acollaborare con loroper iniziativecongiunte e per farcrescere così la culturadella comunicazione.Le iscrizioni a questocorso di base 2012-2013 (libere e gratuite)sono aperte, bastainviare i propri datialla nostra email:[email protected].

LE DATE DEL CORSOA LIVORNO: mercoledì5 e lunedì 10 dicembre,nei locali dellaparrocchia deiCappuccini (piazzaGavi-BorgoCappuccini), sempredalle 19 alle 21 (c’è lapossibilità diparcheggio interno).Altri dueappuntamenti agennaio, lunedì 14 elunedì 21. (A questoproposito ringraziamoil parroco e i suoicollaboratori perl’aiuto che ci stannodando.

A PISA il corsocomincerà a febbraio, esarà ancora in quattromomenti. Abbiamo

Mpensato ad unaintegrazione tra gliincontri nelle due città(Livorno e Pisa),proprio per far sì cheognuno possapartecipare anche atutte le otto serate(anzi, questo èauspicabile!).

I TEMI DEGLI INCONTRIMercoledì 5 dicembre,alle 19: Come si

comunica all’esterno;Costruzione, efficaciaed etica delcomunicato stampa.Con Andrea Bernardini(Vita Nova/ToscanaOggi) e Graziella Teta(relazioni esterneGruppo Piaggio).Lunedì 10 dicembre: Il"codice" della tv equello di internet, lacomunicazionemultimediale dei

nostri giorniLunedì 14 gennaio:Scrivere sul giornale, leregole per un buonarticoloLunedì 21 gennaio:Dare priorità allenotizie: il menabò, lascaletta, il palinsesto. Ela verifica delle fonti.

A Pisa svilupperemoanche una riflessionesull’etica della

comunicazione aapprofondiremo, tra lealtre, la questione dei"social network" equella delle web-radio.

LO SVOLGIMENTOdalle 19 alle 19.10: ilcompito a casa dellavolta precedente: idubbi, le difficoltàdalle 19.10 alle 19.50:lezione "interattiva"dei relatoridalle 19.50 alle 20.30:laboratorio:esercitazioni singole edi gruppodalle 20.30 alle 21:verifica dei risultati

COSA PORTAREAlmeno un blocco pergli appunti e, sepossibile, anche uncomputer o un tablet.Ad ogni incontro saràconsegnato delmaterialemultimediale per illavoro a casa.

PER ISCRIVERSIbasta una email [email protected] anche i dati e icontatti (telefono,email). L’iscrizione èlibera e gratuita, non cisono requisiti di età odi altro genere. Èchiesto solo l’impegno,nei limiti del possibile,a frequentare l’interociclo di quattroincontri.

ALLA FINE...sarà consegnato unsimbolico attestato dipartecipazione e ipartecipanti sarannoinvitati all’iniziativache Ucsi Toscana e UcsiLazio organizzerannoad aprile a Barbiana. Inquell’occasione,ripensando agliinsegnamenti di donMilani, la riflessionesarà incentrata sulgiornalismo di oggi, esulla necessità, per igiornalisti e icomunicatori, diprepararsi bene edessere consapevolidell’enorme impattoche hanno le loronotizie, nel bene e nelmale.

Un incontroper capire le necessitàe i cambiamenti

Lavoro, salute,sicurezza

l presidente della Commissione Lavorodelle Acli provinciali, Carmelo Triglia,

in collaborazione con il Circolo Arci delCantiere Navale ha organizzato unincontro, che si è tenuto presso l’ArenaAstra di Piazza Luigi Orlando, sul tema“Lavoro sostenibile tra salute esicurezza”. Nel presentare l’argomentoTriglia ha ribadito la necessità di mettereil lavoro al primo posto uscendo da unaspirale negativa fatta da aziende che noninvestono, istituzioni con noncontrollano e da politiche che non sonoin grado di proporre soluzioni. Ha presopoi la parola il Vicepresidente delle Acli,Anacleto Banchetti, che ha detto chel’attenzione al lavoro dovrà essere iltema predominante del futuro. Bisogna

dare garanzie ailavoratori anchenella nostrarealtà livornese,perciò ènecessarioinvestire sullasicurezza ondeevitare queirischi che sisono verificatiall’Ilva diTaranto. Bisognadare dellesperanze e spetta

alla politica impegnarsi perché ilavoratori abbiano un avvenire certo.Maurizio Pracchia, segretario del Circolodel Cantiere, ha sottolineato che illavoro, la salute, l’ambiente, devonotrovare un comune denominatore che liunisca in modo virtuoso, mentre allapolitica è richiesto un cambio di rotta.La dottoressa Oriana Rossi dell’AslMedicina del lavoro ha messo in rilievocome la crisi economica abbiadeterminato una minore attenzionesugli aspetti della sicurezza, infatti ilavoratori hanno, prima di tutto, la“necessità di sopravvivere”, per questomotivo i problemi della sicurezzavengono messi in secondo piano. Inoltrela competitività ricade sui lavoratori cheinvecchiano sempre di più e sono perciòsoggetti a rischi sempre maggiori,specialmente per coloro che sono addettialla movimentazione dei carichi. E gliinfortuni? Sono in diminuzione, ma ilfenomeno si spiega perché diminuendola forza lavoro, diminuiscono di paripasso anche gli incidenti. Riguardo poiai tumori professionali bisogna sempreusare misure precauzionali per evitareche i danni alla salute siano irreversibili.Il professor Massimo Ampola, sociologo,docente di Tecnica della ricerca socialeall’Università di Pisa, ha ricordato che inquesta fase di transizione “dobbiamoscordarci di come abbiamo inteso illavoro fino ad oggi”. Il lavoro è diventato“mobile” e non è più risolvibile nelleforme tradizionali. Lo “scambiofinanziario” che guida l’economia non èpiù basato sui lavoratori, non habisogno degli uomini. Bisogna perciòorganizzarsi in maniera adeguata,trovare forme di autonomia chepermettano di costruire relazioni direciprocità e creare istituzioni dibilanciamento. Federico Mirabelli,responsabile del lavoro del PD, si èsoffermato sul rischio idrico nella Val diCecina e sul rapporto, molto precario,tra ambiente e lavoro. In quellaoccasione i comitati dei cittadini sonostati molto efficienti, e comunque èsempre opportuno, in materia diambiente e lavoro, cercare soluzionicondivise attraverso obiettivi concretiperché la conflittualità non porta mai adei risultati. All’incontro è stato anchepresente il Segretario Provinciale dellaCISL, Pardini.

Gianni Giovangiacomo

I

Unione dei giornalisti cattolici news

VERSO UN PERCORSODI FORMAZIONE CONTINUA

Arciconfraternita dellaPurificazione, ha organizzato nel

pomeriggio di sabato 1 Dicembrealle16.30 una conferenza del dott.Zucchi e presentazione del libro sullastoria dell’Arciconfraternita.A seguire, alle 18.00 ci sarà labenedizione e S. Messa con il Vescovomons. Simone Giusti

’L

ARCICONFRATERNITAdella Purificazione

«Bisogna dare dellesperanze e spettaalla politicaimpegnarsiperché ilavoratoriabbiano unavvenire certo»

opo l’ultimo incontro tenutosi presso l’Abbazia di S. Galgano, aChiusdino (SI), lo scorso 20 ottobre, che ha visto il confronto dei

comitati dell’Ucsi Toscana e del Lazio confrontarsi sul tema delladisinformazione religiosa, il comitato toscano si è ritrovato mercoledì7 novembre presso la sede fiorentina della Fondazione "La Pira".Dopo un breve ricordo di Giorgio La Pira (il 5 novembre ricorreva iltrentacinquesimo anniversario della morte) e del suo impegno socialee politico, nel corso della riunione sono stati affrontati altri temiriguardanti i problemi dell’informazione religiosa in Toscana, in vistadel prossimo incontro a Barbiana (FI). "Guardo con interesse a questeforme di collaborazione tra diverse associazioni regionali dell’Ucsi -spiega Antonello Riccelli, presidente Ucsi Toscana - e possono essereun mezzo per fare ancora di più e per avvicinarci ai territori. Non acaso, con l’Ucsi Lazio, stiamo già lavorando all’appuntamento diBarbiana, sulle orme di don Milani. Presto fisseremo la data, faremoun cammino di riflessione sulla necessità che il giornalista si metta inascolto, ritrovi l’umiltà, compia un percorso di formazione continua.E che interpreti bene il suo ruolo "al servizio" degli altri. Anche inquesto caso valorizzeremo il momento conviviale, uno dei modimigliori per conoscersi e scambiarsi idee."

F.F.

D

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI25 novembre 2012VIII